Santuario della Consolata e Kings Cross: differenze tra le pagine

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{{S|Sydney}}
{{Infobox edifici religiosi
'''Kings Cross''' (o ''The Cross'' in gergo) è una località di [[Sydney]], [[Nuovo Galles del Sud]], [[Australia]]. Si trova approssimativamente nella parte orientale a due chilometri dal distretto finanziario della città (noto anche come ''The City''). È formato dai quartieri di [[Potts Point]], [[Elizabeth Bay]], [[Rushcutters]] e [[Darlinghurst]]<ref name= gregorystreetdir>Gregory's Sydney Street Directory, Gregory's Publishing Company, 2007</ref>.
|NomeEdificio= Santuario della Consolata
|Immagine= SantuarioConsolata.JPG
|Didascalia= Il Santuario visto dalla piazzetta della Consolata.
|Larghezza= 300px
|Città= [[Torino]]
|Stato= {{ITA}}
|Regione= [[Piemonte]]
|Religione= [[Cattolicesimo|Cattolica]]
|Diocesi= [[Arcidiocesi di Torino]]
|AnnoConsacr=
|StileArchitett= [[barocco]]
|InizioCostr= [[XVII secolo]]
|FineCostr= [[XVIII secolo]]
|Website=
}}
{{quote|AUGUSTAE-TAURINORUM-CONSOLATRIX-ET-PATRONA|Iscrizione sulla sommità del pronao}}
 
L'area è conosciuta come ''quartiere a luci rosse'' di [[Sydney]]. In passato sorgevano cinema e grandi teatri ma, dopo la [[Seconda guerra mondiale]], la zona ha subito l'influenza delle truppe stabilite nella vicina base navale di [[Garden Island]]. Attualmente l'area è predominata da bar, ristoranti, locali notturni, strip club e librerie per adulti.
Il nome ufficiale è '''Chiesa di Santa Maria della Consolazione''' ma è amabilmente nota come '''Santuario della Consolata''' (''la Cönsölà'' in [[piemontese]]). È una [[chiesa (architettura)|chiesa]] [[Religione cattolica|cattolica]] ubicata a ridosso della via omonima ed è uno dei luoghi di culto più antichi di [[Torino]]. È dedicato a [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], invocata con il titolo di ''Consolatrice'', nonché considerata uno dei più importanti [[santuario|santuari]] della città e della [[Arcidiocesi di Torino|Diocesi di Torino]], oltre che un vero capolavoro del [[Barocco|barocco piemontese]]. Alla sua costruzione si dedicarono grandi nomi dell'architettura, quali [[Guarino Guarini]], [[Filippo Juvarra]] e [[Carlo Ceppi]]. Fu anche luogo di preghiera amato da numerosi santi sociali piemontesi.
 
==Il nomeStoria ==
{{...}}
Il pronao del portale reca la scritta [[lingua Latina|latina]] ''Consolatrix afflictorum'' ovvero ''Consolatrice degli afflitti''. Occorrerebbe quindi chiamare la chiesa ''Santuario della Consolatrice''. Ma è da sempre stato indicato come ''Consolata'', quasi che fosse Maria ad essere consolata e non Lei consolatrice.
Il quartiere di Kings Kross non ha una storia precisa ma è stata realizzata una serie (Underbelly) che parla di cosa sia successo lì tra il 1970 e il 1999. La serie descrive i vari avvenimenti e le persone che hanno avuto un ruolo rilevante a King Kross, in particolare della corruzione nel dipartimento di polizia.
 
==La storiaPopolazione ==
È l'area maggiormente popolata dell'[[Australia]], con circa ventimila abitanti per 1.4km²<ref name= population>[http://www.smh.com.au/articles/2004/09/17/1095394002499.html At the crossroads]</ref>.
Il Santuario della Consolata ha una storia antichissima.
Come si può notare dal lato a ridosso di Via della Consolata, l'edificio sorge su una delle quattro porte romane dell'antica [[Torino|Augusta Taurinorum]]. Qui, nel V secolo il [[San Massimo di Torino|Vescovo Massimo]] fece erigere una piccola chiesa dedicata a [[Sant'Andrea]], con una cappella dedicata alla Vergine in cui venne posta un'immagine della Madonna.
 
[[File:El_Alamein_Fountain,_Sydney.jpg|thumb|El Alamein Fountain]]
Poco dopo l'anno mille, la chiesa fu sede dei [[Abbazia di Novalesa|Monaci Novalicensi]], reduci della cacciata dalla [[Valle di Susa]] da parte dei [[Saraceni]]. A loro si deve il primo ampliamento che vedrà l'edificazione di una nuova chiesa in stile [[Romanico|romanico]], sviluppata su tre navate, con un chiostro sul lato sud e il campanile, unica testimonianza ad essere giunta ai nostri giorni, che risulta ormai discostato rispetto al corpo [[barocco]] dell'attuale edificio.
== Punti di interesse ==
 
* La [[El Alamein Fountain]] è situata all'entrata dei [[Fitzroy Gardens]], all'angolo tra Darlingurst Road e Macleay Street. È un monumento alla memoria dei soldati morti nel [[1942]], durante la [[Seconda guerra mondiale]], nelle due battaglie di [[El Alamein]], [[Egitto]]. È stata disegnata nel [[1961]] dall'architetto [[Nuova Zelanda|neozelandese]] [[Robert Woodward]].
La crescente [[devozione]] che lega la città a questo santuario ha origine proprio dal quadro della Madonna che viene tuttora gelosamente conservata all'interno del santuario.
La storia, narra che l'icona, durante i vari rimaneggiamenti della chiesa andò perduta. Un [[non vedente|cieco]], il cui nome corrisponderebbe a Giovanni Ravacchio, (la grafia risulterebbe incerta: Ravais, Ravache, Ravacchi) proveniente da [[Briançon]] giunse a Torino in pellegrinaggio, sostenendo di aver ricevuto in sogno dalla Madonna precise indicazioni riguardo il recupero di quest'immagine sacra. Quando, dopo alcune insistenze presso le autorità vescovili, fu ritrovata pare che l'uomo recuperò la vista: era il [[20 giugno]] [[1104]].
A seguito di questo miracolo, la Chiesa di Sant'Andrea venne rinnovata e l'icona collocata solennemente al suo interno.
L'episodio non è suffragato da documenti ufficiali, tuttavia, esiste una lapide all'interno della chiesa (datata 1595) che pare confermare l'accaduto, in quanto riprodurebbe il testo di una pergamena ufficiale del 1104.
 
Nel 1448 si ha un ulteriore prolungamento di una campata verso l'attuale Via della Consolata ma le forme [[Barocco|barocche]] dell'attuale edificio sono frutto del radicale rimaneggiamento della precedente Chiesa di Sant'Andrea, voluto nel [[1678]] da Madama Reale [[Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours]], ad opera dell'architetto di corte [[Guarino Guarini]]. Egli spostò l'abside verso nord e trasformò la navata centrale dell'antica Chiesa di Sant'Andrea in quello che oggi è il ''corpus ellittico'', a cui si accede dall'ampio portale. L'edificio si sviluppa poi oltre questo vestibolo, con un corpo centrale a pianta esagonale, sormontato da una cupola. L'interno è un trionfo di tarsìe di marmi policromi, affreschi, stucchi e dorature di gusto tipicamente barocco.
 
I lavori di riedificazione termineranno nel [[1703]], sotto la direzione dell'architetto militare [[Antonio Bertola]]. Appena tre anni dopo, nel [[1706]], la basilica fu il fulcro della fede e della religiosità torinese durante i duri giorni dell'assedio franco-spagnolo; la città si raccomandò alla Madonna Consolata per la propria salvezza e come ''ex voto'' vennero posti, nei punti di maggiore importanza della città, una serie di piloncini recanti l'effige della Vergine e la data memoranda: 1706.
 
[[Immagine:Lapide Assedio del 1706 sulla Facciata della Consolata.jpg|thumb|300px|Lapide commemorativa dell'[[assedio di Torino del 1706|Assedio Francese del 1706]].]]
 
La sua posizione geografica sfavorevole, in quanto a ridosso delle mura di cinta della città, rese il santuario vulnerabile ai pesanti bombardamenti dell'[[assedio di Torino del 1706]] ma, malgrado le cannonate, rimase in gran parte intatto: un proiettile che colpì la base della cupola si può notare ancora oggi da Via della Consolata. Sulla parete laterale esterna è possibile infatti vedere la lapide commemorativa recante la scritta ''Proiettile Assedio Giugno 1704''. La targa riporta erroneamente il 1704 come anno dell'assedio; pur avendo la possibilità di correggere la data, si decise di lasciarla così come si può leggere ancora oggi.
 
[[Filippo Juvarra]] e, soprattutto, [[Carlo Ceppi]] contribuirono alla trasformazione del santuario. Allo Juvarra si devono i lavori di abbellimento interno, specialmente l'altare, del [[1729]]. Al torinese Carlo Ceppi i lavori di ampliamento, a metà Ottocento, che videro la realizzazione dell'elegante pronao sulla piazzetta omonima e delle cappelle ellittiche che coronano il santuario, in gusto neo-barocco.
 
Al [[1835]] è datata la colonna, oggi all'angolo con Via della Consolata, in memoria dell'epidemia di colera che imperversò sulla città.
[[Immagine:Consolata - illuminazione.jpg|thumb|200 px|left|Illuminazione del Santuario, realizzata su progetto di [[Guido Chiarelli]] nel [[1961]]]]
[[Immagine:Consolata con statua.jpg|thumb|200 px|left|Illuminazione laterale del Santuario con la statua della Madonna (foto del 1961).]]
 
==Il campanile==
 
Il campanile è l'unica testimonianza delle precedente chiesa romanica sulla quale è stato edificato l'attuale santuario
e, per tale motivo, appare discostato dal corpo barocco della chiesa.
Per la sua costruzione fu utilizzato anche del laterizio di epoca romana e alcuni rilievi marmorei ancora oggi ben visibili nella parte sottostante.
 
A base quadrata, con una lieve forma tronco-piramidale per aumentarne lo slancio, è di aspetto austero tipicamente romanico. Le facciate sono armoniosamente scandite da 7 ordini di archetti pensili, monofore, bifore e trifore. Fu sopraelevato già in epoca medievale, portando la sua altezza a 40 metri e nel 1406 fu sistemata sulla merlatura guelfa l'attuale cella campanaria.
 
Nei secoli successivi alcune finestre vennero chiuse e nel penultimo ordine fu inserito un orologio ma i sapienti lavori di restauro intrapresi nel 1940 riportarono la struttura al nobile aspetto originario.<ref>http://www.archeogat.it/torinomedievale/percorsoTAPPE/21MONsantandrea.htm</ref>
 
==La Consolata e i santi di Torino==
[[Immagine:Torino.ChiesaConsolata.jpg|thumb|thumb|300 px|Il Santuario della Consolata in una cartolina del 1936]]
I [[santo|santi]] che Torino ha avuto nei secoli sono sempre stati particolarmente legati a questo santuario. Tra essi, [[San Giuseppe Cafasso]], che è sepolto all'interno del santuario, San [[Giovanni Bosco]] e [[San Leonardo Murialdo]] che vi si recavano frequentemente.
[[Giuseppe Allamano]], fondatore dell'[[Istituto Missioni Consolata]], ne fu rettore dal [[1880]] al [[1926]].
 
==Festa==
Viene celebrata il '''20 giugno''' di ogni anno. Tale data è scelta in ricordo del [[miracolo]] del cieco di Briançon. Particolarmente importante, nel giorno della festa, è la [[processione]] per le vie cittadine.
 
==Note==
Tradizione vuole che al suo primo ampliamento abbia contribuito [[Arduino d'Ivrea|Re Arduino]] nel 1014.
La storia del Santuario della Consolata si può comunque ricollegare a 2 documenti rispettivamente del [[XI secolo|XI]] e [[XII secolo]] e cioè il [[Chronicon Novalicense]] e la [[Cronica Fruttuaria]].
 
== Note ==
<references/>
 
==Voci correlateAltri progetti ==
{{interprogetto}}
* [[Santuario di Maria Ausiliatrice]]
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.laconsolata.org/ Sito ufficiale]
 
{{portale|architettura|cattolicesimo|Torino}}
 
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Chiese di Torino|Consolata]]
{{Portale|Australia}}
[[Categoria:Santuari cattolici della provincia di Torino|Consolata di Torino]]
[[Categoria:Basiliche di Torino]]
[[Categoria:Chiese dedicate alla Consolata|Torino]]
 
[[Categoria:ChieseSobborghi di Torino|ConsolataSydney]]
[[pms:Santuari dla Consolà]]
[[Categoria:BasilicheGay di Torinovillage]]