Utente:Eumolpo/Contributi e Tre filosofi: differenze tra le pagine
(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
wlink corretto come da convenzione Progetto:Forme di Vita |
m nessuna indicazione della categoria/galleria Commons quando è presente la proprietà P373 |
||
Riga 1:
{{Opera d'arte
|immagine = Giorgione 029.jpg
|grandezza immagine = 350px
|titolo = Tre filosofi
|artista=[[Giorgione]]
|data = [[1506]]-[[1508]] circa
|opera = dipinto
|tecnica = Olio su tela
|altezza = 123,5
|larghezza = 144,5
|città = [[Vienna]]
|ubicazione = [[Kunsthistorisches Museum]]
}}
[[File:Giorgione 033.jpg|thumb|Dettaglio]]
[[File:Giorgione 031.jpg|thumb|Dettaglio]]
[[File:Giorgione 030.jpg|thumb|Dettaglio]]
[[File:Giorgione 032.jpg|thumb|Dettaglio]]
I '''''Tre filosofi''''' è un dipinto a [[pittura a olio|olio]] [[su tela]] (123,5x144,5 cm) di [[Giorgione]], databile tra il [[1506]] e il [[1508]].
==Storia==
Come riporta [[Marcantonio Michiel]] nella ''Notizia d'opere del disegno'' ([[1525]]) l'opera venne eseguita per [[Taddeo Contarini]]<ref name=F78>Fregolent, cit., pagg. 78-79.</ref>. Lo storico veneziano la descrive come: «tela a oglio delli tre philosophi nel paese, due ritti et uno sentado che contempla i raggi solari con quel saxo finto cusì mirabilmente, fu cominciata da Zorzo da Castelfranco et finita da Sebastiano Vinitiano».
Nel [[1636]] il dipinto si trovava presso Bartolomeo della Nave, ancora a Venezia; venduto nel [[1638]] a Hamilton, venne infine ceduto nel [[1649]] a [[Leopoldo Guglielmo d'Austria]]: da allora ha seguito le sorti delle raccolte asburgiche<ref>Scheda nel sito ufficiale.</ref>.
==Descrizione e stile==
La composizione del dipinto è relativamente semplice, con tre personaggi, due in piedi e uno seduto, raggruppati nella metà destra del dipinto, mentre a sinistra prevale un'oscura rupe, di atmosfera leonardesca<ref name=F78/>. Al centro invece, tra la quinta rocciosa e quella vegetale dietro ai "filosofi", si apre un lontano paesaggio, con un villaggio immerso nel verde, dove il sole è appena tramontato tra le colline che si perdono in lontananza, dai toni azzurrini per effetto della foschia. Il contrasto tra zone di luci e zona d'ombra amplifica la profondità spaziale e facilita la lettura tramite l'individuazione di linee di forza che attraversano la composizione: ne è un esempio la diagonale che parte dall'ombra della rupe e risale lungo la figura del giovane.
I colori sono molto vivaci, ma sapientemente armonizzati nella luce atmosferica, una delle caratteristiche del [[tonalismo]] veneto di cui Giorgione fu l'iniziatore e uno dei più importanti rappresentanti<ref>Zuffi, cit., pag. 202.</ref>.
I tre personaggi, che oltre alla descrizione del Michiel, sono stati identificati nelle fonti antiche anche come astronomi o matematici, e in seguito, nella critica moderna, come possibile rappresentazione dei re Magi, o piuttosto di figure allegoriche<ref name=F78/>. Essi rappresentano le tre età dell'uomo (giovinezza, maturità e vecchiaia), hanno vesti dai colori differenti, forse simbolici (bianco/verde per il giovane seduto, viola/rosso per quello col turbante e giallo/marrone per il vecchio barbuto) e inoltre sono effigiati in tre pose diverse: di profilo, frontale e di tre quarti.
Il personaggio anziano mostra un foglio pieno di calcoli astronomici, sovrastati dalla scritta ''celus'', e tiene nella sinistra un compasso: l'astronomia era uno degli interessi del Contarini, che spesso consultava i testi del lascito [[Bessarione (cardinale)|Bessarione]] alla [[biblioteca Marciana]]<ref name=F78/>. Il personaggio giovane invece regge in mano un foglio, un compasso nella mano destra e una squadra in quella sinistra, per il calcolo geometrico, fissando la caverna vuota davanti a lui. Questi elementi avvalorano l'ipotesi secondo cui il soggetto sarebbe quello di tre antichi sapienti, le cui conoscenze erano riunite nella figura ideale del committente<ref name=F78/>.
Altre ipotesi legano le tre figure ai tre stadi del pensiero umano: l'[[umanesimo]] rinascimentale (il giovane), la filosofia araba (l'uomo col turbante) e il pensiero medievale (il vecchio). Per lo storico della filosofia Giuseppe Faggin i tre personaggi rappresentano gli scienziati [[Claudio Tolomeo]] (l'uomo vecchio), [[Niccolò Copernico]] (l'uomo giovane) e l'astronomo e matematico [[Arabi|arabo]] [[Muḥammad ibn Jābir al-Ḥarrānī al-Battānī]] (l'uomo dal turbante).<ref>[[Giuseppe Faggin]], ''Storia della filosofia'', disascalìa della fotografia del quadro di Giorgione contenuta nel volume secondo, Principato editore, Milano, 1979.</ref>
===Interpretazione di Augusto Gentili===
[[Taddeo Contarini]] fu un mercante della Serenissima di cui si tramanda un interesse per le arti dell'occulto e l'[[alchimia]]. [[Augusto Gentili]], analizzando l'opera ha evidenziato che il vecchio ha in mano dei fogli che raffigurerebbero l'[[eclissi lunare]] totale del 29 febbraio / 1º marzo [[1504]] a mezzanotte e dei numeri da uno a sette che si riferiscono all'oroscopo delle religioni; il vecchio sarebbe allora il fondatore della religione ebraica, essendo anche l'iconografia corrispondente con quella di [[Mosè]] e le tavole, ipotesi avvalorata dal fatto che la radiografia ha mostrato che sulla testa di questo c'era un diadema sacerdotale, traduzione in oggetto dei raggi dell'illuminazione celeste: l'anziano potrebbe dunque essere Mosè. Il secondo non può quindi essere un arabo qualunque, ma [[Maometto]]; egli infatti porta una mano sul suo ventre che in [[astrologia]] corrisponde al segno della [[bilancia (astrologia)|bilancia]], domicilio di [[Venere (astrologia)|Venere]], e il gesto si rifà alla tradizione venerea attribuita agli arabi. Il vero problema sorge col terzo ''filosofo'', egli non può essere [[Cristo]], come può infatti essere più giovane di Maometto? Dopo Maometto c'è solo l'età della congiunzione tra [[Giove (astronomia)|Giove]] e [[Luna]]: l'età dell'[[anticristo]]. Nel 1504 l'eclissi, già raffigurata nelle tabelle in mano a Mosè, avrebbe infatti dovuto segnare la discesa sulla terra dell'anticristo e questo è proprio il giovane ''filosofo'', intento a scrutare una grotta vuota dove non può esserci natività; la radiografia ha evidenziato difatti dei tratti luciferini sul volto del ragazzo poi addolciti dal pittore.
In questo periodo cristiani ed ebrei dibattevano sul problema dell'anticristo; i cristiani ritenevano che egli verrà dalla stirpe ebraica e sarà il falso messia che essi aspettano; gli ebrei sostenevano invece che esso proverrà dalla stirpe cristiana. Con questo dipinto Giorgione ed il committente avrebbero potuto comunicare la seconda posizione, vista la mancanza del padre della [[religione cristiana]] e la presenza di quello [[ebreo]].
Secondo una dettagliata analisi condotta nell'ottobre 2015 da Marinelli Federico, vicedirettore del dipartimento "Ricerca e Analisi" dell'Accademia di Belle Arti di Palermo, i tre individui potrebbero rappresentare Bonicelli Alberto, Barzasi Gregorio e Marinoni Stefano, 3 filosofi vissuti in quel periodo e amici del Giorgione.
===Interpretazione di Salvatore Settis===
Secondo [[Salvatore Settis]] il compasso che il vecchio e il giovane tengono in mano lega le due figure e, con gli altri strumenti che tengono in mano, permette di riconoscerli entrambi come studiosi del cielo, astronomi o [[astrologi]]. Il compagno "arabo" col turbante, che dall'uno sembra volgersi all'altro, non può che essere uguale a loro. Nell'altra metà del quadro, la grotta buia, con l'edera, il fico (simboli del legno della Croce), la sorgente d'acqua (simbolo del battesimo) e una fioca luce che sembra giungere non dal sole, ma dall'esterno del quadro: una luce stellare. Col compasso, la squadra e il foglio con disegni astronomici i tre personaggi starebbero quindi studiando la luce di una stella, confrontandola con un libro.
Si tratterebbe dunque dei [[Magi (Bibbia)|Magi]], che normalmente venivano rappresentati di tre età diverse. Inoltre secondo la sacra scrittura essi si sarebbero recati a spiare l'arrivo della Stella e del Messia davanti a una grotta su un monte (''Opus imperfectum in Matthaeum''), e che l'edera e il fico insieme simboleggiano, in scene che alludono alla salvazione, rispettivamente la Salvezza e il Peccato. Uno dei Magi starebbe scoprendo la Stella (quello seduto), uno la starebbe interpretando in senso astronomico (il vecchio) e uno aggiungerebbe un riferimento alla [[profezia di Balaam]]<ref>S. Settis, Artisti e committenti fra Quattrocento e Cinquecento, Torino, Einaudi, 2010</ref>. Secondo una leggenda medievale inoltre la grotta sarebbe quella dove [[Adamo]] ed [[Eva]], cacciati dal [[Paradiso terrestre]], avrebbero deposto i loro tesori, nonché lo stesso luogo in cui avvenne la rivelazione dell'incarnazione di Cristo, nuovo Adamo<ref name=DVC174>De Vecchi-Cerchiari, cit., pag. 174.</ref>.
Il sole sta tramontando e dona all'opera una luce calda e soffusa, che accentua il senso di sospensione e mistero, in cui l'apparizione della stella (forse il bagliore nella caverna) arriva a guidare le ricerche conoscitive dei Magi<ref name=DVC174/>.
==Tecnica==
Giorgione dipinse direttamente sulla preparazione della tela, senza ricorso al disegno preparatorio, confermando così la descrizione [[vasari]]ana secondo cui egli era pittore "senza disegno". Per il modo di procedere così diretto, furono necessari alcuni [[Pentimento (arte)|pentimenti]] in corso d'esecuzione, evidenziati recentemente da radiografia e riflettografie<ref name=F78/>.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* [[Stefano Zuffi]], ''Grande atlante del Rinascimento'', Electa, Milano 2007. ISBN 978-88-370-4898-3
* Alessandra Fregolent, ''Giorgion, Anna Sara the best,'' Electa, Milano 2001. ISBN 88-8310-184-7
* Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, ''I tempi dell'arte'', volume 2, Bompiani, Milano 1999. ISBN 88-451-7212-0
*Augusto Gentili, ''Giorgione'', Firenze, Giunti, 1999 ("Art Dossier" n. 148).
==Voci correlate==
*[[Tre età dell'uomo]]
*[[Tempesta (Giorgione)]]
*[[Tonalismo]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|url=http://bilddatenbank.khm.at/viewArtefact?id=823|titolo=Scheda nel sito ufficiale del museo|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160913200738/http://bilddatenbank.khm.at/viewArtefact?id=823|dataarchivio=13 settembre 2016}}
{{Giorgione}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|pittura|rinascimento}}
[[Categoria:Dipinti di Giorgione]]
[[Categoria:Dipinti nel Kunsthistorisches Museum]]
[[Categoria:Dipinti a soggetto simbolico]]
| |||