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{{nota disambigua|il comune dello Zambia|Baluba (Zambia)}}
{{IPcondiviso|Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia|20 maggio 2018}}
{{S|gruppi etnici}}
{{Popolo
|regione = Congo
|nome = Baluba
|immagine = Baluba natives-1908.jpg
|didascalia = Un gruppo di Baluba nel 1908.
|popolazione = {{M|15000000|-}}
|lingua = [[lingue luba]]: [[kiluba]] e [[tshiluba]]
|religione = [[Cristianesimo]], [[religioni africane]]
|correlati = altri popoli [[Civiltà Bantu|Bantu]]
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I '''Baluba''' (forma plurale di ''Muluba'') sono un popolo di etnia [[Civiltà Bantu|Bantu]] della [[Repubblica Democratica del Congo]].<ref name="Gates2010p14">{{cita libro|autore=Elizabeth Heath|curatore1=Anthony Appiah|curatore2=Henry Louis Gates|titolo=Encyclopedia of Africa|url=https://books.google.com/books?id=A0XNvklcqbwC|anno=2010|editore=Oxford University Press|isbn=978-0-19-533770-9|pp=88–89, 14–15}}</ref> Sono stanziati nelle regioni boschive e le savane del sud corrispondenti alle province del [[Kasai-Occidental]], [[Kasai-Oriental]] e del [[Katanga]] nella [[Repubblica Democratica del Congo]] in un'area compresa fra il corso del [[Kasai (fiume)|fiume Kasai]] e il [[lago Tanganica]]. La popolazione, di 10 milioni e mezzo di individui, rappresenta il maggior gruppo etnico di tale stato, con il 18% della popolazione complessiva. Parlano le [[lingue luba]], la [[lingua tshiluba]] e la [[lingua kiluba]].
 
I baluba svilupparono una società e una cultura a partire dagli anni 400 d.C., e svilupparono in seguito una comunità bene organizzata nella depressione di Upemba conosciuta con il nome di confederazione baluba.<ref name="Falola285">{{cita libro|autore1=Toyin Falola|autore2=Daniel Jean-Jacques|titolo=Africa: An Encyclopedia of Culture and Society|url=https://books.google.com/books?id=YjoVCwAAQBAJ&pg=PA285|anno=2015|editore=ABC-CLIO|isbn=978-1-59884-666-9|pp=285–286}}</ref><ref name="Reefe1981p67">{{cita libro|autore=Thomas Q. Reefe|titolo=The Rainbow and the Kings: A History of the Luba Empire to 1891|url=https://books.google.com/books?id=Yz8cv9-JlN0C|anno=1981|editore=University of California Press|isbn=978-0-520-04140-0|pp=67–72}}</ref> La società luba consisteva di minatori, fabbri, falegnami, vasai, artigiani e di persone di altre professioni.<ref name="Appiah2010p88">{{cita libro|autore1=Anthony Appiah|autore2=Henry Louis Gates|titolo=Encyclopedia of Africa|url=https://books.google.com/books?id=A0XNvklcqbwC|anno=2010|editore=Oxford University Press|isbn=978-0-19-533770-9|pp=88–89, 106, 130–131, 309–310}}</ref><ref name="bortolot">[http://www.metmuseum.org/toah/hd/luba/hd_luba.htm Kingdoms of the Savanna: The Luba and Lunda Empires], Alexander Ives Bortolot (2003), Department of Art History and Archaeology, Columbia University, Publisher: The Metropolitan Museum of Art</ref> Il loro successo e la loro ricchezza crebbero molto nel tempo, ma questo portò al loro graduale declino a causa di bande saccheggiatrici di schiavisti, ladri e terroristi.
 
== Storia ==
[[File:Geographical distribution of the Luba people in Africa.png|thumb|left|Distribuzione dei Luba in africa centrale.]]
Anticamente, i Baluba erano a capo di un impero che si estendeva dalla piana dell'[[lago Upemba|Upemba]], lago del Kasai Orientale, fino al lago Tanganika. Fondato da [[Nkongolo Mwamba]], l'impero si espanse a partire dal XVI secolo, raggiungendo la massima espansione sotto i monarchi [[Ilungu Songu]] (1780 - 1810), [[Kumwimbe Ngombe]] (ca. 1840) e [[Ilunga Kabale]].<br>
Il declino ebbe inizio con l'invasione dei negrieri arabi e degli europei.
 
L'impero Baluba era retto da un [[autocrate]], il ''Mulopwe'', che divideva però il potere con società segreta come la ''Bambudye''. Il popolo era di credo [[animista]] e credeva in un unico dio onnipotente chiamato Endryo, nell'aldilà e nella reincarnazione.
 
=== Il regno di Luba ===
{{vedi anche|Regno di Luba}}
[[File:Kazembe_Kingdom_433x455.JPG|thumb|right|Regno di Luba in relazione alle rotte commerciali nell'area nel XIX secolo]]
Il '''regno di Luba''' o '''Impero Luba''' fu uno Stato dell'[[Africa centrale]] del periodo pre-coloniale fiorito tra il 1585 e il 1889 nel territorio dell'attuale [[Repubblica Democratica del Congo]] che sorse nonostante l'asprezza del territorio composta in gran parte da terreni paludosi e lacustri.
 
=== Il declino e lo Stato Libero del Congo ===
Con la formazione del regno di Luba, l'economia si formò su un sistema tributi che ridistribuiva le risorse del paese tra i soli nobili che detenevano anche il monopolio virtuale sugli scambi come il sale, il rame e il minerale di ferro permettendogli di espandere il loro dominio in gran parte dell'Africa Centrale. Ma nel decennio tra il 1870 ed il 1880, i commercianti dell'[[Africa Orientale]] cominciarono a cercare schiavi e [[avorio]] nelle [[Savana|savane]] dell'Africa centrale mentre i coloni europei (in particolare i belgi dal 1877) cominciarono a addentrarsi nell'impero degli schiavi, iniziando a porre le basi per il controllo militare e la rapida distruzione del Regno di Luba. <br>
Nel 1889 l'impero fu diviso in due da una controversia di successione tra i regnanti locali e fu poi assorbito nello [[Stato Libero del Congo]] di dominazione Belga ed cui [[Leopoldo II del Belgio|il Re Leopoldo II]] pose le basi per il controllo militare, politico ed economico del paese governandolo dal 1885 al 1908 con un regime dittatoriale basato sullo sfruttamento ed il terrore.
 
== Religione ==
Le credenze religiose tradizionali dei Luba comprendeva il concetto di [[Shakapanga]] o di un Creatore Universale, (anche detto Leza o l'Essere Supremo) con un mondo naturale ed un mondo soprannaturale<ref name=britluba>{{cita web|url=https://www.britannica.com/topic/Luba-people|titolo=Luba people|sito=Encyclopædia Britannica|lingua=en}}</ref><ref name="Mazama2009p98">{{Cita|Asante e Mazama, 2009|pp. 98–99}}</ref>. Nel mondo soprannaturale abitavano i [[Bankambo]] (gli spiriti ancestrali) e [[Bavidye]] (altri spiriti) con ciò che si unisce all'aldilà se si vive una vita etica (Mwikadilo Muyampe)<ref name="Mazama2009p98" />. <br>
Le religioni Luba accettano la possibilità di comunione tra i viventi e i morti<ref name="Mazama2009p98" /> e della nascita della morte ([[Kalumba]]). <br>
La vita religiosa comprendeva preghiere, canti comunitari, danze, offerte, rituali di passaggio e invocazioni<ref name="Mazama2009p98" /> con intermediari detti Nsengha o Kitobo (sacerdoti) per officiare gli stessi riti. Inoltre, per ansietà e disturbi, erano in servizio un Nganga o Mfwintshi (guaritore) che eseguivano una divinazione (Lubuko)<ref name="Mazama2009p98" />. Il pensiero religioso non si limitava ai rituali, ma comprendeva idee di buona persona, buon cuore, dignità per gli altri e rispetto di sé. Il codice religioso della vita civile e della bontà hanno caratterizzato la vita sociale di Luba<ref name="Mazama2009p98" />.
 
Il [[cristianesimo]] fu introdotto dai missionari della regola coloniale belga ed alcuni di questi (come William Burton), eseguirono ricerche etnografiche partendo da una ricerca proiettiva aggressiva e insegnando la cristianità alla gente di Luba, ma impararono e compresero a loro volta le credenze tradizionali locali e la ricchezza culturale<ref>{{cita libro|cognome=Maxwell |nome=David | titolo=The Soul of the Luba: W.F.P. Burton, Missionary Ethnography and Belgian Colonial Science |editore=History and Anthropology | volume=19 |numero=4 | anno=2008 | pagine=325–351 | doi=10.1080/02757200802517216 }}</ref>.
 
== Economia ==
[[File:Akan female figure on a gourd.jpg|thumb|right|Scultura femminile in legno.]]
I Baluba sono dediti perlopiù all'allevamento di animali domestici ([[pollame]], [[Capra hircus|capre]] e [[Ovis aries|pecore]]) e alla coltura di [[sorgo]], [[manioca]], [[mais]], [[banana|banane]], [[zucca]] e [[igname]] (un tubero edibile coltivato e consumato in buona parte della costa atlantica africana). Sono abili artigiani ed esperti musicisti e costruttori di strumenti musicali e oggetti artistici in legno.
 
== Arte ==
L'arte dei Baluba si suddivide in una decina di scuole, variegate e distinguibili tra loro, ma caratterizzate dalla grande importanza assegnata allo spirito femminile ''Vilya''. L'arte evidenzia una simmetria della massa e una dolcezza dei passaggi, oltre a un'impronta naturalistica.<ref>{{Cita|Mandel, 2001|p. 78}}</ref> Le [[maschere]] si presentano più robuste, arricchite da una decorazione parietale.
 
== Cultura popolare in Italia ==
 
* In [[lingua lombarda|lombardo]], in [[lingua piemontese|piemontese]] e in alcuni dialetti umbri, il termine viene utilizzato in una accezione spregiativa, sinonimo di una persona ignorante e arretrata o, a volte, per indicare un cittadino straniero. Questa accezione del termine ha trovato largo impiego in Italia a partire dall'inizio degli anni ‘90, grazie al continuo ricorso da parte dei protagonisti della telenovela piemontese ‘Sogni d’amore’, resa celebre dal programma ‘Mai dire tv’ della Gialappa’s band.
* Nel 1966 la cantante [[Brunetta (cantante)|Brunetta]] incise la canzone ''Baluba shake'', scritta da [[Alberto Testa (paroliere)|Alberto Testa]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{Cita libro|autore=Basil Davidson|titolo=Africa in History: Themes and Outlines, Revised & Expanded Edition|anno=1991|editore=Simon & Schuster.|città=New York|lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=J. D. Fage|anno=1976|curatore=Roland Oliver|titolo=The Cambridge History of Africa|città=Cambridge|editore=Cambridge University Press|lingua=en|volume=vol. 5-6}}
* {{Cita libro|autore=James Stuart Olson|anno=1996|titolo=The Peoples of Africa: An Ethnohistorical Dictionary|editore=Greenwood Publishing Group|isbn=9780313279188|lingua=en}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Kanundowi Kabongo|autore2=Mubabinge Bilolo|anno=1994|titolo=Conception Bantu de l'Autorité. Suivie de Baluba: Bumfumu ne Bulongolodi|rivista=Publications Universitaires Africaines, Munich - Kinshasa}}
* {{Cita libro|autore=Molefi Kete Asante|autore2=Ama Mazama|titolo=Encyclopedia of African Religion|url=https://books.google.com/books?id=B667ATiedQkC|anno=2009|editore=SAGE Publications|cid=Asante e Mazama, 2009|isbn=978-1-4129-3636-1}}
*{{Cita libro|autore=[[Gabriele Mandel]]|titolo=Arte Etnica|anno=2001|editore=Mondadori|città=Milano|cid=Mandel, 2001}}
 
== Voci correlate ==
* [[Regno di Luba]]
* [[Stato Libero del Congo]]
* [[Congo belga]]
* [[Zaire]]
* [[Repubblica Democratica del Congo]]
=== Noti baluba ===
{{Div col}}
* [[Laurent-Désiré Kabila]]
* [[Pepe Kalle]], musicista
* [[Albert Kalonji]]
* [[Dikembe Mutombo]], cestista
* [[Tshala Muana]], musicista
* [[Kalala Ntumba]], calciatore
* [[Étienne Tshisekedi]]
{{Div col end}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.unhcr.org/refworld/topic,463af2212,469f2d4d2,469f387f1e,0.html|Cronologia dei Baluba nella Repubblica Democratica del Congo|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.marimbalafon.com/|Associazione per la promozione degli strumenti musicali tipici balafon e marimba|lingua=fr}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Africa|Antropologia}}
 
[[Categoria:Gruppi etnici bantu]]
[[Categoria:Gruppi etnici nella Repubblica Democratica del Congo]]