Jacopo Sanvitale e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 maggio 30: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Start|20:25, 8 giu 2019 (CEST)}}
|Nome = Jacopo
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 1 |voce = Pinocchio (miniserie televisiva 2013) |turno = |tipo = consensuale |data = 2019 maggio 30 |durata = 2 giorni |multipla = }}
|Cognome = Sanvitale
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 2 |voce = Consiglio regionale dell'istruzione |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 maggio 30 |durata = 7 giorni |multipla = }}
|Sesso = M
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 3 |voce = Jenna Bradshaw |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 maggio 30 |durata = 7 giorni |multipla = }}
|LuogoNascita = Parma
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|GiornoMeseNascita = 25 dicembre
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|AnnoNascita = 1785
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|LuogoMorte = Fontanellato
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|GiornoMeseMorte = 3 ottobre
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 8 |voce = Mel Boudreau |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 maggio 30 |durata = 7 giorni |multipla = }}
|AnnoMorte = 1867
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|Epoca = 1800
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 10 |voce = Carrozzo |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 maggio 30 |durata = 7 giorni |multipla = }}
|Attività = letterato
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 11 |voce = Omicidio di Daniele Belardinelli |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 maggio 30 |durata = 7 giorni |multipla = }}
|Attività2 = scienziato
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|Nazionalità = italiano
|Immagine = Jacopo Sanvitale.jpg
|DimImmagine = 210
}}
 
== Biografia ==
[[File:Stemma Famiglia Sanvitale.svg|thumb|left|upright|Stemma [[Sanvitale]]]]
Nacque dal conte Vittorio e dalla marchesa di origine spagnola Camilla Bortolon. Studiò al [[collegio dei Nobili]] e al Collegio Lalatta. All'età di 14 anni pubblicò l'ode "''Cristo simboleggiato nell'agnello''" e a 15 era già un ottimo traduttore di [[Orazio]]. A 23 anni fondò la "Società libera italiana di scienze e lettere", della quale fu acclamato presidente perpetuo.
 
Nel 1812, quando nacque il [[Napoleone II di Francia|Re di Roma]], ritenendo che [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] avesse tradito le idee della [[Rivoluzione francese]] ed essendo certo che suo figlio ne avrebbe ereditato il potere monarchico, scrisse il feroce sonetto "''Io mi caccio le man nella parrucca''", che gli costò il carcere nel [[Forte di Fenestrelle]]. Dopo 14 mesi di prigionia, riuscì ad evadere travestito da donna e raggiunse [[Milano]], dove conobbe e divenne amico del [[Romagnosi]] e di [[Ugo Foscolo]].
 
Tornato a Parma in maggio del 1814, due anni dopo sposò la pittrice piemontese Giuseppina Folcheri. Nel 1817 venne nominato professore di eloquenza e segretario dell'[[Accademia di Belle Arti di Parma|Accademia di Belle Arti]]. In settembre dello stesso anno accompagnò [[Klemens von Metternich|Metternich]] a visitare i monumenti di Parma. Nel 1820 divenne rettore dell'[[Università di Parma]] e preside della Facoltà di lettere.
 
Nel 1821, accusato di appartenere a società segrete che cospiravano per l'indipendenza italiana, venne fatto arrestare da [[Maria Luigia]] e internato nel [[castello di Compiano]], dove rimase per 15 mesi. Dopo i moti del 1831 fu tra le cinque personalità a cui il Comune affidò il governo provvisorio del ducato. Quando Maria Luigia riacquistò il potere il conte Sanvitale andò in esilio in [[Francia]] a [[Montauban]], dove rimase nove anni, alternando l'attività di poeta a quelle di economista e agronomo. Tra le opere di questo periodo il canto ''Nostalgia'', che fu tradotto in francese ed ebbe sei edizioni.
 
Rientrato in Italia nel 1840, si fermò a [[Torino]] per partecipare ad un congresso di scienziati, e dettò l'ode per la statua di [[Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano|Emanuele Filiberto]]. Andò poi a [[Genova]], dove diventò precettore di un giovane della famiglia [[Pallavicino]]. Prese parte a un congresso in [[Toscana]], dove trattò argomenti di [[agraria]], e visitò la [[Maremma]]. Tornò poi in Francia, dove era rimasta la famiglia, e si stabilì a [[Tolosa]], dove gli fu concessa la cittadinanza francese. Dopo la morte della moglie Giuseppina e della figlia Clementina, colpite da malattia a [[Marsiglia]], rientrò in Italia a Genova, dove venne nominato direttore della [[Biblioteca Civica Berio]].
 
Nel 1856 gli fu concesso di ritornare a Parma. Nel 1859 fu rappresentante di Fontanellato all'Assemblea costituente parmense e fu tra i delegati che firmarono l'atto di annessione del [[Ducato di Parma]] al [[Regno di Sardegna]], assieme tra gli altri a [[Giuseppe Verdi]]. Fu presidente della ''Regia Deputazione di storia Patria'' di Parma e la rappresentò nel 1865 a [[Firenze]] e [[Ravenna]] per la celebrazione del sesto centenario della nascita di [[Dante Alighieri|Dante]].
 
Dopo la sua morte Caterina Pigorini pubblicò i suoi ''Cenni biografici'' (Parma, Ubaldi-Rossi). Nel [[1875]] furono stampate a Prato da Francesco Giachetti ''Poesie del Conte Jacopo Sanvitale con prefazione e note di Pietro Martini''. Una lapide e un'effigie lo ricordano nell'Università di Parma.
 
Era un pronipote del poeta [[Angelo Mazza]].
 
A Parma gli è intitolata una piazza del centro storico, "piazzale Jacopo Sanvitale", dove si trova il [[Palazzo Sanvitale]], che attualmente ospita la sede centrale della Fondazione Monte Parma.
 
== Opere ==
* ''Genio della Parma'', Parma, 1818
* ''Cenni biografici'', Parma
* ''Poesie del conte Iacopo Sanvitale, con prefazione e note di Pietro Martini'', Prato 1875
* ''La luce eterea'', non compiuto
* ''Alcune poesie inedite ed altre del conte Jacopo Sanvitale'', Parma 1882
* ''Satire inedite del conte Jacopo Sanvitale'', Parma 1886.
 
==Bibliografia==
* [[Tiziano Marcheselli]], ''Le strade di Parma'', vol. III, Tipografia Benedettina Editrice, Parma 1990
* Adele V. Marchi, ''Volti e figure del ducato di Maria Luigia'', Altea, Milano 2001
 
==Voci correlate==
* [[Sanvitale]]
 
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Professori all'Università degli Studi di Parma]]
[[Categoria:Sanvitale|J]]