Yoshinori Ōsumi e Giacomo Maria Manzoni (politico): differenze tra le pagine

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Il Codice di Leonardo
 
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{{S|politici italiani|Leonardo da Vinci}}
{{vaglio|arg=biografie|arg2=medicina}}
{{Bio
|Nome = YoshinoriGiacomo Maria
|Cognome = ŌsumiManzoni
|PreData={{Nihongo2|大隅 良典|Ōsumi Yoshinori|talvolta traslitterato '''Yoshinori Ohsumi'''}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = FukuokaLugo
|LuogoNascitaLink = Lugo (Italia)
|GiornoMeseNascita = 9 febbraio
|GiornoMeseNascita = 24 ottobre
|AnnoNascita = 1945
|LuogoMorteAnnoNascita = 1816
|LuogoMorte = Lugo
|GiornoMeseMorte =
|LuogoMorteLink = Lugo (Italia)
|AnnoMorte =
|GiornoMeseMorte = 30 dicembre
|Attività = biologo
|AnnoMorte = 1889
|Nazionalità = giapponese
|Attività = bibliografo
|Immagine = Yoshinori_Osumi_201511.jpg
|Attività2 = politico
|Didascalia = Yoshinori Ōsumi nel 2015
|Nazionalità = italiano
|Didascalia2 = {{Premio|Nobel|medicina|2016}}
|Epoca = 1800
|Immagine = Giacomo Manzoni.jpg
}}
 
== Cenni biografici ==
Ha scoperto l'esistenza dell'[[Autofagia cellulare|autofagia]] nei [[lievito|lieviti]], utilizzando questi ultimi per individuare i [[gene|geni]] coinvolti nel processo stesso. Grazie a questo sempre più accurato screening genetico, ha individuato alcune delle importanti funzioni dell'autofagia nei [[processo fisiologico|processi fisiologici]] umani. Altre funzioni sono ancora oggetto di ricerca.
Appartenente alla nobile famiglia dei conti [[Manzoni (famiglia)|Manzoni]], nacque da Giambattista e Caterina Monti, nipote del celebre poeta [[neoclassicismo|neoclassicista]] [[Vincenzo Monti|Vincenzo]]. Studiò al collegio "Carlo Ludovico" di [[Lucca]] fino al [[1835]]; si perfezionò in [[ebraico]] a [[Roma]] da monsignor Nicola Wiseman<ref name="Baldini">Giovanni Baldini, ''Un agrario ai vertici della Repubblica Romana fino a un dorato esilio'', «Giornale di massa», ottobre 2016, p. 24.</ref>.
 
A Lugo fu insegnante di [[greco antico]] al Collegio Trisi, istituzione accademica locale. Fu il primo presidente della Cassa di Risparmio cittadina (1845)<ref name="Baldini"/>. Nel [[1846]] la famiglia Manzoni acquistò una villa in località Frascata appartenente ai [[Bentivoglio (famiglia)|Bentivoglio d'Aragona]]<ref>La villa sarà teatro dell'[[Eccidio dei conti Manzoni|eccidio]] avvenuto il 7-8 luglio 1945.</ref>.
Ha vinto il [[premio Nobel per la medicina]] nel 2016 «per le sue scoperte dei meccanismi di autofagia».<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.lescienze.it/news/2016/10/03/news/nobel_medicina_2016_yoshinori_ohsumi-3258082/|titolo=Il Nobel per la medicina 2016 alle scoperte sulla "pulizia cellulare" - Le Scienze|accesso=2016-10-03}}</ref>
 
Nel [[1848]] divenne membro del Consiglio dei Deputati (la Camera bassa del parlamento pontificio) e segretario del primo ministro [[Pellegrino Rossi]]; l'anno seguente fu [[ministro]] delle finanze della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana del 1849]].
== Biografia ==
 
Dopo la repressione dei repubblicani fu in esilio in [[Grecia]], [[Inghilterra]] e [[regno di Sardegna]] e solo nel [[1859]] poté ritornare in [[Romagna]], dove si stabilì.
=== Dall'infanzia all'età adulta ===
Yoshinori Ōsumi è nato a [[Fukuoka]], nell'isola di [[Kyūshū|Kyushu]] in [[Giappone]], il 9 febbraio del [[1945]]. Ultimo di quattro fratelli,<ref>{{Cita web|url=http://starsunfolded.com/yoshinori-ohsumi/|titolo=Yoshinori Ohsumi Age, Biography & More - StarsUnfolded|sito=starsunfolded.com|lingua=Inglese|accesso=2016-10-16}}</ref> vede la madre costretta a trascorrere lunghi periodi di infermità a letto, a causa della [[tubercolosi]], contratta subito dopo la [[seconda guerra mondiale]].<ref name=":7">{{Cita web|url=http://www.kyotoprize.org/wp/wp-content/uploads/2016/02/28kB_lct_EN.pdf|titolo=Autobiografia Kyoto Prize|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref> In tale occasione, il piccolo Ōsumi ha il suo primo "contatto" con la scienza: grazie ai primi [[antibiotico|antibiotici]] importati in Giappone, la madre guarisce ed egli ha modo di mandare a memoria i nomi di alcuni di essi come la [[streptomicina]] o l'[[Acido 4-amminosalicilico|acido para-amminosalicilico]], senza avere la minima idea di cosa fossero.<ref name=":7"/> Vivendo in un ambiente rurale, trascorre la sua infanzia giocando vicino fiumi, spiagge e montagne, con un particolare interesse nel collezionare insetti e un ricorrente bisogno di mirare il cielo stellato di notte, sentendo una forte attrazione per lo spazio circostante.<ref name=":7"/> Eredita dal padre, professore di [[ingegneria]] presso l'Università di [[Kyūshū|Kyushu]], l'interesse per la vita da [[ricercatore]]. Tuttavia, mentre il padre si occupa di un settore fortemente orientato verso lo sviluppo industriale, Ōsumi si rivela più propenso allo studio delle [[scienze naturali]]. L'interesse verso la [[chimica]], sin dai tempi del liceo, e della [[biologia]] poi, lo porteranno a intraprendere la strada che gli frutterà un grande successo negli anni a venire.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome=Caitlin|cognome=Sedwick|data=2012-04-16|titolo=Yoshinori Ohsumi: Autophagy from beginning to end|rivista=J Cell Biol|volume=197|numero=2|pp=164–165|lingua=en|accesso=2016-10-11|doi=10.1083/jcb.1972pi|url=http://jcb.rupress.org/content/197/2/164}}</ref> [[File:Yoshinori_Osumi_1945.jpg|thumb|Ōsumi da neonato nel 1945|sinistra]]
 
Ebbe un figlio, Luigi (1844-1905).
=== Gli studi: da Tokyo a New York ===
Nel [[1963]] si iscrive all'[[Università di Tokyo]] per continuare a coltivare l'interesse per la chimica. Tuttavia, molto presto si accorge che il percorso appena intrapreso non desta l'interesse che si aspettava. Sceglie di dedicarsi alla [[biologia molecolare]], campo all'epoca molto meno conosciuto e dunque più stimolante.<ref name=":0" /> Una volta laureato nel [[1967]],<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.titech.ac.jp/english/news/pdf/news_11992_osumi_research_summary_en.pdf|titolo=Osumi research summary|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref> da ricercatore presso il Dipartimento di [[Biochimica]], sotto la supervisione di [[Kazumoto Imahori]], analizza i meccanismi di iniziazione dei [[Ribosoma|ribosomi]] nel batterio [[Escherichia coli|''Escherichia coli'']] e l'azione della [[colicina E3]], la quale inibisce la [[Trasduzione genetica|trasduzione]] delle cellule dell'''Escherichia coli'' legandosi al suo [[Recettore (biochimica)|recettore]] specifico.<ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2615495/|titolo=Colicin E3 cleavage of 16S rRNA impairs decoding and accelerates tRNA translocation on Escherichia coli ribosomes|lingua=Inglese|accesso=2016-11-12}}</ref> A questo periodo risalgono le prime pubblicazioni a livello scientifico riguardanti i suddetti studi.<ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC248195/pdf/jbacter00376-0182.pdf|titolo=Inhibitory Effect of DiphtheriaToxinon AminoAcid Incorporation in Escherichia coli Cell-FreeSystem|lingua=Inglese|accesso=2016-11-12}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC434328/pdf/pnas00073-0272.pdf|titolo=Studies on a Factor Enhancing Colicin E3 Activity In Vitro|lingua=Inglese|accesso=2016-11-12}}</ref>
 
[[Bibliografo]], pubblicò nel [[1882]] gli ''Studi di bibliografia analitica''. Il prezioso ''Codice sul volo degli uccelli'' di [[Leonardo da Vinci]], oggi conservato alla [[Biblioteca Reale di Torino]] appartenne per molti anni alla sua biblioteca privata. Il Manzoni ne realizzò una copia di propria mano, attualmente custodita a Lugo in una collezione privata.
In questi anni, durante un viaggio per le sue ricerche presso l'[[Università di Kyoto]] conosce Mariko Ōsumi, professoressa di scienze ingegneristiche presso la medesima università, nonché sua futura moglie. Un anno dopo le nozze, avvenute nel [[1973]], nasce il loro primo figlio.<ref name=":7"/>
 
Dal [[1972]] al [[1974]], è assegnista di ricerca presso la [[Facoltà universitaria|facoltà]] di chimica agricola nella medesima università.<ref name=":1" /> In seguito ai risultati poco incoraggianti ottenuti in questo primo periodo, e alla difficoltà di trovare impiego in una posizione di rilievo in Giappone, Ōsumi decide di trasferirsi all'estero.
 
Alla fine del 1974 si trasferisce a [[New York]], presso l'[[Università Rockefeller]], per compiere degli studi in collaborazione con [[Gerald Edelman|Gerald M. Edelman]], vincitore del premio Nobel per la medicina nel 1972.<ref>{{Cita web|url=http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/1972/|titolo=Gerald Edelman, Nobel medicina 1972|lingua=Inglese|accesso=2016-11-05}}</ref><ref name=":1" /> Nonostante le poche conoscenze nel campo dell'[[embriologia]] e dello sviluppo embrionale, studia la [[fecondazione in vitro]] dei topi. Frustrato sia dallo scarso interesse nei confronti di questa disciplina, che dalla scarsa disponibilità di mezzi, decide di passare all'analisi dei meccanismi di iniziazione della [[replicazione del DNA]], servendosi dei [[Lievito|lieviti]].<ref name=":7"/> Gli stessi lieviti diverranno in futuro oggetto di ulteriori ricerche. Quando un anno e mezzo dopo, [[Mike Jazwinski]] entra nel laboratorio di Gerald M. Edelman, Ōsumi decide di lavorare sotto la sua supervisione. In questo periodo gli si presenta l'occasione per rientrare in patria, poiché gli viene offerto un posto all'Università di Tokyo.
 
=== Il ritorno in Patria ===
[[File:Yoshinori Osumi and Mariko Osumi cropped Kenjiro Monji Yoshinori Osumi and Mariko Osumi 20151029.jpg|miniatura|Yoshinori Ōsumi, professore onorario presso il Tokyo Institute of Technology, e la moglie Mariko Ōsumi, alla cerimonia di premiazione del Gairdner International Award
[[En:Gairdner Foundation International Award|Gairdner Foundation International Award]]
.]]
Nel [[1977]] torna in Giappone e lavora come professore associato con [[Yiasuhiro Anraku]] presso la Facoltà di [[Scienza|Scienze]] dell'Università di Tokyo.<ref name=":1" /> A questo periodo risalgono le sue ricerche sulla membrana dei [[Vacuolo|vacuoli]] del lievito: sintetizzando membrane vacuolari riesce a dimostrare l'esistenza di una nuova [[pompa protonica]].<ref name=":7"/>
 
Dal [[1986]] al [[1988]] lavora come assistente universitario presso il Dipartimento di Biologia dell'Università di Tokyo.<ref name=":1" />
 
Nel [[1988]] diventa professore associato della suddetta università<ref name=":1" /> e ha la possibilità di avviare un piccolo laboratorio personale, talmente piccolo da sembrargli il più piccolo laboratorio mai visto.<ref name=":7"/> Inizia dunque, in modo autonomo, a lavorare sulla funzione [[Lisi|litica]] dei vacuoli, campo assai poco conosciuto e dunque per lui molto stimolante. Successivamente riesce a osservare il meccanismo di [[Autofagia cellulare|autofagia]] dei lieviti utilizzando sia il [[microscopio ottico]] che quello [[Microscopio elettronico a scansione|elettronico a scansione]]. Approfondendo questo tipo di studio realizza uno screening genetico per gli [[Organismo vivente|organismi]] con anomalie nel processo di autofagia. Con l'aiuto della sua équipe individua 15 [[Gene|geni]] essenziali per l'autofagia indotta dall'assenza di sostanze nutritive.<ref name=":7"/>
 
Nel [[1996]] inizia a lavorare presso l'Istituto Nazionale di Biologia di Base a [[Okazaki (Aichi)|Okazaki]].<ref name=":1" /> In questo periodo studia la struttura delle [[proteine ATG]] sia nei [[mammiferi]] che negli [[eucarioti]] superiori, dopo averne compreso la particolare struttura. Negli anni seguenti, presso lo stesso istituto, riprende i suoi studi sui lieviti, combinandoli con le recenti scoperte relative alle proteine ATG.
 
Dal [[2009]] diventa professore presso l'[[Istituto di Tecnologia di Tokyo]],<ref name=":1" /> di cui diventa professore onorario nel [[2014]].<ref name=":1" /> In questa sede continua ad approfondire gli studi di una vita su lieviti ed autofagia, combinando [[biologia cellulare]], [[biochimica]], [[biologia molecolare]] e [[biologia strutturale]].
 
=== Il premio Nobel ===
Dopo essersi aggiudicato numerosi premi per le sue ricerche tra il [[2005]] e il [[2015]], all'età di 71 anni, nel [[2016]], viene insignito del prestigioso [[Premio Nobel per la medicina|premio Nobel]] per i suoi studi sull'autofagia.<ref name=":5"/>[[File:Yoshinori_Osumi_20161003.jpg|thumb|Ōsumi nel suo laboratorio nel 2016|sinistra]]Riceve la notizia per via telefonica mentre era nel suo laboratorio, dichiarandosi sorpreso e onorato.<ref name=":3" /> In seguito, in un'intervista con la tv giapponese [[NHK]], afferma:{{Citazione|Il corpo umano vive attraverso questo processo di autodecomposizione, che è una forma di [[cannibalismo]]. Cerca di mantenere un equilibrio delicato fra costruzione e distruzione. E questo è quello che in fondo caratterizza la vita<ref name=":3">{{Cita news|autore=|url=http://www.repubblica.it/salute/2016/10/03/news/vincono_il_nobel_per_la_medicina-149004282/|titolo=Il giapponese Yoshinori Ohsumi vince il Nobel per la medicina|pubblicazione=Repubblica.it|data=2016-10-03|accesso=2016-10-11}}</ref>|Yoshinori Ōsumi}}
Il [[Comitato per il Nobel norvegese]], dopo averlo scelto tra 273 possibili candidati, nell'annunciarlo come vincitore, dichiara che le sue scoperte "aprono il percorso alla comprensione di molti processi [[Fisiologia|fisiologici]] fondamentali, come l'adattamento dell'organismo in caso di fame e la risposta alle [[Infezione|infezioni]]".<ref name=":3"/> Ōsumi è il venticinquesimo cittadino giapponese a vincere l'ambito premio Nobel, ma solo il quarto ad ottenerlo in ambito medico. L'ultimo era stato [[Satoshi Ōmura]] nel 2015.<ref>{{Cita web|url=http://www.focus.it/scienza/salute/nobel-per-la-medicina-2015-ecco-i-vincitori|titolo=Nobel Medicina 2015|accesso=2016-11-01}}</ref>
 
== Dagli esperimenti sul lievito alla scoperta dell'autofagia ==
 
=== Lavori paralleli ===
Alla metà degli [[Anni 1950|anni '50]] gli scienziati osservano dei nuovi compartimenti cellulari specializzati, che in seguito vengono considerati alla stregua dei già noti "[[Organulo|organuli]] cellulari", contenenti [[Enzima|enzimi]] in grado di [[Digestione|digerire]] [[Proteina|proteine]], [[carboidrati]] e [[lipidi]].
 
Questi nuovi compartimenti cellulari specializzati, chiamati [[Lisosoma|lisosomi]], lavorano come veri e propri siti di demolizione e degradazione di componenti cellulari.
 
Lo scienziato belga [[Christian de Duve]] venne insignito del premio Nobel per la medicina o [[fisiologia]] nel [[1974]], per la scoperta dei lisosomi.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/de-duve-christian-rene/|titolo=Christian de Duve, Nobel 1974|sito=treccani.it|accesso=2016-11-01}}</ref> Osservazioni durante gli [[Anni 1960|anni '60]] avevano mostrato che grandi quantità di materiale cellulare, o addirittura interi organuli danneggiati, possono, a volte, trovarsi all'interno di questi ultimi.
 
Si suppone dunque che la [[cellula]] debba avere una modalità di [[Trasporto di membrana|trasporto]] del materiale cellulare ai lisosomi per la degradazione. Ulteriori ricerche microscopiche dimostrano, in effetti, l'esistenza di particolari vescicole costituite di doppia membrana che favoriscono l'acquisizione del materiale cellulare da parte dei lisosomi. Christian de Duve, lo scienziato dietro la scoperta dei lisosomi, conia dunque il termine "autofagia", per descrivere questo tipo di processo. Le nuove vescicole, invece, prendono il nome di "[[Autofagosoma|autofagosomi]]".<ref name=":4">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/autofagia_(Dizionario-di-Medicina)/|titolo=Autofagia, Enciclopedia Treccani|sito=Treccani.it|accesso=2016-11-01}}</ref> In tale processo, questi ultimi operano infatti inglobando il materiale citoplasmatico da degradare grazie all'azione di particolari enzimi. In un secondo momento, attraverso alcune proteine, dette [[Proteina SNARE|SNARE]], avviene la fase di riconoscimento in cui la membrana più esterna dell' autofagosoma e la membrana del lisosoma si uniscono e gli enzimi lisosomiali degradano il resto, tra cui la membrana interna dell'autofagosoma (che quindi, come dice il nome stesso, si 'autofagocita').<ref name=":4"/>
 
Tra gli [[Anni 1970|anni '70]] e [[Anni 1980|'80]] le ricerche si concentrano sull'identificazione di un ulteriore processo di degradazione, basato sui [[Proteasoma|proteasomi]], particelle citoplasmatiche multiproteiche a forma di cilindro. In questo campo, [[Aaron Ciechanover]], [[Avram Hershko]] e [[Irwin Rose]] vengono insigniti del [[premio Nobel per la chimica]] nel [[2004]], per aver scoperto la degradazione mediata dalla proteina [[ubiquitina]].<ref>{{Cita web|url=http://www.pfizer.it/cont/comunicati-stampa/0803/2731/premio-nobel-per-la-chimica-.asp|titolo=Premio Nobel Chimica 2004|accesso=2016-11-01}}</ref>
 
Il proteasoma degrada efficientemente le [[proteina|proteine]] non correttamente assemblate una alla volta; tuttavia, questo meccanismo non spiega come le cellule si liberano di proteine più complesse o, talvolta, di interi organuli.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/proteosoma/|titolo=Proteasoma, su Enciclopedia Treccani|sito=Treccani.it|accesso=2016-11-01}}</ref>
 
=== Ōsumi e la scoperta dell'autofagia nel lievito ===
Dopo aver avviato il suo laboratorio personale nel [[1988]], Ōsumi si concentra sulla degradazione delle proteine nei [[Vacuolo|vacuoli]], [[Organulo|organuli]] delle [[Cellula vegetale|cellule vegetali]] che corrispondono ai lisosomi delle [[cellule animali]].<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2016/press.pdf|titolo=Ricerche di Yoshinori Ōsumi|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
 
In particolare, sceglie come oggetto dei suoi esperimenti le cellule dei [[Lievito|lieviti]] poichè esse sono relativamente facili da studiare e di conseguenza sono spesso utilizzate come modello per le cellule umane. Inoltre questo tipo di cellule è molto utile per l'identificazione di [[Gene|geni]] responsabili di molti complessi percorsi cellulari. Tuttavia, essendo le cellule di lievito molto piccole, e di conseguenza le loro strutture interne difficili da distinguere, non si era nemmeno certi dell'esistenza del meccanismo di autofagia in questo tipo di [[Organismo vivente|organismi]]. La prima sfida di Ōsumi é dunque quella di capire se tale processo abbia luogo o meno in essi. <ref name=":2" />
 
L'intuito e l'abilità del professore lo portano a concepire l'idea che se fosse riuscito a bloccare il processo di [[decomposizione (chimica)|degradazione]] mentre era in corso il meccanismo di autofagia, gli autofagosomi si sarebbero dovuti accumulare all'interno del vacuolo senza smaltire quanto inglobato e dunque divenire visibili al [[microscopio]]. Pertanto, una volta ottenuta un [[Coltura di microrganismi|coltura]] di cellule di lievito mutate, (mancanti degli [[Enzima|enzimi]] di degradazione del vacuolo) e indotto il processo di autofagia non fornendo sufficienti sostanze nutritive alle cellule, crea le condizioni necessarie per delle osservazioni che avrebbero rivelato l'esistenza o meno del processo stesso.<ref name=":2"/>
[[File:Autophagy.png|miniatura|300x300px|I primi autofagosomi osservati da Yoshinori Ōsumi, dal diametro compreso tra i 400nm e i 900nm.]]
I risultati sono strabilianti: dopo un'ora, dei primi autofagosomi, dal diametro compreso tra i 400 e i 900 nm, iniziano ad accumularsi nel vacuolo e, continuando a crescere gradualmente di numero, nell'arco di tre ore lo riempiono quasi completamente, aumentandone il volume. L'esperimento di Ōsumi prova dunque l'esistenza dell'autofagia all'interno delle cellule di lievito.<ref name=":2"/> I risultati di tale ricerca vengono pubblicati nel [[1992]] e hanno un notevole impatto sulla [[comunità scientifica]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2289660/pdf/jc1192301.pdf|titolo=Autophagy in yeast demonstrated with proteinase-deficient mutants and conditions for its induction|cognome=|lingua=Inglese|accesso=2016-11-12}}</ref>
 
=== La scoperta dei geni dell'autofagia ===
Ōsumi, usufruendo dei ceppi di lievito da lui ottenuti, elabora prontamente un meccanismo per identificare e caratterizzare i geni responsabili del processo di autofagia: intuisce che l'accumulo di autofagosomi nel vacuolo non sarebbe possibile se i geni coinvolti nel processo di autofagia venissero inattivati.<ref name=":2"/>
 
Egli espone dunque le cellule di lievito coltivate a dei processi chimici che, in modo del tutto casuale, provocano [[Mutazione genetica|mutazioni]] in diversi geni. Solo successivamente, induce l'autofagia, per verificare se il processo di autofagia fosse stato [[Inibitore|inibito]], e se sì, in risposta a quali geni mutati.<ref name=":2"/>
 
Ancora una volta i risultati sono strabilianti. Nel giro di circa un anno dalla scoperta dell'autofagia nel lievito, il professor Ōsumi identifica i primi geni essenziali per tale processo.<ref name=":2"/> Quest'ultimi vengono detti geni ATG (da ''"Autophagy")'' e le proteine da essi codificate prendono dunque il nome di proteine ATG.<ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3442874/|titolo=Look people, “Atg” is an abbreviation for “autophagy-related.” That’s it.|cognome=Klionsky|nome=Daniel J.|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
 
Nelle successive ricerche, le proteine ATG codificate dai geni appena scoperti vengono studiate nel dettaglio, identificandone struttura e ruolo all'interno della complessa [[fisiologia]] cellulare. I risultati ottenuti dimostrano che l'autofagia è regolata da una serie di proteine che si attivano con un processo detto "a [[Cascata enzimatica|cascata]]", e da diversi gruppi di proteine più complesse. Ogni proteina ATG è coinvolta in una fase distinta dell'iniziazione e della formazione degli autofagosomi.<ref name=":2"/> Nel 2014 le proteine ATG conosciute sono più di 37.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Yoshinori|cognome=Ohsumi|data=2014-01-01|titolo=Historical landmarks of autophagy research|rivista=Cell Research|volume=24|numero=1|pp=9–23|lingua=en|accesso=2016-10-16|doi=10.1038/cr.2013.169|url=http://www.nature.com/cr/journal/v24/n1/full/cr2013169a.html}}</ref>
 
=== Autofagia: un meccanismo essenziale nelle nostre cellule ===
Dopo l'identificazione del meccanismo dell'autofagia nei lieviti, ancora una questione rimaneva irrisolta: esiste un corrispondente di questo meccanismo anche in altri organismi? Presto, poiché i geni ATG dei lieviti risultano essere gli stessi degli eucarioti superiori, diventa chiaro che meccanismi virtualmente identici operano nelle nostre stesse cellule. Gli strumenti di ricerca richiesti per indagare sull'autofagia negli umani sono ora, grazie agli esperimenti sul lievito, disponibili.<ref name=":2"/>[[File:Yoshinori_Osumi_20151029.jpg|thumb|Ōsumi al Gairdner Foundation International Award del 2015|sinistra]]Grazie a Ōsumi, ora sappiamo che l'autofagia controlla importanti funzioni fisiologiche in cui le componenti cellulari necessitano di essere degradate e riciclate. L'autofagia può rapidamente fornire energia e blocchi costitutivi per il rinnovo di componenti cellulari ed è quindi essenziale per la risposta cellulare all'inedia e ad altri tipi di [[Stress (medicina)|stress]]. Ad esempio, dopo un'[[infezione]], l'autofagia può eliminare la proliferazione intracellulare di [[Bacteria|batter]]<nowiki/>i e [[virus (biologia)|virus]]. Inoltre, essa può contribuire allo [[sviluppo embrionale]] e alla [[differenziazione cellulare]]. Infine, le cellule si avvalgono dell'autofagia per eliminare le proteine e gli eventuali organuli danneggiati, mettendo in pratica un controllo di qualità molto importante per contrastare l'invecchiamento cellulare.<ref name=":2"/>
 
Sono state riscontrate delle [[Correlazione (statistica)|correlazioni]] significative tra defezioni del processo di autofagia e [[Diabete mellito di tipo 2|diabete]] di secondo tipo,<ref>{{Cita web|url=http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1749-6632.2010.05614.x/abstract;jsessionid=D83E2BB29093DE8E477FA4265605F6FD.f03t02|titolo=Role of autophagy in diabetes and mitochondria|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref> [[Neoplasia|cancro]],<ref name=":8">{{Cita web|url=https://www.jci.org/articles/view/73941|titolo=The role for autophagy in cancer|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref> e alcuni disordini che solitamente appaiono con la vecchiaia. Ad esempio, é stato dimostrato che l'autofagia avviene anche nei [[Neurone|neuroni]] e che dunque, un suo eventuale malfunzionamento, sarebbe correlato all'insorgenza di alcune [[malattie neurodegenerative]] come il [[morbo di Alzheimer]]<ref>{{Cita web|url=http://www.jneurosci.org/content/28/27/6926.long|titolo=Autophagy Induction and Autophagosome Clearance in Neurons: Relationship to Autophagic Pathology in Alzheimer's Disease|lingua=Inglese|accesso=2016-11-09}}</ref> e il [[Malattia di Parkinson|morbo di Parkinson]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3312403/|titolo=The Role of Autophagy in Parkinson’s Disease|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref> Più complesso é quanto accade nei processi tumorali: defezioni dell'autofagia aumentano lo [[stress ossidativo]] favorendo l'insorgenza del tumore, ma, al tempo stesso, le cellule cancerose necessitano dell'autofagia ancor più di quelle sane per sopperire alla loro proliferazione incontrollata.<ref name=":8"/> Mutazioni dei geni dell'autofagia possono causare malattie genetiche. Sono attualmente in corso delle ricerche per sviluppare dei [[Farmaco|farmaci]] che possano intervenire sui processi di autofagia e sui vari disagi che il malfunzionamento di quest'ultimo comporta.<ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3518431/|titolo=Autophagy modulation as a potential therapeutic target for diverse diseases|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>L'autofagia, già nota dalla metà degli anni '50, di fatto diventa fondamentale nella Fisiologia e Medicina solo grazie al lavoro di Yoshinori Ōsumi.
 
== Opere ==
 
=== Pubblicazioni principali<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/profile/Yoshinori_Ohsumi/citations?sorting=citationCount&page=1|titolo=Pubblicazioni principali ordinate secondo numero di citazioni.|lingua=Inglese|accesso=2016-11-09}}</ref> ===
{{div col|2}}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 1993 |mese= Novembre |titolo= Isolation and characterization of autophagy-defective mutants of Saccharomyces cerevisiae |rivista= FEBS Letters |editore= |città= |volume= |numero= 333 |pp= 169-174 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/14975448_Isolation_and_characterization_of_autophagy-defective_mutants_of_Saccharomyces_cerevisiae |pmid=8224160 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 1998 |mese= Marzo |titolo= Tor, a Phosphatidylinositol Kinase Homologue, Controls Autophagy in Yeast |rivista= Journal of Biological Chemistry |editore= |città= |volume= |numero= 273 |pp= 3963-3966 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/13768445_Tor_a_Phosphatidylinositol_Kinase_Homologue_Controls_Autophagy_in_Yeast |pmid= 9461583 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 1998 |mese= Ottobre |titolo= A protein conjugation system essential for autophagy |rivista= Nature |editore= |città= |volume= |numero= 395 |pp= 395-398 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/13525783_A_protein_conjugation_system_essential_for_autophagy |pmid=9759731 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 2000 |mese= Ottobre |titolo= Tor-Mediated Induction of Autophagy via an Apg1 Protein Kinase Complex |rivista= The Journal of Cell Biology |editore= |città= |volume= |numero= 150 |pp= 1507-1513 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09|abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/12328650_Tor-Mediated_Induction_of_Autophagy_via_an_Apg1_Protein_Kinase_Complex |pmid=10995454 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 2000 |mese= Dicembre |titolo= LC3, a mammalian homologue of yeast APG8P, is localized in autophagosome membranes after processing |rivista= The EMBO Journal |editore= |città= |volume= |numero= 19 |pp= 5720-5728 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/12266946_LC3_a_mammalian_homologue_of_yeast_APG8P_is_localized_in_autophagosome_membranes_after_processing |pmid=11060023 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 2000 |mese= Dicembre |titolo= A ubiquitin-like system mediates protein lipidation |rivista= Nature |editore= |città= |volume= |numero= 408 |pp= 488-492 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/12226738_A_ubiquitin-like_system_mediates_protein_lipidation |pmid=11100732 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 2001 |mese= Marzo |titolo= Dissection of Autophagosome Formation Using Apg5-Deficient Mouse Embryonic Stem Cells |rivista= The Journal of Cell Biology |editore= |città= |volume= |numero= 152 |pp= 657-668 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/12067449_Dissection_of_Autophagosome_Formation_Using_Apg5-Deficient_Mouse_Embryonic_Stem_Cells |pmid=11266458 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 2001 |mese= Aprile |titolo= Molecular dissection of autophagy: two ubiquitin-like systems. |rivista= Nature Reviews Molecular Cell Biology |editore= |città= |volume= |numero= 2 |pp= 211-216 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/32003814_Ohsumi_Y_Molecular_dissection_of_autophagy_two_ubiquitin-like_systems_Nat_Rev_Mol_Cell_Biol_2_211-216|pmid=11265251 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 2003 |mese= Novembre |titolo= A Unified Nomenclature for Yeast Autophagy-Related Genes |rivista= Developmental Cell |editore= |città= |volume= |numero= 5 |pp= 539-545 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/9057923_A_Unified_Nomenclature_for_Yeast_Autophagy-Related_Genes |pmid=14536056 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 2004 |mese= Aprile |titolo= In Vivo Analysis of Autophagy in Response to Nutrient Starvation Using Transgenic Mice Expressing a Fluorescent Autophagosome Marker |rivista= Molecular Biology of the Cell |editore= |città= |volume= |numero= 15 |pp= 1101-1111 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/8939375_In_Vivo_Analysis_of_Autophagy_in_Response_to_Nutrient_Starvation_Using_Transgenic_Mice_Expressing_a_Fluorescent_Autophagosome_Marker |pmid=14699058 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 2004 |mese= Luglio |titolo= LC3 GABARAP and GATE16 localize to autophagosomal membrane depending on form-ii formation |rivista= Journal of Cell Science |editore= |città= |volume= |numero= 117 |pp= 2805-2812 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/8536554_LC3_GABARAP_and_GATE16_localize_to_autophagosomal_membrane_depending_on_form-ii_formation |pmid=15169837 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 2005 |mese= Gennaio |titolo= The role of autophagy during the early neonatal starvation period |rivista= Nature |editore= |città= |volume= |numero= 432 |pp= 1032-136 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/8194551_The_role_of_autophagy_during_the_early_neonatal_starvation_period |pmid=15525940 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 2005 |mese= Giugno |titolo= Impairment of starvation-induced and constitutive autophagy in Atg7-deficient mice |rivista= The Journal of Cell Biology |editore= |città= |volume= |numero= 169 |pp= 425-434 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/7871190_Impairment_of_starvation-induced_and_constitutive_autophagy_in_Atg7-deficient_mice |pmid= 15866887 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 2009 |mese= Agosto |titolo= Dynamics and diversity in autophagy mechanisms: Lessons from yeast |rivista= Nature Reviews Molecular Cell Biology |editore= |città= |volume= |numero= 10 |pp= 458-457 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/26262472_Dynamics_and_diversity_in_autophagy_mechanisms_Lessons_from_yeast |pmid=19491929 }}
*{{cita pubblicazione | nome= Yoshinori |cognome= Ōsumi |anno= 2010 |mese= Ottobre |titolo= The Role of Atg Proteins in Autophagosome Formation |rivista= Annual Review of Cell and Developmental Biology |editore= |città= |volume= |numero= 27 |pp= 107-132 |lingua= Inglese |accesso= 2016-11-09 |abstract= |id= |url= https://www.researchgate.net/publication/51532323_The_Role_of_Atg_Proteins_in_Autophagosome_Formation |pmid=21801009 }}
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== Riconoscimenti ==
*2005: Fujiwara Award, The Fujiwara Foundation of Science<ref>{{Cita web|url=http://www.fujizai.or.jp/e_prize_one46_50.htm|titolo=Fujiwara Award 2005|lingua=Inglese|accesso=2016-11-12}}</ref>
*2007: Science Award of the Botanical Society of Japan 2006 Japan Academy Prize, The Japan Academy<ref name=":6">{{Cita web|url=http://www.ohsumilab.aro.iri.titech.ac.jp/ohsumieng.html|titolo=2007 Award|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
*2008: Asahi Prize, The Asahi Shimbun<ref>{{Cita web|url=http://www.asahi.com/shimbun/award/asahi/english.html#2009|titolo=Asahi Prize 2008|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
*2012: Kyoto Prize, The Inamori Foundation<ref>{{Cita web|url=http://www.titech.ac.jp/english/news/2012/021150.html|titolo=Kyoto Prize 2012|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
*2013: [[Thomson Reuters]] Citation Laureates<ref>{{Cita web|url=http://www.titech.ac.jp/english/news/2014/024728.html|titolo=Thomson Reuters Citation Laureates 2013|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
*2015: Canada Gairdner International Award, The Gairdner Foundation<ref>{{Cita web|url=http://www.gairdner.org/content/yoshinori-ohsumi|titolo=Canada Gairdner International Award 2015|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
*2015: International Prize for Biology, The Japan Society<ref>{{Cita web|url=https://www.jsps.go.jp/english/e-biol/02_pastrecipients_awardee2015.html|titolo=International Prize for Biology 2015|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
* 2015: The Keio Medical Science Prize, [[Università Keio|Keio University]] Medical Science Fund<ref>{{Cita web|url=http://www.ms-fund.keio.ac.jp/prize/winner/prize2015.html|titolo=The Keko Medical Science Prize 2015|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
* 2015: The Person of Cultural Merit<ref>{{Cita web|url=http://www.titech.ac.jp/english/news/2016/033374.html|titolo=The person of cultural merit 2015|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
* 2016: Rosenstiel Award<ref>{{Cita web|url=http://www.brandeis.edu/rosenstiel/rosenstielaward/current.html|titolo=Vincitore Rosenstiel Award 2016|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
* 2016: Wiley Prize<ref>{{Cita web|url=http://eu.wiley.com/WileyCDA/PressRelease/pressReleaseId-123822.html|titolo=Vincitore Wiley Prize 2016|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
* 2016: Paul Janssen Award<ref>{{Cita web|url=http://www.pauljanssenaward.com/winners|titolo=Vincitore Paul Janssen Award 2016|lingua=Inglese|accesso=2016-11-01}}</ref>
* 2016: Premio Nobel in Medicina o Fisiologia<ref>{{Cita web|url=http://www.titech.ac.jp/english/news/2016/036279.html|titolo=Honorary Professor Yoshinori Ohsumi wins Nobel Prize in Physiology or Medicine for 2016 {{!}} Tokyo Tech News {{!}} Tokyo Institute of Technology|sito=www.titech.ac.jp|lingua=Inglese|accesso=2016-10-07}}</ref>
 
== Note ==
{{<references}}/>
 
== Voci correlateBibliografia ==
Giuseppe Seganti, ''Giacomo Manzoni bibliografo e uomo politico'' in «Studi romagnoli», n. 4 (1953), Faenza, F.lli Lega.
{{div col|}}'''Personaggi'''
* [[Aaron Ciechanover]]
* [[Avram Hershko]]
* [[Christian de Duve]]
* [[Gerald Edelman|Gerald M. Edelman]]
* [[Irwin Rose]]
* [[Satoshi Ōmura]]
 
'''Scienze applicate'''
* [[Autofagia cellulare|Autofagia]]
* [[Autofagosoma]]
* [[Biochimica]]
* [[Biologia]]
* [[Biologia molecolare]]
* [[Chimica]]
* [[Fisiologia]]
* [[Lievito]]
* [[Lisosoma]]
* [[Proteasoma]]
* [[Scienze naturali]]
* [[Vacuolo]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{interprogetto/notizia|Yoshinori Ōsumi vince il premio Nobel per la medicina|3 ottobre 2016}}
{{interprogetto|commons=category:Yoshinori Ōsumi}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{DBI|giacomo-manzoni_res-c47aa0ff-395f-11dd-904a-0016357eee51}}
{{div col|2}}
* {{NobelPrize}}
*{{cita web|url= http://www.lescienze.it/news/2016/10/03/news/nobel_medicina_2016_yoshinori_ohsumi-3258082/ |titolo= Il Nobel per la medicina 2016 alle scoperte sulla "pulizia cellulare" |accesso= 2016-11-10 }}
*{{cita web|url= http://starsunfolded.com/yoshinori-ohsumi/ |titolo= Yoshinoti Ohsumi Age, Biography & More |accesso= 2016-11-10 |lingua= Inglese}}
*{{cita web|url= http://www.kyotoprize.org/wp/wp-content/uploads/2016/02/28kB_lct_EN.pdf |titolo= The World of Autophagy as Seen through Yeast ―The Intracellular Recycling System |accesso= 2016-11-10|lingua= Inglese}}
*{{cita web|url= http://jcb.rupress.org/content/197/2/164 |titolo= Yoshinori Ohsumi: Autophagy from beginning to end|accesso= 2016-11-10|lingua= Inglese}}
*{{cita web|url= http://www.titech.ac.jp/english/news/pdf/news_11992_osumi_research_summary_en.pdf |titolo= Yoshinori Ohsumi, Honorary Professor, Tokyo Institute of Technology|accesso=2016-11-10|lingua= Inglese}}
*{{cita web|url=http://www.repubblica.it/salute/2016/10/03/news/vincono_il_nobel_per_la_medicina-149004282/|titolo= Il giapponese Yoshinori Ohsumi vince il Nobel per la medicina|accesso= 2016-11-10}}
*{{cita web|url=https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2016/press.pdf|titolo=The Nobel Assembly at Karolinska Institutet has today decided to award the 2016 Nobel Prize in Physiology or Medicine to Yoshinori Ohsumi for his discoveries of mechanisms for autophagy|accesso=2016-11-10|lingua= Inglese}}
*{{cita web|url= https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2289660/pdf/jc1192301.pdf |titolo= Autophagy in Yeast Demonstrated with Proteinase-deficient
Mutants and Conditions for its Induction|accesso= 2016-11-10 |lingua= Inglese}}
*{{cita web|url= http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1749-6632.2010.05614.x/abstract;jsessionid=D83E2BB29093DE8E477FA4265605F6FD.f03t02 |titolo=Role of autophagy in diabetes and mitochondria|accesso=2016-11-10|lingua=Inglese}}
*{{cita web|url= https://www.jci.org/articles/view/73941|titolo= The role for autophagy in cancer |accesso= 2016-11-10 |lingua= Inglese}}
*{{cita web|url= https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3312403/ |titolo= The Role of Autophagy in Parkinson’s Disease|accesso= 2016-11-10 | lingua= Inglese}}
*{{cita web|url= https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3518431/|titolo= Autophagy modulation as a potential therapeutic target for diverse diseases|accesso= 2016-11-10 |lingua= Inglese}}
*{{cita web|url= http://www.nature.com/cr/journal/v24/n1/full/cr2013169a.html |titolo= Historical landmarks of autophagy research |accesso= 2016-11-10 |lingua= Inglese}}
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{{Premio Nobel per la medicina}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Possessori di codici di Leonardo da Vinci]]
 
[[Categoria:Premi Nobel nel 2016]]