Basilica della Santissima Annunziata e I musicanti: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|descrizione=l'omonimo brano musicale di [[Francesco De Gregori]]|titolo=I musicanti (Francesco De Gregori)}}
{{nd}}
{{Album
{{Edificio religioso
|titolo = I musicanti
|NomeEdificio = Basilica della Santissima Annunziata
|titoloalfa = Musicanti, I
|Immagine = Santissima Annunziata 2013-09-17.jpg
|artista = Ricchi e Poveri
|Didascalia = Esterno
|tipo album = Studio
|Larghezza =
|giornomese =
|Città = [[Firenze]]
|anno = 1976
|Regione = [[Toscana]]
|SiglaStatopostdata = ITA
|etichetta = [[Fonit Cetra]]
|Religione = [[Cattolicesimo|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|produttore = [[Sergio Bardotti]]
|AnnoConsacr =
|durata = 36:30
|Architetto =
|formati = • [[33 giri]]<br />• [[Musicassetta]]<br />• [[CD]] (ristampa del 2012)<br />• [[Download digitale]] (dal 2012)
|StileArchitett = [[architettura rinascimentale|rinascimentale]], [[architettura barocca|barocco]]
|genere = Pop
|InizioCostr = [[1250]]
|genere2 = Musica per bambini
|FineCostr = [[1857]]
|registrato = [[1975]]
|Website =
|Note numero di dischi = 1
|numero di tracce = 13
|numero dischi d'oro =
|numero dischi di platino =
|note =
|precedente = [[Ricchi & Poveri (1976)|Ricchi & Poveri]]
|anno precedente = 1976
|successivo = [[Questo amore (album)|Questo amore]]
|anno successivo = 1978
}}
 
'''''I musicanti''''' è un album del gruppo vocale dei [[Ricchi e Poveri]], pubblicato nel [[1976]], quando la band era ancora un quartetto polifonico, e vi militava la cantante [[Genova|genovese]] [[Marina Occhiena]] (uscita dalla formazione all'inizio del [[1981]]). Con i brani intitolati ''I-o bao coccodè miao'' e ''Il mio canto'', inclusi nel 33 giri, i Ricchi e Poveri partecipano quell'anno, per la quinta volta (l'ultima volta in quattro), al [[Festival di Sanremo 1976|Festival di Sanremo]]. Le due canzoni presentate alla manifestazione ligure, nonostante il modesto successo ottenuto nella classifica finale (13º posto), vengono comunque abbinate in un 45 giri, pubblicato con il titolo collettivo di ''2 storie dei musicanti'', con ''I-o Bao coccodè miao (parte I)'', sul lato A, e ''Il mio canto (parte II)'', sul lato B. Questo nuovo progetto discografico, indirizzato soprattutto ai più piccoli, consiste in una favola musicale ispirata al racconto dei fratelli Grimm "I musicanti di Brema". I pezzi sono musicati da [[Luis Bacalov]] mentre i testi sono scritti da [[Sergio Bardotti]]. Successivamente, sempre nel corso del 1976, esce un secondo singolo, contenente altri due brani tratti dall'album, ''Storia di una gatta'', sul lato A, e ''La città dei desideri'', sul lato B. In seguito, usciranno altri 45 giri tutti realizzati dall'etichetta [[Fonit Cetra]] per la serie [[Catalogo Fonit Cetra#45 giri Cetra serie SPB|SPB]] (musica per bambini).
La '''basilica della Santissima Annunziata''' è il principale santuario mariano di [[Firenze]], casa madre dell'ordine [[Serviti|servita]]. La chiesa è collocata nell'[[Piazza Santissima Annunziata|omonima piazza]] nella parte nord-est del centro cittadino, vicino allo [[Spedale degli Innocenti]] ed è stata per secoli al centro della vita della città (per esempio il [[25 marzo]], in occasione del [[Stile dell'Incarnazione|capodanno toscano]]).
 
== Storia della chiesaTracce ==
Tutti i brani sono composti da [[Sergio Bardotti]]/[[Luis Bacalov]].
Esisteva in questa zona, tradizionalmente dal [[1081]], un oratorio fondato ai tempi di [[Matilde di Canossa]] come ex-voto per la fine dell'assedio di [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]] e dedicato alla Madonna. Nel [[1233]] era pressoché abbandonato, e fu chiesto al vescovo [[Ardengo Trotti]] da [[sette santi|sette giovani fiorentini]] che avevano avuto una doppia visione della Vergine piangente per le continue discordie cittadine, il 15 agosto e l'8 settembre di quell'anno. Con la dedica a Maria Addolorata, fondarono una compagnia, ritirandosi in penitenza e in preghiera su un monte ai limiti del [[Mugello]] detto "Asinario", oggi contratto in [[Montesenario]], a 18&nbsp;km a nord della città. La strada per tale romitorio passava proprio fuori dalla [[Porta di Balla]] che affacciava sull'attuale [[via de' Servi]], e l'oratorio sul sito della futura basilica era particolarmente conveniente nei loro spostamenti.
 
# ''I-o bao coccodè miao'' - 2:11
Nel [[1250]] la compagnia, che intanto era stata rititolata popolarmente come dei [[Servi di Maria]], pose la prima pietra per la costruzione di una più grande basilica. Questa prima chiesa, e il convento annesso, furono detti di Santa Maria dei Servi di Cafaggio, dai nomi dell'Ordine religioso e del luogo dove venne edificata, situato fuori delle mura di Firenze e della [[Porta di Balla]]. La prima notizia sicura sulla sua costruzione è un atto notarile del 17 marzo 1250 con il quale il vescovo di [[Siena]] Bonfiglio - la sede di Firenze era allora vacante - concesse ai frati di edificare una chiesa presso le mura, consegnando anche la prima pietra. La prima pietra fu evidentemente posta il 25 marzo [[1250]], festività dell'[[Annunciazione]] che in quell'anno cadeva il [[Venerdì Santo]]. L'anno dopo la chiesa era terminata almeno nelle strutture principali.
# ''L'asino'' - 3:20
[[File:Basilica della santissima annunziata, annunciazione miracolosa.JPG|thumb|left|L'affresco miracoloso]]
# ''Il cane'' - 2:47
# ''La gallina'' - 3:35
# ''Storia di una gatta'' - 3:34
# ''La città dei desideri'' - 3:53
# ''Il mio canto'' - 4:57
# ''L'albergo del buon padrone'' - 0:37
# ''La battaglia'' - 3:37
# ''Tutti uniti'' - 3:13
# ''Acqua acquetta'' - 2:03
# ''Tutti uniti (reprise)'' - 1:31
# ''I-o bao coccodè miao (reprise)'' - 0:38
 
==Crediti==
Nel [[1252]], secondo una leggenda, i Servi di Maria vollero far dipingere l'affresco della loro [[Vergine Gloriosa]], l<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'', da un pittore chiamato Bartolomeo, che mise tutta la sua perizia per rappresentare degnamente la scena. Ma nonostante diversi tentativi, fu preso da sfiducia perché non riusciva a dipingere il volto della Vergine. Cadde così in una strana sonnolenza e al risveglio, per miracolo, il volto apparve già dipinto, completato da un angelo. L'affresco che nei tempi successivi darà il nome alla chiesa, tuttora conservato nella cappella dell'Annunziata, divenne presto oggetto di grande venerazione e di profonda devozione da parte dei fiorentini. Infatti nel [[1255]] il Comune di Firenze fece tracciare una strada, l'odierna [[via dei Servi]], che dalla Porta di Balla conduceva a Santa Maria dei Servi, mentre i frati comperavano il terreno per creare la piazza ([[1299]], grazie alla donazione da parte del Comune di 400 fiorini d'oro). Nel secolo successivo la chiesa e il convento vennero inclusi nella cinta muraria trecentesca.
* [[Luis Enriquez]]: arrangiamenti
* [[Sergio Bardotti]]: produzione
* Ed. Usignolo: edizioni musicali
 
==Dettagli pubblicazione==
Intorno al [[1280]] la chiesa doveva avere una pianta rettangolare, facciata a capanna volta a meridione e una piccola abside circolare. Verso la fine del secolo fu rifatto il pavimento e gli stalli del coro vennero intagliati dal maestro [[Guglielmo di Calabria]]. Altri maestri che lavorarono a Santa Maria dei Servi in questo periodo furono [[Datuccio dal Palagio]], [[Daldo]] e il pittore [[Calandrino]], che decorò l'occhio della chiesa.
{| class="wikitable"
Nella prima metà del Trecento sono costruite varie cappelle e altari: S. Anna, San Biagio, San Martino della famiglia Guadagni, Sant'Iacopo, San Michele Arcangelo, Santa Maria del Purgatorio, Sant'Ansano e la SS. Annunziata.
! Paese
A metà del Trecento i maestri [[Neri di Fioravante]] e [[Giovanni di Fioravante]] ampliano la chiesa, creando una crociera e le cappelle di San Donnino dei Falconieri. Nel [[1384]] fra [[Andrea da Faenza]], padre Generale dei Servi di Maria, affidò la direzione di altri lavori importanti all'architetto [[Antonio Pucci (notabile)|Antonio Pucci]].
! Data
 
! Etichetta
Il 18 ottobre [[1444]] fu posta la prima pietra della tribuna. Progettista e direttore dei lavori fu [[Michelozzo]] di Bartolommeo che costruì o restaurò anche la sagrestia, la cappella Villani, la cappella della Madonna, il [[Chiostrino dei Voti]], l'oratorio di San Sebastiano e la parte sinistra della navata. I lavori durarono fino al [[1453]] e ripresero nel [[1460]] sotto la direzione di [[Antonio Manetti]] (sua è la parte centrale del porticato). A seguito di problemi finanziari, i frati offrirono il patronato della fabbrica a [[Ludovico III Gonzaga]], marchese di [[Mantova]] e finalmente, nel [[1477]], dopo lievi modifiche al progetto precedente di [[Leon Battista Alberti]], la tribuna fu inaugurata.
! Formato
 
! Nº Catalogo
Nel [[1481]] furono terminati i lavori alla navata centrale. La chiesa si presentò così coperta con un tetto a capriate, con pilastri, archi e cornicioni in pietra serena.
 
Nel Cinquecento i lavori alla chiesa subirono un rallentamento. Tuttavia furono dipinti gli affreschi del [[Chiostrino dei Voti]], in fretta e furia prima dell'arrivo solenne di [[Leone X]] in città nel [[1513]]; in quell'occasione fu collocato anche lo [[stemma mediceo]] sulla piazza e [[Fede e Carità|gli affreschi]] di un giovanissimo [[Pontormo]], oggi sostituiti da copie. Il 17 gennaio [[1516]], il cardinale [[Antonio del Monte]], legato di [[Leone X]], consacrò solennemente la chiesa.
 
Negli ultimi decenni del [[XVI secolo]] fu aggiunto il portico esterno su finanziamento della famiglia [[Pucci]] (dei quali è presente lo stemma con la "testa di moro" marmorea sia nel pavimento sia ai lati del portico sui pilasti angolari) nel [[1601]] dall'architetto [[Giovanni Battista Caccini]], per raccordare la facciata alla decorazione della piazza. Rispetto alle analoghe arcate dello [[Spedale degli Innocenti]] e del [[Loggiato dei Serviti]], le colonne furono impostate più alte, perché per accedere alla chiesa non esisteva la scalinata come negli altri edifici: in tal modo si poté mantenere l'altezza degli archi dei tre loggiati tutti allo stesso livello.
 
Nel [[1664]] [[Mattia de' Medici]] figlio di [[Cosimo II]] dette il suo aiuto a costruire il soffitto della chiesa. Fu disegnato da [[Baldassarre Franceschini]] detto il [[Volterrano]] che vi dipinse la ''Madonna Assunta''. Il coro fu rivestito all'esterno di marmi e pietra serena e nel [[1680]] il Volterrano cominciò ad affrescare la cupola, terminandola tre anni dopo.
 
Nel [[1687]] i frati decisero di rivestire la parte inferiore della chiesa con marmi, stucchi e dipinti. Tra il [[1783]] e il [[1795]] fu ripavimentata e le molte e ricche lapidi tombali che erano nel pavimento andarono disperse.
 
Nel gennaio del [[1806]] [[papa Pio VII]] la elevò alla dignità di [[basilica minore]]<ref>[http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm ''Catholic.org - Basilicas in Italy'']</ref>.
 
Nel [[1857]] fu effettuato un ultimo grandioso restauro ad opera dell'architetto [[Giuseppe Poggi]]. La chiesa fu riaperta al pubblico il 20 agosto dello stesso anno alla presenza di [[papa Pio IX]] che celebrò all'altare della Madonna.
 
Per donare l'olio da ardere che doveva servire tutto l'anno per le lampade della cappella dell'Annunciazione miracolosa, si effettuava una peculiare cerimonia, alla mattina della domenica in Albis da parte di una compagnia laico-religiosa, con il parroco della parrocchia d'appartenenza che si muoveva dalla propria sede per raggiungere in processione l'altare della Santissima Annunziata. La pittoresca cerimonia vedeva alla testa del corteo un somarello che portava a ''bastina'', cioè sulla groppa, coperta da una bella gualdrappa, due mezzi barili d'olio ed un bambino di tre o quattro anni vestito da angioletto. La gente era attratta dalla semplice ma particolare cerimonia, definita "dell'Angiolino".
 
== Esterno ==
Sopra l'arco centrale del portico esterno sono rimaste tracce di affreschi, eseguiti fra il [[1513]] e il [[1514]] dal [[Pontormo]], mentre il portale centrale è sormontato da un<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'' a mosaico di [[Davide Ghirlandaio]] ([[1509]]).
 
=== L'atrio anteriore ===
{{Vedi anche|Chiostrino dei Voti}}
Dal portico si accede ad un piccolo atrio antistante la chiesa, detto "chiostro dei Voti", perché vi furono esposti nel corso dei secoli quadretti votivi e statue di legno o gesso decorate, tolti dalla sede e distrutti definitivamente nel [[1785]] sembra per suggerimento del granduca [[giansenismo|giansenista]] [[Pietro Leopoldo di Lorena]].
 
A forma di quadrilatero, il chiostrino fu iniziato nel [[1447]] su disegno di [[Michelozzo]] ed è abbellito da svelte colonne di ordine [[corinzio]] che reggono gli archi.
 
Notissimi sono gli affreschi che ne decorano le pareti, eseguiti per narrare la vita della Madonna e la storia di [[san Filippo Benizi|Filippo Benizzi]], fucina della "maniera" a Firenze in cui lavorarono [[Andrea del Sarto]], [[Pontormo]], [[Rosso Fiorentino]].
 
=== Oratorio di San Sebastiano ===
Sotto il loggiato, la porta a destra dell'entrata centrale conduce nell'Oratorio di San Sebastiano, eretto dalla famiglia [[Pucci]] nel [[1452]] su progetto di [[Michelozzo]]. Il corpo della chiesetta e l'arco divisorio delle volte non hanno subito trasformazioni. Il presbiterio fu rifatto nel [[1608]] su disegno di [[Giovanni Caccini]] e terminato da [[Gherardo Silvani]]. La volta è affrescata dal [[Poccetti]], le tele sono del Paggi e del [[aurelio Lomi|Lomi]], e le due statue, del [[Novelli]]. Sull'altare, la ''Natività di Maria'' è copiata dal [[Cigoli]].
 
Per questo oratorio [[Piero del Pollaiolo]] nel [[1475]] dipinse il suo capolavoro, il ''[[Martirio di San Sebastiano (Piero del Pollaiolo)|Martirio di san Sebastiano]]'', oggi alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery]] di [[Londra]].
 
== Interno della chiesa ==
[[File:Basilica della santissima annunziata,interno.JPG|thumb|Il sontuoso interno ricorda più le basiliche romane che le sobrie chiese fiorentine]]
La chiesa presenta una bella decorazione barocca ben visibile nel soffitto del [[Volterrano]] e nella profusione di marmi, stucchi e dorature. I grandi quadri in alto, tra i finestroni, narrano i più famosi ''Miracoli della Madonna'' e furono dipinti quasi tutti da [[Cosimo Ulivelli]] ([[1671]]). Il primo a destra invece è di [[Giovanni Fiammingo]], e l'ultimo a sinistra, di [[Ferdinando Folchi]]. I cori d'angeli sopra i due organi sono di [[Alessandro Nani]] a destra, e di [[Alessandro Rosi]] a sinistra.
 
Le pitture dei medaglioni (1693-1702) sono di [[Tommaso Redi]], di [[Pietro Dandini]], di [[Alessandro Gherardini]], e gli stucchi di [[Vittorio Barbieri]], [[Carlo Marcellini]] e [[Giovanni Battista Comasco]]. Da notare sopra il secondo medaglione a destra una finestra con grata dorata: la ''finestra dei Principi'', dalla quale la famiglia del Granduca, venendo dal [[Palazzo della Crocetta]] (oggi [[Museo archeologico nazionale di Firenze|Museo Archeologico]]), poteva assistere in privato alle funzioni liturgiche che si svolgevano nella Cappella della Madonna.
 
===Controfacciata===
==== Cappella della Santissima Annunziata ====
[[File:Ss annunziata, altare dell'annunciazione.JPG|thumb|La Cappella della Santissima Annunziata]]
Si tratta del nucleo più antico della chiesa. Qui si hanno notizie di un altare nella chiesa con l'immagine di Maria Santissima Annunziata fin dal [[1341]]: i documenti non fanno che parlare di offerte, di lampade, di ex voto. ''Quivi'' - disse [[Michelangelo Buonarroti]] - ''non è arte di pennelli, onde sia stato fatto il volto della Vergine, ma cosa divina veramente''.
 
Tanta devozione provocò nel corso dei secoli vari interventi di ammodernamento e restauro nella cappella, come dimostrano le diverse consacrazioni dell'altare, il 13 gennaio [[1443]] da parte di [[Eugenio IV]]; il 1º gennaio [[1452]] dal cardinale [[Guillaume d'Estouteville]]; il 14 ottobre [[1628]] dal cardinale [[Alessandro Ludovisi]], [[arcivescovo di Bologna]] (poi [[Papa Gregorio XV]]).
 
Nel [[1447]] i frati Servi di Maria, con l'aiuto di [[Piero di Cosimo dei Medici]], decisero di innalzare l'attuale tempietto che fu terminato nel [[1448]] su disegno di [[Michelozzo]] ed esecuzione di [[Pagno di Lapo Portigiani]]. L'edicola è composta di quattro colonne corinzie di marmo di [[Carrara]], alte m. 5,25, che reggono la trabeazione intagliata, mentre nel fregio sono scolpiti festoni, nastri e simbolici medaglioni. Il soffitto della cappella, in marmo, con dorature e smalti proviene probabilmente dalla bottega di [[Luca della Robbia]]. Chiude l'edicola un reticolato di bronzo, opera di [[Maso di Bartolomeo]] ([[1447]]) e sopra il tempietto si innalza una specie di cuspide barocca, intagliata in legno da [[Luca Boncinelli]] su disegno del [[Volterrano]] ([[1674]]).
 
L'altare, fatto costruire in marmo da [[piero il Gottoso|Piero de' Medici]] (oggi al [[Museo Bardini]]) aveva la forma di urna romana, sulla quale poggiava la mensa sorretta da quattro [[balaustra|balaustre]]. Nel [[1600]] il granduca [[Ferdinando I de' Medici]] lo sostituì con quello attuale in argento e pietre dure, sbalzato da [[Egidio Leggi]].
 
Quasi tutta la decorazione della cappella e che incornicia l'affresco, ha subito nei secoli restauri e rifacimenti. La parte più antica consiste nel fregio con simboli riguardanti i privilegi della Madonna e la cortina che simula un tendaggio di stoffa finissima, ideata da [[Giulio Parigi]] ed eseguita da [[Cosimo Merlini]] (1629). I due angeli che in alto sorreggono la corona sono dello scultore [[Stefano Ricci (scultore)|Stefano Ricci]] e di [[Vincenzo Scheggi]] (1816); i due bracci alle colonne furono donati dal granduca [[Leopoldo II di Lorena]] nel 1839; i grandi candelieri ai lati dell'altare (disegno di [[Luigi Sabatelli]]) sono del [[1820]]. La cateratta che serve a chiudere l'affresco fu donata da Leopoldo II e dalla consorte. Molte lampade sono appese dentro e intorno alla cappella. La prima a sinistra dell'Immagine fu posta dai fiorentini in ringraziamento per lo scampato pericolo del terremoto del [[1895]]; la seconda (che pende dall'[[architrave]] a sinistra), è dello scultore De Angelis, e rappresenta il mistero dell<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'', offerta nel [[1952]] a chiusura delle feste centenarie dell'incoronazione dell'immagine da parte del [[Capitolo Vaticano]] (8 settembre [[1852]]).
 
==== Il coretto ====
[[Piero il Gottoso|Piero de' Medici]] e i suoi successori non intesero mai di avere diritti di patronato sulla cappella della Santissima Annunziata. Infatti per sé e per la famiglia [[Medici]], [[Piero di Cosimo]] fece adattare ad oratorio o [[coretto]] l'ambiente a destra dell'edicola. L'inizio dei lavori è del [[1453]], ma ebbero termine solo nel [[1463]]. L'intaglio dei marmi dell'arco che unisce la cappella con il coretto, e le finestre e tutto il progetto dell'ambiente sono dovuti a [[Giovanni di Bettino]]. Alla decorazione della volta e delle pareti partecipò [[Alesso Baldovinetti]].
 
Il grande ''[[Armadio degli Argenti]]'', incassato nella parete principale, veniva chiuso a cateratta, da una tavola dipinta con storie della ''Vita di Cristo'', ad opera del [[Beato Angelico]] ([[1453]]), del Baldovinetti, e della scuola dell'Angelico (le diverse parti di questa tavola sono ora al [[Museo Nazionale di San Marco]]). Piero dei Medici fece anche costruire adiacente al coretto un piccolo organo la cui mostra è visibile dalla chiesa. Lo strumento che era opera di [[Matteo di Paolo]] da [[Prato]] non esiste più; al suo posto è ora un organo costruito da [[Michelangelo Paoli]] nel [[1842]]. Tutto il coretto è rivestito fino all'altezza delle finestre da marmi e intarsi in pietre dure, formanti cinque pannelli che esaltano la Madre di Dio, nei simboli della rosa, del giglio, della luna, del sole, della stella. Il disegno di quest'opera è di [[Giovan Battista Balatri]], e l'esecuzione è dell'[[Opificio delle Pietre Dure|Opificio fiorentino delle pietre dure]] ([[1671]]). Nel vano dell'armadio degli argenti è ora collocata una mostranza di ex voto che incornicia il ''[[Salvatore (Andrea del Sarto)|Salvatore]]'' di [[Andrea del Sarto]] ([[1515]]).
 
==== La Sagrestia della Madonna ====
Si trova nel corridoio del Chiostro Grande, non nell'interno della chiesa, ma è ugualmente legata alla Cappella della Santissima Annunziata. Fu costruita nel [[1635]] da Alessandro e Antonio di Vitale dei Medici (esponenti di un ramo secondario della famiglia), e serviva a custodire paramenti, arredi, argenteria della cappella.
 
Il progetto fu di [[Matteo Nigetti]] che fornì il disegno dei grandi armadi di noce della porta intagliata con simboli che si riferiscono alla Vergine. Sulla parete superiore interna del muro dove fu praticata la porta è stata rimessa in luce una ''Madonna e Bambino'', con decorazione di broccato rosso, gigli e fregi d'oro. Sull'altare è una tavola di [[Iacopo Vignali]], l'''Assunta con San Vitale, Sant'Alessandro e San Gregorio''; sulla parete destra un affresco di [[Cecco Bravo]].
 
=== Cappelle a destra nella navata ===
==== Cappella di San Nicola da Bari ====
Appartenuta fin dal [[1353]] alla famiglia del Palagio. [[Taddeo Gaddi]] aveva affrescato le pareti con alcune scene della vita di San Nicola, ma nel [[1623]] [[Matteo Rosselli]] vi sostituiva i suoi affreschi. La tavola dell'altare è di [[Iacopo Chimenti]] detto l'[[Empoli (pittore)|Empoli]], e rappresenta la ''Vergine con san Nicola e altri santi''. Anche i ''Quattro Evangelisti'' della volta, e i due episodi della vita di San Nicola nelle lunette, sono del Rosselli.
 
==== Cappella del Beato Giovacchino da Siena ====
Fu patronato, nel [[1371]] della famiglia Macinghi. Nel [[1677]], al posto della tavola della ''Natività di Nostro Signore'', dipinta da [[Lorenzo di Credi]] (ora agli [[Uffizi]]), fu messa l'attuale, il ''Beato Giovacchino'', di [[Pietro Dandini]]. Sulla parete sinistra è appeso il Crocifisso in legno, già appartenente all'altare maggiore e intagliato da Antonio e Giuliano [[da Sangallo]] nel [[1483]]. Il monumento sepolcrale al marchese [[Luigi Tempi]], fu scolpito da [[Ulisse Cambi]] ([[1849]]).
 
==== Cappella dei Sette Santi Fondatori ====
Già detta di Santa Lucia, dal [[1387]], vi ebbe sepoltura la famiglia Cresci. Nel [[1643]] [[Matteo Nigetti]] disegnò la presente architettura, e la cupoletta fu affrescata dal [[Volterrano]], che raffigurò ''Santa Lucia davanti alla Trinità'' . Il quadro dei ''Sette Santi Fondatori'' fu qui collocato nel [[1888]] ed è del pittore [[Niccolò Nannetti]]. Il monumento marmoreo a [[Fabrizio Colloredo]] è opera di [[Orazio Mochi]].
 
==== Cappella di San Pellegrino Laziosi ====
Fu fondata verso il [[1425]] e intitolata alla ''Pietà''. Nel [[1456]] la cappella, che presentava nell'[[Pala d'altare|ancona]] l'affresco di un ''Calvario'' di [[Dello Delli]] (oggi nascosto dalla pala attuale), passò in patronato di Andrea di Gherardo [[Cortigiani]]. Nel [[1675]] [[Cosimo Ulivelli]] dipinse la tela dell'altare: il ''Crocifisso che risana da cancrena san Pellegrino''.
 
Il monumento di marmo della parete di destra, in memoria del medico [[Angelo Nespoli]], è opera di [[Lorenzo Bartolini]] ([[1840]]); quello a sinistra, di [[Lorenzo Nencini]] ricorda l'incisore [[Luigi Garavaglia]] da [[Pavia]] ([[1835]]).
 
==== Cappella dell'Addolorata ====
Fu edificata da [[Michelozzo]] intorno al [[1450]] per Orlando di Guccio [[de' Medici]] (di un ramo secondario della famiglia), di cui si vede sulla parete di sinistra il monumento marmoreo attribuito a [[Bernardo Rossellino]]. Nel [[1455]] [[Andrea del Castagno]] dipinse nell'ancona dell'altare una ''Santa Maria Maddalena piangente ai piedi della croce'' (oggi distrutta). Al presente in una nicchia è collocata la statua della ''Madonna Addolorata''.
 
Prima dell'[[alluvione di Firenze|alluvione]] era ricoperta da una tela di [[Raffaello Sorbi]], rappresentante ''San Filippo Benizi'', al quale era stata dedicata la cappella nel [[1885]]. Sulla parete destra un monumento marmoreo della fine del secolo XVI, raccoglie le ceneri di [[Tommaso de' Medici]], condottiero della flotta del granducato operante nel [[Tirreno]]. Gli affreschi delle pareti sono di [[Cosimo Ulivelli]] (''I Sette Fondatori dell‘Ordine dei Servi di Maria''; e, nelle lunette: i ''Beati Martiri di [[Praga]], il Martirio del Beato Benincasa e del Beato Piriteo Malvezzi'').
 
==== Cappella del Salvatore ====
Si trova sotto l'organo di destra e risale almeno al [[1486]]. Fu adornata di marmi nel [[1520]] e sull'altare venne posta una tavola di Fra [[Bartolomeo della Porta]]: ''Il Salvatore, i quattro Evangelisti'' (oggi al Museo di [[Palazzo Pitti]]), e ai lati: due quadri, con ''Isaia'' e ''Giobbe'', dello stesso autore. Queste tavole furono tolte dal cardinale [[Carlo de' Medici]] ([[1556]]) e al loro posto furono messe delle copie eseguite dall'[[Empoli (pittore)|Empoli]]. Una copia dell'Empoli si può vedere oggi nella [[chiesa di San Jacopo tra i Fossi]].
 
Fino alla piena del [[1966]] era sull'altare una tavola di [[Maso da San Friano]], con l'''Ascensione di Gesù al cielo''. Al suo posto oggi è presente un [[mosaico]] di [[Anna Brigida]], rappresentante ''[[Antonio Maria Pucci|Sant'Antonio Pucci]] dei Servi di Maria'', canonizzato nel [[1962]]. I due angeli oranti sui lati, sono attribuiti all'Empoli. La coppia di piccole colonne di marmo a sostegno della mensa apparteneva all'altare della cappella dell'Annunziata.
 
==== Cappella di Santa Barbara ====
Si trova a destra della crociera. Nel [[1448]] fu affidata alla [[Compagnia dei Tedeschi e dei Fiamminghi]] che vivevano e lavoravano a Firenze. Fino a poco tempo era chiamata ''Cappella degli Sposi''. Qui la Compagnia dei Tedeschi e dei Fiamminghi ebbe il proprio luogo sepoltura ed ancora ne rimane la lapide sul pavimento. Un'altra lapide in graffito ricorda [[Arrigo Brunick]], l'artista tedesco che sbalzò in argento il paliotto dell'altare maggiore. Sul pilastro di sinistra, in alto, è il ritratto in marmo del pittore fiammingo [[Giovanni Stradano]]. Sull'altare, il quadro di ''Santa Barbara'' fu dipinto da [[Giuseppe Grisoni]].
 
==== Cappella del Santissimo Sacramento ====
Detta anche di Santa Giuliana Falconieri, era già esistente nel 1350 e chiamata di San Donnino; ospitò la sepoltura della famiglia Falconieri. La cappella venne poi detta della ''Concezione'', per una tavola di [[Matteo Rosselli]], posta sull'altare (1605), e rappresentante la ''Vergine Immacolata''.
 
Nel [[1676]] fu trasportato sotto l'altare il corpo di [[Santa Giuliana Falconieri]], fondatrice delle Suore [[Mantellate Serve di Maria]]. Dopo la sua canonizzazione ([[1737]]), i Falconieri arricchirono con marmi rari la cappella secondo un progetto di [[Ferdinando Fuga]], adattato da [[Filippo Cioceri]]; nel [[1767]] i lavori erano terminati.
 
La cupoletta e la tela dell'altare sono di [[Vincenzo Meucci]], e i due quadri laterali, ''Morte di Santa Giuliana'' e ''Morte di Sant'Alessio Falconieri'' sono di [[Giuseppe Grisoni]]. Nel [[1937]] fu progettata una nuova urna in bronzo per racchiudere le reliquie della Santa, su disegno di [[Giuseppe Cassioli]]. Nel [[1957]], oltre all'urna in bronzo (realizzata dalla ditta Bearzi di Firenze su disegno del Cassioli) veniva applicata al teschio della Santa una maschera di plastica, opera dello scultore E. Bava. Sempre nello stesso anno si restauravano i marmi dellaltare e di tutta la cappella, ad opera della ditta Tosetti di Firenze. Recentemente è stato collocato sopra il ciborio dell'altare il ''Crocifisso delle Misericordie'', attribuito ad [[Alesso Baldovinetti]] e datato intorno al [[1456]].
 
==== Cappella della Pietà ====
[[File:Pietà di baccio bandinelli 02.JPG|thumb|Pietà di Baccio Bandinelli]]
Appartenne dal [[1340]] alla famiglia [[Pazzi]], ma nel [[1559]] passò allo scultore [[Baccio Bandinelli]] e ai suoi discendenti. Il gruppo della ''Pietà'' è dello stesso Bandinelli, che qui è sepolto accanto alla moglie.
 
=== Cappelle a sinistra nella navata ===
==== Cappella di San Giuliano o di San Giuseppe ====
Detta anche cappella [[Feroni]], fu eretta nel [[1451]] e [[Andrea del Castagno]] vi affrescò, tra il 1455-56, il ''[[San Giuliano e il Redentore]]'' (opera oggi nascosta in una nicchietta dietro la pala d'altare attuale). Nel restauro, ricco di marmi e stucchi, eseguito da [[Giovanni Battista Foggini]] ([[1693]]), fu messa sull'altare la tela del ''Transito di san Giuseppe'', del bavarese [[Johann Carl Loth]].
 
Sui due monumenti sepolcrali, della famiglia [[Feroni]], patrona della cappella, la statua di ''San Francesco'' è del fiorentino [[Camillo Cateni]], quella di ''San Domenico'', di [[Carlo Marcellini]]. Le altre sono di [[Francesco Andreozzi]], [[Isidoro Franchi]], [[Giuseppe Piamontini]]; i medaglioni di bronzo dorato sono di [[Massimiliano Soldani Benzi]]. Una lampada d'argento ([[1694]]) pende dall'arco della cappella.
 
==== Cappella di San Girolamo ====
Nel [[1451]] il convento cedeva alla famiglia [[Corboli]] questa cappella. Fino a poco tempo fa essa era chiamata del ''Giudizio Universale'', per la tavola di Alessandro Allori, posta sull'altare, ma rimesso in luce ([[1933]]) l'affresco della ''[[Trinità e santi]]'' di [[Andrea del Castagno]] ([[1454]] circa), la cappella ha ripreso il suo antico nome. Gli affreschi delle pareti, i ''Profanatori scacciati dal Tempio'', ''Gesù tra i dottori'' e quelli della volta, il ''Paradiso terrestre'', ''Profeti e Sibille'', ''Annunciazione'', ''Natività'', ''Presentazione di Gesù al Tempio'', ''Fuga in Egitto'' sono di [[Alessandro Allori]].
 
==== Cappella della Crocifissione ====
[[File:Basilica della santissima annunziata, Cappella di San Giuliano o di San Giuseppe.JPG|thumb|Cappella di San Giuliano o di San Giuseppe]]
Fu patronato dal [[1450]], della famiglia [[Galli]]. Sull'altare [[Giovanni Stradano]] dipinse la tavola della ''Crocifissione''. I due affreschi dei profeti ''Isaia'' e ''Abacuc'' sono di ignoto, la ''Resurrezione di Lazzaro'', nella parete destra è di [[Niccola Monti]] ([[1837]]). Nella parete di sinistra, il ''Giudizio Universale'', copia di un particolare del Giudizio di [[Michelangelo]], è di [[Alessandro Allori]], il quale aggiunse tra i personggi un ritratto di Michalangelo in suo omaggio.
 
==== Cappella dell'Assunta ====
La famiglia dei da [[Rabatta]] fu la patrona della cappella fin dal [[1451]]. Venne restaurata nel [[1667]]. L<nowiki>'</nowiki>''Assunzione di Maria'' del [[Perugino]], fu qui trasportata dall'altare maggiore. In origine la pala aveva due facciate, ma venne divisa ed oggi un lato si trova nella [[Galleria dell'Accademia]] a [[Firenze]]. Sulle pareti, il ''David e Golia'' e l'''Arca Santa'' sono di [[Luigi Ademollo]] ([[1828]]). In questa cappella si vedono ancora bene i resti dei pilastri originali che separavano la navata centrale da quelle laterali, prima che queste ultime venissero trasformate in cappelle.
 
<gallery>
File:Basilica della santissima annunziata, assunta del perugino.JPG|L<nowiki>'</nowiki>''Assunta'' del Perugino
File:Basilica della santissima annunziata, Luigi Ademollo, l'arca santa.JPG|Luigi Ademollo, l<nowiki>'</nowiki>''Arca Santa''
File:Santissima annunziata, vecchio pilastro.JPG|Tracce dei pilastri originari
</gallery>
 
==== Cappella dell'Organo ====
Era un tempo dedicata a san Rocco e sull'altare si vedeva la statua in legno del santo che ora è nella cappella della Resurrezione. Essendo stato costruito l'organo nel [[1634]], la cappella fu affidata alla famiglia [[Palli]] che pensò alla ricca decorazione marmorea a opera di [[Bartolomeo Rossi]], e fece dipingere a [[Cesare Dandini]] il quadro dell'altare, ''Assunta che protegge Firenze''.
 
==== Cappella di San Biagio ====
Al suo posto era un tempo la cappella di Sant'Ansano. Infatti vi si conserva un affresco con il martire senese, di [[Bicci di Lorenzo]] ([[1440]]). La tela di ''San Biagio e altri santi martiri'' è del secolo XV ma di autore ignoto, mentre di [[Jacopo Vignali]] sono le due piccole tele dei ''Santi Pietro e Paolo''. La volta fu affrescata dal [[Volterrano]], che vi effigiò ''Santa Cecilia'' in mezzo agli angeli musicanti. Il paramento di marmi è opera di [[Alessandro Malavisti]].
 
==== Cappella del Crocifisso ====
Si trova nella crociera di sinistra, già vecchia sagrestia della chiesa. Nel [[1445]], divenne cappella padronale della famiglia Villani e fu ristrutturata da [[Michelozzo]]. Sull'altare il ''Crocifisso'' in legno, è uno di quelli detti dei Bianchi (ante 1404). Ai piedi del Crocifisso due pregevoli statue di terracotta a grandezza naturale, la ''Vergine e san Giovanni Evangelista'' della bottega di [[Luca della Robbia]], databili al 1430-1450 circa.
 
La tela che a volte ricopre l'ancona fu dipinta nel [[1855]] da [[Ferdinando Folchi]], e rappresenta una ''Deposizione''. La decorazione in finta architettura (1746) è di [[Giuseppe Sciaman]] (Jean-Joseph Chamant), e la volta, di [[Vincenzo Meucci]]. La grande statua in terracotta del ''San Giovanni Battista'' sembra sia il modello del S. Giovanni ideato da Michelozzo ([[1452]]) per il dossale dell'altare del [[Battistero]] (ora al [[Museo dell'Opera del Duomo (Firenze)|Museo dell'Opera del Duomo]]). Il fonte battesimale è opera di [[Giuseppe Cassioli]] (1958); il [[paliotto]] dorato dell'altare e l'urna che accoglie [[san Fiorenzo]], sono di [[Luca Boncinelli]] (1689).
 
=== Altare maggiore ===
Fu forse [[Leon Battista Alberti]], nel 1471, a disegnare l'altare per il quale nel 1483 [[Antonio da Sangallo il Vecchio|Antonio]] e [[Giuliano da Sangallo]] scolpirono in legno il ''Crocifisso'' ora collocato nella cappella di [[San Gioacchino da Siena]]. Nel [[1504]] venne alzato dietro la mensa e, a separazione dal coro, un arco ad ancona in legno, realizzato da [[Baccio d'Agnolo]]. Il fornice era chiuso da una grande tavola dipinta sulle due facce (oggi sezionata e divisa): dalla parte del Coro, un<nowiki>'</nowiki>''[[Assunzione (Perugino)|Assunzione]]'' del [[Perugino]] (ora nella cappella dell'Assunta), e verso il corpo della chiesa una ''[[Polittico dell'Annunziata|Deposizione]]'' di [[Filippino Lippi]], terminata dal Perugino (oggi nella [[Galleria dell'Accademia]]). Nel [[1546]] la tavola venne tolta e al suo posto fu collocato un grande ciborio intagliato in legno da [[Filippo di Baccio d'Agnolo|Filippo]] e [[Giuliano di Baccio d'Agnolo]].
 
Nel [[1655]] Antonio di Vitale de' Medici donò alla chiesa l'attuale ''Sancta Sanctorum'' d'argento, sormontato da una croce di [[Quarzo ialino|cristallo di rocca]]. Disegnatore fu [[Alfonso Parigi il Giovane|Alfonso Parigi]] ed esecutori furono [[Giovan Battista Merlini|Giovanni Battista]] e [[Antonio Merlini]]. Il paliotto d'argento dell'altare, disegnato da [[Giovan Battista Foggini]] fu eseguito nel [[1682]] dall'argentiere fiammingo Arrigo Brunick. L'altare fu terminato nel [[1704]] su disegno di [[Giovacchino Fortini]], al quale appartengono anche le statue di ''San Filippo Benizi'' e di ''Santa Giuliana Falconieri'' ([[1705]]) sopra le due porte del coro.
 
Ai lati del [[presbiterio]], si trovano due edicole monumentali in marmo di [[Giovanni Caccini]], con le statue di ''San Pietro e San Paolo''. Il San Pietro, gli angeli e i puttini sono opera di [[Gherardo Silvani]]. Sul pavimento una lapide segna dove fu sepolto [[Andrea del Sarto]]. Addossati ai pilastri che formano l'arco del presbiterio, due monumenti sepolcrali di Monsingnor [[Angelo Marzi-Medici]], a sinistra, e del senatore [[Donato dell'Antella]], a destra. Il primo monumento è opera di [[Francesco da Sangallo]] ([[1546]]); l'altro, di [[Giovan Battista Foggini]] ([[1702]]).
 
=== Coro e cupola ===
Costruito da [[Michelozzo]] nel [[1444]] in forma circolare come rotonda riservata alla meditazione per i frati, fu successivamente trasformata in grande spazio coperto a cupola su disegno di [[Leon Battista Alberti]], che costruì anche il grandioso arco di collegamento con la navata della chiesa, sfondando l'antica cappella di Santa Giuliana Falconieri. Il coro ebbe nel [[1668]] l'attuale sistemazione esterna ad opera di [[Alessandro Malavisti]] su disegno di [[Pier Francesco Silvani]]. La porta centrale con il gruppo della ''Carità'' (in [[stucco]]) è del [[Giambologna]] ([[1578]]). Altre sei statue in marmo posano sulla spalletta del recinto: ''San Filippo Benizi'' è attribuita a fra [[Giovanni Vincenzo Casali|Vincenzo Casali]], servita; il ''Redentore'', ''San Gaudenzio'' e il ''Beato Ubaldo Adimari'' sono di [[Giovanni Angelo Montorsoli]], servita ([[1542]] circa); l'''Addolorata'' è di [[Alessandro Malavisti]] ([[1666]]), il ''Beato Lottaringo della Stufa'' è di [[Agostino Frisson]] ([[1668]] circa).
 
All'interno del coro il pavimento di [[marmo]] risale al [[1541]]; gli stalli di noce su modello dei precedenti, intagliati da [[Giovanni d'Alesso Unghero]] nel [[1538]] furono rifatti nel [[1846]]. I due leggii di ottone, con aquila ad ali spiegate, sono opera pregevole del XIV e XV secolo. Del più antico è stata riconosciuta la provenienza inglese. Il grande leggio in noce al centro del Coro è di [[Antonio Rossi (scultore)|Antonio Rossi]] ([[1852]]).
 
La [[Cupola]] fu dipinta dal [[Volterrano]] in soli tre anni ([[1680]]-[[1683|83]]): rappresenta l'''Assunzione della Vergine Maria'' che, tra una folla di santi del Vecchio e del Nuovo Testamento, viene sollevata dagli Angeli al trono dell'Altissimo.
 
==== Cappella di San Filippo Benizi ====
Le prime notizie risalgono al [[1464]] con il titolo di [[San Giovanni Evangelista]]. Nel [[1671]] fu restaurata ed abbellita. La tavola dell'altare che rappresenta il ''Santo in gloria'' e il piccolo quadro di ''San Giovanni Evangelista'', sono del [[Volterrano]].
 
=== Cappelle della tribuna ===
[[File:Ss annunziata, abside.JPG|thumb|left|La Tribuna, interno]]
A sinistra della cappella di San Filippo si entra nel vestibolo di [[sagrestia]], che ha sul fondo il passaggio ([[1937]]) alla tribuna. Fu creato da [[Michelozzo]], fu trasformato nel [[1625]] in ''Cappella della Presentazione'', di cui rimane ancora l'architettura, al posto dell'altare. Le due piccole statue in pietra nelle nicchie laterali, sono di autore ignoto. Il tondo sopra il vano è lo stemma di [[Parte Guelfa]]. A destra, un busto di stucco, qui posto nel [[1592]], ci tramanderebbe la vera effigie di [[San Filippo Benizi]].
 
==== Cappella della Natività ====
La cappella della Natività, o di Sant'Ignazio, fu eretta nel [[1471]] dalla famiglia dei [[dell'Antella]]. La sua architettura è dell'anno [[1600]] su disegno dello scultore [[Bartolommeo Rossi]]. La pala d'altare, la ''Natività della Vergine'' ([[1602]]), è di [[Alessandro Allori]]. Sulle pareti, altri quattro pregevoli dipinti narrano alcuni fatti della vita di san [[Manetto dell'Antella]], uno dei Sette Fondatori osm. Il primo dipinto in alto a destra è di [[Jacopo Ligozzi]], e rappresenta ''San Manetto al piedi di papa Clemente IV''; quello inferiore, ''San Manetto che risana uno storpio'', è di [[Cristoforo Allori]]; a sinistra, il primo in alto, i ''Sette Santi Fondatori diretti a [[Montesenario]]'', di [[Alessandro Allori]]; sotto, ''San Manetto eletto Generale dell'Ordine'', di [[Domenico Cresti]] detto il [[Passignano]].
 
La volta fu affrescata da [[Bernardino Poccetti]], che vi rappresentò il ''Paradiso''.
 
==== Cappella di San Michele Arcangelo ====
Appartenuta dal [[1470]] ai [[Benivieni]] passò poi a quella dei [[Donati]] che la restaurò nel [[1666]]. Il dipinto dell'altare, la ''Vergine e san Michele'' ([[1671]]) e i due laterali, ''San Carlo Borromeo'' e ''Santa Maria Maddalena dei Pazzi'', sono di [[Simone Pignoni]]. Gli affreschi della volta sono di [[Cosimo Ulivelli]].
 
==== Cappella di Sant'Andrea Apostolo ====
Fu eretta nel [[1456]] da Francesco Romoli dei Bellavanti; ma nel [[1721]] fu patronato dei [[Malaspina]] che la restaurarono nel [[1726]]. La tavola dell'altare, ''Madonna e santi'', è attribuita alla cerchia del [[Perugino]]; due dipinti laterali rappresentano il ''Martirio di sant'Andrea''.
 
==== Cappella della Risurrezione ====
[[File:Ss annunziata, agnolo bronzino, resurrezione.JPG|thumb|La ''Resurrezione'' del Bronzino]]
Così chiamata dalla pala d'altare di [[Agnolo Bronzino]]. [[Pietro del Tovaglia]] fu il primo patrono della cappella, ma nel [[1552]] il patronato veniva assunto dalla famiglia [[Guadagni]] che la restaurò nel [[1742]]. Degna di nota è la statua di ''San Rocco'', in legno di tiglio di [[Veit Stoss]]. Il ''San Francesco di Paola'', in marmo, nella nicchia di fronte è di [[Giuseppe Piamontini]] ([[1700]]).
 
==== Cappella della Madonna del Soccorso ====
Nel [[1444]] la famiglia [[Pucci]] pensò di erigere qui la sua cappella. Ma terminata la tribuna con gli aiuti finanziari del [[Marchese di Mantova]], questi si riservò il patronato della cappella che, in seguito era ceduto alla famiglia Dolci, e quindi, nel [[1559]], passava allo scultore [[Giambologna]]. L'architettura in [[pietra serena]] e il ''Crocifisso'' in bronzo, sono dello stesso Giambologna, come anche sei bassorilievi in bronzo, con scene della ''Passione''. Le statue in marmo sono del suo allievo [[Pietro Francavilla]] (''Vita attiva'' e ''Vita contemplativa''), le altre di [[stucco]] sono di [[Pietro Tacca]] (''Angeli e Apostoli'').
 
Sull'altare, rifatto in marmo e decorazioni bronzee nel [[1749]], la tavola della ''Madonna del Soccorso'', attribuita a [[Bernardo Daddi]]. Dietro l'altare, al di sopra del sarcofago che racchiude le spoglie del Giambologna e di Pietro Tacca, è il quadro della ''Pietà'' di [[Jacopo Ligozzi]]. Degli altri due dipinti, la ''Resurrezione'' è opera del [[Passignano]], e la ''Natività di Cristo'' di [[Giovan Battista Paggi]].
 
==== Cappella di Santa Lucia ====
Già detta dei Santi Martiri e San Francesco, prima appartenne alla famiglia [[del Giocondo]], ma nel [[1723]] passò a quella degli [[Anforti]] che la restaurò nel [[1727]].
 
Sull'altare vi era un tempo il quadro delle ''Stimmate di san Francesco'' di [[Domenico Puligo]] (ora alla [[Galleria Palatina]]), poi vi fu posto quello dei ''Sette santi fondatori'', e infine l'attuale ''Santa Lucia'', di [[Jacopo Vignali]]. I due quadri delle pareti, ''Storia dei santi Martiri'' e ''San Francesco'', sono di autore ignoto.
 
==== Cappella del Cieco nato ====
Prende il nome dalla pala del [[Passignano]], che rappresenta il ''Miracolo operato da Cristo al cieco nato''. Nel [[1534]], erano patroni della cappella gli [[Scala (cognome)|Scala]], e qui fu sepolto il letterato e Cancelliere della Repubblica di Firenze [[Bartolommeo Scala]]. Nel [[1604]] i Brunaccini subentrarono nel patronato della cappella, e cancellarono ogni vestigio dei precedenti curatori, ivi compresi uno stemma ed un'iscrizione dedicata a Bartolommeo<ref>M. Ricci (1876) Il Santuario della Santissima Annunziata di Firenze: guida storico-illustrativa, pagg. 178-179.</ref>. A destra l'''Adorazione del cieco nato'' è dell'[[Empoli (pittore)|Empoli]]; il quadro di sinistra, di [[Piero Sorri]], artista senese; le pitture della volta, di [[Ottavio Vannini]].
 
==== Cappella di Santa Caterina ====
I primi patroni di questa cappella furono i [[Bardi (famiglia)|Bardi]], quindi gli [[Accolti]] e nel [[1612]] i [[Buontalenti]], che l'adornarono su disegno di [[Gherardo Silvani]]. Il quadro dell'altare che rappresenta le ''Nozze mistiche di santa Caterina d'Alessandria'' ([[1642]]) è di [[Giovanni Bilivert]], e i due laterali, ''Santa Maria Maddalena'' e ''Santa Margherita da Cortona'' con gli affreschi della volta, sono del [[Jacopo Vignali|Vignali]].
 
==== Cappella di Sant'Anna ====
Questa cappella appartenne alla famiglia Giacomini-Tebalducci. Nel [[1543]] fu dipinto, da [[Antonio Mazzieri]], il quadro di ''Sant'Anna con i santi Stefano, Lorenzo, Filippo Benizi e Giuliana Falconieri''.
 
==I chiostri e l'ex-convento==
=== Il chiostro Grande ===
[[File:Ss annunziata, chiostro grande, e02 bernardino poccetti, s. filippo benizi converte due peccatrici.JPG|thumb|Bernardino Poccetti, ''San Filippo Benizi converte due peccatrici]]
[[File:Ss annunziata, chiostro grande, tomba del cavaliere.JPG|thumb|Tomba di [[Guglielmo di Durfort]]]]
 
Il chiostro "grande" o dei "morti", venne risistemato su un lato della chiesa da [[Michelozzo]] e da altri, e terminato nel secolo XV. L'orologio risale al secolo XVI, anche se ha subito modifiche nei secoli successivi. La piccola campana porta la scritta ''Ave Maria'' e la data [[1567]].
 
Le venticinque lunette dipinte che ammiriamo sotto gli archi, sono dovute al pennello di diversi autori. Le prime tre lunette a sinistra sono di [[Ventura Salimbeni]] ([[1605]]): ''San Manetto dell'Antella e il pontefice Clemente IV'' (da notare il ritratto di [[Dante]]); ''Ampliamento di Santa Maria di Cafaggio'', ''Morte di san Bonfiglio Monaldi'', primo Generale dell'Ordine.
 
La quarta lunetta è di [[Bernardino Poccetti]] ([[1612]]): ''Morte di san Bonagiunta Manetti''. La quinta e la sesta furono dipinte da [[Matteo Rosselli]] ([[1614]]): ''San Bonfiglio rassegna le dimissioni da superiore''; ''Approvazione dell'Ordine dei Servi di Maria''.
 
Continuando sul lato che segue troviamo ancora una lunetta del Salimbeni ([[1608]]), ''Visione di san Filippo Benizi''. Nell'ottavo affresco ([[1625]]), il padre pittore [[Arsenio Mascagni]] racconta la tradizione devota del ''Volto della Madonna dipinto da un angelo''. La nona lunetta è dì Matteo Rosselli ([[1616]]): ''Innocenzo IV e il cardinale Fieschi protettore dell'Ordine dei Servi''. Nel decimo affresco di Arsenio Mascagni: ''Posa della prima pietra di Santa Maria di Cafaggio'', e nell'undicesimo, del Rosselli ([[1616]]): ''San Manetto alla presenza del re di Francia''.
 
Le sei lunette che seguono nel braccio nord sono affrescate da Bernardino Poccetti. Rappresentano: l'''Apparizione della Madonna al vescovo di Firenze e ai sette Fondatori''; ''Fondazione del monastero di [[Montesenario]]''; ''Il vescovo di Firenze assegna al nuovo Ordine la regola di sant'Agostino''; ''I sette fiorentini si ritirano a villa Camarzia''; ''Vocazione alla vita eremitica''; ''Nascita del nuovo Ordine nella [[compagnia dei Laudesi]]''. La lunetta sopra la porta secondaria di entrata alla chiesa, è il capolavoro di [[Andrea del Sarto]]: la ''[[Madonna del Sacco (Andrea del Sarto)|Madonna del Sacco]]'' ([[1525]]). Poco lontano, a sinistra, il sepolcro di Chiarissimo dei Falconieri.
 
Anche le altre sette lunette lungo il lato della chiesa, sono affrescate dal Poccetti: ''Morte di sant'Alessio Falconieri'','' San Filippo Benizi converte due peccatrici''; ''Morte dei santi Uguccione e Sostegno''; ''Sant'Uguccione alla presenza di Rodolfo I conte d'Asburgo''; ''San Sostegno a Parigi davanti al re Filippo''; ''San Manetto rinunzia al governo dell'Ordine in favore di san Filippo Benizi''; ''Sant'Amadio degli Amidei risuscita un fanciullo annegato''.
 
Sotto la quarta e la quinta lunetta di questo braccio del chiostro, si trova il monumento sepolcrale di [[Guglielmo di Durfort]], morto nella [[battaglia di Campaldino]] (11 giugno [[1289]]). Il [[fiordaliso di Francia]] e il [[giglio di Firenze]], ricordano l'amicizia dei due popoli.
 
=== Cappella del Capitolo ===
Tre importanti ambienti artistici che hanno il loro ingresso nel Chiostro. Il primo è la Cappella del Capitolo.
Fu cosiddetta perché in essa i frati solevano tenere i loro raduni comunitari. Prima essa era la cappella della famiglia Macinghi, e fu costruita nel [[1384]]. Nel [[1722]], su disegno di [[Giovacchino Fortini]], fu portata allo stato attuale. La decorazione e le pitture sono di [[Matteo Bonechi]] e di [[Antonio Puglieschi]]. Nella parete dietro l'altare, in una ricca cornice intagliata e dorata, è un antico dipinto dei ''primi Sette Fondatori dell'Ordine dei Servi di Maria''.
 
=== Secondo chiostro ===
Un corridoio e una porta introducono dal Chiostro Grande nel Secondo Chiostro. Di esso abbiamo notizie fin dal [[1322]], ma nel [[1371]] fu ricostruito in colonne di [[pietra serena]] e a due piani. Oggi è murato e solo le colonne d'angolo sono state liberate.
 
Sono interessanti due affreschi di [[Francesco Montelatici]] detto [[Cecco Bravo]], la ''Carità e la Speranza'', che si trovano ai lati della nicchia dove un tempo era la statua della '' Vittoria'' (ora al [[Museo Nazionale del Bargello]]) scolpita dall'[[Ammannati]]. Al presente nella nicchia è posta una grande statua policroma di ''San Filippo Benizi'', intagliata da [[Luca Boncinelli]] per la sua canonizzazione ([[1671]]). Sulle pareti del lato nord, sono stati ritrovati frammenti di affreschi sulla vita di ''Sant'Agostino'', dipinti da [[Stefano d'Antonio]] nel [[1470]] circa.
 
=== Cappella dei pittori o di San Luca ===
{{vedi anche|Cappella di San Luca}}
[[File:Jacopo Pontormo - Sacra Conversazione - WGA18076.jpg|thumb|Pontormo, ''[[Sacra conversazione di San Ruffillo|Vergine e santi]]'']]
Questa cappella è legata ai nome dello scultore fiorentino dell'Ordine dei Servi di Maria, [[Giovanni Angelo Montorsoli]], il quale diede nuova vita alla [[Accademia di belle arti di Firenze|Compagnia del Disegno]], destinandole come sede questo locale. Restaurata la cappella a proprie spese, la inaugurò nel [[1562]] alla presenza di quarantotto tra pittori, scultori e architetti che avevano dato il proprio nome alla risorta Compagnia.
 
La cappella fu dedicata alla Santissima Trinità di cui è presente a destra l'affresco ([[1571]]) eseguito da [[Alessandro Allori]]. Sotto questo affresco era in origine l'altare, e dalla parte opposta si apriva l'entrata che dava nel secondo chiostro. [[Eustache d'Osmond]], [[vescovo di Nancy]] mandato a Firenze da [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] come arcivescovo, si prese una parte del convento per abitazione, la Cappella dei Pittori per cappella privata, facendo chiudere l'ingresso primitivo. Al posto dell'antica entrata fu in seguito messo l'affresco del [[Pontormo]], la ''[[Sacra conversazione di San Ruffillo|Vergine e santi]]'' (già della [[chiesa di San Ruffillo (Firenze)|chiesa di San Ruffillo]]), e l'altare finì sotto l'affresco di [[Giorgio Vasari]], ''San Luca che dipinge la Vergine''.
 
Nella parete di fronte all'altare, [[Santi di Tito]] dipinse la ''Fabbrica del Tempio di Salomone'' (secondo alcuni: ''Costantino che presiede alla prima costruzione delle basiliche cristiane)''; mentre il quadro della volta, la ''Vergine e san Bernardo'', è di [[Luca Giordano]] ([[1685]]). È presente un l'organo positivo di [[Tommaso Fabbri]] da [[Faenza]] ([[1702]]).
 
Le statue intorno alla cappella sono del Montorsoli, del [[Giambologna]] e di altri scultori fiorentini dell'epoca. Al centro un pozzetto con cornice marmorea segna l'accesso sotterraneo alla cappella mortuaria, dove vennero sepolti il [[Pontormo]], lo stesso Montorsoli, il [[Franciabigio]], [[Benvenuto Cellini]], [[Lorenzo Bartolini]], ecc. L'ultimo ad essere qui sepolto fu [[Rodolfo Siviero]], nel 1983.
 
Nel piccolo ambulacro che serve da sagrestia si trovano altre opere, tra cui il ''San Giovanni a Patmos'', è una terracotta di scuola [[robbiana]], il ''Cristo'' ligneo è di [[Antonio da Sangallo il Vecchio]] e la sinopia con ''Vergine in trono e santi'' che fu trovata dietro l'affresco de Pontormo, da attribuirsi a [[Raffaellino del Garbo]].
 
===Il convento===
Il convento dei frati serviti si trova a a sinistra della chiesa, con accesso da via Cesare Battisti 6. Sebbene oggi sia notevolmente ridimensionato per la secolarizzazione di molti ambienti (in cui hanno oggi sede tra gli altri l'[[Istituto Geografico Militare]] e l'[[Università di Firenze]]), il complesso comprende ancora molte opere d'arte e strutture monumentali. Si accade dalla portineria, decorata sullo sfondo da quadrature settecentesche, sulla quale si affacciano alcuni ambienti dove si trovano le sinopie delle lunette del chiostro grande, pale come l<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'' di [[Bartolomeo Traballesi]], e la sal dell'Annunciazione, dove è stata scoperta una Madonna annunciata quattrocentesca, riferibile a [[Cosimo Rosselli]].
 
Sempre al piano terra, il grande refettorio, decorato dalla ''Cena in casa del Fariseo'' di [[Santi di Tito]] (1573), da alcuni affreschi di [[Giandomenico Ferretti]] e una grande macchina d'altare lignea con l'Addolorata (1750). Accanto si trovano le cucine, che presentano ancora un grande camino quattrocentesco.
 
Alla libreria (o biblioteca dei frati) contribuì [[Michelozzo]]. Un corridoio a lato della basilica contiene molte opere devozionali per lo più del XVII secolo. Ai piani superiori si trovano le celle dei frati, tra le quali spicca quella già appartenuta al [[Giovanni Angelo Montorsoli|Montorsoli]], che visse qui isolato gli ultimi anni della sua vita, in un piccolo eremo all'interno del convento stesso, con una cappellina personale affrescata da [[Andrea Boscoli]] verso il [[1587]]. Altri ambienti sono l'infermeria (dove abitavano temporaneamente i frati malati) e la foresteria (per gli ospiti).
 
== Opere già nella Santissima Annunziata ==
*[[Maestro della Maddalena]], ''[[Maddalena penitente e otto storie della sua vita]]'', oggi nella [[Galleria dell'Accademia]] di [[Firenze]]
*[[Gherardo Starnina]], ''[[Madonna dell'Umiltà (Starnina)|Madonna dell'Umiltà]]'', oggi negli [[Uffizi]] di [[Firenze]]
*[[Beato Angelico]], ''[[Armadio degli Argenti]]'', oggi nel [[Museo di San Marco]] di [[Firenze]]
*[[Andrea del Castagno]], ''[[Trinità e santi]]'', oggi al [[Cenacolo di Sant'Apollonia]] di [[Firenze]]
*[[Piero del Pollaiolo]], ''[[Martirio di san Sebastiano (Piero del Pollaiolo)|Martirio di san Sebastiano]]'', oggi nella [[National Gallery di Londra]]
*[[Filippino Lippi]] e [[Perugino]], ''[[Deposizione (Filippino Lippi e Perugino)|Deposizione]]'', oggi alla [[Galleria dell'Accademia]]
*[[Fra Bartolomeo]], ''[[Isaia (Fra Bartolomeo)|Isaia]]'', oggi nella [[Galleria dell'Accademia]] di [[Firenze]]
*[[Fra Bartolomeo]], ''[[Giobbe (Fra Bartolomeo)|Giobbe]]'', oggi nella [[Galleria dell'Accademia]] di [[Firenze]]
*[[Perugino]], ''[[Nascita della Vergine (Perugino)|Nascita della Vergine]]'', oggi a [[Polesden Lacey]] ([[Guildford]], [[Surrey]])
*[[Perugino]], ''[[Miracolo della neve (Perugino)|Miracolo della neve]]'', oggi alla [[Walker Art Gallery]] di [[Liverpool]]
*[[Piero di Cosimo]], ''[[Incarnazione di Cristo (Piero di Cosimo)|Incarnazione di Cristo]]'', oggi agli Uffizi
 
== Curiosità ==
*Sul fianco destro è presente un piccolo arco che collega la basilica con il [[palazzo della Crocetta]], sede del [[Museo Archeologico Nazionale di Firenze]]. Questo passaggio venne costruito affinché la principessa [[Maria Maddalena de' Medici]], sorella del granduca [[Cosimo II]], in quanto debole di salute e forse malforme, potesse recarsi a messa senza scendere in strada: all'interno della chiesa è infatti presente una grata dorata, corrispondente a un piccolo vano al termine dell'arco.
*Nel [[2007]], nella parte ovest del convento oggi sede dell'[[Istituto Geografico Militare]], vennero scoperti alcuni ambienti, tra cui uno scalone realizzato da [[Michelozzo]], precedentemente nascosto, una lunetta con un<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'' attribuita dubitativamente a [[Paolo Uccello]], delle grottesche di [[Morto da Feltre]] e degli affreschi di uccelli in volo di mano forse di [[Leonardo da Vinci]] e della sua scuola. Leonardo risiedette infatti nel convento della Santissima Annunziata per due anni.
 
== Organi ==
==== Organo in ''Cornu Epistulae'' ====
Sopra la cappella del Salvatore (sulla parete di destra della navata entrando in chiesa) si trova un bellissimo ''organo'' con basamento e ringhiera scolpiti in marmo da [[Piero Rosselli]], mentre il prospetto in legno, ricco d'intagli e dorature è, in parte, di [[Giovanni d'Alesso Unghero]]. L'organo è un capolavoro di [[Domenico di Lorenzo]] da [[Lucca]], che lo terminò nel [[1521]]. Una tela dipinta nel [[1705]] da [[Antonio Puglieschi]] con la ''Presentazione al Tempio'' copre la mostra.
 
Lo strumento, a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione meccanica]] ha un'unica tastiera di 62 note con prima [[ottava scavezza]] ed una [[pedaliera|pedaliera a leggio]] [[ottava scavezza|scavezza]] di 18 priva di registri propri e costantemente unita al manuale. Di seguito, la sua disposizione fonica:
 
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Manuale'''
----
|-
| [[Italia]]
|Tiratutto
| [[1976]]
|-
| [[Fonit Cetra]]
|Principale ||12'
| [[Disco in vinile|33 giri]]
|-
| LPX 46
|Ottava||6'
|-
|Decimaquinta
|-
|Decimanona
|-
|Ripieno||3 file<ref>sulla consolle la denominazione è ''Tre file di Ripieno''</ref>
|-
|Flauto in XV
|-
|Contrabbasso||16'
|}
|}
 
==== Organo in ''Cornu Evangelii'' ====
[[File:Basilica della santissima annunziata, organo.JPG|thumb|L'organo in ''Cornu Epistolae'']]
Di fronte a quest'organo, sul lato sinistro della navata, ve n'è uno simile costruito da [[Cosimo Ravani]] da [[Lucca]] nel [[1634]]. Il basamento in marmo è scolpito da [[Bartolommeo Rossi]]; la ringhiera di pietra tinta a marmo è di [[Alessandro Malavisti]]; la parte lignea è intagliata da [[Benedetto Tarchiani]]; il progetto è opera di [[Matteo Nigetti]]. Il pittore [[Giuseppe Romei]] dipinse la tela che ricopre la mostra con la ''Morte di [[Santa Giuliana Falconieri]]'' ([[1772]]). Ambedue gli organi, nel [[1763]] furono ridotti alla medesima tonalità da padre Bonfiglio Vambré dei Servi di Maria.
 
Attualmente ([[2012]]), dello strumento originario non rimane che la cassa: l'organo attuale, infatti, è opera di [[Carlo Vegezzi Bossi]] che lo realizzò nel [[1911]]. A [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione mista]] (pneumatica per i registri, i manuali e il pedale, meccanica per le unioni), ha due tastiere di 56 note ciascuna ed una [[pedaliera|pedaliera retta]] di 27. Di seguito, la sua disposizione fonica:
 
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Prima tastiera - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Ripieno||6 file
|-
|Decimaseconda||2.2/3'
|-
|Decimaquinta||2'
|-
|Ottava Forte||4'
|-
|Unda Maris||8'
|-
|Flauto Traversiere||8'
|-
|Salizionale||8'
|-
|Principale||8'
|-
|Principale||16'
|-
|Tromba||8'
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Seconda tastiera - ''Espressivo'''''
----
|-
|Oboe||8'
|-
|Viola Gamba||8'
|-
|Viola Celeste||8'
|-
|Concerto Viole||8'
|-
|Bordone||8'
|-
|Flauto armonico||4'
|-
|Tremolo
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Basso||16'
|-
|Contrabbasso||16'
|-
|Bordone||8'
|-
|Violoncello||8'
|-
|}
|}
 
==== Organo della Rotonda ====
Nella rotonda, dietro l'[[altare maggiore]] si trova l'[[organo a canne]] utilizzato durante le liturgie e per alcuni concerti. Questo fu costruito da [[Carlo Vegezzi-Bossi]] nel [[1912]], ma dopo la piena del [[1966]], nel [[1969]], la consolle fu rifatta da [[Giovanni Bai]], fu sistemata nel presbiterio. Lo strumento, a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione elettrica]] (ma fino al [[1992]] era pneumatica), ha tre tastiere di 58 note ciascuna ed una [[pedaliera|pedaliera concavo-radiale]] di 30; delle tre tastiere, soltanto la seconda e la terza comandano quest'organo: la prima, infatti, comanda l'organo positivo del coro ([[2002]]). Di seguito la disposizione fonica:
 
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Prima tastiera - ''Positivo'''''<ref>collegato all'organo positivo del coro</ref>
----
|-
|Principale||8'
|-
|Ottava||4'
|-
|Decimaquinta||2'
|-
|Flauto in Ottava||4'
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Seconda tastiera - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale I||8'
|-
|Principale II||8'
|-
|Flauto||8'
|-
|Ottava||4'
|-
|Decimaquinta||2'
|-
|Ripieno||5 file
|-
|Unda Maris||8'
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Terza tastiera - ''Espressivo'''''
----
|-
|Bordone||8'
|-
|Flauto||4'
|-
|Nazardo||2.2/3'
|-
|Ripienino||3 file
|-
|Tremolo
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Subbasso||16'
|-
|Bordone||8'
|-
|Violoncello||8'
|}
|}
 
==== Organo della Cappella della Santissima Annunziata ====
Di fianco alla cappella della Santissima Annunziata, fra la prima e la seconda cappella di destra, si trova l'[[organo a canne]] costruito da [[Michelangelo Paoli]] nel [[1842]]. Lo strumento, a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione meccanica]], ha un'unica tastiera di 50 note con prima [[ottava scavezza]] ed una [[pedaliera|pedaliera a leggio]] [[ottava scavezza|scavezza]] di 9 note costantemente unita al manuale e priva di registri propri. Di seguito la sua disposizione fonica in base alla posizione dei pomelli che azionano i vari registri nelle due colonne della registriera:
 
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Colonna di sinistra - ''Concerto'''''
----
|-
|Nazardo||Soprani
|-
|Decimino||Soprani
|-
|Sesquialtera||Soprani
|-
|Flauto||4' Soprani
|-
|Voce Angelica||8' Soprani
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Colonna di destra - ''Ripieno'''''
----
|-
|Principale I||8' Bassi
|-
|Principale I||8' Soprani
|-
|Principale II||8' Soprani
|-
|Ottava
|-
|Decimaquinta-nona
|-
|Vigesimaseconda
|-
|Vigesimasesta
|-
|Vigesimanona
|-
|}
|}
 
==== Organo della Cappella dei Pittori ====
Nella cappella dei Pittori, si trova un [[organo positivo]] costruito dal [[Faenza|faentino]] [[Tommaso Fabbri]] nel [[1702]]. Questo strumento, originariamente destinato alla Sagrestia Nuova e solo in un secondo tempo collocato nella cappella, è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione meccanica sospesa]] ed ha un'unica tastiera di 45 note con prima [[ottava scavezza]] ed una [[pedaliera|pedaliera a leggio]] [[ottava scavezza|scavezza]] di 9 note costantemente unita al manuale e priva di registri propri. Di seguito, la sua disposizione fonica:
 
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Manuale'''
----
|-
|Principale||[8']
|-
|Ottava
|-
|Decimaquinta
|-
|Decimanona
|-
|Vigesimaseconda
|-
|}
|}
 
Dal 2011 l'organista fiorentino [[Simone Stella]], terziario servita, è titolare degli organi della basilica della SS. Annunziata.
 
== Note ==
 
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Casalini Eugenio M. ''La SS. Annunziata di Firenze. Guida storico-artistica'', Firenze. Prima edizione Firenze 1957. Seconda edizione, riveduta dall'autore, Firenze 1980. Ristampata nel 2008 con nuove fotografie.
* Casalini Eugenio M. ''Una icona di famiglia. Nuovi contributi di storia e d'arte sulla SS. Annunziata di Firenze'', Biblioteca della Provincia Toscana O.S.M. Collana Colligite 10, Firenze 1998.
* Petrucci Francesca. ''Le chiese di Firenze. Santissima Annunziata'', Fratelli Palombi Editori, Roma 1992.
* Taucci Raffaello M. ''Un Santuario e la sua città. La SS. Annunziata'', Edizioni Convento SS. Annunziata, Firenze 1976.
* [[Pellegrino Tonini|Tonini P.]] ''Il santuario della Santissima Annunziata di Firenze. Guida storico illustrativa compilata da un religioso dei Servi di Maria'', Firenze, Tipografia di M. Ricci, 1876.
 
== Voci correlate ==
* [[Ordine dei Servi di Maria]]
* [[Sette santi fondatori]]
* [[Santo Amadio]]
* [[San Filippo Benizi]]
* [[Santa Giuliana Falconieri]]
* [[Giovanni Angelo Montorsoli]]
* [[Arcangelo Giani]]
* [[Donato Arsenio Mascagni]]
* [[Bartolommeo Scala]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Santissima Annunziata (Florence)}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|http://web.rete.toscana.it/Fede/|Fonte: scheda nei "Luoghi della Fede", Regione Toscana}}
* {{cita web|http://annunziata.xoom.it|Sito ufficiale con storia e pubblicazioni}}
* {{cita web|http://www.osmprovinciassannunziata.it|Sito dei Servi di Maria alla Santissima Annunziata}}
* {{cita web|http://xoomer.virgilio.it/fborsari/arretra/organi/italia34.html|Gli organi a canne della basilica}}
 
Pubblicazione & [[Copyright]]: [[1976]] - [[Fonit Cetra]].<br />
{{Annunziata}}
Distribuzione: [[Fonit Cetra]].
{{Portale|architettura|cattolicesimo|Firenze|Medici}}
 
==Collegamenti esterni==
[[Categoria:Basilica della Santissima Annunziata| ]]
* {{cita web | 1 = http://www.ricchiepoveri.com/jmla/discografia/33-giri-19681980-italia/57-i-musicanti-1976.html | 2 = Sito Ufficiale | accesso = 17 novembre 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140226053214/http://www.ricchiepoveri.com/jmla/discografia/33-giri-19681980-italia/57-i-musicanti-1976.html | dataarchivio = 26 febbraio 2014 | urlmorto = sì }}
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]
* {{cita web|http://www.vivaricchiepoveri.it/musicanti.htm|I musicanti di Brema, testi dei brani}}
{{Portale|musica}}