Francesco Cossiga e Zombie (cocktail): differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nivola (discussione | contributi)
Annullata la modifica 21405130 di 69.138.214.150 (discussione)
 
Nessun oggetto della modifica
 
Riga 1:
{{O|bevande alcoliche|marzo 2017}}
{{Presidente della Repubblica Italiana
{{F|bevande alcoliche|novembre 2017}}
| numero = VIII
{{Cocktail
| stendardo = Presidential_flag_of_Italy_(mod.1990).svg
|Nome = Zombie
| nome = Francesco Cossiga
|Immagine = Zombie cocktail gianni zottola.jpg
| immagine = Francesco Cossiga.jpg
|Dimensione immagine =
| Luogo nascita= [[Sassari]]
|Nazione =
| Data nascita= {{Calcola età|1928|7|26}}
|Anno Luogo morte=
|Periodo =
| Data morte=
|Ideatore =
| Titolo = [[dottore]] in [[Giurisprudenza]]
|Locale =
| Professione = [[professore]] [[Università degli studi|universitario]] di [[diritto costituzionale]] e [[politico]]
|Bicchiere =
| Partito = [[Democrazia Cristiana]]
|Base = [[Rum]]
| Mandato = dal [[3 luglio]] [[1985]] al [[28 aprile]] [[1992]]<br>(dimesso)
|Decorazione =
| Elezione = [[24 giugno]] [[1985]]<br>1° scrutinio con 752 voti su 977
|Miscelazione =
| Predecessore = [[Alessandro Pertini|Sandro Pertini]]
|Capacità =
| Successore = [[Oscar Luigi Scalfaro]]
|Consumo =
| Coniuge = [[Giuseppa Sigurani]]
|Classe =
}}
|Stile =
{{Presidente del Consiglio dei Ministri
|Famiglia =
| nome = Francesco Cossiga
|Inclusione =
| Luogo nascita= [[Sassari]]
|Estromissione =
| Data nascita= [[26 luglio]] [[1928]]
| Titolo = Dottore in Giurisprudenza
| Professione = professore universitario di diritto costituzionale e politico
| Partito = [[Democrazia Cristiana]]
| Incarico = [[1979]] - [[1980]]
| Predecessore = [[Giulio Andreotti]]
| Successore = [[Arnaldo Forlani]]
}}
{{Membro delle istituzioni italiane
|nome= Francesco Cossiga
|istituzione=Senato
|immagine=
|luogo_nascita= Sassari
|data_nascita= 26 luglio 1928
|luogo_morte=
|data_morte=
|titolo= Laurea in Giurisprudenza
|professione= Professore universitario
|partito= Indipendente ([[Democrazia Cristiana|DC]] fino al 1992)
|legislatura=
|gruppo_parlamentare= misto
|coalizione=
|circoscrizione=
|nomina_senatore_a_vita= ex presidente della Repubblica
|data_nomina_senatore_a_vita= 28 aprile 1992
|incarichi=
}}
{{Bio
|Nome = Francesco
|Cognome = Cossiga
|Sesso = M
|LuogoNascita = Sassari
|GiornoMeseNascita = 26 luglio
|AnnoNascita = 1928
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = politico
|Attività2 = giurista
|Attività3 = docente
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , ottavo [[presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] dal [[1985]] al [[1992]] quando assunse, di diritto, l'ufficio di [[senatore a vita]]. A seguito di un [[decreto]] del [[presidente del Consiglio dei ministri]] può fregiarsi del titolo di presidente emerito della Repubblica Italiana
}}
Lo '''Zombie''' è un [[cocktail]] esotico a base di Rum appartenente alla categoria dei Tiki. Un cocktail inventato nel 1934 da Ernest Raymond Beaumont Gannt più conosciuto come Donn Beach.
 
Nel tempo il cocktail Zombie diventa talmente popolare da diventare un classico, nonostante sia una potentissima combinazione di diversi stili di rums, tra cui un rum overproof.<ref>{{Cita web |url=https://www.giannizottola.com |titolo=Zombie Cocktail. Warning! Zombie attack |lingua=en |accesso=4 aprile 2018}}</ref>
È stato [[Ministero dell'interno|ministro dell'Interno]] nel [[Governo Andreotti III]] dal [[1976]] al [[1978]], quando si dimise in seguito all'uccisione di [[Aldo Moro]]. Dal [[1979]] al [[1980]] fu [[presidente del Consiglio dei Ministri]] e fu [[presidente del Senato italiano|presidente del Senato della Repubblica]] nella [[IX Legislatura della Repubblica Italiana|IX legislatura]] dal [[1983]] al [[1985]], quando lasciò l'incarico perché fu eletto al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]].
 
Lo Zombie è talmente potente da creare leggende e racconti piuttosto bizzarri intorno la sua origine. Lo stesso Donn servirà alla clientela lo Zombie come un "riparatore dei sogni infranti" e obbligherà lo staff del locale a non servire più di due Zombie ad una stessa persona.<ref name="ref_A">Menu originale del Don the Beachcomber. copyright 1941</ref>
Iniziato il mandato all'età di 57 anni, è il presidente italiano eletto alla più giovane età; è inoltre tuttora quello più giovane anagraficamente (per anno di nascita).<ref>Leone 1908; Pertini 1896; Cossiga 1928; Scalfaro 1918; Ciampi 1920; Napolitano 1925.</ref>
 
La ricetta dello Zombie rimane segreta per molti anni perché composta da indecifrabili ingredienti fatti in casa creati da Donn in persona. Tra questi troviamo il ''Don's Mix''<ref>{{Cita web|url=http://www.giannizottola.com/2017/10/27/dons-mix-ricetta-home-made-don/|titolo=Don's Mix}}</ref> e il falernum. A differenza dei cocktail tiki della seconda era lo Zombie cocktail non viene servito in una Tiki Mug ma in semplice bicchiere di vetro rigorosamente a tubo. Anche la decorazione è molto semplice, un rametto di menta che servirà, con la sua freschezza, a preparare il palato ad un cocktail veramente potente e alcolico.
==Carriera politica==
{{Vedi anche|Democrazia Cristiana}}
Iscritto alla sezione sassarese della [[Democrazia Cristiana]] a 17 anni, conseguì la [[maturità]] in anticipo e si iscrisse al corso di laurea in [[giurisprudenza]], per laurearsi, a soli vent'anni, nel [[1948]], iniziando una carriera universitaria che gli sarebbe in seguito valsa la cattedra di [[diritto costituzionale]] dell'[[Università degli studi di Sassari|Università di Sassari]]. In quegli anni ha fatto parte della [[FUCI]] con ruoli di primo piano nella [[FUCI]] di [[Sassari]] e a livello nazionale.
 
Oggi conosciamo lo Zombie a partire dalle testimonianze da alcuni dei barman filippini che dal 34' lavoravano nei Don the Beachcomber. Una testimonianza significativa della ricetta del 1934 si più trovare in un ricettario intitolato "Original Polynesian Tropical Bar Recipes" scritto nel 1963 da Dick Moano e Wally Turnbow.<ref>{{Cita libro|titolo=Original Polynesian Tropical Bar Recipes - Dick Moano/Wally Turnbow 1963 pag. 28}}</ref> Lo stesso Donn divulgherà una ricetta di Zombie negli anni 50' a Luis Spievac, ma sarà la ricetta che Don modifica dopo aver aperto un Don the Beachcomber alle Hawaii.<ref>{{Cita libro|titolo=Luis Spievac - Barbecue Chef}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Sippin' Safari|data=2007|ISBN=1-59362-067-5}}</ref>
{{Vedi anche|giovani turchi|Governo Moro III}}
Alla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]], ancora trentenne, iniziò la sua folgorante carriera politica a capo dei cosiddetti [[giovani turchi]] sassaresi: eletto deputato per la prima volta nel [[1958]] divenne poi il più giovane [[Sottosegretario di Stato|sottosegretario]] alla difesa nel [[Governo Moro III|terzo governo Moro]] ([[23 febbraio]] [[1966]])<ref>{{citazione necessaria|In questa veste presiedette all'apposizione degli "omissis" sul rapporto [[Manes]]: si tratta della relazione conclusiva della commissione ministeriale di inchiesta sul piano Solo, che la Commissione parlamentare sul [[SIFAR]] ricevette dal Governo pesantemente censurata "per esigenze di segreto militare" e che, invece, conteneva la prova della natura golpista delle mene del generale [[De Lorenzo]]}} nell'estate del 1963, quando [[Pietro Nenni]] dichiarò che da parte dell'Arma era stato fatto udire "tintinnìo di sciabole" per impedire che la riedizione del governo Moro di centro-sinistra portasse ad equilibri più avanzati nel senso delle riforme economico-sociali necessarie al Paese.</ref> il più giovane ministro degli Interni (il [[12 febbraio]] [[1976]], a 48 anni), il più giovane presidente del Senato ([[12 luglio]] [[1983]], a 55 anni) e, infine, il più giovane inquilino del [[presidente della Repubblica Italiana|Quirinale]], dove arrivò, a 57 anni non ancora compiuti, il [[24 giugno]] del [[1985]], con una vasta maggioranza alla prima votazione.
 
Ad oggi il maggiore contributo alla ricerca dei cocktail di Donn ed in particolare dello Zombie Cocktail proviene da Jeff Berry, più noto come Beachbum Berry.<ref>{{Cita libro|titolo=Sippin Safari}}</ref>
==Attività di governo==
===L'attività al Viminale===
L'[[11 marzo]] [[1977]], quando è a capo del dicastero dell'interno, nella zona universitaria di [[Bologna]], nel corso di durissimi scontri tra studenti e forze dell'ordine, muore il militante di [[Lotta continua]] [[Pierfrancesco Lorusso]]; alle successive proteste degli studenti, Cossiga risponde mandando veicoli trasporto truppa blindati ([[M113 (trasporto truppe)|M113]] ) nella zona universitaria.<ref>[http://www.tmcrew.org/movime/mov77/univers.htm movimento 77]</ref> A seguito di ciò - ed a seguito della morte per colpi d'arma da fuoco della militante di sinistra romana [[Giorgiana Masi]] sul Ponte Garibaldi - per protesta dagli studenti il suo nome venne scritto sui muri della case con una [[kappa]] iniziale ed usando la doppia ''esse'' delle [[Schutzstaffel|SS]] naziste (''kossiga'').
 
==Ingredienti==
Nel gennaio 1978 riformò i servizi segreti dando loro la configurazione che avrebbero mantenuto fino alla successiva riforma del [[2007]], e creò i reparti speciali della [[Polizia di Stato|Polizia]] [[NOCS]] e dei [[Carabinieri]] [[Gruppo Intervento Speciale|GIS]].
*4,5&nbsp;cl di rum portoricano o cubano gold
*4,5&nbsp;cl di rum dark giamaicano
*3&nbsp;cl di rum demerara overproof
*2&nbsp;cl di succo di lime fresco
*1,5&nbsp;cl di falernum
*1,5&nbsp;cl di Don's mix
*1 tsp di granatina
*1 dash di Angostura bitters
*6 drop di Pernod
 
==Preparazione==
Il [[23 ottobre]] [[2008]], commentando gli scioperi negli atenei universitari legati all'attività del [[Governo Berlusconi IV]], in un'intervista a [[Quotidiano Nazionale]] Cossiga ha dichiarato di aver usato tattiche provocatorie nei confronti delle lotte degli studenti durante il suo periodo al [[Ministero dell'Interno|Viminale]]. Auspicando un simile intervento da parte del ministro Maroni, Cossiga ha ammesso esplicitamente di aver usato all'epoca agenti provocatori infiltrati nei movimenti studenteschi per esacerbare i conflitti così da poter intervenire con la forza per colpire i manifestanti.
La preparazione avviene nel blender, come solitamente preparava i cocktail Donn. Utilizzare il blender a basse velocità o con la funzione pulse facendo attenzione a non creare un cocktail frozen.<ref>{{Cita web |url=https://www.Beachbumberry.com |autore=Berry, Jeff |titolo=How to make a Zombie |lingua=en |accesso=4 aprile 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180404201446/https://www.beachbumberry.com/# |dataarchivio=4 aprile 2018 |urlmorto=sì }}</ref>
<ref>http://www.radicali.it/view.php?id=131099, dove si cita il QN del 23 ottobre 2008: 'Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero Ministro dell'interno', ovvero lasciar stare i liceali e lasciar protestare gli universitari, 'Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città...''Dopo di che - continua Cossiga nell'intervista a al Quotidiano Nazionale - forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri' e inoltre 'le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano'. </ref> <ref>http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32976406 L'intervista riportata dal sito della Rassegna Stampa del Governo </ref>
 
===Il caso Moro===
Nel [[marzo]] [[1978]], quando fu rapito [[Aldo Moro]] dalle [[brigate rosse]], creò rapidamente due "comitati di crisi", uno ufficiale e uno ristretto, per la soluzione della crisi.
 
Molti fra i componenti di entrambi i comitati sarebbero in seguito risultati iscritti alla [[P2]]; ne faceva parte lo stesso [[Licio Gelli]] sotto il falso nome di ingegner Luciani. Tra i membri anche lo psichiatra e criminologo [[Franco Ferracuti]]. Cossiga richiese ed ottenne l'intervento di uno specialista [[USA|americano]], il professor [[Steve Pieczenik]], il quale partecipò ad una parte dei lavori.
 
Circa la presunta fuga di notizie per la quale le BR parevano a conoscenza di quanto si discutesse nelle stanze riservate, Pieczenik ebbe ad affermare nel [[1994]] che aveva via via richiesto di ridurre progressivamente il numero dei partecipanti alle riunioni. Rimasti solo Pieczenik e Cossiga, affermò lo statunitense «la falla non accennò a richiudersi». Cossiga in seguitò non smentì, ma parlò di «cattivo gusto».
 
Non fu mai aperta alcuna trattativa con i sequestratori per il rilascio di Moro, il quale dalla sua prigionia scrisse a Cossiga dicendogli che «esiste un problema, postosi in molti e civili paesi, di pagare un prezzo per la vita e la libertà di alcune persone estranee, prelevate come mezzo di scambio. Nella grande maggioranza dei casi la risposta è stata positiva ed è stata approvata dall'opinione pubblica».
 
Cossiga diede le dimissioni da ministro dell'Interno in seguito al ritrovamento del cadavere del presidente della DC in via Michelangelo Caetani. Al giornalista [[Paolo Guzzanti]] disse: «Se ho i capelli bianchi e le macchie sulla pelle è per questo. Perché mentre lasciavamo uccidere Moro, me ne rendevo conto. Perché la nostra sofferenza era in sintonia con quella di Moro».
 
===La presidenza del Consiglio dei Ministri===
Appena un anno dopo, il [[4 agosto]] [[1979]], fu nominato presidente del Consiglio dei Ministri rimanendo in carica fino all'ottobre del [[1980]].
 
Cossiga come presidente del consiglio fu proposto dal [[PCI]] per la messa in stato di accusa da parte del Parlamento, in votazione in seduta comune, con una procedura conclusasi con l'archiviazione nel [[1980]], l'accusa era di favoreggiamento personale e rivelazione di segreto d'ufficio.
 
Cossiga fu sospettato di aver rivelato a un compagno di partito, il senatore [[Carlo Donat Cattin]], che suo [[Marco Donat Cattin|figlio Marco]] era indagato e prossimo all'arresto, essendo coinvolto in episodi di [[terrorismo]], suggerendone l'espatrio.
 
Il Parlamento in seduta comune ritenne però manifestamente infondata l'accusa, che era stata fatta procedere da parte della magistratura di Torino in seguito alle dichiarazioni del terrorista pentito [[Roberto Sandalo]], benché tale prova apparisse abbastanza labile (Sandalo, che soprannominato il "piellino canterino" perché fu uno dei primi pentiti dell'organizzazione terroristica [[Prima linea]], aveva riferito una conversazione di Marco Donat Cattin che gli avrebbe parlato dell'imminenza del suo arresto, appresa da fonti vicine al padre).
 
Nel denunciare il favoreggiamento personale il partito di [[Enrico Berlinguer]] fu assai deciso nel ritenere che Cossiga fosse la fonte della fuga di notizie sulle indagini sui terroristi. Una possibile spiegazione di tanta certezza è offerta dalla sorprendente nuova ricostruzione della vicenda offerta in un libro <ref>“Italiani sono sempre gli altri”</ref> e confermata in un'intervista del [[7 settembre]] [[2007]] dallo stesso Cossiga ad Aldo Cazzullo del [[Corriere della sera]]: egli ha (con vent'anni di ritardo e prescrizione del reato) ammesso parte dell'addebito, ma soprattutto ha rivelato che lui stesso informò il cugino Berlinguer del crimine commesso, attendendosi comprensione e ricevendone invece l'utilizzo della notizia per una battaglia politica contro di lui.
 
Dopo un periodo di allontanamento dalla vita pubblica all'esito del quale riapparve totalmente incanutito,<ref>Quelli che ha definito i suoi nemici all'interno della Democrazia cristiana misero in giro la voce - avvalorata da un finto rapporto degli agenti segreti della sua scorta -che una sua visita in Romania, ospite di [[Ceausescu]], sarebbe stata motivata da una cura all'elettroshock in una clinica di quel Paese: episodio narrato - tra il divertito e l'indignato - nella trasmissione "[[Otto e mezzo]]" della rete televisiva la Sette, intervistato da Giuliano Ferrara, il [[14 dicembre]] [[2007]]; nel corso della medesima trasmissione Cossiga ha comunque riferito che in altre epoche (compresa quella finale della sua Presidenza della Repubblica) soffrì di crisi depressive, affrontate con lucida consapevolezza.</ref> nel [[1983]] fu eletto presidente del [[Senato]].
 
==Cossiga presidente==
 
Nel [[1985]] divenne l'ottavo presidente della Repubblica Italiana, succedendo a [[Sandro Pertini]]. Per la prima volta nella storia repubblicana, l'elezione avvenne al primo scrutinio, con una larga maggioranza (752 su 977 votanti): Cossiga ricevette il consenso oltre che della DC anche di [[Partito Socialista Italiano|PSI]], [[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]], [[Partito Liberale Italiano (1943-1994)|PLI]], [[Partito Socialista Democratico Italiano|PSDI]] e [[Sinistra indipendente]].
 
La presidenza Cossiga fu sostanzialmente distinta in due fasi quasi eterogenee. Assai rigoroso nell'osservanza delle forme dettate dalla [[Costituzione]] (essendo peraltro docente di diritto costituzionale) fu il classico ''presidente notaio'' nei primi cinque anni di mandato.
 
La caduta del [[muro di Berlino]] segnò l'inizio della seconda fase. Secondo Cossiga la fine della [[guerra fredda]] e della contrapposizione di due blocchi avrebbe determinato un profondo mutamento del sistema politico italiano che nasceva da quella contrapposizione ed era a quella funzionale. La DC e il PCI avrebbero dunque subito gravi conseguenze da questo mutamento, ma Cossiga sosteneva che i partiti politici e le stesse istituzioni si rifiutavano di riconoscerlo. Iniziò quindi una fase di conflitto e polemica politica, spesso provocatoria e volutamente eccessiva, e con una fortissima esposizione mediatica (fu detto l'"esternatore"), che valse a Cossiga negli ultimi due anni di mandato l'appellativo di ''presidente picconatore''.
 
Rimonta a quest'epoca l'abbandono, da parte sua, di uno dei più antichi tabù della politica democristiana, cioè quello che esorcizzava l'esistenza di illeciti: conformemente alla formazione "[[Paolo Emilio Taviani|tavianea]]" della sua iniziale carriera politica, egli tenne moltissimo a dimostrare (quasi "pedagogicamente") agli italiani i costi che in termini di legalità avrebbe sostenuto il mantenimento della pace pubblica durante il cinquantennio in cui in Italia vi era il più forte partito comunista d'Occidente<ref>Rivendicò di aver nascosto da giovane - come tutti gli altri dirigenti democristiani degli anni Cinquanta - "mitragliatrici e bombe a mano" per il caso in cui il PCI avesse tentato la presa del potere; ascrisse alla sua grafia gli omissis con cui fu censurato al Ministero della difesa (all'epoca del suo sottosegretariato, negli anni Sessanta) il rapporto Manes con cui si descrivevano le attività paragolpiste del [[piano Solo]]; si autodenunciò come referente politico di [[Organizzazione Gladio|Gladio]] e come frequentatore della sua base di capo Marrargiu, quando il presidente del Consiglio [[Giulio Andreotti]] fu indotto a rivelarne l'esistenza.</ref>. Per converso, la caduta del [[muro di Berlino]] - da lui percepita come svolta epocale prima di molti altri statisti italiani, tanto da essere stato l'unico politico romano a presenziare alla prima seduta del [[Bundestag]] dopo la riunificazione nel [[1990]] - fu per lui la vera giustificazione della riduzione dei margini di tolleranza dell'alleato nordamericano verso la classe politica italiana della "[[Prima Repubblica]]": si tratta di una tolleranza che lui percepì scemare quando la [[CIA]] interferì pesantemente (ed infruttuosamente) nelle vicende politiche delle massime istituzioni italiane, nel [[1989]], tentando di impedire l'ascesa di [[Giulio Andreotti]] a [[palazzo Chigi]], probabilmente a causa della sua politica filoaraba<ref>"Cossiga: Andreotti? Ama giocare a poker. Mi ha sempre battuto": Intervista al Corriere della sera dell'11 gennaio 2009.</ref>.
 
Tra le esternazioni del presidente, vi fu quella contro il [[magistrato]] [[Rosario Livatino]], definito sprezzantemente ''giudice ragazzino''. Livatino fu assassinato dalla [[mafia]] nel [[1990]].
 
Cossiga si dimise dalla presidenza della Repubblica il [[28 aprile]] [[1992]], a due mesi dalla scadenza naturale del mandato, annunciando le sue dimissioni con un discorso televisivo che tenne simbolicamente il [[25 aprile]]. Fino al [[25 maggio]], quando al Quirinale fu eletto [[Oscar Luigi Scalfaro]], le funzioni presidenziali furono assolte, come previsto dalla Costituzione, dall'allora [[Presidenti del Senato italiano|presidente del Senato]], [[Giovanni Spadolini]].
 
==Cossiga e Gladio==
Le asserite responsabilità di Cossiga nei confronti di [[Organizzazione Gladio|Gladio]] furono confermate dal medesimo interessato che, ancora presidente, ebbe a chiedere di essere processato e a definirsene «l'unico referente politico», precisando di «essere stato perfettamente informato delle predette qualità della struttura». Vi sono state differenti valutazioni politiche sul suo coinvolgimento nella vicenda di Gladio.
 
Mentre Cossiga ha recentemente dichiarato che sarebbe giusto riconoscere il valore storico dei ''gladiatori'' così come avvenne per i partigiani, il presidente della [[Commissione Stragi]] Giovanni Pellegrino ebbe a scrivere: «[...] se in sede giudiziaria un'illiceità penale della rete clandestina in sé considerata è stata motivatamente e fondatamente negata, non sono state affatto escluse possibili distorsioni dalle finalità istituzionali dichiarate della struttura, che ben possono essere andate al di là della sua già evidenziata utilizzazione a fini informativi...».
 
L'attività della organizzazione "Gladio" non è tuttora sufficientemente chiara sin nei dettagli, e si sono reiterate ipotesi di "organizzazione illegale" nonché di "cospirazione", essendo stata una struttura gerarchizzata operante in violazione all'articolo 18 della Costituzione, che vieta il perseguimento di scopi politici da parte di associazioni organizzate secondo strutture militari.
Secondo Cossiga ci sarebbero stati due ministri della Margherita del [[governo Prodi II]] nell'[[Organizzazione Gladio]].
 
==La procedura di messa in stato di accusa==
Cossiga fu messo formalmente in stato di accusa dal Parlamento con una procedura conclusasi con l'archiviazione, da parte del comitato parlamentare, come si legge negli atti parlamentari del [[12 maggio]] [[1993]]. Tra i firmatari delle mozioni accusatorie vi erano [[Ugo Pecchioli]], [[Luciano Violante]], [[Marco Pannella]], [[Nando Dalla Chiesa]], [[Giovanni Russo Spena]], [[Sergio Garavini]], [[Lucio Libertini]], [[Lucio Magri]], [[Leoluca Orlando]], [[Diego Novelli]].
 
Le accuse che il comitato ritenne tutte manifestamente infondate erano 29. Tra queste:
:a) l'espressione di pesanti giudizi sull'operato della commissione di inchiesta sul terrorismo e le stragi;
:b) la lettera del [[7 novembre]] 1990 con la minaccia di «sospendersi» e di sospendere il governo onde bloccare la decisione governativa riguardante il comitato sulla Organizzazione Gladio;
:c) le continue dichiarazioni circa la legittimità della struttura denominata Organizzazione Gladio benché fossero in corso indagini giudiziarie e parlamentari;
:d) la minaccia del ricorso alle forze dell'ordine per far cessare un'eventuale riunione del [[consiglio superiore della magistratura]], nonché del suo scioglimento in caso di inosservanza del divieto di discutere di certi argomenti;
:e) i giudizi sulla Loggia massonica P2, nonostante la legge di scioglimento del [[1982]] e le conclusioni della commissione parlamentare d'inchiesta;
:f) la pressione sul governo affinché non rispondesse alle interpellanze, presentate alla Camera nel maggio [[1991]] da esponenti del PDS;
:g) l'invito ad allontanare il ministro [[Rino Formica]] dopo le sue dichiarazioni sulla Organizzazione Gladio;
:h) la rivendicazione di un potere esclusivo di scioglimento delle Camere e la sua continua minaccia;
:i) la minaccia di far uso dei ''dossier'' e la convocazione al Quirinale dei vertici dei [[servizi segreti]];
:l) il ricorso continuo alla denigrazione, onde condizionare il comportamento delle persone offese e prevenire possibili critiche politiche.
 
==Attività recente==
 
===XIII Legislatura===
Sfaldatasi la DC ed essendosi i suoi esponenti divisi fra i due poli di [[centrosinistra]] e [[centrodestra]], Cossiga decise in un primo momento di ritirarsi dall'attività di partito e di svolgere soltanto l'attività di senatore a vita. Successivamente, nel [[febbraio]] del [[1998]], diede vita ad una nuova formazione politica, l'[[Unione Democratica per la Repubblica|UDR]] (''Unione Democratica per la Repubblica''), con l'intenzione di costituire un'alternativa di centro e ricompattare le forze ex-democristiane.
 
L'UDR raccolse l'adesione dei [[Cristiani Democratici Uniti]] di [[Rocco Buttiglione]] e di [[Clemente Mastella]], alla guida di un gruppo di scissionisti del [[Centro Cristiano Democratico]].
 
Quando [[Partito della Rifondazione Comunista|Rifondazione comunista]] fece mancare il suo appoggio al [[governo Prodi I]], che venne battuto alla [[Camera dei deputati|Camera]] per un voto, Cossiga fu determinante per la formazione del [[governo D'Alema I]]. Il suo appoggio venne deciso, come Cossiga spiegò in una conferenza stampa [http://www.radioradicale.it/modules/archivio/playmedia.php?IdIntervento=918902&m=32] all'uscita dalle consultazioni con il presidente Scalfaro, per sancire irrevocabilmente la fine della ''[[conventio ad excludendum]]'' nei confronti del PCI. [[Massimo D'Alema]] fu il primo presidente del Consiglio a provenire dalle file dell'ex PCI. Per l'occasione Cossiga regalò in Parlamento un bambino di zucchero, ironizzando un desueto luogo comune su usanze cannibalistiche dei comunisti. Nel frattempo il senatore [[Marcello Pera]] gli lanciava epiteti come discendente di ''barbaricini'', ''briganti'' e ''rapitori'', a cui Cossiga rispondeva ricordando le proprie origini familiari "contrariamente a chi ha un cognome di cosa, come si usava dare alle famiglie la cui origine era ignota".
 
===XIV Legislatura===
Dopo un anno di vita, l'UDR si sciolse e larga parte di essa confluì nel nuovo soggetto politico creato da [[Clemente Mastella]], l'[[UDEUR]]. Cossiga vi aderì in maniera puramente simbolica, per fuoriuscirne definitivamente il [[6 novembre]] [[2003]], quando abbandonò, al Senato, il gruppo misto per iscriversi al ''gruppo per le autonomie''.
 
Nel [[giugno]] [[2002]] ha annunciato e poi ritirato le dimissioni da senatore a vita.
 
===XV Legislatura===
Attualmente Cossiga collabora attivamente con diversi quotidiani, scrivendo anche sotto lo pseudonimo "Franco Mauri" per ''[[Libero (quotidiano)|Libero]]'' e "Mauro Franchi" per ''[[Il Riformista]]''. Alla fine del [[2005]] ha pubblicato sul quotidiano ''Libero'' una lettera nella quale ha annunciato di non volersi più occupare attivamente della politica italiana, ma non pare avervi dato pienamente seguito.
 
Il [[19 maggio]] [[2006]] ha votato la fiducia al [[governo Prodi II]].
 
Il [[27 novembre]] 2006 ha presentato al presidente del Senato, [[Franco Marini]], le dimissioni da senatore a vita: «[Sono] ormai inidoneo ad espletare i complessi compiti e ad esercitare le delicate funzioni che la Costituzione assegna come dovere ai membri del parlamento nazionale [...]». Le dimissioni sono state respinte dal Senato in data [[31 gennaio]] [[2007]]: il numero dei senatori contrari alle dimissioni è stato di 178, i favorevoli 100 e gli astenuti 12.
 
L'intera vicenda si è sviluppata in seguito a un'interpellanza parlamentare del mese di novembre 2006 nella quale il presidente emerito richiedeva al ministro dell'Interno [[Giuliano Amato]] di chiarire i motivi del pagamento di due giornalisti da parte del [[dipartimento della Pubblica sicurezza]], diretto dal prefetto [[Giovanni De Gennaro]]. Data la non immediata disponibilità a chiarire direttamente la vicenda da parte del ministro Amato, in aula venne letta una risposta scritta da De Gennaro. Non condividendo il comportamento tenuto dal Ministro, Cossiga ribatteva con una delle sue note ''picconate'': «[Ha preferito rispondere] lo scagnozzo di quel losco figuro (tale Roberto Sgalla) del capo della [[Polizia di Stato|Polizia]] che si chiama Gianni De Gennaro [...]». Nella stessa data, prima del voto di cui sopra, Francesco Cossiga ha presentato pubbliche scuse allo stesso De Gennaro.
 
Il [[9 giugno]] [[2007]], giorno della visita di [[George W. Bush]] a Roma, in polemica con le manifestazioni organizzate da movimenti vicini ai partiti della sinistra radicale in dissenso con il presidente [[U.S.A.]], Cossiga ha esposto dalle finestre della sua abitazione del quartiere Prati 5 bandiere: quella americana, sarda, italiana, inglese ed infine quella israeliana, recandosi poi in un bar con in mano una bandiera statunitense.
 
Il [[6 dicembre]] [[2007]] è stato determinante per salvare dalla crisi il governo [[Prodi]], con il suo sì al decreto sicurezza, sul quale l'esecutivo aveva posto il [[voto di fiducia]].
 
===XVI Legislatura===
Nel [[2008]] Cossiga ha votato la fiducia al [[governo Berlusconi IV]]; in precedenza aveva votato la fiducia a Berlusconi un'altra volta, nel 1994 ([[governo Berlusconi I]]).
 
Il [[23 ottobre]] [[2008]] il [[Senatore a vita]], in un'intervista al [[Quotidiano Nazionale]], propone al Ministro dell'Interno [[Roberto Maroni|Maroni]] la sua scioccante soluzione per contenere il dissenso universitario nei confronti della [[legge 133/2008]]: evitare di chiamare in causa la polizia, ma screditare il movimento studentesco infiltrando agenti provocatori, e solo allora, dopo i prevedibili disordini, "le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale". Nell'affermare ciò Cossiga sostiene che il terrorismo degli anni '70 era partito proprio dalle università, e conferma di avere già attuato una strategia simile quando egli stesso era stato Ministro dell'Interno<ref>[http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32976406 Rassegna Stampa - Cossiga: "Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei]</ref>. In seguito a questa intervista [[Alfio Nicotra]], della direzione nazionale del [[Prc]] e responsabile del Dipartimento Pace e Movimenti del Prc ha chiesto di riaprire l'inchiesta sulla morte di [[Giorgiana Masi]], uccisa in circostanze non ancora chiarite durante una manifestazione nel [[12 maggio]] [[1977]], periodo nel quale stesso Cossiga era ministro dell'Interno<ref>[http://home.rifondazione.it/xisttest/content/view/3480/314/ - Nicotra: dopo le dichiarazioni di Cossiga riaprire l'inchiesta su Giorgiana Masi]</ref>. Inoltre la senatrice [[Donatella Poretti]] ([[Radicale]] eletta nelle file del [[PD]]) ha deciso di depositare un disegno di legge per l'istituzione d'una commissione d'inchiesta sull'omicidio della Masi.
 
==Onorificenze==
===Italia===
====ufficiali====
{{Onorificenze
|immagine=Cordone di gran Croce di Gran Cordone OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone OMRI
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Commendatore OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza=Commendatore OMRI
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|luogo=
}}
====non riconosciute====
{{Onorificenze
|immagine=Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce, con Placca d'Oro, decorato del Collare dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio
|collegamento_onorificenza=Ordine Costantiniano di San Giorgio (Napoli)|Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio
|motivazione=
|luogo=
}}
===Sovrano Ordine Militare di Malta===
{{Onorificenze
|immagine=Order_of_St._Giovanni_of_Gerusalem-Rhodes-Malta_BAR.svg
|nome_onorificenza=Balì di Gran Croce di Onore e Devozione del SMOM
|collegamento_onorificenza=Sovrano Militare Ordine di Malta
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=MelitenseMilitare.png
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine al Merito Melitense
|collegamento_onorificenza=Sovrano Militare Ordine di Malta
|motivazione=
|luogo=
}}
 
===Croce Rossa Italiana===
{{Onorificenze
|immagine=Gran_Croce_al_merito_CRI_BAR.svg
|nome_onorificenza=Gran Croce al merito della CRI
|collegamento_onorificenza=
|motivazione=
|luogo=
}}
===Santa Sede===
{{Onorificenze
|immagine=Ordine Piano.png
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine Piano
|collegamento_onorificenza=Ordine Piano
|motivazione=
|luogo=
}}
<ref>[http://img90.imageshack.us/img90/1575/cossigazh7.jpg]</ref>
 
===Francia===
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur GC ribbon.svg
|nome_onorificenza=Gran Croce della Legion d'Onore
|collegamento_onorificenza=Legion d'onore
|motivazione=
|luogo=
}}
===San Marino===
{{Onorificenze
|immagine=Ordine al Merito Civile e Militare di San Marino.png
|nome_onorificenza=Gran Croce dell'Ordine di San Marino
|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito Civile e Militare di San Marino
|motivazione=
|luogo=
}}
===Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord===
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Bath (ribbon).svg
|nome_onorificenza=Gran Croce dell'Ordine del Bagno
|collegamento_onorificenza=Ordine del Bagno
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Baton_Order_of_St._Michael_and_St._George.jpg
|nome_onorificenza=Gran Croce dell'Ordine di San Michele e San Giorgio
|collegamento_onorificenza=Ordine di San Michele e San Giorgio
|motivazione=
|luogo=
}}
 
===Svezia===
{{Onorificenze
|immagine=Keten van de Orde van de Serafijnen.jpg
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine dei Serafini
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Serafini
|motivazione=
|luogo=
}}
 
===Polonia===
*Collare dell'Ordine al Merito (Polonia)
*Grand'Ufficiale dell'Ordine Polonia Restituta
===Venezuela===
*Collare dell'Ordine di Simon Bolivar (Venezuela)
===Brasile===
{{Onorificenze
|immagine=Gran croceOCS.png|thumb|100px|
|nome_onorificenza=Collare dell'ordine della Croce del Sud
|collegamento_onorificenza=Ordine Nazionale della Croce del Sud
|motivazione=
|luogo=
}}
 
===Perù===
{{Onorificenze
|immagine=Ordine del sole, perù.png
|nome_onorificenza=Collar de Cruzero del Sol
|collegamento_onorificenza=
|motivazione=
|luogo=
}}
 
===Portogallo===
*Collare dell'Ordine di Dom Henrique (Portogallo)
*Gran Croce Ordine del Cristo (Portogallo)
===Argentina===
*Collare dell’Ordine Libertador San Martin (Argentina)
===Marocco===
*Stella di Ia classe dell'Ordine della Sovranità di Mohammed (Marocco)
*Collare Mohammedi dell’Ordine della Sovranità
===Qatar===
*Collare dell’Ordine dell'Indipendenza (Qatar)
===Cile===
*Collare dell'Ordine al Merito (Cile)
===Giordania===
*Collare dell'Ordine di Re Hussein (Giordania)
===Belgio===
*Gran Cordone dell’Ordine di Leopoldo I (Belgio)
===Germania===
{{Onorificenze
|immagine=Aquila Tedesca.png|100px
|nome_onorificenza=Classe speciale della Gran Croce dell'Ordine al Merito Federale (Germania)
|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito di Germania
|motivazione=
|luogo=
}}
 
===Tunisia===
*Gran Cordone dell'Ordine 7 novembre (Tunisia)
===Ungheria===
*Ordine della Bandiera di Ungheria di Ia Classe
===Olanda===
*Gran Croce dell'Ordine di Orange Nassau (Olanda)
===Danimarca===
*Gran Croce dell'Ordine di Dannebrog (Danimarca)
===Lussemburgo===
*Gran Croce dell'Ordine della Corona di Quercia (Lussemburgo)
===Islanda===
*Gran Croce dell'Ordine del Falcone (Islanda)
===Egitto===
*Gran Croce dell'Ordine al Merito (Rep. Egitto)
===Croazia===
*Gran Croce dell'Ordine di Re Tomislav di Croazia
===Messico===
*Grand’Ufficiale dell’Ordine dell’Aquila Azteca (Messico)
===Filippine===
*Rajà nell'Ordine Sikatuna (Filippine)
 
==Curiosità==
{{curiosità}}
* È cugino di terzo grado di [[Enrico Berlinguer]] e [[Giovanni Berlinguer]].
* Nonostante egli sia comunemente chiamato "Cossìga", la pronuncia originaria del cognome è "Còssiga": si tratta d'un casato sardo - {{citazione necessaria|di nobiltà di toga, che a suo dire aveva esponenti collegati ad una loggia massonica locale}} -; il cognome significa "Còrsica", e indica provenienza della famiglia da quell'isola<ref>Cfr. http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=75285&r=424.</ref>.
* È di ben 8 anni più giovane del presidente [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]], 10 del suo successore [[Oscar Luigi Scalfaro|Scalfaro]] ed è nato tre anni dopo rispetto all'attuale presidente [[Giorgio Napolitano|Napolitano]]. La differenza di età tra lui e il suo predecessore è di oltre 32 anni.
* Il giorno [[12 gennaio]] [[1997]] Cossiga si trovava sul [[Pendolino#Incidenti|Pendolino ETR460]] che deragliò per cause meccaniche all'ingresso della stazione di [[Piacenza]]. Cossiga ne uscì incolume ed ancora sulla scaletta dei pompieri che lo estraevano dal vagone rovesciato ha espresso ringraziamenti pubblici a tutte le strutture amministrative intervenute tempestivamente per salvare i passeggeri.
* È membro del comitato esecutivo dell'[[Aspen Institute]] Italia.
* È frequentatore assiduo della [[biblioteca]] della [[facoltà di teologia valdese]] a [[Roma]]. Una volta, per farsela aprire di sera a tarda ora, citofonò dal portone al [[teologo]] e [[Pastore (religione)|pastore]] [[Vittorio Subilia]], che abita nello stesso [[palazzo]]. «Sono Cossiga». Si sentì rispondere: «E io [[Pinocchio]]».
* È titolare di stazione di radioamatore con il nominativo [http://www.qrz.com/callsign/I0FCG] I0FCG e trasferì la sua stazione al Quirinale, durante il suo mandato presidenziale e, dopo il mandato, ha ripetutamente mostrato la stazione alla TV.
* Nel [[2007]] ha costituito un [[comitato]] civico per onorare la memoria del prete roveretano, [[Antonio Rosmini]]. Di questo comitato fanno parte [[Giulio Andreotti]], [[Gianni Letta]], [[Franco Marini]] e il giornalista Giuseppe De Rita.
* Nel [[2008]] ha accettato la presidenza del Comitato "Matti per [[Salemi]]", proposta dal sindaco di Salemi [[Vittorio Sgarbi]].
 
== Alcuni scritti==
* Pino Careddu (a cura di) "Assassiga : tracce di vita anteriore dell'uomo che punta a controllare il centrodestra in italia" [Erica Stampa 2003]
* [[Paolo Guzzanti]] (a cura di), ''Cossiga uomo solo'', [[Mondadori]], [[1991]]
* Francesco Cossiga, ''Parole inutili (forse)'', Colombo, [[1992]]
* [[Pasquale Chessa]] (a cura di), ''Il torto e il diritto: quasi un'autobiografia personale'', Mondadori, [[1993]]
* ''Pensieri in libertà (ma secondo un criterio) - Sei interviste di Francesco Cossiga'', Colombo, [[2000]]
* [[Piero Testoni]] (a cura di), ''La passione e la politica'', a cura di [[Piero Testoni]], [[RCS]], 2000
* Francesco Cossiga (a cura di), ''Sir Thomas Moore, santo e martire, patrono dei governanti e dei politici: raccolta documentale'', Colombo, [[2001]]
* [[Pasquale Chessa]] (a cura di), ''Per carità di patria: dodici anni di storia e politica italiana, 1992-2003, Mondadori, [[2003]]
* Francesco Cossiga e Pasquale Chessa, ''[[Italiani sono sempre gli altri]]'', [[2007]]
 
==Voci correlate==
*[[Governo Cossiga I]]
*[[Governo Cossiga II]]
*[[Elezione Presidente della Repubblica 1985]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Francesco Cossiga}}
 
== Note ==
<references/>
Vedi anche:
 
== CollegamentiAltri esterniprogetti ==
{{interprogetto}}
*[http://www.senato.it/leg/15/BGT/Schede/Attsen/00000698.htm Scheda personale sul sito del Senato della Repubblica]
*Registrazioni audiovideo integrali di [http://www.radioradicale.it/soggetti/francesco-cossiga Francesco Cossiga] sul sito di [http://www.radioradicale.it Radio Radicale]
*[http://www.centrostudimalfatti.org/index.php?option=com_content&view=article&id=32:francesco-cossiga&catid=10:a-c&Itemid=18 Scheda biografica del Centro Studi Malfatti]
 
{{Box successione|carica=[[Elenco dei Ministri dell'Interno della Repubblica Italiana|Ministro dell'Interno della Repubblica Italiana]]|immagine=Italy-Emblem.svg
|periodo = [[1976]] - [[1978]]
|precedente = [[Aldo Moro]]
|successivo = [[Giulio Andreotti]]
}}
{{Presidente del Consiglio Italia
|periodo = [[1979]] - [[1980]]
|precedente = [[Giulio Andreotti]]
|successivo = [[Arnaldo Forlani]]
}}
{{Box successione
|carica = [[Presidenti del Senato italiano|Presidente del Senato della Repubblica]]
|immagine=Logo senato.gif
|periodo = [[12 luglio]] [[1983]] - [[24 giugno]] [[1985]]
|precedente = [[Vittorino Colombo]]
|successivo = [[Amintore Fanfani]]
}}
{{Box successione
|carica = [[Presidente supplente della Repubblica Italiana]]
|immagine = Substitute President standard of Italy.svg
|periodo = [[29 giugno]] [[1985]] - [[3 luglio]] [[1985]]
|precedente = [[Alessandro Pertini]]
|successivo = [[Francesco Cossiga]] (eletto Presidente della Repubblica)
}}
{{PresidenteRepubblicaItaliana
|periodo = [[3 luglio]] [[1985]] - [[28 aprile]] [[1992]]
|precedente = [[Sandro Pertini]]
|successivo = [[Oscar Luigi Scalfaro]]
}}
{{Premio Dessì}}
 
{{Portale|Biografie|Politica}}
 
[[Categoria:Presidenti della Repubblica Italiana|Cossiga, Francesco]]
[[Categoria:Presidenti del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana|Cossiga, Francesco]]
[[Categoria:Ministri della Repubblica Italiana|Cossiga, Francesco]]
[[Categoria:Ministri degli Interni della Repubblica Italiana|Cossiga, Francesco]]
[[Categoria:Deputati della Democrazia Cristiana|Cossiga, Francesco]]
[[Categoria:Senatori a vita italiani|Cossiga, Francesco]]
[[Categoria:Politici sardi|Cossiga, Francesco]]
[[Categoria:Settantasette|Cossiga, Francesco]]
 
{{portale|alcolici}}
[[ca:Francesco Cossiga]]
[[de:Francesco Cossiga]]
[[el:Φραντσέσκο Κοσίγκα]]
[[en:Francesco Cossiga]]
[[es:Francesco Cossiga]]
[[fi:Francesco Cossiga]]
[[fr:Francesco Cossiga]]
[[id:Francesco Cossiga]]
[[is:Francesco Cossiga]]
[[ja:フランチェスコ・コッシガ]]
[[ka:ფრანჩესკო კოსიგა]]
[[la:Franciscus Cossiga]]
[[lt:Francesco Cossiga]]
[[oc:Francesco Cossiga]]
[[pl:Francesco Cossiga]]
[[pms:Francesco Cossiga]]
[[pt:Francesco Cossiga]]
[[ru:Коссига, Франческо]]
[[sl:Francesco Cossiga]]
[[sv:Francesco Cossiga]]
[[tr:Francesco Cossiga]]
[[zh:弗朗切斯科·科西加]]