Antônio Moreira César e Maria di Cosimo I de' Medici: differenze tra le pagine

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{{Aristocratico
{{Infobox militare
| nome = Maria de' Medici
|Nome = Antônio Moreira César
|suffisso onorifico =
|Immagine = Moreira Cezar.jpg
| immagine = Agnolo Bronzino - Maria (di Cosimo I) de' Medici.jpg|
|Didascalia =
| legenda = [[Angelo Bronzino]], ''[[Ritratto di Maria di Cosimo de' Medici]]''
|Soprannome = ''corta-cabeças'' ("tagliagole")
| titolo = Principessa di Firenze
|Data_di_nascita = 7 luglio 1850
| stemma = Stemma dei Medici.png
|Nato_a = [[Pindamonhangaba]], [[San Paolo (stato)|Stato di San Paolo]], [[Brasile]]
| periodo =
|Data_di_morte = 4 marzo 1897 (46 anni)
| predecessore =
|Morto_a = [[Canudos]], [[Bahia (stato)|Stato di Bahia]], Brasile
| successore =
|Cause_della_morte = ucciso in combattimento
| nome completo = Maria Lucrezia de' Medici
|Luogo_di_sepoltura =
|altrititoli =
|Etnia =
| data di nascita = 3 aprile [[1540]]
|Religione =
| luogo di nascita = [[Firenze]]
|Nazione_servita = {{BRA}}
| data di morte = 19 novembre [[1557]]
|Forza_armata = [[Exército Brasileiro]]
| luogo di morte = [[Livorno]]
|Arma = Fanteria
| luogo di sepoltura = [[Oratorio della Fortezza]], [[Livorno]]
|Corpo =
| dinastia = [[Medici]]
|Specialità =
| padre = [[Cosimo I de' Medici]]
|Unità =
| madre = [[Eleonora di Toledo]]
|Reparto =
| consorte =
|Anni_di_servizio = 1866 - 1897
| figli =
|Grado = [[Colonnello]]
|}}
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre =
|Campagne = [[Guerra del Paraguay]]<br />[[Sedizione nello stato di Bahia]]<br />[[Insurrezione di Niteròi]]<br />[[Rivolta della Marina]]<br />[[Rivoluzione federalista del Rio Grande]]<br />[[Guerra di Canudos]]
|Battaglie =
|Comandante_di = 7° Reggimento di fanteria
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = AntônioMaria Lucrezia de'
|Cognome = Moreira CésarMedici
|PostCognomeVirgola =
|Sesso = M
|Sesso = F
|LuogoNascita = Pindamonhangaba
|LuogoNascita = Firenze
|LuogoNascitaLink =
|GiornoMeseNascita = 73 luglioaprile
|AnnoNascita = 1850[[1540]]
|LuogoMorte = CanudosLivorno
|GiornoMeseMorte = 19 novembre
|LuogoMorteLink =
|AnnoMorte = 1557
|GiornoMeseMorte = 4 marzo
|AnnoMorteAttività = 1897
|Nazionalità = italiana
|Attività = militare
|Categorie = no
|AttivitàAltre =
|FineIncipit = era la figlia primogenita del granduca di Toscana [[Cosimo I de' Medici]] e [[Eleonora di Toledo]]
|Nazionalità = brasiliano
|PostNazionalità =
}}
 
Ufficiale energico e combattivo, dotato di grande determinazione nonostante fosse affetto da [[epilessia]], si mise in evidenza per la sua azione vigorosa e brutale, caratterizzata anche da numerosi atti di atrocità verso i nemici, nel corso della repressione delle numerose insurrezioni che minacciarono la sopravvivenza della giovane Repubblica del [[Brasile]] negli [[anni 1890|anni novanta]] del [[XIX secolo]].
 
Considerato il militare più capace e famoso dell'[[Esercito brasiliano]], nel 1897 ricevette il comando della terza offensiva contro i ribelli di [[Antônio Conselheiro]] durante la [[guerra di Canudos]]; ma la difficile missione terminò con il disastro del corpo di spedizione e con la sua morte in combattimento.
 
== Biografia ==
Cosimo I aveva già avuto una figlia illegittima, [[Bia de' Medici|Bia]]; ma Maria era la sua prima figlia legittimaː nata dal matrimonio con la nobildonna spagnola Eleonora di Toledo, era la primogenita di una serie di undici figli legittimi, ed ebbe il nome della [[Maria Salviati|nonna paterna]].
=== I primi anni nell'Esercito brasiliano ===
Antônio Moreira César era originario dello [[San Paolo (stato)|stato di San Paolo]], figlio di Antônio Moreira César de Almeida (1814 - 1860) e di Francisca Correia de Toledo (1818 - 1895), sorella di Maria Bernardina Correia de Toledo, che a sua volta era sposata con il capitano Bento Moreira César de Almeida, fratello di suo padre.
 
La discendenza di Cosimo I e di Eleonora, sebbene numerosa, non fu certo toccata dalla fortuna: tre bambini morirono ancora in fasce, quattro, Maria compresa, durante l'adolescenza o la prima maturità (tra questi, [[Lucrezia di Cosimo I de' Medici|Lucrezia]], forse deceduta per avvelenamento propinato dal marito); una figlia fu assassinata a 34 anni ([[Isabella de' Medici|Isabella]]), il primogenito Francesco morì in circostanze misteriose, di febbre terzana - anche qui si parlò di avvelenamento - a 46 anni, lasciando due soli figli maschi in grado di continuare la dinastiaː di questi, [[Don Pietro de' Medici|Don Pietro]] fu un personaggio discutibile - anche assassino - e lasciò solo figli illegittimi. Restò solo a [[Ferdinando I de' Medici|Ferdinando]] il compito di riscattare l'immagine familiare e continuare la discendenza, cosa che gli riuscì benissimo e con duratura gloria.
Entrato volontario in giovane età nell'[[Esercito brasiliano]], Moreira César si distinse subito per la combattività e il coraggio durante la sanguinosa [[guerra del Paraguay]]; egli venne ripetutamente ferito e ricevette encomi e riconoscimenti per il suo comportamento in azione<ref name="VL155">M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', p. 155.</ref>. Divenuto ufficiale, trascorse i primi anni di servizio a [[Rio de Janeiro]] dove si dimostrò fortemente favorevole alla Repubblica e violentemente ostile all'Impero; nei primi anni di servizio rischiò, a causa delle sue sbandierate idee rivoluzionarie, di essere allontanato dall'esercito ed essere incriminato per sedizione<ref name="VL155"/>.
 
Maria fu educata da vera e propria principessa, assieme ai suoi fratelli, vivendo con i genitori a [[Palazzo Vecchio]], dove venne inaugurata una pompa principesca inusitata per Firenze. Tra i tutori si ricordano [[Pier Francesco Riccio]], [[Antonio Angeli da Barga]]. I cronisti del tempo riportano come sapesse parlare [[Lingua spagnola|spagnolo]] fluentemente, insegnato dalla stessa madre e perfezionato sotto la guida di maestri iberici.
Il carattere focoso e irascibile del capitano Moreira César si era manifestato fin dagli inizi della sua carriera militare, ma esplose clamorosamente soprattutto nel 1884 quando in Rua do Ouvidor, a Rio de Janeiro, fu protagonista di un drammatico fatto di sangue, uccidendo a colpi di pistola in pieno giorno un giornalista brasiliano colpevole, secondo la casta degli ufficiali, di aver pesantemente criticato l'esercito brasiliano<ref name="VL155"/>. Moreira César accettò la piena responsabilità dell'azione cruenta e durante il processo proclamò enfaticamente di essere pronto a colpire di nuovo chiunque avesse osato infangare le forze armate della nazione<ref name="VL155"/>. Il giovane ufficiale evitò gravi conseguenze per il suo comportamento violento ma venne tuttavia trasferito nell'impervia e insalubre regione del [[Mato Grosso]] dove rimase in servizio per alcuni anni fino alla caduta dell'[[Impero brasiliano]] e alla proclamazione della Repubblica nel 1889<ref name="VL155"/>.
 
Già in tenera età si erano predisposte le sue nozze, fidanzandola ufficialmente a [[Alfonso II d'Este]]; ma il matrimonio non poté mai avvenire, perché nel 1557 Maria moriva a Livorno, probabilmente colpita dalle febbri malariche, per via delle paludi infestate che allora circondavano il piccolo villaggio di pescatori, che divenne un grande porto solo alcuni decenni più tardi. Alfonso sposò poi sua sorella [[Lucrezia di Cosimo I de' Medici|Lucrezia]], sulla quale pesano sospetti di avvelenamento da parte di Alfonso stesso.
=== Al servizio della Repubblica ===
 
Di Maria ci rimane un prezioso ritratto di [[Agnolo Bronzino]], eseguito quando aveva sette o otto anni circa, conservato agli Uffizi. Tra i ritratti della famiglia di Cosimo I, dipinti da Bronzino, il suo è uno tra i più solenniː il prezioso vestito di velluto nero, ricamato in oro e con collo di fine organza di seta bianca, fa risaltare il suo chiaro incarnato e la sua espressione attenta e profonda. Magnifico è il corredo di [[gioielleria|gioielli]], soprattutto le [[perla|perle]], che sottolineano il suo ''status'' principesco e rappresentano oggi una preziosissima testimonianza della [[moda (cultura)|moda]] dell'epoca.
Moreira César, ritornato finalmente dal Mato Grosso, assunse un ruolo di crescente importanza nella nuova Repubblica del Brasile; sostenitore di idee radicali e autoritarie che assegnavano un ruolo decisivo all'esercito all'interno di una nuova repubblica dittatoriale in cui il ruolo del parlamento avrebbe dovuto essere fortemente limitato, l'ufficiale divenne ben presto il principale luogotenente del presidente [[Floriano Vieira Peixoto]] e diresse la repressione di una serie di sollevazioni e rivolte che rischiarono di minare la solidità del nuovo regime all'inizio degli [[anni 1890|anni 90]] del XIX secolo<ref name="VL155"/>.
 
I suoi resti sono sepolti nell'oratorio della [[Fortezza Vecchia]] di [[Livorno]].
Alla fine 1891, Moreira César, promosso [[tenente colonnello]], prese parte all'azione militare per rovesciare il governatore dello Stato di Bahia, José Gonçalves da Silva, che aveva supportato [[Deodoro da Fonseca]] al momento del colpo di forza del primo presidente del Brasile. L'ufficiale il 14 novembre 1891 prese il comando del 9° battaglione di fanteria stanziato a [[Salvador (Brasile)|Salvador]], dopo il suo trasferimento dal [[Sergipe]], dove aveva diretto per qualche mese il 33° battaglione di fanteria a [[Aracaju]]. A seguito della sua partecipazione ai disordini provocati dalla [[sedizione nello stato di Bahia]], Moreira César ricevette l'incarico di capo della polizia dello Stato, funzione che egli mantenne fino al 22 dicembre 1891.
 
== Ascendenza ==
Nell'aprile 1892 Moreira César passò al comando del 7° battaglione di fanteria con il quale nel dicembre dello stesso anno entrò in azione trasferendosi a [[Niterói]], dove era in corso una [[insurrezione di Niterói|sollevazione]] del corpo di polizia locale che aveva portato alla proclamazione illegale di Francisco Portela come governatore. L'intervento dei soldati di Moreira César fu rapidamente risolutivo; gli ammutinati si arresero quasi subito e il governatore legittimo, José Tomás de Porciúncula, riprese le sue funzioni, sciolse il corpo di polizia e poté stabilizzare la situazione.
{{Casato dei Medici}}
<div align="center">
{| class="wikitable"
|+'''Albero genealogico di tre generazioni di Maria de' Medici'''
|-
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Maria de' Medici'''
| rowspan="4" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Cosimo I de' Medici]]
| rowspan="2" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Giovanni dalle Bande Nere]]
| align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Giovanni il Popolano]]
|-
| align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Caterina Sforza]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Maria Salviati]]
| align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Jacopo Salviati]]
|-
| align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Lucrezia di Lorenzo de' Medici]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Eleonora di Toledo]]
| rowspan="2" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga]]
| align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Fadrique Álvarez de Toledo y Enríquez]]
|-
| align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Isabel de Zúñiga]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[María Osorio y Pimentel]]
| align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Luis Pimentel]]
|-
| align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Juana Osorio]]
|}
</div>
 
== Bibliografia ==
[[File:BRÉSIL. — Le 32º bataillon d'infanterie occupant la Praza 7 do Setembro a Rio Grande do Sul, après la défaite des fédéralistes. — (Dessin de M. L. Tinayre, d'après les photographies communiquées par M. Emite Tancke.).jpg|thumb|left|upright=1.2|Truppe dell'[[Esercito brasiliano]] durante la repressione della Rivolta federalista nello stato di [[Rio Grande do Sul]].]]
*Marcello Vannucci, ''Le donne di casa Medici'', Newton Compton Editori, Roma 1999, ristampato nel 2006 ISBN 88-541-0526-0
 
== Altri progetti ==
La Repubblica del Brasile rimaneva esposta alle minacce di sedizioni e cospirazioni; nel 1893 scoppiò la cosiddetta [[rivolta della Marina]], la ribellione di alcune unità della flotta brasiliana contro il governo del presidente maresciallo Floriano Vieira Peixoto. La rivolta ebbe inizio a Rio de Janeiro nel settembre 1893 e si estese nel sud fino al marzo 1894. Moreira César ebbe un ruolo decisivo accanto al presidente Peixoto; al comando del 7° battaglione di fanteria organizzò l'attacco alla scuola navale delle isola Villegaignon e la sorveglianza del porto di Rio de Janeiro. Egli soprattutto diresse la riconquista dell'isola del Governatore dove gli insorti disponevano di importanti depositi logistici; l'isola venne occupata nel febbraio 1894 e Moreira César ricevette la piena approvazione del presidente Peixota che evidenziò l'energia e la capacità dimostrata dall'ufficiale.
{{interprogetto|commons=Category:Maria de' Medici (1540-1557)}}
 
== Collegamenti esterni ==
La ribellione più grave che dovette fronteggiare la giovane Repubblica nei primi anni della sua storia fu tuttavia la [[Rivolta federalista del Rio Grande|Rivolta federalista]] che esplose nello stato del [[Rio Grande do Sul]]. Il maresciallo Peixoto si affidò anche questa volta a Moreira César che, ora con il grado di [[colonnello]], marciò con elementi del 7° e del 23° battaglione di fanteria verso [[Santa Catarina (isola)|Santa Catarina]] nell'aprile 1894. Le truppe presero rapidamente il controllo di Santa Catarina e Moreira Cèesar procedette a stroncare brutalmente ogni resistenza; secondo il principio del "regolamento di conti", egli scatenò una violenta rappresaglia contro la ribellione federalista, considerata all'origine di una vera guerra civile. Si procedette a imprigionamenti massicci ed esecuzioni sommarie di militari e civili. Le azioni di Moreira César peraltro corrispondevano verosimilmente a direttive provenienti dalle massime autorità; le stesse rappresaglie infatti vennero attuate anche nello stato di [[Paraná (stato)|Paraná]].
*{{cita web|http://documents.medici.org/|Fonte: Archivio online di documenti sulla famiglia Medici|lingua=en}}
 
{{Portale|biografie|Medici}}
Se la politica del "regolamento di conti" fu anche una sanguinosa risposta alle numerose atrocità commesse dai federalisti ribelli, essa tuttavia si manifestò in modo sproporzionato e provocò la morte di centinaia di persone, molto spesso senza procedimenti legali formali. Moreiera César, con la sua intransigenza e il suo oltranzismo, si dimostrò particolarmente attivo e brutale in questa opera di repressione violenta. Nella fortezza di Anhato Mirim, i soldati di Moreira César catturarono numerosi ribelli che il colonnello decise di eliminare a scopo intimidatorio nonostante si fossero arresi; 85 persone furono barbaramente sgozzate; Moreira César ricevette il soprannome di "tagliagole"<ref>M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', pp. 260-261.</ref>. L'ufficiale apparve ai suoi avversari politici delle correnti autonomiste brasiliane, come un "fanatico pericoloso"; egli del resto si dimostrò autoritario e offensivo anche nei confronti dei membri del Congresso federale che avevano cercato di ricevere informazioni sulla sua azione repressiva e sulle numerose fucilazioni sommarie<ref name="VL176">M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', p. 176.</ref>. Moreira Cèsar, che a Santa Catarina aveva giustiziato anche alti ufficiali e nobili ribelli, rifiutò bruscamente di dare spiegazioni del suo comportamento intransigente<ref name="VL176"/>.
 
Dopo questi ripetuti successi, Moreira Cèsar apparve come il nuovo "eroe" dei repubblicani oltranzisti e divenne il militare più famoso del Brasile; egli ricevette il comando del 7° reggimento di fanteria, uno dei reparti più prestigiosi ed efficienti dell'Esercito brasiliano<ref>M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', pp. 151-152 e 166.</ref>. La morte del presidente Peixoto nel 1894, di cui Moreira César era divenuto il principale luogotenente, peraltro sembrò influire negativamente sulla carriera dell'ufficiale e sulla potenza politica della fazione repubblicana oltranzista favorevole ad una Repubblica dittatoriale imperniata sui militari. Il nuovo presidente civile [[Prudente de Morais]] sembrò deciso a ridimensionare l'influenza delle correnti estremistiche<ref name="VL155"/>. Moreira César inoltre manifestò per la prima volta in pubblico la malattia da cui era affetto: l'[[epilessia]]. Nel corso della cerimonia funebre per la morte del presidente Peixoto egli fu colpito da una crisi epilettica mentre pronunciava il discorso di elogio del defunto<ref name="VL155"/>.
 
=== Guerra di Canudos ===
{{citazione|Venga e salvi la Repubblica|Telegramma inviato il 3 gennaio 1897 a Moreira Cèsar dal deputato al Congresso federale brasiliano Don Eliseo de Roque, vice-presidente del Partito Repubblicano Progressista<ref>M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', pp. 137-138.</ref>}}
Lo scoppio della [[guerra di Canudos]] nel 1896 contro i ribelli seguaci del mistico [[Antônio Conselheiro]], sembrò offrire l'opportunità alla fazione repubblicana radicale per riguadagnare il potere e l'influenza goduta sotto la presidenza Peixoto in contrasto con le correnti autonomiste dei latifondisti dello [[Bahia (stato)|stato di Bahia]]. Dopo le inattese e umilianti disfatte subite dalle due prime spedizioni militari inviate contro i ribelli di Canudos, i rappresentati della fazione repubblicana poterono esprimere enfaticamente le loro proteste contro l'inettitudine dello stato di Bahia, contro il "tradimento" degli autonomisti e contro una inesistente cospirazione antirepubblicana dei ricchi possidenti conservatori, supportati dal denaro e dalle armi dell'[[Impero britannico]]<ref>M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', pp. 137-145.</ref>. In questa situazione i repubblicani del Congresso federale poterono ottenere l'autorizzazione a inviare contro i ribelli di Canudos il 7° reggimento di fanteria e il suo famoso comandante Moreira Cèsar, che ritornò ad essere l'eroe della Repubblica e il campione della causa centralista-radiacale modernizzatrice in violento contrasto con i conservatori autonomisti<ref>M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', pp. 176-178.</ref>.
 
[[File:Coronel Moreira Cesar.jpg|thumb|Immagine di Moreira César pubblicata sulla ''Revista Illustrada'', nº 729 del 1897]]
 
Moreira César partì da Rio de Janeiro per lo stato di Bahia il 3 febbraio 1897 in un'atmosfera di entusiasmo e di piena fiducia nelle sue capacità; egli giunse a Salvador il 6 febbraio 1897 e subitò si recò a [[Queimadas]] dove giunse il mattino dell'8 febbraio e assunse il comando del suo corpo di spedizione. Il colonnello mostrò grande energia e determinazione; apparve assolutamente sicuro di conseguire con facilità una rapida e totale vittoria contro i ribelli che egli riteneva fossero solo uno strumento di oscure manovre della reazione anti-repubblicana<ref>M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', pp. 151-158.</ref>. Moreira César temeva soprattutto che i rivoltosi evitassero il combattimento e potessero sfuggirgli con una fuga immediata; egli quindi era deciso ad accelerare al massimo le operazioni e avanzare a marcie forzate su Canudos per debellare in un sol colpo la sollevazione<ref>M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', pp. 179-184.</ref>. Il corpo di spedizone concentrato a Queimadas appariva bene addestrato, disciplinato e adeguatamente equipaggiato; esso si componeva dei tre battaglioni del 7° reggimento di fanteria e di reparti di cavalleria e artiglieria, per un totale di circa 1.300 soldati, sei cannoni Krupp, cinque medici militari, due ingegnieri, ambulanze e trasporti di munizioni e vettovaglie<ref>M. Vargas Llosa, ''La guerra della fine del mondo'', pp. 152-153.</ref>.
 
La spedizione contro Canudos sembrò inizialmente svilupparsi in modo favorevole; Moreira César guidò rigidamente l'avanzata delle sue truppe e prese brutali misure repressive contro la popolazione e presunti collaboratori dei ribelli. Egli per affrettare i tempi dell'avanzata non esitò a rinunciare a parte dei vettovagliamenti e a macellare o abbandonare il bestiame a disposizione del corpo di spedizione. Le truppe raggiunsero [[Monte Santo (Bahia)|Monte Santo]], nonostante fossero state costantemente infastidite da azioni di guerriglia di gruppi di ribelli guidati dall'ex-[[cangaçeiro]] [[Pajeú]]; nella cittadina il colonnello ordinò vasti rastrellamenti e rappresaglie con l'esecuzione sommaria di sospetti rivoltosi. In realtà, nonostante gli apparenti successi, la situazione del corpo di spedizione non era facile; le truppe avanzavano in un terreno quasi desertico privi di una adeguata organizzazione logistica e si stavano rapidamente indebolendo; inoltre anche Moreira César non era in buone condizioni di salute. Nell'accampamento di Monte Santo, egli fu colpito da un violento attacco epilettico e dovette essere temporaneamente alloggiato alla ''fazenda Lajinha'', tra Monte Santo e [[Euclides da Cunha (Brasile)|Vila do Cumbe]], dove accusò un nuovo malore. Il colonnello tuttavia non aveva alcuna intenzione di rinunciare al comando; al contrario, si ristabilì prontamente e riprese la guida delle truppe che raggiunsero Vila do Cumbe dove egli in un primo momento sembrò deciso a giustiziare anche il parroco locale, padre Vicente Sabino dos Santos, ritenuto sospetto di colleganza con Conselheiro. L'ecclesiastico evitò infine l'esecuzione e venne rilasciato.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* [[Mario Vargas Llosa]], ''La guerra della fine del mondo'', Einaudi, Torino, 1992
 
== Voci correlate ==
* [[Guerra di Canudos]]
* [[Storia del Brasile]]
* [[La guerra della fine del mondo]]
* [[Euclides da Cunha (scrittore)|Euclides da Cunha]]
* [[Exército Brasileiro]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
[[Categoria:Medici (famiglia)|Maria di Cosimo]]
{{Portale|biografie|guerra|Brasile}}