Francesco Rosi e Maria di Cosimo I de' Medici: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
 
Riga 1:
{{Aristocratico
''La vita di un regista sono i suoi film. Non tutta la sua vita certo, ma quella parte di essa attraverso la quale ha espresso la sua relazione con il mondo, con le idee e con gli uomini''<ref>{{Cita libro|autore=Francesco Rosi|titolo=Il "mio" modo di fare cinema (lectio magistralis)|anno=1996|editore=|città=Padova|p=|pp=|ISBN=}}</ref>{{Bio
| nome = Maria de' Medici
|Nome = Francesco
|suffisso onorifico =
|Cognome = Rosi
| immagine = Agnolo Bronzino - Maria (di Cosimo I) de' Medici.jpg|
|Sesso = M
| legenda = [[Angelo Bronzino]], ''[[Ritratto di Maria di Cosimo de' Medici]]''
|LuogoNascita = Napoli
| titolo = Principessa di Firenze
|GiornoMeseNascita = 15 novembre
| stemma = Stemma dei Medici.png
|AnnoNascita = 1922
| periodo =
|LuogoMorte = Roma
| predecessore =
|GiornoMeseMorte = 10 gennaio
| successore =
|AnnoMorte = 2015
| nome completo = Maria Lucrezia de' Medici
|NoteMorte = <ref>Repubblica, ''[http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2015/01/10/news/addio_a_francesco_rosi_il_regista-104660301/ Addio a Francesco Rosi, il regista che raccontò il malaffare italiano]'', 10 gennaio 2015</ref>
|altrititoli =
|Epoca = 1900
| data di nascita = 3 aprile [[1540]]
|Attività = regista
| luogo di nascita = [[Firenze]]
|Attività2 = sceneggiatore
| data di morte = 19 novembre [[1557]]
|Nazionalità = italiano
| luogo di morte = [[Livorno]]
|Immagine = Francesco Rosi - foto di Augusto De Luca.jpg
| luogo di sepoltura = [[Oratorio della Fortezza]], [[Livorno]]
| dinastia = [[Medici]]
| padre = [[Cosimo I de' Medici]]
| madre = [[Eleonora di Toledo]]
| consorte =
| figli =
|}}
{{Bio
|Nome = Maria Lucrezia de'
|Cognome = Medici
|PostCognomeVirgola =
|Sesso = F
|LuogoNascita = Firenze
|GiornoMeseNascita = 3 aprile
|AnnoNascita = [[1540]]
|LuogoMorte = Livorno
|GiornoMeseMorte = 19 novembre
|AnnoMorte = 1557
|Attività =
|Nazionalità = italiana
|Categorie = no
|FineIncipit = era la figlia primogenita del granduca di Toscana [[Cosimo I de' Medici]] e [[Eleonora di Toledo]]
}}
 
== Biografia ==
Cosimo I aveva già avuto una figlia illegittima, [[Bia de' Medici|Bia]]; ma Maria era la sua prima figlia legittimaː nata dal matrimonio con la nobildonna spagnola Eleonora di Toledo, era la primogenita di una serie di undici figli legittimi, ed ebbe il nome della [[Maria Salviati|nonna paterna]].
Francesco Rosi nasce a Napoli nel quartiere di Montecalvario il 15 novembre 1922. Sua madre Amalia Carola è napoletana, suo padre Sebastiano di origine calabrese è direttore di un'agenzia marittima e caricaturista appassionato di fotografia, disegnatore del periodico Monsignor Perrelli e del Vaco'e pressa. Nel 1930 nasce il fratello Massimo che diventerà un famoso architetto. La famiglia Rosi si trasferisce presto prima in Via Cesare Rossaroll e poi in Via San Pasquale a Chiaia, D'estate la famiglia passa le vacanze a Posillipo dove conosce [[Raffaele La Capria]] con il quale condividerà l'amore per il mare, amicizia fraterna e lavoro. Francesco frequenta la scuola elementare Teresa Ravaschieri in Via Bausan, poi dal 1934 il liceo ginnasio Umberto I. Qui stringe amicizia con quelli che saranno i compagni di una vita legati dall'amore per la cultura e per l'impegno politico. [[Giorgio Napolitano]], [[Antonio Ghirelli]], [[Francesco Compagna]], [[Achille Millo]], [[Giuseppe Patroni Griffi]], [[Maurizio Barendson]], [[Rosellina Balbi]]. <ref>La Repubblica, "[Gli intramontabili ragazzi di Via Chiaia]"</ref>
 
La discendenza di Cosimo I e di Eleonora, sebbene numerosa, non fu certo toccata dalla fortuna: tre bambini morirono ancora in fasce, quattro, Maria compresa, durante l'adolescenza o la prima maturità (tra questi, [[Lucrezia di Cosimo I de' Medici|Lucrezia]], forse deceduta per avvelenamento propinato dal marito); una figlia fu assassinata a 34 anni ([[Isabella de' Medici|Isabella]]), il primogenito Francesco morì in circostanze misteriose, di febbre terzana - anche qui si parlò di avvelenamento - a 46 anni, lasciando due soli figli maschi in grado di continuare la dinastiaː di questi, [[Don Pietro de' Medici|Don Pietro]] fu un personaggio discutibile - anche assassino - e lasciò solo figli illegittimi. Restò solo a [[Ferdinando I de' Medici|Ferdinando]] il compito di riscattare l'immagine familiare e continuare la discendenza, cosa che gli riuscì benissimo e con duratura gloria.
=== Formazione ===
Nel 1940 Francesco Rosi si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Napoli. L'amicizia dei "ragazzi di Via Chiaia" continua anche all'università: amano il teatro, il cinema, la letteratura, frequentano il Circolo degli Illusi in Via Crispi dove mettono in scena atti unici di Peppino Patroni Griffi, di Ghirelli e dello stesso Napolitano. Sono loggionisti del Teatro Mercadante e frequentano la sede del settimanale del Guf di Napoli "IX Maggio". Il 3 febbraio 1943 Rosi viene chiamato alle armi e parte per Firenze al 7° Autieri per frequentare il V corso preparatorio di addestramento. Conosce Enzo Papoff, Mario Ferrero. Dopo l'otto settembre per evitare l'arresto da parte dei tedeschi si rifugia nel "buco" la casa di Ferrero, insieme ad un altro amico [[Carlo Pucci]] nipote di [[Ernesto Rossi]]. Qui trascorrono le serate a discutere con [[Nello Traquandi]], con [[Carlo Ludovico Ragghianti]] uno dei suoi primi maestri. "Con loro si parlava della Resistenza, del fascismo, del Partito d'Azione. SI parlava di ciò che si sarebbe fatto dopo la Liberazione, quali erano i programmi. E leggevamo". <ref>{{Cita libro|autore=Francesco Rosi|titolo=Io lo chiamo cinematografo conversazione con Giuseppe Tornatore|anno=2012|editore=Mondadori|città=Milano|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
Nel 1944 collabora con Radio Napoli diretta da Italo De Feo; conosce il regista [[Ettore Giannini]], lavora con Luigi Compagnone, con Tommaso Giglio e Raffaele La Capria. Nel 1945 entra nella redazione di un quindicinale di letteratura ed arte [[Sud]] fondato da [[Pasquale Prunas]], ancora con gli amici di sempre: La Capria, Patroni Griffi, Barendson, ma anche [[Anna Maria Ortese]], [[Carla de Riso]], [[Luigi Compagnone]], [[Mario Stefanile]]. Francesco Rosi disegna un sillabario e illustra ''Alice nel paese delle meraviglie''. Inventa storie e le disegna, è abilissimo come il padre. Parte per Milano dove per un periodo lavora al quotidiano ''[[Milano Sera]]'' dove già svolgono la loro attività giornalistica [[Alfonso Gatto]] e Ghirelli. Nel 1946 si trasferisce a Roma, entra nella ''[[Compagnia del Teatro Quirino]]'' diretta da [[Orazio Costa]]; Ettore Giannini gli propone di lavorare come assistente per ''[[Il voto]]'' di [[Salvatore Di Giacomo]]. Nel 1947 si dedica anche al cinema: recita con [[Nino Taranto]] in ''[[Dove sta Zazà]]'' di [[Giorgio Simonelli]]. Poi gira l’Italia con una rivista: ''[[E lui dice ]]'' di Benecoste con la Compagnia del Quattro Fontane diretta da [[Adolfo Celi]]. Prepara uno studio sui ''[[Malavoglia]]'' per partecipare al concorso di ammissione al Centro sperimentale di cinematografia. Ma [[Luchino Visconti]] lo chiama come assistente alla regia insieme a [[Franco Zeffirelli]] per il film ''[[La terra trema]]'': il 28 ottobre 1947 firma il contratto. "L'occasione mi venne fornita dal mio amico Achille Millo, a cui Visconti aveva proposto di fargli da assistente per La Terra Trema. Millo volle invece continuare a fare l'attore, così parlò di me a Visconti, che non ebbe difficoltà ad accettarmi. Visconti, con il gusto che ha sempre avuto per il pioneristico, per la provocazione, aveva messo insieme un gruppo di persone che non avevano mai fatto cinematografo; l'unico era lui, che poi lo aveva fatto una sola volta, sia pure magnificamente, con Ossessione"<ref>{{Cita libro|autore=Francesco Rosi-Eugenio Scalfari|titolo=Il caso Mattei un "corsaro" al servizio della Repubblica,|anno=1972|editore=Cappelli|città=Bologna|p=|pp=pp. 80-1.|ISBN=}}</ref>.
 
Maria fu educata da vera e propria principessa, assieme ai suoi fratelli, vivendo con i genitori a [[Palazzo Vecchio]], dove venne inaugurata una pompa principesca inusitata per Firenze. Tra i tutori si ricordano [[Pier Francesco Riccio]], [[Antonio Angeli da Barga]]. I cronisti del tempo riportano come sapesse parlare [[Lingua spagnola|spagnolo]] fluentemente, insegnato dalla stessa madre e perfezionato sotto la guida di maestri iberici.
Collabora con [[Luchino Visconti]] come aiuto regista anche per ''[[Senso (film)|Senso]]'' ([[1953]]), e come sceneggiatore insieme a [[Suso Cecchi D’Amico]] per ''[[Bellissima]]''. “Instancabile, Visconti era il capo di una impresa, oltre che l’autore e il regista di un film; duro e allo stesso tempo giusto, comprensivo […]. Egli metteva i suoi collaborato nella condizione più difficile, ma anche la più esaltante, per imparare”<ref>{{Cita libro|autore=Sebastiano Gesù (a cura di)|titolo=La terra trema un film di Luchino Visconti|anno=2006|editore=Edizioni Del Centro Studi|città=Lipari|p=p. 14|pp=|ISBN=}}</ref>.
Negli anni Cinquanta Francesco Rosi continua la sua attività di aiutoregista e sceneggiatore: lavora come assistente alla regia in ''[[Tormento]]'' e di ''[[I figli di nessuno]]'' di [[Raffaello Matarazzo]] e ''[[Una Domenica d’agosto]]'' e ''[[Parigi è sempre Parigi]]'' di [[Luciano Emmer]]
Nel 1952 scrive con Ettore Giannini il soggetto del film ''[[Processo alla città]]'' di [[Luigi Zampa]]. Come aiuto regista collabora con [[Michelangelo Antonioni]] ne ''[[I vinti]]''.
Subentra alla regia di ''[[Camicie rosse]]'' per l’abbandono di [[Goffredo Alessandrini]].
Nel 1953 è ancora aiuto regista e sceneggiatore con Ettore Giannini che gira ''[[Carosello napoletano]]''. Nel 1954 è aiuto regista di [[Mario Monicelli]] in ''[[Proibito]]'' e di Emmer in ''[[Terza Liceo]]''.
Con [[Gianni Scognamiglio]] adatta per la radio testi di [[Antonio Petito]] e [[Pasquale Altavilla]]. Cura la regia della serie radiofonica ''[[Le novantanove disgrazie di Pulcinella]]'' di [[Carlo Guarini]] in onda tra il 55 e il 56.
Nel 1956 sceneggiatore e aiutoregista di ''[[Il bigamo]]'' regia di Luciano Emmer e di ''[[Kean genio e sregolatezza]]'' di [[Vittorio Gassman]].
1957: Francesco Rosi scrive una sceneggiatura tratta dal romanzo di [[Bruno Traven]] ''[[La nave morta]]'', storia di un sans papier, un uomo senza documenti, dunque senza identità e senza nazionalità. Ma il film ''[[Le carrette del mare]]'' non sarà mai realizzato.
 
Già in tenera età si erano predisposte le sue nozze, fidanzandola ufficialmente a [[Alfonso II d'Este]]; ma il matrimonio non poté mai avvenire, perché nel 1557 Maria moriva a Livorno, probabilmente colpita dalle febbri malariche, per via delle paludi infestate che allora circondavano il piccolo villaggio di pescatori, che divenne un grande porto solo alcuni decenni più tardi. Alfonso sposò poi sua sorella [[Lucrezia di Cosimo I de' Medici|Lucrezia]], sulla quale pesano sospetti di avvelenamento da parte di Alfonso stesso.
=== Gli esordi ===
Nel 1958 Rosi presenta alla XIX Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il suo primo [[lungometraggio]], ''[[La sfida]]'', che ottiene consenso di critica e pubblico. Attraverso la storia di Vito Polara, il regista narra l'evolversi della criminalità napoletana che scopre altri affari più redditizi del contrabbando e comprenderà via via l'importanza dei legami con la politica. È il passaggio da una camorra che rispetta le regole interne, ad una basata sull'individualismo arrogante, la ricerca della ricchezza a tutti i costi anche infrangendo il codice dell'omertà. È l'inizio dell'utilizzo di quel metodo storico critico che Rosi nei film coniugherà con la sua estetica cinematografica. La luce, le ombre, le inquadrature, le composizioni delle scene nelle quali protagonisti e comprimari occupano spazi geometrici voluti e studiati già dai disegni che il regista realizza, segneranno lo stile di Francesco Rosi. Dopo aver letto ''[[La Galleria]]'' di [[John Horne Burns]] ne scrive la sceneggiatura che resterà però un progetto; realizza un altro film girato in Germania: ''[[I magliari]]'' ([[1959]]) con [[Alberto Sordi]], [[Renato Simoni]], [[Belinda Lee]].
 
Di Maria ci rimane un prezioso ritratto di [[Agnolo Bronzino]], eseguito quando aveva sette o otto anni circa, conservato agli Uffizi. Tra i ritratti della famiglia di Cosimo I, dipinti da Bronzino, il suo è uno tra i più solenniː il prezioso vestito di velluto nero, ricamato in oro e con collo di fine organza di seta bianca, fa risaltare il suo chiaro incarnato e la sua espressione attenta e profonda. Magnifico è il corredo di [[gioielleria|gioielli]], soprattutto le [[perla|perle]], che sottolineano il suo ''status'' principesco e rappresentano oggi una preziosissima testimonianza della [[moda (cultura)|moda]] dell'epoca.
=== Anni Sessanta: da Salvatore Giuliano a C'era una volta ===
"Cercare con un film la verità non significa voler scoprire gli autori di un crimine, ciò spetta ai giudici e poliziotti, i quali lo fanno a volte a prezzo della vita e a loro va il nostro pensiero riconoscente. Cercare con un film la verità significa collegare origini e cause degli avvenimenti narrati con gli effetti che ne sono conseguenza" (Francesco Rosi). <ref>"Tullio Kezich, Salvatore Giuliano il film di Francesco Rosi, Roma, 1999</ref> Nel ([[1962]]) esce ''[[Salvatore Giuliano (film)|Salvatore Giuliano]]''. "Per fare il film che aveva in mente, Rosi ha dovuto inventare tutta una maniera nuova di narrare che chiameremmo corale o epica se non fosse prima di tutto realistica"<ref>Alberto Moravia, Milano, 2010.</ref>
L'anno successivo dirige [[Rod Steiger]] , [[Salvo Randone]], [[Guido Alberti]], [[Carlo Fermariello]], ne ''[[Le mani sulla città]]'' ([[1963]]), nel quale denuncia con coraggio le collusioni esistenti tra i diversi organi dello Stato e lo sfruttamento edilizio a Napoli. La città nelle opere di Rosi diviene simbolo di una condizione che è del Sud e dell'intero Paese. Rosi narra la speculazione edilizia, il rapporto tra potere politico, economico e potere criminale. La pellicola è premiata con il Leone d'Oro al XXIV Festival di Venezia. Nello stesso anno porta in scena a teatro, ''[[In memoria di una signora amica]]'' ([[1963]]), testo di Giuseppe Patroni Griffi, con [[Lilla Brignone]], [[Pupella Maggio]], [[Lia Thomas]], che viene presentato il 10 ottobre 1963 al Teatro La Fenice di Venezia, nel corso del XXII Festival internazionale del teatro di prosa.
Dopo ''[[Il momento della verità]]'' ([[1965]]), film non sui tori e sui toreri, ma sulla Spagna, sulla povertà e sull'individuo che, escluso dalla società, non ha scelta, Rosi si avvicina ad un libro che lo affascina: ''[[Il Pentamerone]]'' ''[[Lo cunto de li cunti]]''di Giambattista Basile dal quale trae spunto per il suo nuovo film '[[C'era una volta... (film 1967)|C'era una volta...]]'' ([[1967]]), con [[Sophia Loren]] e [[Omar Sharif]], che da poco ha ottenuto un grande successo con ''[[Il dottor Zivago]]'' ([[1966]]). La favola è filtrata attraverso elementi storici, reali, come la povertà, la superstizione, il potere feudale nel Sud.
 
I suoi resti sono sepolti nell'oratorio della [[Fortezza Vecchia]] di [[Livorno]].
=== L'incontro con Gian Maria Volonté ===
 
== Ascendenza ==
Nel 1970 Francesco Rosi realizza ''[[Uomini contro]]'' ([[1970]]), un altro capolavoro che gli causa anche una denuncia per vilipendio. Tratto dall'opera di [[Emilio Lussu]], ''[[Un anno sull'Altipiano]]'', Uomini contro è un film contro l'immagine retorica della guerra, un film contro tutte le guerre. "Ho descritto la guerra in modo quasi biologico per farne risaltare meglio l'orrore e l'assurdità" <ref>(La storia sullo schermo, Il novecento, a cura di P. Iaccio, Cosenza, 2010.</ref>. Girato sui monti dell’entroterra istriano a pochi chilometri da Rijeka (Fiume) in condizioni proibitive per attori ed operatori, il film non concede nulla all’enfasi patriottica; nessuna esaltazione né del dovere né dei giovani contadini mandati al macello. Rosi, intuisce uno stravolgimento in atto anche nel concetto di morte e “ha messo decisamente da parte fronzoli, nostalgie e prestiti ottocenteschi per aggredire la vicenda privata con una tale fredda passionalità da dilatarla a vicenda pubblica. La strage di Uomini contro risulta meno giustificata e anche meno giustificabile di quelle di Un anno sull’altipiano”. <ref>O. del Buono, ''Amore, amore, amore, poi finalmente guerra'', in L’Europeo 1 ottobre 1970</ref>
{{Casato dei Medici}}
Il film segna l'inizio del sodalizio con [[Gian Maria Volonté]], attore di grande forza interpretativa, rigoroso e meticoloso quanto Rosi anche nel documentarsi e nella preparazione di un personaggio. "Volonté è un grandissimo attore e un uomo intelligente che s'impegna sui problemi, che capisce e che fa capire allo spettatore gli aspetti più nascosti di un personaggio"<ref>M. Ciment, Dossier Rosi, a cura di L. Codelli, Torino, 2008.</ref>. Volonté interpreta in questi anni ''[[Il caso Mattei]]'' ([[1972]]); ''[[Lucky Luciano (film)|Lucky Luciano]]'' ([[1973]]), ''[[Cristo si è fermato a Eboli (film)|Cristo si è fermato a Eboli]]'' ([[1979]]), tratto dall'[[Cristo si è fermato a Eboli (romanzo)|omonimo romanzo]] di [[Carlo Levi]] nel quale sono presenti anche due attrici di livello internazionale che Rosi ama molto: [[Irene Papas]] e [[Lea Massari]].
<div align="center">
 
{| class="wikitable"
=== Citizen Rosi: da Cadaveri eccellenti a La tregua===
|+'''Albero genealogico di tre generazioni di Maria de' Medici'''
Dopo un altro successo come ''[[Tre fratelli (film 1981)|Tre fratelli]]'' ([[1981]]), con [[Philippe Noiret]], [[Michele Placido]] e [[Vittorio Mezzogiorno]], dirige un adattamento cinematografico della ''[[Carmen (film 1984)|Carmen]]'' ([[1984]]) con [[Plácido Domingo]]. Successivamente lavora a ''[[Cronaca di una morte annunciata (film)|Cronaca di una morte annunciata]]'' ([[1987]]), tratto dal romanzo di [[Gabriel García Márquez]], che riunisce un grande cast alla corte di Rosi, [[Gian Maria Volonté]], [[Ornella Muti]], [[Rupert Everett]], [[Anthony Delon]] e [[Lucia Bosè]]; il film fu girato in [[Venezuela]] ed in Colombia (Mompox)
|-
 
|-
Gira poi ''[[Dimenticare Palermo (film)|Dimenticare Palermo]]'' ([[1990]]), con [[James Belushi]], [[Mimi Rogers]], [[Vittorio Gassman]] e [[Philippe Noiret]].
| rowspan="8" align="center"| '''Maria de' Medici'''
Infine trasporta sul grande schermo il [[romanzo]] ''[[La tregua (Levi)|La tregua]]'' di [[Primo Levi]], nel ([[1997]]).
| rowspan="4" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Cosimo I de' Medici]]
 
| rowspan="2" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Giovanni dalle Bande Nere]]
Torna alla regia teatrale con le commedie di [[Eduardo De Filippo]]: ''[[Napoli milionaria]]'', ''[[Le voci di dentro]]'' e ''[[Filumena Marturano]]'', tutte interpretate da [[Luca De Filippo]].
| align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Giovanni il Popolano]]
 
|-
Nel [[2005]], per il film ''[[Le mani sulla città]]'', gli è stata conferita la [[laurea ad honorem]] in "Pianificazione territoriale urbanistica ed ambientale" presso l'[[università Mediterranea]] di [[Reggio Calabria]].
| align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Caterina Sforza]]
 
|-
Nel [[2008]] gli è stato assegnato l'Orso d'Oro alla carriera al [[Festival di Berlino]], nel [[2009]] la Legione d'Onore, nel [[2010]] l'[[Alabarda d'oro]] alla carriera e il 10 maggio [[2012]], il [[Consiglio di amministrazione|Cda]] della [[Biennale di Venezia]] approvò all'unanimità la proposta del suo direttore, [[Alberto Barbera]], di conferire il [[Leone d'oro alla carriera]] al regista in occasione della 69ª edizione della mostra<ref>[http://www.labiennale.org/it/cinema/news/10-05.html Leone d'oro alla carriera per Rosi], La Biennale di Venezia</ref>.
| rowspan="2" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Maria Salviati]]
 
| align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Jacopo Salviati]]
Il 27 ottobre dello stesso anno divenne cittadino onorario di [[Matelica]]<ref>Cronache Maceratesi, ''[http://www.cronachemaceratesi.it/2012/10/27/enrico-mattei-cinquantanni-dopo-cittadinanza-onoraria-a-rosi-e-calia/251922/ Enrico Mattei, cinquant'anni dopo Cittadinanza onoraria a Rosi e Calia]'', 27 ottobre 2012</ref>, città in cui crebbe Enrico Mattei, mentre nel [[2013]], alla presenza del Ministro dei beni culturali [[Massimo Bray]], gli fu consegnata la cittadinanza onoraria di [[Matera]], ove aveva girato tre film<ref>Margherita Agata, ''[http://www.ilquotidianodellabasilicata.it/news/spettacoli/717023/Francesco-Rosi-riabbraccia-Matera--piu.html Francesco Rosi riabbraccia Matera più di trent'anni dopo]'', ne ''Il Quotidiano del Sud'', 21 settembre 2013</ref>.
|-
 
| align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Lucrezia di Lorenzo de' Medici]]
Nel [[2014]] ha preso parte al film ''[[Born in the U.S.E.]]'', co-prodotto da [[Renzo Rossellini (produttore)|Renzo Rossellini]] e diretto dal regista Michele Diomà.
|-
 
| rowspan="4" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Eleonora di Toledo]]
 
| rowspan="2" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga]]
La mattina dell'8 aprile [[2010]] muore tragicamente la moglie Giancarla Mandelli - sorella della celebre stilista [[Krizia]], compagna di tutta una vita.
| align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Fadrique Álvarez de Toledo y Enríquez]]
 
|-
Rosi scompare a 92 anni il 10 gennaio [[2015]]. Nel [[necrologio]] la figlia Carolina scrive: "Non fiori ma solidarietà per gli [[immigrati]]", come da richiesta nelle ultime volontà del regista.<ref>[http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/rosi_necrologio_figlia_carolina_messaggero_solidarieta_immigrati/notizie/1114258.shtml ''Rosi, il necrologio della figlia Carolina sul Messaggero: «Non fiori ma solidarietà per gli immigrati»'']</ref><ref>[http://www.direttanews.it/2015/01/12/francesco-rosi-lultimo-omaggio/ ''Francesco Rosi, l'ultimo omaggio'']</ref>
| align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Isabel de Zúñiga]]
 
|-
== Onorificenze ==
| rowspan="2" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[María Osorio y Pimentel]]
{{Onorificenze
| align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Luis Pimentel]]
|immagine=Cordone di gran Croce OMRI BAR.svg
|-
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
| align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Juana Osorio]]
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|}
|motivazione=
</div>
|luogo=[[Roma]], 2 giugno [[1995]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=11377 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato cavaliere]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Grande ufficiale OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza=Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=Di iniziativa del Presidente della Repubblica
|luogo=[[Roma]], 27 aprile [[1987]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=246472 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato grande ufficiale]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur Chevalier ribbon.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere della Legion d'Onore
|collegamento_onorificenza=Legion d'Onore
|motivazione=a testimonianza dell'importanza della sua opera e segno di riconoscimento per la sua proficua collaborazione nel settore cinematografico franco-italiano<ref>[http://www.unita.it/newsansa/20806/cinema_a_francesco_rosi_medaglia_accademia_di_francia Cavaliere della Legion d'Onore Francesco Rosi regista cinematografico]</ref>
|luogo=[[Roma]], 4 marzo [[2009]]
}}
 
== Filmografia ==
=== Regista ===
* ''[[Camicie rosse (film)|Camicie rosse]]'' ([[1952]]), alcune scene (regia di Goffredo Alessandrini)
* ''[[Kean - Genio e sregolatezza]]'', co-regia di [[Vittorio Gassman]] ([[1956]])
* ''[[La sfida]]'' ([[1958]])
* ''[[I magliari]]'' ([[1959]])
* ''[[Salvatore Giuliano (film)|Salvatore Giuliano]]'' ([[1962]])
* ''[[Le mani sulla città]]'' ([[1963]])
* ''[[Il momento della verità]]'' ([[1965]])
* ''[[C'era una volta... (film 1967)|C'era una volta...]]'' ([[1967]])
* ''[[Uomini contro]]'' ([[1970]])
* ''[[Il caso Mattei]]'' ([[1972]])
* ''[[Lucky Luciano (film)|Lucky Luciano]]'' ([[1973]])
* ''[[Cadaveri eccellenti (film)|Cadaveri eccellenti]]'' ([[1976]])
* ''[[Cristo si è fermato a Eboli (film)|Cristo si è fermato a Eboli]]'' ([[1979]])
* ''[[Tre fratelli (film 1981)|Tre fratelli]]'' ([[1981]])
* ''[[Carmen (film 1984)|Carmen]]'' ([[1984]])
* ''[[Cronaca di una morte annunciata (film)|Cronaca di una morte annunciata]]'' ([[1987]])
* ''[[12 registi per 12 città]]'' ([[1989]]) - documentario
* ''[[Dimenticare Palermo (film)|Dimenticare Palermo]]'' ([[1990]])
* ''[[Diario napoletano]]'' ([[1992]])
* ''[[La tregua (film 1997)|La tregua]]'' ([[1997]])
 
=== Sceneggiatore ===
* ''[[Bellissima]]'' ([[1951]])
* ''[[Processo alla città]]'' ([[1952]])
* ''[[Racconti romani]]'' ([[1955]])
* ''[[Il bigamo]]'' ([[1956]])
=== Regista e sceneggiatore ===
 
==== Soggetti originali ====
* ''[[La sfida]]'' (1958)
* ''[[I magliari]]'' (1959)
* ''[[Salvatore Giuliano (film)|Salvatore Giuliano]]'' (1962)
* ''[[Le mani sulla città]]'' (1963)
* ''[[Il momento della verità]]'' (1964)
* ''[[C'era una volta... (film 1967)|C'era una volta...]]'' (1967)
* ''[[Il caso Mattei]]'' (1971)
* ''[[Lucky Luciano (film)|Lucky Luciano]]'' (1973)
* ''[[Diario napoletano]]'' (1992)
 
==== Soggetti non originali ====
* ''[[Kean - Genio e sregolatezza]]'' (1956, soggetto di [[Alexandre Dumas (padre)|Dumas]] e [[Jean-Paul Sartre|Sartre]])
* ''[[Uomini contro]]'' (1970, tratto dal romanzo di [[Emilio Lussu]] "[[Un anno sull'Altipiano]]")
* ''[[Cadaveri eccellenti (film)|Cadaveri eccellenti]]'' (1976, tratto dal romanzo di [[Leonardo Sciascia|Sciascia]] "[[Il contesto]]")
* ''[[Cristo si è fermato a Eboli (film)|Cristo si è fermato a Eboli]]'' (1979, tratto dall'[[Cristo si è fermato a Eboli (romanzo)|omonimo romanzo]] di [[Carlo Levi]])
* ''[[Tre fratelli (film 1981)|Tre fratelli]]'' (1981, tratto dal racconto ''Il terzo figlio'' di [[Andrej Platonov|Platonov]])
* ''[[Carmen (film 1984)|Carmen]]'' (1984, tratto dall'[[Carmen (opera)|opera lirica]] di [[Georges Bizet|Bizet]])
* ''[[Cronaca di una morte annunciata (film)|Cronaca di una morte annunciata]]'' (1987, tratto dall'omonimo romanzo di [[Gabriel García Márquez|García Márquez]])
* ''[[Dimenticare Palermo (film)|Dimenticare Palermo]]'' (1990, tratto dall'[[Dimenticare Palermo (romanzo)|omonimo romanzo]] di [[Edmonde Charles-Roux]])
* ''[[La tregua (film 1997)|La tregua]]'' (1996, tratto dall'[[La tregua (Levi)|omonimo romanzo]] di [[Primo Levi]])
 
=== Aiuto regista ===
* ''[[Il tenente Giorgio]]'' di [[Raffaello Matarazzo]] (1952)
 
== Teatro ==
=== Regista ===
* ''[[In memoria di una signora amica]]'' (di Giuseppe Patroni Griffi 1963)
* ''[[Napoli Milionaria]]'' (di Eduardo De Filippo 2003)
* ''[[Le voci di dentro]]'' (di Eduardo De Filippo 2006)
* ''[[Filumena Marturano]]'' (di Eduardo De Filippo 2008)
 
== Prosa radiofonica RAI ==
* ''Le 99 disgrazie di Pulcinella'', 10 episodi a cura di Lorenza e Ugo Bosco, con [[Achille Millo]], [[Clara Bindi]], [[Aldo Giuffré]], [[Gennaro Di Napoli]], [[Guglielmo Inglese]], [[Eduardo Passarelli]], [[Vittoria Crispo]], [[Rosita Pisano]], [[Amedeo Girard]], regia di Francesco Rosi [[1956]]
 
== Premi cinematografici ==
* [[Festival di Cannes]]
** [[Festival di Cannes 1972|1972]]: [[Palma d'oro]] - ''[[Il caso Mattei]]''
* [[Mostra del cinema di Venezia]]
** [[24ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|1963]]: [[Leone d'Oro]] - ''[[Le mani sulla città]]''
** [[69ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|2012]]: [[Leone d'Oro alla carriera]]
* [[David di Donatello (premio)|David di Donatello]]
** [[David di Donatello 1965|1965]]: [[David di Donatello per il miglior regista|miglior regista]] - ''Il momento della verità''
** [[David di Donatello 1976|1976]]: miglior regista - ''[[Cadaveri eccellenti (film)|Cadaveri eccellenti]]''
** [[David di Donatello 1979|1979]]: miglior regista - ''[[Cristo si è fermato a Eboli (film)|Cristo si è fermato a Eboli]]''
** [[David di Donatello 1979|1979]]: miglior film - ''Cristo si è fermato a Eboli''
** [[David di Donatello 1981|1981]]: miglior regista - ''[[Tre fratelli (film 1981)|Tre fratelli]]''
** [[David di Donatello 1981|1981]]: miglior sceneggiatura - ''Tre fratelli''
** [[David di Donatello 1985|1985]]: miglior regista - ''[[Carmen (film 1984)|Carmen]]''
** [[David di Donatello 1985|1985]]: miglior film - ''Carmen''
** [[David di Donatello 1997|1997]]: miglior film - ''[[La tregua (film 1997)|La tregua]]''
** [[David di Donatello 1997|1997]]: miglior regista - ''La tregua''
** [[David di Donatello 2006|2006]]: David del cinquantenario
* [[Festival cinematografico internazionale di Mosca]]
** [[1979]]: Gran Premio - ''Cristo si è fermato a Eboli''<ref>[http://www.moscowfilmfestival.ru/miff34/eng/archives/?year=1979 1979 :: Moscow International Film Festival<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* [[Nastro d'Argento|Nastri d'argento]]
** [[1959]]: miglior soggetto originale - ''[[La sfida]]''
** [[1963]]: [[Nastro d'argento al regista del miglior film|miglior regista]] - ''[[Salvatore Giuliano]]''
** [[1981]]: miglior regista - ''[[Tre fratelli (film 1981)|Tre fratelli]]''
*Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema di [[Agrigento]]
** [[1987]]: Efebo d'Oro per il film ''[[Cronaca di una morte annunciata]]'', tratto dal romanzo di [[Gabriel García Márquez]]
* nomination [[Oscar al miglior film straniero]] [[1981]] - ''[[Tre fratelli (film 1981)|Tre fratelli]]''
* [[Festival di Berlino]]
** [[1962]]: [[Orso d'argento per il miglior regista]] - [[Salvatore Giuliano (film)|Salvatore Giuliano]]
** [[2008]]: [[Orso d'Oro alla carriera]]
* [[Bari International Film Festival|Bif&st]] (Bari International Film Festival)
** [[2010]]: Premio [[Federico Fellini]] [[8 1/2]] per l'eccellenza artistica
 
== Film su Francesco Rosi ==
* ''[[Il cineasta e il labirinto]]'', film-documentario di [[Roberto Andò]] (2002).
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
*Marcello Vannucci, ''Le donne di casa Medici'', Newton Compton Editori, Roma 1999, ristampato nel 2006 ISBN 88-541-0526-0
* M. Ciment, ''Dossier Rosi'', a cura di L. Codelli, Milano, Il Castoro, 2008.
* M. Procino, ''Alla ricerca delle ragioni. Il mondo artistico e umano di Francesco Rosi attraverso le carte del suo archivio'', in «Carte Vive», rivista degli Archivi di Cultura contemporanea della Biblioteca Cantonale di Lugano, dicembre 2007.
* M. Procino, ''L'archivio di Francesco Rosi'' in «Il mondo degli Archivi on line», n. 2, 2007.
* ''La sfida della verità. Il cinema di Francesco Rosi'', a cura di A. Tassone, G. Rizza, C. Tognolotti, Aida Edizioni, Firenze 2005.
* E. Costa, ''Con Francesco Rosi a Lezione di Urbanistica'', Città del Sole Edizioni, Reggio Calabria 2012.
* Il [[Radiocorriere]] n° 15/1956
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Maria de' Medici (1540-1557)}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|http://documents.medici.org/|Fonte: Archivio online di documenti sulla famiglia Medici|lingua=en}}
* {{Imdb}}
* {{cita web|http://www.unirc.it/archivio_eventi/lauree_honoris/rosi/motivazioni.htm|Laurea Honoris causa a Francesco Rosi}}
* [http://www.cineforum.it/FocusesTexts/view/La_scomparsa_della_verita Un ricordo di Francesco Rosi] su [[Cineforum (rivista)|Cineforum.it]]
 
{{Portale|biografie|Medici}}
{{Francesco Rosi}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cinema}}
 
[[Categoria:DavidMedici (famiglia)|Maria di Donatello per il miglior registaCosimo]]
[[Categoria:David di Donatello per la migliore sceneggiatura]]
[[Categoria:Nastri d'argento al regista del miglior film]]
[[Categoria:Cineasti legati a Napoli]]
[[Categoria:Cavalieri di gran croce OMRI]]
[[Categoria:Grandi Ufficiali OMRI]]
[[Categoria:Decorati con la Legion d'onore]]