Eduardo De Filippo e Asola (Italia): differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
{{Nota disambigua|Eduardo De Filippo noto come Eduardo Passarelli|[[Eduardo Passarelli]]}}
|Nome=Asola
{{Membro delle istituzioni italiane
|Panorama=Fontana ercole.jpg
|nome=Eduardo De Filippo
|Didascalia=Piazza XX Settembre
|istituzione=Senato
|Bandiera=Asola-Gonfalone.png
|immagine=Eduardo De Filippo.gif
|Voce bandiera=
|didascalia= Eduardo De Filippo
|Stemma=Asola-Stemma.png
|luogo_nascita= Napoli, {{ITA 1861-1946|Italia}}
|Voce stemma=
|data_nascita= 24 maggio 1900
|Stato=ITA
|luogo_morte= Roma, {{ITA}}
|Grado amministrativo=3
|data_morte= 31 ottobre 1984
|Divisione amm grado 1=Lombardia
|titolo=
|Divisione amm grado 2=Mantova
|professione= attore, regista teatrale e cinematografico e poeta
|Amministratore locale=Giordano Busi
|partito=
|Partito=
|legislatura= [[VIII Legislatura della Repubblica Italiana|VIII]], [[IX Legislatura della Repubblica Italiana|IX Legislatura]]
|Data elezione=27-5-2019
|gruppo_parlamentare= [[Sinistra Indipendente]]
|Data istituzione=
|coalizione=
|Abitanti=10067
|circoscrizione=
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 28 febbraio 2017.
|nomina_senatore_a_vita=Nomina presidenziale
|Aggiornamento abitanti=28-2-2017
|data_nomina_senatore_a_vita=26 settembre [[1981]]
|Sottodivisioni=Barchi, [[Castelnuovo (Asola)|Castelnuovo]], Gazzuoli, San Pietro, [[Sorbara (Asola)|Sorbara]], Seriole<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/asola.pdf Comune di Asola - Statuto].</ref>
|incarichi=
|Divisioni confinanti=[[Acquanegra sul Chiese]], [[Canneto sull'Oglio]], [[Casalmoro]], [[Casaloldo]], [[Casalromano]], [[Castel Goffredo]], [[Fiesse]] (BS), [[Gambara]] (BS), [[Mariana Mantovana]], [[Piubega]], [[Remedello]] (BS)
|sito=http://www.senato.it/leg/08/BGT/Schede/Attsen/00000789.htm
|Zona sismica=4
}}
|Gradi giorno=2420
{{Citazione|...quando sono in palcoscenico a provare, quando ero in palcoscenico a recitare... è stata tutta una vita di sacrifici. E di gelo. Così si fa il teatro. Così ho fatto!<ref>Dall'ultimo discorso pubblico al Teatro di Taormina; citato in ''[http://www.taormina-arte.com/2006/storia/indexanno.asp?idanno=1984 Taormina Arte 1984]''</ref>}}
|Diffusività=
{{Bio
|Nome abitanti= Eduardoasolani
|Patrono=san [[Giovanni Crisostomo]]
|Cognome = De Filippo
|Festivo=27 gennaio
|PostCognomeVirgola = noto semplicemente come '''Eduardo'''<ref>solo in quanto attore; come autore e regista si firmava anche con il cognome.</ref>
|PreDataPIL=
|PIL procapite=
|Sesso = M
|Mappa=Map of comune of Asola (province of Mantua, region Lombardy, Italy).svg
|LuogoNascita = Napoli
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Asola nella provincia di Mantova
|GiornoMeseNascita = 24 maggio
|AnnoNascita = 1900
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 31 ottobre
|AnnoMorte = 1984
|Epoca = 1900
|Attività = drammaturgo
|Attività2 = attore
|AttivitàAltre =, [[regista]], [[poeta]] e [[senatore a vita (diritto italiano)|senatore a vita]]
|Nazionalità = italiano
}}
'''Asola''' (''Àsula'' in [[dialetto alto mantovano]]<ref name="ReferenceA">{{cita libro|Pierino|Pelati|Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica|1996||Asola|}}</ref>) è un [[comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:10067}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Mantova]] in [[Lombardia]].
 
== Geografia fisica ==
Fra i massimi esponenti della cultura italiana del [[XX secolo|Novecento]], è stato autore di numerosi drammi teatrali da lui stesso messi in scena e interpretati e, in seguito, tradotti e rappresentati da altri anche all'estero. Per i suoi meriti artistici e i contributi alla cultura, fu nominato Senatore a vita dall'allora presidente della Repubblica [[Sandro Pertini]]. Fu nominato per il [[premio Nobel]] per la letteratura<ref>The nativity scene (Natale in casa Cupiello), Eduardo de Filippo, Guernica editiond, Inc. 1997, ISBN 0920717-80-2, pag. 7 (introduction)</ref>.
{{Vedi anche|Alto Mantovano}}
{{...|centri abitati}}
 
== BiografiaOrigini del nome ==
Asola è diminutivo del [[lingua latina|latino]] "ansa", curva del [[fiume]] [[Chiese (fiume)|Chiese]] presso il quale la [[città]] fu fondata.<ref name="ReferenceA"/>
 
== Storia ==
=== Una famiglia allargata ===
{{vedi anche|Storia di Asola}}
[[File:Eduardo Scarpetta.jpg|thumb|left|upright=0.7|[[Eduardo Scarpetta]], padre di Eduardo De Filippo]]
Asola sorge in un'area frequentata fin dai [[Preistoria|tempi preistorici]], come testimoniano i reperti conservati nel locale [[Museo civico Goffredo Bellini|museo]]. Sporadici risultano invece i ritrovamenti dell'[[età del ferro]], periodo caratterizzato dallo stanziamento nel territorio di popolazioni [[Celti|celtiche]].
[[File:Fortezza di Asola.jpg|thumb|Fortezza di Asola]]
Successivamente la zona è interessata dall'occupazione [[Impero romano|romana]] intorno al [[I secolo a.C.|I secolo a.C]]., attestata soprattutto dai monumenti e corredi funerari.
 
Negli anni finali del [[Medioevo]], intorno al [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo]], con la propria rocca fortificata rientra nella giurisdizione comitale di [[Brescia]] controllata dai [[Visconti]], nel [[1348]] passa al dominio dei [[Malatesta]], poi ancora dei [[Repubblica di Venezia|Veneziani]] e di seguito dei [[Gonzaga]].
[[Figlio naturale]] dell'attore e commediografo [[Eduardo Scarpetta]] e della sarta teatrale Luisa De Filippo ([[1878]]-[[1944]]), di venticinque anni più giovane di lui, Eduardo e i suoi fratelli furono riconosciuti come figli dalla madre<ref>Luisa De Filippo era figlia, con la sorella Rosa di Concetta Termini e Luca De Filippo che in seconde nozze ebbe come figlia Anna De Filippo.</ref> da cui assunsero il cognome De Filippo.
 
Nel [[1440]] decide di assoggettarsi liberamente alla [[Repubblica di Venezia|Serenissima]] divenendo una fortezza di confine estremamente importante per il controllo della terraferma da parte della [[Repubblica di Venezia|Repubblica]].
Eduardo Scarpetta<ref>Peppino De Filippo, ''Una famiglia difficile'', Napoli, Marotta 1976</ref> si era sposato il 16 marzo [[1876]] con Rosa De Filippo (sorella di Luca De Filippo padre di Luisa De Filippo), da cui ebbe tre figli: Domenico<ref>Domenico fu riconosciuto da Scarpetta ma era nato da una relazione di Rosa con il re Vittorio Emanuele II</ref>, [[Maria Scarpetta|Maria]]<ref>Maria era nata dalla relazione di Scarpetta con la maestra di musica Francesca Giannetti</ref> e [[Vincenzo Scarpetta|Vincenzo]].
 
Asola resterà sotto il controllo di [[Venezia]] fino all'arrivo di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] nel [[1797]]. L'arrivo dei Francesi segna quindi il ritorno al territorio [[Provincia di Mantova (Lombardia austriaca)|mantovano]] a cui rimarrà legata anche nel [[1814]] con l'annessione al dominio [[Regno Lombardo-Veneto|austriaco.]]
Dalla relazione extra-coniugale di Scarpetta con Luisa De Filippo nacquero [[Titina De Filippo|Titina]], [[Peppino De Filippo|Peppino]] ed Eduardo.<ref>Tra i figli di Scarpetta vi furono anche: [[Ernesto Murolo]] (1876-1939), poeta, autore drammatico e musicista padre di [[Roberto Murolo]]; Eduardo e Pasquale De Filippo (in arte [[Eduardo Passarelli]]), figli di Anna De Filippo, sorellastra di Rosa, che viveva in casa Scarpetta.</ref>
 
Attiva anche nelle vicende risorgimentali, lotta per l'indipendenza nazionale con l'impegno di patrioti come ''Don Ottaviano Daina'' e ''Francesco Fario''.
=== Figlio d'arte ===
Eduardo nasce a Napoli nel quartiere [[Chiaia]] (secondo alcuni in via dell'Ascensione n. 3<ref>[[Peppino De Filippo]], ''Una famiglia difficile'', [[Napoli]], [[Marotta]], 1976</ref>, per altri in via Giovanni Bausan n. 15<ref>Federico Frascani, ''Eduardo segreto'', [[Napoli]], Guida, 1974</ref>). A soli quattro anni è condotto per la prima volta su un palcoscenico, portato in braccio da un attore della compagnia di Scarpetta, [[Gennaro Della Rossa]], in occasione di una rappresentazione dell'operetta ''La Geisha'', al [[Teatro Valle]] di [[Roma]].
 
Nel [[1859]] viene liberata e annessa al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Piemonte]] e infine all'Italia unita.
Cresce nell'ambiente teatrale napoletano insieme alla sorella maggiore [[Titina De Filippo|Titina]], che aveva già agli inizi degli anni '10 un suo posto nella compagnia di [[Vincenzo Scarpetta]] (uno dei figli legittimi di Scarpetta) e al fratello minore [[Peppino De Filippo|Peppino]], che assieme ad Eduardo di tanto in tanto viene convocato per qualche apparizione in palcoscenico.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Nel [[1912]] i De Filippo vanno ad abitare in via dei Mille, e sia Eduardo che Peppino vengono mandati a studiare al Collegio Chierchia, a [[Via Foria|Foria]]; qui, tra tentativi di fughe ed insofferenze varie, il piccolo Eduardo inizia a dilettarsi nella scrittura, producendo la sua prima poesia, con versi scherzosi dedicati alla moglie del direttore del collegio. Rientrato a casa, parte per [[Roma]] in cerca di indipendenza economica, ospite di una zia ed in cerca di qualche lavoretto nell'ambiente cinematografico, ma senza successo. Tornato a Napoli si cimenta nelle sue prime prove d'attore: prima recita nella rivista di [[Rocco Galdieri]], poi nella compagnia di [[Enrico Altieri]], quindi in altre compagnie come la ''Urciuoli-De Crescenzo'' e la ''Compagnia Italiana''. Ed è così che, tra un teatro e l'altro ([[Teatro San Ferdinando|San Ferdinando]], [[Teatro Orfeo|Orfeo]], [[Teatro Trianon (Napoli)|Trianon]]) conosce [[Totò]], che sarebbe diventato un suo grande amico.
===Architetture religiose===
====''Cattedrale di Sant'Andrea''====
{{vedi anche|Cattedrale di Sant'Andrea (Asola)}}
[[File:Asola cattedrale di S. Andrea.jpg|thumb|Cattedrale di S.Andrea]]
Costruita a partire dal [[1472]] sulla base di un precedente [[edificio]], la cattedrale è oggi un notevole esempio di [[architettura]] tardogotica lombarda e conserva numerose e importanti opere d'[[arte]]: un [[organo (strumento musicale)|organo]] [[Antegnati]], tele del [[Il Moretto|Moretto]], del [[Romanino]], di [[Lattanzio Gambara]] e di [[Jacopo Palma il Giovane]], il quattrocentesco ''Polittico della Misericordia'' di [[Antonio della Corna]] e altre opere più tarde, seicentesche e settecentesche.
 
==== Nella compagnia''Chiesa di VincenzoSan ScarpettaRocco'' ====
[[File:Asola, Chiesa di San Rocco.jpg|thumb|Chiesa di San Rocco]] Iniziata nel [[1475]], ora viene chiamata la ''Chiesa dell'Ospedale''. L'attuale edificio ([[1539]]-[[1544]]) sostituisce la chiesa quattrocentesca eretta come [[ex voto]] per la peste. E' frutto della stretta collaborazione tra due artisti asolani: ''Cristoforo da Leno,'' a cui si devono le linee architettoniche dell'edificio, e ''Giovanni Antonio de Fedeli,'' che eseguì le decorazioni ad affresco attenendosi ai disegni forniti dal ''de Leno'' stesso.
[[File:Eduardo e Pulcinella.jpg|thumb|Eduardo e Pulcinella ([[Achille Millo]])]]
Nel [[1914]] Eduardo entra stabilmente nella compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta, raggiungendo così la sorella Titina; tre anni dopo, con l'ingresso nella compagnia di Peppino, i tre fratelli si ritrovano a recitare insieme. Alla fine della guerra, Eduardo presta servizio di leva nei [[Bersaglieri]] (II Reggimento, di stanza a [[Trastevere]]) ed è incaricato dal comando di organizzare piccole recite per i soldati, di cui è anche autore oltre che attore e direttore di compagnia. Durante questo periodo matura sempre di più la voglia e la capacità di essere anche autore e regista oltre che attore, giungendo a scrivere nel [[1920]] la sua «prima commedia vera e propria»<ref>Eduardo De Filippo, ''Vita e opere. 1900-1984'', [[Arnoldo Mondadori Editore]], [[Milano]], 1986</ref>, ''[[Farmacia di turno]]'', atto unico dal finale amaro rappresentato l'anno successivo dalla compagnia di Vincenzo Scarpetta.
 
L'interno è a navata unica con soffitto a botte, le pareti laterali sono scandite dai pilastri fra gli archi a tutto sesto. Nella ricca ornamentazione classicheggiante spicca la lunetta sopra l'altare maggiore con il ''Compianto del Cristo morto,'' direttamente ispirato all'affresco dipinto pochi anni prima dal ''Pordenone'' nel [[Duomo di Cremona]].<ref>{{Cita libro|titolo=Garini, Lui, Molinari, Monteverdi, La Cattedrale di Asola, 2015 p.101}}</ref>
Dal fratellastro, Eduardo eredita, tra l'altro, anche quella severità e quel rigore che lo caratterizzeranno per tutta la vita sul lavoro e nei rapporti con gli altri; caratteristiche sovente enfatizzate da una sorta di leggenda ma che hanno senza dubbio un fondo di verità. Vincenzo Scarpetta propone in quell'epoca un repertorio essenzialmente basato sulle commedie del celebre padre oltre a ad altre commedie, a spettacoli di rivista e a sparute incursioni nel cinema, riscuotendo un buon successo di critica e di pubblico.
 
====''Chiesa dei Disciplini Bianchi (Santa Maria della Misericordia)''====
Nel [[1922]] scrive ''Ho fatto il guaio? Riparerò!'' che va in scena al [[Teatro Fiorentini]] quattro anni dopo e che prende in seguito il titolo definitivo di ''[[Uomo e galantuomo]]''; in questa commedia, tra le più comiche del repertorio eduardiano, l'autore introduce del temi che saranno una costante in numerose opere successive, come la pazzia (vera o presunta) e il tradimento, con un certo sentore pirandelliano che riporta ai ''[[Sei personaggi in cerca d'autore]]'' nel primo atto e al Ciampa de ''[[Il berretto a sonagli]] ''nel secondo, seppur seguendo nella struttura del testo, il modello scarpettiano della farsa tradizionale. Curiosa la citazione che Eduardo inserisce nella commedia, quasi a mo' di rivalsa, del lavoro di [[Libero Bovio]] ''Mala nova'': riferimento ironico che il drammaturgo e poeta napoletano non gradì.
[[File:Asola - Chiesa dei Disciplini Bianchi.jpg|thumb|Chiesa dei Disciplini Bianchi]]
In Via Oberdan, a fianco della [[Cattedrale di Sant'Andrea (Asola)|Cattedrale]], è ubicata la chiesa che prende il nome dalla confraternita dei ''Disciplini Bianchi'', che ne fece la propria sede. E' detta anche ''Chiesa di Santa Maria Della Misericordia'.''
 
L'edificio è di antica fondazione e fu molto rimaneggiato nella prima metà del [[XVIII secolo|Settecento]], periodo a cui risalgono le decorazioni di gusto [[barocco]] della facciata.
Il rilievo che Eduardo acquisisce nella compagnia di Scarpetta è già notevole, nonostante la giovane età; ciò lo porta anche a maturare, specie nelle stagioni teatrali estive, esperienze diverse come le recite con i cosiddetti "seratanti" nel [[1921]] o come la messa in scena di ''Surriento gentile'', idillio musicale di [[Enzo Lucio Murolo]] opera per la quale Eduardo cura, per la prima volta nella sua lunga carriera, la regia (16 settembre [[1922]]).
 
L'interno è a navata unica e si caratterizza per il [[presbiterio]] sopraelevato a cui si accede tramite due rampe di scale ornate da una raffinata ringhiera di ferro battuto. L'accesso alla cripta sottostante è decorato da una mostra di marmi bianchi e neri, che da una spiccata imponenza rispetto al resto della chiesa. Era adibita a memoriale del [[Santo Sepolcro]] e in essa veniva custodita la statua del ''Cristo Morto'' di [[Clemente Zamara]]. La meditazione della Passione era infatti centrale nella spiritualità dei ''Disciplini.''
Dopo la morte di Eduardo Scarpetta (29 novembre [[1925]]), Eduardo va a convivere con una giovane di nome Ninì, per la quale compone alcune poesie d'amore (tra cui ''E mmargarite'', la più antica tra quelle in seguito pubblicate<ref>Eduardo, ''Le poesie di Eduardo'', [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], [[Torino]], 1975</ref>); viene raggiunto quindi dal fratello Peppino, che nel frattempo ha recitato senza alcun positivo riscontro economico, con la ''Compagnia Urciuoli'', e che forse spera di poter anch'egli essere scritturato da Scarpetta. Ma Eduardo decide di tentare l'avventura del teatro in lingua e si fa scritturare nella compagnia di [[Luigi Carini]] come attore "brillante" convincendo l'impresario a prendere anche Peppino. Ma Peppino ci ripensa per entrare nella Compagnia Vincenzo Scarpetta come sostituto del fratello. La parentesi dura poco ed Eduardo rientra nei ranghi, scrivendo nel [[1926]] ''[[Requie a l'anema soja]]'' (poi diventata ''I morti non fanno paura'') in cui recita vestito da "vecchio"; così dirà, molti anni dopo in un'intervista: «Non vedevo l'ora di diventare vecchio: così, pensavo, non avrò più bisogno di truccarmi. E poi, se faccio il vecchio da adesso, lo posso portare avanti. Se invece mi metto a fare il giovane, presto diranno: "È invecchiato!"<ref>Claudio Donat Cattin, ''Eduardo, l'arte di invecchiare'', intervista TV pubblicata su [[Il Tempo]] 19 ottobre [[1984]]</ref>». Il tema della pazzia, stavolta vera e non presunta, torna prepotentemente nella commedia successiva, dal titolo emblematico di ''[[Ditegli sempre di sì]]'' che la compagnia di Scarpetta rappresenterà per la prima volta nel [[1927]].
 
Oltre all'altare maggiore, intitolato alla [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Carmine]], sono presenti due altari laterali dedicati rispettivamente alla [[Nascita di Gesù|Natività]] (a sinistra) e ai santi [[Francesco da Paola]], [[Giovanni Nepomuceno]], [[Faustino e Giovita]] (a destra).<ref>{{Cita libro|titolo=Garini, Lui, Molinari, Monteverdi, La Cattedrale di Asola, 2015 p.101}}</ref>
=== Le prime esperienze in proprio ===
[[File:Scarpetta e figli De Filippo.jpg|thumb|Da sinistra: [[Eduardo de Filippo|Eduardo]], [[Luisa De Filippo|Luisa]], [[Eduardo Scarpetta]], [[Peppino De Filippo|Peppino]] e [[Titina De Filippo|Titina]].]]
Al termine della stagione teatrale del 1927, Eduardo tenta un esperimento "in proprio", mettendo su una sorta di cooperativa di attori senza produttore né finanziatore diretti, e per la quale chiama i fratelli Peppino e Titina a recitare in un sodalizio artistico con [[Michele Galdieri]] (amico di Eduardo e figlio del poeta Rocco); nasce così la ''Compagnia Galdieri-De Filippo'', di cui Eduardo è il direttore, che debutta con successo al Fiorentini di Napoli il 27 luglio con lo spettacolo dal titolo scaramantico ''La rivista ...che non piacerà''.
 
==== ''Chiesa dei Disciplini Rossi (Santa Maria al Lago o in Betlemme).'' ====
In quel periodo Eduardo conosce Dorothy Pennington ("Dodò"), un'americana di [[Filadelfia (Pennsylvania)|Philadelphia]] di cui si innamora, nonostante l'avversione della famiglia di lei, e che sposa a Roma con il [[Chiesa Evangelica|rito evangelico]] il 12 dicembre [[1928]]. Intanto proseguono i tentativi di mettersi in proprio assieme ai fratelli e ancora come attore, autore e capocomico lavora nella ''De Filippo - Comica Compagnia Napoletana d'Arte Moderna''. Sempre nel 1928 scrive l'atto unico ''[[Filosoficamente]]'', che propone una sorta di ritratto della rassegnazione di un piccolo borghese; il testo però è il solo dell'autore napoletano a non essere mai stato portato sulla scena.
[[File:Asola, Chiesa S.Maria del Lago.jpg|thumb|Chiesa S.Maria del Lago]]
Iniziata nel [[1569]], fu edificata dove già esisteva una [[cappella]] dedicata a ''Santa Maria'', molto venerata già agli inizi del [[XVI secolo|Cinquecento]].
 
La facciata ha ritrovato grazie a un recente restauro le vigorose linee originali, mentre l'interno a una navata con presbiterio rettangolare e cappelle è stato rimaneggiato secondo il gusto [[barocco]] con una vivace decorazione a stucchi e affreschi.
Nel [[1929]], usando degli pseudonimi (R. Maffei, G. Renzi e H. Retti), Eduardo e Peppino mettono in scena lo spettacolo comico ''Prova generale. Tre modi di far ridere'', lavoro in tre atti con prologo ed epilogo di Galdieri, rappresentato al Fiorentini. Numerose saranno negli anni a venire, le volte in cui Eduardo si firmerà, come autore teatrale con vari pseudonimi (tra i più noti, Tricot, Molise, C. Consul); ciò al fine di superare le difficoltà che aveva in quegli anni a farsi riconoscere dagli impresari i suoi diritti d'autore.
 
Nell'altare maggiore spicca la pala con l'''Assunta'', tela a olio dipinta da ''Orazio Lamberti'' (1552-1612), originario di [[Cento (Italia)|Cento]] di [[Ferrara]], che visse a lungo ad Asola, operando anche a [[Mantova]] e [[Cremona]].
==== "La Ribalta Gaia" ====
Ma ben presto, Eduardo, Peppino e Titina vengono chiamati dall'impresario della ''Compagnia Molinari'', appena privatasi dell'apporto di [[Totò]] che vi aveva recitato, a costituire una ditta autonoma all'interno della compagnia stessa, la ''Ribalta Gaia'', assieme a [[Pietro Carloni]], [[Carlo Pisacane (attore)|Carlo Pisacane]], [[Agostino Salvietti]], [[Tina Pica]] e [[Giovanni Bernardi]]. I tre ottennero un buon successo nella rivista ''Pulcinella principe in sogno...''. Ed è all'interno dello spettacolo che viene inserita, come sketch, ''[[Sik-Sik, l'artefice magico]]'', tra le commedie più riuscite del periodo giovanile eduardiano, rappresentata al Teatro Nuovo nel [[1929]]<ref>Eduardo De Filippo, ''L'abbrustolaro'', Introduzione a M.R. Schiaffino, ''Le ore del caffè'', Idealibri, [[Milano]], [[1985]]</ref> (secondo alcuni nel [[1930]]<ref>Maurizio Giammusso, ''Vita di Eduardo'', [[Arnoldo Mondadori Editore]], [[Milano]], 1993-[[1995|95]]</ref>). Lo spettacolo, che narra con ilarità malinconica i risvolti amari della vita di un artista tormentato, povero e anche un po' filosofo, ottiene a Napoli un clamoroso successo di critica e di pubblico che viene in parte a mancare nella successiva rappresentazione estiva a [[Palermo]], dove Titina, inadatta al ruolo per lei non consono di soubrette, viene fischiata.
 
Di notevole interesse è pure la decorazione della volta, dove in spazi rettangolari sono affrescate scene di vita di ''Maria'' e al centro si osserva ''L'incoronazione di Maria Regina del cielo e della terra'' nella gloria degli angeli.<ref>{{Cita libro|titolo=Garini, Lui, Molinari, Monteverdi, La Cattedrale di Asola, 2015 p.101}}</ref>
Eduardo è lanciato verso il successo e collabora anche agli altri copioni della ''Compagnia Molinari'', come autore (con [[Mario Mangini]] in ''Follia dei brillanti'' e ''La terra non gira'', con Carlo Mauro in ''La signora al balcone'', con Mangini e Mauro in ''C'era una volta Napoli'', ''Le follie della città'', ''È arrivato 'o trentuno'', ''S'è 'nfuocato o sole!'', ''Cento di questi giorni'' e ''Vezzi e riso'').
 
===Architetture civili===
=== Il Teatro Umoristico "I De Filippo" ===
[[File:Fratelli De Filippo.jpg|thumb|I Fratelli De Filippo]]
Dal [[1931]] finalmente il sogno dei tre fratelli d'arte di recitare assieme in una compagnia tutta loro diventa realtà. Eduardo fonda, raccogliendo l'adesione dei fratelli, la compagnia del Teatro Umoristico "I De Filippo", che debutta con successo a Roma. Dopo alcune recite a [[Milano]], la compagnia è a Napoli al [[Teatro Kursaal]] (poi Filangieri) dove rappresentano ''O chiavino'' di Carlo Mauro, ''Sik-Sik'' e per la prima volta la commedia scritta da Peppino ''[[Don Rafele 'o trumbone]]''. Vanno quindi in scena l'adattamento ''[[L'ultimo Bottone]]'' (di Munos Seca e Garcia Alvarez) e una nuova commedia scritta da Eduardo dal titolo ''[[Quei figuri di trent'anni fa]]'' (titolo originario mutato per la censura, ''La bisca''). Gli ultimi giorni dell'estate i De Filippo sono a [[Montecatini]] dove presentano alcuni sketch assieme alla soubrette emergente Ellen Meis, senza riscuotere particolare successo, prima di tornare a recitare per l'ultima volta con la Molinari. Il 1931 è anche l'anno in cui Eduardo presenta, sotto lo pseudonimo di Tricot, ''[[Ogni anno punto e da capo]]'', in occasione di una serata della festa di [[Piedigrotta]] dedicata alla canzone al Teatro Reale, la cui prima rappresentazione avviene al Teatro Nuovo, all'interno dello spettacolo di rivista ''Cento di questi giorni'', in occasione di una serata in onore del fratello Peppino.
La scatenata verve comica dei tre fratelli risaliva alle forme [[farsa (teatro)|farsesche]] dell'antica [[commedia dell'Arte]], che Eduardo conosceva bene avendola studiata e non condividendone la visione che gli studiosi avevano di essa: si dimostrò, infatti, critico verso l'[[agiografia]] degli attori che ne veniva fatta.
 
==== Natale''Palazzo in casa CupielloMunicipale'' ====
[[File:Palazzo Municipale di Asola DSC 0003.jpg|alt=Palazzo Municipale|miniatura|Palazzo Municipale ]]
{{Vedi anche|Natale in casa Cupiello}}
Situato nella ''Piazza XX Settembre'', la facciata è caratterizzata da un porticato sormontato da finestroni neoclassici. Nell'angolo nord dell'edificio si apre un'elegante ''Loggia Veneta'' costruita nel [[1610]] su progetto dell'architetto [[Giovanni Battista Lantana|Lantana]], in origine ornata con otto dipinti del [[Il Moretto|Moretto]], poi traslati nella [[Cattedrale di Sant'Andrea (Asola)|Cattedrale]].
La commedia forse più nota di Eduardo, ''[[Natale in casa Cupiello]]'', portata in scena per la prima volta al Teatro Kursaal di Napoli, il 25 dicembre 1931, segna di fatto l'avvio vero e proprio della felice esperienza della Compagnia del "Teatro Umoristico I De Filippo", composta dai tre fratelli e da attori già famosi o giovani alle prime armi che lo diventeranno (Agostino Salvietti, Pietro Carloni, Tina Pica, [[Dolores Palumbo]], [[Luigi De Martino]], [[Alfredo Crispo]], [[Gennaro Pisano]]). A giugno Eduardo aveva firmato un contratto con l'impresario teatrale che lo impegnava per soli nove giorni di recite per presentare il suo nuovo atto unico subito dopo la proiezione di un film. Il successo della commedia fu tale che la durata del contratto fu prolungata sino al 21 maggio [[1932]]. Nata come atto unico (l'odierno 2°), Eduardo aggiunse alla commedia altri due atti, quello di apertura (nel 1932 o [[1933]]) e quello conclusivo, dalla cronologia piuttosto controversa (per alcuni fu scritto nel [[1934]]<ref>Fiorenza Di Franco, ''Il teatro di Eduardo'', [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], [[Bari]], 1975</ref>, secondo altri addirittura nel [[1943]], secondo un'ipotesi più probabile ed avallata più tardi anche dallo stesso autore<ref>Giulio Trevisani, ''Storia e vita del teatro'', Ceschina, [[Milano]], 1967</ref> che però definirà anche più tardi la commedia come «parto trigemino con una gravidanza durata quattro anni»). Nel ''Natale'' eduardiano tutto ruota attorno ad un pranzo natalizio che viene scosso da un dramma della gelosia. Sullo sfondo, il ritratto tragicomico del protagonista, Luca Cupiello, figura ingenua di un vecchio con comportamenti fanciulleschi ed immerso nelle sue fantasie e nel suo amore per il presepe, cui si dedica con passione, apparentemente incurante delle tragiche vicende familiari che gli ruotano attorno. Aspetti autobiografici sono rilevabili nella commedia, sebbene mai confermati dall'autore: i nomi dei protagonisti, Luca e Concetta, sono i medesimi infatti dei nonni di Eduardo.
 
All'interno della sede municipale, col Salone del Consiglio Maggiore e del Consiglio dei Dieci, si possono ammirare le tele raffiguranti [[Doge|Dogi]] e [[Provveditore|Provveditori]] della fortezza di Asola.
==== L'avanspettacolo ====
Il prolungamento del contratto al Kursaal costringe la compagnia ad un superlavoro, dovendo cambiare spettacolo in cartellone praticamente ogni settimana, come consuetudine in quegli anni di [[avanspettacolo]], dove si recitava subito dopo la proiezione di un film. Numerosi sono i lavori portati in scena: oltre a ''Natale in casa Cupiello'', la compagnia proponeva sovente ''Sik-Sik'', ''Quei figuri di trent'anni fa'' oppure commedie in collaborazione con [[Maria Scarpetta]], sorellastra di Eduardo, come ''Parlate al portiere'', ''Una bella trovata'', ''Noi siamo navigatori'', ''Il tè delle cinque'', ''Cuoco della mala cucina''. Curioso è l'episodio della parodia di [[Cavalleria rusticana (opera)|Cavalleria rusticana]] che la compagnia portava in scena e che turbò [[Pietro Mascagni]] al punto da farne bloccare le repliche. Nell'estate del 1932, la compagnia si trasferisce al cinema-teatro Reale mietendo un buon successo di pubblico e di critica; i tre fratelli vengono ormai chiamati semplicemente con il loro nome di battesimo, Eduardo, Peppino e Titina.
 
==== Al''Fontana Sannazarodi Ercole'' ====
{{vedi anche|Fontana di Ercole (Asola)}}
Proprio quando i piccoli cinema-teatri dell'avanspettacolo iniziano a stare stretti alla compagnia "I De Filippo", e nello stesso tempo in cui Eduardo e Peppino sono impegnati con [[Tito Schipa]] nella lavorazione nel film ''[[Tre uomini in frac]]'' di [[Mario Bonnard]], l'impresario Armando Ardovino del [[Teatro Sannazaro]] li scrittura per la stagione risollevando le sorti del celebre teatro napoletano in decadenza dove nel [[1889]] aveva debuttato la commedia ''[[Na santarella]]'' di [[Eduardo Scarpetta]].<ref>[http://www.teatrosannazaro.it/teatro.htm Il teatro Sannazaro]</ref>
[[File:Fontana di ercole.jpg|thumb|Fontana di Ercole]]
Fontana monumentale raffigurante [[Ercole]] che schiaccia l'[[Idra di Lerna|idra]], copia in marmo dell'opera dello scultore [[Carra|Giovanni Antonio Carra]] ([[XVI secolo]]).
 
==== ''Gran Caffè Liberty Enoteca'' ====
Il nuovo sodalizio, che perde Salvietti ma mantiene tra gli altri, Carloni e Pisano, vede una maggiore presenza di Titina come prima attrice della compagnia; il debutto è datato 8 ottobre 1932 con ''[[Chi è cchiu' felice 'e me!]]'' (due atti di Eduardo, scritta nel 1929) e ''Amori e balestre'' (atto unico di Peppino). Si inizia così a formare un primo "repertorio eduardiano" che la compagnia "I De Filippo" porta sulle scene, alternandolo con lavori scritti da Peppino e Titina stessi o da Maria Scarpetta, [[Ernesto Murolo]] e [[Gino Rocca]].
Locale usato per custodire l'archivio storico comunale, nel [[1811]] diventa sede della [[Pretore (ordinamenti moderni)|Pretura]] e in seguito Caffè del Popolo, Gran Caffè Savoia, Caffè Centrale ed infine Gran Caffè Liberty [[Enoteca]]. Conserva interni in stile [[liberty]], ed è stato riconosciuto locale storico di rilievo regionale con D.G.R. VII/1733 del 18 gennaio [[2006]]. Aperto dal [[1936]].
 
==== La''Palazzo conquistaMonte delldei Pegni''Italia ====
{{vedi anche|Museo Civico Goffredo Bellini}}
[[File:Eduardo e Pirandello.jpg|left|thumb|Eduardo incontra [[Luigi Pirandello|Pirandello]] ([[1933]])]]
[[File:Asola-Monte dei Pegni.JPG|thumb|Palazzo Monte dei Pegni]]
Si trova lungo ''Via Garibaldi'', di fronte alla facciata della [[Cattedrale di Sant'Andrea (Asola)|Cattedrale]]. Fu ristrutturato nel [[1828]] secondo uno stile neoclassico.
 
La facciata presenta un basamento a [[bugnato]], interrotto da uno schema di arcate ripetute, sul quale poggiano dei semipilastri di ordine dorico. La parte alta è caratterizzata da un fregio a bassorilievo con motivo a [[Bucranio|bucrani]] e drappi. Il frontone centrale con un [[Timpano (architettura)|timpano]] riporta l'iscrizione ''<nowiki>''Congregazione di Carità''</nowiki>.''
Eduardo inizia a sentire il bisogno di abbandonare il "provincialismo" napoletano della compagnia e, anche spinto da benevoli spunti della critica decide che è giunto il momento per la sua compagnia di operare il decisivo salto di qualità per iniziare a calcare i più prestigiosi teatri italiani. Fu decisivo in tal senso l'incontro casuale con [[Luigi Pirandello]], che ebbe come conseguenze una grande interpretazione dell'opera ''[[Berretto a sonagli]]'' nei panni di Ciampa ([[1936]]), la messa in scena di ''[[Liolà (Pirandello)|Liolà]]'' e la scrittura della commedia ''[[L'abito nuovo]]''.<ref>Racconta Andrea Camilleri che lavorò a lungo con Eduardo per la trasposizione televisiva delle sue commedie:«Io gli chiesi una volta dei suoi rapporti con Pirandello. Avevano fatto ‘L’Abito Nuovo’ insieme. Lui aveva una sorta di stima-disistima. Stima l’aveva come uomo di teatro, aveva minore stima come inventore di commedie. Mi raccontò che i ‘[[Sei personaggi in cerca d'autore|Sei Personaggi....]]’ in realtà non erano originali, ma risalivano non so a quale fonte. Però diceva alla fine: "Come l’ha saputo strutturare lui..."». [http://www.vigata.org/eduardo/eduardo.shtml Andrea Camilleri su Eduardo De Filippo], da vigata.org</ref>.
 
Come si legge nell'epigrafe murata nell'atrio, la fondazione del [[Monte di Pietà|Monte dei Pegn]]<nowiki/>i risale al [[1614]] per volere di [[Antonio Priuli]], Provveditore generale di Terraferma. L'abate ''Antonio degli Antoni'' collaborò con il provveditore e lo sostenne nella denuncia e nell'espulsione degli [[Ebrei]] da Asola.
Il 20 dicembre [[1944]] recitò per l'ultima volta, al teatro Diana di Napoli, accanto a Peppino, con il quale esplose il diverbio finale<ref>Peppino lo ricostruisce così: offeso da un duro richiamo di Eduardo, salì in piedi su una sedia e battendo le mani, cominciò ritmicamente a scandire: "Duce, Duce, Duce!"; rivolgere quell'indirizzo sarcastico al fratello, che faceva il verso alla piaggeria delle masse verso il dittatore da poco deposto, significava censurare l'autoritarismo con cui Eduardo imponeva la sua visione alla compagnia, ma anche offenderlo con un riferimento politico nel quale sicuramente non si riconosceva (Cfr. P. De Filippo, Una famiglia difficile, Napoli, Marotta, 1977).</ref>: quindi fondò la nuova compagnia teatrale che si chiamò semplicemente "Il Teatro di Eduardo".
 
Ora è sede del [[Museo Civico Goffredo Bellini]].
=== La ricostruzione del Teatro San Ferdinando ===
[[File:Eduardo e Totò.jpg|thumb|upright=0.7|Eduardo e [[Totò]]]]
Nel [[1948]] egli acquistò il semidistrutto [[Teatro San Ferdinando]] di Napoli, investendo tutti i suoi guadagni nella ricostruzione di un antico teatro ricco di storia, mentre Napoli viveva una triste stagione all'insegna della più assurda speculazione edilizia. Il San Ferdinando fu inaugurato il 22 gennaio [[1954]] con l'opera ''Palummella zompa e vola''. Eduardo cercò di salvaguardare la facciata [[XVIII secolo|settecentesca]] dello stabile realizzando all'interno un teatro tecnicamente all'avanguardia per farne una "casa" per l'[[attore (spettacolo)|attore]] e per il [[spettatore|pubblico]]. Al San Ferdinando interpretò le sue opere, ma mise in scena anche testi di autori napoletani per recuperare la tradizione e farne un "trampolino" per un nuovo Teatro.
 
==== ''Palazzo Terzi'' ====
Adottò il parlato popolare, conferendo in questo modo al [[dialetto napoletano]] la dignità di lingua ufficiale, ma elaborò una lingua teatrale che travalicò napoletano ed [[lingua italiana|italiano]] per diventare una lingua universale. Non vi è dubbio che l'azione e l'opera di Eduardo De Filippo siano state decisive affinché il "[[teatro dialettale]]", precedentemente giudicato di second'ordine dai critici, fosse finalmente considerato un "teatro d'arte".
[[File:Asola - Palazzo Terzi.jpg|thumb|Palazzo Terzi]]
Situato in ''Via Garibaldi'', si presenta con una sobria facciata con il balcone dal quale si affacciò [[Garibaldi]] nel giugno del [[1862]] per parlare agli asolani.
 
Si caratterizza al suo interno per la presenza di un ampio [[giardino all'inglese]] con vegetazione varia ed esotica, che cela sotto il livello del terreno una [[ghiacciaia]] cilindrica sormontata da una cupola in mattoni. Viene aperto al pubblico solo in due occasioni all'anno: la festa di [[San Rocco]] (15 agosto) e durante il periodo natalizio in occasione del [[presepe vivente]] organizzato dal gruppo [[Scautismo|scout]] di Asola.
Tra le opere più significative di questo periodo meritano una citazione particolare ''[[Napoli milionaria!]]'' ([[1945]]), ''[[Questi fantasmi!]]'' e ''[[Filumena Marturano]]''<ref>«La cosa che ritengo davvero straordinaria è come per i napoletani [Eduardo] sia ancora presente, vivo, nei modi di dire, nelle citazioni di sue battute. Noi siamo stati a Vicolo San Liborio, vicolo di "Filumena Marturano", ed è nata come una specie di piccola inchiesta e la gente è convinta che Filumena Marturano abitava lì e ci hanno mostrato la casa.» [http://www.vigata.org/eduardo/eduardo.shtml Andrea Camilleri su Eduardo De Filippo], da vigata.org</ref> (entrambi del [[1946]]), ''[[Mia famiglia]]'' ([[1953]]), ''[[Bene mio e core mio]]'' ([[1956]]), ''[[De Pretore Vincenzo]]'' ([[1957]]), ''[[Sabato, domenica e lunedì]]'' ([[1959]]) scritto apposta per l'attrice [[Pupella Maggio]] nei panni della [[protagonista]].
 
L'edificio di proprietà del cav. ''Andrea Terzi'' ([[1819]]-[[1897]]), sindaco di Asola nel ventennio postunitario, ha ospitato nel [[1862]] il generale [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] e nel [[1866]] il principe ereditario [[Umberto I di Savoia|Umberto]]. Lo scalone interno culmina infatti con l'affresco dello [[stemma sabaudo]] e ancora oggi si conserva intatta la camera da letto interamente decorata che ospitò l'eroe dei due mondi.
Tutto il teatro di Eduardo ruota attorno alla famiglie e alle sue dinamiche: non è un caso che anche molti dei titoli delle sue opere rimandano a tale tema. E si tratta anche di una particolare famiglia, quella della piccola e media borghesia meridionale. Non è un caso che tutte le sue ambientazioni sono situate nei primi piani dei palazzi e della strada arriva solo un'eco. L'unica commedia in cui la vita del vicolo (e la storia collettiva) vi entra, è ''[[Napoli milionaria!]]'' ambientata in una di quelle caratteristiche abitazioni situate a piano terra. L'antropologo [[Stefano De Matteis]] sostiene che il teatro di Eduardo è un grande esperimento "etologico" nel senso che studia come si comportano gli uomini costretti a vivere l'uno vicino all'altro e come nascono le situazioni di conflitto, contrapponendolo al teatro di [[Raffaele Viviani]] che invece è il grande racconto sociologico dei vicoli di Napoli.
[[File:Asola-Palazzo Beffa Negrini.JPG|miniatura|destra|Palazzo Beffa Negrini]]
 
==== L'impegno'Palazzo politicoBeffa Negrini'' ====
Il palazzo del conte [[Antonio Beffa Negrini]], poeta amico del [[Torquato Tasso|Tasso]], con facciata barocca adorna di trofei di marmo e un solenne portale, è una dimora che è sempre stata chiusa al pubblico e che da poco ha beneficiato di un'attenta opera di restauro complessivo.
[[File:Sandro Pertini e Eduardo De Filippo.jpg|thumb|left|Eduardo con [[Sandro Pertini]]]]
Eduardo non abbandonò mai il suo impegno politico e sociale che lo vide in prima linea anche ad ottant'anni quando, nominato senatore a vita <ref>«Io sarò al Senato quello che sono stato sia nella vita, sia nelle commedie. È per quello che ho scritto che mi lusingo abbiano voluto compensarmi con la nomina a senatore. Quindi lo sapevano e lo sanno che io sono per il popolo». (Eduardo De Filippo, in occasione della nomina a senatore)</ref> lottò in Senato e sul palcoscenico per i minori rinchiusi negli istituti di pena. Nel [[1962]] partì per una lunga tournée in [[Unione Sovietica]], [[Polonia]] ed [[Ungheria]] dove poté toccare con mano la grande ammirazione che pubblico ed intellettuali avevano per lui.
 
Recentemente acquistato da un istituto religioso, nel palazzo sono state scoperte alcune decorazioni realizzate in tempi diversi (sec.[[XVI secolo|XVI]]-[[XIX secolo|XIX]]) che testimoniano il nobile passato dell'edificio.
Tradotto e rappresentato in tutto il mondo, combatté negli anni sessanta per la creazione a Napoli di un teatro stabile. Continuò ad avere successo e nel [[1963]] gli venne conferito il "Premio Feltrinelli" per la rappresentazione ''[[Il sindaco del rione Sanità]]'' (da cui nel [[1997]] sarà tratto un film interpretato da [[Anthony Quinn]]).
 
Per secoli residenza di una [[Beffa Negrini|casata]] più volte al servizio dei [[Gonzaga]], la costruzione è attribuita a [[Nicolò Sebregondi]], architetto di corte durante il [[XVII secolo]] e artefice della celebre [[Villa La Favorita (Mantova)|Villa La Favorita]].
Del [[1973]] è ''[[Gli esami non finiscono mai]]'', allestito con successo per la prima volta a [[Roma]]: tale commedia gli permise di vincere il "premio Pirandello" per il teatro l'anno successivo. Dopo aver ricevuto due [[Laurea honoris causa|lauree ''honoris causa'']] (prima a [[Birmingham]] nel [[1977]] e poi a Roma nel [[1980]]) nel [[1981]] fu nominato senatore a vita e aderì al gruppo della [[Sinistra Indipendente]].
 
==== ''Teatro sociale'' ====
Quando morì, la camera ardente venne allestita al [[Senato della Repubblica|Senato]] e dopo le solenni esequie trasmesse in diretta televisiva e il commosso saluto di oltre trentamila persone fu sepolto al [[cimitero del Verano]].
Sorto negli ultimi anni del [[XIX secolo]] sui resti dell'antica ''Chiesa di Sant'Erasmo'' distrutta intorno al [[1564]].
 
L'edificio, inaugurato nel [[1891]], presenta una facciata tardo-neoclassica e sulla cornice di gronda statue raffiguranti maschere della commedia dell'arte.
Nel teatro italiano, la lezione di Eduardo resta imprescindibile non solo per quanto concerne la contemporanea [[drammaturgia]] napoletana ([[Annibale Ruccello]] ed [[Enzo Moscato]]) e tutta quella fascia di "spettacolarità" tra cinema-teatro-televisione che ha riconosciuto in [[Massimo Troisi]] il proprio campione; ma tracce dell'influenza di Eduardo si riconoscono anche in [[Dario Fo]] ed in tutta una serie di giovani "attautori" come [[Ascanio Celestini]] (soprattutto in merito al linguaggio) o di personalità sconosciute al grande pubblico che lavorano nell'ambito della "ricerca" (si ricordi ad esempio [[Gaetano Ventriglia]]).
[[File:Teatro sociale di Asola DSC 0030.jpg|thumb|Teatro Sociale]]
Cessando di essere utilizzato per spettacoli teatrali, nella seconda metà del [[XX secolo]] è stato usato come sala cinematografica e di conseguenza completamente riadattato negli interni.
 
Sul fianco rimane l'''abside romanica di Sant'Erasmo'' e un epigrafe a ricordo delle origini dell<nowiki>'edificio religioso ''sorto sulle rovine di un tempio di Giove''</nowiki>.
=== Il cinema ===
[[File:Napoli-milionaria.JPG|thumb|Eduardo e [[Totò]] nel film ''[[Napoli milionaria (film)|Napoli milionaria]] (1950)]]
Dal [[1932]] Eduardo De Filippo entrò prepotentemente anche nel mondo del grande schermo, sia come attore che come [[regista]] (ed occasionalmente anche come [[sceneggiatore]]): il suo esordio sul set avvenne con ''[[Tre uomini in frac]]'' di [[Mario Bonnard]] ([[1932]]). Eduardo venne scritturato assieme al fratello Peppino da [[Giuseppe Amato]] che li aveva visti recitare al Teatro Kursaal di Napoli. Il film aveva come protagonista il celebre cantante [[Tito Schipa]] al quale i due fratelli fanno da spalla.<ref>[http://w3.uniroma1.it/cta/eduardo/cinema/attore/treuomini.html in Terza Università Statale di Roma]</ref> La prima regia di Eduardo fu nel film, di cui fu anche interprete, ''[[In campagna è caduta una stella]]'' del [[1940]].
 
==== ''Collegio Schiantarelli'' ====
Amico e collaboratore di [[Vittorio De Sica]], per Vittorio egli inventò alcuni personaggi divertenti in alcune pellicole (''[[Tempi nostri]]'' e ''[[L'oro di Napoli (film)|L'oro di Napoli]]'') e curò la sceneggiatura di ''[[Matrimonio all'italiana]]'' ([[1964]]), [[remake]] di ''[[Filumena Marturano (film)|Filumena Marturano]]'', film diretto da Eduardo nel [[1951]] con lui e la sorella Titina protagonisti. Nel [[1950]] diresse e interpretò con [[Totò]] ''[[Napoli milionaria (film)|Napoli milionaria!]]''. Seguì nel [[1953]] il film [[Napoletani a Milano]] che fu anche presentato nella selezione ufficiale della [[14ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]].
Situato in ''Via Mazzini'', si presenta con una tipica architettura neoclassica. Costituito da un portico con archi in [[bugnato]] poggiati su pilastri rettangolari e da un primo piano con finestre ad arco, l'edificio termina con un [[Timpano (architettura)|timpano]] centrale.
 
Il conte [[Paolo Tosio|PaoloTosio]] nel [[1829]] commissionò all'architetto [[Rodolfo Vantini|Vantini]] la costruzione del palazzo che avrebbe dovuto ospitare la sua [[pinacoteca]], ora a [[Brescia]].
Dopo la regia di ''[[Spara forte, più forte... non capisco!]]'' del [[1966]] Eduardo abbandonò il cinema per dedicarsi alla TV, per la quale ripropose le sue commedie per tutto il decennio successivo e, nel [[1984]], l'anno della sua morte, interpretò il suo ultimo ruolo: il vecchio maestro nello sceneggiato ''[[Cuore (sceneggiato televisivo)|Cuore]]'', diretto da [[Luigi Comencini]] e tratto dal libro di [[Edmondo De Amicis]].
 
Il palazzo divenne invece nel [[1863]] un [[convitto]]-[[Collegio (educazione)|collegio]] e ancora oggi ne resta l'iscrizione a ricordarne la storia.
Eduardo avrebbe dovuto partecipare al film ''[[Porno-Teo-Kolossal]]'' di [[Pier Paolo Pasolini]], rimasto incompiuto per la morte prematura del regista.
 
===Architetture Vita privata militari===
{{citazione|'A vita è tosta e nisciun' t'aiuta. O meglio c'sta chi t'aiuta, ma una volta sola... pè putè di': "T'aggio aiutato".|Teatro di Eduardo De Filippo, I capolavori di Eduardo, ''[[Il sindaco del rione Sanità]]'', Einaudi 1971}}
La vita privata di Eduardo, frenetica e confusa nel periodo pre-bellico, trovò invece pace e serenità negli anni della vecchiaia.
 
==== [[Castello di Asola]] ====
Tre sono state le donne importanti e straordinarie nella sua vita: Dorothy Pennington (una giovane e colta americana che sposò nel [[1928]]; il matrimonio fu annullato nel [[1952]] con sentenza del tribunale della [[Repubblica di San Marino]], poi convalidata anche da quello di [[Napoli]] nel [[1955]])<ref>Fonte: [http://www.defilippo.it/penziere/eduardo.htm Defilippo.it]</ref>, [[Thea Prandi]] (madre dei suoi figli Luisa e Luca, sposata il 2 gennaio [[1956]]) e, infine, [[Isabella Quarantotti]], scrittrice e sceneggiatrice che sposò il 4 febbraio [[1977]].<ref>Felice Cappa, Piero Gelli, Marco Mattarozzi, ''Dizionario dello spettacolo del '900'', ed. Baldini Castoldi Dalai, 1998 p.317</ref> Tre mesi dopo, suo figlio [[Luca De Filippo|Luca]] lo fa diventare nonno.
Il castello di Asola era una [[Rocca (fortificazione)|roccaforte]] presumibilmente risalente al [[XII secolo]]. Fu più volte distrutto e ricostruito, oggi non rimane alcuna traccia.
 
==== Fortezza di Asola ====
Nel corso di pochi anni sopportò gravi lutti familiari: prima la morte della figlia Luisella, avvenuta il 5 gennaio [[1960]], poi quella della moglie (da cui si era peraltro separato l'anno prima), il 9 giugno [[1961]]<ref>[[Andrea Camilleri]] in un articolo scritto in memoria di Eduardo con cui ebbe frequentazioni di lavoro e d'amicizia ricorda questo episodio: «''L’immagine che uno aveva di Eduardo era di un uomo corazzato, un uomo che si difendeva anche recitando la parte che si era assegnata lui stesso nella vita. Non so come nel 1960 ero preoccupato perché una delle mie figlie aveva la febbre alta; non pensai all'incidente della bambina di Eduardo e gli dissi che ero un po’ preoccupato per mia figlia. Rispose: "Io l’ho persa una figlia". E mi raccontò minutamente come lui aveva vissuto la cosa e si mise a piangere. Non è una cosa che si sopportava facilmente veder piangere Eduardo. È stata una cosa inenarrabile, penosa. Mi dispiace anche di averla rammentata.''» [http://www.vigata.org/eduardo/eduardo.shtml Andrea Camilleri su Eduardo De Filippo], da vigata.org</ref> ed infine l'addio alle scene (1953) e la morte (1963) di Titina, la sorella da sempre "ago della bilancia" tra le forti personalità di Eduardo e di Peppino. Il 4 marzo [[1974]], in seguito a un malore durante una rappresentazione scenica, gli fu applicato un [[pacemaker]]; tuttavia il 27 marzo era di nuovo sul palcoscenico.
E' attestata l'esistenza di una rocca fortificata già dal [[XII secolo]]. All'indomani dell'atto di dedizione, [[Venezia]] promuove un articolato programma di fortificazione della città che si attua dal [[1458]] al [[1483]], rimanendo pressochè immodificato fino alla perdita del ruolo primario di Asola nello scacchiere militare della [[Repubblica di Venezia|Repubblica]] a favore del baluardo difensivo di [[Orzinuovi]].
 
La fortezza resta così immutata nelle rappresentazioni grafiche, nella sua forma di quadrilatero irregolare, il cui perimetro era delimitato da mura con quattordici torri cilindriche protette all'esterno da un fossato e all'interno da un terrapieno.
=== Dissidio tra Eduardo e Peppino ===
Nel [[1944]], Peppino lascia la compagnia, per via di contrasti con il fratello Eduardo (dovuti anche alla relazione che Peppino aveva iniziato con [[Lidia Maresca]], che divenne poi la sua seconda moglie).<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/maggio/25/divorzio_alla_napoletana_co_0_93052512395.shtml|titolo=divorzio alla napoletana|autore=Giammusso Maurizio, Pellizzari Tommaso (Corriere della Sera)|accesso=17-06-2011}}</ref> Questa separazione consentirà a Peppino di trovare un suo stile come autore, distinguendosi da Eduardo per il tono delle sue commedie, più leggero.
 
A nord-est si elevava la ''rocca'', quadrata con torri angolari cilindriche. Due erano le porte: ''Porta Fuori'' a Levante, ''Porta Chiese'' a Ponente, ciascuna protetta da un rivellino.
Ci furono voci di riconciliazione con il fratello Peppino in occasione della malattia di questi nel [[1980]], ripetute anche di recente dal figlio [[Luigi De Filippo|Luigi]]: {{Citazione|Anni e anni dopo, quando mio padre si ammalò, avvisai Eduardo. Un po' si fece pregare, ma poi riuscii ad accompagnarlo in clinica; li lasciai da soli. Avevano tante cose da dirsi e poco tempo. Devo ammettere che come famiglia siamo stati molto uniti in scena, ma una volta chiuso il sipario, ognuno faceva la sua vita. Ho continuato a vedere Eduardo anche dopo il litigio.<ref>vedi: [http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/spettacoli_e_cultura/de-filippo/de-filippo/de-filippo.html?ref=search la Repubblica]</ref>}} Secondo alcuni scrittori di argomenti teatrali i due fratelli in realtà non riuscirono a ricomporre i propri dissidi. "''I giornali scrissero quello che il pubblico voleva leggere''"<ref>M. Giammusso, ''Vita di Eduardo'', Ed. Mondadori, 1993 pag. 306</ref>
 
A capo della ''rocca'' vi era un Governatore con un presidio militare, al vecchio [[Castello di Asola|castello]], vicino alla T''orre delle Polveri'', vie era un altro presidio minore, agli ordini di un ''<nowiki>''Magnifico Castellan''</nowiki>.''
Anche in occasione della morte di Titina nel [[1963]], Eduardo e Peppino avevano litigato accesamente, davanti alla sorella defunta e agli attoniti familiari di lei, a proposito del luogo di sepoltura.<ref>vedi: [http://archiviostorico.corriere.it/1993/dicembre/22/Napoli_ricorda_sua_Titina_Filippo_co_0_93122213467.shtml Corriere della Sera]</ref>
 
== Società ==
Si è scritto che, alla notizia del peggioramento delle condizioni di Peppino, Eduardo andò sì a fargli visita ma una volta morto il fratello non partecipò alle esequie e la sera, rivolto al pubblico del [[Teatro Duse (Bologna)|teatro Duse di Bologna]], disse: "''Adesso mi manca. Come compagno, come amico, ma non come fratello''".<ref>op. cit. pag. 376</ref>
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Asola}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
== L'eredità ==
Gli stranieri residenti nel comune sono {{formatnum:1443}}, ovvero il 14,22% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2015/index.html|editore=ISTAT|titolo=Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2015 per sesso e cittadinanza|accesso=6 gennaio 2017}}</ref>:
{{citazione|Eduardo è un puro napoletano; ma non c’è attore più avaro di lui nei movimenti. Non si accontenta di dominare la scena; concentra su di sé la sala intera… E questo, con un’economia fisica quasi irreale. Non c’è un suo equivalente fra gli attori di cinema, che si pensa siano costretti a trattenersi dalla vicinanza della macchina da presa. Ma, anche quando recita nella sala più grande, Eduardo riesce a proiettarsi in «primo piano» fino in fondo al loggione. È il più grande attore del mondo.|[[Orson Welles]]}}
L'aver recitato al fianco di Eduardo è stato, per gli attori già noti al grande pubblico, il coronamento della carriera artistica; per altri, ancora sconosciuti, un irripetibile trampolino di lancio. Se ne elencano alcuni:
{{MultiCol}}
* [[Anna Maria Ackermann]]
* [[Antonio Allocca]]
* [[Giuseppe Anatrelli]]
* [[Franco Angrisano]]
* [[Carmelo Bene]]
* [[Regina Bianchi]]
* [[Tommaso Bianco]]
* [[Cloris Brosca]]
* [[Lando Buzzanca]]
* [[Gennaro Cannavacciuolo]]
* [[Enzo Cannavale]]
* [[Pietro Carloni]]
* [[Antonio Casagrande]]
* [[Carlo Cecchi]]
* [[Marina Confalone]]
* [[Luisa Conte]]
* [[Ugo D'Alessio]]
* [[Isa Danieli]]
* [[Ferruccio De Ceresa]]
* [[Luca De Filippo]]
* [[Peppino De Martino]]
* [[Pietro De Vico]]
* [[Nuccia Fumo]]
* [[Nunzia Fumo]]
* [[Giacomo Furia]]
{{ColBreak}}
* [[Rino Genovese]]
* [[Aldo Giuffré]]
* [[Carlo Giuffré]]
* [[Marzio Honorato]]
* [[Angelica Ippolito]]
* [[Marisa Laurito]]
* [[Angela Luce]]
* [[Pupella Maggio]]
* [[Graziella Marina]]
* [[Gino Maringola]]
* [[Nello Mascia]]
* [[Vittorio Mezzogiorno]]
* [[Linda Moretti]]
* [[Marina Pagano]]
* [[Dolores Palumbo]]
* [[Gennarino Palumbo]]
* [[Tina Pica]]
* [[Lina Polito]]
* [[Massimo Ranieri]]
* [[Gigi Savoia]]
* [[Vincenzo Salemme]]
* [[Lina Sastri]]
* [[Mario Scarpetta]]
* [[Toni Servillo]]
* [[Bianca Sollazzo]]
* [[Sergio Solli]]
* [[Luigi Uzzo]]
{{EndMultiCol}}
 
# [[Albania]]: 301
Eduardo esercitò le sue capacità anche come insegnante essendo stato incaricato dall'[[Sapienza Università di Roma|Università "la Sapienza" di Roma]] come docente a contratto di Drammaturgia tra il [[1981]] e l'[[1983|83]]<ref>{{Cita news
# [[Romania]]: 254
|url = http://wwww.ansa.it/sito/notizie/topnews/2014/05/25/eduardo-recita-shakespeare-in-napoletano_83df90f5-f8b3-43b7-a239-156172475304.html
# [[Macedonia del Nord]]: 188
|titolo = Eduardo recita Shakespeare in napoletano
# [[Marocco]]: 139
|editore = [[ANSA]].it
# [[Cina]]: 127
|data = 25 maggio 2014
# [[India]]: 99
|accesso = 26 maggio 2014
# [[Ucraina]]: 73
}}</ref>.
# [[Nigeria]]: 37
# [[Polonia]]: 24
# [[Bangladesh]]: 23
 
===Lingua e dialetti===
[[File:Roma cimitero Verano tomba De Filippo.jpg|thumb|Tomba della famiglia De Filippo al cimitero del Verano (Roma)]]
{{Vedi anche|Dialetto alto mantovano}}
 
=== Tradizioni e Folclore ===
È sepolto al [[Cimitero del Verano]] di [[Roma]].
 
====''Antica Fiera dei Morti'' (1-2 [[Novembre]]) ====
== Carriera ==
La manifestazione in origine era dedicata allo scambio commerciale e del bestiame: a novembre infatti, finita la vendemmia e seminati i campi, l'anno agricolo si apriva con una delle più solenni festività del mondo contadino, la ''fiera dei santi e dei morti.'' In tale occasione tutt'oggi l'1 e il 2 novembre si celebra ad Asola la fiera omonima, che nel corso degli anni ha assunto un taglio più ricreativo e culturale: oltre alle tradizionali bancarelle di prodotti tipici e articoli da regalo dislocate nelle vie del centro storico e al ''luna-park'' allestito in ''Piazzale Mangeri'', numerose sono le mostre artistiche, fotografiche e filatelico-numismatiche che vengono organizzate dalle associazioni locali negli spazi espositivi della città.
{{Citazione|Lo sforzo disperato che compie l'uomo nel tentativo di dare alla vita un qualsiasi significato è Teatro|Da un manoscritto di Eduardo}}
=== Teatro ===
{{div col}}
* ''[[Farmacia di turno]]'' ([[1920]])
* ''[[Uomo e galantuomo]]'' ([[1922]])
* ''[[Requie a l'anema soja...]]'' / ''[[I morti non fanno paura]]'' ([[1926]])
* ''[[Ditegli sempre di sì]]'' ([[1927]])
* ''[[Filosoficamente]]'' ([[1928]])
* ''[[Sik-Sik, l'artefice magico]]'' ([[1929]])
* ''[[Chi è cchiu' felice 'e me!]]'' ([[1929]])
* ''[[Quei figuri di trent'anni fa]]'' ([[1929]])
* ''[[Ogni anno punto e da capo]]'' ([[1931]])
* ''[[È arrivato 'o trentuno]]'' ([[1931]])
* ''[[Natale in casa Cupiello]]'' ([[1931]])
* ''[[L'ultimo Bottone]]'' ([[1932]])
* ''[[Gennareniello]]'' ([[1932]])
* ''[[La voce del padrone (De Filippo)|La voce del padrone]]'' / ''[[Il successo del giorno]]'' ([[1932]])
* ''[[Una bella trovata]]'' ([[1932]])
* ''[[Noi siamo navigatori]]'' ([[1932]])
* ''[[Thè delle cinque]]'' ([[1932]])
* ''[[Cuoco della mala cucina]]'' ([[1932]])
* ''[[Il coraggio (commedia)|Il coraggio]]'' ([[1932]])
* ''[[Il dono di Natale]]'' ([[1932]])
* ''[[Parlate al portiere]]'' ([[1933]])
* ''[[Tre mesi dopo]]'' ([[1934]])
* ''[[Sintetici a qualunque costo]]'' ([[1934]])
* ''[[Quinto piano, ti saluto!]]'' ([[1934]])
* ''[[Uno coi capelli bianchi]]'' ([[1935]])
* ''[[Sogno di una notte di mezza sbornia]] ([[1936]])
* ''[[L'abito nuovo]]'' ([[1936]])
* ''[[Occhio alle ragazze!]]'' ([[1936]])
* ''[[Che scemenza]]'' ([[1937]])
* ''[[Il ciclone (commedia)|Il ciclone]]'' ([[1938]])
* ''[[Pericolosamente|Pericolosamente / San Carlino]]'' ([[1938]])
* ''[[La parte di Amleto]]'' ([[1940]])
* ''[[Basta il succo di limone!]]'' ([[1940]])
* ''[[Non ti pago]]'' ([[1940]])
* ''[[Io, l'erede]]'' ([[1942]])
* ''[[La fortuna con l'effe maiuscola]]'' ([[1942]])
* ''[[Sue piccole mani]]'' ([[1943]])
* ''[[Napoli milionaria!]]'' ([[1945]])
* ''[[Occhiali neri]]'' ([[1945]])
* ''[[Questi fantasmi!]]'' ([[1946]])
* ''[[Filumena Marturano]]'' (1946)
* ''[[Le bugie con le gambe lunghe]]'' ([[1947]])
* ''[[La grande magia]]'' ([[1948]])
* ''[[Le voci di dentro]]'' ([[1948]])
* ''[[La paura numero uno]]'' ([[1950]])
* ''[[Amicizia (De Filippo)|Amicizia]]'' ([[1952]])
* ''[[Mia famiglia]]'' ([[1955]])
* ''[[Bene mio e core mio]]'' ([[1955]])
* ''[[De Pretore Vincenzo]]'' ([[1957]])
* ''[[Il figlio di Pulcinella]]'' ([[1957]])
* ''[[Sabato, domenica e lunedì]]'' ([[1959]])
* ''[[Il sindaco del rione Sanità]]'' ([[1960]])
* ''[[Tommaso d'Amalfi]]'' ([[1962]])
* ''[[L'arte della commedia]]'' ([[1964]])
* ''[[Dolore sotto chiave]]'' ([[1964]])
* ''[[Il cilindro]]'' ([[1965]])
* ''[[Il contratto]]'' ([[1967]])
* ''[[Il monumento]]'' ([[1970]])
* ''[[Gli esami non finiscono mai]]'' ([[1973]])
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=== Cinema (attore) ===
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* ''[[Tre uomini in frak]]'' (1932)
* ''[[Il cappello a tre punte (film)|Il cappello a tre punte]]'' (1934)
* ''[[Quei due (film 1935)|Quei due]]'' (1935)
* ''[[Sono stato io! (film 1937)|Sono stato io!]]'' (1937)
* ''[[L'amor mio non muore (film 1938)|L'amor mio non muore]]'' (1938)
* ''[[Il marchese di Ruvolito]]'' (1939)
* ''[[In campagna è caduta una stella]]'' (1939)
* ''[[Il sogno di tutti]]'' (1941)
* ''[[A che servono questi quattrini?]]'' (1942)
* ''[[Non ti pago!]]'' (1942)
* ''[[Casanova farebbe così!]]'' (1942) di Carlo Ludovico Bragaglia
* ''[[Il fidanzato di mia moglie]]'' (1943)
* ''[[Non mi muovo!]]'' (1943)
* ''[[La vita ricomincia]]'' (1945)
* ''[[Uno tra la folla]]'' (1946) di Ennio Cerlesi
* ''[[Assunta Spina (film 1948)|Assunta Spina]]'' (1948) di Mario Mattoli con Anna Magnani
* ''[[Campane a martello (film 1949)|Campane a martello]]'' (1949)
* ''[[Filumena Marturano (film)|Filumena Marturano]]'' (1951)
* ''[[Cameriera bella presenza offresi]]'' (1951) di Giorgio Pastina
* ''[[5 poveri in automobile]]'' (1952)
* ''[[Le ragazze di Piazza di Spagna]]'' (1952)
* ''[[Marito e moglie]]'' (1952)
* ''[[Ragazze da marito (film 1952)|Ragazze da marito]]'' (1952)
* ''[[I sette peccati capitali (film 1952)|I sette peccati capitali]]'' (1952), (episodio ''Avarizia e ira'')
* ''[[Cento anni d'amore]]'' (1953) di Lionello De Felice
* ''[[Napoletani a Milano]]'' (1953)
* ''[[Traviata '53]]'' (1953)<ref>In questo film Eduardo è stato doppiato (forse per la prima e unica volta nella sua carriera cinematografica). La voce appartiene a [[Giulio Panicali]].</ref>
* ''[[Villa Borghese (film)|Villa Borghese]]'' (1953)
* ''[[L'oro di Napoli (film)|L'oro di Napoli]]'' (1954)
* ''[[Tempi nostri - Zibaldone n. 2]]'' (1954) film a episodi, regia di Alessandro Blasetti
* ''[[Cortile (film 1955)|Cortile]]'' (1955)
* ''[[Fortunella (film 1958)|Fortunella]]'' (1958)
* ''[[L'amore più bello]]'' (1958)
* ''[[Vento di passioni (film 1958)|Vento di passioni]]'' (1958) Regia di Richard Wilson
* ''[[Ferdinando I° re di Napoli]]'' (1959)
* ''[[Tutti a casa]]'' (1960)
* ''[[Fantasmi a Roma]]'' (1960)
* ''[[Spara forte, più forte... non capisco]]'' (1966)
 
====''[[Antonio abate|S.Antonio Abate]]'' ([[17 gennaio|17 Gennaio)]]====
=== Cinema (regista) ===
Il culto popolare di [[Antonio abate|S.Antonio]] si caratterizza con il fuoco dei ''<nowiki>''buriel''</nowiki>'' (nelle frazioni) e il consumo augurale di cibi caratteristici: torta dura, focaccia ''(el chisòl)'' e grasso di maiale cotto ''(grèpule).''
* ''[[In campagna è caduta una stella]]'' (1939)
* ''[[Ti conosco, mascherina!]]'' (1944)
* ''[[Napoli milionaria (film)|Napoli milionaria]]'' (1950)
* ''[[Filumena Marturano (film)|Filumena Marturano]]'' (1951)
* ''[[Marito e moglie]]'' (1952)
* ''[[Ragazze da marito (film 1952)|Ragazze da marito]]'' (1952)
* ''[[I sette peccati capitali (film 1952)|I sette peccati capitali]]'' (1952), (episodio ''Avarizia e ira'')
* ''[[Napoletani a Milano]]'' (1953)
* ''[[Questi fantasmi (film 1954)|Questi fantasmi]]'' (1954)
* ''[[Fortunella (film 1958)|Fortunella]]'' (1958)
* ''[[Sogno di una notte di mezza sbornia (teleteatro)|Sogno di una notte di mezza sbornia]]'' (1959)
* ''[[Oggi, domani, dopodomani]]'' (1965)
* ''[[Spara forte, più forte... non capisco]]'' (1966)
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====''[[San Giovanni Crisostomo]]'' ([[27 gennaio|27 Gennaio]]) ====
=== Prosa radiofonica ===
E' il Patrono di Asola dal [[1878]], quando la città ottenne dal Senato veneto di poterlo sostituire ai [[Santi Faustino e Giovita]]. La reliquia si trova nella [[Cattedrale di Sant'Andrea (Asola)|Cattedrale]] in un busto d'argento nella cappella a lui dedicata. Il 27 gennaio il busto viene esposto sull'altare maggiore alla devozione dei fedeli in compagnia di altri quattro santi le cinque mitrie). Questa operazione viene eseguita con particolare attenzione perchè dall'aspetto del busto si traggono auspici sull'annata agricola: se il busto è lucido significa che sarà buona anno secco, raccolto abbondante), se è opaco il contrario (anno umido, raccolto scarso).
* ''[[Il mio primo amore]]'' (6 marzo [[1937]])
* ''[[Le voci di dentro]]'', con Eduardo De Filippo, con [[Titina De Filippo]], [[Rosita Pisano]], [[Eduardo]], [[Aldo Giuffrè]], [[Vera Carmi]], [[Enzo Donzelli]], regia di Eduardo, trasmessa nel secondo programma, giovedì 23 luglio [[1959]].
 
=== TelevisioneCultura ===
=== Musei ===
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* [[Museo civico Goffredo Bellini]]
* Teatro in diretta (1955-56)
** ''[[Miseria e nobiltà (commedia)|Miseria e nobiltà]]'' (andato in onda il 30/12/1955)
** ''Non ti pago!''
** ''Questi fantasmi''
* Sei telefilm da sei atti unici (1956)
** ''Il dono di natale'' (19/05/1956)
** ''[[Quei figuri di tanti anni fa]]'' (16/06/1956)
** ''[[I morti non fanno paura]]'' (16/06/1956)
** ''San Carlino 1900... e tanti'' (30/06/1956)
** ''Amicizia'' (14/07/1956)
** ''La chiave di casa'' (04/08/1956)
* Teatro in diretta (1959)
** ''Tre calzoni fortunati''
** ''[[La fortuna con l'effe maiuscola]]''
** ''Il medico dei pazzi''
* Il teatro di Eduardo. Primo ciclo (1962)
** ''Tipi e figure''
** ''Poesie''
** ''L'avvocato ha fretta''
** ''Sik-Sik''
** ''Ditegli sempre di sì'' (08/01/1962)
** ''Natale in casa Cupiello''
** ''Napoli milionaria'' (22/01/1962)
** ''Questi fantasmi!'' (29/01/1962)
** ''Filumena Marturano'' (05/02/1962)
** ''Le voci di dentro''
** ''Sabato, domenica e lunedì''
* Un teleromanzo (1963)
** ''[[Peppino Girella]]'' (originale televisivo in sei puntate)
* Il teatro di Eduardo. Secondo ciclo (1964)
** ''Chi è più felice di me?'' (13/01/1964)
** ''L'abito nuovo''
** ''Non ti pago!'' (05/02/1964)
** ''La grande magia'' (19/02/1964)
** ''La paura numero uno'' (18/03/1964)
** ''Bene mio core mio''
** ''Mia famiglia'' (15/04/1964)
** ''Il sindaco del rione Sanità''
* Il ciclo scarpettiano (1975)
** ''[[Lu curaggio de nu pompiere napulitano]]'' (24/01/1975)
** ''[[Li nepute de lu sinneco]]'' (31/01/1975)
** ''[[Na santarella]]'' (07/02/1975)
** ''[['O tuono 'e marzo]]'' (14/02/1975)
* Il teatro di Eduardo. Terzo ciclo (1975-1976)
** ''[[Uomo e galantuomo]]'' (26/12/1975)
** ''[[De Pretore Vincenzo]]'' (02/01/1976)
** ''[[L'arte della commedia]]'' (09/01/1976)
** ''[[Gli esami non finiscono mai]]'' (16/01/1976)
* Il teatro di Eduardo. Quarto ciclo (1977-1981)
** ''Natale in casa Cupiello'' (25/05/1977)
** ''Il cilindro'' (05/11/1978)
** ''Gennareniello'' (12/11/1978)
** ''Quei figuri di tanti anni fa'' (24/12/1978)
** ''Le voci di dentro'' (1978)
** ''Il sindaco del rione Sanità'' (14/04/1979)
** ''Il contratto'' (13/06/1981)
** ''Il berretto a sonagli'' (20/06/1981)
* Serata d'onore (1978)
** ''Lieta serata insieme a Eduardo e ai suoi compagni d'arte''
* Lirica in TV (1959, 1977, 1984)
** ''La pietra del paragone'' (1959)
** ''Napoli milionaria!'' (1977)
** ''La pietra del paragone'' (1984)
* ''[[Cuore (sceneggiato televisivo)|Cuore]]'' (1984)
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== OpereGeografia antropica ==
=== TeatroUrbanistica ===
Lo sviluppo urbanistico [[Risorgimento|post-risorgimentale]] ha mantenuto intatta l'eleganza del centro abitato. Sulla grande piazza XX Settembre, affiancata da comodi portici, si affacciano la cattedrale ed il palazzo municipale; da qui si ripartono, a raggiera, le vie principali.
[[File:Eduardo De Filippo.jpg|thumb|Eduardo in teatro vestito da Pulcinella]]
== Infrastrutture e trasporti ==
Il comune è attraversato dall'ex [[Strada statale 343 Asolana|Strada statale 343]] a cui Asola dà il nome
 
La [[stazione di Asola]], posta sulla [[ferrovia Brescia-Parma]], è servita da [[Treno regionale (Italia)|treni regionali]] eserciti da [[Trenord]] e [[Orario cadenzato|cadenzati]] a frequenza oraria<ref>Orario ufficiale Trenitalia, quadro 196</ref> nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la [[Regione Lombardia]].
* ''[[Sik-Sik, l'artefice magico]]'', Napoli, Tirrena, 1932.
* ''[[La parte di Amleto]]. Commedia in un atto'', Torino, Società Editrice Torinese, 1940.
* ''[[Non ti pago!]] Commedia brillante in 3 atti'', Firenze, Libreria Del Teatro, 1943.
* ''[[Natale in casa Cupiello]]. Commedia in tre atti'', Torino, Società Editrice Torinese, 1943.
* ''[[Questi fantasmi!]] Apparizioni raccapriccianti in tre atti'', Torino, Società Editrice Torinese, 1946; Torino, Einaudi, 1951.
* ''[[Filumena Marturano]]. Commedia in tre atti'', Torino, Società Editrice Torinese, 1947.
* ''[[Le bugie con le gambe lunghe]]. Commedia in tre atti'', Torino, Società Editrice Torinese, 1948.
* ''[[Le voci di dentro]]. Tarantella in tre atti'', Torino, Società Editrice Torinese, 1949.
* ''[[La grande magia]]. Gioco d'illusione in tre atti'', Torino, Società Editrice Torinese, 1950.
* ''[[Napoli milionaria!]]'', Torino, Einaudi, 1950.
* ''[[Cantata dei giorni dispari]]'', 2 volumi, Torino, Einaudi, 1951; Milano, A. Mondadori, 2005.
* ''[[La paura numero uno]]. Commedia in tre atti'', Torino, Società Editrice Torinese, 1951.
* ''[[Bene mio e core mio]]'', Torino, Einaudi, 1956.
* ''[[Chi è cchiu' felice 'e me!]]'', Torino, Einaudi, 1956.
* ''[[Mia famiglia]]. Commedia in tre atti''; ''[[Amicizia (De Filippo)|Amicizia]]. Commedia in un atto''; ''[[Filosoficamente]]. Commedia in un atto''; ''[[I morti non fanno paura]]. Commedia in un atto'', Milano, L'isola, 1956.
* ''[[De Pretore Vincenzo]]'', Torino, Einaudi, 1957.
* ''[[Il figlio di Pulcinella]]'', Torino, Einaudi, 1958.
* ''[[Cantata dei giorni pari]]'', Torino, Einaudi, 1959; Milano, A. Mondadori, 2005.
* ''[[Sabato, domenica e lunedì]]. Tre atti'', Milano, L'isola, 1959.
* ''[[Il sindaco del rione Sanità]]'', Milano, L'isola, 1961; Torino, Einaudi, 1961.
* ''[[Tommaso d'Amalfi]]. Dramma storico in due tempi'', Torino, Società Editrice Torinese, 1963.
* ''[[L'arte della commedia]]'' ; ''seguito dall'atto unico'' Dolore sotto chiave, Torino, Einaudi, 1965.
* ''[[Uomo e galantuomo]]'', Torino, Einaudi, 1966.
* ''[[Cantata dei giorni dispari]]'', III, Torino, Einaudi, 1966; Milano, A. Mondadori, 2005.
* ''[[Il contratto]]. Commedia in tre atti'', Torino, Einaudi, 1967.
* ''I capolavori di Eduardo'', 2 volumi, Torino, Einaudi, 1971.
:I: Ditegli sempre di sì; Sik-Sik, l'artefice magico; Natale in casa Cupiello; Non ti pago; Napoli milionaria!; Questi fantasmi!; Filumena Marturano; Le voci di dentro.
:II: Mia famiglia; De Pretore Vincenzo; Sabato, domenica e lunedì; Il sindaco del Rione Sanità; L'arte della commedia; Il contratto.
* ''[[Ogni anno punto e da capo]]'', Torino, Einaudi, 1971.
* ''[[Il monumento]]'', Torino, Einaudi, 1971.
* ''[[Gli esami non finiscono mai]]. Commedia in tre atti e un prologo'', Torino, Einaudi, 1973.
* ''[[Io, l'erede]]'', Torino, Einaudi, 1976.
 
In passato la stessa offriva coincidenze con due tranvie extraurbane, la [[tranvia Cremona-Asola|Cremona-Asola]], attiva fra il [[1929]] e il [[1955]], e la [[Tranvia Mantova-Asola|Mantova-Asola]], attiva fra il [[1886]] e il [[1933]]<ref>Mario Albertini, Claudio Cerioli, ''Trasporti nella Provincia di Cremona - 100 anni di storia'', Editrice Turris, Cremona, 1987, pp.&nbsp;125–133, ISBN 88-85635-89-X.</ref>
* ''Tre commedie'',Torino, Einaudi, 1992. [''Le bugie con le gambe lunghe'', ''La grande magia'', ''Bene mio core mio'']
 
La città è collegata a Mantova da due linee dell'[[APAM]]: una diretta a [[Castiglione delle Stiviere]] e l'altra a [[Mantova]].
=== Adattamenti e lavori teatrali in collaborazione ===
* ''[[L'ultimo bottone]]'' (1931), adattamento de ''I milioni dello zio Peteroff'' di [[Enrique García Álvarez]] e [[Pedro Muñoz Seca]].
* ''[[Sogno di una notte di mezza sbornia]]'' (adattamento libero del [[1951]] di ''L'agonia di Schizzo'' di [[Athos Setti]], [[1936]]); ''[[La monaca fauza]]'' di [[Pietro Trinchera]] (adattamento del [[1964]]); ''[[Cani e gatti!]]'' di [[Eduardo Scarpetta]] (adattamento del [[1970]]), in ''Tre adattamenti teatrali'', Torino, Einaudi, 1999.
*
* [[Pasquale Altavilla]], ''[[Pulcinella che ba' truvanno 'a furtuna soia pe' Napule]]'', libero adattamento di Eduardo De Filippo, Napoli, edizioni Teatro San Ferdinando, [[1958]].
* ''Peppino Girella'', Roma, Editori Riuniti, 1964. [da una novella di [[Isabella Quarantotti]] De Filippo]
* ''Eduardo De Filippo presenta Quattro commedie di Eduardo e Vincenzo Scarpetta'', Torino, Einaudi, 1974.
* ''La fortuna con l'effe maiuscola'', con [[Armando Curcio]], in ''Il teatro di Armando Curcio'', Milano, Curcio, 1977.
* Scuola di drammaturgia di Firenze diretta da Eduardo De Filippo, ''Simpatia. Commedia in tre atti'', Torino, Einaudi, 1981.
* Scuola di drammaturgia dell'Università di Roma diretta da Eduardo De Filippo, ''Mettiti al passo!'', soggetto di Eduardo, versione in due tempi e sette quadri di Claudio Brachini, , Torino, Einaudi, 1982.
* Scuola di drammaturgia dell'Università di Roma diretta da Eduardo De Filippo, ''L'erede di Shylock'', soggetto di Eduardo, versione in tre atti di Luciana Luppi, Torino, Einaudi, 1984.
* [[William Shakespeare]], ''La tempesta'', traduzione in napoletano di Eduardo De Filippo, Torino, Einaudi, 1984.
* Scuola di drammaturgia dell'Università di Roma diretta da Eduardo De Filippo, ''Un pugno d'acqua'', soggetto di Eduardo, versione di Renato Iannì, Torino, Einaudi, 1985.
 
== Amministrazione ==
=== Poesie e racconti ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
Della produzione artistica di Eduardo non vanno dimenticate le poesie di cui lo stesso autore ce ne racconta la genesi:«''Dopo aver scritto poesie giovanili, come fanno più o meno tutti i ragazzi, questa attività divenne per me un aiuto durante la stesura delle mie opere teatrali. Mi succedeva, a volte, riscrivendo una commedia, d'impuntarmi su una situazione da sviluppare, in modo da poterla agganciare più avanti a un'altra, e allora, messo da parte il copione, per non alzarmi dal tavolino con un problema irrisolto, il che avrebbe significato non aver più voglia di riprendere il lavoro per chissà quanto tempo, mi mettevo davanti un foglio bianco e buttavo giù versi che avessero attinenza con l'argomento e i personaggi del lavoro interrotto.''
{{ComuniAmminPrec|[[1999]]|[[2004]]|Giordano Rivera|[[Lista civica]]<br /><small>Asola la nostra Città</small>|Sindaco|<ref name="Min_Interno">{{cita web|url=http://amministratori.interno.gov.it/storiaamministrativa/storiaamministrativa_comune_ASOLA.csv|titolo=Ministero dell'Interno - Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali - Storia amministrativa dell'ente - Comune: Asola|accesso=15 febbraio 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=http://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=13/06/1999&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=3&levsut1=1&lev2=45&levsut2=2&lev3=20&levsut3=3&ne1=3&ne2=45&ne3=450020&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S|titolo=Ministero dell'Interno - Elezioni comunali Asola 13 giugno 1999|accesso=15 febbraio 2018}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |[[2004]]|[[2009]] |Giovanni Calcina | Lista civica<br /><small>Gruppo Civico Asolano</small>|Sindaco|<ref name="Min_Interno" /><ref>{{cita web|url=http://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=12/06/2004&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=3&levsut1=1&lev2=45&levsut2=2&lev3=20&levsut3=3&ne1=3&ne2=45&ne3=450020&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S|titolo=Ministero dell'Interno - Elezioni comunali Asola 12 giugno 2004|accesso=15 febbraio 2018}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |[[2009]]|[[2014]] |Giordano Busi | [[Il Popolo della Libertà]]-[[Lega Nord]]|Sindaco|<ref name="Min_Interno" /><ref>{{cita web|url=http://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=07/06/2009&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=3&levsut1=1&lev2=45&levsut2=2&lev3=20&levsut3=3&ne1=3&ne2=45&ne3=450020&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S|titolo=Ministero dell'Interno - Elezioni comunali Asola 7 giugno 2009|accesso=15 febbraio 2018}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |[[2014]]|[[2019]]|Raffaele Favalli | Lista civica<br /><small>Asola Impegno Comune</small>|Sindaco|<ref name="Min_Interno" /><ref>{{cita web|url=http://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=25/05/2014&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=3&levsut1=1&lev2=45&levsut2=2&lev3=20&levsut3=3&ne1=3&ne2=45&ne3=450020&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S|titolo=Ministero dell'Interno - Elezioni comunali Asola 25 maggio 2014|accesso=15 febbraio 2018}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |[[2019]]|in carica|Giordano Busi |Lista civica<br /><small>Uniti per Asola</small>|Sindaco|<ref name="Min_Interno" /><ref>{{cita web|url=http://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=07/06/2009&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=3&levsut1=1&lev2=45&levsut2=2&lev3=20&levsut3=3&ne1=3&ne2=45&ne3=450020&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S|titolo=Ministero dell'Interno - Elezioni comunali Asola 7 giugno 2009|accesso=15 febbraio 2018}}</ref>}}
 
{{ComuniAmminPrecFine}}
''Questo mi portava sempre più vicino all'essenza del mio pensiero e mi permetteva di superare gli ostacoli.''
 
===Gemellaggi===
''Per esempio, ''La gatta d' 'o palazzo'' e ''Tre ppiccerilli''<ref>Tre ppiccerille,<br />
{{F|centri abitati della Lombardia|febbraio 2010}}
sott'a nu mbrello:<br />
*{{Gemellaggio|Germania|Leingarten|2004}}
duje bruttulille,<br />
*{{Gemellaggio|Francia|Lésigny (Senna e Marna){{!}}Lésigny|2004}}
n'ato cchiù bello.<br />
Chillu occhiù bello,<br />
cchiù strappatiello,<br />
purtav' 'o mbrello,<br />
a rras' 'e cappiello.<br />
(da "Tre ppiccerille" in op.cit.)<br /></ref>
''mi aiutarono ad andare avanti con Filumena Marturano. Come la gatta lascia il biglietto da mille lire e mangia il cibo, così Filumena non mira al danaro di Domenico Soriano ma alla pace e alla serenità dei suoi figli.''
 
== Sport ==
''I quali figli sono poi i tre bambini sotto un ombrello che vidi davvero una mattina in un vicolo di Napoli, uniti nella poesia, separati nella vicenda teatrale fino al momento della rivelazione di Filumena... A poco a poco ci ho preso gusto e ora scrivo poesie anche indipendentemente dalle commedie».'' (in quarta di copertina de ''Le poesie di Eduardo'', Torino, Einaudi, 1975).
* Associazione dilettanti Pallacanestro Asola
 
Serie C - Anno di fondazione 1987 - Colori sociali: bianco e blu
* ''[[Il paese di Pulcinella]]'', Napoli, Casella, 1951.
* '' 'O Canisto'', Napoli, Teatro San Ferdinando, 1971.
* ASD Tennistavolo Asola
* ''Le poesie di Eduardo'', Torino, Einaudi, 1975.
La società sportiva asolana si è distinta nel panorama pongistico nazionale fin dagli anni cinquanta. Nel corso degli anni sessanta la formazione asolana di [[tennistavolo]] trova stabile collocazione ai vertici del pongismo nazionale, vincendo per due volte il titolo di campione d'Italia a squadre (1964 e 1970).
* '' 'O penziero e altre poesie di Eduardo'', Torino, Einaudi, 1985.
Tuttora si presenta con numerose squadre iscritte ai campionati nazionali e regionali e con atleti che vantano anche esperienze internazionali.
* ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/19/se-ne-ando-salutando-shakespeare.html È asciuto 'o sole]'', in "Mercurio. Supplemento settimanale di lettere, arti e scienze" de "[[la Repubblica]]", n. 20, 19 maggio [[1990]]. [inedito del 1973]
 
=== Altri scritti ===
* ''Io e la nuova commedia di Pirandello'', in "Il Dramma", n. 235, 1º giugno [[1936]].
* ''Lettera al Ministro dello Spettacolo'', in [[Luciano Bergonzini]] e [[Federico Zardi]], ''Teatro anno zero'', Firenze, Parenti, 1961.
* ''Prefazione'' a Mario Mangini, ''Eduardo Scarpetta e il suo tempo'', Napoli, Montanino, 1961.
* ''Sulla recitazione'', in [[Toby Cole]] e [[Helen Krich Chinoy]], ''Actors in Acting. The theories, techniques, and practices of the world's great actors, told in their own words'', New York, Three Rivers, 1970.
* ''Il teatro e il mio lavoro'', in "Adunanze straordinarie per il conferimento dei premi A. Feltrinelli", vol. I, fasc. 10, Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1973.
* ''Presentazione'' di [[Irma Navarra]], ''Nferta piccerella. Natale 1979'', Fasano, Schena, 1981.
* ''L'abbrustolaro'', introduzione a [[Mariarosa Schiaffino]], "Le ore del caffè", Milano, Idealibri, 1983.
* ''I fantasmi siamo noi!'', lezione-spettacolo, in "Piccolo Teatro di Milano", n. 3, 1985.
* ''Lezioni di teatro. All'Università di Roma "La Sapienza"'', Torino, Einaudi, 1986.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Cordone di gran Croce OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
|collegamento_onorificenza = Ordine al merito della Repubblica italiana
|motivazione=
|data = 2 giugno 1973<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=34812 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.]</ref>
}}
* [[Ambrogino d'oro]] e cittadinanza onoraria di Milano
* Cittadinanza onoraria di [[Mola di Bari]]
* [[Premio Feltrinelli]] dell'[[Accademia dei Lincei]] di [[Roma]], [[1972]]
* Laurea ''honoris causa'' in Lettere dalle università di Birmingham (1977) e di Roma (1980)<ref>[http://online.scuola.zanichelli.it/letterautori-files/volume-4/pdf-online/autore-eduardo_defilippo.pdf Eduardo De Filippo], Zanichelli online per la scuola.</ref>.
* Intitolazione di Via Fratelli De Filippo nel quartiere [[Carbonara-Santa Rita|S.Rita]] della città di [[Bari]]
 
== Note ==
{{<references|2}} />
 
== Bibliografia ==
* Lions Club-Chiese Mantovano, ''Appunti per una storia di Asola / a cura di M. Monteverdi,'' Asola, 1991
* [[Luigi Silori]], ''Eduardo De Filippo'', [[Belfagor (rivista)|Belfagor]] n. VI, [[Firenze]], [[D'Anna]], 1950
* {{cita libro|Bartolomeo|Arrighi|Mantova e la sua provincia|1859||Brescia|}} {{NoISBN}}.
* Vito Pandolfi, ''Eduardo De Filippo'' [[Milano]], [[Marzorati (casa editrice)|Marzorati]], 1970
* {{cita libro|nome=Domenico|cognome=Bernoni|titolo=Le vicende di Asola|anno=1876|città=Roma|cid=cidBernoni|ISBN=no}}
* Federico Frascani, ''Eduardo segreto'', [[Napoli]], Guida, 1974
* {{cita libro|Antonio|Besutti|Storia di Asola|1952||Mantova}}
* [[Peppino De Filippo]], ''Una famiglia difficile'', [[Napoli]], [[Marotta]], 1976
* {{cita libro|Renato|Bonaglia|Mantova, paese che vai...|1985|Mantova}} {{NoISBN}}.
* Giovanni Antonucci, ''Eduardo De Filippo: introduzione e guida allo studio dell'opera eduardiana - storia e antologia della critica'' [[Firenze]], [[Le Monnier]], 1981
* {{cita libro|Carlo|Gozzi|Raccolta di documenti per la storia patria od Effemeridi storiche patrie. Tomo II|2003|Sometti|Mantova|cid=cidGozzi}} ISBN 88-7495-059-4.
* Andrea Bisicchia, ''Invito alla lettura di Eduardo De Filippo'', [[Milano]], [[Mursia]], 1982
* {{cita libro|Lodovico|Mangini|Historie di Asola, fortezza posta tra gli confini del ducato di Mantova, Brescia e Cremona. Vol. I|1999||Mantova|cid=cidMangini1}} {{NoISBN}}.
* [[Emma Giammattei]], ''Eduardo De Filippo'', [[Firenze]], [[La Nuova Italia]], 1983
* {{cita libro|Lodovico|Mangini|Historie di Asola, fortezza posta tra gli confini del ducato di Mantova, Brescia e Cremona. Vol. II|2001||Mantova|cid=cidMangini2}} {{NoISBN}}.
* Paolo Calcagno, ''Eduardo: la vita è dispari'', con un intervento di [[Dario Fo]], [[Napoli]], [[Pironti]], 1985
* {{cita libro|Pierino|Pelati|Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica|1996||Asola}} {{NoISBN}}.
* Isabella Quarantotti De Filippo, Sergio Martin (a cura di), ''Eduardo: polemiche, pensieri, pagine inedite'', [[Milano]], [[Bompiani]], 1985
*Pro Loco Asola, ''Benvenuti ad Asola <nowiki>''rustica e signora''</nowiki>, Guida'', Asola 2006
* [[Stefano De Matteis]], ''Lo specchio della vita'', Bologna, ilMulino 1991.
*Garini, Lui, Molinari, Monteverdi, ''La Cattedrale di Asola'', 2015
* Anna Barsotti, ''Eduardo drammaturgo (fra mondo del teatro e teatro del mondo)'', Roma, Bulzoni,1988, 1995
* Anna Barsotti, ''Introduzione a Eduardo'', [[Roma]]-[[Bari]], [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], 1992
* Anna Barsotti, ''Eduardo'', [Torino], [Einaudi], [2003]
* Anna Barsotti, ''Eduardo, Fo e l'attore-autore del Novecento'', [Roma], [Bulzoni], [2007]
* Augusto Carloni, ''Natale in casa De Filippo'', [[Napoli]], [[Benincasa]], 1993
* Maurizio Giammusso, ''Vita di Eduardo'', [[Milano]], [[Arnoldo Mondadori Editore]], 1993-[[1995|95]]
* Paola Quarenghi, ''Lo spettatore col binocolo: Eduardo De Filippo dalla scena allo schermo'', [[Roma]], [[Edizioni Kappa]], 1995
* Pio Cocorullo, ''Eduardo'', [[Roma]], [[Newton Compton]], 1996
* [[Italo Moscati]] (a cura di), ''Il cattivo Eduardo'', [[Venezia]], [[Marsilio Editori]], 1998, ISBN 88-317-6958-8
* Salvatore Tolino, ''Mostra storica permanente della Poesia, del Teatro e della Canzone Napoletana'', Istituto Grafico Editoriale Italiano, 1999
* Claudio e Bruno Garofalo, ''Tavola tavola, chiodo, chiodo'', Franco Di Mauro Editore, Napoli, 2000
* Maria Procino Santarelli, ''Eduardo dietro le quinte. Un capocomico-impresario attraverso cinquant'anni di storia, censura e sovvenzioni (1920-1970)'', [[Roma]], [[Bulzoni]], 2003
* [[Pasquale Sabbatino]], ''Le città indistricabili. Nel ventre di Napoli da Villari ai De Filippo'', [[Napoli]], [[Edizioni Scientifiche Italiane]], 2007, ISBN 978-88-495-1416-2
* [[Stefano De Matteis]], ''Napoli in scena. Antropologia della città del teatro'', Roma, Donzelli, 2012.
* Mario De Bonis, ''Eduardo visto da vicino. Spigolature poetiche, commenti e ricordi'', Teramo, Ricerche&Redazioni, 2013, ISBN 978-88-88925-56-1.
 
== Voci correlate ==
* [[TeleteatroAssedio di Asola (1483)]]
* [[EduardoAssedio Scarpettadi Asola (1516)]]
* [[Ecomuseo tra il Chiese, il Tartaro e l'Osone]]
* [[Titina De Filippo]]
*[[Fontana di Ercole (Asola)|Fontana di Ercole]]
* [[Peppino De Filippo]]
* [[IsabellaFossa QuarantottiMagna]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* [http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0010FC/ Lombardia Beni Culturali. Comune di Asola.]
* [http://w3.uniroma1.it/cta/eduardo/ Sito dedicato a Eduardo de Filippo]
* [http://www.eduardodefilippo.it Sito omaggio al maestro Eduardo De Filippo]
* {{Cinematografo|nome|30447}}
* [http://www.defilippo.it Sito ufficiale della compagnia De Filippo]
* {{Imdb|nome|0208370}}
* [http://cir.campania.beniculturali.it/archividiteatronapoli/index_html/ L'Archivio Eduardo De Filippo (Archivi di teatro Napoli)]
* [http://www.vigata.org/eduardo/eduardo.shtml Il racconto di Andrea Camilleri sull'esperienza televisiva di Eduardo De Filippo]
* [http://archiviteatro.napolibeniculturali.it/attivita/centanni/index_html Mostra virtuale] per il centenario della nascita di Eduardo
* [http://www.campani.eu/personaggi-illustri-ed-emergenti/eduardo-e-le-nostre-voci-di-dentro.html (Eduardo e Le Voci di Dentro)] Campani.eu
* [http://www.antoniodecurtis.org/eduardo_de_filippo.htm "Scheda + clip Totò visto da Eduardo De Filippo"]
 
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{{Comuni dell'Alto Mantovano}}
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