Discussioni aiuto:Criteri di enciclopedicità/Politici e Ignazio Silone: differenze tra le pagine

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{{NN|scrittori|agosto 2014}}
{{Archivio
{{organizzare|sezione da trasferire su Wikiquote e immagini da spostare dal fondo}}
|testo=
{{Carica pubblica
*[[Discussioni aiuto:Criteri di enciclopedicità/Politici/Archivio1|Archivio 2008]]
|nome = Ignazio Silone
*[[Discussioni aiuto:Criteri di enciclopedicità/Politici/Archivio2|Archivio 2009-2015]]
|immagine = Silone.JPG
|carica = [[Camera dei deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio =
|mandatofine =
|legislatura = [[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|AC]]
|gruppo parlamentare =
|coalizione =
|circoscrizione =
|collegio = XXI - L'Aquila
|tipo nomina =
|incarichi =
|sito = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=Assemblea%20Costituente\I%20Costituenti&content=altre_sezioni/assemblea_costituente/composizione/costituenti/framedeputato.asp?Deputato=1d10420
|partito = [[Partito Socialista Italiano]] ([[1917]]-[[1921]]; [[1930]]-[[1947]])<br />[[Partito Comunista d'Italia]] ([[1921]]-[[1930]])<br />[[Unione dei Socialisti]] ([[1948]]-[[1949]]) <br />[[Partito Socialista Democratico Italiano]] ([[1949]]-[[1954]])<br />[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[Sinistra (politica)|sinistra]] ([[1954]]-[[1978]])
|tendenza = [[Socialismo libertario]]<br />[[Socialismo cristiano]]<br />[[Antifascismo]]
|titolo di studio =
|alma mater =
|professione = Scrittore
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = Ignazio
|Cognome = Silone
|PostCognomeVirgola = [[pseudonimo]] e poi, dagli [[anni 1960|anni sessanta]], anche nome legale di '''Secondo Tranquilli'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Pescina
|GiornoMeseNascita = 1º maggio
|AnnoNascita = 1900
|LuogoMorte = Ginevra
|GiornoMeseMorte = 22 agosto
|AnnoMorte = 1978
|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
|Attività2 = giornalista
|Attività3 = politico
|AttivitàAltre =, [[saggista]] e [[drammaturgo]]
|Nazionalità = italiano
}}
Può annoverarsi tra gli [[intellettuali]] italiani più conosciuti e letti in [[Europa]] e nel mondo. Il suo [[romanzo]] più celebre, ''[[Fontamara]]'', emblematico per la denuncia di oppressione e ingiustizia sociale della condizione di [[povertà]], è stato tradotto in innumerevoli lingue. Tra il 1946 e il 1963 ha ricevuto ben dieci candidature al [[Premio Nobel per la letteratura]]<ref>{{cita web|url=https://ilrifugiodellircocervo.wordpress.com/2016/02/12/negli-archivi-del-nobel-tutti-gli-italiani-candidati|titolo=Archivi del Nobel alla Letteratura}}</ref>.
 
Per molti anni esule [[antifascismo|antifascista]] all'estero, ha partecipato attivamente e in varie fasi alla vita politica italiana, animando la vita culturale del paese nel [[secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]]. Tra i fondatori del [[Partito Comunista d'Italia]], ne viene in seguito espulso per la sua dissidenza con la linea [[Stalinismo|stalinista]]<ref>{{cita pubblicazione|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/06/prima-cacciato-poi-insultato-fu-un-lutto.html|titolo=PRIMA CACCIATO, POI INSULTATO 'FU UN LUTTO USCIRE DAL PARTITO'|giornale=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=6 maggio 1990}}</ref>; si sposta dunque su posizioni affini al [[socialismo democratico]]. La rottura con il partito comunista, negli anni del secondo dopoguerra, lo porterà ad essere spesso osteggiato dalla [[critica letteraria|critica]] italiana e solo tardivamente riabilitato, mentre all'estero<ref>"Soul-searching" Economist [London, England] 17 May 1997: 13+.</ref> è stato sempre particolarmente apprezzato.
== Presidenti di assemblee regionali ==
 
== Biografia ==
L'attuale criterio di enciclopedicità prevedono che i presidenti di regioni siano enciclopedici, cosa pensereste di estendere tale enciclopedicità anche ai presidenti di Parlamenti locali, assemblee regionali fino al primo livello? A mio parere sono abbastanza enciclopedici. [[Utente:Sciking|Sciking]] - [[Discussioni Utente:Sciking|Bucalettere]] 19:40, 19 set 2017 (CEST)
=== L'infanzia nella Marsica ===
[[File:Terremoto di Avezzano.jpg|thumb|Il terremoto di Avezzano]]
[[File:Casa natìa di Ignazio Silone.JPG|thumb|La casa natale]]
 
{{citazione|Sono un socialista senza partito e un cristiano senza Chiesa|Ignazio Silone<ref>Margherita Pieracci Harwell, Un cristiano senza chiesa, Edizioni Studium, Roma, 1991</ref>}}
==First lady / First gentleman==
Figlio di Paolo, piccolo proprietario contadino ed ex-emigrante in [[Brasile]] e di Marianna Delli Quadri, tessitrice, Ignazio trascorre l'infanzia nel paese natale abruzzese di Pescina, nella [[Marsica]] (è molto probabile che il cognome acquisito ''Silone'' affondi le proprie radici nell'antichità del popolo dei [[Marsi]], considerata la memoria di personaggi antichi come [[Quinto Poppedio Silone]], condottiero marso).
Molto più spesso che nel passato, le donne ricoprono ruoli importanti in politica, incluso il ruolo di capo di stato. Non sono contemplati però i criteri di enciclopedicità per [[First lady]] e [[First gentleman]] (inteso in senso largo, non solo riguardante gli Stati Uniti), le mogli o i mariti dei/delle presidenti di stato. Visto che sia un importante ruolo instituzionale, come vogliamo regolarci? --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|msg]]) 13:14, 23 dic 2017 (CET)
 
:Trovo invece un [[Wikipedia:Sondaggi/Archivio/Archivio_10#Enciclopedicit.C3.A0_delle_.22First_ladies.22|sondaggio del 2006]], difficile peraltro anche da seguire, finito con 20 si, 41 no e 7 astenuti (perciò la proposta è stata respinta). Ma siamo nel 2017, la "visione" di [[Utente:Beatrice|Beatrix]] si è avverata e abbiamo tanti capi di stato donne, e le first ladies / firt gentlemen non vivono più di riflesso, hanno assunto anche un ruolo di padrone di casa delle sedi presidenziali (vedi la [http://video.corriere.it/natale-casa-bianca-melania-trump-presenta-addobbi/1a922d00-d3b9-11e7-8de2-d9fed093f9f2 presentazione degli addobbi]) o di rappresentanza dei paesi negli incontri internazionali, ricevendo onorificenze di alto rango (es. [[:d:Q75062|Maria Barroso]]). Perciò penso che dobbiamo riparlare. --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|msg]]) 14:01, 23 dic 2017 (CET)
Alla morte del padre ([[1911]]), il primogenito Domenico assume il gravoso compito di sostituire il padre nel duro lavoro dei campi, mentre la madre lavora come tessitrice e il piccolo Secondino inizia gli studi ginnasiali nel locale Seminario diocesano. Interrompe ben presto gli studi a causa delle condizioni disagiate della famiglia.<ref name="SIUSA">{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=51213|titolo=Tranquilli Secondo|sito=SIUSA - Archivi di personalità|accesso=8 gennaio 2018}}</ref>
::Forse è un'impressione errata, ma non vorrei che a causa dell'effettivo, per carità, ''sbilanciamento'' di gender si optasse per criteri dalle tonalità troppo sbiadite, quindi eccessivamente inclusionisti. Volendo assaggiare un po' di ironica provocazione, direi che "Melania che presenta gli addobbi" risulterebbe imbarazzante perfino per Wikinotizie, nel senso: che abbozzo può suggerirci quella ''notizia''?<br/>Farei piuttosto un ragionamento al contrario: considerati gli attuali criteri di enciclopedicità, cosa non funziona/manca? Magari andando per differenze riusciamo a capire se qualcosa di buono si può ancora inserire. --[[User:.avgas|<span style="color:#242424">.av</span>]][[User_talk:.avgas|<span style="color:#242424; cursor:help;">gas</span>]] 16:51, 23 dic 2017 (CET)
 
:::Qualcuno conosce anche solo il nome della moglie di Cossiga? Ecco, un criterio che rende enciclopedica una persona senza alcuna visibilità pubblica, io non lo vorrei. Credo che basti il buon senso a farci stabilire se avere o no la voce su [[Franca Pilla]] o [[Michelle Obama]]. --[[User:Nicolabel|<span style="color:#809090">'''Nicola'''</span>]][[User talk:Nicolabel|<span style="color:white;background:#3090F0">'''bel'''</span>]] 19:04, 23 dic 2017 (CET)
Il 13 gennaio [[1915]] la Marsica è messa in ginocchio dallo spaventoso [[Terremoto della Marsica del 1915|terremoto di Avezzano]] che provoca nel solo paese natìo dello scrittore oltre 3.500 vittime; muoiono sotto le macerie la madre e altri numerosi suoi familiari; Secondino riesce a salvarsi con il fratello Romolo, il più piccolo della famiglia. Il dramma personale del non ancora quindicenne Silone lo segnerà per tutta la vita e trasparirà anche nella sua produzione letteraria, come ricorda Richard W. B. Lewis<ref>Richard W.B. Lewis, ''Introduzione all'opera di Ignazio Silone'', Opere Nuove, [[Roma]], [[1961]]</ref>: «Il ricordo del terremoto erompe dalle sue pagine con lo stesso significato che per Dostoevskij ebbe l'esperienza di scampare all'ultimo minuto dall'esecuzione capitale».
::::Negli Stati Uniti le first lady sono titolari di incarichi ufficiali, in Italia da quel che mi risulta no, non so negli altri paesi. Quindi giocoforza non si può far altro che valutare di paese in paese e di caso in caso. Incarichi bene, onorificenze ok, enciclopedicità per i fatti suoi benissimo (v. Hilary Clinton o Carla Bruni, per dire), ma non so se sia possibile stilare dei criteri ad hoc per questo tipo di persone. Anche perché si rischierebbe di farli diventare enciclopediche solo in quanto "mogli di", cosa che mi sembra da sempre fortemente combattuta dalla comunità tutta. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 10:20, 24 dic 2017 (CET)
 
:::::"''si rischierebbe di farli diventare enciclopediche solo in quanto "mogli di"''" che mi pare anche un "filino" contraddittorio rispetto all'obiettivo generale del progetto, ma posso sbagliarmi, per carità. --<span style="font-family:Linux_Libertine;">'''[[Utente:Civvì|<span style="color:purple;">Civvì</span>]]''' <small><span style="color:blue;">([[Discussioni utente:Civvì|Parliamone...]])</span></small></span> 10:56, 24 dic 2017 (CET)
Così scrive al fratello, alcuni mesi dopo il sisma, di ritorno dal [[Pontificio Seminario Regionale Abruzzese-Molisano|Seminario]] di [[Chieti]] (dove studiava) al paese natale distrutto:<ref>Archivio Centrale dello Stato - [[Roma]], Ministero dell'Interno, Direzione Generale Amministrazione Civile, Ufficio Servizi Speciali, Terremoto della Marsica, 13 gennaio [[1915]], ''Richieste di sussidi da parte di studenti. Lettera T''.</ref>
::::::Concordo anche io col buonsenso e verificare di volta in volta. Il cerimoniale prevede questa figura [http://www.huffingtonpost.it/2015/02/01/sergio-mattarella-figlia-laura_n_6588904.html ] [http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Venezia-Sergio-Mattarella-con-la-figlia-Laura-all-inaugurazione-del-74-Mostra-del-Cinema-b5173475-8d65-4ccb-8903-18aca86377e5.html#foto-1 ] ma non mi sembra sufficiente a dare un ruolo "politico" al soggetto. Poi il dover vagliare tra differenti ordinamenti giuridici imho rende arduo creare una regola generale. --[[Utente:Sd|Sd]] ([[Discussioni utente:Sd|msg]]) 11:45, 24 dic 2017 (CET)
{{Citazione|Ahimè! son tornato a Pescina, ho rivisto con le lagrime agli occhi le macerie; sono ripassato tra le misere capanne, coperte alcune da pochi cenci come i primi giorni, dove vive con un'indistinzione orribile di sesso, età e condizione la gente povera. Ho rivisto anche la nostra casa dove vidi, con gli occhi esausti di piangere, estrarre la nostra madre, cerea, disfatta. Ora il suo cadavere è seppellito eppure anche là mi pare uscisse una voce. Forse l'ombra di nostra madre ora abita quelle macerie inconscia della nostra sorte pare che ci chiami a stringerci nel suo seno. Ho rivisto il luogo dove tu fortunatamente fosti scavato. Ho rivisto tutto…}}
:::::::La vedo come Civvì. Cercare enciclopedicità grazie alle capacità politiche del marito mi sembra molto contrario alla visione di rispetto della donna che abbiamo sui progetti Wikimedia. In assoluto una First Lady non è enciclopedica per difetto, sarebbe offensivo verso tutte le donne che si sono create una carriera senza appoggio da parte del patriarcato e senza vendere le loro grazie per quello. Ovviamente, vi sono casi in cui la First Lady acquisisce per meriti propri la notorietà; sono questi i casi che devono essere ospitati qui. --<span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 14:18, 24 dic 2017 (CET)
 
Non si tratta assolutamente di filosofeggiare sul rispetto della donna o sul voler "risolvere" il gender gap, quanto di ragionare su una cosa concreta, già presente in altre versioni, e dò l'esempio di enwiki e dewiki. Dove la figura della First Lady / First Gentleman è enciclopedica di per sé, in quanto ruolo istituzionale (al di là dell'episodio folcloristico degli addobbi di Melania), tant'è che sono presenti [[:de:Vorlage:Navigationsleiste Ehepartner der Deutschen Bundeskanzler|template di successione]]. Se giudichiamo poi una figura dall'esposizione mediatica, allora non avremo mai avuto una voce su [[Carla Voltolina]] e [[Joachim Sauer]]. --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|msg]]) 18:29, 31 dic 2017 (CET)
=== L'incontro con Don Orione ===
:Scusa ma le decisioni si discutono in base ad argomenti, non a paragoni con altre edizioni linguistiche (delle quali peraltro non hai linkato i criteri di cui parli).--[[Utente:Moroboshi|<span style="color:#800000;font-weight: bold;">Moroboshi</span>]]<sup> [[Discussioni utente:Moroboshi|scrivimi]]</sup> 18:47, 31 dic 2017 (CET)
Nei drammatici giorni che seguono il tremendo sisma, i due fratelli Tranquilli vengono affidati alle cure della nonna materna Vincenza che riuscirà ad ottenere per il maggiore l'assistenza del Patronato Regina Elena e il successivo trasferimento in un collegio romano nei pressi del [[cimitero del Verano]], luogo assai tetro da cui Silone fugge dopo poco tempo e per tale motivo ne viene poco dopo espulso.
::Nella quasi totalità dei paesi i ''first spouse'' non hanno un ruolo istituzionale, quindi di che stiamo parlando? Inoltre in praticamente tutti i paesi con una democrazia matura l'essere moglie di un capo di stato non ti conferisce alcun tipo di rilevanza o di influenza, ''a priori''. --[[user:ripepette|Ripe]] <small>([[user talk:ripepette|msg]])</small> 18:57, 31 dic 2017 (CET)
[[File:Cara Don Orione.jpg|thumb|left|Don Orione]]
:::Il punto è proprio quello: "è enciclopedica di per sé, in quanto ruolo istituzionale". Non è vero in tutti i paesi, per quello non si può fare un discorso generale. Si può fare un elenco di paesi in cui lo è, e quindi sapere quali saranno sicuramente enciclopedici. Per gli altri, bisogna andare di caso in caso. Volevo fare notare [[Joachim_Sauer#Riconoscimenti]], quindi anche senza essere il marito della Merkel è enciclopedico. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 12:48, 1 gen 2018 (CET)
È un prete che molto si era speso per i disastrati del terremoto a concedere asilo a Silone e al suo amico Mauro Amiconi, destinando i due giovani presso un collegio di [[Sanremo]]; il sacerdote si chiama [[Don Luigi Orione]] che da quel momento avrà sempre un occhio benevolo per i due fratelli.
 
Così Silone ricorderà più avanti l'incontro con quello che definì «uno strano prete»:<ref>Ignazio Silone, ''Uscita di Sicurezza'', Vallecchi, Firenze, 1965.</ref>
{{Citazione|Benché Don Orione fosse allora già inoltrato nella quarantina e io un ragazzo di sedici anni, a un certo momento mi avvidi di un fatto straordinario, era scomparsa tra noi ogni differenza di età. Egli cominciò a parlare con me di questioni gravi, non di questioni indiscrete o personali, no, ma di questioni importanti in generale, di cui, a torto, gli adulti non usano discutere con noi ragazzi, oppure vi accennano con tono falso e didattico. Egli mi parlava, invece, con naturalezza e semplicità, come non avevo ancora conosciuto l'eguale, mi poneva delle domande, mi pregava di spiegargli certe cose e induceva anche me a rispondergli con naturalezza e semplicità senza che mi costasse alcuno sforzo}}
 
L'anno successivo, da Sanremo, il giovane Silone viene trasferito nel collegio ''San Prospero'' di [[Reggio Calabria]], anch'esso gestito da Don Orione, sia a causa della sua cagionevole salute sia per il suo carattere irrequieto e insofferente alla disciplina.
 
Durante i suoi frequenti ritorni a Pescina, Silone inizia a partecipare attivamente alle vicende del paese, la cui popolazione è afflitta dai problemi sociali, accentuatisi nel post-terremoto; in una delle piccole "rivoluzioni" che si consumano nel paese [[marsica]]no e a cui lo scrittore prende parte (una sorta di lotta contro i locali [[Carabinieri]] venuti a trarre in arresto tre soldati in licenza per questioni di gelosia), Silone rimedia un processo e una condanna a mille lire di [[ammenda]].
 
Frattanto non si interrompe il rapporto con il sacerdote (che nel frattempo si occupa anche del fratello minore Romolo destinandolo al collegio di [[Tortona]]) con il quale Silone intrattiene un costante rapporto epistolare.
 
=== Le prime esperienze politiche ===
Dopo aver appreso alcune notizie circa ruberie e malversazioni da parte delle autorità che avevano colpito alcuni paesi della Marsica nel periodo del dopo-terremoto, Silone si fa paladino delle ingiustizie patite da quei "[[cafoni]]" (che descriverà con passione nel suo capolavoro letterario) e decide di inviare una circostanziata denuncia all'[[Avanti!]], tramite tre lettere pubblicate sul "foglio" socialista ma che non producono gli effetti sperati.
 
Si iscrive quindi alla Lega dei Contadini e, alla fine del [[1917]], la sua scelta politica può dirsi compiuta con l'abbandono degli studi e del paese natale per recarsi a Roma, dove si iscrive alla [[Federazione Giovanile Socialista Italiana|Unione Giovanile Socialista]], aderendo alle idee propugnate durante la [[Conferenza di Zimmerwald]] ([[1915]]).
 
[[File:Bordiga.gif|thumb|upright|Bordiga, uno dei fondatori del Partito Comunista Italiano, cui Silone fu molto vicino]]
Si avvicina alla politica in un periodo tra l'altro di grande travaglio per il [[Partito Socialista Italiano]], diviso com'era tra [[Riformista|riformisti]] e [[Rivoluzionario|rivoluzionari]] (questi ultimi avevano trovato il loro punto di riferimento nel [[bolscevismo]] della [[Rivoluzione russa]] del [[1917]]) inserendosi, nell'ambito della contesa tra le due correnti, in una posizione vicina a quella di sinistra, allineato alle posizioni dei suoi due esponenti principali, [[Amadeo Bordiga]] e [[Antonio Gramsci]].
 
=== Silone e il Partito Comunista ===
Nel [[1919]] diviene segretario dell'Unione Socialista romana e viene successivamente schedato dalla [[questura]] come sovversivo. Il 15 gennaio [[1921]] è uno degli oratori, a nome dei giovani socialisti, al [[XVII Congresso del Partito Socialista Italiano|XVII Congresso del partito]] che si tiene al [[Teatro Goldoni (Livorno)|Teatro Goldoni]] di [[Livorno]] e che sancisce la spaccatura del partito, con la conseguente convocazione di un congresso costitutivo di un nuovo partito, guidato da Gramsci e Bordiga, in cui Silone entra tra i fondatori: il [[Partito Comunista d'Italia]].
 
È tra i delegati del partito al congresso della [[Comintern|Terza Internazionale]] che si tiene a [[Mosca (Russia)|Mosca]] ed è lì che conosce [[Lenin]], ricavandone impressioni che si manterranno a lungo nella sua memoria; dell'incontro con il rivoluzionario russo, dirà quasi cinquant'anni dopo:<ref>Intervista ad Alfredo Todisco su [[Il Corriere della Sera]] del 22 aprile [[1970]], pag. 3.</ref>
{{Citazione|La prima volta che lo vidi, a Mosca nel 1921, l'apoteosi era già cominciata. Lenin viveva, ormai, tra il mito e la realtà. Erano i giorni del congresso della Terza Internazionale. Lenin partecipava soltanto ad alcune sedute, così come fa il Papa al Concilio. Ma quando entrava nella sala, nasceva un'atmosfera nuova, carica di elettricità. Era un fenomeno fisico, quasi palpabile: si creava un contagio di entusiasmo, come in San Pietro quando dai fedeli intorno alla sedia gestatoria si diffonde un'ondata di fervore fino agli orli della basilica.}}
 
Ma Silone rimase anche subito deluso dall'incapacità di dialogo dei [[Bolscevismo|bolscevichi]] (Lenin compreso) saliti al potere, appena ebbe modo, a Mosca, di conoscerli da vicino:
{{Citazione|Ciò che mi colpì nei comunisti russi, anche in personalità veramente eccezionali come Lenin e Trotsky, era l'assoluta incapacità di discutere lealmente le opinioni contrarie alle proprie. Il dissenziente, per il semplice fatto che osava contraddire, era senz'altro un opportunista, se non addirittura un traditore e un venduto. Un avversario in buona fede sembrava per i comunisti russi inconcepibile.<ref>Indro Montanelli, ''I protagonisti'', Rizzoli Editori, Milano 1976, p.183.</ref>}}
 
Entra nelle simpatie di [[Amadeo Bordiga|Bordiga]] che gli affida sovente incarichi esterni, come il controllo dei congressi locali del partito, su cui Silone stende puntuali relazioni e inizia ad eseguire per conto del partito molte missioni politiche all'estero.<ref>Si reca in quegli anni con Bordiga a [[Berlino]] e subito dopo in [[Spagna]].</ref>
 
Nel periodo in cui il [[fascismo]] inizia la sua scalata al potere ([[1922]]), Silone è a [[Trieste]], impiegato nella redazione de ''[[Il Lavoratore]]'', giornale che per la sua propaganda politica comunista viene più volte sottoposto a minacce e attentati da parte dei fascisti; nella città giuliana vive il suo rapporto sentimentale con [[Gabriella Seidenfeld]], ebrea [[Fiume (Croazia)|fiumana]] di origine [[Ungheria|ungherese]] conosciuta un anno prima durante uno dei suoi frequenti viaggi politici all'estero. Alla fine dell'anno, in seguito all'opera repressiva sempre più intensa, che colpisce tra i tanti, anche il suo giornale, Silone viene arrestato.
 
Uscito di prigione, col nome di battaglia di "Romano Simone" parte per [[Berlino]], luogo di rifugio di numerosi esuli politici in fuga dall'ondata di arresti che, in quei primi mesi del [[1923]], colpisce duramente l'organizzazione comunista; subito dopo però, l'Internazionale Giovanile lo invia in missione in [[Spagna]], dove Silone si dedica a fare il corrispondente di un giornale dei comunisti francesi e in seguito ad un foglio di comunisti [[Catalogna|catalani]] di [[Barcellona]], ma la sua sovraesposizione non gli consente una più lunga permanenza e riesce a farsi liberare in extremis da un arresto, grazie ai buoni uffici di una [[suora]]; non va bene invece alla sua Gabriella, che deve subire un periodo di detenzione a [[Madrid]].
 
Vive per un periodo a [[Parigi]], città nella quale è redattore del giornale ''La Riscossa'' e qui ritrova la compagnia di Gabriella, ma, ancora una volta, a causa della sua intensa attività politica, viene notato dalla polizia francese, arrestato ed estradato in [[Italia]], dove fa ritorno all'inizio del [[1925]].
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 340px
|titolo = Il dramma di Romolo
|contenuto = [[File:Romolo Tranquilli.JPG|thumb|upright=0.5|Romolo Tranquilli]] Il 12 aprile [[1928]] un [[Attentato a Vittorio Emanuele III|attentato alla fiera di Milano]], pochi minuti prima dell'arrivo del re [[Vittorio Emanuele III]], provoca 20 morti e 23 feriti. Dopo 6 giorni, a [[Como]], viene arrestato con l'accusa di essere il responsabile della strage, Romolo Tranquilli, fratello minore di Ignazio. Nonostante l'interessamento di Don Orione, certo dell'innocenza del giovane, che riuscirà ad andare a trovare al carcere di Marassi, a [[Genova]], Romolo non può provare la sua innocenza e, subendo pesanti vessazioni fisiche e morali, viene trasferito prima a Roma, e successivamente al carcere di [[Procida]]. Il 6 giugno [[1931]] viene condannato dal Tribunale Speciale a 12 anni di reclusione, per il tentato attraversamento del confine privo di documenti e per macchinazioni politiche contro il regime (nel frattempo il capo di imputazione di strage era caduto). Dal duro carcere di Procida, Romolo, in isolamento, corrisponde con [[Don Orione]], con il cugino Pomponio e, naturalmente con il fratello. Silone, colpito duramente dalle notizie sul fratello<ref>Per [[Giuseppe Tamburrano]] "solo il condizionamento
legato alla carcerazione del fratello Romolo e il proposito di
Silone di giovargli costituiscono la logica motivazionale di un
ambiguo scambio circoscritto al triennio 1928-30 che era (ed
è rimasto) al centro della disputa" storiografica accesa dai libri di [[Mauro Canali]] e Dario Biocca: Stefano Rolando, ''L’apologeta del socialismo'', [[Mondoperaio]], n. 7-8/2017, p. 102.</ref>, apprende della sua morte in carcere nel [[1932]].
 
Ignazio non amerà mai molto ricordare i fatti tragici di cui fu protagonista il suo Romolo. Dirà più tardi la moglie dello scrittore Darina: «A Zurigo dove lo conobbi, mi aveva raccontato un po' alla volta la tragica storia di suo fratello: senza dettagli e senza emozione. Dovevo ascoltarlo in silenzio: la minima parola mia gli faceva subito cambiare argomento».
}}
 
Controllato dalla polizia, si rifugia nella sua Pescina dove conduce una vita ritirata, ma non per questo meno densa di contatti con il partito nel quale inizia ad avvicinarsi alle posizioni filo-moscovite di Gramsci e per il quale inizia a lavorare, voluto proprio da Gramsci, con incarichi alla ''Commissione stampa e propaganda''.
 
Nel periodo che segue la morte di Lenin, e dopo un nuovo soggiorno moscovita, Silone prende sempre più atto con orrore del regime totalitario che [[Stalin]] sta instaurando in [[Russia]]; un regime in cui, come scriverà più tardi in ''[[Uscita di sicurezza (Ignazio Silone)|Uscita di sicurezza]]'', ogni divergenza di opinione col gruppo dirigente «era destinata a concludersi con l'annientamento fisico da parte dello stato».
 
Nel [[1926]], in seguito al giro di vite del regime fascista, il Partito Comunista entra nella clandestinità, trasferendo la segreteria politica a [[Sturla (Genova)|Sturla]]; qui, con [[Camilla Ravera]] e altri esponenti del partito, si trasferisce anche Silone, prendendo alloggio in un edificio da lui ribattezzato "la casa dell'ortolano" (per l'orto incolto antistante che funge da copertura) e da dove inizia ad occuparsi di far stampare [[l'Unità]] e di tenere i contatti con le organizzazioni di base.
 
Nel maggio del [[1927]] viene inviato come delegato all'VIII Plenum dell'Internazionale e si reca a Mosca con [[Palmiro Togliatti]]. Da questa nuova esperienza russa esce amareggiato, sia per il malanimo serpeggiante contro la delegazione italiana, sia per la piega che prende il congresso che decreta l'espulsione di [[Grigorij Zinov'ev]], critico verso lo stalinismo, cui seguirà qualche tempo dopo quella più clamorosa di [[Lev Trotsky]].
 
L'arresto del fratello Romolo ([[1928]]) e la sua odissea in carcere (vedi nota a lato) lasciano il segno in Silone che negherà anche negli anni successivi che il fratello si sia mai iscritto al Partito Comunista, nonostante le conferme di Romolo stesso e di altre testimonianze accreditate.
 
Intanto il centro estero del partito si trasferisce in [[Svizzera]] e Silone sceglie l'[[esilio]] prima a [[Lugano]] e successivamente nella più sicura [[Basilea]]; dalla Svizzera compie tuttavia numerose sortite in Italia, dove rischia più volte l'arresto, riuscendo sempre a cavarsela, in un'occasione anche grazie al provvidenziale intervento di Don Orione.<ref>Antonio Ruggeri, ''Don Orione, Ignazio Silone e Romoletto'', Edizioni Don Orione, [[Tortona]], 1981</ref>
 
Dopo l'espulsione di [[Angelo Tasca]] dal partito, colpevole di aver sposato una linea eccessivamente anti-stalinista e la successiva frattura del gruppo dirigente con i "dissidenti" [[Pietro Tresso]], [[Alfonso Leonetti]] e [[Paolo Ravazzoli]] che contrastano la pragmatica linea [[Palmiro Togliatti|togliattiana]] ormai ripiegata su quella di Stalin, Silone è sospettato di aver sposato le posizioni del "gruppo dei tre". Conseguentemente alla vittoria di Stalin a Mosca il 9 giugno [[1930]], i tre vengono espulsi dal partito. Poco dopo tocca a Silone, che apprende la notizia della sua espulsione il 4 luglio [[1931]] tramite un comunicato del Partito comunista svizzero, mentre si trova nel sanatorio di [[Davos]] per curare la [[tisi]] che lo tormenta da anni. [[Indro Montanelli]] ha ricostruito come segue i passaggi di questa vicenda:
{{Citazione|Silone aveva già assistito all'eliminazione del gruppo di Trotsky, Zinov'ev e Kamenev. Ma, non avendo dovuto parteciparvi, era riuscito a vincere il disgusto. Poco tempo dopo però Togliatti gli chiese perentoriamente un gesto di solidarietà, o meglio di complicità, nel linciaggio politico e morale di tre compagni italiani - Leonetti, Ravazzoli e Tresso -, sulla cui dirittura e lealtà non c'erano dubbi. Togliatti stesso redasse la dichiarazione e vi appose a macchina il nome di Silone, convinto che costui, pur non avendola controfirmata di sua mano, non l'avrebbe mai invalidata.<br />Infatti Silone non la invalidò. Ma furono gli avvenimenti che s'incaricarono di farlo. Egli scrisse a Tresso una lettera strettamente confidenziale in cui manifestava il suo dissenso sia da lui che da coloro che l'avevano scomunicato e dai metodi che avevano usato. Non si sa come, ma non per colpa del destinatario, quella missiva cadde in mano ai gruppi trotzkisti che ne pubblicarono sui loro giornali i brandelli, abilmenti ritagliati, che facevano comodo alle loro tesi. I dirigenti di Mosca misero a confronto quel documento con la dichiarazione "rilasciata" a Togliatti. E così, in base a questi due smaccati falsi, Silone venne accusato di doppio giuoco e espulso dal partito.<ref>Indro Montanelli, ''I protagonisti'', Rizzoli Editori, Milano 1976, pp. 185-186.</ref>}}
 
Amareggiato e disgustato ormai dalla politica, Silone rinuncia praticamente a difendersi dalle accuse che gli vengono mosse, tra le quali quella di essere un [[Trotskismo|trotskista]], e conclude così la sua avventura nel Partito Comunista. Spiegherà poi:
{{Citazione|Avrei potuto difendermi. Avrei potuto provare la mia buona fede. Avrei potuto dimostrare la mia non appartenenza alla fazione trozkista. Avrei potuto raccontare come si era svolta la scena della pretesa dichiarazione da me "rilasciata" a Togliatti. Avrei potuto; ma non volli. In un attimo ebbi la chiarissima percezione dell'inanità d'ogni furberia, tattica, attesa, compromesso. Dopo un mese, dopo due anni, mi sarei ritrovato daccapo. Era meglio finirla una volta per sempre. Non dovevo lasciarmi sfuggire quella nuova, provvidenziale occasione, quella ''uscita di sicurezza''.<ref>Ignazio Silone, citato in: Indro Montanelli, ''I protagonisti'', Rizzoli Editori, Milano 1976, p. 186.</ref>}}
 
=== Il successo letterario ===
[[File:Ignazio Silone.jpg|thumb|Silone]]
Inizia un periodo molto buio per Silone. Fuori dal partito per cui si era speso per tanti anni, ammalato, esule braccato e ricercato e privo di mezzi di sostentamento tanto più che gli vengono anche a mancare i contributi del partito e moralmente provato dal dramma del fratello, trova inaspettatamente una via d'uscita allo stato di prostrazione in cui è precipitato e che sarà la sua fortuna: la letteratura.
 
Nel [[1929]]-[[1930|30]] soggiorna in Svizzera, a Davos e a [[Ascona]], nel [[1931]] trascorre buona parte dell’anno tra Davos e la residenza di [[Comologno]] “La Barca”, dove ha accettato l’ospitalità, come altri esuli antifascisti, nella casa di proprietà della coppia di antifascisti svizzeri formata dall’avvocato Vladimir Rosembaum e dalla pianista, traduttrice, scrittrice, [[Aline Valangin]], in pochi mesi scrive il suo capolavoro letterario, ''[[Fontamara]]'' dandogli il nome di un immaginario paesino dell'[[Abruzzo]], con luoghi presi dalla memoria dell'infanzia pescinese dell'autore e che narra della vicenda di umili contadini, i "cafoni" appunto, in rivolta contro i "potenti" per un corso d'acqua deviato che irrigava le loro campagne. Il romanzo, che rappresenterà uno dei casi letterari del secolo, viene pubblicato soltanto nel [[1933]] a [[Zurigo]], dove nel frattempo Silone si trasferisce entrando in contatto con l'ambiente fervido culturalmente che la città offre anche grazie alla presenza di numerosi rifugiati politici in cui spiccano importanti artisti, intellettuali, letterati. Così lo scrittore sulla genesi del romanzo:
 
{{Citazione|...credevo di non aver più molto da vivere e allora mi misi a scrivere un racconto al quale posi il nome di Fontamara. Mi fabbricai da me un villaggio, col materiale degli amari ricordi e dell'immaginazione, e io stesso cominciai a viverci dentro. Ne risultò un racconto abbastanza semplice, anzi con delle pagine francamente rozze, ma per l'intensa nostalgia e amore che l'animava, commosse lettori di vari paesi in misura per me inattesa|''[[Uscita di sicurezza (Ignazio Silone)|Uscita di sicurezza]]''<ref>Ignazio Silone, ''Uscita di sicurezza'', 1965, p. 172.</ref>.}}
 
{{Vedi anche|Fontamara}}
 
Dal [[1931]] al 1933, dirige la rivista in [[lingua tedesca]] ''Information'', da lui stesso fondata e attorno alla quale raccoglie oltre settanta illustri firme della letteratura e dell'arte, cosa che gli consente anche di interessarsi alle nuove tendenze dell'[[architettura]] e del [[Progettazione|design]] d'avanguardia, essendo entrato in contatto con gli artisti seguaci della [[Bauhaus]].
 
Nel periodo del suo soggiorno zurighese (che si protrarrà sino a dopo la fine del conflitto bellico), Silone è molto attivo sul fronte culturale collaborando ad una piccola casa editrice (''Le nuove Edizioni di Capolago'') che pubblica principalmente scritti di autori emigrati; intreccia una breve ma intensa relazione con la scrittrice e psicanalista Aline Valangin<ref>[http://amici-silone.net/il-filo-della-vita/aline/ Aline] sul sito amici-silone.net</ref>, che lo aiuta molto con le sue conoscenze nella pubblicazione del suo romanzo, mentre nel frattempo si era andata affievolendo quella con Gabriella Seidenfeld cui, tuttavia rimarrà molto legato anche dopo la rottura sentimentale.
 
Nel [[1934]] esce ''[[Il fascismo. Origini e sviluppo]]'' (titolo originale in lingua tedesca, ''Der Faschismus''), un saggio politico e l'anno seguente ''[[Un viaggio a Parigi]]'', raccolta di racconti di stampo satirico scritti per un giornale svizzero.
 
Nel [[1936]] è la volta del romanzo ''[[Vino e pane|Pane e vino]]'' (che diventerà nella versione successiva pubblicata da [[Arnoldo Mondadori Editore]] nel [[1955]], ''Vino e pane''), pubblicato a [[Zurigo]] l'anno successivo, in cui lo scrittore presenta una vicenda fortemente emblematica che ha numerosi punti di contatto autobiografici (il comunista Pietro Spina che rientra in Italia per scatenare una sollevazione dei contadini marsicani contro i fascisti).
{{Vedi anche|Vino e pane}}
 
Numerosi, come erano stati del resto per ''Fontamara'', sono gli elogi tributati a Silone anche per questo romanzo, ovviamente di intellettuali stranieri tra i quali spiccano [[Thomas Mann]] o [[Albert Camus]]; quest'ultimo recensisce così l'ultimo romanzo siloniano:
{{Citazione|Se la parola poesia ha un senso, è qua che la ritrovi, in questo spaccato di un'Italia eterna e rustica, in queste descrizioni di cipressi e di cieli senza eguali e nei gesti secolari di questi contadini italiani}}
 
Grazie al nuovo successo letterario Silone diviene ormai stabilmente intellettuale di primissimo piano nella vita culturale europea e, in particolare animatore di quella svizzera; incrementa la sua attività di denuncia sia contro il regime mussoliniano sia contro quello staliniano sovietico, arrivando per quest'ultimo a parlare di "fascismo rosso", insofferente com'è, per carattere e formazione, ai dogmi ideologici dominanti e spinto dalla sua fede autentica per la libertà e per la vera giustizia.
 
Viene invitato, in questi anni, a collaborare con importanti riviste politiche ma Silone, ancora toccato dall'esperienza dell'uscita dal partito, non accetta né la proposta di [[Carlo Rosselli]] a scrivere sulla rivista del suo movimento [[Giustizia e libertà]] e a cui risponde di essere «uno che è fuori da ogni organizzazione e fuori vuole restare»<ref>Per il carteggio Rosselli-Silone, si veda il saggio ''Ignazio Silone e Carlo Rosselli'', in Nuova Antologia, aprile-giugno 1984</ref>, né, più tardi all'invito rivoltogli dagli intellettuali tedeschi filo-sovietici di ''Das Wort'', rivista diretta da [[Bertolt Brecht]].
 
È anche dalle considerazioni sul "fascismo rosso" che scaturisce il suo nuovo saggio ''[[La scuola dei dittatori]]'', anomalo nella struttura narrativa (è infatti un dialogo fra tre personaggi, con un'impronta fortemente ironica e sarcastica) che viene pubblicato in tedesco nel [[1938]] e che è subito tradotto in [[Inghilterra]] e negli [[Stati Uniti]], risentendo però molto in termini di diffusione per la mancata edizione francese e per le proibizioni in [[Germania]], in [[Austria]], oltre che, ovviamente in Italia dove approderà solo nel [[1962]], pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore.
 
Pure del 1938 è uno scritto pubblicato a [[Londra]] (solo nel [[1949]] stampato in Italia dalla rivista ''Il Ponte'' con il titolo di ''Nuovo incontro con [[Giuseppe Mazzini]]'') in cui Silone pone l'accento su alcuni aspetti peculiari del pensiero mazziniano ai quali sovente darà forma nei suoi romanzi e nei suoi scritti.
 
L'anno seguente Silone si riavvicina, per la prima volta dopo la traumatica uscita dal Partito Comunista, alla politica, sebbene soltanto sotto forma di considerazioni scaturite in un'intervista concessa ad una rivista della sinistra radicale americana; per Silone è necessario ripartire da un socialismo più autentico per poter costruire la cosiddetta "terza via", in antitesi alle democrazie e ai fascismi dell'epoca.<ref>L'intervista sarà pubblicata integralmente su [[l'Unità]] del 20 maggio [[1990]]</ref>
 
Dopo un mandato di cattura con richiesta di estradizione al governo elvetico fatta pervenire dall'Italia, sebbene non andata a buon fine per il diniego svizzero che impone allo scrittore solo un divieto di esercitare propaganda politica, Silone anche in concomitanza con l'entrata in guerra del suo paese, entra a far parte del Centro Estero del Partito Socialista, diventandone segretario col nome clandestino di "Sormani".
 
=== Gli anni della guerra ===
[[File:Silone Lombardo Pertini.JPG|thumb|left|Silone con [[Ivan Matteo Lombardo]] e [[Sandro Pertini]] al XXIV Congresso del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] (PSIUP) di Firenze del [[1946]]]]
Nel [[1941]] esce in tedesco ''[[Il seme sotto la neve]]'', poi pubblicato l'anno seguente dalle "Nuove Edizioni di Capolago" a [[Lugano]], in lingua italiana, nonostante i tentativi del governo elvetico, su pressioni della Legazione italiana a [[Berna]], di sottoporre il romanzo a tagli censori. La vicenda narrata sembra essere la naturale prosecuzione di ''Pane e vino'' e il romanzo frutta a Silone giudizi estremamente lusinghieri, soprattutto dalla stampa e dalla critica letteraria straniera.
 
Nel dicembre dello stesso anno Silone conosce a Zurigo [[Darina Laracy]], giovane corrispondente irlandese del [[New York Herald Tribune]]; dal primo incontro avvenuto in una nota biblioteca della città svizzera, passando per la successiva frequentazione sino alle nozze celebrate a [[Roma]] quattro anni più tardi, Darina resterà compagna inseparabile di Silone sino alla morte di lui.
 
Nel [[1942]] ad una conferenza dal titolo ''Situazione degli ex'', Silone illustra le sue idee ad un folto gruppo di esponenti politici svizzeri e tedeschi, attaccando il [[marxismo]] la cui involuzione dogmatica è, per lo scrittore, «una delle tragedie della nostra epoca», riscoprendo l'eredità cristiana e auspicando il [[federalismo]] per l'Europa alla fine del conflitto; parla inoltre del cosiddetto "Terzo Fronte" che si contrappone sia al fascismo sia all'ingerenza delle democrazie alleate, lanciando l'omonima testata di una rivista che assume come parola d'ordine la formula [[Mohandas Karamchand Gandhi|gandhiana]] della "disobbedienza civile". Redige inoltre ''Il manifesto per la disubbidienza civile'', pubblicato sul foglio "Il Terzo Fronte. Organo del Partito Socialista Italiano".
 
A causa del suo eccessivo esporsi le autorità elvetiche dispongono il suo arresto, avvenuto il 14 dicembre [[1942]] con l'accusa di "illecito svolgimento di attività politica" ma, il provvedimento di espulsione emesso in seguito alla richiesta di estradizione inoltrata dal governo italiano non verrà mai eseguito; Silone infatti viene prima internato per motivi di salute a [[Davos]], quindi a [[Baden (Svizzera)|Baden]], dove resterà sino alla fine della sua permanenza in Svizzera.
 
È del [[1944]] la riduzione teatrale di ''Pane e Vino'' e prende il titolo di ''[[Ed egli si nascose]]'' pubblicato prima in tedesco e quindi in inglese grazie alla traduzione di Darina; in Italia il dramma appare solo l'anno successivo pubblicato dalla Editrice Documento.
 
Dal 1º febbraio [[1944]] diventa direttore della nuova edizione della rivista l'<nowiki/>''Avvenire dei lavoratori'', vecchio foglio di Zurigo, uscito in veste rinnovata e che Silone anima con interessanti dibattiti culturali, scrivendo gran parte degli articoli e scegliendo i temi da trattare; parallelamente collabora ad un'altra rivista, ''Libera Stampa'', giornale d'ispirazione socialista del [[Canton Ticino]].
 
=== Il ritorno in patria ===
Il 13 ottobre [[1944]] Silone rientra in Italia, dopo anni di esilio, atterrando con un piccolo aereo militare americano all'[[Aeroporto di Napoli-Capodichino|aeroporto di Capodichino]] di [[Napoli]]; trascorre la notte a [[Caserta]] e il giorno dopo è a [[Roma]] dove si vede con [[Pietro Nenni]]. Così il leader socialista annoterà nel suo diario, ricordando l'incontro<ref>Pietro Nenni, ''Tempo di guerra fredda, diari 1943-1956'', Sugarco Edizioni, [[Milano]], 1981</ref>:
{{Citazione|L'incontro è stato affettuosissimo. Silone era molto commosso. Per tagliar corto ad ogni recriminazione sul passato egli ha tenuto a dirmi che per lui io ero il capo del partito, che egli concordava pienamente con la politica unitaria, che si metteva a disposizione del partito se lo ritenevo utilizzabile, che in caso diverso, si sarebbe rifugiato nella sua attività di scrittore.}}
 
Dopo la [[Resistenza italiana|Liberazione]] e il difficile ritorno del paese alla normalità post-bellica, lo scrittore pescinese inizia la sua attività culturale anche in Italia, mostrando subito alcuni lati del suo anticonformismo, prendendo posizione contro l'[[antifascismo]] di facciata e manifestando la sua contrarietà ad ogni epurazione (a tal proposito pubblica sull'''[[Avanti!]]'' un articolo dall'eloquente titolo ''Superare l'antifascismo''<ref>{{cita news|Ignazio Silone|http://avanti.senato.it/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19451030_171.pdf|Superare l'antifascismo|Avanti!|30 ottobre 1945|p=1}}</ref>).
 
Per Silone la politica è indissociabile dalla cultura e le sue analisi acute e profonde si manifestano sia in saggi pubblicati su varie riviste<ref>Vedasi per esempio il saggio ''Ideologia e politica'', pubblicato sulla rivista ''[[Mercurio (rivista)|Mercurio]]'' nel febbraio 1954</ref>, sia anche attraverso la partecipazione attiva a interessanti iniziative culturali (è presidente dell'Associazione Nazionale "Amici dell'Università" e fonda con la moglie il "Teatro del Popolo").
 
Nel dicembre [[1945]] Silone è nominato direttore dell'edizione romana dell'''Avanti!'', dopo aver sottoscritto, assieme a [[Sandro Pertini]], la mozione vincitrice del Primo Congresso Socialista; manterrà l'incarico sino all'estate dell'anno successivo. Viene quindi invitato a [[Londra]] assieme a Nenni, dal [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]] per le discussioni informali sul trattato di pace; qui conosce [[George Orwell]] con cui si incontra più volte.
 
Nel [[1946]] fonda e dirige il periodico (prima quindicinale, poi trasformato in settimanale) ''Europa socialista'', al quale dedica notevoli energie e larga parte del suo tempo, tanto da vedersi costretto a rinunciare all'incarico di Ambasciatore italiano a Parigi. La linea editoriale che Silone dà al periodico, riprendendo di fatto la battaglia politica e culturale condotta con l'''Avvenire dei Lavoratori'', si prefigge principalmente di rivendicare l'autonomia socialista dal PCI, di analizzare il rapporto tra politica e cultura e di lanciare il tema dell'unità europea.
 
=== Impegno politico e culturale ===
Prende parte alla "battaglia" politica all'interno del Partito Socialista, di cui fa parte, muovendosi sul piano della contestazione alla linea affine al PCI e per rivendicare l'autonomia socialista; innovative per l'epoca sono anche le sue posizioni di apertura verso la [[Chiesa (istituzione)|Chiesa]]: nel [[1948]] si schiera contro il [[Fronte popolare]] voluto da Nenni e l'insuccesso elettorale dei socialisti gli dà ragione. Sono le premesse della sua nuova delusione politica che maturerà nella breve esperienza del [[Partito Socialista Unitario#Partito Socialista Unitario .281949-1951.29|PSU]] fondato nel dicembre [[1949]], dalla confluenza della corrente autonomista del PSI di [[Giuseppe Romita]], con la corrente di sinistra del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (PSLI). Sempre nel 1948 aveva sottoscritto, assieme a numerosi altri intellettuali e uomini di cultura, il manifesto ''Europa cultura e libertà''.
 
Intanto, per la prima volta la critica italiana sembra iniziare ad accorgersi del valore dello scrittore abruzzese, apprezzatissimo all'estero, ma ancora poco valutato in patria; significativo è il giudizio di [[Geno Pampaloni]]<ref>[[Geno Pampaloni]], ''L'opera critica di Ignazio Silone'', Il Ponte, gennaio [[1949]]</ref> che afferma, agli inizi del 1949:
{{Citazione|l'importanza di Silone nella nostra letteratura contemporanea è notevole, più grande certamente di quanto la critica sinora non abbia sospettato.}}
Nello stesso anno ''Fontamara'' esce sulla grande scena editoriale, pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore, cui Silone era approdato e con cui rimarrà legato sino alla fine della sua produzione letteraria, seguito dalla seconda edizione de ''Il seme sotto la neve'' e dal suo primo romanzo del dopoguerra.
 
Il nuovo romanzo, ''[[Una manciata di more]]'', uscito nel [[1952]], è un vero e proprio atto d'accusa all'establishement comunista che per Silone appare ormai fagocitato nell'orbita sovietica avendo perso ogni contatto con i problemi reali della classe operaia. Mentre all'estero, come ormai di consueto, numerose sono le critiche positive che accolgono l'uscita del romanzo (che verrà tradotto in oltre dieci lingue), in Italia, come era prevedibile scoppiano le polemiche; duri attacchi vengono riservati allo scrittore dalle colonne dell'Unità, di [[Rinascita (rivista)|Rinascita]] e dell'Avanti!<ref>Elzeviro di [[Carlo Salinari]] sull'Unità del 31 luglio [[1952]]; Articolo non firmato su Rinascita, luglio-agosto [[1952]]; Giuseppe Petronio, Avanti!, 14 luglio [[1952]]</ref>, cui seguiranno le altrettanto dure schermaglie verbali fra lo scrittore<ref>Ignazio Silone, ''Un quesito da sdoppiare'' e ''Una questione tira l'altra'', sul ''Mondo'', 20 e 27 dicembre 1952</ref> e Togliatti<ref>Su ''Rinascita'', gennaio 1953</ref>.
 
Nel [[1953]], in un clima politico animato da un dibattito interno e internazionale piuttosto rovente, Silone è convinto da [[Giuseppe Saragat]] a candidarsi alle elezioni politiche nelle liste del [[PSDI]], ricavandone un insuccesso personale; primo dei non eletti nella XX circoscrizione ([[L'Aquila]], [[Chieti]], [[Pescara]], [[Teramo]]), ottiene appena 320 voti nella sua Pescina. Da quel momento si allontana in modo definitivo dalla politica attiva.
 
[[File:Tempo presente.JPG|thumb|left|Rivista ''Tempo presente'', novembre 1961]]
È presidente della giuria alla [[Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia|Mostra del cinema di Venezia]] del [[1954]] e l'impegno appassionato nell'[[Associazione per la libertà della cultura]] di cui lo scrittore abruzzese è uno dei principali animatori e dai cui soci viene soprannominato col termine gandhiano di ''mahatma'' (grande anima) lo porta a frequenti viaggi all'estero, durante i quali partecipa a conferenze e dibattiti assieme a personaggi del calibro di [[Jean Paul Sartre]] (cui Silone era in quel momento vicino, così ancor maggiormente alle idee di [[Simone Weil]]<ref>{{cita web |url=http://pdpace.interfree.it/s1_pieracci-9.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=15 settembre 2007 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070819221011/http://pdpace.interfree.it/s1_pieracci-9.pdf |dataarchivio=19 agosto 2007 }} Silone e Simone Weil</ref>).
 
Dopo l'uscita della nuova edizione di ''Vino e pane'', rimaneggiata e ampliata, secondo la consuetudine propria di Silone, di riadattare alcune sue opere con revisioni e aggiornamenti, fonda con [[Nicola Chiaromonte]] la rivista ''[[Tempo presente]]'' (aprile [[1956]]), rispondendo alla necessità di portare in stampa un foglio culturale slegato dagli apparati dei partiti e indipendente dalle pressioni politiche e ideologiche. La rivista verrà considerata dalla storica e giornalista inglese [[Francis Stonor Saunders]] (in ''La guerra fredda culturale. La Cia e il mondo delle lettere e delle arti''), destinataria di finanziamenti della [[CIA]] attraverso l'[[Associazione per la libertà della cultura]]<ref>[http://www.tatarte.it/letture/cia.htm Arte e Potere<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, sebbene lo stesso Silone dichiarerà di esserne all'oscuro e di aver appreso la provenienza dei fondi solo nel [[1967]]<ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/12/05/silone-la-cia-non-fatene-un-caso.html Silone e la CIA? Non fatene un caso - [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], 5 dicembre [[1991]]</ref>.
 
In seguito alla [[Rivoluzione ungherese del 1956]], simpatizza per i rivoltosi di [[Budapest]] dirigendo il giornale magiaro d'Italia ''Olaszorszagi Magyar Ujsag'' e pubblica sul giornale francese ''L'Express'', nel dicembre 1956, il saggio ''La lezione di Budapest'', in cui, tra l'altro, attacca duramente l'atteggiamento di Togliatti che per lo scrittore nei confronti dei fatti ungheresi ha dimostrato di essere:
{{Citazione|di una volgarità e un'insolenza che la lingua italiana non aveva più conosciute dalla caduta del fascismo.}}
 
Prende parte attivamente, sempre nel 1956, alla battaglia di opinione in favore del sociologo triestino [[Danilo Dolci]], schieratosi al fianco dei contadini a [[Partinico]] e ivi arrestato pretestuosamente.
 
Spunti autobiografici e impianto scenico ancora una volta "abruzzese" caratterizzano il nuovo romanzo dello scrittore che vede le stampe nel 1956: ''[[Il segreto di Luca]]''. In aggiunta a questi temi, ormai classici nella narrativa siloniana, va segnalato per questo romanzo un approccio diverso, se non altro per la presenza di una storia d'amore, tematica sinora estranea alla produzione letteraria dell'ex-esule.
 
Partecipando a [[Rodi]], dal 6 all'11 ottobre [[1958]] ad un importante seminario dal titolo ''Governi rappresentativi e libertà pubbliche nei nuovi stati'' incentrato su temi di politica internazionale, ma dal cui pulpito lo scrittore lancia un segnale alla politica italiana, Silone inizia la sua "battaglia" ideale contro i partiti e la politicizzazione dell'intera vita pubblica nazionale.<ref>Ignazio Silone, ''Apparati di partito e partitocrazia - Un dibattito a Rodi'' su ''Tempo presente'', novembre 1958</ref>
 
=== "Cristiano senza chiesa" ===
Con una lucidità di analisi in grado di precorrere i tempi, Silone inizia a parlare già in quegli anni di regime partitocratico, affermando che «dato che il vero centro del potere reale è fuori dal parlamento, negli Esecutivi dei partiti, sarebbe più esatto dire che noi viviamo in un regime di partitocrazia». Dalla polemica contro gli apparati dei partiti, prende le mosse, sfociando in una dura presa di posizione nel corso della riunione ''Amici del mondo'' del [[1959]] tenuta in occasione del trentennale del [[Concordato]], l'analisi delle intromissioni della Chiesa nella vita politica italiana che esercita per Silone un decisivo controllo sul principale partito italiano, la [[Democrazia Cristiana|DC]].<ref>Ignazio Silone, L'unità politica dei cattolici italiani e il controllo della Santa Sede sulla DC'', su ''Tempi moderni'', giugno [[1959]]</ref>
 
Come si era dimostrato "socialista senza partito", così Silone manifesta la sua insofferenze per le gerarchie ecclesiastiche, autodefinendosi anche "cristiano senza chiesa"<ref>Le due definizioni sono contenute in un'intervista a ''L'Express'' del 23 gennaio [[1961]]</ref>; fautore di un [[Cristianesimo]] capace di ripercorrere la sua storia per tornare alla purezza del messaggio evangelico delle origini, l'intellettuale abruzzese matura, già negli ultimi anni cinquanta le sue convinzioni che lo porteranno a scrivere alla fine del decennio successivo uno dei suoi libri di maggior successo di critica. Il "socialismo cristiano" di Silone non ammette compromessi con sovrastrutture e apparati; di lui così scriveranno i critici:«La corruzione della religione era tra le cose che più lo ferivano e lo muovevano a sdegno»<ref>Margherita Pieracci Harwell, ''Un cristiano senza chiesa'', Edizioni Studium, [[Roma]], 1991</ref>
 
Nel maggio del [[1960]] viene pubblicato ''[[La volpe e le camelie]]'', romanzo che si presenta come rifacimento di un vecchio racconto inserito ne ''Il viaggio a Parigi'', dal titolo ''La volpe'', opera forse non tra le sue più conosciute ma che, nonostante alcune critiche espresse dall'editore [[Alberto Mondadori]] riuscirà a vendere nella sua seconda edizione ([[1964]]), oltre 70.000 copie.
 
L'anno seguente prende parte ad un convegno sulla letteratura araba contemporanea, di cui la rivista ''Tempo presente'' è tra gli organizzatori e intraprende un viaggio con la moglie nel [[Medio Oriente]]. Visitando la [[Terra Santa]], definisce quei luoghi, così simili a quelli dei suoi romanzi, «paesaggio dell'anima».
 
Nel [[1962]], dopo l'uscita della terza edizione de ''Il seme sotto la neve'' e de ''[[La scuola dei dittatori]]'', saggio analitico del fascismo e più in generale dei totalitarismi, inizia la sua collaborazione con [[Il Resto del Carlino]], su pressante invito di [[Giovanni Spadolini]], proprio mentre le fortune economiche di ''Tempo presente'' iniziano a creare enormi difficoltà a Silone e Chiaromonte che riusciranno comunque a far uscire la rivista sino al [[1968]].
 
Nel [[1963]] diventa addetto culturale dell'ambasciata statunitense a Roma, nonostante le polemiche che c'erano state sui presunti finanziamenti occulti americani alla rivista ''Tempo presente'', peraltro sdegnosamente smentite da Silone, vincendo per la prima volta una sorta di scetticismo ad impegnarsi con gli americani stessi che pur lo stimavano notevolmente come scrittore da un lato ma che lo avevano accusato di [[maccartismo]] dall'altro.
 
=== Il riconoscimento della critica ===
Il [[1965]] è l'anno di pubblicazione di ''[[Uscita di sicurezza (Ignazio Silone)|Uscita di sicurezza]]''. È questa l'opera che inizia a dargli i primi reali riconoscimenti della critica italiana. Lo scrittore, sin dai tempi di ''Fontamara'', apprezzatissimo e valutato positivamente all'estero, non aveva avuto che scarni riconoscimenti in Italia dove la critica lo bollava abbastanza sbrigativamente come autore della letteratura del "fuoriuscitismo" e incline ad un'attitudine moralistica e dallo scarso valore artistico.
 
Con ''Uscita di sicurezza'', che si presenta come una sorta di "diario politico" ci si rende conto di avere a che fare con un personaggio diverso e non mancano le autocritiche di chi in passato lo aveva osteggiato.<ref>Si veda l'articolo di [[Indro Montanelli]] su [[Il Corriere della Sera]] del 5 giugno [[1965]].</ref>
 
A quest'opera di riabilitazione, ancorché tardiva, sfuggono tuttavia gli intellettuali di ispirazione [[marxismo|marxista]] che, nonostante la coraggiosa presa di posizione in favore di Silone di [[Carlo Bo]]<ref>[[Carlo Bo]], ''Chi ha paura di Silone'', in [[L'Europeo]], 10 agosto 1965</ref>, non gli consentono di prendere parte al [[Premio Viareggio]] di quell'anno; significativa è la frase che, secondo alcuni, avrebbe pronunciato il presidente del premio letterario, [[Leonida Répaci]] che, parlando di ''Uscita di sicurezza'' e caldeggiando la sua esclusione dal premio letterario, avrebbe affermato espressamente: «Non si può premiare un libro che offende la memoria di Togliatti».<ref>Ottorino Gurgo e Francesco De Core, ''Silone'', Marsilio Editori, 1998</ref>
 
Molto più benevoli rispetto al passato si dimostrano invece i critici di ispirazione cattolica, che accolgono l'opera se non altro con compassata assenza di preconcetti. All'estero invece si continua ad osannare lo scrittore abruzzese; così parla di Silone nel [[1969]], [[Irwing Howe]]:<ref>[[Irwing Howe]], in ''The New York Times Book Review'', dicembre 1969</ref>«Ogni sua parola sembra avere una qualità speciale, un'impronta di fraterna, disincantata umanità. È veramente un po' un mistero che la critica letteraria con tutte le sue solennità, non ha mai ben penetrato: che un uomo, scrivendo così semplicemente e senza pretese, possa far sentire come inconfondibilmente suo tutto ciò che pubblica» e lo elogia anche [[Bertrand Russell]] accostandolo alle grandi personalità italiane di sempre.<ref>''Questionario per filo diretto'' su ''Uomini e idee'', [[Napoli]], gennaio-febbraio 1966</ref>
 
A testimoniare il grande senso di autonomia del pensiero siloniano, ecco quanto il pescinese scrive in ''Uscita di sicurezza'', a proposito del concetto di libertà, in lui sempre molto forte, sino a sfiorare per alcuni versi l'anarchismo:{{Citazione|La libertà... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica.}}
 
Nel [[1966]] riceve la laurea ''honoris causa'' a [[Università di Yale|Yale]], negli Stati Uniti e sempre in quell'anno la [[RAI]] manda in onda una riduzione teatrale di ''Ed egli si nascose'' e un telefilm tratto da ''La volpe e le camelie''. La popolarità di Silone, dopo anni di ostracismo, inizia a lievitare.
 
=== Il Super Campiello ===
[[File:Locandina Silone.JPG|thumb|left|Locandina della riduzione teatrale de ''L'avventura di un povero cristiano'']]
Ma la consacrazione definitiva di Silone in patria, ancorché tardiva, giunge con il [[1968]], anno in cui esce ''[[L'avventura di un povero cristiano]]'', il suo ultimo libro pubblicato in vita. Si tratta di uno scritto che reinterpreta, attualizzandola, la vicenda di [[Celestino V]], forse il papa del "gran rifiuto" dantesco. Per approfondire le vicende del papa-eremita, Silone aveva lavorato alacremente per oltre un anno nel suo Abruzzo, tra [[Sulmona]], [[Avezzano]], [[L'Aquila]] e [[Pescasseroli]] con ricerche di documenti d'archivio e nonostante alcuni seri problemi di salute (fu ricoverato anche in ospedale).
 
Nella prima parte del libro lo scrittore pescinese ricostruisce proprio il suo percorso in terra d'Abruzzo, di cui decanta il sentore di quella purezza dell'ideale cristiano cui si sente profondamente legato. Così Silone descrive la [[Majella]], il monte che fece da scenario alle vicende di Pietro Celestino, narrate nel libro:{{Citazione|La Maiella è il Libano di noi abruzzesi. I suoi contrafforti, le sue grotte, i suoi valichi sono carichi di memorie. Negli stessi luoghi dove un tempo, come in una Tebaide, vissero innumerevoli eremiti, in epoca più recente sono stati nascosti centinaia e centinaia di fuorilegge, di prigionieri di guerra evasi, di partigiani, assistiti da gran parte della popolazione}}
 
''L'avventura di un povero cristiano'' è un successo editoriale e di critica e grazie al libro Silone vince nel maggio del '68, a [[Udine]], il [[Premio Moretti d'Oro]] e il 3 settembre gli viene conferito a [[Venezia]] il [[Premio Campiello|Super Campiello]].<ref>Gli altri finalisti el Campiello di quell'anno furono: [[Pier Maria Pasinetti]], [[Luigi Compagnone]], [[Arrigo Benedetti]] e [[Carlo Castellaneta]].</ref> Lo scrittore, colpito ancora da un'indisposizione non può presenziare alla cerimonia di premiazione all'[[San Giorgio Maggiore (isola)|Isola di San Giorgio]], ma si collega da casa grazie alla [[RAI]].
 
La critica è quasi unanime nel considerare l'ultimo lavoro letterario prodotto come il punto più alto dell'intera produzione siloniana; la stampa comunista sembra invece continuare ad ignorarlo. Il libro riceverà, 4 anni dopo la morte dello scrittore, anche il Campiello d'Oro dei vent'anni ([[1982]]).
 
Il 31 agosto [[1969]] l'<nowiki/>''Avventura'' trova la sua dimensione teatrale, peraltro presente volutamente nel testo, con la messa in scena del dramma celestiniano a [[San Miniato]]; seguirà una seconda rappresentazione il 21 gennaio [[1971]] ad [[Ancona]].
 
Ma il 1968, anno di successi personali per Silone, oltre che di stravolgimenti politici che non lasciano indifferente lo scrittore, è anche l'anno in cui si chiude l'esperienza di ''Tempo presente'' che, per difficoltà economiche, sospende le sue pubblicazioni.
 
=== Gli ultimi anni ===
Il 19 marzo [[1968]] Silone è insignito del ''Premio internazionale di letteratura'' a [[Gerusalemme]]; l'anno seguente, in occasione del suo settantesimo compleanno, riceve numerose attestazioni di stima con articoli sui principali quotidiani italiani<ref>Da segnalare gli articoli di [[Geno Pampaloni]] su [[Il Corriere della Sera]], di [[Enrico Falqui (letterato)|Enrico Falqui]] su [[Il Tempo]] e di [[Enzo Siciliano]] su [[La Stampa]]</ref>, con la pubblicazione di saggi e studi sullo scrittore e con un numero speciale della rivista ''Il Dramma'' che raccoglie testimonianze di scrittori e intellettuali di tutto il mondo e su cui lo stesso Répaci che, anni prima gli aveva negato il ''Premio Viareggio'', ora dice di lui:«è uno dei massimi scrittori d'oggi ed è una vergogna l'averlo tenuto per decenni nell'ombra».
 
Gli viene conferita la laurea ''honoris causa'' all'[[Università di Tolosa]] con la seguente motivazione: «aver anticipato con la sua opera i problemi giovanili del maggio parigino»; a Parigi gli viene conferito nel [[1971]] il premio mondiale della letteratura "Del Duca" ma, dopo la premiazione è colto da malore e viene ricoverato. I suoi problemi di salute, aumentati a partire dal [[1972]] non gli consentono più frequenti spostamenti dalla sua casa romana di via Villa Ricotti dove vive con la moglie Darina, ma nonostante ciò continua a partecipare a dibattiti intellettuali e a scrivere.
 
Nel [[1974]] viene pubblicato su ''Oggi e domani'', rivista pescarese, un suo racconto dal titolo ''Vita e morte di un uomo semplice''. Nel [[1977]] è colpito da un'altra grave crisi del suo male, ma la moglie Darina lo porta a [[Fiuggi]] e il peggio viene scongiurato. Nello stesso anno Silone inizia a scrivere il suo nuovo romanzo, ''[[Severina]]'', una storia di una ragazza orfana allevata in un convento che assiste ad un corteo operaio in cui viene ucciso un manifestante. Ma lo scrittore non riesce a completare il romanzo; dopo il suo ritorno a Roma infatti, Silone si aggrava e il viaggio verso la clinica Florissant di [[Ginevra]] sarà l'ultimo della sua vita.
 
[[File:Tomba di Silone.JPG|thumb|La tomba di Silone a Pescina]]
Il 22 agosto [[1978]] Ignazio Silone muore nella clinica ginevrina e due giorni dopo le sue ceneri vengono trasportate a [[Pescina]] per essere poste nella tomba di famiglia. L'anno successivo le ceneri dello scrittore sono collocate nel luogo dove riposano tuttora, per adempiere alla sua richiesta:
{{Citazione|Mi piacerebbe di esser sepolto così, ai piedi del vecchio campanile di San Berardo, a Pescina, con una croce di ferro appoggiata al muro e la vista del Fucino, in lontananza.}}
 
Aveva detto qualche anno prima, in un'intervista in cui gli era stato chiesto se avesse paura della morte:{{Citazione|No. Le sono stato varie volte molto vicino perché la mia salute non è mai stata molto forte. Sì, ho avuto dei momenti in cui le sono stato assai vicino. Non ne ho paura. È una realtà che fa parte dell'insieme degli altri problemi sul significato della vita. Chi pensa seriamente al significato dell'esistenza non può non pensare anche alla morte che è la fine dell'esistenza.}}
 
Tre anni dopo la morte del marito, nel [[1981]], Darina Laracy porta a termine il lavoro di revisione e completamento dell'ultimo romanzo, ''Severina'', e lo dà alle stampe.
 
Nel [[1990]] gli viene attribuito il [[Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante]] alla memoria.<ref>{{Cita web|url = http://www.premioprocidamorante.it/albo-vincitori/|titolo = Albo vincitori "Isola di Arturo"|sito = premioprocidamorante.it|accesso = 9 maggio 2019}}</ref>
 
== Le tematiche siloniane ==
{{Citazione|Tutto quello che m'è avvenuto di scrivere, e probabilmente tutto quello che ancora scriverò, benché io abbia viaggiato e vissuto a lungo all'estero, si riferisce unicamente a quella parte della contrada che con lo sguardo si poteva abbracciare dalla casa in cui nacqui. È una contrada, come il resto d'[[Abruzzo]], povera di storia civile, e di formazione quasi interamente cristiana e medievale. Non ha monumenti degni di nota che chiese e conventi. Per molti secoli non ha avuto altri figli illustri che [[Santo#Cristianesimo|santi]] e [[Scalpellino|scalpellini]]. La condizione dell'esistenza umana vi è sempre stata particolarmente penosa; il dolore vi è sempre stato considerato come la prima delle fatalità naturali; e la [[Croce cristiana|Croce]], in tal senso, accolta e onorata. Agli spiriti vivi le forme più accessibili di ribellione al destino sono sempre state, nella nostra terra, il [[Ordine francescano|francescanesimo]] e l'[[anarchia]].<ref>Ignazio Silone, citato in: Indro Montanelli, ''I protagonisti'', Rizzoli Editori, Milano 1976, pp. 181-182.</ref>}}
 
Care a Silone sono senz'altro le tematiche di denuncia sociale<ref>[[Nello Ajello]], ''Ignazio Silone tra populismo e cristianesimo'', in "il Mulino", 9/1953, pp. 416-430, DOI: 10.1402/18026.</ref> e di impegno politico profondo di cui tutte le sue opere sono impregnate. Lo scrittore abruzzese è tra i primi, assieme ad una nutrita schiera di scrittori anglosassoni, ad affrontare le tematiche sociali all'interno della forma narrativa del [[romanzo]]; ma Silone è portatore di tematiche contadine, laddove altri avevano invece analizzato il mondo operaio della società post-industriale. Emblematico di tutto ciò è ovviamente ''Fontamara'', in cui la critica sociale emerge da uno sfondo di solidarietà e pietà cristiana, e accanto ad altri temi del periodo in cui il romanzo fu scritto, come lo spaccato della vita italiana nelle campagne nel periodo fascista, l'ignoranza dei "cafoni" e la loro assoluta distanza dalla politica, rappresentate con toni ora satirici ora più amari e disincantati.
 
Forti sono state le ripercussioni che le vicende personali dello scrittore hanno avuto su tutta la sua produzione letteraria. L'uscita forzata dal Partito Comunista, dopo la disillusione dello stalinismo, l'assunzione di posizioni di intransigenza e di rifiuto del compromesso con qualsiasi sovrastruttura costituita, accanto al ritrovato impegno culturale e politico prima come antifascista, poi come portatore di ideali di "socialismo cristiano", hanno fatto emergere spunti fortemente autobiografici in opere come ''Pane e vino'', ''Il seme sotto la neve'' o ''Il segreto di Luca''.
 
Il protagonista di ''Pane e vino'' ad esempio, il rivoluzionario Pietro Spina, si pone in forte antagonismo con il conformismo politico dello stesso partito in cui ha militato e da cui è stato espulso, e cerca quindi, disilluso, di recuperare quegli ideali di libertà e di solidarietà umana che erano alla base del suo credo, con un tentativo di ritorno quasi utopistico ai valori elementari dell'uomo.
 
Gli schemi narrativi siloniani, fatti di un linguaggio semplice, per certi versi poco letterario, sono sovente costruiti sulla base della salda cultura contadina da cui l'autore proviene e sono talvolta il risultato delle narrazioni delle storie di vita, delle leggende, delle credenze popolari apprese in età giovanile nel suo Abruzzo. È così ad esempio, che la rappresentazione quasi mitica dei "cafoni" fontamaresi, contrapposti in modo netto a tutte le altre componenti sociali, assume una valenza per certi aspetti inedita nella letteratura, essendo Silone il primo a presentare la realtà contadina del meridione d'Italia non più come idilliaca e oleografica, ma amara, cruda e conflittuale, con tutto il suo disperato pathos di rassegnazione e di sacrificio. Così scrive ne ''Il seme sotto la neve'':«La verità non è nella coscienza dei poveri, ma nella loro esistenza; essi vi sono murati, incorporati; da capo a piedi».
A conferma di ciò, è significativo il giudizio di [[Gustav Herling]] il quale rileva che «per Silone il metro di misura era la vita quotidiana, in particolare quella della regione dove era nato. Lì era la vera fonte del suo modo di ragionare».<ref>Testimonianza di Gustav Herling, raccolta da Bruno Falcetto in Ignazio Silone ''Romanzi e saggi'', vol. I, 1927-1944, Arnoldo Mondadori Editore, [[Milano]], 1998</ref>
 
Importanti sono i temi legati alla religione nella produzione siloniana, in particolare la rielaborazione degli ideali cristiani alla luce del dilemma tra la disobbedienza all'autorità gerarchica costituita (la Chiesa) e la coscienza di chi crede. Il cristianesimo di Silone non è dogmatico, ma è ispirato ai valori primitivi dell'amore disinteressato, dell'abbattimento delle diseguaglianze sociali, della lotta incessante all'ingiustizia<ref>[http://www.avanti.it/index.php/tempo-reale/93-l-avanti-in-edicola/5872-silone-il-rapporto-con-labruzzo-e-il-cristianesimo-di-angelo-simonazzi.html Silone, il rapporto con l'Abruzzo e il Cristianesimo, Avanti, 27 aprile 2009]</ref>, della solidarietà, del rifiuto di ogni compromesso, come emerge in modo emblematico ne ''L'avventura di un povero cristiano'', romanzo in cui l'autore presenta la figura di [[Celestino V]] come modello per il suo cristianesimo. Silone si rifà, in maniera utopica, alla figura del mistico [[Gioacchino da Fiore]], come spiega in ''Uscità di sicurezza'': «Presso i più sofferenti, sotto la cenere dello scetticismo, non s'è mai spenta l'antica speranza del [[Regno dei Cieli|Regno]], l'antica attesa della [[carità]] che sostituisca la [[Legge di Dio|legge]], l'antico sogno di [[Gioacchino da Fiore]], degli [[Ordine francescano#Una storia complessa|Spirituali]], dei [[Congregazione dei Celestini|Celestini]]».
 
== Hanno detto di lui ==
{{organizzare|le citazioni vanno spostate su Wikiquote}}
{{F|drammaturghi italiani|arg2=scrittori italiani|ottobre 2013|Poco fontata}}
 
{{Citazione|Notavo in lui molta sensibilità, molta impressionabilità anche, ma nello stesso tempo un fervore nella sua fede comunista. Era stato educato cattolico e la domanda, che del resto è di ogni essere umano, perché ci siamo e cos'è questo universo e dove va?, questa è la domanda, ch'è al fondo di ogni religione, era in lui, io lo sentivo|[[Camilla Ravera]]}}
 
{{Citazione|Vorrei dirle quanto l'apprezzo e la stimo come uomo e come artista, e con quanta profondità mi afferra e mi colpisce la serietà della sua vita, di cui ho potuto ascoltare recentemente qualche particolare più intimo, e come mi è caro prezioso conoscerla, cosa che verosimilmente non sarebbe stata possibile se entrambi i nostri destini avessero avuto un corso più piatto e comodo|[[Thomas Mann]], dopo aver letto ''Fontamara''}}
 
{{Citazione|La rivoluzione di Silone è la rivoluzione degli uomini nudi. Nudi, non soltanto nel senso di sprovveduti ma, più profondamente, nel senso di uomini soli, solamente uomini. Uomini che conoscono la loro solitudine e si sforzano perpetuamente di spezzarla con la fiducia e con le opere di misericordia: dar da bere agli assetati, nutrire gli ignudi, guarire gli ammalati|Gilbert Sigaux}}
 
{{Citazione|A meritare il Nobel era Silone. Silone parla a tutta l'Europa. Se io mi sento legato a lui, è perché egli è nello stesso tempo incredibilmente radicato nella sua tradizione nazionale e anche provinciale|[[Albert Camus]]}}
 
{{Citazione|Silone è stato escluso dal Viareggio così come sinora lo abbiamo escluso dalle nostre preoccupazioni e dalle nostre riflessioni quotidiane, un po' perché il suo caso disturba, dà noia, e soprattutto perché affrontarlo richiederebbe un altro impegno e finirebbe per investire tutta la nostra struttura intellettuale e spirituale.|[[Carlo Bo]], 1º agosto 1965<ref>Carlo Bo, ''Hanno avuto paura'', in ''[[L'Europeo]]''; articolo riprodotto con stessa data su ''[[La Fiera Letteraria]]'', col titolo ''Antiche viltà della nostra cultura''.</ref>}}
 
{{Citazione|È ora di riconoscere che Silone, questo scrittore di un libro unico, monomane per sincerità e perché ha qualcosa di preciso e urgente da dire, asciutto, intenso, pieno di riserve segrete, condotto allo scrivere solo da una prepotente necessità interiore, è uno dei pochi nostri scrittori viventi dotati di grandezza|[[Guido Piovene]]}}
 
{{Citazione|Sogno...sì, sogno un cristianesimo sociale e diciamo pure socialista. Un cristianesimo che ormai prescinda dalle strutture storiche della Chiesa, ma che riscopra alcuni vecchi miti, profonde tradizioni e che ami la libertà. E un socialismo non ancorato alle ideologie di partito e meno ancora agli apparati burocratici. È vero, sa di utopia (...) Dimenticavo, c'è uno scrittore italiano che sento vicino in questo sogno, uno scrittore che stimo anche come uomo, Ignazio Silone.|[[Heinrich Böll]]}}
 
{{Citazione|Leggendo i suoi primi romanzi, ''Fontamara'', ''Pane e vino'', ''Il seme sotto la neve'', e pur ammirandoli, ero caduto in abbaglio sull'autore. Lo avevo preso per uno di quegl'industriali dell'antifascismo che, riparati all'estero, avevano trovato nella universale avversione alla dittatura una comoda scorciatoia al successo dei libri di denunzia. Lo consideravo insomma un profittatore del regime a rovescio (come del resto ce ne sono stati). E una conferma mi era parso di vederla nel fatto che finito, col fascismo, l'antifascismo, parve finito anche il narratore Silone.<br />Poi vennero ''Una manciata di more'', ''Il segreto di Luca'', ''La volpe e le camelie''. Ma vennero soprattutto alcuni saggi politici che mi costrinsero a ricredermi. Ed era proprio questo che non riuscivo a perdonargli. Mi era antipatico non per i suoi, ma per i miei errori. Più lo conoscevo attraverso i suoi scritti, e più dovevo constatare che non solo egli non somiglia affatto al personaggio che m'ero immaginato, ma che anzi ne rappresenta la flagrante contraddizione. [...]<br />Fenomeno unico, o quasi unico, fra gli sconsacrati del comunismo che di solito non superano mai più il trauma e trascorrono il resto della loro vita a ritorcere l'anatema, Silone non recrimina. Egli rifiuta i grintosi e uggiosi atteggiamenti del moralista, o meglio ne è incapace. Domenicano con se stesso, è francescano con gli altri, e quindi restio a coinvolgerli nella propria autocritica. Cerca di metterne al riparo persino Togliatti; e se non ci riesce che in parte, non è certo colpa sua. Qui non c'è che un accusato: Silone. E non c'è che un giudice: la sua coscienza.|[[Indro Montanelli]], 5 giugno 1965<ref>Indro Montanelli, ''I protagonisti'', Rizzoli Editori, Milano 1976, pp. 180-181 e 186-187</ref>}}
 
{{Citazione|Silone era un uomo dal cuore puro, un intellettuale onesto. Di Silone c'è una frase che ho sentito di recente: "Gli schiamazzi della folla non possono far tacere la voce della coscienza". C'era tutto Silone in quella frase.|[[Sandro Pertini]]}}
 
{{Citazione|Si, era sempre estremamente sensibile all'origine sociale della gente, alle classi. Ma per questo non occorre il marxismo, basta vivere tra i cafoni abruzzesi.|[[Gustaw Herling-Grudziński]]}}
 
== Opere ==
=== Narrativa ===
* ''[[Fontamara]]'' ([[1930]]), Zurigo, Dr. Oprecht & Helbling A-G, 1933; Basilea 1934 (in tedesco); Zurigo-Parigi, Nuove edizioni italiane, 1933 (in italiano); Roma, Faro, 1947; Milano, A. Mondadori 1949.
* ''[[Un viaggio a Parigi]]'' ([[1934]]), Pescina, Fondazione Ignazio Silone, 1992.
* ''Pane e vino'', Zurich, Verlag Oprecht, 1936 (in tedesco); London, J. Cape, 1937 (in inglese); Lugano, Nuove edizioni di Capolago, 1937 (in italiano). Prima edizione in Italia, riveduta col titolo di ''[[Vino e pane]]'', Milano, A. Mondadori, 1955.
 
* ''[[La scuola dei dittatori]]'' ([[1938]]) - Zurigo 1938 in tedesco curata da Jacob Huber ''Die Schule der Diktatoren'', Europa Verlag; nell'edizione americana 1938 e inglese del [[1939]] ''The School for Dictators'' a cura di Gwenda David ed Eric Mosbacher, Harper and Brothers, New York 1938 e Londra 1939; in Argentina col titolo di ''La escuela de los dictadores'' a cura di Julio Indarte, [[Buenos Aires]] [[1939]]; in ebraico ''Beit sefer lediktatirim'', a cura di Abraham Kariv, [[Tel Aviv]] [[1941]]; in Italia a puntate nel [[1962]] su ''Il Mondo'' e successivamente da Mondadori [[1962]]; in Francia col titolo di ''L'école des dictateurs'' a cura di Jan-Paul Samson, Gallimard, Parigi [[1964]]; in Germania ''Die Kunst der Diktatoren'' a cura di Lisa Rüdiger, Verlag Kiepenheuer und Witsch, Colonia [[1965]]
 
*''[[Il seme sotto la neve]]'' ([[1941]]), Zurigo-New York, Oprecht, 1942 (in tedesco); Lugano, Nuove edizioni di Capolago, 1942 (in italiano); Roma, Faro, 1945; Milano, A. Mondadori 1950; [[1961]] (interamente riveduta).
 
*''[[Una manciata di more]]'', Milano, A. Mondadori, 1952.
*''[[Il segreto di Luca]]'', Milano, A. Mondadori, 1956.
*''[[La volpe e le camelie]]'', Milano, A. Mondadori, 1960; con il racconto ''La volpe'' e un saggio critico di [[Andrea Paganini]], Poschiavo, L'ora d'oro, 2010. ISBN 978-88-904405-4-0.
*''[[L'avventura di un povero cristiano]]'', Milano, A. Mondadori, [[1968]]. [vincitore del [[Premio Campiello]]]
*''[[Severina]]'' ([[1971]]), a cura e con testi di [[Darina Laracy|Darina Silone]], Milano, A. Mondadori, [[1981]].
 
=== Saggistica ===
* ''[[Il fascismo. Origini e sviluppo]]'' (''Der Faschismus: seine Entstehung und seine Entwicklung'') ([[1934]]) - Zurigo 1934
*''Memoriale dal carcere svizzero'', ([[1942]]) - [[Lerici (casa editrice)|Lerici]], [[Cosenza]] 1979
* ''[[Uscita di sicurezza (Ignazio Silone)|Uscita di sicurezza]]'' ([[1965]]) - Firenze, Vallecchi 1965
* ''L'Avvenire dei Lavoratori'' ([[1944]]-[[1945|45]]) - ristampa anastatica a cura di S. Merli e G. Polotti, Istituto Europeo di Studi Socialisti, [[Milano]] 1992
* ''Gli articoli di «Information»'' (Zurigo [[1932]]-[[1934|34]]) - a cura di M. A. Morettini Bura, Università per Stranieri, Guerra, [[Perugia]] 1994
 
=== Teatro ===
* ''[[Ed egli si nascose]]'' ([[1944]]) - Zurigo-Lugano, 1944; Roma, Documento 1945; in "Teatro", n. 12-13, 1º luglio 1950
* ''[[L'avventura di un povero cristiano]]'' (dall'omonima opera narrativa), in "Il Dramma", 12 settembre 1969
 
=== Altri scritti ===
(elenco non esaustivo)
* Prefazione a ''The living thoughts of Mazzini'' ([[1939]]) (in inglese); rivista "Il Ponte", [[1949]] (in italiano)
* ''L'eredità cristiana: l'utopia del Regno e il movimento rivoluzionario'', conferenza tenuta a Roma nel [[1945]].
* ''L'Abruzzo'', in "Abruzzo e Molise" ("Attraverso l'Italia", XIV), Milano, Touring Club Italiano, [[1950]]
* ''Testimonianze sul comunismo'', Comunità, Torino 1950
* ''Nei bagagli dell'esule'', saggio in AA. VV., Esperienze e studi socialisti, [[1954]]
* ''La scelta dei compagni'', Torino, "Quaderni" dell'Associazione Culturale Italiana, 1954
* ''Un dialogo difficile'', (epistolario con Ivan Anissimov), Roma, Opere Nuove [[1958]]
* Prefazione a ''Blasco: la riabilitazione di un militante rivoluzionario'' di Alfredo Azzaroni, Edizioni Azione Comune, ([[1962]])
* ''Ecco perché mi distaccai dalla Chiesa'', in "La Discussione", 31 ottobre [[1965]], e in "La Fiera Letteraria", 7 novembre [[1965]]
[[File:Museo Silone.JPG|thumb|Una sala del Museo Silone]]
== Archivio ==
Le carte dello scrittore abruzzese sono conservate a Firenze presso la Fondazione di Studi Storici "Filippo Turati"<ref>[http://www.pertini.it/turati/a_silone.html Fondazione di Studi Storici "Filippo Turati"]</ref>. Il fondo si compone di 44 buste, divise in 267 fascicoli, con una raccolta di fotografie e alcuni filmati.
 
Sia l'archivio<ref name="fondo">{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=334551|titolo=Fondo Ignazio Silone|sito=SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=8 gennaio 2018}}</ref> sia la biblioteca costituita da quasi {{FORMATNUM:4000}} volumi catalogati, furono donati alla fondazione da Darina Laracy, il 23 settembre [[1985]]; in particolare, la documentazione archivistica, riordinata e inventariata dallo stesso Silone quando era in vita, era stata definita "di notevole interesse storico" nel [[1979]], con provvedimento della [[Sovrintendenza archivistica]] per il [[Lazio]].
 
== Museo Silone ==
Un museo dedicato allo scrittore (con sede a Pescina), nato grazie alle donazioni del [[2000]] di Darina Laracy e inaugurato il 1º maggio [[2006]], per volontà del ''Centro Studi Ignazio Silone'', del Comune di Pescina e grazie al contributo dell'[[Archivio di Stato dell'Aquila]], ha l'obiettivo di ricordare l'opera letteraria, politica e di intellettuale dello scrittore.
 
Il percorso museale, con carattere cronologico, ripercorre le tappe principali della vita di Silone, attraverso le sue opere letterarie, i documenti d'archivio e alcuni oggetti personali; vengono rivisitati con documenti e immagini anche alcuni importanti avvenimenti storici che fecero da cornice alla vita dello scrittore.
 
Tra gli oggetti conservati presso il museo, l'archivio, la biblioteca, le foto di alcuni personaggi cari a Silone, lettere e carte autografe, oltre a numerose edizioni in lingua straniera delle sue opere letterarie.
[[File:Silone legione d'onore.JPG|thumb|La Legion d'Onore conferita a Silone]]
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur Commandeur ribbon.svg
|nome_onorificenza=Legion d'Onore
|collegamento_onorificenza=Legion d'Onore
|motivazione=
|data = 1973
}}
{{Onorificenze
|immagine=ITA OMRI 2001 Cav BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere della Repubblica Italiana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|data = 1973
}}
== Premi, riconoscimenti ==
* [[Premio Marzotto]] per ''Uscita di sicurezza'', 1965.
* Laurea ''honoris causa'', [[Università di Yale]], 1966.
* Premio Moretti d'Oro per ''L'avventura di un povero cristiano'', 1968.
* [[Premio Campiello]] per ''L'avventura di un povero cristiano'', 1968.<ref>{{Cita web|url = http://www.premiocampiello.org/confindustria/campiello/istituzionale.nsf/($linkacross)/A0DA0F82AD480CE0C12573A3004FE715?opendocument&language=IT|titolo = Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni|sito = premiocampiello.org|accesso = 24 febbraio 2019}}</ref>
* Laurea ''honoris causa'', [[Università di Tolosa]], 1969.
* [[Jerusalem Prize|Premio Internazionale di Letteratura Gerusalemme]], 1969.
* Premio mondiale ''Cino del Duca'', Parigi, 1971.
* Laurea ''honoris causa'', [[Università di Warwick]], 1972.
* Penna d'Oro per la letteratura della [[Presidente del Consiglio dei Ministri|Presidenza del Consiglio dei ministri]], 1973.
* [[Gottfried-Keller-Preis]], 1973.
* Premio Campiello d'oro dei Vent'anni, postumo, 1982.
 
== Sindaci enciclopediciCinema ==
[[Piero Schivazappa]], [[Ottavio Spadaro]] e [[Diego Fabbri]] realizzarono tra il [[1969]] e il [[1974]] gli sceneggiati tratti dai romanzi siloniani ''[[Vino e pane]]'', ''[[Il segreto di Luca]]'' e ''[[L'avventura d'un povero cristiano]]'' trasmessi dalla [[Rai]]<ref>{{cita web|url=http://www.mymovies.it/filmografia/?s=13054|titolo=Filmografia di Ignazio Silone|editore=My Movies|accesso=4 febbraio 2019}}</ref>.
Nel [[1977]] è stata prodotta la [[Fontamara (film)|versione cinematrografica]] di ''[[Fontamara (romanzo)|Fontamara]]'', con [[Michele Placido]] come attore protagonista e [[Carlo Lizzani]] come regista. Nel 1983 [[Lucio De Caro]] realizzò con la stessa opera uno sceneggiato per la Rai in quattro puntate<ref>{{cita web|url=http://www.teche.rai.it/sceneggiati-e-fiction-1982-1984/|titolo=Sceneggiati e fiction 1982-1984|editore=Teche Rai|accesso=4 febbraio 2019}}</ref>.
 
== Galleria d'immagini ==
I criteri definiscono enciclopedici i sindaci di città capoluogo di suddivisione territoriale nazionale di secondo livello. La definizione di [[città]] è, per quanto interessante, molto fumosa. Inoltre ogni nazione ha un diverso sistema di suddivisione amministrativa. Restando in Europa, i Paesi Bassi hanno due livelli amministrativi, le province e i comuni (''geemente'', secondo livello amministrativo), pertanto tutti i borgomastri dei comuni dei Paesi Bassi, secondo i criteri sono enciclopedici, compresi quelli che hanno amministrato [[Schiermonnikoog]] (938 ab.). Addirittura in Slovenia i comuni (''občina'') sono il primo livello amministrativo mentre il secondo sono le comunità locali (''krajevne skupnosti''), o le circoscrizioni cittadine (''mestne četrti''). Sarebbero, quindi, enciclopedici anche i sindaci di [[Hodoš]] (356 ab.). Con i criteri così definiti si potrebbe addirittura interpretare che l'amministratore a capo delle comunità locali, potrebbe essere enciclopedico. Si aggiunge il fatto che, nonostante si parli di automatica enciclopedicità, si arrivi a degli assurdi che in Italia non siano (automaticamente) enciclopedici i sindaci di città come [[Giugliano in Campania]] (123.839 ab.), [[Guidonia Montecelio]] (89.141 ab.), [[Torre del Greco]] (85.762 ab.), [[Busto Arsizio]] (83.340 ab.), mentre invece lo siano quelli di [[Sondrio]] (21.632 ab.), [[Isernia]] (21.805 ab.), [[Enna]] (27.586 ab.), [[Carbonia]] (28.564 ab.), [[Verbania]] (30.827 ab.). Questo a dimostrazione che i criteri, applicati ai primi cittadini, basati su un sondaggio effettuato 10 anni fa sono obsoleti, basati su dei presupposti non del tutto oggettivi (il grado amministrativo che fa essere la [[California]] e il menzionato comune di [[Hodoš]] allo stesso "livello") e italocentrici. Non importa come, ma ritengo che questi debbano essere in qualche modo superati. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 09:36, 20 gen 2018 (CET)
{{organizzare|le foto vanno lungo il testo e non in fondo}}
: Concordo con l'analisi di Hypergio. Sul come superare i criteri stabiliti nel 2008, prevedo una lunga e (speriamo) costruttiva discussione. Effettivamente riguardo ai comuni italiani, forse si dovrebbe superare l'automatica enciclopedicità dei sidaci di capoluoghi di provincia, prendendo in considerazione parametri come i cittadini residenti, che erano stati respinti per le città non capoluogo di provincia nel [[Wikipedia:Sondaggi/Criteri di enciclopedicità per politici#Quesito 2 - Sindaci di città non capoluogo di provincia|sondaggio del 2008]]?--'''''[[Utente:Ceppicone|<small><span style="color:red; font-weight:bold">Ceppicone</span></small>]]'''''[[Discussioni utente:Ceppicone|<span style="color:black; font-size:122%"> ✉ </span>]] 10:31, 20 gen 2018 (CET)
<gallery>
::Vista l'analisi di Hypergio, concordo pienamente nella revisione dei criteri. Apriamo in [[discussioni_progetto:Amministrazioni]] con link al bar? --[[User:.avgas|<span style="color:#242424">.av</span>]][[User_talk:.avgas|<span style="color:#242424; cursor:help;">gas</span>]] 10:39, 20 gen 2018 (CET)
File:Pescina terremoto.jpg|Pescina dopo il terremoto del 1915
:::aggiungere tra i sindaci enciclopedici quelli di città con almeno 50mila abitanti non farebbe male, cmq, a parte il fatto che i criteri sono sufficienti eccetera, bisogna anche vedere di creare le voci bene, altrimenti spesso mica si capisce la rilevanza del biografato, creare superstub a manetta non aiuta wikipedia, al contrario.. --[[Speciale:Contributi/37.119.104.230|37.119.104.230]] ([[User talk:37.119.104.230|msg]]) 11:45, 20 gen 2018 (CET)
File:Silone1.jpg|Silone negli anni venti
::::{{confl}} Grazie {{ping|Hypergio}} per aver aperto questa discussione! Divido il discorso in due parti:
File:Romolo Tranquilli.jpg|Romolo Tranquilli
::::* In teoria il fatto che i criteri siano restrittivi non dovrebbe impedire di considerare enciclopedici i sindaci di grandi comuni italiani non-capoluogo. Sappiamo però che spesso non funziona così, quindi bene aggiungere -ad esempio- un criterio di enciclopedicità dei comuni basato sul numero degli abitanti. Lascerei però l'enciclopedicità dei sindaci di comuni capoluogo di provincia.
File:Sil psiup.jpg|Silone dirigente socialista nel dopoguerra
::::* Criteri che hanno (più o meno) senso per l'Italia non hanno necessariamente senso per altri paesi. Questo discorso riguarda in realtà non solo per i sindaci, ma anche per gli altri politici delle suddivisioni territoriali. D'altronde dovrebbe essere ovvio che non ha molto senso mettere sullo stesso piano San Marino (giustamente non abbiamo nemmeno tutte le voci sui [[Consiglieri della XXVI legislatura della Repubblica di San Marino|consiglieri]]) e gli Stati Uniti (dove imho potremmo permetterci di avere anche parlamentari e ministri degli stati federati). La soluzione potrebbe essere definire delle "fasce", strutturate come [[Aiuto:Criteri_di_enciclopedicità/Calciatori#Fasce|quelle dei calciatori]], per capirci), sulla base di criteri come la popolazione del paese, il grado di federalismo, ecc. Giusto per fare qualche altro esempio: considererei enciclopedici i politici degli [[stati federati della Germania]], [[Scozia]] (in UK c'è un [[:en:Devolution in the United Kingdom|federalismo asimmetrico]] quindi va necessariamente fatto un ragionamento [[Nazioni del Regno Unito|nazione]] per nazione), mentre restringerei i criteri per paesi come Malta
File:SIL lett araba 61.gif|Silone con Spender, al convegno di letteratura araba (Roma, 1961)
::::{{ping|.avgas}} Ho segnalato al [[Discussioni_progetto:Amministrazioni#Criteri_di_enciclopedicit%C3%A0_sui_sindaci|progetto amministrazioni]] ma mi pare che si possa tranquillamente discutere qua. --[[Utente:Jaqen|Jaqen]] [[Discussioni utente:Jaqen|[...]]] 11:49, 20 gen 2018 (CET)
File:SIL saragat chiarom.jpg|Ignazio Silone, Giuseppe Saragat e Nicola Chiaromonte
:::::{{Conflittato}} I sindaci sono amministratori ed è giusto che siano enciclopedici prima di tutto quelli dei capoluoghi, perché è maggiore l'importanza amministrativa dell'ente che guidano. Un comune può essere molto popolato, ma amministrativamente rimane un paesone, e questo non porta all'inclusione dei loro sindaci in logiche governative/politiche di respiro nazionale come accade per i capoluoghi di provincia (per esempio, recentemente ad essere stati [http://www.edilportale.com/news/2017/12/lavori-pubblici/piano-periferie-operativo-ecco-i-120-progetti-finanziati_61584_11.html convocati] dal governo per un piano di riqualificazione delle periferie sono stati i sindaci dei comuni capoluogo, non quelli più popolati). Non sono contrario a introdurre delle eccezioni (estensione dell'enciclopedicità ai comuni > di una certa soglia; rimozione dell'automatismo se la popolazione è < di altra soglia) ma l'impostazione attuale mi sembra giusta. --'''[[User:Una giornata uggiosa '94|<span style="color:#404040">Una giornata uggiosa '94</span>]] &middot; '''<small>[[User talk: Una giornata uggiosa '94|<span style="color:#404040">E poi, di che parliamo?</span>]]</small> 11:54, 20 gen 2018 (CET)
File:Sil fiuggi 1970.jpg|Silone a Fiuggi nel 1970
::::::Ho avvisato anche il [[Discussioni progetto:Politica#Enciclopedicità dei sindaci|progetto politica]], anch'esso competente.--[[Utente:Mauro Tozzi|Mauro Tozzi]] ([[Discussioni utente:Mauro Tozzi|msg]]) 12:17, 20 gen 2018 (CET)
File:Silone2.jpg|Una delle ultime immagini di Silone
:::::::Concordo anch'io che sarebbe meglio rivedere i criteri e basarsi sul numero di abitanti, se non sbaglio è di ieri la voce sul sindaco di Oristano, che ha meno abitanti di diversi comuni. Su questi ultimi, vero che i criteri sono sufficienti e non necessari, ma certamente una voce su sindaco di comune non capoluogo di provincia avrebbe da subito diversi problemi a restare. 50.000 abitanti può essere un "buon" limite di distinzione e questo risolverebbe le differenze amministrative degli altri stati.--[[Utente:Kirk39|<span style="color:Blue;">'''Kirk'''</span>]] <small>[[Discussioni utente:Kirk39|<span style="color:Green;">''Dimmi!''</span>]]</small> 12:38, 20 gen 2018 (CET)
</gallery>
::::::::Un'idea me la sarei già fatta ma volevo aspettare qualche contributo prima di proporla. Io la vedrei così, due criteri, uno di popolazione (e mi sembra che un numero sia stato già individuato in 50.000 abitanti) e uno alternativo, di sindaco di comune capoluogo di divisione amministrativa superiore. Funziona per tutti i capoluoghi di provincia italiani più include molti altri comuni importanti, per i Paesi Bassi include 13 città (i capoluoghi delle province più Amsterdam, capitale nazionale) ma non esclude città come Rotterdam che non è capoluogo e per la Slovenia include solo Lubiana come capitale ma, per numero di abitanti, non esclude Capodistria o Maribor. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 14:35, 20 gen 2018 (CET)
::::::::: Segnalo al [[Discussioni progetto:Amministrazioni/Comuni italiani#Enciclopedicità dei sindaci|progetto comuni italiani]].--'''''[[Utente:Ceppicone|<small><span style="color:red; font-weight:bold">Ceppicone</span></small>]]'''''[[Discussioni utente:Ceppicone|<span style="color:black; font-size:122%"> ✉ </span>]] 16:24, 20 gen 2018 (CET)
::::::::::Sono d'accordo con la proposta di [[Utente:Hypergio|Hypergio]], ma andrebbe esattamente definito cosa intendiamo con "divisione amministrativa superiore"--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 16:31, 20 gen 2018 (CET)
:::::::::::ovviamente sono favorevole anch'io all'istituzione delle soglie.. --[[Speciale:Contributi/37.119.104.230|37.119.104.230]] ([[User talk:37.119.104.230|msg]]) 17:56, 20 gen 2018 (CET)
:::::::::::: Fra l'altro, formalmente le province sono state abolite (e quindi mi verrebbe da chiedere "di cosa stiamo parlando?") e qualche regione, come il [[Friuli-Venezia Giulia]] ha già provveduto a abolire a tutti gli effetti le province e a istituire e rendere già operativi enti locali alternativi come l'[[Unione Territoriale Intercomunale]]: ma se si va a vedere questa nuova suddivisione, si vede che i centri principali sono località tipo [[Maniago]]. Nel nostro localismo italico abbiamo quindi anche un problema di confusione amministrativa su enti che formalmente non ci sono più ma in realtà ci sono ancora (o si opera come se ci fossero ancora) il che rende alquanto complicato definire cosa sia un "capoluogo di un'unità amministrativa di secondo livello". In questo caso onestamente non saprei che pesci pigliare...--[[Utente:L736E|<span style="font-weight: bold; color: #006600;">L736E</span>]][[Discussioni utente:L736E|<span style="color: #330000; font-weight: bold; font-style: italic;"><sup>l'adminalcolico</sup></span>]] 21:36, 20 gen 2018 (CET)
::::::::::::: {{Fuori crono}} Non è assolutamente così, le province non sono state abolite né nella forma né nella sostanza. La [[Provincia_(Italia)#Riforma_Delrio|legge Delrio]] ha semplicemente modificato il criterio di elezione del presidente della provincia (dall'elezione diretta a quella indiretta). Altro discorso è quello che hanno fatto le regioni autonome, ma non sono quei 5 casi particolari a fare testo. --'''[[User:Una giornata uggiosa '94|<span style="color:#404040">Una giornata uggiosa '94</span>]] &middot; '''<small>[[User talk: Una giornata uggiosa '94|<span style="color:#404040">E poi, di che parliamo?</span>]]</small> 22:56, 21 gen 2018 (CET)
{{rientro}} Mi sento di non essere d’accordo con chi sostiene che essere sindaco di capoluogo di provincia, di regione o di capitale di Stato dia importanza maggiore che essere sindaco di una città che muove più economia delle quattro fattispecie citate. Uno Stato è governato dai governanti nazionali, non dal sindaco della sua capitale, e via dicendo. Però ammetto che, seppure non esista una vera ragione, sia culturalmente opportuno considerare enciclopedici i sindaci quantomeno delle città capitali di suddivisioni di primo livello (Stati USA, regioni italiane) o di secondo quando il primo livello è di fatto inconsistente (dipartimenti francesi, contee e distretti del Regno Unito).
:''[a margine: parlavo con un’amica americana, nata in un villaggio del Massachusetts, alla quale mi venne da chiedere a quale amministrazione comunale facesse capo e lei mi guardava strano, mi disse che il suo villaggio fa capo direttamente alla contea, e io gli dissi che la domanda non era peregrina perché in Italia, Francia o Spagna qualsiasi metro quadro di Paese afferisce a una municipalità che è l’unità territoriale indivisa di livello più basso. Lei: «Quindi qualsiasi cittadino in Italia ha un sindaco?» e io: «Esattamente», e lei «Interessante».]''
Tornando a bomba, non credo che qualsivoglia criterio potrà coprire tutte le fattispecie. Il buonsenso basterebbe a far capire che il sindaco di un comune di {{formatnum:49000}} abitanti non è (quantomeno) meno enciclopedico di quello di un capoluogo di provincia che ne conta la metà. In realtà, vale per il sindaco quanto detto per altre branche dello scibile: essere su Wikipedia è un’eccezione, la regola è che un sindaco non è automaticamente enciclopedico a parte per quelle eccezioni che doverosamente [non necessariamente di buon grado] dobbiamo fare, quindi IMHO non è questione di numero di abitanti: dovremmo dire che nessun sindaco è automaticamente enciclopedico solo per guidare una determinata città a parte capitale di Stato o capoluogo di regione (o livello equivalente) per le ovvie ragioni. Gli altri l’enciclopedicità se la devono guadagnare. Fuori da qui, intendo. -- '''[[User:Blackcat|<span style="font-family:Bookman Old Style,Palatino Linotype,Times New Roman;color:#000000">SERGIO</span>]]''' <sup><small>[[User talk:Blackcat|<span style = "color:#4B0082">(aka the Blackcat)</span>]]</small></sup> 23:29, 20 gen 2018 (CET)
:Con questa logica il sindaco di Rotterdam, ma anche quelli di Los Angeles e New York non sono automaticamente enciclopedici. Mentre lo sarebbero quelli di [[Sacramento (California)|Sacramento]] e [[Albany (New York)|Albany]]. Cerchiamo di essere pratici, i criteri servono a semplificarci la vita, non a complicarcela. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 06:08, 21 gen 2018 (CET)
:: Ebbene, sì, {{ping|Hypergio}}, se non hanno fatto nulla per rendersi enciclopedici. O vogliamo dire che uno lo sia automaticamente solo per essere stato sindaco di tale città? Dovremmo uscire dalla logica delle enciclopedicità automatiche e garantite, Wikipedia non è un impiego statale. Se ci pensiamo bene, il 90 per cento delle discussioni riguarda il modo per assicurare ''free pass'' per categorie. Uno non è enciclopedico per essere il sindaco di Los Angeles, ma per avere fatto cose enciclopediche in quanto sindaco di Los Angeles. Assicurare enciclopedicità automatica per categorie significa che poi ti trovi gente che devi bluificare a forza, sulle quali non hai appigli per rasparle in PdC perché "automaticamente enciclopedici" ma delle quali sai poco e niente e non hai fonti per accroccare due righe di voce. L'enciclopedicità a prescindere serve solo a riempirci di voci inutili: se uno è enciclopedico stai tranquillo che qui ci viene. -- '''[[User:Blackcat|<span style="font-family:Bookman Old Style,Palatino Linotype,Times New Roman;color:#000000">SERGIO</span>]]''' <sup><small>[[User talk:Blackcat|<span style = "color:#4B0082">(aka the Blackcat)</span>]]</small></sup> 12:14, 21 gen 2018 (CET)
:::In effetti penso che il concetto di enciclopedicità automatica ha portato a creare voci per persone il cui peso nella storia e quasi equivalente a zero. Quale è il motivo per cui debba essere presente su Pedia un sindaco di comune di 50.000 abitanti di cui non ci siano fonti autorevoli; si finirebbe inevitabilmente come per i calciatori di cui abbiamo centinaia di voci alcuni che hanno fatto magari 5 gol in 3 anni ;-). oppure per i nostri senatori e deputati enciclopedici di default. --[[Utente:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[Discussioni utente:Giaccai|msg]]) 18:26, 21 gen 2018 (CET)
::::(conflittato) ''Uno non è enciclopedico per essere il sindaco di Los Angeles, ma per avere fatto cose enciclopediche in quanto sindaco di Los Angeles.'' Quante cose enciclopediche può aver fatto il sindaco di [[Albany (New York)|Albany]] o [[Isernia]], eppure si possono ritrovare bluificati solo per la loro carica istituzionale ([[Paolo Strescino|piccolo esempio su tutti]])...qualcosa che non quadra c'é...Piccola nota OT a margine sulla logica delle enciclopedicità "garantite": varrebbe anche per i [https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Liste_di_calciatori calciatori] o "micro sportivi in genere" che vengono [https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Calciatori ''bluificati a forza''] ... ma questa è un'altra storia.--'''''[[Utente:Ceppicone|<small><span style="color:red; font-weight:bold">Ceppicone</span></small>]]'''''[[Discussioni utente:Ceppicone|<span style="color:black; font-size:122%"> ✉ </span>]] 18:38, 21 gen 2018 (CET)
:::::Per non parlare dei parlamentari... Se si vogliono cancellare i criteri senza rendere automaticamentw enciclopedico alcun politico a me sta pure bene. Ma siccome non verrà mai accettata una cosa del genere, rendiamoci semplicemente conto che solo il fatto di amministrare (e in Italia essere anche penalmente responsabile di ciò che accade nella città... vedi l'avviso di garanzia a Nogarin per gli 8 morti a Livorno durante l'alluvione) un tot di persone per me è rilevante. Solo per sedere sulla sedia di sindaco, indipendentemente se uno è capace o meno. Comunque ricordo che a oggi i sindaci dei due paesini sloveno e olandese che ho menzionato all'inizio di questa discussione sono oggi enciclopedici secondo i criteri e qualcosa va fatto. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 19:43, 21 gen 2018 (CET)
Come al solito, intervengo per dire che a me interessa solo l'esistenza di fonti che ci consentano di scrivere voci verificabili e neutrali. Trovo stucchevoli le discussioni sulla presunta importanza del ruolo di sindaco di questa o quella località.
* Il criterio attuale funziona nella misura in cui individua cariche per cui le eventuali voci possano disporre di dati oggettivi, o di fonti variegate per le informazioni diverse dai meri dati: tale funzione non è inficiata dal prevalere di criteri storici in certi "titoli", né dalla necessità di interpretare/applicare con buon senso a ciascun paese il significato dei livelli amministrativi. Diverso sarebbe se il criterio fosse artatamente abusato per creare voci non neutrali (o per contenuto o per criterio di selezione), per esempio se scoprissimo che misteriosamente tutti i deputati belgi del XIX secolo in it.wiki appartengono allo stesso partito.
* Se si volesse una misura oggettiva valida in tutti i paesi, non sarebbe utile il numero di abitanti teoricamente amministrati, perché l'importanza di tale numero varia a seconda dei poteri effettivamente devoluti all'ente locale. Marginalmente migliore sarebbe il numero di elettori partecipanti all'elezione. L'unica soglia oggettiva potrebbe essere il numero di dipendenti o il bilancio dell'ente (rivalutato secondo il potere d'acquisto), ma anche qui la confrontabilità può non essere perfetta. Qualora si volesse cambiare o integrare i criteri con dei parametri oggettivi, ci si assicuri di fare riferimento a qualcosa per cui esistano fonti ufficiali internazionali, per esempio OCSE.
--[[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 09:54, 23 gen 2018 (CET)
:Come Nemo. L'enciclopedicità automatica semplicemente non dovrebbe esistere. E' giusto una scorciatoia per casi plateali e numericamente limitati, come i premi Nobel; per quelli mi sta anche bene una voce di due righe senza fonti, gli altri devono mostrare la propria rilevanza con le fonti --[[Utente:Bultro|Bultro]] ([[Discussioni utente:Bultro|m]]) 12:40, 23 gen 2018 (CET)
::I criteri sufficienti non fanno certo sparire la necessità di citare le fonti. Al contrario, è pacifico che gli elementi da cui deriva l'enciclopedicità automatica debbano essere sorretti da fonti. Comunque se la contrarietà riguarda il concetto generale di criteri sufficienti converrebbe parlarne in [[Discussioni Wikipedia:Enciclopedicità]] piuttosto che in una proposta di modificare specifici criteri. --[[Utente:Jaqen|Jaqen]] [[Discussioni utente:Jaqen|[...]]] 17:43, 23 gen 2018 (CET)
:::I criteri sufficienti fanno sparire la necessità di fonti terze. E in questo specifico caso sono favorevole a abolire l'automatica enciclopedicità per i capoluoghi di provincia, o a qualunque cosa che restringa le maglie, questo era ovvio --[[Utente:Bultro|Bultro]] ([[Discussioni utente:Bultro|m]]) 01:24, 24 gen 2018 (CET)
::::Una proposta del genere non mi trova che molto favorevole. Vedo all'orizzonte, però, cancellazioni di massa. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 05:00, 24 gen 2018 (CET)
:::::Forse stiamo parlando di cose diverse. Secondo voi una voce che dicesse "Jaqen è stato presidente della provincia di Trento" senza citare fonti non verrebbe cancellata? Diverso è il discorso se diciamo che l'enciclopedicità deve essere evidenziata dalle fonti: principio bellissimo per carità, ma se prima non ci mettiamo d'accordo su ''quali fonti'' siano sufficienti per determinare l'enciclopedicità di una voce dobbiamo prepararci a un'infinità di estenuanti discussioni senza nessun punto fermo, oppure a una serie di cancellazioni con motivazione "non rispetta i criteri". --[[Utente:Jaqen|Jaqen]] [[Discussioni utente:Jaqen|[...]]] 09:40, 24 gen 2018 (CET)
::::::Sono sufficienti, non necessari, quindi non si fanno cancellazioni con motivazione "non rispetta i criteri" --[[Utente:Bultro|Bultro]] ([[Discussioni utente:Bultro|m]]) 12:42, 24 gen 2018 (CET)
{{rientro}} Per tornare all'argomento in oggetto, a mio avviso, il criterio 2 è adeguato alla realtà italiana. Peraltro, nel 2008, si è discusso e/o votato su presidenti di regione e di provincia (di fatto, italiani); l'errore è stato fatto successivamente, quando si è generalizzato il testo (per non cadere nel localismo) e lo si è esteso a tutti i paesi senza aver prima analizzato le realtà amministrative di nazioni più piccole della nostra. Il risultato è che, basandosi sulla lettera del criterio 2, abbiamo il sindaco olandese di Schiermonnikoog che è enciclopedico in quanto a capo (presidente) di una suddivisione territoriale nazionale di secondo livello e, addirittura, il sindaco sloveno di Hodoš che lo è in quanto a capo di una suddivisione territoriale nazionale di primo livello, cosa che è ovviamente assurda.<br />
Credo che una proposta di buon senso potrebbe essere quella di aggiungere, in coda al criterio 2, una frase del tipo: «questo criterio non si applica nel caso in cui il comune sia esso stesso una suddivisione territoriale di primo livello (come ad esempio in Slovenia) o di secondo livello (come ad esempio nei Paesi Bassi)»<br />
Considerato che c'è stato un sondaggio specifico, terrei separata la questione dei sindaci delle città più popolose. Se si vuole proporre un'estensione dei criteri, a mio avviso, la soglia potrebbe essere di 100.000 abitanti. --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 23:03, 28 gen 2018 (CET)
:Concordo interamente con la proposta di [[Utente:Antonio1952|Antonio1952]]; avrei tenuto soltanto lievemente più basso il numero di abitanti per l'estensione del criterio ad altre città, ma 100000 è comunque una buona soglia per centri abitati di una certa importanza--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 00:50, 29 gen 2018 (CET)
::Anch'io avrei tenuto il livello più basso. Siccome per ora le proposte sono 50.000 e 100.000, io mi metto a metà strada e rilancio: 75.000 come limite inferiore. Comunque faccio notare che anche questo limite deve essere ben specificato nei criteri: la popolazione fluttua. Sono enciclopedici solo i sindaci dei comuni che, durante il mandato, avevano 75.000 abitanti per lo meno? Oppure se una città ha oggi 75.000 abitanti sono automatici tutti i suoi sindaci? --[[Utente:Paolotacchi|Paolotacchi]] ([[Discussioni utente:Paolotacchi|msg]]) 15:48, 1 feb 2018 (CET)
:::Io terrei 75.000 abitanti superati in qualsiasi momento durante il mandato--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 16:00, 1 feb 2018 (CET)
::::Scusa Paolotacchi ma una soglia numerica ha senso solo se ha una cifra tonda, quindi o 50 o 100.000. IMHO. Per il criterio temporale direi che sono enciclopedici i sindaci da quando il comune supera la soglia compreso quello in carica al momento. --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 17:06, 1 feb 2018 (CET)
:::::Sono tutti e tre numeri tondi: non vedo la differenza. Comunque si fa un piccolo sondaggio, come si fa sempre. Per ora abbiamo 1 utente per 100.000, 2 per 75.000 e 1 per 50.000. Vediamo se parteciperanno altri utenti. --[[Utente:Paolotacchi|Paolotacchi]] ([[Discussioni utente:Paolotacchi|msg]]) 14:25, 2 feb 2018 (CET)
::::::<ironic>Il mio è più tondo perché ha 5 zeri!</ironic>
::::::Ovviamente non volevo imporre il mio parere, sentiamo pure cosa ne pensano gli altri. --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 14:53, 2 feb 2018 (CET)
:::::::Io sarei per la soglia a 50000 o 75000 (più tendente al 75000). --<span style="font-family:cursive;font-size:14px">[[Utente:Yiyi|<span style="color:blue">'''Yi'''</span>]][[Discussioni utente:Yiyi|<span style="color:red">'''yi'''</span>]]</span> 15:58, 2 feb 2018 (CET)
::::::::Concordo totalmente con [[Utente:Nemo_bis|Nemo]]. Trovo assurdo stabilire l'enciclopedicità sulla base della popolazione residente. Inoltre, tanto per dire, ci sono città con popolazione ridotta, come ad esempio [[Urbino]] o [[Siena]], con un ingentissimo patrimonio storico-artistico che pone e impone ai sindaci grande responsabilità.--[[Utente:Sampinz|Sampinz]] ([[Discussioni utente:Sampinz|msg]]) 20:54, 5 feb 2018 (CET)
 
=== TaglioNote tecnico ===
<references />
Due considerazioni:
*Sul momento in cui si supera il numero di abitanti: siamo consci che appena il comune supera la soglia e l'n-esimo sindaco diventa enciclopedico sarà una battaglia continua per evitare l'inserimento dei sindaci 1..n-1? Lo stesso dicasi nel caso il comune scendesse sotto la "soglia del destino"?
*Il problema inizialmente posto: l'obiettivo di {{ping|Hypergio}} (correggimi se sbaglio) non era aprire le porte di Wiki a frotte di sindaci dalla storicità quantomeno dubbia, ma risolvere il problema di localismo dei criteri che apre ad assurdità varie. Al riguardo riassumo i problemi evidenziati (da Hypergio e altri) finora e poi propongo un criterio:
**Sono enciclopedici (e non dovrebbero) i sindaci di villaggi slovacchi (1o livello) e olandesi (2o livello);
**Sono enciclopedici (e non dovrebbero IMO <small>mia opinione, ma il sondaggio è di 10 anni fa</small>) i sindaci italiani (4o livello) di tutti i capoluoghi di provincia (inclusi, con tutto il rispetto, quelli di Isernia, Carbonia, Sondrio...);
**Non sono enciclopedici (e dovrebbero) i sindaci di grandissime città che non sono capoluoghi (es. Rotterdam);
Proporrei i seguenti criteri (da aggiustare, ovviamente, anche in base a controesempi di cui non sono a conoscenza): sono automaticamente enciclopedici i sindaci di:
*Tutte le città capoluogo di una suddivisione territoriale superiore <small>(così contiamo dal basso e risolviamo Slovenia e Olanda)</small> almeno di secondo livello <small>(fuori le province italiane, ma dentro le province olandesi)</small>;
*Tutte le città che abbiano o abbiano avuto più di 100000 abitanti E siano più popolose del capoluogo della suddivisione territoriale cui afferiscono <small>(dentro Rotterdam)</small>;
*Tutte le città che abbiano o abbiano avuto più di 500000 abitanti.
 
== Bibliografia ==
Alternativa più semplice (che mi è venuta in mente dopo):
{{Colonne}}
*Tutte le città capoluogo di una suddivisione territoriale superiore <small>(così contiamo dal basso e risolviamo Slovenia e Olanda)</small> almeno di terzo livello <small>(dentro le province italiane...)</small>, purchè abbiano o abbiano avuto almeno 100000 abitanti <small>(...ma fuori le città piccole)</small>;
* Vera Modigliani, ''Esilio'', Garzanti, [[Roma]], [[1946]]
*Tutte le città che abbiano o abbiano avuto più di 200000 abitanti E siano più popolose del capoluogo della suddivisione territoriale cui afferiscono <small>(dentro Rotterdam)</small>.
* [[Geno Pampaloni]], ''L'opera narrativa di Ignazio Silone'', Il Ponte, [[Firenze]], [[1949]]
* AA.VV., ''Testimonianze sul comunismo: dio che è fallito'', Comunità, [[Milano]], [[1950]]
* Paolo Emiliani, ''Dieci anni perduti: cronache del partito socialista italiano dal 1943 ad oggi'', Nistri-Lischi, [[Pisa]], [[1953]]
* Aldo Garosci, ''Storia dei fuoriusciti'', Laterza, [[Bari]], [[1953]]
* [[Emilio Cecchi]], ''Di giorno in giorno'', [[Milano]], [[1954]]
* Richard W.B. Lewis, ''Introduzione all'opera di Ignazio Silone'', Opere Nuove, [[Roma]], [[1961]]
* Irwing Howe, ''Politica e romanzo'', [[Milano]], [[1962]]
* [[Giorgio Barberi Squarotti]], ''La narrativa italiana del dopoguerra'', [[Bologna]], [[1965]]
* Gaetano Arfé, ''Storia del socialismo italiano'', Einaudi, [[Torino]], [[1965]]
* [[Claudio Varese]], ''Occasioni e valori della letteratura contemporanea'', [[Bologna]], [[1967]]
* Maria Letizia Cassata, ''Gli uomini di Silone'', Oderisi, [[Gubbio]], [[1967]]
* Ferdinando Virdia, ''Silone'', La Nuova Italia, [[Firenze]], [[1967]]
* [[Gaetano Salvemini]], ''Lettere dall'America'',[Laterza, [[Bari]], [[1967]]
* Paolo Spriano, ''Storia del Partito Comunista Italiano'', Einaudi, [[Torino]], [[1967]]
* [[Claudio Marabini]], ''Gli anni sessanta, narrativa e storia'', [[Milano]], [[1969]]
* Mario Mariani, ''Ignazio Silone'', in "Letteratura italiana - I contemporanei", vol. III, [[Milano]], [[1969]]
* Alessandro Scurani, ''Ignazio Silone'', Edizioni Letture, [[Milano]], [[1969]]
* Oreste Lizzadri, ''Il socialismo italiano dal frontismo al centro sinistra'', Lerici, [[Roma]], [[1969]]
* [[Giorgio Petrocchi]], ''Letteratura abruzzese contemporanea'', [[Pescara]], [[1970]]
* [[Luce d'Eramo]], ''L' opera di Ignazio Silone: saggio critico e guida bibliografica'', Mondadori, [[Milano]], [[1971]]
* Giovanni Cristini, ''Dal villaggio all'Europa: omaggio a Silone'', De Luca Editore, [[Roma]], [[1971]]
* Enore Ossimprandi, ''Ignazio Silone'', Edizioni del Ponte Verde, [[Parma]], [[1972]]
* Ferdinando Virdia, ''Ignazio Silone'', La Nuova Italia, [[Firenze]], [[1972]]
* [[Giorgio Bocca]], ''Palmiro Togliatti'', Laterza, [[Bari]], [[1973]]
* Bruno Formentini, ''Il rapporto strutture-libertà nell’opera di Ignazio Silone'', [[1973]]
* Ernesto Ragionieri, ''Palmiro Togliatti'', Editori Riuniti, [[Roma]], [[1973]]
* AA.VV., ''Socialista senza partito-cristiano senza chiesa'', [[Edizioni Paoline]], [[Alba (Italia)|Alba]], [[1974]]
* Carmelo Aliberti, ''Come leggere Fontamara'', [[Mursia]], [[Milano]], [[1974]], ISBN 88-425-0061-5
* Piero Aragno, ''Il romanzo di Silone'', Longo, [[Ravenna]], [[1975]]
* Giuliana Rigobello, ''Ignazio Silone'', [[Le Monnier]], [[Firenze]], [[1975]], ISBN 88-00-64400-7
* Ermanno Circeo, ''Silone tra realta e utopia'', Centro Studi Marsicani, Polla Editore, [[Avezzano]], [[1978]]
* Luigi Tarola, ''Trilogia siloniana: i romanzi dell'esilio'', Polla Editore, [[Avezzano]], [[1978]]
* Nello Ajello, ''Intellettuali e PCI: 1944-1958'', Laterza, [[Bari]], [[1979]]
* Antonio Gasbarrini-Annibale Gentile, ''Silone tra l'Abruzzo e il mondo'', Angelus Novus Edizioni, [[L'Aquila]], [[1979]]
* Elio Guerriero, ''L'inquietudine e l'utopia: il racconto umano e cristiano di Ignazio Silone'', Jaca book, [[Milano]], [[1979]]
* Carmine Taricani, ''Ignazio Silone: soffrenza e rivoluzione'', Parola Viva, [[Genova]], [[1979]]
* [[Giovanni Spadolini]], ''L'Italia dei laici: da Giovanni Amendola a ugo La Malfa, 1925-1980'', [[Le Monnier]], [[Firenze]], [[1980]]
* Rosa Brambilla (a cura di), ''Ignazio Silone tra testimonianza e utopia: atti del Seminario di studio, ottobre 1979'', Biblioteca della Pro civitate Christiana, [[Assisi]], [[1980]]
* [[Vittoriano Esposito]], ''Ignazio Silone'', Edizioni dell'Urbe, [[Roma]], [[1980]]
* Vincenzo Arnone, ''Ignazio Silone'', Edizioni dell'Ateneo, [[Roma]], [[1980]]
* Angela Barbagallo, ''Omaggio a Silone'', Milo, [[Catania]], [[1981]]
* Ermanno Circeo, ''Da Croce a Silone'', Edizioni dell'Ateneo, [[Roma]], [[1981]]
* [[Pietro Nenni]], ''Diari 1943-1956'', Sugarco, [[Milano]], [[1981]]
* Antonio Ruggeri, ''Don Orione, Ignazio Silone e Romoletto'', Edizioni Don Orione, [[Tortona]], [[1981]]
* Patrizio Mercuri, ''Il rifiuto di Ignazio Silone'', La Rocca, [[Roma]], [[1982]]
* Gisella Padovani, ''Letteratura e socialismo: saggi su Ignazio Silone'', A. Marino, [[Catania]], [[1982]]
* [[Leo Valiani]], ''Sessant'anni di avventure e battaglie'', Rizzoli, [[Milano]], [[1983]]
* Vittoriano Esposito, ''Lettura di Ignazio Silone'', Edizioni dell'Urbe, [[Roma]], [[1985]]
* Iris Origo, ''Bisogno di testimoniare: quattro vite e un saggio sulla biografia'', Longanesi, [[Milano]], [[1985]], ISBN 88-304-0579-5
* Paolo Spriano, ''Le passioni di un decennio (1946-1956)'', Garzanti, [[Milano]], [[1986]]
* [[André Gide]], ''Ritorno dall'Urss: seguito da Postille al mio ritorno dall'Urss'', [[Bollati Boringhieri]], [[Torino]], [[1988]], ISBN 88-339-0422-9
* Sebastiano Martelli, Salvatore Di Pasqua, ''Guida alla lettura di Silone'', Mondadori, [[Milano]], [[1988]], ISBN 88-04-30758-7
* Sante Marelli, ''Silone intellettuale della libertà'', Panozzo, [[Rimini]], [[1989]]
* AA.VV., ''Processo al processo Silone'', Atti del convegno 1-2 luglio 1988, castello cinquecentesco L'Aquila, [[Roma]], [[1989]]
* Carmelo Aliberti, ''Come leggere Fontamara di Ignazio Silone'', Mursia, [[Milano]], [[1989]]
 
{{Colonne spezza}}
Se invece i criteri si vogliono solo sistemare ma non restringere, si può togliere la puntualizzazione sui 100000 abitanti: tutto resta com'è, ma il localismo è risolto.
* Paul Ginsborg, ''Storia d'Italia dal dopoguerra ad oggi'', Einaudi, [[Torino]], [[1989]], ISBN 88-06-11879-X
* Carmelo Aliberti, ''Ignazio Silone'', Bastogi, [[Foggia]], [[1990]]
* Elio Guerriero, ''Silone l'inquieto: L' avventura umana e letteraria di Ignazio Silone'', Edizioni Paoline, [[Milano]], [[1990]]
* Giovanni Frassanito, ''Silone: la profezia avverata'', [[L'Aquila]], [[1990]]
* Giuseppe Mammarella, ''L'Italia contemporanea: 1943-1989'', Il Mulino, [[Bologna]], [[1991]], ISBN 88-15-02700-9
* Ferdinando Alfonsi, ''Ignazio Silone o della ricerca del permanente'', [[Catanzaro]], [[1991]]
* Franca Magnani, ''Una famiglia italiana'', Feltrinelli, [[Milano]], [[1991]], ISBN 88-07-07023-5
* Alessandro Scurani, ''Ignazio Silone: un amore religioso per la giustizia'', Edizioni Letture, [[Milano]], [[1991]], ISBN 88-85000-68-1
* Silvio Lanaro, ''Storia dell'Italia repubblicana: l'economia, la politica, la cultura, la societa dal dopoguerra agli anni '90'', [[Marsilio Editori|Marsilio]], [[Venezia]], [[1992]], ISBN 88-317-6396-2
* Nicola Chiaromonte, ''Il tarlo della coscienza'', Il Mulino, [[Bologna]], [[1992]], ISBN 88-15-03432-3
* Marcello Flores e Nicola Gallerano, ''Sul PCI: un'interpretazione storica'', Il Mulino, [[Bologna]], [[1992]], ISBN 85-15-03688-1
* Maria Nicolai Paynter, ''Simbolismo e ironia nella narrativa di Silone'', [[Regione Abruzzo]], [[L'Aquila]], [[1992]]
* ''Ignazio Silone, testimonianze del politico e del narratore'', Fondazione I. Silone, [[Roma]], [[1992]]
* Carlo Annoni, ''Invito alla lettura di Ignazio Silone'', Mursia, [[Milano]], [[1993]], ISBN 88-425-0274-X
* Vittoriano Esposito, ''Vita e pensiero di Ignazio Silone'', Cerchio, [[Polla]], [[1993]]
* Vittoriano Esposito, ''Silone novelliere tra ironia e angoscia'', Centro Studi Marsicani, [[Avezzano]], [[1994]]
* [[Luce d'Eramo]], ''Ignazio Silone'', Editori Riminesi Associati, [[Rimini]], [[1994]], ISBN 88-86393-00-8
* Maria Antonietta Morettini Bura, ''Gli articoli di Information (Zurigo 1932-34)'', Guerra Edizioni, [[Perugia]], [[1994]]
* Stephen Gundle, ''I comunisti italiani tra Hollywood e Mosca: la sfida della cultura di massa, 1943-1991'', Giunti, [[Firenze]], [[1995]], ISBN 88-09-20642-8
* Lanfranco Di Mario e Domenico Susi (a cura di), ''Silone nel mondo, Gianni Ruscito Editore, [[Frosinone]], [[1995]]
* [[François Furet]], ''Il passato di un'illusione: l'idea comunista nel 20° secolo'', Mondadori, [[Milano]], [[1995]], ISBN 88-04-34930-1
* Giuseppe Leone, ''Ignazio Silone, scrittore dell'intelligenza'', Firenze Atheneum, [[Firenze]], [[1996]], ISBN 88-7255-106-4
* [[Goffredo Fofi]], ''Strade maestre: ritratti di scrittori italiani'', Donzelli, [[Roma]], [[1996]], ISBN 88-7989-267-3
* AA.VV., ''Ignazio Silone clandestino nel Novecento'', Edizioni riminesi associati, [[Rimini]], [[1996]], ISBN 88-86393-08-3
* Angela di Lorenzo, ''Il pensiero politico di Ignazio Silone'', Regione Abruzzo, [[L'Aquila]], [[1996]]
* Federico Argentieri, ''Budapest 1956: la rivoluzione calunniata'', L'Unità Libri, [[Roma]], [[1996]]
* Christian Delporte, ''Intellettuali e politica'', Giunti, [[Firenze]], [[1996]], ISBN 88-09-20841-2
* Marcello Flores, ''1956'', Il Mulino, [[Bologna]], [[1996]], ISBN 88-15-05623-8
* [[Vittorio Foa]], ''Questo Novecento'', Einaudi, [[Torino]], [[1996]], ISBN 88-06-14090-6
* Ottorino Gurgo, Francesco de Core, ''Silone, l'avventura di un uomo libero'', Marsilio, [[Venezia]], [[1998]], ISBN 88-317-6990-1
* Arturo Colombo, ''Il cristallo e la roccia. A proposito di Bauer e Silone'', Sciardelli, [[Milano]], [[1998]]
* Vittoriano Esposito, ''Silone vent'anni dopo: ricognizioni e prospettive critiche'', Amministrazione Provinciale, [[L'Aquila]], [[1998]]
* Maria Nicolai Paynter "Ignazio Silone: Beyond the Tragic Vision", University of Toronto Press, Toronto e Londra, [[2000]], ISBN 0-8020-0705-8 (Premio Fontamara, medaglia d'oro).
* Dario Biocca, Mauro Canali, ''L'informatore: Silone, i comunisti e la polizia'', Luni Editrice, [[Milano]] - [[Trento]], [[2000]], ISBN 88-7984-208-0
* [[Giuseppe Tamburrano]], ''Processo a Silone, La disavventura di un povero cristiano'', Lacaita Editore, [[Roma]], [[2001]], ISBN 88-87280-68-1
* Ottorino Gurgo, Francesco de Core, ''Silone, un alfabeto'' , L'ancora del Mediterraneo, [[Napoli]], [[2003]], ISBN 88-8325-081-8
* Giuseppe Leone, ''Silone e Machiavelli: una scuola... che non crea prìncipi'', Centro Studi Silone, [[Pescina]], [[2003]]
* Giuseppe Leone, Vittoriano Esposito, ''Questioni siloniane (vecchie e nuove)'', su Prospettiva Persona, [[Teramo]], marzo [[2004]], ISBN 88-7564-043-2
* Valeria Giannantonio, ''La scrittura oltre la vita: studi su Ignazio Silone'', Loffredo, [[Napoli]], [[2004]]
* Maria Moscardelli, ''La Coperta Abruzzese. Il filo della vita di Ignazio Silone'', Aracne editrice, [[Roma]], [[2004]]
* Giuseppe Leone, ''Nulla di vero nel Silone di Biocca'', su Marsica Domani, [[Avezzano]], [[2005]]
* Giulia Paola Di Nicola, Attilio Danese, ''Silone, percorsi di una coscienza inquieta'', Fondazione Ignazio Silone, [[L'Aquila]], [[2006]]
{{Colonne fine}}
 
== Voci correlate ==
Pronti, partenza, via con l'impallinamento! :-D --[[Utente:Equoreo|Equoreo]] ([[Discussioni utente:Equoreo|msg]]) 20:36, 6 feb 2018 (CET)
* [[Fontamara]]
:Di nuovo. I criteri servono per semplificarci la vita, farli complicati non serve a nulla. Qualsiasi (semplice) soluzione che sani il problema da me evidenziato, per me va bene. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 22:23, 6 feb 2018 (CET)
* [[L'avventura di un povero cristiano]]
* [[Aline Valangin]]
* [[Darina Laracy]]
* [[Terremoto della Marsica del 1915]]
 
== Altri progetti ==
:::Come ho già detto, di fatto, nel 2008, la discussione, le proposte e i sondaggi sono stati fatti avendo come riferimento la realtà italiana;, poi, dovendo giustamente generalizzare il criterio, è stato semplicemente generalizzato il testo senza aver prima analizzato le realtà amministrative delle altre nazioni, in particolare di quelle più piccole dell'Italia. I risultati sono quelli evidenziati all'inizio di questa discussione da Hypergio. Quindi, credo che si debba integrare il criterio 2) in maniera da eliminare le storture che una generalizzazione non ponderata adeguatamente ha creato.
{{interprogetto}}
:::A mio avviso, è di tutt’altra natura la proposta di rendere enciclopedici i sindaci di città al di sopra di un certo numero di abitanti. Trattandosi di fatto di un nuovo criterio, penso che abbia bisogna di una discussione più approfondita e di un consenso molto più ampio; proporrei di scorporarlo da questa discussione e trattarlo separatamente.
:::Riporto di seguito la modifica che propongo al criterio 2); in grassetto sono riportate le integrazioni.
 
== Collegamenti esterni ==
:::«2. essere o essere stato presidente di [[:en:Template:Articles on first-level administrative divisions of European countries|suddivisioni territoriali nazionali di primo livello]]<sup>[1]</sup><del>,</del> '''o''' presidente di [[:en:Template:Articles on second-level administrative divisions of European countries|suddivisioni territoriali nazionali di secondo livello]]<sup>[2]</sup> o [[sindaco]] di città capoluogo di suddivisione territoriale nazionale di '''primo e/o''' secondo livello<sup>[3]</sup> per almeno una parte rilevante di una [[legislatura]] o del [[mandato]]<del> (ad esempio sindaco di [[Provincia di Bergamo|Bergamo]] oppure borgomastro di [[Distretto di Lienz|Lienz]])</del>; '''questo criterio non si applica nel caso in cui la città sia essa stessa una suddivisione territoriale di primo livello (come ad esempio gli ''[[Comuni della Slovenia|občina]]'' in Slovenia) o di secondo livello (come ad esempio i ''[[Comuni dei Paesi Bassi|geemente]]'' nei Paesi Bassi)'''».
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web |1=http://www.silone.it/ |2=Centro Studi Ignazio Silone |accesso=8 ottobre 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170710225611/http://www.silone.it/ |dataarchivio=10 luglio 2017 |urlmorto=sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.premioignaziosilone.org/ | 2 = Premio Ignazio Silone per la Cultura | accesso = 13 febbraio 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140209111611/http://www.premioignaziosilone.org/ | dataarchivio = 9 febbraio 2014 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://pdpace.interfree.it/s1_pieracci-9.pdf|Silone e Simone Weil}}
* {{cita web|http://www.italialibri.net/appendice/0600-2.html|Rassegna stampa sul Caso Silone}}
* {{cita web | 1 = http://www.silone.it/taxonomy/term/139 | 2 = Premio Internazionazionale Ignazio Silone | accesso = 16 maggio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080513041143/http://www.silone.it/taxonomy/term/139 | dataarchivio = 13 maggio 2008 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.amici-silone.net/index.htm | 2 = Ignazio Silone Web | accesso = 16 ottobre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120118224059/http://www.amici-silone.net/index.htm | dataarchivio = 18 gennaio 2012 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.italialibri.net/appendice/0600-3.html#Top_of_Page|Lettera di Silone all'ispettore Guido Bellone}}
* {{cita web|http://www.societasalutediritti.com/rassegnastampa/20062003EROEOSPIA.htm|Eroe o spia? Silone al giudizio finale}}
* {{cita web|url=http://www.mimmofranzinelli.it/tool/home.php?s=0,1,55,56,61|titolo=Comunicazione inviata alla Giornata di studi su Ignazio Silone L'Aquila, 18 marzo 2006 – Fondazione Ignazio Silone}}
* {{cita web | 1 = http://www.silone.it/node/104 | 2 = Legge Regionale istitutiva del Premio Silone (L.R. 2 maggio 1995, n. 94) | accesso = 29 aprile 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080513050344/http://www.silone.it/node/104 | dataarchivio = 13 maggio 2008 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.panarchy.org/silone/silone.html|Ignazio Silone, Scritti}}
 
{{Premio Campiello}}
:::Il testo è ovviamente migliorabile. --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 22:19, 7 feb 2018 (CET)
{{Premio Marzotto}}
::::{{fav}} alla proposta di Antonio1952--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 01:18, 8 feb 2018 (CET)
{{Jerusalem Prize}}
:::::La critica è puramente tecnica. Cosa si intende per città suddivisione territoriale di primo livello? Il problema nasce con i [[comune sparso|comuni sparsi]] dove il capoluogo è diverso dal comune (cosa molto frequente, ad esempio nella [[Frisia (Paesi Bassi)|provincia della Frisia]] nei Paesi Bassi). Se invece scrivessimo '''questo criterio non si applica nel caso in cui la suddivisione territoriale sia la più bassa del territorio con una amministrazione eletta, sia essa stessa una suddivisione territoriale di primo livello (come ad esempio gli ''[[Comuni della Slovenia|občina]]'' in Slovenia) o di secondo livello (come ad esempio i ''[[Comuni dei Paesi Bassi|geemente]]'' nei Paesi Bassi)'''. Tra l'altro, in questo modo, avendo sia Lubiana (anche se come capitale della Slovenia dovrebbe rientrare automaticamente) che Rotterdam delle sottoamministrazioni simili ai municipi di Roma, non ne rimarrebbero escluse. Senza ad andare a scomodare altri criteri sugli abitanti. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 06:30, 8 feb 2018 (CET)
::::::Se pensate sia più chiara, per me va bene anche la formulazione di [[Utente:Hypergio|Hypergio]]; l'importante è che il senso risulti comunque quello e penso che anche {{ping|Antonio1952}} ne convenga--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 14:53, 8 feb 2018 (CET)
:::::::Il mondo è bello perché è vario ... ma questo complica la catalogazione!
:::::::Le capitali è bene inserirle esplicitamente così: «... di secondo livello '''o sindaco della [[città capitale di Stato]]''' o sindaco ...»
:::::::Per il resto, userei una formulazione un po' più prolissa per rendere chiaro il concetto anche a chi non ha seguito o non avrà voglia di rileggersi questa discussione (in grassetto le modifiche rispetto alla mia prima formulazione):
:::::::«questo criterio non si applica nel caso in cui la città sia essa stessa una suddivisione territoriale di primo livello (come ad esempio gli ''[[Comuni della Slovenia|občina]]'' in Slovenia) o di secondo livello (come ad esempio '''la gran parte de'''i ''[[Comuni dei Paesi Bassi|geemente]]'' nei Paesi Bassi) '''a meno che la città non abbia un’ulteriore suddivisione territoriale con un'amministrazione eletta (come ad esempio alcune città dei Paesi Bassi che sono suddivise in ''[[stadsdeel]]'')»
:::::::--[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 23:35, 8 feb 2018 (CET)
::::::::Sorry, brutto esempio quello degli stadsdeel. La voce [[stadsdeel]], che non ho scritto io :-)) , non è molto chiara al riguardo. Infatti quelli con un consiglio eletto, se non erro, dovrebbero essere solo quelli di Amsterdam e di Rotterdam (dove tra l'altro, invece di chiamarsi stadsdeel si chiamano deelgemeente). Alcuni accenni su questa cosa li ho scritti nella pagina [[Comuni dei Paesi Bassi]]. Scriverei quindi '''come ad esempio i borghi di New York o le deelgeemente di Rotterdam'''', esempio che calza alla perfezione dato che si tratta di due città non capoluogo. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 04:19, 9 feb 2018 (CET)
:::::::::Se è vero quello che si legge in [[Borghi di New York]], allo stesso livello, come poteri, ci sono anche i consigli di quartiere di molte città italiane. A questo punto, mi manterrei sul generico citando solo Rotterdamm (visto che è l'eccezione all'esemplificazione precedente sui ''geemente'') senza accennare al ''deelgeemente'' visto che, non avendo la voce, non è di aiuto nell'esemplificazione. In sintesi: «... con un'amministrazione eletta (come ad esempio Rotterdam).» --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 16:31, 9 feb 2018 (CET)
:::::::::P.S.: alla fine, raggiunto un accordo, scriviamo un "testo unico".
::::::::::Per me andrebbe bene anche così: '''«2. essere o essere stato presidente di [[:en:Template:Articles on first-level administrative divisions of European countries|suddivisioni territoriali nazionali di primo livello]]<sup>[1]</sup><del>,</del> o presidente di [[:en:Template:Articles on second-level administrative divisions of European countries|suddivisioni territoriali nazionali di secondo livello]]<sup>[2]</sup> o sindaco della [[città capitale di Stato]] o [[sindaco]] di città capoluogo di suddivisione territoriale nazionale di primo e/o secondo livello<sup>[3]</sup> per almeno una parte rilevante di una [[legislatura]] o del [[mandato]]<del> (ad esempio sindaco di [[Provincia di Bergamo|Bergamo]] oppure borgomastro di [[Distretto di Lienz|Lienz]])</del>; questo criterio non si applica nel caso in cui la città sia essa stessa capoluogo di una suddivisione territoriale che sia la più bassa della nazione con una amministrazione eletta, sia essa stessa una suddivisione territoriale di primo livello (come ad esempio gli ''[[Comuni della Slovenia|občina]]'' in Slovenia) o di secondo livello (come ad esempio la gran parte dei ''[[Comuni dei Paesi Bassi|geemente]]'' nei Paesi Bassi) a meno che la città non abbia un’ulteriore suddivisione territoriale con un'amministrazione eletta (come ad esempio Rotterdam)»'''
::::::::::Fatti quattro conti in Slovenia abbiamo solo [[Lubiana]] coi sindaci automaticamente enciclopedici e nei Paesi Bassi le dodici città capoluogo di provincia [[Maastricht]], [['s-Hertogenbosch]], [[Middelburg]], [[L'Aia]], [[Haarlem]], [[Utrecht]], [[Arnhem]], [[Lelystad]], [[Zwolle]], [[Assen]], [[Leeuwarden]], [[Groninga]], la capitale [[Amsterdam]] e [[Rotterdam]] per avere sottodivisioni amministrative. Da parecchie centinaia a 15 non è male. Per fare un lavoro fatto bene, '''però''', bisognerebbe prendere qualche nazione a caso e provare a fare la conta di città coi sindaci potenzialmente enciclopedici. L'ho fatto per la Svizzera e sono risultati enciclopedici i sindaci di 144 città (una più, una meno, le ho contate a mano una sola volta) tra cui, rimanendo nella Svizzera italofona, [[Mendrisio]] con i suoi 15567 abitanti, [[Poschiavo]] coi suoi 3513 abitanti, [[Serravalle (Svizzera)|Serravalle]] coi suoi 2045 abitanti, [[Cevio]] coi suoi 1177 abitanti e [[Giornico]] coi suoi 879 abitanti. Poi avremmo anche i sindaci della [[Città di San Marino]] con i suoi 4211 abitanti, capoluogo di [[San Marino]] o di [[Funafuti]] con i suoi 4492 abitanti, capoluogo di [[Tuvalu]]. Criteri che per quanto scritti bene, fanno acqua da tutte le parti se non accompagnati da un criterio numerico di popolazione. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 07:04, 10 feb 2018 (CET)
:::::::::::Una cosa è eliminare le distorsioni che si sono create con una generalizzazione non sufficientemente ponderata di criteri cuciti sulla realtà italiana e altra cosa è introdurre una soglia di popolazione che andrebbe a intaccare anche la realtà italiana. Peraltro, visto che questa proposta non era mai stata fatta prima, significa ricominciare la discussione daccapo. Io mi arrendo! --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 15:13, 10 feb 2018 (CET)
::::::::::::Lasciare i criteri così come sono vuol dire avere automaticamente enciclopedico anche il sig. [http://www.giornico.ch/composizione Giovanni Bardelli], la signora [[:nl:Ineke van Gent|Ineke van Gent]] o il sig. [http://www.hodos.si/index.php?mode=viewContent&linkId=65 Ludvik Orban] che, non me ne vogliano, ma non mi pare essere enciclopedici, almeno per gli standard di itWiki. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 17:19, 10 feb 2018 (CET)
:::::::::::::{{Ping|Hypergio}}, la proposta di considerare le città oltre un certo numero di abitanti è stata discussa solo per aggiungere città non capoluogo non per limitare le città capoluogo per cui, secondo me, bisogna far ripartire la discussione daccapo. Aggiungo che chi nel sondaggio del 2008 ha votato a favore forse ignorava che stava inserendo il sindaco di Hodoš ma sicuramente sapeva che stava inserendo il sindaco di Sondrio per cui, mentre logica, buon senso e un minimo di consenso possono spingerci a fare le modifiche inizialmente proposte, ritengo che ci voglia un chiaro e forte consenso per introdurre una soglia numerica nel criterio 2. Comunque, io non intendo, né d'altronde potrei, fermati; ho solo detto che io mi fermavo. --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 22:44, 10 feb 2018 (CET)
{{Rientro}} {{ping|Antonio1952}} Purtroppo qui siamo rimasti noi due... anzi sono rimasto da solo. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 22:52, 10 feb 2018 (CET)
:Sensata l'osservazione di Antonio1952 (e Sampinz sopra) che serve cautela con riferimento a certe tipologie di città che per molti utenti sarebbe controintuitivo escludere. [[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 22:53, 10 feb 2018 (CET)
::Come ripeto spesso (cosa tipica delle persone anziane), "l'ottimo è nemico del buono". In questo caso l'ottimo è risolvere tutti i casi anomali del mondo (Slovenia, Paese Bassi , Svizzera e chissà quanti altri), il buono è accontentarsi per ora di risolvere i casi semplici, frutto di una non ponderata generalizzazione (i primi due). Per cui, sulla via del buono ci sono, su quella dell'ottimo mi astengo. Allora, siccome non potrei mai lasciar il mio ''main sponsor'' da solo, dico: togliamo la capitale dello stato che mi sembrava potesse essere un'utile chiarificazione e invece mi rendo conto ora che aggiunge più problemi di quanti non ne risolva e lasciamo il resto com'è.
::Per quanto riguarda la modifica al testo mi pare che nella frase «questo criterio non si applica nel caso in cui la città ''sia essa stessa capoluogo di una suddivisione territoriale che sia la più bassa della nazione con una amministrazione eletta,'' sia essa stessa una suddivisione territoriale di primo livello (come ad esempio gli občina in Slovenia) o di secondo livello (come ad esempio la gran parte dei geemente nei Paesi Bassi) a meno che la città non abbia un'ulteriore suddivisione territoriale con un'amministrazione eletta (come ad esempio Rotterdam)» la parte che ho evidenziato in corsivo sia una ripetizione che rende meno lineare il testo. Ma su questo farei decidere a qualche altro utente. --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 23:32, 10 feb 2018 (CET)
:::Più si scava, peggio è. Adesso in Friuli Venezia Giulia sono enciclopedici tutti i sindaci dei capoluoghi di [[Friuli-Venezia Giulia#Unioni Territoriali Intercomunali|Unioni Territoriali Intercomunali]]? Rimango sempre più perplesso e a questo punto non vedo via d'uscita se non un mero criterio di numero di abitanti o la non enciclopedicità per default di qualsiasi amministratore locale basandosi solo sulle fonti. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 12:48, 11 feb 2018 (CET)
::::Ho provato il nuovo criterio (sicuramente un grande miglioramento rispetto al precedente) e il numero di sindaci enciclopedici è: Belgio 3, Francia 101, Germania 38, Italia 80, Lussemburgo 12, Danimarca 16, UK (circa 50), Grecia 13, Portogallo 28, Spagna 50, Lettonia 26, Romania 41; per chiudere USA: 3141, cui andrebbero sottratti i [[Census-designated place|CDP]], altrimenti ci troviamo perfino [[Guthrie (Texas)]] con 160 abitanti e [[Mentone (Texas)]] con 19 abitanti (1/4 degli abitanti della contea!).
::::Anche secondo me non se ne esce: o un criterio numerico o si limita ai capoluoghi degli enti di primo livello. Comunque inizierei con l'adottare il buono (la nuova formulazione del criterio), poi pensiamo all'ottimo...--[[Utente:Equoreo|Equoreo]] ([[Discussioni utente:Equoreo|msg]]) 23:12, 11 feb 2018 (CET)
:::::Esiste anche la via di mezzo semplificare un po' il criterio in modo da allargare le tipologie di amministrazioni e facilitare l'applicazione dello stesso ma per contrappeso restringerlo con la popolaziome. Non sono esperto l'esempio è minimo. Sono automaticamente enciclopedici i sindaci delle a) b) c) d) purchè le stesse abbiamo avuto negli ultimi tre anni almeno tot abitanti. --''[[User:Pierpao|Pierpao.lo]] <small>[[user talk:Pierpao|(listening)]]</small>'' 09:23, 12 feb 2018 (CET)
::::::Il colpo di grazia alla possibilità di una modifica soft l'ha data involontariamente Equoreo con i 3141 sindaci potenzialmente enciclopedici degli USA. Prima di ricominciare è IMHO necessario uno studio di tutte le realtà mondiali per evitare di rendere enciclopedici tanti "signor nessuno". --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 16:27, 12 feb 2018 (CET)
:::::::Lungi da me l'assassinio della proposta di [[Utente:Hypergio|Hypergio]]! Con i criteri correnti quei sindaci sono <u>già</u> enciclopedici; semmai il problema è che dopo la modifica dei criteri lo sono <u>ancora</u>. Ma già far fuori Hodoš e compagnia bella sarebbe un buon risultato.--[[Utente:Equoreo|Equoreo]] ([[Discussioni utente:Equoreo|msg]]) 16:45, 12 feb 2018 (CET)
::::::::Ho parlato scherzosamente di colpo di grazia perché già l'osservazione di Hypergio sul Friuli l'aveva ferita mortalmente! È vero che già oggi è così ma, dopo 10 anni, toglierne alcuni (Hodoš) e lasciare gli altri significa, per me, rafforzarne ancor di più la (presunta) enciclopedicità. D'altronde, limitarsi solo ai capoluoghi di ente di primo livello significherebbe mettere a rischio PdC un [[:Categoria:Sindaci in Italia|migliaio di voci]], inserire i capoluoghi di ente di primo livello e i capoluoghi di provincia <u>italiani</u> significherebbe beccarsi l'osservazione che questa è «la Wikipedia in italiano e non la Wikipedia dell'Italia». Se qualcuno ha idee migliori per uscire dall'''impasse'', anche provvisoriamente, si faccia avanti. --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 17:31, 12 feb 2018 (CET)
:::::::::Pensiamoci pure. Ma anche il criterio basato solo sul numero degli abitanti non funziona. In teoria potremmo trovarci centinaia di pagine di burocrati del Partito Comunista Cinese che amministrano o hanno amministrato città dormitorio di media grandezza. E da quelle parti la media grandezza va sul mezzo milione di abitanti. Altro che Sondrio o Iserna. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 18:33, 12 feb 2018 (CET)
 
{{Controllo di autorità}}
== Enciclopedicità dei parlamentari ==
{{portale|biografie|letteratura}}
 
[[Categoria:Politici del Partito Comunista d'Italia]]
{{cambusada|Discussioni progetto:Politica#Enciclopedicità dei parlamentari|--[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 17:35, 6 mar 2018 (CET)}}
[[Categoria:Politici del Partito Socialista Italiano]]
Non sono un politologo ma visti i risultati delle recenti elezioni è possibile che si torni a votare tra 3 mesi per l’impossibilità di formare un governo.<br />
[[Categoria:Saggisti italiani del XX secolo]]
Visto che, in base al criterio 1 sono automaticamente enciclopedici i parlamentari che abbiano ricoperto la carica per <u>almeno una parte rilevante di una legislatura</u>, ci ritroveremmo decine e decine di neo deputati e neo senatori che, pur non avendo fatto niente (il Parlamento non può legiferare in assenza di un Governo), sarebbero automaticamente enciclopedici. Peraltro il caso non è teorico visto che è già successo in Spagna dove una legislatura è durata solo 4 mesi, da gennaio a maggio 2016.<br />
[[Categoria:Ignazio Silone| ]]
Non sarebbe il caso di integrare il criterio 1 con un vincolo temporale minimo tipo:<br />
[[Categoria:Decorati con la Legion d'onore]]
«avere ricoperto (o ricoprire) cariche pubbliche <u>ai massimi livelli</u> in [[organizzazione internazionale|istituzioni internazionali]] o nazionali di rilievo ([[parlamento|parlamentari]], [[Presidente della Repubblica|capi di stato]], [[governo|ministri]] e [[Sottosegretario di Stato|sottosegretari]]) per almeno una parte rilevante di una [[legislatura]] o del [[mandato]] '''e comunque per almeno dodici mesi anche su più legislature o mandati'''» ? --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 16:47, 6 mar 2018 (CET)
[[Categoria:Vincitori del Premio Campiello]]
:Ma se in Italia una legislatura dura 5 anni, non dovrebbe essere sufficiente il ''almeno una parte rilevante di una [[legislatura]]''? (IMO, la metà dei 5 anni almeno). Non lo fosse, sarebbe anche poco 1 anno, già ci sono ministub su parlamentari sconosciuti che sono rimasti nella loro poltrona calda 5 anni, figuriamoci un anno.--[[Utente:Kirk39|<span style="color:Blue;">'''Kirk'''</span>]] <small>[[Discussioni utente:Kirk39|<span style="color:Green;">''Dimmi!''</span>]]</small> 16:54, 6 mar 2018 (CET)
[[Categoria:Deputati dell'Assemblea Costituente della Repubblica Italiana]]
::Temo di non essermi spiegato. Se, per ipotesi, si torna a votare a giugno, questi sono stati deputati o senatori per '''tutta''' la legislatura e quindi sono automaticamente enciclopedici. Aggiungendo un vincolo di durata si evita, o almeno si limita, questa assurdità. --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 17:03, 6 mar 2018 (CET)
[[Categoria:Antifascisti italiani]]
:::Ho capito, nonostante duri "normalmente" 5 anni, se salta in pochi mesi è comunque un'intera legislatura, giusto? Certo che è meglio chiarire, altrimenti i criteri vengono presi come scusa per creare tante voci su chi non ha fatto nulla in parlamento, i criteri credo siano stati pensati per legislature normali, non per una di pochissimi mesi.--[[Utente:Kirk39|<span style="color:Blue;">'''Kirk'''</span>]] <small>[[Discussioni utente:Kirk39|<span style="color:Green;">''Dimmi!''</span>]]</small> 17:08, 6 mar 2018 (CET)
[[Categoria:Anticomunisti italiani]]
::::Questa discussione andava aperta in [[Aiuto:Criteri di enciclopedicità/Politici]], non qui al progetto. Comunque sono a favore a modificare i criteri eliminando "per almeno una parte rilevante di una legislatura o del mandato". --[[Utente:Jaqen|Jaqen]] [[Discussioni utente:Jaqen|[...]]] 17:29, 6 mar 2018 (CET)
:::::D'accordo con ''almeno 12 mesi''. --[[user:ripepette|Ripe]] <small>([[user talk:ripepette|msg]])</small> 17:50, 6 mar 2018 (CET)
Discussione segnalata al bar, onde evitare tardive contestazioni a decisioni ormai prese.--[[Utente:Bramfab|<span style="color:green;">Bramfab</span>]]<small><span style="color:blue;"> <b>[[Discussioni utente:Bramfab|Discorriamo]]</b></span></small> 17:46, 6 mar 2018 (CET)
:quoto Ripe. 12 mesi almeno. --[[Speciale:Contributi/37.119.104.230|37.119.104.230]] ([[User talk:37.119.104.230|msg]]) 18:09, 6 mar 2018 (CET)
::Il discorso non fa una piega. Favorevole a fissare un limite minimo. --[[Utente:Daniele Pugliesi|Daniele Pugliesi]] ([[Discussioni utente:Daniele Pugliesi|msg]]) 18:48, 6 mar 2018 (CET)
:::Necessario mettere un paletto temporale, 12 mesi mi sembra il minimo. [[User:Jacopo Werther|Jacopo Werther]] [[User talk:Jacopo Werther|<sup>iγ∂ψ=mψ</sup>]] 20:24, 6 mar 2018 (CET)
::::Aggiungere un paletto temporale non ci costa nulla e chiarisce eventuali inserimenti. Vada per ''12 mesi'' o maggiore--'''''[[Utente:Ceppicone|<span style="color:red; font-family:Time">Ceppicone</span>]]'''''[[Discussioni utente:Ceppicone|<span style="color:black; font-size:122%"> ✉ </span>]] 22:10, 6 mar 2018 (CET)
:::::Facciamo presto ad aggiornare con la clausola dei 12 mesi ^_^ --[[Utente:Mickey83|Michele aka Mickey83]] ([[Discussioni utente:Mickey83|msg]]) 22:13, 6 mar 2018 (CET)
::::::Non capisco l'abbassamento dell'asticella da 30 mesi a 12. E poi sarebbe da evitare qualsiasi riferimento italocentrico. Facciamola semplice, io direi 24 mesi, indipendemente dalla durata della legislatura.--[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 22:49, 6 mar 2018 (CET) PS Ahimé hanno già [[Barbara Floridia|iniziato]].
:::::::Vale quanto ho risposto a Kirk39! Il criterio non sarebbe italocentrico in quanto, come ho già scritto, varrebbe anche per i membri dell'XI legislatura delle ''Cortes''. --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 23:16, 6 mar 2018 (CET)
::::::::Va bene una soglia minima ma non esageriamo, 30 mesi è assurdo visto che ci sono Stati come gli Stati Uniti dove il Parlamento si rinnova ogni 2 anni. 12 mesi mi pare accettabile. --[[Utente:Pierluigi05|Pierluigi05]] ([[Discussioni utente:Pierluigi05|msg]]) 23:29, 6 mar 2018 (CET)
:::::::::::{{conflittato}} Nessuno esagera. I senatori statunitensi stanno in carica 6 anni mentre i deputati 2. Il che vuol dire che diventano automaticamente enciclopedici a fine mandato (infatti io proponevo 24 mesi). E visto che i criteri sono sufficienti, la possibilità che lo diventino prima è tutt'altro che remota. Non dimentichiamoci che esistono pure gli [[Antonio Angelucci|assenteisti]] enciclopedici magari per qualcos'altro ma onestamente difficilmente definibili enciclopedici come politici. Anche dopo 5 anni. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 00:12, 7 mar 2018 (CET)
:::::::::Ok, vada anche per me per un anno. Fino al 4 marzo 2019 quindi ogni voce creata sui nuovi parlamentari italiani (che non siano già enciclopedici per altri motivi) andrà cancellata per c4--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 23:57, 6 mar 2018 (CET)
::::::::::No, perché in ogni caso vale, già oggi, il "per almeno una parte rilevante della legislatura" e quindi bisognerebbe far passare almeno due anni; i 12 mesi varrebero solo per impedire la creazione di voci su membri di un parlamento durato solo pochi mesi. --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 00:03, 7 mar 2018 (CET)
::::::::::P.S.: In ogni caso, i 12 mesi decorrono dal 23 marza data dell'insediamento.
:::::::::::Sì, dal 23 marzo, hai ragione. Mi sembrava che qualcosa non tornasse ;)
:::::::::::Sui due anni sono lievemente perplesso, perché mi sembra tanto, ma se già tendevate a considerare questo limite minimo (nel caso di un'intera legislatura) mi sta bene--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 00:15, 7 mar 2018 (CET)
{{rientro}} Ma Wikipedia non dovrebbe includere anche le notizie riscontrabili negli almanacchi? In questo senso, ogni nuovo eletto apparirebbe in un almanacco del Parlamento (fra l'altro, dati.camera.it pubblicherà una scheda per ognuno di loro, che rimangano 3 mesi o 5 anni). Questa è un'informazione che dovremmo mantenere perché un politico, per essere eletto in Parlamento o al Senato, dimostra di essere all'apice della carriera di politico, in altre parole, "si è distinto nel proprio campo" (fosse solo per una mesata). --<span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 00:17, 7 mar 2018 (CET)
:Troppa rilevanza si da ai politici, io sono più dell'idea di Hypergio, almeno un paio d'anni o nulla (meglio comunque un anno che nulla). "caratteristiche degli almanacchi", come avevo detto da un'altra parte, non vuol dire "tutto" di qualsiasi almanacco.--[[Utente:Kirk39|<span style="color:Blue;">'''Kirk'''</span>]] <small>[[Discussioni utente:Kirk39|<span style="color:Green;">''Dimmi!''</span>]]</small> 00:24, 7 mar 2018 (CET)
::Non ho detto "tutto", ho detto "eletti alle elezioni nazionali", nella fattispecie parlamentari e senatori. --<span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 00:26, 7 mar 2018 (CET)
:::{{contrario}} alla stra-almanaccabilità. Si saranno distinti nel proprio campo ad esempio coloro che assumeranno l'ufficio di presidenza anche se neoeletti. Poi, almeno in Italia, non vedo come uno possa eessersi distinto per essere stato eletto. Non scendo nel dettaglio ma il passo da candidato a eletto passa o per un pugno di voti su una piattaforma online o per scelte dei partiti. A noi ci resta che votare un simbolo, ignari di chi si elegge. Facciamogli fare qualcosa, per la mera lista dei parlamentari ci sono i siti web dei vari parlamenti in giro per il mondo. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 00:28, 7 mar 2018 (CET)
::::(confl.) Venire solo eletti mi pare decisamente poco, oltretutto in questo caso ci sarebbe da scrivere ancora meno dei classici microstub che si vedono ora, molti dei quali rimarranno così a vita.--[[Utente:Kirk39|<span style="color:Blue;">'''Kirk'''</span>]] <small>[[Discussioni utente:Kirk39|<span style="color:Green;">''Dimmi!''</span>]]</small> 00:31, 7 mar 2018 (CET)
:::::A me sembra che comunque un anno sia un tempo ragionevolmente sufficiente a rendere automaticamente enciclopedico un parlamentare; non sposterei il limite più in alto--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 00:33, 7 mar 2018 (CET)
{{Contrario}} alla proposta di modifica. I capitani reggenti di San Marino (carica equivalente al Presidente della Repubblica italuana) durano in carica soli sei mesi: in base ai nuovi criteri proposti non sarebbero più enciclopedici. Idem con papa Luciani durato in carica appena 33 giorni, oppure Umberto II di Savoia detto il "re di maggio". Esistono molti altri casi analoghi. --[[Utente:Holapaco77|Holapaco77]] ([[Discussioni utente:Holapaco77|msg]]) 00:40, 7 mar 2018 (CET)
:Allora, mettiamo qualche puntino sulle '''''i'''''. Primo stiamo parlando di parlamenti nazionali e non di presidenti di una qualche repubblica. Quindi i Capitani Reggenti di San Marino o addirittura Papa Luciani non c'entrano assolutamente nulla. Secondo, la proposta inizisle di Antonio è di integrare gli attuali criteri che richiedono <u>almeno una parte rilevante di una legislatura</u>. Terzo, l'anno sarebbe, sempre secondo la proposta di Antonio un criterio aggiuntivo. Quarto, vari utenti tra cui il sottoscritto, hanno proposto criteri aternativi con vari propositi (il mio era per semplificare). Visto che il livello di litigiosità ha già raggiunto discreti livelli e uno stravolgimento dei criteri sembra una strada inattuabile, le alternative sono due: o si lascia tutto com'è e l'automatica enciclopedicità scatta (in Italia) dopo due anni e mezzo o allo scioglimento delle camere (bisogna comunque avere l'atto ufficiale dello scioglimento per stabilire la parte rilevante della legislatura) o si aggiunge (non sostituisce) l'anno per cui i parlamentari diventano enciclopedici o al raggiungimento dei due anni e mezzo o allo scioglimento delle camere sempre che questo avvenga dopo un anno dall'insediamento. A questo punto cambio idea e supporto l'idea iniziale di Antonio, di non toccare i criteri attuali e semplicemente aggiungere l'anno. Stravolgimenti dei criteri (di qusldiasi tipo) mi trovano a questo punto fortemente contrario. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 01:05, 7 mar 2018 (CET) PS Allo stato abbiamo 2 anni e mezzo di C4, se e quando le camere verranno sciolte, potremo allora fare l'infornata. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 01:08, 7 mar 2018 (CET)
::{{ping|Hypergio}} Perdonami, da parte mia ti assicuro che non c'è alcuna intenzione di mettermi a litigare, soprattutto per queste cose ;) Non avendo seguito le discussioni precedenti, si considerano quindi convenzionalmente 2 anni e mezzo (ossia metà legislatura se intera) per l'enciclopedicità automatica dei parlamentari italiani? Se è così, a me va bene lasciare questo limite. Mi ero permesso di parlare di un anno in generale perché credevo che non fosse stato fissato alcun limite minimo, se non quello (piuttosto soggettivo) di "parte rilevante"--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 01:28, 7 mar 2018 (CET)
:::{{ping|Parma1983}} Figuriamoci se mi riferivo a te, uno dei contributori più tranquilli e pacifici... il richiamo per la litigiosità era per primo a me stesso. Ma mettere qualche puntino sulle '''''i''''' si è reso necessario perché in poche ore la discussione era già andata fuori dai binari iniziali. E, ripeto, anche il sottoscritto è stato causa del problema. Non perdiamo di vista che il problema nasce con legislature brevissime (vedi i 4 mesi in Spagna). --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 01:36, 7 mar 2018 (CET)
::::(confl.) Anch'io ho sempre inteso quel ''rilevante'' almeno due anni e mezzo, perchè quei criteri si intendono appunto per una legislatura "normale", che in Italia è di 5 anni. Sappiamo benissimo che per questioni a volte anche promo e "per conoscenze" il problema sono i politici italiani, non di altro, e la questione è uscita nell'eventualità di un caso eccezionale come una legislatura di pochi mesi (che poi non si sa ancora nulla a dire il vero). Un'aggiunta di almeno un anno si, ma se senza togliere ''per un parte rilevante'', quindi anch'io allora, alla fin fine concordo con la proposta di Antonio, niente sconvolgimenti (i capitani reggenti di San Marino e i Papi non c'entrano coi parlamentari).--[[Utente:Kirk39|<span style="color:Blue;">'''Kirk'''</span>]] <small>[[Discussioni utente:Kirk39|<span style="color:Green;">''Dimmi!''</span>]]</small> 01:43, 7 mar 2018 (CET)
*{{commento}} "''per almeno una parte rilevante di una legislatura''" vuol dire che se fra 3 mesi si torna al voto e io sono stato 3 mesi in Parlamento allora sono enciclopedico, essendo stato parlamentare per ''tutta'' la legislatura. Quindi partiamo dal presupposto che non c'è da modificare un criterio ma da soppiantare un criterio che non vuol dire niente con un criterio valido. Io in realtà la vedo più simile a Ruthven, ma se non si vuole almanaccare così direi che 12 mesi è davvero un tempo appropriato. Una persona che per 1 anno siede in Parlamento a mio parere merita certamente una voce su un'enciclopedia <small>(non fatemi tirare fuori i calciatori :P)</small> --[[user:ripepette|Ripe]] <small>([[user talk:ripepette|msg]])</small> 01:53, 7 mar 2018 (CET)
:*E allora te li tiro fuori i calciatori :-P Una legislatura di 3 mesi è rilevante in politica come il campionato sammarinese rispetto a quello italiano :-D--[[Utente:Kirk39|<span style="color:Blue;">'''Kirk'''</span>]] <small>[[Discussioni utente:Kirk39|<span style="color:Green;">''Dimmi!''</span>]]</small> 02:06, 7 mar 2018 (CET) P.S. Vero che i nazionali lo sono, anche quelli delle Vanuatu, nessun criterio abbraccia ogni caso, andrebbero presi sempre con un po' d flessibilità.
:::I criteri ci sono. Una parte rilevante della legislatura che in casi normali in Italia possiamo assumere in 2 anni e mezzo. Questi per me sono intoccabili. Si vuole aggiungere l'anno per legislature brevi oppure no? --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 07:36, 7 mar 2018 (CET)
::::Non sono un ''costituzionalista'', ma non sono d'accordo con una delle premesse: si è affermato che il parlamento non può legiferare in assenza di governo. Ma persino nel caso italiano, un governo sia pure per ''gli affari correnti'' nell'ipotesi che non abbia avuto la ''fiducia'' del parlamento, ci sarà per forza. Guardando all'estero c'è stato il caso del [https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/04/elezioni-senza-governo-e-felici-caso-del-belgio/515952/ Belgio] con più di 500 giorni senza un governo nella pienezza dei poteri. Non possiamo fare tutte le possibili ipotesi per il futuro, ma non è impossibile pensare ad un ruolo importante del parlamento anche in uno scenario di difficoltà a creare un governo ''stabile''. --[[Utente:Mizardellorsa|Mizar (ζ Ursae Maioris)]] ([[Discussioni utente:Mizardellorsa|msg]]) 08:28, 7 mar 2018 (CET)
:::::Non possiamo in alcun modo aspettare un anno (o mesi) prima di avere voci sui nostri parlamentari, quando tali voci sarebbero presenti su ''tutte'' le altre wiki. Va bene evitare che entri la qualunque, ma cerchiamo di mantenere il senso del ridicolo. Secondo la "regola dell'anno", ad esempio, elimineremmo tutta una serie di papi: vi sembrerebbe ragionevole non avere la voce su [[Giovanni Paolo I]] e colleghi? --<span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 09:02, 7 mar 2018 (CET)
::::::Che io sappia dopo ogni elezione politica si sono create le voci su tutti i parlamentari neoeletti ed è naturale che sia così. Contrario quindi alla proposta, e anzi semmai favorevole a eliminare quel "per almeno una parte rilevante di una legislatura o del mandato". Dopodiché, in ogni caso i criteri ''erano e rimangono'' sufficienti e non necessari.. --[[Utente:Jaqen|Jaqen]] [[Discussioni utente:Jaqen|[...]]] 09:06, 7 mar 2018 (CET)
:::::::Quoto Ruthven e Jaqen, e mi fa specie leggere di incitamenti al C4 per parlamentari nazionali regolarmente eletti (che, ricordo, non sono lì per caso ma hanno ricevuto per meriti o per fortune loro un discreto consenso popolare, quindi in quel senso si sono distinti). Ricordo inoltre che stiamo facendo discorsi totalmente italocentrici, visto che come indicato da altri ci possono essere casi diversi in altre nazioni quindi sancire un paletto unico per tutto il mondo è decisamente improprio IMHO. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:15, 7 mar 2018 (CET)
::::::::Anch'io d'accordo con gli ultimi tre. Un parlamentare nazionale certamente è un tizio che ''si è distinto nel proprio campo'' e certamente è "almanaccato", al più alto livello, ovvero da camera o senato.it. --[[utente:retaggio|Retaggio]] [[Discussioni_utente:retaggio|''(msg)'']] 09:57, 7 mar 2018 (CET)
:::::::::Concordo con gli ultimi interventi. Imho già la sola elezione a parlamentare è condizione sufficiente per l'enciclopedicità. Come Jaqen, ricordo anch'io che abbiamo infatti sempre creato le voci sui neo-parlamentari subito dopo le elezioni. --[[Utente:BohemianRhapsody|BohemianRhapsody]] ([[Discussioni utente:BohemianRhapsody|msg]]) 10:06, 7 mar 2018 (CET)
::::::::: <small>(conflitto di edizione)</small> Assolutamente favorevole a mantenere il ''almeno per una parte rilevante della legislatura'' specificando comunque il tempo minimo di durata della legisltura stessa, e poi se sulle altre wiki ci sono parlamementari italiani che non rientrano nei ''nostri'' criteri non ci importa nulla, come già per tante altre voci, quanto a Giovanni Paolo I, si tratta di un ''capo di stato'', non di un palamentare, quindi non traiamo conclusioni improprie. --<span style="color:black">[[Utente:Klaudio|<span style="color:#404040">Klaudio </span>]]</span>[[Discussioni utente:Klaudio|<span style= "color:orange;"><small>(parla)</small></span>]]<small><span style="color:red"> </span></small> 10:15, 7 mar 2018 (CET)
::::::::::D'accordo con la proposta [[Utente:Jaqen|Jaqen]] per eliminare il "per almeno una parte rilevante di una legislatura o del mandato", perchè se accettassimo la regola dei 2 anni e mezzo allora non si potrebbero mantenere le biografie di molti ministri (in 70 anni ci sono stati solo 8 governi su 64 che sono durati più di 2 anni e mezzo). Cioè, prima di poter creare la voce su Mario Monti, si sarebbero dovuti aspettare 2 anni e mezzo dalla sua nomina? La senatrice a vita Liliana Segre nominata un mese fa non sarebbe enciclopedica? Inoltre, dato che su wikipedia possono essere almanaccate le biografie anche di chi si è particolarmente distinto nel suo campo in senso negativo, quindi IMHO è pienamente almanaccabile anche chi è stato parlamentare per un giorno solo (e in quanto tale, da molte fonti viene spessissimo ricordato il fatto di guadagnare un vitalizio di 3.000 euro netti al mese). Se abbiamo tirato in ballo i calciatori, allora tiriamo fuori gli olimpionici: su wikipedia ci sono (secondo me giustamente) tutte o quasi le biografie degli atleti olimpici e paralimpici, inclusa la sciatrice del Togo e il nuotatore della Guinea Equatoriale arrivato ultimo. --[[Utente:Holapaco77|Holapaco77]] ([[Discussioni utente:Holapaco77|msg]]) 10:55, 7 mar 2018 (CET)
:::::::::::{{ping|Klaudio}} Nessuna conclusione impropria: nonostante il titoletto di questa discussione, il criterio che si intende modificare si riferisce non solo ai ''parlamentari'' ma anche a ''capi di stato, ministri e sottosegretari''. E infatti nel testo che si propone di aggiungere si parla non solo di ''legislature'', ma anche di ''mandati''. Quindi non sarebbero non automaticamente enciclopedici solo i neoparlamentari, ma anche ad es. i neoministri. --[[Utente:Jaqen|Jaqen]] [[Discussioni utente:Jaqen|[...]]] 11:20, 7 mar 2018 (CET)
::::::::::::Favorevole anche io alla proposta Jaqen per i motivi già detti --[[Utente:Sd|Sd]] ([[Discussioni utente:Sd|msg]]) 11:29, 7 mar 2018 (CET)
:::::::::::::{{ping|Kirk39}} se tu segui solo il calcio e non la politica, certamente :P
:::::::::::::{{ping|Hypergio}} Evidentemente non sono stato chiaro: una legislatura può durare 5 anni o 6 mesi. Quindi quel criterio non vuol dire niente, se io sto 4 mesi in una legislatura che dura 6 mesi, sono stato in parlamento ''per buona parte della legislatura''. Quindi questa cosa dei 2 anni e mezzo (poi ''buona parte'' mica vuol dire la metà) che avete tirato fuori semplicemente non esiste.
:::::::::::::{{ping|Mizardellorsa}} che mi risulti il parlamento può legiferare come sempre. Chiaramente non sono nemmeno io un costituzionalista quindi ben venga se qualcuno mi smetisce.
:::::::::::::Sulla questione in generale sono stato convinto da Ruthven, Jaqen e Superchilum. Eccetto casi davvero particolari (uno si dimette dopo 1 settimana) i Parlamentari risultano essere assolutamente almanaccabili, quindi sono a favore di togliere quella parte (che come ho detto non vuol dire niente già ora in realtà). --[[user:ripepette|Ripe]] <small>([[user talk:ripepette|msg]])</small> 11:29, 7 mar 2018 (CET)
{{rientro}} Infatti ho detto buona parte della legislatura '''E''' 1 anno. In alternativa si lascia tutto così. Poi se buona parte della legislatura sono due anni e mezzo o due cambia poco. E se è vero che Wikipedia ha anche le caratteristiche di un almanacco, non vuol dire che tutto è almanaccabile. È per questo che esistono i criteri di enciclopedicità. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 12:58, 7 mar 2018 (CET)
:Hyp, è probabile che non ci siamo capiti. Qui, io ed altri stiamo dicendo che la frase ''"per almeno una parte rilevante di una legislatura o del mandato"'' dovrebbe essere eliminata ''ebbasta'', senza alcuna aggiunta ulteriore. Probabilmente quando fu introdotta era pensata per non considerare quelle persone che mantengono una particolare carica per pochi giorni, cosa che tipicamente può accadere in alcuni passaggi di consegne di qualche carica (dicasi reggenza, luogotenenza, commissariamento o altro...), ma l'interpretazione che se ne è data qui in questa discussione è IMHO fuorviante.
:Qui non stiamo "almanaccando" dei giocatori di ''palla-a-pizzo'' di quarta divisione (con tutto il rispetto per tal gioco...), ma una delle cariche di maggior rilevanza in una qualsiasi nazione. IMHO il discorso è abbastanza diverso. --[[utente:retaggio|Retaggio]] [[Discussioni_utente:retaggio|''(msg)'']] 13:18, 7 mar 2018 (CET)
::No no, ci siamo capiti benissimo. Quella frase secondo me deve stare. Perché anche il parlamentare deve aver fatto qualcosa per essere enciclopedico. E se non ha fatto nulla gli regaliamo pure una pagina enciclopedica dopo due anni e mezzo. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 13:30, 7 mar 2018 (CET)
:Almanacchiamo di tutto ormai, quindi anche questi/e, che in ogni caso si distinguono dai normali cittadini.--[[Utente:Bramfab|<span style="color:green;">Bramfab</span>]]<small><span style="color:blue;"> <b>[[Discussioni utente:Bramfab|Discorriamo]]</b></span></small> 13:39, 7 mar 2018 (CET)
:::{{ping|Hypergio}} Secondo il tuo criterio dei 2 anni/2 anni e mezzo, il primo ministro della Francia [[Édouard Philippe]] (inizio mandato: maggio 2017) andrebbe cancellato. Idem il ministro Carlo Calenda. Non ci siamo. --[[Utente:Holapaco77|Holapaco77]] ([[Discussioni utente:Holapaco77|msg]]) 13:57, 7 mar 2018 (CET)
::::IMHO vedo un problema di fondo, ovvero che si pensa che chi sta in Parlamento debba distinguersi dagli altri parlamentari per essere enciclopedico. In realtà sono politici, quindi si devono distinguere dagli altri politici per essere enciclopedici. Ed essere al massimo grado di rappresentatività nazionale significa essersi distinto rispetto ai consiglieri comunali, provinciali, regionali ecc. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:04, 7 mar 2018 (CET)
:::::{{ping|Holapaco77}} ma no, è [[Primo ministro]], è come il Reggente di San Marino (cit. (parlamentari, capi di stato, '''ministri''' e sottosegretari), parliamo di semplici parlamentari, non di ministri o sottosegretari, quelli si che si distinguono dagli altri. @ Superchilum: beh se consideriamo che a ogni legislatura sono 915, e ci mettiamo pure chi magari nemmeno ha mai seduto in parlamento, che questi ultimi siano così rilevanti per lo Stato ho i miei dubbi ;-) La discussione è nata per un'eventualità comunque ora relativamente lontana, per aggiungere una postilla, togliere anche quel rilevante è uno stravolgimento e un abbassamento dell'asticella che al momento non dovrebbe essere fatto, parliamo sempre di criteri minimi, di automaticità e che voci dove l'unica cosa che si può scrivere è la data di nascita servono a poco.--[[Utente:Kirk39|<span style="color:Blue;">'''Kirk'''</span>]] <small>[[Discussioni utente:Kirk39|<span style="color:Green;">''Dimmi!''</span>]]</small> 14:20, 7 mar 2018 (CET)
::::::"consideriamo che a ogni legislatura sono 915" e non sono mica sempre diversi, Kirk. Inoltre, metti in relazione quei numeri con tutti i politici locali presenti in tutta Italia a tutti i livelli (se vogliamo rimanere sull'esempio italico) e vedrai che di certo sono una piccola parte. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:26, 7 mar 2018 (CET)
:::::::Papa Luciani e Carlo Calenda sono palesemente enciclopedici a prescindere da qualsiasi criterio automatico, quindi IMHO sono fuori contesto in questa discussione. Il criterio 3 di [[WP:BIO]] richiede che l'incarico sia svolto «''per almeno una parte rilevante di una legislatura o del mandato''» ma tale frase mi sembra molto interpretabile. Per un inclusionista magari 6 mesi in una legislatura di 5 anni rappresentano una "parte rilevante", per un cancellazionista magari non possono bastare nemmeno due anni e mezzo. IMHO tale frase deve comunque restare: è meglio discutere e interpretarla di volta in volta piuttosto che regalare l'enciclopedicità automatica anche a chi ha ottenuto uno scranno in parlamento per un mese scarso, come accaduto nella scorsa legislatura. --[[Utente:Domenico Petrucci|Domenico Petrucci]] ([[Discussioni utente:Domenico Petrucci|msg]]) 14:32, 7 mar 2018 (CET)
::::::::Aridaje coi primi ministri, papi e altri politici... stiamo parlando solo di PARLAMENTARI. C'è qualcuno che forse non ha ben chiara la differenza?--[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce '''<span style="color:#000000">bestadmin</span>''']])</sup> 14:40, 7 mar 2018 (CET)
:::::::::{{ping|Hypergio}} leggi i miei interventi per vedere la mia posizione sul fatto che i parlamentari non vanno trattati come cosa a sé, ma sono già "politici a livello rappresentativo massimo nazionale". --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:43, 7 mar 2018 (CET)
:::::::::{{confl}} {{ping|Hypergio}} In effetti però la formulazione attuale riunisce insieme, mettendoli sullo stesso piano, parlamentari, capi di stato, ministri e sottosegretari. Volendoli porre a diversi livelli di importanza, qualche correzione andrebbe comunque fatta--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 14:47, 7 mar 2018 (CET)
::::::::::Totalmente d'accordo per rimuovere la frase incriminata. Stiamo parlando di politici che si sono distinti riguardo agli altri politici che, come detto sopra, sono molti di più di 915 (in Italia, poi bisogna considerare le altre nazioni). Va bene non considerare chi si dimette dopo qualche giorno, ma un parlamentare è un politico che si è distinto rispetto a tutti i suoi colleghi, ossia da tutti quegli eletti che noi non consideriamo enciclopedici: consiglieri comunali, provinciali, regionali e di circoscrizione, commissari, ecc… Nel caso di un parlamentare assenteista, con una voce benché non abbia fatto altro che rimanere a casa a guardare il calcio in TV, ci sono le PdC. --<span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 14:58, 7 mar 2018 (CET)
::::::::::::(f.c.){{Ping|Ruthven}}, i criteri sono sufficienti, sarà dura cancellare la voce di un assenteista! --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 15:32, 7 mar 2018 (CET)
:::::::::::Non per essere pignolo, ma in Italia i parlamentari in totale sono 9'''4'''5 (630 deputati + 315 senatori eletti), più i senatori a vita. --[[Utente:Domenico Petrucci|Domenico Petrucci]] ([[Discussioni utente:Domenico Petrucci|msg]]) 15:06, 7 mar 2018 (CET)
=== Chiarimento della proposta ===
{{rientro}} È evidente che la mia proposta si riferiva solo ai parlamentari come, peraltro, di fatto, si riferisce solo ai parlamentari anche l'attuale formulazione; nessuno ha mai posto vincoli alle bio di capi di Stato, primi ministri (e papi). Se la formulazione non è chiara la si può sempre rendere più chiara ma senza stravolgere la ratio del criterio.<br />
È vero che le voci sui parlamentari sono state create subito ma lo si è fatto IMHO nella ragionevole previsione che sarebbero rimasti in carica per tutta la legislatura; sulle eccezioni si sarebbe potuto intervenire con una PdC. Se invece togliessimo anche l'attuale limitazione rimarrebbero tutte anche quella di [[Giulio Tantillo]] entrato alla Camera il 17 gennaio 2018.<br />
Prima della formazione del governo le Camere non solo non legiferano (a parte i casi di emergenza) ma non possono neppure formare le commissioni legislative (nella XVII legislatura le commissioni si sono insediate dopo la fiducia a Letta!) quindi, nell'ipotesi che si vada subito a nuove elezioni i neoparlamentari saranno stati solo una meteora. --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 15:28, 7 mar 2018 (CET)
:In ogni caso, bisognerà rendere coerente il punto 3 dei [[WP:BIO|criteri generali]] con l'eventuale modifica del punto 1 dei criteri specifici; IMHO sarebbe inconcepibile modificare solo uno dei due. --[[Utente:Domenico Petrucci|Domenico Petrucci]] ([[Discussioni utente:Domenico Petrucci|msg]]) 15:33, 7 mar 2018 (CET)
::L'intenzione era chiara. Purtroppo non è vero che ''si riferisce solo ai parlamentari anche l'attuale formulazione''. Infatti la frase attuale è:
{{quote|...avere ricoperto (o ricoprire) cariche pubbliche ai massimi livelli in istituzioni internazionali o nazionali di rilievo (parlamentari, capi di stato, ministri e sottosegretari) per almeno una parte rilevante di una legislatura o del mandato}}
::in cui chiaramente la frase ''per almeno una parte rilevante di una legislatura o del mandato'' si riferisce a tutto ciò che viene prima, ovvero ''parlamentari, capi di stato, ministri e sottosegretari''.
::Ribadisco quindi il mio commento, come argomentato sopra. --[[utente:retaggio|Retaggio]] [[Discussioni_utente:retaggio|''(msg)'']] 15:41, 7 mar 2018 (CET)
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