Antoni van Leeuwenhoek e Marco Palmezzano: differenze tra le pagine

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{{Bio
|Nome = Antoni vanMarco
|Cognome = LeeuwenhoekPalmezzano
|PostCognomeVirgola = a volte citato come '''Anthonie'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = DelftForlì
|GiornoMeseNascita = 24 ottobre
|AnnoNascita = 16321459
|LuogoMorte = DelftForlì
|GiornoMeseMorte = 27 agosto
|AnnoMorte = 17231539
|Epoca = 16001500
|Attività = pittore
|Epoca2 = 1700
|Attività2 = architetto
|Attività = ottico
|Nazionalità = italiano
|Attività2 = naturalista
|PostNazionalità = allievo di [[Melozzo da Forlì]], col quale costituisce il nucleo della [[scuola forlivese]] di pittura
|Nazionalità = olandese
|Immagine = Jan Verkolje - Antonie van LeeuwenhoekPalmezzano_selfp.jpgJPG
|Didascalia = Marco Palmezzano, autoritratto
}}
Scrive, infatti, [[Antonio Paolucci]], direttore dei [[Musei Vaticani]]: «A [[Forlì]] l'arte figurativa assumeva aspetti distinguibili rispetto a quelli pur simili e fraterni presenti nelle città vicine. Il responsabile della differenza, l'artista che ha dato alla Forlì del [[Rinascimento]] una sua specifica identità, è stato Marco Palmezzano». Tra i pittori su cui Palmezzano ha influito, si può citare anche il cosiddetto [[Maestro dei Baldraccani]].
 
Secondo Clara Erskine Clement, la sua pittura, che, è stata anche definita "geometrica", in quanto fortemente prospettica, come riconosce ad esempio [[Luca Pacioli]], anticipa e prepara quella del [[Correggio (pittore)|Correggio]], del [[Carracci]] e degli altri barocchi<ref>"His pictures may be called geometrical. He illustrated the system which came to perfection under Corregsio, the
Carracci, and other barocchi" - [https://www.archive.org/stream/painterssculptor00wateiala/painterssculptor00wateiala_djvu.txt]</ref>.
== Biografia ==
Marco Palmezzano nacque a Forlì tra il [[1459]] e il [[1463]].
=== Formazione e carriera ===
Nasce a [[Delft]], nei [[Paesi Bassi]], il 24 ottobre 1632 da padre artigiano cestaio, di vecchia famiglia olandese senza particolare distinzione sociale. È stata supposta una possibile origine ebraica della famiglia, ma l'atto di battesimo di Antoni nella chiesa nuova di Dein e gli atti dei suoi due matrimoni testimoniano la sua appartenenza alla [[Chiesa riformata olandese]].<ref name="autorivari194">{{Cita|Autori Vari, 1964|p. 194}}</ref>
Frequenta la scuola primaria nella cittadina di [[Warmond]], vicino a [[Leida]], e successivamente si trasferisce a [[Benthuizen]] presso lo zio procuratore.<ref name="autorivari194" /> Tuttavia il giovane Anton non fu avviato alla carriera legale in quanto, non conoscendo il latino, non poteva intraprendere alcun tipo di studi universitari. Avendo ricevuto nei primi anni di scuola a Warmond solo basilari nozioni di [[matematica]] e [[fisica]], non accederà mai a studi letterari e mostrerà sempre di conoscere soltanto la sua lingua natale.<ref name="autorivari194" />
Nonostante la sua genialità di ricercatore, infatti, molti contemporanei criticheranno tale ignoranza letteraria e guarderanno con diffidenza l'estraneità alla cultura tradizionale, come testimonia il giudizio espresso dal fisico e zoologo [[Thomas Molineux]], insegnante al [[Trinity College (Dublino)|Trinity College]] dell'Università di Dublino che lo conobbe personalmente e visitò il suo laboratorio, definendolo: {{Citazione|dotato di una grande abilità naturale ma affatto estraneo alla cultura letteraria... Il che costituisce un grave ostacolo per lui nelle riflessioni sulle sue osservazioni, in quanto, ignorando le opinioni di tutti gli altri ricercatori, egli fa affidamento soltanto sulle proprie forze <ref name="autorivari194" />|Thomas Molineux|}}
 
La sua formazione si svolse nell'ambito di [[Melozzo da Forlì]], infatti nelle sue prime opere si firma "''Marcus de Melotiis''", cioè Marco di Melozzo. Da lui riprese la salda impostazione monumentale delle figure; e con lui fu sia a [[Loreto]], dove partecipò alla decorazione della cappella del Tesoro nella [[Santuario della Santa Casa|Santa Casa]] (sua è ''l'Entrata di Cristo in Gerusalemme''), sia a [[Roma]], dove lavorò nell'abside di [[Santa Croce in Gerusalemme]].
Ancora senza particolari interessi o inclinazioni, all'età di sedici anni Antoni parte per [[Amsterdam]], dove trascorrerà sei anni lavorando come amministratore e cassiere in un negozio di tessuti.
Sembra che nella stessa città abbia fatto conoscenza del naturalista [[Jan Swammerdam]], interessato a ricerche microscopiche.<ref name="autorivari194" />
 
Da Roma, Palmezzano riportò in [[Romagna]] la decorazione a [[grottesche]] (decorazioni ispirate a quelle dell'allora riscoperta [[Domus Aurea]] di [[Nerone]] e che diventano ben presto di moda), che formavano spesso il rivestimento decorativo delle sue architetture dipinte.
In seguito, nel 1654, ritorna a Delft e vi si stabilisce fino alla morte, aprendo un negozio di tessuti e ottenendo, successivamente, diverse cariche pubbliche presso il Comune di Delft: in un primo momento, quella di Tesoriere degli Sceriffi, poi di ispettore ai lavori pubblici (carica per la quale dovette sostenere un esame somministratogli dal matematico [[Genesius Baen]], che superò brillantemente), e infine di «misuratore dei vini», responsabile, cioè, del controllo dei vini importati a Delft, senza dubbi a causa della sua competenza [[chimica]].<ref name="autorivari194" />
 
A questo primo periodo è da riferire la ''[[Crocifissione (Palmezzano)|Crocifissione]]'' della [[Pinacoteca Civica di Forlì]].
=== Microscopia ===
[[File:Van Leeuwenhoek's microscopes by Henry Baker.jpg|upright=1.8|left|thumb|Microscopi di Antoni van Leeuwenhoek disegnati da Henry Baker]]
La prima testimonianza del suo interesse a ricerche micro-grafiche risale al 1673: essa consiste in una memoria inviata alla [[Royal Society]] di [[Londra]] per essere pubblicata sulle ''[[Philosophical Transactions of the Royal Society]]'', rivista scientifica a cura della Società, riguardante alcune osservazioni sugli organi visivi, sulla [[bocca]] e sul [[pungiglione]] dell'[[ape]], sul [[Pediculus humanus capitis|pidocchio]], e altre analisi microscopiche sulla [[muffa]].<ref name="autorivari194" />
 
Del [[1492]] è la ''Madonna col Bambino fra i santi Giovanni Battista e Margherita'' della Chiesa Parrocchiale di [[Dozza]].
In questa lettera Leeuwenhoek analizza per la prima volta e delinea con cura gli occhi degli [[insetti]] e la struttura di ogni singolo ommatidio, e ne intuisce la funzione per la visione a distanza, in opposizione a quella degli [[uccelli]].<ref name="autorivari194" />
 
Fra il [[1493]] e il [[1494]] fu a [[Forlì]], al fianco di Melozzo da Forlì per la decorazione della Cappella Feo nella [[Chiesa di San Biagio (Forlì)|Chiesa di San Biagio]] (distrutta nei bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]]); la sua mano può essere rintracciata nelle figure pensose degli Apostoli.
La memoria è inoltre accompagnata da una lettera dell'anatomista [[Regnier de Graaf]] che raccomanda, all'attenzione del segretario della Royal Society [[Henry Oldenburg|Oldenburg]], i risultati delle ricerche di «un geniale ricercatore di nome Leeuwenhoek che ha progettato microscopi che superano di molto quelli che si sono visti finora... ».<ref name="autorivari194" />
 
Del [[1493]] sono la ''[[Madonna con il Bambino e Santi (Marco Palmezzano)|Madonna con il Bambino e Santi]]'' della [[Pinacoteca di Brera]] e la grande ''Annunciazione'' oggi nella [[Pinacoteca civica di Forlì]] e proveniente dalla [[Chiesa del Carmine (Forlì)|Chiesa del Carmine]], alla quale probabilmente lavorò con Melozzo; sempre in quell'anno collaborò ancora con Melozzo alla decorazione della cappella Feo in San Biagio a Forlì sua è la lunetta con il ''Miracolo di san Giacomo'', opera distrutta.
Inizialmente la fama di Leeuwenhoek è legata, infatti, quasi esclusivamente alla perfezione tecnica dei suoi strumenti fabbricati a mano, che superano in precisione e in potenza (permettono un ingrandimento di circa 270 volte) i [[microscopio|microscopi]] dell'epoca.<ref name="autorivari194" />
Egli aumentò la potenza di questi attraverso l'uso di tecniche nuove di osservazione, applicando, ad esempio, [[specchio|specchi]] riflettenti concavi e impiegando fonti di illuminazione artificiale, come [[Candela (illuminazione)|candele]].<ref name="autorivari194" />
 
Altre opere conservate a [[Pinacoteca di Brera|Brera]] sono: ''L'incoronazione della Vergine con i Santi Francesco e Benedetto'', il frammento ''Testa recisa di San Giovanni Battista'' e la ''Adorazione del Bambino''.
=== Osservazioni principali ===
[[File:Leeuwenhoek brieven.jpg|thumb|Lettere inviate da Antoni van Leeuwenhoek alla Royal Society]]
Leehuwenoek compì svariate osservazioni e alcune, nonostante siano state casuali e svolte, per la maggior parte, senza alcun piano prestabilito, rappresentano un contributo fondamentale a ricerche già in atto, o novità assolute che inaugurano nuove vie di sperimentazione.<ref name="autorivari194" />
Del primo tipo è lo studio, eseguito intorno al 1690, relativo al controverso passaggio del [[sangue]] dalle ultime ramificazioni delle [[arterie]] alle prime delle [[vene]], che costituiva un ostacolo insormontabile per i sostenitori della nuova teoria circolatoria di [[William Harvey|Harvey]].<ref name="autorivari194" />
Osservando al microscopio la coda del [[girino]] e la membrana interdigitale della [[Rana (zoologia)|rana]], Leeuwenhoek poté confermare, contro i detrattori della nuova teoria sulla [[circolazione sanguigna]] (egli stesso aveva dimostrato un certo scetticismo nei suoi confronti) la scoperta annunciata da [[Marcello Malpighi]] nel 1661: l'esistenza dei vasi [[capillari]], che formano una rete tra arterie e vene.<ref name="autorivari194" />
 
Palmezzano si trasferì a [[Venezia]] nel [[1495]], dove secondo un documento del 1495 aveva aperto una bottega: dalla pittura lagunare riprende il gusto per i paesaggi, per la luminosità, e per le architetture formate da marmi mischi, ripreso quest'ultimo da [[Cima da Conegliano]]. Di Palmezzano, a Venezia, si può oggi vedere la ''Pietà con due angioletti''{{Collegamento interrotto|1=[http://www.artive.beniculturali.it/Ca_doro_collezione/pagine/Palmezzano_Pietà.htm] |date=giugno 2019 |bot=InternetArchiveBot }} (1529), alla [[Ca' d'Oro]].
Egli inoltre ha il merito di aver identificato i globuli del sangue e di aver analizzato accuratamente la struttura dei [[Tessuto (biologia)|tessuti]] animali e vegetali: a Leeuwenhoek si deve la prima esatta descrizione della struttura lamellare del [[cristallino]].<ref name="autorivari194" /> Ma la scoperta per cui è principalmente ricordato e che lo ha reso noto in Europa, è quella riguardante gli «animaletti» rilevati in una serie di osservazioni sperimentali condotte sui liquidi più diversi. In questo modo nascono la [[protozoology|protozoologia]] e la [[batteriologia]] che, dapprima con curiosa confusione, quindi con un rigore sempre crescente, in tempi recenti hanno potuto rivelare tutta la loro prolificità e rilevanza per la ricerca medica.<ref name="autorivari195">{{Cita|Autori Vari, 1964|p. 195}}</ref>
 
Del [[1497]] circa è la ''Madonna col Bambino e i santi Giacomo e Michele'', conservata a [[Faenza]].
Un grande valore storico hanno le lettere indirizzate da Leeuwenhoek alla Royal Society e allo zoologo [[Constantijn Huygens]] in quanto ci permettono di seguire l'evoluzione di questa appassionata ricerca, che ha inizio ufficialmente nel 1674, con la memoria sui ritrovamenti in acqua dolce, e prosegue ininterrotta attraverso continui approfondimenti fino alla vigilia della morte di Leeuwenhoek.<ref name="autorivari196">{{Cita|Autori Vari, 1964|p. 196}}</ref>
 
Nel [[1501]] si recò a [[Matelica]] per realizzare la pala con la ''Madonna col Bambino e i santi Francesco e Caterina''. Sicuramente, di passaggio a [[Pesaro]], vide la pala di [[Giovanni Bellini]] con l'Incoronazione della Vergine da cui riprese l'iconografia della [[cimasa]], con una ''Deposizione dal sepolcro''. Degli stessi anni è la ''Crocifissione fra i santi Gualberto e Maddalena'' dell'[[Abbazia di San Mercuriale di Forlì|Abbazia di San Mercuriale]].
=== L'applicazione del metodo sperimentale ===
Oltre a scoprire numerosi [[protozoi]] e [[batteri]] (descrivendo con buona precisione il [[Volvox]], la [[Vorticella]], l'[[Opalina]], il [[Nyctotherus]], il [[Trichomonas vaginalis]], il [[Bacterium coli]], l'[[Azotobacter]], [[Amylobacter saccarobutyricum]] e altri), che solo in seguito a successive ricerche saranno individuati come agenti patogeni, di grande interesse nelle sue ricerche è l'applicazione rigorosa del [[metodo sperimentale]] moderno, sostenuto da [[Galileo Galilei]] e perfezionato da [[Isaac Newton]].<ref name="autorivari196" />
Esso non consiste nella semplice osservazione casuale di fatti diversi, ma nella realizzazione di condizioni di laboratorio adatte alla verifica di ipotesi già formulate sulla base di dati precedenti, e alla misurazione il più possibile quantitativa dei fenomeni.<ref name="autorivari196" />[[File:Animalcules observed by anton van leeuwenhoek c1795 1228575.jpg|thumb|Microrganismi osservati da Antoni van Leeuwenhoek]]
Su queste premesse si fondano le ricerche successive che Leeuwenhoek esegue, in ordine, su liquidi naturali, quali l'acqua piovana, l'acqua dolce corrente, l'acqua di fonte, l'acqua marina, su liquidi opportunatamente modificati, versando nell'acqua pepe, zenzero, chiodi di garofano, noce moscata, e infine sugli umori del corpo animale, dalla [[bile]] allo [[sperma]], in cui si individueranno chiaramente gli [[spermatozoi]] come agenti della fecondazione.<ref name="autorivari196" />
La costruzione artificiale di ambienti diversi e delle condizioni sperimentali necessarie gli permette di descrivere con considerevole precisione i diversi comportamenti di protozoi e batteri osservati, di distinguerli, di classificarli, di misurarne le dimensioni e la [[densità]] media, arricchendo così i dati già disponibili.<ref name="autorivari196" />La serietà e rigorosità metodologica, di cui aveva consapevolezza e che spesso ostentava, si evince da una serie di osservazioni reperibili nel suo ricco epistolario, quali, per esempio, un brano di una lettera alla Royal Society del 1692, in cui egli afferma: {{Citazione| lo so bene, Onorevoli Signori, che le relazioni che compongo e vi mando di tanto in tanto non sono sempre in accordo tra loro, e che vi si ritrovano delle contraddizioni; per questo voglio dire ancora una volta che è mia abitudine tenermi ai dati in mio possesso finché non sono meglio informato o finché le mie osservazioni non mi facciano volgere altrove; e non me ne vergognerò mai al punto di cambiare il mio metodo <ref name="autorivari196" />|Antoni van Leeuwenhoek|}} o in una lettera a un amico in cui è presente una critica piuttosto sottile: {{Citazione|A proposito della Tuba Fallopiana, come possa compiere ogni sorta di aspirazione è per me incomprensibile; e mi sembra di doverlo confessare, per quanto abbia udito parlare filosofi e fisici su argomenti che mi sembravano assurdi con non minore disinvoltura di quella con cui si parla della [[Tuba di Falloppio|Tuba Falloppiana]]. Scommetterei che dicono - è una qualità misteriosa - perché, naturalmente, sarebbe troppo semplice per gente così dotta affermare con onestà - Non lo sappiamo - <ref name="autorivari196" />|Antoni van Leeuwenhoek|}}.
 
Negli ultimi anni Palmezzano lavorò nella sua città natale, a [[Faenza]] e nelle valli che conducono a [[Firenze]], a [[Cesena]], a [[Ravenna]].
=== Gli ultimi anni ===
 
Guadagnatosi un'eccellente reputazione e l'apprezzamento universale, ricoperto di riconoscimenti Ufficiali (membro della Royal Society nel 1680; membro corrispondente della [[Accademia delle scienze francese|Reale Accademia delle Scienze]] di [[Parigi]] nel 1699; insignito di una medaglia da parte dell'[[Vecchia università di Lovanio|Università di Lovanio]] nel 1716)<ref name="autorivari196" />, visitato da studiosi e personaggi politici di tutto il mondo (celebre la visita dello zar [[Pietro I di Russia|Pietro il Grande di Russia]], che visitò il suo laboratorio), dopo aver visto l'edizione latina della completa collezione delle sue numerosissime lettere e relazioni, già pubblicate, negli anni precedenti, parzialmente, in olandese e in latino, uscita nel 1722 sotto il titolo di «Arcana Naturae, ope Exactissimorum Microscopiorum Detecta, experimentis variis comprobata, Epistolis, ad varios illustres viros, ut et ad integram, quae Londini floret, sapientem Societatem [...] datis»<ref name="autorivari196" />, Leehuwenoek muore vecchissimo il 26 agosto 1723, dopo aver descritto nelle sue due ultime lettere alla Royal Society del marzo e del maggio di quell'anno i sintomi della affezione cardiaca che lo avrebbe portato alla morte, lasciando per testamento i microscopi di cui andava tanto geloso e che non aveva mai voluto mettere in commercio alla Royal Society, di cui aveva condiviso straordinariamente lo spirito, simboleggiato nel motto, attribuito alla Società dai [[Re d'Inghilterra]], « [[Nullius in verba]] », netto rifiuto di ogni autorità tradizionale, in nome di una personale, paziente e rigorosa ricerca sperimentale.<ref name="autorivari196" />
Del [[1506]] è la ''Comunione degli apostoli'' di Forlì, con la lunetta [https://web.archive.org/web/20090507171556/http://www.nationalgallery.org.uk/cgi-bin/WebObjects.dll/CollectionPublisher.woa/wa/work?workNumber=NG596] alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery di Londra]]; da qui in poi oltre agli influssi della pittura veneta subì anche quelli del [[Francesco Francia|Francia]]. Nello stesso anno fornì i disegni di tre cappelle da erigersi nella chiesa di San Francesco a Forlì
 
Nel [[1517]] progettò l'ospedale dei [[Battuti di Forlì]].
 
Si spense a Forlì nel [[1539]].
 
Nel [[2006]] la sua città natale ha voluto onorarlo dedicandogli una grande mostra monografica in occasione dell'inaugurazione del nuovo [[Musei di San Domenico|complesso Museale San Domenico]] a Forlì.
 
== Opere ==
[[File:Marco Palmezzano - Saint Sebastian.jpg|thumb|right|''San Sebastiano'', (''Museo Cristiano'', [[Esztergom]])]]
[[File:Marco palmezzano, crocifissione degli Uffizi.jpg|thumb|right|''Crocifissione'', (Uffizi, [[Firenze]])]]
 
* ''Battesimo di Cristo'', di datazione incerta, conservato alla [[National Gallery of Victoria]] di [[Melbourne]]([http://www.ngv.vic.gov.au/col/work/4236]).
* ''Il Crocifisso, la Madonna, i Santi Francesco, Chiara, Giovanni Evangelista e la Maddalena'', nella [[Pinacoteca Civica di Forlì]].
* ''San Sebastiano'', conservato al ''Museo Cristiano'' (''Keresztény Múzeum'') di [[Esztergom]], presso [[Budapest]]: le poste ungheresi dedicarono a quest'opera un francobollo, riproducendovela.
* ''Madonna in trono che allatta il Bambino fra Sant'Antonio di Padova e Sant'Agostino'', nella Chiesa dei SS. Nicolò e Francesco, a [[Castrocaro Terme]] ([[Provincia di Forlì-Cesena|FC]])
* ''Madonna col Bambino in Trono, fra tre Angeli e quattro Santi'', con relativa lunetta ''Il Padre Eterno'', nella Chiesa di S. Maria degli Angeli, o dell'Osservanza, a [[Brisighella]] ([[Provincia di Ravenna|RA]])
* ''Adorazione dei Magi'', con relativa lunetta ''Disputa di Gesù fra i Dottori'', proveniente dalla pieve di Rontana ed ora conservata nella Collegiata di S. Michele Arcangelo, sempre a Brisighella<ref>Un scheda sulle opere di Brisighella si può trovare qui: [http://www.brisighella.org/scopri-brisighella/il-borgo/le-opere-del-palmezzano/].</ref>
* ''[[Crocifissione e santi (Marco Palmezzano)|Crocifissione e santi]]'', realizzata tra il [[1500]] e il [[1510]] e conservata alla [[Galleria degli Uffizi]] di [[Firenze]].
* ''[[Cristo morto sostenuto da due angeli (Marco Palmezzano)|Cristo morto sostenuto da due angeli]]'' del [[1510]] conservato al [[Museo del Louvre]] a [[Parigi]].
* ''Cristo come uomo dei dolori'', conservato al [[Liechtenstein Museum|Museo Liechtenstein]] di [[Vienna]] ([https://web.archive.org/web/20090126100609/http://www.liechtensteinmuseum.at/en/pages/artbase_main.asp?module=browse&action=m_work&lang=en&sid=1084962&oid=W-147200412195342092]).
* ''Sacra Famiglia con san Giovannino e santa Caterina d'Alessandria'', una tempera su tavola di cm 57x78, ora alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì
* ''Sacra Famiglia con San Giovanni Battista e Santa Maria Maddalena'', olio su tavola (cm 01,5 x 72,3), probabilmente del 1500-1505, conservata al [[Walters Art Museum]] di [[Baltimora]].
* L'''[[Immacolata col Padre Eterno in gloria e i santi Anselmo, Agostino e Stefano]]'', una tempera su tavola di cm 450x250, conservata all'[[Abbazia di San Mercuriale di Forlì|Abbazia di S. Mercuriale]], nella Cappella Ferri, a [[Forlì]].
* ''Madonna col Bambino in trono fra i santi Giovanni Evangelista e Caterina d'Alessandria'', una tempera su tavola di cm 208x145, conservata a Forlì, nella Cappella del Palmezzano dell'Abbazia di S. Mercuriale.
* ''Crocifisso con i santi Gualberto e Maddalena'', conservato a Forlì, nell'Abbazia di S. Mercuriale.
* ''Autoritratto'', tavola di cm 55x45, ora alla [[Pinacoteca civica di Forlì]]
* ''Battesimo di Cristo'' una tavola di cm 90x70 ora alla [[Pinacoteca di Forlì]].
* ''Presepe'', una tempera su tavola di cm 70x94, conservata nella Pinacoteca civica di Forlì.
* ''Andata al Calvario'', una tempera su tavola di cm 65x85, conservata Pinacoteca civica di Forlì.
* ''Andata al Calvario'', una tempera su tavola di cm 65x85, firmata e datata 1537, conservata presso l'[[Accademia Tadini]] di [[Lovere]].
* ''Cristo morto fra Nicodemo, Giovanni e la Maddalena'' , opera conservata nella Pinacoteca civica di ''[[Vicenza]]'' .
* ''La Comunione degli Apostoli'', opera conservata Pinacoteca civica di Forlì.
* ''Glorificazione di san Antonio Abate in trono fra i santi Giovanni Battista e Sebastiano'', conservata [[Pinacoteca civica di Forlì]].
* ''San Rocco'', opera conservata nel [[Duomo di Forlì]].
* ''[[Madonna con il Bambino e Santi]]'', opera conservata alla [[Pinacoteca di Brera]] a [[Milano]]
* ''Madonna col bambino in trono fra San Michele Arcangelo e San Giacomo minore'', con la lunetta il ''Padre Eterno fra cherubini'', conservata nella [[Pinacoteca Comunale di Faenza]] ([http://pinacotecafaenza.racine.ra.it/ita/opere/op_508.htm]).
* Ancora nella [[Pinacoteca Comunale di Faenza]] si conservano quattro tavole con ''Sant'Ambrogio'' ([http://pinacotecafaenza.racine.ra.it/ita/opere/op_2a03.htm]), ''San Gerolamo'' ([http://pinacotecafaenza.racine.ra.it/ita/opere/op_2a02.htm]), l'''Arcangelo Raffaele e Tobiolo'' ([http://pinacotecafaenza.racine.ra.it/ita/opere/op_2a04.htm]) e ''Sant'Agostino'' ([http://pinacotecafaenza.racine.ra.it/ita/opere/op_2a01.htm]).
* ''Annunciazione'', a [[Forlimpopoli]] nella chiesa di Santa Maria dei Servi
* ''Madonna in trono con i santi Margherita e Giovanni Battista'', tavola conservata a [[Dozza]] nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta
* ''Visitazione'', conservata nella [[chiesa di S. Antonio Abate in Ravaldino]], a [[Forlì]]
* ''Pietà con due angioletti''{{Collegamento interrotto|1=[http://www.artive.beniculturali.it/Ca_doro_collezione/pagine/Palmezzano_Pietà.htm] |date=giugno 2019 |bot=InternetArchiveBot }} (1529), conservata alla [[Ca' d'Oro]], a Venezia.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Grigioni Carlo, ''Marco Palmezzano, pittore forlivese: nella vita, nelle opere, nell'arte'', Lega, Faenza 1956.
* {{Cita libro |titolo=Leeuwenhoek, il primo cacciatore di microbi |autore=[[Paul De Kruif]] |pubblicazione=[[I cacciatori di microbi]] |traduzione=Filippo Usuelli |città=Milano |editore=Mondadori |anno=1934}}
* Dal Pozzolo Enrico Maria, ''Palmezzano a Venezia'', in ''Paragone. Arte'', 48.1997(1998), Ser. 3, 15/16, p. 47-57.
* {{Cita libro |autore=Autori Vari |titolo=Antoni van Leeuwenhoek |collana=Storia della Medicina |editore=Fratelli Fabbri Editori |città=Milano |anno=1964 |volume=vol. 1 |pagine= 194 - 196 |cid=Autori Vari, 1964}}
* ''Marco Palmezzano: Il Rinascimento nelle Romagne'', (a cura di Antonio Paolucci, Luciana Prati, Stefano Tumidei), Silvana, Cinisello Balsamo 2005.
* {{Cita libro |autore=Alma Smith Payne |titolo=The Cleere Observer: A biography of Antoni van Leeuwenhoek |città=Londra |editore=Macmillan |anno=1970 |lingua=en}}
* Mambelli Marino, ''L'altro Palmezzano'', Editrice La Mandragora, Imola (Bo) 2005.
* {{Cita libro |autore=John Henry |titolo=Antoni van Leeuwenhoek |curatore=Roy Porter |pubblicazione=Dizionario Biografico della Storia della Medicina e delle Scienze Naturali |editore=Franco Maria Ricci Editore |città=Milano |anno=1988 |volume=vol. III |pagine=26–27}}
* Tramonti Ulisse, ''Marco Palmezzano: itinerari nelle Romagne: guida storico-artistica'', Cinisello Balsamo, Silvana, 2005.
 
* Vallicelli Marco, Franco Vignazia,''Cum azuro et cum auro: Marco Palmezzano, la famiglia e il genio''' Forlì: Grafikamente, stampa 2005.
== Voci correlate ==
* Russell Francis, ''Marco Palmezzano: Forlì'', in ''[[The Burlington Magazineagazine]]'', 148.2006, 1237, p.&nbsp;294-295.
* [[Microscopio]]
* L'Andata al Calvario ''di Marco Palmezzano. Restauri, ricerche, interpretazioni'', atti della giornata di studi (Lovere, Accademia Tadini, 29 settembre 2012), a cura di V. Gheroldi, Lovere 2014.
* [[Metodo sperimentale]]
* {{DBI|nome = PALMEZZANO, Marco|nomeurl = marco-palmezzano|autore = Davide Righini|anno = 2014|pagine = |volume = 80 |accesso = 17 febbraio 2017}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Interprogetto|commons=Category:Anton van Leeuwenhoek}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/arte/recensioni/marcopalmezzano/marcopalmezzano/marcopalmezzano.html|Articolo di G. Silvestri, ''La forza di Marco''}}
* Recensione della mostra [http://mostreemusei.sns.it/index.php?page=_layout_mostra&id=208&lang=it Marco Palmezzano: il Rinascimento nelle Romagne] (Forlì, 4 dicembre 2005 - 30 aprile 2006)
* [https://www.youtube.com/watch?v=xwHArjoN2sc Due capolavori del Palmezzano raccontati da Marco Riccòmini]
 
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:PersonalitàMarco delPalmezzano| secolo d'oro olandese]]
[[Categoria:MembriArtisti delladi Royalscuola Societyforlivese]]