Carciofo di Paestum e Guerra di successione bretone: differenze tra le pagine

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{{F|storia medievale|luglio 2015|}}
{{Gastronomia
[[File:CarlosIdebritania.jpg|thumb|Carlo di Blois]]
|nome = Carciofo di Paestum
{{Campagnabox Guerra dei cent'anni}}
|immagine =
|paese = Italia
|regione = Campania
|categoria = ortofrutta
|settore = Ortofrutticoli e cereali
|zona =
Provincia: [[Salerno]]
Comuni: [[Agropoli]], [[Albanella (Italia)|Albanella]], [[Altavilla Silentina]], [[Battipaglia]], [[Bellizzi]], [[Campagna]], [[Capaccio]], [[Cicerale]], [[Eboli]], [[Giungano]], [[Montecorvino Pugliano]], [[Ogliastro Cilento]], [[Pontecagnano Faiano]], [[Serre]]
|riconoscimento = IGP
|note = Reg. CE n. 465/2004 del 12.03.2004, pubblicato sulla [[Gazzetta ufficiale dell'Unione europea|GUCE]] L 77/24 del 13.03.2004
|consorzio =[http://www.ismecert.it IS.ME.CERT. – Istituto Mediterraneo di Certificazione Alimentare]
}}
'''Carciofo di Paestum''' è il nome di un prodotto ortofrutticolo italiano a [[Indicazione geografica protetta]].
 
La '''guerra di successione bretone''' ([[1341]]-[[1364]]) - o ''guerra delle due Giovanne'' - fu uno dei conflitti secondari che ebbero luogo nel corso della [[guerra dei cent'anni]].
== Descrizione ==
L’[[Indicazione geografica protetta]] “Carciofo di Paestum” designa i capolini dei biotipi riferibili al tipo “Romanesco”, anche detto “Tondo di Paestum”.
Il prodotto deve avere i seguenti requisiti:
* pezzatura media (non più di 4 capolini con gambo per kg di prodotto);
* capolini di forma sub–sferica, compatta, con caratteristico foro all’apice; con diametro della sezione massima trasversale compreso tra 8,5 e 10,5 cm di diametro della sezione massima longitudinale compreso tra 7,5 e 12,5 cm, e con rapporto tra i due compreso tra 0,9 e 1,2;
* colore verde, con sfumatura violetto–rosacea;
* brattee esterne ovali, con apice arrotondato ed inciso, inermi;
* brattee interne paglierino–verdastre con sfumature violette;
* peduncolo di lunghezza inferiore a 10 cm.
 
== Zona geograficaPremesse ==
=== Il problema della successione ===
La zona di produzione del “Carciofo di Paestum” comprende parte del territorio dei seguenti comuni:
Il 30 aprile [[1341]], morì il duca [[Giovanni III di Bretagna]]. Malgrado i tre matrimoni con Isabella di Valois, Isabella di Castiglia e Giovanna di Savoia, il sovrano non lasciò nessun figlio e non aveva mai provveduto a decidere di designare uno dei due papabili candidati alla successione, [[Giovanna di Penthièvre]], sua nipote (figlia del fratello [[Guido di Penthièvre]]), maritatasi con [[Carlo di Blois]], parente del Re di Francia, e [[Giovanni IV di Bretagna|Giovanni di Bretagna]], conte di Montfort-L'Amaury, figlio di [[Arturo II di Bretagna]] e di [[Iolanda di Dreux]].
* della [[provincia di Salerno]]:
** [[Agropoli]]
** [[Albanella (Italia)|Albanella]]
** [[Altavilla Silentina]]
** [[Battipaglia]]
** [[Bellizzi]]
** [[Campagna (comune)|Campagna]]
** [[Capaccio]]
** [[Cicerale]]
** [[Eboli]]
** [[Giungano]]
** [[Montecorvino Pugliano]]
** [[Ogliastro Cilento]]
** [[Pontecagnano Faiano]]
** [[Serre]]
La zona è delimitata dettagliatamente nel disciplinare di produzione.
 
'''[[Giovanni II di Bretagna]]''' (1239-1305)
== Origine ==
= [[Beatrice d'Inghilterra]]
La diffusione del [[carciofo]] nella valle del [[Sele]] risale alla fine degli anni ‘20 del secolo scorso grazie alle vaste opere di [[Bonifica agraria|bonifica]] e di profonda trasformazione agraria apportata dalla [[riforma fondiaria]].
Tracce della presenza del carciofo nella [[piana del Sele]] sono segnalate già nel [[1811]] dalle statistiche del [[Regno di Napoli]] ([[Leopoldo Cassese]], ''La « statistica » del [[Regno di Napoli]] del 1811. Relazioni sulla Provincia di Salerno'', [[1955]]) e nel [[1949]] dalle memorie di geografia economica di [[Elio Migliorini]]. La descrizione più approfondita della diffusione, dell’importanza e potenzialità della coltivazione del carciofo nella Piana del Sele è stata fatta dal Bruni nel [[1960]], che fa riferimento al “Carciofo di [[Castellammare di Stabia]]” come varietà coltivata, citata in seguito da altri autori come sinonimo della nuova denominazione “Carciofo tondo di Paestum”. I primi coltivatori di questa specie furono agricoltori del napoletano che, trasferitisi nella zona, impiantarono i [[carduccio|carducci]] ([[talea|talee]] di carciofo) proprio nei campi adiacenti i famosi templi di [[Paestum]].
└── '''[[Arturo II di Bretagna]]''' (1262–1312)
In [[Campania]], nel [[1929]], la superficie coltivata a carciofo era di 818 ha, per una produzione di 80.566 quintali con una media di 9.850 kg/ha.
= Maria di Limoges
Successivamente, dopo la [[seconda guerra mondiale]], si è avuto un notevole incremento di questa coltura tanto che, nel quinquennio [[1962]]–[[1966]], la superficie media interessata a carciofo passò a 2.782 ha proprio grazie all’incremento di superficie nell’area del “Carciofo di Paestum”.
Jannacone nel 1997 evidenziava: ““È da notare che in [[Campania]] il carciofo è quasi completamente scomparso dalle aziende delle tradizionali aree agricole per trasferirsi in altre, soprattutto nella pianura del Sele. Attualmente la superficie investita a carciofo si attesta su 2.300 ha di cui l’80 % nella piana del Sele.””
├── '''[[Giovanni III di Bretagna]]''' (1286–1341)
Oggi il prodotto rappresenta una produzione di punta nell’area considerata anche grazie alla notorietà acquisita. Pertanto, per evitare imitazioni ed usurpazioni della denominazione verrà garantita la rintracciabilità del prodotto, grazie ad un elenco dei terreni coltivati dei produttori e delle produzioni che saranno controllati da un apposito [[organismo di controllo]].
│ = Isabella di Valois
│ = [[Isabella di Castiglia (1283-1328)]]
│ = Giovanna di Savoia
├── [[Guido di Penthièvre|Guido]], conte di Penthièvre (1287–1331)
│ = [[Jeanne d'Avaugour]] (1300-1327)
│ │
│ └── [[Giovanna di Penthièvre]] (1319-1384)
└── Pietro (1289–1312)
 
= Iolanda di Dreux
== Metodo di ottenimento ==
La coltivazione del carciofo inizia con le operazioni di impianto consistenti in una accurata preparazione del terreno che prevede una aratura profonda, un interramento dei concimi di fondo e/o sostanza organica, una o due erpicature ed un definitivo livellamento della superficie.
└── '''[[Giovanni IV di Bretagna]]''' (1295-1345)
Successivamente avviene il trapianto, tra il [[15 luglio]] e il [[31 agosto]] utilizzando piantine con pane di terra allevate in alveoli, provenienti da vivai propri o specializzati, oppure tra il [[1º settembre]] e il [[30 settembre]] utilizzando carducci prelevati direttamente dalle piante madri.
= [[Giovanna di Fiandra]] (1295-1274)
La carciofaia deve essere mantenuta in coltivazione per non più di tre anni.
Le forme di coltivazione devono essere quelle in uso generalizzato nella zona, con un sesto di impianto di 110—120 cm tra le file e di 80—90 cm sulla fila per un investimento massimo di 10 000 piante per ettaro.
├── '''[[Giovanni V di Bretagna]]''' (1339–1399)
La raccolta va effettuata nel periodo compreso tra il [[1º febbraio]] ed il [[20 maggio]].
La produzione unitaria massima di “Carciofo di Paestum” è fissata fino ad un massimo di 50 000 capolini ad ettaro.
└── [[Giovanna di Bretagna|Giovanna]] (1341-1399)
Le operazioni di cernita, di calibratura e di lavaggio, secondo le tecniche già acquisite localmente, devono essere effettuate in stabilimenti situati nell’ambito dell’intero territorio dei comuni ricadenti nella zona di produzione del “Carciofo di Paestum”.
Ai fini dell’ammissione al consumo, per dilazionarne la vendita, il prodotto può essere conservato in locali idonei ed eventualmente a temperatura controllata, non superiore a 4 gradi centigradi, per un tempo massimo di 72 ore.
 
=== LegameLe alleanze ===
Carlo di Blois era nipote del nuovo re di Francia [[Filippo VI di Francia|Filippo VI di Valois]], scelto dai pari contro le pretese di [[Edoardo III d'Inghilterra]], in virtù della [[legge salica]]. Egli, inoltre, ereditò i diritti sul [[ducato di Bretagna]] dalla casata dei Penthièvre.<br />
Le condizioni pedo–climatiche dell’area, caratterizzate da un clima tipicamente mediterraneo caratterizzato da inverni miti e piovosi ed estati caldo–asciutte e terreni profondi e fertili creati dai depositi alluvionali del fiume Sele, hanno favorito la coltivazione del carciofo da tempi immemorabili. In tempi più recenti il carciofo ha assunto importanza di coltura da reddito, cosa che ha favorito un notevole incremento delle superfici coltivate e una notevole specializzazione in materia da parte dei produttori locali.
Di contro, Edoardo III si avvicinò ai Montfort che sapeva in contrasto col Valois. L'accordo fu suggellato col trasferimento della contea di [[Richemont]], già feudo inglese, al patrimonio del pretendente alla carica ducale.
Il “Carciofo di Paestum” si distingue rispetto ad altre produzioni carcioficole per le sue innumerevoli qualità e caratteristiche tipiche (pezzatura grossa, forma sub–sferica, sapore gradevole), frutto di una accurata tecnica di coltivazione messa a punto dagli agricoltori della Piana del Sele. È un tipo locale proveniente dal gruppo dei carciofi di tipo “Romanesco”. Da questi si distingue per una serie di caratteristiche peculiari conferitegli dall’ambiente di coltivazione. Innanzitutto la precocità che consente al “Carciofo di Paestum” di essere presente sul mercato già dal mese di febbraio prima di ogni altro tipo di carciofo del tipo “Romanesco”. Inoltre, la precocità, in riferimento al periodo di produzione (febbraio–maggio) caratterizzato da un clima fresco e piovoso, conferisce maggiore tenerezza e delicatezza ai capolini in particolare alla parte basale delle brattee ed al ricettacolo più carnoso e più gustoso, caratteristiche importanti per le svariate destinazioni culinarie. Le caratteristiche del carciofo restano pressoché invariate nelle corso dei cicli produttivi, in quanto gli agricoltori hanno messo a punto diversi accorgimenti colturali per porre rimedio a variazioni climatiche che si possono verificare tra diverse annate agrarie.
 
=== La sentenza di Parigi ===
== Etichettatura ==
I concorrenti non si intentarono una causa giudiziaria, ma si presentarono entrambi a [[Parigi]] per rendere omaggio a re Filippo (il duca della penisola, infatti, dal [[1297]], era considerato un pari del Regno). Le differenze nel trattamento dei due ospiti fecero intendere che il favore del sovrano andava interamente a Carlo di Blois, rendendo la situazione paradossale, poiché il diritto di questo si fondava sulla successione in linea femminile, riconosciuta dal diritto bretone, ma non in Francia, tanto che Giovanni di Montfort si appellò alla legge salica, a cui il Re doveva tanto.
L’immissione al consumo del “Carciofo di Paestum” deve avvenire secondo le seguenti modalità:
* il prodotto deve essere posto in vendita in appositi contenitori rigidi, da un minimo di 2 capolini ad un massimo di 24;
* sulle confezioni contrassegnate ad IGP, o sulle etichette apposte sulle medesime, devono essere riportate, a caratteri di stampa chiari e leggibili, delle medesime dimensioni, le seguenti indicazioni:
** “Carciofo di Paestum” e “Indicazione geografica protetta” (o la sua sigla IGP);
** il nome, la ragione sociale e l’indirizzo dell’azienda confezionatrice e/o produttrice;
** la quantità di prodotto effettivamente contenuto nella confezione, espressa in conformità alle norme vigenti.
** il simbolo grafico, relativo all’immagine artistica del logotipo specifico ed univoco, da utilizzare in abbinamento inscindibile con l’Indicazione Geografica Protetta.
I caratteri di cui al secondo sottopunto devono essere di dimensioni inferiori a quelli del primo sottopunto;
I prodotti per la cui elaborazione è utilizzata come materia prima il “Carciofo di Paestum” IGP anche a seguito di processi di elaborazione e di trasformazione, possono essere immessi al consumo in confezioni recanti il riferimento a detta denominazione, senza l’apposizione del logo comunitario, a condizione che:
* il “Carciofo di Paestum” IGP certificato come tale, costituisca il componente esclusivo della categoria merceologica di appartenenza;
* gli utilizzatori del “Carciofo di Paestum” IGP siano autorizzati dai titolari del diritto di proprietà intellettuale conferito dalla registrazione della denominazione “Carciofo di Paestum” IGP riuniti in consorzio incaricato della tutela dal ministero delle Politiche agricole e forestali. Lo stesso consorzio incaricato provvederà anche ad iscriverli in appositi registri ed a vigilare sul corretto uso della denominazione protetta. In assenza del consorzio di tutela incaricato le predette funzioni saranno svolte dal ministero delle Politiche agricole e forestali in quanto autorità nazionale preposta all’attuazione del regolamento CEE n. 2081/92.
L’utilizzazione non esclusiva del “Carciofo di Paestum” IGP consente soltanto il suo riferimento, secondo la normativa vigente, tra gli ingredienti del prodotto che lo contiene o in cui è trasformato o elaborato.
Alla Indicazione Geografica Protetta è vietata l’aggiunta di qualsiasi qualificazione aggiuntiva diversa da quelle previste dal presente disciplinare, ivi compresi gli aggettivi:
* tipo,
* gusto,
* uso,
* selezionato,
* scelto
* e similari.
È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano riferimento ad aziende, nomi, ragioni sociali, marchi privati, consorzi, non aventi significato laudativo e non idonei a trarre in inganno l’acquirente.
Tali indicazioni potranno essere riportate in etichetta con caratteri di altezza e di larghezza non superiori alla metà di quelli utilizzati per indicare l’Indicazione Geografica Protetta.
 
Avendo capito che la situazione giovava a Carlo, che avrebbe di certo ricevuto a breve l'investitura ufficiale, Giovanni lasciò in fretta Parigi e, entrato a [[Nantes]], prese in fretta il controllo della principale città del ducato, poi si precipitò a [[Limoges]], di cui Giovanni III era visconte, per recuperare il tesoro ducale che vi era deposto.
== Logo ==
Con la creazione del logotipo IGP “Carciofo di Paestum”, ai sensi del regolamento CEE n. 2081/92, si è voluto richiamare il legame stretto tra il carciofo e il luogo (area intorno ai templi di Paestum) dove è stato per la prima volta coltivato. Il simbolo grafico è, infatti, composto da una immagine del Tempio di Nettuno sito a Paestum circondato da un cielo di colore (cyan 80 % e Magenta 25 %) e conseguentemente sfumato da nuvole di sottofondo e da piccoli spicchi di vegetezione la cui difformità varia da un composto di: cyan (40 %), magenta (40 %), giallo (70 %) e nero (40 %), con una oscillazione a calare del 30 % di magenta e del 25 % di nero.
L’immagine del Tempio di Nettuno appare scontornata in una forma ovale e racchiusa esternamente da una bordatura costituita da una doppia linea (interna di colore nero ed esterna di colore Pantone Green CVP). La doppia linea viene interrotta a circa 3/4 dal lato superiore dell’ovale stesso da una dicitura “Carciofo di Paestum” di colore nero e di carattere “Times”.
Nella parte basso/centrata dell’immagine del tempio è incastonato un ovale di colore bianco sul quale poggia l’immagine del carciofo di Paestum il cui gambo si interrompe sulla linea di bordatura esterna di colore Pantone Green CPV.
Entrambe le immagini (Tempio di Nettuno e Carciofo di Paestum) sono state create attraverso la sovrapposizione di quattro colori chiamata «quadricromia», la quale è costituita dai colori basilari denominati: cyan, magenta, giallo e nero.
Per la realizzazione del logo i colori sopradescritti sono stati necessariamente stampati su un fondo di colore bianco.
 
Ritornato a Nantes, riunì, nel maggio [[1341]], un'assemblea del clero e dei nobili, ma molti dei signori e degli ecclesiastici non si presentarono. Nei due mesi che seguirono, effettuò una grande [[saccheggio|cavalcata]] nel suo ducato per assicurarsi il controllo delle piazzeforti ed occupò una ventina di esse. Infine, si presentò ad Edoardo III per farsi offrire aiuto militare e farsi riconoscere [[conte di Richmond]].
== Organismo di controllo ==
[http://www.ismecert.it IS.ME.CERT. – Istituto Mediterraneo di Certificazione Agroalimentare]
 
== La condanna francese ==
== Altri carciofi con marchio europeo ==
Infine, Giovanni di Montfort fu convocato a Parigi dall'assemblea dei pari di Francia. I suoi contatti con l'Inghilterra gli furono rinfacciati assieme al suo tentativo di forzare la mano al Re. L'aspirante duca, però, si circondò di giuristi francesi, invocò l'applicazione della legge salica (sebbene non presente nel diritto bretone) e domandò l'[[arbitrato]] del Consiglio dei Pari.<br />
*[[Carciofo spinoso di Sardegna]] ([[Denominazione di origine protetta|DOP]])
Il Re si espresse a favore del nipote Carlo di Blois ed il Montfort finì per doversi allontanare dalla capitale. Inoltre, il 7 settembre 1341 Filippo VI accettò l'omaggio di Carlo di Blois e confiscò al rivale tutti i feudi francesi.
*[[Carciofo Brindisino]] (IGP)
*[[Carciofo romanesco del Lazio]] (IGP)
 
==Voci correlateLa guerra ==
La guerra, interrotta da tregue, si sviluppò in tre fasi: fine [[1341]] - gennaio [[1343]], [[1345]]-[[1362]] e [[1362]]-[[1364]].
*[[Prodotti DOP, IGP, STG e IG italiani]]
*[[Denominazione di origine protetta|D.O.P. - Denominazione di Origine Protetta]]
*[[Indicazione geografica protetta|I.G.P. - Indicazione Ggeografica Protetta]]
*[[Specialità tradizionale garantita|S.T.G. - Specialità Tradizionale Garantita]]
*[[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|P.A.T. - Prodotti Agroalimentari Tradizionali]]
 
=== La prima fase (1341-1343) ===
== Collegamenti esterni ==
Carlo di Blois ed il suo alleato, Giovanni di Normandia - il futuro [[Giovanni II di Francia]] - raccolsero un esercito ed invasero la Bretagna. Dopo due settimane d'assedio, presero Nantes e catturarono Giovanni di Montfort, facendosi velocemente riconoscere sovrani dalle città. In seguito, durante l'inverno, il duca di Normandia avviò una campagna contro i sostenitori della fazione nemica, ma senza successi definitivi. Al contrario, Giovanna di Fiandra, sposa del Montfort, rianimò la resistenza dei partigiani dello sconfitto.
* [http://www.sito.regione.campania.it/agricoltura/Tipici/area–carciofo–paestum.htm Areale di produzione]
* [http://www.agricoltura.regione.campania.it/tipici/pdf/disciplinare-carciofo-paestum.pdf Disciplinare di produzione]
* [http://www.ismecert.it/documentazione%20prodotti/carciofo%20di%20paestum/pdc%20carciofo%20ci%20paestum%2014%2006%202004.pdf Piano di controllo]
* [http://ec.europa.eu/agriculture/qual/it/1249_it.htm Unione Europea] – Scheda Prodotto
* [http://www.naturalmenteitaliano.it/flex/FixedPages/IT/Prodotto.php/L/IT/P/4190 I.S.M.E.A.] – Scheda Prodotto
* [http://www.sito.regione.campania.it/agricoltura/Tipici/carciofo–n.html Regione Campania] – Scheda Prodotto
* [http://www.ismecert.it/modulisticacarciofo.htm IS.ME.CERT. – Istituto Mediterraneo di Certificazione Agroalimentare], Organismo di Certificazione – Scheda Prodotto
 
A fine novembre 1342, Edoardo III sbarcò con il proprio esercito a [[Brest (Francia)|Brest]] ed assediò [[Vannes]]. I francesi, che lo attendevano a Calais ed avevano ritirato le proprie truppe dal ducato confidando nelle vittorie del loro sostenuto, raccolsero un'armata per fargli fronte, ma il 19 gennaio [[1343]] fu siglata una tregua (tregua di [[Malestroit]], alla cui stipula contribuì il legato pontificio ''ad hoc'', [[cardinale]] [[Pierre des Prés]]). Di fatto gli inglesi occuparono le piazzeforti ancora del Montfort ed una loro grande guarnigione fu posta a Brest. Vannes, al contrario, fu presa in affidamento dal [[Papa]].
{{Portale|Agricoltura|cucina}}
 
=== La seconda fase: lo status quo ===
[[Categoria:Ortaggi da foglia]]
[[File:Combat des Trente.jpg|upright=1.8|thumb|Penguilly l'Haridon : ''Le Combat des Trente'']]
Giovanni di Montfort fu liberato il 1º settembre [[1343]] e, aiutato dagli inglesi, riprese il controllo di Vannes. Carlo di Blois assediò [[Quimper]] nel 1344 per isolare lui ed i suoi alleati inglesi. La presa della città fu sanguinosa: 2000 civili furono uccisi. Il Montfort morì nel [[1345]] senza che suo figlio avesse ancora raggiunto la maggiore età per governare.
 
Il conflitto anglo-francese presto si spostò verso il Nord e la Normandia. La sconfitta francese di [[Battaglia di Crécy|Crécy]] nel 1346 e la cattura del Re nella [[battaglia di Poitiers (1356)|battaglia di Poitiers]] finirono per neutralizzare la monarchia dei Valois e riportare la situazione bretone allo status quo, con gli inglesi a Brest, Quimper e Vannes. Carlo di Blois, a sua volta, controllava il resto del ducato. In questa fase ebbe luogo la [[Battaglia dei Trenta]], dove si opposero 31 [[cavalleria medievale|cavalieri]] del fronte del duca ad altrettanti dello schieramento nemico. Lo scontro, tenutosi il 26 marzo [[1351]], si concluse con la vittoria degli uomini del Blois, comandati da [[Jean de Beaumanoir]].
 
=== La terza fase ===
[[File:Battle of Auray.jpg|upright=1.4|thumb|Bataille d'Auray '''1364''']]
Lo stesso anno della propria incoronazione, il nuovo re [[Carlo V di Francia|Carlo V]] riprese le ostilità, ma nel settembre 1364 Giovanni di Montfort ed il suo alleato inglese John Chandos vinsero Carlo di Blois e Bertrand du Guesclin nella [[battaglia di Auray]]. Lo scontro demarcò la fine del lungo conflitto e la pace fu siglata nel 1365 col [[primo trattato di Guérande]].
 
L'accordo imponeva [[Giovanni IV di Bretagna|Giovanni di Montfort]] come duca legittimo, ma non rifiutava in toto le pretese dei Penthièvre, poiché stabiliva anche le regole precise per la successione al titolo ducale:
* il ducato sarebbe stato trasmesso nella famiglia dei Montfort solo per linea maschile;
* in caso di assenza di un erede maschio i tale casata, il feudo sarebbe passato alla famiglia dei Penthièvre.
 
=== La risoluzione del conflitto ===
Giovanni IV, che sposò prima una sorella e poi una nuora del [[Edoardo il Principe Nero|Principe Nero]], fu uno stretto alleato degli inglesi e quindi un acerrimo nemico di Carlo V che incominciò una paziente riconquista delle terre perdute nella [[guerra dei cent'anni (1337-1360)|guerra contro gli inglesi]]. Una volta eliminata la presenza inglese continentale a qualche piazzaforte, il sovrano riprese la guerra contro il Montfort confiscando il [[ducato di Bretagna]] ([[1378]]). Il duca, tuttavia, sostenuto dalla popolazione e dal desiderio d'indipendenza dei nobili, mantenne di fatto il potere.
 
Giovanni IV ebbe, invece, rapporti migliori con [[Carlo VI di Francia]] ed il reggente [[Filippo II di Borgogna|Filippo l'Ardito]] e poté governare in pace il proprio dominio. Dovette, tuttavia, fare i conti con la rivolta di [[Olivier V de Clisson]]. Poté riottenere dagli inglesi Brest nel [[1397]].<br />
Il [[secondo trattato di Guerande]] fu siglato il 4 agosto 1381 e con esso fu riconosciuta la sovranità del duca sulla Bretagna in cambio dell'omaggio di questi al Re di Francia, del versamento di un'indennità e dell'espulsione dei consiglieri inglesi.
 
== Bibliografia ==
* [[Jean Froissart]] ''[[Chroniques]]''
 
== Voci correlate ==
* [[Guerra dei cent'anni (1337-1360)]]
* [[Ducato di Bretagna]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Portale|guerra dei cent'anni}}
 
[[Categoria:Guerra dei cent'anni]]
[[Categoria:Guerre di successione|Bretone]]
[[Categoria:Storia della Bretagna]]