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Il '''''logothetēs tou dromou''''' ({{lang-el|{{lang|grc|λογοθέτης τοῦ δρόμου}}}}), dal significato di '''Logoteta postale/''Dromos''''', era il capo del dipartimento delle [[cursus publicus|poste imperiali]] (in [[lingua latina]] cursus publicus, {{lang-el|δημόσιος δρόμος}}, ''dēmosios dromos'', o semplicemente {{lang|grc|ὁ δρόμος}}, ''ho dromos''), e uno dei più elevati ministri ([[logoteta]]) dell'[[impero bizantino]].
{{Bio
|Nome = Charles-Henri
|Cognome = Sanson
|Sesso = M
|LuogoNascita = Parigi
|GiornoMeseNascita = 15 febbraio
|AnnoNascita = 1739
|LuogoMorte = Parigi
|GiornoMeseMorte = 5 luglio
|AnnoMorte = 1806
|Attività = ufficiale
|AttivitàAltre = e [[boia]]
|Nazionalità = francese
|Immagine = BalzacEpisodeTerror.jpg
|Didascalia = Ritratto immaginario di Charles-Henri Sanson
}}
==Storia e funzioni==
È il più celebre di una nota dinastia familiare di esecutori di giustizia [[Parigi|parigini]] che ricoprirono con continuità questo incarico tra il [[1687]] e il [[1847]]. Eseguì, tra le altre, la [[decapitazione]] di [[Luigi XVI di Francia]] durante la [[rivoluzione francese]].
L'ufficio del ''logothetēs tou dromou'' è ufficialmente attestato, per la prima volta, nel 762, ma vi sono tracce della sua origine nel [[cursus publicus]] della [[tarda antichità]].<ref name="kazhdan">{{cita|Kazhdan, 1991 pp. 1247–1248}}.</ref> Fino alla fine del IV secolo, l'amministrazione postale dell'[[Impero romano]] era responsabilità delle [[prefetto del pretorio|prefettura del pretorio]]. A causa dell'abuso e dei suoi privilegi da parte dei funzionari delle prefetture del pretorio, alla fine del IV secolo la supervisione sopra il servizio postale passò al ''[[magister officiorum]]'', mentre l'amministrazione giornaliera rimase nelle mani della prefettura del pretorio.<ref>{{cita|Guilland, 1971 pp. 31–32}}.</ref> Di conseguenza, un funzionario noto come il ''cursus publici curiosus'', l'ispettore delle poste pubbliche, è attestato, alla fine del IV secolo, in ''[[Notitia Dignitatum]]'' (''Pars Orientalis'', XI.50) come uno dei principali collaboratori del ''magister officiorum''.<ref name="bury">{{cita|Bury, 1911 p. 91}}.</ref><ref name="guilland">{{cita|Guilland, 1971 p. 32}}.</ref> L'amministrazione gemella delle poste pubbliche dei prefetti del pretorio e il ''magister officiorum'' proseguirono nel VI secolo e soltanto intorno al 680 il servizio postale pubblico passò completamente sotto il controllo del ''magister officiorum''.<ref>{{cita|Guilland, 1971 pp. 32–33}}.</ref>
L'ufficio del ''logothetes tou dromou'' non compare nelle fonti superstiti fino all'anno 762, ma deve essere esistito ben da prima, a seguito che i compiti, un tempo ad ampio raggio del ''magister officiorum'', vennero progressivamente rimossi e l'ufficio in sé praticamente abolito nel corso dell'VIII secolo. Tra le varie funzioni del ''magister officiorum'', il ''logothetes tou dromou'' assunse il controllo non solo non solo del servizio postale pubblico, ma anche della sicurezza interna e della politica estera dell'Impero, la raccolta di informazioni (spionaggio) sui popoli stranieri, la corrispondenza con i principi stranieri e l'accoglienza degli ambasciatori.<ref name="bury" /><ref name="kazhdan" /><ref name="guilland2">{{cita|Guilland, 1971 pp. 33–34}}.</ref> Anche se in origine era semplicemente uno dei quattro uffici fiscali più importanti o ''[[logoteta]]'' — il ''[[Kletorologion|Klētorologion]]'' di 899 posti, ''logothetēs tou dromou'' al 35º posto nella gerarchia imperiale, dopo i ''[[logothetes tou genikou|logothetēs tou genikou]]'' (33°) e ''[[logothetes tou stratiotikou|logothetēs toū stratiōtikou]]'' (34°), ma prima del ''[[logothetes ton agelon|logothetēs tōn agelōn]]'' (40°)<ref>{{cita|Guilland, 1971 p. 9}}.</ref> — andò assumendi sempre maggiore importanza, secondo lo studioso francese [[Rodolphe Guilland]], combinando le funzioni di un moderno ministro degli interni, della sicurezza e degli esteri uniti in una sola persona, anche se per gli affari esteri era riservato solo ai meno importanti.<ref name="guilland2" /> Indicativo della sua preminenza è che nelle fonti bizantine del IX e X secolo, quando si parla di "logoteta" senza ulteriori specificazioni, ci si riferisce di solito al ''logothetes tou dromou''.<ref name="bury" />
==Charles-Henri: tra romanzo e realtà storica==
Non ci rimane alcun ritratto di Charles-Henri Sanson, ma esistono, invece, alcune [[biografia|biografie]] molto [[romanzo|romanzate]] del [[XIX secolo]] basate sui diari - in realtà degli apocrifi successivi - tenuti dall'ufficiale francese. I presunti diari furono pubblicati, per la prima volta, nel [[1829]] con il titolo di ''Mémoires pour servir a l'histoire de la Revolution Française par Sanson'' (2 volumi, [[1829]]) e l'introduzione di [[Honoré de Balzac]]. Un'altra opera biografica (''Sept générations d'exécuteurs. Mémoires des Sanson'', [[1862]]-[[1863]], in 6 volumi) fu redatta dal nipote, Henri-Clément Sanson.
Di conseguenza, l'operatore storico dell'ufficio spesso era il primo ministro dell'Impero, anche se questo in ultima analisi, dipendeva dal regnante imperatore - i bizantini non formalizzarono mai una tale posizione, né era collegata a un particolare ufficio, piuttosto veniva concessa ''ad hoc'' «sulla base del favore che ogni imperatore aveva verso un particolare cortigiano, a prescindere dal rango o dall'ufficio. Come sottolinea Guilland, gli alti funzionari della famiglia imperiale - '' [[praipositos |praipositoi]]'', '' [[parakoimomenos |parakoimōmenoi]]'' e '' [[protovestiario |prōtovestiarioi]]'' - avevano di gran lunga più possibilità di attrarre il favore imperiale e molto più spesso ricoprivano il ruolo di primo ministro.<ref>{{cita|Guilland, 1971 pp. 34–35}}.</ref> Importanti ''logothetai tou dromou'' che ebbero la funzione di primo ministro furono [[Stauracio (eunuco)|Stauracio]] sotto l'imperatrice [[Irene d'Atene]], [[Teoctisto]] durante le reggenza dell'imperatrice [[Teodora Armena|Teodora]], [[Stylianos Zaoutzes]] agli inizi del regno di [[Leone VI il Saggio]], [[Leone II Foca]] durante il regno di suo fratello [[Niceforo II Foca]], Giovanni sotto [[Costantino IX Monomaco]] e [[Nikephoritzes]] sotto [[Michele VII Ducas]].<ref>{{cita|Guilland, 1971 p. 35}}.</ref> I ''logothetēs tou dromou'' mantennero qwuesta preminenza tra i ministri anziani anche se nel XII secolo vennero superati dai ''[[logothetes ton sekreton|logothetēs tōn sekretōn]]''.<ref>{{cita|Kazhdan, 1991| pp. 1247–1248}}.</ref> Il ''[[De Ceremoniis]]'' di [[Costantino VII Porfirogenito]], del XII secolo, descrive i ruoli amministrativi e cerimoniali della funzione di ''logothetēs tou dromou'': veniva ricevuto in udienza dall'imperatore tutte le mattine nel [[Crisotriclinio]], presentava gli ufficiali superiori alle cerimonie di premiazione, ed aveva parte preminente nel ricevimento degli ambasciatori stranieri e nella presentazione dei prigionieri eccellenti.<ref name="bury2">{{cita|Bury, 1911 p. 92}}.</ref> Dopo la riforma dell'imperatore [[Alessio I Comneno]], intorno al 1108, i ''dromos'' cessarono di esistere come dipartimento, il ''logothetēs'' rimase, ora responsabile delle comunicazioni ufficiali e della supervisione degli stranieri residenti a Costantinopoli.<ref>{{cita|Magdalino, 2002 p. 229}}.</ref>
Tra i pochi [[manoscritto|manoscritti]] sicuramente autentici di Charles-Henri Sanson vi è una lettera del 23 febbraio [[1793]]<ref>Una trascrizione dell'inizio del [[XIX secolo]] è ancora conservata (''Mss Fr. 10, 268'') alla [[Bibliothèque nationale de France|Biblioteca nazionale di Francia]], mentre l'originale è stato venduto ad un'[[asta (finanza)|asta]] di [[Christie's]] a [[Londra]], il 7 giugno [[2006]], per 120.000 euro.</ref> destinata alla pubblicazione sui giornali in risposta alle accuse di [[codardia]] avanzate contro di lui dal giornale repubblicano ''Thermomètre du Jour'' in occasione della decapitazione di Luigi XVI. La replica di Sanson descrive gli ultimi momenti di vita del sovrano francese, riporta le esatte frasi scambiate tra i due sul patibolo, e le impressioni di Charles-Henri.
==Subordinati==
==Il boia di Parigi==
I subordinati del ''logothetēs tou dromou''erano:
Il [[boia]] (in [[lingua francese|francese]] ''bourreau'') era, in quel periodo storico, il pubblico ufficiale incaricato di eseguire le sentenze giudiziarie quando riguardassero pene corporali di qualunque tipo compresa la [[tortura]] e la [[condanna a morte]].
*I ''[[protonotarios|prōtonotarios]] tou dromou'' ({{lang|grc|πρωτονοτάριος τοῦ δρόμου}}), i suoi vice anziani.<ref name="bury2" />
La famiglia Sanson aveva acquisito il titolo, poi ereditario, di ''"Executeur des hautes oeuvres de Paris"'' (''Esecutore delle alte opere di Parigi'') nel [[1688]] con Charles Sanson de Longval ([[1658]]-[[1707]]), il bisnonno di Charles-Henri.
*I ''[[chartoularios|chartoularioi]] tou [oxeos] dromou'' ({{lang|grc|χαρτουλάριοι τοῦ [ὀξέος] δρόμου}}), che erano impiegati con il rango di ''[[spatharios]]'', combinati la funzione dell'impero romano ''curiosi per omnes provincias'' trovata in ''Notitia Dignitatum'' e di ufficiale dello ''scrinium barbarorum''.<ref name="bury2" /><ref name="guilland" />
*Un certo numero di ''episkeptētai'' ({{lang|grc|ἐπισκεπτῆται}}), ufficiali di diverse proprietà imperiali (''[[episkepsis|episkepseis]]'').<ref name="bury3">{{cita|Bury, 1911 p. 93}}.</ref>
Figlio del boia [[Jean-Baptiste Sanson]], Charles-Henri sposò, il 10 gennaio [[1765]], Marie Anne Jugier, figlia di un maresciallo dell'esercito, da cui avrebbe avuto due figli: Henri - che sarebbe poi succeduto al padre come ufficiale esecutore - e Gabriel, aiuto-boia dal [[1790]] al [[1792]], anno in cui morì in un incidente.
*Traduttori ({{lang|grc|ἑρμηνευταῖ}}, ''hermēneutai''), anche detti (''interpretes diversarum gentium'') in ''Notitia Dignitatum''.<ref name="bury3" /><ref name="guilland" />
*I ''[[curator|kouratōr]] tou apokrisiareiou'' ({{lang|grc|κουράτωρ του ἀποκρισιαρείου}}), che gestivano gli ''apokrisiarieion'', palazzi di Costantinopoli che ospitavano diplomatici di secondo livello (non ambasciatori).<ref name="bury3" />
Charles-Henri intraprese la carriera nel [[1754]], quando dovette succedere al padre gravemente malato. Nel [[1778]], alla morte di quest'ultimo, ottenne le lettere di provvigione che lo nominavano ufficialmente ''"bourreau de la Ville, Prévôté et Vicomté de Paris"''. Nel medesimo anno divenne ufficiale esecutore del re (''Prévôté de l'Hôtel du Roy'') alla corte di [[Versailles]], una carica che aveva già esercitato il fratello, Nicolas Charles Gabriel Sanson.
*Ispettori, ''diatrechontes'' (διατρέχοντες, gli antichi romani ''cursores'') e messaggeri (μανδάτορες, ''[[mandator]]es'').<ref name="bury3" />
==Durante la rivoluzione francese==
[[File:Louis XVI - Execution.jpg|thumb|upright=1.4|Esecuzione del re Luigi XVI]]
Allo scoppio della [[rivoluzione francese]], nel [[1789]], simpatizzò con gli insorti, ma senza partecipare ai moti rivoluzionari, ottenendo il titolo di cittadino. Continuò ad esercitare la sua professione durante il periodo rivoluzionario - dal [[1789]] al [[1794]] - officiando a tutte le esecuzioni capitali.
Il 21 gennaio [[1793]], per autorità della [[Convenzione nazionale (Francia)|Convenzione Nazionale]], Sanson eseguì la [[decapitazione]], tramite [[ghigliottina]], di [[Luigi XVI di Francia]].
Sanson fu l'esecutore materiale di 2.918 decapitazioni negli anni della rivoluzione francese. Nel cesto della ghigliottina, da lui azionata, rotolarono - fra le altre - le teste di [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]], moglie del sovrano francese, e di molti aristocratici, ma anche di diversi esponenti di fazioni rivoluzionarie quali: [[Jacques-René Hébert]], [[Georges Danton]] e i suoi sostenitori, i [[Girondini]], [[Robespierre]] e i [[Montagnardi]].
Nel [[1795]] Sanson, sfinito, decise di ritirarsi, passando l'incarico al figlio Henri. Pur non occupandosi più delle esecuzioni, rimase ufficialmente in carica fino alla morte avvenuta nel [[1806]]; Sanson, a tutt'oggi, riposa nel presso del [[Cimitero di Montmartre]].
== Leggende sull'esecuzione di Luigi XVI ==
Una [[leggenda]] contemporanea vide Sanson raffigurato come lo ''"strumento"'' della [[Leggende_sui_Templari#Morti_misteriose_dei_nemici_dell.27ordine|maledizione]] che [[Jacques de Molay]], ultimo gran maestro dei [[templari]], avrebbe lanciato contro [[Filippo IV di Francia|Filippo il Bello]]. Mentre veniva arso sul [[rogo]], il 18 marzo [[1314]], Molay avrebbe maledetto la discendenza del sovrano capetingio suo accusatore fino alla tredicesima generazione.
Alcuni giornalisti e storici sensazionalisti del XIX secolo, riprendendo la nota diceria della maledizione di Molay, riportarono la voce che Sanson, prima di decapitare il sovrano francese e porre in questo modo virtualmente fine alla [[capetingi|dinastia capetingia]], gli avrebbe mormorato: "Io sono un [[Templari|templare]], e sono qui per portare a compimento la vendetta di Jacques de Molay."<ref>{{cita libro
|titolo=Massoneria
|editore=Giunti
|città=Firenze
|anno=2002
|isbn=88-440-2502-7
|pagine=pag.51
|url=http://books.google.it/books?id=JD6RnBzP-lAC&pg=PA51&lpg=PA51&dq=%22la+vendetta+di+Jacques+de+Molay%22
}}</ref>
==Cultura di massa==
Il noto attore britannico [[Christopher Lee]] ha interpretato il ruolo di Charles-Henri Sanson nella [[miniserie televisiva]] ''[[La rivoluzione francese]]'' ([[1989]]).
Il primo numero della collana "le Storie", edita dalla Sergio Bonelli Editore, è dedicato al boia parigino durante la Rivoluzione Francese. In questo albo Sanson viene rappresentato come un uomo disincantato e scettico, che rifiuta l'appellativo di macellaio e preferisce quello di carnefice cioè colui che dà la morte cercando di arrecare meno dolore possibile, tanto da aver richiesto lui stesso, con una lettera al Ministro della Giustizia, la costruzione di una ghigliottina. Sanson prende molto seriamente il mestiere di boia e vede come un dovere morale assistere i condannati a morte, visitando personalmente ognuno di essi alla prigione della Conciergerie per pregare e parlare con loro preparandoli al momento della dipartita. Il boia disprezza in egual misura il Popolo (da lui definito "barbaro e incivile") e i cosiddetti "Rivoluzionari" come Robespierre e Saint-Just, pur essendo molto amico di Danton, che considera degli arrivisti demagoghi; a un certo punto Sanson si trova, senza volerlo, esaltato come un eroe dal popolo che prima lo disprezzava e che ora, adesso che taglia la testa ai nobili, lo esalta come il "boia del popolo" anche per idea di Robespierre che cerca di usarlo come strumento per garantire il proprio potere a Parigi. Sanson si rifiuta di essere la marionetta del dittatore attirandosi l'odio di Robespierre e del suo sgherro Saint-Just ed è schifato dal Terrore instaurato dal Comitato di Salute pubblica che ha trasformato le esecuzioni in uno spettacolo da circo denaturandole della loro sacralità. Gli tocca assistere impotente a quella che lui definisce la macellazione di Luigi XVI, che gli era stato impedito di incontrare per il rito della preparazione, a causa di un errore degli uomini di Robespierre nel montare la ghigliottina e dopo ciò, in un colloquio con l'Incorruttibile, gli confesserà il suo disprezzo per la sua demagogia:"Come vi riempite la bocca di questa parola... "popolo". Voi non capite il popolo più di quanto il popolo capisca voi" - "Diversamente da voi, vero, Sanson?" - ribatte Robespierre sarcastico - "Voi ricambiate la loro devozione con tutto il cuore!" - "No. Io li disprezzo profondamente... Sono barbari, incivili... Ma la differenza è che io non mento loro." Alla fine, spinto dal suo amico Danton (che aveva dovuto decapitare) e da una nobildonna (cui era molto affezionato perciò Robespierre, sperando in questo modo di fiaccarne la resistenza, lo incaricò della sua esecuzione) ordisce un piano per liberare Parigi della tirannia giacobina che porterà alla caduta di Robespierre il quale verrà infine, con estrema soddisfazione di Sanson, ghigliottinato dal boia stesso.
Nel 2013 il fumettista giapponese [[Shin'ichi Sakamoto]] inizia la pubblicazione di Innocent, fumetto (pubblicato in Italia da j-pop) tratto dal romanzo "Il boia Sanson" di Masakatsu Adachi, il quale a sua volta racconta la vita di Charles-Henri Sanson. Nel suo fumetto, caratterizzato da uno stile realistico e ricco di dettagli, Sakamoto racconta la vita del boia a partire da quando aveva 14 anni: Charles-Henri appare come un ragazzo delicato e dall'animo sensibile e onesto, che sopporta con molta difficoltà l'appartenenza alla famiglia Sanson. Cresciuto con la pressione per il futuro che lo aspetta e con la presenza opprimente dell'inflessibile nonna Anne-Marthe, il giovane Charles-Henri arriva a pensare al suicidio o a farsi prete pur di porre fine alle sue sofferenze; udito il padre dire di considerarlo un fallimento e di progettarne l'uccisione, subisce un cambiamento, comincia ad affrontare il suo ruolo di sostituto boia di Parigi e non prova più vergogna per il suo cognome, pur impegnandosi a far soffrire i condannati il minimo possibile.
==Note==
<references />
* Michel e Danielle Demorest, ''Dictionnaire historique et anecdotique des bourreaux'', 424 p., Gens de Justice, 1996
* Henri-Clément Sanson, ''Sept générations d'exécuteurs. Mémoires des Sanson'', [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36778w Vol. 3], [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k367797 Vol. 4] e [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36780f Vol. 5].
* Jacques Delarue, ''Le Métier de bourreau'', Fayard, 1989 ISBN 2-213-02336-0
* ''Charles Henri Sanson'', voce su ''[[Enciclopedia Britannica]]'', 11ª Edizione.
* Henri E Marquand, "Confessioni di un boia" (intervista a Henri Sanson), Endemunde Edizioni, 2012
== Voci correlate ==
*[[Beate Carmelitane di Compiègne]]
*[[Ghigliottina]]
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.storiologia.it/sanson/memor001.htm Rivoluzione francese - Memorie dei boia Sanson] - Storiologia.it
* [http://www.sergiobonellieditore.it/scheda/9145/Il-boia-di-Parigi.html Il fumetto Bonelli di Paola Barbato e Giampiero Casertano]
{{Controllo di autorità}}
* {{Cita libro|cognome=Bury |nome=John Bagnell |wkautore=J. B. Bury |titolo=The Imperial Administrative System of the Ninth Century - With a Revised Text of the Kletorologion of Philotheos |anno=1911 |città=London |editore=Oxford University Press |url=https://archive.org/details/imperialadminist00buryrich |cid=harv}}
{{Portale|biografie|Rivoluzione francese}}
* {{Cita libro|cognome=Guilland |nome=Rodolphe |wkautore=Rodolphe Guilland |titolo=Les Logothètes: Études sur l'histoire administrative de l'Empire byzantin |rivista=Revue des études byzantines |volume=29 |anno=1971 |pp=5–115 | doi=10.3406/rebyz.1971.1441 |url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rebyz_0766-5598_1971_num_29_1_1441 |lingua=fr |cid=harv}}
* {{Cita libro|curatore-cognome=Kazhdan |curatore-nome=Alexander |wkcuratore=Alexander Kazhdan |titolo=[[Oxford Dictionary of Byzantium]] |città=New York and Oxford |editore=Oxford University Press |anno=1991 | isbn=978-0-19-504652-6 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Magdalino |nome=Paul |titolo=The Empire of Manuel I Komnenos, 1143–1180 |città=Cambridge |editore=Cambridge University Press |anno=2002 |annooriginale=1993 | isbn=0-521-52653-1 |url=https://books.google.com/books?id=0cWZvqp7q18C |cid=harv}}
* {{Cita pubblicazione|nome=Marie-Thérèse |cognome=Le Léannec-Bavavéas |url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rebyz_0766-5598_2002_num_60_1_2264 |titolo=Jean, logothète du drome au 11e siècle |lingua=fr |rivista=Revue des études byzantines |volume=60 |anno=2002 |pp=215–220 |accesso=28 aprile 2013 | doi=10.3406/rebyz.2002.2264}}
* {{Cita pubblicazione|nome=D. A. |cognome=Miller |titolo=The Logothete of the Drome in the Middle Byzantine Period |rivista=Byzantion |volume=36 |anno=1966 |pp=438–470}}
{{Titoli, onorificenze e cariche dell'Impero Bizantino}}
[[Categoria:BoiaCariche bizantine]]
[[Categoria:Personalità della Rivoluzione francese|Sanson]]
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