Paolo Borsellino e Cristiano Barbarossa: differenze tra le pagine

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{{F|registi italiani|aprile 2018}}
{{nota disambigua|altre occorrenze per il nome Borsellino|[[Borsellino]]}}
{{quote|Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.”| (da L'agenda rossa di Paolo Borsellino)}}
 
{{quote|Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo.| (citato in Lirio Abbate, Peter Gomez, I complici. Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano, da Corleone al Parlamento, p. 36)}}
 
{{quote|Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe|Lenzuolo stampato commemorativo, [[Palermo]] [[1993]]}}
 
 
{{Bio
|Nome = Paolo EmanueleCristiano
|Cognome = BorsellinoBarbarossa
|Sesso = M
|LuogoNascita = PalermoRoma
|GiornoMeseNascita = 1924 gennaiomarzo
|AnnoNascita = 19391968
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 19 luglio
|AnnoMorte = 1992
|Epoca = 1900
|Attività = magistrato
|Epoca2 = 2000
|Attività = autore televisivo
|Attività2 = regista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =, i veri mandanti del suo omicidio rimangono tuttora ignoti. E' considerato un [[eroe]] [[italia]]no, alla stregua di [[Giovanni Falcone]]
}}
 
Ha vinto il [[Premio Flaiano]], il [[Premio Ilaria Alpi]], il [[Roma Fiction Fest]] ed ha ottenuto una Nomination al [[Globo d'Oro]].
== Biografia ==
Nasce a [[Palermo]] in un quartiere povero, ''La Kalsa'', dove vivono tra gli altri [[Giovanni Falcone]] e [[Tommaso Buscetta]]. Dopo aver frequentato le scuole dell'obbligo, Paolo si iscrive al [[Liceo Ginnasio Statale "Giovanni Meli"]], sezione C. Durante gli anni del liceo diventa direttore del giornale studentesco chiamato "Agorà". Nel giugno del [[1958]] si diploma con ottimi voti e l'[[11 settembre]] dello stesso anno Borsellino si iscrive a Giurisprudenza a Palermo con numero di matricola 2301. Dopo una rissa tra studenti "neri" e "rossi" finisce erroneamente anche lui di fronte al magistrato [[Cesare Terranova]] a cui dichiara la propria estraneità ai fatti. Il giudice sentenzierà che Borsellino non c'entra nulla con l'episodio.
 
Paolo Borsellino, proveniente da una famiglia di simpatie di destra, nel [[1959]] si iscrisse al [[FUAN]], acronimo di ''Fronte Universitario di Azione Nazionale'' (organizzazione giovanile del [[Movimento Sociale Italiano]], di cui rappresentava il ramo studentesco-universitario). Membro dell'esecutivo provinciale, delegato al congresso provinciale, viene eletto come rappresentante studentesco nella lista del [[FUAN]] "Fanalino" di Palermo <ref>"Paolo Borsellino" - Umberto Lucentini - 2003 - Edizioni San Paolo </ref>.
 
Il [[27 giugno]] [[1962]] all'età di 22 anni Borsellino si laurea con 110 e lode. Il titolo della tesi di laurea fu "''Il fine dell'azione delittuosa''" con relatore il professor [[Giovanni Musotto]]. Pochi giorni dopo, a causa di una malattia, muore suo padre all'età di 52 anni. Borsellino si impegna con l'ordine dei farmacisti a tenere la farmacia del padre Diego fino al raggiungimento della laurea in farmacia della sorella [[Rita Borsellino|Rita]]. Durante questo periodo la farmacia viene data in gestione per un affitto bassissimo di 120 mila lire al mese. La famiglia Borsellino è costretta a gravi rinunce e sacrifici. Riceverà l'esonero dal servizio militare poiché "unico sostentamento della famiglia".
 
Nel [[1967]] Rita compie gli studi e si laurea in farmacia, il primo stipendio da magistrato di Paolo Borsellino servirà proprio a pagare la tassa governativa.
 
Il [[23 dicembre]] [[1968]] si celebrarono le nozze tra Paolo e Agnese Piraino Leto figlia di Angelo Piraino Leto, a quel tempo [[magistrato]] presidente del tribunale di Palermo.
 
Nelle [[Elezione Presidente della Repubblica 1992|elezioni presidenziali del 1992]], i parlamentari del [[Movimento Sociale Italiano|MSI]] votarono per Paolo Borsellino come [[Presidente della Repubblica]] nel corso dell'XI scrutinio.
 
== La carriera da giudice ==
{{quote|L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E NO! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati.|Paolo Borsellino, Istituto Tecnico Professionale di [[Bassano del Grappa]] 26/01/1989}}
 
{{quote|Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo.| (citato in Lirio Abbate, Peter Gomez, I complici. Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano, da Corleone al Parlamento, p. 36)}}
 
Nel [[1963]] Borsellino partecipa con successo al concorso per entrare in magistratura ottenendo 57 voti si classifica venticinquesimo sui 110 posti in gara. Nel [[1967]] diventa [[Pretore (ordinamenti moderni)|pretore]] a [[Mazara del Vallo]]. Nel [[1969]] è pretore a [[Monreale]], dove lavora insieme ad [[Emanuele Basile]]. Proprio qui avrà modo di conoscere per la prima volta la mafia sanguinaria, quella dei corleonesi.
 
Il [[21 marzo]] [[1975]] viene trasferito a Palermo ed il [[14 luglio]] entra nell'[[giudice istruttore|ufficio istruzione affari penali]] sotto la guida di [[Rocco Chinnici]].
 
Il [[1980]] vede l'arresto dei primi sei mafiosi grazie all'indagine condotta da Basile e Borsellino, ma nello stesso anno arriva la morte di Emanuele Basile e la scorta per la famiglia Borsellino.
 
In quell'anno viene costituito il pool antimafia, dove lavorano, sotto la guida di Chinnici, tre magistrati (Falcone, Borsellino, [[Giovanni Barrile|Barrillà]]) e due commissari ([[Ninni Cassarà|Cassarà]] e [[Beppe Montana|Montana]]). Tutti i componenti del pool chiedono espressamente l'intervento dello Stato, che non arriva.
 
Il [[29 luglio]] [[1983]] viene ucciso Rocco Chinnici nell'esplosione di un'autobomba e pochi giorni dopo arriva da [[Firenze]] [[Antonino Caponnetto]]. Il pool vuole una mobilitazione generale contro la mafia. Nel [[1984]] viene arrestato [[Vito Ciancimino]], mentre [[Tommaso Buscetta]] ("Don Masino", come viene chiamato nell'ambiente mafioso), arrestato a [[San Paolo del Brasile]] ed estradato in Italia, inizia a collaborare con la giustizia.
 
Buscetta descrive una mafia di cui fino ad allora si sapeva poco o nulla e la descrive in maniera molto dettagliata. Nel [[1985]] però vengono uccisi da Cosa Nostra, a pochi giorni l'uno dall'altro, i commissari [[Giuseppe Montana]] e [[Ninni Cassarà]]. Falcone e Borsellino vengono trasferiti nella foresteria del carcere dell'[[Asinara]], dove iniziano a scrivere l'istruttoria per il maxiprocesso. Si seppe in seguito che l'amministrazione penitenziaria richiese ai due magistrati il rimborso spese ed un indennizzo per il soggiorno trascorsovi.
 
Il [[19 dicembre]] [[1986]] Borsellino viene nominato Procuratore della Repubblica di [[Marsala]]. Nel [[1987]] Caponnetto lascia il pool per motivi di salute e tutti (Borsellino compreso) si aspettano la nomina di Falcone, ma il [[Consiglio Superiore della Magistratura]] (CSM) non la vede nella stessa maniera e nasce la paura di vedere il pool sciolto.
 
Borsellino parla dovunque e racconta quel che accade alla procura di Palermo: per questo motivo rischia il provvedimento disciplinare e solo grazie all'intervento del [[Presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga]] si decide di indagare su ciò che succede nel palazzo di Giustizia.
 
Il [[31 luglio]] il CSM convoca Borsellino che rinnova accuse e perplessità. Il [[14 settembre]] [[Antonino Meli]] diventa (per anzianità) il capo del pool; Borsellino torna a Marsala, dove riprende a lavorare alacremente insieme a giovani magistrati, alcuni di prima nomina. Inizia in quei giorni il dibattito per la costituzione di una Superprocura e su chi porne a capo. Falcone va a [[Roma]] per prendere il comando della direzione affari penali e preme per l'istituzione della Superprocura.
 
Con Falcone a Roma, Borsellino chiede il trasferimento alla Procura di Palermo e l'[[11 dicembre]] [[1991]] Paolo Borsellino, insieme al sostituto [[Antonio Ingroia]], torna operativo alla Procura di Palermo, come Procuratore aggiunto.
 
Il [[23 maggio]] [[1992]] nell'[[attentato di Capaci]] perdono la vita Giovanni Falcone, la moglie [[Francesca Morvillo]] e tre agenti della scorta, [[Antonio Montinaro]], [[Vito Schifani]] e [[Rocco di Cillo]].[Paolo Borsellino, intraprenderà la sua ultima lotta contro il tempo, che durerà appena altri cinquantotto giorni, indagando nel tentativo di dare giustizia all'amico Giovanni Falcone.
 
 
 
 
'''Nella sua ultima intervista, avuta luogo il 21 Maggio 1992 da Jean Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi, Borsellino riferì delle possibili correlazioni tra i [[mafiosi]] di [[Cosa Nostra]] e di ricchi uomini d’affari come il futuro [[Primo Ministro]] [[Silvio Berlusconi]]. L’intervista ha sorprendentemente ricevuto scarsa visibilità nella televisione italiana pubblica e privata fino ai giorni nostri. Fu trasmessa una sola volta dal canale satellitare RaiNews24 nel 2000, in una versione ridotta lunga solo trenta minuti (la versione originale dura cinquanta minuti).[http://en.wikipedia.org/wiki/Paolo_Borsellino ]'''
 
In questa sua ultima intervista Paolo Borsellino parla anche dei legami tra la mafia e l'ambiente industriale milanese e del Nord Italia in generale, facendo riferimento, tra le altre cose, a indagini in corso sui rapporti tra [[Marcello Dell'Utri]], [[Vittorio Mangano]] e [[Silvio Berlusconi]].
 
Poco tempo prima di morire Paolo Borsellino preoccupato per la sua vita lascio un indizio molto significativo circa i veri mandanti del suo omicidio:
“Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.” (da L'agenda rossa di Paolo Borsellino)http://it.wikiquote.org/wiki/Paolo_Borsellino
 
Alla domanda se fosse [[Mangano]] un "pesce pilota" della mafia al Nord, Borsellino risponde che egli era sicuramente una "testa di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord d'Italia". Sui rapporti con [[Berlusconi]] invece si astiene da giudizi definitivi non sentendosi autorizzato a parlare di inchieste giudiziarie in corso da parte di altri magistrati. Recentemente, in occasione della campagna elettorale per le elezioni politiche del 2008, l'attuale [[presidente del consiglio dei ministri]] [[Silvio Berlusconi]] ha avuto modo di condividere a piena voce l'opinione di [[Marcello Dell'Utri]] in a merito a [[Vittorio Mangano]]: "egli fu, a modo suo, un eroe". [ http://notiziapolitica.blogspot.com/2008/04/per-berlusconi-e-dellutri-mangano-un.html 2]
 
 
=== La [[strage di via d'Amelio]] ===
Il [[19 luglio]] [[1992]], dopo aver pranzato a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si reca insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove vive sua madre.
 
Una [[Fiat 126]] parcheggiata nei pressi dell'abitazione della madre con circa 100 kg di [[tritolo]] a bordo esplode, uccidendo oltre a Paolo Borsellino anche i cinque agenti di scorta [[Emanuela Loi]] (prima donna della [[Polizia di Stato]] caduta in servizio), [[Agostino Catalano (poliziotto)|Agostino Catalano]], [[Vincenzo Li Muli]], [[Walter Eddie Cosina]] e [[Claudio Traina]]. L'unico sopravvissuto è [[Antonino Vullo]].
Pochi giorni prima di essere ucciso, durante un incontro organizzato dalla rivista ''[[MicroMega (rivista)|MicroMega]]'', Borsellino parlò della sua condizione di "condannato a morte". Sapeva bene che il suo omicidio sarebbe stato eseguito ma non voluto da Cosa Nostra e sapeva ancora meglio che i veri mandanti del suo omicidio non erano pubblicamente riconosciuti come "mafiosi" e che difficilmente si sarebbero lasciati scappare le loro vittime designate. “Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.” (da L'agenda rossa di Paolo Borsellino)http://it.wikiquote.org/wiki/Paolo_Borsellino
[[Immagine:Paolo Borsellino tree.jpg|thumb|200px|left|via D'Amelio: l'albero che ricorda il luogo dell'uccisione di Paolo Borsellino e della sua scorta]]
 
===Le dichiarazioni pubbliche===
Borsellino, in vita, rilasciò interviste e partecipò a numerosi convegni per denunciare l'isolamento dei giudici e l'incapacità o la mancata volontà da parte della politica di dare risposte serie e convinte alla lotta alla criminalità. In una di queste Borsellino descrive le ragioni che hanno portato all'omicidio del giudice [[Rosario Livatino]] e prefigura la fine (che poi egli stesso farà) che ogni giudice "sovraesposto" è destinato a fare.<ref>La denuncia politica di Borsellino http://www.youtube.com/watch?v=9SqqNyfKQ3Q</ref>
 
===L'eredità===
La figura di Paolo Borsellino, come quella di [[Giovanni Falcone]], ha lasciato un grande esempio nella società civile e nelle istituzioni.
[[Immagine:Plaque Falcone-Borsellino.gif|thumb|right|200px|Un rosone in bronzo, opera di [[Tommaso Geraci]], commemora insieme Falcone e Borsellino all'aeroporto loro dedicato di Palermo. Nell'iscrizione, si legge: "''L'orgoglio della Nuova Sicilia''"]]
Alla sua memoria sono state intitolate numerose scuole e associazioni, nonché l'[[aeroporto]] [[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi|internazionale di Punta Raisi]] ([[Palermo]]) e un'aula della facoltà di [[Giurisprudenza]] all'[[Università]] di [[Roma]] [[La Sapienza]].
 
[[Immagine:falcone_borsellino-francobollo.gif|thumb|left|200px|Francobollo commemorativo]]
 
Anche il [[cinema]] e la [[televisione]] hanno onorato la memoria di Borsellino, 5 fino ad oggi sono state le pellicole dedicate, in tutto o in parte, alla vita del magistrato palermitano:
* ''[[Giovanni Falcone (film)|Giovanni Falcone]]'' di [[Giuseppe Ferrara]];
* ''[[I giudici]]'' di [[Ricky Tognazzi]];
* ''[[Gli angeli di Borsellino]]'' di [[Rocco Cesareo]];
* ''[[Paolo Borsellino (miniserie televisiva)|Paolo Borsellino]]'', miniserie televisiva del [[2004]] di [[Gianluca Maria Tavarelli]];
* ''[[Paolo Borsellino - Essendo Stato]]'', scritto e diretto da [[Ruggero Cappuccio]].
 
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine=Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|motivazione=Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Palermo, esercitava la propria missione con profondo impegno e grande coraggio, dedicando ogni sua energia a respingere con rigorosa coerenza la proterva sfida lanciata dalle organizzazioni mafiose allo Stato democratico. Nonostante le continue e gravi minacce, proseguiva con zelo ed eroica determinazione il suo duro lavoro di investigatore, ma veniva barbaramente trucidato in un vile agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificando la propria esistenza, vissuta al servizio dei più alti ideali di giustizia e delle Istituzioni.
|luogo=[[Palermo]], [[19 luglio]] [[1992]]
}}
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* ''Giustizia e Verità. Gli scritti inediti di Paolo Borsellino'', a cura di Giorgio Bongiovanni, Ed. Associazione Culturale Falcone e Borsellino, 2003
* Rita Borsellino, ''Il sorriso di Paolo'', EdiArgo, Ragusa, 2005
* Umberto Lucentini, ''Paolo Borsellino. Il valore di una vita'', Mondadori, 1994
* Giammaria Monti, ''Falcone e Borsellino: la calunnia il tradimento la tragedia'', Editori Riuniti, 1996
* Leone Zingales, ''Paolo Borsellino - una vita contro la mafia'', Limina, 2005
* Rita Borsellino, ''Fare memoria per non dimenticare e capire'', Maria Pacini Fazzi Editore, 2002
* Sandra Rizza e Giuseppe Lo Bianco, ''L'agenda rossa di Paolo Borsellino'', [[Chiarelettere]], 2007
* Fondazione Progetto Legalità Onlus in memoria di Paolo Borsellino e di tutte el altre vittime della mafia, "La memoria ritrovata. Storie delle vittime della mafia raccontate dalle scuole", [[Palumbo (editore)|Palumbo Editore]], 2005
 
==Voci correlate==
*[[Strage di via d'Amelio]]
*''[[Paolo Borsellino (miniserie televisiva)]]''
*[[Rita Borsellino]]
 
Ha scritto, diretto, curato la fotografia e co-prodotto il film - [[documentario]] [[A Slum Symphony]], trasmesso in [[Italia]] in prima serata su [[Rai3]] e in [[Giappone]], [[Paesi Bassi]], [[Spagna]], [[Cina]], [[Australia]], [[Irlanda]], [[Canada]] e altri paesi ancora. Ha scritto e diretto il film verità ''[[L'infiltrato - Operazione clinica degli orrori]]'' trasmesso in prima serata sempre su [[Rai3]]. Con ''[[Indagine Villa Borea]]'', un documentario sui terribili maltrattamenti a danno degli anziani in una casa di riposo di [[Sanremo]] ha vinto il [[Premio Ilaria Alpi]] (Premio Speciale Auser). Ha scritto, diretto e ideato assieme a Fulvio Benelli il programma di film documentari di [[prima serata]] incentrati sui grandi casi giudiziari, ''[[Tutta la verità (programma televisivo)|Tutta la verità]]'', per [[Discovery Channel (Italia)]] in onda su NOVE dell'aprile 2018 con le prime due puntate dedicate alla [[Strage di Erba]] e al [[Delitto di Avetrana]]. La seconda stagione del 2019 ha visto in onda le puntate "Giallo Pantani" dedicata agli aspetti controversi della sospensione dal [[Giro d'Italia]] e della morte del campione di ciclismo [[Marco Pantani]], "Il [[Delitto di Garlasco]]" e in due parti “L'Enigma del Mostro di Firenze" dedicato appunto alle vicende del [[Mostro di Firenze]] dal [[1968]] sino agli ultimissimi sviluppi d'indagine.
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q=Paolo Borsellino}}
 
Come [[regista]] e [[autore]] del programma televisivo ''[[Superquark]]'', [[RAI1]], ha realizzato oltre settanta servizi e [[reportage]] di vario genere, dal [[terremoto]] a [[L'Aquila]], ai vulcani in [[Islanda]], dal boom economico brasiliano sino ai segreti del [[Futbol Club Barcelona]], dalle coltivazioni di [[coca]] in [[Colombia]] fino alle scuole in [[Danimarca]] e [[Polonia]], dalle tecniche di [[restauro]] sino ai temi legati alla [[Sanità]], oltre a numerosi servizi di divulgazione scientifica e tecnologica. Ha inoltre ricevuto il [[Premio Flaiano]] per la televisione e il [[Roma Fiction Fest]], oltre a una nomination al [[Globo d'Oro]] con il film documentario ''[[A Slum Symphony]]'': un lungometraggio sul Sistema di Orchestre Sinfoniche Infantili del Venezuela fondato da [[José Antonio Abreu]]. Nel 2012 è ideatore e autore di ''[[Sirene (programma televisivo)|Sirene]]'', in onda su [[Rai3]] per il quale ha realizzato la regia di numerosi reportage sulle differenti mafie, italiane e straniere, presenti nel nostro paese, dalla [[Mafia Cinese]], sino alla [['ndrangheta]] e la [[camorra]]. Programma di cui ha curato la nuova edizione nel 2019 in onda su Nove, con un documentario, tra gli altri, dedicato alla [[mafia nigeriana]].
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=BigDownload&id=1902 Video di Paolo Borsellino]: incontro del 26 gennaio del 1989 con gli studenti di Istituto professionale di Stato per il commercio "Remondini" di Bassano del Grappa
* [http://www.falconeborsellino.net/ Sito del libro Falcone Borsellino, misteri di stato]
* [http://www.terzoocchio.org/intervista_paolo_borsellino.php L'ultima intervista ufficiale a Paolo Borsellino] : l'intervista rilasciata da Paolo Borsellino ai giornalisti Jean Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi il 19 maggio 1992, due mesi prima della sua morte. L'intervista mandata in onda da RaiNews 24 nel 2000 è di trenta minuti, mentre l'intervista originale era di cinquanta minuti. In questa sua ultima intervista Paolo Borsellino parla anche dei legami tra la mafia e l'ambiente industriale milanese e del Nord Italia, facendo riferimento, tra gli altri, a [[Marcello Dell'Utri]], [[Vittorio Mangano]] e [[Silvio Berlusconi]].[http://www.scudit.net/mdfalconeinter.htm]
* [http://video.google.com/videoplay?docid=2207923928642748192&q=borsellino+dell%27utri/ Video dell'ultima intervista a Borsellino]
* [http://liquida.noblogs.org/post/2006/12/26/25-giugno-1992-ultimo-intervento-pubblico-di-paolo-borsellino L'ultimo intervento pubblico di Paolo Borsellino] prima di essere ucciso. Nell'atrio della biblioteca comunale di Palermo, il 25 giugno 1992 Paolo Borsellino ricorda la figura di [[Giovanni Falcone]]
*[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=154 Paolo Borsellino. La storia del magistrato ucciso dalla mafia] La Storia siamo Noi - Rai Educational
* [http://www.progettolegalita.it. Sito della Fondazione Progetto Legalità onlus in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia]
* [http://www.19luglio1992.com/ Sito dedicato alla vita di Paolo Borsellino]
* [http://www.rai.tv/mpprogramma/0,,Eventi-SpecialeFalconeBorsellino%5E16%5E118340%5Et-1,00.html Sito con video della Rai dedicato a Paolo Borsellino e a Giovanni Falcone]
 
Sempre per Raitre ha diretto "Lo sguardo negato: l'Iraq prima e dopo la guerra" ("Irak,&nbsp;un nouveau regard", Histoire), un [[documentario]] sull'[[Iraq]] girato tra il periodo immediatamente precedente all'inizio della [[Seconda Guerra del Golfo]] e quello successivo alla dichiarazione della fine delle ostilità. Negli anni '90 ha collaborato alla regia con [[Paolo Brunatto]] e scritto per Rai3 i documentari ''Lungo il Fiume'' sugli [[indios]] del fiume [[Orinoco]], nella foresta amazzonica del [[Venezuela]] e ''Angeli & Killer'' sui baby [[Sicario|sicari]] di [[Medellín]]. Sempre in Colombia ha realizzato "Gli Aquiloni" (Rai3), sul quarantennale conflitto tra [[guerriglia]], [[paramilitari]] ed Esercito. Per [[Rai3]] ha realizzato "Bananas", girato in [[Guatemala]], sulle difficili condizioni dei lavoratori del settore bananiero. Per La7 ha realizzato "Ultima Leva" un documentario in 4 puntate sull'ultimo anno di [[Servizio militare di leva in Italia]]. Nel 2017 ha scritto e diretto "A Single Origin" un documentario di viaggio in quattro puntate per [[Rai2]] realizzato tra [[Brasile]] e [[Perù]] con l'esploratore [[Alex Bellini]], oltre a [[Zico]] e la campionessa di [[surf]] [[Sofía Mulánovich]].
{{Cosa Nostra}}
{{Portale|Biografie|diritto}}
 
Produce, scrive e dirige la docu-fiction ''Sua Maestà Anatomica - Morgagni Oggi'', presentata nel 2019, dedicata alla figura del fondatore dell'anatomia patologica, [[Giovan Battista Morgagni]].
 
==Collegamenti esterni==
[[Categoria:Lotta alla mafia|Borsellino, Paolo]]
*[https://web.archive.org/web/20151006045113/http://www.schermaglie.it/primopiano/1657/a-slum-symphony-intervista-a-cristiano-barbarossa A Slum Symphony - Intervista a *http://bocca.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/12/16/20148/
[[Categoria:Vittime della mafia|Borsellino, Paolo]]
[[Categoria:Persone morte assassinate|Borsellino, Paolo]]
[[Categoria:Personalità legate a Palermo|Borsellino, Paolo]]
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor civile|Borsellino, Paolo]]
[[Categoria:Personalità legate a Mazara del Vallo]]
 
{{portale|biografie|cinema|televisione}}
[[cs:Paolo Borsellino]]
[[Categoria:Registi televisivi italiani]]
[[de:Paolo Borsellino]]
[[en:Paolo Borsellino]]
[[eo:Paolo Borsellino]]
[[es:Paolo Borsellino]]
[[fr:Paolo Borsellino]]
[[he:פאולו בורסלינו]]
[[ja:パオロ・ボルセリーノ]]
[[la:Paulus Borsellino]]
[[no:Paolo Borsellino]]
[[pl:Paolo Borsellino]]
[[pt:Paolo Borsellino]]
[[ru:Борселлино, Паоло]]
[[scn:Pàulu Borsellinu]]
[[sk:Paolo Borsellino]]
[[sr:Паоло Борселино]]
[[sv:Paolo Borsellino]]
[[vec:Paolo Borsellino]]