Sumeri e Marcia su Roma: differenze tra le pagine

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{{nd|il film di Dino Risi del 1962|La marcia su Roma}}
{{C|La trattazione della sezione Storia è pari a quella della voce [[Storia dei Sumeri]]: logica vorrebbe che il materiale rifluisse lì, anche per evitare il proliferare di dati contraddittori|storia antica|febbraio 2011}}
{{Infobox conflitto
I '''Sumeri''' (abitanti di ''Šumer'', egiziano ''Sangar'', biblico ''[[Shinar]]'', nativo ''ki-en-gir'', da ''ki'' = terra, ''en'' = titolo usualmente tradotto come Signore, ''gir'' = colto, civilizzato, quindi "luogo dei signori civilizzati") sono la prima popolazione sedentaria al mondo che possa essere considerata "civilizzata"{{citazione necessaria}}. Erano rappresentati da un'[[etnia]] della [[Mesopotamia]] meridionale (odierno [[Iraq]] sud-orientale), autoctona o stanziatasi in quella regione dal tempo in cui vi migrò (attorno al 4000 a.C.){{citazione necessaria}} fino all'ascesa di [[Babilonia]] (attorno al 1500 a.C.). La loro [[scrittura cuneiforme]] sembra aver preceduto ogni altra forma di [[scrittura]] e compare attorno alla fine del [[IV millennio a.C.]]<ref name=Kramer-1979-10>{{Cita|Kramer1979|pag. 10|Kramer 1979|harv=s}}</ref>
|Tipo = Colpo di Stato
[[File:Ciudades de Sumeria.svg|thumb|250px|Mappa dei principali insediamenti della civiltà sumerica]]
|Nome_del_conflitto = Marcia su Roma
|Parte_di = della [[Rivoluzione fascista]]
|Immagine = March on Rome 1922 - Alle porte di Roma.png
|Didascalia = Fascisti marciano verso Roma (28 ottobre [[1922]])
|Data = 28 - 31 ottobre [[1922]]
|Luogo = [[Roma]]
|Casus = [[Rivoluzione fascista]]
|Esito = Vittoria fascista
*Caduta del [[Governo Facta II]]
*Nascita del [[Governo Mussolini]]
|Schieramento1 = {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Governo Facta II]]<br /> '''Supporto da:'''<br /> Partiti [[Liberalismo|liberali]] e [[Socialismo|socialisti]]
|Schieramento2 = [[File:Flag of the National Fascist Party (PNF).svg|20px]] [[Partito Nazionale Fascista]]
* [[File:Flag of the National Fascist Party (PNF).svg|20px]] [[Camicia nera|Camicie nere]]
 
'''Supporto da:'''<br /> [[Borghesia]]
== Origine del nome ==
|Comandante1 = {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Luigi Facta]]<br /> {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Antonio Salandra]]
Il termine ''Sumero'' è in realtà il nome dato agli antichi abitanti della Mesopotamia dai loro successori, il popolo [[semiti]]co degli [[Accadi]]. I Sumeri, (o Shumeri da Shumer) infatti, chiamavano se stessi ''sag-giga'', letteralmente "la gente dalla testa nera"<ref>W. Hallo, W. Simpson, ''The Ancient Near East'', pag. 28</ref> e la loro terra ''Ki-en-gi'', "luogo dei signori civilizzati" o secondo altri autori "luogo della lingua sumera"<ref>John Nicholas Postgate, ''Early Mesopotamia: Society and Economy at the Dawn of History.'' Postgate afferma che la parola ''eme'', "lingua", potrebbe essere diventata ''en'', "signore", attraverso un'assimilazione consonantica.</ref><ref name="Sumerian Questions and Answers">[http://www.sumerian.org/sumerfaq.htm#s37 Sumerian Questions and Answers] URL consultato il 15-01-2008.</ref>. La parola accadica ''Šumer'' (Sumer) utilizzata per indicare la terra dei Sumeri rappresenta, forse, questa parola sumerica in dialetto, ma non è comunque noto perché gli Accadi abbiano chiamato questa terra ''Šumer''<ref name="Sumerian Questions and Answers"/><ref name="ReferenceA">K. van der Toorn, P. W. van der Horst,''Nimrod before and after the Bible'', ''The Harvard Theological Review'', pagg. 1-29</ref>. Il [[Bibbia|biblico]] ''Shinar'', l'[[lingua egiziana|egiziano]] ''Sngr'' e l'[[lingua ittita|ittito]] ''Šanhar(a)'' potrebbero essere delle varianti occidentali per la parola ''Šumer''.<ref name="ReferenceA"/> La Bibbia dei Settanta a sua volta rende il nome Shinar come Sennaar in greco.
|Comandante2 = [[File:Flag of the National Fascist Party (PNF).svg|20px]] [[Benito Mussolini]]<br /> [[File:Flag of the National Fascist Party (PNF).svg|20px]] [[Emilio De Bono]]<br /> [[File:Flag of the National Fascist Party (PNF).svg|20px]] [[Italo Balbo]]<br /> [[File:Flag of the National Fascist Party (PNF).svg|20px]] [[Cesare Maria De Vecchi]]<br /> [[File:Flag of the National Fascist Party (PNF).svg|20px]] [[Michele Bianchi]]<br /> [[File:Flag of the National Fascist Party (PNF).svg|20px]] [[Achille Starace]]
[[File:Gudea of Lagash Girsu.jpg|thumbnail|right|Statua seduta in [[diorite]] dedicata al dio [[Ningishzida]] e raffigurante [[Gudea]], principe neo-sumerico di [[Lagash]] (2120 a.C.), ritrovata tra le rovine di [[Girsu]] ([[Iraq]] meridionale)]]
|Effettivi1 = Centinaia di poliziotti e militari delle Forze armate
|Effettivi2 = Circa 50.000 [[Camicia nera|Camicie nere]]
|Perdite1 =
|Perdite2 =
}}
La '''marcia su Roma''' fu una [[manifestazione]] armata<ref>«Manifestazione armata organizzata dal Partito nazionale fascista (28-X-1922) per imporre un governo guidato da Mussolini»: {{cita libro|titolo=Enciclopedia Universale Garzanti|città=Milano|anno=1995|p=898}}</ref> organizzata dal [[Partito Nazionale Fascista]] (PNF), guidato da [[Benito Mussolini]], il cui successo ebbe come conseguenza l'ascesa al potere del partito stesso in [[Italia]]. Il 28 ottobre [[1922]], circa 25.000 camicie nere si diressero sulla capitale rivendicando dal sovrano la guida politica del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] e minacciando, in caso contrario, la presa del potere con la violenza.
 
La manifestazione eversiva<ref>{{Treccani|marcia-su-roma_%28Dizionario-di-Storia%29|Marcia su Roma}}</ref> si concluse con successo quando, il 30 ottobre, il re [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] cedette alle pressioni dei fascisti e decise di incaricare Mussolini di formare un nuovo governo. Vengono ricompresi nella medesima [[locuzione]] anche altri eventi collegati verificatisi, fra il 27 ed il 30 ottobre, in tutto il territorio nazionale.
== Ipotesi sull'origine e l'emigrazione ==
 
La Marcia su Roma venne celebrata negli anni successivi come il prologo della "[[rivoluzione fascista]]" e il suo anniversario divenne il punto di riferimento per il conto degli anni secondo l'[[Fascismo#L.27era fascista|era fascista]].
La terra di origine dei Sumeri resta ancora oggi sconosciuta, ma di una cosa si è certi, i Sumeri non erano una popolazione di stirpe [[semitica]]. Oltre a questo è ben noto che essi non furono né il primo né l'unico popolo ad abitare le terre fra il [[Tigri]] e l'[[Eufrate]], ma che presero il posto, o meglio si integrarono, con i complessi culturali di [[Ubaid|'Ubaid]] e di [[Uruk]], gente semita che già abitava queste terre e aveva raggiunto un discreto sviluppo tecnologico e organizzativo.
 
== Contesto storico ==
Per quanto riguarda il luogo di provenienza dei Sumeri, esistono varie teorie. Le prove archeologiche dimostrerebbero che intorno al [[4000 a.C.]] i Sumeri vivessero sui monti a nord della Mesopotamia ([[monti Zagros]]), nell'altopiano iranico, vicino l'attuale confine con la [[Turchia]]. Attorno al [[3500 a.C.]] questa popolazione sarebbe scesa dai monti per occupare la bassa Mesopotamia, alla confluenza del Tigri e l'Eufrate. Altri studiosi hanno invece cercato somiglianze fra la lingua sumerica e gli antichi dialetti turchi e lingue indocinesi, ma nonostante gli sforzi fatti, l'origine dei Sumeri resta ancora incerta. Infine alcune allusioni letterarie sembrano invece indicare che i Sumeri provenissero dal mare.
La ''Marcia su Roma'' si inserì in un contesto di grave crisi e messa in discussione dello [[Stato liberale]], le cui istituzioni erano viste come non più idonee a garantire l'ordine interno principalmente da [[fascismo|fascisti]], [[Partito Socialista Italiano|socialisti]] e [[Partito Comunista d'Italia|comunisti]]. La situazione di crisi cominciò poco prima del termine della [[Grande Guerra]], quando i rigori cui il popolo venne sottoposto ai fini del successo bellico avevano iniziato a destare un forte malcontento.
 
Finita la guerra, questo esplose in forme violente, caratterizzate dall'affiancamento dell'azione armata a quella politica da parte di partiti e gruppi politici o dalla loro trasformazione in vere e proprie forme paramilitari, creando disordini che sfociarono nel [[Biennio rosso in Italia|biennio rosso]]. Nel novembre del [[1921]] i [[Fasci Italiani di Combattimento]] si trasformarono nel [[Partito Nazionale Fascista]] (PNF), combattendo al proprio interno fra spinte volte a scelte rivoluzionarie ed istanze di crescita costituzionale. [[Benito Mussolini|Mussolini]] optò per una "via parlamentare"<ref>[[Renzo De Felice]], ''Breve storia del fascismo'', Milano, Mondadori, 2000</ref>, tenendo a freno le [[squadrismo|squadre d'azione]] ed iniziando la ricerca del consenso popolare.
Ha poco senso chiedersi quando i Sumeri arrivarono in Mesopotamia, anche per il fatto che non si è sicuri che il loro "arrivo" sia stato un fenomeno migratorio precisamente databile<ref name="ReferenceB">{{Cita|Liverani2004|pag. 123|Liverani 2004|harv=s}}</ref>. Molto più probabilmente si trattò di un'infiltrazione graduale e lenta che, come detto, portò all'integrazione con le culture locali; etichettare come "sumerica" la successiva cultura che ne originò è sì legittimo, pur sempre ricordandosi che si tratta di una semplificazione. <br />
L'analisi del lessico sumerico è una riprova del fatto che la cultura sumerica ebbe origine da più complessi culturali integrati. Ad esempio i nomi delle città sumeriche non hanno senso nella lingua sumerica e invece presentano analogie con i nomi delle città della Mesopotamia settentrionale, corrispondenti alla civiltà di [[Ubaid|'Ubaid]]. Molti termini relativi alle funzioni produttive di base (ad esempio i vocaboli che si riferiscono alla fabbricazione della [[birra]], l'[[agricoltura]], il [[cuoio]], le costruzioni ecc.) non sono di origine sumerica, ma da attribuirsi ad una lingua di sostrato, con probabili connessioni nell'area iranica<ref name="ReferenceB"/>, mentre vocaboli che si riferiscono a funzioni più specialistiche e di tipo direttivo-amministrativo sono di chiara origine sumerica. Ad esempio sono di origine sumerica vocaboli inerenti all'[[allevamento]], alla [[navigazione]], alla [[scultura]], al [[diritto]] (le tavolette riportano i più antichi contratti di compravendita, registrati presso il tempio, con prezzo in mine d'argento) e all'[[educazione]].<ref name="ReferenceB"/> Infine molte altre parole relative alle funzioni di mobilità e controllo sono di origine semitica.
 
Approfittò perciò del coinvolgimento di [[Gabriele D'Annunzio]] nell'occupazione del Comune di [[Milano]] (3 agosto [[1922]]), per sottintenderne la sua adesione al partito. A partire dalla primavera del [[1922]], e poi soprattutto dal luglio quando avvennero gravi crisi e rapide alternanze di governo, la politica parlamentare seguì le manovre dei [[partito Popolare Italiano (1919)|popolari]] di [[Don Sturzo]] per un governo guidato da [[Vittorio Emanuele Orlando]] in coalizione con il [[Partito Socialista Italiano]].
Schematizzando, i Sumeri, dopo il loro arrivo, si ritrovano a convivere e ad integrarsi con due popolazioni: i Semiti, che erano più rilevanti nelle zone del nord, e una popolazione di sostrato autoctona non sumerica. I Sumeri prenderanno piede soprattutto nella bassa Mesopotamia, territorio dove sorsero le loro maggiori città.
 
Del resto, lo stesso [[Giovanni Giolitti]], in un'intervista al ''[[Corriere della Sera]]'', aveva sostenuto l'opportunità di una trasformazione in senso costituzionale del movimento. Nel frattempo, la propaganda affievoliva il carattere repubblicano del fascismo, onde non porsi troppo presto in aperto contrasto con la Corona e le Forze Armate, che Mussolini ed i fascisti ritenevano si sarebbero attenute al giuramento di fedeltà prestato al re, appoggiandoli.<ref>Renzo De Felice, ''Mussolini il fascista'', Einaudi, 1966, p. 324</ref>
== L'alluvio mesopotamico ==
 
Mussolini iniziò una serie di incontri e contatti con gli esponenti politici più importanti, onde verificare possibili alleanze e, contemporaneamente, vi furono timidi sondaggi e più aperti abboccamenti anche con gli esponenti del mondo imprenditoriale ed economico. Da questi ultimi rapporti, sempre nell'agosto, nacque uno studio di [[Ottavio Corgini]] e [[Massimo Rocca]], che sarebbe stato pressoché direttamente mutuato in un nuovo programma economico fascista.
La [[Mesopotamia]], il territorio dove si sviluppò la cultura sumerica, ha dei confini abbastanza precisi: a nord è separata dall'[[Anatolia]] dal massiccio del [[Tauro]] che raggiunge i 3500 metri, ad est dalla catena degli [[Zagros]] che supera i 5000 metri con il monte [[Ararat]], ad ovest è delimitata da [[steppa|steppe]] e [[deserto|deserti]] e, infine, a sud dal [[golfo Persico]]. Quest'ultimo nel corso dei millenni si è ritirato e le rovine di alcune città che prima sorgevano sulla costa, oggi si trovano a diversi chilometri dal mare. <br />
La particolarità di questa regione sono i due fiumi, il [[Tigri]] e l'[[Eufrate]], che attraversano tutta l'alluvio mesopotamico, fino a congiungersi alla foce nella zona paludosa dello Shatt-el-Arab, prima di gettarsi nel golfo Persico; anche il corso di questi due fiumi si è modificato nel corso dei millenni, soprattutto l'Eufrate che si è spostato verso occidente.<ref>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', pag. 20''</ref> In questa regione le [[pioggia|piogge]] sono a carattere stagionale, ciò comporta [[inondazione|inondazioni]] in inverno e in primavera, intervallate da lunghi periodi di [[siccità]], durante i quali i due fiumi possono rimanere in secca. Il problema dell'acqua fu, quindi, una delle maggiori preoccupazioni per il popolo sumerico, e di conseguenza una delle principali cause all'origine degli scontri fra le varie città mesopotamiche.<ref>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', pag. 21''</ref>
 
Il futuro Duce si risolse a considerare Giolitti probabilmente il più pericoloso dei suoi avversari e perciò dedicò le sue attenzioni a [[Luigi Facta]], "figlio" politico di Giolitti e assai devoto verso il suo mentore, che intendeva sganciare dallo statista per coinvolgerlo in ruoli governativi di massimo prestigio politico insieme a D'Annunzio, nel qual caso di Facta avrebbe potuto essere il merito di una eventuale "normalizzazione" dei fascisti; altra ipotesi è che fosse stato Facta, nei contatti avuti, a coltivare questa prospettiva, sfumata l'11 ottobre a [[Gardone Riviera|Gardone]] in un incontro fra Mussolini e D'Annunzio nel quale il PNF sottoscrisse accordi con una sorta di sindacato dei marittimi (Federazione del Mare, guidata da [[Giuseppe Giulietti (sindacalista)|Giuseppe Giulietti]]) che il poeta aveva preso sotto tutela, e questo accordo avrebbe legato anche i due esponenti<ref name=autogenerato1>De Felice, ''op. cit.''</ref>.
== La nascita delle città-stato ==
A partire dal periodo protodinastico (ca. [[2900 a.C.]]) i Sumeri erano divisi in varie [[città-stato]] indipendenti, che esercitavano il loro potere su un territorio di circa 30&nbsp;km di diametro<ref name="ReferenceC">{{Cita|Liverani2004|pag. 131|Liverani 2004|harv=s}}</ref> e i cui confini erano solitamente definiti da canali. I due edifici più importanti di ogni città erano il [[tempio]], solitamente dedicato ad uno specifico dio, e un "palazzo", sede del potere "statale".
 
Facta aveva in realtà contattato direttamente D'Annunzio ed insieme avevano pensato ad una marcia su Roma di ex combattenti guidata proprio dal Vate e da tenersi il 4 novembre al fine di prevenire e rendere eventualmente inefficace quella fascista, di cui già si parlava. Mussolini sacrificò il sindacato fascista dei marittimi - che disciolse - in favore del sodalizio preferito dal poeta, rinunciò a qualche prebenda per il partito da parte della corporazione degli armatori, e l'accordo Facta-D'Annunzio restò senza seguito<ref>[[Indro Montanelli]], ''L'Italia in camicia nera'', Milano, Rizzoli, 1976.</ref>.
La centralità del tempio è evidente fin dagli esordi della civiltà sumerica (fase di [[Uruk]]; circa [[3500 a.C.]]), essendo inizialmente sia centro religioso che economico ed organizzativo.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 124|Liverani 2004|harv=s}}</ref> In particolare nel tempio, oltre alle cerimonie religiose, venivano raccolte ed amministrate le eccedenze alimentari grazie alla presenza di magazzini, archivi ed ambienti di lavoro. A partire dal periodo proto-dinastico, il tempio, però, inizia a perdere il suo ruolo centrale per quanto concerne il potere decisionale ed organizzativo a scapito del palazzo, nonostante continui a mantenere le sue funzioni religiose e anche quelle economiche<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 125|Liverani 2004|harv=s}}</ref>. Questo fu un avvenimento di grande importanza: da una classe dirigente "sacerdotale", tendenzialmente "anonima" in quanto rappresentante del dio e che quindi non necessitava di legittimazione, si passò ad una classe dirigente "laica", che aveva invece la necessità di legittimare e affermare il proprio potere di fronte agli occhi del popolo e agli altri pretendenti al potere. prot
 
Neutralizzato D'Annunzio, Mussolini fu ripreso dall'ansia di paralizzare anche Giolitti e i preparativi per un'azione spettacolare ebbero inizio. Se su un versante più nitidamente politico si cercava di far vacillare il [[governo Facta II|governo Facta]], indebolendolo così da poterne costituire sempre più lucidamente una valida e "forte" alternativa istituzionale, sul piano "operativo" la Marcia fu preparata in gran segreto fin nei minimi dettagli. Del proposito circolavano già molte voci che si rincorrevano da e per ogni direzione: d'altra parte, lo statista di [[Dronero]] era ben informato della situazione grazie ai suoi contatti personali ed era stato avvicinato dal ministro delle finanze [[Giovanni Battista Bertone]], che anche su incarico di Facta voleva chiedere a Giolitti di tornare a Roma e formare un nuovo ministero che fronteggiasse i fascisti sul campo.
Le città sumeriche entrarono ben presto in competizione, soprattutto per il controllo e l'amministrazione della rete dei [[canale artificiale|canali]], indispensabili per drenare le acque in eccesso e al tempo stesso distribuirle alle zone più lontane.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 84|Liverani 2004|harv=s}}</ref>. La costruzione di un nuovo canale o la deviazione di un tratto di canale "a monte" andava, ovviamente, ad influire su quelli "a valle", con ingenti ripercussioni per le varie città. I primi canali a carattere locale vennero costruiti già nell'[[Ubaid|epoca di 'Ubaid]], ma è solo dal [[IV millennio a.C.]] che si assiste ad opere più ingenti, che collegano più città permettendo lo sviluppo del trasporto fluviale.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 85|Liverani 2004|harv=s}}</ref>
 
Giolitti, nell'incontro con Bertone all'Hotel Bologne a [[Torino]] il 23 ottobre, anche a proposito di un eventuale intervento della polizia sui fascisti durante la manifestazione di Napoli, rispose "Ma no, ma no. Vediamo cosa succede, poi se ne parla"<ref>{{Cita|La lunga notte del 28 ottobre|pp. 3-4|LungaNotte}}</ref> La Marcia su Roma ebbe un prodromo: il 2 agosto del 1922 i fascisti occupano militarmente [[Ancona]]; essi volevano saggiare la reazione del governo e del re, in vista di un successivo tentativo su [[Roma]]. Volevano inoltre rendersi conto anche della posizione che avrebbe preso l'esercito di fronte ad una occupazione armata di una città.
Le varie città-stato, controllavano un territorio che si estendeva anche al di fuori delle mura, integrando i villaggi circostanti. La popolazione dei villaggi doveva contribuire all'accumulazione degli alimenti cedendo una parte della produzione agricola e fornire mano d'opera (''corvée'') oltre che militare in caso di bisogno.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 127|Liverani 2004|harv=s}}</ref>
 
Era stata scelta Ancona perché la città era nota per la sua avversione alle idee autoritarie; la fama di città ribelle era stata conquistata dalla città in seguito alla [[Settimana rossa]] del [[1914]] e alla [[Rivolta dei Bersaglieri]] del [[1920]]; se il tentativo di occupazione fosse riuscito in una città così, nuove imprese sarebbero state considerate più facili. L'occupazione avvenne senza ostacoli: il capoluogo marchigiano, che due anni prima aveva preso le armi contro il governo, cadde in mano ai fascisti quasi senza resistenza, lasciando tutti sorpresi; il governo e [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] tacquero. Perfino in una città ''calda'' come Ancona l'avvento del fascismo era sentito come ineluttabile e la resistenza era considerata inutile<ref>Oliviero Zuccarini, ''Il fascismo nelle Marche''</ref>.
=== Il governo delle città ===
Ogni città era governata da una [[dinastia]] locale (''bala'') e i termini usati per indicare il regnante variano da città a città. Ad esempio il termine ''[[en]]'', con significato di "gran sacerdote", è utilizzato ad Uruk, il termine ''[[ensi]]'', con significato di "fattore del dio", a Lagash, il termine ''[[lugal]]'' (letteralmente "uomo grande") con significato di "re", nelle città di Ur e Kish.<ref name="ReferenceC"/> Questi termini hanno significati e sfumature diverse che rispecchiano le diverse ideologie alla base del potere. Il termine ''en'' evidenzia in modo chiaro che all'inizio il potere era nelle mani del tempio e come questo sia ancora, in alcune città, una forte presenza; il termine ''ensi'' sta ad indicare che il dio ha concesso la fiducia a quella specifica dinastia nel governo della città; infine il termine ''lugal'' sottolinea la nascita di una regalità "laica", dove il re assume caratteristiche e qualità più umane.<ref name="ReferenceC"/> Le prime due titolature sono presenti anche nelle epoche più antiche ([[periodo di Uruk|fase di Uruk]] e [[Gemdet Nasr]]; circa 3500-3000 a.C.) mentre il termine ''lugal'' appare solo a partire dal periodo proto-dinastico quando, per l'appunto, si assiste alla nascita del "palazzo".
 
Il 14 ottobre, Mussolini scrisse su un giornale un articolo intitolato ''Esercito e Nazione'', nel quale attaccava [[Pietro Badoglio]] per una frase che gli era stata attribuita (l'interessato smentì all'epoca, ma l'avrebbe invece confermata dopo la caduta del [[regime fascista]]) e che suonava più o meno come «Al primo fuoco, tutto il fascismo crollerà». Questo scontro sarebbe poi pesato non poco nei sempre difficili rapporti fra l'ex direttore dell'''[[L'Avanti|Avanti!]]'' e il generale. Nel frattempo l'entusiasta e fedelissimo [[Vilfredo Pareto]] gli telegrafava sollecitando di accelerare i tempi, «Ora, o mai più».
Il termine ''lugal'' non deve comunque ingannare: il re resta ancora subordinato al dio ed ogni sua azione è legittimata dal volere divino: senza il consenso della divinità ogni azione è destinata a fallire<ref>{{Cita|Ascalone2005|pag. 109|Ascalone 2005|harv=s}}</ref>. La regalità è perciò donata dagli dei e i re sono amministratori di un territorio e una popolazione che comunque appartengono alla divinità. Il termine ''lugal'', quindi, più che descrivere una regalità laica, che nega o si distacca dalla religione, vuole sottolineare la necessità da parte del "palazzo" di mettere sotto controllo e subordinare il tempio e le sue attività rispetto a quelle del palazzo.
La "laicizzazione" del potere ebbe come conseguenza l'idea che il re fosse un uomo come tutti gli altri e che dovesse in qualche modo giustificare le proprie azioni. A partire dal [[periodo proto-dinastico]] appaiono, perciò, le prime iscrizioni regie su [[vaso|vasi]], fondazioni di [[tempio|templi]], [[statua|statue]] oltre ai primi veri e propri [[monumento|monumenti]] celebrativi (si veda ad esempio la famosa [[stele degli avvoltoi]]), proprio con lo scopo di dimostrare la grandezza, l'efficienza e le qualità del re, oltre al suo stretto legame e i suoi buoni rapporti con la divinità.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 134|Liverani 2004|harv=s}}</ref>
 
== Svolgimento ==
Elenco delle principali città mesopotamiche da Nord a Sud:
=== I preparativi ===
* [[Mari (città)|Mari]] -- {{Coord|34|27|N|40|55|E}}
[[File:Mussolini adunata napoli 1922.jpg|thumb|left|24 ottobre 1922, adunata delle camicie nere di Napoli, Mussolini sul palco delle autorità]]
* [[Agade]] -- {{Coord|33|06|N|44|06|E}}
* [[Sippar]] (Abu Habba) -- {{Coord|33|03|N|44|18|E|type:city}}
* [[Kish (Sumer)|Kish]] (Tell Uheimir & Ingharra) -- {{Coord|32|33|N|44|39|E|type:city}}
* [[Borsippa]] (Birs Nimrud) -- {{Coord|32|23|30|N|44|20|30|E|type:city}}
* [[Nippur]] (Nuffar) -- {{Coord|32|10|N|45|11|E|type:city}}
* [[Isin]] (Ishan al-Bahriyat) -- {{Coord|31|56|N|45|17|E|type:city}}
* [[Adab]] (Tell Bismaya) -- {{Coord|31|57|N|45|58|E|type:city}}
* [[Shuruppak]] (Fara) -- {{Coord|31|46|N|45|30|E|type:city}}
* [[Umma (città)|Umma]] (Tell Jokha) -- {{Coord|31|38|N|45|52|E|type:city}}
* [[Girsu]] (Tello) -- {{Coord|31|37|N|46|09|E|type:city}}
* [[Lagash]] (Al-Hiba) -- {{Coord|31|26|N|46|32|E|type:city}}
* [[Bad-tibira]] (Al Medina) -- {{Coord|31|46|N|46|00|E|type:city}}
* [[Uruk]] (Warka) -- {{Coord|31|18|N|45|40|E|type:city}}
* [[Larsa]] (Tell as-Senkereh) -- {{Coord|31|14|N|45|51|E|type:city}}
* [[Ur]] (al Muqayyar) -- {{Coord|30|57|45|N|46|06|11|E|region:IQ_scale:30000}}
* [[Eridu]] (Abu Shahrain) -- {{Coord|30|48|57.02|N|45|59|45.85|E|type:city}}
Alcune città minori:
* [[Kutha]] (Tell Ibrahim) -- {{Coord|32|44|N|44|40|E|type:city}}
* [[Dilbat]] (Tell ed-Duleim) -- {{Coord|32|09|N|44|30|E|type:city}}
* [[Marad]] ((Wanna es-) Sadun) -- {{Coord|32|04|N|44|47|E|type:city}}
* [[Kisurra]] (Abu Hatab) -- {{Coord|31|50|N|45|26|E|type:city}}
* [[Zabala (Sumeri)|Zabala]] (Tell Ibzeikh) -- {{Coord|31|44|N|45|52|E|type:city}}
* [[Kisiga]] (Tell el-Lahm) -- {{Coord|30|50|N|46|20|E|type:city}}
* [[Awan]]
* [[Hamazi]]
* [[Eshnunna]]
* [[Akshak]]
* [[Zimbir]]
 
Quattro giorni prima della marcia, il 24 ottobre, a [[Napoli]] si tenne una grande adunata del [[Partito Nazionale Fascista]], raduno di [[camicie nere]] che doveva servire da prova generale. In quell'occasione, Mussolini proclamò pubblicamente: "O ci daranno il governo o lo prenderemo calando a Roma". Durante la sfilata, in via Museo, un mazzo di fiori con un sasso nascosto venne lanciato dalla folla che in massima parte acclamava e lanciava fiori verso il corteo ferendo un fascista; in risposta, un altro fascista dapprima colpì con un nerbo di bue tra la folla a casaccio e poi sparò una rivoltellata che ferì con esiti mortali la ottantenne [[Carolina Santini]], affacciata ad un balcone.
<gallery>
Immagine:Clay cone Urukagina Louvre AO4598ab.jpg|<center>Frammento di iscrizione [[cuneiforme]] di [[Urukagina]] (o Uruinimgina), ''ensi'' di [[Lagash]]. Terracotta, ca. 2350 a.C., scoperta a Tello (antica [[Girsu]]). L'iscrizione recita "''Egli [Urukagina] scavò (…) il canale nella città di NINA. Prima fece erigere l'Eninnu; infine, fece erigere l'Esiraran''"
Image:Clay cone Eanatum Louvre AO4442-4597.jpg|<center>Tavoletta [[cuneiforme]] di [[Eannatum]], ''ensi'' di [[Lagash]], inerente a un conflitto sui confini, che opponeva Lagash ad [[Umma]]. Terracotta, ca. 2430 a.C. Scoperto a Tello, (antica [[Girsu]]).
Image:Inlay Akurgal Louvre AO11249.jpg|<center>Conchiglia intarsiata che reca il nome di Akurgal, figlio di [[Ur-Nanshe]], re di [[Lagash]]. [[Proto-Dinastico III]] (ca. [[2500 a.C.]]). Scoperta a Tello, (antica [[Girsu]]).
Image:Fragment Ur-Nanshe Louvre MNB1415.jpg|<center>Frammento di una stele recante l'iscrizione "Ur-Nanshe, figlio di Gunidu, per [[Ningirsu]]". [[Lagash]], [[Proto-Dinastico III]] (ca. [[2500 a.C.]]). Scoperta a Tello, (antica [[Girsu]]).
Image:Vase Entemena Louvre AO2674.jpg|<center>Vaso dedicato da [[Entemena]], ''ensi'' di [[Lagash]], al dio [[Ningirsu]]. Argento e rame, ca. [[2400 a.C.]] Scoperto a Tello, (antica [[Girsu]]).
Image:Stele of Vultures detail 02.jpg|<center>Avvoltoi volano sui cadaveri dei soldati della città di [[Umma]]. Particolare della [[stele degli avvoltoi]]. Circa 2450 a.C., scoperta a Tello (antica [[Girsu]]). La stele è uno dei monumenti più significativi a partire dal periodo proto-dinastico, in quanto ha lo scopo di celebrare e dimostrare la potenza e l'efficienza del re.
</gallery>
 
Quel giorno Mussolini annunciò la nomina dei quadrumviri che avrebbero condotto la marcia: [[Italo Balbo]] (uno dei ''ras'' più famosi), [[Emilio De Bono]] (futuro comandante della Milizia), [[Cesare Maria De Vecchi]] (un generale non sgradito al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]]) e [[Michele Bianchi]] (segretario del partito e fedelissimo di Mussolini)<ref>[http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerGiorno.php?year=1922&month=10&day=24 Le notizie del 24 ottobre 1922<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Il 26 di quel mese il presidente del consiglio rispose a Mussolini (che aveva radunato a Napoli decine di migliaia di camicie nere e minacciava apertamente di marciare su Roma per occuparne militarmente le Istituzioni) in modo del tutto privo di senso: è in queste circostanze che, di fronte a chi gli prospettava il precipitare della situazione, Luigi Facta pronunciò la celebre frase con la quale passerà alla Storia: "Nutro fiducia!"<ref>[http://www.memorimese.it/la-marcia-su-roma-il-fascismo-al-potere.html ''La marcia su Roma: il fascismo al potere''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140520040120/http://www.memorimese.it/la-marcia-su-roma-il-fascismo-al-potere.html |data=20 maggio 2014 }}, 15 ottobre 2012</ref>.
== Storia dei Sumeri ==
{{Vedi anche|Storia dei Sumeri}}
Non è semplice riassumere le vicende storiche che hanno caratterizzato la civiltà sumerica, soprattutto per le fasi più antiche. In primo luogo perché (almeno inizialmente) non è mai esistito uno vero e proprio stato sumerico, ma solamente varie [[città-stato]] indipendenti che lottavano fra loro, nonostante fossero legate da una base culturale comune; in secondo luogo per la scarsezza di fonti archeologiche e testi scritti, oltre alla difficoltà nel condurre gli scavi in luoghi ancora oggi poco sicuri.
 
L'adunata di Napoli, al campo sportivo dell'Arenaccia, fu organizzata da [[Aurelio Padovani]], uno dei cinque comandanti di zona che vollero la marcia su Roma: Padovani comandò la sfilata per le vie cittadine ed, al teatro San Carlo, fu lui a presentare il Duce Mussolini ai cittadini napoletani. Mussolini tenne due discorsi, uno al [[Teatro San Carlo (Napoli)|teatro San Carlo]], diretto al ceto borghese, ed uno in piazza Plebiscito ai suoi uomini. Il capo dei fascisti si espresse abilmente evitando di far trasparire segnali di allarme, ma al contempo rassodando i crescenti consensi sia della popolazione che dei simpatizzanti. La stessa sera, all'Hotel Vesuvio, si riunì il Consiglio nazionale del partito che stabilì le direttive di dettaglio per la marcia. La mattina dopo Bianchi avrebbe lanciato ai suoi uomini il segnale convenuto: «Insomma, fascisti, a Napoli piove, che ci state a fare?» (secondo Montanelli questa frase l'avrebbe detta a [[Dino Grandi]], appena rimpatriato da una missione diplomatica all'estero) mentre Mussolini sarebbe prudentemente andato ad attendere a Milano gli sviluppi successivi.
=== Le datazioni ===
Innanzitutto è necessario sottolineare che tutte le datazioni, soprattutto le più antiche, sono approssimative. Fino a metà del [[II millennio a.C.]] si conserva ancora un buon grado d'approssimazione (circa 10-15 anni), mentre oltre questa soglia le date diventano molto più imprecise e le più antiche posso variare anche di un millennio.<ref>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', p. 24.</ref> La difficoltà di datazione sta nel fatto che il metodo utilizzato (il [[metodo del carbonio-14]]) non è lineare, nel senso che il tasso di riduzione progressiva del [[Carbonio-14|C-14]] non è stato omogeneo nel tempo.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 17|Liverani 2004|harv=s}}</ref> Negli ultimi anni, grazie all'applicazione della [[dendrocronologia]], è stato possibile studiare le fluttuazioni di C-14 avvenute nel tempo, permettendo di ricalibrare le date. Ad esempio, un campione risalente al periodo [[Ubaid|tardo 'Ubaid]], utilizzando la cosiddetta ''lower half-life'' ("cronologia breve"), viene datato al 4133 a.C., mentre adottando la ''higher half-life'' ("cronologia lunga"), la datazione si sposta al 4322 a.C. e addirittura al 5072 a.C. adottando la calibratura<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 18|Liverani 2004|harv=s}}</ref>. Siccome gli studi di ricalibratura sono ancora in atto, convenzionalmente viene ancora utilizzata la "cronologia breve".
 
Il comportamento tutto sommato ordinato dei fascisti durante la manifestazione, che si concluse sotto il quartier generale di [[corpo d'armata]] dell'esercito con la richiesta di esposizione della bandiera, fece stilare al prefetto [[Angelo Pesce]] un telegramma sintetizzante gli eventi, che pervenne a Roma alle 19:30 del 24, in cui si diceva tra l'altro<ref>{{Cita|La lunga notte del 28 ottobre|p. 6|LungaNotte}}</ref>:
==== Cronologia ====
{{citazione|Manifestazione fascista si è svolta nell'ordine. Nulla da segnalare. Onorevole Mussolini ha pronunciato breve discorso ... se il governo non sarà dato ai fascisti il fascismo lo prenderà con la forza. (...) invitati [i fascisti] a sciogliersi portandosi prima sotto palazzo Corpo armata per dimostrazione simpatia all'esercito (...). Le squadre aderendo a tale invito hanno fatto una calorosa dimostrazione all'esercito (...) e ora vanno allontanandosi da piazza Plebiscito dirigendosi alcuni per stazione ferroviaria per partire, altri nelle varie località di concentramento loro assegnate.}}
Segue una breve cronologia dell'area riguardante la bassa Mesopotamia, che copre il periodo di tempo durante il quale è originata, sviluppata e decaduta la civiltà sumerica.<ref>Le date sono state tratte da: [[Mario Liverani]] - ''Storia Universale - Le civiltà mesopotamiche''</ref>
* [[Ubaid|Periodo di 'Ubaid]] ([[4500 a.C.|4500]]-[[3500 a.C.]])
** Antico 'Ubaid (4500-[[4000 a.C.]])
** Tardo 'Ubaid (4000-3500 a.C.)
* [[Periodo di Uruk]] ([[3500 a.C.]]-[[3100 a.C.]])
** Antico Uruk (3500-3300 a.C.)
** Tardo Uruk (3300-3100 a.C.)
* [[Gemdet Nasr]] (3100-[[2900 a.C.]])
* [[Periodo proto-dinastico]] (2900-[[2200 a.C.]])
** Periodo proto-dinastico I (2900-[[2750 a.C.]])
** Periodo proto-dinastico II (2750-[[2600 a.C.]])
** Periodo proto-dinastico IIIa (2600-[[2450 a.C.]])
** Periodo proto-dinastico IIIb (2450-[[2350 a.C.]])
* [[Accadi|Periodo di Akkad]] (2350-2200 a.C.)
* [[Gutei|Periodo dei Gutei]] (2200-2120 a.C.)
* [[Terza dinastia di Ur|Periodo di Ur III]] (2120-2000 a.C.)
 
Era quindi il preambolo al passo successivo. Il quadrumvirato avrebbe dichiarato l'assunzione di pieni poteri da [[Perugia]], dove si era installato presso l'''Hotel Brufani'', ed avrebbe assunto i poteri effettivi nella notte tra il 26 e il 27 ottobre. [[Dino Grandi]], di rientro da una missione a [[Ginevra]], era stato nominato capo di stato maggiore del quadrumvirato. Truppe fasciste avrebbero poi dovuto occupare uffici pubblici, stazioni, centrali telegrafiche e telefoniche.
=== Periodo di 'Ubaid e di Uruk: l'urbanizzazione ===
Come già accennato, esistevano vari complessi culturali in [[Mesopotamia]] precedenti l'arrivo dei Sumeri, che probabilmente giunsero in quel lasso di tempo che va dall'inizio del [[Ubaid|periodo di 'Ubaid]] alla fine del [[periodo di Uruk]]. Si può affermare che le principali innovazioni tecnologiche e socio-culturali che caratterizzano la civiltà sumerica, fra cui l'urbanizzazione, non siano stati portati con sé dai Sumeri, ma progressivamente elaborate sul posto a contatto con le culture locali.
 
Le squadre sarebbero confluite a [[Foligno]], [[Tivoli]], [[Monterotondo]] e [[Santa Marinella]] per poi entrare nella capitale. Si raccolsero - si stima - circa 25-30.000 fascisti, a fronte dei 28.400 soldati a difesa della capitale<ref name=autogenerato1 />. Facta era rassicurato dagli avvenimenti e dai discorsi tenuti a Napoli, nonché dal fatto che il raduno si era chiuso senza scontri, violenze ed altre degenerazioni. Il 26, però, [[Antonio Salandra]] (che si era incontrato con Mussolini quando questi andava a Napoli il 23, e che manteneva contatti con De Vecchi, [[Costanzo Ciano|Ciano]] e Grandi) gli riferì che la marcia su Roma stava per partire e che se ne volevano le dimissioni.
Il processo di urbanizzazione inizia nel cosiddetto [[Ubaid|periodo di 'Ubaid]] (ca. [[4500 a.C.|4500]]-[[3500 a.C.]]). I centri principali in questa fase sono soprattutto: [[Eridu]] e [[Ur (Mesopotamia)|Ur]] nel profondo sud mesopotamico.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 68|Liverani 2004|harv=s}}</ref> Questa fase si caratterizza dunque per un generale tendenza alla centralizzazione che porterà alla nascita di aggregati socio-economici e politici molto più complessi dei precedenti villaggi [[neolitico|neolitici]] che caratterizzavano le culture anteriori; questo porterà, ad esempio, alla costruzione dei primi canali che permettono di controllare le piene e ridistribuire l'acqua.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 70|Liverani 2004|harv=s}}</ref>
 
Facta in realtà non gli credette; la contrapposizione politica fra Facta e Salandra non rendeva l'ambasciata del secondo così influente sul primo, che si limitò ad indire un consiglio dei ministri nel quale cercò di riprendersi le deleghe affidate ai ministri, onde poter disporre di "valori" negoziabili, con Mussolini o con altri. Del resto, in seno al governo, bruciava la questione della posizione di [[Vincenzo Riccio (politico)|Vincenzo Riccio]], fedelissimo di Salandra, che si trovava in condizione di provocare la [[crisi di governo]]. Assenti [[Giovanni Amendola]] e [[Paolino Taddei]], gli altri ministri accettarono di presentare a Facta le dimissioni e acconsentirono al loro eventuale avvicendamento con nuovi ministri fascisti.
Attorno al [[3500 a.C.]] si conclude il periodo 'Ubaid e inizia il [[periodo di Uruk]] (ca. 3500 a.C.-[[3100 a.C.]]). Non c'è una rottura tra queste due fasi, in quanto lo sviluppo tecnologico e organizzativo prosegue sulla stessa linea<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 72|Liverani 2004|harv=s}}</ref>, ma vi è un mutamento nel tipo di [[ceramica]] distintivo (da ceramica dipinta ad una di tipo lustrato). In questa fase il sito guida si trova sempre nel sud della Mesopotamia, ma passa dalla città di [[Eridu]], ad [[Uruk]], mentre nel nord assume un ruolo primario [[Tepe Gawra]]. Il periodo di Uruk segna l'ormai avvenuto passaggio alla città; le prove di questo sono varie: la cinta muraria di Uruk che si sviluppa su una lunghezza di 9&nbsp;km, l'uso dei "''calculi''" (strumenti per la gestione contabile), la produzione massiccia di ceramica ottenuta attraverso [[tornio|torni]] e stampi che indica una richiesta molto forte da parte di committenti extrafamiliari.<ref>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', pag. 24''</ref> È sempre in questo periodo che il "tempio", assieme alle sue strutture economiche e dirigenziali, conosce un potenziamento che lo porterà, per ora, a divenire il principale centro di potere (risalgono a questo periodo i primi importanti resti templari delle città di Uruk, Ur e Tepe Gwara).<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 73|Liverani 2004|harv=s}}</ref>
 
=== Il 27 ottobre ===
Questo lungo processo, spesso denominato "rivoluzione urbana", porta a vasti mutamenti dal punto di vista demografico, tecnologico e socio-economico. Sebbene le città del nord e del sud della Mesopotamia raggiungano lo stesso livello tecnico e organizzativo, quelle meridionali sono avvantaggiate grazie ad uno sviluppo agricolo più intenso, garantito dai vasti territori pianeggianti drenati attraverso l'uso dei canali. Semplificando, l'accumulo di eccedenze alimentari consente un aumento demografico e l'origine delle città significa anche origine dello Stato con l'ovvia nascita di una dirigenza politica e di altre figure specialistiche che portano a una più netta stratificazione socio-economica. Agli sviluppi socio-economici, si affiancano quelli tecnici e culturali: la presenza di emittenti pubblici (il palazzo e il tempio) assicurano una grande quantità di lavoro che porta a far prevalere la quantità sulla qualità e quindi allo sviluppo di nuove tecniche lavorative<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 83|Liverani 2004|harv=s}}</ref> L'aumento degli scambi commerciali porta ad un uso più frequente del [[metallo]], soprattutto [[rame]] verso la fine del periodo di Uruk anche del [[bronzo]].<ref>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', pag. 55</ref> Ma l'aumento degli scambi commerciali fa anche sorgere la necessità, da parte del tempio e del palazzo, di garantire la correttezza delle operazioni e di mantenere un archivio degli scambi e delle spese, portando in questo periodo alla nascita della [[scrittura cuneiforme]], da molti ritenuta la prima vera forma di scrittura.<ref name=Kramer-1979-10 />
Il 27 ottobre Bianchi e De Vecchi vennero a contrasto e il primo mandò addirittura una lettera a Mussolini in cui definiva l'altro "disertore": la "colpa" del De Vecchi sarebbe consistita nel prosieguo - a fianco di Grandi - dei negoziati politici con Salandra, che avrebbe ambito ad un incontro diretto col Capo del Fascismo che ripetutamente chiese invano.
 
Intanto a [[Cremona]], a [[Pisa]] e a [[Firenze]] erano già in azione gli squadristi, che prendevano possesso non pacifico di alcuni edifici pubblici. Alle prime notizie Facta telegrafò al re Vittorio Emanuele III a [[San Rossore]] invitandolo a rientrare, cosa che il sovrano fece nella serata; andandolo a ricevere alla stazione, il Capo del Governo gli suggerì di applicare lo [[stato d'assedio]], ma il sovrano non accettò (riferì [[Marcello Soleri]]) rifiutandosi di deliberare, temendo che i molti militari, alcuni dei quali dalla parte di Mussolini, non avrebbero eseguito gli ordini.
=== Periodo proto-dinastico: l'affermazione della città e i primi re ===
Con il periodo proto-dinastico si entra ufficialmente nella "storia" grazie alla presenza di una documentazione scritta. Questa è scarsa e solamente di carattere amministrativo nel primo periodo (Proto-Dinastico I; circa [[2900 a.C.|2900]]-[[2750 a.C.]]), mentre diviene più consistente e anche di carattere storico-politico nelle fasi successive (Proto-Dinastico II-III; circa [[2750 a.C.]]-[[2350 a.C.]]).
 
La notte tra il 27 e il 28 il Presidente del Consiglio fu svegliato per essere informato che le colonne fasciste erano partite verso Roma, sui treni che avevano requisiti, mentre il re si consultava con i maggiori esponenti del [[Regio Esercito]] e della [[Regia Marina]], tra i quali [[Armando Diaz|Diaz]], [[Paolo Thaon di Revel|Thaon di Revel]], [[Guglielmo Pecori Giraldi|Giraldi]] e [[Roberto Bencivenga|Bencivenga]], per fare il punto della situazione. Il re chiese ai suoi generali se le forze armate sarebbero state fedeli alla monarchia in caso di stato d'assedio e quelli, per voce di Diaz, risposero che "l'esercito avrebbe certamente fatto il suo dovere, ma sarebbe stato bene non metterlo alla prova".<ref>Alberto Consiglio, ''Badoglio re di complemento'', Cino del Duca, Bologna, 1964, p.77</ref>
Dopo una prima fase dominata dalla città di [[Uruk]] (periodo di [[Gemdet Nasr]]; circa [[3100 a.C.|3100]]-2900 a.C.), e la parentesi recessiva del [[Proto-Dinastico I]], le varie città dell'alluvio mesopotamico ebbero uno sviluppo demografico, economico e militare simile, divenendo vere e proprie città-stato indipendenti in perenne lotta fra loro.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 120|Liverani 2004|harv=s}}</ref>:a sud Uruk, [[Ur (Mesopotamia)|Ur]], [[Eridu]], leggermente più ad est [[Lagash]] e [[Umma]], in zona centrale [[Adab]], [[Shuruppak]] e [[Nippur]], a nord [[Kish]], [[Eshnunna]] e [[Mari (città)|Mari]].<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'' pag. 59''</ref>.
 
Il ministro della Guerra Marcello Soleri, che si era fermato a dormire nei locali del proprio ministero, prontamente diede mandato al sottosegretario [[Aldo Rossini]] e al deputato [[Giuseppe Bevione]] di provvedere alla stesura di un manifesto auspicante «disarmo di spiriti», «disarmo di azioni» e contenente un chiaro appello a troncare, «senza indugio, una esasperazione produttrice soltanto di dolori e di rovine»; inoltre il detto documento doveva chiarire che il Governo intendeva «difendere lo Stato a qualunque costo e con qualunque mezzo e contro chiunque attentasse alle sue leggi», assumendo, se necessario, «ogni responsabilità per la inflessibile tutela della sicurezza e dei diritti dello Stato».<ref>Duccio Chiapello, ''Marcia e contromarcia su Roma. Marcello Soleri e la resa dello Stato liberale'', Aracne, Roma, 2012, p. 111</ref> Con questo manifesto, alle due e mezza circa del mattino Facta partì per Villa Savoia,<ref>ciò è confermato da una lettera di [[Amedeo Paoletti]], segretario particolare di Facta, a [[Efrem Ferraris]], pubblicata su «La Stampa» del 21 febbraio 1948</ref> ove si trovava il re, il quale, esaminatolo, si disse d'accordo.
Nella prima fase del Proto-Dinastico il tempio continua ad essere il principale luogo di potere e ogni città ha una propria divinità protettrice. Ma si assiste anche alla nascita di nuove forme di religiosità, con l'affermarsi di varie divinità e la costituzione di pantheon specifici per ogni città.<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'' pag. 59''</ref> Dal Proto-Dinastico II compaiono però, come già detto, i primi palazzi, che testimoniano il passaggio a nuove forme di governo che si liberano, in parte, del giogo templare.
 
Il documento, pur molto fermo, non conteneva la proclamazione dello stato d'assedio, anche se ne prospettava implicitamente l'eventualità. Il sovrano, dunque, dando il proprio consenso a tale manifesto non ritenne di essersi impegnato - come Facta e Soleri invece pensarono - a dar corso allo stato d'assedio. Alle 6 del mattino del giorno 28, si riunì al [[Palazzo del Viminale|Viminale]] (allora sede della Presidenza del Consiglio) il consiglio dei ministri che decise di proclamare lo stato di assedio: il ministro dell'Interno Taddei stilò un proclama sulla falsariga di quello che [[Luigi Pelloux]] aveva stilato nel [[1898]] e il suo capo di Gabinetto Efrem Ferraris lo fece dare immediatamente alle stampe, inviandolo a tutte le prefetture senza attendere, «stante l'urgenza», che il re firmasse il relativo decreto<ref>Duccio Chiapello, ''Marcia e contromarcia su Roma. Marcello Soleri e la resa dello Stato liberale'', Aracne, Roma, 2012, p. 123</ref>.
Le città sumeriche entrarono ben presto in competizione, soprattutto per il controllo e l'amministrazione della rete dei canali, indispensabili per drenare le acque in eccesso e al tempo stesso distribuirle alle zone più lontane.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 84|Liverani 2004|harv=s}}</ref> La costruzione di un nuovo canale o la deviazione di un tratto di canale "a monte" andava, ovviamente, ad influire su quelli "a valle", con notevoli ripercussioni per le varie città.
 
Verso le 8 e mezza, Facta si recò al Quirinale per la ratifica del proclama da parte del re ma, con sorpresa del primo ministro, il sovrano dichiarò "Caro Facta, sono cambiate molte cose da stanotte"<ref>{{cita|LungaNotte|p. 150}}</ref>. Facta ricordò al re che "tutti i ministri sono stati d'accordo nel diramare il manifesto..." (dello stato d'assedio), ma il re rispose "Non tutti, non tutti!" e "D'altronde avete fatto male! Il diritto costituzionale prescrive che decisioni del genere non hanno nessun valore senza la firma del sovrano: lei lo sapeva benissimo, Facta!"<ref name="ReferenceA">{{cita|LungaNotte|p. 151}}</ref>; aggiungendo che non era certo della capacità di resistenza degli 8000 militari presenti a Roma contro i "100.000 fascisti" in arrivo e che "in simili condizioni far scoppiare una guerra civile è da sanguinari e da scemi: io credo di non essere né una cosa né l'altra, caro Facta"<ref name="ReferenceA"/>, o secondo altre fonti:
Una fonte molto importante per ricostruire le prime dinastie è la "[[lista reale sumerica]]", sebbene non sia del tutto attendibile per le dinastie più antiche, da un lato per la sua parzialità nelle scelte delle dinastie da rappresentare, dall'altro perché dinastie coeve vengono spesso poste in successione.<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'' pag. 26''</ref> La lista, come molte altre liste arcaiche, è divisa in due parti: la prima riporta i nomi di sette re antecedenti il diluvio, probabilmente di origine mitica e con regni dalla durata lunghissima (oltre 100, 150 anni). La seconda parte continua con le seguenti parole: {{quote| Dopo che il Diluvio spazzò via ogni cosa e la regalità fu discesa dal cielo, il regno ebbe dimora in Kish.}}
{{citazione|Queste decisioni spettano soltanto a me. Dopo lo stato d'assedio non c'è che la [[guerra civile]]. Ora bisogna che uno di noi due si sacrifichi|Vittorio Emanuele III<ref name="carabinieri">[http://www.carabinieri.it/Internet/Editoria/Carabiniere/2013/05-Maggio/Speciale/073-00.htm La Marcia su Roma e l'avvio del Regime], [[Carabinieri]], maggio 2013</ref>}}
 
Successivamente disse "Io non firmo", e chiuse a chiave il decreto non firmato in un cassetto<ref name="ReferenceA"/>. Facta rispose:
In effetti il primo re sulla lista il cui nome è conosciuto anche da altre fonti indipendenti è quello di [[Etana di Kish|Etana]], tredicesimo re della prima dinastia di Kish. Inoltre le prime iscrizioni regali ritrovate appartengono a [[Enmebaragesi]], ventiduesimo e penultimo re della dinastia di Kish, il cui nome è anche accennato nell'[[epopea di Gilgamesh]].
{{citazione|Vostra Maestà non ha bisogno di dire a chi tocca la pena.|Luigi Facta<ref name=carabinieri/>}}
 
Dopo di che si dimise (i dettagli sul colloquio furono narrati nel dopoguerra dalla figlia di Facta)<ref>Raffaello Uboldi, ''La presa del potere di Benito Mussolini'', Mondadori, Milano, 2009, p. 249</ref>. Le ragioni del rifiuto di Vittorio Emanuele III alla proposta dello stato d'assedio non sono state dichiarate dal sovrano e sono ancora oggetto di varie interpretazioni, anche se oltre alle perplessità dei generali circa la fedeltà dell'esercito, si è vociferato di accordi segreti tra Mussolini e la Corona (ipotesi che però non gode di molto credito); altre voci sospettano che la presenza del filofascista [[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta|Emanuele Filiberto Duca d'Aosta]] a [[Perugia]] (disobbedendo all'ordine del sovrano di restare a Torino) l'avesse portato a temere una crisi dinastica.<ref>Renzo De Felice, ''Mussolini: Mussolini, il fascista, [pt.] 1. La conquista del potere, 1921-1925; [pt.] 2. L'organizzazione dello Stato fascista, 1925-1929'', ed. Einaudi, 1965, pag. 360.</ref> Anche altre fonti accreditano Vittorio Emanuele che dichiara a Facta "Viene il Duca d'Aosta, volete questo? Volete che io abdichi?"<ref name="ReferenceA"/>
==== La dinastia di Lagash ====
 
Alle 9 e mezza un pallido Facta tornò al Viminale per annullare lo stato d'assedio e per chiamare il vecchio Giolitti in suo aiuto, ma questi non sarebbe potuto arrivare a soccorrerlo a causa delle linee ferroviarie interrotte dallo stesso Facta a due chilometri dalla capitale; né sarebbe stato in grado di raggiungerlo a piedi, considerata la sua tarda età (aveva infatti festeggiato un giorno prima l'ottantesimo compleanno)<ref>[[Giovanni Ansaldo (giornalista)|Giovanni Ansaldo]], ''Giovanni Giolitti, il ministro della buon vita'', Firenze, Le Lettere, 2002 - L'Ansaldo menziona in realtà un telegramma del giorno 27.</ref>. Alle 11 e mezza Facta formalizzò le sue dimissioni ed il Re procedette come d'ordinario con le consultazioni.
[[File:Stele of Vultures detail 01.jpg|thumb|right||250px|Un frammento della "[[Stele degli avvoltoi]]"]]
Stranamente la "lista reale sumerica" non descrive una delle dinastie meglio conosciute e documentate di questo periodo: la dinastia di [[Lagash]]. Questa è nota grazie a importanti ritrovamenti di monumenti ed iscrizioni reali.
La dinastia fu fondata attorno al [[2500 a.C.]], e il terzo re della dinastia, [[Eannatum]] (ca. [[2450 a.C.]]), riunì sotto il suo potere tutto il Sumer, conquistando le città di [[Kish]], [[Uruk]], [[Ur (Mesopotamia)|Ur]] e [[Larsa]] e riducendo [[Umma (città)|Umma]], l'acerrima rivale di Lagash, a città tributaria; le sue gesta sono incise sulla famosa "[[stele degli avvoltoi]]".<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 139|Liverani 2004|harv=s}}</ref>
 
Non di meno il generale [[Emanuele Pugliese]], comandante la Divisione di Roma, autore di un piano di difesa della capitale redatto il 27 settembre 1922 col n.51 ed eluso senza alcuna risposta dai suoi superiori compreso il generale Soleri ministro della Guerra<ref>{{cita|LungaNotte|p. 137}}</ref>, il 28 ottobre 1922 alle 10.10 fece occupare la Casa del Fascio di via Avignonesi e fece bloccare treni che trasportavano 7000 fascisti verso Roma<ref>{{cita|LungaNotte|p. 154}}</ref>.
Con Eannatum si aprì un periodo di violenta lotta interna tra il potere reale e la casta sacerdotale. Fu solo grazie a [[Urukagina]], nono re della dinastia, che il potere dei sacerdoti venne notevolmente ridotto. Urukagina distrusse la vecchia burocrazia, risanò l'economia, si avvalse di funzionari di controllo, istituì un primo codice legale e diede vita a una sorta di programma di interventi sociali, che tra l'altro contemplava la protezione e l'assistenza alle vedove e agli orfani.
[[File:Illustrazione Italiana 1922 - Sul ponte Salario.jpg|thumb|Squadre fasciste alle porte di Roma]]
Mussolini intanto restava a Milano, dove veniva costantemente informato sulla situazione romana; i dettagli dal Viminale gli venivano da Vincenzo Riccio che, tramite Salandra li faceva arrivare ai notabili fascisti tra i quali si era aggiunto [[Luigi Federzoni]]. Quest'ultimo parlò a telefono sia con Mussolini sia con il quadrumivirato di stanza a Perugia e, in seguito, si recò a colloquio da Vittorio Emanuele, cercando di agire da mediatore<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Erminio Fonzo|cognome=|titolo=Storia dell'Associazione nazionalista italiana (1910-1923)|url=https://www.worldcat.org/oclc/1001485208|editore=Edizioni scientifiche italiane, Napoli, 2017, pp. 179-199}}</ref>. Mussolini, dal canto suo, sapeva che De Vecchi e Grandi cercavano qualche accordo non coerente con il piano generale, ed anche se più tardi li avrebbe accusati d'aver tradito la rivoluzione (nel [[1944]] al [[processo di Verona]]), al momento non li sconfessò pensando che la trattativa avrebbe potuto costituire una buona possibilità di ripiego nel caso in cui le sue squadre si fossero trovate costrette a smobilitare per l'intervento dell'esercito.
 
Mussolini infatti sapeva bene che i suoi uomini erano sì una minaccia, ma non credeva alla loro forza militare. Una voce circolata successivamente asseriva che Facta avrebbe in realtà disposto per lo stato d'assedio nella serata del 27, ma che il re avrebbe respinto la proposta: la voce era stata diffusa da Federzoni, che diceva di aver chiamato al telefono egli stesso Mussolini, dal Ministero dell'Interno, e lasciava supporre che il sovrano l'avesse voluto mettere a parte degli accadimenti romani.
In seguito [[Lugalzaggesi]], re di [[Uruk]] (precedentemente re di [[Umma]]), detronizzò Urukagina e sottomise la città di Lagash. Lugalzaggesi conquistò anche Ur, Larsa, Umma, [[Nippur]], portando sotto il suo potere tutta la bassa Mesopotamia. Tuttavia nelle sue iscrizioni egli afferma di regnare dal "''mare inferiore''" al "''mare superiore''", intendendo dal [[Golfo Persico]] al [[mar Mediterraneo]]; probabilmente egli raggiunse effettivamente il Mediterraneo, ma solo attraverso alleanze, visto che città intermedie come [[Kish]], [[Mari (città)|Mari]] ed [[Ebla]] non gli furono sottomesse.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 140-141|Liverani 2004|harv=s}}</ref> Il potere di Lugalzaggesi non era poi così profondo e radicato nemmeno nella bassa Mesopotamia, visto che dopo la sconfitta subita, Urukagina continuò ad emettere proprie iscrizioni, chiaro segno che aveva conservato un qualche potere.
 
=== Il 28 ottobre ===
=== Dinastia accadica: la creazione del primo impero ===
[[File:March on Rome.jpg|thumb|upright=1.4|Lo stato maggiore fascista a Roma: (da sinistra a destra: [[Emilio De Bono]], [[Benito Mussolini]], [[Italo Balbo]] e [[Cesare Maria De Vecchi]])]]
Il violento regno di Lugalzaggesi fu presto abbattuto da [[Sargon il Grande]] ([[2335 a.C.|2335]]-[[2279 a.C.]]), re degli [[Accadi]], popolazione semitica stanziatasi poco a nord della bassa Mesopotamia.
La mattina del 28, a Milano, Mussolini riceveva nella sede del ''[[Popolo d'Italia]]'' ("protetta" da cavalli di frisia e rimpinguata di armi) una delegazione di industriali, fra i quali [[Camillo Olivetti]], che gli chiesero urgentemente di trovare un accordo con Salandra. Nello stesso momento, nella Capitale, quest'ultimo proponeva al re di dare l'incarico di formare il governo a [[Vittorio Emanuele Orlando]], ma De Vecchi informò il sovrano che l'unica persona con cui Mussolini avrebbe potuto raggiungere un'intesa sarebbe stato lo stesso Salandra.
Sargon in una prima fase conquistò tutte le principali città sumeriche unificando la Mesopotamia sotto il suo dominio. Nelle sue iscrizioni si vanta di «aver vinto 34 battaglie e sottomesso 50 ensi» e di«aver lavato le sue armi insanguinate nel mare inferiore».<ref name=Liverani2004-167>{{Cita|Liverani2004|pag. 167|Liverani 2004|harv=s}}</ref> Nonostante queste numerose vittorie, egli non era ancora riuscito a creare un impero che si estendesse dal Mediterraneo al golfo Persico, visto che re il regno di [[Mari (città)|Mari]] restava indipendente. In una seconda fase Sargon si dedicò all'ampliamento e al rafforzamento delle rotte commerciali con spedizioni fino a [[Magan]] (attuale [[Oman]]) e [[Melukka]] (valle dell'Indo).<ref name=Liverani2004-167 /> In una terza fase riprese gli scontri, soprattutto con alcuni regni confinanti ad occidente: l'[[Elam]] e [[Barakhshi]]. I figli e successori [[Rimush di Akkad|Rimush]] e [[Manishtusu]] risolsero alcune rivolte scoppiate nelle città sumeriche e condussero alcune spedizioni contro popolazioni confinanti.
 
A Mussolini fu quindi proposto di governare a fianco di Salandra, ma egli rifiutò. Qualche ora dopo, forse anche tentando una forzatura per convincere il capo dei fascisti, ''[[Il Giornale d'Italia (1901-1976)|Il Giornale d'Italia]]'' diffuse una edizione straordinaria in cui dava per raggiunto un accordo e per affidato un incarico a Salandra e Mussolini, il quale dopo aver resistito a pressioni di ogni provenienza, compresa una accorata telefonata del generale [[Arturo Cittadini]] (su espresso mandato del re), precisò telefonicamente a Grandi che ancora insisteva: «Non ho fatto quello che ho fatto per provocare la risurrezione di don Antonio Salandra»<ref name=carabinieri/>.
Con il nuovo successore [[Naram-Sin]] l'impero accadico toccò il culmine della sua espansione. Egli condusse alcune importanti spedizioni a nord e a nord-ovest, riuscendo dapprima a sottomettere il paese di [[Subartu]] (corrispondente in pratica all'alta Mesopotamia; [[Assiria]] inclusa) e quindi a sconfiggere il potente regno di [[Ebla]].<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 168|Liverani 2004|harv=s}}-170</ref> Con queste vittorie Naram-Sin riuscì finalmente a realizzare un impero che si estendeva dal ''mare inferiore'' al ''mare superiore'', considerato così significativo sul piano ideologico fin dai tempi proto-dinastici. È da questo periodo che il titolo di "re delle quattro parti della terra" entra nella titolatura reale.<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'' pag. 34''</ref> Dopo Naram-Sin l'imperò accadico entra in una fase di lenta decadenza, fino a quando scompare definitivamente per l'invasione dei [[Gutei]], una popolazione nomade scesa dai [[monti Zagros]].
 
La mattina seguente, dopo che le bozze dell'articolo scritto da Mussolini durante la notte erano state diffuse, Salandra vi poté leggere che non c'era niente da fare e, dopo un giro di telefonate di ultima conferma, decise di rimettere l'incarico. De Vecchi fu incaricato da Vittorio Emanuele di informare Mussolini che gli avrebbe conferito l'incarico. Il futuro dittatore rispose: «Va bene, va bene, ma lo voglio nero su bianco. Appena riceverò il telegramma di Cittadini partirò». Poche ore dopo gli giunse un telegramma del generale Cittadini:
Sotto la dinastia accadica avviene un importante cambiamento per quanto riguarda la struttura e la gestione dell'impero grazie all'istituzione di un forte governo centrale, con capitale [[Akkad]]. Il governo delle città sumeriche è lasciato ad ''ensi'' locali<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 171|Liverani 2004|harv=s}}</ref>, ma questi dipendono strettamente dal re di Akkad. Avviene inoltre un'importante cambiamento sul piano ideologico: il re non è più visto come semplice amministratore da parte della divinità, ma esso stesso diventa una sorta di divinità che controlla l'impero: Naram-Sin sarà, infatti, il primo re ad auto-proclamarsi dio. Sono da ricercare anche in queste nuove ideologie politiche e religiose le cause delle numerose ribellioni da parte delle città sumeriche durante il regno accadico.
{{Citazione|SUA MAESTÀ IL RE MI INCARICA DI PREGARLA DI RECARSI<br />A ROMA DESIDERANDO CONFERIRE CON LEI<br />&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;OSSEQUI<br />&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;GENERALE CITTADINI<ref>[[Antonio Spinosa]], ''Edda'', Mondadori, Milano, 1993, p. 63</ref>}}
 
== L'esito ==
Resta comunque errato credere che con l'avvento di Sargon vi sia un'affermazione dell'elemento semitico su quello sumerico: infatti vi erano Semiti in Mesopotamia già nel periodo proto-dinastico e i re accadici non trascurarono mai le usanze sumeriche, anzi molto spesso cercarono un'integrazione o un compromesso fra le due culture.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 174|Liverani 2004|harv=s}}</ref> Nonostante ciò è indubbio che la presenza semitica alterò la situazione complessiva: iniziano ad apparire testi ed iscrizioni in accadico che prendono il posto della scrittura sumerica e, soprattutto, vi è uno spostamento del potere politico-amministrativo verso nord (luogo di provenienza degli Accadi, e sede della loro capitale [[Akkad]]).
[[File:Marcia su Roma.jpg|left|thumb|[[Benito Mussolini]] partito da Milano e giunto a Roma il 30 ottobre 1922, prima di ordinare la smobilitazione e la consegna delle armi, sfila il 31 ottobre in testa alle squadre armate fasciste assieme ai quattro comandanti (i [[Quattuorviri|quadrunviri]]: da sinistra [[Emilio De Bono]], [[Cesare Maria De Vecchi]] e [[Italo Balbo]]) delle colonne che hanno "marciato su Roma". Il corteo, di circa 50.000 uomini, si reca all’Altare della Patria e al Quirinale a omaggiare il Re, Vittorio Emanuele III di Savoia<ref>[http://www.treccani.it/scuola/maturita/terza_prova/storia_contemporanea_in_immagini/2_20.html ''Treccani.it''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160221002234/http://www.treccani.it/scuola/maturita/terza_prova/storia_contemporanea_in_immagini/2_20.html |data=21 febbraio 2016 }} </ref>]]
[[File:Sfilata fascista (Quirinale).jpg|thumb|Le camicie nere sfilano il 31 ottobre 1922 davanti al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]], all'epoca residenza reale.]]
 
{|id="" style="clear:both; float:right; margin-top: 0.5em; margin-left: 0.5em; margin-bottom: 0.5em; text-align:center; width:36%; background-color:#FFFFE0; border:1px solid gray; font-size:90%; padding:5px; border-radius: 0.7em; -moz-border-radius: 0.7em"
=== L'invasione dei Gutei ===
|''' L'Ordine di smobilitazione '''<br />
Verso il [[2190 a.C.]] l'impero accadico, già debole per la disorganizzazione degli ultimi re accadici e la vastità del territorio che impediva un controllo efficace, fu invaso dai [[Gutei]], popolazione montanara proveniente dai monti [[Zagros]].
Il Partito Nazionale Fascista comunica:<br />
I Gutei, barbari e poco civilizzati, depredarono tutte le città trucidando le popolazioni e distruggendo la capitale Akkad.
Fascisti di tutta Italia!<br />
Il nostro movimento è stato coronato dalla vittoria. Il Duce ha assunto i poteri politici dello Stato per l'Interno e per gli Esteri. Il nuovo Governo, mentre consacra il nostro trionfo col nome di coloro che ne furono gli artefici per terra e per mare, raccoglie a scopo di pacificazione nazionale, uomini anche di altre parti perché devoti alla causa della Nazione.<br />
Il Fascismo italiano è troppo intelligente per desiderare di stravincere.<br />
Fascisti<br />
Il Quadrumvirato supremo d'azione, rimettendo i suoi poteri alla Direzione del Partito, vi ringrazia per la magnifica prova di coraggio e di disciplina e vi saluta. Voi avete bene meritato dell'avvenire della Patria<br />
Smobilitate con lo stesso ordine perfetto col quale vi siete raccolti per il grande cimento destinato -lo crediamo certamente- ad aprire una nuova epoca nella storia italiana. Tornate alle consuete opere poiché l'Italia ha ora bisogno di lavorare tranquillamente per attingere le sue maggiori fortune. Nulla venga a turbare l'ordine potente della vittoria che abbiamo riportato in queste giornate di superba passione e di sovrana grandezza<br />
Viva l'Italia! Viva il Fascismo".
 
Il Quadrumvirato<br />
Durante questo lasso di tempo non fu più presente un governo centrale. La lista reale sumerica fornisce un lungo elenco di re gutei, dei quali non sappiamo praticamente nulla, vista l'assenza di tracce epigrafiche e culturali in genere.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 185|Liverani 2004|harv=s}}</ref> È chiaro quindi che i Gutei non segnarono in modo profondo la cultura sumerico-accadica, anche per il semplice fatto che il loro centro di potere restò sempre sulle montagne permettendo alle città sumeriche del sud di mantenere una certa indipendenza.
|}
[[File:Vittorio Emanuele III incontra Mussolini.jpg|thumb|Il Re [[Vittorio Emanuele III]] incontra ufficialmente il presidente del consiglio Benito Mussolini il 4 novembre [[1922]].]]
Mussolini partì da Milano in vagone letto con il direttissimo n.17 delle 20.30 del 29 ottobre alla volta di Roma, dove sarebbe giunto alle 11.30 del 30 ottobre; il convoglio patì un incredibile ritardo dovendo rallentare - e in qualche caso proprio fermarsi - in molte stazioni prese d'assalto da fascisti festanti che accorrevano a salutare il loro capo.<ref>Gianpasquale Santomassimo, ''La marcia su Roma'', Giunti Editore, 2000 p.85</ref>
 
La voce secondo cui Mussolini si sia presentato al Re (vi si recò in [[camicia nera]]) dicendogli «Maestà, vi porto l'Italia di Vittorio Veneto» sarebbe un falso storico, come testimoniato dallo stesso uomo politico alla moglie [[Rachele Mussolini|Rachele]]<ref>Rachele Mussolini, ''La mia vita con Benito'', Mondadori, Milano, 1948, p. 70.</ref>; tuttavia il Duce parlò per circa un'ora col re, promettendogli di formare entro sera un nuovo governo con personalità non fasciste e con esponenti di aree politiche "popolari".
=== La rinascita neo-sumerica ===
Alle 18 presentò il [[governo Mussolini]], comprendente soltanto tre fascisti, [[Alberto De Stefani]], [[Giovanni Giuriati]] e [[Aldo Oviglio]], di orientamento moderato.
{{C|L'età neo-sumerica deve avere una voce a parte|storia antica|febbraio 2011}}
L'invasione dei Gutei non fu così devastante; come accennato le città del sud sumerico mantennero la loro indipendenza e si distinsero per un'intesa attività culturale. Abbiamo una numerosissima documentazione soprattutto per quanto riguarda la dinastia di [[Lagash]]. Fra gli ''ensi'' di questa città si evidenzia in particolare [[Gudea]], per la grande quantità di testi letterari e di statue votive a sua immagine, che ne fanno il re sumerico più famoso.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 187|Liverani 2004|harv=s}}</ref> Egli fu un re pacifico, che di dedicò alla costruzione di numerosi canali, edifici e templi, di cui il più famoso è l'E-ninnu, il tempio del dio [[Ningirsu]], costruito con la collaborazione di altre città, senza badare a spese.<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'' p.. 36.</ref>
 
Le "Camicie Nere della rivoluzione" intanto erano accampate intorno alla Capitale e non attendevano che di entrarvi: furono autorizzati ad entrarvi solo il giorno 30 e la raggiunsero alla meglio, su mezzi di fortuna. Ma erano più che raddoppiati: dai circa 30.000 della marcia, erano ora più di 70.000<ref>Marco Palla, ''Mussolini e il fascismo'', Giunti Editore, 1994, p. 29.</ref>, cui si aggiunsero i simpatizzanti romani che erano già sul posto.
La grande libertà lasciata alle città del sud sumerico, spiega perché la dominazione gutea sia durata circa un secolo. Nel [[2120 a.C.]] il re [[Utukhegal]] di Uruk ([[2120 a.C.|2120]]-2112 a.C.) sconfisse e scacciò, con una sola battaglia, l'esercito dei Gutei guidato da [[Tirigan]], che fuggì nella città di [[Dubrum]] dove venne poi assassinato.<ref name=Liverani2004-188>{{Cita|Liverani2004|pag. 188|Liverani 2004|harv=s}}</ref> Si dissolse così il dominio guteo, senza lasciare tracce significative.
 
Ci furono scontri e incidenti; nel quartiere di San Lorenzo alcuni operai accolsero con colpi d'arma da fuoco la colonna guidata da [[Giuseppe Bottai]] e [[Ulisse Igliori]], proveniente da [[Tivoli]]. All'alba del giorno dopo, oltre 500 fascisti guidati da [[Italo Balbo]] attaccarono di sorpresa il quartiere e lo devastarono. I morti fra gli abitanti furono tredici (tra questi, i responsabili dell'agguato)<ref>Gianpasquale Santomassimo, ''La marcia su Roma'', Giunti Editore, 2000, p. 87</ref>, i feriti oltre duecento, alcuni dei quali, scaraventati giù dalle finestre delle abitazioni, riportarono lesioni permanenti<ref>Emilio Lussu, ''Marcia su Roma e dintorni'', Einaudi, 2002, p. 57.</ref>. Agli scontri parteciparono attivamente anche i "[[Sempre pronti per la patria e per il re]]", la milizia dell'Associazione nazionalista italiana, che in un primo momento erano restati in attesa degli eventi ma, dopo il conferimento dell'incarico di formare il governo a Mussolini, si unirono alle camicie nere<ref name=":0" />.
==== L'impero della terza dinastia di Ur ====
Utu-khegal fu sconfitto a sua volta da [[Ur-Nammu]] di [[Ur (Mesopotamia)|Ur]] che fondò la [[Terza dinastia di Ur]] assumendo il titolo di "forte, re di Ur, re di Sumer e di Akkad"<ref name=Liverani2004-188 />. Questa dinastia governò poco più di cento anni dando vita a un periodo di pace e prosperità e arrivando a controllare un territorio esteso quanto quello dell'impero accadico. Ma la vera novità del regno della Terza dinastia di Ur non stava tanto nelle sue dimensioni ma nella sua organizzazione. Il potere si fondava su una struttura fortemente centralizzata, rappresentata da un massiccio apparato burocratico. In ogni città venivano collocati ''ensi'' di fiducia, che amministravano per conto del re. Tutte le città della bassa Mesopotamia persero quindi la loro millenaria autonomia.
 
Informato dell'accaduto, il Presidente del Consiglio ''[[in pectore]]'' diede alle forze dell'ordine immediate disposizioni per la repressione di qualsiasi incidente. Il 31 ottobre 1922 le camicie nere sfilarono per più di sei ore dinanzi al Re, poi Mussolini comandò che si iniziassero le operazioni di smobilitazione: l'ordine di rompere le righe venne infatti pubblicato sul quotidiano ''Il Popolo d'Italia'' dello stesso giorno.
Ur-Nammu, come Gudea, fu re pacifico e a lui si deve la ricostruzione monumentale della città di Ur e di altre città, oltre al rifacimento di strade, canali, la costruzione di templi e varie ''[[ziqqurat]]'' in diverse città: Ur (''ziqqurat'' di Nanna), Uruk, Eridu e Nippur.<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'' pag. 36</ref> Sotto il suo regno fu dato grande impulso alla cultura sumerica e Ur-Nammu è entrato nella storia anche per aver emanato il primo codice di leggi che si conosca. Questo aveva una chiara intenzione di uniformare il paese, introducendo misure standard per la capacità (''sila'') e il peso (''mina'' e ''siclo'') oltre alle varie indennità da pagare per ogni reato.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 189-190|Liverani 2004|harv=s}}</ref>
 
== Partecipanti ==
Il regno della terza dinastia di Ur raggiunse il suo massimo splendore sotto il figlio di Ur-Nammu, [[Shulgi]], che in un primo momento si dedicò ad opere di costruzione e amministrazione. La seconda metà del regno fu invece dedicata ad una serie di campagne militari a nord nell'alta Mesopotamia.<ref>Mario Liverani - ''Storia Universale - Le civiltà mesopotamiche pag. 189-190''</ref>
=== Quadrumviri ===
* [[Italo Balbo]]
* [[Michele Bianchi]]
* [[Emilio De Bono]]
* [[Cesare Maria De Vecchi]]
 
=== Partecipanti famosi ===
I due figli e successori di Shulgi, [[Amar-Sin]] e [[Shu-Sin]], continuarono le campagne militari nel nord, ma dovettero prestare sempre più attenzione alla forti pressioni delle tribù [[Amorrei|amorree]] (Martu) a nord-ovest e di [[Elam]] a sud-est. Per fronteggiare i Martu venne costruito un lungo muro poco a nord di Akkad.<ref>{{Cita|Liverani2004|pag. 191|Liverani 2004|harv=s}}</ref>
* [[Giacomo Acerbo]]
* [[Giuseppe Bottai]]
* [[Giuseppe Mastromattei]]
* [[Piero Brandimarte]]
* [[Ather Capelli]]
* [[Ines Donati]]
* [[Roberto Farinacci]]
* [[Cesare Forni]]
* [[Igino Ghisellini]]
* [[Francesco Giunta]]
* [[Giovanni Giuriati]]
* [[Ulisse Igliori]]
* [[Alessandro Lessona]]
* [[Serafino Mazzolini]]
* [[Ettore Muti]]
* [[Aurelio Padovani]]
* [[Alessandro Pavolini]]
* [[Cesare Rossi]]
* [[Carlo Scorza]]
* [[Marcello Serrazanetti]]
* [[Bruno Spampanato]]
* [[Achille Starace]]
* [[Carlo Tiengo]]
* [[Harukichi Shimoi]]
* [[Attilio Teruzzi]]
 
=== Partecipanti che aderirono all'antifascismo ===
==== La caduta definitiva ====
* [[Aldo Finzi (politico)|Aldo Finzi]]
La [[III dinastia di Ur]] si dissolse all'incirca nel [[2000 a.C.]] quando sotto il regno di [[Ibbi-Sin]] l'impero entrò in crisi. La ribellione di varie città sumeriche, alcune difficoltà naturali (scarse piene del Tigri e dell'Eufrate con conseguenti carestie), incursioni da un lato dei Martu e dall'altro dei Gutei, indebolirono sempre più il regno, ridimensionando il suo territorio. Nonostante ciò, Ibbi-Sin riuscì a governare per venticinque anni dalla sua capitale Ur, fino a quando gli Elamiti, dopo un lungo assedio, distrussero la città mettendola a ferro e fuoco e portando a [[Susa (Elam)|Susa]] il re stesso, che morì in esilio.<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', p. 37.</ref> La "[[lamentazione sulla distruzione di Ur]]" è un famoso testo sumerico inerente a questo avvenimento.
* [[Luigi Capello]]
 
Oggi tutti i partecipanti alla marcia su Roma sono scomparsi. L'ultimo sopravvissuto è stato [[Vasco Bruttomesso]] (1903-2009), imprenditore tessile e più volte sindaco di [[Carbonate]] nel [[Secondo dopoguerra]]: nel 1922 era studente di ingegneria a [[Firenze]] e si unì ai rivoluzionari "per amor di patria"<ref>Claudio Del Frate, ''È morto l'ultimo partecipante alla marcia su Roma. Aveva 105 anni'', quotidiano ''Corriere della Sera'' del 03/01/2009 pag.21</ref>.
Dopo la caduta di Ur si ebbe il cosiddetto periodo di Isin-Larsa (ca. 2000-[[1750 a.C.]]), durante il quale le città di [[Isin]] e [[Larsa]] estesero il loro potere su un vasto territorio. Vi è una sostanziale continuità con il periodo della III Dinastia di Ur, ma le due città non riusciranno mai ad eguagliare la gloria della terza dinastia di Ur<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', p. 41</ref>. Isin venne fortemente indebolita dagli attacchi di Larsa, ma ormai poco più a nord stava per nascere una nuova potenza, la città di [[Babilonia]]. Questa, sotto la guida di [[Hammurabi]], conquisterà attorno al [[1792 a.C.]] le città di Larsa, [[Eshnunna]] e [[Mari (città)|Mari]], dando vita all'impero [[Babilonesi|babilonese]]. Da questo momento i Sumeri a poco a poco scompaiono: la loro lingua cade in disuso e l'elemento semitico predomina quello sumerico. Nonostante la scomparsa di uno stato e un potere sumerico, la cultura dei Sumeri sopravvive, soprattutto nella letteratura<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', pag. 41</ref>.
 
== Società Riconoscimenti==
[[File:Medaglia commemorativa Marcia su Roma.jpg|thumb|[[Medaglia commemorativa della Marcia su Roma]], istituita nel 1923.]]
Esistevano tre classi sociali:
Nel 1923 fu istituita una medaglia commemorativa della Marcia su Roma, e alle federazioni provinciale del PNF, fu affidato il compito di compilare un elenco ufficiale delle camicie nere che vi parteciparono. Furono 5 in oro (Mussolini e quadrumviri), 19 in argento (comandanti delle colonne) e in bronzo a tutti i partecipanti<ref>http://www.mymilitaria.it/liste/BrevettoMarciaRoma.htm</ref>.
* La classe alta era formata dai sacerdoti, i nobili, i governanti e i funzionari
Fu poi istituito il "Brevetto della Marcia su Roma", dal direttorio nazionale del Partito nazionale fascista; inizialmente per ricevere tale brevetto bisognava anche risultare iscritto al PNF alla data del 24 ottobre 1922.
* La classe media che comprendeva mercanti e artigiani. Questi venivano detti anche “uomini liberi”.
Negli anni '30 assunse grande importanza in quanto dava titolo di preferenza nei concorsi e nelle promozioni.<ref>[http://www.altalex.com/documents/news/2014/02/12/legge-professionale-forense Altalex]</ref>
* Infine vi erano agricoltori (molto spesso mezzadri) e pastori che conducevano un basso tenore di vita e non possedevano nessun peso politico.
Inoltre era praticata la schiavitù.
 
== Commemorazione ==
La nobiltà e la classe sacerdotale possedevano le terre e beneficiavano dei relativi proventi. Essi non dovevano pagare [[tributo|tributi]] al re, anche se periodicamente gli offrivano [[dono|doni]], che corrispondevano di fatto a delle tasse.
Il 1º agosto [[1931]] Mussolini ordinò a tutti i Prefetti di obbligare i [[Podestà (fascismo)|Podestà]] che governavano i Comuni italiani di intitolare, a partire dal 29 ottobre dello stesso anno (inizio dell'Anno <small>X E.F.</small>, ovvero decimo anno dell'Era Fascista), in prossimità del 10º anniversario della Marcia su Roma, una [[via Roma]].
 
La classe borghese era il risultato dei fiorenti commerci, che costituivano l'unica ricchezza di un paese, povero di materie prime, che era costretto ad importare tutto dall'estero.<br />
La classe media comprendeva anche gli [[artigiano|artigiani]] e tutte quelle persone addette alle funzioni più disparate. Questi dovevano pagare le imposte e periodicamente offrire la loro mano d'opera per lavori pubblici (per esempio la riparazione dei canali di irrigazione). Di solito venivano ricompensati con le eccedenze agricole. [[agricoltore|Agricoltori]] e [[pastore|pastori]] conducevano un tenore di vita basso e non avevano nessun peso politico.
 
=== La condizione delle donne ===
La condizione delle donne di Sumer è quantomai complessa.
Pare fossero riconosciute come persone giuridiche, che potessero possedere e gestire proprietà terriere e intraprendere attività commerciali in proprio.
Sono attestati casi di donne scriba e numerose erano le sacerdotesse legate ai grandi santuari cittadini. La carica di ''en'' della dea Inanna, di grande prestigio e potere, poteva essere unicamente ricoperta da una donna, spesso una delle figlie del re.
Principesse e regnanti godevano della gestione del proprio palazzo e del personale ad esso connesso, avevano una rendita e un sigillo (strumento di potere e burocratico per eccellenza nel mondo sumerico), indice della propria indipendenza economica e giuridica.
 
<big>'''La scuola Sumera.'''</big>
 
Le scuole sumere erano dette edubba che significa "casa delle tavolette". Esse possono essere considerate le prime scuole dell'umanità e comparvero attorno al III millennio a.C.Inizialmente l'istruzione era associata con il sacerdozio e lo scopo di queste scuole era quello di fornire scribi capaci di gestire l'amministrazione del Tempio e del Palazzo. Successivamente la situazione mutò, in quanto si formarono scuole al di fuori dei templi e l'insegnamento prese a sua volta un carattere meno religioso. Queste scuole erano frequentate esclusivamente dai figli delle famiglie ricche che potevano permettersi di sostenere le spese degli studi e la quasi totalità degli scolari erano di sesso maschile. Alcuni documenti sembrano però segnalare anche la presenza di scribi femmine, anche se probabilmente queste dovettero ricevere un'educazione privata.
 
A capo della scuola stava l'Ummia, una sorta di moderno preside che veniva anche detto "il padre della scuola". Gli alunni erano detti "i figli della scuola" e vi erano poi i "fratelli maggiori" che erano i professori assistenti che svolgevano le mansioni d'insegnamento. A questi si aggiungevano delle persone addette alla disciplina, che frustavano gli scolari poco disciplinati.
 
Dalle numerose tavolette che sono state ritrovate sappiamo che l'insegnamento era soltanto di tipo pratico: imparare a memoria la grammatica e la complessa pratica della scrittura. Per ottenere questo risultato gli scolari dovevano ricopiare lunghe liste di nomi di piante, animali, pietre ecc. fino a quando non erano in grado di riprodurle con facilità e scioltezza. Gli insegnanti controllavano, quindi, l'esattezza del compito svolto. Nella seconda metà del III millennio a.C. si ebbe anche un secondo tipo di programma di insegnamento, più letterario e creativo. Questo consisteva nel copiare, imitare e creare testi letterari che riguardavano quasi sempre miti e racconti epici.
 
La scuola sumera era molto dura e pesante: gli allievi venivano obbligati a studiare duramente dall'alba al tramonto a partire dalla prima infanzia fino all'adolescenza. Non sappiamo se erano presenti vacanze, mentre il metodo d'insegnamento si basava soprattutto su punizioni corporali, come dimostra la presenza degli addetti alla disciplina; gli allievi, dice il maestro in una tavoletta, hanno le orecchie nella schiena.
 
=== Schiavitù ===
Nella società sumerica sembra fosse molto praticata la [[schiavitù]]. Gli schiavi erano più che altro prigionieri di guerra, ma potevano perdere la loro libertà anche cittadini che non saldavano i loro debiti: infatti un uomo che non restituiva un prestito rischiava di diventare schiavo con tutta la sua famiglia. Il figlio di una coppia di schiavi o di una schiava e un uomo libero diventava a suo volta schiavo. Inoltre c'era anche una forma di "interesse": coloro che facevano dei prestiti pretendevano anche gli interessi in più.
 
== Amministrazione e politica ==
I Sumeri abitavano in diverse [[città-stato]], ognuna centrata su un tempio dedicato al [[dio]] della città e governata da un re, che era intimamente legato ai riti religiosi della città.
 
Alcune tra le più grandi città furono (non in ordine cronologico): [[Babilonia|Babel]], [[Ninive]], [[Eridu]], [[Kish]], [[Lagash]], [[Uruk]], [[Ur]] e [[Nippur]]. Come queste città cominciarono a crescere, sentirono l'esigenza di primeggiare l'una sull'altra, provocando così un millennio di quasi incessanti guerre sui diritti per l'acqua, le rotte commerciali e i tributi dalle tribù nomadi.
 
== Agricoltura ==
{{nota
|larghezza=400px
|titolo=Il primo manuale di agricoltura
|contenuto=Una tavoletta ritrovata a Nippur, sembra essere il primo "manuale" della storia. Questa tavoletta si compone infatti di una serie di istruzioni rivolte da un fattore al proprio figlio circa le attività agricole da attuare per ottenere un buon raccolto. Vieni qui presentata la prima parte.
 
"Nel tempo che fu, un fattore diede questi consigli al proprio figlio: sul punto di coltivare il tuo campo, abbi cura di aprire i canali d'irrigazione in modo che l'acqua non raggiunga nel campo un livello troppo alto. Quando l'avrai vuotato dell'acqua, vigila sulla terra umica perché resti piana; non permettere che la calpesti alcun bove vagante. Caccia le bestie randage e tratta questo campo come un terreno compatto. Dissodalo con dei martelli pesanti non più di 2/3 di libbra ciascuno. La stoppia (?) del campo dovrà essere strappata a mano e legata in covoni. Le sue crepe dovranno essere colmate con l'erpice e i quattro lati verranno recintati. Mentre il campo brucia al sole estivo sia diviso in settori uguali. Gli attrezzi vibrino di attività (?). La sbarra del gioco dovrà essere rinforzata, la tua nuova frusta fissata con chiodi e il manico di quella vecchia riparato dai figli dei braccianti."
 
<small>{{Cita|Kramer1979|pag. 73|Kramer 1979|harv=s}}</small>
}}
L'[[agricoltura]] è sempre stata la base dell'economia sumera, la fonte principale della vita e del benessere di Sumer. I primi documenti scritti del periodo proto-dinastico, integrati con i dati archeologici e paleo-ecologici, permettono di far luce sul tipo di colture e modalità di coltivazione utilizzate<ref name=Liverani-2004-128>{{Cita|Liverani2004|pag. 128|Liverani 2004|harv=s}}</ref>.
 
Le prime sperimentazioni di coltivazioni in Medio Oriente risalgono almeno al [[7000 a.C.]], ma è con l'arrivo dei Sumeri che l'agricoltura mesopotamica fa un grande balzo in avanti, soprattutto grazie alla loro abilità nel costruire impianti di irrigazione. A partire dal periodo di Uruk venne introdotto l'[[aratro]] a trazione animale e l'irrigazione estensiva, favorendo così una ricca produzione agricola. Essendo la Mesopotamia un territorio soggetto a siccità, i campi erano creati nelle aree adiacenti ai canali. Questi erano costruiti a un livello superiore rispetto alla piana circostante, permettendo all'acqua di defluire naturalmente nei terreni agricoli<ref>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', pag. 94''</ref>.
I campi si affacciavano al canale sul lato corto e venivano irrigati e arati in direzione del lato lungo; questo dava la possibilità di irrigare un maggior numero di campi<ref name=Liverani-2004-128 />. Le coltivazioni si disponevano perciò a "doppio pettine" intorno ai canali. Non tutti i terreni erano coltivati, ma si attuava una rotazione biennale, lasciando riposare i campi utilizzati l'anno precedente. Le produzioni, almeno inizialmente, erano molto buone, nell'ordine di 20:1 o anche di 30:1<ref name=Liverani2004-129>{{Cita|Liverani2004|pag. 129|Liverani 2004|harv=s}}</ref>.
 
Le zone adiacenti ai canali erano coltivate a [[cipolle]], [[aglio]], [[legumi]] e [[palma da dattero|palme da dattero]], mentre i terreni più difficilmente raggiungibili dall'irrigazione erano destinati ai [[cereali]]: [[Hordeum vulgare|orzo]], [[frumento]], [[emmer]]<ref name=Liverani-2004-128 />. Le tavolette sumeriche ci informano che già dal periodo proto-dinastico molti campi vennero abbandonati per eccessiva [[salinizzazione]], dovuta al fatto che l'acqua non drenata, evaporando, lascia [[sale|sali]] sul terreno<ref>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', pag. 94''</ref>. Questo avveniva soprattutto nei territori pianeggianti del sud mesopotamico, e qui, perciò, era quasi esclusivamente coltivato l'orzo (più resistente), mentre nel nord vi era un sostanziale equilibrio fra orzo, frumento ed emmer<ref>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', pag. 96''</ref>. L'orzo era anche impiegato per produrre la [[birra]], che probabilmente aveva una consistenza più densa rispetto a quella attuale, visto che in alcuni rilievi i personaggi rappresentati la bevono attraverso delle cannucce<ref>Chiara Dezzi Bardeschi, ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', pag. 96''</ref>.
 
Per quanto riguarda l'orzo e i cereali in generale, aratura e semina si effettuavano contemporaneamente grazie a una seminatrice. Al momento della mietitura gli uomini lavorano a gruppi di tre: un falciatore, un accovonatore e un terzo di cui non si conosce esattamente la mansione<ref name=Kramer-1979-74>{{Cita|Kramer1979|pag. 74|Kramer 1979|harv=s}}</ref>. Dopo la mietitura i contadini usavano [[trebbia|carri trebbiatori]] per separare le teste dei cereali dai gambi e poi un traino trebbiatore per raccoglierne i chicchi<ref name="Kramer-1979-74" />.
 
I contadini non potevano tenere la maggior parte del raccolto visto che circa i due terzi di questo veniva trasportato nei magazzini del tempio o del palazzo<ref name=Liverani2004-129 />.
 
== Cultura ==
=== Lingua e scrittura ===
{{vedi anche|Lingua sumera}}
 
[[File:Cuneiforme.jpg|thumb|250px|right|Esempio di scrittura cuneiforme]]
Il Sumero è una [[lingua isolata]], cioè non è collegato a nessun altro linguaggio conosciuto. Ci sono stati molti tentativi mai riusciti di connettere il Sumero ad altre lingue, specialmente del [[Lingue uraloaltaiche|gruppo uraloaltaico]]. È una [[lingua agglutinante]], ossia i morfemi (unità di parola) vengono messi insieme per creare parole.
 
È anche conosciuta per essere la prima lingua SOV, ovvero [[Soggetto Oggetto Verbo]].
 
Le prime iscrizioni sono in forma pittografica, la cui stilizzazione porterà alla [[scrittura cuneiforme]].
 
Una produzione di testi estremamente ampia (centinaia di migliaia di scritti) in lingua Sumera sono sopravvissuti; per lo più in tavole d'argilla. Il Sumero utilizza una [[scrittura cuneiforme]], ed è la forma di scrittura conosciuta più antica. Alcuni tipi di testi Sumeri includono lettere personali, lettere di affari e transazioni, ricevute, liste lessicali, leggi, inni e preghiere, incantesimi magici, e testi scientifici comprendenti [[matematica]], [[astronomia]] e [[medicina]]. Le iscrizioni monumentali e testi su diversi oggetti come statue, mattoni, chiodi e ciotole sono anche molto comuni. Molti testi esistono in copie multiple perché erano ripetutamente trascritti dagli [[scriba|scribi]] per esercitazione, talvolta anche in un sumero arcaico come ossequio delle tradizioni.
 
Nella forma più arcaica il sumero si presenta come un insieme graficamente ben organizzato di segni (un migliaio circa) a carattere pittografico, sì che ogni segno è indicativo di un oggetto o di un concetto. L'originario aspetto pittografico si evolve poi attraverso i secoli, stilizzandosi sempre più, fino a raggiungere una linearità pressoché standard dei segni, riducendone notevolmente il numero, ed arricchendoli (elemento fondamentale) anche di un valore puramente fonetico.
I testi sumerici più antichi presentano una scrittura che va da destra verso sinistra, e dall'alto verso il basso. In seguito, ma solo intorno al XV secolo a.C. in [[epoca cassita]], e per ragioni del tutto sconosciute, subirà una profonda trasformazione, e la scrittura cuneiforme sarà diretta da sinistra verso destra, e dall'alto verso il basso, come la nostra. Essa ha subito quindi una rotazione in senso antiorario. Nessuna ragione tecnica può spiegare questa nuova impostazione, né la forma dello stilo (usato per secoli nel verso verticale), né il problema di un eventuale cancellazione dei segni dovuta al passaggio della mano dello scriba sull'argilla ancora fresca (perché il verso delle tavole, scritto sempre con direzione opposta al recto, avrebbe presentato lo stesso inconveniente), né altri motivi già da tempo proposti. Il fenomeno è ancora oggi sub iudice<ref>S.A.Picchioni, The Direction of Cuneiform Writing, in Studi Orientali e Linguistici, II, Bologna, 1984-85, 11-26</ref>.
Leggere e capire un testo sumerico risulta difficile anche per gli esperti. I documenti più problematici sono i testi più arcaici, che spesso sono privi di morfemi, o non rispettano pienamente la successione grammaticale dei lessemi, rendendo spesso ambigua l'interpretazione logica del discorso.
L'evoluzione dei segni cuneiformi, dal carattere pittografico e ideografico al valore fonetico, ha fatto sì che questo tipo di scrittura, in forme semplificate, sia stata utilizzato per la notazione di varie lingue, come l'hittita, il hurrita, l'ugaritico, in varie aree del Vicino Oriente antico ([[Medio Oriente]]) e della [[Penisola Arabica]], fin quasi alla vigilia dell'avvento dell'[[Islam]].
 
=== Letteratura ===
{{vedi anche|Letteratura sumerica}}
I Sumeri crearono la più antica letteratura di cui abbiamo notizia. Tra i principali generi letterari vi erano poemi mitologici, poemi epici (il più famoso dei quali è l'[[Epopea di Gilgamesh]]), inni regali, inni religiosi. Alla letteratura sumera appartiene anche il più antico autore di cui abbiamo notizia: la sacerdotessa [[Enheduanna]].
 
=== Architettura ===
{{vedi anche|Architettura sumera}}
La pianura del Tigri-Eufrate era carente di [[minerali]] e [[albero|alberi]] e le strutture architettoniche sumere erano quindi costruite con [[mattone|mattoni di argilla]], canne, e bitume, senza l'uso di [[malta]] o [[cemento]].
 
Le costruzioni private e pubbliche dovevano apparire di colore bruno scuro e senza finestre (per combattere la calura estiva e per poter difendersi meglio in caso di attacco).
Queste costruzioni si deterioravano facilmente, quindi venivano periodicamente distrutte, livellate e ricostruite nello stesso punto. Questo costante ricostruire, aumentò gradualmente il livello delle città, che finirono per diventare più elevate rispetto alle circostanti pianure. Queste colline che risultavano, sono dette ''[[tell]]'' e si trovavano spesso nell'antico Medio Oriente.
 
Le più famose costruzioni sumere, e in generale mesopotamiche, erano le [[ziqqurat]], ampie piattaforme terrazzate, costruite con mattoni e strati di canne, alte fino a sessanta e più metri, e che supportavano una cella templare. La Biblica [[Torre di Babele]] rappresenta, con tutta probabilità, la descrizione ideale e letteraria della ziqquarat della città di Babilonia, famosa in tutto il mondo antico, e descritta anche da Erodoto.
 
I sigilli cilindrici dei sumeri erano di varia tipologia; attestavano il contenuto, il produttore,la zona di provenienza e la quantità delle merce, esattamente come ora il vino italiano d.o.c.; inoltre, dipingono case costruite con le canne, non diversamente da quelle costruite dagli Arabi delle Paludi dell'Iraq meridionale, nello Shatt-al-Arab, fino a tempi recenti.
 
I templi e i palazzi sumeri, facevano uso di materiali e tecniche più avanzate, come [[contrafforte|contrafforti]], e [[nicchia|nicchie]], ed erano variamente decorati, a volte con mezze colonne, e mosaico di chiodi d'argilla la cui testa era colorata.
 
I Sumeri, inoltre, erano molto abili nello scavo e nella utilizzazione dei canali ad uso di irrigazione. Famoso è anche il ricordo del cosiddetto giardino pensile, che nella città di Babilonia avrebbe abbellito il palazzo di Nabucodonosor II: sulle volte di mattoni, massicce e alte, sarebbe stata trasportata una grande quantità di terra su cui coltivare piante e fiori.
 
=== Musica ===
Sembra che i Sumeri amassero molto la [[musica]]. Molti testi fanno specifico riferimento a tradizioni musicali e dimostrano chiaramente che i Sumeri utilizzavano simboli specifici per registrare alcune componenti musicali, come l'intonazione, centinaia di anni prima della nascita della civiltà greca, spesso accreditata come la prima cultura che ha sviluppato testi riguardanti la musica. Inoltre, l'ampia testimonianza iconografica permette di riconoscere i vari strumenti musicali utilizzati all'epoca, fra i quali si notano strumenti a corda, a fiato e a percussione<ref name=Ascalone-2005-228>{{Cita|Ascalone2005|pag. 228|Ascalone 2005|harv=s}}</ref>.
 
Vari strumenti musicali sono stati rinvenuti in Mesopotamia, soprattutto nel cimitero Reale di Ur (metà del [[III millennio a.C.]]), dove spiccano [[Arpa (strumento musicale)|arpe]], [[liuto|liuti]], [[lira (strumento musicale)|lire]], [[Aerofoni|strumenti a fiato]], rappresentati da tubicini d'argento dotati di foro sul corpo, e forse [[tamburo|tamburi]]. Questi strumenti erano solitamente realizzati in [[legno]], [[osso]] o anche [[metallo]].
 
In particolare si fanno apprezzare le arpe (''zagsal'') che esistevano almeno in tre diversi tipi. Nel cimitero Reale di Ur ne sono state rinvenute due: di legno, decorate con intarsi e fregi in oro, madreperla, lapislazzuli e conchiglia.
Alcuni ritrovamenti sembrano inoltre dimostrare che già a partire dal III millennio a.C. venissero usate anche le [[tromba|trombe]] come strumento musicale<ref name=Ascalone-2005-228 />.
 
La scoperta di numerosi strumenti musicali nelle tombe reali e l'illustrazione di musicisti nell'arte sumera fa quindi ritenere che la musica, ma anche la [[danza]], avesse un ruolo molto importante nella vita religiosa e civica di Sumer. In effetti, come testimoniano testi neosumerici, gruppi di musicisti svolgevano attività musicali all'interno del tempio, accompagnando le cerimonie religiose<ref>{{Cita|Ascalone2005|pag. 229|Ascalone 2005|harv=s}}</ref>.
 
== Economia e commercio ==
Ritrovamenti di [[ossidiana]] proveniente da luoghi lontani in [[Anatolia]] e in [[Afghanistan]], [[perla|perle]] dal [[Dilmun]] (odierno [[Bahrain]]), legname dal Libano e parecchi sigilli con sopra incisi scritti della [[Valle dell'Indo]], suggeriscono un'ampia rete di antichi commerci centrata nel [[Golfo Persico]].
 
Il poema di [[Gilgamesh]], si riferisce al commercio con terre lontane, per beni come la [[legno|legna]] che scarseggiavano in Mesopotamia. In particolare era stimato il [[Cedrus|cedro]] del Libano.
 
I Sumeri usavano schiavi, anche se non erano fondamentali per l'economia. Le donne schiave lavoravano come [[tessitura|tessitrici]], [[pressatore|pressatrici]], [[massaia|massaie]] e [[facchino|facchini]].
 
I [[vasaio|vasai]] Sumeri decoravano le loro opere con dipinti in [[olio di cedro]]. I vasai usavano [[archetto di legno|archetti di legno]] per produrre il [[fuoco]] necessario per cuocere i vasi e, per primi, usavano il tornio. I [[muratore|muratori]] e [[gioielliere|gioiellieri]] Sumeri conoscevano e utilizzavano l'[[avorio]], l'[[oro]], l'[[argento]], la [[galena]] e i [[lapislazzulo|lapislazzuli]].
 
Di grande importanza era l'uso di moneta non coniata, le cosiddette ''mine d'argento'', per le transazioni più importanti. Una tavoletta riporta la compravendita di un podere, con prezzo stabilito in mine<ref>Giovanni Pettinato, ''I sumeri''</ref>. Ma ancora più interessante è notare che tale tavoletta fu rinvenuta presso il tempio, la qual cosa fa supporre che i contratti immobiliari già venivano conservati (vedasi istituto giuridico della trascrizione).
 
Riguardo ai sigilli, di vario genere, impressi sui vasi, si può ipotizzare che attestassero il contenuto (es. olio), il produttore, la provenienza (es. Uruk), la quantità, ecc., con sorprendente analogia alla moderna etichettatura di protezione per evitare le frodi alimentari o le imitazioni servili.
 
== Esercito ==
 
I primi reperti che rappresentano scenari di guerra appartengono al [[periodo di Uruk]]<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', pag. 49</ref>. Tra le antiche armi rinvenute si annovera una mazza di pietra, probabilmente appartenuta al re [[Meselim]] di Kish (ca. [[2600 a.C.]]).
 
Inizialmente le armate sumere erano principalmente costituite da [[fanteria]]. Questa si serviva delle stesse armi usate per la caccia: [[lancia (arma)|lance]] e [[arco (arma)|archi]] semplici (l'[[arco ricurvo]] non era ancora stato inventato).
 
Nel corso del [[III millennio a.C.]] venne introdotto il [[bronzo]], con il quale si crearono [[spada|spade]], [[ascia|asce]] ed [[elmo|elmi]]. Altra importante introduzione, sempre in questo periodo, fu il carro da guerra<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', pag. 49</ref>. I carri sumeri, trainati da [[Equus hemionus|onagri]] e condotti da un auriga, erano composti da una cesta intrecciata e quattro ruote piene. A fianco dell'auriga trovava posto un lanciatore di giavellotti. Queste antiche carrozze, meno efficaci in combattimento rispetto ai successivi progetti, erano però usate principalmente per il trasporto di armi e materiali<ref>Chiara Dezzi Bardeschi - ''Mesopotamia. La culla della civiltà'', pag. 49</ref>. Attorno alla metà del [[II millennio a.C.]] avviene un nuovo radicale cambiamento nell'arte della guerra, grazie all'introduzione, dal vicino [[Antico Egitto|Egitto]], del [[cavallo]]. I pesanti carri a ruote piene iniziano ad essere sostituiti da più leggeri carri con ruote a raggi, che vengono trainati dai cavalli. L'uso intensivo del cavallo, e la creazione di una cavalleria, si dovrà comunque all'esercito [[Assiria|assiro]].
 
La fanteria regolare usava anche caschi di rame, mantelli di feltro e una specie di [[kilt]] in cuoio o lana.
 
Le lente falangi dell'esercito sumero, armate di pesanti lance e scudi, furono la causa della sconfitta contro l'armata di [[Sargon il Grande]], il cui esercito era invece dotato in gran parte di arcieri a cavallo, che permettevano di falcidiare i fanti sumeri senza troppe perdite.
 
<gallery>
Immagine:Standard of Ur - War.jpg|<center>Pannello detto "[[Stendardo di Ur]]", rinvenuto presso il Cimitero Reale della città, 2600 a.C. circa, h 20 cm, lapislazzuli, conchiglia e bitume; "faccia della guerra". Si vedono chiaramente nella fascia inferiore i carri sumeri trainati da onagri che travolgono i nemici sconfitti.
Image:Stele of Vultures detail 01a.jpg|<center>Particolare della [[Stele degli avvoltoi]], rinvenuta presso Tello (antica [[Girsu]]), circa 2450 a.C.. Si possono osservare la tenuta militare e le armi utilizzate.
Image:Shumer shelom.jpg|<center>Elmetto sumerico rinvenuto a [[Ur (Mesopotamia)|Ur]].
Image:Spear Lugal Louvre AO2675.jpg|<center>Colossale lancia con l'iscrizione "Lugal, re di Kish. Rame, Proto-Dinastico II, ca. 2600 a.C.. Rinvenuta a Tello (antica [[Girsu]]).
Image:Marble mace Louvre AO14099.jpg|<center>Mazza in marmo, ca. 3500–2900 a.C. (Periodo di Uruk), rinvenuta a Tello (antica [[Girsu]]).
</gallery>
 
== Religione ==
[[File:Fragment Bau Louvre AO4572.jpg|thumb|right|Frammento di stele rappresentante una divinità sumerica, 2120 a.C. Girsu, Tellō (Iraq meridionale)]]
{{vedi anche|Mitologia sumera}}
 
È difficile parlare di una religione Sumera in quanto tale, siccome i credi e i riti variavano molto nel tempo e nelle distanze, e ogni città aveva il suo intreccio di mitologia e teologia.
 
I Sumeri adoravano una triade principale, rappresentata da [[An (mitologia)|An]], dio del cielo; da [[Enlil]], dio dell'aria, o dell'alito del vento e delle grandi tempeste (si consideri che il territorio è alluvionale e palustre; la parola paradiso, di derivazione indoeuropea, significa forse giardino palustre) ; e da [[Enki]], dio della terra o del sottosuolo. Veneravano inoltre la dea [[Inanna]], dea dell'amore e della guerra (equivalente alla dea Accadica [[Ishtar]]), il dio Dumuzi, dio della pastorizia, il dio Ningirsu patrono della città di Lagash, la dea [[Nammu]], dea generatrice, e altre divinità, circa seicento, suddivise fra dei minori ed oggetti sacri.
 
Gli dei Sumeri (dingir, plurale dingir-dingir oppure dingir-e-ne) erano generalmente i patroni di particolari città, dove venivano venerati e avevano il loro tempio. La loro importanza religiosa logicamente seguiva le sorti politiche della città, cosicché spesso predominava, anche su tutto il paese, a volte invece era asservita ai voleri del vincitore. Particolarmente temuta era la distruzione del simulacro sacro, o il furto della statua che veniva portata in esilio dal nemico.
 
Secondo il credo Sumero, gli dei avrebbero creato gli umani dall'argilla, per usarli come servitori. Spesso gli dei esprimevano la loro ira e frustrazione nei terremoti: l'essenza della religione Sumera era sottolineare che tutta l'umanità stava alla mercé degli dei.
 
I Sumeri credevano che l'[[universo]] consistesse in un disco piatto racchiuso in una [[cupola]]. L'[[aldilà]] significava la discesa in un vile [[mondo inferiore]], per passare l'eternità in una miserabile esistenza come un [[fantasma]] (Gidim).
 
I [[tempio|templi]] sumeri erano costituiti da una [[navata]] centrale con corridoi ai lati. A fianco dei corridoi c'erano le stanze dei sacerdoti, alla fine di uno dei due c'era un [[palco]] e una tavola di argilla per i [[sacrificio|sacrifici]] animali e vegetali. I [[granaio|granai]] e i [[magazzini|magazzino]] si trovavano solitamente vicino ai templi. Dopo un certo periodo, i Sumeri cominciarono a piazzare i templi sopra colline artificiali, terrazzate e a più strati: le [[ziggurat]].
 
== Matematica e geometria ==
 
I Sumeri fondarono le basi della [[matematica]], e con questa la geometria e molti [[teoremi]].
 
== Tecnologia ==
Le imbarcazioni sumeriche potevano essere composte di canne o di legname; la scarsità di materiale ligneo adatto alla navigazione spinse i Sumeri ad utilizzare barche in giunchi, specialmente nei periodi più antichi. In seguito (dalla metà del III millennio) grazie al commercio e all'utilizzo degli alberi presenti sul territorio, si diffusero anche imbarcazioni composte con assi di legno. Dopo la costruzione lo scafo veniva rivestito da uno o più strati di bitume, allo scopo di renderlo impermeabile e di ridurre l'azione di organismi acquatici nocivi. In alcuni casi al posto del bitume si utilizzavano delle pelli animali, opportunamente trattate e disposte sopra i fasci di canne.
L'utilizzo della vela è attestato inizialmente solo per i viaggi marittimi, ma quando le imbarcazioni divennero più resistenti fu possibile installare un albero (singolo o doppio) anche sulle barche fluviali. Normalmente le barche si spostavano grazie a pagaie e a pertiche, utilizzate anche come remi sterzanti.
Avendo le correnti di Tigri ed Eufrate lo stesso verso del vento dominante, risalire i fiumi con i normali mezzi nautici era un'impresa quasi impossibile. A tale scopo si diffuse l'alaggio, la pratica secondo cui l'imbarcazione veniva trainata da riva da uomini che utilizzavano delle spesse corde o pelli.
Un altra invenzione fu l'aratro.
L'aratro mesopotamico , trainato dai buoi accoppiati in un doppio giogo ,eracostituito da una robusta punta di legno che
permetteva di modificare l'inclinazione dei solco e un imbuto che spargeva direttamente i semi nel solco.
 
== Eredità ==
I Sumeri sono probabilmente ricordati principalmente per le loro molte invenzioni che ci hanno lasciato in eredità. Molti studiosi ritengono che la prima [[ruota]] sia comparsa in queste terre, nata prima sotto forma di tornio da vasaio. La [[scrittura cuneiforme]] è la prima di cui abbiamo notizia (con la possibile eccezione dell'ambigua e molto discussa [[antica scrittura europea]]{{citazione necessaria}}), contemporanea, o molto probabilmente antecedente, ai [[geroglifici]] egiziani di almeno settantacinque anni{{citazione necessaria}}. I Sumeri furono inoltre fra i primi veri astronomi. Mapparono le stelle in insiemi di costellazioni, molte delle quali sopravvivono nell'attuale zodiaco<ref name="Thompson">[http://members.optusnet.com.au/~gtosiris/page11-4.html History of Constellation and Star Names]</ref> e conoscevano i cinque [[pianeta|pianeti]] visibili a occhio nudo<ref name="SumerFAQ2">[http://www.sumerian.org/sumerfaq.htm#s39 Sumerian Questions and Answers]</ref>.
 
Questa popolazione inventò e sviluppò l'aritmetica elaborando un sistema sessagesimale. Usando il sistema sessagesimale inventarono l'[[orologio]]{{citazione necessaria}} con i relativi 60 secondi, 60 minuti e 12 ore{{citazione necessaria}} ed i 12 mesi del [[calendario]] che sono ancora in uso. Inventarono la carrozza e le formazioni militari e furono i primi ad introdurre una divisione fra [[fanteria]], [[cavalleria]] ed [[arciere|arcieri]]. Crearono inoltre il primo codice di diritto ed un sistema amministrativo completo di [[tribunale|tribunali]], [[prigione|prigioni]] e [[archivio|archivi]] governativi. Molti secoli dopo l'invenzione del cuneiforme, la pratica della scrittura si estese oltre i certificati di pagamento/debito e d'inventario e fu applicata per la prima volta nel [[2600 a.C.]] per messaggi scritti e la consegna della posta, per la storia, le leggende, la [[matematica]], le annotazioni astronomiche ed altre attività, corrispondenti generalmente ai campi di cui si occupavano insegnanti ed allievi. Di conseguenza le prime scuole convenzionali nacquero e si svilupparono sotto gli auspici del tempio principale della città-stato.
 
Ma ai Sumeri si deve soprattutto l'introduzione di un'agricoltura sistematica nell'antica Mesopotamia. [[Grano Einkorn]] e [[Emmer]], [[Hordeum vulgare|orzo]], [[pecore]] (all'inizio [[muflone|mufloni]]) e bovini (all'inizio [[Bison bonasus|bisonti europei]]) furono tra le più importanti specie coltivate ed allevate per la prima volta su larga scala.<br />
Queste innovazioni fanno sì che i Sumeri siano considerati tra le culture più creative della preistoria e della storia dell'umanità.
[[Enzo Biagi]], nel suo libro Testimone del tempo, narra di aver conosciuto in California un barbiere celibe, fedele della Chiesa [[Caldea]], che si vantava di essere l'ultimo sumero della Terra.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* [[Gian Franco Venè]], ''Il golpe fascista del 1922. Cronaca e storia della marcia su Roma'', con prefazione di [[Pietro Nenni]]
* {{Cita libro|autore=[[Mario Liverani|Liverani Mario]]|titolo=Storia Universale - Le civiltà mesopotamiche|città=Milano|editore=Corriere della sera|cid=Liverani2004|anno=2004}}
* {{cita libro | cognome=Lussu | nome=Emilio | wkautore=Emilio Lussu | titolo=[[Marcia su Roma e dintorni]] | anno=1931}}
* Liverani, Mario, ''Antico Oriente'', Laterza, 1984.
* [[Gianpasquale Santomassimo]], ''La marcia su Roma'', Giunti Editore (2000)
* Pettinato, Giovanni, ''Sumeri'', Rusconi, 1994.
* Antonino Répaci, ''La Marcia su Roma'', Rizzoli editore (1972)
* G. R. Castellino (a cura di), ''Testi sumerici e accadici'', Torino, UTET, 1977.
* [[Giulia Albanese]], ''La marcia su Roma'', GLF editori Laterza (2006)
* G. Pettinato (a cura di), ''Mitologia sumerica'', Torino, UTET, 2001 (antologia di testi mitologici sumerici in traduzione italiana).
* {{cita libro | cognome=Venè | nome=Gian Franco | wkautore=Gian Franco Venè | titolo=La lunga notte del 28 ottobre | editore = Palazzi | anno=1972 | isbn=no |cid=LungaNotte}}
* {{Cita libro|autore=E. Ascalone|titolo=Mesopotamia. Assiri, sumeri e babilonesi|città=Milano|editore=Mondadori Electa|anno=2005|id=ISBN 88-370-3276-5|cid=Ascalone2005}}
* Duccio Chiapello, ''Marcia e contromarcia su Roma. Marcello Soleri e la resa dello Stato liberale'', Aracne Editore, (2012)
* {{Cita libro|autore=S. N. Kramer|titolo=I sumeri alle radici della storia|città=Roma|editore=Newton & Compton|anno=1979|id=ISBN 88-8183-776-5|cid=Kramer1979}}
 
== Altri progettiFilmografia ==
* ''[[La marcia su Roma]]'', regia di [[Dino Risi]] (1962)
{{interprogetto|commons=Category:Sumer}}
* ''[[Amori di mezzo secolo]]'', episodio ''Dopoguerra 1920 ''con [[Alberto Sordi]], regia di [[Mario Chiari]] (1954)
* ''[[Vecchia guardia (film)|Vecchia guardia]]'', regia di [[Alessandro Blasetti]] (1935)
* ''[[Tecnica di un colpo di Stato: la marcia su Roma]]'', miniserie TV regia di [[Silvio Maestranzi]] (1978)
 
== Voci correlate ==
* [[StoriaBenito dei SumeriMussolini]]
* [[Lingua sumeraFascismo]]
* [[ScritturaGoverno cuneiformeMussolini]]
* [[EpicaRivoluzione di Gilgameshfascista]]
* [[Storia dell'Italia fascista]]
* [[Gilgamesh]]
 
* [[Sovrani di Sumer]]
== Altri progetti ==
* [[Arte sumera]]
{{interprogetto}}
* [[Astronomia sumera]]
* [[Calendario sumero]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
'''Geografia'''
* [https://query.nytimes.com/gst/abstract.html?res=9802E6DD1F39EF3ABC4950DFB6678389639EDE L'entrata a Roma del 30 ottobre] in un articolo del ''[[New York Times]]''
* {{en}} [http://www.utexas.edu/courses/classicalarch/images1/mapANEprecip.jpg Mappa della Mezza Luna fertile]
* [https://query.nytimes.com/gst/abstract.html?res=9C03E0DE1F39EF3ABC4850DFB6678389639EDE ''La grande armata fascista pronta ad entrare a Roma''] articolo del ''New York Times'' del 30 ottobre.
'''Storia'''
* {{cita web|url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerGiorno.php?year=1922&month=10&day=28|titolo=Cinquantamila Giorni}}
* {{en}} [http://ancientneareast.tripod.com/Sumer.html La storia dell'antico medio oriente]
'''Linguaggio'''
* {{en}} [http://www.sumerian.org/ Sumerian Language Page], forse il più vecchio sito internet sui Sumeri (è datato 1996).
* {{en}} [http://etcsl.orinst.ox.ac.uk/ ETCSL: The Electronic Text Corpus of Sumerian Literature], contiene la completa traduzione di 400 e più testi della letteratura sumera.
* {{en}} [http://psd.museum.upenn.edu/ PSD: The Pennsylvania Sumerian Dictionary]
 
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