Affondamento della Prince of Wales e della Repulse e Wikipedia:Vandalismi in corso/Cronologia al 1 aprile 2020: differenze tra le pagine

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{{Gestioneproblemi}}
{{Avvisounicode}}
{{Amministratori}}<!--
{{Infobox conflitto
--------------------------------------------- Inserire le categorie qui sotto -----------------------------------------
| Tipo = Battaglia
-->[[Categoria:Vandalismo|Vandalismi in corso]]
| Nome del conflitto=Forza Z
[[Categoria:Richieste di manutenzione|Vandalismi in corso]]<!--
| Immagine= Mappa Forza Z.PNG
---------------------------------------------------------- grazie ----------------------------------------------------------
| Didascalia= La zona dello [[stretto di Malacca]], teatro della battaglia
-->
| Parte_di=della [[seconda guerra mondiale]]
{{A fine pagina|fine=A fine pagina|offset=0}}{{Torna su}}
| Data=10 dicembre [[1941]]
| Luogo=A largo di Kuan-Tan, in [[Malesia]]
| Esito=Vittoria giapponese
| Schieramento1={{Bandiera|Regno Unito|bordo}} [[Regno Unito]]
| Schieramento2={{Bandiera|Giappone|bordo}} [[Impero giapponese]]
| Comandante1=[[Thomas Phillips]]†
| Comandante2=[[Sadaichi Matsunaga]]
| Effettivi1=1 corazzata, <br /> 1 incrociatore da battaglia, <br /> 4 cacciatorpediniere, alcuni aerei
| Effettivi2=164 aerei della 22ª Flottiglia aerea della [[Marina Imperiale Giapponese]]<ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 77-86.</ref>
| Perdite1=1 corazzata, <br /> 1 incrociatore da battaglia<br />840 tra morti e dispersi
| Perdite2=3 aerei abbattuti ed un quarto schiantato durante l'atterraggio a causa dei danni
|}}
{{Campagnabox Guerra del Pacifico}}
{{Campagnabox Campagna di Malesia}}
L<nowiki>'</nowiki>'''affondamento della [[corazzata]] [[HMS Prince of Wales (53)|HMS ''Prince of Wales'']] e dell'[[incrociatore da battaglia]] [[HMS Repulse (1916)|HMS ''Repulse'']]''', avvenuto il 10 dicembre [[1941]], fu uno degli episodi più disastrosi per gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] all'inizio della [[seconda guerra mondiale]] nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]].
 
{{/istruzioni}}
L'[[Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu|aviazione navale giapponese]] colpì in diverse ondate le due navi, causandone l'affondamento. Le perdite umane da parte britannica furono elevate; i naufraghi furono recuperati dai [[cacciatorpediniere]] di scorta HMS ''Electra'', ''Express'' e ''Vampire'', mentre il ''Tenedos'', a causa della scarsità di carburante, aveva ricevuto l'ordine di tornare a Singapore.
<br />
{{Archivio
| nome = Archivio delle segnalazioni
| testo = <div align="center">
[[/Archivio/2006|2006]] • [[/Archivio/2007|2007]] • [[/Archivio/2008|2008]] • [[/Archivio/2009|2009]] • [[/Archivio/2010|2010]]<br />[[/Archivio/2011|2011]] • [[/Archivio/2012|2012]] • [[/Archivio/2013|2013]] • [[/Archivio/2014|2014]] • [[/Archivio/2015|2015]]<br /> [[/Archivio/2016|2016]] • [[/Archivio/2017|2017]] • [[/Archivio/2018|2018]] • [[/Archivio/2019|2019]]
 
<small>'''Per la cronologia precedente alla [[aiuto:decron|decronizzazione]], vedi [[Wikipedia:Vandalismi in corso/Decron]]'''</small>
In [[Giappone]] l'episodio è conosciuto come {{nihongo|«'''battaglia navale al largo della [[penisola malese]]'''»|マレー沖海戦|Maree oki kaisen}}.
</div>
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| sottopagina =
}}
__TOC__
 
== Contesto strategicoGiugno ==
=== 1º giugno ===
{{quote|L'invio di una corazzata classe "King George V" determinerà un'atmosfera di incertezza e minaccerà tutti i punti in una volta. Appare e scompare, provocando nell'avversario reazioni e turbamenti immediati|[[Winston Churchill]] all'ammiraglio sir [[Dudley Pound]], Primo Lord del Mare, il 29 agosto 1941, durante le discussioni sull'invio di corazzate britanniche nel Sud-est asiatico.<ref name=bauer1>[[#Bauer1971|Bauer 1971]], p. 240.</ref>}}
{{vandalo|185.6.88.4}} Reiterati vandalismi --'''<span style="font:Spartan;">[[Utente:Pulciazzo|<span style="color:blue">Pulci</span>]][[Discussioni utente:Pulciazzo|<span style="color:red">azzo</span>]]</span>''' 12:54, 1 giu 2019 (CEST)
La pianificazione strategica britannica in vista di una possibile guerra con l'[[Impero giapponese|impero del Sol Levante]], che avrebbe evidentemente messo in pericolo le colonie inglesi, e in particolare la prestigiosa e fondamentale base navale di [[Singapore]], si basava inizialmente sul previsto trasferimento dell'intera ''[[Mediterranean Fleet]]'' nelle acque del [[Sud-est asiatico]] (cosiddetta strategia della "Main Fleet to Singapore"<ref>[[#Thompson2005|Thompson 2005]], p. 27.</ref>), sostituita nel teatro mediterraneo dalla [[Marine Nationale|flotta francese]] che avrebbe dovuto assumere la direzione in esclusiva del contrasto alla [[Regia Marina|marina italiana]]. Queste ottimistiche prospettive operative vennero totalmente sconvolte dal rapido crollo della [[Francia]] nell'estate [[1940]]; due elementi nuovi costrinsero a rivedere completamente la pianificazione inglese:
:{{fatto}} 1 settimana--[[Utente:Sakretsu|Sakretsu]] ([[Discussioni utente:Sakretsu|炸裂]]) 12:58, 1 giu 2019 (CEST)
# La ''Mediterranean Fleet'' dovette rimanere totalmente concentrata nel [[Mare Mediterraneo]], venendo anzi rafforzata con navi della [[Home Fleet]], raggruppate nella Forza H di base a [[Gibilterra]], per affrontare la flotta italiana, decisamente consistente sul piano numerico e con ottime posizioni strategiche;
# Il [[Giappone]] poté sfruttare il crollo della Francia penetrando nelle colonie francesi del [[Tonchino]] (settembre [[1940]]) e della [[Cocincina]] (luglio [[1941]]), verso le quali aveva già messo in atto una strategia di avvicinamento durante la precedente [[guerra Franco-Thailandese]], organizzando importanti basi aeree da cui minacciare molto da vicino (con le potenti e moderne forze aeree della marina e dell'esercito) Singapore e l'intera penisola [[Malesia|malese]]<ref name=bauer2>[[#Bauer1971|Bauer 1971]], pp. 238-239.</ref>.
Indubbiamente il sempre maggiore impegno diretto americano nell'estate del [[1941]] aveva modificato ulteriormente la situazione; il minaccioso posizionamento della Flotta del Pacifico alle [[Hawaii]] poteva paralizzare la volontà offensiva giapponese in direzione del sud-est Asiatico; e [[Winston Churchill]], dopo l'incontro con [[Franklin Delano Roosevelt]] in [[Carta Atlantica|Atlantico a Placentia Bay]], proprio a bordo della ''Prince of Wales''<ref>{{cita web|url=http://www.battleships-cruisers.co.uk/prince.htm|titolo=HMS Prince of Wales|lingua=en|sito=battleships-cruisers.co.uk|accesso=7 aprile 2010}}.</ref> nell'agosto [[1941]], decise, anche per motivi di prestigio nazionale, di organizzare una nuova forza navale da inviare a Singapore con funzione di deterrenza e intimidazione nei confronti di possibili ostili iniziative nipponiche. La decisione del Primo Ministro inglese si basava su una pericolosa sottovalutazione del potenziale operativo e delle capacità della marina e delle forze aeree giapponesi e mostrava certamente un'eccessiva fiducia nell'efficacia e nella superiorità tecnica delle navi britanniche più recenti.
 
{{vandalo|79.19.137.103}} Tornato al termine del blocco. --[[Utente:Titore|Titore]] ([[Discussioni utente:Titore|msg]]) 18:07, 1 giu 2019 (CEST)
Il Primo Ministro inglese, quindi, respinse completamente le prudenti proposte del [[Primo Lord del Mare]], ammiraglio sir [[Dudley Pound]], volte alla costituzione di una forza navale difensiva (a protezione di Singapore e delle comunicazioni con il sub-continente indiano) organizzata intorno alle due corazzate [[Classe Nelson (nave da battaglia 1925)|classe ''Nelson'']], a quattro vecchie corazzate [[Classe Revenge (nave da battaglia)|classe ''Revenge'']], e a due portaerei recenti<ref>[[#Churchill1960|Churchill 1960]], p. 943.</ref>. Invece Churchill decise ostinatamente di inviare una forza navale più piccola, ma incentrata su una delle corazzate più moderne e veloci della [[Classe King George V (nave da battaglia 1939)|classe ''King George V'']], sull'incrociatore da battaglia ''[[HMS Repulse (1916)|Repulse]]'' (appena rimodernato) e sulla portaerei ''[[HMS Indomitable (R92)|Indomitable]]'', da impiegare offensivamente per minacciare le basi giapponesi e intimorire, con la sola presenza, il possibile nemico asiatico (sulla base di un presunto effetto psicologico scaturito dalla presenza della più nuova corazzata della [[Royal Navy]] nelle acque asiatiche).
:{{fatto}} Sembra statico, proviamo a tenerlo fermo 1 settimana --'''''<span style="color:navy">[[Utente:Goth nespresso|goth]] [[Discussioni utente:Goth nespresso|nespresso]]</span>''''' 18:21, 1 giu 2019 (CEST)
 
=== 2 giugno ===
I tentativi di dissuasione di Dudley Pound (volti a chiarire al Primo Ministro la pericolosità di una simile missione di ''[[guerriglia]] navale'' di fronte alle numerose e capaci forze giapponesi) fallirono di fronte all'ostinata volontà di Churchill<ref>[[#Bauer1971|Bauer 1971]], pp. 239-240; [[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 97-101. Nella sua valutazione operativa, Churchill si basava apparentemente su una precedente negativa esperienza inglese: l'effetto paralizzante sulla Home Fleet provocato, con la sola sola presenza, dalla corazzata tedesca "[[Tirpitz]]" nelle acque norvegesi, vedere in [[#Cartier1993|Cartier 1993]], pp. 460-461.</ref>.
{{vandalo|37.162.245.46}} inserimento reiterato di dati personali --[[Utente:CansAndBrahms|CansAndBrahms]] ([[Discussioni utente:CansAndBrahms|msg]]) 17:02, 2 giu 2019 (CEST)
[[File:Prince of Wales-1.jpg|thumb|left|La [[Her Majesty's Ship|HMS]] ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'' ]]
:{{fatto}} 4 ore --[[Discussioni utente:Gac|<small><span style="color:green">'''Gac'''</span></small>]] 17:22, 2 giu 2019 (CEST)
 
=== La3 missionegiugno ===
{{vandalo|37.200.80.53}} Vandalo, già avvisato --[[Utente:Dave93b|Dave93b]] ([[Discussioni utente:Dave93b|msg]]) 08:28, 3 giu 2019 (CEST)
Il 23 ottobre [[1941]], quindi, la [[HMS Prince of Wales (53)|corazzata ''Prince of Wales'']], della classe ''King George V'', reduce della battaglia con la ''[[Bismarck (nave da battaglia)|Bismarck]]'', salpava dal porto militare di [[Glasgow]] diretta verso Singapore, la grande base navale britannica in [[Estremo Oriente]], prestigioso simbolo della potenza dell'[[Impero britannico]]. L'11 novembre la ''Repulse'' venne a sua volta dirottata verso [[Ceylon]] per ricongiungersi alla nave ammiraglia che a bordo aveva il comandante designato della piccola squadra navale: l'energico e stimato ammiraglio Sir [[Thomas Phillips]], vicecapo di Stato Maggiore dell'Ammiragliato e quindi principale aiutante di Dudley Pound<ref name=bauer1/>, soprannominato ''Tom Pouce'' per la sua bassa statura. Un primo grave inconveniente si verificò subito con lo spiacevole incidente che occorse alla portaerei ''Indomitable'', di cui era previsto l'impiego accanto alle due navi da battaglia: durante manovre di addestramento nelle [[Antille]], si arenò e non poté per questo raggiungere la squadra diretta a Singapore, indebolendo così in modo significativo la protezione aerea disponibile<ref>[[#Bauer1971|Bauer 1971]], pp. 240-241.</ref>.
:{{fatto}} 4 ore da Phantomas--[[Utente:Luke Stark 96|Luke Stark 96]] ([[Discussioni utente:Luke Stark 96|msg]]) 09:44, 3 giu 2019 (CEST)
[[File:IWM FE 487 Admirals Phillips and Palliser.jpg|thumb|right|L'[[ammiraglio]] sir [[Thomas Phillips]] (a destra), comandante della squadra navale inglese a [[Singapore]] ]]
Nonostante questo incidente e l'impossibilità di una pronta sostituzione della portaerei in avaria, la squadra dell'ammiraglio Phillips, proseguì la navigazione giungendo il 2 dicembre nella base navale di Singapore. All'evento fu data grande pubblicità dalla propaganda britannica, sempre nel tentativo di intimorire l'avversario nipponico e frenarne le velleità espansionistiche. Il 5 dicembre l'ammiraglio Phillips, nominato immediatamente comandante in capo della [[Eastern Fleet]], dopo essersi incontrato con il governatore della colonia, sir [[Shenton Thomas]], e con i responsabili militari britannici del posto (il [[maresciallo dell'aria]] - ''Air Marshall'' - sir [[Robert Brooke-Popham]], comandante in capo del Comando dell'Estremo Oriente; l'ammiraglio Spooner, comandante delle forze navali ''in loco'', e il vice maresciallo dell'aria - ''Air Vice Marshall'' - Pulford, comandante dei reparti aerei della [[Royal Air Force|RAF]] in Malesia), raggiunse [[Manila]] per incontrare il generale [[Douglas MacArthur|MacArthur]] e l'ammiraglio Hart, rispettivamente comandante in capo delle forze americane delle [[Filippine]] e capo delle forze navali americane nel teatro - la cosiddetta ''Asiatic Fleet''<ref name=bauer1/>.
 
{{vandalo|128.65.201.86}} avvisato, vandalo statico recidivo --[[Utente:Lemure Saltante|<span style="color:green;font-weight:bold">Lemure</span><span style="color:dark orange;font-weight:bold"> Saltante </span>]] [[Discussioni utente:Lemure Saltante|<small> <b> sentiamo un po' </b> </small>]] 09:28, 3 giu 2019 (CEST)
La discussione evidenziò come la situazione fosse molto meno rosea del previsto e quanto fosse pericoloso stazionare con le preziose navi da battaglia appena arrivate, a Singapore o a Manila, luoghi alla portata delle forze aeree nemiche, posizionate in [[Indocina]]; da [[Londra]], l'Ammiragliato propose addirittura un ripiegamento fino a [[Darwin (Australia)|Darwin]] in [[Australia]]; il vice maresciallo dell'aria Pulford aveva già sottolineato la debolezza delle sue forze e l'impossibilità quindi di garantire un'efficace copertura aerea alle navi dell'ammiraglio Phillips. Gli eventi però incalzavano ormai. Il 7 dicembre [[1941]] i giapponesi attaccavano di sorpresa a [[Attacco a Pearl Harbor|Pearl Harbor]] la flotta americana del Pacifico, paralizzandola e contemporaneamente iniziavano sbarchi nell'[[istmo di Kra]] e sulla costa orientale della [[penisola malese]].
:{{fatto}} 1 settimana.--[[Utente:Eustace Bagge|Eustace Bagge]] ([[Discussioni utente:Eustace Bagge|msg]]) 09:46, 3 giu 2019 (CEST)
 
{{vandalo|Kalabio}} Già bloccato qualche mese fa per le sue modifiche non condivise dalla comunità, continua senza remore(tra l'altro non dando alcuna spiegazione del suo operato<) Infiniti avvisi e già un paio di blocchi.--[[User talk:Luca M|<span style="font-family:Palatino; color:#ffd51c">'''L'''</span><span style="font-family:Palatino; color:#AE262B ">'''uca'''</span><span style="font-family:Palatino; color:#ffd51c">'''•M'''</span>]] 15:17, 3 giu 2019 (CEST)
[[File:HMS Repulse leaving Singapore.jpg|thumb|left|L'[[incrociatore da battaglia]] ''[[HMS Repulse (1916)|Repulse]]'' lascia [[Singapore]] per la sua ultima crociera]]
:Una settimana solo NS0 sperando che riesca nel frattempo ad interagire. --[[Utente:Abisys|Abisys]] ([[Discussioni utente:Abisys|msg]]) 20:21, 3 giu 2019 (CEST)
::{{ping|Abisys}} Esteso a '''completo''' per '''2 settimane''' per attacchi personali: gli è stata offerta una possibilità e ne ha fatto un pessimo uso.--[[Utente:Equoreo|Equoreo]] ([[Discussioni utente:Equoreo|msg]]) 21:23, 3 giu 2019 (CEST)
 
{{vandalo|2.228.90.196}} Ip di vandalo perdigiorno.--[[Utente:Janik98|Janik98]] ([[Discussioni utente:Janik98|msg]]) 18:33, 3 giu 2019 (CEST)
Alla notizia degli sbarchi, pervenuta l'8 dicembre 1941, l'ammiraglio Phillips, notoriamente dotato di elevato spirito offensivo, decise di salpare immediatamente con la sua ''Forza Z'', denominazione della squadra navale composta dalle due navi da battaglia e da una piccola scorta di cacciatorpediniere, per dirigere verso le zone di sbarco ed eventualmente attaccare le forze navali nipponiche, contrastando quindi le operazioni offensive dell'[[Esercito imperiale giapponese]]. In effetti, a Singapore si trovavano anche altre unità navali, tra cui vari incrociatori e [[cacciatorpediniere]], ma una buona parte di esse non era pronta a prendere il mare e quelle che lo erano erano troppo lente per tenere il passo della squadra. Inoltre, come aveva sottolineato inutilmente Pulford, non vi era alcuna forza aerea in grado di fornire una scorta a lungo raggio, eccettuati alcuni vecchi [[Brewster F2 Buffalo|Brewster F2A Buffalo]] dello ''Squadron 453'' della [[Royal Australian Air Force]]<ref name=doas>[[#doas|Death of a battleship]].</ref> dislocati a [[Sembawang]]. Tra l'altro si deve rilevare che i servizi di informazione inglesi (ed anche americani) sottovalutavano grossolanamente il potenziale delle forze aeree giapponesi, descritte nei numerosi rapporti come "leggermente inferiori (dal punto di vista della modernità ed efficienza operativa) a quelle italiane (che non erano considerate molto pericolose)"<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 107-108.</ref>.
:{{fatto}} 4 ore dal Filtro anti abusi--[[Utente:Luke Stark 96|Luke Stark 96]] ([[Discussioni utente:Luke Stark 96|msg]]) 18:42, 3 giu 2019 (CEST)
::Allungato a 36 ore. --[[Utente:Abisys|Abisys]] ([[Discussioni utente:Abisys|msg]]) 20:21, 3 giu 2019 (CEST)
 
=== 4 giugno ===
== La battaglia e l'affondamento ==
{{vandalo|79.10.50.185}} Vandalo abituale, ora in [[Storia del calcio]], avvisato. --'''[[Utente:Maybe75|<span style="color:#000000">ʍayßɛ</span>]]<sup>[[Discussioni utente:Maybe75|<span style="color:#FF0000">75</span>]]</sup>''' 09:17, 4 giu 2019 (CEST)
=== Inizio della sortita navale inglese ===
:'''6 mesi'''. --[[Utente:Dimitrij Kasev|<span style="color:#0000FF">'''Dimitrij'''</span>]] [[Discussioni utente:Dimitrij Kasev|<span style="color:black">'''Kášëv'''</span>]] 09:26, 4 giu 2019 (CEST)
L'8 dicembre [[1941]] alle ore 17.35, salutata dalla banda schierata sul molo, la squadra (costituita dalla nave da battaglia ''Prince of Wales'', al comando del [[capitano di vascello]] [[John C. Leach]], dall'incrociatore da battaglia ''Repulse'', al comando del capitano di vascello [[William G. Tennant]] e dai cacciatorpediniere ''Electra'', ''Express'', ''Vampire'' e ''Tenedos'') prese il mare verso nord in direzione delle presunte zone degli sbarchi; la mancanza di informazioni precise sulle operazioni giapponesi e sulla presenza della flotta di invasione nipponica, provocarono confusione e incertezza tra i comandanti e tra gli equipaggi delle navi britanniche<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 109-111.</ref>.
 
{{vandalo|95.74.12.134}} Bestemmie in [[Italo Calvino]] --'''[[Utente:Maybe75|<span style="color:#000000">ʍayßɛ</span>]]<sup>[[Discussioni utente:Maybe75|<span style="color:#FF0000">75</span>]]</sup>''' 09:18, 4 giu 2019 (CEST)
In precedenza l'ammiraglio aveva richiesto l'intervento della RAF per la ricognizione davanti alla squadra navale e per la copertura dei caccia sopra Singora per il giorno 10 dicembre<ref>[[#Churchill1960|Churchill 1960]], pp. 769-770.</ref> ma, a causa delle scarsa disponibilità di mezzi aerei e della precarietà degli aeroporti britannici a nord della penisola malese (già minacciati dalle forze di invasione giapponesi), il vice maresciallo Pulford comunicò di non poter assicurare l'appoggio richiesto, ma Phillips, che apprese l'incresciosa notizia già in mare dopo essere salpato (alle ore 01:25 del 9 dicembre<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 111.</ref>) da un messaggio del contrammiraglio Palliser (il suo capo di stato maggiore che era rimasto a Singapore)<ref>In [[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 111-112. Nel messaggio Palliser sottolineava il pericolo della situazione e la presenza di grandi forze aeree giapponesi in Cocincina e "...forse anche in Thailandia"..</ref>, decise di continuare verso nord in direzione della più vicina [[Kota Bahru]] (dove erano segnalati altri sbarchi giapponesi), sperando nell'effetto sorpresa, dopo una veloce navigazione notturna, ed anche nella protezione del tempo instabile e piovoso poco favorevole all'attività aerea<ref>[[#Churchill1960|Churchill 1960]], p. 769.</ref>.
:'''8 h'''. --[[Utente:Dimitrij Kasev|<span style="color:#0000FF">'''Dimitrij'''</span>]] [[Discussioni utente:Dimitrij Kasev|<span style="color:black">'''Kášëv'''</span>]] 09:26, 4 giu 2019 (CEST)
 
{{vandalo|91.253.47.122}} Vandalismi anche dopo YC --'''[[Utente:Maybe75|<span style="color:#000000">ʍayßɛ</span>]]<sup>[[Discussioni utente:Maybe75|<span style="color:#FF0000">75</span>]]</sup>''' 09:19, 4 giu 2019 (CEST)
[[File:G4M Type 1 Attack Bomber Betty G4M-25.jpg|thumb|left|I [[Mitsubishi G4M]] ''Betty'' della [[Marina imperiale giapponese]]; questo tipo di aerei ([[Bombardiere|bombardieri]]/[[Aerosilurante|aerosiluranti]]), insieme ai [[Mitsubishi G3M]] ''Nell'', affondarono le navi da battaglia britanniche]]
:'''4 h'''. --[[Utente:Dimitrij Kasev|<span style="color:#0000FF">'''Dimitrij'''</span>]] [[Discussioni utente:Dimitrij Kasev|<span style="color:black">'''Kášëv'''</span>]] 09:26, 4 giu 2019 (CEST)
 
{{vandalo|93.66.148.241}} spam su varie pagine --[[Utente:Lemure Saltante|<span style="color:green;font-weight:bold">Lemure</span><span style="color:dark orange;font-weight:bold"> Saltante </span>]] [[Discussioni utente:Lemure Saltante|<small> <b> sentiamo un po' </b> </small>]] 14:19, 4 giu 2019 (CEST)
L'ammiraglio giapponese [[Nobutake Kondō|Kondo]], comandante della 2ª Flotta impegnata a organizzare e proteggere gli sbarchi della XXV Armata giapponese a [[Patani]], [[Singora]] e Kota Bahru (sulla costa orientale della penisola malese), disponeva di due navi da battaglia veloci [[Kongō (incrociatore da battaglia)|classe Kongō]], di numerosi incrociatori e cacciatorpediniere (in parte organizzati in una squadra di appoggio ravvicinato ai trasporti truppe, guidata dal capace ammiraglio [[Jisaburō Ozawa]] - con cinque incrociatori pesanti, un incrociatore leggero e quattordici cacciatorpediniere<ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], p. 80.</ref>) e della 4ª Flottiglia [[Sottomarino|sottomarini]] del contrammiraglio Yoshitomi. Consapevole della inferiorità delle sue navi da battaglia rispetto alle corazzate inglesi appena giunte a Singapore, in uno scontro classico tra navi di linea, Kondo decise di ritirare la ''Kongō'' e la ''Hiei'' al riparo a largo del [[Capo Saint Jacques]], di affidare a Ozawa la protezione dei trasporti delle truppe giapponesi, di organizzare uno schermo di sottomarini per individuare in tempo utile le navi nemiche e di affidare la distruzione della squadra inglese agli aerei della 22ª Flottiglia ([[Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu|forze aeree della Marina Imperiale]]) schierata in numerosi aeroporti attorno a Singora ([[Indocina]])<ref>[[#Millot2002|Millot 2002]], p. 77.</ref>.
:{{fatto|'''8 h'''}} da L736E. --[[Utente:Equoreo|Equoreo]] ([[Discussioni utente:Equoreo|msg]]) 14:29, 4 giu 2019 (CEST)
:: E profilo instagram aggiunto alla black list.--[[Utente:L736E|<span style="font-weight: bold; color: #006600;">L736E</span>]][[Discussioni utente:L736E|<span style="color: #330000; font-weight: bold; font-style: italic;"><sup>l'adminalcolico</sup></span>]] 14:30, 4 giu 2019 (CEST)
 
{{vandalo|95.255.4.213}} Reiterati vandalismi. --[[Utente:Leo0428|Leo0428]] ([[Discussioni utente:Leo0428|msg]]) 15:56, 4 giu 2019 (CEST)
Questo potente concentramento di aerei, guidato dal contrammiraglio [[Sadaichi Matsunaga]], disponeva di un notevole potenziale offensivo e di equipaggi addestrati, coraggiosi ed estremamente motivati; organizzato inizialmente con i Kokutai (corpo aereo) ''Genzan'' e ''Mihoro'', dotati di 96 [[Bombardiere|bombardieri]]/[[Aerosilurante|aerosiluranti]] Tipo 96 ([[Mitsubishi G3M|Mitsubishi G3M ''Nell'']]), di 36 [[Aereo da caccia|caccia]] Tipo 0 ([[Mitsubishi A6M|Mitsubishi A6M ''Zero'']]) e di sei aerei ricognitori, schierati negli aeroporti di [[Saigon]], [[Sóc Trăng]] e [[Thudamont]], era stato ulteriormente rafforzato ai primi di dicembre da 27 bombardieri/aerosiluranti Tipo 1 ([[Mitsubishi G4M|Mitsubishi G4M ''Betty'']]) del Kokutai ''Kanoya'', trasferiti rapidamente da [[Formosa]] all'[[Indocina]] per affrontare la minaccia delle navi inglesi<ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 77-80.</ref>.
:Recidivo '''36 ore'''. --[[Utente:Abisys|Abisys]] ([[Discussioni utente:Abisys|msg]]) 16:10, 4 giu 2019 (CEST)
 
=== Scoperta5 e ritiratagiugno ===
{{vandalo|2001:B07:6442:1F29:E8E2:F8E6:E4C:7AB4}} piu' volte già bloccato con altri IP per sospetto di copyviol--[[Utente:Fernando.tassone|Fernando.tassone]] ([[Discussioni utente:Fernando.tassone|msg]]) 12:06, 5 giu 2019 (CEST)
[[File:G3M-37.jpg|thumb|right|Il [[Mitsubishi G3M]] ''Nell'', il [[bombardiere]] più numeroso nelle [[Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu|forze aeree della Marina Imperiale giapponese]] ]]
:È stato attivo solo durante il 1º giugno, non mi sembra abbia fatto altro dopo. Le due voci che ha creato poi non mi sembra siano in copyviol, a prima vista. --'''''<span style="color:navy">[[Utente:Goth nespresso|goth]] [[Discussioni utente:Goth nespresso|nespresso]]</span>''''' 15:34, 5 giu 2019 (CEST)
 
{{vandalo|185.134.169.214}} Vandalismi ripetuti in [[Parrano]], anche dopo avviso e YC. --'''[[Utente:Maybe75|<span style="color:#000000">ʍayßɛ</span>]]<sup>[[Discussioni utente:Maybe75|<span style="color:#FF0000">75</span>]]</sup>''' 12:20, 5 giu 2019 (CEST)
Alle ore 04:00 del 9 dicembre l'ammiraglio Phillips, giunto all'altezza delle isole Anambas, decise di dirigere verso nord, il tempo instabile sembrava favorire la navigazione delle navi inglesi e quindi la missione continuò in direzione di Kota Bahru; in realtà alle 13:45 la ''Forza Z'' venne individuata dal sottomarino giapponese I-65<ref>Il sottomarino I-65 venne poi riclassificato I-165 per l'entrata in servizio di un nuovo I-65, come in http://www.combinedfleet.com/I-165.htm.</ref> posizionato nella linea di sbarramento organizzata dall'ammiraglio Yoshitomi<ref name=tarrant1>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 112.</ref>. Una ricognizione aerea effettuata in mattinata sulla base navale di Singapore, comunicando erroneamente la presenza in rada delle grandi navi britanniche, aveva inizialmente tratto in inganno i comandi nipponici della 22ª Flottiglia che in un primo momento continuarono ad organizzare un nuovo attacco aereo con bombe su Singapore, senza predisporre un piano di attacco antinave<ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], p. 87.</ref>.
:{{fatto}} 4 ore da Phantomas--[[Utente:Luke Stark 96|Luke Stark 96]] ([[Discussioni utente:Luke Stark 96|msg]]) 12:27, 5 giu 2019 (CEST)
 
{{vandalo|79.61.112.165}} Già avvisato, insiste --[[Utente:M7|M/]] 14:58, 5 giu 2019 (CEST)
Il messaggio del sommergibile I-65 giunse alle basi aeree in Indocina alle 17:00 del 9 dicembre, provocando immediatamente un totale cambiamento di piani; venne, quindi, subito organizzata una squadra d'attacco aereo per individuare e distruggere la pericolosa squadra inglese prima che potesse mettere in pericolo gli sbarchi sulle coste malesi<ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 88-89.</ref>. Nel frattempo, la Forza Z venne anche individuata dalla ricognizione aerea nipponica e la posizione trasmessa alla 22ª Flottiglia aerea, già allertata dal rilevamento del sottomarino. Tre idrovolanti del tipo [[Aichi E13A|E13A ''Jakes'']], decollati dagli incrociatori ''Jura'', ''Kumano'' e ''Kino'', rilevarono la squadra britannica, seguendola dalle 17:40 alle 18:09 (ora locale) del 9 dicembre<ref name=tarrant1/>.
:{{fatto}} 1 giorno da Goth nespresso--[[Utente:Luke Stark 96|Luke Stark 96]] ([[Discussioni utente:Luke Stark 96|msg]]) 15:11, 5 giu 2019 (CEST)
 
{{vandalo|80.117.239.111}} Ripetuto inserimento di informazioni false. --[[Utente:Titore|Titore]] ([[Discussioni utente:Titore|msg]]) 21:58, 5 giu 2019 (CEST)
A questo punto, l'ammiraglio Phillips decise prudentemente (dopo una breve riunione con i suoi subordinati) di abbandonare la missione; in assenza di copertura caccia e dopo l'individuazione della squadra navale britannica da parte dell'aviazione giapponese, il rischio era ormai troppo grande. Di conseguenza, alle 20:15 le navi inglesi virarono per sud-est, riducendo contemporaneamente la velocità a 20 [[Nodo (unità di misura)|nodi]] per risparmiare il carburante; il cacciatorpediniere ''Tenedos'' era già stato rimandato indietro fin dalle ore 18:25 proprio per scarsità di carburante<ref name=tarrant1/>. Ulteriori sviluppi si verificarono alle ore 23:55: un nuovo messaggio dell'ammiraglio Palliser da Singapore comunicò la notizia di un nuovo presunto sbarco giapponese a [[Kuan-Tan]] (a sud di Kota Bahru); Phillips cambiò nuovamente decisione, sempre pieno di spirito offensivo e contando sull'oscurità della notte per sviare le ricerche del nemico, e alle 00:52 del 10 dicembre ordinò una nuova variazione di rotta della squadra navale per dirigere a sud-ovest verso Kuan-Tan; in questo modo incappò malauguratamente in un nuovo sbarramento di sottomarini giapponesi che lo individuarono alle ore 02:10 (rilevamento del I-58<ref>Il sottomarino I-58 venne poi riclassificato I-158 per l'entrata in servizio il 20 maggio 1942 di un nuovo I-58, come in http://www.combinedfleet.com/I-158.htm; il nuovo I-58 divenne celebre per aver affondato l'incrociatore statunitense [[USS Indianapolis (CA-35)|Indianapolis]].</ref> del [[tenente di vascello]] Tanisaki)<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 113.</ref>.
:{{fatto}} è in evasione, 36 ore--[[Utente:Sakretsu|Sakretsu]] ([[Discussioni utente:Sakretsu|炸裂]]) 22:18, 5 giu 2019 (CEST)
 
=== 6 giugno ===
Mentre le navi inglesi effettuavano queste confuse manovre, a partire dalle ore 19:00 del 9 dicembre una prima ondata di aerei giapponesi, frettolosamente armati con siluri, si era freneticamente lanciata alla ricerca della squadra nemica; intralciate dalla progressiva oscurità e ingannati anche dalle imprevedibili manovre delle navi britanniche, i piloti giapponesi, nonostante l'esperienza, non riuscirono a individuare il nemico e finirono per rischiare di colpire per errore proprio alcune navi della squadra dell'ammiraglio Ozawa, impegnata a proteggere gli sbarchi sulle coste malesi. In particolare alcuni aerei del Kokutai ''Mihoro'' mancarono per poco proprio l'incrociatore ''[[Chōkai (incrociatore)|Chōkai]]'', nave ammiraglia con a bordo Ozawa. Di fronte al fallimento e ai rischi di errori, Matsunaga richiamò opportunamente la formazione aerea che riuscì fortunosamente a rientrare alle basi di Saigon in piena notte (per facilitare gli atterraggi, gli equipaggi attesero il chiaro di luna iniziando le manovre, con gli aerei carichi di bombe e siluri, solo dopo la mezzanotte)<ref>[[#Millot2002|Millot 2002]], p. 78; [[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 90-92.</ref>.
{{vandalo|87.9.127.150}} Soliti vandalismi su fiction/serie tv/album. Già avvisato --[[Utente:Mrtb|Mrtb]] ([[Discussioni utente:Mrtb|msg]]) 10:50, 6 giu 2019 (CEST)
:{{fatto}}, '''4 ore''' --<span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 14:01, 6 giu 2019 (CEST)
::{{ping|Ruthven}} Grazie, purtroppo sono ricominciati i vandalismi.--[[Utente:Mrtb|Mrtb]] ([[Discussioni utente:Mrtb|msg]]) 07:12, 7 giu 2019 (CEST)
:::{{ping|Mrtb}} L'ho ri-bloccato, a scanso di equivoci, anche se non credo sia molto efficace, dato che si tratta di un IP dinamico. --<span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 08:31, 7 giu 2019 (CEST)
 
{{vandalo|178.19.152.128}} Vandalismi ripetuti su Donald Trump e altre pagine, già avvisato. [[Utente:Italaid|Italaid]] ([[Discussioni utente:Italaid|msg]]) 12:02, 6 giu 2019 (CEST)
=== Gli attacchi decisivi e l'affondamento ===
:{{fatto}} 8 h --'''''<span style="color:navy">[[Utente:Goth nespresso|goth]] [[Discussioni utente:Goth nespresso|nespresso]]</span>''''' 12:26, 6 giu 2019 (CEST)
La notizia del nuovo rilevamento della squadra inglese (da parte del sommergibile I-58), arrivò alle basi aeree giapponesi in Indocina alle ore 3:30 del 10 dicembre<ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], p. 93.</ref>, scatenando immediatamente nuovi frenetici preparativi per sferrare finalmente un attacco in forze per distruggere le navi da battaglia nemiche. L'ammiraglio Matsunaga (il capace comandante dell 22ª Flottiglia aerea) organizzò quindi in primo luogo una formazione da ricognizione (che decollò alle ore 6:25) con nove aerei ''Nell'' e due [[Aichi E10A|Aichi E10A ''Hank'']], per agganciare con sicurezza la squadra britannica; poi, senza attendere nuove notizie più precise sui rilevamenti, a partire dalle ore 7:35, fece partire le forze di attacco principali<ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 93-94.</ref><ref name=millot1>[[#Millot2002|Millot 2002]], p. 79.</ref>, dopo aver diramato un enfatico ordine del giorno ai suoi coraggiosi piloti ("...è una occasione d'oro di portata storica millenaria...<ref name=cartier1>[[#Cartier1993|Cartier 1993]], p. 469.</ref>")
::Allungato a 1 settimana da Shivanarayana--[[Utente:Luke Stark 96|Luke Stark 96]] ([[Discussioni utente:Luke Stark 96|msg]]) 13:27, 6 giu 2019 (CEST)
[[File:Prince of Wales and Repulse.jpg|thumb|left|La ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'' e la ''[[HMS Repulse (1916)|Repulse]]'' (a sinistra, in secondo piano) sotto attacco]]
Il Kokutai ''Genzan'' mise in azione 26 ''Nell'' armati di [[siluro|siluri]] e [[Bomba (aeronautica)|bombe]] da 1.100 [[libbra|libbre]], al comando del tenente di vascello Nakanishi, mentre il Kokutai ''Kanoya'' portò in volo 26 ''Betty'' tutti armati di siluri guidati dal tenente di vascello Miyauchi; infine alle ore 9:30, decollò l'ultimo gruppo offensivo costituito da 34 ''Nell'' del Kokutai ''Mihoro'', divisi in quattro gruppi, guidati dal tenente Shoji e armati principalmente di bombe da 550 e 1.100 libbre, tranne il gruppo del tenente Takahishi armato con siluri<ref name=millot1/><ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], p. 93; [[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 115.</ref>. Questa massiccia ondata d'attacco, divisa in dieci gruppi di 8-9 aerei ciascuno, diresse quindi risolutamente verso sud, volando a una quota compresa tra i 2.500 e i 3.000 metri con l'ordine di procedere lungo il 5º meridiano e di spingersi alla ricerca del nemico fino al 2º grado di [[latitudine]] nord, limite del raggio d'azione degli aerei<ref name=cartier1/>.
 
{{vandalo|80.180.214.176}} Tornato dopo il blocco a reinserire le cose per cui era stato bloccato. --[[Utente:Titore|Titore]] ([[Discussioni utente:Titore|msg]]) 13:05, 6 giu 2019 (CEST)
[[File:H60566.jpg|thumb|top|Foto aerea giapponese dell'attacco iniziale sulla ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'' (in alto) e la ''[[HMS Repulse (1916)|Repulse]]'' (in basso). Un largo e denso pennacchio di fumo viene emesso dalla ''Repulse'', che è stata appena colpita da una bomba. La ''Prince of Wales'' emette un denso fumo a riprova del tentativo di aumentare la sua velocità]]
:{{non fatto}} Fermo dall'avviso. In ogni modo, inseriva materiale in copyviol --<span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 14:01, 6 giu 2019 (CEST)
 
{{vandalo|212.171.201.61}} Solito utente che inserisce la dicitura ''Le sentenze ormai irrevocabili sono disponibili nel sito internet del Consiglio Superiore della Magistratura, nella sezione "Giurisdizione e Società"'' --'''[[Utente:Maybe75|<span style="color:#000000">ʍayßɛ</span>]]<sup>[[Discussioni utente:Maybe75|<span style="color:#FF0000">75</span>]]</sup>''' 15:47, 6 giu 2019 (CEST)
==== L'ultimo cambio di rotta ====
:{{fatto}} 1 settimana da Rojelio--[[Utente:Luke Stark 96|Luke Stark 96]] ([[Discussioni utente:Luke Stark 96|msg]]) 20:54, 6 giu 2019 (CEST)
Nel frattempo, l'ammiraglio Phillips aveva compiuta una ultima, fatale, variazione nei suoi piani e nella sua rotta, informato dal cacciatorpediniere ''Express'' (inviato in avanscoperta verso Kuan-Tan) che non c'era alcuna traccia di nuovi sbarchi giapponesi, alle 09:35 del 10 dicembre decideva finalmente di interrompere la puntata sulle coste malesi e, dopo aver perso almeno un'altra ora navigando verso nord-ovest alla ricerca di presunte unità nemiche segnalategli in precedenza, dirigeva nuovamente a sud verso Singapore ad una velocità di circa 20 nodi<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 113-114.</ref>.
 
{{vandalo|Mr.R.J.W.}} Rimozioni di informazioni e modifiche senza senso (vedi su [[Partito dei Lavoratori (Brasile)]]).--[[Utente:Janik98|Janik98]] ([[Discussioni utente:Janik98|msg]]) 18:38, 6 giu 2019 (CEST)
==== La scoperta ====
:Per ora gli ho lasciato un avviso "dolce", più che veri e propri vandalismi mi sembra che sia poco pratico e abbia "testato" in buona fede.--[[Utente:Kirk39|<span style="color:Blue;">'''Kirk'''</span>]] <small>[[Discussioni utente:Kirk39|<span style="color:Green;">''Dimmi!''</span>]]</small> 07:41, 7 giu 2019 (CEST)
Dopo alcune ore di navigazione, alle ore 10:15 un primo aereo nemico venne individuato dalla ''Prince of Wales''<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 114.</ref>; si trattava dell'aereo da ricognizione del tenente Mishima che, esausto e scoraggiato, stava ritornando indietro dopo ore di infruttuose ricerche. L'ufficiale, sorpreso dalla vista inaspettata delle corazzate nemiche, effettuò l'individuazione e la localizzazione precisa delle navi, diramando immediatamente la notizia ai comandi giapponesi di Saigon<ref>[[#Cartier1993|Cartier 1993]], pp. 469-470.</ref>. Alle 10:30, sugli schermi radar della ''Repulse'' apparve la traccia delle squadre giapponesi attaccanti,<ref name=Kennedy>[[#Kennedy2005|Kennedy 2005]], p. 120; .</ref> e alle 10:40 Phillips, cosciente di essere stato scoperto e del conseguente pericolo, mise le due navi da battaglia in stato di combattimento per respingere un possibile attacco aereo.
 
{{vandalo|151.54.36.215}} Più volte avvisato e bloccato. Serve un blocco lungo.--[[Utente:Mrtb|Mrtb]] ([[Discussioni utente:Mrtb|msg]]) 21:00, 6 giu 2019 (CEST)
In realtà, in quel momento, i gruppi di attacco dei Kokutai ''Genzan'' e ''Kanoya'' si erano già spinti troppo a sud e rischiavano, alla ricerca delle navi nemiche, di raggiungere un punto pericolosamente lontano dalle proprie basi in Indocina e di esaurire il carburante rimasto per il volo di ritorno<ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 96-99.</ref>. Solo alle 11:20, venne finalmente comunicato alle [[Squadriglia|squadriglie]] in volo l'avvenuta localizzazione delle navi inglesi a 70 miglia a sud-ovest di Kuan-Tan; le formazioni di bombardieri deviarono subito in direzione nord-ovest per raggiungere e attaccare la squadra britannica. In pratica, furono proprio le squadriglie del Kokutai ''Mihoro'' che, partite per ultimo, attaccarono per prime provenendo direttamente da nord; alle 11:45 i 34 bombardieri ''Nell'', divisi nelle quattro squadriglie dei tenenti Shirai, Takeda, Ohira e Takahishi e guidati dal tenente Shoji, si presentarono sopra i bastimenti inglesi alla quota di 3.500 metri e passarono subito all'attacco<ref name=millot1/><ref name=tarrant2>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 116; [[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 99-104.</ref>.
:{{fatto}} '''1 sett.''' --<span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 08:35, 7 giu 2019 (CEST)
[[File:HMS Prince of Wales sinking.jpg|thumb|left|Una drammatica immagine della ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'' in agonia]]
 
{{vandalo|79.21.69.165}} edit war su [[Film del Marvel Cinematic Universe]] con continuo inserimento di informazioni senza fonti--[[Utente:Luke Stark 96|Luke Stark 96]] ([[Discussioni utente:Luke Stark 96|msg]]) 22:25, 6 giu 2019 (CEST)
Le navi inglesi non erano indifese di fronte all'imminente attacco aereo nemico, disponevano di una notevole velocità e agilità di manovra e, soprattutto, erano dotate di una potente difesa contraerea che poteva creare uno schermo di fuoco molto pericoloso e potenzialmente quasi impenetrabile per aerei attaccanti. In particolare la ''Prince of Wales'' disponeva della difesa antiaerea più efficiente e moderna di tutta la Royal Navy, costituita da 16 [[cannone|cannoni]] da 133&nbsp;mm (corrispondenti a 5,25 [[Pollice (unità di misura)|pollici]]) Dual Purpose (a doppio uso, sia antiaereo che antinave), un sistema [[Bofors 40 mm (cannone)|Bofors]] a canna singola da 40&nbsp;mm, 11 sistemi [[Oerlikon 20 mm (cannone)|Oerlikon]] da 20&nbsp;mm a canna singola e, soprattutto, dai micidiali ''Pianoforti di Chicago'': due sistemi [[Cannone PomPom|"Pom-Pom"]] a quattro canne e quattro sistemi a otto canne (con un potenziale di 60.000 colpi al minuto)<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 115-116; [[#Cartier1993|Cartier 1993]], p. 470.</ref>. Quanto alla ''Repulse'', pur meno fornita di artiglieria antiaerea, disponeva comunque di sei cannoni da 102&nbsp;mm (non molto moderni), di tre sistemi "Pom-Pom" a otto canne e di otto sistemi Oerlikon da 20&nbsp;mm a canna singola<ref name=tarrant2/>.
:{{non fatto}} Fermo dall'avviso. --<span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 08:32, 7 giu 2019 (CEST)
 
{{vandalo|5.89.202.230}} Insulti sulla voce [[Nicola Zingaretti]] --'''<span style="font:Spartan;">[[Utente:Pulciazzo|<span style="color:blue">Pulci</span>]][[Discussioni utente:Pulciazzo|<span style="color:red">azzo</span>]]</span>''' 23:02, 6 giu 2019 (CEST)
Alla prova dei fatti, tuttavia, questo armamento potenzialmente efficace si dimostrò inadeguato a fronteggiare da solo (senza copertura aerea) le abili tattiche e le coraggiose manovre combinate da diverse direzioni degli aviatori giapponesi (esperti, ben addestrati e dal morale altissimo), anche per carenze degli equipaggi, snervati dal clima e dalla lunga e disagiata missione in alto mare<ref name=tarrant2/>. Un altro fattore a favore degli attaccanti era la mancanza delle [[Spoletta (armamento)|spolette]] di prossimità, introdotte, in via sperimentale, solo nel settembre 1941. I proiettili erano dotati solo di spolette a tempo che venivano impostate prima dello sparo in base alla stima del tempo di volo del proiettile, per cui erano richiesti migliaia di colpi per riuscire ad abbattere un aereo<ref>[[#Nebeker2009|Nebeker 2009]], pp. 424-425.</ref>.
:{{Fatto}} --[[Utente:Elwood|Elwood]] ([[Discussioni utente:Elwood|msg]]) 23:06, 6 giu 2019 (CEST)
 
=== 7 giugno ===
Sembra che l'ammiraglio Phillips ebbe un primo avvertimento dell'attacco imminente attraverso una comunicazione radio del cacciatorpediniere ''Tenedos'', che si era allontanato in precedenza da solo ed era già stato attaccato senza esito da alcuni aerei giapponesi; egli, tuttavia, decise di mantenere il silenzio radio e non richiedere l'intervento di caccia britannici di copertura che potenzialmente avrebbero potuto intervenire entro 76 minuti; anche un messaggio radio di allarme del ''Tenedos'' non raggiunse mai Singapore<ref>[[#Thompson2005|Thompson 2005]], pp. 144-145.</ref>.
{{vandalo|93.36.220.65}} Consiglio di monitorare l'IP sta effettuando molte modifiche senza inserire fonti.--[[Utente:Topolgnussy|Topolgnussy]] ([[Discussioni utente:Topolgnussy|msg]]) 11:52, 7 giu 2019 (CEST)
[[File:Prince of Wales sinking.jpg|thumb|right|La ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'', fortemente inclinata, è ormai gravemente danneggiata]]
:{{non fatto}}: {{ping|Topolgnussy}} mi sa che [https://www.mymovies.it/cast/?id=18200 ha ragione lui sulla modifica odierna], non solo dall'imdb, ma anche da mymovies, io lascerei la sua versione, salvo che un altro paio di fonti dicano il contrario ;-)--[[Utente:Kirk39|<span style="color:Blue;">'''Kirk'''</span>]] <small>[[Discussioni utente:Kirk39|<span style="color:Green;">''Dimmi!''</span>]]</small> 12:24, 7 giu 2019 (CEST)
 
==== Primo attacco ====
Il primo attacco venne quindi sferrato dai ''Nell'' del Kokutai ''Mihoro'', armati di bombe, alle ore 11:45; in particolare i primi ad entrare in azione furono gli aerei della 5ª squadriglia del tenente Shirai. Nonostante l'intenso fuoco della contraerea inglese (che si impegnò subito al massimo) e le rapide manovre evasive delle navi, i bombardieri giapponesi sganciarono le loro bombe prendendo di mira la ''Repulse'' e riuscirono a sfuggire al fuoco con solo lievi danni; una bomba da 550 libbre colpì in pieno la nave da battaglia inglese, causando danni al ponte e provocando un primo incendio a bordo, mentre altre due cadevano vicinissime<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 116-117.</ref>. Alle 12:03 comparvero i primi aerosiluranti del Kokutai ''Genzan'' (provenienti da sud-est) che cominciarono a scendere a 300 metri di quota e ad attaccare a piccoli gruppi con direzioni convergenti da entrambi i lati delle due navi contemporaneamente; si trattava della 1ª e della 2ª squadriglia, guidate dai tenenti Ishihara e Takai, che affrontarono il muro di fuoco contraereo e lanciarono i loro siluri con traiettorie incrociate; alle 12:14 la ''Prince of Wales'' venne colpita da un siluro sul lato di sinistra all'altezza della [[centina]] 280<ref>[[#doas|Death of a battleship]], p. 23 - "... video survey footage from May 2007 conclusively shows there is no evidence of a fourth torpedo hit producing a hole in the hull in that area...".</ref> (ma prima della esplorazione del 2007/2008 si riteneva che fossero due) che mise fuori uso le due eliche di quel lato. Vennero anche gravemente danneggiati il timone e alcuni pezzi di piccolo calibro.
 
L'allagamento dovuto alle 18.000 tonnellate d'acqua imbarcate<ref>[[#doas|Death of a battleship]], p. 25.</ref> provocò un primo sbandamento della grande nave (la cui velocità scese a 13 nodi a causa delle importanti avarie)<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 117-120; [[#Millot2002|Millot 2002]], p. 80.</ref><ref name=cartier2>[[#Cartier1993|Cartier 1993]], p. 471.</ref>. La gravità dell'allagamento dipese, secondo analisi recenti, dal cedimento della rivettatura di alcune paratie, già danneggiate da una bomba d'aereo tedesca durante la notte del 31 agosto 1940 e riparate nel cantiere navale [[Cammell Laird]]<ref>[[#doas|Death of a battleship]], p. 42.</ref>, che permise, insieme all'albero motore squilibrato, all'acqua di invadere locali fino a mezza nave facendola sbandare a sinistra. Per contrastare lo sbandamento, veniva ordinato l'allagamento delle camere stagne di dritta ottenendo solo una parziale compensazione. Uno dei ''Nell'' venne abbattuto dalla contraerea inglese, mentre altri tre furono danneggiati; un secondo attacco con siluri, da parte della 2ª squadriglia del Kokutai ''Genzan'', sulla ''Repulse'' che, nonostante i danni provocati dalla bomba, manovrava ancora a 25 nodi, non ottenne invece risultati<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 118.</ref>.
 
==== Secondo attacco ====
Alle 12:20 apparve una nuova, grande formazione di aerei giapponesi in avvicinamento a bassa quota da est; si trattava di 26 ''Betty'' di tre squadriglie del Kokutai ''Kanoya'' guidate dal tenente di vascello Miyauchi (1ª, 2ª e 3ª squadriglia comandate rispettivamente dai tenenti Nabeta, Higashimori e Iki), armate di siluri<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 119-120.</ref>. I ''Betty'' si divisero in tre formazioni e la 1ª e la 2ª squadriglia attaccarono per prime, da due direzioni e con grande abilità, la ''Repulse'': alle 12:22 un primo siluro colpì la nave inglese proprio nel mezzo e pochi minuti più tardi anche la 3ª squadriglia (tenente Iki) si unì all'attacco. Nonostante la coraggiosa difesa (due ''Betty'' furono abbattuti), risultò impossibile fronteggiare un attacco da diverse direzioni contemporaneamente: un altro siluro colpì la nave inglese nella parte [[Poppa|poppiera]] e poco dopo altri tre devastarono lo scafo e provocarono danni irreparabili (la ''Repulse'', a differenza della gemella ''[[HMS Renown (1916)|Renown]]'' non era stata dotata durante i lavori di ammodernamento di protezioni aggiuntive contro i siluri<ref name=tarrant3>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 122.</ref>).
 
La nave si inclinò di 30°, si svilupparono incendi incontrollabili e il comandante Tennant fu costretto ad ordinare l'abbandono del grande incrociatore da battaglia ormai alla deriva, i marinai si gettarono in mare, mentre alcuni tra loro rimasero bloccati dalla rete metallica del fumaiolo secondario e morirono carbonizzati<ref name=cartier2/><ref>[[#Millot2002|Millot 2002]], pp. 80-82.</ref>. Alle 12:33 la ''Repulse'' si capovolse e scomparve sott'acqua a circa quattro miglia di distanza dalla ''Prince of Wales'', trascinando con sé 513 uomini dell'equipaggio; il capitano Tennant sopravvisse al naufragio e venne recuperato insieme ai superstiti dai cacciatorpediniere ''Electra'' e ''Vampire'', che si erano avvicinati alla nave<ref name=tarrant3/><ref>Un drammatico racconto del naufragio e del salvataggio del comandante Tennant in: [[#Bauer1971|Bauer 1971]], pp. 241-242.</ref>.
[[File:Escaping from Prince of Wales.jpg|thumb|left|L'equipaggio della ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'' abbandona la nave che sta affondando]]
 
Quasi simultaneamente all'affondamento della ''Repulse'', anche la ''Prince of Wales'' era sotto un nuovo attacco da parte di quattro ''Betty'' della 1ª squadriglia e due della 2ª squadriglia del Kokutai ''Kanoya''; gli aerosiluranti si avvicinarono da diversi angoli d'attacco e lanciarono sei siluri: tre<ref>[[#doas|Death of a battleship]], p. 33.</ref> giunsero a segno tra le 12:23 e le 12:24, colpendo, tutti dal lato di dritta, la [[prua]], il centro nave all'altezza della plancia e la poppa della corazzata (all'altezza della [[centina]] 296), la quale, già in grave difficoltà, imbarcò grandi quantità d'acqua, scese a 8 nodi di velocità e cominciò ad affondare, sommersa fino alla plancia. I fori dei siluri rispetto alla linea di galleggiamento sono più in basso a prua che a poppa a causa delle sezioni allagate dal primo siluro che avevano arretrato il baricentro della nave determinando un innalzamento della prua di circa due metri<ref>[[#doas|Death of a battleship]], p. 34.</ref>. Essendo i generatori elettrici fuori uso, le artiglierie antiaeree da 133&nbsp;mm non poterono più elevare e brandeggiare i pezzi e le pompe elettriche non poterono funzionare, impedendo di compensare lo sbandamento sempre crescente.
 
Inoltre la nave ormai non aveva timone, e poteva virare solo con la potenza dei motori<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 122-124.</ref>. Solo ora l'ammiraglio Phillips ruppe il silenzio radio, comunicando di essere sotto attacco e richiedendo l'intervento di rimorchiatori per cercare di salvare la grande corazzata; tuttavia la nave, che continuava a imbarcare acqua, era ormai condannata. Già alle 11:58 il capitano Tennant del ''Repulse'', del resto, aveva diramato un primo allarme a Singapore, richiedendo disperatamente l'intervento dei caccia della RAAF.
 
==== L'attacco finale ====
[[File:BrewsterBuffalosMkIRAAFSingaporeOctober1941.jpg|thumb|right|[[Brewster F2 Buffalo|Buffalo]] degli Squadron 21 e 453 (che avrebbero dovuto fornire la copertura aerea) della [[RAAF]] a [[Singapore]] durante una ispezione da parte del personale di terra della [[Royal Air Force|RAF]] il 12 ottobre 1941]]
 
Un ultimo attacco di bombardieri ''Nell'' della 6ª squadriglia del Kokutai ''Mihoro'' (tenente Takeda), sferrato con bombe, mise ancora a segno un colpo (nonostante la ''Prince of Wales'' rispondesse sempre al fuoco) alle ore 12:44, sul ponte tra i due fumaioli, assestando il colpo di grazia alla corazzata ammiraglia<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 124.</ref>. La ''Prince of Wales'', che aveva ormai imbarcato oltre 18.000 tonnellate di acqua, si inclinò a dritta e si capovolse; il cacciatorpediniere ''Express'' si era già avvicinato per recuperare l'equipaggio, per poco non fu rovesciato dalla deriva antirollio della corazzata<ref name=doas1>[[#doas|Death of a battleship]], p. 26.</ref>; il tempo più lungo che trascorse prima dell'affondamento della corazzata rispetto alla ''Repulse'', permise fortunatamente di salvare molti più uomini: i morti furono alla fine 327 su un equipaggio di 1.612 ufficiali e marinai<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 125-127.</ref>. La nave affondò alle ore 13:24 del 10 dicembre a 65 miglia a sud-est di Kuan-Tan, portando con sé anche il comandante Leach e l'ammiraglio Phillips.<ref name="doas1"/>
 
==== Le operazioni di soccorso ====
I tre cacciatorpediniere di scorta (il ''Tenedos'' era stato già rimandato a Singapore) iniziarono le operazioni di soccorso dei naufraghi; ''Electra'' e ''Vampire'' si dedicarono ai superstiti della ''Repulse'', mentre lo ''Express'' si diresse verso la zona di affondamento della ''Prince of Wales'', che risulterà poi distante 9 miglia da quella della ''Repulse''<ref name=doas/>. Il bilancio finale fu di 840 morti o dispersi, di cui 513 sul ''Repulse'' e 327 nella ''Prince of Wales''. Grazie al prodigarsi dei cacciatorpediniere furono tratti comunque in salvo complessivamente 2.081 marinai e gli uomini dell'equipaggio del ''Repulse'' recuperati dall<nowiki>'</nowiki>''Electra'' affiancarono il suo equipaggio ai posti di combattimento permettendo di recuperare 571 naufraghi. Un aereo ricognitore giapponese rimase sul luogo della tragedia per controllare le ultime fasi, abbandonando velocemente l'area al comparire, pochi minuti dopo l'affondamento della ''Prince of Wales'', di otto caccia britannici F2A Buffalo arrivati (alle ore 14:00) ormai troppo tardi, dopo l'allarme lanciato dal capitano Tennant<ref>[[#Millot2002|Millot 2002]], p. 82; [[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 105-108.</ref>.
 
Il giorno dopo, un aereo dell'aviazione navale nipponica pilotato dal tenente Haruki Iki sorvolò i relitti lanciando due corone di fiori, una per gli aviatori giapponesi del Corpo Aereo Kanoya e l'altra per i marinai britannici<ref>[[#forcez|Forcez-survivors]].</ref>.
 
=== I relitti ===
[[File:HMS POW Bell.jpg|thumb|right|La campana recuperata nel 2002 dalla ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'']]
 
I relitti delle due navi sono stati dapprima oggetto di operazioni di ricerca e successivamente di investigazione da parte di una commissione navale inglese<ref name=doas/>. La ''Prince of Wales'' giace a una profondità media di 68 m nel Mar Cinese meridionale, quasi completamente capovolta con una inclinazione di 15-20 gradi, con la sovrastruttura sprofondata nella sabbia del fondo. I giapponesi avevano intenzione di ispezionare il relitto, localizzato nei primi del 1942, per avere accesso a quelle che all'epoca erano le più avanzate tecnologie radar, ma a causa dei loro limiti operativi vi rinunciarono<ref name=doas1/>. La torretta A (nelle navi inglesi le torrette erano contraddistinte con lettere da A a prua estrema a Y a poppa estrema) con 3 dei suoi 4 cannoni da 14"<ref>la batteria principale delle due navi non venne impiegata nel combattimento.</ref> è visibile insieme a parte del suo [[stereotelemetro]] e la parte di prua che la precede si eleva dal fondo del mare di un paio di metri<ref name=doas2>[[#doas|Death of a battleship]], p. 29.</ref>.
 
Un pezzo della gru per aerei / imbarcazioni di sinistra giace a pochi metri dalla nave, essendo stato strappato dalla vicina esplosione di una bomba da 500&nbsp;kg<ref name=doas2/>. Altri relitti tra i quali quelli di alcune ''[[zattera|zattere]] Carley'' sono sparsi entro qualche decina di metri dal relitto. Una delle torrette di sinistra da 5,25" (presumibilmente la P3) con il suo anello di rotazione e la camera operativa aperta si trova capovolta nella sabbia tra la gru ed il relitto, probabilmente scivolata via dalla sua sede durante il capovolgimento della nave<ref>[[#doas|Death of a battleship]], p. 30 - Le torrette e le torri corazzate delle navi da guerra non sono imbullonate allo scafo, ma ruotano tramite cuscinetti a sfere sugli anelli, e sono tenute in posizione dal loro stesso peso dopo essere state calate attraverso apposite gru negli alloggiamenti a loro destinati.</ref>.
 
Attualmente, agli assi delle eliche delle navi sono state fissate delle boe, ai cui cavi è attaccata la bandiera da guerra della Royal Navy, che viene periodicamente cambiata da sommozzatori della marina; i relitti, che giacciono entrambi quasi capovolti, sono considerati proprietà della Corona oltre che cimitero di guerra<ref>[[#doas|Death of a battleship]], p. 27.</ref>. Nel 2002 la campana della ''Prince of Wales'' venne recuperata da una squadra mista (civile e militare) inglese ed è attualmente esposta al Merseyside Maritime Museum in [[Liverpool]].
 
== Bilancio e conseguenze ==
{{quote|Ora la ''[[Caccia alla Bismarck|Bismarck]]'' è vendicata… Porga i miei saluti al Grande Ammiraglio [[Erich Raeder|Raeder]].| Il ministro della Marina Imperiale, ammiraglio [[Osami Nagano]] all'addetto navale tedesco a Tokyo, vice ammiraglio Paul Wenneker, dopo aver illustrato i dettagli dell'affondamento delle due navi da battaglia inglesi.<ref>[[#AA.VV.1991|AA.VV. 1991]], p. 186.</ref>}}
 
Secondo le fonti giapponesi, i bombardieri e gli aerosiluranti ''Betty'' e ''Nell'' lanciarono in totale 49 siluri, ottenendo 26 centri sulle navi da battaglia e su un cacciatorpediniere; 16 bombe da 550 libbre, con un solo centro; e 41 bombe da 1.100 libbre, con due centri sul bersaglio<ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 109-110.</ref>. Dai dati inglesi risulterebbe invece che furono sei (quattro secondo recenti investigazioni<ref name=doas/>) i siluri che colpirono la ''Prince of Wales'', cinque la ''Repulse'' e due bombe a segno (una ciascuna sulle due navi da battaglia)<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 129-132.</ref>. Le perdite giapponesi furono solo di tre aerei abbattuti (due ''Betty'' e un ''Nell'') e numerosi altri rientrati alle basi in Indocina danneggiati.
[[File:Blackie and Churchill.jpg|thumb|right|[[Winston Churchill]] a bordo della ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'' nell'agosto [[1941]], durante la conferenza dell'Atlantico con il [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidente statunitense]] [[Franklin Delano Roosevelt|F. D. Roosevelt]] ]]
 
La ''Prince of Wales'' e la ''Repulse'' furono le prime navi da battaglia affondate in combattimento in alto mare esclusivamente da attacchi aerei (i precedenti di [[Notte di Taranto|Taranto]] e [[Attacco a Pearl Harbor|Pearl Harbor]] essendosi verificati all'interno delle acque ristrette di porti militari). Il contraccolpo morale della catastrofe (senza precedenti per la Royal Navy) fu, effettivamente, enorme: Churchill ammise la sconfitta in un drammatico e realistico discorso alla [[Camera dei comuni (Regno Unito)|Camera dei Comuni]]; mentre nelle sue memorie descrive efficacemente lo stupore, lo sconforto e anche la preoccupazione, causatagli dall'inattesa notizia, comunicatagli telefonicamente dal Primo Lord del Mare, Dudley Pound, in persona<ref>[[#Churchill1960|Churchill 1960]], pp. 773-777.</ref>.
 
Dal punto di vista della situazione strategica in Estremo Oriente, l'affondamento delle navi alleate più potenti presenti nel teatro bellico (dopo la neutralizzazione della Flotta del Pacifico americana a Pearl Harbor) sanzionò definitivamente la schiacciante (ma momentanea) superiorità aeronavale giapponese, favorendo in modo decisivo le rapide conquiste dell'Esercito dell'Imperatore, durante la prima metà del [[1942]]<ref>[[#Bauer1971|Bauer 1971]], p. 242.</ref>.
 
Sulle cause e le responsabilità è infuriata per anni una grande polemica, centrata principalmente sulle eventuali colpe dei due massimi indiziati della tragedia: l'ammiraglio Phillips e, naturalmente, Churchill. In sintesi, la critica storica, al momento, sembra ritenere che:
* Le capacità operative, tecniche, morali e anche fisiche (si parlava all'epoca di grave [[miopia]] dei piloti e marinai giapponesi che avrebbe seriamente handicappato le loro capacità militari<ref>[[#Thompson2005|Thompson 2005]], p. 43.</ref>) dei soldati del Sol Levante erano gravemente sottovalutate da inglesi, statunitensi e australiani, sia a livello di dirigenza sia a livello popolare<ref>[[#Thompson2005|Thompson 2005]], pp. 43-48; [[#Bauer1971|Bauer 1971]], pp. 211-212.</ref>.
* Basandosi su questa presunta netta inferiorità giapponese, l'operazione della Forza Z non sembrava più pericolosa di tante altre missioni svolte con successo anche in inferiorità di mezzi aerei e navali nel Mediterraneo contro le forze italiane.
* L'intervento dei caccia F2A Buffalo, scarsi numericamente e non molto efficienti, non avrebbe cambiato l'esito della battaglia, anche se avrebbe forse causato maggiori perdite ai bombardieri giapponesi.
* L'ammiraglio Phillips agì con lodevole spirito offensivo, ma non prese le decisioni richieste dalla situazione (sempre per sottovalutazione del nemico) e ritardò troppo il ritorno a Singapore<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 129.</ref>.
* Effettivamente, la squadra navale inglese causò preoccupazione e problemi alle forze aeronavali giapponesi che, tuttavia, opportunamente non rischiarono uno scontro tra navi di linea e puntarono tutte le carte sull'aviazione della Marina.
* I piloti giapponesi, che disponevano di mezzi moderni, mostrarono grande abilità tecnico-operativa, coraggio e combattività, dimostrando la loro netta superiorità sulle forze avversarie; deve essere rilevato che i piloti giapponesi, pur veterani della guerra aerea in [[Cina]] e ben addestrati, non avevano, tuttavia, esperienza reale di attacco antinave contro navi da battaglia potentemente armate<ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 94-96.</ref>.
* Lo scontro dimostrò in modo inequivocabile che, contro forze aeree moderne e addestrate, le navi di linea non potevano operare offensivamente senza disporre di un'adeguata copertura aerea (preferibilmente fornita da portaerei operanti accanto alle corazzate)<ref>[[#Millot2002|Millot 2002]], p. 83.</ref>.
* Winston Churchill mancò di apprezzare realisticamente la situazione e quindi fece un grave errore inviando allo sbaraglio a Singapore le due prestigiose navi britanniche, contando soprattutto su un impossibile effetto deterrente nei confronti della molto più numerosa e potente marina giapponese<ref>Oltre a ciò, a Churchill in particolare viene data la colpa di non aver rinforzato adeguatamente, come chiedevano i consiglieri militari, Singapore nel tardo 1941. Vedere [[#forcez|Forcez-survivors]].</ref>. Si deve rilevare, tuttavia, che la situazione britannica alla fine del 1941, non permetteva di fare molto di meglio e che la priorità accordata dal Primo Ministro al rafforzamento del [[Battaglia dell'Atlantico (1939-1945)|fronte Atlantico]] e dello scacchiere del [[Medio Oriente]], a scapito dell'[[Estremo Oriente]], era in prospettiva corretta<ref name=bauer2/><ref>[[#Churchill1960|Churchill 1960]], pp. 685-787.</ref>.
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
=== Libri ===
* <cite id=AA.VV.1991> </cite> {{cita libro|cognome=AA.VV. |nome= |titolo=Germany and the second world war; volume 6: The global war, part II: The war in the Pacific |data= |anno=1991 |editore=Oxford press |città= |lingua=inglese |isbn=no}}
* <cite id=Bauer1971> </cite>{{cita libro|cognome=Bauer |nome=Eddy |titolo=Storia controversa della seconda guerra mondiale, volume 3 |data= |anno=1971 |editore= DeAgostini|città= Novara |isbn=no }}
* {{cita libro|cognome=Burton |nome=John |titolo=Fortnight of Infamy: The Collapse of Allied Airpower West of Pearl Harbor |data= |anno=2006 |editore=US Naval Institute Press |città=Annapolis |lingua=inglese |isbn=1-59114-096-X }}
* <cite id=Cartier1993> </cite> {{cita libro|cognome=Cartier |nome=Raymond |titolo=La seconda guerra mondiale |annooriginale=1968 |data= |anno= 1993 |editore=Mondadori |città=Milano |isbn=no }}
* <cite id=Churchill1960> </cite> {{cita libro|cognome= Churchill|nome=Winston |wkautore=Winston Churchill |titolo= La seconda guerra mondiale: La grande alleanza |edizione= 6ª edizione |anno= 1960|editore= Arnoldo Mondadori |città= Milano |isbn= no}}
* {{cita libro|cognome=Gill |nome=G. Hermon |titolo=Volume I – Royal Australian Navy, 1939–1942 |url=http://www.awm.gov.au/histories/chapter.asp?volume=24 |data= |anno=1957 |editore=Australian War Memorial |città=Canberra |lingua=inglese |capitolo=ABDA and ANZAC }}
* {{cita libro|cognome=Gill |nome=G. Hermon |titolo= Volume I – Royal Australian Navy, 1939–1942|url=http://www.awm.gov.au/histories/chapter.asp?volume=24 |data= |anno=1957 |editore=Australian War Memorial |città=Canberra |lingua=inglese |capitolo=Defeat in ABDA }}
* {{cita libro|cognome=Greene |nome=Jack |titolo=War at Sea, Pearl Harbor to Midway |data= |anno=1988 |editore=Combined Books |città= |lingua=inglese |isbn=0-8317-1257-0 |capitolo=The Malayan Campaign }}
* <cite id=Kennedy2005> </cite> {{cita libro|cognome= Kennedy|nome=Greg|titolo= British naval strategy east of Suez, 1900-2000: influences and actions |anno= 2005|editore= Frank Cass |città= New York|isbn= 0-7146-5539-2}}
* {{cita libro|cognome=Matthews |nome=Alan |titolo=Sailors' Tales: Life Onboard HMS Repulse During World War Two |data= |anno= |editore= |città= |lingua=inglese |isbn=0-9531217-0-4}}
* {{cita libro|cognome=M. Martin e M. Patrick |nome= |titolo=Battleship: The Sinking of the Prince of Wales and the Repulse |data= |anno=1979 |editore=Charles Scribner's Sons |città=New York |lingua=inglese |isbn=no }}
* <cite id=Millot2002> </cite> {{cita libro|cognome=Millot |nome=Bernard |titolo=La guerra del Pacifico |annooriginale=1968 |data= |anno= 2002 |editore=Bur |città=Milano |isbn=88-17-12881-3 }}
* {{cita libro|cognome=Morison |nome=Samuel E. |titolo=History of United States Naval Operations in World War II, volume 3 |data= |anno=1998 |editore=University of Illinois Press |città=Champaign |lingua=inglese |isbn=978-0-252-07038-9 }}
 
* <cite id=Nebeker2009> </cite> {{cita libro|cognome= Nebeker |nome= Frederik |titolo=Dawn of the electric age : electrical technologies in the shaping of the modern world, 1914-1945 |data= |anno=2009 |editore=Wiley-Blackwell |città=New York|lingua=inglese |isbn=978-0-470-26065-4 }}
 
* <cite id=OkumiyaMasatakeetal2002> </cite> {{cita libro|cognome=Okumiya, Masatake et al. |nome= |titolo=Zero |annooriginale=1956 |data= |anno= 2002 |editore=Ibooks inc. |città=New York |lingua=inglese |isbn=0-7434-4491-4 }}
* <cite id=Tarrant1991> </cite> {{cita libro|cognome=Tarrant |nome=V. E. |titolo=King George V class Battleships |data= |anno=1991 |editore=Arms and Armour Press |città=Londra |lingua=inglese |isbn=1-85409-524-2 }}
* <cite id=Thompson2005> </cite> {{cita libro|cognome=Thompson |nome=Peter |titolo=The battle for Singapore |data= |anno=2005 |editore=Portrait |città=Londra |lingua=inglese |isbn=0-7499-5068-4 }}
 
=== Siti web ===
* <cite id=doas> </cite> {{en}} [http://www.rina.org.uk/c2/uploads/death%20of%20a%20battleship.pdf ''Death of a battleship'': Nuova analisi della perdita della ''Prince of Wales'', di Garzke, Dulin e Denlay]
* <cite id=forcez> </cite> {{en}} [http://www.forcez-survivors.org.uk ''Force Z Survivors'': Il sito dei superstiti della Forza Z]
 
== Voci correlate ==
* [[Seconda guerra mondiale]]
* [[Guerra del Pacifico (seconda guerra mondiale)]]
* [[Attacco a Pearl Harbor]]
* [[Battaglia di Singapore]]
* [[Marina imperiale giapponese]]
* [[Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu]]
* [[Royal Navy]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:HMS Prince of Wales (1941)}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [http://www.navweaps.com/index_oob/OOB_WWII_Pacific/OOB_WWII_Force-Z.htm Ordine di battaglia della Forza Z]
* {{en}} [http://www.forcez-survivors.org.uk/ Associazione dei superstiti della Forza Z]
* {{en}} [http://www.microworks.net/pacific/personal/pow_repulse.htm Alcune testimoniante dell'equipaggio delle navi inglesi]
* {{en}} [http://www.fepow-community.org.uk/Research/London_Gazette_1948/Force_Z/ Resoconto ufficiale della London Gazette]
* {{en}} [http://www.explorers.org/expeditions/reports/Flag_Reports_PDF/Flag%20118%20-%20Kevin%20Denlay%20-%20Update.pdf Testimonianza di un sopravvissuto compilata dopo la spedizione "Job 74", maggio 2007]
* {{en}} [http://www.pacificwrecks.com/ships/hms/prince_of_wales/pow-hull-damage.pdf Danno alla carena della ''Prince of Wales'']
* {{en}} [http://www.pacificwrecks.com/ships/hms/prince_of_wales/pow-stern-damage.pdf Danno alla poppa della ''Prince of Wales'' (Formato PDF)]
* {{en}} [http://www.rina.org.uk/c2/uploads/death%20of%20a%20battleship.pdf Nuova analisi della perdita della ''Prince of Wales'', di Garzke, Dulin e Denlay]
 
{{Portale|Guerra|marina|Seconda guerra mondiale|Storia}}
{{vetrina|11|giugno|2010|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Affondamento_della_Prince_of_Wales_e_della_Repulse|guerra}}
 
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