Marocco e Geografia del Giappone: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|descrizione=altri significati della parola Marocco|titolo=[[Marocco (disambigua)]]}}
{{torna a|Giappone}}
{{Stato
[[File:Satellite image of Japan in May 2003.jpg|upright=1.4|thumb|Il [[Giappone]] visto dal [[satellite artificiale|satellite]]]]
|nomeCorrente = Marocco
La '''geografia del Giappone''' comprende la descrizione di tutti gli elementi fisico-geografici ([[Pianura|pianure]], [[Mare|mari]], [[Montagna|rilievi]], [[Lago|laghi]] e [[Fiume|fiumi]]) del [[Giappone|Paese nipponico]].
|nomeCompleto = Regno del Marocco
|nomeUfficiale = <big>'''&#1575;&#1604;&#1605;&#1605;&#1604;&#1603;&#1577; &#1575;&#1604;&#1605;&#1594;&#1585;&#1576;&#1610;&#1577;'''</big>
|linkBandiera = Flag of Morocco.svg
|paginaBandiera = Bandiera marocchina
|linkStemma =Coat_of_arms_of_Morocco.svg
|paginaStemma = <!-- Stemma Marocchino -->
|linkLocalizzazione = LocationMorocco.svg
|linkMappa = Maroc carte.gif
|motto =
|lingua = [[lingua araba|arabo]] e [[tamazight]]
|capitale = [[Rabat]]
|capitaleAbitanti = 1.717.000
|capitaleAbitantiAnno = 2007
|governo = [[monarchia costituzionale]]
|presidente = [[Mohammed VI (Marocco)|Mohammed VI]]
|primoMinistro = [[Abbas El Fassi]]
|indipendenza = dalla [[Francia]] il [[2 marzo]] [[1956]]
|ingressoONU = [[12 novembre]] [[1956]]
|superficieTotale = 446.550
|superficieOrdine = 56
|superficieAcqua = 0,25
|popolazioneTotale = 33.757.750
|popolazioneAnno = 2007
|popolazioneOrdine = 36
|popolazioneDensita = 70
|continente = [[Africa]]
|orario = 0
|valuta = [[Dirham marocchino|Dirham]]
|PIL= 167.150
|PILValuta= $
|PILAnno= 2007
|PILOrdine= 52
|PILprocapite= 5.150
|PILprocapiteValuta= $
|PILprocapiteAnno= 2007
|PILprocapiteOrdine= 98
|HDI= 0,646 (medio)
|HDIAnno= 2005
|HDIOrdine= 126
|energia = <!-- consumo di energia pro capite - non scrivere kW/ab. che viene scritto già dal template - (consumo annuo totale in kWh diviso gli abitanti/365gg/24h) -->
|tld = .ma
|telefono = 212
|targa = MA
|inno = [[Hymne Cherifien]]
|festa =
|note = <!-- note libere -->
}}
Il '''Marocco''' ({{Arabo|المغرب|Al-Mamlaka al-Maghribiyya, "regno dell'occidente"}}) è uno stato dell'[[Nordafrica|Africa settentrionale]], nella parte occidentale della regione definita anche come [[Maghreb]]. Deve il suo nome alla città di [[Marrakech]].
 
Il Giappone è uno [[stato insulare]] dell'[[Asia orientale]], nonché un [[arcipelago]] [[Stratovulcano|stratovulcanico]] che si estende lungo la costa [[Oceano Pacifico|pacifica]] dell'[[Asia]]. Secondo il sistema di [[coordinate geografiche|coordinamento geografico]] il Paese si estende dal 24° al 46° di [[latitudine]] nord e dal 123° al 146° di [[longitudine]] est. È bagnato a est dall'[[Oceano Pacifico]], a nord dal [[Mare di Okhotsk]], separato dall'[[Estremo Oriente russo]] dallo [[stretto di La Pérouse]], ad ovest dal [[Mar del Giappone]] che lo separa dalla [[Corea]], mentre a sud l'arcipelago delle [[Ryūkyū|isole Ryūkyū]] è separato da [[Cina]] e [[Taiwan]] dal [[Mar Cinese Orientale]].<ref name=geojap>{{cita web|formato=pdf|url=http://fpcj.jp/old/e/mres/publication/ff/pdf_07/01_land.pdf|titolo=Facts and Figures of Japan 2007 01: Land|editore=Foreign Press Center Japan|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|formato=pdf|url=http://unstats.un.org/unsd/methods/m49/m49regin.htm#asia|titolo=Standard Country and Area Codes Classifications|editore=United Nations Statistics Division|data=1º aprile 2010|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.japan-guide.com/list/e1000.html|titolo=Japan Geography|sito=Japan-guide.com|lingua=en|accesso=4 luglio 2013}}</ref>
Le sue coste sono bagnate dal [[Mar Mediterraneo]] nella parte settentrionale, e dall'[[Oceano Atlantico]] in tutto il tratto ad ovest dello [[stretto di Gibilterra]].
 
L'[[arcipelago giapponese]] è composto da un totale di 6.852 isole, le quali formano un arco lungo circa 3000&nbsp;km che si apre verso nord-ovest. Le isole maggiori sono quattro: da nord a sud, [[Hokkaidō]], [[Honshū]], [[Shikoku]], [[Kyūshū]]. Le isole Ryūkyū, [[Isola di Okinawa|Okinawa]] compresa, si trovano a sud di Kyūshū. Il territorio giapponese si estende per 377.915&nbsp;km² (62º Paese al mondo per grandezza), di cui 364.485&nbsp;km² rappresentano terraferma mentre i restanti 13.430&nbsp;km² sono occupati dall'acqua.
I confini terrestri sono con la sola [[Algeria]], ad est e sud-est, e con il territorio del [[Sahara Occidentale]] a sud. Si contano però anche 4 ''[[enclave]]'' [[Spagna|spagnole]] nella parte affacciata sul Mediterrano: [[Ceuta]], [[Melilla]], [[Peñón de Vélez de la Gomera]], [[Peñón de Alhucemas]]. Anche le isole [[Chafarinas]], sulla costa del Mediterraneo, 45 km ad est di Melilla appartengono alla Spagna, così come le [[Isole Canarie]] al largo del lembo più meridionale della costa atlantica del Marocco. In fine l'isola [[Perejil]], uno scoglio disabitato presso lo stretto di Gibilterra, è tutt'ora disputato tra Marocco e Spagna.
 
== Territorio ==
Buona parte delle sue coste sono bagnate dall'[[Oceano Atlantico]], ma estendendosi anche oltre lo [[Stretto di Gibilterra]] si affacciano anche sul [[Mar Mediterraneo]].
[[File:Sea of Japan Map en.png|thumb|upright=1.6|left|Il [[Mar del Giappone]] separa l'arcipelago giapponese dalla penisola coreana, mentre a nord lo [[stretto di La Pérouse]] separa l'isola di [[Hokkaidō]] da quella di [[Sachalin]]]]
 
L'[[arcipelago giapponese]] è composto da un totale di 6.852 [[Isole del Giappone|isole]].<ref>{{Cita web|url=http://www.mlit.go.jp/crd/chirit/ritoutoha.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071113053915/http://www.mlit.go.jp/crd/chirit/ritoutoha.html|titolo=離島とは(島の基礎知識)|editore=[[Ministero del territorio, delle infrastrutture, dei trasporti e del turismo]]|lingua=ja|dataarchivio=13 novembre 2007|accesso=22 agosto 2015|urlmorto=sì}}</ref> Le quattro isole maggiori, da nord a sud, sono [[Hokkaidō]], [[Honshū]], [[Shikoku]] e [[Kyūshū]]; esse formano un arco lungo circa 3.000&nbsp;km che si apre verso nord-ovest, a est del [[Eurasia|continente euroasiatico]], tra l'[[oceano Pacifico]], il [[Mare di Ochotsk]], il [[Mar del Giappone]] e il [[Mar Cinese Orientale]].<ref name="territorioamb">{{Cita web|url=http://www.it.emb-japan.go.jp/territory/data.html|titolo=Il territorio giapponese|editore=[[Ministero degli affari esteri (Giappone)|Ministero degli affari esteri del Giappone]]|accesso=1º giugno 2017}}</ref>
Il Marocco è una [[monarchia costituzionale]], l'attuale monarca è [[Mohammed VI (Marocco)|Mohammed VI]] e il capo del governo è [[Abbas El Fassi]].
 
A sud della regione del [[Kantō]], a circa 1.100 km dalle isole maggiori, si estende l'arcipelago delle [[isole Nanpō]] che a sua volta comprende le [[isole Izu]], [[isole Ogasawara|Ogasawara]] e [[Isole Vulcano|Vulcano]], di cui fa parte la celebre [[Iwo Jima]].<ref name="library">{{cita libro|url=http://www.country-data.com/cgi-bin/query/r-7093.html|capitolo=Composition, Topography, and Drainage|titolo=Japan: A country study|autore=Ronald E. Dolan|autore2= Robert L. Worden|editore=[[Biblioteca del Congresso]]|data=1992|città=Washington D.C.|accesso=26 maggio 2017|lingua=en}}</ref> A sud di Kyūshū si trova l'arcipelago delle [[Ryūkyū]],<ref>{{cita|McCargo 2000|pp. 8-11|McCargo}}.</ref> le cui isole principali sono [[Okinawa]], [[Isole Amami|Amami]] e [[Isole Sakishima|Sakishima]]. A nord di Hokkaidō si estendono infine le [[isole Curili]], la cui sovranità è [[Disputa delle isole Curili|motivo di disputa]] con il [[Russia|governo russo]].<ref name="library"/> Esclusi i territori contesi, il territorio giapponese si estende per 377.915&nbsp;km² (62º Paese al mondo per grandezza), di cui 364.485 km² rappresentano terraferma mentre i restanti 13.430&nbsp;km² sono occupati dall'acqua.<ref name=cia>{{en}}[https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ja.html CIA - The World Fact (Japan)]</ref>
La lingua ufficiale del paese è l'arabo.
[[File:Topographic map Japan-en.svg|thumb|upright=1.6|Mappa topografica del Giappone]]
== Storia ==
=== Il primo regno conosciuto: la Mauretania ===
{{vedi anche|Mauretania}}
[[Immagine:Mauretania_et_Numidia.jpg|thumb|right|400px|Una cartina delle province africane dell'[[impero romano]]: [[Mauretania]], [[Numidia]] e [[Africa (provincia)|Africa]].]]
Antica regione dell'Africa Settentrionale, oggi divisa tra il Marocco e l'Algeria, abitata dai Mauri. Regno indipendente dal [[IV secolo a.C.]], subì l'influenza di [[Cartagine]]. Fu assoggettata dai romani in seguito all'uccisione dell'ultimo re Tolomeo (40 d.C.) e divenne, nel [[42 a.C.]], la provincia della [[Mauretania Tingitana]].
 
Le isole che formano il Giappone costituiscono la parte emersa di una grande catena montuosa, in origine appartenente al [[continente asiatico]], dalla quale si staccarono nell'[[era cenozoica]].<ref name=territorio>{{Cita web|url=http://www.giappone-turismo.it/territorio.html|titolo=Il territorio|sito=giappone-turismo.it|accesso=5 luglio 2013}}</ref> La lunga e stretta isola principale, Honshū, che da sola rappresenta i due terzi della superficie del Paese,<ref name=garzanti>{{Cita|Riganti 1990|p. 128|Riganti}}.</ref> ha un'ampiezza massima inferiore ai 322&nbsp;km, mentre nessun punto del Giappone è distante più di 161&nbsp;km dal mare.<ref name=territorio/>
Nel [[429|429 d.C.]], dalla penisola iberica, giunsero in questa regione i [[Vandali]], che quasi un secolo dopo, nel [[533]] furono sconfitti dai bizantini, guidati da [[Belisario]].
Il litorale del Giappone, molto lungo in proporzione alla superficie totale del Paese, si estende per 29.750&nbsp;km, con numerose baie e insenature.<ref name=cia/><ref name=territorio/>
 
Le coste sul Pacifico sono in prevalenza frastagliate, ricche di golfi, promontori e insenature, in conseguenza dell'azione erosiva delle maree e di violente tempeste.<ref name=londrillo>{{Cita|Bacchi; Londrillo 1987|p. 380|Bacchi}}.</ref> La costa occidentale di Kyūshū, sul Mar Cinese Orientale, rappresenta la parte più irregolare del litorale giapponese. È possibile trovare qualche insenatura navigabile sulla costa orientale sopra [[Tokyo]], ma è a sud dell'[[Baia di Tokyo|omonima baia]] che sono situati molti dei più importanti porti e baie del Giappone.<ref name=territorio/> Tra Honshū, Shikoku e Kyūshū si trova il [[Mare interno di Seto]], disseminato di isole e collegato all'oceano Pacifico e al Mare del Giappone da tre piccoli stretti raramente colpiti dalle tempeste oceaniche.<ref name=territorio/> La linea costiera occidentale, che s'affaccia sul Mare del Giappone, è poco articolata e ha un'estensione inferiore ai 4.830&nbsp;km; le uniche insenature di rilievo sono la [[baia di Wakasa]] e la [[baia di Toyama]] nello Honshū.
=== La [[Umma]] ===
Nel 683, circa 50 anni dopo la morte del Profeta dell'[[Islam]], [[Maometto]], il Marocco viene conquistato dalle truppe di [[Uqba ibn Nafi|ʿUqba b. Nāfiʿ]].
 
L'arcipelago nipponico è stato trasformato dall'opera dell'uomo in una sorta di terra continua, in cui le quattro isole principali son interamente raggiungibili e percorribili dai mezzi di trasporti ferroviari e stradali grazie alla costruzioni di enormi viadotti e gallerie che collegano tra loro le varie isole.<ref name=minerva3/> Inoltre sono state costruite diverse [[isole artificiali]], quali ad esempio [[Odaiba]] e [[Port Island]].<ref>{{cita|Norbury, 2005|pp. 13-14}}.</ref>
==== La dinastia degli Idrisidi ====
Circa un secolo dopo, nel [[788]], sale al potere per la prima volta una dinastia locale, quella degli [[Idrissidi]] (fondata proprio in Marocco da [[Idris I]]), che regnò fino al [[917]], che diffusero l'islam tra le popolazioni berbere. Sotto questa dinastia, venne fondata [[Fes]], che divenne un importante centro culturale, religioso e commerciale.
 
Nel novembre 2008 il Giappone ha presentato una richiesta di espansione della sua [[piattaforma continentale]]; quattro anni più tardi, nel 2012, la Commissione delle Nazioni Unite sui limiti della piattaforma continentale ha riconosciuto in tutto 310.000&nbsp;km² di fondale intorno [[Okinotorishima]], dando al Giappone la possibilità di accedere alle risorse dei fondali marini delle aree vicine. Secondo la Commissione delle Nazioni Unite sui limiti della piattaforma continentale, l'espansione approvata equivale a circa l'82% della superficie totale del Giappone. La [[Cina]] e la [[Corea del Sud]], successivamente, hanno espresso perplessità sulla concessione di tale espansione, poiché ritengono non classificabile come isola l'atollo di Okinotorishima,<ref>{{cita web|url=http://www.upi.com/Top_News/World-News/2012/04/28/Japan-granted-more-continental-shelf/UPI-15731335656074/?spt=hs&or=tn|titolo=Japan granted more continental shelf|sito=upi.com|data=28 aprile 2012|accesso=5 luglio 2013}}</ref> contestando il diritto alla [[zona economica esclusiva]] di quell'area da parte del Giappone.<ref>{{cita news|url=http://www.japanfocus.org/-yukie-yoshikawa/2541|titolo=The US-Japan-China Mistrust Spiral and Okinotorishima|pubblicazione=The Asia-Pacific Journal|lingua=en|data=11 ottobre 2007|accesso=29 dicembre 2012}}</ref>
==== La dinastia dei Fatimidi ====
{{vedi anche|Fatimidi}}
A questa prima dinastia di origine berbera, si sostituì quella [[sciita]] dei [[Fatimidi]], che dopo lunghi anni di lotte, riuscirono a prevalere nel [[917]], governando gran parte dell'odierno Marocco, fino alla metà dell'XI secolo.
 
==== LaPunti dinastiaestremi degli Almoravidi ====
[[File:Extreme points japan map.png|thumb|upright=1.6|I punti estremi del Giappone]]
[[Immagine:Almoravid-empire-01.svg|thumb|right|150px|Almorávidi: il loro impero rappresentato in verde. Originario del [[Sahara Occidentale]] e conquistatore del Marocco e della Spagna attuale]]
Considerando gli attuali confini politici, i punti estremi del Giappone sono:
{{vedi anche|Almoravidi}}
A questa dinastia, succedette quella berbera degli [[Almoravidi]], che tra il [[1056]] e il [[1147]] regnò su una parte della [[Spagna]] e sul Marocco. Fu sotto questa dinastia, nel [[1062]] che venne fondata la città di [[Marrakech]] e furono sempre gli Almoravidi a sconfiggere nel [[1076]] l'[[impero del Ghana]], ottenendo con ciò il controllo del commercio dell'[[oro]].
 
; Giappone
==== La dinastia degli Almohadi ====
* a settentrione: [[Benten-jima]], [[Wakkanai]], [[Prefettura di Hokkaidō|Hokkaidō]], una piccola isola deserta a nord di [[Capo Sōya]] - 45°31'35″N, 141°55'09″E
{{vedi anche|Almohadi}}
:: se si tiene conto dei [[Disputa delle isole Curili|territori attualmente in disputa]] tra Giappone e [[Russia]]: Capo Kamuiwakka (o [[Capo Koritsky]]) a nord di [[Iturup]], nelle [[isole Curili]] - 45°33'N, 148°45'E
Agli Almoravidi fece seguito un'altra dinastia di regnanti di origine berbera, gli [[Almohadi]], che regnò fino al [[1269]], controllando un grande territorio, che oltre al Marocco, comprendeva l'[[Algeria]], la [[Tunisia]], la [[Libia]] e alcune regioni della [[Spagna]] e del [[Portogallo]].
* a meridione: atollo di [[Okinotorishima]] - 20°25'N, 136°04'E
* a occidente: [[Yonaguni]], una delle [[isole Yaeyama]] - 24°27′N, 122°59′E
* a oriente: [[Minami Torishima]], un atollo corallino a nord dell'Oceano Pacifico - 24°18′N, 153°58′E
 
; Giappone (solo isole principali)
È a questo dinastia che risale l'inizio della ''[[Reconquista]] spagnola'', segnata nel [[1212]] dalla [[battaglia di Las Navas de Tolosa]], dove gli Almohadi furono sconfitti dall'unione di più eserciti spagnoli.
* a settentrione: [[Capo Sōya]], Wakkanai, Hokkaidō - 45°31'N, 141°56'E
* a meridione: [[Capo Sata]] nella [[penisola di Osumi]], [[Minamiōsumi]], [[Prefettura di Kagoshima|Kagoshima]] - 30°59'N, 130°39'E
* a occidente: [[Kōsakibana]], [[Sasebo]], [[Prefettura di Nagasaki|Nagasaki]] - 33°13'N, 129°33'E
* a oriente: [[Capo Nosappu]], [[Nemuro]], Hokkaidō - 43°22'N, 145°49′E
 
;Altezze estreme
==== La dinastia dei Merinidi ====
* punto più basso: [[Hachirōgata (lago)|Hachirōgata]] (-5 m)
{{vedi anche|Merinidi}}
* punto più alto: [[Monte Fuji]] (3776 m)
Dal [[1269]] al [[1421]] il paese fu governato dalla dinastia berbera dei [[Merinidi]], che fu impegnata a contrastare il nuovo e crescente espansionismo dei regni cristiani della penisola iberica. I prodromi della caduta di questa dinastia, si ebbero con la caduta della città di [[Ceuta]] che nel [[1415]] fu conquistata dai portoghesi.
 
=== Orografia ===
==== La dinastia degli Wattasidi ====
{{vedi anche|Montagne del Giappone}}
I [[Wattasidi]], succeduti ai Merinidi, non riuscirono a contrastare l'avanzata nel continente africano degli europei, tanto che nel [[1497]] [[Melilla]] cadde in mano spagnola.
[[File:MountfujiNASA.jpg|thumb|left|Il [[monte Fuji]] visto dal [[satellite artificiale|satellite]]]]
[[File:Topographic maps of Mount Fuji and Tokyo.jpg|thumb|Mappa topografica del Monte Fuji]]
 
Il territorio, molto irregolare, è caratterizzato dal succedersi di alte montagne e vallate profonde, con pianure alluvionali di limitata estensione poste sui fondivalle e presso gli sbocchi costieri dei fiumi; la più grande di queste, la [[pianura del Kantō]], sulla quale sorge [[Tokyo]], raggiunge appena i 15.000&nbsp;km².<ref>{{cita|Louis-Frédéric, 2002|p. 478}}.</ref> A causa di questa frammentazione delle aree pianeggianti, il terreno coltivabile è pari solo a circa il 15% della superficie totale del Paese.<ref name="minerva">{{Cita|Fedrizzi e Ferri 2000|p. 106|Ferri}}.</ref> Altre zone pianeggianti estese, situate perlopiù intorno ai corsi inferiori dei principali fiumi e lungo la costa, si trovano nello Hokkaidō: lungo il corso del [[Ishikari (fiume)|fiume Ishikari]] nella parte occidentale dell'isola, lungo il [[Tokachi (fiume)|fiume Tokachi]] a sud-est e intorno alle città di [[Nemuro]] e [[Kushiro]] sulla costa centrorientale. Nello Honshū vi sono diverse zone pianeggianti; le maggiori sono la [[pianura di Osaka]], all'interno della zona del [[Kansai]], dove sorgono le città di [[Kōbe]], [[Kyoto]] e [[Osaka]] e quella di [[Pianura di Nōbi|Nōbi]], dove la principale città è Nagoya. Nel Kyūshū la pianura più estesa è quella di [[Pianura di Tsukushi|Tsukushi]].
==== La dinastia degli Saʿaditi ====
Dove fallirono i Wattasidi, riuscirono invece i rappresentnati della dinastia dei [[Saʿaditi]], che nel [[1541]] sconfissero i portoghesi ad [[Agadir]], fermandone l'espansione in Marocco, e pochi anni più tardi, nel [[1554]], succedettero definitivamente ai Wattasidi, aiutati anche dal fatto di poter vantare una discendenza diretta dal [[Maometto|Profeta]]. Risale alla battaglia di al-Mansour [[1578]] la definitiva sconfitta dei portoghesi in terra africana.
 
La caratteristica dominante del territorio giapponese è dunque rappresentata dalla massiccia presenza di rilievi, i quali occupano il 75% della totalità del paese.<ref name=garzanti/> Una lunga catena di montagne scorre nel mezzo dell'arcipelago, dividendolo in due metà, una che si affaccia sull'Oceano Pacifico e un'altra sul Mar del Giappone. Sul lato del Pacifico si trovano montagne ripide che vanno da 1.500 a 3.000 metri di altezza, con profonde vallate e gole.<ref name="library"/>
A questi successi militari fece seguito un periodo di pace e stabilità sociale che favorì un'importante sviluppo delle arti e delle scienze.
 
Honshū è attraversata da nord a sud da diverse catene montuose accidentate, con numerose diramazioni. A nord dell'isola le più alte cime sono costituite in maggior numero da [[Cono vulcanico|coni vulcanici]] (tra i quali spicca il [[monte Chōkai]], di 2.230 m); a sud si elevano il [[monte Iide]] (2.105 m) e il vulcano [[Monte Bandai|Bandai]] (1.819 m); al centro della catena assiale di Honshū campeggia il vulcano attivo di [[Monte Asama|Asama]] (2.542 m) e il [[monte Fuji]], che con i suoi 3.776 m di altezza rappresenta la montagna più alta del Giappone, vulcano in fase di [[quiescenza]] dal 1708.<ref name=curcio>{{Cita|Curcio 1978|p. 2468|Curcio}}.</ref>
==== La dinastia degli Alawiti ====
[[File:Mount Kita from Mount Komatsu 1997-1-1.jpg|miniatura|Il [[monte Kita]], la seconda vetta giapponese]]
Intorno al [[1660]] sale al potere la dinastia degli Alawiti o Alawidi (per non confonderli con la setta degli [[Alawiti]]), che attualmente regna in Marocco. Anch'essa vanta una discendenza dal Profeta, attraverso la figlia [[Fatima]] e il cugino [[Ali]], suo consorte; tuttavia, sono [[sunniti]] e non [[sciiti]]. Tale ascendenza [[sharif|sceriffale]], riconosciuta in Marocco con il titolo di [[Moulay (titolo)|Moulay o Mulay]], ha fornito loro la legittimità per sopravvivere al colonialismo fino all'indipendenza.
Nella zona centrale si alzano tre catene montuose – i [[monti Hida]], [[Monti Kiso|Kiso]] e [[Monti Akaishi|Akaishi]] – che insieme formano le [[Alpi giapponesi]], con cime spesso superiori ai 3.000 metri.<ref name="sapere">{{cita web|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/Alpi+Giappon%C3%A9si.html|titolo=Alpi Giapponesi|sito=sapere.it|accesso=26 dicembre 2012}}</ref> La vetta più alta di questa catena è il [[monte Kita]] (3.193 m), facente parte dei monti Akaishi, seguita dalle cime di [[Monte Hotaka|Hotakadake]] (3.190 m), [[Monte Yari|Yari]] (3.180 m), e alcuni vulcani, quali [[Monte Ontake|Ontake]] (3.063 m), [[Monte Norikura|Norikura]] (3.026 m) e [[Monte Yake|Yake]] (2.458 m), tutti facenti parte della catena dei monti Hida, che si allunga per circa 150&nbsp;km tra il Mar del Giappone a nord e il fiume [[Kiso]] a sud; il [[monte Kisokoma]] (2.956 m) rapprresenta invece la cima più alta dei monti Kiso.<ref name="sapere"/>
 
Formazioni montuose con cime significanti si elevano anche nello Hokkaidō (dove la cima più alta è il [[monte Asahi]] di 2.290 m), Shikoku (il [[monte Ishizuchi]] con 1.982 m è il più alto della zona), che però non presenta catene vulcaniche, e Kyūshū, dove i rilievi sono di altezza inferiore; tra questi vanno citati il [[monte Kujū]] (1.778 m), il [[monte Aso]] (1.592 m) e il [[Sakurajima]] (1.117 m).<ref name=curcio/>
A questa dinastia appartiene [[Mulay Ismaïl]], secondo sultano, che regnò dal [[1672]] al [[1727]] e combatté efficacemente gli europei, a cui strappò diversi porti africani, e gli [[ottomani]]. Alla sua morte però la potenza del sultanato fu minata per 18 anni da numerose faide intestine, tanto che il controllo del sultano si ridusse ad appena un terzo del territorio originariamente controllato.
 
=== IlAttività colonialismosismica ===
{{vedi anche|Geologia del Giappone|Terremoti in Giappone|Vulcani del Giappone}}
È alla fine del [[XVIII secolo]] che risalgono le prime penetrazioni di tipo commerciale delle potenze europee, [[Francia]] e [[Gran Bretagna]] per prime.
A testimonianza dell'intenso [[Vulcano|vulcanismo]] che, insieme alla forte instabilità sismica, ha caratterizzato la formazione geologica del Paese, sul territorio giapponese sorgono ancora circa 200 vulcani (pari al 26% di tutte le montagne del Giappone<ref name=minerva2>{{Cita|Fedrizzi e Ferri 2000|p. 104|Ferri}}.</ref>) dei quali 108 sono tuttora attivi<ref>{{cita news|url=http://foto.panorama.it/Giappone-il-risveglio-del-vulcano-Shinmoedake2|titolo=Giappone, il risveglio del vulcano Shinmoedake|pubblicazione=[[Panorama (rivista)|Panorama]]|data=2 febbraio 2011|accesso=26 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131003004704/http://foto.panorama.it/Giappone-il-risveglio-del-vulcano-Shinmoedake2|dataarchivio=3 ottobre 2013|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|http://www.giappone.cc/vulcani-del-giappone.html|Vulcani del Giappone|sito=giappone.cc|accesso=26 dicembre 2012}}</ref> (pari al 10% su scala globale), mentre numerosissime sono le [[Onsen|sorgenti termali]]. La presenza dei vulcani attivi e la frequenza di [[terremoti]] fanno del Giappone una delle regioni più instabili del pianeta,<ref name=londrillo/> a causa anche della sua collocazione lungo una delle principali linee sismiche, quella che dalle [[isole Aleutine]], a nord, arriva fino alle [[isole della Sonda]], a sud.<ref name=minerva2/>
 
La ricerca geologica ha evidenziato un abbassamento della costa giapponese occidentale e un innalzamento della costa sul Pacifico. La costa orientale è colpita da terremoti che interessano una zona molto estesa, solitamente accompagnati da forti maree e maremoti, talvolta con onde anomale di eccezionale altezza, dette [[tsunami]] (come quella che nel [[1995]] ha colpito, spianandole, le coste dell'isola di [[Okushiri]]). Questi sismi sono legati agli assestamenti della crosta terrestre in prossimità della massa continentale asiatica, dove si ha un fenomeno di [[subduzione]], ossia di sprofondamento del fondo oceanico (e difatti in vicinanza delle isole giapponesi si trovano alcuni dei più profondi abissi oceanici, come la [[fossa delle Marianne]], 11.032 m), con parallelo sollevamento del bordo continentale, dal quale sarebbe sorto l'arcipelago con le sue montagne e i suoi vulcani.
Nel corso del [[XIX secolo]], divenuto il Marocco oggetto dell'interesse delle potenze coloniali, sulla spinta di forze nazionalistiche il sultano del Marocco tentò di riprendere il controllo delle città di [[Ceuta]] e [[Melilla]]. Il tentativo fallì per la pronta reazione della [[Spagna]], che portò all'occupazione di [[Tétouan]] nel [[1860]] e al pagamento di ingenti somme come riparazione per i danni di guerra.
 
L'instabilità che caratterizza le isole del Giappone del resto si verifica tutt'intorno all'oceano Pacifico, per cui si parla di [[cintura di fuoco]], di cui l'arcipelago sarebbe una delle sezioni più attive.<ref>{{cita web|formato=pdf|url=http://shinku.nichibun.ac.jp/jpub/pdf/jr/IJ1501.pdf|cognome=Barnes|nome=Gina L.|titolo=Origins of the Japanese Islands: The New “Big Picture”|editore=Università di Durham|data=2003|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110428043510/http://shinku.nichibun.ac.jp/jpub/pdf/jr/IJ1501.pdf|dataarchivio=28 aprile 2011|urlmorto=sì}}</ref>
All'inizio del [[XX secolo]] risalgono le prime occupazioni francesi in terra marocchina, che intendevano frapporsi alla influenza spagnola sulla regione. Nel [[1904]], con l'avallo della Gran Bretagna che in cambio ottenne di poter estendere la sua influenza sull'[[Egitto]], Francia e Spagna decisero di dividersi la sfera d'influenza sul paese. A questo accordo si oppose però la [[Germania]] che offrì il suo aiuto al sultanato. La situazione di stallo si risolse con la [[conferenza di Algeciras]] del [[1906]], che istituiva un controllo internazionale sul Marocco, a garanzia degli interessi economici dei paesi europei. Nel [[1908]] [[‘Abd al-‘Azī´z]] fu deposto per la sua debolezza, prima dai nobili del sud e poi dagli ulema di Fez, che fecero salire al trono il fratello maggiore [[Mulay Abd al-Hafiz|‘Abd al-Hafīz]].
 
Il terremoto più disastroso che si ricordi nella storia giapponese si verificò [[Grande terremoto del Kantō del 1923|nel 1923]]: con epicentro nella [[baia di Sagami]], danneggiò gravemente Tokyo e Yokohama, provocando la morte di circa 140.000 persone.<ref name=isda>{{cita web|url=http://www.idsa.in/idsacomments/JapanCopingwithaNationalCalamity_rpanda_160311|titolo=Japan Coping with a National Calamity|lingua=en|editore=Institute for Defence Studies and Analyses|data=16 marzo 2011|accesso=3 luglio 2013}}</ref> Il [[Grande terremoto di Kobe|grande terremoto dell'Hanshin del 1995]], la cui intensità ha raggiunto il settimo grado della [[scala Richter]], ha colpito la città portuale di [[Kōbe]], facendo perire circa 5.000 persone.<ref>{{cita web|url=http://www.city.kobe.jp/cityoffice/48/quake/higai.html|titolo=被害の状況|lingua=ja|editore=Kobe City FIRE Bureau|data=17 gennaio 2006|accesso=4 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080414163632/http://www.city.kobe.jp/cityoffice/48/quake/higai.html|dataarchivio=14 aprile 2008}}</ref> Un altro grande terremoto è stato quello dell'11 marzo [[2011]], che ha raggiunto il grado 9.0 di magnitudo, causando conseguentemente uno tsunami. Questo è stato il terremoto con magnitudo maggiore mai registrato del Paese. L'epicentro ebbe luogo non distante dalla città di [[Sendai]] ed ebbe effetti disastrosi.<ref>{{cita news|url=http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/03/13/AOBd4RE-apocalisse_aggiornamenti_giappone.shtml|titolo=Apocalisse in Giappone: gli aggiornamenti|pubblicazione= [[Il Secolo XIX]]|data=13 marzo 2011|accesso=4 luglio 2013}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-6632871f-21ca-4f2e-b578-5dad16f461c6.html|titolo=Terremoto Giappone, rivista la magnitudo a 9 Cresce l’incubo del nucleare|pubblicazione= [[Rai News]]|data=13 marzo 2011|accesso=4 luglio 2013}}</ref>
Una [[Crisi di Agadir|nuova crisi]] scoppiò però nell'estate del [[1911]] tra Francia e Germania, che inviarono una nave da guerra nel porto di [[Agadir]]; sembrò allora che fosse il preludio di una nuova guerra tra le due potenze. La crisi fu invece risolta per via diplomatica, con il riconoscimento tedesco del protettorato francese sul Marocco e concessioni territoriali alla Germania in [[Congo]]. Mentre la Spagna conservava il controllo diretto su alcune parti del paese, come il [[Rif]], [[Tarfaya]] e [[Ifni]], il [[30 marzo]] [[1912]] con il [[trattato di Fez]] il sultano alawita ‘Abd al-Hafīz accettò di riconoscere il protettorato francese sul Marocco; tuttavia, nello stesso anno a causa delle rivolte scoppiate in tutto il paese dovette abdicare: gli succedette il fratello [[Yusef ben Hassan|Yusef]], che nel [[1927]] morì lasciando il trono al figlio [[Mohammed V del Marocco|Mohammed ben Yusef]]. Nonostante l'abdicazione, il [[27 novembre]] 1912 il [[trattato di Madrid]] sancì la divisione amministrativa del paese (pur sempre politicamente unito) fra protettorato francese (governato da Rabat), dove risiedeva il sultano, protettorato spagnolo (governato da Tetuan), dove risiedeva un califfo nominato dal sultano, e Tangeri (città internazionale).
 
La Francia reagì alle rivolte che scoppiavano un po' in tutto il paese occupando [[Marrakech]] e Agadir. Iniziò un periodo di rivolte e susseguenti repressioni delle autorità francesi, che ottennero il controllo delle città ma non delle campagne. Nel [[1920]] la rivolta di alcune tribù del Rif, che costò la vita ad oltre 15.000 soldati spagnoli, diede origine sotto la guida di [[Abd el-Krim]], tra il [[1921]] e il [[1926]], alla [[Repubblica del Rif]] indipendente, la cui resa ai francesi si ebbe solo a metà degli anni '30. Per sedare la rivolta dovettero intervenire pesantemente i francesi, forti di un contingente di circa 100.000 soldati. La campagna francese per sedare le tribù ribelli durò almeno fino al [[1934]], e costò alla Francia la perdita di almeno 30.000 uomini.
 
A quel punto la Francia impose sul Marocco la propria amministrazione diretta, sulla falsariga del modello applicato nella vicina [[Algeria]]. Allo stesso tempo iniziò una politica che prevedeva il riconoscimento delle specifiche diversità culturali delle tribù berbere, attirandosi per questo l'accusa da parte della componente araba del paese di voler dividere il Marocco in due.
 
L'occupazione tedesca della Francia nel [[1940]], con la conseguente creazione dell'armata di resistenza francese in Africa sotto il comando del generale [[Charles De Gaulle]] e lo sbarco delle truppe alleate (specie americane) in Marocco nell'autunno [[1942]], portarono all'entrata in guerra di truppe marocchine che, al fianco degli alleati, parteciparono alle campagne in Italia, Francia e Germania.
 
Nel [[1944]] fu fondato il partito [[Istiqlal]], un partito nazionalista marocchino, il cui programma puntava all'indipendenza del paese dalla Francia; il partito ottenne il sostegno della componente araba della società marocchina e del sultano Mohammed, che per questo nel [[1953]] fu obbligato a lasciare il paese.
 
=== L'indipendenza ===
La Francia però, impegnata nelle crisi d'Algeria e d'Indocina, cercò di arrivare ad una soluzione negoziale in Marocco, che arrivò nel [[1956]] con il riconoscimento franco-spagnolo dell'indipendenza del Marocco, ad eccezione di alcune città.
 
[[Tangeri]] fu restituita alla sovranità marocchina alla fine del [[1956]], mentre per Tarfay si dovette aspettare il [[1958]].
 
Nel [[1957]] Mohamed ibn Yusuf divenne re con il nome di [[Mohammed V del Marocco|Mohammed V]]. Quando morì nel [[1961]] gli succedette il figlio con il nome di [[Hassan II]].
 
Nel [[1962]] fu approvata una nuova costituzione e l'anno successivo, nel [[1963]], si tennero le prime elezioni nazionali.
 
È del [[1963]] la guerra con l'[[Algeria]] a seguito di dispute territoriali.
 
Nel [[1965]] il re Hassan II sospese la costituzione a seguito di sollevazioni popolari causate sia dalla situazione politica sia da un grave crisi economica che aveva investito il paese.
 
Hassan II, per consolidare il proprio potere, iniziò una dura repressione di ogni forma di opposizione nel paese, ma questo non lo aiutò ad evitare due tentativi di colpo di stato e un attentato tra il [[1971]] e il [[1972]].
 
È del [[1975]] la cosìdetta "marcia verde", cioè l'invasione senza spargimento di sangue da parte del Marocco del Sahara Occidentale, dopo che nello stesso anno la Spagna vi si era ritirata.
 
È del [[1976]] l'annessione del Sahara occidentale, per due terzi al Marocco e per un terzo alla Mauritania. In questo modo il Marocco si garantì le ricchissime miniere di fosfati presenti in quella regione. L'annessione non è stata accettata dal [[Fronte Polisario]], né da diversi stati africani.
 
In conseguenza della sua alleanza con gli Stati Uniti, il Marocco fu uno dei primi paesi islamici a riaprire i rapporti con [[Israele]], con il conseguente isolamento del paese all'interno del mondo arabo.
 
Il Marocco affrontò le minacce dei fondamentalisti islamici a partire dalla seconda metà degli anni ottanta, nonostante il re godesse di un vasto prestigio nella comunità religiosa, in quanto discendente diretto del profeta [[Maometto]].
 
È del [[1988]] la costruzione dell'enorme moschea di [[Casablanca]], una delle più grandi del mondo, con un minareto alto 172 metri.
[[Immagine:Mosque-hassan-II.jpg|thumb|left|250px|La moschea Hassan II a Casablanca]]
Successivamente, anche per le pressioni internazionali, il re liberò oltre 2.000 oppositori politici, e nel [[1994]], dopo averlo graziato, permise il ritorno nel paese ad uno dei suoi principali oppositori politici, il socialista [[Mohamed Basri]]. Questo valse al paese una serie di accordi commerciali preferenziali con l'[[Unione Europea]] firmati nel [[1995]].
 
Nel [[1996]] Hassan II nominò suo figlio Sidi Mohamed come successore al trono e nel [[1997]] ottenne il consenso dell'opposizione ad una nuova costituzione.
 
Le elezioni del [[1997]] furono vinte dal principale partito di opposizione, l'unione socialista delle forze popolari, a cui fu affidata la formazione e guida del nuovo governo. Sempre nel 1997 il governo marocchino riavviò le relazioni con l'Algeria, interrotte da oltre cinquant'anni.
 
Il [[23 luglio]] [[1999]] muore il sultano [[Re Hassan II del Marocco|Hassan II]] e il giorno 30 gli succede il figlio [[Mohammed VI (Marocco)|Mohammed VI]].
 
Nel [[2000]] il Marocco impedì lo svolgimento del referendum per l'autodeterminazione del Sahara Occidentale, inimicandosi l'Algeria sostenitrice del Fronte Polisario. Sempre nello stesso anno, come forma di sostegno alla lotta del popolo palestinese, il Marocco rompe le relazioni diplomatiche con Israele.
 
Il [[30 luglio]] [[2001]] [[Mohammed VI]] ha annunciato la creazione di un [[Institut Royal de la Culture Amazighe|Istituto Reale per la Cultura Berbera]], il [[berberi|berbero]] è parlato da circa 6 milioni di persone il 40% della popolazione.
 
Le elezioni del [[2002]] sono vinte ancora dall'unione socialista, anche se il quadro politico si complica vista la presenza in parlamento di ben 22 partiti politici.
 
Il [[21 marzo]] [[2002]] Mohammed VI sposa Salma Bennani, che viene insignita del titolo ufficiale di principessa (per la prima volta nella storia della monarchia alawita) col nome di [[Lalla Salma]].
 
Nel [[2003]] il Marocco si esprime contro l'intervento anglo-americano in [[Iraq]], segnando in questo modo un raffredamento nelle relazioni con i suoi tradizionali alleati occidentali.
 
==Geografia==
=== Morfologia===
La geografia fisica del Marocco è caratterizzata dalla presenza di due grandi catene montuose: quella del [[Rif]], a ridosso della costa mediterranea, e quella dell'[[Atlante (catena montuosa)|Atlante]] che attraversa tutto il Paese da sud-ovest a nord-est ed ha vette che superano i 4.000 [[m s.l.m.]].
Nella parte più meridionale del Marocco si incontra il grande [[deserto]] del [[Sahara]] in corrispondenza del quale la presenza di insediamenti umani diventa estremamente rarefatta.
 
==== Montagne ====#REDIRECT [[#REDIRECT [[Inserisci nome della voce]]#REDIRECT [[#REDIRECT [[Inserisci nome della voce]]]]]]
Il Marocco è segnato dalla presenza della catena montuosa dell'[[Atlante (catena montuosa)|Atlante]] che lo attraversa diagonalmente da nord-est, in corrispondenza del confine settentrionale con l'[[Algeria]], a sud-ovest, dove incontra l'[[oceano Atlantico]] all'altezza delle città di [[Agadir]] e [[Sidi Ifni]].
 
La catena montuosa dell'Atlante si sviluppa attraverso le cime dell'[[Anti Atlante]], che toccano un massimo di 2.060 metri,
#REDIRECT [[#REDIRECT [[Inserisci nome della voce]]#REDIRECT [[Inserisci nome della voce]]]]4.165 metri è il più alto del paese, sempre nel sud-ovest, quelle del [[Medio Atlante]] nel nord del Marocco che arrivo a 3.350 metri di altitudine, e quelle dell'[[Atlante Sahariano]] che arrivano ai 2.328 metri del [[monte Chelia]].
 
=== Idrografia ===
===={{vedi anche|Fiumi ====del Giappone}}
[[File:Shinano river.JPG|thumb|Vista aerea del [[Shinano (fiume)|fiume Shinano]] ]]
I fiumi del Marocco hanno generalmente un andamento da sud verso nord o nord ovest, seguendo il tragitto che dai monti dell'Atlante li porta a sfociare nel mar Mediterraneo o nell'[[oceano Atlantico]]. Quando invece scorrono verso sud, verso i confini con l'Algeria assumono la caratteristica di fiumi stagionali.
Data la particolare conformazione stretta e allungata delle isole giapponesi non possono esistere grandi bacini idrografici e i fiumi, che disvolgono il loro corso dallo spartiacque alla costa, sono generalmente brevi.<ref name=minerva3>{{Cita|Fedrizzi e Ferri 2000|p. 105|Ferri}}.</ref> A causa di ciò, l'[[energia idroelettrica]] derivata garantisce solo il 12% del fabbisogno energetico del Paese.<ref name="minerva"/>
 
Il fiume più lungo è lo [[Shinano (fiume)|Shinano]], nello Honshū, un corso di circa 370&nbsp;km;<ref name=curcio/> sull'isola altri fiumi importanti sono il [[Tone (fiume)|Tone]], che possiede il bacino più grande (15.763&nbsp;km²),<ref name=curcio/> il [[Kitakami (fiume)|Kitakami]],<ref name=minerva3/> che come il Tone sfocia nel Pacifico, il [[Tenryū (fiume)|Tenryū]] e il [[Mogami (fiume)|Mogami]].<ref>{{treccani|honshu/|Honshu|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> Tra i principali fiumi del Hokkaidō vi sono l'[[Ishikari (fiume)|Ishikari]], secondo fiume giapponese per estensione del bacino,<ref>{{treccani|ishikari/|Ishikari|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> oltre al [[Teshio (fiume)|Teshio]] e al [[Tokachi (fiume)|Tokachi]].<ref>{{cita web|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/Hokkaid%C5%8D.html|titolo=Hokkaidō|sito=sapere.it|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> Il [[Yoshino (fiume)|Yoshino]] è il maggiore fiume dello Shikoku.<ref>{{treccani|shikoku_(Enciclopedia-Italiana)/|SHIKOKU|accesso=28 dicembre 2012}}</ref>
Questi corsi d'acqua, per la scarsità delle precipitazioni e per la morfologia dalla catena montuosa dell'Atlante, non sono adatti per la navigazione, ma sono intensamente sfruttati per l'irrigazione e la produzione di energia idroelettrica.
 
Numerosi sono i laghi, alcuni formati da sbarramenti delle valli fluviali e quasi tutti di origine vulcanica, ma solo il [[lago Biwa]], nel Honshū, possiede una superficie apprezzabile, 689&nbsp;km².<ref name=curcio/>
Tra i maggiori fiumi del Marocco troviamo il [[Moulouya]], che nasce dai monti dell'Atlante, nei pressi della città di [[Midelt]], e dopo circa 520 chilometri si tuffa del [[mar Mediterraneo]], vicino ai confini con l'Algeria; il fiume [[Oum Er-Rbia]], lungo circa 550 chilometri, il più lungo del paese, che nasce non distante dal [[Moulouya]], e che si dirige verso l'oceano Atlantico, dove alla sua foce sorge la città di [[Azemmour]]. Un Altro fiume importante del paese è l'[[Oued Sbou]], che nasce anch'esso dai monti dell'Atlante e si tuffa nell'Atlantico non lontano dalla città di [[Kenitra]].
 
==== LaghiClima e lagune ====
[[File:Himejijo sakura2.jpg|thumb|Fioritura dei ciliegi presso il [[castello di Himeji]] nella [[prefettura di Hyōgo]] in aprile]]
Pochi chilometri a sud della città di [[Melilla]], nel nord est del Marocco, si trova la laguna di [[Sabkha bou Areq]] dove si affaccia il porto della città di [[Nador]].
In virtù del notevole sviluppo in latitudine del Paese, le isole giapponesi presentano condizioni climatiche molto varie.
La temperatura media varia tra i 5&nbsp;°C di Nemuro (Hokkaidō) e i 16&nbsp;°C di Okinawa, con una temperatura media di 25&nbsp;°C.<ref>{{cita web|url=http://www.jnto.go.jp/eng/arrange/essential/climate.html|titolo=Climate|editore=Japan National Tourism Organization|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110218041449/http://www.jnto.go.jp/eng/arrange/essential/climate.html|dataarchivio=18 febbraio 2011|urlmorto=sì}}</ref> La più alta temperatura mai misurata, invece è di 41&nbsp;°C, fatta registrare il 12 agosto [[2013]] nella [[prefettura di Kōchi]],<ref>{{cita news|url=http://ajw.asahi.com/article/behind_news/social_affairs/AJ201308120105|titolo=Japan’s highest temperature--41 degrees--marked in Kochi Prefecture|pubblicazione=[[Asahi Shimbun]]|data=12 agosto 2007|accesso=2 settembre 2013|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130813031959/http://ajw.asahi.com/article/behind_news/social_affairs/AJ201308120105|dataarchivio=13 agosto 2013}}</ref> con un aumento della temperatura di 1,2&nbsp;°C rispetto alla media usuale, il quale ha provocato nella stessa estate dagli 87 ai 338 decessi, soprattutto tra le persone anziane.<ref>{{cita web|url=http://www.meteoweb.eu/2013/09/caldo-record-in-giappone-e-stata-lestate-piu-calda-della-storia/223784/|titolo=Caldo record in Giappone: è stata l’estate più calda della storia!|sito=Meteoweb.eu|data=2 settembre 2013|accesso=2 settembre 2013}}</ref>
[[File:Mount Yari from Mount Otensho.jpg|thumb|La vegetazione rossastra del [[monte Yari]], nella [[prefettura di Nagano]], in autunno]]
Estati brevi e miti e inverni lunghi e rigidi caratterizzano l'isola di Hokkaidō e la parte settentrionale del Honshū; gli inverni rigidi si devono in gran parte ai venti di nord-ovest provenienti dalla [[Siberia]] e alla corrente marina fredda, detta [[Corrente Oyashio]], che scende da nord e lambendo le coste di Hokkaidō e quelle settentrionali di Honshū accentua in queste regioni i rigori dell'inverno, ricoprendole di neve per quasi tre mesi all'anno.<ref name=garzanti/> Nel sud e nell'est del Honshū le temperature invernali sono notevolmente miti grazie all'influenza della corrente calda detta [[Corrente Kuroshio]] (o Corrente del Giappone), che sale da sud e lambisce le coste meridionali di Honshū e delle altre due isole, mitigando il clima invernale.<ref name=garzanti/>
 
Fondamentalmente è possibile dividere l'arcipelago in sei distinte zone:
Lungo il corso del [[Moulouya]] si trovano due laghi, il [[lago di Mohamed V]] e poco più a settentrione il lago di Meschra Ammadi.
* [[Hokkaidō]] - situata all'estremo nord della regione, ha inverni rigidi ed estati fresche con clima prevalentemente montano. Le precipitazioni sono normali, tranne in inverno in cui le isole vengono solitamente sepolte dalla neve.
* [[Mar del Giappone]] - ad ovest, in inverno vi sono forti nevicate causate dai venti che in estate espongono a brezze fresche la regione. In ogni caso le temperature possono raggiungere a volte picchi elevati (tipico delle regioni toccate dal [[Föhn]]).<ref>{{Cita web| url=http://giappone.temperature.flowiktionary.org| titolo=Temperatura del mare in Giappone| sito=Previsionimeteolungotermine.net| accesso=9 dicembre 2012| urlmorto=sì}}</ref>
* [[Honshū|Isola centrale]] - clima tipico delle parti più interne delle isole, con forti sbalzi di temperatura dall'estate all'inverno e dal giorno alla notte. Poche precipitazioni.
* [[Mare interno di Seto|Seto Naikai]] - la zona marina tra Honshū, Shikoku e Kyūshū viene riparata dai monti [[Chūgoku]] e [[Shikoku]] dai venti caratterizzando l'area con un clima particolarmente mite durante tutto l'anno.
* [[Oceano Pacifico]] - la costa est in cui gli inverni sono rigidi con poche precipitazioni ed estati calde e afose.
* [[Ryūkyū|Isole a sud ovest]] - zona caratterizzata da un [[clima subtropicale]] con inverni caldi e estati torride. Le precipitazioni sono abbondanti e sovente si abbattono [[Tifone (meteorologia)|tifoni]].
[[File:Kita34JoEki2005-2.jpg|thumb|right|D'inverno il Giappone settentrionale è generalmente molto nevoso. Nella foto uno scorcio di [[Sapporo]].]]
Durante gennaio e febbraio il clima è generalmente soleggiato e secco, ad eccezione del nord del Giappone e lungo il Mar del Giappone in cui sono frequenti le [[Nevicata|nevicate]]. A marzo, le prime fioriture dei [[Susino|susini]] e dei [[Ciliegio|ciliegi]] sono i segnali dell'inizio della primavera, la quale ad aprile rende il clima piacevole e mite. A maggio la vegetazione diventa lussureggiante e le temperature sono ancora confortevoli; a Hokkaidō, l'arrivo della primavera è ritardato di circa un mese rispetto a Tokyo, mentre nell'altra estremità del Paese, a Okinawa, inizia la {{nihongo|[[stagione delle piogge]]|梅雨|tsuyu}} che generalmente dura fino a metà giugno. A giugno la stagione delle piogge inizia in tutto il resto del Paese, tranne Hokkaidō; anche se non piove tutti i giorni, il tempo tende ad essere nuvoloso e tetro. La durata e l'intensità della stagione delle piogge può cambiare completamente di anno in anno. Quest'ultima si conclude solitamente a luglio, portando caldo e afa nella maggior parte del Giappone. La stagione dei tifoni raggiunge il suo picco nel mese di agosto e settembre: i tifoni di solito colpiscono le coste di Okinawa, Kyūshū e Shikoku e causano forti piogge in quasi tutto il Giappone per circa due giorni. Ad ottobre il clima è ancora caldo, ma si abbassa tuttavia il grado di umidità, tornando secco e mite nel mese di novembre e dicembre.<ref>{{cita web|url=http://www.japan-guide.com/e/e2273.html|titolo=When to travel|sito=Japan-guide.com|accesso=5 luglio 2013|lingua=en}}</ref>
 
=== ClimaAmbiente ===
=== Politica ambientale e inquinamento ===
[[Immagine:Climat Maroc.gif|thumb|right|270px|Mappa climatica del Marocco]]
{{vedi anche|Politica ambientale in Giappone}}
La politica ambientale in Giappone riflette la necessità di coniugare ad uno sviluppo economico e tecnologico sempre più all'avanguardia una particolare attenzione nei confronti della natura e dell'ambiente.<ref name=ambiente>{{cita web|url=http://www.giapponeinitalia.org/effetto-serra-sulla-politica-ambientale-giapponese/|titolo=“Effetto serra” sulla politica ambientale giapponese|sito=Giapponeinitalia.org|data=6 ottobre 2009|accesso=5 luglio 2013}}</ref> Come primo importatore al mondo di entrambe le risorse naturali non rinnovabili e rinnovabili e uno dei più grandi consumatori di [[combustibili fossili]] (l'80% dell'energia è acquistata dall'estero, sotto forma di gas dall'[[Indonesia]] e soprattutto petrolio dai [[Paesi arabi]]<ref name=minerva4/>), il governo giapponese si assume la responsabilità internazionale di conservare e proteggere l'ambiente.
 
Nel [[2009]], in seguito all'ondata di rinnovamento in seno all'entourage politico giapponese, con l'elezione dell'allora leader del [[Partito Democratico del Giappone|partito democratico]] [[Yukio Hatoyama]], la [[Politica del Giappone|politica giapponese]] in materia di tutela dell'ambiente risultava essere oggetto di riforme significative, ambiziose, e di ardua realizzazione: la riduzione del 25% delle emissioni entro il [[2020]] rispetto ai livelli del [[1990]].<ref name=ambiente/>
Il clima del Marocco può essere suddiviso in cinque sotto-zone <ref>Per approfondire, vedi la voce in francese [[:fr:Climat du Maroc|Climat du Maroc]]</ref>:
[[File:Looking down at Hamamatsucho.JPG|thumb|left|Una zona densamente popolata di Hamamatsuchō, Tokyo.]]
#Oceanico (in blu nella mappa)
Il Giappone dispone di fonti energetiche naturali limitate, ma ciò nonostante sostiene un settore industriale in rapida espansione, oltre a una popolazione numerosa con un tenore di vita fra i più alti del mondo, avvalendosi di centrali nucleari, da cui traeva circa il 40% dell'energia,<ref name=minerva4>{{Cita|Fedrizzi e Ferri 2000|p. 107|Ferri}}.</ref> questo prima del [[disastro di Fukushima Dai-ichi]] che ha costretto il Paese nipponico a rivedere i suoi programmi di sviluppo nucleare.<ref name=sala>{{cita news|cognome=Sala|nome=Ilaria Maria|url=http://www.lastampa.it/2012/09/15/esteri/il-giappone-da-l-addio-alle-centrali-nucleari-chiuse-entro-anni-5rThcdKz3yaXZgSpd5ZzOI/pagina.html|titolo=Il Giappone dà l'addio alle centrali nucleari "Chiuse entro 30 anni"|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=15 settembre 2012|accesso=28 dicembre 2012}}</ref>
#Mediterraneo (in rosa e marrone)
#Montano (in grigio)
#Continentale (in nero tratteggiato)
#Desertico (in rosso e bianco)
 
L'[[inquinamento ambientale]] in Giappone ha accompagnato l'industrializzazione del Paese fin dal [[periodo Meiji]]. Uno dei primi casi fu l'avvelenamento da rame causato dal drenaggio della [[miniera di rame di Ashio]] nella [[prefettura di Tochigi]], iniziato già nel [[1878]]. Alluvioni e straripamenti ripetuti si verificarono nel bacino del fiume [[Watarase]], e 1.600 ettari di terreni agricoli e urbani dei villaggi delle prefetture di Tochigi e [[prefettura di Gunma|Gunma]] furono danneggiate sia dall'alluvione, sia dall'acqua contaminata che conteneva eccessiva quantità di composti inorganici del rame derivati dalla miniera di Ashio.<ref>{{cita web|url=http://archive.unu.edu/unupress/unupbooks/uu35ie/uu35ie04.htm|titolo=The Ashio Copper mine pollution case: The origins of environmental destruction|editore=Università degli Stati Uniti|accesso=6 luglio 2013|lingua=en}}</ref>
== Popolazione ==
Popolazione: 34.000.000 abitanti
 
Il Giappone inoltre soffre dei problemi ambientali tipici dei [[Paesi industrializzati]]. Produce forti quantitativi di emissioni di gas nell'atmosfera, che, accumulandosi, contribuiscono all'[[effetto serra]]. L'inquinamento atmosferico è aggravato dall'elevata concentrazione delle aree urbane, dove vive l'80% della popolazione.<ref name=minerva6>{{Cita|Fedrizzi e Ferri 2000|p. 109|Ferri}}.</ref> Le città di Tokyo e Osaka, attorno alle quali si estende una grande conurbazione, sono particolarmente colpite da [[inquinamento acustico]] e [[Inquinamento atmosferico|atmosferico]] (da Tokyo il monte Fuji è visibile solamente 78 giorni l'anno a causa dello [[smog]]<ref name=garzanti2>{{Cita|Riganti 1990|p. 231|Riganti}}.</ref>). Le emissioni di anidride solforosa si sono significativamente ridotte in conseguenza delle normative ambientali, ma gli ossidi di azoto, che contribuiscono alle piogge acide e creano danni alla salute, costituiscono ancora un problema. La qualità dell'acqua è migliorata costantemente a partire dal [[1970]],<ref>{{cita web|url=http://www.erca.go.jp/yobou/archives/category/taiki-jouhoukan/taiki-history-taiki-jouhoukan|titolo=日本の大気汚染の歴史|editore=Environmental Restoration and Conservation Agency|accesso=3 gennaio 2013|lingua=ja|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130105110320/http://www.erca.go.jp/yobou/archives/category/taiki-jouhoukan/taiki-history-taiki-jouhoukan|dataarchivio=5 gennaio 2013}}</ref> anche se molte riserve idriche superano ancora i limiti relativi alle sostanze organiche. L'aumento dei rifiuti domestici negli anni ottanta è stato fra i più alti al mondo e il Giappone si trova a fronteggiare una grave carenza di luoghi da adibire a discariche.<ref>{{cita web|formato=pdf|url=https://www.oecd.org/environment/environmentalcountryreviews/2110905.pdf|titolo=ENVIRONMENTAL PERFORMANCE REVIEW OF JAPAN|editore=[[Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico|OCSE]]|accesso=3 gennaio 2013|lingua=en}}</ref>
Densità: 63 ab/km²
 
Il Giappone, infine, è uno dei leader mondiali nello sviluppo di nuove tecnologie rispettose dell'ambiente, ed è al 20º posto al mondo secondo l'[[Indice di sostenibilità ambientale]] 2010.<ref>{{cita web|formato=pdf|url=http://ciesin.columbia.edu/repository/epi/data/2010EPI_summary.pdf|titolo=2010 Environmental Performance Index|editore=Yale University|accesso=3 gennaio 2013|lingua=en}}</ref> In quanto firmatario del [[Protocollo di Kyoto]], il Paese nipponico ha l'obbligo di ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica e di adottare altre misure per contrastare il cambiamento climatico.<ref>{{cita news|url=https://www.reuters.com/article/2009/06/24/idUST191967|titolo=Japan sees extra emission cuts to 2020 goal-minister|pubblicazione=[[Reuters]]|data=24 giugno 2009|accesso=3 gennaio 2013|lingua=en}}</ref>
===Demografia===
[[Immagine:Morocco-demography.png|right|300px|thumb|Crescita demografica del Marocco dal 1961 al 2003]] Il Marocco è il quarto paese africano di etnia araba per numero di abitanti, dopo l'[[Egitto]], il [[Sudan]] e l'[[Algeria]]. La maggior parte della popolazione vive a ovest della [[Atlante (catena montuosa)|catena montuosa dell'Atlante]], che divide il paese del deserto del [[Sahara]]. [[Casablanca]] è il più importante [[porto]] e centro commerciale e industriale.
 
=== EtnieAree protette ===
{{vedi anche|Parchi nazionali del Giappone}}
La popolazione marocchina ha principalmente origine da due etnie distinte: i [[Berberi]] e gli [[Arabi]]. Nel corso del tempo queste due etnie si sono tra loro intrecciate e in alcuni luoghi risulta difficile riconoscere l'una dall'altra. A grandi linee tuttavia è possibile indicare nelle regioni pianeggianti e nelle grandi città i luoghi principali in cui è possibile incontrare etnia araba, mentre nel [[Rif]], sull'oceano, nell'[[Atlante (catena montuosa)|Atlante]] e nel sud quella berbera. Scendendo nel profondo sud è possibile trovare l'etnia [[Sahrawi]].
Aree protette e speciali riserve di caccia erano già presenti da lungo tempo, ben prima dell'era moderna. Le foreste coprono oggi circa il 70% del Paese, anche se si tratta spesso di piantagioni commerciali.<ref name=curcio/> Malgrado le sue considerevoli riserve, il Giappone è fra i maggiori importatori di legname, proveniente soprattutto dal [[Borneo]].<ref>{{cita news|url=http://it.mongabay.com/news/2007/0611-china.html|titolo=La richiesta cinese guida il disboscamento globale|pubblicazione=[[Reuters]]|sito=Mongabay.it|data=10 giugno 2007|accesso=6 luglio 2013}}</ref>
Al 31 marzo [[2008]] in Giappone si contavano 29 parchi nazionali e 56 parchi seminazionali. L'area dei primi copre 20.869&nbsp;km² (il 5,5% della superficie nazionale), mentre i secondi coprono 13.614&nbsp;km² (il 3,6% del totale). Inoltre i 309 parchi prefetturali si sviluppano su un'area di 19.608&nbsp;km² (il 5,2% del totale).<ref>{{Cita web|formato=pdf|url=http://www.env.go.jp/en/nature/nps/park/doc/files/np_3.pdf |titolo=Summary table of area figures for Natural Parks |editore=Ministry of the Environment|pagina=1f |accesso=1º febbraio 2012}}</ref> Un'ampia serie di riserve faunistiche e di santuari speciali si estendono per oltre l'8% del territorio. Sono inoltre stati istituiti almeno 28 parchi marini.
 
La Legge per la conservazione della natura del [[1972]] prevede che tutti i sistemi naturali siano inventariati ogni cinque anni, un mandato che il governo ha rispettato con l'ausilio di volontari e di organizzazioni non governative. La frequenza di visite da parte dei cittadini ai parchi nazionali è fra le più alte del mondo e fin dagli anni ottanta si è imposto un forte movimento ambientalista.
=== Lingue ===
Tra le principali aree protette vi sono il parco nazionale dei Monti Daisetsu, sull'isola di Hokkaidō, il Joshin-Etsu-Kogen ([[1949]]) e il Bandai-Asahi ([[1950]]), entrambi sull'isola di Honshū. In Giappone inoltre vi sono 16 siti riconosciuti [[Patrimonio dell'UNESCO|patrimoni mondiali dall'UNESCO]], tra i quali le [[Isole Ogasawara]], la penisola di [[Parco nazionale Shiretoko|Shiretoko]], [[Shirakami-Sanchi]], e l'[[Yakushima|Isola Yakushima]].<ref>{{Cita web|url=http://www.japan-guide.com/e/e2251.html|titolo=Japan's UNESCO World Heritage Sites |sito=Japan-guide.com|accesso=3 gennaio 2013}}</ref> Nel [[1980]] il governo ha dichiarato 4 riserve della biosfera nell'ambito del programma [[Man and the Biosphere|MAB]] (Man and the Biosphere, l'uomo e la biosfera) dell'UNESCO.
La lingua ufficiale del Marocco è l'[[Lingua araba|arabo]] classico. Circa il 40% della popolazione parla [[lingua berbera|berbero]] come lingua madre oppure come prima o seconda lingua insieme al locale dialetto arabo. Il [[lingua francese|francese]] è di fatto la seconda lingua (non ufficiale) del paese. Una minoranza di marocchini nel nord del paese parla [[Lingua spagnola|spagnolo]] come seconda lingua, mentre l'[[lingua inglese|inglese]] sta rapidamente diffondendosi, grazie anche all'introduzione nei programmi scolastici.
 
Il Giappone ha ratificato la [[Convenzione di Ramsar]] sulla salvaguardia delle zone umide (cui non hanno aderito molti Paesi dell'area asiatica),<ref>{{Cita web|url=http://www.ramsar.org/cda/en/ramsar-pubs-annolist-japan/main/ramsar/1-30-168%5E16573_4000_0__|titolo=The Annotated Ramsar List: Japan|editore=[[Ramsar]]|accesso=3 gennaio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110917191036/http://www.ramsar.org/cda/en/ramsar-pubs-annolist-japan/main/ramsar/1-30-168%5E16573_4000_0__|dataarchivio=17 settembre 2011}}</ref> i Trattati per il legname tropicale del [[1983]] e del [[1994]] e il [[Trattato Antartico]]. Fra gli altri accordi ambientali internazionali vi sono quelli relativi alla biodiversità, al cambiamento del clima, alle specie in via d'estinzione, alle modificazioni dell'ambiente, allo smaltimento dei rifiuti pericolosi, allo scarico dei rifiuti in mare, all'abolizione dei test nucleari, alla protezione dell'ozono sfera e all'inquinamento navale.
=== Religioni ===
[[Immagine:Fasting.JPG|left|250px|thumb|Persone in attesa della fine del digiuno giornaliero durante il mese del Ramadan]]
La maggior parte dei marocchini professa l'[[Islam]]. Oltre ai musulmani in Marocco sono presenti circa 60 mila cattolici, perlopiù francesi, e 15 mila ebrei.
 
[[File:2007 Sakura of Fukushima-e 007 rotated.jpg|thumb|Fiore di ciliegio a [[Fukushima]]]]
L'islam tradizionale nordafricano presenta alcune caratteristiche particolari come il culto dei [[marabutto|marabutti]] e dei [[wali (santo)|santi]] (''Sidi''), le cui tombe sono oggetto di pellegrinaggi. Rispetto alla vicina [[Algeria]], in Marocco sono molto meno numerosi e diffusi i fenomeni di terrorismo "islamista".
 
=== Flora e fauna ===
Sebbene il re sia considerato discendente del [[Maometto|Profeta]] e "[[Principe dei credenti]]", la legislazione è notevolmente laica, in particolare con un codice della famiglia (''Mudawana''), riformato nel [[2004]], che tutela le donne molto più di quanto non faccia la legislazione a base islamica di altri Stati a maggioranza musulmana. Anche l'uso degli alcolici, sebbene vietato dalla legge coranica, non è punito dalla legge marocchina. Inoltre, è molto sguito il calendario occidentale per cui, nelle città più importanti e/o più turistiche, molto spesso è la domenica, e non il venerdì, il giorno di riposo.
Grazie alla temperatura calda e umida dell'estate, il Giappone ha una flora varia e rigogliosa che conta più di 4000 specie di piante.<ref name=florafauna>{{cita web|url=http://www.giappone.cc/flora-e-fauna-in-giappone.html|titolo=La natura in Giappone - Flora e fauna in Giappone|sito=Giappone.cc|accesso=5 luglio 2013}}</ref> Fra le piante fiorite va menzionato innanzitutto il [[ciliegio]], che fiorisce a inizio primavera: è il fiore nazionale e costituisce un motivo ricorrente nell'arte e nella cultura giapponese, nonché simbolo di vita, delicatezza e purezza.<ref>{{cita web|url=http://www.viaggiare.it/vblog/2010/03/giappone_la_festa_del_ciliegio_in_fiore.php|titolo=Giappone: la festa del ciliegio in fiore|sito=Viaggiare.it|accesso=5 luglio 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.wahaha-paradise.com/?SIid=40&LAid=3|titolo=FIORE DI CILIEGIO|sito=Wahaha-paradise.com|data=|accesso=5 luglio 2013}}</ref> In aprile, le colline si ricoprono invece dei colori delle [[camelie]] e delle [[azalee]] e, all'inizio di maggio, delle [[peonie]], uno dei fiori più coltivati. Il loto è in fiore in agosto, mentre in novembre uno dei più famosi festival floreali giapponesi celebra il [[crisantemo]], fiore che rappresenta l'[[Emblema del Giappone|emblema della famiglia imperiale]].<ref name=florafauna/> Tra gli altri fiori si ricordano l'[[anagallide]], la [[campanula]], il [[gladiolo]] e diverse varietà di [[Giglio|gigli]].
Tra gli alberi predominano le [[conifere]]; diffuso è il [[Cryptomeria japonica|cedro]] giapponese, detto ''sugi'', che può raggiungere e superare i 40 m d'altezza, il [[larice]] e diverse varietà di [[Abies|abete]]. Nel Kyūshū, nello Shikoku e nel Honshū meridionale si trovano alberi come il [[bambù]] (utilizzato in [[Cucina giapponese|cucina]] e nell'[[architettura giapponese|edilizia]]), l'[[albero della canfora]] e il [[fico d'india]]; la pianta del [[tè]] e della cera vegetale sono coltivate nella zona centrale di Honshū e in tutta l'area meridionale del Paese.<ref name=florafauna/> Nel Honshū centrale e settentrionale crescono alberi tipici della zona temperata, come il [[faggio]], il [[Salix|salice]], il [[castagno]], oltre a diverse conifere; vi è diffusa inoltre una coltura estensiva della pianta della [[lacca]] e del [[gelso]]; molto comuni sono anche il [[cipresso]], il tasso, l'[[agrifoglio]] e il [[Myrtus communis|mirto]]. La vegetazione del Hokkaidō è di tipo subartico, più o meno simile a quella della [[Siberia]] meridionale, con una diffusa presenza di abeti e larici; ma nelle zone più temperate si trovano l'[[ontano]], il [[pioppo]] e il [[faggio]].
In Giappone è praticata una forma pressoché unica di [[Ikebana|giardinaggio decorativo]], con la riproduzione stilizzata e in scala ridotta di paesaggi naturali. Vengono inoltre coltivati alberi nani, i [[bonsai]], che grazie a un'abile e continua potatura, non superano i 30&nbsp;cm d'altezza.<ref name=florafauna/>
 
La fauna giapponese, ricca e varia, è [[Paleartico|paleartica]] ed affine a quella della Siberia e della Cina, con infiltrazioni indocinesi.<ref name=curcio/> Annovera tra le sue specie animali tipici delle zone fredde, come la tigre siberiana dell'[[isola di Sachalin]] e altri di tipo subtropicale come i [[Macaco giapponese|macaco dalla faccia rossa]], rappresentate dalla famiglia dei [[Cercopithecidae|cercopitecidi]], che popolano le isole di Honshū e Shikoku. L'isolamento del Paese ha consentito lo sviluppo di varie specie autoctone, tra cui diverse specie di mammiferi (ad esempio il [[Rodentia|roditore]] ''[[Apodemus speciosus]]''), molte specie di uccelli e una nutrita varietà di rettili, anfibi (fra cui è particolare la [[salamandra gigante giapponese]], che può raggiungere il metro e mezzo di lunghezza), pesci,<ref name=curcio/><ref name=florafauna/> e insetti, come le [[Cicale in Giappone|cicale]].<ref name=zikadecult>{{cita web|lingua=en|url=http://zikade.world.coocan.jp/culture.html|titolo=Cicada as Japanese culture|sito=Cicadae in Japan|accesso=23 agosto 2017}}</ref>.
Per i musulmani marocchini che non possono permettersi di andare in [[Hajj|pellegrinaggio]] alla [[La Mecca|Mecca]], è possibile recarsi alla città santa di [[Moulay Idris]] nei pressi di [[Meknes]], anche se questa tradizione non è suffragata da nessuna dispensa ufficiale.
 
== Ordinamento dello stato ==
Secondo la [[costituzione]] promulgata da [[Hassan II]] nel dicembre [[1962]], il Marocco è uno stato sovrano retto da una monarchia costituzionale, sociale e democratica. Dal luglio [[1999]] il monarca è [[Mohammed VI (Marocco)|Mohammed VI]] che è successo al padre Hassan II, a sua volta preceduto dal padre [[Mohammed V del Marocco|Mohammed V]], padre dell'indipendenza. La dinastia alaouita, a cui appartiene il sovrano, è originaria del sud e vanta un'origine [[sharif|sceriffale]], ossia una discendenza diretta dal [[Maometto|Profeta]].
 
Il [[sovrano]] è capo religioso del paese ("difensore della fede" e "comandante dei credenti"), capo politico e capo delle forze armate. In quanto capo politico può a sua discrezione sospendere la costituzione, sciogliere il parlamento e convocare nuove elezioni; inoltre, ha poteri esecutivi.
 
Il [[potere esecutivo]] è detenuto dal palazzo (cioè dal re e dai suoi consiglieri) e dal governo. Il re presiede il consiglio dei ministri, nomina il primo ministro dopo le elezioni legilslative e sentita la maggioranza parlamentare, nomina i ministri sentito il primo ministro, revoca i ministri a sua discrezione, e può, sempre a sua discrezione, dirigere per ''Dahir'' (regio decreto). Il primo ministro dirige il governo e coordina l'attività dei ministri, anche arbitrandone le divergenze; controfirma i ''dahir'' ed esercita il potere regolamentare (i regolamenti sono controfirmati dai ministri incaricati dell'attuazione); può emanare decreti-legge su delega del parlamento per oggetti determinati e durata limitata.
 
Il [[potere legislativo]], bicamerale dal 1996, è prerogativa della Camera dei rappresentanti (''Majlis al-Nuwab''), composta da 325 deputati eletti ogni 5 anni a suffragio universale, e dalla Camera dei consiglieri (''Majlis al-Mustacharin''), composta da 270 seggi rinnovati a elezione indiretta per un terzo ogni 3 anni. Il parlamento ha visto progressivamente aumentare i suoi poteri di controllo, fino alle ultime revisioni costituzionali del 1992 e 1996: oltre alla funzione legislativa, infatti, vota il bilancio del regno, può costituire commissioni d'inchiesta sull'operato del governo e può far cadere il governo con una mozione di sfiducia.
 
L'ordine giudiziario è indipendente. I giudici della corte suprema sono nominati dal sovrano. Negli ultimi anni sono state create diverse magistrature specializzate, di ispirazione codicistica e non coranica.
 
=== Rivendicazioni Territoriali ===
Il [[Sahara Occidentale]] è stata una colonia spagnola fino al [[1976]]. Quando la Spagna si ritirò il Marocco ne annetté i due terzi settentrionali; il resto del territorio fu annesso nel [[1979]] a seguito del ritiro della [[Mauritania]]. Tuttavia il [[Fronte Polisario]], già attivo nella fase precedente alla decolonizzazione spagnola, si oppose alle annessioni e proclamò il 27 febbraio 1976 la Repubblica democratica araba Saharawi, riconosciuta dall'[[Unione Africana]] ma non dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]. La guerriglia susseguente terminò con un cessate il fuoco del [[1991]]; il referendum per la determinazione dello status definitivo del Sahara Occidentale non è stato ancora effettuato.
 
== Geografia antropica ==
{{vedi anche|Demografia del Giappone|Regioni del Giappone|Prefetture del Giappone|Città del Giappone|Municipalità del Giappone}}
=== Suddivisioni amministrative ===
[[File:Regions and Prefectures Japan.png|300px|left]]
====Regioni====
Il Giappone è suddiviso in otto [[Regioni del Giappone|regioni]] geografiche ([[Hokkaidō]], [[Tōhoku]], [[Kantō]], [[Chūbu]], [[Kansai]], [[Chūgoku]], [[Shikoku]], [[Kyūshū]]) e in 47 [[Prefetture del Giappone|prefetture]], ciascuna controllata da un governatore elettivo, da un'assemblea legislativa e da una burocrazia amministrativa. Ogni prefettura è ulteriormente suddivisa in città, paesi e villaggi.<ref>{{Cita|McCargo 2000|pp. 84-85|McCargo}}.</ref> La nazione è attualmente in fase di riorganizzazione amministrativa col principale intento di unire molte delle attuali città, paesi e villaggi gli uni con gli altri. Questo processo consentirà di ridurre il numero di sotto-prefetture e di regioni amministrative permettendo di alleggerire i costi amministrativi.<ref>{{cita web|formato=pdf|url=http://siteresources.worldbank.org/WBI/Resources/wbi37175.pdf|cognome=Mabuchi|nome=Masaru|titolo=Municipal Amalgamation in Japan|editore=[[World Bank]]|data=maggio 2001|accesso=25 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
Il livello amministrativo più elevato del Marocco è rappresentato dalle [[Regioni del Marocco|Regioni]], 16 (comprese quelle del Sahara), introdotte con una legge del [[1997]] e governate da un ''[[wali]]'' di nomina regia.
 
====Prefetture e province====
{{vedi anche|Prefetture e province del Marocco}}
Il Marocco è suddiviso in 71 tra province (rurali) e prefetture (urbane) <ref>[http://dcusa.themoroccanembassy.com/download%5Ceconomic%5CMoroccoinFigures2003_mars07.pdf Le prefetture e province del Marocco sono ricavate dal documento economico relativo al 2003 dell'ambasciata del Marocco in USA]</ref>.
 
=== Città principali ===
{| class="toc" cellpadding=0 cellspacing=0 width=25% style="float:right; text-align:center;clear:all; margin-left:1em; margin-right:0px; margin-bottom:1px; font-size:90%;"
{| class="prettytable"
! style="color:white;" bgcolor="#5598cb" colspan="8" |Città principali<ref name="mayor">{{cita web|url=http://www.citymayors.com/gratis/japanese_cities.html|cognome=Sato|nome=Yasunori|titolo=More than 63 million people live in Japan's largest cities|editore=City Mayor Statistics|data=2 maggio 2012|accesso=23 gennaio 2013|lingua=en}}</ref>
|-----
|- bgcolor="#e0e0e0"
|rowspan="2" align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Posizione''' || colspan="2" align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Città''' || colspan="3" align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Popolazione''' || rowspan="2" align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Regione'''
!width=4% |Posizione
|-----
!width=87% |Città
|align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Nome''' || align="center" bgcolor="#98FB98" | '''in [[Lingua araba|Arabo]]''' || align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Censim. 1982''' || align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Censim. 1994''' || align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Censim. 2004'''
!width=9% |Popolazione
|-----
|-
|align=right | 1. || [[Casablanca]] || align=right | الدار البيضاء || align=right | 2.139.204 || align=right | 2.756.805 || align=right | 3.192.352|| [[Grande Casablanca]]
|1ª||'''[[Tokyo]]'''||8 956 000
|-----
|-
|align=right | 2. || [[Rabat]] || align=right | الرباط || align=right | 893.042 || align=right | 1.340.486 || align=right | 1.622.860 || [[Rabat-Salé-Zemmour-Zaer]]
|2ª||'''[[Yokohama]]'''||3 690 000
|-----
|-
|align=right | 3. || [[Fes]] || align=right | فاس || align=right | 448.823 || align=right | 772.184 || align=right | 946.815 || [[Fes-Boulemane]]
|3ª||'''[[Osaka]]'''||2 670 000
|-----
|-
|align=right | 4. || [[Marrakech]] || align=right | مراكش || align=right | 439.728 || align=right | 669.043 || align=right | 823.154 || [[Marrakech-Tensift-El Haouz]]
|4ª||'''[[Nagoya]]'''||2 266 000
|-----
|-
|align=right | 5. || [[Agadir]] || align=right | أكادير || align=right | 110.479 || align=right | 502.475 || align=right | 678.596 || [[Souss-Massa-Draâ]]
|5ª||'''[[Sapporo]]'''||1 906 000
|-----
|-
|align=right | 6. || [[Tangeri]] || align=right | طنجة || align=right | 266.346 || align=right | 497.147 || align=right | 669.685 || [[Tangeri-Tétouan]]
|6ª||'''[[Kōbe]]'''||1 544 000
|-----
|-
|align=right | 7. || [[Meknes]] || align=right | مكناس || align=right | 319.783 || align=right | 443.214 || align=right | 536.232 || [[Meknès-Tafilalet]]
|7ª||'''[[Fukuoka]]'''||1 482 000
|-----
|-
|align=right | 8. || [[Oujda]] || align=right | وجدة || align=right | 260.082 || align=right | 357.278 || align=right | 400.738 || [[Regione Orientale]]
|8ª||'''[[Kyoto]]'''||1 470 000
|-----
|-
|align=right | 9. || [[Kenitra]] || align=right | القنيطرة || align=right | 188.194 || align=right | 292.453 || align=right | 359.142 || [[Gharb-Chrarda-Béni Hssen]]
|9ª||'''[[Kawasaki (Kanagawa)|Kawasaki]]'''||1 413 000
|-----
|-
|align=right | 10. || [[Tétouan]] || align=right | تطوان || align=right | 199.615 || align=right | 277.516 || align=right | 320.539 || [[Tangeri-Tétouan]]
|10ª||'''[[Saitama]]'''||1 230 000
|-
|}
Le aree urbanizzate si concentrano lungo le coste dove le città sono sorte in corrispondenza delle zone pianeggianti e coltivabili, sviluppandosi poi come centri portuali e industriali. Da Tokyo-Yokohama sino a Osaka si estende un'unica grande conurbazione comprendente diverse città per un totale di oltre 25 milioni di abitanti.<ref>{{cita web|url=http://www.voyagesphotosmanu.com/abitanti_giappone.html|titolo=Gli abitanti del Giappone|sito=Voyagesphotosmanu.com|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref>
 
La [[Città del Giappone per popolazione|città più popolata]] è Tokyo, nonché capitale del Paese nipponico, con i suoi 8.956.000 abitanti,<ref name="mayor"/> è considerato dalle Nazioni Unite il maggiore agglomerato urbano al mondo. Tokyo possiede una suddivisione amministrativa che prevede 23 [[Quartieri speciali di Tōkyō|quartieri speciali]] (''ku''), 26 città (''shi''), 5 paesi (''machi'') e 8 villaggi (''son'' o ''mura'').<ref>{{cita web|url=http://www.giappone.cc/tokyo.html|titolo=Guida alle città giapponesi: Tokyo|sito=Giappone.cc|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref>
===Istituzioni===
L' ambasciata italiana si trova a Rabat:
* Indirizzo: 2, Zankat Idriss Al Azhar 2 B.P. 111 Quartier Hassan 10000 Rabat, Marocco
* Telefono: +212 37219730
* Fax: +212 37706882
I consolati si trovano a [[Casablanca]] e a [[Marrakech]]. Nelle principali città sono presenti centri culturali italiani come a [[Rabat]], [[Casablanca]] e [[Tangeri]].
 
Altri importanti centri sono [[Osaka]], importante porto e scalo aeroportuale, nonché tra i principali centri finanziari del Paese;<ref name="cittajap">{{cita web|url=http://www.liricigreci.org/giappone/centri-urbani.html|titolo=Made in Japan: Prefetture e città|sito=Liricigreci.org|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> [[Nagoya]], centro industriale che si distingue per le porcellane, i tessili e la ceramica;<ref>{{cita web|url=http://www.turismo-giappone.it/Scoprire-il-Giappone/Mappa-del-Giappone/Chubu/Nagoya-e-dintorni|titolo=Nagoya e dintorni|sito=Turismo-giappone.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> [[Kyoto]], la capitale storica, nota soprattutto per le attività nel campo della produzione di oggetti d'arte, tra cui la tessitura e la stampa della seta;<ref>{{cita web|url=http://www.giappone.cc/tokyo.html|titolo=Guida alle città giapponesi: Kyoto|sito=Giappone.cc|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> e [[Kōbe]], importante porto, e tra le città più apprezzate dai turisti.<ref name="cittajap"/>
==== Ordinamento scolastico ====
Scuola materna (3 anni), scuola elementare (6 anni), scuola media (3 anni), liceo (3 anni), università.
 
==== SistemaPopolazione sanitario ====
<div style="float:right; font-size:90%; width:25%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:1px; text-align:left">
Il sistema sanitario marocchino è soddisfacente anche se le strutture medico/sanitarie pubbliche non sono paragonabili a quelle europee. Sono presenti, nei maggiori centri, cliniche private adeguate ad interventi semplici e urgenti.
{{finestra|align=right|width=50%|logo=|border=1px|col1=#5598CB|col2=white|col3=#F7F8C8|radius=no|sfondo=|font-size=100%|titolo=Dati demografici|contenuto=
Nelle città più importanti i medici hanno un buon livello professionale. Le farmacie sono numerose e hanno in genere una buona fornitura di medicinali. Non è adeguato invece il servizio di ambulanza <ref>Fonte del paragrafo: Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI</ref>.
[[File:Crowd Tokyo.jpg|center|220px]]
* '''Superficie:''' 372.824 km²
* '''Popolazione:''' 127.770.794
* '''Densità:''' 343 ab/km²
* '''Capitale:''' Tokyo
* '''Lingua:''' giapponese
* '''Moneta:''' Yen
* '''Religione:''' Shintoismo, Buddhismo, Cristianesimo
}}
</div>
 
Il Giappone ha una popolazione di 127.770.794 abitanti.<ref name=cia/> Avendo una superficie di 372.824&nbsp;km² ha una [[densità di popolazione|densità abitativa]] di circa 343 abitanti/km², di quasi sette volte superiore alla media mondiale.<ref name=popjap>{{cita web|formato=pdf|url=http://www.giappone.cc/la-popolazione-giapponese.html|titolo=La popolazione giapponese|sito=Giappone.cc|accesso=26 dicembre 2012}}</ref>
==Politica==
La prima esperienza democratica ha luogo sotto il re [[Hassan II]], che nel 1962 promulga una nuova [[costituzione]], in base alla quale nel 1963 si svolgono le [[elezioni]] parlamentari. I principali partiti sono l'Istiqlal (Indipendenza) di [[Allal el Fassi]], fondato nel 1943, e l'UNFP di [[Mehdi Ben Barka]], nata da una sua scissione a sinistra nel 1959. Tuttavia nel 1965 la costituzione viene revocata. Negli anni successivi si tengono elezioni parlamentari, ma con un forte controllo del sovrano e dello stato sulle formazioni politiche.
 
La società giapponese è linguisticamente e culturalmente omogenea,<ref>{{cita news|url=http://www.japantimes.co.jp/text/fl20070327zg.html|cognome=Burgess|nome=Chris|titolo='Multicultural Japan' remains a pipe dream|pubblicazione=[[The Japan Times]]|data=27 marzo 2007|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> il 98,5% della popolazione è formato da cittadini di etnia giapponese con un esiguo numero di lavoratori stranieri;<ref name=cia/> Il [[gruppo etnico]] nativo dominante è il [[Yamato (popolo)|popolo Yamato]]; altri gruppi minoritari principali includono gli indigeni [[Ainu]]<ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/7437244.stm|cognome=Fogarty|nome=Philippa|titolo=Recognition at last for Japan's Ainu|pubblicazione=[[BBC News]]|data=6 giugno 2008|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> e i [[Ryukyuani]],<ref>{{cita web|url=http://www.prayway.com/unreached/clusters/8068.html|titolo=The Ryukyuan of Japan|sito=Prayway.com|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> così come gruppi minoritari sociali quali i ''[[burakumin]]''.<ref>{{cita news|url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,910511,00.html|titolo=JAPAN: The Invisible Race|pubblicazione=[[TIME]]|data=8 gennaio 1973|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Nelle [[isole Ogasawara]] vivono gruppi di persone di diverse origini etniche e un decimo della popolazione ha origini europee, americane, micronesiane o polinesiane.<ref>{{cita news|url=http://www.jpri.org/publications/occasionalpapers/op15.html|cognome=McCormack|nome=Gavan|titolo=Dilemmas of Development on The Ogasawara Islands |pubblicazione=Japan Policy Research Institute|data=agosto 1999|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> La popolazione è sostanzialmente etnicamente omogenea (nel 2009, i nati all'estero non naturalizzati costituivano solo l'1,7% della popolazione totale) e gli stessi giapponesi tendono a preservare l'idea del Giappone come una società monoculturale respingendo ogni necessità di riconoscere le differenze etniche in Giappone, benché tali richieste vengano inoltrate dalle stesse minoranze etniche degli Ainu e della gente Ryūkyū.<ref>{{cita news|url=http://www.time.com/time/world/article/0,8599,1892469,00.html|titolo=Japan to Immigrants: Thanks, But You Can Go Home Now|pubblicazione=[[TIME]]|data=20 aprile 2009|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
Solo nel 1997, al termine di un processo triennale di riconciliazione e liberalizzazione politica, Hassan II promulga una nuova costituzione e indice nuove elezioni parlamentari per 325 deputati. Il sistema elettorale è un proporzionale corretto, che non impedisce la frammentazione politica e rende quasi impossibile la conquista della maggioranza assoluta, forzando governi di coalizione e favorendo il potere del re.
 
L'[[aspettativa di vita]] in Giappone è una delle più alte al mondo: 83,5 anni.<ref>{{cita news|url=http://www.haaretz.com/news/who-life-expectancy-in-israel-among-highest-in-the-world-1.276618|titolo=WHO: Life expectancy in Israel among highest in the world|pubblicazione=[[Haaretz]]|data=24 maggio 2009|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Ne consegue un tasso di mortalità fra i più bassi al mondo (9,54/1000 ab), con un tasso di natalità altrettanto limitato (7,64/1000 ab) i quali determinano una diminuzione effettiva della popolazione e un suo progressivo [[Invecchiamento della popolazione in Giappone|invecchiamento]]. Già oggi un giapponese su quattro ha più di 65 anni, e si stima che nel 2050 questo rapporto salirà a un terzo.<ref name=popjap/><ref name=stat>{{cita web|url=http://www.stat.go.jp/English/data/handbook/c02cont.htm|titolo=Total Population|editore=Statistics Bureau|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
===Elezioni parlamentari del 14 novembre 1997===
Le elezioni <!--, con una partecipazione del ...%-->, vedono un forte pluralismo: su un totale di 319, i seggi dei maggiori partiti sono:
*57 USFP Union Socialiste des Forces Populaires (Unione socialista delle forze popolari)
*50 UC Union Constitutionelle (Unione costituzionale - monarchico-liberale)
*46 RNI Rassemblement National des Indépendents (Raggruppamento nazionale degli indipendenti - monarchici)
*40 MP Mouvement Populaire (Movimento popolare - liberal-conservatore)
*32 Istiqlal (Indipendenza - centrista)
*32 MDS Mouvement Démocratique et Social (Movimento democratico e sociale - giovanilista)
*19 MNP Mouvement Nationale Populaire (Movimento nazionale popolare - ...)
*44 altri 7 partiti
In tutto entrano in parlamento 14 partiti. Gli islamisti moderati che l'anno dopo formeranno il Partito della giustizia e dello sviluppo (Parti de la Justice et du Développement - PJD) ottengono 9 seggi.
 
La lingua ufficiale è il [[Lingua giapponese|giapponese]] (''de facto''), parlata da più del 99% della popolazione,<ref name=cia/> mentre le [[Religioni in Giappone|religioni]] più seguite sono lo [[shintoismo]], il [[buddismo]] e il [[cristianesimo]].<ref name="religione1">{{Cita web|url=http://www.fgi-tbff.org/sites/default/files/elfinder/FGIImages/Research/fromresearchtopolicy/ipsos_mori_briefing_pack.pdf|formato=pdf|titolo=Views on globalisation and faith|sito=Fgi-tbff.org|data=5 luglio 2011|accesso=23 gennaio 2013|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130117013643/http://www.fgi-tbff.org/sites/default/files/elfinder/FGIImages/Research/fromresearchtopolicy/ipsos_mori_briefing_pack.pdf|dataarchivio=17 gennaio 2013}}</ref>
Al principale partito di opposizione, l'[[Unione socialista delle forze popolari]] (erede dell'UNFP), nella persona di [[Abderrahman Youssufi]] viene affidata la formazione e guida del nuovo governo
<!--, sostenuto anche da ... (... seggi)-->.
 
=== Economia ===
Il 23 luglio 1999 muore il sultano [[Hassan II]] e il giorno 30 gli succede il figlio [[Mohammed VI]], che conferma la scelta democratica.
{{vedi anche|Economia del Giappone}}
==== Industria e agricoltura ====
[[File:2005Japanese exports.PNG|upright=1.6|left|thumb|Esportazioni giapponesi riferite all'anno 2005]]
Dopo la [[seconda guerra mondiale]] il Giappone fu protagonista di un “[[Miracolo economico giapponese|miracolo economico]]”: il suo [[prodotto interno lordo]] crebbe in media del 10% negli anni sessanta, del 5% nei settanta e del 4% negli ottanta.<ref>{{Cita web |url=http://www.country-data.com/cgi-bin/query/r-7176.html |titolo=Japan: Patterns of Development |sito=Country-data.com |mese=gennaio| anno=1994 |accesso=28 dicembre 2006}}</ref> La crescita rallentò fortemente negli anni novanta, con lo scoppio della [[bolla speculativa]] e l'emersione di alcune debolezze locali sul mercato interno, in politica, nei settori bancario e finanziario e nei conti pubblici (il [[debito pubblico]] giapponese ammonta a ben oltre il 200% del PIL).<ref>{{Cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/rankorder/2186rank.html |titolo=World Factbook; Country Comparison : Public Debt |editore=[[CIA]] |anno=2009 |accesso=22 luglio 2010|lingua=en}}</ref> Il Paese tentò anche di riprendersi leggermente, almeno fino al collasso delle dot com nel [[2000]].<ref name="ciaecon">{{Cita web |url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ja.html#Econ |titolo=World Factbook; Japan—Economy |editore=[[CIA]] |data=19 dicembre 2006 | accesso=28 dicembre 2006|lingua=en}}</ref> Dopo il [[2005]] l'economia ha ricominciato a crescere del 2,8%, fino a punte del 5,5% negli anni immediatamente successivi, più degli [[Stati Uniti]] e dell'[[Unione europea]].<ref>{{cita news|cognome=Hisane|nome=Masake|url=http://www.atimes.com/atimes/Japan/HC02Dh01.html|titolo= A farewell to zero|pubblicazione=Asia Times|data=3 febbraio 2006|accesso=28 dicembre 2006}}</ref>
 
Oggi il Giappone è la seconda potenza economica dell'Asia e la [[Stati per PIL (nominale)|terza]]<ref name="imf">{{Cita web |url=https://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2006/02/data/weorept.aspx?sy=2005&ey=2005&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=512%2C446%2C914%2C666%2C612%2C668%2C614%2C672%2C311%2C946%2C213%2C137%2C911%2C962%2C193%2C674%2C122%2C676%2C912%2C548%2C313%2C556%2C419%2C678%2C513%2C181%2C316%2C682%2C913%2C684%2C124%2C273%2C339%2C921%2C638%2C948%2C514%2C686%2C218%2C688%2C963%2C518%2C616%2C728%2C223%2C558%2C516%2C138%2C918%2C353%2C748%2C196%2C618%2C278%2C522%2C692%2C622%2C694%2C156%2C142%2C624%2C449%2C626%2C564%2C628%2C283%2C228%2C853%2C924%2C288%2C233%2C293%2C632%2C566%2C636%2C964%2C634%2C182%2C238%2C453%2C662%2C968%2C960%2C922%2C423%2C714%2C935%2C862%2C128%2C716%2C611%2C456%2C321%2C722%2C243%2C965%2C248%2C718%2C469%2C724%2C253%2C576%2C642%2C936%2C643%2C961%2C939%2C813%2C644%2C199%2C819%2C184%2C172%2C524%2C132%2C361%2C646%2C362%2C648%2C364%2C915%2C732%2C134%2C366%2C652%2C734%2C174%2C144%2C328%2C146%2C258%2C463%2C656%2C528%2C654%2C923%2C336%2C738%2C263%2C578%2C268%2C537%2C532%2C742%2C944%2C866%2C176%2C369%2C534%2C744%2C536%2C186%2C429%2C925%2C178%2C746%2C436%2C926%2C136%2C466%2C343%2C112%2C158%2C111%2C439%2C298%2C916%2C927%2C664%2C846%2C826%2C299%2C542%2C582%2C443%2C474%2C917%2C754%2C544%2C698%2C941&s=NGDPD&grp=0&a=&pr1.x=64&pr1.y=9 |titolo=World Economic Outlook Database; country comparisons |editore=[[Fondo Monetario Internazionale|IMF]] |data=1º settembre 2006 |accesso=14 marzo 2007|lingua=en}}</ref> al mondo dopo [[Stati Uniti]] e [[Cina]], sia per PIL nominale che a [[Teoria della parità dei poteri di acquisto|parità di potere d'acquisto]].<ref>{{Cita web |url=http://www.nationmaster.com/graph/eco_gdp_ppp-economy-gdp-ppp |titolo=NationMaster; Economy Statistics |editore=[[NationMaster]] |accesso=26 marzo 2007|lingua=en}}</ref> Attualmente è un Paese postindustriale, in cui due terzi del reddito provengono dal terziario (banche, assicurazioni, settore immobiliare, commercio, trasporti, comunicazione, costruzioni, intrattenimento).<ref>{{cita web|url=http://www.stat.go.jp/english/data/handbook/c06cont.htm|titolo=Manufacturing and Construction|editore= Statistical Handbook of Japan, Ministry of Internal Affairs and Communications|accesso=27 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> L'industria è tra le più imponenti ed avanzate al mondo, ed è dominata da due settori chiave, la produzione di [[industria automobilistica|automobili]]<ref>{{cita web|url=http://oica.net/category/production-statistics/|titolo=OICA » Production Statistics|sito=Oica.net|accesso=27 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> e l'[[elettronica di consumo]],<ref>{{cita news|cognome=Hara|nome=Yoshiko|url=http://www.eetimes.com/electronics-news/4048822/Japan-s-IC-needs-met-at-home|titolo=Japan's IC needs met at home|pubblicazione=EE Times|data=10 maggio 2004|accesso=27 dicembre 2012}}</ref> seguite dai settori [[industria siderurgica|siderurgico]], [[chimica industriale|chimico]], [[industria farmaceutica|farmaceutico]], della [[gomma]], [[industria petrolchimica|petrolchimico]], [[cantiere navale|cantieristico]], [[motocicletta|motociclistico]], [[microelettronica|microelettronico]], [[videogioco|videoludico]], [[industria tessile|tessile]], [[industria alimentare|alimentare]], del legno, dei laterizi, del tabacco e degli strumenti musicali.<ref name="ciaecon"/> Nel Paese si trovano sia grandi multinazionali ([[Toyota]], [[Honda]], [[Sony]], [[Panasonic Corporation|Panasonic]], [[Yamaha Corporation|Yamaha]], [[Toshiba]], [[Sharp Corporation|Sharp]], [[Canon]], [[Nintendo]], [[SEGA]], [[Bridgestone]], [[Japan Tobacco]], [[Nippon Telegraph and Telephone|NTT]], [[Nippon Steel]], [[Nippon Oil]])<ref>{{cita news|url=https://www.ft.com/cms/s/0/1b939a9a-2587-11dc-b338-000b5df10621,dwp_uuid=95d63dfa-257b-11dc-b338-000b5df10621.html|titolo=Japan 500 2007|accesso=27 dicembre 2012|pubblicazione=[[Financial Times]]|lingua=en|urlmorto=sì}}</ref> sia piccole e medie aziende. Inoltre hanno sede alcune delle maggiori banche mondiali, e la [[Borsa di Tokyo]], seconda al mondo per capitalizzazione.<ref>{{cita web|url=http://www.nyse.com/events/1170156816059.html|titolo= Market data|editore=New York Stock Exchange|data=31 gennaio 2006|accesso=11 agosto 2007|lingua=en}}</ref> Più limitato è il ruolo dell'agricoltura ([[Oryza sativa|riso]], [[tè]], [[Patata (alimento)|patate]], [[Ortaggio|ortaggi]]) e dell'allevamento, mentre la pesca locale è seconda al mondo dopo quella della Cina.<ref name=agrijap>{{cita web|url=http://www.sulgiappone.it/geografia-giappone/agricoltura-giapponese|titolo=Agricoltura Giapponese|sito=Sulgiappone.it|accesso=2 gennaio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130625233701/http://www.sulgiappone.it/geografia-giappone/agricoltura-giapponese|dataarchivio=25 giugno 2013}}</ref>
===Elezioni parlamentari del 27 settembre 2002===
Le elezioni, con una partecipazione del 52%, vedono quattro partiti quasi in parità per numero di seggi (su 325):
*50 USFP
*48 Istiqlal
*42 PJD
*41 RNI
*27 MP
*18 MNP
*16 UC
*83 altri 15 partiti
Il quadro politico si complica vista la presenza in parlamento di ben 22 partiti politici fra cui il PPS (Parti du Progrès et du Socialisme - Partito del progresso e del socialismo) con 11 seggi. I grandi sconfitti sono UC, MP e MDS, a vantaggio soprattutto di Istiqlal e PJD, con uno spostamento in senso conservatore.
 
Nel [[2001]] il Giappone contava su una popolazione attiva di 67 milioni di persone,<ref>{{Cita web |url=http://www.prcdc.org/summaries/japan/japan.html |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927032804/http://www.prcdc.org/summaries/japan/japan.html |dataarchivio=27 settembre 2007 |titolo=Executive Summary: Population Trends in Japan |editore=Population Resource Center |accesso=11 maggio 2009 |urlmorto=sì }}</ref> e solo il 4% degli adulti è disoccupato. Nonostante il reddito pro capite dei giapponesi sia ancora 19º al mondo<ref>{{Cita web|url=http://www.ggdc.net/ |titolo=Groningen Growth and Development Centre (GGDC) |editore=GGDC |data=26 gennaio 2009 |accesso=30 novembre 2009}}</ref> e il salario orario sia il più alto in assoluto,<ref>{{cita news|url=https://www.nytimes.com/2010/04/22/world/asia/22poverty.html?source=patrick.net|titolo= Japan Tries to Face Up to Growing Poverty Problem|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=21 aprile 2010|accesso=6 luglio 2013|lingua=en}}.</ref> il Paese deve fare i conti con l'aumento della povertà (20 milioni di persone).
Il governo di [[Driss Jettou]] (indipendente) è sostenuto da USFP, Istiqlal, RNI e PPS (151 seggi).
 
==== Commercio ====
===Elezioni parlamentari del 7 settembre 2007===
Le esportazioni del Giappone ammontavano a 4&nbsp;210 dollari pro capite nel 2005, e sono rappresentate in primo luogo da automobili e prodotti elettronici. I suoi principali clienti sono: [[Stati Uniti]] 22,8%, [[Unione europea]] 14,5%, [[Cina]] 14,3%, [[Corea del Sud]] 7,8%, [[Taiwan]] 6,8% ed [[Hong Kong]] 5,6%. Il Paese importa soprattutto materie prime agricole e minerarie, da: [[Cina]] 20,5%, [[Stati Uniti]] 12,0%, [[Unione europea]] 10,3%, [[Arabia Saudita]] 6,4%, [[Emirati Arabi Uniti]] 5,5%, [[Australia]] 4,8%, [[Corea del Sud]] 4,7%, [[Indonesia]] 4,2%.<ref>{{cita news|cognome=Blustein|nome=Paul|url=https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A40192-2005Jan26.html|titolo=China Passes U.S. In Trade With Japan: 2004 Figures Show Asian Giant's Muscle"|pubblicazione=[[The Washington Post]]|data=27 gennaio 2005|accesso=27 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
Le elezioni, con una partecipazione in forte calo al 37%, confermano un parlamento frammentato in una ventina di gruppi, fra cui i maggiori sono:
*52 Istiqlal
*46 PJD
*41 MP
*39 RNI
*38 USFP
*27 UC
*17 PPS
*14 Unione Parti National Démocrate (PND) - Al Ahd (Pact)
*51 altri 12 partiti
Guadagnano seggi soprattutto MP e UC e ne perde USFP, per cui l'esito è uno spostamento verso destra.
 
==== Produzione di energia ====
Il governo di [[Abbas El Fassi]] (PI) è sostenuto da Istiqlal, RNI, USFP e PPS (146 seggi).
Nel [[2008]], il 46,4% dell'energia del Giappone veniva prodotta dal petrolio, il 21,4 dal carbone, il 16,7% dal gas naturale, il 9,7% dal [[Energia nucleare in Giappone|nucleare]] il 2,9% dall'[[energia idroelettrica]]. Nel 2009 l'energia nucleare prodotta rappresentava il 25,1% di tutta l'energia elettrica del Giappone.<ref>{{cita web|url=http://www.stat.go.jp/english/data/handbook/c07cont.htm|titolo=Energy|editore=Statistics Bureau|data=|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130105175226/http://www.stat.go.jp/english/data/handbook/c07cont.htm|dataarchivio=5 gennaio 2013}}</ref>
 
Tuttavia, a partire dal 5 maggio 2012, tutte le centrali nucleari del Paese sono state dismesse a causa della continua opposizione dell'opinione pubblica a seguito del [[Disastro di Fukushima Dai-ichi|disastro nucleare di Fukushima Dai-ichi]],<ref>{{cita news|cognome=Tsukimori|nome=Osamu|url=https://www.reuters.com/article/2012/05/05/us-nuclear-japan-idUSBRE84405820120505|titolo=Japan nuclear power-free as last reactor shuts|pubblicazione=[[Reuters]]|data=5 maggio 2012|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> anche se da settembre 2012 sono stati riattivati i reattori considerati sicuri per far fronte al fabbisogno delle aziende, con il programma di chiuderli definitivamente entro il 2030.<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Ambiente/Giappone-centrali-nucleari-chiuse-entro-2030/13-09-2012/1-A_002725269.shtml|titolo=Giappone: centrali nucleari chiuse entro il 2030|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=13 settembre 2012|accesso=28 dicembre 2012}}</ref>
=== Situazione del Sahara Occidentale ===
Un motivo di incertezza è dato dalla situazione del [[Sahara Occidentale]]. Dal 2003 l'[[ONU]] supporta il [[piano Baker II]] per la creazione di una [[Western Sahara Authority]], accettato come base di negoziato anche dal [[Fronte Polisario]]. Nell'aprile 2007 il governo del Marocco ha suggerito che il territorio sia gestito da un'autorità di auto-governo con un certo grado di autonomia, il ''Royal Advisory Council for Saharan Affairs'' (CORCAS). L'ONU ha suggerito alle parti di entrare in negoziati diretti e incondizionati sul tema .<ref>http://daccessdds.un.org/doc/UNDOC/GEN/N07/299/28/PDF/N0729928.pdf?OpenElement Report of the Secretary-General on the situation concerning Western Sahara (13 April 2007)](ped). UN Security Council.</ref>
 
Data la sua forte dipendenza dalle importazioni di energia,<ref>{{cita news|cognome=Barrett|nome=Brendan|url=http://ourworld.unu.edu/en/can-nuclear-power-save-japan-from-peak-oil/|titolo=Can nuclear power save Japan from peak oil?|pubblicazione=OurWorld 2.0|data=2 febbraio 2011|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> il Giappone ha l'obiettivo primario di diversificare le fonti e mantenere elevati i livelli di efficienza energetica.<ref name=sala/>
=== Relazioni estere con l'Unione Europea ===
Nell'ottobre 2008, il Marocco è stato il primo paese del Mediterraneo ad ottenere uno status di partenariato speciale con l'[[Unione Europea]] (“advanced status”), in seguito alle riforme intraprese a livello politico, sociale ed economico . Tale status include lo stabilimento di un vertice UE-Marocco e la partecipazione diretta del Marocco in una serie di consigli ministeriale UE e di meeting di lavoro. <ref>"EU tightens Moroccan ties with 'advanced status' deal". theparliament.com. http://www.theparliament.com/latestnews/news-article/newsarticle/eu-tightens-moroccan-ties-with-advanced-status-deal/</ref>
 
== Note ==
=== Relazioni diplomatiche con l'Iran ===
Il 6 marzo 2009 il Marocco ha interrotto i contatti diplomatici con l'[[Iran]], a seguito di rivendicazioni iraniane sul [[Bahrain]]. Il Marocco è un paese Sunnita, e re Mohammed VI si dichiara discendente di Maometto; il Bahrain è un paese a maggioranza sciita governato da un'élite sunnita. L'Iran, paese a maggioranza sciita, ha interesse a favorire l'ingresso degli sciiti al potere in Bahrain per migliorare la propria posizione nel [[Golfo Persico]]. L'episodio è l'ultimo di una serie di eventi che hanno indebolito le posizioni tra i due paesi.<ref>"Morocco cuts relations with Iran". BBC News. 2009-03-06. http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/africa/7929482.stm</ref>
 
==Economia==
La crescita economica, costante a partire dal 2003, ha consentito di frenare l'emigrazione e migliorare esportazioni, infrastrutture e afflusso di capitali esteri. In ogni caso, il Marocco resta al 127° posto su 179 secondo l'[[Indice di Sviluppo Umano]]<ref>http://hdr.undp.org/en/statistics/</ref>.
Il sottosviluppo del nord del Marocco rimane una delle priorità del paese. Il nord si trova in una posizione scomoda a causa dell'isolamento geografico e della prevalenza delle popolazioni [[berberi|berbere]] rispetto a quelle arabe.
 
=== Agricoltura, allevamento e pesca ===
I principali prodotti agricoli sono costituiti da [[cereali]], [[canna da zucchero]], [[agrume|agrumi]], [[legumi]], [[pomodoro|pomodori]], [[olive]] (il Marocco è uno dei maggiori esportatori di [[olio di oliva]]), e dai prodotti dell'[[allevamento]].
 
Il paese, con i suoi 17 porti, è tra i maggiori produttori di [[pesce]] nel mondo
=== Estrazione mineraria ===
L'estrazione mineraria è dominata dai [[fosfati]] rocciosi, di cui il Marocco è tra i maggiori produttori e il principale esportatore al mondo. I principali siti si trovano nel [[Sahara occidentale]]<ref>Vedi la scheda su [http://www.mining-technology.com/projects/benguearir/benguearir1.html mining-technology.com]</ref>. Oltre ai fosfati, nella stessa zona sono presenti riserve minerarie di [[ferro]] e, in misura minore, di [[rame]]<ref>Fonte: [http://www.sahara-online.net/it/Economia/Ricchezzeminerarie/tabid/1128/Default.aspx sahara-online.net]</ref>.
 
Nel paese sono presenti inoltre miniere di [[piombo]] e [[argento]], di cui il Marocco è al 10° posto per produzione mondiale, di [[carbone]] (al 15° posto), oltre a [[oro]], [[zinco]], rame, [[cobalto]], [[manganese]], [[antimonio]], ferro.
 
=== Industria ===
Il settore industriale, che attualmente rappresenta più di un quarto del [[prodotto interno lordo]], è stato a lungo dominato dalle industrie agro-alimentari, tessili e del cuoio. Negli ultimi decenni il settore si è molto diversificato, con lo sviluppo in particolare dell'[[industria chimica]] e [[industria petrolchimica|petrolchimica]], ma anche in altri campi, dall'[[industria automobilistica]] all' [[informatica]] .
 
=== Terziario ===
commercio interno, finanza, servizi alle imprese, servizi alle persone.
 
=== Turismo ===
{{Città imperiali}}
Il Marocco si sta affermando come una delle maggiori mete turistiche dell'Africa settentrionale, in particolare per quanto riguarda il turismo organizzato. Le mete più visitate sono le cosiddette [[città imperiali]] e il deserto del Sahara.
 
=== Commercio estero ===
 
Il Marocco ha firmato nel [[1996]] un trattato con l'[[Unione Europea]], che è entrato in vigore nel [[2000]], con l'obiettivo di creare entro il [[2012]] una zona di libero scambio nei termini del [[Processo di Barcellona]].
 
=== Politica economica ===
Il Governo è impegnato a perseguire politiche volte a favorire una più rapida crescita economica e a ridurre la disoccupazione e la povertà. La crescita inadeguata è stata infatti identificata, sia dal [[Fondo Monetario Internazionale]] che dal governo, come il principale punto di debolezza dell'economia del paese negli ultimi dieci anni, senza considerare poi le forti disparità di reddito presenti tra l'élite urbana e il resto della popolazione.
 
La [[Banca Mondiale]] e il FMI stimano che il Marocco necessiti di un tasso di crescita medio annuo superiore al 7% per poter intervenire in modo significativo sulla [[disoccupazione]] e la povertà. In ogni caso, il governo ha fatto progressi riguardo ad alcune di queste problematiche: ha realizzato significativi miglioramenti dell'ordinamento economico attraverso il rafforzamento dei diritti di proprietà e la riforma della normativa sul lavoro, grazie ai quali si è assistito a un rapido incremento della nascita di nuove aziende; ha migliorato il sistema di supervisione del settore bancario ed ha liberalizzato i comparti dell'energia e delle [[telecomunicazioni]]. Nel mese di gennaio 2006 è entrato in vigore un accordo di libero scambio con gli [[Stati Uniti d'America]], che dovrebbe portare sia ad un'espansione delle esportazioni verso un mercato potenzialmente molto redditizio, sia ad un aumento dei flussi di investimento in entrata.
 
Il governo ha anche ammesso che per accelerare la crescita sono necessarie ulteriori riduzioni delle tariffe doganali ed una semplificazione del regime del commercio. Sono stati infine identificati numerosi interventi di politica industriale volti a ridurre i costi e incrementare la produttività dell'[[industria]] marocchina, e le Autorità confidano che questa razionalizzazione permetterà di raddoppiare il valore dell'output industriale entro il 2013. Il Governo sembra ormai pronto a lanciare anche una radicale riforma del settore agricolo per ridurre la dipendenza dai [[cereali]], altamente sensibili a periodi di [[siccità]], e aumentare la superficie coltivata con piante ad alto valore aggiunto, come gli [[ulivo|ulivi]]. Occorre però considerare che tale politica accelererà il processo di inurbamento della popolazione: se tale fenomeno non verrà adeguatamente gestito, aumenterà sensibilmente il rischio dell'insorgere di tensioni sociali e politiche.
 
== Trasporti ==
===Strade e autostrade===
[[File:Auto Route Morocco.jpg|thumb|L'autostrada A3 [[Casablanca]]-[[Rabat]], inaugurata nel 1987.]]
{{vedi anche|Autostrade in Marocco}}
La rete stradale marocchina si estende per 68.550 km (dati del [[2007]]), di cui il 60% asfaltate. Il sistema è generalmente considerato soddisfacente, anche se soffre di parziale congestione ed è carente nelle aree dell'entroterra: attraverso il ''PNRR'' (''Programma nazionale di strade rurali'') il governo sta valutando la costruzione di altri 15.500 km di strade rurali entro il [[2015]], al fine di ridurre l'isolamento di alcune città.
 
Il consolidamento della [[autostrada|rete autostradale]], gestita da [[Autoroutes du Maroc]] (ADM), è considerato una priorità nazionale. Con 862 km di autostrade praticabili, è la seconda rete africana, preceduta solo da quella del [[Sudafrica]]. Entro il 2015, essa dovrebbe essere potenziata fino a 1.804 km e raggiungere le città di [[Agadir]] e [[Oujda]], rispettivamente 6° e 7° città del Paese.
 
Lo sviluppo delle infrastrutture stradali in Marocco deve anche passare attraverso il rafforzamento della rete di [[superstrada|superstrade]], strade alternative meno costose. La rete funziona attualmente con soli 333 km di vie in servizio e dovrebbe essere estesa a più di 960 km entro il 2012: saranno raggiunte città come [[Tiznit]], [[Essaouira]], [[Ouarzazate]] e [[Nador]].
 
===Ferrovie===
Per lungo tempo le ferrovie marocchine hanno patito la mancanza di volontà politica da parte del governo. Solo recentemente la [[Office National des Chemins de Fer|ONCF]], società pubblica che gestisce la rete ferroviaria marocchina, sembra aver ripreso le sue funzioni.
Le infrastrutture esistenti comprendono 1.907 km di binari, di cui 1.022 km di linea elettrificata e solo 418 km a doppio binario.
Sono in costruzione due linee ad [[alta velocità]], su cui viaggeranno i [[TGV]] di produzione francese:
 
* ''Ligne Atlantique'': collegherà le città di [[Tangeri]] e [[Agadir]] tramite [[Kenitra]], [[Rabat]], [[Casablanca]], [[Marrakech]] entro il 2030 (Tangeri - Marrakech sarà operativa entro la fine del 2015)
* ''Ligne Maghrébine'': collegherà le città di Rabat e [[Oujda]] con l'asse [[Fez]] - [[Meknes]] (prevista nel 2030)
 
Oltre a questi progetti, la ONCF ha acquistato nuovi treni per collegare le città di [[Nador]] e [[Beni Mellal]].
 
===Trasporto aereo===
[[File:Royalairmaroc.b757.arp.750pix.jpg|thumb|Un [[Boeing 757]] di Royal Air Maroc.]]
Il trasporto aereo marocchino ha avuto negli ultimi anni un enorme sviluppo. Il Marocco oggi dispone di 15 [[aeroporto|aeroporti]]; l'[[Aeroporto internazionale Mohammed V]] di Casablanca nel 2008 è stato il 3° aeroporto africano in termini di traffico. Il traffico internazionale è aumentato nel 2007 di oltre il 17%, uno dei più alti indici di crescita su scala internazionale.
 
La compagnia aerea di bandiera, la [[Royal Air Maroc]], è attualmente seconda in Africa solo alla [[South African Airways]]. Oltre alla Royal Air Maroc, il Marocco ha due compagnie aeree private: [[Jet4you]] (di proprietà del gruppo [[TUI AG]]) e [[Regional Airlines]].
 
== Sport ==
Lo sport è molto praticato in Marocco. Gli atleti marocchini, come la maggior parte degli atleti africani, sono molto portati per le discipline di resistenza, soprattutto sulle lunghissime distanze.
 
== Ambiente ==
Se guardiamo al passato il Marocco non risplende certo per impegno nella difesa della natura. Sul territorio marocchino si sono estinte, nell'ultimo secolo concluso, varie specie animali: il [[leone]], il [[bufalo]] e [[struzzo]] tanto per citare le più famose. Tuttavia con l'ascesa al trono di [[Mohammed VI]] le cose sono radicalmente cambiate. Dai soli tre parchi che il Marocco aveva nel [[1999]], nel [[2006]] il conto sale a una decina; a questi si devono aggiungere quasi 150 "riserve biologiche".
Tra i parchi più famosi citiamo quello di Toubkal che è il più antico ([[1942]]) e il più alto (quota 4.167 metri s.l.m.) e il [[parco nazionale Souss-Massa]], a sud di [[Agadir]], istituito nel [[1991]].
 
== Arte ==
=== Architettura ===
====Architettura religiosa ====
Una delle più importanti manifestazioni dell'architettura marocchina è quella religiosa.
La ''[[moschea]]'' è l'edificio in cui i credenti di fede musulmana si trovano per la preghiera ed è costituita da elementi comuni:
* Il ''[[sahn]]'' ovvero il cortile con la vasca per le abluzioni
* il ''[[riwaq]]'' ovvero il portico
* La ''[[haram]]'' ovvero la vera e propria sala dedicata alla preghiera
* Il ''[[mihrab]]'' ovvero la nicchia posta nella parete ad indicare la direzione della [[Mecca]]
* Il ''[[minbar]]'' ovvero il pulpito, presente nella moschea prncipale, da dove l'[[imam]] pronuncia il sermone
* Il ''[[minareto]]'' ovvero la torre, normalmente in Marocco a base quadrata, utilizzata dal [[muezzin]] per chiamare a raccolta i fedeli.
Un altro edificio oggetto dell'architettura religiosa è la [[medersa]] un edificio costruito spesso nei pressi di una [[moschea]] e in cui si insegnava la legge islamica e la [[teologia]].
Alcuni elementi architettonici sono simili quelli di una [[moschea]], come la vasca delle abluzioni e la sala delle preghiere, altri sono invece tipici, come la galleria, al piano superiore, costruita intorno al cortile con le celle ospitanti gli studenti. Le decorazioni solitamente sono impreziosite dal frutto del lavoro di abili artigiani che hanno utilizzato mattonelle [[zellij]] e stucchi [[muqarna]].
 
====Architettura urbana ====
Oltre all'architettura religiosa occorre anche citare l'architettura urbana con il [[suq]] (o bazar) che, anche se ad una prima vista può sembrare una costruzione di case senza criterio, in realtà è costruito secondo criteri caratteristici dell'archittettura urbana dell'[[Africa]] settentrionale.
La struttura prevede un intreccio di vie alternativamente coperte per permettette di mantenere il clima al suo interno fresco e areato. Il riferimento del [[suq]] è la [[moschea]] e intorno ad essa si sviluppano i vari negozi con una rigorosa gerarchia dettata dalla merce posta in vendita. Pertanto si va dai negozi di candele e di oggetti di culto in generale, prossimi alla [[moschea]], per passare via via allontanandosi, ai librai, ai merciai e per finire, nei pressi delle mura, i negozi utili ai carovanieri.
[[Immagine:Kasbah_Taorirt.jpg|thumb|right|Qasba Taorirt, Ouarzazate, Marocco]]
 
====Architettura berbera ====
Discorso a parte va fatto per quella che è chiamata l'architettura berbera che si esprime nel [[ksar]] e nella [[qasba]] (o kasbah).
Il [[ksar]] è un villaggio fortificato cinto da un muro con quattro torri con una sola entrata che porta alla via principale centrale normalmente coperta. Il muro di cinta risulta di terra nella parte inferiore mentre è di mattoni nella parte superiore dove finestre strette e lunghe consentono nel contempo l'ingresso della luce e una buona difesa da potenziali nemici.
La [[qasba]], simile al [[ksar]], è una struttura più urbana dai colori intensi e dalle torri decorate modellandone l'impasto.
 
=== Letteratura ===
====Poesia====
[[Muhammad Awzal]] fu un poeta religioso berbero nato intorno al [[1670]] nel villaggio di al-Qasaba nella regione del Sous e qui morto nel [[1748]] o nel [[1749]].
 
====Romanzo====
Tra gli scrittori di romanzi la cui fama è giunta fino in europa possiamo ricordare:
* [[Tahar Ben Jelloun]] è uno scrittore franco-marocchino, impegnato nella lotta contro il razzismo. Riporta nei suoi romanzi i racconti, le leggende, i riti dell'area del Maghreb africano e gli antichi miti ancestrali.
* [[Mohamed Choukri]] è stato uno scrittore marocchino d'origine berbera, per due volte candidato al Premio Nobel per la letteratura. A volte viene indicato come Muhammad Shukri.
* [[Fatema Mernissi]] è nata a Fez in Marocco nel 1940 e oltre che scrittrice è docente di sociologia all'università di Rabat Mohammed e studiosa del Corano.
[[Immagine:Oud-cordier.png|right|thumbnail|120 px|Dettaglio di un Oud]]
 
=== Musica ===
In Marocco la musica classica, sia che sia strumentale o vocale, è chiamata andalusa a causa del suo sviluppo attorno all'anno [[1000]] nel sud della [[Spagna]]. Oggi le composizioni, in buona parte, sono organizzate in cinque movimenti dal diverso metro. Nella sua composizione l'orchestra presenta strumenti a corda come il [[rebab]], uno strumento ad arco che viene considerato parte della famiglia dei liuti, l'[[oud]], uno strumento cordofono a manico corto anche questo membro della famiglia dei liuti, il [[qanun]], cetra trapezoidale con numerosi cori di corde tesi su un piano armonico di pergamena, il [[violino]] e vari strumenti a percussione.
 
== Tradizioni ==
=== Gastronomia ===
[[Immagine:ZnuTjn2a.jpg|thumb|250px|Un tajine [[vegetarismo|vegetariano]].]]
La cucina marocchina ha come base il cibo tipico dei nomadi (pecora, verdure e datteri) con contaminazioni arabe e francesi.
I piatti che ne derivano sono un concentrato di vari sapori che vanno dal dolce al salato. In un piatto unico è possibile trovare carne, frutta e verdura, condita anche con dello zucchero.
Tipico piatto è il [[tajine]], il [[cuscus]], la bastilla, il [[m'choui]], l'[[harira]], le [[brochette]] e i [[merguez]].
Lungo la costa è possibile gustare sia crostacei come l'[[astice]], l'[[aragosta]] e i [[caridea|gamberoni]] sia altri tipi di pesce quali [[sardina|sardine]] e [[sogliola|sogliole]].
In ogni strada è facile imbattersi in venditori di fichi d'India e datteri.
Mandorle, miele e zucchero sono la base dei dolci marocchini, tipici dolcetti sono le "corna di gazzella" dove la pasta di mandorle si mescola con il profumo dei fiori d'arancio.
La contaminazione di culture si nota anche nelle bevande. Nel rispetto della religione mussulmana ci si aspetterebbe di non trovare grandi produzioni di alcolici. In realtà in Marocco, nella zona di [[Fès]] e [[Meknes]], ci sono grandi distese di vigne che producono un discreto vino. È presente anche la produzione di birra anche se di gradazione leggera.
La bevanda tipica del Marocco è il [[tè]] alla menta che ha anche un suo tipico rito di preparazione.
inoltre la cucina marocchina si differenzia dal nord al sud.
 
=== Festività ===
* 1º gennaio: capodanno
* 1º maggio: festa del lavoro
* 30 luglio: incoronazione [[Mohammed VI (Marocco)|Mohammed VI]]
* 20 agosto: Rivoluzione
* 21 agosto: festa della gioventù
* 6 novembre: anniversario marcia verde
* 18 novembre: festa dell'indipendenza
 
== Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Nuovissima enciclopedia universale Curcio|volume=8|città=Milano|editore=Curcio Editore|anno=1978|cid=Curcio|isbn={{no ISBN}}}}
* Daniela De Rosa - ''Marocco'' - Ulysse Network s.r.l., 2006
* {{cita libro | nome=G. | cognome=Bacchi | nome2=A. | cognome2=Londrillo | titolo=La geografia oggi | editore=Bulgarini Firenze | città=Firenze | anno=1987 | cid=Bacchi | isbn=88-234-1093-2}}
* ''Marocco'' - I Meridiani - Editoriale Domus S.p.A., Marzo 2006
* {{cita libro | nome=E. | cognome=Fedrizzi | nome2=S. | cognome2=Ferri | titolo=Il mondo come sistema | editore=Minerva Italica | anno=2000 | cid=Ferri | isbn=88-298-1989-1}}
*{{cita libro|autore=Louis-Frédéric|traduttore=Käthe Roth|titolo=Japan Encyclopedia|editore=Harvard University Press|data=2002|isbn=978-0-674-01753-5|lingua=en|cid=Louis-Frédéric, 2002}}
*{{cita libro|autore=Paul Norbury|titolo=Giappone|editore=Morellini Editore|data=2005|isbn=978-88-89550-07-6|cid=Norbury, 2005}}
* {{cita libro | nome=Duncan | cognome=McCargo | titolo=Contemporary Japan | città=Basingstoke e Nuova York | editore=Palgrave Macmillan | anno=2000 | cid=McCargo | lingua=inglese | isbn=0-312-22742-6}}
* {{cita libro | nome=Alberto | cognome=Riganti | titolo=Il nuovo libro Garzanti della Geografia | editore=Garzanti | anno=1990 | cid=Riganti | isbn=88-11-02263-0}}
 
== Voci correlate ==
* [[Geografia dell'Asia]]
*[[Linea di successione al trono del Marocco]]
* [[Lista diRelazioni sovraniinternazionali del MaroccoGiappone]]
*[[Crisi marocchine]]
*[[Chiesa cattolica in Marocco]]
*[[Rotte dei migranti africani nel Mediterraneo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons_preposizione=sulla}}
{{Interprogetto/notizia|Droga: due italiani arrestati in Marocco}}
{{interprogetto|q|commons=Category:Morocco}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{en}} [http://www.maroc.ma/PortailInst/An/home Sito ufficiale del Marocco]
* [http://venus.unive.it/riccardozipoli/demo/galleries_part.php?a=185&n=16&d=MOROCCO Galleria fotografica]
* [http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?marocco Scheda del Marocco dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
 
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== Collegamenti esterni ==
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* {{cita web|http://lcweb2.loc.gov/frd/cs/jptoc.html|A Country Study: Japan|lingua=en}}
* {{cita web|https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ja.html|CIA - The World Factbook|lingua=en}}
* {{en}}[http://www.stat.go.jp/English/data/handbook/c02cont.htm Statistics Bureau and the Director-General for Policy Planning of Japan] Statistiche ufficiali (Ministero degli Interni giapponese)
 
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