Palazzo Marino e Faro di Maspalomas: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Rotbot (discussione | contributi)
m Bot: coordinate uguali a Wikidata, lettura automatica al termine
 
FrescoBot (discussione | contributi)
 
Riga 1:
{{Faro
{{Edificio civile
| nome=Faro de Maspalomas
|nome edificio = Palazzo Marino
| immagine =Faro Milano -maspalomas Palazzogran Marinocanaria.JPGjpg
| legenda = Il [[faro]] di Masplaomas.
|didascalia = Palazzo Marino
| latitudine= 27.7333
|paese = ITA
| longitudine= -15.5967
|indirizzo = [[piazza della Scala]]
| nazione= ESP
|città = Milano
| suddivisione1=Canarie
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è disambigua -->
| localita= Maspalomas
|stato =
|periodo costruzione = [[1557]]-[[1563]] (rifatto [[1872]]-[[1892]])1890
| altezza= 56
|inaugurazione =
| elevazione= 60
|stato completamento = <!-- di default è "in uso" -->
| portata= 19
|demolito =
| ottica = B.B.T. fissa, [[Distanza focale|925 mm]]<ref name=puertos>{{cita web|url=http://www.palmasport.es/00000/paginas/asp/señales_maritimas_ficha.asp?codigo_N1=&codigo_N2=183&codigo_N3=&id=8212|titolo=Faro de Maspalomas|editore=Puertos de Las Palmas|accesso=10-12-2009|urlmorto=sì}}</ref>
|distrutto =
| elenco =
|uso = sede del Comune di Milano
| visitabile = solo il sito
|architetto = [[Galeazzo Alessi]]
| automatizzato = si
|ingegnere =
| segnale = 3 lampi bianchi, periodo 13[[Secondo|s]]
|appaltatore = [[Tommaso Marino (banchiere)|Tommaso Marino]]
|costruttore =
|proprietario = Comune di Milano
}}
 
Il '''faro di Maspalomas''' è un [[faro]] costituito da una torre conica di colore grigio, alta circa 56 metri con alla sommità una lanterna di 3,7 metri di diametro che emette luce di colore bianco. Si trova nell'isola di [[Gran Canaria]] nella località di [[Maspalomas]].
'''Palazzo Marino''', opera dell'architetto perugino Galeazzo Alessi, è un palazzo nobiliare di [[Milano]], sede dell'amministrazione comunale dal 19 settembre [[1861]]. Già di proprietà di [[Tommaso Marino (banchiere)|Tommaso Marino]], ma ben presto pignorato per via dei suoi debiti e finito nelle mani del banchiere [[Emilio Omodei]], venne acquistato dallo stato nel [[1781]], divenendo all'indomani dell'[[Unità d'Italia]] la sede centrale del Comune. Situato sul fronte orientale di [[piazza della Scala]] appare oggi nelle forme del restauro portato a termine da [[Luca Beltrami]] nel [[1892]].
 
Il faro fu concepito dall'ingegnere Juan León y Castillo nel 1884 e la costruzione richiese cinque anni fino ad esser ultimata nel 1890, tuttavia entrò in funzionamento solo il 4 marzo de [[1905]]<ref name=puertos/>. Nel 2005 il faro è stato dichiarato ''[[Bien de Interés Cultural]]'' dal governo delle [[Canarie]].
==Storia==
[[Immagine:Galeazzo Alessi, Progetto originario per la facciata di Palazzo Marino a Milano.jpg|thumb|Disegno della facciata di Palazzo Marino su Piazza San Fedele raccolto dal Bianconi(vol.I, p. 25, A 4042)]]
Il palazzo venne commissionato dal banchiere e commerciante genovese [[Tommaso Marino (banchiere)|Tommaso Marino]] come residenza nobiliare della ricca famiglia [[Marino (famiglia)|Marino]]. Esso venne costruito fra il [[1557]] ed il [[1563]] su progetto dell'architetto perugino [[Galeazzo Alessi]], appositamente convocato a [[Milano]] proprio per l'occasione. Il palazzo si orientava originariamente verso [[piazza San Fedele]]<ref>Baroni, Costantino, Documenti per la storia dell'Architettura a Milano nel Rinascimento e nel Barocco, vol. II, Roma, Accademia dei Lincei, 1968, pp. 398-424</ref><ref>Casati, Carlo, Nuove notizie intorno a Tomaso De Marini, in "ASL", 1886, pp. 584-640</ref><ref>Sandonnini,Tommaso, Tommaso Marino mercante genovese, in "ASL", 1883, pp. 54-84</ref>
 
== Note ==
Molti scultori della [[Fabbrica del Duomo]] parteciparono attivamente alla realizzazione degli intagli del palazzo. I milanesi tuttavia vedevano di cattivo occhio questo grandioso progetto, tanto che quando nel [[1560]] il conte [[Tommaso Marino (banchiere)|Tommaso Marino]] aveva ottenuto il permesso di aprire una nuova strada che, partendo dall'ingresso principale del palazzo, si sarebbe congiunta fino a [[Piazza Mercanti]], il malcontento popolare riuscì addirittura a bloccarne la realizzazione.<ref>Marangoni, Guido, La casa del Comune di Milano: Palazzo Marino, in "La cultura moderna", settembre 1925</ref>
<references/>
 
== Bibliografia ==
La costruzione del palazzo continuò con uno stile comparabile a quello delle più ricche corti dell'intera cristianità<ref>[http://www.storiadimilano.it/citta/Porta_Orientale/palazzo_marino.htm Storia di Milano ::: Palazzo Marino<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: nel cortile del palazzo furono raffigurate le ''Fatiche di Ercole'' e le ''Metamorfosi di Ovidio''. Il ''Salone d'onore'' (oggi conosciuto come ''Salone dell'Alessi'') aveva dipinto sul soffitto le ''Nozze di Amore e Psiche nel convito degli Dei'' e aveva realizzato gli stucchi sempre con storie di ''Amore e Psiche''. Agli angoli del soffitto [[Aurelio Busso]] aveva dipinto le [[Quattro Stagioni]]. Sotto il cornicione le [[Muse (mitologia)|Muse]], [[Bacco]], [[Apollo]] e [[Mercurio (divinità)|Mercurio]] affrescati da [[Ottavio Semino]], alternate con bassorilievi con le storie di [[Perseo (mitologia)|Perseo]]. Sugli ingressi erano stati collocati i busti di [[Marte (divinità)|Marte]] e [[Minerva]].
* {{cita web|url=https://www.unc.edu/~rowlett/lighthouse/cnr.htm|titolo=Lighthouses of the Canary Islands|lingua=en|opera=Lighthouses Directory|nome=Russ|cognome=Russ Rowlett|editore=University of North Carolina at Chapel Hill|data=15-01-2006|accesso=28-11-2009}}
 
== Altri progetti ==
Una leggenda priva di fondamento vuole che il palazzo fosse voluto dal conte [[Tommaso Marino (banchiere)|Tommaso Marino]] per ospitarvi la moglie, la bella [[Bettina Doria]], anch'essa genovese e strettamente imparentata con [[Andrea Doria]], grande ammiraglio e figura di spicco della [[Repubblica di Genova]].
{{interprogetto}}
 
Alla morte di [[Tommaso Marino (banchiere)|Tommaso Marino]], la grande prosperità della famiglia subì un profondo tracollo, che sarebbe culminato nel [[1577]] col pignoramento da parte dell'amministrazione pubblica dello stesso palazzo, a saldo dei numerosi debiti contratti.
[[Immagine:IMG 6946 - Milano - Pal. Marino - Stemma Tommaso Marino in cortiletto - Foto Giovanni Dall'Orto - 8-Mar-2007.jpg|thumb|Stemma della famiglia Marino all'interno del cortile del Palazzo]]
Durante questo lungo periodo il palazzo cominciò a deperire e nel [[1626]] vide la rimozione delle balaustre sovrastanti il cornicione perché pericolanti. Nel [[1632]] lo Stato, che stava affrontando la "[[Promessi Sposi|famosa]]" [[Peste#La peste del Nord Italia del 1630|peste]], riuscì a vendere il palazzo agli eredi del banchiere [[Emilio Omodei]], grande finanziatore del governo spagnolo. Gli Omodei non abitarono mai il palazzo che continuò ad essere chiamato ''dei Marino''. Al piano terreno continuarono a svolgersi attività di carattere fiscale (gabelle e dazi), mentre il piano nobile veniva di volta in volta affittato a personaggi illustri.<ref>Vigo, Giovanni, Fisco e società nella Lombardia del Cinquecento, Bologna, Il Mulino 1979 (Sormani N CONS 9428)</ref>
 
Nel [[1772]], con la riforma fiscale di [[Maria Teresa d'Asburgo]], arrivarono a svolgere i compiti fiscali i ''Fermieri'' e nel [[1781]], con l'abolizione della Ferma generale voluta da [[Pietro Verri]], sarebbe stato lo stesso Verri ad adoperarsi perché il palazzo tornasse nelle mani dallo Stato come sede dei nuovi uffici finanziari e fiscali.
 
Il passaggio di proprietà avvenne il 14 luglio [[1781]] per la somma di 250.000 [[lire]]. L'acquisto permise una serie di restauri e il completamento della facciata verso via Case Rotte, condotta seguendo lo stile originale dell'[[Galeazzo Alessi|Alessi]] sotto la rigida supervisione del [[Piermarini]], che stava operando in quella zona diversi interventi. Nel palazzo trovarono dunque posto la ''Regia Camera dei Conti'', la ''Regia Intendenza Generale'', la ''Tesoreria'', il ''Dazio Grande'' con i suoi uffici e la ''Cassa imperiale del Banco di Vienna''.
 
Durante il [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]] cambiarono i nomi dei responsabili, ma gli uffici permasero con le stesse funzioni. Trovarono inoltre sede nel palazzo il ''Ministero delle Finanze'', il ''Pubblico Tesoro'' e la ''Dogana''. Con la [[Restaurazione]] al primo piano si sarebbero trasferiti i locali della corte, mentre al pian terreno la ''dogana'', gli ''uffici della liquidazione'', ''della tesoreria'' e ''della cassa centrale''.
 
Nel [[1848]], dopo le [[Cinque giornate di Milano]], il palazzo interruppe per alcuni mesi il proprio ufficio burocratico e divenne sede del ''Governo provvisorio'' della [[Lombardia]]. Liberata la [[Lombardia]] dagli Austriaci nel [[1859]], il palazzo passò dalla proprietà dello stato a quella del comune tramite una permuta tra Stato e Comune tra il palazzo del [[Palazzo Carmagnola|Broletto Nuovissimo]] e Palazzo Marino.
 
Il 19 settembre [[1861]] Palazzo Marino divenne ufficialmente sede del Comune, mentre le funzioni fiscali fino ad allora presenti nel palazzo si trasferirono nel Broletto.
 
==Il restauro (1872-1892)==
[[Immagine:PalazzoMarinoDanteGalleriaScala.jpg|thumb|Piazza della scala con la statua di Leonardo al centro ed alle sue spalle sulla sinistra palazzo marino e dietro l'entrata di Galleria Vittorio Emanuele II]]
L'acquisto del palazzo da parte del comune coincise con la demolizione dell'isolato posto tra il palazzo e la [[Scala di Milano|Scala]] e l'apertura della nuova [[piazza della Scala]]. Su questa piazza, impreziosita dal monumento a [[Leonardo da Vinci]], si affacciava ora una sequenza di vecchi stabili, giudicati indegni di rappresentare la nuova Amministrazione Comunale e il nuovo volto italiano della [[Milano]] all'indomani dell'[[Unità d'Italia]].
 
Anche gli interni del palazzo risultavano essere parecchio malandati, a cominciare dal grande ''Salone d'Onore''. Nel [[1872]] [[Angelo Colla]] venne incaricato del restauro del salone, mentre contemporaneamente venne bandito un concorso per la nuova facciata su [[piazza della Scala]]. La crisi economica di quegli anni tuttavia provocò un rinvio dell'opera fino al [[1888]] quando venne approvato il progetto di [[Luca Beltrami]], portato a compimento nel [[1892]].
 
A questo primo profondo restauro ne seguirà un secondo alla fine della [[Seconda guerra mondiale]] per ripristinare le parti abbattute dalle bombe del [[1943]]. Particolarmente danneggiato risultò lo stesso ''Salone dell'Alessi''. Gli stucchi originali della volta vennero sostituiti dalla rappresentazione dell<nowiki>'</nowiki>''Aurora'', del ''Giorno'', del ''Crepuscolo'', della ''Notte'' sopra le finestre. Ai lati delle finestre: ''Aria'', ''Terra'', ''Acqua'' e ''Fuoco'' scolpiti da Oliva, Supino, Brioschi, Ciminaghi, Gasparetti, Tavenari, Pepe, Ruy, Pellini, Wildt e Saponaro mentre le quattro stagioni ai quattro angoli del ''Salone d'Onore'' sono state ridipinte da P. Cortelezzi e G. Valerio.<ref>Vergani, Guido, Palazzo Marino. Milano e il volto del suo governo, Comune di Milano 1989</ref>
 
Quest'ultimo restauro si concluse il 12 aprile [[1954]] sotto la direzione dell'ingegnere Buonomo.
[[File:Sala del consiglio comunale - Milano - Palazzo Marino.jpg|thumb|La sala del consiglio comunale.]]
 
==Altre immagini==
<gallery>
image:7008 - Milano - Piazza San Fedele - Foto Giovanni Dall'Orto 8-Mar-2007.jpg|Facciata dell'Alessi su Piazza San Fedele
image:Milano - Palazzo Marino, Sala Alessi 01.jpg|Sala Alessi
image:Milano - Palazzo Marino, cortile d’onore 2.jpg|Cortile d’onore
image:Milano - Palazzo Marino, Sala Alessi 09.jpg|Sala dell'Orologio
image:Palazzo marino ottocento.jpg|la facciata su Piazza Scala prima del rifacimento
</gallery>
 
==Note==
<references />
 
==Voci correlate==
*[[Tommaso Marino (banchiere)|Tommaso Marino]]
*[[Galeazzo Alessi]]
*[[Architettura manierista]]
*[[Manierismo a Milano]]
 
==Altri progetti==
{{Interprogetto|commons=Category:Palazzo Marino (Milan)}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.palmasport.es/web/guest/senales-maritimas/-/asset_publisher/VjLpdv6Yg0fP/content/faro-de-maspalomas?_101_INSTANCE_VjLpdv6Yg0fP_redirect=%2Fweb%2Fguest%2Fsenales-maritimas Scheda tecnica] del faro di Maspalomas sul sito ufficiale di [http://www.palmasport.es/ ''Puertos de Las Palmas''], l'autorità portuale dell'isola di Las Palmas.
*[http://www.comune.milano.it/palazzomarino/index.html Sito ufficiale]
*[http://www.storiadimilano.it/citta/Porta_Orientale/palazzo_marino.htm Storia del palazzo]
 
{{Portale|Architettura|Milano}}
 
[[Categoria:PalazziGran di Milano|MarinoCanaria]]
[[Categoria:ArchitettureMonumenti dinazionali Galeazzodella AlessiSpagna]]
[[Categoria:ArchitettureFari manieristedella di MilanoSpagna|Maspalomas]]
[[Categoria:Municipi della Lombardia|Milano]]