Bisaccia (Italia) e Centronycteris: differenze tra le pagine

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{{Tassobox
{{Avvisounicode}}
|nome=''Centronycteris''
{{Divisione amministrativa
|statocons=
|Nome=Bisaccia
|statocons_versione=
|Panorama=Bisaccia1.jpg
|immagine=
|Didascalia=
|didascalia=
|Bandiera=Bisaccia-Gonfalone.png
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|Voce bandiera=
|dominio= [[Eukaryota]]
|Stemma=Bisaccia-Stemma.png
|regno=[[Animalia]]
|Voce stemma=
|sottoregno=
|Stato=ITA
|superphylum=
|Grado amministrativo=3
|phylum=[[Chordata]]
|Divisione amm grado 1=Campania
|subphylum=
|Divisione amm grado 2=Avellino
|infraphylum=
|Amministratore locale=Marcello Arminio
|microphylum=
|Partito=[[lista civica]] Oltre l'orizzonte
|nanophylum=
|Data elezione=26-5-2014
|superclasse=
|Data istituzione=
|classe=[[Mammalia]]
|Altitudine=885
|sottoclasse=
|Superficie=102.16
|infraclasse=
|Note superficie=
|superordine=[[Laurasiatheria]]
|Abitanti=3833
|ordine=[[Chiroptera]]
|Note abitanti={{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2015gen/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R17&Pro=P064&Com=11&submit=Tavola//|titolo=Bilancio demografico (provvisorio)|autore=ISTAT|mese=settembre|anno=2015}}
|sottordine=[[Microchiroptera]]
|Aggiornamento abitanti=30-9-2015
|famiglia=[[Emballonuridae]]
|Sottodivisioni=Calaggio, Macchitella, Calli, Masseria di Sabato, Oscata, Pastina, Pedurza, Piani San Pietro, Piano Regolatore, Bisaccia Nuova
|sottofamiglia=[[Emballonurinae]]
|Divisioni confinanti=[[Andretta]], [[Aquilonia]], [[Calitri]], [[Guardia Lombardi]], [[Lacedonia]], [[Scampitella]], [[Vallata (Italia)|Vallata]]
|tribù=
|Zona sismica=1
|sottotribù=
|Gradi giorno=
|genere=''' Centronycteris'''
|Diffusività=
|genereautore=[[John Edward Gray|Gray]], [[1838]]
|Nome abitanti=bisaccesi
|sottogenere=
|Patrono=[[sant'Antonio di Padova]]
|specie=
|Festivo=13 giugno<ref name=autogenerato2>[http://www.paesionline.it/campania/bisaccia/comune_bisaccia.asp Comune di Bisaccia: Informazioni turistiche, Prefisso telefonico, Cap 83044]</ref>
|sottospecie=
|PIL=
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|PIL procapite=
|biautore=
|Mappa=
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|Didascalia mappa=
|bidata=
|Sito=http://www.comune.bisaccia.av.it/
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
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|trinome=
|tridata=
<!-- ALTRO: -->
|sinonimi=
|nomicomuni=
|suddivisione=[[Specie]]
|suddivisione_testo= Vedi testo
}}
[[File:Bisaccia 2016.png|thumb|Il comune di Bisaccia all'interno della provincia di Avellino]]
'''Bisaccia''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[bi 'sa tʃ:ia]}}, ''Vesazza'' in dialetto bisaccese<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|p= 80}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:3833}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Avellino]] in [[Campania]].
 
'''''Centronycteris''''' (<span style="font-variant: small-caps">[[John Edward Gray|Gray]], [[1838]]</span>) è un [[genere (tassonomia)|genere]] di pipistrelli della [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] degli [[Emballonuridae|Emballonuridi]].
Ha origini [[Medioevo|medioevali]], sebbene scavi archeologici abbiano rivelato che il luogo era già abitato nel [[X secolo a.C.]]<ref name=autogenerato2 />.
==Descrizione==
===Dimensioni===
Al genere '''''Centronycteris''''' appartengono pipistrelli di piccole dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo tra 50 e 62&nbsp;mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 43 e 49&nbsp;mm, la lunghezza della coda tra 18 e 23&nbsp;mm e un peso fino a 9&nbsp;g.<ref>{{cita|Novak, 1999}}.</ref>
===Caratteristiche craniche e dentarie===
Il cranio presente una scatola cranica allo stesso livello del rostro. Il processo post-orbitale è relativamente corto, mentre la cresta sagittale è poco pronunciata. Il primo premolare superiore è tricuspidato.
 
Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:
Il clima è molto rigido, a causa della sua altitudine (885;m sopra il livello del mare) e della forte continentalità presente su tutto l'altopiano irpino. I luoghi più caratteristici del paese sono il Convento, il [[Castello ducale di Bisaccia|Castello Ducale]], la Cattedrale in piazza Duomo e la chiesa dei Morti.
{{Formula dentaria
|allineamento=sinistra
|molari= 3
|premolari= 2
|canini= 1
|incisivi= 3
|molariinf= 3
|premolariinf= 2
|caniniinf=1
|incisiviinf= 1
|totale= 32
|didascalia=
|legenda= si}}
{{clear|left}}
===Aspetto===
La pelliccia è lunga e soffice. Il colore delle parti dorsali varia dal bruno-giallastro al fulvo, mentre le parti inferiori sono più chiare. L'[[uropatagio]] è solitamente ricoperto di peli rossastri. È privo delle caratteristiche sacche alari tra l'avambraccio e il quinto metacarpo, presenti nella maggior parte delle [[specie]] della famiglia. Le membrane alari sono attaccate posteriormente alla base delle dita dei piedi. La coda, come negli altri membri della [[famiglia]], fuoriesce dall'[[uropatagio]] circa a metà della sua lunghezza, per poi divenire libera e visibile dorsalmente.
 
==Distribuzione==
Il giornale di Bisaccia è "La Torre" che pubblica anche storielle antiche in dialetto, nella rubrica: "''Nu Cuntarieddro''", cioè un racconto.
Il [[genere (tassonomia)|genere]] è diffuso in [[America Centrale]] e [[America Meridionale|meridionale]].
 
==Geografia fisica==
Bisaccia si trova in [[Provincia di Avellino]] ai confini con la [[Puglia]] e la [[Basilicata]].
 
Situata su una [[collina]] che si estende in verso [[nord]]-[[sud]], definita in gergo [[geologia|geologico]] ''zatterone conglomerato roccioso con collante argilloso'', Bisaccia domina dal lato [[nord]] la vasta area del ''Calaggio''. Lo ''zatterone'' su cui insiste il paese è incuneato nella zona ''Calli'' ed è rasentato a [[est]] come ad [[ovest]] da due avvallamenti [[argilla|argillosi]]: ''Vallone dei corvi'' e ''Vallone dei Ferrelli''. Questi due valloni si sono formati nel tempo per lo scivolamento di masse di terreno [[argilla|argilloso]] composto da fango e detriti che hanno fatto scendere a [[valle]], lungo il torrente ''Ischia'', il terreno sovrastante.
 
Alla base dello zatterone torno torno a forma di [[cerchio]], il terreno appare scavato da [[torrenti]] alimentati da [[sorgente (idrologia)|sorgenti]] di [[acqua]] perenne e da acque piovane.
 
===Flora e fauna===
Le essenze principali, presenti nella zona, sono alcune tipologie di querce come il cerro (''[[Quercus cerris]]'') e la farnia (''[[Quercus robur]]'') che costituiscono boschi in purezza o in simbiosi al pino nero (''[[Pinus nigra]]''), all'acero montano (''[[Acer pseudoplatanus]]''), al faggio (''[[fagus sylvatica]]'') ed a piccoli nuclei di abete bianco (''[[Abies alba]]'') che costituiscono dei relitti glaciali, inoltre si trovano esemplari isolati di tasso (''[[Taxus baccata]]''); nel sottobosco si possono trovare specie a portamento arbustivo come l'agrifoglio (''[[Ilex aquifolium]]'') e il ginepro (''[[Juniperus communis]]'').
Sono presenti ulteriori specie minori come l'ontano napoletano (''[[Alnus cordata]]'') ed il pioppo (''[[Populus tremula]]'') a costituire boschi ripariali sulle rive di alcuni torrenti.
Per quanto riguarda la fauna, i boschi sono popolati prevalentemente da [[lepre|lepri]], [[beccaccia|beccacce]], [[pernice|pernici]], [[starna|starne]] e altri uccelli tra cui molte specie di rapaci, infatti non è raro avvistare sull'altopiano del [[Formicoso]] il [[nibbio]], nonché rettili velenosi.
Notevole è la presenza del [[cinghiale]] reintrodotto a fini venatori.
Contraddittoria è la presenza del lupo italico (''[[Canis lupus]]'') benché la sua presenza nel passato fosse ampiamente documentata.<ref name=Giu276>Giustiniani, ''[http://books.google.it/books?id=ZUw-AAAAYAAJ&pg=PA276&dq=Giustiniani+Bisaccia&hl=it&ei=De87TemFAZGJ4QbguJyXCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CDEQ6AEwAQ#v=onepage&q&f=false Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, Volume 2]'', p. 276.</ref>
 
==Storia==
{{vedi anche|Storia di Bisaccia}}
===Romulea===
{{vedi anche|Romulea (città)}}
Il luogo dove sorge adesso Bisaccia era abitato fin dall'[[età del bronzo]]. In recenti scavi archeologici sono state rinvenute sulla collina del cimitero vecchio tracce di capanne databili al periodo del bronzo medio (circa 1400 a.C.),<ref name=StoriaCamp>''Storia, arte e cultura della Campania'', Teti Editore, Milano, p. 11 e 21.</ref> su cui si sono sovrapposte le case del periodo arcaico (VI-V secolo a.C.) a loro volta ricoperte dall'abitato del IV.<ref name="StoriaCamp"/>
Nel [[IX secolo a.C.]] la civiltà di Oliveto-Cairano, proveniente dalla sponda adriatica e approdate in [[Puglia]] presso l'[[Ofanto]], risalendo il [[fiume]], fondò villaggi a [[Cairano]] e a Bisaccia.<ref name="StoriaCamp"/> A Bisaccia e [[Lacedonia]] i nuovi abitanti ne sostituivano altri dell'età del bronzo.<ref name="StoriaCamp"/> Qui vi costruirono una [[necropoli]] (IX-VIII secolo a.C.) con ''tombe a fossa'' e tombe dell'[[età del ferro]] che convalida l'antica origine di Bisaccia.
 
In seguito, secondo la tradizione, i [[Sanniti]] costruirono sul luogo dove sorge adesso Bisaccia l'antica città di ''Romulea'', dove concentrarono le loro maggiori ricchezze. La città rimase in mano sannita fino al [[296 a.C.]], anno in cui fu attaccata e depredata dal console [[Publio Decio Mure (console 312 a.C.)|Publio Decio Mure]] o, secondo un'altra fonte annalistica, dal console Volunnio: circa 2.300 uomini furono uccisi e 6.000 furono fatti prigionieri<ref>Tito Livio, Ab urbe condita, X, 17</ref>
 
Gli Irpini, compresi gli abitanti di Romulea, volendo riacquistare la propria indipendenza da Roma, si ribellarono più volte alla [[Repubblica romana]], alleandosi con i Tarantini di [[Pirro]] e i [[Cartaginesi]] di [[Annibale]]. Dopo la sconfitta di [[Capua antica|Capua]] inflitta loro dai Romani, gli Irpini furono ridotti al silenzio e puniti.<ref>T. Livio, XXVII, 10.</ref>
 
Dopo le guerre contro Pirro i Romani, per tener sotto osservazione gli Irpini, costruirono un arx (presidio) a Romulea, sulle rovine dell'''Oppidum'' distrutto nel [[296 a.C.]] Si ignora il periodo esatto in cui l<nowiki>'</nowiki>''Arx Romulea'' è stata costruita: potrebbe essere stata eretta dal censore [[Appio Claudio Cieco]] contestualmente al prolungamento della [[Via Appia]] o in seguito alla punizione inflitta dai romani agli Irpini ([[209 a.C.]]). Il nome Bisaccia potrebbe derivare dal nome di questo presidio romano (''Bis arx'') oppure da ''bis acta'' (fatta due volte).
 
In età augustea venne costituita una colonia romana a Romulea, la cosiddetta ''colonia romulensis''.<ref>Ornella Freda, ''Epigrafi inedite di Larino'', in "Contributi dell'istituto di Filologia Classica - Vita e pensiero'', Milano 1963, pp. 240 e segg.</ref> Sono stati rinvenuti nella zona dove sorgeva ''Romulea'' dei resti di ville rustiche di età romana.<ref name=Museo>[http://www.museobisaccia.it/bisaccia.aspx Museo civico di Bisaccia]</ref>
 
===Età medioevale===
Comunque fino all'arrivo dei [[Longobardi]] non si hanno notizie dirette di Bisaccia. Nel [[591]] i Longobardi conquistarono l'Irpinia e Bisaccia entrò a far parte del [[Gastaldato]] di [[Conza]], circoscrizione amministrativa longobarda.
 
I Longobardi governarono Bisaccia fino all'arrivo dei [[Normanni]] che, guidati da [[Roberto d'Altavilla]] detto il Guiscardo (ovvero l'astuto), soggiogò tra il [[1076]] e il [[1079]] l'intero Gastaldato di Conza.<ref>G. Gargano, ''Ricerche storiche su Conza antica'', p. 160.</ref> Durante l'epoca normanna Bisaccia divenne un [[feudo]] governato da un [[feudatario]]. In caso di pace, il signore di Bisaccia doveva fornire sei soldati a cavallo e dodici inservienti, ma in caso di guerra ne doveva fornire dodici soldati a cavallo e ventiquattro inservienti.<ref>''Catalogo dei baroni''</ref> Considerato che ogni milite costava 20 once d'oro, si può ricavare che la rendita minima del feudo di Bisaccia nel XII secolo era di 60 once d'oro all'anno, mentre quella massima il doppio. Proprio in questo periodo si hanno le prime testimonianze scritte dell'esistenza di questo borgo.
 
Nel 1246 il Signore di Bisaccia [[Riccardo da Bisaccia|Riccardo di Bisaccia]] venne privato del suo feudo dall'Imperatore Federico II in quanto reo di aver partecipato alla [[Congiura di Capaccio]].<ref name=Cot140>Ferrante della Marra e Ottavio Beltrano, ''[http://books.google.it/books?id=AUkVAAAAQAAJ&pg=PA140&dq=Bisaccia+Federico+II&hl=it&ei=c_06TcGbK5P34AaqsNTVCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CDUQ6AEwAg#v=onepage&q=Bisaccia%20Federico%20II&f=false Discorsi delle famiglie estinte, forastiere, o non comprese ne' seggi di...]'', p. 140.</ref><ref>Fortunato [http://books.google.it/books?ei=GSc7TZSGFYep8AOHwqz8CA&ct=result&id=4voPAQAAIAAJ&dq=Bisaccia+Federico+II&q=1246 a p. 125] sostiene che nel 1246 Federico II spogliò di ogni cosa Riccardo da Bisaccia per aver cospirato contro di lui. Cfr. anche, a conferma che si tratti della Congiura di Capaccio, [http://www.archive.org/stream/historiadiploma00fredgoog#page/n376/mode/1up/search/Bisaccia Historia diplomatica Frederika Secundi] p. 376: "Domino Riccardo de Bisaccis fuit restutita Bisaccia, de qua fuit spoliatus ab Imperatore Friderico, ''tempore ribellionis Caputacii''..."</ref> Il castello venne ristrutturato da Federico II,<ref name="Museo"/><ref>A conferma del fatto che il castello di Bisaccia sia federiciano, si vedano i titoli di due opere del professore universitario [http://www.unisob.na.it/universita/areadocenti/ricerca.htm?vr=1&id=90 Giovanni Coppola]:
*G. COPPOLA, «Due testimonianze castellari federiciane in Irpinia: Solofra e Bisaccia», in G. COPPOLA, E. D'ANGELO, R. PAONE, a cura di, Mezzogiorno & Mediterraneo. Territori, strutture, relazioni tra Antichità e Medioevo, Atti del Convegno Internazionale, Napoli 9-11 giugno 2005, Napoli, Artemisia comunicazione, 2006, pp. 106-119.
*G. COPPOLA, C. MEGNA, «Tre castelli normanno-svevi in Irpinia: Bisaccia, Cervinara, Solofra», L'Irpinia illustrata, 2/24, 2007, pp. 4-41.</ref> il quale lo utilizzò come prigione<ref name=Vit37>Vittorio Glejsesses, [http://books.google.it/books?ei=1_g7TdyUH-mG4gbH3o2YCg&ct=result&id=h3YJAQAAIAAJ&dq=Federico+II+castelli+Bisaccia&q=Bisaccia Castelli in Campania], p. 37.</ref> e visitò Bisaccia nel 1250.<ref>La notizia è ricavabile dalla [http://www.archive.org/stream/historiadiploma00fredgoog#page/n435/mode/1up Historia Diplomatica Frederici Secundi], che sostiene che il 28 giugno 1250 Federico II si trovava "in campis prope Bisacciam".</ref> Secondo la tradizione locale, Federico II avrebbe usato il castello di Bisaccia come residenza di caccia:<ref name=Rischio232>[http://www.amracenter.com/doc/pubblicazioni/rischio_sismico_irpinia.pdf Rischio sismico Irpinia, p. 232.]</ref> nei suoi pressi, infatti, vi era il Formicoso, colle ribattezzato da Federico II "Monte Sano" ("Mons Sanum"),<ref name=Manfredi>[http://www.archive.org/stream/cronistiescritt00ricgoog#page/n191/mode/1up/search/Formicosum Niccolò Iamsilla], p. 191.</ref> dove, a quanto pare, l'Imperatore svevo avrebbe praticato la caccia del falcone.<ref>[http://www.ufficiostudi.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/LuoghiEventi/visualizza_asset.html?id=53031&pagename=50 Sito dei Beni Culturali - Il castello di Bisaccia]</ref><ref>[http://napoli.repubblica.it/dettaglio/in-irpinia-barricate-e-ricorsi-ue-bomba-politica-ad-orologeria/1447219 La Repubblica - In Irpinia barricate e ricorsi ue bomba politica ad orologeria]</ref> Sarebbe stato inoltre sede saltuaria della [[scuola siciliana|scuola poetica siciliana]].<ref>[http://www.turismoregionecampania.it/beniculturali.cfm?s=5&Menu_ID=194&Sub_ID=195&Info_ID=4514 Sito dei Beni Culturali Regione Campania - Castello di Bisaccia]</ref>
 
Manfredi donò il feudo al conte di Cerra.<ref name=Cot140/> Nel [[1254]] il castello di Bisaccia fu proprio il luogo dove l'Imperatore [[Manfredi di Svevia|Manfredi]], figlio di Federico II e braccato dall'[[esercito]] del [[Papa]], si rifugiò.<ref>[http://www.archive.org/stream/cronistiescritt00ricgoog#page/n152/mode/1up/search/Bisaccia Niccolò Iamsilla], p. 152.</ref> Morto Manfredi nella [[battaglia di Benevento (1266)|battaglia di Benevento]] ([[1266]]), il feudo di Bisaccia e il suo castello venne restituito a Riccardo II in quanto avolo del Riccardo I che aveva congiurato contro Federico II.<ref name=Cot140/> Bisaccia passò successivamente ai Cotignì.<ref name=Cot140/>
 
Durante il periodo medioevale Bisaccia fu anche Sede vescovile per quattro secoli, fino al 1513, anno in cui Papa Leone decise di fondere la diocesi di Bisaccia con quella di S. Angelo dei Lombardi (anche se fu solo nel 1540, con la morte dell'ultimo vescovo di Bisaccia, che la fusione venne attuata).<ref>[http://books.google.it/books?id=CAQVAAAAYAAJ&pg=PA552&dq=Diocesi+di+Bisaccia&hl=it&ei=pjY7TeXkLNmJ4gbztKSyCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CC8Q6AEwAQ#v=onepage&q=Diocesi%20di%20Bisaccia&f=false Le chiese d'Italia: dalla loro origine sino ai nostri giorni : opera, Volume 20 Di Giuseppe Cappelletti], p. 552.</ref>
 
===Età moderna e contemporanea===
Dal XV-XVI secolo fino al [[1861]] Bisaccia fece parte del [[Regno di Napoli]] (poi divenuto [[Regno delle due Sicilie]] nel [[1815]]) che dal [[1501]] al [[1707]] fu di dominio spagnolo. Bisaccia ebbe tra i suoi feudatari [[Giovanni Battista Manso]], amico di [[Torquato Tasso]] che fu suo ospite, e [[Ascanio Pignatelli]], [[duca]] e [[poeta]]. Bisaccia, nel corso dei secoli, ospitò anche letterati come [[Torquato Tasso]] ([[1588]])<ref>{{cita libro|nome=Francesco|cognome=De Sanctis||titolo=Un viaggio elettorale (pag. 88-89)|anno=1876|editore=Guida Editore|url=http://books.google.it/books?id=hs18bqW7PzcC&printsec=frontcover&source=gbs_atb#v=onepage&q&f=false}}</ref> e [[Francesco De Sanctis]].
 
Nel [[1600]] il re [[Filippo II di Spagna]] elevò a [[Ducato (feudo)|ducato]] Bisaccia per i meriti di Ascanio Pignatelli (primo [[duca]] di Bisaccia) e i servigi resi alla corona da suo padre Scipione, [[marchese]] di [[Lauro]].<ref>Ricca, [http://books.google.it/books?id=RnwZAAAAYAAJ&pg=PA515&dq=Ricca+Feudi&hl=it&ei=ES87TcSRINHf4gbJ7dGzCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCoQ6AEwAA#v=onepage&q=Bisaccia&f=false Istoria de' feudi, p. 95]</ref> Nel 1700 scoppiò una [[guerra di successione spagnola|guerra di successione]], nel corso del quale la Spagna vide minacciati i suoi possedimenti in Italia. Nel 1707, nonostante l'aiuto offertogli dal duca di Bisaccia, il viceré spagnolo Ascalona venne sconfitto dagli austriaci che si impossessarono del Ducato di Napoli e fecero prigionieri il duca di Bisaccia, il viceré e altri nobili.<ref>Muratori, [http://books.google.it/books?id=2uQNAAAAYAAJ&pg=PA373&dq=Muratori+Bisaccia&hl=it&ei=TPE7TeaoDoGQ4QbA1_mNCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CDQQ6AEwAQ Annali d'Italia Vol. 16], p. 373.</ref> Tra il 1731 e il 1739 l'Austria fu coinvolta nella [[guerra di successione polacca]] nel corso della quale perse il regno di Napoli e di Sicilia sul quale si insediarono i Borboni. Con la fine della dominazione austriaca Bisaccia venne inserita nel ''Principato Ultra'' del Regno di Napoli.
 
Nel [[1805]], l'imperatore francese [[Napoleone Bonaparte]] occupò il Regno di Napoli, dichiarando quindi decaduta la dinastia borbonica. L'imperatore dei francesi nominò quindi il fratello Giuseppe Re di Napoli. Sotto un'amministrazione prevalentemente straniera,venne abolito il feudalesimo. L'8 marzo 1809, l'ottavo duca di Bisaccia Giovanni Armando Pignatelli morì senza lasciare eredi; il feudo e il titolo di duca di Bisaccia vennero quindi devoluti alla corte regia.<ref>Ricca, [http://books.google.it/books?id=RnwZAAAAYAAJ&pg=PA515&dq=Ricca+Feudi&hl=it&ei=ES87TcSRINHf4gbJ7dGzCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCoQ6AEwAA#v=onepage&q=Bisaccia&f=false Istoria de' feudi, p. 97]</ref>
 
Dal [[1861]] Bisaccia fa parte dell'[[Italia]]. Il titolo e il castello sono passati alla famiglia de La Rochefoucauld-Doudeauville nel 1851.<ref>Ricca, [http://books.google.it/books?id=RnwZAAAAYAAJ&pg=PA515&dq=Ricca+Feudi&hl=it&ei=ES87TcSRINHf4gbJ7dGzCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCoQ6AEwAA#v=onepage&q=Bisaccia&f=false Istoria de' Feudi, p. 99]</ref> L'11º duca di Bisaccia Edouard François Marie de La Rochefoucauld ([[Parigi]], 4 febbraio [[1874]] - 8 febbraio [[1968]]) vendette il castello nel [[1956]].
Dopo il terremoto del [[1980]], benché non fosse stato colpito direttamente, il comune ottenne un finanziamento statale che ammontava a circa 250 miliardi di lire. Con i fondi venne costruita una parte nuova di Bisaccia, detta "Piano Regolatore", abitato dalla maggior parte dei bisaccesi, mentre il centro storico si è spopolato anche a causa dell'emigrazione verso altri paesi europei e città (come ad esempio [[Torino]]).
 
===Simboli===
Lo stemma di Bisaccia rappresenta due leoni che si combattono tra di loro: secondo alcuni esperti i due leoni sarebbero i Longobardi e i Bizantini (Bisaccia si trovava nella zona di confine tra i due stati).<ref name=Fra30>Frascione, p. 30.</ref>
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine=Merito civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile
|collegamento_onorificenza=merito civile
|motivazione=In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione.<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=161932&iddecorato=161426|titolo=Medaglia d'oro al merito civile BISACCIA, Comune di|editore=Quirinale|accesso=13 aprile 2008}}</ref>
|luogo=Sisma 23 novembre [[1980]], data del conferimento: 9 novembre [[2005]]
}}
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
===Architetture religiose===
==== Il duomo ====
{{vedi anche|Cattedrale di Bisaccia}}
La ''Cattedrale di Bisaccia'', collocata a pochi passi dal [[Castello]] Ducale, venne edificata dai [[Normanni]], in un luogo poco distante da quello attuale. Rasa al suolo più volte dai frequenti terremoti che hanno colpito Bisaccia nel corso dei secoli, la [[Chiesa (architettura)|chiesa odierna]] fu terminata nel [[1747]],<ref name=Rischio232/> utilizzando parte dei materiali dell'edificio precedente. La facciata di [[stile gotico]], preceduta da una lunga [[Scala (architettura)|scala]], è caratterizzata da un portale del [[1515]], sormontato da vari [[bassorilievo|bassorilievi]] e da uno spesso cornicione. L'[[altare]] maggiore è in marmi policromi, chiuso da una [[balaustra]].
[[File:Chiesa carmine bisaccia.JPG|thumb|Cappella di S. Maria del Carmine]]
Interessante è l'organo di 25 registri, posizionato sopra la cantoria della porta d'ingresso che si mostra agli occhi con vistosa pendenza verso sinistra, probabile opera di inizi del secolo scorso, è stato restaurato e reso a trasmissione elettrica digitale dal Maestro organaro Alessandro Girotto, che ne ha curato il restauro e l'istallazione nel 2009
 
La ''Chiesa dei Morti'' fu edificata nel [[1680]] sulle rovine della ''Chiesa di S.Giovanni Battista'', dove veniva praticato il culto di [[San Giovanni Battista]], istituito dai Longobardi ai tempi della regina [[Teodolinda]] (603 circa). In seguito al crollo della [[facciata]] [[seicento|seicentesca]] della chiesa, venne completamente ricostruita nel [[1909]].
 
La ''Cappella di S. Maria del Carmine'' fu edificata nel [[1667]] ed era inizialmente proprietà privata del [[nobiltà|nobile]] Carmine Bucci. Fu solo nel [[1827]] che venne aperta per la prima volta al pubblico. Di pianta rettangolare, ha un solo ingresso che prospetta sull'omonima [[piazza]]. Sul [[portale]] in pietra è rappresentata la [[Madonna del Carmine]].
 
La ''Chiesa di Sant'Antonio da Padova'', patrono del paese, si trova in ''Piazza Convento''. In passato apparteneva ai [[Francescani]] che furono però espropriati con una legge [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]]. Di pianta rettangolare, la Chiesa presenta due navate di cui la [[navata]] destra, crollata a seguito di un [[terremoto]], non è più stata ricostruita. L'[[altare]] centrale, in [[marmo]] o policromo, proviene da [[Ariano Irpino]] ed è dedicato alla ''Madonna della Concezione''. L'altare sinistro è dedicato a [[Sant'Antonio di Padova]]. Sui due lati di questo altare vi sono le statue di [[San Leonardo]] e [[San Bonaventura da Bagnoregio|San Bonaventura]].
 
===Architetture civili===
Il ''Palazzo Capaldo'', oggi (2011) interamente ricoperto dai [[rovo|rovi]], fu l'edificio dove nacque il [[senatore]] del [[Regno d'Italia]] e Presidente della [[Corte di Cassazione]] [[Pietro Capaldo]]. È atipico rispetto ad altri palazzi dell'epoca poiché il [[giardino]] è all'esterno della struttura. Altri palazzi degni di nota sono quello delle [[Suora|Suore]] ed il ''palazzo Cafazzo'', non molto distante da quello Capaldo.
 
===Architetture militari===
[[File:castello bisaccia.JPG|thumb|Il Castello ducale]]
{{vedi anche|Castello ducale di Bisaccia}}
Il ''castello di Bisaccia'' è collocato a pochi passi dalla [[cattedrale]]. Costruito dai [[Longobardi]] intorno alla seconda metà dell'[[VIII secolo]], fu distrutto dal [[sisma]] del [[1198]] e successivamente ricostruito nel [[XIII secolo]] da [[Federico II di Svevia]].<ref name=Museo/> Sotto il regno di Federico II il feudo apparteneva a Riccardo di Bisaccia.<ref name=Cot140/> Trasformato nel [[XVI secolo]] in residenza signorile, il castello ospitò i duchi di Bisaccia e persino [[Torquato Tasso]]. Nel [[1769]], a causa di un [[incendio]], venne via via abbandonato dai [[nobiltà|nobili]] [[feudatario|feudatari]]<ref name=Museo/>. Dal 1903 al 1920 ospitò l'antica e nota famiglia Robucci, ultimi proprietari del castello ducale. Dal [[1977]] il castello appartiene al [[comune]], che lo utilizza come museo.<ref name=Museo/><br />
Il portone presenta lo stemma della famiglia Pignatelli d'Egmont che tenne il castello dalla fine del XVI agli inizi del XIX secolo. La struttura muraria è costituita da grossi ciottoli fluviali misti a blocchi di [[calcare]] squadrati e [[malta]] durissima. Nel castello sono presenti una [[cisterna]] con depuratore e tubi [[fittile|fittili]], per il deflusso delle acque, una [[torre]] alta 12 metri e larga 8 metri e le rovine di una piccola [[Chiesa (architettura)|chiesa]] absidata. Le stanze del [[castello]] sono 42.<br />
Storicamente il ''castello di Bisaccia'' era uno strategicamente importante bastione di controllo, che faceva parte di una linea difensiva che aveva la funzione di proteggere i territori della [[Puglia]] occidentale e settentrionale. Questa linea di difesa, che correva lungo la [[via Appia]] e la [[Via Traiana]] e di cui facevano parte, oltre alla fortezza di Bisaccia, quella di [[Sant'Agata di Puglia]] e quella di [[Ariano Irpino]], fu opera del [[catapanato d'Italia|catapano bizantino]] Basilio Boioanne, che la realizzò nel corso della sua riorganizzazione amministrativa della "Capitanata occidentale". Il castello di Bisaccia in quell'epoca si chiamava ''castrum Byzacium'' o ''Byzantii'' ed era un avamposto difensivo bizantino.<ref>[http://books.google.it/books?ei=jEZJTcSbO4Tr4gbmltmCDA&ct=result&id=JJBoAAAAMAAJ&dq=Byzantii+Basilio+Boioannes&q=Byzantii Claudio Corvino, ''Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità della Campania'', p. 42.]</ref>
 
==Società==
===Evoluzione demografica===
{| class="wikitable" style="float:right;"
| colspan="2" align="center" |Evoluzione storica della popolazione pre-1861 (fuochi)<ref name=Giu276/>
|-
| [[1532]]
| 374
|-
| [[1545]]
| 403
|-
| [[1561]]
| 409
|-
| [[1595]]
| 593
|-
| [[1648]]
| 593
|-
| [[1669]]
| 361
|}
{{Demografia/Bisaccia}}
'''Nota Bene''': Fuoco significa famiglia.
Negli ultimi decenni c'è stato un crollo demografico causato dall'improduttività dell'agricoltura, basata sulla coltivazione del grano, che spinse parte della popolazione a emigrare nel Nord Italia o all'estero (per esempio in Svizzera e Germania). In seguito al terremoto del 1980 il paese (soprattutto il centro storico) si è spopolato ulteriormente.
 
===Lingue e dialetti===
A Bisaccia si parla il ''dialetto bisaccese'', dialetto simile per certi versi al napoletano anche se con varie differenze. Tra le caratteristiche del dialetto bisaccese:<ref>Frascione, p. 23-24.</ref>
*''re'', a meno che non indichi un monarca, significa "le" o "di".
*i verbi della prima e seconda coniugazione all'infinito presente sono seguiti dal suffisso "-ne" a meno che non siano scritti con l'accento finale tonico. Esempi: ''Scine'' o ''Scì" (andare)
*i verbi della terza coniugazione terminano all'infinito in ''sce''.
*solo una parola inizia con ''h'': ''haie'' (hai)
*''im'' e ''in'' non si trovano mai a inizio parola; la ''i'' in questi casi viene elissa: esempi: 'mbecillo=insolente.
*le parole inizianti con ''mb'' si leggono come se formassero un suono solo.
*la ''e'' atona si pronuncia /ə/, e anche le ''a'' e le ''o'' in fine di parola sono semimute.
*''dd'', tranne in alcune eccezioni (in cui si pronuncia effettivamente ''dd'') si pronuncia [ɖ], un fonema non esistente nella lingua italiana.
 
===Tradizioni e folklore===
 
====Sant'Antonio====
Il 13 giugno si festeggia la Festa e fiera di S.Antonio da Padova, [[Patrono]] del Paese<ref name=autogenerato2 />, con luminarie e concerti. Il giorno prima passa la [[Banda musicale|banda]] per le stradine del paese.
 
Fino agli anni '50 si disputava in occasione della festa di Sant'Antonio una corsa a cavallo (''Carrera'') che andava da Calaggio a Santa Veronica. Dopo che la strada di Santa Veronica venne asfaltata (metà anni '50), non si disputò più perché era diventata troppo pericolosa.<ref>Francione, p. 111.</ref>
 
===Istituzioni, enti e associazioni===
In territorio comunale sono presenti un ospedale, intitolato al medico Giovanni De Guglielmo,<ref name=Fra167>Frascione, p. 167.</ref> che ha chiuso nel 2012<ref>{{cita news|url=http://www.irpinianews.it/politica/news/?news=99605|titolo=Chiude l'Ospedale di Bisaccia:c'è il decreto. Potenziato Criscuoli|autore=|pubblicazione=Irpinia News|data=15 marzo 2012|accesso=19 luglio 2013}}</ref> e una caserma dei Vigili del Fuoco.<ref name=Fra167/>
 
==Cultura==
===Istruzione===
====Scuole====
A Bisaccia sono presenti due scuole materne, due scuole elementari, una scuola media, una scuola superiore (istituto tecnico industriale) e un istituto comprensivo (materna, elementare e media).<ref>[http://www.comuni-italiani.it/064/011/scuole/ Scuole statali di Bisaccia]</ref>
 
====Musei====
Il [[Museo civico archeologico di Bisaccia]] si trova all'interno del Castello ducale e contiene al suo interno numerosi reperti archeologici (tombe, corredi funerari) appartenenti alla ''Civiltà di Oliveto-Cairano'' e rinvenuti nel cimitero vecchio di Bisaccia tra il 1973 e il 1996; tra questi, di particolare rilevanza è la tomba della principessa di Bisaccia. Il museo è costituito da tre stanze.<ref name=Museo/>
 
===Media===
====Stampa====
Il giornale di Bisaccia è ''la Torre'', giornale diffuso gratuitamente a tutti i soci del ''Circolo'' a Bisaccia, in [[Italia]] e all'Estero. Le spese tipografiche e postali sono comunque coperte con i contributi volontari dei lettori. Pubblicato dal [[1969]], ''la Torre'' ha cessato le pubblicazioni con il numero 1-2-3 del gennaio-giugno [[2003]] per le difficoltà economiche del ''Circolo''. Nel [[2005]] uscì un numero unico, contenente solo un [[calendario]].
 
La rivista conteneva di solito la rubrica "Nu cuntarieddro" (un [[racconto]]) che pubblicava storielle in dialetto bisaccese), un articolo sulla storia di Bisaccia redatto dall'archeologo [[Nicola Fierro]], varie [[poesia|poesie]] e articoli sulle tradizioni locali.
 
===Cucina===
I prodotti tipici della gastronomia locale sono:
*i ''treidde'': cavatelli bisaccesi.<ref name=Fra417>Frascione, p. 417.</ref>
*gli ''strufoli'' (bis. ''strufele''): tipico dolce natalizio.
*la ''squarcella'' (bis. ''squarcedda''): tipico dolce pasquale.<ref name=Fra386>Frascione, p. 386.</ref>
 
=== Persone legate a Bisaccia ===
*[[Antonio La Penna]] - latinista
*[[Bartolomeo La Penna]] - Tenente di Vascello, Comandante del sommergibile [[Smeraldo (sommergibile)|Smeraldo]] della Regia Marina Italiana, scomparso nel settembre del 1941 con tutto il suo equipaggio.
*[[Franco Arminio]] - poeta
*[[Ascanio Pignatelli]] - poeta
*[[Agostino Sacchitiello]] - brigante, luogotenente di [[Carmine Crocco]]
*[[Torquato Tasso]] - poeta
*[[Mario Procaccino|Mario Angelo Procaccino]] - politico italo-americano
*[[Salverino De Vito]] - politico, Senatore della Repubblica dal 1968 al 1994 e Ministro per gli Interventi Straordinari del Mezzogiorno dal 1983 al 1987
*[[Nicola Fierro]] - storico e archeologo
*[[Grammazio Metallo]] - musicista
*[[Francesco Caruso (poeta)|Francesco Caruso]] - poeta e vescovo
*[[Pietro Capaldo]] - politico e magistrato
*[[Luigi Capaldo]] - deputato del regno d'Italia
*Giuseppe Ricciardi - pittore (1915-1996)
*Marcello Di Gianni - poeta
 
===Eventi===
{| class="wikitable"
|+ '''Festività locali'''
|- bgcolor="#EFEFEF"
! Data
! Nome
! Descrizione
|-
|ogni sabato||Mercato settimanale||Il luogo dove viene svolto il mercato si alterna tra il paese vecchio e il paese nuovo
|-
|19 marzo||San Giuseppe||nella notte della vigilia del 19 marzo si accendono i falò||
|-
|[[Venerdì Santo]]||Processione del Calvario||Processione sul Monte Calvario
|-
|8 maggio||Festa di San Michele||si festeggia in una chiesa di campagna
|-
|13 giugno||Festa e fiera di S.Antonio da Padova<br /> [[Patrono]] del Paese<ref name=autogenerato2 /> ||luminarie e concerti. Il giorno prima passa la banda per le stradine del paese.
|-
|agosto||Estate bisaccese||concerti, proiezioni di film all'aperto e altre attività ricreative e culturali
|-
|7 agosto||Festa di San Gaetano||si festeggia il 7 agosto alla Chiesa di San Gaetano nella località S. Gaetano; un ''comitato festa'', formato da volontari del posto, organizza la cerimonia religiosa e spettacoli musicali.
|-
|13 agosto||Giornate di Federico II||Sfilata di costumi dell'epoca
|-
|15 agosto||Festa dell'assunta||si assumevano e si licenziavano i pastori i quali in quel giorno venivano pagati.
|-
|10 settembre||Fiera di settembre||bancarelle e vendita di [[animali]].
|}
 
==Geografia antropica==
===Frazioni===
Il comune di Bisaccia comprende le frazioni di: Bisaccia Nuova, Oscata, Macchitella, Masseria di Sabato, Calaggio, Pastina, Pedurza, Piani San Pietro e il Piano Regolatore.
*''Bisaccia Nuova'', edificata in seguito al terremoto del [[1930]] dal [[regime fascista]] (infatti sulle mura di alcune case è ancora visibile la scritta ''"dux"''), si trova a sud delle Colline Serroni.
*''Oscata'' è la zona agricola di Bisaccia; a breve distanza dalla chiesetta di Oscata si trova la [[fontana]] dei Serroni, dove è possibile anche giocare a [[bocce]] o fare un [[picnic]]. A Oscata si trovano le pale eoliche che producono [[energia elettrica]] sfruttando il [[vento]].
*Il ''Piano regolatore'', costruito in seguito al terremoto del [[1980]], è la parte più popolata di Bisaccia. In questa frazione c'è la chiesa del Sacro Cuore che fu costruita nel [[1968]] ed è a forma di [[astronave]], oltre al campo sportivo dove la Bisaccese, la squadra di calcio cittadina, gioca le sue partite interne.
*''Piani San Pietro'' è una contrada; qui c'è la Chiesa di San Gaetano dove si festeggia il 7 agosto la Festa di San Gaetano; un ''comitato festa'', formato da volontari del posto, organizza la cerimonia religiosa e spettacoli musicali.
*''Calli'': frazione e contrada alla periferia di Bisaccia, vi risiedono 112 abitanti.<ref name=Calli>{{cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/campania/avellino_bisaccia_calli.html|titolo=Calli|editore=italia.indettaglio.it|accesso=12 agosto 2010}}</ref>
*''Calaggio'': frazione e contrada a nord di Bisaccia, non molto distante dal casello autostradale di Lacedonia; vi si coltivano grano e foraggio, ulivi, viti e alberi da frutta.<ref name=Fra99>Frascione, p. 99.</ref> Vi risiedono 19 abitanti.<ref name=Calaggio>{{cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/campania/avellino_bisaccia_calaggio.html|titolo=Calaggio|editore=italia.indettaglio.it|accesso=12 agosto 2010}}</ref>
*''Masseria di Sabato'': vi risiedono 16 abitanti.<ref name=Masseria>{{cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/campania/avellino_bisaccia_masseriadisabato.html|titolo=Masseria di Sabato|editore=italia.indettaglio.it|accesso=12 agosto 2010}}</ref>
*''Pedurza'': si trova tra Bisaccia e Andretta ed è nota per i funghi, le erbe aromatiche e per la produzione di latte e per l'allevamento di agnelli. Sono presenti in questo territorio molte pale eoliche.<ref name=Fra291>Frascione, p. 291.</ref>
*''Pastina'':...
 
===Contrade===
{| table width=100%
| width=50% valign="top" |
*Accoveta
*Bbalandonie
*Bbalavrienze
*Cadde (Calli)
*Cafero
*Caggiune
*Calaggio
*Cappedda
*Carpenite
*Cavaddarizza
*Cerriedde
*Chiane
*Chianerlaglie
*Chiangaredde
*Cucculo
*Cugne
*Cuoreve
*Cupetedda
*Cutrazzo
*Fundana
*Iazze re Sand'Andonio
*Ischie
*Lione
*Luzzano
*Macchia Fucazza
*Malepasso
*Massarie r Sabt
| width=50% valign="top" |
*Montecalvario
*Murge
*Pilone
*Perurza (Pedurza)
*Petrara
*Purtulecchia
*Puzzemaletiembo
*Sand'Andrea
*Sand'Angelo
*Santa Veronica
*San Michele
*Serpendara
*Serre re Cerogna
*Serre re spine
*Serrune
*Speca
*Stubbedda
*Taccariedde
*Ticchio
*Tierze
*Vralia
|}
 
==Economia==
Il vasto territorio di Bisaccia, fin dalla preistoria, è stato sempre utilizzato come sito idoneo all'[[allevamento]] dei [[bovini]], [[ovini]] e capre.
 
===Agricoltura===
Bisaccia si trova sull'"osso" (l'"osso" è un termine usato dagli economisti per riferirsi a un terreno difficilmente coltivabile). Secondo il professore universitario Manlio Rossi Doria dell'università di Napoli nei paesi dell'''osso'':
{{Citazione|Quella che c'è non può definirsi "agricoltura" ma ''pazzia''. Sarebbe tutto da rifare, tutto da riordinare, perché è assurdo vivere come lì si vive, è assurdo coltivare il grano come lo si coltiva. È assurdo trattare la terra come la si tratta, è assurdo tutto.|Manlio Rossi Doria, Fonte: Documentario della Rai del 1968 dedicato ai paesi del Sud, tra cui Bisaccia.}}
Bisaccia aveva un feudo, detto ''Formicoso'', che, tra il 1875 e il 1892, venne diviso in vari lotti di circa 40 are (4.000&nbsp;m<sup>2</sup>) ciascuno.<ref name=Fra166>Frascione, p. 166.</ref> Nel 1968 su 8.000 abitanti il catasto registrava 11.000 proprietari, meno di un ettaro a testa. A causa dell'improduttività dell'agricoltura, numerose persone negli anni 50-60 lasciarono il paesino per cercare fortuna in altre città o all'estero.
 
Il formicoso viene utilizzato per la coltivazione di cereali, legumi ed erba da pascolo.<ref name=Fra166/> Tra i cibi coltivati erano molto rinomati gli asparagi.<ref name=Fra167/> Il Formicoso veniva utilizzato, dopo la mietitura, anche come terreno da caccia; tra gli animali cacciati vi erano quaglie, lepri, allodole ecc.<ref name=Fra167/>
 
===Artigianato===
A Bisaccia fin dai tempi più remoti era rinomato e fiorente l'allevamento del [[bestiame]] e l'[[industria]] della [[lana]]. A Bisaccia, fino agli [[anni 1950|anni cinquanta]], vi erano numerose maestranze locali, addette alla tessitura di tappeti, di coperte da letto e di capi di abbigliamento. Ai piedi del castello ducale di Bisaccia è ancora in attività la produzione di tessuti, tappeti e tanto altro con telaio finlandese.
 
==Infrastrutture e trasporti==
Bisaccia non ha una stazione ferroviaria. È possibile raggiungerla con l'auto tramite l'autostrada Napoli-Bari, uscita Lacedonia. Gli unici mezzi pubblici presenti a Bisaccia sono gli autobus, grazie ai quali è possibile raggiungere le varie frazioni del comune (Centro Storico, Piano Regolatore ecc.)
 
==Amministrazione==
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
| ???
|???
|[[Salverino De Vito]]
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
| [[1999]]
|8 giugno [[2009]]
|Marcello Arminio
|[[Unione di Centro (2008)|UDC]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|8 giugno [[2009]]
|16 maggio [[2014]]
|Salvatore Frullone
|Uniti per Bisaccia
|Sindaco
|
}}
{{ComuniAmminPrec|26 maggio [[2014]]|[[in carica]]|Marcello Arminio|Oltre l'orizzonte||}}{{ComuniAmminPrecFine}}
 
===Altre informazioni amministrative===
Il territorio fa parte della '''[[Comunità montana Alta Irpinia]]'''.
 
==Sport==
=== Calcio ===
 
La principale squadra di calcio della città è la ''Polisportiva Bisaccese'' che milita nel girone D di [[Promozione (calcio)|Promozione]]. La Bisaccese nacque con la denominazione dell'''U.S. Bisaccia'' nel [[1967]].
 
Nella stagione 1974-1975 si scisse in due club: la ''Vis Acies Bisaccia'' e l'''US Bisaccia''.
 
Nel [[1982]] la ''Vis Acies Bisaccia'' e ''US Bisaccia'' si fusero nella ''Polisportiva Bisaccese''. La Polisportiva Bisaccese nella stagione 1990/1991, dopo aver vinto il campionato di [[Seconda Categoria]], è arrivata quarta nel campionato di [[Prima Categoria]], ed è stata ripescata in Promozione.
 
Nella stagione 2006/2007 ha sfiorato la promozione in eccellenza arrivando prima nel Girone C a pari merito con il Forza e coraggio<ref>http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/popupTelevideo.jsp?p=204&s=2&r=Campania</ref> e perdendo lo spareggio promozione 1-0 dts contro il Forza e coraggio.<ref>[http://www.ilquaderno.it/index.php?categoria=110&articolo=12776&sezionenotizie=54 il Quaderno - quotidiano online di Benevento e del Sannio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Comunque in estate la squadra è stata ripescata nell'Eccellenza. Dopo appena una stagione però tornò in Promozione perdendo i play-out.
 
Esiste un'altra squadra di calcio cittadina, il ''Bisaccia Calcio'', che milita in [[Terza Categoria]].
 
È stato appena completato il nuovo centro sportivo "A. Scotece" con il campo di calcio in erba naturale.
http://www.flickr.com/photos/65508968@N03/sets/72157627820790025
 
==Tassonomia==
Il genere comprende 2 specie.<ref>{{MSW3|id=13800972}}</ref>
*''[[Centronycteris centralis]]''
*''[[Centronycteris maximiliani]]''
==Note==
{{<references}}/>
== Bibliografia ==
 
* Ronald M. Novak, ''Walker's Mammals of the World, 6th edition'', Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 9780801857898
==Bibliografia==
*Libero Frascione, ''Dizionario del dialetto di Bisaccia''. "Cunde e ccande vesazzare". "A la bona re Dio!".
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Bisaccia}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Campania/Provincia_di_Avellino/Località/Bisaccia/}}
{{Provincia di Avellino}}
 
{{Comunità montana Alta Irpinia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Provincia di Avellino}}
 
{{interprogetto|wikispecies}}
[[Categoria:Bisaccia| ]]
{{Portale|mammiferi}}
[[Categoria:Microchirotteri]]