Giardino dei Semplici e Jean de La Fontaine: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua||La Fontaine (disambigua)|La Fontaine}}
{{MuseoBio
|Nome = Jean de
|Cognome = La Fontaine
|Località = [[Firenze]]
|PreData = <small>[[Associazione fonetica internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ʒɑ̃ dəlafõ'tɛn/}}
|Indirizzo = Via Micheli 3
|Sesso = M
|Latitudine = 43.778848
|LuogoNascita = Château-Thierry
|Longitudine = 11.260761
|GiornoMeseNascita = 8 luglio
|Tipologia= [[Orto botanico]]
|AnnoNascita = 1621
|Immagine= Giardino dei semplici ingresso 01.JPG
|LuogoMorte = Parigi
|Didascalia= Vecchio ingresso del giardino
|GiornoMeseMorte = 13 aprile
|Larghezza =
|AnnoMorte = 1695
|Sito= http://www.msn.unifi.it/visita-2/orto-botanico-3/
|Epoca = 1600
|Attività = scrittore
|Attività2 = poeta
|Nazionalità = francese
|PostNazionalità = autore di celebri [[favola|favole]] con animali come protagonisti
|Immagine = La Fontaine par Rigaud.jpg
}}
{|align=right
|
|}
[[File:Giardino dei semplici, serra 01.JPG|thumb|Una delle serre in muratura]]
Il '''Giardino dei Semplici''' di [[Firenze]] è una sezione del [[Museo di storia naturale (Firenze)|museo di Storia Naturale]] dell'[[Università degli Studi di Firenze]].
{{Citazione|Un Luogo Pubblico, dove... si coltivassero le piante native di climi e paesi differentissimi, affinché i giovini Studenti, le potessero in breve spazio di luogo, con facilità e prestezza imparare a riconoscere.|[[Luca Ghini]], [[1543]] - frase citata sulla medaglia commemorativa per i 460 anni dalla fondazione del Giardino dei Semplici}}
 
== Cenni storiciBiografia ==
=== Origini ===
[[File:Giardino dei semplici FI.jpg|thumb|left|Antica planimetria dell'orto]]
Il padre, sovrintendente alle acque e alle foreste di [[Château-Thierry]] e appassionato lettore di classici, avrebbe voluto per il figlio una vita clericale e quindi lo inserì nel [[1641]] nella Congregazione dell'Oratorio. La Fontaine però sviluppò fin da giovane l'amore per la letteratura e, abbandonati l'anno seguente gli studi ecclesiastici, studiò [[giurisprudenza]] fino al conseguimento della laurea nel [[1649]].
Fin dal [[medioevo]] i "semplici" (varietà vegetali con virtù medicamentose) si coltivavano in vari orti cittadini. La parola semplici deriva dal latino medioevale ''medicamentum o medicina simplex'' usata per definire le erbe medicinali. Inizialmente aveva il nome di '''Horto dei semplici'''. Il primo orto botanico del mondo occidentale sorse a [[Salerno]], ad opera di [[Matteo Silvatico]], insigne medico della [[Scuola medica salernitana|Scuola salernitana]] tra il tredicesimo ed il quattordicesimo secolo. Egli si distinse come profondo conoscitore di piante per la produzione di medicamenti. Di Matteo Silvatico è il [[Liber cibalis et medicinalis Pandectarum]], preziosa raccolta di informazioni sui semplici, cioè sulle piante che venivano utilizzate per la produzione di medicamenti.
Nel [[1647]], a ventisei anni, si sposò con la quattordicenne Marie Héricart, dalla quale ebbe un figlio, ed ereditò il lavoro del padre alla sovrintendenza di Château-Thierry nel [[1652]].
 
=== Vita di corte ===
Nei [[Giardino della Minerva|Giardini della Minerva]] vennero, per la prima volta, coltivate e classificate una grande quantità di piante ed erbe, per studiarne a scopo scientifico le proprietà terapeutiche e medicamentose. Qui veniva svolta una vera e propria attività didattica per mostrare agli allievi della Scuola Medica le piante con il loro nome e le loro caratteristiche. Il sito è dotato di un particolare microclima, favorito dalla scarsa incidenza dei venti di tramontana e dalla favorevole esposizione, che ancora oggi permette la coltivazione o addirittura la propagazione spontanea di specie vegetali esigenti in fatto di umidità e calore.
Nel [[1654]] pubblicò il suo primo scritto basato su un adattamento dell<nowiki>'</nowiki>''[[Eunuchus]]'' di [[Publio Terenzio Afro|Terenzio]].
 
Dopo pochi anni ([[1658]]) si separò dalla moglie e si trasferì a [[Parigi]], dove prese a condurre una vita piuttosto oziosa, entrando sotto la protezione di [[Nicolas Fouquet]], politico in auge a quell'epoca,l che amava circondarsi di letterati; per compiacerlo, La Fontaine scrisse per lui varie opere, come poemi, madrigali, commedie e perfino libretti d'opera.
Documenti storici confermano che questo giardino fu il primo Orto botanico d'Europa per la coltivazione e raccolta dei semplici, vegetali a scopo terapeutico. La particolare tipologia di disegno e uso della vegetazione è stata poi ripresa anche nei successivi orti botanici di Padova, Pisa, Firenze, Pavia e Bologna.
 
Quando però Fouquet cadde in disgrazia, La Fontaine coraggiosamente prese le parti del suo protettore, scrivendo in sua difesa ''L'elégie aux nymphes de vaux'': questo lo fece cadere a sua volta in disgrazia e in gravi difficoltà finanziarie.
Nel [[XVI secolo]] intensificandosi l'interesse per lo studio del mondo naturale, il duca [[Cosimo I de' Medici]] volle un orto accademico per integrare le lezioni degli studenti della facoltà di medicina. La data ufficiale di fondazione può essere fissata il 1º dicembre [[1545]], data del contratto di affitto stipulato con delle suore [[Domenicani|domenicane]] che cedettero un loro pezzo di terreno situato in località "Cafaggio", vicino alle stalle medicee di [[Michelozzo]] (oggi nell'[[Istituto Geografico Militare (Firenze)|Istituto Geografico Militare]]).
 
Poco tempo dopo, divenne "gentiluomo servente" sotto la protezione di Madame d'Orleans di Lussemburgo e, dopo la morte di questa,a passò sotto la protezione di [[Madame de la Sablière]], intenditrice di [[filosofia]] e [[scienza]], il cui salotto era frequentato dai personaggi più ingegnosi dell'epoca.
L'orto fiorentino può essere considerato il terzo più antico al mondo dopo l'[[Orto botanico di Pisa]] e l'[[Orto botanico di Padova]].
 
Frequentò letterati del calibro di [[Jean Racine]], [[Molière]] e [[Madame de La Fayette]]. Nel [[1683]] fu eletto membro dell'[[Académie Française]].
Fu disegnato da [[Niccolò Tribolo]] e la scelta delle piante e la loro sistemazione fu curata da [[Luca Ghini]]. Il Giardino conobbe un periodo di grande splendore sul finire del secolo sotto la direzione di [[Giuseppe Casabona]], in grado di arricchirlo di molte piante rare. Nel corso del [[XVII secolo]], l'attività di [[Paolo Boccone]] e di altri botanici e giardinieri consentì al giardino una certa autonomia, nonostante che l'[[Orto botanico di Santa Maria Nuova]] e l'[[Orto botanico di Pisa]] svolgessero un ruolo scientifico di ben maggiore rilevanza.
 
Morta la sua protettrice, il poeta fece pubblica sconfessione dei suoi Racconti e si dedicò a ferventi pratiche religiose.
Fu il grande botanico [[Pier Antonio Micheli]] che, agli inizi del Settecento, rese il giardino un centro di studio e ricerca botanica di rilevanza internazionale, grazie alle sue numerose relazioni con studiosi stranieri. Fondò nel [[1716]] la ''Società Botanica Italiana'' come ricorda la targa all'angolo con via Micheli. Fu nel [[1718]] che fu chiamato da [[Cosimo III]] a dirigere l'Orto Botanico. Inoltre curò moltissimo anche la raccolta di semi e campioni secchi. Alla morte del Micheli, nel [[1737]], gli successe [[Giovanni Targioni Tozzetti]] e quindi [[Saverio Manetti]], autore del primo ''Index seminum''. Passato all'[[Accademia dei Georgofili]] nel [[1783]], dopo la soppressione della Società Botanica, il giardino fu trasformato in "Orto sperimentale agrario" e ridisegnato radicalmente dall'abate [[Leonardo Frati]]. Divenuto nuovamente "Giardino dei semplici" nel [[1847]], sotto la direzione di [[Antonio Targioni Tozzetti]], nel [[1864]] venne aperto al pubblico. Il botanico [[Teodoro Caruel]], direttore dal [[1865]] al [[1895]], fece costruire le [[serra|serre]] tuttora esistenti. Sul finire del secolo passò al Regio Istituto di Studi Superiori, divenuto poi facoltà universitaria, riunendo il settore botanico del [[Reale Museo di fisica e storia naturale di Firenze|museo di storia naturale di via Romana]] e le collezioni del [[Giardino di Boboli]].
 
Morì nel [[1695]] e ricevette sepoltura nel vecchio [[cimitero degli Innocenti]]. Con la chiusura del cimitero degli Innocenti, la sua salma venne traslata e spostata prima nel [[cimitero di Saint-Joseph]], vicino alla [[chiesa di Saint-Eustache]], e poi, dopo la chiusura di quest'ultimo, ricevette la definitiva sepoltura nel cimitero parigino [[Père Lachaise]].
Il giardino è stato gravemente danneggiato dalla tempesta di grandine del 19 settembre [[2014]]: si stima che il 90% del patrimonio arboreo si andato perduto o danneggiato, compromettendo anche gran parte delle serre<ref>[http://firenze.repubblica.it/cronaca/2014/09/19/foto/grandine_su_firenze_danni_all_orto_botanico-96177171/1/ Articolo su repubblica.it]</ref>.
 
== StrutturePersonalità e collezionitendenze ==
Lui stesso si definì «anima inquieta e ovunque ospite di passaggio» e se per tutta la sua vita oscillò tra la pace della campagna e la seduzione della vita mondana parigina, dimostrò poche qualità oratorie nei salotti, compensate da un temperamento amabile in grado di farsi ben volere dal protettore di turno, che però non gli risparmiò qualche problema con il [[re]], a causa del suo rifiuto di rinunciare alla libertà di pensiero<ref name="F">introduzione sotto la guida di Achille e Adolfo Boroli alle ''Favole'' di La Fontaine, De Agostini, Novara, 1983, pp. 5-28.</ref>.
[[File:Giardino dei semplici, vialetto.JPG|thumb|left|Veduta panoramica]]
Ha una superficie di 2,3 [[ettaro|ettari]], di cui 1694&nbsp;m² sono occupati da serre. Il disegno delle aiuole ricorda sia il modello dell’''[[Hortus conclusus]]'' medievale dedicato alla coltivazione delle erbe medicinali e aromatiche sia lo schema del giardino segreto della villa rinascimentale.
 
Se complessivamente si dimostrò uno spirito perplesso, tipica caratteristica dell'uomo [[Niccolò Copernico|copernicano]], solo nelle idee del filosofo [[Pierre Gassendi]] riuscì a rintracciare un appagamento ai suoi dubbi, che si concretizzò in una visione comune [[epicureo|epicurea]], scettica e libertina. Attinse dalla grande lezione di [[François Rabelais]] per evitare qualunque codificazione del gusto e costrizione della fantasia, e questo fatto lo rese un anticipatore della stagione illuminista. Scrisse racconti tratti da [[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e da [[Giovanni Boccaccio|Boccaccio]]; molti suoi scritti furono ispirati alle opere di [[Esopo]], [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]], [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] e di [[Virgilio]].
L'edificio principale, che occupa tutto il lato su via Micheli, ospita gli uffici, la biblioteca, un laboratorio e le serre. L'edificio, a pianta rettangolare, ha due grandi serre come corpi laterali e le strutture organizzative nella zona centrale. Altre cinque serre realizzate in vetro e metallo sono collocate nel giardino; sono serre fredde o calde che ospitano collezioni di [[Pteridophyta|felci]], [[piante epifite]], [[Begonia|begonie]], [[Bromeliaceae|bromeliacee]].
 
Le [[favole]] di La Fontaine perpetuano una tradizione medievale francese di storie comiche e satiriche sui costumi sociali, dove gli attori sono personificazioni di animali.
Dall'edificio centrale si accede al terrazzo, coperto da due [[pergola (giardinaggio)|pergole]] in ferro con rose rampicanti dal quale, tramite una scalinata in pietra serena, si scende nel giardino; la scala è fiancheggiata da due cespugli di ''[[Feijoa sellowiana]]'' e ''[[Stranvesia]]'', potati geometricamente. Tutti i vialetti sono pavimentati in ghiaia mentre le aiuole sono delimitate da bassi bordi in pietra. Sempre in pietra sono le panchine e il tavolino che si trovano sulla montagnola mentre gli arredi sono in ferro.
 
L'opera di La Fontaine è stata anche un lavoro di traduzione e adattamento di testi antichi, come le favole di [[Esopo]], [[Fedro]], di [[Laurentius Abstemius]] ma anche di testi di [[Orazio]], [[Tito Livio]], lettere apocrife di [[Ippocrate]], e molti altri ancora. Sono una ''summa'' di cultura latina classica e di cultura greca, aperta anche, nella seconda collezione di favole, alla tradizione indiana.
[[File:Busto Esculapio.jpg|thumb|upright|Busto di [[Esculapio]]]]
[[File:La montagnolaFontaine Louvre.jpg|thumb|La montagnolastatua in [[marmo]] di La Fontaine del [[1785]] al [[museo del Louvre]] di [[Parigi]]]]
== Opere ==
In una nicchia nel muro di fronte all'ingresso di via La Pira, è collocato un busto in marmo di [[Asclepio|Esculapio]], scolpito da [[Antonio Gino Lorenzi]] da [[Settignano]] nella seconda metà del XVI secolo.
La Fontaine esordì nel [[1654]] con l<nowiki>'</nowiki>''Eunuque'', un libero rifacimento del classico di [[Publio Terenzio Afro|Terenzio]], che mescolò la sobria eleganza terenziana alla vivacità della [[commedia francese]].
Ma la rivelazione delle qualità letterarie di La Fontaine emerse con il poemetto idillico ''Adonis'', scritto tre anni dopo e rimaneggiato nel [[1669]]. L'opera, ampiamente lodata da [[Paul Valéry]] per la purezza dei versi, descrisse gli amori di [[Adone (mitologia)|Adone]] e [[Venere (divinità)|Venere]].
La caduta in disgrazia di Foquet spinse il poeta a un'''Elégie aux Nymphes de Vaux'' ("Elegia delle ninfe di Vaux") nel [[1661]] e tre anni dopo ad un azzardata ''Ode au Roi pour M. Foquet'' ("Ode al Re di M. Foquet") e la discussa raccolta di ''Nouvelles en vers tirées de Boccace et de l'Arioste'' ("Novelle in versi tratte da Boccaccio e da Ariosto"), a causa della licenziosa ''Joconde''. In qualunque caso nella prima parte della raccolta già si pregustò l'atmosfera delle ''Favole''. Il successo ottenuto dalle novelle indusse l'autore a ristamparle, ampliandole, in ''Contes et nouvelles en vers'' ("Racconti e novelle in versi") nel [[1666]] dove già il lettore venne immerso nell'elemento magico tipico delle ''Favole''.
 
In seguito riuscì a pubblicare una prima raccolta di ''Favole'' nel [[1668]] (dal primo al sesto volume in centoventiquattro episodi) intitolata ''Fables choisis mises en vers'' ("Favole scelte in versi") e una seconda nel [[1679]] (dal settimo all'undicesimo, mentre un dodicesimo fu pubblicato successivamente); molte di queste favole saranno illustrate dal [[Gustave Doré|Doré]] nel [[1867]].
Al centro del giardino è situata una fontana in pietra, con zampillo centrale raffigurante un putto. La vasca ha circa 4 metri di diametro ed ospita piante acquatiche e pesci rossi.
 
=== Le favole ===
Oltre alla fontana centrale, con funzione prevalentemente decorativa, vi sono numerose vasche: a destra dell'ingresso, si trova una vasca in cemento utilizzata per le [[Nymphaea|ninfee]]; altre quattro vasche si trovano sulla montagnola e ospitano collezioni di piante acquatiche.
La Fontaine si presenta come il continuatore di [[Esopo]] e [[Fedro]] e il discepolo di [[Epicuro]]; ha spesso intenzioni morali e la [[satira]] e il contrasto sono fra i suoi metodi preferiti. Fra le favole più celebri ''[[Il gallo e la volpe]]'', ''[[Il corvo e la volpe]]'', ''[[Il gatto e la tigre]]''.
 
La morte è uno degli elementi ricorrenti nelle ''Favole'', in associazione al diritto del più forte, senza però trascurare il senso di solidarietà e di pietà verso gli infelici. Forse una delle morali complessive delle ''Favole'' è l'accettazione completa della natura umana: ad esempio La Fontaine certamente non vuole dare ragione al lupo nella favola celeberrima, però ammette l'impossibilità di salvare l'agnello. Quando il coraggio è teso contro l'ordine della natura, si risolve in una situazione ridicola e buffa, come il gonfiarsi della rana e la goffaggine degli ipocriti.
Alle grandi serre si accede dal giardino. All'interno trovano posto una piccola vasca e quattro roccere umide con piante di filodendro ''[[Philodendron]]'' e varie [[igrofile]], fra le quali la capelvenere ''[[Adiantum capillus-veneris]]''.
 
==== PratoPrima delle conifereraccolta ====
Nella prima raccolta, il primo libro descrive soprattutto l'esperienza familiare, la libertà, la saggezza politica e la priorità del talento sulla forza; il secondo libro temi della vita politica e sociale, della Provvidenza e dell'astrologia, della debolezza e della relatività; il terzo libro è incentrato sulla indipendenza del pensiero e sulla speranza nella rivincita; nel quarto libro l'autore focalizza l'arte del vivere e le questioni ereditarie; nel quinto i temi preferiti dall'autore sono quelli della cupidigia e dell'ambizione, della satira politica e del lavoro; nel sesto prevale il tema della fantasia e della poesia, assieme alla satira anticolbertiana<ref name="F"/>.
Il Prato delle conifere è una vasta zona a prato, in parte in piano e in parte in lieve pendenza, con [[Pinophyta|conifere]] notevoli per dimensioni ed età e bulbose a fioritura primaverile.
 
==== AiuolaSeconda delle arecaceeraccolta ====
Nella seconda raccolta, il settimo libro si occupa delle chimere e delle rapacità; l'ottavo libro intesse i cicli dell'ignoranza, della saggezza e della ricchezza; il nono libro si basa sul ciclo della follia, dell'inganno, dell'immaginazione e dell'intelligenza; il decimo libro è incentrato sui cicli della natura, dell'avventura e dell'avidità; l'undicesimo libro affronta il tema della regalità e della crudeltà; infine il dodicesimo libro snocciola il ciclo delle passioni.
L'Aiuola delle arecacee è dedicata all'acclimatazione in piena aria di varie specie di [[Arecaceae|palme]].
 
Nella seconda raccolta l'influenza di Esopo è meno presente, e gli uomini esibiscono anche in prima persona e senza camuffamenti la loro natura. Inoltre gli scritti si aprono maggiormente alle tematiche politiche e sociali di attualità e non mancano le ispirazioni orientali. Appare maggiormente evidente la simpatia per i deboli e per gli umili. Ma la peculiarità principale resta la trasposizione dei vizi e delle virtù umani nel mondo animale. Il leone resta il re di tutti gli animali, e oltre ad esso la volpe, il lupo e il topo sono gli altri animali meglio utilizzati come dispensatori di consigli. L'asino, invece, nelle ''Favole'' esprime significati diversi, e talvolta rappresenta il popolo, in grado di insegnare al lettore elementi di verità. La Fontaine dimostra una simpatia per la schiettezza e il coraggio del popolo così lontani dall'ipocrisia di altri ceti. D'altronde La Fontaine fu soprattutto un esponente dell'avanguardia letteraria, capace di anticipare il materialismo filosofico e scientifico dell'Illuminismo, oltre ad opporsi al progetto di ''grandeur'' del [[Re Sole]]<ref name="F"/>.
=== Aiuole delle piante alimentari e delle piante officinali ===
Nelle aiuole delle piante alimentari e delle piante officinali sono coltivate piante usate per l'alimentazione umana e [[piante officinali]], sia spontanee che naturalizzate in [[Toscana]].
 
=== AiuolaAltre del giardino all'italianaopere ===
In questi anni, oltre alle ''Favole'', l'autore si dedicò a una raccolta giansenista intitolata ''Poésies chrétiennes et diverses'' e al poema religioso ''La captivité de Saint-Malc''.
L'Aiuola del giardino all'italiana ospita un piccolo ''[[parterre (giardinaggio)|parterre]]'' delimitato da bosso ''[[Buxus sempervirens]]'', realizzato per richiamare simbolicamente l'antica tradizione del [[giardino all'italiana]].
 
Dopo il [[1674]], terminato il decennio più creativo del suo lavoro, La Fontaine compose un libretto d'opera per il musicista italo-francese [[Giovanni Battista Lulli]] intitolato ''Daphné'' e una delle più curiose opere di La Fontaine intitolata ''Poéme du Quinquina'' ("Poema della china"), su richiesta della duchessa di Bouillon, che chiese al letterato di scrivere un'opera in difesa dell'efficacia terapeutica, discussa a quei tempi, della droga. L'ultimo lavoro di una certa rilevanza fu la [[tragedia]] lirica ''Astrée'', rappresentata all'''Opéra'' nel [[1691]]. La Fontaine pubblicò anche altri poemi, fra i quali ''Les Amours de Psyché et de Cupidon''.
=== Zona del laghetto ===
Un piccolo laghetto bordato da edera ''[[Hedera helix]]'' ospita diverse piante di loto ''[[Nelumbo nucifera]]''; nella stessa zona sono state costruite una roccaglia che ricostruisce l'ambiente delle [[Alpi Apuane]] e una roccaglia in [[serpentino]] per ospitare la flora endemica di questi ambienti.
 
== Specie presentiMemoria ==
[[File:Statue of Jean de La Fontaine @Jardin du Ranelagh @ Paris (33648462135).jpg|thumb|Statua di La Fontaine nel [[giardino del Ranelagh]].]]
Il patrimonio vegetale dell'orto è attualmente costituito da circa 9.000 esemplari di piante.
*Nel 2015 Jean de La Fontaine era il quattordicesimo personaggio più celebre sul frontone dei 67000 edifici pubblici francesi: non meno di 335 scuole, collegi e licei prendono da lui il loro nome; dietro a [[San Giuseppe|Joseph]] (880), [[Jules Ferry]] (642), Notre-Dame (546), [[Jacques Prévert]] (472), [[Jean Moulin]] (434), [[Jean Jaurès]] (429), [[Giovanna d'Arco|Jeanne d'Arc]] (423), [[Antoine de Saint-Exupéry]] (418), [[Maria (madre di Gesù)|Sainte Marie]] (377), [[Victor Hugo]] (365), [[Louis Pasteur]] (361), [[Marie Curie]] (360), [[Pierre Curie]] (357), [[Paul Langevin]] (296)<ref>{{cita web|url=https://www.lemonde.fr/les-decodeurs/article/2015/04/18/de-jules-ferry-a-pierre-perret-l-etonnant-palmares-des-noms-d-ecoles-de-colleges-et-de-lycees-en-france_4613091_4355770.html#partie1|titolo=De Jules Ferry à Pierre Perret, l'étonnant palmarès des noms d'écoles, de collèges et de lycées en France|data=18 maggio 2015|sito=lemonde.fr|accesso=ottobre 2017|lingua=fr}}.</ref>.
 
* A Parigi, nel [[giardino del Ranelagh]] ([[XVI arrondissement di Parigi|XVI ''arrondissement'']]), vi è un gruppo scultoreo a lui dedicato.
Nel prato delle conifere sono da segnalare un ''[[Taxodium distichum]]'' e una ''[[Metasequoia glyptostroboides]]''. Fra le piante più vecchie una sughera ''[[Quercus suber]]'' piantata nel [[1805]] da [[Ottaviano Targioni Tozzetti (medico e botanico)|Ottaviano Targioni Tozzetti]], allora direttore, e mai spellata; e un tasso ''[[Taxus baccata]]'' piantato nel [[1720]] da [[Pier Antonio Micheli]]. È presente anche una ''[[Zelkova serrata]]'' secolare.
* [[Salvador Dalí]] fu ispirato dalla lettura della raccolta delle favole di Esopo e Fedro reinterpretate da La Fontaine per la realizzazione di numerosi disegni e dipinti.
 
Nelle serre abbondano le piante esotiche (il caffè ''[[Coffea arabica]]'', l'albero del viaggiatore ''[[Ravenala madagascariensis]]'', l’''[[Amorphophallus titanum]]'' eccezionalmente fiorito nel [[2002]] e per due volte nel [[2007]], il banano ''[[Banana|Musa × paradisiaca]]'', ecc.), e le collezioni di [[Orchidea|orchidee]], [[Pianta carnivora|piante carnivore]], [[Cactaceae|cactacee]], [[Cycadales|cicadee]], [[agrume|agrumi]] e altre ancora.
 
[[File:Laghetto.jpg|thumb|''[[Nelumbo nucifera]]'']]
[[File:Giardino dei semplici, quercus suber 03.JPG|thumb|''[[Quercus suber]]'']]
[[File:Fiore cycas.jpg|thumb|''[[Cycas revoluta]]'']]
[[File:Cydonia oblonga.jpg|thumb|''[[Cydonia oblonga]]'']]
 
;Lista parziale delle specie presenti:
{|
|valign="top"|
* ''[[Acer negundo]]''
* ''[[Aesculus hippocastanum]]''
* ''[[Alnus cordata]]''
* ''[[Amorphophallus titanum]]''
* ''[[Araucaria imbricata]]''
* ''[[Arbutus × andrachinoides]]''
* ''[[Archontophoenix cunninghamii]]''
* ''[[Calocedrus decurrens]]''
* ''[[Cedrus atlantica]]''
* ''[[Cedrus deodara]]''
* ''[[Cedrus libani]]''
* ''[[Celtis occidentalis]]''
* ''[[Ceratozamia mexicana]]''
* ''[[Cupressus funebris]]''
* ''[[Cupressus goveniana]]''
* ''[[Cupressus sempervirens]]''
* ''[[Cupressus torulosa]]''
* ''[[Cycas revoluta]]''
* ''[[Cydonia oblonga]]''
* ''[[Digitalis lanata]]''
* ''[[Digitalis purpurea]]''
* ''[[Dionaea muscipula]]''
* ''[[Dioon edule]]''
* ''[[Dioon purpusii]]''
* ''[[Diospyros lotus]]''
|valign="top"|
* ''[[Encephalartos caffer]]''
* ''[[Encephalartos ferox]]''
* ''[[Encephalartos horridus]]''
* ''[[Encephalartos munchii]]''
* ''[[Encephalartos natalensis]]''
* ''[[Encephalartos trispinosus]]''
* ''[[Erithea armata]]''
* ''[[Fagus sylvatica]]''
* ''[[Fagus sylvatica|Fagus sylvatica pendula]]''
* ''[[Fraxinus excelsior]]''
* ''[[Ginkgo biloba]]''
* ''[[Juglans nigra]]''
* ''[[Lagerstroemia indica]]''
* ''[[Liriodendron tulipifera]]''
* ''[[Magnolia grandiflora]]''
* ''[[Melissa officinalis]]''
* ''[[Metasequoia glyptostroboides]]''
* ''[[Ostrya carpinifolia]]''
* ''[[Pinus halepensis|Pinus halepensis sbsp brutia]]''
* ''[[Pinus nigra|Pinus nigra sbsp laricio]]''
* ''[[Pinus wallichiana]]''
* ''[[Pistacia chinensis]]''
* ''[[Pistacia terebinthus]]''
* ''[[Platanus|Platanus spp.]]''
|valign="top"|
* ''[[Pterocarya stenoptera]]''
* ''[[Quercus cerris]]''
* ''[[Quercus ilex]]''
* ''[[Quercus lusitanica]]''
* ''[[Quercus macrolepsis]]''
* ''[[Quercus robur]]''
* ''[[Quercus suber]]''
* ''[[Sequoia sempervirens]]''
* ''[[Sophora japonica]]''
* ''[[Taxodium distichum]]''
* ''[[Taxodium mucronatum]]''
* ''[[Taxus baccata|Taxus baccata ♂]]''
* ''[[Taxus baccata|Taxus baccata hiberica ♀]]''
* ''[[Tilia platiphyllos]]''
* ''[[Torreya californica]]''
* ''[[Torreya nucifera]]''
* ''[[Torreya nucifera]]''
* ''[[Trachycarpus fortunei]]''
* ''[[Washingtonia filifera]]''
* ''[[Yucca australis]]''
* ''[[Zelkova carpinifolia]]''
* ''[[Zelkova crenata]]''
* ''[[Zelkova serrata]]''
|}
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* L. Roche, ''La vie de La Fontaine'', Parigi, 1913
* Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Firenze, ''Guida agli alberi di Firenze'', Edizioni Studio GE9, Firenze 1986
* H. Taine, ''La Fontaine et ses fables'', Parigi, 1929
* Comune di Firenze, ''Conoscere Firenze – Ville e giardini'', Edizioni GE9, Firenze
* V. Lugli, ''Il prodigio di La Fontaine'', Milano, 1939
* Sara Ferri&nbsp;– Francesca Vannozzi, ''I giardini dei semplici e gli orti botanici della Toscana'', Edizioni 4emme, 1993
* P. Clarac, ''La Fontaine par lui-méme'', Parigi, 1961
* Bencivenni, De Vico Fallani, ''Giardini pubblici a Firenze dall'Ottocento a oggi'', Edifir, Firenze 1998
* J.-P. Collinet, ''Le monde littéraire de La Fontaine'', Parigi, 197
 
* Jean de La Fontaine, ''Favole di La Fontaine'', ill. di T. Dedieu, tr. di [[Guia Risari]], Milano, L'Ippocampo, 2007, vol. 1, ISBN 8895363949; vol. 2, ISBN 8895363957.
== Voci correlate ==
[[File:Firenze - Giardino dei Semplici - Fontana.jpg|thumb|La fontana]]
* [[Giardini di Firenze]]
* [[Orto botanico]]
* [[Elenco degli orti botanici in Italia]]
* [[Monumenti di Firenze]]
* [[Musei di Firenze]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonss=CategoryAutore:GiardinoJean deide SempliciLa di FirenzeFontaine|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.msn.unifi.it/visitamusee-2/ortojean-botanicode-3/la-fontaine.fr|titolo=GiardinoIl deimuseo semplici|sito=Museonella casa di StoriaJean Naturalede dila Fontaine, Château-Thierry, FirenzeFrance}}
* {{cita web |url 1 = http://www.lafontaine.net/nouveau-site/index.php | 2 = L'opera omnia | accesso = 24 gennaio 2004 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/2006102919434020080922105319/http://www.hortilafontaine.unimore.itnet/CDnouveau-site/Firenze/obfi_homeindex.htmlphp | dataarchivio = 22 settembre 2008 |titolo urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.ilnarrastorie.it/autori.JeandeLaFontaine5.html|Favole di Jean de La Fontaine}}
Orto Botanico"Giardino dei Semplici" dell'Università di Firenze|accesso=7 giugno 18}}
* {{cita web|url=https://fiabefavolefilastrocche.blogspot.com/search/label/fiabe%20di%20de%20La%20Fontaine?max-results=10|titolo=Favole illustrate di Jean de La Fontaine}}
{{Via Gino Capponi}}
* {{cita web|url=http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k720466/f5.image.r=Gustave%20Dor%C3%A9%20rabelais.langEN|titolo=Les fables de La Fontaine illustrées par Gustave Doré, L. Hachette, Paris, 1868}}
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