Quenya e Jinja: differenze tra le pagine

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{{Nota disambigua|descrizione=altri significati|titolo=Jinja (disambigua)}}
{{origine|[[Lingua (idioma)|Lingue]]|[[Lingua artificiale|Lingue artificiali]]|[[Lingua artistica|Lingue artistiche]]|[[Linguaggi di Arda]]|[[Elfico primitivo]]|[[Eldarin comune]]}}
{{F|shintoismo|luglio 2014|arg2=architetture religiose}}
{{lingua|nome=Quenya
[[File:Itsukushima torii angle.jpg|thumb|Un ''[[torii]]'' è il portale che dà l'accesso ad un ''jinja''. La fotografia mostra il ''torii'' del [[santuario di Itsukushima]] che sorge sul mare.]]
|colore=#ADA
{{Nihongo|'''''Jinja'''''|神社||a volte anche '''''jingū''''' o '''''taisha'''''}} è il termine giapponese che sta ad indicare un santuario [[Shintoismo|shintoista]], generalmente costituito da una serie di edifici e l'area naturale circostante ed è il luogo dove i fedeli shintoisti possono recarsi per la venerazione degli dèi ([[kami]]). Dal [[1946]], con l'istituzione della [[Jinja Honcho]], la Comunità shintoista, tutti i santuari del [[Giappone]] sono parte di questa organizzazione, che negli ultimi decenni ha iniziato anche ad aprire nuovi santuari all'estero, in particolare in [[Americhe|America]], [[Australia]] e [[San Marino]].
|creatore=[[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R. Tolkien]]
|anno=[[1912]]/[[1913]]
|contesto=il mondo immaginario di [[Arda]] nel romanzo ''[[Il signore degli anelli]]''
|persone=
|scrittura=[[Tengwar]]
|stati=
|fam1=[[Lingua artificiale|Lingue artificiali]]
|fam2=[[Lingua artistica|Lingue artistiche]]
|fam3=[[Linguaggi di Arda]]
|fam4=[[Elfico primitivo]]
|fam5=[[Eldarin comune]]
|fam6='''''Quenya'''''
|mappa=[[Immagine:Quenya Example.png|280px]]
|didascalia=Estratto dal ''[http://ardalambion.immaginario.net/ardalambion/namarie.htm Lamento di Galadriel]'' (Namárië) in Quenya, scritto con le [[Tengwar]] e l'[[alfabeto latino]]
|iso1=|iso3=qya|sil=}}
 
== Origini ==
Il '''Quenya''' (pronunciato {{IPA|[kwenja]}}), detto anche '''Qenya''' o '''Alto elfico''', ma anche '''Parmalambe''' o '''Tarquesta''' o alto eldarin del reame beato, è la più conosciuta delle [[Linguaggi di Arda|lingue elfiche]] [[Lingua artificiale|inventate]] da [[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R. Tolkien]]. Un idioma fittizio, ma grammaticalmente e storicamente realistico, parlato dagli Alti [[Elfi (Terra di Mezzo)|Elfi]] (non [[Teleri]]) che raggiunsero [[Valinor]] e poi migrarono verso la [[Terra di Mezzo]]. Originario di [[Aman]], sarebbe stato sviluppato dagli [[Elfi (Tolkien)|Eldar]] sulla base di una lingua precedente, denominata [[Eldarin comune]], e contiene ancora tutte le caratteristiche principali del [[Elfico primitivo|primo linguaggio elfico]], inventato subito dopo il loro [[Risveglio degli Elfi|risveglio]] sulle rive del lago di [[Cuiviénen]].
Si crede che originariamente i ''jinja'' fossero solo santuari temporanei, allestiti in occasione di una festività ([[matsuri]]) in luoghi considerati sacri come caverne o montagne. Questo per il fatto che nella fede shintoista i kami sono in un certo senso «onnipresenti», avendo la facoltà di essere dove vogliono quando vogliono, e che dunque non possano essere confinato in uno spazio sacro ben definito.
 
Comunque, in epoche più recenti, dopo la costruzione di questi santuari temporanei chiamati {{Nihongo|'''''shaden'''''|社殿}}, si diffuse la credenza secondo cui un ''kami'' venerato in un santuario farebbe di quest'ultimo la sua dimora sacra. Nacquero così i primi santuari stabili, i ''jinja'', a partire da preesistenti ''shaden''. Molti credono che le tecniche di costruzione degli ''shaden'' derivino dal [[Buddhismo]], difatti, parecchi ''jinja'' antichi non hanno tracce di ''shaden'', ma solamente luoghi di preghiera affacciati su ambienti sacri a cui è solitamente vietato l'accesso.
'''Estratto:''' Il [[Padre Nostro]]:
[[File:Basin1180.jpg|thumb|upright|Fonte per le abluzioni al [[santuario di Meiji]], [[Tokyo]]]]
 
== Locali di un ''jinja'' ==
:Átaremma i ëa han ëa ·
Un santuario shintoista è costituito da parecchi locali ed edifici, inclusi un {{nihongo|''[[honden]]''|本殿}} e un {{nihongo|''[[haiden]]''|拝殿}}. L′''honden'' è il [[Sancta Sanctorum]], la stanza o l'edificio contenente il {{Nihongo|''[[goshintai]]''|御神体||letteralmente, "il Sacro Corpo del kami"}}. Di queste stanze, solo l'haiden è aperto ai laici.
:na aire esselya ·
L′''honden'' è collocato dietro l′''haiden'', è più piccolo ed è privo di decorazioni. È importante considerare che i santuari Shinto, a differenza dei templi buddisti, erano costruiti in legno, con tetti di paglia o corteccia; inoltre, non era prevista una manutenzione dei ''jinja'', ma si lasciava che il tempo e i fenomeni atmosferici facessero il loro corso, salvo poi ricostruire un nuovo edificio.
:aranielya na tuluva ·
:na care indómelya cemende tambe Erumande :
:ámen anta síra ilaurëa massamma ·
:ar ámen apsene úcaremmar sív' emme apsenet tien i úcarer emmen.
:Álame tulya úsahtienna mal áme etelehta ulcullo :
:násie :
 
Altre zone particolari di un santuario shintoista sono l'area del ''[[torii]]'', l'ingresso sacro al santuario; il {{Nihongo|''[[chōzuya]]''|手水舎}} l'area delle abluzioni di mani e bocca, e il {{Nihongo|''[[shamusho]]''|社務所}}. Molto spesso, inoltre, ad indicare un santuario Shinto è la presenza di cipressi.
==Storia==
Delle tre case degli elfi, i [[Noldor|Ñoldor]] (oppure [[Noldor|Noldor]] secondo una forma tarda) e i [[Vanyar]] svilupparono dialetti differenti ma reciprocamente comprensibili (rispettivamente Quenya e Vanyarin Quenya, detto anche Quendya). Questa lingua fu anche adottata dai [[Valar]], che vi apportarono inoltre ulteriori variazioni derivate dalla loro lingua originaria. La terza casa degli elfi, i Teleri, parlavano una lingua differente ma strettamente imparentata al Quenya: il [[Telerin]], (a volte ritenuto un dialetto del Quenya). Ad opera di [[Rúmil]] (inventore delle [[Sarati]], poi perfezionate da [[Fëanor]] con l'invenzione delle [[Tengwar]]), fu inoltre il primo linguaggio scritto di [[Arda (Tolkien)|Arda]].
 
A partire dalla seconda metà del [[periodo Nara]] fino al [[periodo Meiji]] non era rara la costruzione di templi [[Buddhismo|buddisti]] all'interno o adiacenti a santuari shintoisti. Questo tipo di costruzione, in cui un ''jinja'' ospita un tempio buddista è chiamata {{Nihongo|''jinguji''|神宮寺}}. Nel 1868 fu vietata la costruzione di questo tipo di templi-santuari, nel tentativo di creare una distinzione netta tra i riti dedicati ai kami e e quelli rivolti ai budda, condannando tutte le pratiche combinatorie. Molti santuari e templi, tuttavia, ancora oggi collaborano tra loro, soprattutto in occasione di [[matsuri]] e altri eventi.
I Ñoldor che si rifugiarono nella Terra di Mezzo, in seguito all'oscuramento di Valinor, parlavano Quenya anche con gli altri elfi. Tuttavia, quando Elu Thingol di Doriath, re dei sindar (Elfi della stirpe dei Teleri che rimasero nel [[Beleriand]] anziché raggiungere Valinor) venne a conoscenza del fratricidio da loro commesso nei confronti dei Teleri, proibì l'uso del Quenya in tutto il suo regno:
 
[[File:IsonokamiGate.jpg|thumb|''Romon'' del [[santuario di Isonokami]] a [[Tenri]], [[Nara]]]]
{{quote|Mai più alle mie orecchie risuoni la lingua di coloro che in Alqualondë hanno sterminato i miei consanguinei! Né sia più pubblicamente parlata nel mio regno, finché io sieda su questo trono. Tutti i Sindar devono essere informati del mio ordine di non usare la favella dei Noldor né di rispondere a chi con essa si rivolga loro. E chiunque vi faccia ricorso, sarà considerato fratricida e traditore impenitente.|[[John Ronald Reuel Tolkien]], ''[[Il Silmarillion]]''}}
Un santuario shintoista può includere inoltre anche altre aree ed edifici tra i seguenti:
* {{Nihongo|''Kaguraden''|神楽殿||padiglione per la danza sacra ''Kagura'', anche chiamato ''maiden''}}
* {{Nihongo|''Koma-inu''|狛犬||statue guardiane "cane-leone"}}
* {{Nihongo|''Rōmon''|楼門||portale}}
* {{Nihongo|''Sessha''|摂社||santuario ausiliario}}
* {{Nihongo|''Massha''|末社||santuario ausiliario, al di sotto di un ''sessha''}}
* {{Nihongo|''Tamagaki''|玉垣||staccionata attorno al suolo sacro del santuario}}
* {{Nihongo|''Tōrō''|燈籠||lanterna di pietra}}
 
== Kannushi ==
I Sindar, comunque, furono lenti ad apprendere il Quenya, mentre i Ñoldor in quello stesso periodo avevano già acquisito piena padronanza con il [[Sindarin]] (la favella del [[Beleriand]]).
Un {{Nihongo|''Kannushi''|神主}} è il sacerdote incaricato della custodia di un ''jinja'' e dell'organizzazione delle cerimonie. Tradizionalmente, in particolare in passato, molti ''jinja'' non hanno un Kannushi e sono custoditi da una commissione di volontari locali chiamati {{Nihongo|''Ujiko''|氏子}}. In un jinguji, un monaco buddhista può custodire il suo santuario e il santuario shintoista annesso.
 
== Kami ==
Il Quenya usato nella Terra di Mezzo, durante la [[Terza Era]] (il periodo corrispondente alle storie narrate ne ''[[Il Signore degli Anelli]]''), era divenuto un'occupazione da studioso - qualcosa di analogo al [[lingua latina|latino]] nel nostro tempo (in effetti, lo stesso Tolkien si riferì più volte al Quenya come "latino elfico").
Il ''[[kami]]'' venerato in un ''jinja'' è generalmente una divinità shintoista, ma spesso vi vengono venerate anche divinità [[Buddhismo|buddhiste]] o [[Taoismo|taoiste]]. Alcuni santuari sono inoltre consacrati alla venerazione di persone importanti o figure mitologiche.
 
== Abitudini ==
Il Quenya veniva usato come linguaggio formale e per la scrittura; il Sindarin era invece il vernacolo di tutti gli elfi. Tuttavia, i Ñoldor ricordavano ancora il Quenya e lo stimavano molto, come testimoniato dalla reazione di compiacimento degli elfi quando [[Frodo]] li saluta con: ''elen síla lúmenn' omentielvo'' ("una stella brilla sull'ora del nostro incontro").
Un ''jinja'' è un luogo di pace e, ad eccezione di particolari matsuri, non si può correre o fare molto rumore. Molti ''jinja'', comunque, organizzano attività ludiche per i bambini. Un comportamento scorretto comune per uno straniero, specialmente durante una calda giornata estiva, è bere l'acqua di una fontana ''[[chozusha]]''. Un comportamento ancor più offensivo è addentrarsi nell'area sacra senza permesso, ancor più se si tratta di uno ''shaden''.
 
==Galleria Fonetica d'immagini==
<Gallery>
La [[fonetica]] Quenya conta 25 [[fonema|fonemi]] [[consonante|consonantici]] e 10 fonemi [[vocale|vocalici]], questi ultimi suddivisi a loro volta in vocali [[quantità vocalica|corte e lunghe]]. Nella fonetica, il Quenya assomiglia all'[[lingua italiana|italiano]] molto più che all'[[lingua inglese|inglese]].
Image:Itsukushima charms.jpg|Porta-fortuna per gravidanza sicura, guida sicura, esami scolastici e altre situazioni, venduti al santuario di Itsukushima
Ogni fonema consonantico è rappresentato graficamente da una [[Tengwar|Tengwa]] (una lettera elfica).
Image:Guji0148.jpg|''Kannushi''
Image:AsakusaShrine1444.jpg|Questo ''komainu'' sorveglia il [[santuario di Asakusa]] a [[Tokyo]]
Image:IshiDoro0149.jpg|Lanterna di pietra nei pressi del santuario di Aso
Image:Fushimi_sampo_inari_jinja_0082.jpg|Il minuscolo santuario di [[Fushimi Sanpō Inari]] a [[Tokyo]]
</Gallery>
 
== Voci correlate ==
Le consonanti e i gruppi consonantici utilizzati sono:
* [[Lista di santuari shintoisti]]
 
== Altri progetti ==
*'''b''' {{IPA|[b]}} (come in Italiano; si trova solamente dopo ''m'', ed ''l'' in alcuni dialetti)
{{interprogetto}}
*'''c''' {{IPA|[k]}} (''c'' dura ([k]), anche davanti ad ''e'' ed ''i'')
*'''d''' {{IPA|[d]}} (come in Italiano; si trova solamente dopo ''l, n,'' o ''r'')
*'''f''' {{IPA|[f]}} (come in Italiano)
*'''g''' {{IPA|[ɡ]}} (''g'' dura ([&#609;]), anche davanti ad ''e'' ed ''i''; si trova solamente dopo ''n'')
*'''gw''' {{IPA|[ɡʷ~ɡw]}} (come nell'Italiano '''''gu'''aio''; si trova solo dopo ''n'', come in ''li'''ngu'''a'')
*'''h''' {{IPA|[h]}} (come la h aspirata inglese)
*'''hy''' {{IPA|[ç]}} (come nel Tedesco ''i'''ch'''''; simile a ''sci-'' in italiano)
*'''l''' {{IPA|[l]}} (come in italiano)
*'''ll''' {{IPA|[lʲ]}}
*'''ly''' {{IPA|[lj~ʎ]}} (come ''gli-'' in italiano, ''ta'''gli'''a'')
*'''m''' {{IPA|[m]}} (come in italiano)
*'''n''' {{IPA|[n~ŋ]}} (come in italiano)
*'''nw''' {{IPA|[nʷ~nw]}} (come nell'Italiano '''''nu'''ovo'')
*'''ny''' {{IPA|[nj/nʲ]}} (pronunciato come in "mi'''ni'''era" ''o'' -più raramente- simile alla "gn" di "gnomo")
*'''p''' {{IPA|[p]}} (come in italiano)
*'''qu''' {{IPA|[kw]}} (come nell'Italiano '''''cu'''ore'')
*'''r''' {{IPA|[ɾ]}} (come nell'italiano ''ca'''r'''o'')
*'''s''' {{IPA|[s]}} (sempre sorda, come in '''''s'''ole'', mai come in ''ro'''s'''a'')
*'''t''' {{IPA|[t]}} (come in italiano)
*'''ty''' {{IPA|[tʲ~c]}} (una '''t''' palatalizzata; simile a ''ti-'' o ''ci-'' in italiano)
*'''v''' {{IPA|[w~v]}} (come in italiano)
*'''w''' {{IPA|[w]}} (come in Inglese e nell'Italiano '''''u'''ovo''; questa consonante è però caduta in disuso durante la '''Terza Età''')
*'''x''' {{IPA|[ks]}}(come nell'italiano '''''x'''ilofono'')
*'''y''' {{IPA|[j]}}(come in Inglese e nell'Italiano '''''i'''eri'')
 
{{Controllo di autorità}}
Le consonanti doppie sono meno di quelle utilizzate nell'italiano: '''cc, ll, mm, nn, pp, rr, ss, tt'''.
{{portale|architettura|scintoismo}}
 
[[Categoria:Santuari shintoisti| ]]
Le vocali sono '''a, e, i, o, u''' come in [[Lingua spagnola|spagnolo]] (non c'è differenza tra vocali aperte e chiuse, come invece avviene in italiano). Le forme lunghe '''á, é, í, ó, ú''' rappresentano vocali allungate (all'incirca raddoppiate).
[[Categoria:Architettura religiosa]]
 
[[Categoria:Architettura in Giappone]]
L'[[Accento (ortografia)|accento tonico]] non è rappresentato graficamente, segue però le stesse regole del latino (sulla penultima se lunga per natura o posizione, altrimenti sulla terzultima). Quando la '''e''' si trova a fine parola, o è combinata con '''a''' o '''o''' ('''ea, eo'''), viene spesso scritta '''ë'''; per facilitare coloro che parlano inglese (il suono però non cambia).
 
== Grammatica ==
=== Nomi ===
I [[Sostantivo|sostantivi]] Quenya si declinano in nove o dieci [[Caso (grammatica)|casi]].
 
*Il [[Nominativo]] singolare è la forma base del sostantivo. Non utilizza desinenze e funge da soggetto per i verbi.
*L'[[Accusativo]] si forma allungando la vocale finale del sostantivo ('''''cirya''''' nom. ⇒ '''''ciryá''''' acc.), l'uso dell'[[Accusativo]] non è però attestato nell'elfico della Terza Era.
*Il [[Genitivo]] si forma con la desinenza '''-o'''; se il nome termina in -a quest'ultima cade, es.: '''''parma''''' ⇒ '''''parmo'''''; se il nome termina in -o è invisibile.
*Il [[Possessivo]] si forma con la desinenza '''-va'''; '''-wa''' se il sostantivo termina con una consonante. La sua funzione corrisponde grossomodo alla desinenza '' 's'' del genitivo sassone inglese.
*Il [[Dativo]] si forma con la desinenza '''-n''', traducibile in italiano con la preposizione ''per'' o ''a''.
*Il [[Locativo]] si forma con la desinenza '''-ssë''', taducibile in italiano con la preposizione ''su'' o ''in''.
*L'[[Ablativo]] si forma con la desinenza '''-llo''', traducibile in italiano con la preposizione ''da'' o ''fuori di''.
*L'[[Allativo]] si forma con la desinenza '''-nna''', traducibile in italiano con la preposizione ''a'', ''nel'' o ''sopra''.
*Lo [[Strumentale]] si forma con la desinenza '''-nen''' e contrassegna lo strumento col quale qualcosa è fatto, o la ragione del perché qualcosa avviene.
*Il [[Relativo]] si forma con la desinenza '''-s''', la funzione di questo caso rimane tutt'oggi oscura, ma la teoria più accreditata è quella che venga usato come una sorta di locativo, deducibile da alcuni, pochi, esempi che ci sono pervenuti e da come alcuni studiosi hanno continuato ad usarli in tal modo (es.: ''i coa i taures/i coa i tauressë'' = la casa nella foresta).
 
I numeri Quenya sono ''singolare'', ''plurale'', ''plurale generale'' e ''duale''.
 
*Il [[singolare]] è la forma base, per ciò che riguarda il numero, per come si presenta il sostativo.
*Il [[plurale]] viene utilizzato come in italiano ed è segnalato da diversi affissi in base alla declinazione a cui appartiene il sostantivo declinato.
*Il [[duale]] viene segnalato dalle desinenze '''-(a)t''' o '''-u''' e ''"viene utilizzato per referenti costituiti da due unità considerate collettivamente, ossia coppie"'' (E. J. Kloczko, ''Lingue Elfiche''). L'uno di un affisso a vantaggio dell'altro non è tuttavia arbitrario: '''-(a)t''' veniva utilizzato a designare un duale puramente numerico mentre '''-u''' individua un'associazione di oggetti coerenti, ovvero una coppia naturale.
*il [[plurale generale]] si forma con la desinenza '''-li''' e ''esprime una pluralità di oggetti considerati globalmente e non nella loro individualità'' (ibid.)
 
=== Articoli ===
L'[[articolo (grammatica)|articolo]] determinativo Quenya è '''''i''''' (sia singolare che plurale). Non esiste l'equivalente di ''un'', ''una''; l'assenza di articolo indica usualmente che il sostantivo è indefinito.
 
L'articolo diventa solitamente '''''in''''' davanti a parole comincianti in "''i''".
 
=== Verbi ===
*Il ''presente'' (o continuativo) si forma con la desinenza ''-a'' ed allungamento della vocale precedente. (Se la radice verbale termina in ''-a'' la desinenza è -ëa).
*L'''aoristo'' si forma con la desinenza ''-ë'', che cambia in ''-i'' se una desinenza è aggiunta. Nel caso di radicali in -A è invisibile
*Il ''passato'' dei verbi regolari derivati si forma con il suffisso ''-në''.
*Il ''futuro'' si forma abbandonando la vocale finale della radice ed aggiungendo il suffisso ''-uva''.
 
=== Aggettivi ===
La maggior parte degli aggettivi Quenya termina con le vocali ''a'' o ''ë''. Si accordano nel numero col sostantivo che descrivono. Al plurale aggettivi terminanti in ''-a'' divengono terminanti in ''-ë'', aggettivi in ''-ë'' divengono terminanti in ''-i'', ed aggettivi in ''-ëa'' hanno forme plurali in ''-ië''.
 
=== Numeri ===
{| border="0"
|
*'''1''' (uno) - Minë
*'''2''' (due) - Atta
*'''3''' (tre) - Neldë
*'''4''' (quattro) - Canta
*'''5''' (cinque) - Lempë
*'''6''' (sei) - Enquë
| valign="top" |
*'''7''' (sette) - Otso {ozzo}
*'''8''' (otto) - Tolto
*'''9''' (nove) - Nertë
*'''10''' (dieci) - Cainen
*'''11''' (undici) - Minquë
*'''12''' (dodici)- Rasta
|}
 
====Combinazioni====
*'''35''' (trentacinque) - Neldë-lempë {neld-ee-lemp-ee}
*'''94''' (novantaquattro)- Nertë-canta {nert-ee-kan-taa}
*'''106''' (centosei) - Minëcainenenquë {mien-ee-kain-en-kw-ee}
 
== Frasi d'esempio ==
[[Immagine:Quenya.jpg|thumb|right|60px|Tengwar Quenya]]
*Auta i lómë! - "''La notte sta per finire!''" (da notare l'uso dell'aoristo ''auta'')
*Aurë entuluva! - "''Il giorno risorgerà!''"
*Anar caluva tielyanna - "''Il sole splenderà sul tuo cammino''"
*A vanimar, vanimálion nostari - "''O bellissimi, padri di bellissimi [bambini]''",
*Mára mesta an ni véla tyë ento, ya rato nëa - "''Addio fino a quando non ti rivedrò, e spero che sia presto''"
*Aiya Eärendil Elenion Ancalima! - "''Salve Eärendil, più brillante delle stelle!''"
*A Túrin Turambar turún' ambartanen - "''O Túrin dominatore della sorte dominato dalla sorte''"
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://ardalambion.immaginario.net/ardalambion/quenya.htm Il Quenya] su [http://ardalambion.immaginario.net/ardalambion/indice.htm Ardalambion]
* [http://www.ilfossodihelm.it/id_nav9.asp?tipo=Quenya Dizionario Quenya - Italiano con più di 2000 voci]
* [http://ardalambion.immaginario.net/ardalambion/qcourse.htm Corso di Quenya]
* [http://www.fmboschetto.it/didattica/Tolkien/dizionario%20Quenya.htm Dizionario] Quenya - [[Lingua italiana|Italiano]]
*{{en}} [http://www.geocities.com/aikanaro42/dictionary Dizionario] Quenya - [[Lingua inglese|Inglese]]
 
{{portale|Tolkien|Lingue artificiali}}
 
[[Categoria:Linguaggi di Arda]]
[[Categoria:Lingue agglutinanti]]
 
[[an:Quenya]]
[[be-x-old:Квэнья]]
[[br:Quenya]]
[[ca:Quenya]]
[[cs:Quenijština]]
[[da:Quenya]]
[[de:Sprachen und Schriften in Tolkiens Welt#Quenya]]
[[el:Κουένυα]]
[[en:Quenya]]
[[eo:Kvenja lingvo]]
[[es:Quenya]]
[[fi:Quenya]]
[[fr:Quenya]]
[[gl:Quenya]]
[[he:קווניה]]
[[hu:Quenya nyelv]]
[[ia:Quenya]]
[[id:Quenya]]
[[ja:クウェンヤ]]
[[ko:꿰냐]]
[[la:Lingua Quenya]]
[[li:Quenya]]
[[lt:Quenya]]
[[mk:Куенја]]
[[ms:Bahasa Quenya]]
[[nl:Quenya]]
[[no:Quenya]]
[[pl:Quenya]]
[[pt:Quenya]]
[[ru:Квенья]]
[[sk:Quenijčina]]
[[sl:Kvenja]]
[[sr:Квенија]]
[[sv:Quenya]]
[[th:ภาษาเควนยา]]
[[zh:昆雅语]]