Abbaiare stanca e Logothetes tou dromou: differenze tra le pagine

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Il '''''logothetēs tou dromou''''' ({{lang-el|{{lang|grc|λογοθέτης τοῦ δρόμου}}}}), dal significato di '''Logoteta postale/''Dromos''''', era il capo del dipartimento delle [[cursus publicus|poste imperiali]] (in [[lingua latina]] cursus publicus, {{lang-el|δημόσιος δρόμος}}, ''dēmosios dromos'', o semplicemente {{lang|grc|ὁ δρόμος}}, ''ho dromos''), e uno dei più elevati ministri ([[logoteta]]) dell'[[impero bizantino]].
{{Libro
|titolo = Abbaiare stanca
|titoloorig = Cabot-Caboche
|titoloalfa = Abbaiare stanca
|autore = [[Daniel Pennac]]
|annoorig = [[1982]]
|genere = [[romanzo]]
}}
 
==Storia e funzioni==
'''''Abbaiare stanca''''' è un [[romanzo]] di [[Daniel Pennac]], edito da [[Salani]] nella collana Istrici, ma anche disponibile in versione Superistrice.
L'ufficio del ''logothetēs tou dromou'' è ufficialmente attestato, per la prima volta, nel 762, ma vi sono tracce della sua origine nel [[cursus publicus]] della [[tarda antichità]].<ref name="kazhdan">{{cita|Kazhdan, 1991 pp. 1247–1248}}.</ref> Fino alla fine del IV secolo, l'amministrazione postale dell'[[Impero romano]] era responsabilità delle [[prefetto del pretorio|prefettura del pretorio]]. A causa dell'abuso e dei suoi privilegi da parte dei funzionari delle prefetture del pretorio, alla fine del IV secolo la supervisione sopra il servizio postale passò al ''[[magister officiorum]]'', mentre l'amministrazione giornaliera rimase nelle mani della prefettura del pretorio.<ref>{{cita|Guilland, 1971 pp. 31–32}}.</ref> Di conseguenza, un funzionario noto come il ''cursus publici curiosus'', l'ispettore delle poste pubbliche, è attestato, alla fine del IV secolo, in ''[[Notitia Dignitatum]]'' (''Pars Orientalis'', XI.50) come uno dei principali collaboratori del ''magister officiorum''.<ref name="bury">{{cita|Bury, 1911 p. 91}}.</ref><ref name="guilland">{{cita|Guilland, 1971 p. 32}}.</ref> L'amministrazione gemella delle poste pubbliche dei prefetti del pretorio e il ''magister officiorum'' proseguirono nel VI secolo e soltanto intorno al 680 il servizio postale pubblico passò completamente sotto il controllo del ''magister officiorum''.<ref>{{cita|Guilland, 1971 pp. 32–33}}.</ref>
 
L'ufficio del ''logothetes tou dromou'' non compare nelle fonti superstiti fino all'anno 762, ma deve essere esistito ben da prima, a seguito che i compiti, un tempo ad ampio raggio del ''magister officiorum'', vennero progressivamente rimossi e l'ufficio in sé praticamente abolito nel corso dell'VIII secolo. Tra le varie funzioni del ''magister officiorum'', il ''logothetes tou dromou'' assunse il controllo non solo non solo del servizio postale pubblico, ma anche della sicurezza interna e della politica estera dell'Impero, la raccolta di informazioni (spionaggio) sui popoli stranieri, la corrispondenza con i principi stranieri e l'accoglienza degli ambasciatori.<ref name="bury" /><ref name="kazhdan" /><ref name="guilland2">{{cita|Guilland, 1971 pp. 33–34}}.</ref> Anche se in origine era semplicemente uno dei quattro uffici fiscali più importanti o ''[[logoteta]]'' — il ''[[Kletorologion|Klētorologion]]'' di 899 posti, ''logothetēs tou dromou'' al 35º posto nella gerarchia imperiale, dopo i ''[[logothetes tou genikou|logothetēs tou genikou]]'' (33°) e ''[[logothetes tou stratiotikou|logothetēs toū stratiōtikou]]'' (34°), ma prima del ''[[logothetes ton agelon|logothetēs tōn agelōn]]'' (40°)<ref>{{cita|Guilland, 1971 p. 9}}.</ref> — andò assumendi sempre maggiore importanza, secondo lo studioso francese [[Rodolphe Guilland]], combinando le funzioni di un moderno ministro degli interni, della sicurezza e degli esteri uniti in una sola persona, anche se per gli affari esteri era riservato solo ai meno importanti.<ref name="guilland2" /> Indicativo della sua preminenza è che nelle fonti bizantine del IX e X secolo, quando si parla di "logoteta" senza ulteriori specificazioni, ci si riferisce di solito al ''logothetes tou dromou''.<ref name="bury" />
==Trama==
 
Di conseguenza, l'operatore storico dell'ufficio spesso era il primo ministro dell'Impero, anche se questo in ultima analisi, dipendeva dal regnante imperatore - i bizantini non formalizzarono mai una tale posizione, né era collegata a un particolare ufficio, piuttosto veniva concessa ''ad hoc'' «sulla base del favore che ogni imperatore aveva verso un particolare cortigiano, a prescindere dal rango o dall'ufficio. Come sottolinea Guilland, gli alti funzionari della famiglia imperiale - '' [[praipositos |praipositoi]]'', '' [[parakoimomenos |parakoimōmenoi]]'' e '' [[protovestiario |prōtovestiarioi]]'' - avevano di gran lunga più possibilità di attrarre il favore imperiale e molto più spesso ricoprivano il ruolo di primo ministro.<ref>{{cita|Guilland, 1971 pp. 34–35}}.</ref> Importanti ''logothetai tou dromou'' che ebbero la funzione di primo ministro furono [[Stauracio (eunuco)|Stauracio]] sotto l'imperatrice [[Irene d'Atene]], [[Teoctisto]] durante le reggenza dell'imperatrice [[Teodora Armena|Teodora]], [[Stylianos Zaoutzes]] agli inizi del regno di [[Leone VI il Saggio]], [[Leone II Foca]] durante il regno di suo fratello [[Niceforo II Foca]], Giovanni sotto [[Costantino IX Monomaco]] e [[Nikephoritzes]] sotto [[Michele VII Ducas]].<ref>{{cita|Guilland, 1971 p. 35}}.</ref> I ''logothetēs tou dromou'' mantennero qwuesta preminenza tra i ministri anziani anche se nel XII secolo vennero superati dai ''[[logothetes ton sekreton|logothetēs tōn sekretōn]]''.<ref>{{cita|Kazhdan, 1991| pp. 1247–1248}}.</ref> Il ''[[De Ceremoniis]]'' di [[Costantino VII Porfirogenito]], del XII secolo, descrive i ruoli amministrativi e cerimoniali della funzione di ''logothetēs tou dromou'': veniva ricevuto in udienza dall'imperatore tutte le mattine nel [[Crisotriclinio]], presentava gli ufficiali superiori alle cerimonie di premiazione, ed aveva parte preminente nel ricevimento degli ambasciatori stranieri e nella presentazione dei prigionieri eccellenti.<ref name="bury2">{{cita|Bury, 1911 p. 92}}.</ref> Dopo la riforma dell'imperatore [[Alessio I Comneno]], intorno al 1108, i ''dromos'' cessarono di esistere come dipartimento, il ''logothetēs'' rimase, ora responsabile delle comunicazioni ufficiali e della supervisione degli stranieri residenti a Costantinopoli.<ref>{{cita|Magdalino, 2002 p. 229}}.</ref>
Pennac racconta delle avventure di “Il Cane”, questo è il singolare nome del personaggio principale, e della sua padroncina: Mela.
Il cane svolgerà il ruolo principale nel racconto e il punto di vista predominante sarà il suo.
In primo piano, poi, c‘è Mela, una ragazzina singolare: alta e magra che diventa l’amica inseparabile del cane.
Il suo ruolo è importante nel libro, in quanto deve essere tra virgolette “ammaestrata” dal suo stesso animale e, con lui, instaura un rapporto di amicizia molto profondo.
Gli altri personaggi, poi, sono i genitori di Mela, che all’inizio si rivelano nemici spietati del cane anche se poi lo fanno diventare un membro onorario della famiglia.
E ci sono anche i cani randagi di Parigi che si riveleranno i compagni di avventure di Il Cane e che lo faranno vivere indimenticabili momenti di amicizia. Il tema principale è il passato del cane, descritto in maniera molto dolce da Pennac.
Vi sono momenti commoventi fin dall’inizio che mi hanno particolarmente coinvolto, come la morte della madre adottiva di Il Cane.
Poi Il Cane vive una vita da randagio fino a che non viene trovato da Mela al canile, che lotta per tenerlo con sé.
Dopo questa parte iniziale Pennac rattrista un po’ l’atmosfera e fa addirittura fuggire Il Cane.
Subito, però, tutto si aggiusta e il libro regala momenti addirittura commoventi.
Il rapporto con Mela diventa fantastico mentre i genitori cominciano ad ingelosirsi, fino al punto da abbandonare Il Cane in autostrada.
Il nostro personaggio fa affidamento alla sua dote olfattiva e riesce a ritornare a Parigi dove vive un’interessantissima avventura con altri suoi amici cani e gatti.
Quando finalmente Il Cane e Mela si incontrano il libro sta per finire, terminando in bellezza con Il Cane che dorme accucciato sul letto di Mela.
La trama non è particolarmente impegnativa e comunque non è mai noiosa, è un libro sempre fresco e piacevole da leggere, perché ti coinvolge e ti fa sentire partecipe dell’avventura.
Penso che possa piacere a tutte le età e rivelandosi appassionante, coinvolgente, commovente e dolce.
L’idea originale che riassume il libro è stata quella di far ammaestrare il padrone dal cane, che gli deve insegnare a trattarlo con rispetto come ad un vero amico.
 
==Subordinati==
== Altri progetti ==
I subordinati del ''logothetēs tou dromou''erano:
{{interprogetto|q=Daniel Pennac|q_preposizione=da|etichetta=''{{PAGENAME}}''}}
 
*I ''[[protonotarios|prōtonotarios]] tou dromou'' ({{lang|grc|πρωτονοτάριος τοῦ δρόμου}}), i suoi vice anziani.<ref name="bury2" />
{{portale|letteratura}}
*I ''[[chartoularios|chartoularioi]] tou [oxeos] dromou'' ({{lang|grc|χαρτουλάριοι τοῦ [ὀξέος] δρόμου}}), che erano impiegati con il rango di ''[[spatharios]]'', combinati la funzione dell'impero romano ''curiosi per omnes provincias'' trovata in ''Notitia Dignitatum'' e di ufficiale dello ''scrinium barbarorum''.<ref name="bury2" /><ref name="guilland" />
[[Categoria:Letteratura per ragazzi]]
*Un certo numero di ''episkeptētai'' ({{lang|grc|ἐπισκεπτῆται}}), ufficiali di diverse proprietà imperiali (''[[episkepsis|episkepseis]]'').<ref name="bury3">{{cita|Bury, 1911 p. 93}}.</ref>
[[Categoria:Romanzi francesi]]
*Traduttori ({{lang|grc|ἑρμηνευταῖ}}, ''hermēneutai''), anche detti (''interpretes diversarum gentium'') in ''Notitia Dignitatum''.<ref name="bury3" /><ref name="guilland" />
[[Categoria:Romanzi del XX secolo]]
*I ''[[curator|kouratōr]] tou apokrisiareiou'' ({{lang|grc|κουράτωρ του ἀποκρισιαρείου}}), che gestivano gli ''apokrisiarieion'', palazzi di Costantinopoli che ospitavano diplomatici di secondo livello (non ambasciatori).<ref name="bury3" />
[[Categoria:Opere di Daniel Pennac]]
*Ispettori, ''diatrechontes'' (διατρέχοντες, gli antichi romani ''cursores'') e messaggeri (μανδάτορες, ''[[mandator]]es'').<ref name="bury3" />
 
==TramaNote==
[[fr:Cabot-Caboche]]
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{Cita libro|cognome=Bury |nome=John Bagnell |wkautore=J. B. Bury |titolo=The Imperial Administrative System of the Ninth Century - With a Revised Text of the Kletorologion of Philotheos |anno=1911 |città=London |editore=Oxford University Press |url=https://archive.org/details/imperialadminist00buryrich |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Guilland |nome=Rodolphe |wkautore=Rodolphe Guilland |titolo=Les Logothètes: Études sur l'histoire administrative de l'Empire byzantin |rivista=Revue des études byzantines |volume=29 |anno=1971 |pp=5–115 | doi=10.3406/rebyz.1971.1441 |url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rebyz_0766-5598_1971_num_29_1_1441 |lingua=fr |cid=harv}}
* {{Cita libro|curatore-cognome=Kazhdan |curatore-nome=Alexander |wkcuratore=Alexander Kazhdan |titolo=[[Oxford Dictionary of Byzantium]] |città=New York and Oxford |editore=Oxford University Press |anno=1991 | isbn=978-0-19-504652-6 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Magdalino |nome=Paul |titolo=The Empire of Manuel I Komnenos, 1143–1180 |città=Cambridge |editore=Cambridge University Press |anno=2002 |annooriginale=1993 | isbn=0-521-52653-1 |url=https://books.google.com/books?id=0cWZvqp7q18C |cid=harv}}
* {{Cita pubblicazione|nome=Marie-Thérèse |cognome=Le Léannec-Bavavéas |url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rebyz_0766-5598_2002_num_60_1_2264 |titolo=Jean, logothète du drome au 11e siècle |lingua=fr |rivista=Revue des études byzantines |volume=60 |anno=2002 |pp=215–220 |accesso=28 aprile 2013 | doi=10.3406/rebyz.2002.2264}}
* {{Cita pubblicazione|nome=D. A. |cognome=Miller |titolo=The Logothete of the Drome in the Middle Byzantine Period |rivista=Byzantion |volume=36 |anno=1966 |pp=438–470}}
{{Titoli, onorificenze e cariche dell'Impero Bizantino}}
 
[[Categoria:LetteraturaCariche per ragazzibizantine]]