Campionato italiano femminile di hockey su ghiaccio 1996-1997 e Corigliano Calabro: differenze tra le pagine
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Corigliano Calabro (Corigliano-Rossano)
|Panorama = Corigliano Calabro-Vista.jpg
|Didascalia =
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Stemma =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 4
|Divisione amm grado 1 = Calabria
|Divisione amm grado 2 = Cosenza
|Divisione amm grado 3 = Corigliano-Rossano
|Amministratore locale =
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Abitanti = 43428
|Note abitanti = {{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html |titolo=ISTAT - Bilancio demografico mensile marzo 2017 |accesso=14 settembre 2017}}
|Aggiornamento abitanti = 31-3-2017
|Sottodivisioni = Apollinara, Baraccone, Cantinella, Costa, Fabrizio Grande, Fabrizio Piccolo, Piana Caruso, Salici, San Nico, Scalo, Schiavonea, Simonetti, Thurio ([[Thurii]]), Torricella, Villaggio Frassa
|Divisioni confinanti =
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 23-33
|Nome abitanti = Coriglianesi
|Patrono = [[San Francesco di Paola]]
|Festivo = 25 aprile
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Corigliano Calabro (province of Cosenza, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione dell'ex comune di Corigliano Calabro all'interno della provincia di Cosenza
|Diffusività =
}}
'''Corigliano Calabro''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[koriʎˈʎano ˈkalabro]}}<ref>{{cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|accesso=8 giugno 2013}}</ref>, ''Curgghìene'' in dialetto locale, {{IPA|[kurɡɡˈienə]}}) è una [[Frazione (geografia)|frazione]] di {{formatnum:40428}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> di [[Corigliano-Rossano]] nella [[provincia di Cosenza]]. Era il sesto comune della regione per popolazione<ref>[http://www.tuttitalia.it/calabria/65-comuni/popolazione/ Comuni calabresi per popolazione]</ref> e il quinto per superficie<ref>[http://www.tuttitalia.it/calabria/65-comuni/superficie/ Comuni calabresi per superficie]</ref>.
Il 22 ottobre [[2017]], tramite [[referendum popolare]], ha avuto inizio il processo di [[Fusione di comuni italiani#Calabria|fusione]] con il vicino [[Comune (Italia)|comune]] di [[Rossano (Italia)|Rossano]], che è culminato il [[31 marzo]] [[2018]] nell'istituzione del nuovo comune di [[Corigliano-Rossano]].
==Origini del nome==
Dal [[lingua latina|latino]] ''Corellianum'' con il significato di "podere di Corellio".
==Storia==
[[File:Corigliano Calabro Vista 2.jpg|thumb|left|Un altro panorama del centro storico della Città di Corigliano]]
La questione relativa alle origini di Corigliano ha da sempre suscitato vivaci dibattiti. I termini della discussione, recentemente sintetizzati, hanno messo in evidenza quattro ipotesi relative all’accrescimento, avvenuto tra Età antica e Alto medioevo, della realtà urbana coriglianese. La prima vide protagonisti Ausoni ed Enotri: dai primi il sito avrebbe tratto il nome “Ausonia”. La seconda fase, svoltasi nel noto quadro storico legato alla nascita di Sibari (VIII-VII secolo a.C.), portò una forte grecizzazione del territorio circostante. Il terzo periodo si contraddistinse invece per il trasferimento sulla collina del Serratore di un gruppo di esuli sibariti dopo la distruzione della loro città. I loro discendenti, federati con i nuovi abitanti della città di Thurii e per tale fatto appellati anch’essi turini, avrebbero accolto il romano Gaio Marzio, detto Coriolano per aver espugnato la capitale dei Volsci. Il condottiero in esilio, per ricambiare l'ottima ospitalità ricevuta, volle lasciare agli Ausoni-Turini il vittorioso appellativo di cui si fregiava, così il nome della cittadina divenne Ausonia, ''civitas Coriolanensium''. La quarta e ultima fase ̶ sembrerebbe la più attendibile ̶ è legata alle scorrerie saracene del X secolo e alla distruzione del casale di San Mauro (si veda Luigi De Luca, Corigliano Medievale, dalle origini alla fine del XII secolo, "con una nuova lettura della carta rossanese", Cosenza, 1985).
I maggiori documenti disponibili, sino alla dominazione sveva, provengono da casali o roccaforti che oggi fanno parte del comune di Corigliano: Apollinara, Santo Mauro e Crepacore. Questi erano gestiti prevalentemente da due importanti monasteri, Santa Maria del Patir di Rossano e Santa Maria de Ligno Crucis ubicato nel castro di Crepacore.
Il primo feudatario di Corigliano, di cui si ha notizie certe, è il noto Andrea Cicala, fedele di Federico II. Già dal 1246 sembra che non possedesse più l’odierno centro della Sibaritide in quanto fu coinvolto nella Congiura di Capaccio contro l’imperatore svevo.
Con l’avvento degli Angioini i cavalieri francesi divennero i feudatari di Corigliano fino alla fine del Duecento quando subentrò nel feudo prima il nobile romano Stefano Colonna, poi Ruggero Sangineto che divenne nel 1299 il primo conte di Corigliano. Tra il XIV e la prima metà del XV secolo l’egemonia della famiglia Sangineto venne pian piano spodestata dai Sanseverino, i quali per volere degli Aragonesi, nuovi dominatori del Mezzogiorno d’Italia, ricevettero il titolo di “principe di Bisignano”<ref>{{Cita libro|autore=R. Berardi|titolo=La contea di Corigliano. Profilo storico, economico e sociale della Sibaritide (secoli XI-XVI)|anno=|editore=Ferrari|città=Rossano|pp=23-69}}</ref>.
Nel [[1532]] il numero degli abitanti crebbe quasi a 4.000 e nel [[1538]] la città riuscì a respingere l'attacco del pirata [[Saraceni|saraceno]] [[Ariadeno Barbarossa|Barbarossa]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=C. P. Di Martino|titolo=L'estate nel '500: il raccolto, le epidemie, le incursioni dei Turchi|rivista=Serratore|volume=1993|numero=27|pp=39-42}}</ref>.
I Sanseverino ebbero il dominio su Corigliano fino alla morte dell'ultimo Sanseverino, il prodigo Niccolò Bernardino, principe di Bisignano. Nel [[1616]], per rifarsi dai debiti lasciati dal Sanseverino, il governo dispose la vendita dei suoi beni feudali e tra questi Corigliano, che fu acquistato da Agostino e Giovan Filippo [[Saluzzo (famiglia)|Saluzzo]], ricchi finanzieri impegnati nelle attività economiche del Regno di Napoli. Dopo alcuni passaggi ereditari la signoria si consolidò progressivamente nelle mani di Giacomo Saluzzo, presidente della "[[Regia Camera della Sommaria]]", che dispose del feudo in favore del figlio [[Agostino Saluzzo|Agostino]]. Questi, dopo aver sostenuto un lungo assedio nel Castello e aver respinto le forze repubblicane del duca di Guisa (1647-48), ottenne l'8 maggio del [[1649]] il titolo di [[duca]] di Corigliano da parte di [[Filippo IV di Spagna]].
Durante il [[XVII secolo]] i Saluzzo non riuscirono a fermare la progressiva decadenza economica: molte delle terre della pianura erano state abbandonate ed erano divenute paludose, provocando un'accentuazione della [[malaria]], a cui si aggiunse un'epidemia di [[peste]] nel [[1656]]<ref>{{Cita libro|autore=A. Savaglio|titolo=I Saluzzo e il feudo di Corigliano. Vicende, strategie e committenze di una famiglia genovese in età moderna|editore=Aurora|città=Castrovillari}}</ref>.
Nel [[XVIII secolo]] si ebbe un miglioramento delle condizioni, grazie alle opere di bonifica intraprese dai duchi e alla produzione della [[Glycyrrhiza glabra|liquirizia]]. Gli abitanti raggiunsero la cifra di 6.800 nel [[1743]] e la città si sviluppò con nuovi quartieri fuori della mura ("Gradoni Sant'Antonio" e “San Francesco”).
I Saluzzo alienarono i loro beni coriglianesi nel [[1828]] al barone Giuseppe Compagna, (1780-1834), che abilmente ricompose nelle mani proprie e dei suoi eredi Luigi (1823-1872) e Francesco (1848-1925), il potere economico che era stato dei duchi<ref>{{Cita libro|autore=C.P. Di Martino-L. Piccioni|titolo=Liquirizie dell'Alto Ionio: la parabola dei Compagna, in Natura e società. Scritti in memoria di Augusto Placanica, a cura di P. Bevilacqua, P. Tino|editore=Donzelli|città=Roma|pp=255-285}}</ref>.
Tra il [[1814]] e il [[1951]] gli abitanti passarono da poco più di 8.000 a circa 21.000: lo sviluppo si deve alla riforma agraria e alla bonifica della pianura, dove vennero impiantati vasti [[Agrumi|agrumeti]]. Crebbero considerevolmente le varie frazioni, alcune delle quali si svilupparono come località turistiche (Piano Caruso).
Nel [[1863]] Corigliano prese la denominazione di "Corigliano Calabro" per evitare la confusione con [[Corigliano d'Otranto]].
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di città.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Città dell'Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica<ref name=ACSFascCom>{{Cita web|http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/|ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali}}</ref>
| data = [[2 settembre]] [[1997]]
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
*Chiesa del Carmine, dedicata alla Santissima Annunziata, fu consacrata nel [[1493]] presso il convento dei [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Carmelitani]]. Presenta affreschi [[XVI secolo|cinquecenteschi]] sulla facciata. L'interno a tre [[Navata|navate]] conserva sulla volta della navata centrale tre affreschi di [[Domenico Oranges]] del [[1744]].
*Chiesa di Sant'Antonio, costruita con l'annesso convento [[ordine francescano|francescano]] nella prima metà del [[XV secolo]] e trasformata nel [[1740]], presenta una cupola rivestita di [[Maiolica|maioliche]] gialle e azzurre e una porta in bronzo dello scultore Carmine Cianci ([[1982]]). Dal [[1861]] il convento è sede del collegio-ginnasio e la chiesa, con la denominazione di "San Luca in Sant'Antonio" divenne [[parrocchia]] nel [[1949]]. L'interno con pianta a croce latina conserva dipinti di [[Leonardo Antonio Olivieri]] (''Immacolata'' ed ''Estasi di Sant'Antonio'') e un affresco sulla volta di [[Severino Ferrari]] (''San Francesco ha la visione del Crocifisso'', del [[1740]]). Nella "sacrestia vecchia si conserva il "mausoleo di Barnaba Abenante" del [[1522]].
*Chiesa collegiata di San Pietro, di fondazione precedente al [[XV secolo|XIII secolo]], conserva dipinti [[XVIII secolo|settecenteschi]]. Altre opere d'arte sono attualmente nel Museo diocesano di arte sacra di [[Rossano (Italia)|Rossano]], tra le quali la preziosa doppia "icona della Odigitria", di fattura [[Candia|candiota]], del [[XV secolo]], un tempo venerata nell'abbazia [[Architettura bizantina|bizantina]] di Santa Maria del Patir, offerta dall'abate Atanasio Calceopulo, e trasferita, con altri importanti cimeli del cenobio, nella chiesa coriglianese dal padre basiliano Valentino Marchese, dopo la soppressione dell'abbazia nel [[1809]]. Sotto la giurisdizione della parrocchia dei SS. Pietro e Paolo ricadono la chiesa di Ognissanti, quella di Santa Chiara, e quella di Sant'Agostino, ubicata nel Castello, a cui si aggiunge la cappella dell'Addolorata, affidata alla "Congrega di Maria Santissima dei Sette Dolori".
*Chiesa della Riforma, consacrata nel [[1686]] a [[Santa Maria di Costantinopoli]], aveva annesso un convento dei padri riformati. L'interno presenta un'unica navata con quattro cappelle a destra. Conserva un ''Crocifisso'' seicentesco attribuito a frate [[Umile da Petralia|Umile Pintorno da Petralia]]. Nella sacrestia si conserva il dipinto della ''[[Madonna di Costantinopoli]]'' di [[Luigi Medolla]].
*Chiesa di Santa Chiara o "delle Monachelle" edificata tra il [[1757]] e il [[1762]] su una piccola chiesa precedente, inglobata come parlatorio nell'attiguo convento delle [[Monache Clarisse|Clarisse]] (dal [[1919]] sede della scuola elementare). L'interno con unica navata conserva una tela di [[Nicola Domenico Menzele]] del [[1762]] (''San Michele Arcangelo'') e un [[Organo (strumento musicale)|organo]] del [[1735]]. Sulla volta della navata un dipinto di [[Pietro Costantini]] con ''Santa Chiara e suore di clausura che difendono il Santissimo'' ([[1762]]).
*Chiesa matrice di Santa Maria Maggiore, risalente al [[X secolo]], aveva in precedenza il nome di Santa Maria Assunta della Platea. Venne ricostruita nel [[1329]] dal conte Ruggero Sangineto e restaurata nelle forme attuali nel [[1744]] a cura dell'arciprete Francesco Maria Malavolti. L'interno ad una sola navata conserva una tela [[XVII secolo|seicentesca]] attribuita al pittore [[Cesare Fracanzano]] (''Sant'Agata in carcere''), un ciclo pittorico [[XVIII secolo|settecentesco]] del pittore [[Pietro Costantini]] da Serra San Bruno e un grande organo del [[1757]]. Il coro in legno intagliato nell'ultimo quarto del Settecento si deve all'ebanista Agostino Fusco di Morano Calabro, mentre nella [[sacrestia]], con arredi lignei intagliati e dorati, è conservato uno dei più ricchi e antichi archivi ecclesiastici della città. Il campanile è stato utilizzato anche come torre civica<ref>{{Cita libro|autore=C.P. Di Martino|titolo=Cenni storici, in La Chiesa di S. Maria Maggiore in Corigliano, a cura di P. E. Acri - C. P. Di Martino - S. Scigliano|data=|editore=Grafo Sud|pp=9-74}}</ref>.
[[File:San Francesco di Paola (Corigliano Calabro).JPG|miniatura|Chiesa di S.Francesco di Paola]]
[[File:Chiesa San Mauro (interior)01.jpg|miniatura|Chiesa San Mauro]]
*Chiesa di San Francesco di Paola, costruita nel [[XVI secolo]] presso l'omonimo convento. L'interno a navata unica conserva un pregevole coro ligneo del [[1776]] (di Pasquale Pelusio) e sulla parete di fondo del [[presbiterio]] un dipinto di [[Felice Vitale da Maratea]], con il ''Trionfo del nome di Gesù'' (forse [[1584]]) e al di sopra di quest'ultimo una ''Santissima Trinità'' attribuita a [[Pietro Negroni]]. Nei pressi l'ex chiesa di San Giacomo è preceduta da una statua del santo, innalzata nel [[1779]] per ringraziamento della sua protezione durante il [[terremoto]] del [[1767]].
*Romitorio di San Francesco, piccola chiesa costruita a ricordo della permanenza di San Francesco di Paola in una capanna durante la sua visita a Corigliano nel [[1476]]-[[1478]]. Conserva affreschi [[XVII secolo|seicenteschi]].
*Chiesa di Sant'Anna o di Santa Maria di Loreto, fondata nel [[1582]] presso l'annesso convento dei [[Cappuccini]]. Conserva sull'altar maggiore un polittico di [[Ippolito Borghese]] del [[1607]] (''Crocifissione'', ''San Ludovico da Tolosa''', e ''San Bonaventura''), a cui si deve anche sulla parete destra la tela con la ''Madonna in gloria''. In questa chiesa è sepolta [[Giulia Orsini]], principessa di Bisignano. Il convento venne soppresso nel [[1811]] e, dopo la riapertura nel [[1822]], nuovamente nel [[1867]]; ebbe quindi vari utilizzi fino alla trasformazione in ospedale nel [[1929]].
*La parrocchia di San Mauro dipende dalla [[Eparchia di Lungro]] e vi si celebra con il rito [[Rito bizantino|greco-bizantino]] per la comunità degli [[Arbereshe|Italo-albanesi]].
=== Architetture militari ===
Il castello ducale.
La Torre Mastio coincide con il primitivo nucleo risalente al 1073. La torretta ottagonale è seicentesca.
Alla metà [[XIV secolo]] fu trasformato come residenza nobiliare dal conte di Corigliano Roberto Sanseverino.
Fu confiscato alla fine del [[XV secolo]] per un breve periodo dagli Aragonesi e furono edificate nuove opere di fortificazione<ref>{{Cita libro|autore=R. Berardi|titolo=La contea di Corigliano. Profilo storico, economico e sociale della Sibaritide (secoli XI-XVI)|anno=2015|editore=Ferrari|città=Rossano}}</ref>.
Ammodernamenti alla residenza furono ancora eseguiti dai Sanseverino e soprattutto dai Saluzzo, a partire dalla prima metà del [[XVII secolo]], con la costruzione di una torretta ottagonale sopra il mastio del castello, della cappella di Sant'Agostino e delle rampe di accesso dal cortile interno, e con la nuova decorazione degli ambienti interni.
Dopo la vendita a Giuseppe Compagna nel [[1828]] il figlio Luigi fece costruire una quarta ala inglobando la cappella di Sant'Agostino e un secondo piano di ambienti. Il fossato sul lato nord venne ceduto al Comune che vi costruì sopra la via Tricarico e furono demolite anche le scuderie. Anche gli altri lati del fossato vennero colmati per allestirvi un giardino.
Il castello fu venduto nel [[1971]] all'arcivescovato di Rossano e da questo al Comune di Corigliano nel [[1979]].
==== Castello di San Mauro ====
[[File:Castello San Mauro (Corigliano Calabro)02.jpg|miniatura|Castello di San Mauro]]
Edificato nel [[1515]] sulle rovine di un preesistente monastero di origine medievale ad opera di Bernardino Sanseverino, principe di Bisignano e conte di Corigliano dal [[1495]] al [[1517]].
Situato ai margini di una delle pianure più fertili del territorio, divenne presto un importante centro di raccolta e di smistamento per i prodotti agricoli dell'intera zona.
Fu abbellito per ospitare, dal 9 al 12 novembre del [[1535]], [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] reduce dalla campagna di Tunisi. Nel 1616 i Saluzzo comprarono il feudo di Corigliano e San Mauro e quest'ultimo divenne la loro meta preferita per le stagioni invernali e primaverili. Con i Compagna, subentrati ai Saluzzo nel [[1822]], per San Mauro cominciò una lenta decadenza.
San Mauro è attualmente di proprietà privata e circondato da agrumeti.
=== Altro ===
*Porta di Prando (anche Brandi o Librandi), unico esempio parzialmente integro di porta civica praticata nella cinta fortificata che cingeva il paese. Su di essa fu edificato nel cinquecento il Palazzo Leonardis, poi Morgia e infine posseduto dai Malavolta.
*Ponte Canale, edificato nel [[1480]] per l'acquedotto, costituito da due serie di arcate (la terza serie scomparve nel sottosuolo durante lo sviluppo urbano) di mattoni sovrapposte. Secondo la tradizione fu costruito per impulso di [[san Francesco di Paola]].
[[File:Ponte Canale (ph.Freccia R.).JPG|upright=1.4|thumb|Parte del ponte Canale]]
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Corigliano Calabro}}
Dal 2005 al 2011, la popolazione è cresciuta del 4,6 % (+1782 individui) mentre, al contrario, le popolazioni dell'intera provincia e della regione rimangono pressoché invariate (+0,04% per la provincia di Cosenza e +0,01% per la regione Calabria).
Piuttosto significativo anche il dato sul numero degli stranieri residenti che, dal 2005 al 2011, si è praticamente quadruplicato passando da 560 a 2.245 unità (+1.685 individui). Tale dato, pur sottostimando la reale portata della popolazione straniera presente nel territorio, rappresenta comunque un buon “termometro” della situazione. Di fatto, la percentuale di stranieri residenti nel comune di Corigliano Calabro, che attualmente è pari al 5,5% di tutta la popolazione residente, risulta essere la più alta tra quelle registrate nei comuni della provincia di Cosenza superiori ai 15 mila abitanti. Anche a Corigliano Calabro, come nel resto dell'Italia, il fenomeno dell'aumento dei cittadini stranieri è stato principalmente correlato all'entrata di Romania e Bulgaria nell'Unione Europea dal primo gennaio 2007. Questi due paesi, hanno potuto usufruire, fin dal momento del loro ingresso nell'Unione, delle nuove norme sulla libera circolazione e soggiorno applicate in Italia dall'aprile 2007. Il maggior incremento della popolazione straniera infatti è avvenuto tra il 2007 e il 2008 in cui la popolazione è passata rispettivamente da 686 a 1344 individui per poi crescere costantemente di anno in anno. A ciò, si lega il dato sulla nazionalità degli stranieri residenti con il prevalere di quella rumena (di tale nazionalità sono infatti il 41,9% dei cittadini stranieri residenti) seguita da quella ucraina (12,3%), polacca (9,7%), bulgara (9,3%) e marocchina (6,9%).
Le dinamiche che hanno contribuito alla variazione numerica della popolazione sono legate, oltre che al flusso migratorio dei cittadini stranieri, anche al saldo naturale (differenza tra il numero di iscritti per nascita e il numero di cancellati per decesso) ed al saldo migratorio interno (differenza tra il numero di iscritti da altri comuni italiani e il numero di cancellati per altri comuni italiani). Il saldo naturale, ad esempio, è risultato costantemente in attivo negli ultimi dieci anni (circa +200) per effetto di una natalità superiore alla mortalità. Questo, che di primo acchito può sembrare un dato scontato, di fatto non lo è. Basti pensare che in Italia, così come nell'intera regione Calabria (e in media nel resto della provincia di Cosenza), il saldo naturale è risultato negativo negli ultimi cinque anni per effetto, essenzialmente, della riduzione del tasso di natalità, evento questo interdipendente con il progressivo invecchiamento della popolazione. La popolazione Coriglianese, rispetto alla media provinciale e regionale, è più giovane e con una maggiore rappresentatività della classe di età 0-14 anni e di quella in età attiva sotto il profilo lavorativo (convenzionalmente considerata tra i 15 e i 64 anni) e con una più bassa percentuale di anziani.<ref>[http://www.coriglianocalabro.it/index.php?option=com_content&view=article&id=10903:pocket-news-il-sibarita-giugno-2012&catid=33:attualita&Itemid=60 POCKET NEWS IL SIBARITA - GIUGNO 2012<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
Schiavonea è sorta come borgo di pescatori e approdo ("Marina del Cupo") utilizzato per il commercio dei prodotti agricoli (in particolare granaglie e oli). Prima del [[1583]] era stata eretta la "Torre del Cupo" in funzione anticorsara e un magazzino ("Taverna") di proprietà prima dei Sanseverino e poi dei Saluzzo. Nel [[1615]] gli abitanti eressero la piccola chiesa di San Leonardo.[[File:Santuario Santa Maria ad Nives (Schiavonea, Corigliano Calabro).JPG|thumb|Santuario S.Maria ad Nives o della schiavonea|208x208px]]Nel [[1649]] in seguito ad un'apparizione miracolosa iniziò l'erezione del santuario della Madonna della Schiavonea o "Madonna della Guida" (o "Madonna nera", per il colore scuro del viso), al posto della chiesetta precedente, che venne consacrato nel [[1665]]. Nel [[1850]] Luigi Compagna vi fece erigere su progetto dell'ingegner Francesco Bartholini di Cosenza, il Palazzo delle Fiere nel quale si svolgeva la Fiera del Primo maggio, che oggi invece si svolge sul lungomare la prima domenica di maggio.
Nella seconda metà del [[XIX secolo]] si costruirono le case in muratura. Dopo i lavori per il [[porto di Corigliano]], iniziati nel [[1968]] si ebbe un'intensa crescita edilizia negli [[Anni 1970|anni settanta]].
Patrona della frazione è la [[Madonna della Neve]], che si celebra il 5 agosto. In questa occasione alcune barche di pescatori partono al tramonto dal porto di Corigliano e costeggiano la riva fino a località Fabrizio, trasportando su una di esse la statua della Madonna.
==Economia==
[[File:Corigliano Calabro-Porto.jpg|thumb|upright=1.4|Scorcio del porto]]
Sul mare Jonio, centro vitale e commerciale, produzioni agricole: arance, clementine, olive, olio, e la produzione di latticini.
Delle clementine, Corigliano, assieme agli altri comuni della Piana di Sibari, rappresenta quasi la metà (esattamente il 47%, ultimo dato disponibile) dell’intera produzione nazionale<ref>{{Cita libro|autore=|curatore=Fulvio Mazza|titolo=Corigliano Calabro, Storia, Cultura, Economia|anno=2005|editore=Rubbettino|città=Soveria Mannelli|p=328}}</ref>.
La pesca è un altro aspetto molto importante dell'economia di Corigliano Calabro con l'importante porto peschereccio nella frazione Schiavonea e la sua flotta peschereccia tra le maggiori del meridione; così come un forte volano per l'economia e lo sviluppo è dato dal turismo, con la naturale posizione strategica di Corigliano che, affacciata sul mare, è a pochi chilometri dai boschi della [[Sila]] e da [[Massiccio del Pollino]], nell'[[parco nazionale del Pollino|omonimo parco]].
Ha una zona industriale tra le più produttive dell'intera regione per la presenza di numerose attività come ad esempio edilizia, legnami, alimentari, commercio, servizi. Tuttavia risulta essere, insieme al resto della regione Calabria,una zona economicamente arretrata dove non esistono reali aziende industriali importanti per dimensioni e dove la presenza dello Stato è debole e non è in grado di soppiantare le criminalità della regione che controllano in modo brutale l'economia e le amministrazioni della Calabria.
== Sport ==
Nel comune hanno sede le seguenti società di calcio: [[Associazione Sportiva Dilettantistica Corigliano|A.S.D. Corigliano]], A.S.D. Marina di Schiavonea 1960, A.S.D. Atletico Corigliano e la società di calcio a 5 [[FC5 Corigliano Futsal]].
La squadra di pallavolo [[Volley Corigliano]], è stata attiva dal 1993 al 2008. Dal 2008 la squadra cittadina è la [[Corigliano Volley]].
Corigliano è anche il luogo di nascita del famoso ex calciatore ed ex-allenatore dell'[[Associazione Calcio Milan]] [[Gennaro Gattuso]]
==Note==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Stazione di Corigliano Calabro]]
* [[Associazione Calcio Milan]]
* [[Gennaro Gattuso]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.comune.coriglianocalabro.cs.it/|Sito ufficiale Comune Corigliano Calabro}}
*{{cita web | 1 = http://www.castellodicorigliano.net/ | 2 = Sito ufficiale del Castello Ducale di Corigliano Calabro | accesso = 28 giugno 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111025015832/http://www.castellodicorigliano.net/ | dataarchivio = 25 ottobre 2011 | urlmorto = sì }}
*{{cita web | 1 = http://www.museocastellodicorigliano.it/ | 2 = Museo Castello Ducale di Corigliano | accesso = 5 dicembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070312094636/http://www.museocastellodicorigliano.it/ | dataarchivio = 12 marzo 2007 | urlmorto = sì }}
*{{cita web |1=http://www.nuovacorigliano.it/ |2=Portale cittadino di Corigliano Calabro |accesso=30 novembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081220023847/http://www.nuovacorigliano.it/# |dataarchivio=20 dicembre 2008 |urlmorto=sì }}
*{{cita web|http://web.tiscalinet.it/romiovitali/Il%20santuarioC.htm|La chiesa di San Francesco di Paola e il romitorio di San Francesco}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Calabria}}
[[Categoria:Corigliano Calabro| ]]
[[Categoria:Parco nazionale della Sila]]
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