Elvis Presley e Contea di Pierce (Nebraska): differenze tra le pagine

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{{S|contee del Nebraska}}
{{Citazione|Da piccolo, ero un sognatore. Leggevo i fumetti e diventavo l'eroe della storia. Guardavo un film, e diventavo l'eroe del film. Ogni sogno che ho fatto si è avverato un centinaio di volte.<ref>Clayton, Marie. ''Elvis the illustrated biography'', Trans Atlantic Press, pag. 207, ISBN 978-1-907176-07-4</ref>|Elvis Presley}}
{{Divisione amministrativa
{{Artista musicale
|nomeNome = ElvisContea Presleydi Pierce
|Nome ufficiale =
|nazione = Stati Uniti d'America
|Panorama =
|genere = Rock and roll
|Didascalia =
|nota genere = <ref name="allmusic.com">[http://www.allmusic.com/artist/p5175 allmusic.com - Elvis Presley]</ref>
|Bandiera =
|genere2 = Rockabilly
|Stemma =
|nota genere2 = <ref name="allmusic.com" /><ref name="digitaldreamdoor.com">[http://www.digitaldreamdoor.com/pages/best_songs-rbilly.html digitaldreamdoor.com - 100 Greates Rockabilly Songs]</ref>
|genere3Stato = Pop rockUSA
|Grado amministrativo = 2
|nota genere3 = <ref name="allmusic.com" />
|genere4Tipo = Rock
|Divisione amm grado 1 = Nebraska
|nota genere4 = <ref name="allmusic.com"/><ref name="digitaldreamdoor.com"/><ref>[http://www.elvis.it/ Elvis re del Rock]</ref>
|Capoluogo = [[Pierce (Nebraska)|Pierce]]
|genere5 = Country pop
|Amministratore locale =
|nota genere5 = <ref name="allmusic.com" />
|Partito =
|anno inizio attività = 1953
|Data elezione =
|anno fine attività = 1977
|Lingue =
|note periodo attività =
|Data istituzione = 1856
|tipo artista = cantante
|Altitudine =
|immagine = Elvis Presley 1970.jpg
|Abitanti = 7857
|didascalia = Elvis Presley in un'immagine dei primi [[anni 1970|anni settanta]].
|Note abitanti =
|url = [http://www.elvis.com elvis.com]
|Aggiornamento abitanti = 2000
|logo=Logo Elvis.png
|Sottodivisioni =
|numero totale album pubblicati = 61<ref>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll, Sony Music, 2009, pag. </ref><ref name=autogenerato15>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 188, 189</ref><ref name=autogenerato9>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 50 </ref><ref name=autogenerato25>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 58, 59</ref><ref name=autogenerato8>La nascita del Rock'n'Roll, pag. 58 Ernesto Assante, Enzo Capua, 1981 </ref>
|Divisioni confinanti =
|numero album studio =
|Prefisso =
|numero album live =
|numeroFuso raccolteorario = -6
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Immagine localizzazione =
|Mappa = Map of Nebraska highlighting Pierce County.svg
|Didascalia mappa =
|Sito =
}}
La '''contea di Pierce''' (in [[lingua inglese|inglese]] '''Pierce County''') è una contea dello Stato del [[Nebraska]], negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. La popolazione al censimento del [[2000]] era di 7.857 abitanti. Il capoluogo di contea è [[Pierce (Nebraska)|Pierce]].
{{Bio
|Nome = Elvis Aaron<ref>Sul suo certificato originale di nascita si legge Elvis '''Aaron''' Presley (così come lo scrisse il medico). Esiste anche un certificato di nascita, non ufficiale, conservato come una sorta di ''souvenir'', nel quale si legge Elvis '''Aron''' Presley. Elvis, quando firmava qualcosa inserendo anche il secondo nome, scriveva '''Aron'''. C'è scritto '''Aron''' sul suo certificato di nozze, così come pure sulla borsa che usò sotto le armi.</ref>
|Cognome = Presley
|Sesso = M
|LuogoNascita = Tupelo
|LuogoNascitaLink = Tupelo (Mississippi)
|GiornoMeseNascita = 8 gennaio
|AnnoNascita = 1935
|LuogoMorte = Memphis
|GiornoMeseMorte = 16 agosto
|AnnoMorte = 1977
|Attività = cantautore
|Attività2 = chitarrista
|Attività3 = attore
|Nazionalità = statunitense
}}
{| class="wikitable" style="float:righttext-align:center;"
| !style="background: {{{Citazione necessariaondo|#999}}}; color: {{{carattere|#fff}}}; font-size:125%" colspan="5"| &nbsp;Elvis Presley, queste le cifre:&nbsp;<br />in vent'anni 68 volte tra le<br />''Top 20'' di ''[[Billboard]]''<ref>(ISBN 0-89820-076-8)</ref>
|-
! Anno
! Hit tra le ''Top 20''
|-
| [[1956]] || 9
|-
| [[1957]] || 9
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| [[1958]] || 5
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| [[1959]] || 4
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| [[1960]] || 5
|-
| [[1961]] || 6
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| [[1963]] || 3
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| [[1965]] || 4
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| [[1968]] || 1
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| [[1969]] || 3
|-
| [[1970]] || 3
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| [[1972]] || 2
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| [[1973]] || 2
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| [[1974]] || 1
|-
| [[1975]] || 1
|-
| [[1977]] || 1
|}
È stato uno dei più celebri cantanti di tutti i tempi, fonte di ispirazione per molti musicisti e interpreti di [[rock and roll]] e [[rockabilly]],<ref>[http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761574978/Presley_Elvis.html]</ref> tanto da meritarsi l'appellativo de ''Il Re del Rock and Roll'' o più semplicemente ''The King'' (''Il Re'' in [[lingua italiana]]).<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=3764512 Lastampa.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
La sua particolare presenza scenica ha esercitato una notevole influenza sulla [[cultura degli Stati Uniti d'America|cultura statunitense]] e mondiale. I suoi atteggiamenti, i manierismi e i suoi caratteristici movimenti di [[Bacino (anatomia)|bacino]], nei quali si produceva sui palcoscenici durante lo svolgimento delle sue esibizioni, all'epoca gli procurarono l'altro particolare appellativo, ossia "Elvis The Pelvis" (Elvis il bacino), anche se egli stesso non amava questo soprannome, cosa che ammise più volte durante le interviste che egli concesse nel corso dei primi anni della sua carriera.
 
Musicalmente, l'attività che ha svolto nel corso di in un arco temporale comprendente più di un ventennio, è stata poliedrica e multiforme. La sua [[produzione]] discografica, la sua attività [[concerto (evento musicale)|concertistica]], e i suoi interessi hanno spaziato da quel particolare genere musicale definito [[Rock and roll]], ossia la forma di espressione musicale della quale, complice il periodo storico durante il quale egli iniziò la sua attività canora, è solitamente considerato uno dei principali [[artefice|artefici]] e l'[[idolo]] indiscusso, ai generi [[rhythm and blues]], [[Country]], [[Country and Western]], [[Gospel]], [[Spirituals]], [[Tradizionale|Traditional]], [[melodia|melodico]], e [[Musica leggera|Pop]], quest'ultimo inteso nel senso più ampio del termine.<ref name=autogenerato19>Albert Goldman, Elvis, 1981</ref>
 
In [[Italia]] fu fonte di ispirazione per [[cantante|cantanti]] quali [[Adriano Celentano]], [[Bobby Solo]], e [[Little Tony]], in [[Francia]] per [[Johnny Hallyday]], e in [[Inghilterra]] per [[Billy Fury]].
 
La sua figura, nell'universo dell'[[immaginario collettivo]], ha oltrepassato nettamente il confine che divide un [[fenomeno]] di natura prettamente musicale da un fenomeno tipico della [[cultura pop]], diventandone una vera e propria [[icona (società)|icona]].
 
Il suo decesso avvenne in circostanze mai completamente chiarite il giorno 16 del mese di agosto dell'anno [[1977]], e a partire da quella data si è ulteriormente intensificato un fenomeno già largamente in auge quando egli era ancora in vita, poiché il cantante è diventato un vero e proprio oggetto di [[culto]] e di [[venerazione]] per molti dei suoi [[fan]] più devoti.
 
Eccetto sei concerti svoltisi in [[Canada]] verso la fine degli [[anni 50]], il cantante non si esibì mai al di fuori dei confini degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]],<ref>[http://www.musicaanni60.com/index.php?news=206 Seconda parte Biografia di Elvis Presley<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e nel corso della sua carriera egli ha visto le sue canzoni approdare più volte nella [[Top Chart]] della rivista ''[[Billboard]]'', punto di riferimento per le vendite nel mercato discografico statunitense.<ref>[http://www.billboard.com/bbcom/bio/index.jsp?pid=5444 Elvis Presley Music News & Info | Billboard.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Sul mercato britannico, il cantante di [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]] piazzò ben ventuno singoli in vetta alle classifiche di vendita, a volte con permanenze di ottanta settimane al primo posto. I suoi dischi a 45 giri rimasero in classifica per 1.277 settimane, mentre i [[long playing]] contenenti i brani da lui incisi stazionarono ininterrottamente nella ''Top 10'' dal novembre dell'anno [[1958]] al luglio dell'anno [[1964]].
 
In 24 anni di carriera il cantante ha pubblicato 61 album, vendendo oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo,<ref name="Person of the Week: Elvis Presley">{{Cita web |url=http://www.time.com/time/nation/article/0,8599,337778,00.html |titolo=
Person of the Week: Elvis Presley |editore=[[TIME]]|data=15 agosto 2002}}</ref><ref name=autogenerato3>{{Cita web |url=http://www.rollingstone.com/artists/elvispresley/biography |titolo=Biography: Elvis Presley |editore=[[Rolling Stone]]}}</ref><ref name=autogenerato1>{{Cita web |url=http://www.america.gov/st/washfile-english/2006/August/20060816170536BCreklaW0.6157648.html |titolo=Pop Icon Elvis Presley Remembered on Anniversary of Death|editore=America.gov|data=16 agosto 2006}}</ref> e conquistando in tal modo il record di dischi venduti da un solo [[cantante]], record peraltro condiviso con [[The Beatles]] e [[Michael Jackson]].<ref>[http://thatgrapejuice.net/2012/01/michael-jackson-sells-1-billion-copies-worldwide/ Confirmed: Michael Jackson Sells Over 1 Billion Records Worldwide | ..::That Grape Juice // ThatGrapeJuice.net::.. || Thirsty?<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Prologo ==
{{Citazione|''Prima di Elvis il mondo era in bianco e nero. Poi è arrivato... ed ecco un grandioso technicolor.''|Keith Richards}}
 
{{Citazione|''Se trovassi un bianco che canta con l'anima di un nero diventerei miliardario''|[[Sam Phillips]] pochi mesi prima di scoprire il re del [[rock and roll]].}}
 
{{Citazione|''È stato colui che ha operato il miracolo della fusione tra il [[Rhythm and blues]] e il [[Country and Western]], eppure è sempre rimasto il più bianco dei Rock and Roll man. La sua non è stata solo una carriera di musicista, ma un pezzo di storia americana e un fenomeno di costume. In lui si possono leggere i riflessi di due generazioni che si sono succedute, le contraddizioni del Music Businness, l'itinerario classico della Rock star, i meccanismi dei fans e le strumentalizzazioni che possono condizionare una carriera e l'immagine.''|Peppe Videtti, critico musicale, a proposito di Elvis, nel [[1981]].}}
 
{{Citazione|''La morte di Elvis Presley priva il nostro Paese di una parte di sé stesso. Egli era unico ed irripetibile. Più di venti anni fa, irruppe sulle scene in un modo che è stato senza precedenti e che forse non sarà mai eguagliato. La sua musica e la sua personalità, fondendo il country bianco e il nero rhythm and blues, hanno cambiato permanentemente la faccia della cultura popolare Americana. Il suo seguito è stato immenso. Ed egli è stato un simbolo, per le persone nel mondo, della vitalità, dell'intraprendenza e del buon umore di questo Paese.''|[[Jimmy Carter]], [[presidente degli Stati Uniti d'America]], a proposito di Elvis, nel [[1977]].}}
 
==== Le opinioni espresse sulla figura dell'artista ====
Sulla sua figura di [[artista]], nel corso degli anni, sia quando egli era in vita, sia successivamente al suo decesso, sono stati espressi una moltitudine di giudizi, spesso totalmente discordanti e in completa antitesi tra di loro, poiché essi hanno sempre spaziato (e spaziano tuttora) dalla più esagerata e totale divinizzazione del personaggio, alla sua più completa e integrale denigrazione.
 
Solitamente, dai suoi [[fans]] più devoti e da alcuni critici del settore, il cantante è da sempre considerato un vero e proprio genio dell'arte musicale, la cui [[carriera]] artistica, sin dal suo avvio, è stata scandita da un susseguirsi continuo ed esaltante di episodi dai risvolti di natura [[Poema epico|epica]] e [[leggenda|leggendaria]].
 
Secondo l'opinione espressa da costoro il cantante fu capace di suscitare sempre e comunque, di fronte a qualsiasi tipo di [[platea]], consensi totali e manifestazioni di [[adorazione]], in quanto possessore di una forma di talento unico e inimitabile, dalle caratteristiche [[taumaturgia|taumaturgiche]] e [[soprannaturale|soprannaturali]].<ref name=autogenerato19 />
 
Viceversa, da altri critici e dai suoi detrattori la sua figura è stata da sempre considerata al massimo assimilabile a quella di un tipico esempio di sottoprodotto della [[cultura di massa|cultura pop]] americana, che sfruttando l'enorme apparato [[pubblicità|pubblicitario]] che gravitava attorno al personaggio, ne ha travisato smodatamente in eccesso il reale valore delle qualità artistiche, favorendo il nascere e il successivo svilupparsi di una vera e propria forma di [[culto della personalità]].
 
Secondo l'opinione espressa da costoro questo stato di cose ha ulteriormente e artificiosamente esaltato il valore dei suoi meriti reali ed effettivi, in realtà assai modesti e di scarsa entità, presso l'[[immaginario collettivo]], consentendo in tal modo all'artista di raggiungere presso lo stesso una [[reputazione (sociologia)|reputazione]] sostanzialmente immeritata, o comunque molto al di sopra di quella che avrebbe potuto raggiungere potendo contare esclusivamente sulle sue capacità [[artista|artistiche]], e senza il fondamentale apporto di tale apparato.<ref name=autogenerato19 />
 
Secondo l'opinione espressa da altri critici ancora egli è stato unicamente il complesso prodotto di una gigantesca e accorta manipolazione di natura [[mezzo di comunicazione di massa|mediatica]], attuata allo scopo di tutelare gli altrettanto giganteschi e soverchianti interessi di natura prettamente [[economia|economica]] dell'enorme apparato [[commercio|commerciale]] che era nato e che si era successivamente sviluppato attorno alla sua immagine. Ovviamente il verificarsi di questo stato di cose poco o nulla avrebbe a che fare con le sue reali qualità e capacità di artista, comunque esistenti e apprezzabili.<ref name=autogenerato19 />
 
Sostanzialmente dai suoi estimatori, solitamente i suoi [[fan]] più devoti e irriducibili, il cantante è stato sempre considerato una sorta di vero e proprio genio della [[musica]], il depositario di una qualche forma di talento [[divino]], dunque una specie di [[semidio]], nato per essere perennemente osannato e [[idolatria|idolatrato]] da folle totalmente rapite e soggiogate dal suo [[carisma (psicologia)|carisma]], sin dagli albori della sua carriera, e per tutto il corso dello svolgimento della stessa.
 
Dai suoi detrattori invece, egli è stato sempre considerato una sorta di [[mistificazione]], un fenomeno insulso e superficiale, gonfiato artificiosamente e a dismisura dai [[mezzo di comunicazione di massa|mezzi di comunicazione di massa]], a partire dal momento in cui egli si affacciò sulle scene e per tutto il successivo corso dello svolgimento della sua carriera artistica.
 
Verso la fine della sua vita, quando in modo visivamente molto evidente denunciò i sintomi del suo declino psicologico e del suo disfacimento fisico, i suoi denigratori cominciarono a considerarlo (e lo considerano tuttora) alla stregua di una penosa e patetica [[tradizione]] di stampo [[carnevale|carnevalesco]], adatta al massimo a soddisfare le brame di soggetti romantici e [[nostalgia|nostalgici]], nonché amanti del [[kitsch]] e del pacchiano.
 
Appare chiaro che il profilo dell'artista da essi tracciato all'epoca (e anche successivamente) certamente nulla ha a che spartire con le tipiche caratteristiche della figura di un [[semidio]], e tanto meno con quelle prerogativa di un carismatico genio musicale.<ref name=autogenerato19 />
 
=== I fenomeni legati alla figura dell'artista ===
==== Il merchandising e i fansite legati all'immagine dell'artista ====
Dopo l'avvento di [[internet]], sono nati e si sono sviluppati un considerevole numero di siti, che narrano di tutto quanto concerne la figura del cantante, e che contribuiscono alla divulgazione di materiale del più svariato e diversificato genere, comunque legato alla sua figura di artista.
 
Concomitante e parallelo alla distribuzione di materiale ufficiale prodotto durante il corso della sua carriera, è florido sia il mercato dei [[gadget]] attinenti alla sua immagine, sia quello delle [[reliquia|reliquie]], quali foto del cantante, registrazioni di brani musicali inediti, versioni alternative o scartate all'epoca di brani che concorrono a comporre l'elenco della sua discografia, foto scattate e filmati amatoriali realizzati durante il corso della sua vita privata o durante i concerti, e ancora [[bootleg]] di varia tipologia.
 
Un altro fenomeno che si accentuò successivamente al decesso del cantante, e che era già largamente in auge quand'egli era ancora in vita, è quello della nascita di vari [[fan club]], sparsi in ogni parte del mondo, che si occupavano di diffondere il [[merchandising]] legato all'immagine del loro [[idolo]]. Tale fenomeno cominciò a evidenziarsi a partire dalla seconda metà degli [[anni 1950|anni cinquanta]], perdurò per tutto lo svolgersi della sua carriera, e non si è affievolito nemmeno dopo il suo decesso, permanendo tuttora attivo.
 
==== Gli imitatori dell'artista ====
[[File:Elvis impersonators record.jpg|thumb|300px|Un gruppo di imitatori di Elvis]]
[[File:Tupelo Elvis Fest 2011 001.jpg|thumb|Una locandina attinente al "[[Tupelo Elvis Festival]]" del [[2011]], una manifestazione commemorativa che si svolge annualmente nell'omonima città.]]
Merita menzione anche il singolare fenomeno attinente alla moltitudine degli "Elvis Impersonator" (imitatori di Elvis), ossia individui che sfruttando sia la loro somiglianza fisica, sia la loro affinità vocale con il cantante, si sono proposti nel corso degli anni come suoi [[imitatore|imitatori]].
 
Anche questo fenomeno è legato a quella particolare aura di [[mistica|misticismo]] e di [[venerazione]] con cui i suoi [[fan]] circondarono sempre il loro idolo, e della quale il cantante inevitabilmente subì le influenze durante tutto il corso dello svolgimento della sua carriera.
 
Talvolta capita di assistere a performance caratterizzate da un livello artistico buono o ottimo, mentre invece in altri casi la situazione cambia radicalmente, e gli esiti delle esibizioni di questi individui, a causa della loro pochezza, danno luogo a risultati ridicoli e grotteschi.
 
Tra i migliori "Elvis impersonator" di tutti i tempi, si può menzionare [[Johnny Lee Harra]], nato l'11 giugno dell'anno [[1946]], e deceduto il 30 marzo dell'anno [[2011]], un imitatore che grazie all'impressionante somiglianza fisica e vocale con il suo idolo, e alla validità artistica delle esibizioni nelle quali si produceva, raggiunse una certa notorietà, anche a livello internazionale.
 
Da tempo vengono poi organizzati nei più disparati luoghi del mondo svariati raduni di natura [[celebrazione|celebrativa]] e [[commemorazione|commemorativa]], ove, ovviamente durante lo svolgimento degli stessi, gli imitatori del cantante si esibiscono, accompagnati da orchestre che nella loro struttura e composizione si rifanno in modo palese a quelle che collaborarono realmente con il cantante durante lo svolgimento della sua carriera artistica.
 
==== Il mercato dell'oggettistica legato alla figura dell'artista ====
Non trascurabile infine anche il fenomeno attinente al singolare settore inerente ai più diversificati, nonché multiformi [[gadget]], prodotti da ditte di dimensione solitamente artigianale, e indissolubilmente legati alla figura del cantante.
 
Tale fenomeno, che all'epoca in primo luogo fu promosso e incentivato da quello che fu sempre considerato il suo [[manager]] "storico", il [[colonnello Tom Parker]], a partire dal momento in cui egli cominciò a curare gli interessi del suo assistito, (e più in generale quando la fama del cantante oltrepassò il ristretto ambito locale presso il quale era rimasta confinata sino ad allora), col passare del tempo ha assunto i connotati di una vera e propria industria, molto attiva e prospera ancor oggi.
 
Tuttora a [[Memphis]], città indissolubilmente legata alla [[leggenda]] che un enorme apparato mediatico ha nel corso del tempo creato attorno alla figura del cantante, prosperano una miriade di attività commerciali, presso le quali chiunque i può acquistare i più strani, svariati e talvolta inverosimili [[gadget]], ovviamente tutti caratterizzati dall'avere una qualche attinenza con l' immagine dell' artista.
[[File:Big G4003 - Elvis Presley (BLUE).jpg|thumb|300px|Singolari [[Gadget]] posti in commercio, e ispirati alla figura di Elvis]]
[[File:DBP 1988 1361 Jugend Elvis Presley.jpg|thumb|Un francobollo commemorativo emesso dalle poste tedesche nel [[1988]]]]
[[File:Marshall Islands - 10 dollars - 1995 (Elvis Presley) a.jpg|thumb|Una moneta commemorativa da dieci dollari, coniata nel [[1995]], alle [[Isole Marshall]] ]]
 
==== Il collezionismo legato alla figura dell'artista ====
Sia quando egli era ancora in vita, sia posteriormente al suo decesso, nonché in tempi più recenti, il gigantesco apparato propagandistico e commerciale ha sempre gravitato, e gravita tuttora attorno al personaggio, ha in ogni modo favorito l’immissione sul mercato di un quantitativo incredibile di [[memorabilia]] attinente allo stesso, e ciò ha inevitabilmente fomentato, in particolare presso la cerchia composta dai suoi fan più devoti, il nascere ed il successivo consolidarsi di vere e proprie [[mania|manie]] di natura prettamente [[collezione|collezionistica]].
 
Prerogativa dei fans più accaniti del cantante è sempre stata quella di impossessarsi, acquistandolo, di qualsiasi oggetto che fosse contraddistinto dall'avere una qualche attinenza con l'immagine del loro [[idolo]].
 
Si può iniziare la stesura di un elenco partendo ovviamente dai dischi contenenti le incisioni delle canzoni da lui interpretate e successivamente incise, e tra di essi si possono menzionare sia quelli "ufficiali", cioè quelli che concorrono a comporre l'elenco della sua [[discografia]] originale, sia i [[bootleg]], cioè quelli che concorrono a comporre l'elenco della sua discografia "pirata", nonché quelli definiti [[picture disc]], ossia dei dischi costituiti da due semigusci di vinile trasparente, che racchiudono incollato tra loro un foglio di carta sul quale è effigiata l'immagine del cantante.
 
Si può proseguire la stesura dell'elenco menzionando i [[libro|libri]], tra i quali si possono ricordare sia quelli che contengono le [[biografia|biografie]] "ufficiali" e non, sia quelli che contengono le raccolte di sue [[fotografia|fotografie]], di [[spartito musicale|spartiti musicali]] e di [[testo|testi]] delle [[canzone|canzoni]] che egli interpretò durante lo svolgimento della sua [[carriera]] [[artista|artistica]].
 
Nell'elenco si possono poi includere la moltitudine di supporti [[mezzo di comunicazione di massa|mediatici]] che contengono sia le pellicole da lui girate, sia i [[documentario|documentari]] di cui egli è stato il soggetto, e sia, più in generale, la moltitudine di [[filmato|filmati]] in cui egli compare.
 
Si possono classificare come "ufficiali" sia i documenti realizzati durante il corso dello svolgimento della carriera artistica del personaggio dalle varie case di produzione cinematografica che si occuparono della realizzazione delle pellicole alla lavorazione delle quali egli partecipò, sia i documenti realizzati dalle varie reti televisive che effettuarono le riprese delle sue esibizioni dal vivo.
 
Si possono invece classificare come "amatoriali" la miriade di [[Fotografia|istantanee]] che gli furono scattate durante il corso della sua esistenza, sia in [[bianco e nero]], sia a [[fotocromia|colori]], e il notevole quantitativo di [[filmato|filmati]] realizzati durante lo svolgimento delle sue esibizioni dai suoi fans, nonché quelli realizzati riprendendo alcune fasi della sua vita privata, questi ultimi solitamente prodotti utilizzando in un primo tempo cineprese in formato [[35 millimetri]], e successivamente, nel corso degli [[anni 70|anni settanta]], utilizzando delle cineprese in formato [[Super 8 millimetri|superotto]]. Da tempo tali filmati sono facilmente reperibili sui vari siti internet che trattano di tutto il materiale attinente al personaggio, e altrettanto facilmente scaricabili dagli stessi. Ovviamente i fans del cantante, ogni qualvolta gliene si presenta l'opportunità se ne appropriano con ingordigia, ed essi entrano celermente a far parte delle loro sterminate raccolte.
 
Si può proseguire ancora la stesura di questo elenco menzionando gli [[Abbigliamento|abiti]], tuttora prodotti e commercializzati da varie ditte, che si rifanno palesemente nello stile e nel taglio sia ai [[costumi teatrali|costumi di scena]] che egli utilizzava durante io svolgimento delle sue [[performance]], sia ai [[Abbigliamento|vestiti]] che il cantante indossò durante lo svolgimento della sua vita privata, entrambi decisamente [[pacchiano|pacchiani]] e [[stravagante|stravaganti]].
 
Si può concludere la stesura di questo elenco menzionando i più diversificati e svariati [[gadget]], tra i quali si possono annoverare [[icona|icone]], [[medaglia|medaglie]] e [[francobollo|francobolli]] [[commemorazione|commemorativi]], [[statua|statuette]], [[spilla|spille]], [[santino|santini]], [[maglietta|magliette]], [[pupazzo|pupazzi]] della più varie dimensioni e diversificate fogge, che si ispirano ovviamente alle sembianze fisiche del cantante, e altri ancora, talvolta palesemente ridicoli e inverosimili, tutti comunque caratterizzati dall'avere una qualche attinenza con la figura dell'artista.
 
Solitamente poi i fans più accaniti del cantante radunano e organizzano tutto lo svariato e diversificato materiale di cui sono giunti in possesso in vere e proprie [[collezione|collezioni]], che in qualche caso hanno raggiunto dimensioni impressionanti, a causa dell'enorme quantitativo di elementi che le costituiscono.
 
Gli studiosi e gli appassionati del settore concordano sul fatto che il manifestarsi di tale fenomeno, tipica conseguenza di quel particolare rapporto che solitamente lega i fan più accesi e sfegatati con i loro idoli, nel caso del cantante americano abbia spesso raggiunto degli eccessi smodati e difficilmente superabili.
 
Il verificarsi di tali fenomenologie inoltre, è poi inevitabilmente anche entrato a far parte della particolare e talvolta grottesca [[iconografia]] e di quel singolare e talvolta bizzarro [[folklore]], che sin dal suo esordio sulle scene ha sempre gravitato, e gravita tuttora, attorno alla figura dell'artista, contribuendo ad ammantarne il profilo con un'aura di natura [[epico|epica]] e [[leggenda|leggendaria]].
 
== Biografia ==
=== Gli anni trenta ===
==== La nascita e i primi anni di vita ====
[[File:Elvis' birthplace Tupelo, MS 2007.jpg|thumb|right|300px|La casa natale di Elvis a [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]], Mississippi]]
[[File:Shiloh Roadtrip 2010, Elvis' birth kitchen, Tupelo.jpg|thumb|300px|Una veduta dell'interno della casa natale di Elvis a [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]], Mississippi]]
Elvis Aaron Presley nacque un martedì, l'8 gennaio dell'anno [[1935]], nella città di [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]], nello stato del [[Mississippi]], e sopravvisse al [[Gemelli (biologia)|gemello]], Jesse Gaaron Presley, che morì appena nato.
 
A causa delle critiche condizioni economiche nelle quali la sua famiglia versava, l'infanzia del futuro cantante fu poverissima e disagiata, ma i suoi genitori cercarono di colmare le carenze di natura principalmente materiale che all'epoca lo affliggevano facendolo oggetto di un affetto molto intenso, e dedicandogli ogni forma di attenzione possibile ed immaginabile.<ref>[http://rcslibri.corriere.it/speakerscorner/musica7.spm Speaker's Corner<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== Gli anni quaranta ===
==== L'infanzia ====
Il padre del futuro cantante, Vernon Presley, di origini [[Scozia|scozzesi]], non avendo un lavoro fisso, svolgeva solo occupazioni di tipo saltuario, mentre la madre, Gladys Love Presley (nata Smith) aggiustava come poteva i conti domestici, svolgendo anch'essa lavori precari. La famiglia Presley abitava in una modesta dimora, situata nelle vicinanze di [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]], nelle prossimità del [[quartiere]] abitato dalla gente di colore. Tale abitazione è ovviamente diventata in seguito meta di pellegrinaggio per i suoi [[fan]], come del resto la ben più famosa "[[Graceland]]".<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2007/08_Agosto/12/elvis_origini_scozzesi.shtml La Scozia litiga sulle origini di Elvis Presley - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Di tale periodo della sua vita il cantante in seguito serbò sempre un ricordo molto particolare e intenso, tanto che nelle rare interviste che concesse successivamente ne fece spesso menzione, ponendo continuamente l'accento sul rapporto [[affetto|affettivo]] molto intenso che lo legava ai suoi genitori, ed in modo particolare alla madre, in quell'epoca.<ref name=autogenerato14>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 18</ref>
 
I suoi genitori erano sempre stati assidui frequentatori delle [[Rito|cerimonie]] religiose denominate le "[[Assemblee di Dio Americane]]" (''the Assemblies of God in the United States of America''). Proprio durante lo svolgimento di tali eventi, a cui il futuro cantante solitamente presenziava in compagnia dei genitori, si svilupparono le sue prime prese di contatto con il mondo della musica. Inoltre ,in concomitanza con il suo ottavo compleanno, egli ricevette in regalo dagli stessi una modesta chitarra, tramite la quale imparò i primi fondamentali rudimenti musicali, osservando uno zio della madre mentre la suonava durante lo svolgimento delle frequenti riunioni di carattere famigliare. Successivamente, accompagnandosi mediante l'utilizzo di tale strumento, egli cominciò ad esibirsi alla presenza dei compagni di scuola. Dopo qualche tempo ancora, egli prese l'abitudine di esibirsi anche al cospetto di amici e conoscenti, destando il loro interesse, e ottenendo talvolta un certo successo.<ref name=autogenerato14 />
 
Il futuro cantante, circa tre anni dopo partecipò anche a un concorso organizzato per [[dilettante|dilettanti]], sponsorizzato dalla locale stazione radiofonica, la "WECO", ed in quel frangente egli si esibì per la prima volta di fronte ad un pubblico di una certa consistenza, durante lo svolgimento della "Mississippi Alabama Fair and Dairy Show", una manifestazione fieristica a carattere locale, interpretando, accompagnandosi con la chitarra, un brano che era stato un classico di [[Red Foley]], ''[[Old Shep]]'',<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 19, 20</ref> e nella classifica che venne stilata in seguito, ottenne un piazzamento onorevole, riuscendo a classificarsi al secondo posto.<ref name=autogenerato14 />
 
Circa una decina di anni dopo lo stesso brano fu inciso in studio dal cantante, e incluso in uno dei suoi primi album di successo, pubblicato durante il periodo durante il quale, scritturato dalla [[Radio Corporation of America|RCA Records]], egli stava dando la scalata alla notorietà, e la sua fama non era più confinata in un ristretto ambito di carattere locale.<ref name=autogenerato14 />
 
La famiglia Presley durante il periodo della sua permanenza a [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]] dimorò in diversi quartieri della cittadina, cominciando ad abitare inizialmente presso la zona denominata "Commerce Street", situata vicino ai negozi, poi trasferendosi presso quella denominata "Mobile halley", situata vicino alla fiera, e spostandosi ancora presso la "North Gleen Street". Tutti luoghi non certo residenziali, ma lontani geograficamente dalla [[Povertà|miseria]] della zona ove era situato il [[ghetto]] abitato dalla gente di colore, presso il quale un certa [[retorica]] [[mitologia|mitologica]] sviluppatosi successivamente attorno alla figura del cantante ha sempre fissato la sua [[residenza]] durante il periodo della sua [[adolescenza]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 75, 76</ref>
 
Dal momento che Vernon Presley, suo padre, non riusciva a trovare un'occupazione stabile nella città di [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]], nel settembre dell'anno [[1948]], la famiglia Presley decise di trasferirsi a [[Memphis]], una [[città]] situata nello Stato del [[Tennessee]], che in quegli anni stava godendo degli effetti di un rigoglioso sviluppo economico, con la speranza di migliorare le sue condizioni di vita, che all' epoca erano davvero precarie. Trovarono in un primo tempo una temporanea sistemazione di fortuna in un fatiscente alloggetto, e successivamente il nucleo familiare il 1º maggio dell' anno [[1949]] trovò una sistemazione più decorosa presso un piccolo nucleo residenziale situato nelle vicinanze del complesso delle "Launderdale courts", il locale quartiere delle case popolari.<ref name=autogenerato13>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 18 </ref>
 
=== Gli anni cinquanta ===
==== L'adolescenza ====
[[File:Rock-Ola juke box 01.jpg|thumb|Un [[jukebox]] Rock-Ola, un tipico simbolo degli [[anni 50|anni cinquanta]]]]
[[File:BB Kings Beale St Memphis TN 2012-07-01 013.jpg|thumb|Una veduta recente di [[Beale Street]], una via
situata nella città di [[Memphis]]]].
Il futuro cantante, ormai adolescente, frequentava con mediocre profitto il locale istituto scolastico, chiamato "Humes High School", ma nella nuova città continuava ad incontrare grosse difficoltà a costruirsi delle amicizie stabili ed a legare con i suoi coetanei, a causa del suo carattere schivo e introverso.
 
Egli inoltre nel corso di quel periodo mostrava ancora un eccessivo attaccamento verso i suoi genitori, ed in modo particolare alla madre, mentre il suo [[look]], oltretutto, non lo rendeva affatto popolare tra i suoi compagni di scuola ed i suoi conoscenti, poiché esso appariva ai loro occhi quantomeno atipico e in qualche modo rivoluzionario.
 
Mentre all'epoca solitamente gli altri ragazzi sfoggiavano un taglio di capelli corto, ordinato, e pettinature che si ispiravano ai dettami di uno stile militare, egli invece prima lasciava che i suoi capelli rossicci raggiungessero una lunghezza notevole, e poi li compattava raccogliendoli in un vistoso ciuffo cementato da dosi abbondanti di [[brillantina]], che abbinava ad altrettanto lunghe e vistose [[basette]].
 
Successivamente, quella particolare [[acconciatura]] venne adottata da una miriade di suoi fan, assurgendo al ruolo di simbolo di un'epoca, i "favolosi anni cinquanta", almeno quanto lo sono diventati i [[jukebox]], le [[Cadillac]], i [[Drive-in]], e le bottigliette della ''[[Coca-Cola]]'', peculiari icone dello stesso periodo storico.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 40</ref>
 
Il futuro cantante inoltre era solito adottare un abbigliamento di tipo molto particolare, poiché, a differenza dei suoi coetanei, si vestiva con abiti caratterizzati da uno stile pacchiano e appariscente, contraddistinti da tagli particolari e colori sgargianti, manifestando già all'epoca una tendenza che consolidò nel corso della sua esistenza, acquistati a [[Beale Street]], nel cuore di [[Memphis]], luogo eletto dalla gente di colore come suo punto di ritrovo prediletto, e dove, proprio per questo motivo, poteva acquistare tutto ciò che cercava a buon mercato.
 
Girovagando per [[Beale Street]] egli ebbe anche l' occasione di assistere a svariate esibizioni di [[bluesman]] del calibro di [[B.B. King]], e [[Furry Lewis]], appassionandosi al genere di musica da loro proposto.<ref name=autogenerato13 />
 
Contrariamente alla maggioranza della popolazione originaria del sud degli [[Stati Uniti d'America]], il cantante non faceva distinzioni di razza e, indifferentemente, frequentava ambienti sia della comunità bianca, sia della comunità di colore. Conseguenza di questo suo atteggiamento fu anche il suo approccio disinvolto con le diverse [[cultura|culture]] musicali, che in seguito fu una delle ragioni che gli consentirono di raggiungere il successo come [[artista]].
<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 25, 26</ref>
 
Durante il corso degli [[Anni 1950|anni cinquanta]], le stazioni radio statunitensi erano nettamente divise in due categorie. La prima era rappresentata da quelle che trasmettevano esclusivamente musica che veniva definita "bianca", dunque interpretata da artisti dalla pelle chiara, e la seconda era rappresentata da quelle che trasmettevano esclusivamente musica che veniva definita "nera", quindi interpretata da artisti di colore. Il futuro cantante, scevro da [[pregiudizio|pregiudizi razziali]], le ascoltava indistintamente entrambe, finendo in tal modo per assorbire simultaneamente le influenze di artisti musicali sia "bianchi" che "neri".
 
==== I primi passi nel mondo della musica ====
[[File:Elvis Presley's Gibson J200, Graceland.jpg|thumb|La [[chitarra]] [[Gibson J200]], posseduta da Elvis, esposta a [[Graceland]]]]
 
[[File:Fender Coronado II, Elvis Museum, Pigeon Forge.jpg|thumb| La [[chitarra]] [[Fender Coronado]] II, appartenuta a Elvis]]
Con lo scopo di migliorare le sue condizioni economiche e quelle della sua famiglia, egli iniziò a cercare un'occupazione stabile, e la trovò presso una ditta che aveva sede a [[Memphis]], la [[Crown Electric]], che si occupava di impianti elettrici, presso la quale venne assunto come camionista.
 
Un giorno, transitando casualmente mentre era alla guida del camion che utilizzava per svolgere la sua attività lavorativa per la [[Union Street]], la via dove si affacciava la sede dello studio di una modesta casa discografica, denominata [[Sun Records]], di proprietà di [[Sam Phillips]], scoprì che chiunque, recandosi presso la stessa e sborsando una somma irrisoria, poteva registrare un [[album discografico|disco]] dimostrativo, che successivamente poteva portarsi a casa, e magari ascoltare con il proprio [[giradischi|grammofono]] tra le mura domestiche.
 
Elettrizzato da quell'opportunità, egli decise di registrare un disco, con l'intenzione di regalarlo successivamente alla madre, alla quale era legatissimo, e che in quel periodo era prossima al compimento degli anni.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 29 </ref>
 
Per l'esattezza il titolo del brano scelto per l'occasione dal futuro cantante fu quello di una vecchia ballata, il cui titolo era ''[[My Happiness]]'', che era stata di suo gradimento allorquando, sovente trasmessa dalle radio locali, l'aveva più volte ascoltata durante il periodo nel quale egli risiedeva ancora nella città di [[Tupelo (Mississippi)|Tupelo]]. Dopo qualche giorno egli si presentò dunque al cospetto di [[Marion Keisker]], la segretaria che lavorava presso lo studio della piccola etichetta discografica, che acconsentì alle sue richieste, e l'incisione venne effettuata.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 30</ref>
 
==== L'avvio della collaborazione con la Sun Records ====
[[Sam Phillips]] ascoltò casualmente il materiale che era stato tratto da quella prima ingenua esibizione del futuro cantante, ne intuì le potenzialità artistiche, e convocò immediatamente due [[Turnista|session men]] che già avevano lavorato nel suo studio in passato, il [[contrabbasso|contrabbassista]] [[William Black]] e il [[chitarrista]] [[Scotty Moore]], con l'intenzione di creare un [[team]] musicale, il cui compito sarebbe stato quello di collaborare con la sua giovane scoperta, perseguendo l'obiettivo di raggiungere dei risultati artisticamente validi.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 36, 59</ref>
 
Dalle testimonianze fornite da coloro che si rapportarono con il giovane cantante in quegli anni, si desume che egli, pur non essendo in grado di leggere gli spartiti, possedesse un notevole orecchio musicale, col quale sopperiva alla sua mancanza di preparazione ed alle sue carenze di natura teorica.
 
Egli dimostrava poi di possedere una spiccata predilezione per strumenti musicali quali la [[chitarra]] acustica, dalla quale non si separava mai, utilizzandola per accompagnarsi [[coreografia|coreograficamente]], sin dallo svolgimento delle sue prime esibizioni, nonché successivamente, per tutto il corso della sua carriera. Con l'evolversi della stessa tale strumento divenne una parte fondamentale e imprescindibile della sua immagine. L'altro strumento per il quale il cantante manifestava una notevole predilezione era il [[pianoforte]], che prese l'abitudine di suonare allorquando allo scopo di rilassarsi tra una [[session]] e l'altra decideva di cantare qualche brano di musica [[gospel]], abitudine questa che conservò per tutto il corso del resto della sua esistenza.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 156</ref>
 
Molte delle chitarre possedute durante lo svolgimento della sua carriera artistica dal cantante, assurte per i suoi fan allo status di [[reliquia]], come la maggior parte degli oggetti con cui venne a contatto nel corso della sua esistenza, sono ancora visibili presso quella che fu la sua dimora, [[Graceland]], cosi come lo è un pianoforte di foggia particolare, completamente placcato in oro, che rappresenta un tipico esempio di quelle eccentricità di cui egli, a partire da un certo momento della sua vita, amò circondarsi.
 
==== L' avvio della carriera artistica ====
[[File:Presley and band in Sun Records.jpg|thumb|[[Sam Phillips]], Elvis, e alcuni membri della sua [[gruppo musicale|band]], in un'istantanea scattata alla [[Sun Records]]]].
Seguendo il consiglio ricevuto da [[Sam Phillips]], il cantante iniziò allora a collaborare con i due session man, continuando a provare con loro per ore e ore nuovi brani, o riarrangiando e vivacizzando pezzi già noti con l'apporto innovativo della sua voce, del suo particolare [[stile]] e degli arrangiamenti che il gruppo continuamente provava e riprovava, perfezionando in tal modo la sua tecnica di esecuzione, e concorrendo alla formazione di un gruppo affiatato, e valido artisticamente.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 19 </ref>
 
[[Scotty Moore]], che qualche tempo dopo sarebbe diventato anche il suo primo [[manager]] ufficiale, sfruttando le sue conoscenze si adoperò allora allo scopo di promuovere la figura dell' emergente cantante presso i locali circuiti musicali, e successivamente iniziò a collaborare con i primi due, anche [[D.J. Fontana]], un abile [[batterista]].<ref name=autogenerato20>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 119, 123, 126</ref>
 
Il gruppo che si era formato venne battezzato col nome di [[Blue Moon Boys]], ed i suoi membri parteciparono attivamente alla lavorazione delle pellicole interpretate dal cantante, interpretando il ruolo che rivestivano nella realtà. Inoltre essi lo accompagnarono anche nel corso delle sue esibizioni negli [[spettacolo|show]] prodotti dalla televisione nazionale che ebbero luogo a partire dalla seconda metà degli [[anni 50|anni cinquanta]]. Due dei tre membri ufficiali del gruppo ricomparvero anche durante il corso della lavorazione dello show televisivo definito il'[[NBC-TV Special|68 Elvis Comeback Special]], trasmesso dalla televisione nell'anno [[1968]]. Dall'organico del complesso mancava però [[William Black]], poiché era deceduto prematuramente circa due anni prima, a causa di un [[Neoplasia|tumore maligno]] al cervello.<ref name=autogenerato20 />
 
[[File:One of six used by Elvis, Sun Studio.jpg|thumb|Un [[microfono]] usato da Elvis nei primi anni cinquanta]]
 
Durante una notte di luglio dell'anno [[1954]], dopo aver provato con loro per ore ed ore senza essere riuscito a prodursi in qualcosa che reputasse accettabile o soddisfacente, il giovane cantante vinse la sua proverbiale timidezza e disse, rivolgendosi agli altri astanti: ''«La conoscete questa?»'', iniziando contemporaneamente a suonare, caratterizzandolo con il contributo del suo stile e della sua mimica, e vivacizzandolo mediante l'apporto innovativo di un ritmo molto particolare e frenetico, un vecchio pezzo appartenente al genere [[country]], scritto tempo addietro da [[Arthur Crudup]], che qualche anno prima era già stato portato al successo da altri artisti, intitolato ''[[That's All Right (Mama)]]''.[[Sam Phillips]] allora, folgorato dall'atipicità di quanto stava ascoltando uscì dalla sala di regia entusiasta, e li fermò dicendo : ''«No, non la conosco ma io di questo ne faccio un disco!!!»''.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 46, 47</ref>
 
==== La prima scrittura ufficiale ====
Il cantante fu scritturato ufficialmente da [[Sam Phillips]], e da quel momento in poi iniziò a collaborare e a incidere dischi sotto l'egida della [[Sun Records]]. Egli incise brani quali ''[[That's All Right (Mama)]]'', ''[[Blue Moon of Kentucky]]'', ''[[Good Rockin' Tonight]]'', ''[[Baby Let's Play House]]'', titoli ora considerati dei classici, che all'epoca contribuirono a catapultare rapidamente il nome del giovane cantante tra quelli che già da tempo apparivano nelle zone alte delle classifiche inerenti alle stelle della musica del Sud degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 48</ref>
 
Lo stile della musica proposta dall'emergente artista appariva alle orecchie degli ascoltatori così diverso e rivoluzionario, tanto che essi spesso telefonavano ai [[Disc jockey|DJ]] che la proponevano presso le [[Emittente radiofonica|radio locali]] per cercare di scoprire chi fosse quel "nero che cantava canzoni [[country]]", oppure chi fosse quel "bianco che cantava pezzi [[blues]]".<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 45</ref>
 
Il cantante conquistò poi un singolare primato, poiché era l'unico [[artista]] che appariva, raggiungendo in entrambi i casi buoni piazzamenti, sia nelle classifiche attinenti alla musica [[rhythm and blues]], sia nelle classifiche attinenti alla musica [[country]]. Il verificarsi di quella situazione gli consentì di raggiungere una certa notorietà, benché essa fosse comunque ancora ristretta in un ambito di carattere prettamente locale.<ref name=autogenerato23>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 38</ref>
 
Successivamente egli cominciò ad esibirsi accompagnato dal suo gruppo, generalmente durante lo svolgimento di qualche manifestazione fieristica di carattere locale, raccogliendo solitamente riscontri positivi. Con l'evolversi della situazione si accorse che la sua nuova occupazione era totalmente inconciliabile con il lavoro che svolgeva presso la [[Crown Elettric]]. Decise quindi di licenziarsi dalla ditta presso la quale sino ad allora aveva svolto la sua attività lavorativa, e questo suo gesto sancì anche ufficialmente la data di inizio della sua nuova [[carriera]] artistica, in quanto, da quel momento in poi, sarebbe anche stata la sua unica fonte di reddito.<ref name=autogenerato12>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 40</ref>
 
In quel periodo i mezzi d'informazione locali cominciarono a definirlo con soprannomi quali "The Hillibilly Cat", o "The king of Western Bop".<ref name=autogenerato9 />
 
==== Il consolidamento della carriera in ambito locale ====
[[File:Sun Studio, Memphis, TN (3636820842).jpg|thumb|Gli studi della [[Sun Records]], a [[Memphis]]]]
 
[[File:PresleyPromo1954.jpg|thumb|Elvis in una foto promozionale della [[Sun Records]] scattata nel [[1954]]]]
 
[[File:Sun 209 - BlueMoonOfKentucky.jpg|thumb|Un singolo inciso da Elvis per la [[Sun Records]], ''[[Blue Moon of Kentucky]]'']]
 
[[Albert Goldman]], in alcuni paragrafi della biografia da lui scritta, e relativa alla vita cantante, ha posto l' accento sull'imparzialità di quell'enorme apparato propagandistico che aveva sempre gravitato attorno al personaggio. Nell'accezione più comune, e in particolar modo per i suoi [[fan]] più incalliti, le gesta del cantante sono sempre state ammantate da un'aura leggendaria, che lo ha sovente raffigurato come il detentore di una qualche forma di potere soprannaturale, e in conseguenza di ciò capace di raccogliere sempre e comunque consensi totali e incontestabili di fronte a qualsiasi tipo di [[platea]]. In realtà ciò non risponde affatto a verità, poiché, per esempio agli albori della sua carriera, le contestazioni non solo non mancarono, ma talvolta furono anche di notevole entità.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 116, 118</ref>
 
Il 25 settembre dell'anno [[1954]], forte dei responsi positivi che aveva ottenuto sino ad allora, e che si riflettevano sulla posizione che il suo nome occupava nelle classifiche inerenti alla musica [[country]], il giovane cantante si esibì in quello che da sempre era considerato il tempio di quel genere musicale, il [[Grand Ole Opry]] di [[Nashville]], ma la tipologia di pubblico che solitamente frequentava quel tipo di manifestazioni, gli tributò un'accoglienza molto fredda, perché l'immagine che il cantante palesava attraverso lo svolgimento delle sue esibizioni era totalmente inconciliabile con la mentalità dello stesso, di natura prettamente [[puritani|puritana]] e [[bigotto|bigotta]].<ref name=autogenerato23 />
 
Reduce da quell'insuccesso la settimana seguente il cantante si esibì nella manifestazione che da sempre era considerata agli antipodi della precedente, al [[Louisiana Hayride]], di [[Shreveport]], ove gli venne tributata un'accoglienza entusiastica, e dove ottenne una scrittura, tanto che per tutto il corso dell'anno [[1955]], continuò a esibirsi presso la stessa, ottenendo sempre riscontri positivi.<ref name=autogenerato23 />
 
[[Scotty Moore]] frattanto si defilò, e il nuovo [[manager]] dell' emergente cantante diventò [[Bob Neal]], che maggiormente introdotto negli ambienti musicali rispetto al precedente, riuscì a procurargli una serie di ingaggi presso alcune località. Assieme a quelli che nel frattempo erano stati battezzati i "[[Blue Moon Boys]]", egli si produsse nel suo primo [[tournée|tour]] ufficiale, e in circa tre settimane attraversò il Sud degli Stati Uniti, dopo essere partito dalla città di [[New Orleans]], nella [[Louisiana]], essersi esibito in città dell'[[Alabama]], della [[Florida]], della [[Georgia]], della [[Virginia]], ed aver concluso il ciclo di spettacoli nella città di [[Chattanooga]], nello stato del [[Tennessee]].<ref name=autogenerato9 />
 
Durante lo svolgimento di quel tour, il cantante si accorse che il suo [[stile]] scatenato e la sua [[mimo|mimica]] provocatoria, mutuati entrambi a suo tempo dalle esibizioni degli artisti di colore alle quali aveva assistito durante la sua adolescenza, e che avevano caratterizzato in modo particolare il suo stile sin dalle sue prime esibizioni, sortiva un effetto nullo, se non addirittura controproducente, quando si trovava al cospetto di un pubblico composto da soggetti adulti. Sovente in presenza di spettatori appartenenti a questa categoria, fu fatto oggetto di violente contestazioni, che diedero origine a conseguenti frustranti insuccessi.
 
Diversi erano gli esiti delle sue esibizioni quando esse avvenivano al cospetto di un pubblico composto da giovani, poiché in quei frangenti egli si accorse di possedere un notevole dose di carisma sulla platea, e confortato dai positivi riscontri che egli otteneva quando tali circostanze si verificavano, indirizzò tutti i suoi sforzi verso quella direzione.
 
Durante lo svolgimento dei suoi spettacoli, in presenza di quel tipo di pubblico la situazione si evolveva rapidamente in modo a lui favorevole, e gli astanti solitamente non tardavano a manifestare in ogni modo la loro approvazione ed il loro entusiasmo per le esibizioni a cui stavano assistendo.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 39</ref>
 
==== Il nascere delle manifestazioni di isteria collettiva ====
Proprio a partire da quel periodo cominciarono a verificarsi, in concomitanza con lo svolgersi delle esibizioni del cantante, notevoli e ripetute manifestazioni di [[isteria]] [[collettivo|collettiva]]. Questa [[fenomenologia]] si verificava maggiormente se gli spettatori che componevano il pubblico che assisteva alle sue esibizioni, era formato da quelli che venivano definiti i "[[Adolescenza|teenager]]" (giovane, adolescente), e in misura maggiore se essi appartenevano al sesso femminile.<ref name=autogenerato12 />
 
In svariate occasioni egli dovette faticare allo scopo di preservare la sua incolumità personale, poiché non riusciva a portare a termine le sue esibizioni in modo regolare, dal momento che in molte occasioni ben prima che il suo spettacolo giungesse al termine, veniva assalito da orde di ragazzine urlanti e [[isteria|isteriche]], che lo aggredivano allo scopo di strappargli brandelli degli abiti che indossava, con l'intento di potersi appropriare di qualcosa che fosse stato a contatto con la sua persona, o chiedergli un autografo, o ancora prodursi in una qualche forma di approccio di natura sessuale con lui..<ref name=autogenerato23 />
 
In altre circostanze, egli fu fatto oggetto di vere e proprie aggressioni fisiche, perpetrate da parte di fidanzati gelosi dell'ascendente che egli esercitava sulle loro predilette, e in molti casi la situazione degenerò. Quando si verificavano tali episodi al cantante non rimaneva altra alternativa se non quella di interrompere la sua esibizione e allontanarsi celermente dal palco sul quale si stava esibendo scortato e difeso dalle autorità locali.<ref name=autogenerato12 />
 
Tale tipologia di manifestazioni, la cui genuinità e autenticità è comprovata in modo inconfutabile da una serie di filmati amatoriali realizzati all'epoca durante lo svolgimento delle sue esibizioni, finì per diventare una parte essenziale ed imprescindibile di quella particolare aura [[leggenda|leggendaria]] che proprio in quel periodo nacque e successivamente si diffuse rapidamente attorno alla figura dell'emergente personaggio.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 41</ref>
 
Presso l'[[immaginario collettivo]] tale alone di [[leggenda]], oltre ad accompagnare indissolubilmente il cantante sino alla fine dei suoi giorni, nonché anche dopo, posteriormente al suo decesso, in seguito entrò anche celermente a far parte di tutta quella pittoresca [[iconografia]] che a partire proprio da allora cominciò a svilupparsi e a gravitare attorno all'immagine dell'artista.<ref name=autogenerato15 /><ref> uno dei tanti filmati originali è visibile sul sito http://www.youtube.com/watch?v=EiRXV79kgLQ</ref>
 
Un giornalista in quel periodo chiese al cantante delle delucidazioni inerenti all'esagitato dinamismo che sfoggiava durante lo svolgimento dei suoi spettacoli, e a tal proposito egli così si espresse: <<''Si deve dar spettacolo per attirare la gente, altrimenti ognuno se ne starebbe a casa sua, senza uscire per venirmi a vedere...''>>.
 
Interpellato in seguito sullo stesso argomento, in un'altra occasione, il cantante così si espresse: <<''C'è chi muove le gambe, chi schiocca le dita, e chi si muove da una parte all'altra. Io faccio un po' tutto assieme, direi.''>>
 
Sempre interpellato sullo stesso argomento, in un'altra occasione ancora, egli così si espresse: ''<<Il ritmo è un qualcosa che o si ha o non si ha, ma quando ce l'hai...hai tutto!>>''.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 66</ref>
 
Sam Phillips, sull' argomento così si espresse: ''<<Alle radici di questo mito c'è ancora oggi tanto mistero. Nessuno può dire di conoscere veramente bene l'uomo Presley...Era complicato, pieno di contraddizioni e anche insicuro in privato, ma sul lavoro era sempre profondamente convinto di ciò che faceva, e non si sbagliava mai.>>''<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 95</ref>
 
==== Le accuse di razzismo ====
[[File:BillyWard n Elvis Presley circa 1955.jpg|thumb|300px|[[Billy Ward]], artista di colore, e Elvis in un'istantanea scattata nel [[1955]].]]
Quando [[Dewey Phillips]] mandò in onda per la prima volta ''[[That's All Right (Mama)]]'' su Radio Memphis, molti ascoltatori telefonarono alla redazione della locale stazione radio per ottenere informazioni sul cantante, dando per scontato che fosse di colore.<ref>Guralnick, ''Careless Love'', 1999, pag. 100-101</ref>
 
Degno di nota il fatto che sin dagli albori della sua carriera, il cantante espresse sempre rispetto per gli afro-americani e disprezzo per le norme tipiche della segregazione razziale, nonché per il pregiudizi inerenti alla popolazione di colore all'epoca ancora imperanti nel sud degli Stati Uniti.
 
Inoltre egli fu poi intervistato nell'anno [[1956]] sulle circostanze nelle quali era nato il suo interesse per il mondo musicale, e in quel frangente ricordò come nella sua infanzia avesse ascoltato con interesse la musica proposta dal bluesman [[Arthur Crudup]] (autore di ''[[That's All Right (Mama)]]''), e come essa lo avesse ispirato ad intraprendere la successiva carriera musicale.<ref name="Guralnick, 2004">Guralnick, 2004</ref>
 
Il ''The Memphis World'', un giornale afroamericano, riferì come il cantante, ''"il fenomeno Rock 'n' Roll, avesse infranto le leggi della segregazione razziale a Memphis, frequentando il parco divertimenti locale che era solitamente frequentato dalla gente di colore"''.<ref name="Guralnick, 2004"/> Tali dichiarazioni portarono il cantante ad essere generalmente ben accolto nella comunità di colore durante gli albori della sua celebrità. Viceversa, molti adulti bianchi lo considerarono alla stregua di un depravato, a causa delle movenze nelle quali si produceva durante le sue esibizioni, da essi ritenute oscene, che egli proprio dalla gente di colore aveva mutuato.
 
Nonostante il parere ampiamente positivo che la gente di colore aveva del cantante, intorno alla metà dell'anno [[1957]], si diffuse la voce che egli, intervistato da un giornalista, si fosse ad un certo punto così espresso: ''«L'unica cosa che i negri possono fare per me, è comprare i miei dischi e lustrarmi le scarpe».''<ref>Simpson, Paul. ''Guida completa a Elvis Presley'', Antonio Vallardi Editore, Milano, 2004, pag. 32, ISBN 88-7887-015-3</ref> Un giornalista del settimanale americano ''Jet'', Louie Robinson, cercò di far luce sulla storia. Sul set del film ''[[Il delinquente del rock and roll]]'', il cantante gli concesse un'intervista, durante lo svolgimento della quale egli negò categoricamente di aver mai proferito una frase del genere e affermò di non essere in alcun modo un razzista. Robinson non trovò prove che la frase razzista fosse stata mai effettivamente pronunciata, anzi raccolse le testimonianze di molti individui che riferirono che il cantante era tutt'altro che razzista.<ref name="Guralnick, 2004"/><ref>Pilgrim, 2006</ref>
 
Il cantante blues [[Ivory Joe Hunter]], che era a conoscenza del fatto, una sera si recò a [[Graceland]], e interpellato successivamente sulla cosa, disse del cantante: ''«Mi ha mostrato la massima cortesia, e credo che sia uno dei più grandi in assoluto»''.<ref>Guralnick, ''Careless Love'', 1999, pag. 426</ref> Benché all'epoca l'osservazione razzista fosse dunque stata smentita del tutto, rimase in uso, allo scopo di screditare il cantante, nei decenni successivi.
 
L'identificazione del cantante con il razzismo, a livello personale o simbolico, è stata esemplificata nel celebre testo del brano rap del 1989 ''[[Fight the Power]]'', dei [[Public Enemy]]: ''«Elvis was a hero to most / But he never meant shit to me / Straight-up racist that sucker was / Simple and plain»'' ''(«Elvis era un eroe per molti / Ma non ha mai significato un c... per me / Era un fottuto razzista / Puro e semplice»)''.<ref name="Myrie, 2009, pag. 123–24">Myrie, 2009, pag. 123–24</ref>
 
La persistenza di tali atteggiamenti è stata alimentata dal risentimento dipendente dal fatto che il cantante, il cui linguaggio musicale e visivo traeva grande ispirazione dalle fonti africane presenti in [[America]], avesse riscosso il successo e il riconoscimento culturale e commerciale in gran parte negato ai suoi contemporanei di colore. Ancora oggi, la tesi secondo la quale il cantante si fosse pesantemente ispirato alla musica della gente di colore per edulcorarla e renderla più appetibile alle orecchie dei bianchi per ricavarne profitto, trova numerosi proseliti.<ref name="Myrie, 2009, pag. 123–24"/>
 
In particolare il musicista afroamericano [[Jackie Wilson]] si è preoccupato di smentire questa teoria, affermando: ''«Un sacco di persone hanno accusato Elvis di rubare la musica dei neri, quando in realtà, quasi ogni artista solista nero ha copiato i suoi modi di fare!»''.<ref>Masley, 2002</ref> Durante tutto lo svolgersi della sua lunga carriera, il cantante non disconobbe mai l'enorme debito di carattere musicale che aveva contratto nei confronti dei musicisti di colore.
 
==== Il consolidamento della carriera in ambito internazionale ====
Il 22 novembre dell'anno [[1955]] il contratto che legava il cantante a [[Sam Phillips]], che a causa delle modeste dimensioni e dei conseguenti limiti logistici e organizzativi della sua piccola etichetta manifestava sempre maggiori difficoltà a gestire la fulminea ascesa della sua giovane scoperta, venne ceduto da quest'ultimo al colosso discografico della [[Radio Corporation of America|RCA]], per l'allora cifra record di circa 35.000 dollari. Paradossalmente [[Sam Phillips]] in precedenza, qualche mese prima di scritturare il cantante aveva affermato: ''<<Se trovassi un bianco che canta con l'anima di un nero diventerei miliardario>>"<ref name=autogenerato16>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 52</ref>
 
Curiosamente il primo singolo che il cantante incise sotto l'egida della [[Radio Corporation of America|RCA]], non venne tratto da un brano di genere [[Rock and roll]], ma da un brano di netta ispirazione [[blues]], dal titolo ''[[Heartbreak Hotel (Elvis Presley)|Heartbreak Hotel]] (L'Hotel dei cuori spezzati)'', che ottenne un ottimo riscontro di carattere commerciale a livello internazionale, e che contribuì al consolidamento della notorietà del cantante in un ambito geograficamente molto più esteso rispetto a quello precedente.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 56</ref>
 
Coloro i quali all'epoca collaborarono con lui durante le sedute registrazione ricordano ancora il comportamento posto in atto dal cantante in sala di incisione, poiché egli tendeva a eseguire i brani in studio con lo stesso dinamismo che lo contraddistingueva quando si esibiva davanti ad una platea, e questo suo modo di operare causava l'insorgere di non pochi problemi di natura organizzativa, poiché i suoi collaboratori, allo scopo di cercare di raggiungere un risultato finale tecnicamente accettabile, erano di fatto costretti ad inseguirlo fisicamente in giro per lo studio, mentre egli incideva i nastri che erano l'oggetto di quella seduta. Nessuno di loro però mise mai in discussione la sua professionalità, tanto che in seguito intervistato sull'argomento cosi si espresse al riguardo [[Steve Sholes]], che all' epoca diventò il suo nuovo produttore: ''«Elvis era capace di incidere un'ottantina di tracce della stessa canzone, e senza neanche riascoltarle, decidere con sicurezza qual' era la migliore, quella da utilizzare per incidere il disco da commercializzare...»''.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 161, 165, 171 </ref>
 
==== L'avvio della collaborazione con i Jordanaires ====
Sempre in quell'epoca, cominciò a collaborare stabilmente con il cantante ed il suo complesso un gruppo vocale composto da quattro validi [[coro (musica)|coristi]], denominato [[the Jordanaires]]. Tale quartetto, supportato dalle sue doti vocali, già godeva all'epoca di una buona reputazione in qualità di esecutore di brani [[spiritual]], [[gospel]], e [[Musica popolare|folk]], e furono i suoi membri a divenire successivamente anche il gruppo [[autore]] di quegli accompagnamenti corali che costituirono una delle parti fondamentali della struttura musicale dei brani dai quali vennero tratti i singoli incisi dal cantante durante il corso del successivo decennio, e che amalgamandosi con la sua voce, contribuirono a contraddistinguerli vocalmente in un modo particolare.<ref>Informazioni sui Jordanaires sono reperibili sul sito http://www.lastfm.it/music/The+Jordanaires</ref><ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 200</ref>
 
I [[Jordanaires]] parteciparono sia agli show televisivi ai quali il cantante presenziò, sia alla lavorazione di alcune pellicole cinematografiche delle quali egli era [[protagonista]], interpretando il ruolo che rivestivano nella realtà, e dopo il decesso dello stesso, incisero vari [[album discografico|album]], contenenti [[cover]] di brani che ai tempi avevano rappresentato i suoi più grandi successi discografici. Sempre nella loro veste di [[coristi]] hanno inoltre partecipato spesso alle manifestazioni commemorative che lo riguardano organizzate in ogni parte del mondo, e collaborato anche con i migliori "Elvis impersonator".
 
==== La nascita del sodalizio artistico con il Colonnello Tom Parker ====
Sempre in quel periodo il cantante fece anche la conoscenza del [[colonnello Tom Parker]], che dopo qualche tempo diventò il suo nuovo [[manager]] ufficiale, sostituendo [[Bob Neal]]. Quando ciò accadde nacque anche un ferreo sodalizio artistico, che per circa vent'anni legò indissolubilmente il [[manager]] con il suo assistito, e il cui termine fu sancito giocoforza soltanto dal decesso di quest'ultimo.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 151</ref>
 
Il [[colonnello Tom Parker]], che era un personaggio scaltro e scafato, intuì il valore delle potenzialità artistiche del suo assistito, e si attivò allo scopo farlo esibire negli show organizzati dalla [[televisione]] nazionale, rendendo così possibile il suo ingresso simultaneo in tutte le case d'[[Stati Uniti d'America|America]].<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 20 </ref>
 
Il rapporto che nel corso di tutta la sua carriera legò il cantante ed il suo [[manager]], molto proficuo a livello economico per entrambi, finì per diventare un argomento di accesa discussione presso i suoi [[fan]] più devoti.
 
In merito la vulgata più diffusa è quella che definisce il [[colonnello Tom Parker]] come un individuo dal passato equivoco, venale, [[astuzia|astuto]] e [[cinismo|cinico]], nonché gran [[Gioco d'azzardo|giocatore d'azzardo]], mentre il suo protetto come un soggetto docile e remissivo, animato da buoni sentimenti, e propenso ad eseguire le direttive che il suo [[manager]] gli impartiva senza discutere, perlomeno la maggior parte delle volte.
 
Per i fan del cantante, se da un lato il colonnello, grazie alle sue indubbie capacità manageriali, fu dunque l'artefice delle sue enormi fortune commerciali, dall'altro, a causa del suo temperamento cinico, fu anche il principale responsabile del suo successivo declino.<ref name=autogenerato7>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 153</ref>
 
Il colonnello, nel corso di una delle rare interviste che concesse, così si espresse a proposito del suo assistito: ''«Quando conobbi Elvis, possedeva milioni di dollari di talento...ora possiede solamente milioni di dollari!»''<ref name=autogenerato22>La nascita del Rock'n'Roll, pag. 79, Ernesto Assante, Enzo Capua, 1981 </ref>
 
Peculiare poi l'esosità delle richieste di carattere economico che egli avanzava, ogniqualvolta qualcuno gli proponeva offerte in denaro allo scopo di ingaggiare il suo assistito, tanto che dopo aver ricevuto da un potenziale cliente un'offerta di 50.000 dollari per contrattualizzare il cantante, così si espresse: ''«Per me va bene...ma per il ragazzo quanto offrite ?»''<ref name=autogenerato22 />
 
Coloro i quali all'epoca informarono il colonnello Parker dell'avvenuto decesso del cantante, rimasero decisamente allibiti dall'indifferenza e dallo scarso coinvolgimento [[emozione|emotivo]] che egli manifestò in quel frangente, poiché egli reagì alla notizia freddamente, come se si fosse palesato improvvisamente un problema imprevisto da risolvere, e nulla più.<ref name=autogenerato7 />
 
==== Le esibizioni negli show televisivi ====
Il 10 aprile dell'anno [[1955]] il cantante raggiunse [[New York]], allo scopo di effettuare un provino per poter partecipare al programma "[[Talent Scouts]]", condotto dal critico [[Arthur Godfrey]], ma ricevette da quest'ultimo una decisa risposta negativa.<ref name=autogenerato25 />
 
Il 28 gennaio dell'anno [[1956]] apparve per la prima volta in uno show trasmesso dalla televisione nazionale, lo [[Stage Show]] dei fratelli Dorsey, riscuotendo un buon successo.<ref name=autogenerato25 />
 
Il 3 aprile dell'anno [[1956]] prese parte ad uno degli spettacoli più seguiti all'epoca dal pubblico televisivo, il "[[Milton Berle Show]]", ed in quell'occasione più di quaranta milioni di spettatori assistettero quindi contemporaneamente alle sue esibizioni.<ref name=autogenerato25 />
 
Il 12 gennaio dell'anno [[1957]] partecipò all'[[Ed Sullivan show]], riscuotendo un successo clamoroso, ma la sua esibizione venne parzialmente censurata, poiché egli venne ripreso dalla cintola in su, onde evitare di inquadrare i suoi famosi e sconvenienti "movimenti pelvici".<ref name=autogenerato25 />
 
==== Le persecuzioni attuate dalle associazioni religiose ====
I benpensanti, che rappresentavano una parte consistente dell'[[opinione pubblica]], si scandalizzarono, sia a causa del ritmo assatanato della musica proposta dal cantante, sia a causa delle movenze selvagge nelle quali egli si produceva durante le sue esibizioni, che erano classificate come "oscene".
 
Proprio a partire da quel periodo il cantante, giudicato alla stregua di un pericoloso "[[depravazione|depravato]]" dalle numerose e attivissime associazioni di carattere religioso che da sempre svolgevano la loro attività negli Stati Uniti, cominciò ad essere duramente perseguitato dalle stesse, che lo fecero oggetto di una dura e violenta campagna denigratoria, che a sua volta diede luogo a risvolti talvolta comici e grotteschi.
 
Invasati predicatori si produssero in ogni dove in accaniti [[sermone|sermoni]], il cui argomento principale era ovviamente rappresentato dalla tipologia di musica che il cantante proponeva, e dagli atteggiamenti nei quali si produceva durante le sue esibizioni.
 
Sostanzialmente tali associazioni ritenevano il cantante un pericolosissimo veicolo di [[perdizione]] per la gioventù dell'epoca, e agivano di conseguenza, scagliandosi in ogni modo contro quello che esse ritenevano un pericolo terribile per la stessa, tanto che esse giunsero addirittura all'organizzazione di vere e proprie manifestazioni pubbliche, durante lo svolgimento delle quali i dischi incisi dal cantante, in quanto contenitori di musica "[[demonio|demoniaca]]" venivano distrutti fisicamente, fracassandoli o incendiandoli.
 
Interpellato a proposito delle accanite persecuzioni di cui veniva fatto oggetto dalle suddette associazioni, il cantante all'epoca così si espresse: ''«Io non penso di essere male per la gente. Se avessi pensato di essere un male per la gente, sarei tornato alla guida di un camion...»''.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 63 </ref>
 
==== I successi discografici del periodo ====
Durante lo svolgimento del periodo in questione, dal punto di vista dei successi discografici, i risultati furono sempre molto positivi, ed i [[singolo discografico|singoli]] che all'epoca vennero tratti riversando su vinile brani quali ''[[Heartbreak Hotel (Elvis Presley)|Heartbreak Hotel]]'' (5 milioni di copie), ''[[(Let Me Be Your) Teddy Bear]]'' (4 milioni di copie), ''[[Don't Be Cruel]]'' (6 milioni di copie), ''[[Jailhouse Rock (singolo)|Jailhouse Rock]]'' (che come singolo per ora ha venduto più di 9 milioni di copie), ''[[Hound Dog (brano musicale)|Hound Dog]]'' (13 milioni di copie), ''[[Love Me Tender]]'' (5 milioni di copie), ''[[All Shook Up (Elvis Presley)|All Shook Up]]'' (7 milioni di copie) detengono ancora a tutt'oggi record di vendita assolutamente significativi, e talvolta tuttora imbattuti.
 
Particolare menzione meritano poi i [[paroliere|parolieri]] e [[compositore|compositori]] [[Jerry Leiber]] e [[Mike Stoller]], che in quel periodo furono gli autori di molti brani che sembravano strutturati ad arte allo scopo di esaltare le doti vocali del cantante, e che tanto contribuirono a consolidare il suo successo.<ref name=autogenerato16 />
 
==== L' acquisto di una nuova dimora ====
[[File:GracelandJungleRoom.JPG|thumb|300px|Una veduta della "Jungle Room" una stanza di [[Graceland]], la dimora di Elvis]]
Nei primi mesi dell'anno [[1957]], investendo gli ingenti proventi derivanti dal felice svolgimento della sua carriera artistica, il cantante acquistò una dimora, che reputava più confacente al suo nuovo ruolo di [[star del cinema|star cinematografica]], [[Graceland]], situata a [[Memphis]], nello stato del [[Tennessee]]. Successivamente egli la adattò alle sue esigenze ed ai suoi gusti, facendola oggetto di un radicale rifacimento. Egli effettuò una lunga serie di modifiche alla struttura della sua nuova dimora, e ne arredò gli interni seguendo i dettami di uno stile decisamente pacchiano e [[kitsch]]. Ultimati i lavori di ristrutturazione, il cantante si trasferì presso la sua nuova residenza in compagnia di tutto il suo numeroso seguito, composto da collaboratori, amici e dai membri del suo nucleo famigliare. Ormai da tempo la sua dimora è diventata una specie di [[mausoleo]], meta di continuo pellegrinaggio per i suoi [[fan]], ed è considerata dagli americani una specie di [[monumento nazionale]].<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 78</ref>
 
==== La vita sentimentale negli anni cinquanta ====
Nel corso della seconda metà degli [[anni 1950|anni cinquanta]] il [[Cronaca rosa|gossip]] dell'epoca attribuì al cantante una lunga serie di relazioni sentimentali, più o meno ufficiali, fra le quali si possono ricordare quelle che egli avrebbe intrattenuto con [[Dixie Locke]], [[Barbara Hearn]], [[Dorothy Harmony]], [[Tempest Storm]], [[June Juanico]], e [[Natalie Wood]], quest' ultima attrice già famosa all' epoca per aver interpretato un ruolo di una certa importanza nel celebre film ''[[Gioventù bruciata]]''.<ref> informazioni reperite dal sito dal sito http://www.macedonio.it/angelo/sito/image/miti/music/elvis/biografia/Elvisdonne.htm</ref>
Nello stesso periodo terminò anche il suo rapporto con [[Anita Wood]], un'attraente cantante che godeva di una discreta fama, con la quale egli aveva da tempo instaurato una relazione. Successivamente, nell'agosto dell'anno [[1959]] conobbe quella che circa una decina di anni dopo sarebbe diventata sua moglie, e cioè [[Priscilla Presley|Priscilla Beaulieu]], la figlia di un [[colonnello]] americano, anche lui di stanza in territorio tedesco.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 305</ref>
 
==== Il "Million Dollar Quartet" ====
Durante il corso della sua carriera il cantante non collaborò mai collegialmente con altri artisti, salvo in una circostanza, peraltro del tutto accidentale e fortuita, allorquando il 4 dicembre dell'anno [[1957]], durante lo svolgimento di una seduta di registrazione presso gli studi della [[Sun Records]], alla quale partecipavano [[Carl Perkins]], come cantante, e [[Jerry Lee Lewis]], come suo pianista, egli si trovò a passare casualmente da quelle parti, in compagnia di [[Johnny Cash]].
 
Durante una pausa della seduta che si stava effettuando il cantante si sedette al piano, cominciando a suonarlo, e interpretando scherzosamente nel contempo brani di tipologia [[gospel]]. In seguito egli cominciò a intrattenere, dialogando e scherzando con loro, gli altri astanti. Imbeccati e sollecitati in tal modo, di lì a poco essi si unirono a lui, producendosi nella successiva interpretazione di una svariata serie di brani, appartenenti a generi musicali diversi, rivisitandoli e interpretandoli con un piglio molto informale.<ref name=autogenerato10>informazioni tratte da http://www.elvis-italian-collector-club.it</ref>
 
Il tutto accadde alla presenza di [[Sam Phillips]], che intuendo la particolarità dell'evento, decise di registrare quell'atipica esibizione del quartetto che si era formato casualmente qualche istante prima, e dalla registrazione della stessa furono ricavati circa settanta minuti di materiale, che venne utilizzato in seguito per incidere un album, pubblicato successivamente al decesso del cantante. [[Sam Phillips]] all' epoca definì i quattro, tutti artisti che già da tempo si erano ricavati un notevole spazio nell'ambito musicale del periodo, ''The [[Million Dollar Quartet]] (Un quartetto da un milione di dollari)''.
<ref name=autogenerato10 />
 
Le incisioni che vennero ricavate all'epoca rappresentano l'unica testimonianza tangibile di una qualche forma di collaborazione attuata dal cantante con altri artisti del suo tempo.<ref name=autogenerato10 />
 
==== I collaboratori del cantante negli anni cinquanta ====
Il cantante nel corso degli anni cinquanta, oltre che dell'essenziale collaborazione di quelli che possono essere considerati i membri "storici" della sua [[Gruppo musicale|band]], e dei suoi coristi ufficiali, si avvalse del fondamentale contributo di un notevole numero di [[musicista|musicisti]], fra i quali si possono ricordare i [[pianista|pianisti]] [[Marvin Hughes]], [[Frederick Earl "Shorty" Long]], [[Floyd Cramer]], [[Dudley Brooks]], i [[chitarrista|chitarristi]] [[Vito Mumolo]], [[Chet Atkins]], [[Luther "Red" Roundtree]], [[Tiny Timbrell]], i [[trombettista|trombettisti]] [[Teddy Buckner]] e [[Warren Smith]], il [[sassofono|sassofonista]] [[Justin Gordon]], il [[batterista|batteristi]] [[Johnny Bernero]] e [[Richard Connell]], il [[clarinetto|clarinettista]] [[Mahlon Klark]], il [[polistrumentista]] [[Ray Siegel]], i coristi [[gospel]] [[Ben Speer]] e [[Brook Speer]], il [[Ken Darby Trio]] ([[Rad Robinson]], [[Jon Dodson]], e [[Charles Prescott]]), il [[bassista]] [[Myer Rubin]], i [[trombone|trombonisti]] [[Elmer Schneider]] e [[Warren Smith]], gli [[armonicista|armonicisti]] [[Dominic Frontiere]] e [[Carl Fortina]], il [[batterista]] [[Richard Cornell]]. Questi [[musicista|musicisti]], che già da tempo si erano costruiti un'ottima reputazione nell'ambito musicale dell'epoca, collaborarono con il cantante sia durante la lavorazione dei brani dai quali furono tratti i singoli e gli album pubblicati nel corso del decennio, sia durante la lavorazione delle colonne sonore delle pellicole alle quali egli partecipò nello stesso periodo.<ref>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll, Sony Music, 2009, pag. 3 - 11</ref>
 
==== La produzione discografica degli anni cinquanta ====
Il cantante iniziò ufficialmente la sua carriera artistica incidendo, nel corso dell'anno [[1954]], il primo singolo sotto l'egida della Sun Records.
 
Tale singolo recava inciso lato A il brano ''[[That's All Right (Mama)]]'', e sul lato B il brano ''[[Blue Moon of Kentucky]]''.
 
Il secondo singolo inciso dal cantante, sempre nel corso dell'anno [[1954]], fu quello che recava contenente nel lato A il brano ''[[Good Rockin' Tonight]]'', e nel lato B il brano ''[[I Don't Care If the Sun Don't Shine]]''.
 
Successivamente, nel corso dell'anno [[1955]], il cantante incise il singolo contenente sul lato A il brano ''[[Milkcow Blues Boogie]]'', e sul lato B il brano ''[[You're a Heartbreaker]]''.
 
Il secondo singolo che nel corso dello stesso anno egli incise, fu il quello contenente nel lato A il brano ''[[Baby Let's Play House]]'', e nel lato B il brano ''[[I'm Left, You're Right, She's Gone]]''.
 
Il terzo singolo inciso dal cantante nel corso di quell'anno, che fu anche l'ultimo disco caratterizzato dall'essere inciso sotto l'egida della Sun Records, fu quello contenente nel lato A il brano ''[[Mystery Train - Martedì notte a Memphis|Mystery Train]]'', e nel lato B il brano ''[[I Forgot to Remember to Forget]]''.
 
I singoli in questione furono commercializzati sia nella versione edita nel formato a "78 giri", sia in quella edita nel formato a "45 giri".<ref>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll, Sony Music, 2009, pag. 11</ref>
 
Allorquando il cantante venne contrattualizzato dalla [[Radio Corporation of America|RCA]], iniziò ad incidere album editi nel formato a "33 giri", il primo dei quali, caratterizzato dall'autobiografico titolo ''[[Elvis Presley (album)|Elvis Presley]]'', conteneva sia brani interpretati quando era ancora scritturato dalla Sun, sia brani interpretati dopo la sua successiva scrittura da parte della RCA. Circa vent'anni dopo, nel corso dell'anno [[1977]], il gruppo britannico dei [[Clash]] si ispirò palesemente alla grafica che ne caratterizzava la copertina, allorquando essi pubblicarono il loro album intitolato [[London Calling]]. Successivamente il cantante incise un secondo album, caratterizzato dall'altrettanto autobiografico titolo ''[[Elvis (album)|Elvis]]'', contenente solamente brani incisi dopo l'avvenuto cambio di [[Etichetta discografica|casa discografica]].
 
Entrambi gli album in questione vennero pubblicati nel corso dell'anno [[1956]], ed ottennero un ottimo riscontro di natura commerciale, contribuendo in tal modo a consolidare la fama e la notorietà del loro interprete a livello internazionale, e sono solitamente considerati dai critici e dai fan del cantante album fondamentali.
 
Come la maggior parte degli artisti americani che avevano in precedenza raggiunto il successo, nel corso dell'anno successivo, il [[1957]], il cantante incise poi un album contenente una raccolta di canzoni tradizionali di carattere natalizio, intitolato ''[[Elvis' Christmas Album]]'', reinterpretate con l'apporto del suo stile, che riscosse anch'essa un ottimo risultato a livello di successo di vendite.
 
Concomitante con l'avvio della carriera cinematografica del cantante, cominciò la pubblicazione delle colonne sonore tratte da alcuni dei film che egli interpretò nel corso del biennio compreso tra l'anno [[1956]], e l'anno [[1958]].
 
Vennero in effetti commercializzati solamente i dischi contenenti le colonne sonore di due delle quattro pellicole alla lavorazione delle quali egli partecipò nel corso di quel periodo, vale a dire quelle attinenti al secondo e al quarto film da lui girati, rispettivamente ''[[Amami teneramente|Loving You]] (Amami teneramente)'' e ''[[La via del male (film 1958)|King Creole]] (La via del male)''. All'epoca gli album redatti riversando sul vinile le colonne sonore dei film in questione concretizzarono piazzamenti e permanenze nelle varie classifiche anche migliori di quelli raggiunti dagli album incisi in studio. invece i brani costituenti la colonna sonora del primo e del terzo film girati dal cantante, rispettivamente ''[[Fratelli rivali|Love me tender]] (Fratelli rivali)'' e ''[[Il delinquente del rock and roll|Jailhouse Rock]] (Il delinquente del Rock'n'roll)'', vennero commercializzati inizialmente solo sotto forma di singoli. Solo successivamente le colonne sonore di tali pellicole vennero incluse integralmente nei numerosi album di carattere antologico pubblicati in seguito.
 
Durante il periodo che il cantante dedicò allo svolgimento del servizio militare, giocoforza l'attività concernente la registrazione di nuovi brani e la conseguente produzione discografica subì un arresto. Anche allo scopo di mantenere vivo l'interesse e l'attenzione del pubblico verso il suo assistito, il suo manager, di comune accordo con la casa discografica, si attivò allo scopo di far pubblicare una serie di album di carattere antologico, contenenti in massima parte raccolte di brani incisi in precedenza dal cantante, che vennero immessi sul mercato discografico nel biennio compreso tra l'anno [[1958]] e l'anno [[1959]].
 
Tali album, che raggiunsero come la maggior parte della produzione discografica del cantante nel corso di quel periodo ottimi risultati a livello commerciale furono nell'ordine gli album dal titolo ''[[Elvis' Golden Records]]'', pubblicato nel corso dell'anno [[1958]], e i tre album successivi, pubblicati nel corso dell'anno [[1959]], dai rispettivi titoli ''[[For LP Fans Only]]'', ''[[A Date with Elvis]]'', e ''[[50,000,000 Elvis Fans Can't Be Wrong|50,000,000 Elvis Fans Can't Be Wrong - Elvis Gold records vol. 2]]''.
 
I singoli pubblicati nel corso dello stesso periodo che ottennero maggior successo di vendite furono quelli contenenti brani quali ''[[Heartbreak Hotel (Elvis Presley)|Heartbreak Hotel]]'' e ''[[I Was the One]]'', ''[[I Want You, I Need You, I Love You]]'' e ''[[My Baby Left Me]]'', ''[[Don't Be Cruel]]'' e ''[[Hound Dog (brano musicale)|Hound Dog]]'', ''[[Love Me Tender]]'' e ''[[Any Way You Want Me]]'', ''[[All Shook Up (Elvis Presley)|All Shook Up]]'' e ''[[That's When Your Heartaches Begin]]'', ''[[(Let Me Be Your) Teddy Bear]]'' e ''[[Loving You]]'', ''[[Jailhouse Rock (singolo)|Jailhouse Rock]]'' e ''[[Treat Me Nice]]''.<ref name=autogenerato11>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll, Sony Music, 2009, pag. 13</ref>
 
Sempre nel corso dello stesso periodo vennero poi pubblicati, in particolar modo dalla RCA inglese, un considerevole numero di [[extended play]], vale a dire dei dischi caratterizzati dall'avere le stesse dimensioni esteriori di un singolo edito nel formato a 45 giri, ma editi nel formato a 33 giri, e solitamente contenenti quattro brani incisi dal cantante, anziché due.<ref name=autogenerato6>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll, Sony Music, 2009, pag. 21</ref>
 
Come si è visto, durante lo svolgimento del servizio militare, il cantante sospese giocoforza la sua attività canora, e disertò le sale di incisione ufficiali. Tuttavia egli nello stesso lasso di tempo si produsse anche in una serie di incisioni amatoriali, riversando su nastro magnetico delle sue personali interpretazioni di brani già portati al successo da altri artisti dell'epoca. Solitamente egli li interpretava accompagnandosi con il pianoforte, e personalizzandoli con l'apporto del suo stile. Tali interpretazioni, di cui permangono tracce fonografiche di mediocre o pessima qualità, sono state successivamente riversate su vinile, allo scopo di commercializzare dei [[bootleg]], contenenti appunto tali incisioni. Fra di essi spicca quello contenente una particolare versione fornita dal cantante di un brano portato qualche anno prima al successo da un celebre gruppo [[doo-wop]] americano, [[The Penguins]], dal titolo ''[[Heart Angel]]''.<ref>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll, Sony Music, 2009, pag. 31</ref>
 
==== L'avvio della carriera cinematografica ====
[[File:Presley in Love Me Tender.jpg|thumb|200px|Un [[fotogramma]] del [[film]] [[Love Me Tender]], dove oltre al cantante appare [[Debra Paget]]]]
[[File:King Creole poster.jpg|thumb|150px|La locandina del film ''[[La via del male (film 1958)|King Creole]]''.]]
[[File:Elvis Presley promoting Jailhouse Rock.jpg|thumb|150px|</center>Elvis in una foto promozionale per il film ''[[Il delinquente del rock and roll|Jailhouse Rock]]'', [[1957]]]]
 
Convinto anche delle potenzialità di attore del suo assistito, il Colonnello [[Colonnello Tom Parker|Parker]] si attivò, sfruttando tutte le sue conoscenze, allo scopo di inserire il cantante nei vari circuiti cinematografici. Egli sollecitò l'esecuzione di una serie di provini, che vennero effettuati presso gli studi della [[Paramount Pictures]], e diedero tutti un esito complessivamente soddisfacente, tanto che il famoso [[produttore cinematografico|produttore]] [[Hal B. Wallis]] firmò con il cantante un contratto di esclusiva per poterlo avere fra i protagonisti dei suoi [[film]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 225</ref>
 
Il contratto con la casa cinematografica [[Paramount Pictures]] vincolava il cantante per un periodo di sette anni, ed egli cominciò a lavorare stabilmente per la stessa in qualità di attore [[protagonista]]. Nel biennio compreso fra l'anno [[1956]] e l'anno [[1958]], egli prese parte alla lavorazione di quattro pellicole, diretto da registi quali [[Robert Wise]] e [[Michael Curtiz]], e sino alla data della sua partenza per lo svolgimento del servizio militare, che lo costrinse ad interrompere la sua carriera cinematografica, girò nell'ordine i seguenti [[Film]], dai rispettivi titoli: ''[[Fratelli rivali|Love Me Tender]]'' (''Fratelli rivali''), nell'anno [[1956]], ''[[Amami teneramente|Loving You]]'' (''Amami teneramente''), nell'anno [[1957]], ''[[Il delinquente del rock and roll|Jailhouse Rock]]'' (''Il delinquente del rock and roll'', solitamente considerato dai suoi fan il suo [[film]] più riuscito), nell'anno [[1957]], e ''[[La via del male (film 1958)|King Creole]]'' (''La via del male''), nell'anno [[1958]].<ref name=autogenerato21>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 201, 202, 209, 210, 222, 223, 226, 235 -242, 265 - 270</ref>
 
Pochi critici cinematografici all'epoca plaudirono alle doti del cantante che era diventato un novello attore, mentre la maggioranza di essi accolse le pellicole sopra elencate freddamente, e non lesinò aspri rimproveri all'interprete principale, reo secondo gli stessi di possedere pessime qualità recitative.
 
Dopo l'esordio del film ''[[Love Me Tender]]'', la rivista cinematografica "Reporter" così si espresse nei confronti dello stesso: ''"Costui è un ragazzino osceno, ed è solo capace di ondeggiare vacillando tra un grido e un gemito"''. Tuttavia le pellicole in questione ottennero un riscontro di carattere commerciale ampiamente positivo, contribuendo a consolidare a livello internazionale la fama del cantante, e sono tuttora considerate dai suoi [[fan]] un oggetto di culto, in quanto legate al suo "periodo aureo", quando negli anni cinquanta egli fece il suo esordio sulle scene come rocker.<ref name=autogenerato21 />
 
Il cantante era [[fotogenia|fotogenico]], ed era dotato di presenza scenica, ma il colorito della sua carnagione, tendente al pallido, ed i suoi capelli rossastri mal si conciliavano con le esigenze del "[[technicolor]]", sicché i [[visagista|visagisti]] holliwoodiani, allo scopo di porre rimedio a tale lacuna, intervennero decisamente
sul suo [[look]], rivoluzionandolo completamente. A partire dalla lavorazione della seconda pellicola che egli interpretò, egli cominciò quindi a tingersi i capelli di nero corvino, iniziando nel contempo a sfoggiare occhi bistrati e un colorito terreo, dovuto ai pesanti [[Cosmetico|make-up]] ai quali si sottoponeva, e mantenne tali consuetudini per il resto dei suoi giorni, interrompendole solamente, per cause di forza maggiore, durante lo svolgimento del [[servizio militare]].<ref name=autogenerato21 />
 
Degno di nota il fatto che all'epoca il cantante, interpellato dai giornalisti a proposito delle motivazioni che lo avevano spinto ad intraprendere la per lui nuova carriera di attore cinematografico, così si espresse: ''«Si sa che i cantanti vanno e vengono, ma se sei un bravo attore, allora puoi durare a lungo...»''.
 
==== La partenza per il servizio militare ====
 
Il 20 dicembre dell'anno [[1957]], mentre stava partecipando alla lavorazione del film intitolato [[La via del male (film 1958)|King Creole]], la quarta pellicola da lui interpretata, il cantante venne chiamato allo svolgimento del [[servizio militare]]. Ciò ovviamente scombinò i piani ed i progetti a breve scadenza che il Colonnello Parker stava elaborando per tutelare la carriera del suo assistito, e conseguentemente egli si attivò allo scopo di ottenere un rinvio della partenza, affinché potesse ottemperare agli impegni contrattuali che lo legavano alla casa cinematografica, e ci riuscì.<ref name=autogenerato25 />
[[File:Presley & Mahendra.jpg|thumb|Elvis in una foto scattata durante lo svolgimento del [[servizio militare]]]]
Il cantante ottenne allora una particolare dispensa dai comandi militari, e gli fu consentito di posticipare la data della sua effettiva chiamata alle armi. In tal modo riuscì a portare a termine la lavorazione della pellicola a cui stava partecipando senza ulteriori intoppi, ma successivamente, il 24 marzo dell'anno [[1958]] dovette comunque presentarsi presso il locale distretto militare per effettuare la cosiddetta "visita di leva".<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 82 </ref>
 
Il Colonnello colse l'occasione per trasformare l'avvenimento in un evento mediatico senza precedenti, ed ogni singola fase della visita di leva del cantante, del suo successivo arruolamento nell'[[United States Army|esercito americano]], che avvenne nel distaccamento militare di [[Fort Chaffee]], nell'[[Arkansas]], della sua assegnazione alla "Scuola di addestramento carristi" situata presso [[Fort Hood]], nel [[Texas]], e del suo successivo arrivo a [[Brema (città)|Brema]], in [[Germania]], il 1º ottobre dell'anno [[1958]], venne ripresa, documentata accuratamente, e data spietatamente in pasto ai mezzi d'informazione, quali [[giornale|giornali]], [[Rotocalco (giornalismo)|rotocalchi]] e [[televisione]].<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 79, 80, 81</ref>
 
Venne arruolato tra le file dei militari statunitensi di stanza a [[Friedberg (Hessen)|Friedberg]], ossia nelle truppe di occupazione che stazionarono nel territorio tedesco per più di un ventennio dopo la fine della seconda guerra mondiale, come [[carro armato|carrista]], ed accettò di buon grado il netto cambiamento del suo stile di vita dipendente dal suo arruolamento, rifiutando a priori i benefici derivanti dal suo status di celebrità, tanto che si sottopose di di buon grado alle fatiche della vita militare, e durante tutto lo svolgersi del suo periodo di ferma, mantenne sempre nei confronti dei compagni un comportamento irreprensibile e corretto. Tale circostanza è confermata dalle testimonianze fornite nel corso di interviste concesse successivamente da alcuni suoi commilitoni e dai suoi superiori.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 85</ref>
 
Sempre a causa dello svolgimento del servizio militare il cantante dovette rimanere lontano dalle scene per due anni. Durante quel periodo, ponendo in atto un accorta politica commerciale (per esempio immettendo sul mercato discografico brani ancora inediti, raccolte di brani musicali già noti, e alimentando continuamente il floridissimo mercato dei [[gadget]]) il colonnello Parker riuscì a mantenere inalterato l'interesse che il pubblico nutriva per il suo assistito, creando nel contempo un'atmosfera di spasmodica attesa per il suo futuro rientro in patria.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 86, 87</ref>.
 
Il cantante apprese poi del decesso dell'adorata madre, Gladys, che già da tempo manifestava gravi problemi di salute, avvenuta il 14 agosto dell'anno [[1958]], all'età di soli 46 anni, a causa di una grave [[epatite]], e l'avvenimento contribuì a gettarlo in un grave stato di prostrazione.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 83</ref>,
 
Durante il periodo della permanenza in [[Germania]], il cantante si appassionò alle discipline delle [[arte marziale|arti marziali]], ed in modo particolare a quella del [[karate]], tanto che col tempo si perfezionò in quest'arte. I suoi più accreditati biografi sostengono che al culmine della sua preparazione fosse un combattente temibile come qualsiasi altro valido [[Karate|karateka]].<ref> informazioni reperite sul sito http://www.elvis-italian-collector-club.it/public/?elvisology1=il-karate-e-elvis</ref>
 
Allo scopo di accrescere il suo rendimento durante lo svolgimento delle mansioni alle quali era assegnato nell'esercito, egli prese anche l'abitudine di assumere farmaci stimolanti, quali la [[Anfetamina|benzedrina]], e ciò sancì il nascere di un'abitudine che con il passare del tempo si radicò in lui in misura sempre maggiore, diventando successivamente una grave forma di dipendenza, e nel prosieguo degli anni fonte di innumerevoli guai di salute.<ref name=autogenerato26>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 124</ref>
 
Durante un'intervista che concesse posteriormente al suo congedo, il cantante così si espresse: ''«I due anni sotto le armi mi hanno fatto riflettere. La noia è una grande madre di virtù»''.<ref>La nascita del Rock'n'Roll, pag. 72, Ernesto Assante, Enzo Capua, 1981 </ref>
 
=== Gli anni sessanta ===
==== Il ritorno ====
Al suo rientro negli Stati Uniti, il cantante fu assalito dai giornalisti, e nonostante da un lato palesasse atteggiamenti da divo, dall'altro egli concesse una serie di interviste, producendosi in quei frangenti in atteggiamenti docili e remissivi, con l'intento di fornire loro l'immagine di un individuo modesto, responsabile e assennato, che non si era montato la testa a causa della fama raggiunta.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 88</ref>
 
All'inizio degli [[anni 60|anni sessanta]], i tempi stavano musicalmente cambiando, poiché le nuove [[rock]] band avevano ormai invaso il mercato, e i teenager, che sin dagli albori della carriera del cantante avevano sempre rappresentato la sua fetta di sostenitori più accaniti, cominciarono a dirottare il loro interesse verso i nuovi idoli musicali del momento, come i [[The Beatles|Beatles]], i [[The Beach Boys|Beach Boys]], o i [[The Rolling Stones|Rolling Stones]], e questo stato di cose finì inevitabilmente per esercitare delle influenze anche sull'evolversi della sua carriera.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 312, 313</ref>
 
Dopo il ritorno dal servizio militare, avvenuto nell'anno [[1960]], il cantante dimostrò alle persone che gli gravitavano intorno di essere cambiato a livello caratteriale. Il primo effetto di questa metamorfosi fu la sua tendenza a mostrarsi sempre più diffidente nei rapporti con la gente, e la conseguenza di questo suo atteggiamento fu il formarsi attorno alla sua persona di una barriera impenetrabile, composta da una folta schiera di parenti, amici, guardie del corpo, e di opportunisti "yes men".<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 331</ref>
 
==== La Memphis Mafia ====
Col passare del tempo la ristretta cerchia di persone con la quale il cantante amò circondarsi costantemente fino alla fine dei suoi giorni, cominciò ad essere identificata con l'appellativo di "Memphis Mafia". ''«Elvis era circondato dai parassiti''», affermò a successivamente tal proposito il giornalista [[John Harris (giornalista)|John Harris]], ''«Non c'era da meravigliarsi che, appena Elvis iniziò a scivolare nella dipendenza e nel torpore, nessuno lanciò l'allarme... per loro, Elvis era una banca, e in quanto tale doveva rimanere aperta»''.<ref>Harris, 2006</ref>
 
[[Tony Brown (produttore)|Tony Brown]], che suonò regolarmente il pianoforte per il cantante nel periodo comprendente gli ultimi due anni di vita dello stesso, osservò il rapido declino della sua salute psico-fisica, nonché l'urgente necessità di affrontare il problema, e successivamente intervistato sulle circostanze di cui era stato spettatore involontario, così si espresse: ''«Ma sapevamo tutti che era un'impresa disperata perché Elvis era circondato da quel piccolo ristretto cerchio di persone ... tutti quei cosiddetti amici»''.<ref>Clayton, Heard, 2003, pag. 339</ref> Dopo il decesso del cantante, in difesa della "Memphis Mafia", un membro della stessa, Marty Lacker, così si espresse: ''«Presley era l'artefice del suo destino, era lui il capo ... Se non fossimo stati in giro, sarebbe morto molto tempo prima»''.<ref>Connelly, 2008, pag. 148</ref>
 
[[Larry Geller]] diventò il parrucchiere personale del cantante a partire dall'anno [[1964]], e a differenza di altri membri della "Memphis Mafia", era molto interessato a questioni di natura spirituale, e non solo a quelle di natura prettamente economica. Larry ricorda come, sin dal primo colloquio che intrattenne con il cantante, quest'ultimo si aprì e si confidò con lui, mettendolo al corrente dei suoi più reconditi pensieri, e contemporaneamente della vera natura delle ansie interiori che lo tormentavano, esprimendosi all'epoca nel modo seguente:''«Voglio dire, ci deve essere uno scopo... ci deve essere un motivo... un motivo per cui ho scelto di essere Elvis Presley... Giuro su Dio, nessuno sa quanto io mi senta solo, vuoto è come mi sento veramente dentro».''<ref>Guralnick, Peter. ''Careless Love'', 1999, pag. 174</ref> In seguito qualche anno dopo Geller prese l' abitudine di rifornire il cantante di un cospicuo quantitativo di libri che trattavano di [[religione]] e di misticismo, che il cantante leggeva voracemente durante le pause dei faticosissimi e incessanti tour.<ref>Guralnick, ''Careless Love'', 1999, pag. 174</ref>
 
Coloro i quali entravano a far parte del ristretto organico della "Memphis Mafia", che il cantante definiva affettuosamente "The Guys" (I ragazzi), lo circondavano con ogni tipo di attenzione, cercando di esaudire ogni suo desiderio, allo scopo di entrare nelle sue grazie, e ottenere in seguito indubbi vantaggi. Questa cerchia di persone, se da un lato nel corso degli anni lo protesse con ogni mezzo a sua disposizione da una qualsiasi influenza che essa reputasse indesiderabile, dall'altro gli impedì di poter intrattenere rapporti sani e costruttivi con il reale mondo esterno.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 10, 11, 12, 13, 14 </ref>
 
Conseguenza del nuovo atteggiamento che il cantante pose in atto a partire da quel periodo, fu per esempio l'usanza di affittare al completo un enorme locale, un grande teatro, o addirittura un intero [[Luna park]], per poterci poi trascorrere una serata esclusiva, in compagnia dei soli membri del suo [[entourage]], cautelato in ogni modo da quella che era considerata la pedante e inopportuna presenza di persone estranee al giro delle sue amicizie e frequentazioni abituali.
 
Sempre nel corso dello stesso periodo il cantante maturò anche un notevole l'interesse per alcune particolari scienze, quali la [[numerologia]], e l'[[esoterismo]]. In conseguenza di ciò ben presto la sua [[biblioteca]] personale si arricchì rapidamente di un notevole numero di testi che trattavano di tali argomenti.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 329, 330, 331, 332</ref>
 
Degno di nota il fatto che verso la fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]] la situazione del cantante in effetti fosse già assimilabile a quella di un quasi recluso, e ciò può in parte giustificare la spinta di natura interiore che nel corso degli anni successivi lo spinse a cercare, con incredibile frequenza, il contatto diretto con il pubblico.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 311</ref>
 
==== Il rientro sulle scene ====
Gli inizi del nuovo decennio furono problematici, poiché la morte della madre Gladys, avvenuta mentre svolgeva il servizio militare in Germania, lo aveva gettato in un profondo stato di [[prostrazione]], del quale pativa ancora le conseguenze. Degno di nota il fatto che i suoi più accreditati biografi abbiano sempre posto l'attenzione sul particolare rapporto che lo legava ad essa, sostenendo che egli fosse legato alla stessa da un rapporto particolarmente intenso, e che la sua perdita sia stato per lui un colpo terribile.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 328</ref>
 
Nel corso dell'anno [[1960]], il concretizzarsi di un'operazione di carattere meramente commerciale attuata dal suo [[manager]], sortì come effetto la partecipazione del cantante in qualità di ospite allo show televisivo del quale [[Frank Sinatra]] era il conduttore, benché quest'ultimo non avesse mai nascosto in un recente passato la profonda avversione che nutriva per quello che era stato definito dai media di allora il "cantante del secolo", attaccandolo anche pubblicamente, tanto che qualche tempo prima, interpellato dai giornalisti sulla figura dell'allora ancora emergente artista Sinatra si era così espresso: ''«[...] La sua musica è fatta da deficienti che cantano testi maliziosi, lascivi, per parlare chiaramente: sporchi. Ha finito con il diventare la marcetta di ogni furfante sulla faccia della terra. È la più brutale, brutta, disperata, perversa forma di espressione che io abbia avuto la sfortuna di ascoltare...»''.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 81 </ref>
 
Ad ogni modo la partecipazione allo Show televisivo, definito a causa della presenza del cantante il ''[[Welcome Home Elvis]]'', gli diede comunque la possibilità di riprendere il contatto con il pubblico, e riacquistare la visibilità di cui godeva prima della sua partenza, avvenuta a causa dell'adempimento dei suoi obblighi di leva.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 82 </ref>
 
Egli si presentò allo show pochi giorni dopo essere rientrato dal servizio militare, e si esibì cantando accompagnato dal quartetto vocale dei [[Jordanaires]], un brano intitolato ''[[Fame and fortune]]'', un lento, caratterizzato dalla struttura musicale del [[terzina (metrica)|terzinato]], tipica di molti di brani commercializzati all'epoca, e un brano dal titolo ''[[Stuck on You (Elvis Presley)|Stuck On You]]'', decisamente più veloce e ritmato. Successivamenteegli si esibì in un duetto vocale in coppia con Sinatra, interpretando una versione arrangiata seguendo i dettami dello stile tipico di quest'ultimo brani quali quello intitolato ''[[Love Me Tender]]'' (che era stato il motivo conduttore inserito nella colonna sonora della prima pellicola interpretata dal cantante, "Fratelli rivali"), e quello intitolato ''[[Witchcraft (brano musicale)|Witchcraft]]'', (un successo di Sinatra risalente all'anno [[1957]]). Il successo che arrise allo show televisivo fu notevole, e durante lo svolgimento dello stesso il cantante si produsse in una esibizione vocalmente impeccabile, ma dalla quale inevitabilmente traspariva un radicale cambiamento di stile e di immagine, in quanto egli non appariva più lo scatenato e aggressivo rocker di un tempo, ma un cantante molto più mieloso e sdolcinato.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag.83 </ref>
 
Risale a quel periodo la pubblicazione di alcuni singoli che ottennero un enorme successo, quali ''[[Are You Lonesome Tonight?]]'' (''Ti senti sola stanotte?''), il rifacimento di un vecchio brano degli anni venti, caratterizzato dalla presenza di un lungo inciso parlato, e il riadattamento di due classici della canzone napoletana, ''[['O sole mio|It's Now or Never]]'' (''O sole mio''), e ''[[Surrender (Elvis Presley)|Surrender]]'' (''Torna a Surriento'').<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 84 </ref>
 
La tipologia di quei brani, e gli arrangiamenti che vennero studiati durante la loro incisione allo scopo di ottimizzare il prodotto finale contribuirono a mettere in risalto le qualità vocali del cantante, ma i singoli che ne vennero tratti erano classificabili comunque come un prodotto agli antipodi di quel particolare spirito pionieristico e innovativo che lo aveva animato quando egli era ancora agli albori della sua carriera, e che aveva contribuito al contraddistinguere in modo peculiare i primi dischi incisi sotto l'egida della [[Sun Records]], nonché al nascere del suo successo.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 88, 89</ref>
 
A proposito della sua voce, il cantante all'epoca così si espresse: ''«Non mi faccio illusioni. La mia voce, di per sé, è una voce molto ordinaria. La gente viene a vedere solo come la uso. Se dovessi starmene fermo mentre canto mi sentirei morto. Potrei tornarmene a fare il camionista...»''.<ref>La nascita del Rock'n'Roll, pag. 79 Ernesto Assante, Enzo Capua, 1981 </ref>
 
==== La vita sentimentale negli anni sessanta ====
I suoi più accreditati biografi e il gossip imperante all'epoca, nel corso degli [[anni 1960|anni sessanta]], oltre che la relazione "ufficiale" con la sua fidanzata "storica" [[Priscilla Presley|Priscilla Beaulieu]], la donna che verso la fine del decennio divenne sua moglie, attribuirono al cantante svariate relazioni di carattere sentimentale, principalmente con le attrici con le quali collaborava durante la lavorazione della lunga serie di pellicole che girò nel corso del decennio.
 
Fra di esse si possono ricordare quella che avrebbe intrattenuto con l'attrice [[Juliet Prowse]], sua partner durante la lavorazione del film intitolato ''[[Cafè Europa]]'', che era la sublimazione romanzata dei suoi ricordi della vita militare, girato nell'anno [[1960]], quella che avrebbe intrattenuto con la show-girl [[Ann-Margret]], che fu la sua partner durante la lavorazione del film intitolato ''[[Viva Las Vegas (film)|Viva Las Vegas]]'', girato nell'anno [[1964]], quella che avrebbe intrattenuto con l'attrice [[Ursula Andress]], che fu la sua partner durante la lavorazione del film intitolato [[Fun in Acapulco]], girato nell'anno [[1963]], e infine quella che avrebbe intrattenuto con la cantante e attrice [[Shelley Fabares]], che fu la sua partner durante la lavorazione di diverse pellicole, girate nel corso della seconda metà degli [[anni 1960|anni sessanta]].
 
==== La ripresa e la prosecuzione della carriera cinematografica ====
[[File:Girls Girls Girls Poster B.jpg|thumb|La locandina originale di un [[film]] girato da Elvis negli anni sessanta, [[Cento ragazze e un marinaio|Girls! Girls! Girls!]]]]
 
[[File:Juliet Prowse-Elvis Presley in G.I. Blues.jpg|thumb|Juliet Prowse e Elvis Presley in [[G.I. Blues]]]]
 
[[File:Honda CB77 from the movie "Roustabout" (1964).jpg|thumb|l'Honda CB77 usata da Elvis nel [[film]] [[Il cantante del luna park|Roustabout]]]]
 
Dopo un paio di esibizioni dal vivo a scopo di beneficenza, avvenute a partire dal 25 marzo dell'anno [[1961]] all'"Ellis Auditorium" di Memphis, il cantante troncò nettamente ogni rapporto diretto con il suo pubblico, e decise di sfruttare al massimo il remunerativo filone cinematografico. Nel corso del decennio successivo egli interpretò ventinove pellicole, alcune delle quali tuttora inedite in Italia, ma fra di esse solo un'esigua minoranza poteva essere considerata artisticamente valida, mentre la maggioranza poteva essere classificata al alla stregua di "[[Film di serie B|B-movie]]", di qualità mediocre, girati in modo approssimativo, e in tempi record.<ref name=autogenerato18>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 91, 92</ref>
 
Le trame di questi film erano solitamente banali, e tutte molto simili tra loro, poiché (salvo rarissime eccezioni) l'interprete principale rivestiva sempre il ruolo dell'[[eroe]] canterino della situazione, il tutto condito dalla presenza della graziosa fidanzatina di turno, da un numero imprecisato di procaci fanciulle, da magnifici scenari esotici, da qualche scazzottata, dalla quale egli usciva immancabilmente vincente, e da un certo variabile quantitativo di canzoncine melense e insignificanti.<ref name=autogenerato18 />
 
Nonostante ciò i film spesso registravano resse al botteghino, e sino alla metà del decennio incassarono bene, poi il filone di quelli che venivano definiti "Presley movies" iniziò a manifestare segni di stanchezza, e verso la fine del decennio la situazione precipitò. Il pubblico, stanco della banalità delle trame, che viaggiava di pari passo con quella delle [[colonna sonora|colonne sonore]], cominciò a disertare le sale cinematografiche quando si proiettavano le pellicole girate dal cantante, e ciò ovviamente si riflesse negativamente sui loro incassi, e di conseguenza anche sulla sua carriera cinematografica.
 
A proposito della mediocrità e della pochezza delle pellicole alla realizzazione delle quali il cantante collaborava in quel periodo egli così si espresse: ''«L'unica cosa peggiore che dover guardare un brutto film è averci recitato...»''.
 
Rappresentarono comunque un'eccezione a quella che ormai da anni era diventata l'applicazione di una norma consolidata le due pellicole girate dal cantante nel corso dell'anno [[1968]], intitolate rispettivamente ''[[Stay Away, Joe]]'' e ''[[Live a little, Love a little]]'' (entrambe inedite in Italia), così come le tre girate nel corso dell'anno [[1969]], intitolate rispettivamente ''[[Un uomo chiamato Charro|Charro!]]'' (''Un uomo chiamato Charro''), ''[[Guai con le ragazze|The Trouble with Girls]]'' (''Guai con le ragazze''), e ''[[Change of Habit]]'' (inedito in Italia).
 
I ruoli che il cantante ricopriva in queste pellicole erano meno banali e scontati rispetto a quelli che aveva interpretato in precedenza, e tale caratteristica era condivisa con le loro trame. Tuttavia tali pellicole, pur migliori di quelle che le avevano precedute, non riuscirono a risollevare compiutamente le sorti della sua vacillante carriera cinematografica, poiché il pubblico e la critica le accolsero tiepidamente, e ciò si tradusse in mediocri riscontri di natura commerciale.
 
Nel corso della sua carriera cinematografica, il cantante lavorò con una lunga serie di attori, alcuni famosi, quali, in ordine alfabetico: [[Arthur o' Connell]], [[Bill Bixby]], [[Cesare Danova]], [[Charles Bronson]], [[Dean Jones]], [[Gary Lockwood]], [[Gig Young]], [[James Gleason]], [[James Shigeta]], [[John Mc Intire]], [[Mickey Shaugnessy]], [[Paul Lucas]], [[Richard Egan]], [[Robert Redford]], [[Steve Forrest (attore)|Steve Forrest]] e [[Vincent Price]].
 
Nel corso della sua carriera cinematografica, il cantante lavorò con una lunga serie di attrici, alcune famose, quali, in ordine alfabetico: [[Angela Lansbury]], [[Annette Day]], [[Anne Helm]], [[Ann-Margret]], [[Barbara Eden]], [[Barbara Stanwyck]], [[Carolyn Jones]], [[Dolores Hart]], [[Debra Paget]], [[Dodie Marshall]], [[Dolores del Río]], [[Elsa Cárdenas]], [[Elsa Lanchester]], [[Glenda Farrell]], [[Hope Lang]], [[Ina Balin]], [[Ivonne Craig]], [[Ivonne Romain]], [[Joan Blackman]], [[Joan Freeman]], [[Judy Tyler]], [[Juliet Prowse]], [[Lizabeth Scott]], [[Lola Albright]], [[Mary Tyler Moore]], [[Nancy Sinatra]], [[Schelley Fabares]], [[Stella Stevens]], [[Suzanna Leigh]], e [[Ursula Andress]].
 
Alcuni critici cinematografici concordano sul fatto che egli avesse una certa propensione alla recitazione, ma che gli furono sempre affidati ruoli assai poco favorevoli a far emergere le sue doti di attore.<ref>cfr Paul Simpson, ''Guida completa a E.P.'', ed. Vallardi, ISBN 88-7887-015-3, pag. 321 e seg.</ref> Fu scelto da [[Barbra Streisand]] per recitare nel film ''[[È nata una stella (film 1954)|È nata una stella]]'', ma le richieste esageratamente esose del colonnello Parker impedirono che ciò avvenisse, e la stessa cosa accadde anche dopo le sue candidature ad altri due film di notevole spessore: ''[[La gatta sul tetto che scotta (film 1958)|La gatta sul tetto che scotta]]'', nel ruolo che fu di [[Paul Newman]] e ''[[Un uomo da marciapiede]]'', nel ruolo che fu di [[Jon Voight]].
 
==== L'incontro con i Beatles ====
Nel corso dell'anno [[1965]], i Beatles, che durante lo svolgimento della loro carriera non disconobbero mai la simpatia che nutrivano per il personaggio, poiché anch'essi agli albori della stessa avevano subito le influenze del suo stile e della sua musica, si recarono nella residenza della quale il cantante disponeva, a [[Bel Air (California)|Bel Air]], durante una pausa della lavorazione di una delle pellicole alle quali egli aveva partecipato nel corso degli [[anni 60]], allo scopo di incontrarlo di persona.
Si ha notizia di una [[Jam Session]] alla quale il cantante avrebbe presenziato, suonando e cantando in compagnia dei "Faboulus four". Questa è una circostanza che è confermata dalle affermazioni che i membri del complesso fecero in seguito, ma non da prove di carattere fonografico, quali registrazioni, o visive, quali filmati o foto. Degna comunque di nota l' affermazione che in seguito [[John Lennon]], interpellato da un giornalista a proposito della figura del cantante, proferì: ''«Before there was Elvis, there was nothing»'' ("Prima che ci fosse Elvis, non c'era niente").<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 98</ref><ref name=autogenerato17>Elvis in art, Roger G. Taylor, Elm tree books</ref>
 
==== I collaboratori del cantante negli anni sessanta ====
Il cantante nel corso degli [[anni 1960|anni sessanta]], oltre che del supporto dei suoi collaboratori abituali, si avvalse della collaborazione di [[musicista|musicisti]] fra i quali si possono ricordare i [[pianista|pianisti]] [[Floyd Cramer]] e [[Aurhus Robbins]], i [[chitarrista|chitarristi]] [[Hank Garland]], [[Grady Martin]], [[Harold Dradley]], [[Ray Edenton]], [[Pete Drake]] (specialista della [[steel guitar]]), e [[Charlie Hodge]] (quest'ultimo membro anche della Memphis Mafia), il sassofonista [[Justin Gordon]], il [[bassista]] [[Bob Moore]], il [[percussionista]] [[Buddy Harman]], il sassofonista [[Boots Randoph]], i coristi appartenenti al gruppo vocale [[Anita Kerr Singers]], la corista [[Millie Kirkham]], e il [[violinista]] [[Tommy Jackson (violinista)|Tommy Jackson]]. Questi [[musicista|musicisti]], che già da tempo si erano costruiti un'ottima reputazione nell'ambito musicale dell'epoca, collaborarono con il cantante sia durante la lavorazione dei brani dai quali furono tratti i singoli e gli album pubblicati nel corso del decennio, sia durante la lavorazione delle colonne sonore delle pellicole alle quali egli partecipò nello stesso periodo.<ref>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll, Sony Music, 2009, pag. 16</ref>
 
==== Il matrimonio ====
[[File:Priscilla Presley (2003).jpg|thumb|150px|[[Priscilla Presley]], l'ex moglie di Elvis, nel [[2003]]]]
 
[[File:Lisa_Marie_Presley_at_car_race.jpg|thumb|150px|[[Lisa Marie Presley]], la figlia di Elvis, ad una corsa automobilistica]]
Dopo quasi dieci anni di fidanzamento, il primo maggio dell'anno [[1967]], il cantante convolò a nozze con la donna che da quasi dieci anni era assurta al ruolo di sua "fidanzata ufficiale" , e il tutto accadde durante lo svolgimento di una cerimonia privata, alla quale furono invitati e parteciparono un ristretto gruppo di persone, formato dalle rispettive famiglie e dagli amici di vecchia data della coppia, presso l'albergo denominato [[Aladdin Hotel]], nella città di [[Las Vegas]].
 
Circa nove mesi dopo, il primo febbraio dell'anno [[1968]] il cantante divenne padre, poiché il suo matrimonio venne allietato dalla nascita di una bambina, che venne battezzata col nome di "Lisa Marie".
 
I suoi più accreditati biografi pongono spesso l'accento sul fatto che egli nutrì per tutto il corso della sua esistenza una vera e propria forma di adorazione per la figlia, [[Lisa Marie Presley]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 392, 393</ref>
 
I suoi [[fan]] più accaniti hanno sempre considerato (e considerano tuttora) l'ex moglie del cantante come la principale responsabile del profondo stato di prostrazione in cui egli, a causa dell'avvenuta separazione, sprofondò. Secondo costoro il verificarsi di tale situazione fu anche la causa primaria del successivo pauroso incremento del consumo di psicofarmaci che il cantante, nel tentativo di combattere lo stato depressivo che lo affliggeva, proprio a partire da quel periodo pose in atto. Tale comportamento lo condusse in un primo tempo rapidamente verso la dipendenza dagli stessi e successivamente al disfacimento psico-fisico che divenne così evidente, anche a livello esteriore, a partire dalla seconda metà degli [[anni 70|anni settanta]].
 
==== Il "68 Comeback Special" ====
Complice sia l'evolversi dei gusti del pubblico, sia il progressivo scadere dal punto di vista qualitativo delle trame e delle colonne sonore dei film che interpretava, e che all'epoca rappresentavano, salvo rare (e talvolta lodevoli) eccezioni, la quasi totalità della sua produzione discografica, il cantante per la prima volta dall'inizio della sua carriera, dovette misurarsi con gli esiti di un netto calo di popolarità, ed il suo [[manager]] si vide costretto a prendere in esame una serie di alternative, allo scopo di tentare di rinvigorire l'ormai vacillante immagine del suo assistito.<ref>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll , Sony Music, 2009, pag. 6, 7</ref>
 
Il colonnello Parker vagliò dunque una serie di opzioni possibili, e fra le soluzioni prospettate venne presa in considerazione quella di far abbandonare al cantante la stantia carriera cinematografica, e fargli riprendere le esibizioni su di un palcoscenico. Tale ipotesi si concretizzò nella successiva organizzazione di uno show televisivo di carattere natalizio, nel quale egli avrebbe rivestito il ruolo di ospite d'onore, cogliendo il pretesto per riproporsi davanti al pubblico nelle vesti di cantante e non più in quelle di attore.<ref>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll , Sony Music, 2009, pag. 8</ref>
 
Lo Show in questione venne prodotto dalla rete televisiva [[NBC]], e alla sua realizzazione collaborò attivamente un giovane regista, [[Steve Binder]], già noto per aver realizzato dei documentari di successo sul mondo del [[rock and roll]], che aveva manifestato l'intenzione di partecipare alla realizzazione di uno special incentrato sulla figura del cantante.<ref name=autogenerato24>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 102, 103, 104</ref>
 
Coloro i quali durante il periodo della gestazione dello show collaborarono con lui, interpellati sull'argomento hanno asserito in svariate occasioni che egli si dimostrò inoltre molto entusiasta e collaborativo. Tale atteggiamento era la conseguenza diretta del fatto che il cantante era affascinato dall'idea di rituffarsi negli albori delle sue origini artistiche, che erano rappresentati principalmente dalle esibizioni davanti ad una platea, dunque una forma di contatto diretto e istantaneo con il pubblico, e non il recitare dietro ad una macchina da presa, che rappresentava una forma di contatto artefatto e differito.<ref name=autogenerato24 />
 
Quello che venne successivamente definito il ''[[NBC-TV Special|68 Comeback Special]]'', che in origine sarebbe dovuto essere solamente una stereotipata celebrazione del Natale, grazie all'innovativo apporto delle idee di Binder e di quelle del cantante, che durante la lavorazione dello show collaborarono tra loro allo scopo di raggiungere un risultato finale valido artisticamente, entrando spesso in contrasto con le direttive impartite dal colonnello Parker, diventò invece la celebrazione del suo ritorno sulle scene come rocker.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 399, 400</ref>
 
In quel frangente il cantante curò maniacalmente la sua immagine ed i suo rientro sulle scene, presentandosi al cospetto del pubblico in ottima forma fisica. Visibilmente dimagrito, e fasciato da una particolare tuta di pelle nera, che si ispirava alla più classica [[iconografia]] degli [[anni 50]], il periodo storico durante il quale la sua presenza si era palesata per la prima volta sulle scene internazionali, si esibì all'interno di una [[scenografia]] che si ispirava nettamente nella struttura ai [[ring (pugilato)|ring]] dentro il quale combattevano i pugilatori, dando sfogo a tutta la grinta che aveva dovuto reprimere in tutti gli anni in cui si era dedicato alla recitazione, regalando al pubblico uno spettacolo eccellente.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 401</ref>
 
Egli, durante lo svolgimento dello spettacolo, esordì interpretando, accompagnato dall'orchestra e utilizzando coreograficamente la sua chitarra, un [[medley]] dei suoi vecchi successi, abbinati con brani di fattura più recente, quali ''[[Trouble (Elvis Presley)|Trouble]]'' (un brano che era stato a suo tempo incluso nella colonna sonora di uno delle prime pellicole girate dal cantante nell'anno [[1957]], ''[[La via del male (film 1958)|King Creole]]'' ''(La via del male)'', e ''[[Lawdy, Miss Clawdy]]'', nonché ''[[Guitar man]]'', e ''[[Baby, What You Want Me To Do]]''.<ref name=autogenerato5>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll , Sony Music, 2009, pag. 20</ref>
 
Dopo di che si propose quindi nell'esecuzione, riarrangiata in modo orchestrale, di quelli che rappresentavano da sempre i suoi classici, quali ''[[Heartbreak Hotel (Elvis Presley)|Heartbreak Hotel]]'', ''[[Hound Dog (brano musicale)|Hound Dog]]'', ''[[All Shook Up (Elvis Presley)|All Shook Up]]'', ''[[Can't Help Falling in Love]]'', ''[[Jailhouse Rock (singolo)|Jailhouse Rock]]'', ''[[Don't Be Cruel]]'', ''[[Blue Suede Shoes]]'', e ''[[Love Me Tender]]''. Seguì l'interpretazione di alcuni brani [[gospel]] e [[spiritual]], quali ''[[Where Could I Go But The Lord]]'', ''[[Up Above My Head]]'', e ''Saved''.<ref name=autogenerato5 />
 
In seguito il cantante, sfruttando il loro accompagnamento, e imbeccato dagli stessi [[Scotty Moore]] e [[D.J. Fontana]], coloro i quali rappresentavano quanto rimaneva del gruppo che lo aveva accompagnato durante la sua scalata al successo nel corso degli [[anni 50]] (mancava [[William Black]], deceduto a causa di un tumore maligno nell'anno [[1966]]) si produsse nell' interpretazione di brani quali ''[[Baby, What You Want Me To Do]]'', ''[[That's All Right (Mama)]]'', ''[[Blue Crhistmas]]'', ''[[One Night]]'', ''[[Tiger man]]'', e ''[[Trying To Get To You]]''. Spesso interruppe l' esecuzione dei brani, e assieme a loro rimembrò, commentandole, le circostanze che avevano consentito l'avvio della sua fortunata carriera artistica, ironizzando anche sull'evolversi della sua carriera cinematografica. Seguì l'interpretazione di un brano melodico, dal titolo ''[[Memories (Elvis Presley)|Memories]]'', e la successiva interpretazione di un ultimo [[medley]] composto da brani quali ''[[Nothingville]]'', ''[[Big Boss Man]]'', ''[[Let Yourself Go]]'', ''[[It Hurts Me]]'', ''[[Guitar Man]]'', ''[[Little Egypt]]'', e ''[[Trouble (Elvis Presley)|Trouble]]''.<ref>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll , Sony Music, 2009, pag. 21, 22</ref>
 
Degno di nota anche il brano intitolato ''[[If I Can Dream]]'', scritto appositamente per lui, interpretato dal cantante come brano di chiusura dello show, che fu accolto favorevolmente a livello di responso commerciale, e che contribuì a far tornare il nome del cantante nelle zone alte delle varie classifiche, circostanza questa che non si verificava più da tempo.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 417, 418, 419</ref>
 
Il notevole successo che arrise allo show rinnovò nel cantante il desiderio di dedicarsi alla produzione di musica di qualità, e spinto da tale motivazione decise di ritornare nella città di [[Memphis]], e di chiudersi in uno studio di incisione, allo scopo di effettuare una lunga serie di sedute di registrazione.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 108</ref>
 
Egli, influenzato positivamente dall'atmosfera che si era creata attorno alla sua persona, e dalla valenza artistica dei suoi nuovi collaboratori (autori, strumentisti e coristi), si dedicò con professionalità alle sedute di registrazione. I risultati non si fecero attendere, e il frutto di tutto questo lavoro furono due album, che furono accolti positivamente da critica e pubblico, contenenti una serie di brani eccellenti. Tali album, ''[[From Memphis to Vegas/From Vegas to Memphis|Back In Memphis]]'' e ''[[From Elvis in Memphis]]'', contenevano canzoni quali ''[[In the Ghetto (Elvis Presley)|In the Ghetto]]'' e ''[[Suspicious Minds]]'' (di quest'ultima un gruppo che raggiunse una certa notorietà negli [[anni 1980|anni ottanta]], i ''[[Fine Young Cannibals]]'' produsse una [[cover]], che ottenne un buon riscontro commerciale), che furono successi discograficamente notevoli, e contribuirono a far ritornare il nome del cantante tra quelli che occupavano i primi posti delle varie classifiche di vendita, cosa che non accadeva dalla prima metà degli [[anni 60]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 424, 425, 426</ref>
 
==== La produzione discografica degli anni sessanta ====
A partire dall'inizio del decennio e per tutto il corso dello stesso, la produzione discografica dell'epoca fu incentrata soprattutto sulla pubblicazione di album contenenti le colonne sonore delle pellicole interpretate dal cantante, tanto che durante lo scorrere di quel periodo vennero commercializzati circa una trentina di dischi, che almeno per tutta la prima metà degli [[anni 60|anni sessanta]] riscossero un notevole successo di vendite, in assonanza con l'ottimo responso commerciale ottenuto all'epoca dalle pellicole dalle quali venivano tratti i brani che ne costituivano il contenuto.
 
Fra di essi si possono ricordare l'album contenente la colonna sonora della pellicola intitolata ''[[G.I. Blues]]'' ''(Cafè Europa)'', girata nell'anno [[1960]], e l'album contenente la colonna sonora della pellicola intitolata ''[[Blue Hawaii]]'' ''(Blue Hawaii)'', girata nell'anno [[1961]]. A partire dalla seconda metà del decennio, complice il gradimento molto inferiore ottenuto dalle pellicole interpretate dal cantante, la situazione cambiò radicalmente, e gli album in questione raggiunsero molto più raramente buoni piazzamenti o lunghe permanenze nelle zone alte delle varie classifiche.
 
Sempre a partire dall'inizio del decennio vennero poi commercializzati una serie di album incisi in studio contenenti brani di recente fattura, artisticamente validi, quali quelli intitolati rispettivamente ''[[Elvis Is Back!]]'', pubblicato nell'anno [[1960]], ''[[Pot Luck with Elvis]]'', pubblicato nell'anno [[1961]], e ''[[Something for Everybody]]'', pubblicato nell'anno [[1962]]. Tali album tuttavia non raggiunsero i risultati di vendita concretizzati da quelli contenenti i brani tratti dalle colonne sonore dei film.
 
Queste evidenze commerciali spinsero successivamente il cantante a ridurre drasticamente la pubblicazione di album incisi in studio, e dedicarsi quasi esclusivamente alla pubblicazione di album contenenti brani che componevano la colonna sonora dei film che egli allora interpretava con un ritmo serrato.
 
Merita poi particolare menzione l'album contenente esclusivamente brani di musica [[gospel]] ''[[His Hand in Mine]]'', pubblicato nell'anno [[1960]], che raggiunse buoni piazzamenti nelle varie classifiche, e che fu il primo dei tre album contenenti brani di musica "sacra" pubblicati dal cantante nel corso della sua carriera.
 
Verso la fine del decennio, proprio quando ormai da tempo gli album prodotti incidendo brani tratti dalle colonne sonore dei film non riuscivano più a raggiungere risultati commerciali degni di nota, raggiunsero dei buoni piazzamenti nelle varie classifiche album quali quello contenente la colonna sonora dello special televisivo definito il ''[[NBC-TV Special|68 Elvis Cameback Special]]'', e i successivi, intitolati rispettivamente ''[[From Memphis to Vegas/From Vegas to Memphis|Back In Memphis]]'' e ''[[From Elvis in Memphis]]''.
 
Sempre nel corso del decennio in questione vennero poi pubblicati alcuni album di carattere [[antologia|antologico]], quali gli album dal titolo ''[[Elvis' Golden Records Volume 3]]'', ''[[Elvis for Everyone]]'', e ''[[Elvis' Gold Records Volume 4]]'', che contenevano raccolte di brani già pubblicati in precedenza dal cantante, e che raggiunsero dei discreti piazzamenti nelle varie classifiche.
 
I singoli che nel corso del decennio raggiunsero i migliori risultati a livello commerciale furono quelli intitolati ''[[Are You Lonesome Tonight?]]'', ''[['O sole mio|It's Now or Never]]'', e ''[[Surrender (Elvis Presley)|Surrender]]'', pubblicati nel corso del biennio comprendente l'anno [[1960]] e l'anno [[1961]].
 
==== La ripresa delle esibizioni dal vivo ====
Rassicurato dal successo ottenuto dallo show televisivo, il colonnello Parker valutò i possibili sviluppi che potevano derivare dalla ripresa delle esibizioni dal vivo, e raggiunse la conclusione che quella era la strada da perseguire allo scopo di rinvigorire la popolarità del suo assistito.
 
Successivamente egli si attivò allo scopo procurargli una serie di ingaggi, mentre il cantante dal canto suo si adoperò per creare un'orchestra che lo supportasse nell'esecuzione del suo rientro sulle scene, e nel giro di qualche mese ne costituì l'organico, seguendo in particolar modo i consigli e le direttive di [[James Burton]], il suo nuovo [[chitarrista]].
 
I membri di quella che sarebbe stata successivamente denominata la [[TCB Band]], il gruppo che lo avrebbe accompagnato per tutti i futuri tour degli [[anni 70]], divennero il [[bassista]] [[Jerry Scheff]], il [[batterista]] [[Ronnie Tutt]], il [[chitarrista]] ritmico [[John Wilkinson]] e il [[pianista]] [[Glenn D. Hardin]], che a partire dall'anno [[1976]] venne rimpiazzato da [[Larry Muhoberac]]. Gli sforzi del suo manager vennero invece coronati dalla firma di un contratto di esclusiva con l'[[International Hotel]] di [[Las Vegas]], che sanciva la disponibilità del cantante ad effettuare una lunga serie di concerti.
 
=== Gli anni settanta ===
==== L' incontro con Richard Nixon ====
[[File:Elvis-nixon.jpg|thumb|300px|</center>Elvis a colloquio con il Presidente degli Stati Uniti [[Richard Nixon]]</center>]]
 
Verso la fine dell'anno [[1970]], il cantante si attivò allo scopo di ottenere un colloquio con l'allora presidente degli Stati Uniti [[Richard Nixon]]. La richiesta che egli avanzò venne accolta, ed il 21 dicembre dello stesso anno egli si recò alla [[Casa Bianca]], in visita al presidente.
 
In concomitanza con l'avvenimento e allo scopo di solennizzarlo, vennero ovviamente scattate numerose istantanee, che lo ritraggono mentre dialoga con lui nel celebre [[Studio Ovale]].
 
La [[Biblioteca presidenziale]] ''Nixon Library & Birthplace'', con sede a Yorba Linda in [[California]], vende le copie di tali istantanee, naturalmente corredate dalla didascalia «The President & The King».
 
Inoltre egli, che da sempre subiva il fascino delle armi e delle uniformi, riuscì a raggiungere un obiettivo che inseguiva da tempo, poiché con la piena approvazione del presidente [[Richard Nixon]], il cantante venne nominato a tutti gli effetti un agente dell F.B.I., sezione narcotici.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 456, 457, 458</ref>
 
==== La carriera concertistica ====
Il cantante cominciò il nuovo decennio producendosi in una seconda serie di spettacoli, cosa alla quale si dedicò con continuità per circa un mese, nell' arco di tempo compreso tra 26 gennaio e il 23 febbraio dell'anno [[1970]], sempre sul palco dell'[[International Hotel]] di [[Las Vegas]], Egli, che all'epoca curò attentamente il suo aspetto fisico e il suo [[look]], cercando di rinnovarlo e adeguarlo ai tempi che si stavano evolvendo, durante lo svolgimento delle sue performance, com'era già accaduto nel corso dell'attività concertistica che aveva svolto negli [[anni 50|anni cinquanta]], divenne l'oggetto di manifestazioni di [[isteria]] collettiva, di cui è resa testimonianza nel documentario incentrato sulla sua carriera artistica ''[[That's the Way It Is (Elvis Presley)|Elvis, That' s way it is]]'', prodotto in quel periodo.
 
All'epoca il cantante interpellato a proposito delle questioni inerenti alle nuove tendenze che si stavano affermando in campo musicale, così si espresse: ''«La musica è molto migliorata negli ultimi anni. I suoni sono migliori, i musicisti sono migliori. Conoscete i Beatles e i Byrds. Ma il rock 'n' roll, fondamentalmente, si basa sul gospel e il rhythm and blues...»''
 
Degna di nota la stretta amicizia che in quel periodo egli strinse con il cantante irlandese [[Tom Jones (cantante)|Tom Jones]], che aveva raggiunto la notorietà internazionale durante lo svolgimento di un tour attraverso varie località degli Stati Uniti, calcando anche i palcoscenici di [[Las Vegas]], e dal quale egli mutuò alcuni degli atteggiamenti che quest'ultimo adottava quando si esibiva sul palco.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 433, 434, 435</ref>
 
Fu proprio [[Las Vegas]], la città che circa una quindicina di anni addietro era stata la testimone di uno dei maggiori insuccessi giovanili del cantante, poiché all'epoca il sofisticato pubblico che affollava i suoi esclusivi locali aveva dimostrato di non apprezzare assolutamente gli atteggiamenti in cui egli si produceva durante le sue esibizioni, il luogo presso il quale si concretizzò la sua rinascita artistica. Egli, da quel momento in poi, sembrò deciso a voler recuperare tutti gli anni perduti trascorsi lontano dal pubblico, e nell'arco di sette anni, compreso tra l'anno [[1970]] e l'anno [[1977]], si esibì in quasi un migliaio di concerti, raggiungendo una media di una performance ogni due giorni e mezzo circa. Degno di nota il fatto che tali concerti inoltre comprendessero solitamente più esibizioni, anche due o tre, che si svolgevano in diversi orari della stessa giornata.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 437, 438</ref>
 
==== I collaboratori del cantante negli anni settanta ====
Il cantante nel corso dello svolgimento del decennio in questione, si avvalse del fondamentale contributo di un notevole numero di [[musicista|musicisti]], fra i quali si possono ricordare i [[pianista|pianisti]] [[Glen D. Hardin]] e [[Tony Brown (produttore)|Tony Brown]], i [[chitarrista|chitarristi]] [[James Burton]], [[John Wilkinson]], [[Charlie Hodge]] (quest'ultimo, membro della "Memphis mafia", svolse spesso anche la funzione di corista), [[Chip Young]], [[Bill Sandford]], il [[percussionista]] [[Farrell Morris]], il [[polistrumentista]] [[Dennis Lind]], le coriste [[gospel]] [[Wendellyn Suits]], [[Dolores Edgin]] e [[Hurshel Wiginton]], il [[bassista|bassisti]] [[Jerry Sheff]] e [[Norbert Putnam]], il [[batterista]] [[Ronnie Tutt]], i [[tastierista|tastieristi]] [[David Briggs]], [[Bobby Emmons]], e [[Shane Keister]]. Questi [[musicista|musicisti]], che già da tempo si erano costruiti un'ottima reputazione nell'ambito musicale dell'epoca, collaborarono con il cantante sia durante la lavorazione dei brani dai quali furono tratti i singoli e gli album pubblicati nel corso del decennio, sia durante lo svolgimento delle esibizioni dal vivo.<ref>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll, Sony Music, 2009, pag. 18 - 26</ref>
 
Durante tutto lo svolgersi di quel lungo periodo, il cantante si avvalse poi della fondamentale collaborazione di [[Cissy Houston]], nota ai più per il fatto di essere la madre della celebre [[Whitney Houston]], popolarissima negli anni ottanta, e deceduta recentemente.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 432, 433, 437</ref>
 
Qualche anno prima, nell'anno [[1963]], [[Cissy Houston]] aveva fondato un gruppo vocale tutto al femminile, battezzato col nome di [[The Sweet Inspirations]] (Le Dolci Ispirazioni), delle quali in quell'epoca aveva fatto parte anche [[Dionne Warwick]], e che aveva in precedenza già collaborato con artisti quali [[Aretha Franklin]], [[Wilson Pickett]], [[Lou Rawls]], [[Otis Redding]], [[The Drifters]], [[Dusty Springfield]], [[Jimi Hendrix]], e [[Van Morrison]].
 
Il cantante si avvalse inoltre in un primo tempo della collaborazione di un quartetto vocale denominato [[The Imperial Quartet]], e successivamente, a partire dall'anno [[1971]], della collaborazione di un altro analogo quartetto, quello denominato [[The Stamps]], capitanato da [[D.J. Summer]]. Tale gruppo, sia pure con alcuni cambi di formazione, continuò a collaborare con il cantante sino al suo decesso, fungendo da supporto vocale nel corso delle sue esibizioni per tutto il corso degli [[anni 70]].<ref>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll , Sony Music, 2009, pag. 19</ref>
 
Merita poi una menzione particolare anche [[Kathy Westmoreland]], una valida corista, la cui carriera artistica era iniziata circa dieci anni prima, e che aveva già collaborato in passato con artisti quali [[Bobby Darin]] e [[Ray Conniff]]. Nell'agosto dell'anno [[1970]] venne scritturata come voce soprano nell'organico dei cori che accompagnavano le interpretazioni del cantante, sia dal vivo, sia in studio, e anche lei continuò a collaborare con lui sino al suo decesso.<ref name=autogenerato5 />
 
==== La struttura musicale dei suoi concerti ====
Inizialmente la scaletta musicale dei concerti era stringata e essenziale, ma col passare del tempo si arricchì di un notevole quantitativo di intermezzi, che contribuivano alla creazione di un'atmosfera di carattere solenne e celebrativo. Inoltre, a partire dall'anno [[1972]], il via alle esibizioni venne sancito dall'esecuzione orchestrale del brano di [[Richard Strauss]] ''[[Also Sprach Zarathustra]]''.
 
Col passare degli anni il tono degli accompagnamenti orchestrali divenne sempre più elaborato e roboante, mentre invece la scaletta musicale dei concerti subì un limitato numero di variazioni, in quanto la sua struttura rimase per tutto lo svolgersi delle performance sostanzialmente la stessa, e solo raramente vennero introdotte delle variazioni, peraltro molto limitate.
 
Solitamente il cantante iniziava le esibizioni interpretando pezzi di tipologia [[tradizionale|traditional]], cioè brani di carattere tradizionale, che da tempo erano entrati a far parte della cultura musicale popolare americana, quali per esempio ''[[See See Rider]]'', seguita dall'esecuzione di brani che aveva interpretato all'inizio della sua carriera, quali per esempio quelli intitolati rispettivamente ''[[That's All Right (Mama)]]'', ''[[Ready Teddy]]'', ''[[Heartbreak Hotel (Elvis Presley)|Heartbreak Hotel]]'', ''[[Don't Be Cruel]]'', e ''[[Jailhouse Rock (singolo)|Jailhouse rock]]''.
 
Normalmente poi egli proseguiva le sue esibizioni interpretando un [[medley]] di brani di fattura più recente, quali per esempio quelli intitolati rispettivamente ''[[Suspicious Minds]]'', ''[[In the Ghetto (Elvis Presley)|In the Ghetto]]'' e ''[[Burning Love]]'', e di altri brani di tipologia [[tradizionale|traditional]], quali per esempio quello intitolato ''[[American Trilogy]]'' (quest'ultimo un compendio di tre brani di netta ispirazione [[patriottico|patriottica]]).
 
Durante lo svolgimento delle sue esibizioni il cantante era solito presentare al pubblico i membri della sua band, e intrattenerlo dialogando col medesimo, ironizzando su alcuni aspetti che avevano contraddistinto lo svolgersi della sua carriera e rimembrandone alcuni dei momenti più eclatanti.
 
Quindi egli riprendeva le esibizioni interpretando brani portati a suo tempo al successo da altri artisti, quali per esempio ''[[Something]]'', dei Beatles, ''[[My Way]]'', di [[Frank Sinatra]], ''[[Welcome to My World (Elvis Presley)|Welcome to my world]]'', di [[Marty Robbins]], ''[[Hurt (Elvis Presley)|Hurt]]'', di [[Timi Yuro]], e, perlomeno la maggior parte delle volte, chiudeva la sua performance interpretando un brano che aveva fatto parte della colonna sonora del film ''[[Blue Hawaii]]'', girato dal cantante nell'anno [[1961]], dal titolo ''[[Can't Help Falling in Love]]''. Di tale brano un gruppo che raggiunse una certa notorietà negli [[anni 80|anni ottanta]], gli [[UB 40]], produsse una [[cover]], che ottenne all'epoca un discreto responso commerciale.
 
A partire dalla seconda metà degli anni settanta, egli iniziò ad arricchire coreograficamente le sue esibizioni producendosi in mosse di [[karate]], disciplina della quale era un accanito cultore, e verso la fine della sua carriera, a causa delle condizioni fisiche in cui versava, ciò diede luogo a volte ad esiti grotteschi.
 
Inoltre solitamente i vari presentatori che presenziavano ai concerti annunciavano la fine dell'esibizione, e il successivo e rapido allontanamento dalle scene del cantante pronunciando in tono solenne e stentoreo la frase seguente: ''«Ladies and gentlemen, Elvis has left the building!»'' ("Signore e signori, Elvis ha lasciato il palazzo!"), e successivamente tale frase assunse per i suoi [[fan]] più devoti i connotati di un vero e proprio [[presagio]], o di una specie di formula [[rito|rituale]].
 
Sempre a partire da quel periodo, le esibizioni del cantante si arricchirono di altri singolari intermezzi, che con il passare degli anni assunsero connotati sempre più pittoreschi. Egli, solitamente verso la fine delle sue performance, prese l'abitudine di lanciare verso il pubblico gli orpelli che corredavano i suoi costumi di scena, quali decoratissimi mantelli e coloratissime sciarpe, queste ultime dopo averle intrise del suo sudore.
 
Col passare del tempo questo singolare cerimoniale si arricchì di svariati dettagli, e solitamente le modalità del suo svolgimento erano le seguenti: Charlie Hodge, un membro "storico" della Memphis Mafia, seguiva il cantante mentre egli si muoveva sul palcoscenico, trasportando un certo quantitativo di sciarpe di seta, tinte solitamente con colori cangianti, e gliene porgeva la prima di una lunga serie. Il cantante l'afferrava, se la passava sulla fronte, intingendola nel suo sudore, e quindi la lanciava verso il pubblico che in quel momento stava assistendo alla sua esibizione, permettendo così a qualcuno dei suoi membri di entrare in possesso di qualcosa che era stato a contatto diretto con la sua persona. A questo punto Hodge quindi gli porgeva la sciarpa successiva, e il [[rito]] si ripeteva con le stesse modalità già descritte, sino all'esaurimento delle sciarpe.
 
Il prodursi del cantante negli atteggiamenti precedentemente descritti, di natura prettamente [[liturgia|liturgica]], suscitò sempre l'approvazione e l'ammirazione incondizionate dei suoi estimatori.
 
Contemporaneamente suscitò sempre la commiserazione e la derisione dei suoi detrattori, che giudicavano l'esercizio di tali cerimonie alla stregua di vere e proprie patetiche "pagliacciate".
 
Comunque sia, tali atteggiamenti finirono per entrare a far parte anch'essi della colorita e a volte grottesca [[iconografia]] che gravitò attorno al personaggio sino alla fine dei suoi giorni, e anche successivamente.<ref name=autogenerato19 />
 
==== La coreografia dei suoi concerti ====
[[File:Elvis's jump suit & guitar, Graceland.jpg|thumb|150px|Un costume di scena di Elvis risalente al [[1976]], esposto a ''[[Graceland]]'']]
Da ricordare anche il ruolo di [[Bill Bellew]], un [[costumista]] di [[Los Angeles]], che a partire dall'anno [[1968]], e fino alla data di decesso del cantante, assurse al ruolo di suo "costumista ufficiale", e si occupò dei [[costumi teatrali|costumi di scena]] indossati dallo stesso durante lo svolgimento delle sue esibizioni.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 418</ref>
 
Inizialmente i costumi di scena indossati dal cantante si ispiravano alle tuniche indossate dai karateka, ed il loro disegno era semplice e razionale, ma col passare degli anni esso divenne sempre più elaborato, e vennero di volta in volta inseriti su di essi un numero esagerato di guarnizioni decorative di vario genere, che concorrevano alla formazione di disegni di natura simbolica. Tali costumi vennero corredati in seguito ad accessori quali grossi cinturoni, lunghi e decorati mantelli, e sciarpe particolari, tinte con colori cangianti, che il cantante lanciava verso il pubblico alla fine delle sue performance. Col passare del tempo, tali costumi ("Jumpswit", in inglese) finirono per essere considerati una parte indissolubile della colorita [[iconografia]] che ruotava attorno del personaggio, e a diventare parte integrante della sua immagine.
 
Dopo il decesso del cantante, i suoi costumi di scena assursero inoltre al ruolo di [[reliquia]], e furono esibiti in giro per il mondo durante le manifestazioni che avevano attinenza alla sua figura. Successivamente al suo decesso alcuni di essi sono stati venduti durante lo svolgimento di aste a cifre davvero ragguardevoli, mentre gli altri sono ancora visibili presso quella che fu la sua dimora, [[Graceland]].<ref name=autogenerato19 />
 
==== L'"Aloha from Hawaii via satellite" ====
[[File:Elvis Presley's 1970 white jumpsuit, Hard Rock Cafe Hollywood.JPG|thumb|150px|Un costume di scena di Elvis risalente al [[1969]], esposto a ''[[Graceland]]'']]
[[File:Hollywood Memorabilia Exhibit at Hollywood Casino Tunica MS 14.jpg|thumb|Una delle particolari sciarpe che corredavano i costumi di scena utilizzati da Elvis]]
[[File:Elvis Presley's Costumes, The Beatles Story, 2012-12-30.jpg|thumb|300px|Una serie di costumi appartenuti ad Elvis e da lui utilizzati nel corso della sua carriera]]
[[File:Elvis 35th Anniversary Concert Memphis TN 2012 06 24 003.jpg|thumb|300px|Un cartellone commemorativo attinente al
concerto tenuto nell'anno [[1973]], e denominato "Aloha from Hawaii via satellite"]]
La ripresa delle sue esibizioni dal vivo aveva contribuito a rivitalizzare l'immagine del cantante, appannata dalle decine di pellicole insulse girate nel decennio precedente. Il colonnello Parker, nel tentativo di sfruttare al meglio l'onda del rinnovato successo, cominciò a pensare di organizzare una sorta di mega-concerto, del quale ovviamente il cantante sarebbe stato l'esclusivo protagonista, e tale proposito si concretizzò successivamente nell'organizzazione di un mega-show, che sarebbe stato trasmesso, via satellite, in tutto il mondo.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 139</ref>
 
Peculiarità di tale concerto era il fatto che i proventi ricavati sarebbero stati devoluti in [[beneficenza]]. Più dettagliatamente l’opera di beneficenza riguardava la raccolta di fondi da utilizzare per finanziare la ricerca sul [[Neoplasia|cancro]], che in seguito sarebbero stati devoluti ad un'associazione benefica denominata “Kui Lee Cancer Benefit”. La raccolta di tali fondi aveva già preso il via nel giugno dell'anno [[1972]], in memoria di un grande cantante e [[compositore]] hawaiiano, [[Kui Lee]], che era deceduto a causa di un [[Neoplasia|cancro]] qualche anno addietro, il 3 dicembre dell'anno [[1966]], all'età di soli 34 anni. Fautore di tale nobile iniziativa era stato il giornalista Eddie Sherman, che collaborava con una testata giornalistica locale denominata Honolulu Advertiser.
 
Ad ogni modo sussistono testimonianze inconfutabili del fatto che il cantante, a partire dai primi anni sessanta, consolidata la ricchezza, avesse iniziato a collaborare con una serie di organizzazioni che si occupavano di raccogliere fondi per devolverli successivamente a scopo benefico, effettuando una lunga serie di donazioni in denaro, peraltro di rilevante entità, alle stesse, e che mantenne tale consuetudine sino alla fine dei suoi giorni.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 127</ref>
 
Il 14 gennaio dell'anno [[1973]], dopo l'effettuazione di un concerto di prova, che successivamente venne denominato ''"Aloha from Hawaii - Rehearsal Concert"'', avvenuta nei giorni immediatamente precedenti a quello ufficiale, e del quale permangono alcune tracce visive e fonografiche, utilizzate in seguito allo scopo di commercializzare varie incisioni "pirata" dello stesso, venne ripreso e trasmesso in [[mondovisione]] il primo show via satellite da [[Honolulu]], denominato ufficialmente l'''[[Aloha from Hawaii Via Satellite]]'', che fu seguito da un pubblico stimato composto da oltre un miliardo di telespettatori in quaranta paesi. Il cantante in tale frangente si propose al meglio, tanto che tale concerto è solitamente considerato dai suoi [[fans]] come la migliore esibizione dell' "Elvis anni settanta", e anche la sua ultima valida performance prima del suo successivo progressivo e inarrestabile declino.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 141</ref>
 
Per l'occasione egli avanzò a [[Bill Bellew]], il suo [[costumista]], la richiesta di preparargli un costume di scena che richiamasse i più classici stereotipi degli Stati Uniti d' [[America]], e per accontentarlo costui produsse un costume in un particolare tessuto bianco, tempestato di pietre preziose, che formavano il disegno di quello che era da sempre considerato dal popolo americano il simbolo più caratteristico della [[nazione]], e cioè quello dell' "[[Haliaeetus leucocephalus|American Eagle]]" (l'aquila americana), riprodotta disponendo ad arte sul tessuto vistose gemme rosse, oro e blu. Il tutto era accompagnato da una cintura chiusa da un enorme fibbia decorata con altre "American Eagle" dorate, e da un imponente mantello tempestato di gemme, disposte in modo da formare un disegno che riproduceva per l'ennesima volta tale simbolo.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 140</ref>
 
Il cantante, indossando l'ultima creazione del suo [[Moda|stilista]] personale, si esibì interpretando una lunga serie di brani, comprendente pezzi di recente fattura scritti appositamente per lui, quali i recenti ''[[Burning Love]]'' e ''[[Suspicious Minds]]'', classici che erano stati interpretati in precedenza da altri artisti, quali per esempio ''[[Johnny B. Goode]]'', di [[Chuck Berry]], ''[[Whole Lotta Shakin' Goin' On]]'', di [[Jerry Lee Lewis]], ''[[Long Tally Sally]]'', di [[Little Richard]], ''[[Steamroller Blues]]'', di [[James Taylor]], ''[[My Way]]'', di [[Frank Sinatra]], ''[[What Now My Love]]'', di [[Gilbert Bécaud]], ''[[Something]]'', dei Beatles, ''[[You Give Me A Mountain]]'', di [[Marty Robbins]], ''[[It's Over]]'', di [[Jimmie Rodgers]], ''[[I'm So Lonesome I Could Cray]]'', di [[Hank Williams]], ''[[I Can't Stop Loving You]]'', di [[Don Gibson]], ''[[I'll Remember you]]'', di [[Kuiokalani Lee]]. Il cantante durante lo svolgimento della sua esibizione interpretò poi un [[Medley]] [[traditional]], ''[[American Trilogy]]'', composto da tre brani tradizionali di netta ispirazione patriottica, e anche un [[medley]] di quelli che potevano essere considerati i suoi cavalli di battaglia, brani storici, quali ''[[Blue Suede Shoes]]'', ''[[Hound Dog (brano musicale)|Hound Dog]]'', ''[[A Big Hunk O' Love]]'', ''[[Love Me Tender]]'', ''[[Fever (brano musicale)|Fever]]'', e ''[[Can't Help Falling in Love]]'', brani che egli aveva interpretato agli albori della sua carriera, e il cui grande successo di vendite quasi vent' anni prima gli aveva consentito di raggiungere la notorietà a livello mondiale.<ref>Elvis - Il Re del Rock' n' Roll , Sony Music, 2009, pag. 21 - 27</ref>
 
Egli si esibì di fronte ad un folto pubblico cantando e intrattenendo gli astanti per per più di un'ora, sfoggiando una buona forma fisica e vocale:<ref name=autogenerato2>[http://www.hitparadeitalia.it/icharts/articoli/ic1972_4i.htm Hit Parade Italia - Living In The Past: classifiche internazionali - Inverno 1972/1973<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>dal concerto venne successivamente ricavato l'album doppio ''[[Aloha from Hawaii Via Satellite]]''.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 141, 142</ref>
 
In quel frangente inoltre la RCA si attivò allo scopo di caratterizzare in modo particolare l'album che era in procinto di immettere sul mercato, che doveva essere realizzato utilizzando la registrazione del concerto. Per raggiungere tale risultato lo mise in produzione sfruttando i principi di una branca della scienza acustica definita [[quadrifonia]], e in effetti il disco in questione, intitolato ''[[Aloha from Hawaii Via Satellite]]'', fu il primo album ad essere stato prodotto col contributo di tale [[tecnologia]] che poté fregiarsi della qualifica di ''million seller'', poiché ottenne un buon responso di natura commerciale.
 
Malgrado le insistenti voci di possibili ''tour'' esteri, il cantante non si esibì mai al di fuori dai confini degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] o del [[Canada]], e di conseguenza furono sempre migliaia gli appassionati che da tutto il mondo si recarono oltreoceano allo scopo di poter assistere di persona ad una sua esibizione.
 
==== La grande passione per la musica "Gospel" ====
Degno di nota il fatto che il cantante nutrì per tutto il corso della sua esistenza una passione incondizionata per la musica [[gospel]], e, ogniqualvolta gliene si presentava l'opportunità, ne interpretava dei brani, sia in studio, sia dal vivo. Questa sua passione era nata quando, adolescente, si recava ad ascoltare le esibizioni dei [[Blackwood Brothers]], e degli [[Stamps]], due gruppi vocali celebri per la bontà dei cori nei quali si producevano durante lo svolgimento delle loro performance. [[J.D.Summer]], che collaborò con lui per tutto il corso degli [[anni 1970|anni settanta]] in qualità di corista, ne aveva fatto parte, e la sua voce leggendaria raggiunse un record particolare, inserito nel [[guinness dei primati]], cioè il primato della nota più bassa emessa dalla voce umana e di cui permanga una traccia fonografica. Per la cronaca tale nota fu emessa durante la registrazione del brano ''[[Way Down]]'', dal quale fu tratto uno degli ultimi singoli incisi dal cantante nel corso del decennio.
 
==== Le stravaganze ====
[[File:Elvis.gif|thumb|right|Un esempio dell'eccentrico abbigliamento di Elvis.]]
 
[[File:Lisa Marie.jpg|thumb|300px|Un'immagine dell' aereo personale di Elvis, il [[Convair 880]] battezzato "Lisa Marie", esposto a [[Graceland]]]]
 
[[File:Convair 880 Lisa Marie Graceland Memphis TN 2013-04-01 015.jpg|thumb|Una veduta degli interni del [[Convair 880]], l' aereo personale di Elvis]]
 
[[File:Elvis Presley's Gold Piano, CMHF.jpg|thumb|Il pianoforte placcato in oro posseduto da Elvis, una delle sue stravaganze]]
A partire dall'inizio del decennio in questione, il cantante adottò uno stile di vita sempre più sregolato e stravagante. Da allora in poi egli cominciò ad indossare capi di abbigliamento sempre più vistosi ed eccentrici, e a fare sfoggio, ogni qualvolta gliene si presentava l'opportunità, di atteggiamenti, come si suol dire, "regali", molto simili a quelli che avrebbe assunto un vero e proprio "[[monarca]]". In conseguenza di ciò venne allora soprannominato "the King (il Re)", e per i suoi [[fans]], tale rimase sino alla fine dei suoi giorni.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 450, 451, 452</ref>
 
All'epoca, interpellato dai giornalisti sulle peculiarità e sulle stravaganze che caratterizzavano la sua immagine pubblica, il cantante così espresse: ''<<L’immagine è una cosa, mentre l’uomo è un altro... è molto difficile vivere dietro ad un’immagine...>>''
 
Sempre a partire da allora egli cominciò poi a prodursi in spese folli e esagerate, acquistando con un ritmo forsennato quantitativi enormi di gioielli costosissimi, auto di lusso, a volte fatte personalizzare apposta per lui allo scopo di soddisfare i suoi gusti tendenti al [[kitsch]] da esosi carrozzieri. Di tali acquisti egli poi si sbarazzava successivamente, regalandoli alle fidanzate del momento, a conoscenti, ai membri del suo [[entourage]], o addirittura a sconosciuti, e tale comportamento dissennato talvolta finiva inevitabilmente per mettere in crisi le sue pur cospicue finanze.<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 126</ref>
 
Nel corso dell'anno [[1975]] il cantante acquistò due aerei. Il primo era un piccolo quadrigetto [[Lockheed]] [[JetStar]], usato sino ad allora per [[Volo charter|voli charter]], che battezzò "Hound Dog II°". Il secondo era un jet quadrimotore [[Convair 880]], un aereo civile di medie dimensioni adibito al trasporto di passeggeri, che era stato dismesso dalla compagnia aerea [[Delta Air Lines]], e che egli aveva acquistato con l'intenzione di farlo diventare il suo "aereo personale" (sostanzialmente l'equivalente dell'[[Air Force One]], l'aereo personale utilizzato dal presidente degli Stati Uniti d'America), spendendo la somma di 250,000 dollari. Dopo una costosissima ristrutturazione degli interni di cui l'aereomobile fu fatto oggetto, portata a termine allo scopo di renderlo conforme alle sue esigenze lavorative e ai suoi gusti, la cifra spesa raggiunse e superò i 600,000 dollari. L'aereomobile fu battezzato "Lisa Marie", in onore della figlia del cantante, e utilizzato in seguito dallo stesso e dal suo [[entourage]] per raggiungere celermente le più disparate località dell'America. Entrambi gli aerei in questione sono da tempo esposti e visibili a [[Graceland]], la dimora del cantante.<ref name=autogenerato4>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 515, 516, 517</ref>
 
Il cantante nutriva poi una grande passione per i cavalli e più in generale per l'[[equitazione]], disciplina a cui spesso si dedicava in compagnia dei membri del suo entourage e della moglie Priscilla. Tale circostanza è confermata inconfutabilmente dai numerosi filmati amatoriali girati all'epoca, e visionabili facilmente sui vari siti internet che trattano dell'enorme mole di memorabilia attinente alla sua figura.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 421, 441</ref>
 
Un'altra costosa passione che il cantante nutrì per tutto il corso della sua esistenza, fu quella per le [[arma|armi]] in genere, e in particolar modo quelle da utilizzare per la difesa personale, quali [[pistola|pistole]] e [[fucile|fucili]] della più varia foggia e tipologia, tanto che col passare del tempo egli arrivò a possederne una collezione molto numerosa e assai diversificata.
 
A partire dalla seconda metà degli [[anni 70|anni settanta]], diventò anche evidente il fatto che il cantante, a causa dello stato depressivo che lo affliggeva e del conseguente abuso di farmaci in cui si produceva nel tentativo di combatterlo, cominciasse decisamente a manifestare i segni di una qualche forma di squilibrio [[psicologia|psichico]].
 
Sussistono testimonianze attendibili del fatto che egli, a partire da quel periodo, frequentemente utilizzasse le armi di cui era in possesso allo scopo di sfogare i suoi smodati eccessi di rabbia sugli oggetti (in particolar modo auto e televisori) che si trovavano al suo cospetto nel momento in cui tali eccessi lo coglievano, solitamente esplodendo una lunga serie di rivoltellate contro gli stessi, o peggio ancora le adoperasse allo scopo di [[minaccia|minacciare]] e [[intimidazione|intimidire]] i membri del suo [[entourage]], con i quali, sempre a causa delle condizioni psichiche in cui versava, aveva spesso violenti diverbi.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 514</ref>
 
Si ha poi notizia di un ambizioso progetto cinematografico al quale all epoca egli partecipò, vale a dire la lavorazione di un documentario sulle arti marziali, per le quali egli nutriva una grande passione, e nel quale avrebbe ricoperto il ruolo di protagonista. Tale progetto poi, a causa dei problemi di salute che cominciarono ad affliggere il cantante, dovuti alla sua condotta di vita, venne poi accantonato. Sono visibili sui siti internet che trattano dell'enorme mole di [[memorabilia]] attinente alla figura del cantante, alcuni spezzoni di filmati amatoriali girati presso la palestra dove egli si allenava in compagnia del suo [[entourage]], che avrebbero dovuto essere utilizzati nel corso della lavorazione del documentario,<ref>alcuni dei filmati in questione sono visibili visitando il sito http://www.youtube.com/watch?v=x_adZ99miXI&feature=endscreen&NR=1</ref>che in effetti ci forniscono l'immagine di un cultore delle arti marziali piuttosto lento, imbolsito, e in pessima forma fisica.<ref name=autogenerato4 />
 
==== La produzione discografica degli anni settanta ====
La produzione discografica complessiva fu enorme e diversificata per tutto il corso del decennio, poiché durante lo svolgersi del periodo furono pubblicati un considerevole numero di album contenenti raccolte di carattere [[antologia|antologico]], realizzati di volta in volta raccogliendo brani facenti parte delle colonne sonore delle pellicole interpretate dal cantante nel corso degli [[anni 60|anni sessanta]], raccogliendo i titoli dei singoli risalenti al periodo degli [[anni 50|anni cinquanta]], quando egli venne scritturato dalla [[Sun Records]], raccogliendo i titoli dei primi singoli incisi allorquando egli venne scritturato dalla RCA, raccogliendo titoli incisi sempre per la stessa casa, ma più recenti, o ancora semplicemente mettendo assieme alla rinfusa una miscellanea del materiale descritto in precedenza, senza alcun ordine razionale o nesso logico. Fra di esse, in Italia si possono ricordare quelle pubblicate dalla [[RCA Italiana]], appartenenti alla "Linea tre", e in Inghilterra quelle pubblicate dalla [[RCA Camden]], sottomarca della [[Radio Corporation of America|RCA]], sulla stessa falsariga.
 
Furono poi pubblicati numerosi album redatti con sequenze di brani di nuova fattura incisi in studio, alcuni validi artisticamente, e fra di essi si possono ricordare quello intitolato ''[[Elvis Country (I'm 10,000 Years Old)]]'', un [[concept album]] contenente una serie di brani di musica [[country]], e quello intitolato ''[[Elvis Sings the Wonderful World of Christmas]]'', una raccolta di canzoni a carattere natalizio, commercializzati entrambi nell'anno [[1971]]. Seguì poi la pubblicazione di una raccolta di brani di tipologia [[gospel]], intitolata ''[[He Touched Me]]'', commercializzata nell'anno [[1972]]. Degno di nota anche album intitolato ''[[Aloha from Hawaii Via Satellite]]'', contenente la colonna sonora dell'omonimo concerto, commercializzato nell'anno [[1973]]. Curioso invece l'album intitolato ''[[Having Fun with Elvis on Stage]]'', una singolare raccolta contenente la registrazione dei dialoghi che il cantante intratteneva con il suo pubblico durante lo svolgimento dei suoi concerti, commercializzato nell'anno [[1974]]. Particolari invece i due album intitolati rispettivamente ''[[Promised Land (album Elvis Presley)|Promised Land]]'', e ''[[Today (album)|Today]]'', contenenti una lunga serie di brani caratterizzati da una struttura di stampo decisamente [[melodia|melodico]], e dai quali traspariva una vena di notevole [[tristezza]], entrambi commercializzati nell'anno [[1975]]. L'ultimo album pubblicato dal cantante nel corso del decennio degno di nota fu quello intitolato ''[[Moody Blue]]'', che conteneva una raccolta di brani di netta ispirazione [[country]].
 
I brani che in quel periodo ottennero maggior successo di classifica in qualità di singoli, furono, in ordine cronologico quelli intitolati rispettivamente ''[[Kentucky Rain]]'' e ''[[The Wonder of You]]'', quest'ultimo una [[cover]] di un vecchio successo di [[Ray Peterson]], risalente all'anno [[1959]], commercializzati entrambi nell'anno [[1970]], ''[[There Goes My Everything]]'', commercializzato nell'anno [[1971]], ''[[Burning Love]]'', commercializzato nell'anno [[1972]], ''[[Steamroller Blues]]'', commercializzato nell'anno [[1973]], ''[[Promised Land (singolo)|Promised Land]]'', commercializzato nell'anno [[1974]], ''[[My Boy (singolo Richard Harris)|My Boy]]'', e ''[[T-R-O-U-B-L-E]]'', commercializzati entrambi nell'anno [[1975]]. L'ultimo successo discografico del cantante nel corso del decennio in questione fu rappresentato dalla pubblicazione del singolo intitolato ''[[Moody Blue (singolo)|Moody Blue]]'', commercializzato nell'anno [[1977]], che fu anche l'ultimo disco pubblicato dal cantante prima del suo decesso, avvenuto il 16 agosto di quell'anno.
 
Alcuni di questi titoli raggiunsero posizioni di rilievo nelle varie classifiche discografiche, sia sul mercato americano, sia su quello europeo, raggiungendo anche in qualche caso notevoli periodi di permanenza nelle zone alte delle stesse, ma apparve evidente che il cantante durante la seconda metà degli anni cinquanta, il periodo durante il quale la sua immagine si era affermata a livello internazionale, avesse raggiunto risultati ben più eclatanti.
 
==== I documentari sulla carriera ====
A partire dalla fine degli [[anni 60|anni sessanta]], il cantante troncò radicalmente ogni forma di collaborazione con [[Hollywood]], e le uniche testimonianze ufficiali della sua attività concertistica basata su sue immagini risalenti agli [[anni 70|anni settanta]] furono due [[documentario|documentari]]. Il primo venne intitolato ''[[That's the Way It Is (Elvis Presley)|Elvis, That's The Way It Is]] (Elvis, questa e la vita per lui)'', e venne realizzato nell'anno [[1970]], mentre il secondo venne intitolato ''[[Elvis On Tour]] (Elvis in Tour)'', e venne realizzato circa due anni dopo, nell'anno [[1972]]. Pur palesando qualche limite e qualche ingenuità, questi documentari forniscono una testimonianza fedele, attinente al tipo di vita condotta per tutto il corso di quegli anni dal cantante, ponendo poi anche l'accento su tutta quella particolare forma di [[folclore]], che per tutto lo svolgimento della sua lunga carriera artistica caratterizzò, a volte in modo grottesco, il singolare rapporto che egli intrattenne sempre con i suoi [[fan]] più devoti, fornendone una particolareggiata panoramica. Tali documentari sono inoltre una minuziosa carrellata di testimonianze visive dell'intensa attività concertistica in cui all'epoca il cantante si produceva, esibendosi senza sosta sui palcoscenici di tutta l'[[America]]. La colonna sonora del primo dei due documentari in questione venne riversata su vinile, allo scopo di commercializzare l'album che la conteneva, il quale raggiunse all'epoca discreti risultati di vendita.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 22 </ref>
 
=== Il declino ===
==== Il palesarsi di problemi fisici e nella vita privata ====
All'inizio degli anni settanta, il cantante cominciò a manifestare problemi alla vista, e dopo essersi sottoposto ad una serie di esami oculistici, scoprì di essere affetto da una forma di [[glaucoma]] secondario, e di tale problema soffrì sino alla fine dei suoi giorni. La continua esposizione alle forti luci di scena, inevitabile durante lo svolgimento dell' attività concertistica, peggiorò la [[patologia]] da cui era afflitto. Contemporaneamente cominciarono a manifestarsi dei problemi inerenti alla sua vita matrimoniale, poiché i lunghi periodi di lontananza dalla dimora coniugale, i suoi sempre più frequenti occasionali rapporti con altre donne, i suoi continui sbalzi di umore, dipendenti dall'abuso di farmaci, diventarono la fonte di continui diverbi con la moglie [[Priscilla Presley|Priscilla]]. In seguito il protrarsi di questa situazione spinse poi la stessa, che normalmente non lo seguiva durante lo svolgimento dei suoi interminabili tour, e che nel frattempo aveva imbastito una relazione sentimentale con un altro uomo, a chiedere la separazione da lui, nel febbraio dell'anno [[1972]], cosa che ottenne.<ref name=autogenerato26 />
 
==== L'abuso di farmaci ====
Col passare degli anni il cantante, allo scopo di reggere meglio il serrato ritmo della sua stressante attività concertistica incrementò paurosamente il consumo di farmaci quali [[sostanza stupefacente|stimolanti]] e [[anfetamina|anfetamine]]. Parimenti, allo scopo di forzare poi il suo successivo riposo aumentò smodatamente anche il consumo di farmaci quali barbiturici e [[Psicofarmaco|tranquillanti]]. Il letale mix di farmaci che era solito assumere sempre con maggior frequenza e in quantità sempre più rilevanti, suscitò in lui il palesarsi di una forma di grave dipendenza, e finì per incidere poi in modo negativo anche sulla sua salute. I ricoveri in ospedale divennero allora frequenti, e inoltre a quella che sembrava la continua crescita di uno stato [[ipocondria|ipocondriaco]], si aggiunsero poi le conseguenze di una [[alimentazione (nutrizione)|alimentazione]] eccessiva e disordinata, che portarono il cantante a ingrassare vistosamente e a sottoporsi poi, nel tentativo di recuperare un minimo di forma fisica, a spossanti diete dimagranti a base di medicinali.
<ref>La nascita del Rock'n'Roll, pag. 73 Ernesto Assante, Enzo Capua, 1981 </ref>
 
==== Il divorzio dalla moglie e il palesarsi di uno stato depressivo ====
Il 9 ottobre dell'anno [[1973]], nella città di Santa Monica venne sancito ufficialmente il [[divorzio]] tra la moglie Priscilla ed il cantante, e, sebbene nonostante la fine del loro matrimonio essi abbiano mantenuto in seguito buoni rapporti di amicizia, che perdurarono sino al suo decesso, l' accaduto contribuì al profilarsi in lui di un periodo di acuta [[disturbo depressivo|depressione]]. Risale a quel periodo la pubblicazione di un brano dal quale fu tratto un singolo di carattere fortemente autobiografico, dal titolo ''[[Always on My Mind]] (Sempre nella mia mente)'', che ottenne un certo successo, e del quale un notissimo gruppo in auge negli [[anni 80|anni ottanta]], i [[Pet Shop Boys]], nell'anno [[1987]], produsse un rifacimento in chiave [[Musica dance|dance]], che godette a sua volta di un ottimo riscontro di carattere commerciale.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 503, 504, 505</ref>
 
==== Il deterioramento dei rapporti con i membri del suo seguito ====
Il palesarsi del suddetto stato depressivo, e il conseguente abuso di farmaci posto in essere dal cantante allo scopo di combatterlo, inevitabilmente incise sul suo già precario equilibrio psicologico. In conseguenza di ciò egli iniziò a manifestare i segni di una volubilità e di un'irritabilità notevoli a livello caratteriale. Questo stato di cose finì inevitabilmente per incrinare i rapporti, sino ad allora classificabili di assoluta sudditanza, che i membri del suo entourage avevano sempre intrattenuto con lui durante tutto lo svolgersi della sua carriera artistica.
 
Successivamente una violenta lite avvenuta tra il cantante ed alcuni membri del suo seguito, originata dalle rimostranze avanzate da alcuni membri dello stesso, relative al trattamento economico che egli gli riservava, secondo loro gravemente insufficiente, sortì come effetto il loro immediato licenziamento, e ciò pose fine ad un sodalizio che perdurava da decenni.
 
Animati dal risentimento causato dal comportamento posto in atto nei loro confronti dal loro capo, allo scopo di soddisfare il loro spirito di [[vendetta]], essi successivamente scrissero collegialmente, e in seguito fecero pubblicare, un libro contenente una [[biografia]] stilata ad'arte, pesantemente dissacrante e diffamatoria nei suoi confronti, dal titolo ''[[Elvis, What's Happened?]]'' (''Elvis, cosa ti è successo?''). Tale biografia venne appunto scritta congiuntamente da Red West, Sonny West, e Dave Hebler, che per quasi un ventennio erano stati i "membri storici" della cosiddetta "Memphis Mafia.
 
Ovviamente il cantante venne inevitabilmente a conoscenza dell'esistenza del libro in questione, se ne procurò celermente una copia, e ne lesse il contenuto. Ciò contribuì ulteriormente all'aggravarsi dello stato depressivo che già lo affliggeva da tempo.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 201, 202, </ref>
[[File:Graceland.jpg|thumb|Una veduta della dimora di Elvis, ''[[Graceland]]'']]
 
[[File:Elvis' tomb.jpg|thumb|250px|La tomba di Presley a ''[[Graceland]]'']]
 
==== Gli ultimi anni di vita ====
Verso la fine dell'anno [[1973]] la salute del cantante, già pesantemente compromessa dalla vita stressante che conduceva ormai da tempo, cedette praticamente di schianto. A tal proposito, interpellato successivamente sull'argomento, [[John Wilkinson]], il [[chitarrista]] che collaborò con il cantante per tutto il corso degli anni settanta, assistendo involontariamente al declino psico-fisico di cui egli fu oggetto, così si espresse, descrivendo lo stato di salute in cui egli versò a partire da quell'anno: ''«Gonfio come un otre, balbettante, un vero rottame... c'era qualcosa che assolutamente non andava nel suo fisico... stava così male che le parole nelle sue canzoni erano totalmente indecifrabili...»''
 
Nonostante la serie di problemi di salute che lo affliggevano, dovuti principalmente all'esagerato abuso di farmaci e al suo snervante stile di vita, il cantante continuò a prodursi negli anni successivi in una serie incessante di faticose esibizioni dal vivo, girovagando per gli Stati Uniti con il suo seguito senza mai concedersi una sosta, continuando a mettere a dura prova la resistenza della sua tempra, ma i suoi fan non poterono fare a meno di assistere al suo progressivo ed inarrestabile declino psicofisico.<ref name=autogenerato8 />
 
La seconda metà degli anni settanta videro il cantante psicologicamente sempre più confuso, e fisicamente sempre più sfatto, calcare le scene dei palcoscenici americani, anche se, benché le sue condizioni fisiche spesso fossero critiche, in qualche caso non mancò di prodursi in performance di indubbio livello, come la sua esibizione a Rapid City al Rushmore Plaza Civic Center il 21 giugno [[1977]], durante la quale eseguì una sentita e vocalmente valida interpretazione del pezzo ''[[Unchained Melody]]'', brano utilizzato in seguito negli anni ottanta come colonna sonora del film ''[[Ghost - Fantasma|Ghost]]'' nella versione dell'anno [[1965]] incisa dai [[The Righteous Brothers]].<ref>Elvis, Paolo Rodogna, 1982, pag. 177, 178, 179</ref>
 
==== L' "Elvis in concert" ====
Nel corso dell'anno [[1977]] venne prodotto dalla [[CBS]] uno speciale televisivo, realizzato assemblando una serie di riprese effettuate durante lo svolgimento di alcune delle ultime esibizioni in concerto del cantante. Gli spezzoni di filmato utilizzati allo scopo di assemblare il prodotto finale successivamente trasmesso, della durata di circa un'ora, evidenziarono l'immagine di un artista ormai sfatto, a volte in stato confusionale, palesemente invecchiato, paurosamente in sovrappeso, e nel complesso in pessima forma fisica. Tali condizioni sono maggiormente apprezzabili visionando dei filmati amatoriali girati all'epoca, dietro le quinte, prima dell'ingresso in scena del cantante, che sono visibili sui vari siti internet dedicati all'enorme mole di [[memorabilia]] attinente al personaggio.<ref>filmato visibile visitando il siti http://www.youtube.com/watch?v=Z5FFzaY7RZ0</ref> Durante lo svolgersi delle esibizioni egli interpretò come al solito quello che era considerato il suo [[repertorio]] più classico, riproponendo alcune versioni dei suoi successi discografici, talvolta corredandole di varianti che le condizioni fisiche in cui versava resero inevitabilmente ridicole e grottesche. La registrazione di tali esibizioni rappresenta comunque l'ultima testimonianza mediatica della tipica attività concertistica in cui egli si era prodotto per tutto il corso degli [[anni 70|anni settanta]], e venne denominato ''[[Elvis in Concert]]''. Dalla [[colonna sonora]] dello stesso speciale, fu ricavato anche un album, pubblicato successivamente al decesso del cantante, che all'epoca raggiunse posizioni di un certo rilievo nella classifica stilata dalla rivista ''[[Billboard]]''.<ref>Elvis Presley Story, Antonio Lodetti, Danny Dickson, 1988, pag. 23</ref>
 
==== La vita sentimentale negli anni settanta ====
Il [[gossip]] e la vulgata imperante all'epoca attorno al personaggio gli attribuì nel corso del decennio svariate e talvolta inverosimili relazioni di natura sentimentale con un imprecisato numero di donne, nonché delle presunte riappacificazioni con l'ex moglie [[Priscilla Presley|Priscilla]], ma le relazioni stabili importanti di cui si ha notizia sicura furono sostanzialmente due.
 
La prima fu quella che il cantante intrattenne con [[Linda Thompson]], ex "reginetta di bellezza", che a suo tempo era stata eletta anche "Miss Tennessee", che egli conobbe verso la fine dell'anno [[1973]], e che gli rimase accanto per circa quattro anni, cercando anche di distoglierlo dalle sue poco salutari abitudini di vita.<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 21, 22, 25, 32 - 34, 41 - 42, </ref>
 
La seconda fu quella che il cantante intrattenne con [[Ginger Alden]], modella e attrice, che egli conobbe dopo la fine della relazione sentimentale intrattenuta con la compagna precedente, che gli rimase accanto durante l'ultimo triste e travagliato periodo della sua vita. Ginger Alden fu anche la donna che assunse il ruolo di ultima "fidanzata ufficiale" del cantante, di cui rinvenne il cadavere esanime nella stanza da bagno di [[Graceland]], il 16 di agosto dell'anno [[1977]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 255, 532 - 541, 544 - 551 </ref>
 
==== Gli ultimi giorni di vita, la preparazione di un nuovo tour e la morte ====
Dopo l'ennesima esibizione, il cantante ritornò a [[Memphis]], per poter riposare, e dedicarsi poi ai preparativi inerenti al suo nuovo tour, che avrebbe dovuto iniziare attorno alla seconda metà di agosto. Precisamente il 16 agosto, poco dopo mezzanotte, egli tornò a [[Graceland]], e sino alle prime ore del mattino rimase sveglio, intrattenendosi in compagnia della sua famiglia e del suo [[staff]], rilassandosi e curando gli ultimi dettagli inerenti al concerto che si sarebbe dovuto svolgere a [[Portland]], nel [[Maine]], il 17 di agosto. Verso le sette del mattino si ritirò in camera per riposare prima della partenza. Furono queste le sue ultime ore di vita, poiché in tarda mattinata venne rinvenuto agonizzante nella sua stanza da bagno dalla compagna [[Ginger Alden]]. Quest'ultima diede celermente l'allarme, sopraggiunse rapidamente un'ambulanza e il cantante fu trasportato velocemente al [[Baptist Memorial Hospital]], ma tutti gli innumerevoli tentativi fatti successivamente allo scopo di rianimarlo furono vani. Ne fu quindi dichiarata la morte, precisamente alle ore 15:30 dello stesso giorno, a causa di un [[infarto|attacco cardiaco]].<ref>[http://www.televisionando.it/articolo/il-re-del-rock-and-roll-ovvero-elvis-presley-30-anni-dopo-la-scomparsa/1476/ televisionando.it - Elvis]</ref> Aveva 42 anni.
 
==== I funerali ====
I mezzi di informazione vennero a conoscenza dell'accaduto, e informarono con tempestività la collettività dell'avvenimento. Meno di un'ora dopo il decesso del cantante, un migliaio di persone si erano già riunite davanti al cancello di [[Graceland]]. Un'ora più tardi il loro numero si aggirava sui tremila. Nel pomeriggio raggiunse e superò la cifra di ventimila. In tarda serata si raggiunsero e superarono le ottantamila presenze. Anche il successivo svolgimento delle esequie fu caratterizzato da quella forma di particolare e a volte grottesco folclore che per tutto l'evolversi della carriera del cantante era stata alimentato dalla devozione che i suoi [[fan]] gli avevano sempre tributato. Da tutto il mondo piovvero enormi quantitativi di ordini ai fioristi di [[Memphis]], ai quali venne commissionato il confezionamento di migliaia di cuscinetti floreali a forma di chitarre, in riferimento allo strumento che aveva sempre accompagnato il cantante durante lo svolgimento di tutta la sua carriera, di cagnolini, in riferimento al brano ''[[Hound Dog (brano musicale)|Hound Dog]]'' (''Cane da caccia''), di orsacchiotti, in riferimento al brano ''[[(Let Me Be Your) Teddy Bear]]'' (''L'orso Teddy''), di cuori spezzati, in riferimento al brano ''[[Heartbreak Hotel (Elvis Presley)|Heartbreak Hotel]]'' (''Hotel dei cuori infranti''), e corone funebri della più svariata foggia, ma che si ispiravano comunque nella loro forma all'[[iconografia]] che era nata e si era successivamente sviluppata attorno all'[[immagine]] del cantante. Furono addirittura organizzati due voli speciali, allo scopo di trasportare ben cinque tonnellate di fiori dalla [[California]] e dal [[Colorado]].
Lo svolgimento dei funerali venne anche funestato dal verificarsi di alcuni incidenti, dipendenti sia dalla enorme e caotica ressa che si era creata in quei frangenti, sia da quell'aura di [[fanatismo]] e [[isterismo]] collettivo che aveva sempre caratterizzato il rapporto che i suoi [[fan]] più devoti avevano intrattenuto con il loro [[idolo]].<ref>Albert Goldman, Elvis, 1981, pag. 561, 562, 564, 565</ref>
 
[[Graceland]], la maestosa tenuta acquistata dal cantante nel corso dell'anno [[1957]], è diventata oggi un vero e proprio [[museo]]. Aperta al pubblico a partire dall'anno [[1982]], essa è divenuta una sorta di [[santuario]] del [[rock]], meta del pellegrinaggio continuo dei suoi innumerevoli fan.<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=5401540 Lastampa.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Graceland risulta inoltre essere la seconda dimora più visitata degli Stati Uniti, con una media di oltre 10.000 presenze alla settimana, dopo la [[Casa Bianca]], dimora storica del presidente della nazione.
 
=== Le circostanze del decesso ===
==== Il rinvenimento del cadavere e le varie ipotesi sulle cause della morte ====
Il 16 agosto del [[1977]], il cantante fu rinvenuto esanime dalla fidanzata [[Ginger Alden]], all'interno del suo bagno personale a [[Graceland]], si presume deceduto a causa di un [[Infarto miocardico acuto|attacco cardiaco]]. Sono comunque state successivamente formulate una ridda di ipotesi inerenti alle cause del suo decesso, sul quale permangono tuttora dubbi e perplessità.
 
Secondo un noto biografo del cantante, [[Peter Guralnick]], il suo medico personale anni dopo così si espresse, interpellato sulle modalità della sua morte: ''«Elvis aveva vomitato dopo essere stato colpito da [[infarto]], a quanto pare mentre era seduto sul water»''. Dopo aver effettuato l'[[autopsia]] del suo cadavere, nel suo corpo furono riscontrata la presenza di tracce di ben quattordici sostanze medicinali differenti, che in seguito si scoprirono essere state prescritte legalmente dal suo medico personale. Gode di un certo credito la tesi secondo la quale il cantante non facesse uso di [[sostanza stupefacente|sostanze stupefacenti]], ma abusasse esageratamente di [[psicofarmaco|psicofarmaci]], [[anfetamina|anfetamine]], [[Acido barbiturico|barbiturici]], e [[stimolanti]].
 
Altra causa imputata per giustificare la morte del cantante fu la sua eccessiva [[obesità]], poiché secondo la stima del medico che effettuò l'autopsia sul suo corpo, egli al momento del decesso pesava circa 158&nbsp;kg.<ref name="Simpson, Paul 2004">Simpson, Paul. ''Guida completa a Elvis Presley'', Antonio Vallardi Editore, Milano, 2004, pag. 70, ISBN 88-7887-015-3</ref> Si presume che egli avesse messo su una buona parte di quel peso eccessivo nell'ultimo periodo della sua esistenza, poiché trascorreva la maggior parte del suo tempo rinchiuso all'interno delle sue stanze, abbuffandosi continuamente di cibo in preda alle sue [[paranoia|paranoie]], cercando di consolarsi, e divorando per raggiungere lo scopo quantità eccessive di dolciumi fritti, cheeseburger, gelati, pizze, panini fritti con bacon, burro di noccioline e banane, alimenti che avevano sempre fatto parte del suo poco raccomandabile regime alimentare, che i medici che lo ebbero in cura all'epoca avevano già cercato di convincere a cambiare, per altro senza successo, già tre anni prima, nell'anno [[1974]].
<ref name="Simpson, Paul 2004"/><ref>[[Peter Guralnick]], ''Careless Love'' (1999), p.651-652</ref>
 
Non trascurabile poi anche l'ipotesi di uno [[Anafilassi|shock anafilattico]], provocato da una parziale allergia alla [[codeina]], sostanza presente in dosi elevate nei farmaci contro il mal di denti che egli stava assumendo in dosi massicce durante quei giorni.
 
L'ultima ipotesi sulla morte del cantante è stata formulata tuttavia da un suo stretto conoscente, nonché suo medico personale, il dottor [[George Nick Nichopoulos]], che si occupò della salute del cantante a partire dall'anno [[1965]].
 
Il medico ha recentemente pubblicato un libro dal titolo ''The King and Dr. Nick'', in cui spiega nel dettaglio la sua versione delle reali cause della morte del cantante. Secondo il dottore, egli morì a causa delle conseguenze di una [[patologia]] che viene definita [[costipazione cronica]], e per questo motivo fu rinvenuto esanime vicino al suo WC. La costipazione cronica causa infatti un [[colon]] sproporzionato, una mobilità intestinale quasi inesistente e anche una notevole obesità (tutte circostanze riscontrate durante l'autopsia del cadavere).
 
==== I dubbi sulla veridicità del decesso e la nascita di leggende metropolitane attorno all'evento ====
{{vedi anche|Avvistamenti di Elvis}}
 
Dopo la scomparsa del cantante si diffuse immediatamente una notevole quantità di singolari, svariate e fantasiose illazioni, che contribuirono alla nascita e al successivo consolidarsi di una particolare [[leggenda metropolitana]], che gode tuttora di un certo credito. Tali illazioni all'epoca sostenevano che il cantante non fosse realmente deceduto, ma che in realtà fosse ancora vivo e vegeto, e che la sua dipartita altro non fosse stata se non l'attuazione di una singolare messa in scena, posta in essere allo scopo di consentirgli una specie di fuga definitiva dall'esistenza troppo logorante che egli, ormai totalmente schiavo dello show business, era stato costretto a condurre sino a quel momento, e della quale era ormai stufo.<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=891572 Lastampa.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1348703 Lastampa.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
È comunque innegabile la circostanza che, a partire dalla data del suo decesso, la presenza del cantante sia stata segnalata un po' ovunque, nelle più svariate località del mondo. Nel corso degli anni sono giunti a conoscenza delle varie cronache una moltitudine di diversificati, spesso inverosimili, e talvolta ridicoli [[avvistamenti di Elvis]]. A tutt'oggi oggi, esistono un discreto numero di associazioni<ref>[http://www.elvis.it/elvis_vivo.htm Elvis - La teoria di Elvis VIVO<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2007/08_Agosto/06/elvis_presley_vivo.shtml «Elvis è vivo». Il mito del rock è immortale - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.elvislives.net/ Elvis Lives | Elvis Lives<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/10/07/per-sempre-elvis-presley-vivo-canta.html PER SEMPRE ELVIS / Presley è vivo e canta insieme a noi - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, in particolar modo statunitensi, impegnate nel sostenere a oltranza e con convinzione queste teorie.
 
Tra le ipotesi più inverosimili fra tutte quelle che sono state formulate nel corso degli anni, spiccano per esempio quella che palesa la possibile origine [[extraterrestre|aliena]] del cantante. Tale ipotesi viene citata anche durante lo svolgimento delle scene finali del film [[Men in Black (film 1997)|Men in Black]], e si fa riferimento ad essa anche in una canzone interpretata dal complesso dei [[Dire Straits]], dal titolo "[[Calling Elvis]]".
 
Altra assurda ipotesi, quella secondo la quale la scomparsa del cantante fu in realtà l'esito inevitabile del suo inserimento forzato in un programma posto in atto dal [[Federal Bureau of Investigation]], e riguardante la "protezione dei testimoni".
 
Un'altra cervellotica ipotesi, formulata recentemente, è quella secondo la quale il cantante, creduto ufficialmente morto il 16 agosto del [[1977]] in seguito ad un attacco cardiaco, in realtà attualmente, ormai quasi ottantenne, si nasconderebbe nella capitale di [[Cuba]], [[L'Avana]], dove sarebbe giunto più di trent'anni fa.
 
Tale eclatante scoperta sarebbe stata fatta in modo del tutto fortuito da [[Matt Frost]], un [[fotoreporter]] statunitense, che sarebbe riuscito ad entrare nell’ospedale della capitale cubana, dov’è ricoverato [[Fidel Castro]], travestendosi da infermiere. Frost in realtà avrebbe attuato tale messa in scena allo scopo di poter intervistare e scattare delle foto convalescente líder máximo. In quel frangente Frost sarebbe entrato per errore in una stanza dell'Ospedale Gregorio Maranon, dove avrebbe ravvisato la presenza del cantante, ivi ricoverato. A far presupporre al [[giornalista]] che in quella stanza ci fosse [[Fidel Castro]], sarebbe stata la presenza di due militari dei servizi segreti cubani, appostati nelle vicinanze. Quando Frost ha aperto la porta, si sarebbe trovato al cospetto di un uomo di circa settant'anni, di corporatura massiccia, visibilmente somigliante al cantante, e credendo di essere stato scoperto, l’uomo avrebbe esclamato, in perfetto inglese: ''<<Yes, it’s me, Elvis>>''. A quel punto, Frost, che nel frattempo si sarebbe avvicinato alla porta della stanza per uscirne, sarebbe poi tornato al capezzale del malato, e lo avrebbe osservato attentamente. Nelle due ore successive, egli avrebbe concesso una lunga intervista al reporter statunitense, narrandogli compiutamente degli ultimi trenta e più anni della sua vita segreta, soffermandosi anche lungamente sui motivi che lo hanno costretto a intraprendere la via della [[clandestino|clandestinità]].<ref>www.grazielvis.it</ref>
 
Fra le più strane storie che sono nate anche grazie a quella particolare aura di mistero che ha sempre gravitato attorno al personaggio, non va poi dimenticata quella che gli attribuisce anche il suo coinvolgimento nel complotto che nel corso degli anni sessanta ebbe come conseguenza l'omicidio del presidente [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[John Fitzgerald Kennedy]].<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/28/Presley_uccise_Kennedy_Reagan_elimino_co_9_070128149.shtml Presley uccise Kennedy e Reagan eliminò Lennon<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== La passione di Elvis per le automobili ==
==== Le Cadillac ====
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 050 1955 Cadillac Fleetwood.jpg|thumb|left|300px|Una [[Cadillac]] Fleetwood, acquistata dal [[cantante]] nell'anno [[1955]], e esposta all'"Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 030 1956 Lincoln Continental Mark II.jpg|thumb|300px|Una [[Lincoln Continental]] Mark II, acquistata dal [[cantante]] nel [[1956]], e esposta all'"Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 016 1960 Rolls Roice Silver Cloud.jpg|thumb|left|300px|Una [[Rolls-Royce Silver Cloud]], acquistata dal [[cantante]] nel [[1960]], e esposta all'"Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 033 1963 Lincoln Continental.jpg|thumb|300px|Una [[Lincoln Continental]], acquistata dal [[cantante]] nel [[1963]], e esposta all'"Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 035 1969 Mercedes Benz 600 Limousine.jpg|thumb|left|300px|Una [[Mercedes-Benz 600]] [[limousine]], acquistata dal [[cantante]] nel [[1969]], e esposta all'"Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 042 1973 Stutz Blackhawk.jpg|thumb|300px|Una [[Stutz Motor Company|Stutz]] Blackhawk, acquistata dal [[cantante]] nel [[1973]], e esposta all'"Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 045 motorized toys.jpg|thumb|300px|una singolare [[Dune buggy]], acquistata dal [[cantante]] nel corso degli [[anni 70]], e esposta all'"Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:ElvisDeTomaso.jpg|thumb|left|300px|La [[De Tomaso Pantera]], acquistata dal [[cantante]] nel [[1971]]]]
Non è mai stata un segreto la grande passione che il cantante ha sempre coltivato per le automobili in genere, ma in particolar modo per quelle contraddistinte dal marchio [[Cadillac]], che è sempre stata considerata unanimemente l'auto statunitense di lusso per eccellenza.
 
Il primo esemplare di automobile contraddistinto da tale marchio fu acquistato dal cantante nell'anno [[1955]], e per tre mesi tale autovettura venne utilizzata per raggiungere le località dove egli effettuava le sue esibizioni, assieme al suo gruppo. La macchina finì distrutta a causa di un incendio che scoppiò all'interno del suo vano motore nel mese di giugno dello stesso anno, mentre il cantante stava percorrendo la strada che da [[Hope (Arkansas)|Hope]] portava a [[Texarcana]].
 
Il secondo esemplare di vettura contraddistinto dal marchio Cadillac acquistato dal cantante fu la 75 Fleetwood Limousine, che egli si procurò allo scopo di poterlo utilizzare durante il tour che egli effettuò nel marzo dell'anno [[1956]]. Successivamente la stessa autovettura venne anche utilizzata per portare a termine le operazioni di trasloco, quando il cantante si trasferì a [[Graceland]], nell'anno [[1957]]. In quella occasione gli interni dell'autovettura vennero anche seriamente danneggiati, in quanto essa fu utilizzata impropriamente allo scopo di trasportare anche diversi animali domestici.
 
Il terzo esemplare di vettura contraddistinto dal marchio Cadillac acquistato dal cantante è forse la più famosa, ultima icona dell'"Elvis anni cinquanta", poiché si tratta della Cadillac De Ville Fleetwood 60 Special, meglio conosciuta dai [[fans]] con l'appellativo di "Pink Cadillac". In origine fu acquistata dal cantante con l'intenzione di regalarla alla madre Gladys, ma in seguito egli prese l'abitudine di adoperarla personalmente. La carrozzeria di tale autovettura, inizialmente dipinta di colore blu, fu successivamente ridipinta in un particolare colore rosa, che la [[leggenda]] vuole sia stato creato apposta per assecondare i gusti cromatici del cantante, e che fosse contraddistinto da una tonalità molto difficile da ottenere.
 
La quarto esemplare di vettura contraddistinto dallo stesso marchio posseduta dal cantante fu la [[Cadillac Eldorado]], che il cantante acquistò assieme alla sua fidanzata dell'epoca [[June Juanico]], il 12 giugno dell'anno [[1956]], per la somma, notevole per il periodo, di 10.000 dollari. Originariamente tale autovettura era dipinta di bianco, ed i suoi interni erano rivestiti di pelle nera. Il cantante la fece allora ridipingere da un carrozziere di [[Memphis]], Jimmy Sanders, lo stesso che aveva creato la particolare tonalità di rosa con la quale era stata ridipinta la vettura che egli aveva posseduto in precedenza, e vennero inoltre effettuate varie modifiche agli interni in pelle, sui quali vennero inserite le iniziali "EP", adornate da ideogrammi che rappresentavano una chitarra e due note musicali.
 
Altra vettura posseduta dal cantante che merita particolare attenzione, a causa delle sue caratteristiche peculiari, fu la "Cadillac Series 75 Fleetwood Limousine" dell'anno [[1960]]. Tale autovettura, contraddistinta da rifiniture esageratamente lussuose e pacchiane, venne fatta allestire come esemplare unico, e venne successivamente acquistata dalla RCA, la casa discografica del cantante, per l'allora cifra record di 100.000 dollari. L'interno dell' auto era adornato da una serie si accessori particolari e decisamente stravaganti, fra i quali si possono annoverare un complesso beuty case per la cura del proprio aspetto, un frigorifero, un radiotelefono, un impianto TV, un marchingegno in grado di lucidare le scarpe, un registratore a nastro magnetico del tipo che si utilizzava all'epoca, e persino un dispositivo per ascoltare dischi della RCA, fino ad un massimo di dieci LP alternati automaticamente, dunque una sorta di mini [[jukebox]]. Il tutto era rifinito in modo esageratamente vistoso, mediante la ridondante presenza di una marea di guarnizioni e placcature in oro massiccio. Nel corso dell'anno [[1964]] il [[Colonnello Tom Parker]] convinse la RCA a vendergli la stravagante auto, per acquistare la quale egli corrispose alla casa discografica la somma di 24.000 dollari, per poi utilizzarla successivamente durante l'esecuzione di un tour a carattere promozionale alla stregua di una specie di auto di rappresentanza, e più in generale come un esempio di [[status simbol]], che concorresse a rinvigorire la fama e la notorietà del loro [[idolo]] presso i suoi [[fan]], ottenendo come risultato dall'operazione un notevole successo. Negli anni settanta tale autovettura è stata donata al "Country Music Association Hall of Fame di [[Nashville]]", dove si trova custodita tuttora. All'epoca vennero anche girati una serie di filmati di carattere promozionale che avevano per soggetto le sue particolarità, e la serie di strampalati [[gadget]] di cui era dotata, visibili tutt'oggi su alcuni [[fan site]] dedicati al cantante.<ref> uno dei filmati dove compare l' auto è visibile visitando il sito http://www.youtube.com/watch?v=r8pjula2P4U</ref>
 
La Cadillac Series Fleetwood Limousine acquistata nell'anno [[1964]], di colore nero, successivamente riverniciata in color porpora, è sicuramente una delle auto preferite e più usate dal cantante. Quest'auto ha partecipato anche al suo corteo funebre, che si è svolto nell'agosto dell'anno [[1977]]. L'ennesima Cadillac che egli acquistò fu un esemplare di De Ville prodotta nel corso dell'anno [[1967]], e fu adoperata dal cantante e da sua moglie [[Priscilla Presley]], durante lo svolgimento della loro luna di miele. l'anno successivo venne il turno della Cadillac Eldorado Coupé, acquistata dal cantante per farne un uso esclusivo e personale. Fu spesso usata soprattutto durante il periodo della nascita di sua figlia, e per tutto il corso dell'anno successivo. Si ha poi notizia del fatto che quando un giorno l'auto a causa di noie meccaniche non partì, il cantante esplose in un eccesso di rabbia, scese dall'autovettura, e la colpì lungo il paraurti di destra con una lunga serie di violenti calci. Successivamente egli se ne sbarazzò, regalandola al patrigno di sua moglie.
 
Qualche tempo dopo, nell'anno [[1974]], il cantante acquistò una "Cadillac Fleetwood Brougham", che successivamente diventò una delle sue auto preferite, tanto che volle che fosse dotata all'interno di ogni tipo di stravagante optional. Tra di essi si possono ricordare un soffitto decorato con un arazzo che riproduceva una Luna splendente abbinata a un'immagine di Dio. Questa vettura la si può poi scorgere tra le auto che compongono il lungo corteo funebre che si formò durante lo svolgimento dei suoi funerali. Il proprietario attuale l'ha acquistata dall'ente che si occupa dell'amministrazione dei beni che gli appartennero nel corso della sua vita, recandosi direttamente a [[Graceland]] nell'anno [[1980]], e circa vent'anni dopo, nell'anno [[2000]], è stata messa all'asta dal nuovo proprietario, alla modica cifra di 1.200.000 dollari, ridotta successivamente a 750.000 dollari, e infine ancora ulteriormente ridotta a 500.000 dollari.
 
Altre automobili contraddistinte dal marchio Cadillac di minore importanza appartenute al cantante sono state la Cadillac Sedan, la Cadillac Station Wagon, la Cadillac De Ville, e la Cadillac Eldorado Convertibile. Quest'ultima autovettura fu disegnata personalmente dal cantante nel corso dell'anno [[1965]], ispirandosi al modello di quella che rappresentava la sua "auto ideale", che avrebbe dovuto essere realizzata da George Barris, ma egli non vide mai il suo sogno realizzarsi, in quanto morì prima che il suo fantasioso progetto fosse portato a termine.
 
=== Le altre automobili ===
Si ha poi notizia di un certo numero di altri esemplari di automobili contraddistinti d marchi diversi, che il cantante acquistò nel corso degli anni, quali una vetturetta [[Messerschmitt (azienda)|Messerschmitt]], acquistata nell'anno [[1956]], una [[BMW]] 507 s, acquistata nell'anno [[1959]], una [[Lincoln Continental]] Mark 5, acquistata nell'anno [[1960]], una [[Rolls-Royce Phantom V]], acquistata nell'anno [[1961]], una [[Ford Thunderbird]], acquistata nell'anno [[1962]], una seconda Lincoln, la Executive Limousine, acquistata nell'anno [[1967]], una [[De Tomaso Pantera]], acquistata nell'anno [[1971]], di alcune [[Stutz Blackhawk]], acquistate durante il corso del triennio compreso tra l'anno [[1970]] e l'anno [[1973]], e di una [[Ferrari Dino 308 GT4]], acquistata nell'anno [[1975]].
 
In qualche caso, ma non sempre, tali autovetture vennero successivamente fatte personalizzare in modo particolare da [[carrozzeria|carrozzieri]] locali, allo scopo di adeguarle agli stravaganti gusti ed alle atipiche necessità del loro proprietario.
 
Interpellato all'epoca dai giornalisti a proposito della passione che nutriva per le automobili, il cantante così si espresse:
''<<L'ambizione è un sogno con un motore V8...>>''
 
Col passare degli anni entrarono poi a far parte del numeroso e svariato parco macchine posseduto dal cantante una serie di veicoli particolari, quali delle [[Dune buggy|Dune Buggyes]], veicoli da collegamento interno, e dei trattori adattati per essere utilizzati per effettuare la manutenzione della sua tenuta.<ref>molte delle auto descritte sono visibili visitando il sito http://www.elvis.com.au/search.html?cx=007876832253945564589%3Aruhwknepfqm&cof=FORID%3A11%3BNB%3A1&q=elvis+car&sa=Search#sthash.PjpizXsN.lOMEqTom.dpbs</ref>
 
Il [[cantante]] nel corso degli anni sessanta, acquistò anche un grosso [[autobus]] di linea, dismesso dalle locali compagnie di trasporto passeggeri, che dopo aver fatto trasformare in una specie di gigantesco [[Roulotte|caravan]], utilizzò lungamente in compagnia del suo [[entourage]], e sul quale venne realizzata una serie di filmati amatoriali, che lo ritraggono alla guida dello stesso, alcuni dei quali visibili su [[internet]], nei siti che trattano dell'enorme mole di [[memorabilia]] attinente alla sua figura.
 
=== Le moto ===
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 024 1976 Harley Davidson Electra-Glide.jpg|thumb|300px|Una [[Harley-Davidson]] "Electra-Glide", acquistata dal [[cantante]] nel [[1976]], e esposta all' "Automobile Museum di Memphis".]]
 
[[File:Elvis Presley Automobile Museum Memphis TN 2013-03-24 037 motorcycle.jpg|thumb|300px|L'immagine di un'altra moto posseduta dal cantante, esposta all' "Automobile Museum di Memphis".]]
 
Il [[cantante]] poi, a partire dai primi [[anni 50|anni cinquanta]], e nel corso dei due decenni successivi, acquistò un certo numero di svariate moto, principalmente [[Harley-Davidson]], (alcune delle quali carrozzate come [[Motocarrozzetta|sidecar]]), nonché alcuni motocicli speciali, allestiti come veicoli a tre ruote, e altre moto ancora, fatte personalizzare apposta per soddisfare i suoi gusti.
 
Come tutto ciò che in qualche modo aveva una qualche attinenza con la sua figura, anche le auto e le moto da lui possedute durante il corso della sua esistenza finirono per diventare una parte essenziale e imprescindibile dell'[[iconografia]] che ruotava attorno al personaggio, e alcuni esemplari di queste autovetture e di questi motocicli sono tuttora conservati presso il locale Museo "Elvis Presley Automobile Museum Memphis", situato a [[Memphis]].
 
== Discografia ==
{{vedi anche|Discografia di Elvis Presley}}
=== Album studio ===
*1956 - ''[[Elvis Presley (album)|Elvis Presley]]''
*1956 - ''[[Elvis (album)|Elvis]]''
*1957 - ''[[Elvis' Christmas Album]]''
*1960 - ''[[Elvis Is Back!]]''
*1960 - ''[[His Hand in Mine]]''
*1961 - ''[[Something for Everybody]]''
*1962 - ''[[Pot Luck (album)|Pot Luck]]''
*1967 - ''[[How Great Thou Art (Elvis Presley)|How Great Thou Art]]''
*1969 - ''[[From Elvis in Memphis]]''
*1969 - ''[[From Memphis to Vegas/From Vegas to Memphis]]''
*1971 - ''[[Elvis Country (I'm 10,000 Years Old)]]''
*1971 - ''[[Love Letters from Elvis]]''
*1971 - ''[[Elvis Sings the Wonderful World of Christmas]]''
*1972 - ''[[Elvis Now]]''
*1972 - ''[[He Touched Me]]''
*1973 - ''[[Elvis (1973)|Elvis ("Fool" album)]]''
*1973 - ''[[Raised on Rock/For Ol' Times Sake]]''
*1974 - ''[[Good Times (Elvis Presley)|Good Times]]''
*1975 - ''[[Promised Land (album Elvis Presley)|Promised Land]]''
*1975 - ''[[Today (album)|Today]]''
*1976 - ''[[From Elvis Presley Boulevard, Memphis, Tennessee]]''
*1977 - ''[[Moody Blue]]''
 
== Filmografia ==
{| cellspacing="0" cellpadding="4" border="1" class=wikitable
|- bgcolor="#CCCCCC"
! '''Anno''' || '''Titolo''' || '''Ruolo'''
|-
| [[1969]] || ''[[Change of Habit]]'' (Inedito in Italia) || Dr. John Carpenter
|-
| [[1969]] || ''[[Guai con le ragazze|The Trouble with Girls]]'' (it: ''[[Guai con le ragazze]]'') || Walter Hale
|-
| [[1969]] || ''[[Un uomo chiamato Charro|Charro!]]'' (it: ''[[Un uomo chiamato Charro]]'') || Jess Wade
|-
| [[1968]] || ''[[Live a Little, Love a Little]]'' (Inedito in Italia) || Greg Nolan
|-
| [[1968]] || ''[[A tutto gas (film 1968)|Speedway]]'' (it: ''[[A tutto gas (film 1968)|A tutto gas]]'') || Steve Grayson
|-
| [[1968]] || ''[[Stay Away, Joe]]'' (Inedito in Italia) || Joe Lightcloud
|-
| [[1967]] || ''[[Miliardario... ma bagnino|Clambake]]'' (it: ''[[Miliardario... ma bagnino]]'') || Scott Heyward / Tom Wilson
|-
| [[1967]] || ''[[Fermi tutti, cominciamo daccapo!|Double Trouble]]'' (it: ''[[Fermi tutti, cominciamo daccapo!]]'') || Guy Lambert
|-
| [[1967]] || ''[[3 "fusti", 2 "bambole" e... 1 "tesoro"|Easy Come, Easy Go]]'' (it: ''[[3 "fusti", 2 "bambole" e... 1 "tesoro"]]'') || Ted Jackson
|-
| [[1966]] || ''[[Voglio sposarle tutte|Spinout]]'' alias ''California Holiday'' (it: ''[[Voglio sposarle tutte]]'') || Mike McCoy
|-
| [[1966]] || ''[[Paradiso hawaiano|Paradise, Hawaiian Style]]'' (it: ''[[Paradiso hawaiano]]'') || Rick Richards
|-
| [[1966]] || ''[[Frankie e Johnny|Frankie and Johnny]]'' (it: ''[[Frankie e Johnny]]'') || Johnny
|-
| [[1965]] || ''[[Avventura in Oriente|Harum Scarum]]'' alias ''Harem Holiday'' (it: ''[[Avventura in Oriente]]'') || Johnny Tyrone
|-
| [[1965]] || ''[[Per un pugno di donne|Tickle Me]]'' (it: ''[[Per un pugno di donne]]'') || Lonnie Beale / Panhandle Kid
|-
| [[1965]] || ''[[Pazzo per le donne|Girl Happy]]'' (it: ''[[Pazzo per le donne]]'') || Rusty Wells
|-
| [[1964]] || ''[[Il cantante del luna park|Roustabout]]'' (it: ''[[Il cantante del luna park]]'') || Charlie Rogers
|-
| [[1964]] || ''[[Viva Las Vegas (film)|Viva Las Vegas]]'' || Lucky Jackson
|-
| [[1964]] || ''[[Il monte di Venere|Kissin' Cousins]]'' (it: ''[[Il monte di Venere]]'') || Josh Morgan / Jodie Tatum
|-
| [[1963]] || ''[[L'idolo di Acapulco|Fun in Acapulco]]'' (it: ''[[L'idolo di Acapulco]]'') || Mike Windgren
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| [[1963]] || ''[[Bionde, rosse, brune...|It Happened at the World's Fair]]'' (it: ''[[Bionde, rosse, brune...]]'') || Mike Edwards
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| [[1962]] || ''[[Cento ragazze e un marinaio|Girls! Girls! Girls!]]'' (it: ''[[Cento ragazze e un marinaio]]'') || Ross Carpenter
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| [[1962]] || ''[[Pugno proibito|Kid Galahad]]'' (it: ''[[Pugno proibito]]'') || Walter Gulick
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| [[1962]] || ''[[Lo sceriffo scalzo|Follow That Dream]]'' (it: ''[[Lo sceriffo scalzo]]'') || Toby Kwimper
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| [[1961]] || ''[[Blue Hawaii]]'' || Chad Gates
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| [[1961]] || ''[[Paese selvaggio (film 1961)|Wild in the Country]]'' (it: ''[[Paese selvaggio (film 1961)|Paese Selvaggio]]'') || Glenn Tyler
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| [[1960]] || ''[[Stella di fuoco|Flaming Star]]'' (it: ''[[Stella di fuoco]]'') || Pacer Burton
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| [[1960]] || ''[[Cafè Europa|G.I. Blues]]'' (it: ''[[Cafè Europa]]'') || Tulsa McLean
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| [[1958]] || ''[[La via del male (film 1958)|King Creole]]'' (it: ''[[La via del male (film 1958)|La via del male]]'') || Danny Fisher
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| [[1957]] || ''[[Il delinquente del rock and roll|Jailhouse Rock]]'' (it: ''[[Il delinquente del rock and roll]]'') || Vince Everett
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| [[1957]] || ''[[Amami teneramente|Loving You]]'' (it: ''[[Amami teneramente]]'') || Jimmy Tompkins / Deke Rivers
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| [[1956]] || ''[[Fratelli rivali|Love Me Tender]]'' (it: ''[[Fratelli rivali]]'') || Clint Reno
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== Curiosità ==
{{curiosità}}
[[File:Giuseppe Veneziano Madonna dell'Elvis.jpg|thumb|Giuseppe Veneziano - Madonna dell'Elvis, 2009]]
* Molti artisti contemporanei hanno rappresentato Elvis nelle loro opere. Curioso il lavoro di [[Giuseppe Veneziano]], che nella sua "Madonna dell'Elvis", ha rappresentato uno strano Elvis bambino, vestito con un costume di scena simile a quelli utilizzati dal cantante nel corso degli [[anni 70]], mentre giace beatamente tra le braccia della Vergine.
*[[Dudley Brooks]], il pianista di colore che aveva collaborato alla realizzazione della colonna sonora del terzo film interpretato da Elvis, ''[[Il delinquente del rock and roll|Jailhouse rock]]'', sarebbe dovuto comparire nelle scene del film rivestendo il ruolo che ricopriva nella realtà, ma il pregiudizio contro la gente di colore ancora imperante negli Stati Uniti all'epoca impedì il verificarsi della cosa, e il ruolo di [[pianista]] nel film venne interpretato da [[Mike Stoller]], il paroliere che assieme a [[Jerry Leiber]] aveva scritto una miriade di canzoni che sembravano fatte apposta per valorizzare le qualità vocali del cantante, e che tanto avevano contribuito a consolidarne il successo.<ref name=autogenerato11 />
*Nel corso dell'anno [[1958]] Elvis, in una sequenza del film intitolato [[La via del male (film 1958)|King Creole]], interpretò l'unico brano in stile "Acappella", (vale a dire eseguito con il solo ausilio della sua voce, senza l'aggiunta di accompagnamenti corali e strumentali) che abbia cantato nel corso della sua carriera, e di cui permanga una traccia fonografica. In seguito il brano venne riarrangiato integrandolo mediante l'apporto dei [[coro (musica)|cori]] eseguiti dai [[Jordanaires]], ma non furono comunque aggiunti accompagnamenti di natura strumentale, e venne incluso nell'album tratto dalla colonna sonora del film stesso. Si intitolava ''[[Steadfast, Loyal, and True]]'', e si trattava di un "Inno scolastico".<ref name=autogenerato6 />
* Nel corso dell'anno, [[1965|1966]] Elvis interpretò un brano scritto da [[Bob Dylan]], che in seguito divenne un classico di quest'ultimo, ''[[Tomorrow Is a Long Time]]''. Tale brano venne successivamente incluso come "bonus song", nella colonna sonora del film interpretato dal cantante, dal titolo ''[[Spinout]]'', e Dylan stesso in seguitò dimostrò di apprezzare l'interpretazione del suo brano fornita da quest'ultimo.
* Nel 1963, Elvis registrò il solo ed unico brano in lingua italiana, dal titolo ''Santa Lucia'', del quale esiste anche una traccia fonografica, pubblicato per la prima volta nel 33 giri del 1965 ''Elvis for Everyone!''.
* Nel corso dell'anno [[2008]], nell'annuale classifica stilata basandosi sui [[downloads]] dei singoli più scaricati da [[iTunes]], comparve tra i primi posti della stessa uno dei primi brani incisi da Elvis nei primi [[anni 50]], ''[[Baby Let's Play House]]''<ref>.[http://www.musicroom.it/articolo/i-tunes-jovanotti-tra-gli-album-e-singoli-piu-scaricati-del-2008/4455/ I-Tunes: Jovanotti tra gli album e singoli più scaricati del [[2008]] | Music Room]</ref>
* [[Bill Clinton]], l'ex presidente degli Stati Uniti, ha, in svariate occasioni, ribadito di essere un grande [[fan]] di Elvis, di aver all'epoca presenziato ai suoi funerali, e durante una manifestazione commemorativa inerente al personaggio ha anche suonato col il sassofono un brano che fu un celebre successo del cantante, allo scopo di rendergli omaggio.<ref>informazioni reperite sul sito http://www.youtube.com/watch?v=YJH9OINr1VU</ref>
*La frase che i vari presentatori pronunciavano con enfasi allo scopo di annunciare la fine delle esibizioni del cantante, ''"Elvis has left the building!" (Elvis ha lasciato il palazzo!)'', è stata utilizzata per intitolare in lingua originale una pellicola girata negli Stati Uniti nel corso dell'anno [[2004]], e che è stata successivamente commercializzata in Italia col titolo: ''"Se ti investo mi sposi?"''<ref>scheda del film visibile sul sito http://www.imdb.com/title/tt0377057/</ref>
* Nelle versioni distribuite in Italia delle pellicole da lui interpretate, Elvis era solitamente doppiato da [[Pino Locchi]], noto soprattutto per essere la voce italiana di [[Sean Connery]], [[Roger Moore]] (in particolare nella serie di pellicole su [[James Bond]]) e di [[Terence Hill]], e, più raramente, egli venne anche doppiato da [[Massimo Turci]]. Il suo doppiatore, nella prima pellicola che egli interpretò, ''[[Fratelli rivali|Love me tender]] (Fratelli rivali)'', fu [[Gianfranco Bellini]].
* La canzone ''[[Ignudi fra i nudisti]]'', interpretata da [[Elio e le Storie Tese]], è sostanzialmente una versione scritta in "reverse" dell'omonimo successo discografico di Elvis Presley ''[[Suspicious Minds]]''.
* Nell'anno [[2008]] il record di "Artista rimasto più settimane alla #1 della Hot 100" , sino a quel momento detenuto da Elvis è stato battuto da [[Mariah Carey]], che lo ha superato anche per il numero di singoli piazzati alla numero 1 della stessa classifica (18 per Maria Carey, contro i 17 per Elvis)<ref>.[http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=561&ID_sezione=12&sezione= Mariah Carey batte Elvis negli hit&nbsp;(e Madonna è soltanto al n.3) - LASTAMPA.it]</ref>
* A partire dall'anno [[2004]], la casa produttrice di giocattoli [[McFarlane Toys]] ha immesso sul mercato diverse [[action figure]] che raffigurano Elvis durante le diverse fasi della sua carriera artistica. Esse sono denominate, nell'ordine: Elvis Presley ('68 Comeback Special) ([[2004]]), Elvis Presley 2: Rockabilly ([[2004]]), Elvis Presley 3: Las Vegas ([[2004]]), Elvis Presley 4: Gold Lamé Outfit ([[2005]]), Elvis Presley 5: Jailhouse Rock ([[2005]]), Elvis Presley 6: Blue Hawaii ([[2006]]), Elvis Presley 7: Gospel Elvis ([[2008]]), Elvis Presley 8: Aloha Elvis ([[2008]])
* Nell'agosto del [[2008]], la [[Mattel]] ha lanciato sul mercato americano una coppia di bambole ispirate sia nelle fattezze, sia negli abiti all'aspetto assunto da Elvis e alla moglie Priscilla durante il giorno nel quale celebrarono il loro matrimoniodelle loro nozze.<ref>[http://quotidianonet.ilsole24ore.com/musica/2008/08/12/110982-elvis_priscilla_presley_ancora_insieme.shtml Quotidiano Net - Musica - Elvis e Priscilla Presley ancora insieme Diventano bambole firmate 'Mattel'<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* In un passo del brano ''[[God (John Lennon)|God]]'', scritto da [[John Lennon]], Elvis viene citato tra "le persone o le cose a cui non credere".
* Nel video attinente al brano ''[[Christmas Lights]]'', interpretato dal complesso dei [[Coldplay]], sono presenti quattro violinisti vestiti come l'"Elvis anni '70". Inoltre al di sopra il palco scenico campeggia la scritta seguente: "Credo Elvem Etiam Vivere", ossia la traduzione in latino della frase "Credo che Elvis sia ancora vivo".
* In una scena del film ''[[Forrest Gump]]'', un giovane Elvis, osservando casualmente gli strani e insoliti passi di ballo in cui, a causa della sua menomazione, si produce involontariamente il piccolo Forrest, ne rimane in un primo tempo incuriosito, e successivamente ne trae ispirazione per i passi di danza che adotta muovendosi scatenato durante le sue esibizioni in televisione, al "Milton Berle Show", negli anni cinquanta, mentre interpreta il brano ''[[Hound Dog (brano musicale)|Hound Dog]]''.
* In una scena del film ''[[Gallo cedrone (film)|Gallo cedrone]]'', il protagonista Armando Feroci (interpretato da [[Carlo Verdone]]) organizza una grottesca riunione, in un club frequentato da fan di Elvis, sostenendo di esserne il figlio naturale, e chiede la riesumazione della salma del cantante, allo scopo di effettuare un test del [[DNA]].
* in una scena del film ''[[Vacanze in America]]'' il gruppo di vacanzieri in gita negli Stati Uniti si reca in pellegrinaggio a [[Graceland]], visitando la tomba di Elvis.
* in una scena del film ''[[Bubba Ho-Tep - Il re è qui]]'' viene dato credito alla teoria che Elvis si sia esiliato volontariamente dalle scene stanco della vita condotta sino ad allora. In questo caso, Elvis dona tutti i suoi beni ad un suo perfetto sosia, Sebastian Haff, spacciandosi poi per quest'ultimo e sottoscrivendo un patto: quando il vero Elvis vorrà calcare nuovamente i palcoscenici del mondo, Haff dovrà tornare alla sua vecchia vita. Però non sarà possibile in quanto il patto prenderà fuoco. Elvis si trova costretto a vivere in un ospizio dove si troverà costretto ad affrontare, in compagnia di un altro ospite della struttura che si crede la reincarnazione del presidente Kennedy, un demone venuto dall'antico [[Egitto]].
* In una breve sequenza del film ''[[Voglio sposarle tutte]]'', della durata di 1'07", si può apprezzare Elvis alla guida della prima [[McLaren]] della storia, una M1A di gruppo 7, che, pilotata da [[Graham Hill]], aveva preso parte ad alcune competizioni automobilistiche sia negli Stati Uniti, sia in [[Gran Bretagna]]. Lo stesso Elvis, dopo essere stato al volante della M1A, così si espresse: ''«Questa macchina è qualcosa di incredibile: è stata costruita con l'[[immaginazione]] e con l'immaginazione deve essere guidata»''.
* Nel testo della canzone ''[[Calling Elvis]]'', interpretata dai [[Dire Straits]], ci sono parecchi riferimenti alla figura di Elvis, in quanto il protagonista del pezzo contatta l'Heartbreak Hotel, l'[[albergo]] nel quale pensa che ci sia ancora Elvis, e gli lascia persino i suoi auguri.
* Nel 5° libro della trilogia in 5 parti di [[Douglas Adams]], ''[[Praticamente Innocuo]]'', Elvis si esibisce in un locale chiamato "Il dominio del Re" situato in un pianeta extraterrestre e quando uno dei protagonisti, [[Ford Prefect (personaggio)|Ford Prefect]], gli chiede se era stato davvero rapito dagli alieni, lui invece afferma di averli seguiti di sua spontanea volontà.
* Nel ''[[Ciclo di Sookie Stackhouse]]'' Elvis compare come Bubba, vampirizzato da un fan che lavorava all'obitorio di Memphis.
*In WWE il noto [[wrestler]] [[Wayne Farris]] si ispirò proprio alla tipica immagine dell'"Elvis anni 70", per creare la "gimmick" che lo rese celebre, cioè quella di "The Honky Tonk Man".
* Nel primo film della saga di ''[[Men in Black (film 1997)|Men in Black]]'', nella scena attinente alla macchina che sconfigge la forza di gravità in un tunnel cittadino, K sintonizza la radio su una stazione che trasmette un brano interpretato da Elvis, dal titolo ''[[Promised Land (singolo)|Promised Land]]'', proferendo poi la frase seguente: ''Elvis non è morto, ma è solo tornato sul suo pianeta''.
* Un cantante che raggiunse la celebrità negli anni ottanta, [[Nick Kamen]], si fece immortalare in una serie di foto pubblicitarie assumendo delle pose e delle espressioni che erano la perfetta copia di quelle che Elvis assunse in una serie di foto promozionali che gli vennero scattate nella seconda metà degli anni [[anni 1950|anni cinquanta]], e mutuò dalla figura del cantante anche il famoso ciuffo imbrillantinato.<ref>una di queste immagini è visibile all' indirizzo http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTZXARSKmHd2ENvEfdGWkG1lIGA_3es2-p7iQXZgWwx7OVl7RJb</ref>
* La diffusione dell'immagine di Elvis Presley nel mondo è stata, a livello di popolarità, seconda solo a quella di [[Topolino]], il celebre personaggio creato dalla fantasia di [[Walt Disney]].
* Nel corso degli anni settanta la casa produttrice di pneumatici [[Pirelli (azienda)|Pirelli]], allo scopo di pubblicizzare uno pneumatico definito "Cinturato" sul mercato americano, fece pubblicare dei manifesti pubblicitari dove associò l'immagine di Elvis e quella del tipo di pneumatico da lei prodotto alla frase seguente: "Only Elvis has as many fans" ("Solo Elvis ha altrettanti fans").<ref name=autogenerato17 />
* Nel film d'animazione della [[The Walt Disney Company|Disney]] [[Lilo & Stitch]], la protagonista, Lilo, è una grande [[fan]] di Elvis, del quale ascolta sempre la musica, a tal punto che farà adottare all'alieno [[Stitch]] il tipico [[look]] dell'"Elvis anni 70".
* [[Michael Jackson]] è sempre stato un grande fan di Elvis. Nella vita privata è stato fidanzato e successivamente marito della figlia, [[Lisa Marie Presley]]. Inoltre Michael era solito indossare calzini bianchi associandoli a scarpe nere e pantaloni neri, proprio in omaggio al [[look]] adottato da Elvis nel corso degli [[anni 50]].
* Il protagonista della pellicola intitolata ''[[Eddy e la banda del sole luminoso]] (titolo originale: Rock-a-Doodle)'', un film d'animazione prodotto nell'anno [[1991]], e diretto da [[Don Bluth]] e [[Dan Kuenster]], il personaggio principale si rifà palesemente negli atteggiamenti e nel [[look]], all'immagine tipica dell'"Elvis anni '70".
* In un episodio della serie televisiva ''[[Il brivido dell'imprevisto]]'', un maturo "Elvis anni '70", sfinito, sfatto, e fisicamente distrutto appare al cospetto di un giovane, scalpitante e dinamico "Elvis anni 50", intento alla scalata del successo, e lo mette in guardia sui pericoli e le conseguenze derivanti dalle manipolazioni ordite dallo show-business.
* I [[Fine Young Cannibals]], un gruppo che raggiunse una buona notorietà nel corso degli [[anni 80|anni ottanta]], produsse una [[cover]] del brano [[Suspicious Minds]], che ottenne un buon riscontro di carattere commerciale. Nel video associato al brano i membri del gruppo sono vestiti con abiti che si ispirano al "golden lamè", il famoso costume di scena realizzato in lamè dorato, indossato dal cantante durante le sue esibizioni verso la fine degli [[anni 50|anni cinquanta]], e visibile sulla copertina dell'album [[50,000,000 Elvis Fans Can't Be Wrong]].
* Durante lo svolgimento della trama del [[film]] intitolato [[Tutto in una notte]] (Into the Night), diretto da [[John Landis]], prodotto nell'anno [[1985]], appartenente al genere commedia/avventura, con [[Jeff Goldblum]] e [[Michelle Pfeiffer]], si ironizza costantemente su tutto quel caratteristico [[folklore]], nonché a quella singolare [[iconografia]] che ha sempre gravitato (e gravita tuttora) attorno alla figura del cantante, e anche sulle sfaccettature grottesche di quel particolare rapporto che egli per tutto lo svolgimento della sua carriera intrattenne con i suoi [[fan]] più devoti.
* Il brano con il quale Elvis solitamente chiudeva la scaletta delle sue esibizioni degli anni settanta, ''"Can't help falling in love"'', è stato utilizzato dalla Coca-Cola quale colonna sonora dello spot pubblicitario relativo al prodotto.
 
== Record e riconoscimenti ==
[[File:Elvis Presley plaque Country Music Hall of Fame.jpg|thumb|left|la placca commemorativa che raffigura il cantante, inserito nella Country Music Hall of Fame]]
[[File:Elvis statue diner 1.jpg|thumb|Una singolare statua del cantante, situata nei pressi di un ristorante]]
* È l'unico artista ad essere stato inserito in quattro [[Hall of Fame]], ossia quelli riguardanti la musica [[rock]], la musica [[gospel]], la musica [[country]] e la musica [[rockabilly]].
* Durante lo svolgimento della sua carriera artistica il cantante ha ricevuto complessivamente 149 dischi d'oro, di platino e multiplatino.{{citazione necessaria|}}
* Quella che dopo il raggiungimento della celebrità divenne la sua dimora, [[Graceland]], è stata dichiarata dal governo degli [[Stati Uniti]] monumento nazionale, ed è la seconda casa più visitata d'America, dopo la [[Casa Bianca]], la residenza ufficiale del presidente della nazione.<ref>[http://www.rainews24.rai.it/ran24/speciali/elvis_rolling/elvis_graceland.htm APPROFONDIMENTI - - - RAINEWS24<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* Durante lo svolgimento della sua carriera artistica, il cantante ha vinto tre [[Grammy Award]].<ref>[http://www.grammy.com/GRAMMY_Awards/Winners/ Grammy.com - pagina di ricerca dei vincitori]</ref>
* Il cantante inoltre detiene il record di presenze contemporanee in classifica, con 12 brani. Il vecchio record di presenze contemporanee, di 11 brani, era sempre suo.{{citazione necessaria|}}
* Negli corso degli [[anni 1970|anni settanta]], durante lo svolgimento dei suoi spettacoli riuscì a raggiungere il "tutto esaurito" per più di 380 esibizioni consecutive.{{citazione necessaria|}}
* Il concerto denominato ''Aloha from Hawaii'', prima esibizione nella [[storia della televisione]] ad essere trasmesso via [[satellite artificiale|satellite]], fu visto contemporaneamente da più di un miliardo di persone, più di quante abbiano assistito alla telecronaca dello [[Allunaggio|sbarco sulla Luna]].<ref name=autogenerato2 />
* Il primo ingresso del cantante nelle classifiche internazionali risale all'anno [[1956]], e avvenne in cocomitanza con la pubblicazione del singolo intitolato ''[[Heartbreak Hotel (Elvis Presley)|Heartbreak Hotel]]''. L'ultimo ingresso nelle classifiche menzionate risale invece all'anno [[2003]], in concomitanza con la pubblicazione del singolo contenente la versione remixata del brano intitolato ''[[Rubberneckin]]''. Grazie a ciò il cantante è diventato così l'artista che è entrato nelle classifiche per un lasso di tempo maggiore.{{citazione necessaria|}}
* A partire dall'avvio della sua carriera artistica, e sino ad oggi, il cantante ha venduto oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo.<ref name="Person of the Week: Elvis Presley"/><ref name=autogenerato3 /><ref name=autogenerato1 />
* Il singolo che conteneva il brano ''[[Love Me Tender]]'', incluso nella colonna sonora della prima pellicola interpretata dal cantante l divenne disco d'oro ancora prima di essere ufficialmente immesso sul mercato discografico, grazie all'elevato numero di prenotazioni che raggiunse.{{citazione necessaria|}}
* Il disco contenente la colonna sonora del [[film]] intitolato ''[[G.I.Blues]] (Café Europa)'' rimase in classifica per 111 settimane consecutive, quasi due anni.{{citazione necessaria|}}
* Il cantante detiene poi il [[record]] riguardante il maggior numero di settimane di permanenza al primo posto in classifica in America, cioè 79.{{citazione necessaria|}}
* Nell'arco di tempo compreso tra l'anno [[1956]] e l'anno [[2003]] sono apparsi nella classifica Hot 100 di [[Billboard]] 151 singoli contenenti brani incisi dal cantante.{{citazione necessaria|}}
* Egli è anche il cantante al quale appartiene il primato del maggior numero di incisioni certificate dall'organizzazione denominata Recording Industry Association of America(RIAA), con 262 titoli in totale, tra album e singoli, ulteriormente suddivisibili in 148 "dischi d'oro", 82 "dischi di platino", e 32 "dischi di multiplatino" .{{citazione necessaria|}}
* Detiene anche il record riguardante l'arco di tempo più lungo intercorrente tra la pubblicazione di due singoli dello stesso artista che abbiano raggiunto la cima della classifica. Nel corso dell'anno [[1957]] raggiunse la prima posizione nella classifica inglese il singolo intitolato ''[[All Shook Up]]'', e oltre trent'anni dopo, nel corso dell'anno [[2005]], la raggiunse la riedizione del singolo contenente il brano ''[[It's Now Or Never]].''{{citazione necessaria|}}
 
== Successi al primo posto negli Stati Uniti ==
(NB: tra parentesi è indicato il numero di settimane in vetta)
{{div col}}
;1956
*''Heartbreak Hotel'' (8)
*''I Want You, I Need You, I Love You'' (1)
*''Don't Be Cruel/Hound dog'' (11)
*''Love Me Tender'' (5)
 
;1957
*''Too much'' (3)
*''All Shook Up'' (8)
*''(Let Me Be Your) Teddy Bear'' (7)
*''Jailhouse Rock'' (1)
 
;1958
*''Don't'' (5)
*''Hard Headed Woman'' (2)
 
;1959
*''A Big Hunk o' Love'' (2)
 
;1960
*''Stuck on You'' (4)
*''It's Now or Never'' (5)
*''Are you lonesome tonight?'' (6)
 
;1961
*''Surrender'' (2)
 
;1962
*''Good Luck Charm'' (2)
 
;1969
*''Suspicious Minds'' (1)
{{div col end}}
 
== Note ==
{{references|4}}
 
== Bibliografia ==
* ''Elvis. L'ultimo treno per Memphis - Amore senza freni'' di Guralnick Peter (2004), Baldini Castoldi, ISBN 88-8490-572-9
* ''Elvis Presley, la storia, il mito'' di Monari Livio (1992), Arcana, ISBN 88-85859-84-4
* ''Specchio'' di ''La Stampa'', n. 334 (2003), pp.&nbsp;42–53.
* ''Elvis Presley: Vita, canzoni, dischi e film'' a cura di Paolo Ruggeri, [[Lato Side]], Roma, 1981
* ''Remember Elvis'' Produced by Joe Esposito and Daniel Lombardy (2006) [[TCBJOE Publishing]] ISBN 0-9778945-2-5
* ''Elvis - Il Re del Rock' n' Roll" , Sony Music, 2011
* ''Elvis Presley'' di Albert Goldman, Oscar Mondadori, (1983)
* ''Elvis Presley Story'' di Antonio Lodetti, Danny Dickson, (1988)
* ''Elvis'' di Paolo Rodogna, (1981)
* ''La nascita del Rock'n'Roll,'' Ernesto Assante, Enzo Capua, (1981)
* ''Elvis in art'', Roger G. Taylor, Elm tree books
 
== Voci correlate ==
* [[Avvistamenti di Elvis]]
* [[William Black]]
* [[Cultura di massa]]
* [[Jerry Leiber]]
* [[Mike Stoller]]
* [[Priscilla Presley]]
* [[Riley Keough]]
* [[Rock and roll]]
* [[Sam Phillips]]
* [[Scotty Moore]]
* [[Sun Records]]
* [[Lisa Marie Presley]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Elvis Presley}}
 
{{Nebraska}}
== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [http://www.elvis.com Sito ufficiale]
* [http://www.oldshep.it Sito ufficiale italiano]
* [http://www.grazielvis.it Sito e Club Uffic. Italia]
* [http://www.elvis-italian-collector-club.it/ Sito ufficiale italiano]
* {{Dmoz|World/Italiano/Arte/Musica/Artisti/P/Presley,_Elvis}}
* [http://www.elvis.com.au Sito ufficiale australiano]
*Gli [http://www.avvisodisfratto.it Avviso di Sfratto], band rock and roll italiana dal 1995, ha eseguito [http://www.youtube.com/watch?v=fhU9tlIiyXE ''All shook up su Italia 8'']
* {{en}} [http://songslyrics.atspace.com/elvispresley Testi di Elvis Presley]
* {{en}} [http://www.silverbuicks.com Silver Buicks, Tributo a Elvis Presley]
* {{en}} [http://www.elvislives.net/ ''Elvis is Alive'', the Top Ten list of Evidence]
* {{Imdb|nome|0000062}}
 
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