Caretta caretta e Zombie (cocktail): differenze tra le pagine

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{{O|bevande alcoliche|marzo 2017}}
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|nome=Caretta caretta
{{Cocktail
|statocons=VU
|Nome = Zombie
|statocons_versione=iucn3.1
|Immagine = Zombie cocktail gianni zottola.jpg
|statocons_ref=<ref name=IUCN>{{IUCN|summ=3897|autore=Casale, P. & Tucker, A.D. 2015|accesso= 9 dicembre 2015}}</ref>
|Dimensione immagine =
|immagine=[[File:Caretta caretta 060417w2.jpg|250px]]
|Nazione =
|didascalia=''Caretta caretta''
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<!-- CLASSIFICAZIONE -->
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|dominio= [[Eukaryota]]
|Ideatore =
|regno=[[Animalia]]
|Locale =
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|superphylum=
|phylumBase = [[ChordataRum]]
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|classe=[[Reptilia]]
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|ordine=[[Testudines]]
|sottordine=[[Cryptodira]]
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|superfamiglia=[[Chelonioidea]]
|famiglia=[[Cheloniidae]]
|sottofamiglia=[[Cheloniinae]]
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|genere=[[Caretta]]
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|specie='''C. caretta'''
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<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
|biautore=([[Linneo|Linnaeus]]
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|bidata=[[1758]])
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE -->
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<!-- ALTRO -->
|sinonimi=''Testudo caretta''
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|suddivisione= [[Areale]]
|suddivisione_testo= [[File:Areale Caretta caretta.png|250px]]
}}
Lo '''Zombie''' è un [[cocktail]] esotico a base di Rum appartenente alla categoria dei Tiki. Un cocktail inventato nel 1934 da Ernest Raymond Beaumont Gannt più conosciuto come Donn Beach.
 
Nel tempo il cocktail Zombie diventa talmente popolare da diventare un classico, nonostante sia una potentissima combinazione di diversi stili di rums, tra cui un rum overproof.<ref>{{Cita web |url=https://www.giannizottola.com |titolo=Zombie Cocktail. Warning! Zombie attack |lingua=en |accesso=4 aprile 2018}}</ref>
La '''tartaruga comune''' ('''''Caretta caretta''''' <span style="font-variant: small-caps">([[Linneo|Linnaeus]], [[1758]])</span><ref name=TRD>{{cita web| titolo=Caretta caretta|sito=The Reptile Database |url=http://reptile-database.reptarium.cz/species?genus=Caretta&species=caretta |accesso=5 maggio 2015}}</ref>) è la [[tartarughe marine|tartaruga marina]] più comune del [[mar Mediterraneo]]. La specie è fortemente minacciata in tutto il [[bacino del Mediterraneo]] ed è ormai al limite dell'[[estinzione]] nelle acque territoriali italiane.
 
Lo Zombie è talmente potente da creare leggende e racconti piuttosto bizzarri intorno la sua origine. Lo stesso Donn servirà alla clientela lo Zombie come un "riparatore dei sogni infranti" e obbligherà lo staff del locale a non servire più di due Zombie ad una stessa persona.<ref name="ref_A">Menu originale del Don the Beachcomber. copyright 1941</ref>
== Descrizione ==
[[File:Caretta caretta02.jpg|thumb|left]]
 
La ricetta dello Zombie rimane segreta per molti anni perché composta da indecifrabili ingredienti fatti in casa creati da Donn in persona. Tra questi troviamo il ''Don's Mix''<ref>{{Cita web|url=http://www.giannizottola.com/2017/10/27/dons-mix-ricetta-home-made-don/|titolo=Don's Mix}}</ref> e il falernum. A differenza dei cocktail tiki della seconda era lo Zombie cocktail non viene servito in una Tiki Mug ma in semplice bicchiere di vetro rigorosamente a tubo. Anche la decorazione è molto semplice, un rametto di menta che servirà, con la sua freschezza, a preparare il palato ad un cocktail veramente potente e alcolico.
Sono animali che si sono adattati alla vita acquatica grazie alla forma allungata del corpo ricoperto da un robusto guscio ed alla presenza di “zampe” trasformate in pinne. Alla nascita è lunga circa 5&nbsp;cm. La lunghezza di un esemplare adulto è di 80&nbsp;– 140&nbsp;cm, con massa variabile tra i 100 ed i 160&nbsp;kg.
 
Oggi conosciamo lo Zombie a partire dalle testimonianze da alcuni dei barman filippini che dal 34' lavoravano nei Don the Beachcomber. Una testimonianza significativa della ricetta del 1934 si più trovare in un ricettario intitolato "Original Polynesian Tropical Bar Recipes" scritto nel 1963 da Dick Moano e Wally Turnbow.<ref>{{Cita libro|titolo=Original Polynesian Tropical Bar Recipes - Dick Moano/Wally Turnbow 1963 pag. 28}}</ref> Lo stesso Donn divulgherà una ricetta di Zombie negli anni 50' a Luis Spievac, ma sarà la ricetta che Don modifica dopo aver aperto un Don the Beachcomber alle Hawaii.<ref>{{Cita libro|titolo=Luis Spievac - Barbecue Chef}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Sippin' Safari|data=2007|ISBN=1-59362-067-5}}</ref>
La testa è grande, con il rostro molto incurvato. Gli arti sono molto sviluppati, specie gli anteriori, e muniti di due unghie negli individui giovani che si riducono ad una negli adulti.
 
Ad oggi il maggiore contributo alla ricerca dei cocktail di Donn ed in particolare dello Zombie Cocktail proviene da Jeff Berry, più noto come Beachbum Berry.<ref>{{Cita libro|titolo=Sippin Safari}}</ref>
Ha un [[carapace]] di colore rosso marrone, striato di scuro nei giovani esemplari, e un piastrone giallastro, a forma di cuore, spesso con larghe macchie arancioni, dotato di due placche prefrontali ed un becco corneo molto robusto. Lo scudo dorsale del carapace è dotato di cinque coppie di [[scuto|scuti]] costali; lo scudo frontale singolo porta cinque placche. Ponte laterale fra carapace e piastrone con tre (di rado 4-7) scudi inframarginali a contatto sia con gli scudi marginali che con quelli del piastrone.
 
==Ingredienti==
Gli esemplari giovani spesso mostrano una carena dorsale dentellata che conferisce un aspetto di "dorso a sega". I maschi si distinguono dalle femmine per la lunga coda che si sviluppa con il raggiungimento della maturità sessuale, che avviene intorno ai 13 anni. Anche le unghie degli arti anteriori nel maschio sono più sviluppate che nella femmina.
*4,5&nbsp;cl di rum portoricano o cubano gold
*4,5&nbsp;cl di rum dark giamaicano
*3&nbsp;cl di rum demerara overproof
*2&nbsp;cl di succo di lime fresco
*1,5&nbsp;cl di falernum
*1,5&nbsp;cl di Don's mix
*1 tsp di granatina
*1 dash di Angostura bitters
*6 drop di Pernod
 
== Biologia Preparazione==
La preparazione avviene nel blender, come solitamente preparava i cocktail Donn. Utilizzare il blender a basse velocità o con la funzione pulse facendo attenzione a non creare un cocktail frozen.<ref>{{Cita web |url=https://www.Beachbumberry.com |autore=Berry, Jeff |titolo=How to make a Zombie |lingua=en |accesso=4 aprile 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180404201446/https://www.beachbumberry.com/# |dataarchivio=4 aprile 2018 |urlmorto=sì }}</ref>
[[File:Caretta caretta01.jpg|thumb|Una ''Caretta caretta'' in superficie per respirare]]
Di ''Caretta caretta'', come della maggior parte delle [[tartarughe marine]], si conosce ancora molto poco.
Come tutti i [[rettili]], hanno sangue freddo il che le porta a prediligere le acque temperate. Respirano aria, essendo dotate di [[polmoni]], ma sono in grado di fare apnee lunghissime.
Trascorrono la maggior parte della loro vita in mare profondo, tornando di tanto in tanto in superficie per respirare.
In acqua possono raggiungere velocità superiori ai 35&nbsp;km/h, nuotando agilmente con il caratteristico movimento sincrono degli arti anteriori.
Sono animali onnivori: si nutrono di [[molluschi]], [[crostacei]], [[gasteropodi]], [[echinodermi]], [[pesci]] e [[Medusa (zoologia)|meduse]], ma nei loro stomaci è stato trovato di tutto: dalle buste di plastica, probabilmente scambiate per meduse, a tappi ed altri oggetti di plastica, ami scambiati per pesci, reti e fili scambiati per alghe.
 
=== Riproduzione ===
[[File:Footprint of Loggerhead Sea Turtle.jpg|thumb|Tracce di tartarughe marine comuni tornate in acqua dopo la deposizione delle uova]]
[[File:Hatchling of loggerhead sea turtle (Caretta caretta) running to sea.webm|thumb|Piccolo appena nato]]
In estate, nei mesi di giugno, luglio ed agosto, maschi e femmine si danno convegno nelle zone di riproduzione, al largo delle spiagge dove le seconde sono probabilmente nate. Hanno infatti un'eccezionale capacità di ritrovare la spiaggia di origine, dopo migrazioni in cui percorrono anche migliaia di chilometri. Alcuni studi hanno dimostrato che le piccole appena nate sono capaci di immagazzinare le coordinate geomagnetiche del nido ed altre caratteristiche ambientali che consentono un ''imprinting'' della zona di origine<ref>{{cita pubblicazione |autore=Brothers J.R., Lohmann K.J.|titolo=Evidence for Geomagnetic Imprinting and Magnetic Navigation in the Natal Homing of Sea Turtles |rivista= Current Biology |anno= 2015 |volume=25 |numero=3 |pp=392–396|url=http://doai.io/10.1016/j.cub.2014.12.035 |lingua=en}}</ref>.
 
Gli accoppiamenti avvengono in acqua: le femmine si accoppiano con diversi maschi, collezionandone il seme per le successive nidiate della stagione; il maschio si porta sul dorso della femmina e si aggrappa saldamente alla sua corazza, utilizzando le unghie ad uncino degli arti anteriori, poi ripiega la coda e mette in contatto la sua cloaca con quella della femmina. La copula può durare diversi giorni.
 
Avvenuto l'accoppiamento, le femmine attendono per qualche giorno in acque calde e poco profonde il momento propizio per deporre le [[Uovo (biologia)|uova]]; in ciò sono facilmente disturbate dalla presenza di persone, animali, rumori e luci.
Giunte, con una certa fatica, sulla spiaggia vi depongono fino a 200 [[uovo (biologia)|uova]], grandi come palline da ping pong, disponendole in buche profonde, scavate con le zampe posteriori. Quindi le ricoprono con cura, per garantire una temperatura d'incubazione costante e per nascondere la loro presenza ai predatori. Completata l'operazione, fanno ritorno al mare. È un rito che si può ripetere più volte nella stessa stagione, ad intervalli di 10-20 giorni.
 
Le uova hanno un'[[incubazione (uova)|incubazione]] tra i 42 e i 65 giorni (si è registrato un periodo lungo di 90 giorni, a causa di una deposizione tardiva che è coincisa con il raffreddamento del suolo{{cn}}), e, grazie a meccanismi non ancora chiariti, si schiudono quasi tutte simultaneamente; con differenze sostanziali tra i vari substrati che costituiscono la spiaggia dove è stata fatta la deposizione: la temperatura e l'umidità del suolo, la granulometria della sabbia sono fattori determinanti per la riuscita della schiusa. I suoli molto umidi determinano spesso la perdita delle uova poiché molte malattie batteriche e fungine possono attaccare le uova; inoltre alcuni coleotteri possono raggiungere il nido e parassitarle. La temperatura del suolo determinerà il sesso dei nascituri: le uova che si trovano in superficie si avvantaggiano di una somma termica superiore a quelle che giacciono in profondità, pertanto le uova di superficie daranno esemplari di sesso femminile e quelle sottostanti di sesso maschile{{cn}}.
 
I piccoli per uscire dal guscio utilizzano una struttura particolare, il "dente da uovo", che verrà poi riassorbito in un paio di settimane. Usciti dal guscio impiegano dai due ai sette giorni per scavare lo strato di sabbia che sormonta il nido e raggiungere la superficie e quindi, in genere col calare della sera, dirigersi verso il mare. In condizioni naturali corrono prontamente verso il mare. Possiamo considerare il piccolo appena nato come una sorta di "robot" il cui programma biologico attiva la ricerca in automatico della fonte più luminosa in un arco sull'orizzonte di 15 gradi. Questa in condizioni normali è rappresentata dall'orizzonte marino su cui luna e/o stelle si riflettono. Ma ormai la forte antropizzazione determina una concentrazione di luci artificiali che spesso disorientano le piccole appena nate, facendole deviare dal cammino, determinando talora la perdita di tutta la nidiata.
 
Solo una piccola parte dei neonati riesce nell'impresa, cadendo spesso vittima dei predatori, tra cui l'[[Homo sapiens sapiens|uomo]]; di quelli che raggiungono il mare infine, solo una minima parte riesce a sopravvivere sino all'età adulta.
 
Giunte a mare nuotano ininterrottamente per oltre 24 ore per allontanarsi dalla costa e raggiungere la piattaforma continentale, dove le correnti concentrano una gran quantità di nutrienti.
 
Dove esattamente trascorrano i primi anni della loro vita è un mistero che i biologi non sono ancora riusciti a spiegare, il cosiddetto "periodo buio"; solo dopo alcuni anni di vita, raggiunte dimensioni che le mettano al riparo dai predatori, fanno ritorno alle zone costiere. Alcune osservazioni, fatte in collaborazione con i pescatori della costa jonica calabrese{{cn}}, hanno consentito di censire diverse centinaia di esemplari quasi coetanei che soggiornano in un punto determinato, di fronte al faro di Capospartivento, dove si incontrano correnti importanti in una zona di calma: al confine delle correnti le tartarughe passerebbero diversi anni prima di iniziare la grande migrazione verso altri mari.
 
== Distribuzione e habitat==
[[File:Lieux pontes tortue caouanne.png|thumb|upright=1.3|Principali punti di nidificazione nel mondo]]
La specie, e le sue sottospecie, risiedono di preferenza in acque profonde e tiepide, prossime alle coste, dell'[[Oceano Atlantico]], del [[Mar Mediterraneo]] e del [[Mar Nero]] nonché dell'[[Oceano Indiano]] e dell'[[Oceano Pacifico]]. Le maggiori concentrazioni di questo animale si trovano in [[Sud-Africa]], [[Florida]], [[Australia]], [[Mozambico]] e [[Oman]].
 
Nel [[Mar Mediterraneo]] frequenta soprattutto le acque dell'[[Italia]], della [[Grecia]], della [[Turchia]] e di [[Cipro]] ma anche di [[Tunisia]], [[Libia]], [[Siria]] e [[Israele]]<ref name=WWF>{{cita web|url=http://wwf.panda.org/what_we_do/endangered_species/marine_turtles/loggerhead_turtle/|accesso=20 aprile 2015| sito = WWF | titolo = Loggerhead turtle| lingua = en}}</ref>.
 
=== Siti di nidificazione nel Mar Mediterraneo ===
Nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] gli ambienti di riproduzione sono ormai limitatissimi per il disturbo umano dovuto al turismo balneare.
[[File:Caretta caretta nesting.png|thumb|upright=1.3|Siti di nidificazione nel Mediterraneo]]
 
==== Italia ====
Le principali zone di nidificazione in Italia sono:
* il tratto di costa tra Condofuri Marina e Africo (spiagge di Bova Marina, Spropoli, Palizzi, Brancaleone) in [[provincia di Reggio Calabria]] (sito principale con 10/20 nidi l'anno).
* la spiaggia dell'[[Isola dei Conigli]] di [[Lampedusa]];
* la spiaggia della Pozzolana di Ponente di [[Linosa]];
* [[Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari|Oasi faunistica di Vendicari]] Noto - Contrada Cittadella-Spiaggia di circa 800 metri, area protetta e tutelata dal corpo forestale regionale.
Deposizioni occasionali sono state segnalate anche in altre zone:
* [[Sicilia]]:
** spiaggia di Giallonardo, vicino [[Siculiana]] ([[provincia di Agrigento|AG]]): nell'estate 2005 ci sono state due nidificazioni (evento mai registrato in precedenza); censite 169 uova, ventisette delle quali si sono schiuse, venti tartarughine hanno raggiunto il mare. L'evento si è ripetuto nel 2011;<ref>{{cita news| url = https://www.agrigentooggi.it/ecco-la-prima-caretta-di-giallonardo-attesa-la-maxi-schiusa-video/ | titolo = Ecco la prima Caretta di Giallonardo attesa la maxi schiusa (video) | sito = Agrigento Oggi | data = 13 settembre 2011 | autore = Calogero Giuffrida}}</ref>
** spiaggia di San Marco presso [[Sciacca]] ([[provincia di Agrigento|AG]]): a luglio 2015 vengono scoperti due nidi, da uno di essi il 24 agosto sono nate 102 tartarughine <ref>{{cita web|url=http://www.agrigentonotizie.it/cronaca/ispezione-nido-caretta-caretta-102-schiuse-sciacca-4-settembre-2015.html}}</ref>. Nell'estate 2013 si sono verificate quattro presunte nidificazioni. Il 24 luglio, il 30 luglio ed i primi di agosto sono stati rinvenuti i segni di deposizione o è stata vista direttamente la femmina mentre deponeva; il 13 agosto invece sono stati avvistati due piccoli raggiungere il mare in un tratto di costa distante dagli altri nidi.<ref>[http://www.corrieredisciacca.it/Default.asp?id=21649 Corriere Di Sciacca : Nidi Di Tartarughe Marine A San Marco: Una Risorsa, Non Un Problema<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nell'estate [[2011]] da una nidificazione circa 80 tartarughine hanno raggiunto il mare.<ref>[http://forum.tartaclubitalia.it/viewtopic.php?f=54&t=21195 TartaClubItalia • Leggi argomento - Sciacca - si schiudono uova di Caretta caretta<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
** spiaggia di [[Mondello]], nel comune di [[Palermo]] ([[Città metropolitana di Palermo|PA]]), in data 15 luglio 2013.<ref>[http://palermo.blogsicilia.it/tartaruga-depone-60-uova-a-mondello/200346/ Tartaruga depone 60 uova a Mondello] 15 luglio 2013</ref>
** spiaggia di San Lorenzo (Noto) nell'agosto 2010 c'è stata una nidificazione e negli anni successivi vengono liberate delle tartarughe salvate.{{cn}}
** spiaggia di Piccio [[Avola]] (SR) settembre 2011 e 11 settembre 2013 {{cn}}
** Poggio dell'Arena [[Gela]] (Cl) sporadicamente nidificano alcuni esemplari. L'ultimo esemplare è stato avvistato il 25 agosto 2011 tra il promontorio di Femmina Morta e Manfria.<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredigela.it/leggi_newsgiorno.asp?ID=554|titolo=Gea, approdo infausto a Manfria per una tartaruga Caretta-Caretta}}</ref>
** Lungo la costa [[Catania|catanese]], sulla riva sabbiosa della [[Plaia|Playa]], intorno agli [[anni 2010]] è tornata la ''Caretta caretta'' dopo 35 anni<ref>Nel 2012 vennero segnalate 45 uova, vedi Claudia Campese, ''[http://catania.meridionews.it/articolo/7758/playa-tartaruga-marina-depone-45-uova-volontari-non-succedeva-da-35-anni/ Playa, tartaruga marina depone 45 uova - Volontari: «Non succedeva da 35 anni»]'', 11 agosto 2012 su www.meridionews.it.</ref> con una media di nidificazione di una ogni due anni. Le recenti nidificazioni sono state registrate alla fine di luglio 2015 presso il Lido Jolly (la schiusa era stata prevista per il mese di settembre dello stesso anno<ref>[http://www.geapress.org/altre-news/catania-in-spiaggia-le-onde-scoprono-un-nido-di-caretta-caretta/62304 ''Catania – In spiaggia le onde “scoprono” un nido di Caretta caretta''], Geapress.org, 30 luglio 2015.</ref>; nell'occasione la sezione della Sicilia nord-orientale del WWF, in collaborazione con Lipu e SWF, ha avviato una campagna di sensibilizzazione l'8 agosto<ref>[http://www.argocatania.org/2015/08/07/caretta-caretta-miracolo-alla-plaja/ ''Caretta caretta, miracolo alla Plaja''], Argocatania.org, 7 agosto 2015.</ref>, la schiusa delle prime uova si registra nella notte del 27 dello stesso mese in due lidi della costa catanese<ref>In totale hanno raggiunto il mare 28 piccoli: Luisa Santangelo, ''[http://catania.meridionews.it/articolo/36267/playa-si-schiudono-le-uova-di-caretta-caretta-tartarughe-avvistate-dai-clienti-di-una-discoteca/ Playa, si schiudono le uova di Caretta Caretta - Tartarughe avvistate dai clienti di una discoteca]'', 28 agosto 2015 su www.meridionews.it.</ref>; bisognerà attendere il 6 di settembre per registrare altre nascite<ref>Luisa Sant'Angelo, ''[http://catania.meridionews.it/articolo/36453/playa-ieri-nate-quattro-tartarughe-marine-ma-lidi-e-cemento-scoraggiano-le-madri/ Playa, ieri nate quattro tartarughe marine - «Ma lidi e cemento scoraggiano le madri»]'', 7 settembre 2015 su www.meridionews.it</ref>) e nello stesso mese, l'anno seguente<ref>http://catania.meridionews.it/articolo/45785/tartaruga-caretta-caretta-salvata-al-porto-di-ognina-volontari-si-trasformano-in-una-ambulanza-umana/</ref>.
**Nel 2016 tre siti di nidificazione sono stati recensiti in provincia di Ragusa: A [[Pozzallo]] (RG)<ref>http://meridionews.it/articolo/45133/pozzallo-caretta-caretta-deposita-le-uova-a-pietrenere-eravamo-in-spiaggia-labbiamo-vista-uscire-dallacqua/</ref>, a Punta Secca<ref>http://meridionews.it/articolo/44765/le-uova-di-caretta-caretta-nella-spiaggia-di-montalbano-il-video-dei-volontari-che-salvano-il-nido-da-mareggiata/</ref> e a [[Santa Maria del Focallo]] <ref>http://www.corrierediragusa.it/articoli/attualit%E0/ispica/35590-caretta-caretta-depone-uova-su-spiaggia-di-s-maria-focallo.html</ref>
**Spiaggia di [[Tre Fontane (Campobello di Mazara)|Tre Fontane]] (TP) [[Campobello di Mazara]] 5 settembre 2016 oltre 50 neonati, con l'aiuto del [[Cnr]] di [[Torretta Granitola]] dei volontari del posto, dell'associazione lavola, hanno raggiunto sane e salve il mare. {{cn}}
* [[Calabria]]: in oltre 10 anni sulle spiagge calabresi, si è assistito alla nascita di quasi 2000 tartarughe, la media di sopravvivenza è di una su mille{{cn}}. I luoghi di nidificazione sono su tutta la [[mar Jonio|costa jonica]] della provincia di Reggio, tra [[San Lorenzo]] e [[Ferruzzano]] si sono avute negli anni una media di 19 nidi:{{cn}}
** [[Bova Marina]], da 0 a 5 nidi per anno e da 0 a 1 nido per anno;{{cn}}
** [[Galati]], da 0 a 3 nidi per anno;{{cn}}
** [[Brancaleone (Italia)|Brancaleone]] da 0 a 5 nidi per anno;{{cn}}
** [[Marina di San Lorenzo]] da 0 a 1 nido per anno;{{cn}}
** [[Bruzzano]] da 0 a 3 nidi per anno;{{cn}}
** [[Ferruzzano]] da 0 a 3 nidi per anno;{{cn}}
** spiaggia di [[Torre Lupo]], [[Reggio Calabria]], il 21 agosto 2007.{{cn}}
** spiaggia di Falerna, deposte 96 uova, schiuse il 31 agosto 2013.{{cn}}
* [[Puglia]]:
** spiaggia di [[Torre Guaceto]] ([[provincia di Brindisi|BR]]);{{cn}}
** spiagge di [[Santa Maria di Leuca]] ([[provincia di Lecce|LE]]);{{cn}}
** spiaggia di [[Torre dell'Orso]] ([[provincia di Lecce|LE]]) (uova deposte il 13 luglio 2006; censite 46 uova, (non fecondate, nessuna schiusa);{{cn}}
** spiaggia di [[Porto Cesareo]] ([[provincia di Lecce|LE]]) (uova deposte il 19 luglio 2011);{{cn}}
** spiaggia di [[San Basilio - San Foca]] ([[provincia di Lecce|LE]]) (uova deposte il 15 luglio 2007); 42 uova schiuse il 10 settembre 2007.{{cn}}
** spiaggia di [[Campomarino di Maruggio]] ([[provincia di Taranto|TA]]) (uova deposte il 5 agosto 2011); 22 uova schiuse il 27 agosto 2011.){{cn}}
** spiaggia di Marina di Lizzano (TA) (Agosto 2015); 72 uova schiuse su 90 censite.{{cn}}
** spiaggia di [[Pescoluse]] (LE) (uova deposte il 23 giugno 2013){{cn}}
* [[Sardegna]]:
** spiaggia di [[Geremeas]] ([[provincia di Cagliari|CA]]) (uova deposte il 29 luglio 2006<ref>http://www.legambiente.com/associazione/tnews.php?idArchivio=2&id=3350&startRec=0</ref>).
** [[spiaggia di Scivu]] ([[provincia di Cagliari|CA]]){{cn}}
** [[Platamona]] (SS) (uova schiuse il 2 ottobre 2014){{cn}}
** Spiaggia di Capo Malfatano, Teulada (schiusa del 8 agosto 2016 dopo 57 giorni di incubazione [http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=315130&v=2&c=4539&idsito=18][http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=315498&v=2&c=149&t=1]
** Spiaggia di Campus in [http://www.ampcapocarbonara.it/ Area Marina Protetta Capo Carbonara], comune di Villasimius (CA) (uova deposte il 8 luglio 2016 )<ref>http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/07/09/villasimius_tartaruga_depone_le_uova_nella_spiaggia_di_campus-68-513854.html</ref>.[http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=315130&v=2&c=4539&idsito=18]
** Spiaggia di Piscina Rei, Comune di Muravera (CA) - Nido scoperto il 24 luglio 2016.[http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=315130&v=2&c=4539&idsito=18][http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2016/07/24/news/sorpresa-a-piscina-rei-scoperto-un-nido-di-tartaruga-caretta-caretta-1.13864815]
** Spiaggia di Cala Pira, comune di Castiadas (CA) - uova deposte il 4 agosto [http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2016/08/04/news/castiadas-una-tartaruga-caretta-caretta-depone-le-uova-a-cala-pira-1.13915239 2016].[http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=315130&v=2&c=4539&idsito=18]
* [[Basilicata]]
** spiaggia di [[Policoro]] ([[provincia di Matera|MT]]){{cn}}
* [[Campania]]:
** spiaggia di [[Cuma]]<ref>[http://web.archive.org/20071022091246/cirobiondi.wordpress.com/il-mare-e-il-male-di-cuma/ ::Il mare e il male di Cuma « www.cirobiondi.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
** spiaggia di Cellole (CE) nel 2002, prima nidificazione accertata negli ultimi anni;{{cn}}
** spiaggia di [[Ogliastro Marina]] nel [[Cilento]] (uova deposte il 27 luglio 2006; censite 69 uova, 31 delle quali si sono schiuse<ref>{{cita web|url = http://www.campaniasuweb.it/zoom_articolo.asp?id=678 | sito = CampaniasuWeb.it}}</ref>);
** spiaggia delle Saline in località Palinuro nel Cilento (giu-lug 2013) con l'individuazione di tre diversi nidi;
** spiaggia di [[Acciaroli]], (Pollica) in [[provincia di Salerno]] (luglio 2014)<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.repubblica.it/ambiente/2014/07/31/foto/salerno_sorpresa_in_spiaggia_tartaruga_deposita_uova-92825906/1/#1|titolo = Salerno, sorpresa in spiaggia: tartaruga depone uova|accesso =20 aprile 2015 |data = 31 luglio 2014}}</ref>
** spiaggia di [[Ascea|Ascea Marina]] nel Cilento in provincia di Salerno (18 luglio 2015)<ref>{{Cita web|url=http://www.cilentonotizie.it/dettaglio/?articolo=la-tartaruga-caretta-caretta-preferisce-il-cilento-altra-nidificazione-questa-volta-ad-ascea&ID=26218 | titolo=La tartaruga caretta caretta preferisce il Cilento, altra nidificazione, questa volta ad Ascea|accesso=18 luglio 2015|data=18 luglio 2015}}</ref>
** spiaggia di Cala del Cefalo, Marina di Camerota in provincia di Salerno (30 giugno 2015), due diversi nidi.
* [[Abruzzo]]
** spiaggia di [[Roseto degli Abruzzi]] (prime schiuse documentate 14 settembre 2013<ref>{{cita news | url = http://www.comune.roseto.te.it/comunicati.php?id=1291 | titolo = Caretta Caretta depone le uova sulla spiaggia di Roseto | accesso = 20 aprile 2015 | autore = Ufficio di gabinetto del Sindaco | data = 15 settembre 2013 | sito = Comune di Roseto degli Abruzzi}}</ref>)
* [[Toscana]]
** spiaggia di [[Scarlino]] (3 ottobre 2013<ref>[http://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/10/03/foto/scarlino_sulla_spiaggia_nascono_22_piccole_caretta_caretta-67816930/1/#1 Foto Scarlino, sulla spiaggia nascono 22 piccole Caretta Caretta - 1 di 6 - Firenze - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>)
 
Le nidificazioni al di fuori del contesto delle aree riproduttive è spesso ad opera di tartarughe primipare, o non perfettamente in salute che vinte dalle correnti sono costrette a nidificare il località lontane e diverse da quelle naturali. Si assiste in questo caso alla perdita di quasi tutte le uova, per fattori diversi, come mancata fecondazione, uova non perfettamente formate e soprattutto per fattori ambientali legati al clima ed ai suoli.
 
==== Grecia ====
* spiagge di [[Gerakas (Zante)|Gerakas]], [[Dafni (Zante)|Dafni]], [[Sekania (Zante)|Sekania]], [[Kalamaki (Zante)|Kalamaki]], [[Laganas (Zante)|Laganas]] e isolotto di [[Maratonissi (Zante)|Marathonissi]], a [[Zante|Zante (Zakynthos)]]. Il [[Parco nazionale marino di Zante]], istituito il 22 dicembre 1999, rappresenta uno dei maggiori siti di nidificazione nel Mediterraneo, con una media di oltre 1300 nidi all'anno. Qui il volontariato per la protezione dei nidi è curato dall'associazione [http://www.archelon.gr/index_eng.php Archelon] che gestisce anche un ospedale per il recupero degli esemplari feriti.
* spiagge di [[Kiparissia]] anche qui è attiva la Archelon e numerose sono state le nidificazioni negli ultimi anni e [[Lakonikos]], nel [[Peloponneso]]
* spiaggia di [[Mounda]] a [[Ratziki]], [[Cefalonia]]
* spiagge di [[Elafonissi]], [[Rethymno]], [[Kommos]] e [[Hania]] a [[Creta]].
* isola di [[Rodi]]
* isola di [[Cefalonia]], Spiagge di Kaminia e Xi.
Isola di kythira(13.08.2013 spiaggia di Kapsali ore 10.00. circa 200 piccoli di tartaruga dopo la schiusa delle uova hanno preso la via del mare.Presente agente della capitaneria.
 
==== Turchia ====
* spiaggia di [[Isutzu]] o [[Iztuzu]], vicino l'antica città di [[Caunos]]
* litorale di [[Çirali]]
* altri siti sulla costa dell'[[Anatolia]], tra il delta di [[Dalyan]] e [[Anamur]].
 
==== Cipro ====
* [[baia di Lara]] a sud della penisola di [[Akamas]]
 
==== Tunisia ====
* [[Golfo di Gabes]]
 
==== Libia ====
La Libia è un paese ancora fuori dai circuiti turistici, ricco di spiagge incontaminate. Qui nidificano migliaia di tartarughe ogni anno.
Lungo i 1.250 chilometri di costa è stata calcolata la presenza di 9.000 nidi.
* [[Golfo della Sirte]]
* [[Cirenaica]]
 
==== Egitto ====
* [[El Arish]] ([[Penisola del Sinai|Sinai]])<ref>{{cita pubblicazione|autore=Clarke M., Campbell A. C., Waheed Salam Hameid, Ghoneim S.|titolo=Preliminary report on the status of marine turtle nesting populations on the Mediterranean coast of Egypt |rivista=Biological Conservation 2000; 94(3): 363-371|url=http://www.sciencedirect.com/science?_ob=ArticleURL&_udi=B6V5X-404R32G-C&_user=10&_rdoc=1&_fmt=&_orig=search&_sort=d&_docanchor=&view=c&_acct=C000050221&_version=1&_urlVersion=0&_userid=10&md5=330f5ba309c3e1824c7253da9dcfbaae}}</ref>
 
==== Siria ====
* ...
 
==== Israele ====
* [[Rosh Hanikra]] e [[Atlit]] <ref>{{cita libro | autore = Brian Groombridge | titolo = Marine Turtles in the Mediterranean: Distribution, Population Status, Conservation | lingua = en | anno = 1990 | p = 35 }}</ref>
 
==== Libano ====
* [[Riserva delle Isole delle Palme]]<ref>{{cita pubblicazione|autore=Demirayak F., Sadek R., Hraoui-Bloquet S., Khalil M.|titolo=Marine turtle nesting activity assessment on the Lebanon coast. Phase I: Survey to identify nesting sites and fishery interaction|url=http://www.medasset.org/cms/index.php?option=com_docman&task=doc_download&gid=157&Itemid=3&lang=el}}</ref>
 
== Tassonomia ==
=== Sottospecie ===
Esistono due [[sottospecie]]:{{cn}}
* la ''C. caretta gigas'', diffusa nell'[[Oceano Pacifico]] e nell'[[Oceano indiano]]
* la ''C. caretta caretta'', diffusa nell'[[Oceano Atlantico]] e nel [[Mar Mediterraneo]]. La sottospecie del Mediterraneo ha sviluppato un corredo genetico peculiare, a dimostrazione del fatto che la popolazione mediterranea è sostanzialmente indipendente e isolata. Più piccola rispetto alle conspecifiche di altri mari, eccezionalmente arriva al metro di lunghezza per massimo 140&nbsp;kg di peso.
 
=== Specie simili ===
Superficialmente i giovani possono assomigliare alla tartaruga di Kemp (''[[Lepidochelys kempii]]''). Gli adulti hanno qualche somiglianza con la tartaruga franca o tartaruga verde (''[[Chelonia mydas]]'') e con la tartaruga embricata (''[[Eretmochelys imbricata]]'').
 
== Conservazione ==
La ''[[IUCN Red List]]'' classifica ''Caretta caretta'' come specie vulnerabile (''Vulnerable'')<ref name= IUCN/>.
 
La specie è minacciata dall'inquinamento marino, dalla riduzione degli [[habitat]] di nidificazione, dalle collisioni con le imbarcazioni, e dagli incidenti causati dalle reti a strascico e dagli altri sistemi di pesca<ref name=WWF />.
 
La specie è inserita nella Appendice I della ''Convention on International Trade of Endangered Species'' ([[Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione|CITES]])<ref>{{cita web|titolo=CITES - Appendices I, II and III |sito=Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora |editore=International Environment House |anno=2011 |url=http://www.cites.org/eng/app/E-Apr27.pdf}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Dodd C.K., [http://www.flmnh.ufl.edu/herpetology/caretta/Carettabiblio2.htm A bibliography of the Loggerhead sea turtle Caretta caretta] (2005), Florida Integrated Science Center, U.S. Geological Survey
* [http://www.progettocarettacaretta.it/pubblicazioni/Piano_d'Azione_caretta.pdf Piano di azione per la conservazione della tartaruga marina Caretta caretta nelle Isole Pelagie] a cura di Emilio Balletto, Cristina Giacoma, Susanna Piovano, Franco Mari e Luigi Dell'Anna.
* Groombridge, B. (1990): Marine turtles in the Mediterranean: distribution, population status, conservation. A report to the Council of Europe Environment Conservation and Management. Division 48. Strasbourg.
* Dodd, C.K. (1988). Synopsis of the Biological Data on the Loggerhead Sea Turtle Caretta caretta (Linneaus 1758). U.S. Fish and Wildl. Serv. Biol. Rep. 88(14), 35-82
* Laurent, L., Lescure J., Excoffier L., Bowen B., Domingo M., Hadjichristophorou M., Kornaraki L., & G. Trabuchet (1993). Genetic studies of relationships between Mediterranean and Atlantic populations of loggerhead turtle Caretta caretta with a mitochondrial marker. Compte Rendu de l'Académie des Sciences, Paris 316:1233-1239.
* Laurent L., Bradai M. N., Hadoud D.A., El Gomati H.E., 1995. Marine turtle nesting activity assessment in Lybian coasts. Phase 1: survey of the coasts between the Egyptian border and Sirte. RAC/SPA, Tunis, Tunisia.
* Laurent L., Bradai M. N., Hadoud D.A., El Gomati H.E., Hamza A.A., 1999. Marine turtle nesting activity assessment in Lybian coasts. Phase 3: survey of the coasts between the Tunisian border and Misratah. RAC/SPA, Tunis, Tunisia.
 
== Voci correlate ==
* [[Rettili in Italia]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Interprogetto|commons|wikispecies}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.acquariodicattolica.it/tartarughe_marine.php|Caretta caretta nel sito dell'aquario di Cattolica}}
* {{cita web|http://www.salvaunaspecie.it/tartamica|Tartamica}}
* {{cita news|titolo=Il fungo che decima le tartarughe marine|autore=Anna Lisa Bonfranceschi |pubblicazione=Galileo, giornale di Scienza|giorno = 8 |mese=novembre|anno =2010 |url=http://www.galileonet.it/articles/4cd7b91072b7ab7c57000019}}
* {{cita web|http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/ambiente/tartarughe-problemi/tartarughe-problemi/tartarughe-problemi.html|Tartarughe in difficoltà per il troppo caldo quattro soccorse nelle acque della Liguria}}
* [http://www.progettocarettacaretta.it Progetto ''Caretta caretta''] Progetto per la conservazione della tartaruga marina nelle Isole Pelagie, <small>sostenuto dal programma [http://europa.eu.int/comm/environment/life/life/nature.htm Life Natura] della Commissione Europea.</small>
* [http://www.sportesport.it/turtles%2001.htm ''Abysso''] Oltre 1000 schede dedicate al Mar Mediterraneo
* [http://www.panda.org/news_facts/multimedia/photogallery/gallery.cfm?uGalleryID=640 Galleria fotografica di Caretta caretta] - sito WWF
* [http://www.zanteguru.com/video/Caretta.mpg Video di Caretta caretta] - in formato.mpg
* [http://www.tartaportal.it/ www.tartaportal.it] Portale su tartarughe e testuggini
* {{en}} http://www.seaturtle.org/
* {{en}} http://www.euroturtle.org/
* {{cita web|http://www.sea-stories.net/oss/tarta.html#caretta|http://www.sea-stories.net/|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.aiamitalia.it/index.php?option=com_schede&view=scheda&genere=Caretta&specie=caretta|titolo=aiamitalia.it}}
 
{{Portale|rettili}}
 
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[[Categoria:Cheloni]]
[[Categoria:Specie animali in pericolo di estinzione]]
[[Categoria:Fauna europea]]
[[Categoria:Fauna asiatica]]
[[Categoria:Taxa classificati da Linneo]]