Amarna e Shirō Emiya: differenze tra le pagine

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In realtà non viene mai specificato ufficialmente nemmeno l'anno di nascita di Shirou
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{{personaggio
{{Avvisounicode}}
|medium = videogiochi
{{Sito archeologico
|universo = [[Nasuverse]]
|Nome = Amarna
|nome = 士郎衛宮
|Nome_altro = Akhetaton<br />Tell el-Amarna
|nome traslitterato =
|Immagine = Amarna (cropped).JPG
|nome italiano = Shirō Emiya
|LarghezzaImmagine =
|Didascaliaalterego = Faker
|sesso = M
|Civiltà = [[Antico Egitto]]
|luogo di nascita = [[Giappone]]
|Utilizzo =
|Stilerazza = Umano
|autore = [[Kinoko Nasu]]
|Epoca =
|character design = [[Takashi Takeuchi]]
<!-- Localizzazione -->
|studio = [[Type-Moon]]
|Stato = EGY
|prima apparizione = [[Fate/stay night]]
|Suddivisione1 =
|doppiatore = [[Noriaki Sugiyama]]
|Suddivisione2 =
|doppiatore 2 = [[Junko Noda]]
|Suddivisione3 = '''Amarna'''
|doppiatore 2 nota = (giovane)
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|doppiatore italiano = [[Federico Viola]]
<!-- Dimensioni -->
|immagine = ShiroEmiyaFate.jpg
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|affiliazione = Master di [[Saber (Fate/stay night)|Saber]]
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<!-- Scavi -->
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|Sito_web =
}}
{{citazione|Non voglio rimpiangere nulla. Voglio rendere significative tutte le tragedie che sono avvenute credendo che il mio cammino sia giusto|Shirō Emiya, ''Fate/stay night''|私は何か後悔したくない。 私は、私の道が正しいと信じて意味のあるすべての悲劇を作りたい|lingua=giapponese}}
{{Nihongo|'''Shirō Emiya'''|衛宮 士郎|Emiya Shirō}}, a volte soprannominato dispregiativamente {{Nihongo|'''Faker'''|フェイカー|Feikā}}, è un [[personaggio immaginario]], [[protagonista]] e [[narratore]] della [[visual novel]] giapponese ''[[Fate/stay night]]'', scritta da [[Kinoko Nasu]] e illustrata da [[Takashi Takeuchi]].
 
Il suo doppiatore ufficiale giapponese è [[Noriaki Sugiyama]], mentre nelle trasposizioni animate edite in italia è doppiato da [[Federico Viola]].
'''Amarna''' (comunemente, ma meno correttamente noto come '''Tell el-Amarna''') è il nome moderno della località ove sorgeva '''Akhetaton''', la città [[Antico Egitto|egizia]] fondata dal [[faraone]] [[Akhenaton]] come capitale delle [[Geografia_dell%27antico_Egitto#Due_Terre|Due Terre]], abbandonando così sia la capitale amministrativa, [[Menfi (Egitto)|Menfi]], che quella religiosa, [[Tebe (Egitto)|Tebe]]<ref>{{cita|Reeves 2001|pp. 103-111}}</ref>.
 
== LaCreazione cittàdel personaggio ==
Nella storia originale di ''Fate'' concepita da Nasu Kinoko, Shirō aveva il genere scambiato ed il suo nome era Sajyou Ayaka. Fu Takashi Takeuchi a convincere l'autore a cambiare sesso al protagonista, mantenendo intatti i temi essenziali: una storia di eroi leggendari in cui "un ragazzo incontra una ragazza".
{{Hiero|Akhet: la porta della terra|<hiero>N27</hiero>|align=left|trans=3ḫt aket|era=egypt}}
Il termine ''[[tell]]'', nell'area [[Mesopotamia|Mesopotamica]], sta a indicare le collinette artificiali createsi, nel corso dei millenni, a seguito della sovrapposizione delle rovine di precedenti insediamenti. Proprio tali ''tell'', infatti costituiscono un ben chiaro segno della presenza di antichi abitati.<ref group="N">Uno dei più famosi, collegato peraltro alla ricerca archeologica italiana, è ''Tell Mardikh'', meglio conosciuto con il nome dell'antica città di [[Ebla]] (scoperta in [[Siria]] nel [[1964]], i cui scavi sono attualmente interrotti a causa del conflitto siriano in atto dal 2011, dalla missione italiana diretta da [[Paolo Matthiae]])</ref><ref>{{cita|Matthiae 1995}}</ref>.
 
Per scrivere il personaggio di Shirō, Nasu si è basato sui romanzi scritti dopo gli anni '90, in cui i protagonisti soffrono cercando di venire a patti con i loro problemi nelle loro ristrette prospettive.
Tuttavia, in questo caso, il termine "tell" riferito ad Amarna non ha assolutamente tale significato giacché il nome moderno ''Tell el-Amarna'' nulla ha a che vedere con le collinette cui si è sopra fatto cenno. Il nome risale al XVIII secolo e fa riferimento a una [[Beduini|tribù beduina]] nota come "Ben Amran"<ref group="N">L'esploratore danese Frederic Louis Norden (1708-1742), che visitò l'Egitto tra il 1737 e il 1738 per ordine del re [[Cristiano VII di Danimarca]], registra nei suoi appunti il nome della tribù dei Bene Amren, o Omarne, che comprende "sotto questo nome un esteso numero di aree in cui sono situati quattro villaggi tra loro molto vicini".</ref><ref>{{cita|Norden 1755| vol. II, p. 30}}</ref><ref>{{cita|Davies 1903| vol. I, p. 1}}</ref>, Tale tribù si insediò in quest'area del [[Geografia dell'antico Egitto#Medio Egitto|Medio Egitto]] dando vita a quattro distinti villaggi: el-Till, El-Hagg Qandil, el-Amiriya ed el-Hawata. Il nome del primo di questi villaggi, si confuse con quello della tribù che lo abitava dando così vita a ''el-Till el-Amarna'' dalla cui successiva corruzione derivò il termine ''Tell-el-Amarna'' oggi abbreviato, e più noto, semplicemente come ''Amarna''.
 
== Periodo precedente alla quinta Guerra ==
La storia di Tell el-Amarna è intimamente connessa, e non potrebbe essere differentemente giacché si tratta del moderno nome di un'antica città, a quello di Akhetaton, o Akhetaten<ref>{{cita|Bunson 1995| p. 17}}</ref>e alla figura del sovrano Amenhotep IV che, modificato il suo nome in [[Akhenaton]]<ref>{{cita|Aldred 1979|}}</ref>, instaurò il culto di [[Aton]], il sole, fonte di vita, come dio supremo.
[[File:ShiroUBW.png|miniatura|302x302px|left|Shirō superstite dal grande incendio di Fuyuki|alt=]]
Per allontanarsi, anche fisicamente, dal potere gestito dai sacerdoti di [[Amon]] nell'antica Ipet-Eswe (l'attuale [[Karnak]]), Akhenaton decise di fondare dal nulla una nuova capitale<ref group="N">Il toponimo Akhetaton, o simile, venne originariamente assegnato alla stessa [[Tebe (Egitto)|Tebe]], come desumibile da un'iscrizione su una sedia del corredo funebre di un tale Nakhy che indica se stesso come "servo del Luogo della Verità a occidente di ''Akhetenaton'' (sic)". Quanto al "Luogo della Verità", ovvero ''Set-Maat'', era uno dei nomi con cui era noto il villaggio operaio di [[Deir el-Medina]] nei pressi della [[Valle dei Re]]. Il villaggio era anche noto come ''Pa-demi'', ovvero, semplicemente, "il villaggio". Trattandosi della sede del tempio del maggior antagonista di Aton, ovvero [[Amon]], e del suo potente clero, è verosimile che tale dizione non sia stata accettata, o addirittura rifiutata, prima dello spostamento della capitale.</ref><ref>{{cita|Reeves 2001|p. 103}}</ref>.
Nel 1994, dieci anni prima degli eventi di ''Fate/stay night'', Shirō era un bambino normale che viveva con i suoi genitori a Shinto, nella città di Fuyuki. Il grande incendio causato dalla fuoriuscita del contenuto del Santo Graal durante la [[quarta Guerra del Santo Graal]], però, uccise entrambi i suoi genitori e lo ferì mortalmente. Fu salvato da Kiritsugu Emiya, abbattuto per aver causato l'incendio e desideroso di salvare almeno una persona, inserendo Avalon nel suo corpo. Successivamente, in ospedale, gli chiese se volesse diventare suo figlio adottivo, rivelando la sua identità di mago. Il ragazzo accettò e trascorse gli anni chiedendo al padre di addestrarlo nelle arti magiche, non riuscendo però a convincerlo. Alla fine, però, Kiritsugu accettò, sebbene ancora riluttante, consigliando a Shirō di praticarle in segreto, così da poter aiutare le persone senza attirare sospetti. Le conoscenze impartitegli erano molto semplici ed incomplete, e lo portavano su un sentiero pericoloso e con pochi risultati. Inoltre, Kiritsugu trasmise al figlio il suo voler essere un {{Nihongo|paladino della giustizia|正義の味方|seigi no mikata}}, capace di salvare chiunque si trovasse in difficoltà.
È verosimile che abbia scelto personalmente, nell'anno IV del suo regno, il sito ove sorse Akhetaton, "Lo splendore di Aton", forse a causa di due colline tra cui si poteva veder sorgere il sole e che ricordavano il geroglifico ''akhet''.
Il terreno su cui Akhenaton scelse di costruire la sua capitale è localizzato sulla riva orientale del Nilo, nel territorio di quello che era il XV [[Nomo (Egitto)|nomo]] dell'[[Geografia_dell%27antico_Egitto#Alto_Egitto|Alto Egitto]], circa 320 km a sud di Menfi e 400 a nord di Tebe; si trattava di un territorio vergine sia sotto il profilo politico che, e specialmente, religioso, equidistante dalle due capitali precedenti e considerato ottimale per combinarne il duplice ruolo, amministrativo e religioso<ref>{{cita|Reeves 2001|p. 115}}</ref>. Al contrario di altre capitali, nate su abitati preesistenti e a seguito di espansioni successive, Akhetaton/Amarna venne progettata dal nulla su un'area di circa 200 km<sup>2</sup> e si ritiene che, nel momento della sua massima espansione, la popolazione sia oscillata tra i 20 e i 50.000 abitanti; se le rappresentazioni parietali e decorative possono essere assunte come rappresentanti l'effettiva realtà (e considerando i canoni pittorici realistici dell'epoca amarniana questo è positivamente ipotizzabile), la città doveva essere ricca di alberi e di verde, ben servita sotto il profilo dell'approvvigionamento idrico anche grazie ai molti pozzi, con un aspetto ben diverso da quello completamente arido attuale dovuto, anche, allo spostamento dell'alveo del [[Nilo]]<ref>{{cita|Reeves 2001|p. 119}}</ref>.
 
Cinque anni prima della quinta Guerra del Santo Graal, Kiritsugu, sempre più indebolito a causa dell'effetto della melma del Santo Graal, morì, lasciando Shirō frustrato, depresso e solo. Successivamente venne visitato da Taiga Fujimura, la sua insegnante di inglese al liceo, e le sue spese di vitto e alloggio furono prese in carico da suo nonno, Raiga Fujimura. Frequentò una scuola media dove incontrò Shinji Matō, verso l'ottobre del secondo anno, quando dovette rifare l'insegna del festival culturale secondo il design degli studenti del terzo anno in una sola sera. Shinji, che lo supervisionò, gli disse «Hmm ... sei un idiota, ma in realtà fai un buon lavoro» e si mise a ridere.
===Area settentrionale===
[[File:Amarna quartiernord6.jpg|thumb|left|Resti della "Città del Nord"]]
[[File:Painting of Akhenaten's daughters.jpg|thumb|Pittura murale del palazzo reale raffigurante le figlie di Akhenaton]]
Quella che oggi viene indicata come "Città del Nord" era un'area autosufficiente in cui trovavano collocazione il complesso gestionale amministrativo della città e locali di immagazzinamento, tutti costruiti in mattoni crudi; qui si trovavano, inoltre, le dimore dell'''elite'' amarniana che si sviluppavano lungo la Strada Regia che collegava la Città del Nord con la "Città Centrale". In questa zona si trovava, pure, una struttura fortificata sulla riva del fiume (oggi il corso è di molto variato) che, date le frequenti decorazioni con scene della famiglia reale, è stato ipotizzato fosse la principale residenza abitativa reale. Qui si trovava anche il Palazzo del Nord, da non confondersi con il precedente, ugualmente costruito sulle rive del Nilo che conteneva squisiti dipinti parietali comprendenti vari animali che suggerirono a [[John Pendlebury]]<ref group="N">John Pendlebury (1904-1941), militare e archeologo britannico.</ref> potesse aver ospitato anche una sorta di [[giardino zoologico]]. Il palazzo è, inoltre, particolarmente importante giacché si ritiene che sia stato la dimora della regina [[Nefertiti]], quando questa scomparve dalla scena politico-sociale al fianco del re, o della sposa secondaria [[Kiya]]<ref group="N">Alcune scene parietali del palazzo, in cui era ritratta [[Kiya]], risultano alterate e il nome sostituito con quello della figlia di Akhenaton, [[Merytaton]].</ref><ref>{{cita|Reeves 2001|p. 120}}</ref>.
Nell'area nord si trovava, inoltre, una zona suburbana di ville di pregio tra cui, la più famosa, è quella indicata con la sigla T36.11<ref>{{cita|Lloyd 1933|pp. 1-7}}</ref> che comprendeva una vasta area abitata, con anticamere e sale colonnate, comprensiva di magazzini e giardini, il tutto circondato da un muro, in mattoni crudi, alto circa 3 m<ref>{{cita|Reeves 2001|pp. 120-122}}</ref>.
 
Dopo aver iniziato a frequentare il liceo Homurahara, incontrò Issei Ryūdō e si fece subito riconoscere per la sua disponibilità per aiutare gli altri, come riparare l'attrezzatura scolastica. Poi si unì al club di tiro con l'arco, perdendo progressivamente di vista il suo amico Shinji. Nel periodo in cui fu iscritto al club, mancò il bersaglio una sola volta, prevedendolo ancora prima di scoccare la freccia. Si ritirò durante l'estate del primo anno a causa di una frattura ossea alla spalla destra, procuratasi durante il suo lavoro part-time, che gli lasciò il segno della bruciatura sulla pelle. La ferita in sé non era grave, ma Shinji fece notare che era brutto che qualcuno con una bruciatura sulla spalla tirasse con l'arco, per cui Shirō lasciò il club, ancora occupato con il suo lavoro part-time. La loro relazione alla fine si stabilizzò, ma rimaneva ancora una certa tensione, specialmente per gli abusi di Shinji sulla sua sorella minore, Sakura. Shirō si avvicinò a lei quando quest'ultima iniziò a visitarlo, durante il periodo di guarigione, per aiutarlo nelle faccende domestiche. Anche dopo essere guarito, Shirō ha continuato a ricevere ogni giorno le visite da parte della ragazza.
===Area centrale===
[[File:TutankhamunBerlin.jpg|thumb|left|testa di Tutankhamon (?) dalla casa P.49.6 ]]
[[File:Amarna-Haus-des-Thutmosis-2.JPG|thumb|Resti della casa-laboratorio dello scultore Thutmose]]
Il centro cittadino, noto oggi come "Città Centrale", era situato in leggera pendenza in area anticamente lungo il fiume nota come "Isola dell'Aton dei giubilei". Si trattava di un'area squadrata di cui una gran parte è oggi nascosta sotto moderne coltivazioni. Punto centrale del distretto amministrativo era la fine della Strada Regia che terminava con il Grande Palazzo, noto come "Casa della gioia in Akhetaton", sito sull'antico lungo Nilo, e che ospitava splendide pavimentazioni dipinte<ref group="N">Scoperte da [[Flinders Petrie]] nel 1891, vennero successivamente distrutte dalle popolazioni locali che vedevano limitate le proprie possibilità di coltivazione dagli scavi archeologici.</ref>. Dotato di ampi cortili circondati da statue colossali di Akhenaton, qui il re riceveva inviati e ambasciatori stranieri<ref group="N">L'esistenza di ampi e molto assolati cortili è confermato proprio dalle lamentele rivolte ai propri governanti da alcuni degli inviati e degli ambasciatori che frequentavano il Palazzo: "Perché i messaggeri devono restare costantemente fuori, nel sole e morire nel sole? Se stare sotto il sole porta vantaggio [al faraone] allora che si lascino [i messaggeri]] fuori nel sole e li si lasci morire sotto al sole, ma che ci sia profitto per lui [il faraone]".</ref><ref>{{cita|Reeves 2001|p. 122}}</ref>. Sull'altro lato della strada si trovava un altro edificio, la "Casa del Re" congiunta al Grande Palazzo da un [[Attraversamento pedonale|sovrapassaggio]] coperto in cui si apriva, molto verosimilmente, la "Finestra delle Apparizioni", spesso rappresentata nei dipinti, da cui il re, la regina, e talvolta le figlie della coppia, si offrivano al popolo, specie durante l'elargizione di doni e le cerimonie di premiazione di funzionari meritevoli cui venivano concessi collari preziosi e altri oggetti in oro<ref>{{cita|Reeves 2001|pp. 122-124}}</ref>. Nella Casa del Re si trovavano, inoltre, locali di abitazione e di servizio, ivi compresi [[Scriptorium|scrittori]] e un ufficio di registrazione dei doni; qui vennero rinvenute ceramiche anche di provenienza micenea e minoica, a dimostrazione dei rapporti esistenti con l'area [[Civiltà minoica|minoico cretese]]<ref>{{cita|Reeves 2001|p. 124}}</ref>
 
== Quinta Guerra del Santo Graal ==
Nei pressi del Grande Palazzo e lateralmente alla Casa del Re si trovava l'enorme "[[Grande tempio di Aton]]", il "Palazzo di Aton in Akhetaton"<ref group="N">Nel corso dei millenni i mattoni che costituivano le strutture del tempio sono state sottratte e oggi solo le fondamenta stanno ad indicare la traccia del tempio sul terreno.</ref>: si trattava di un'area rettangolare di 730 m x 229 che ospitava 365 altari in mattoni crudi per ciascuna delle due parti del Paese, l'Alto e il Basso Egitto<ref>{{cita|Reeves 2001|pp. 124-125}}</ref>. Circa 500 m a sud del "Grande Tempio" si trovava il "[[Piccolo tempio di Aton]]", la "Dimora di Aton in Akhetaton", che disponeva di magazzini e di una propria "Finestra delle Apparizioni" ed è stato interpretato dagli studiosi, dato anche il suo allineamento con le tombe reali, come un tempio dedicato agli antenati e come tempio funerario del re<ref>{{cita|Reeves 2001|p. 126}}</ref><ref>{{cita|Reeves 2001|p. 24 e p. 157}}</ref>.
[[File:Emiya Command Speel.png|miniatura|370x370px|Gli incantesimi di comando di Shirō Emiya]]
Shirō scopre l'esistenza della guerra e diviene un master durante la notte del terzo giorno della quinta guerra, il 31 gennaio 2004.
 
Quella sera, dopo aver pulito il dojo del club di tiro con l'arco della sua scuola, Shirō scopre che due Servant, Archer e Lancer, stanno combattendo nel cortile della scuola. Per preservare la segretezza della guerra, Lancer interrompe il combattimento per inseguire il ragazzo e trafigge il suo cuore con la sua lancia. Una compagna di scuola di Shirō, Rin Tōsaka, lo trova sanguinante e prossimo alla morte nel corridoio dell'istituto, ma riesce a salvargli la vita grazie ad un cimelio di famiglia, al cui interno è contenuta una grande quantità di forza magica. Scosso e frastornato, Shirō ritorna a casa, ma Lancer irrompe nella sua abitazione e lo attacca di nuovo. Messo alle strette, riesce ad entrare nel magazzino esterno e si prepara ad un nuovo attacco mortale di Lancer, ma, prima che il Servant riesca a colpirlo, appare una giovane ragazza dai capelli biondi in armatura impugnante una spada invisibile, e dopo un breve scontro caccia il nemico e si presenta a Shirō come il Servant di classe [[Saber (Fate/stay night)|Saber]].
===Area meridionale===
Meno del 50% dell'area che si estende a sud della Città Centrale è stata a oggi scavata. L'area, come la corrispondente zona nell'area settentrionale, era residenziale pur esistendo, tuttavia, edifici pubblici e amministrativi. Si ritiene sia stata realizzata precedentemente all'area settentrionale quasi come insediamento di prova; anche qui esistevano dimore destinate all'''elite'' amarniana testimoniate non solo dai frequenti recinti murari che circondavano aree a giardino, ma anche dalla presenza di ritti e architravi in pietra recanti il nome e i principali titoli del proprietario<ref group="N">Qui si trovavano le case dei preti Paneshy e Pawah, ma anche del visir Nakhte e del generale Ramose nonché, forse la più famosa di tutte, l'abitazione-laboratorio dello scultore [[Thutmose (scultore)|Thutmose]] (casa P47.1-3) tra le cui rovine l'archeologo tedesco [[Ludwig Borchardt]] rinvenne nel dicembre [[1912]], tra l'altro, il busto della regina [[Nefertiti]], oggi al [[Ägyptisches Museum und Papyrussammlung]].</ref><ref>{{cita|Hodgkinson 2018|pp. 160 e sgg.}}</ref>.
 
Quella stessa notte, Shirō viene accompagnato da Rin Tōsaka al cospetto di tale padre Kotomine Kirei, un misterioso prete che lo mette a conoscenza della realtà a proposito della Guerra del Santo Graal, una sorta di antico rituale in cui sette maghi si combattono ferocemente fra di loro, in cui il premio finale è per l'appunto la leggendaria reliquia, in grado di esaudire qualunque desiderio del mago che ne entra in possesso. Il ragazzo inizialmente è titubante ma decide comunque di prendere parte al conflitto, ma non per ottenere la vittoria, ma solo per proteggere coloro a cui vuole bene, per evitare che altri subiscano le sofferenze toccate a lui, in quanto impara presto che la devastazione subita dalla sua città anni prima fu causata dalla fine della scorsa guerra. A quel punto il prete annunucia con solennità l'inizio effettivo della quinta Guerra del Santo Graal di Fuyuki.
===Abitazioni di Amarna<ref>{{cita|Porter e Moss 1968|pp. 200-207}}</ref>===
<div align="center">
{| class="wikitable"
!width="150"|Area
!width="100"|Sigla
!width="150"|Titolare
!width="200"|Titolo
!width="180"|Note
|-
|Settentrionale
|U.24.3
|non noto
|
|una tazza in bronzo qui rinvenuta reca il nome Iuaa, Scriba reale
|-
|Settentrionale
|U.25.7
|non noto
|Residenza ufficiale del Primo Profeta nella Città Settentrionale
|
|-
|Settentrionale
|T.34.1
|Hatiay
|Sovrintendente ai lavori
|rinvenuti frammenti di sculture e rilievi tra cui la base di una statua di Amenhotep IV (?) e un [[Mortaio (utensile)|mortaio]] con intestazione a Menkheper (?)
|-
|Suburbana settentrionale
|T.35.4
|non noto
|
|rinvenuta statuetta, oggi al Museo del Cairo
|-
|Suburbana settentrionale
|T.36.36
|non noto
|
|nota anche come "Casa Micenea"<ref group="N">L'archeologo inglese [[John Pendlebury]] riteneva che ad Akhetaton esistesse una comunità greco-[[Civiltà micenea|micenea]] e denominò la strada in cui si trova la T.36.36 "Strada greca", e l'abitazione "Casa Micenea", a causa di un piccolo deposito di ceramiche micenee qui rinvenute. L'archeologo avvalorò la sua tesi con presunte influenze micenee nella stessa architettura della casa e nel rinvenimento di un pezzo di calice di fattura micenea. E' bene tener presente che tale ipotesi non viene universalmente accettata in ambito archeologico-scientifico.</ref><ref>{{cita|Pendlebury 1951 e 1933|pp. 44-46 (1951) e 237 (1931)}}</ref>
|-
|Suburbana settentrionale
|T.36.68
|non noto
|
|rinvenuta una piccola testa di statua di principessa (?), forse Ankhesepaaton
|-
|Centrale
|V.36.7
|non noto
|Esattore delle tasse
|
|-
|Centrale
|U.37.1
|non noto
|
|rinvenuta testa in quarzite di una principessa
|-
|Centrale
|V.37.1
|non noto
|
|frammenti di decorazione parietale con ghirlande di fiori e oche
|-
|Templare
|Casa dei tributi stranieri
|
|
|
|-
|Templare
|
|Panehesi
|Residenza ufficiale del Capo dei Servi di Aton in Akhetaton
|rinvenuti frammenti di decorazione parietale con fregi floreali e con il re e la regina in adorazione di Aton; una stele con Amenhotep III e la regina [[Tiy|Tiye]] dinanzi ad offerte, oggi presso il [[British Museum]]
|-
|Templare
|Q.44.4
|non noto
|
|contiene un fregio in calcare rappresentante Amenhotep IV/Akhenaton da giovane
|-
|Templare
|R.44.1
|non noto
|Amministratore di Akhetaton
|
|-
|Centrale
|R.44.2
|[[Panehesi]]
|Capo dei Servi di Aton in Akhetaton
|in una nicchia, nel giardino, rappresentazione di Amenhotep IV/Akhenaton<ref group="N">Oggi al [[Ny Carlsberg Glyptotek]] di [[Copenaghen]], cat. A.I.N. 1640.</ref>
|-
|Centrale
|Q.46.1
|non noto
|Sovrintendente al bestiame di Aton in Akhetaton
|pannelli dipinti con rappresentazione di papiri nella stanza da bagno
|-
|Centrale
|P.46.16
|non noto
|
|rinvenuto pannello recante il nome Sheri
|-
|Centrale
|P.46.16a
|non noto
|
|rinvenuta piccola testa in [[quarzite]] rappresentante Nefertiti (?)
|-
|Centrale
|O.46.20
|non noto
|
|rinvenuto gruppo scultoreo in steatite con testa di Amenhotep IV/Akhenaton
|-
|Centrale
|O.46.20
|non noto
|
|rinvenuto gruppo scultoreo in steatite con testa di Amenhotep IV/Akhenaton
|-
|Centrale
|N.47.1
|non noto
|
|rinvenuta statua di principessa priva di testa <ref group="N">Oggi al [[Ägyptisches Museum und Papyrussammlung]] di [[Berlino]], cat. 21690.</ref>
|-
|Centrale
|O.47.5
|non noto
|
|forse studio di uno scultore: rinvenuto modello di testa di scimmia
|-
|Centrale
|O.47.9
|non noto
|
|forse studio di uno scultore: rinvenuto modello di maschera del volto di Akhenaton
|-
|Centrale
|O.47.13
|non noto
|
|pertinenza della O.47.9
|-
|Centrale
|O.47.13
|Thutmosi
|Maestro scultore
|scoperta da [[Ludwig Borchardt]]; nella cosiddetta "sala del modellamento" verrà rinvenuto, nel dicembre del [[1912]], il [[Busto di Nefertiti|busto della regina Nefertiti]] oggi al [[Museo Egizio di Berlino]]<ref group="N">Verranno qui inoltre rinvenuti: modelli di teste di principessa, maschera e busto di Akhenaton, una testa in granito di Nefertiti (Museo egizio di Berlino, cat. 21358), teste in [[arenaria]] di una principessa e di Nefertiti (Museo di Berlino, cat. 21223 e 21245); teste di [[Amenhotep III]] e Akhenaton (Berlino, cat. 21299 e 21348); cinque visi non identificati (Berlino, cat. 21356, 21350,21264, 21262, 21239); due volti maschili (Berlino, cat. 21359 e 21228) e altre piccole statue e frammenti di sculture.</ref>
|-
|Centrale
|P.47.5
|non noto
|
|resti di decorazione parietale
|-
|Centrale
|P.47.19
|Ramose
|Comandante delle truppe del Signore delle Due Terre
|
|-
|Centrale
|P.47.25
|non noto
|
|forse studio di fonditore: rinvenuto stampo per fusione in bronzo di Amenhotep IV/Akhenaton e Nefertiti
|-
|Centrale
|Q.47.16
|non noto
|
|rinvenuto un [[trittico]] (?) in rilievo di Akhenaton, Nefertiti e due principesse
|-
|Centrale
|P.48.2
|non noto
|
|rinvenuto gruppo scultoreo, incompiuto, di Akhenaton che bacia sulle labbra una principessa (o forse Smenkhara?)<ref group="N">Oggi al [[Museo egizio (Il Cairo)|Museo egizio]] del [[Cairo]]).</ref>
|-
|Centrale
|Q.48.1
|non noto
|
|rinvenuto intaglio in avorio rappresentante [[Thutmosi III]] con un prigioniero dinanzi a [[Ra]] con testa di falco
|-
|Meridionale
|M.47.3
|Maa-Nekhtutef
|Sovrintendente dei muratori
|portone al Museo di Berlino (cat. 20376)
|-
|Meridionale
|N.48.15
|non noto
|
|rinvenuta statua in alabastro di Amenhotep IV/Akhenaton<ref group="N">Oggi al Museo di Berlino (cat. 21835).</ref>
|-
|Meridionale
|N.49.18
|Ranufer
|Capo degli stallieri di Sua Maestà; Sovrintendente ai cavalli dell'intera stalla
|rinvenuti frammenti di architrave con il nome Thaipi (?), Scriba, nell'anticamera; abbozzo di scultura con testa di giovane uomo sul verso e schizzi sul [[recto]]<ref group="N">Oggi al [[Ny Carlsberg Glyptotek]] di [[Copenaghen]] (cat. A.I.N. 1587).</ref>
|-
|Meridionale
|O.49.1
|Pewah
|Alto Prete solare dell'Aton nei domini di Ra
|rinvenuto uno stipite con cartiglio di Amenhotep IV<ref group="N">Oggi al Museo di Berlino (cat. 20375).</ref> e modello incompleto di scultura di regina che offre vino al re<ref group="N">Oggi al Museo di Berlino (cat. 20716).</ref>
|-
|Meridionale
|O.49.13
|non noto
|
|rinvenuta testa da una statua di principessa<ref group="N">Oggi al Museo di Berlino (cat. 21364).</ref>
|-
|Meridionale
|O.49.14
|non noto
|
|forse pertinenza di altra abitazione (P.49.6); rinvenuta testa a colori di re dallo studio di uno scultore, oggi al Museo del Cairo
|-
|Meridionale
|P.49.6
|non noto
|Scultore
|modelli di teste di Amenhotep IV/Akhenaton, testa di [[Tutankhamon]] (?)<ref group="N">Quest'ultima oggi al Museo di Berlino (cat. 20496).</ref>, pezzi di sculture
|-
|Meridionale
|N.50.22
|non noto
|
|rinvenuti frammenti di una stele con il re assiso<ref group="N">Oggi al Museo di Berlino (cat. 22264).</ref>
|-
|Meridionale
|N.51.8
|non noto
|
|rinvenuti frammenti di ghirlande di fiori
|-
|Meridionale
|L.50.12
|Casa del Grande giardino
|
|rinvenute statue, prive di testa, di Amenhotep IV e Nefertiti<ref group="N">La statua del re è oggi all'[[Ashmolean Museum]] di [[Oxford]]; la statua della regina al [[British Museum]]</ref>
|-
|Meridionale
|K.50.1
|Nakht
|Visir e Governatore della città
|rinvenuti resti di testi e stipiti iscritti
|-
|Meridionale
|J.53.1
|non noto
|
|rinvenuti frammenti dipinti di struttura (forse di una finestra)
|-
|}
</div>
 
===Le steliRoute ''Fate'' confinarie===
Nello scenario ''Fate'' il rapporto fra lui e Saber all'inizio è abbastanza difficile, ma con l'andare del tempo fra i due nasce un sentimento che sfocerà poi nell'amore, al punto che Shirō desidererà per un momento di ottenere il Santo Graal per dare una nuova vita a Saber ed averla sempre accanto a sé. Sempre in questo scenario il ragazzo ricaricherà il mana a Saber, esauritosi a causa dell'evocazione incompleta, avendo un rapporto sessuale con lei come suggeritogli da Rin. Il loro amore raggiungerà l'apice prima della battaglia finale contro Gilgamesh quando i due faranno l'amore di propria spontanea volontà a casa di Shirō. I suoi ideali incrollabili, eredità del padre adottivo, in futuro lo porteranno a stipulare un contratto con il mondo per poter così proteggere più persone possibili facendolo diventare l'Archer della quinta Guerra. La sua abilità di proiezione cresce con il passare del tempo e riesce a ricreare prima una copia di Caliburn, la [[spada nella roccia]], con cui insieme a Saber eliminerà Berserker e poi anche una copia di Avalon con cui i due si difendono dal primo attacco di Gilgamesh. Però alla fine anche il ragazzo capisce che l'amore tra lui e Saber è destinato a non potersi coronare perché le loro due esistenze appartengono a tempi differenti ma ambedue prima di lasciarsi hanno imparato che era inutile voler cambiare il passato quando si era fatto il massimo per renderlo il migliore possibile.
[[File:Amarna boundary stela U 02.JPG|thumb|Resti di statue di Akhenaton e Nefertiti sulla stele "U"]]
Trasferita qui la sua corte, come detto per un preciso disegno di allontanarsi da ogni divinità e, in special modo, dal clero amoniano, Akhenaton giurò, sulle steli confinarie<ref>{{cita|Reeves 2001| pp. 107-111}}</ref> che, sulle due rive del [[Nilo]], circondavano la vallata in cui sorgeva Akhetaton, che mai avrebbe "sconfinato...in eterno"<ref>{{cita|Porter e Moss 1968| vol. IV, p. 230}}</ref><ref>{{cita|Davies 1903| vol. V, pp. 19-34 e tavv. da XXV a XXXIII e da XXXVII a XLIII}}</ref>. Le steli confinarie di Amarna note sono 15, classificate con lettere dell'alfabeto solo in parte progressive (A, B, F, J, K, L, M, N, P, Q, R, S, U, V, X)<ref group="N">La sequenza venne stabilita da [[Flinders Petrie]], nel 1891, lasciando libere alcune posizioni per consentire di inserire eventuali scoperte future ipotizzando, per interpolazione, i luoghi in cui più verosimilmente sarebbero potute essere state posizionate altre steli.</ref>. Se ne riconoscono, in genere, due versioni<ref group="N">Le steli, nel testo ripetitive, retoriche e pompose, prevedevano, nella parte principale, con modifiche relative ai periodi in cui furono erette e con variazioni minime tra di esse, un'introduzione con i titoli del re e della divinità, che recita: "In questo giorno [...] quando il re era in Akhetaton, la sua Maestà apparve su un grande carro di elettro, come Aton quando sorge all'orizzonte e riempie la terra con l'amore e la piacevolezza di Aton. Egli si incamminò sulla buona strada verso Akhetaton, il luogo del suo primevo evento, che Egli [Aton] scelse per comparire ogni giorno, e che suo figlio Waenra [Akhenaton] ha costruito per lui..."</ref><ref>{{cita|Reeves 2001| p. 108}}</ref> K, X, M risalenti agli anni IV e V, e le altre risalenti all'anno VI; quasi tutte prevedono un rinnovo del giuramento nell'anno VIII.<ref>{{cita|Davies 1903| vol. V, pp. 28-31, per i testi delle steli dell'anno IV}}</ref><ref>{{cita|Davies 1903| vol. V, pp. 31-34, per i testi delle steli dell'anno VI}}</ref><ref>{{cita|Reeves 2001| pp. 118-119 per l'elencazione delle steli}}</ref>:
* A, riva occidentale, anno VI, con rinnovo del giuramento nell'anno VIII<ref group="N">Prima stele del lato occidentale scoperta nel 1714 dal viaggiatore, [[Compagnia di Gesù|gesuita]], Padre [[Claude Sicard]].La stele era affiancata da statue riportate in un disegno della spedizione di [[Robert Hay]] nel [[1827]], ma che già non erano più esistenti nel [[1908]], come risulta dalle tavole XXXIV e XLIII di Norman de Garis Davies.</ref><ref>{{cita|Davies 1903|vol. V, tavole XXXIV e XLIII}}</ref>;
* B, riva occidentale, anno VI, con rinnovo del giuramento nello stesso anno VI, ulteriore rinnovo nell'anno VIII;
* F, riva occidentale, anno VI, con rinnovo del giuramento nell'anno VIII;
* J, riva orientale, anno VI, con rinnovo del giuramento nell'anno VIII;
* K, riva orientale, anno IV, riscritta nell'anno V;
* L, riva orientale, anomala <ref group="N">Molto rovinata già all'atto della scoperta, non è noto l'anno di realizzazione e normalmente, proprio a causa della scarsità delle notizia ricavabili, non inserita nell'elenco delle steli che vengono spesso indicate in numero di 14 e non 15.</ref>;
* M, riva orientale, anno V;
* N, riva orientale, anno VI, con rinnovo del giuramento nell'anno VIII;
* P, riva orientale, anno VI, con rinnovo del giuramento nell'anno VIII<ref group="N">Non più esistente; nel 1908 Norman de Garis Davies riporta, genericamente, che i [[copti]], credendo che la stele fosse in realtà una porta per accedere a una camera del tesoro nascosta, la fecero saltare con la dinamite.</ref><ref>{{cita|Davies 1903| vol. V, p. 26}}</ref>;
* Q, riva orientale, anno VI, con rinnovo del giuramento nell'anno VIII;
* R, riva orientale, anno VI, con rinnovo del giuramento nell'anno VIII<ref group="N">Alcuni pezzi della stele R vennero acquistati, negli anni '40 del '900, dal Museo del [[Louvre]].La stele era affiancata da due statue di Akhenaton e Nefertiti di cui, però, non resta traccia dopo i maldestri, illegali, tentativi di asportazione.</ref>;
* S, riva orientale, anno VI, con rinnovo del giuramento nell'anno VIII<ref group="N">Nel 1908 Norman de Garis Davies la indicò come la meglio conservata poiché ricavata in una vena di calcare "dura come l'alabastro". Successivamente, tuttavia, la stele venne ugualmente aggredita da cercatori di tesori nascosti e, mediante taglio di solchi profondi e larghi, ridotta per asportarne parti da vendere sul mercato illegale a collezionisti e musei. Già pesantemente danneggiata negli anni '80 del '900, venne definitivamente distrutta, con l'esplosivo, nel [[2004]].</ref><ref>{{cita|Davies 1903| vol. V, p. 26}}</ref>;
* U, riva orientale, anno VI, con rinnovo del giuramento nell'anno VIII<ref group="N">Prima stele del lato orientale scoperta nel 1840 dal mercante inglese Anthony Charles Harris. E' alta circa 7,30 m ed è, oggi, l'unica più facilmente raggiungibile</ref>;
* V, riva orientale, anno VI, con rinnovo del giuramento nell'anno VIII;
* X, riva orientale, anno V<ref group="N">Inserita nel 1901 da Norman de Garis Davies.</ref>.
Solo alcuni anni dopo la scoperta della stele "U", [[Karl Richard Lepsius]] rese pubblica l'esistenza delle steli il cui testo, tuttavia, fu disponibile solo dal [[1908]] grazie al lavoro, e ai disegni, di [[Norman de Garis Davies]]. Tutto quanto è noto della fondazione di Akhetaton e delle ragioni per cui Amenhotep IV/Akhenaton abbandonò Tebe, ci deriva proprio dal contenuto delle steli<ref>{{cita|Reeves 2001| p. 107}}</ref> il cui valore documentario è, perciò, massimo.
 
Nella versione per [[PlayStation 2]] del videogioco, ''Réalta Nua'', è presente un finale aggiuntivo in cui Shirō si risveglia su ad Avalon e viene accolto da Saber, trascorrendo l'eternità insieme a lei.
===Il tempio del fiume===
Nell'adiacente villaggio di el-Hagg Qandil si trovano le rovine del cosiddetto "Tempio del Fiume", scoperto nel [[1922]] dalla [[Egypt Exploration Society]], la cui importanza risiede nel fatto che costituisce l'unica prova che l'area venne costantemente occupata fino alla [[Storia_dell%27antico_Egitto#XXVI_dinastia_(672-525_a.C.)|XXVI dinastia]]<ref>{{cita|Porter e Moss 1968| p. 207 segnalano la presenza anche del cartiglio di [[Ramses III]]}}</ref>, nonostante l'abbandono di Amarna nel corso della XVIII dinastia. Alcune pietre del tempio, infatti, sono di provenienza dai templi e dalle abitazioni dell'antica Akhetaton<ref>{{cita|Reeves 2001| p. 126}}</ref>.
 
=== Route ''Unlimited Blade Works'' ===
== Architettura e arte civile e religiosa ==
Nello scenario ''Unlimited Blade Works'' il suo rapporto con Saber è molto meno intimo a favore di quello con Rin che lo tratterà in modo più aperto ed affettuoso non facendogli mancare il proprio supporto nei momenti peggiori. Ad un certo punto gli incantesimi di comando gli viene sottratti da Caster con il Rule Breaker e dopo la sconfitta di quest'ultima Saber si trova costretta a diventare la Servant di Rin stringendo un nuovo patto. Il suo amore per Rin, ricambiato, si rafforza grazie alle lotte che i due affrontano insieme. I due arrivano anche a fare l'amore, in modo che Rin possa passare parte del suo circuito magico a Shirō e rifornirlo della forza magica necessaria per lo scontro finale con Gilgamesh che va avvicinandosi. Archer, che si era liberato dal controllo di Rin, attacca Shirō per potersi liberare dal peso delle sue scelte errate del passato così che uccidendo il se stesso da giovane non avrebbe fatto quella fine. Shirō però riesce a convincerlo che la strada da lui scelta, ovunque lo porterà, è quella fatta con il cuore e quindi quella giusta facendolo rinunciare allo scontro. Nel successivo scontro con Gilgamesh il prestito di forza magica di Rin gli consentirà di creare una propria versione dell'Unlimited Blade Works, lo spazio di singolarità con cui sconfiggerà il re degli eroi. Verrà salvato dal ritorno di Gilgamesh da Archer, ormai sicuro che il rapporto con Rin lo possa fare diventare una persona migliore di quella che è lui. Nel ''True Ending'', dopo che Saber ha distrutto il Sacro Graal, Shirō deciderà di accettare la proposta di Rin e seguirla all'Associazione dei Maghi dove diventerà il suo apprendista.
Considerato "eretico" per l'aver rifiutato l'antico [[pantheon]] indirizzando la religione verso il culto di un dio pressoché unico<ref group="N">Benché spesso indicata come [[Monoteismo|monoteista]], la religione atoniana era, in realtà una forma di [[enoteismo]] giacché prevedeva una divinità preminente, senza tuttavia negare l'esistenza di altre divinità, di cui veniva tuttavia sottolineata l'estraneità e/o l'inferiorità.</ref>, il periodo di regno di Akhenaton è oggi anche conosciuto come quello dell'"eresia amarniana"<ref>{{cita|Cimmino 2002|}}</ref>.
Fin dall'inizio del suo regno, Amenhotep IV/Akhenaton impostò la sua azione politica sul ''ankh em maat'', ovvero sul "vivere nella verità" o, meglio, nel "vivere secondo il giusto ordine delle cose" e non esisterà campo in cui il re non porterà il suo concetto, a partire dalla stessa lingua per cui quella scritta seguirà quella parlata. La stessa città di Akhetaton/Amarna costituisce quasi un catalogo delle sue concezioni.
 
=== Route ''Heaven's Feel'' ===
In campo architettonico, anche in funzione della necessità di costruire in fretta la nuova capitale, si passò all'impiego di mattoni di dimensioni molto più piccole e maneggevoli degli immani blocchi di pietra delle precedenti, e successive, costruzioni. Il nome stesso assegnato spontaneamente a tali mattoni dagli operai moderni addetti agli scavi archeologici, che per primi li rinvennero, è sintomatico: [[talatat]], con evidente riferimento al numero arabo tre (''talata'') ovvero i "tre palmi" delle ridotte dimensioni (ca. 50 cm x 25 x 22)<ref>{{cita|Appia 1996|p. 252}}</ref>.
Nel terzo scenario, ''Heaven's Feel'', avrà il duro compito di scontrarsi con Zōken che è in grado di controllare le persone tramite dei vermi. Qui è Sakura la sua compagna principale perché ben presto Saber verrà sconfitta e consumata da una strana ombra che la trasformerà in Saber Alter. Sakura è profondamente innamorata di lui e decide che la sua Servant Rider dovrà proteggerlo ad ogni costo. Sakura intanto è andata a vivere con lui assieme a Rider e la ragazza non riesce a resistere al continuo impulso di fare suo Shirō e i due ragazzi [[Rapporto sessuale|copulano]] diverse volte. Durante uno scontro con Zōken, nel tentativo di salvare Ilya perderà il braccio sinistro che Archer, morente, si offrirà di rimpiazzare col suo, dicendogli però di utilizzarlo attentamente perché un uso eccessivo avrebbe potuto ucciderlo. Dopo aver scoperto che Sakura è una delle chiavi per ottenere il Sacro Graal decide di rinnegare i propri ideali e per salvare la ragazza che ama è deciso anche a sacrificare il mondo intero. Rider accorre in suo soccorso quando una Sakura impazzita ed irriconoscibile lo attacca e così i due stringono un'alleanza per salvare la ragazza. Grazie al braccio di Archer le sue abilità con il Trace-On sono eccezionali e riesce a ricreare sia il Nine Lives di Berserker che la Jeweled Sword Zelretch. Durante lo scontro con Saber Alter crea il Rho Aias e con l'aiuto di Rider riesce ad eliminarla tramite il pugnale di Azoth, liberandola da questa esistenza maledetta. Shirō così riesce ad avvicinarsi a Sakura e la libera dal legame con il Sacro Graal ricreando il Rule Breaker. Nel "True Ending" dopo aver sconfitto Zōken è pronto a sacrificarsi distruggendo il Sacro Graal ma Ilya lo salva tramite l'incantesimo Heaven's Feel ed è lei a distruggerlo in nome della vera giustizia che Zōken non aveva mai conosciuto. Il ''Normal Ending'' di questo scenario è l'unico dove Shirō perde la vita distruggendo il Sacro Graal.
Tali mattoni, il cui impiego è attestato fin dai primi anni di regno anche a Tebe<ref group="N">All'interno dei [[Pilone (architettura egizia)|piloni]] IX e X del [[Complesso templare di Karnak]], realizzati da [[Horemhab]], sono state rinvenute migliaia e migliaia di "talatat" provenienti dal distrutto tempio dedicato ad [[Aton]] da Amnhotep IV/Akhenaton e che si trovava, molto verosimilmente, proprio adiacente al tempio di [[Amon]]. Altre migliaia di tali mattoni (provenienti anche dalla demolita Akhetaton) sono stati inoltre rinvenuti quale riempimento del II Pilone (pure di Horemhab) e nelle fondamenta della "[[Ipostilo|Grande Sala Ipostila]]" di [[Sethy I]] e [[Ramses II]].</ref>, avevano l'innegabile vantaggio di poter essere trasportati e posti ''in situ'' da una sola persona, con quale risparmio di tempo e mano d'opera è facile immaginare<ref>{{cita|Reeves 2001|pp. 139-155}}</ref>.
[[File:Amarna Map.png|thumb|Mappa della città]]
 
== ''Fate/hollow ataraxia'' ==
[[File:Wiki nefertiti icelight.jpg|thumb|left|Busto di Nefertiti, Berlino, Staatliche Museen, Agyptisches Museum]]
In ''[[Fate/hollow ataraxia]]'', Shirō e Saber vincono la quinta Guerra distruggendo il Santo Graal e trascorrono pacificamente le loro giornate in compagnia degli altri Master e Servant. Sei mesi dopo, la pace viene spezzata quando la Guerra viene riavviata, nonostante il Santo Graal Maggiore sia stato distrutto. Shirou allora decide di pattugliare la città con Saber per scoprire cosa abbia causato il riavvio della Guerra e presto scopre che tutti sono bloccati in un loop temporale della durata di quattro giorni, per cui decide di porre fine al problema. Nel frattempo, quando esce di casa durante la quarta notte, continua ad incontrare una misteriosa ragazza dai capelli argentei, ma non è mai in grado di interagire con lei poiché viene sempre rapidamente ucciso da un'orda di ombre simili a bestie, ritornando così al primo giorno del ciclo. Inoltre, lui e Saber incontrano una nuova Master ed un nuovo Servant: Bazett Fraga McRemitz ed il misterioso Avenger, che partecipano ad una Guerra non riconosciuta dagli altri. Sfortunatamente, Shirou e Saber vengono uccisi durante questo incontro, ritornando nuovamente al primo giorno.
Nel campo dell'[[arte egizia]] il periodo amarniano vide il prosperare di un realismo, unico nel panorama artistico antico egizio (tanto che si parlerà specificamente di [[arte amarniana]]), in cui alle forme consolidate dell'arte egizia (con immagini stereotipate dei re, sostanzialmente identiche nell'arco delle 30 dinastie), si sostituì una statuaria più attinente alla realtà con scene anche di vita intima quotidiana e con l'accentuazione addirittura dei difetti fisici dello stesso Akhenaton e della sposa regale [[Nefertiti]]. E' bene tener presente, anche nella rappresentazione artistica, che la religione egizia precedente all'eresia atoniana prevedeva la costante presenza di trinità divine quali quella costituita da [[Osiride]], [[Iside]] e [[Horus]], oppure da [[Amon]], [[Mut]] e [[Khonsu]] a Tebe; la concezione atoniana prevedeva ugualmente la presenza di una triade, ma questa era costituita dall'Aton, da Akhenaton e dalla regina Nefertiti che venivano identificati nella primeva trinità [[Eliopoli|eliopolitana]] costituita, rispettivamente, da [[Atum]], dio autogenerato, e dai suoi figli gemelli [[Shu (divinità)|Shu]], rappresentante l'aria, e [[Tefnut]], rappresentante l'umidità. Con le sei figlie della coppia reale<ref group="N">[[Merytaton]], [[Maketaton]], Ankhesepaaton (successivamente [[Ankhesenamon]], sposa di [[Tutankhamon]]), [[Neferneferuaton Tasherit]], [[Neferneferura]] e [[Setepenra]].</ref> si ricostituiva, altresì, l'[[Enneade Eliopolitana]], ovvero le nove divinità della creazione<ref>{{cita|Reeves 2001|p. 146}}</ref>. Da tale concezione religiosa derivavano le stesse rappresentazioni scultoree e pittoriche giacché era normale che il re e la regina comparissero quasi sempre assieme e in formato paritetico, là ove, precedentemente e poi successivamente, la statura della rappresentazione indicava una ben precisa gerarchia<ref group="N">A titolo di esempio si consideri il "Tempio Maggiore" di [[Abu Simbel]] in cui le statue di [[Ramses II]] raggiungono quasi i 20 m di altezza, ma quelle della sposa [[Nefertari]] o della sua stessa madre, arrivano all'altezza del ginocchio del colosso.</ref>. In alcuni casi si assiste addirittura ad una inversione delle altezze talché la regina Nefertiti, anche in funzione dell'alta corona che la caratterizza, viene rappresentata più alta dello sposo Akhenaton.
Ogni rappresentazione della famiglia reale, è inoltre caratterizzata dalla presenza, in alto, del disco solare dotato di raggi che, in prossimità delle narici dei personaggi reali, presentano mani recanti il segno della vita ''ankh''. Si assiste così, nella ritrattistica, a scene familiari decisamente impensabili in altri contesti storico/artistici egizi, con scambio di effusioni, abbracci e baci tra gli appartenenti alla famiglia reale e particolari che, contrariamente alla staticità precedente e successiva, presentano caratteri di movimento come, ad esempio, nastri posteriori delle corone indossate dal re e dalla regina, come mossi dal vento.
<div style="text-align:center"><gallery>
Image:La salle dAkhenaton (1356-1340 av J.C.) (Musée du Caire) (2076972086).jpg|Rilievo con Akhenaton e Nefertiti adoranti Aton, Il Cairo, Museo Egizio
Image:AmarnaRelief-NefertitiHoldingOfferingToAten BrooklynMuseum.png|Talatat raffigurante Nefertiti adorante Aton, Brooklyn Museum
Image:Akhenaten as a Sphinx (Kestner Museum).jpg|Akhenaton raffigurato come sfinge
 
Rin torna a Fuyuki da Londra e Shirou scopre da lei che sia il loop temporale che la ripresa della Guerra potrebbero essere il risultato del desiderio di qualcuno esaudito dal Santo Graal. Più tardi, sul retro del tempio Ryudou, Shirou incontra nuovamente la ragazza dai capelli argentei, che si presenta a lui come Caren Ortensia e dice di conoscerlo già. Tuttavia, come le volte precedenti, vengono attaccati da un'orda di ombre, ma i due si uniscono e riescono a sconfiggerle. Prima che si resetti il ciclo, Caren informa Shirou che da quel momento in poi potranno incontrarsi nella chiesa di Fuyuki per discutere degli avvenimenti che si stanno verificando in città. Il ragazzo si dirige quindi al luogo stabilito e la giovane gli rivela nuovi elementi riguardanti il loop temporale e la ripresa della Guerra. Inoltre gli rivela che gli eventi che si verificano nel ciclo sono artificiali, ma che tutte le persone sono reali, tranne una. Infine, racconta di essere stata inviata per investigare sul Santo Graal e sulla ripresa dell'Heaven's Feel, e che solo Shirou, in quanto vincitore della Guerra precedente, ha il potere di fermarlo, poiché essendo una rievocazione della quinta Guerra del Santo Graal, deve risultare con la sua vittoria. Shirou lascia quindi la chiesa, con il consiglio di Caren di domandare a Rin di Londra.
Image:Akhenaton-E 27112-Louvre-antiquites-egyptiennes-p1020400.jpg|Busto di Akhenaton
Image:Akhenaton E11076 mp3h8769.jpg|Akhenaton
Image:AkhenatonNefertiti.jpg|Akhenaton e Nefertiti
Image:P1060918 Louvre antiquite-egyptiennes corps-de-femme 02.jpg|Torso di Nefertiti, Parigi, Museo del Louvre
</gallery></div>
 
Il ragazzo interroga quindi Rin sulla sua esperienza oltreoceano e scopre da lei dell'esistenza di due tenute costruite durante la terza Guerra del Santo Graal come rifugio separato delle sorelle Edelfelt. La ragazza gli racconta di aver scoperto in una delle due tenute la scena del crimine in cui è avvenuta l'uccisione del Master originale di Lancer. Spinto da questa informazione, Shirou si reca in quel luogo per accertarsi se sia davvero il nascondiglio di Bazett, ma trova il posto completamente vuoto, tranne che per uno degli orecchini di Lancer. Portandolo con sé, si reca al porto per ottenere un aiuto dal Servant, usando l'orecchino per convincerlo. Il Servant si decide ad aiutarlo e i due si incontrano nel cortile di fronte alla chiesa prima di mezzanotte, dove trovano ad aspettarti anche Bazett e Avenger. Lancer e Bazett si affrontano brutalmente e, come risultato, vengono entrambi feriti mortalmente a causa delle loro Armi Nobili. Con la morte della ragazza, Shirou si convince di aver portato a termine il ciclo, ma è sorpreso che Avenger continui ad esistere anche dopo la morte della sua Master. Appare nuovamente l'orda di ombre, che questa volta però si focalizza sul Servant. Prima di diventare uno di loro, Avenger implora Shirou di parlare con la Coppa del Cielo, distruggendo il vero sé prima che la sua trasformazione sia completa.
Analogamente rivoluzionaria fu la concezione templare.
Le divinità precedenti al [[Atonismo|culto atoniano]], infatti, risiedevano nel luogo più riposto del [[tempio]], il ''[[Cella (architettura)|naos]]'', il ''sancta sanctorum'', ed i [[Tempio egizio|templi egizi]] si sviluppavano con la classica struttura "a cannocchiale": mentre il pavimento saliva verso il naos ed il soffitto si abbassava, si assisteva al passaggio graduale dalla luce del cortile colonnato al buio della cella ove risiedeva la divinità. Il dio, si pensi ad Amon ''il nascosto'', aveva generalmente forma antropomorfa o in parte tale ed era, in qualche modo, tangibile.
 
Comprendendo le parole di Avenger, Shirou si reca quindi da Illyasviel per ottenere delle risposte. La ragazza gli rivela che il Santo Graal che ha riprodotto la Guerra è una vera macchina che esaudisce i desideri, a confronto con il Santo Graal degli Einzbern. Inoltre gli racconta che il Santo Graal in realtà è Avenger e si trova sulla Luna, e che in realtà Shirou è Avenger stesso. Conoscendo la sua vera identità, Shirou torna ad essere Avenger e, con Caren, sale al Graal per terminare una volta per tutte il loop temporale. Fuori dal ciclo, il vero Shirou invece è costretto a permettere a Bazett di restare per un po' in casa sua.
Non così Aton che era il [[Sole|globo solare]] il cui culto non poteva, perciò stesso, avvenire nei meandri bui del tempio. Nei templi precedenti la progressione vedeva (dall'avanti all'indietro) il [[Pilone (architettura egizia)|pilone]], la [[Tempio egizio#Tipologia|corte colonnata]], la [[Ipostilo|sala ipostila]], il [[vestibolo (architettura)|vestibolo]] ed il naos con sempre minor luce.
Ora il [[grande tempio di Aton]] ad Akhetaton (Tell el-Amarna) era invece il trionfo della luce<ref>{{cita|Reeves 2001|pp. 122-126}}</ref>.
Ad un pilone che ricorda, anche in questo caso, il geroglifico ''akhet'' (e che, al contrario della struttura architettonica precedente, manca dell'architrave congiungente le due torri rastremate), ne segue un secondo che immette in quella che era la sala ipostila<ref>{{cita|Wilkinson 2007|}}</ref>. Mentre precedentemente tale sala era buia, costituita da una selva di colonne che rappresentavano gli alberi della palude primordiale tra cui penetrava a stento la luce da finestrelle poste in alto, ora l'ipostila è scoperta al centro. Da questa si passa in una sequenza di quattro cortili, anch'essi scoperti, occupati da altari sacrificali. Seguono due altri cortili che costituiscono il santuario vero e proprio ove può accedere solo il [[Antico_Egitto#La_casta_sacerdotale|clero]] ed il [[Faraone|sovrano]], e solo qui, tuttavia pur sempre aperte alla luce, si trovano cappelle minori.
 
== Carattere e personalità ==
==Le necropoli di Amarna==
A causa del trauma sofferto durante il grande incendio di Fuyuki, Shirou soffre di un costante vuoto nella sua personalità e di una tremenda sindrome del sopravvissuto. Sente che, in quanto unico sopravvissuto, sia ingiusto nei confronti dei morti dare priorità ai propri bisogni prima di quelli degli altri. Possiede un senso distorto dei valori e trova autostima solo nell'aiutare le persone senza alcun compenso, sostenendo che l'atto stesso di aiutarle sia la ricompensa. Per lui è altamente ingiusto che alcune persone sopravvivano ed altre no, per cui quando deve ricevere ferite o perdere la sua vita per salvarne un'altra, lo fa senza pensarci due volte. Tutti coloro che notano questo suo lato spesso sono preoccupate per lui e tentano di correggerlo, senza però riuscirci. Kiritsugu parlava spesso di quanto si fosse sforzato per proteggere gli innocenti dai pericoli del mondo, anche a costo della propria umanità, e di quanto fosse rattristato dal fatto che, ogni volta in cui era in grado di salvare una persona, un'altra era destinata a morire. Nonostante Kiritsugu fosse tormentato dalla sua incapacità di salvare tutti, Shirou ha sempre ammirato i suoi sforzi. Appena prima della morte del padre, Shirou giurò di diventare un paladino della giustizia al suo posto, sforzandosi di proteggere tutti a costo della sua stessa vita. Ciò che è diventato finora è il risultato di quello stesso impegno.
 
Shirou porta il suo ideale al limite nella route ''Fate'', in cui tenta costantemente di proteggere Saber evitando di farla combattere contro altri Servant, nonostante lei sia decisamente più forte di lui e le irrimediabilmente scarse probabilità di sopravvivenza contro esseri più potenti di lui. Questo perché lui non sopporta che qualcun altro si ferisca al posto suo per proteggerlo. Non rinuncia mai ai suoi ideali e durante il corso della storia si ferisce numerose volte per mantenerli. Nella route ''Unlimited Blade Works'' Shirou, attraverso continue discussioni con Archer, inizia a scorgere l'ipocrisia nei suoi ideali. Sebbene si rifiuti di abbandonarli, cerca una via di mezzo in cui cercherà di realizzarli ben sapendo che ciò è impossibile. Ma il suo più grande dilemma lo affronta in ''Heaven's Feel'', in cui è costretto a decidere se mantenere i suoi ideali o abbandonarli per proteggere la vita di Sakura. Alla fine li abbandona, tranne nel bad end "Mente d'acciaio", in cui diventa risoluto come il Kiritsugu di un tempo, permettendo la morte di Sakura per un bene più grande. In questa route combatte solo per proteggerla, nonostante abbia spesso dei conflitti interiori.
Fin dall'inizio del suo regno, Amenhotep IV/Akhenaton aveva sperato di poter trasformare la stessa Tebe nell'"Orizzonte di Aton". Per tale motivo, seguendo la tradizione dei suoi predecessori della XVIII dinastia, aveva di certo iniziato a far predisporre la sua sepoltura nella [[Valle dei Re]] e, verosimilmente, nei pressi della tomba del padre [[Amenhotep III]] ([[KV22]])<ref>{{cita|Reeves 2001|p. 127}}</ref>. Sulla base di posizionamento e metodi di scavo, si è oggi propensi ad individuare tale sepoltura nella incompiuta [[KV25]]<ref group="N">Ubicata nella Valle Occidentale (West Valley), è anche nota come WV25.</ref>, ubicata nella [[Valle_dei_Re#Aspetti_morfologici_e_geografici|West Valley]], o nella vicina [[KV23]] di [[Ay]]<ref group="N">Altre ipotesi vedono, nella KV23, anche nota come WV23, nel sepolcro previsto per la sepoltura di [[Tutankhamon]].</ref>. La zona pianeggiante in cui sorge Amarna è circondata da alte [[Falesia|falesie]] che superano talvolta l'altezza di 100 m, queste sono interrotte da [[wadi]], ovvero dal letto di antichi fiumi; una di queste conduce, a circa 6 km dalla città, all'area in cui si trova la cosiddetta Tomba reale, termine tuttavia forse non aderente all'effettiva destinazione della tomba stessa<ref group="N">Sulle steli confinarie del primo gruppo (K, X, M), infatti, si legge: "Sia scavata per me [Akhenaton] una tomba nella montagna orientale [di Akhetaton]. Sia scavata la mia sepoltura in essa per i milioni di giubilei che l'Aton, mio padre, ha decretato per me. Sia scavata la sepoltura per la Grande Sposa Reale Nefertiti per i milioni di anni che l'Aton, mio padre, decretò per lei. Lascia inoltre che sia fatta in essa la sepoltura della figlia del Re, Meritaton, per milioni di anni".</ref>
===Le tombe meridionali===
Tenendo fede al contenuto delle steli confinarie di mai più sconfinare' dalla città, Akhenaton fece preparare la sua tomba, in una sorta di riproduzione in miniatura della Valle dei Re tebana, a circa 4&nbsp;km dalla città, ma questa, all'atto della sua scoperta, risultò depredata così avvalorando il convincimento che il sovrano fosse stato sepolto o, più probabilmente, risepolto, in una tomba della Valle dei Re, che venne dapprima individuata nella misteriosa [[KV55]].
La vita di Akhetaton durò, complessivamente, circa 30 anni ed il suo abbandono iniziò nei primi anni di regno di Tutankhamon a cui potrebbe essere peraltro imputabile la traslazione del corpo di Akhenaton:
<div align="center">
{| class="wikitable"
!width="150"|Catalogazione
!width="150"|Titolare
!width="300"|Titolo
!width="200"|Necropoli<ref>{{cita|Reeves 2001|pp. 127-130}}</ref>
!width="180"|Note
|-
|[[TA26]] (Tomb of Amarna 26)
|[[Akhenaton]]
|Faraone e famiglia
|Tomba reale
|Unica decorata; la tomba avrebbe dovuto accogliere, verosimilmente, tutta la famiglia reale: [[Tiye]], madre del re; [[Maketaton]], figlia, [[Kiya]], Sposa secondaria, forse [[Nefertiti]]
|-
|[[TA27]]
|non noto forse prevista per un re (?) (si ipotizza [[Smenkhara]])
|non noto
|Necropoli meridionale
|circa 500 m dalla Tomba reale; non ultimata, scavi interrotti dopo il primo corridoio; presenta una scala di accesso e uno scivolo per agevolare il trasporto del sarcofago. La presenza dello scivolo, e l'ampiezza della porta, pari a quella della tomba reale, ha fatto ipotizzare che si trattasse di una sepoltura a sua volta destinata a un re
|-
|[[TA28]]
|Tori [[Mnevis]] (?)<ref group="N">I tori Mnevis venivano associati al sole e, almeno agli inizi della vita ad Akhetaton, godevano del favore reale tanto che si ritiene fossero allevati nel Palazzo del Nord. E' noto che fosse stata prevista dal re una tomba per la sepoltura dei tori Mnevis, ma questa non è mai stata definitivamente individuata. L'assegnazione alla AT28 deriva dalla somiglianza planimetrica con la tomba dei tori [[Api (mitologia egizia)|Apis]] di Saqqara, nonché dal ritrovamento nelle vicinanze, negli anni '80 del '900, di numerosi teschi e ossa di toro verosimilmente derivanti da scavi precedentemente eseguiti nell'area.</ref>
| -
|Necropoli meridionale
|circa 500 m dalla Tomba reale; tre locali
|-
|[[TA29]]
|[[Neferneferura]] (?)
|principessa, figlia di Akhenaton e Nefertiti
|Necropoli meridionale
|circa 500 m dalla Tomba reale e circa 7 dalla AT28; non ultimata, scavi interrotti dopo il quarto corridoio<ref group="N">Secondo Marc Gabold, 2009, la 28 e la 29 furono le uniche tombe di quest'area ad essere effettivamente occupate. La presenza di un riferimento all'"anno I" consente di ipotizzare che la tomba venne scavata da uno dei successori di Akhenaton che soggiornarono ad Akhetaton (Smenkhara o Tutankhaton)</ref><ref>{{cita|Gabold 2009|pp. 31-38}}</ref>;
|-
|[[TA30]]
|non noto
|non noto
|Necropoli meridionale
|non ultimata; molto piccola. Si ipotizza potesse essere la tomba di un imbalsamatore
|-
|}
</div>
 
Shiro è estremamente testardo quando decide di realizzare qualcosa, come passare ore a tentare di saltare un'asticella più in alto di lui. Viene visto compiere quest'azione sia da Rin che da Sakura, diventando uno dei fattori iniziali che indurrà entrambe a provare dei sentimenti nei suoi confronti. Difende ostentatamente i propri punti di vista, non importa quanto possano sembrare sbagliati agli altri, al punto da causare loro grandi angosce. Sebbene faccia del suo meglio per aiutare gli altri, se sente che una persona ha causato la sua stessa rovina, invece di aiutarla resta semplicemente a guardare.
===Le tombe dei nobili===
{{vedi anche|Tombe dei nobili (Amarna)}}
Poco conosciute rispetto alle [[Tombe dei Nobili]] della [[Necropoli tebana]], vuoi a causa della lontananza del sito rispetto ai centri maggiori, vuoi per il loro carattere poco attraente, con pareti grigie, spesso molto danneggiate, prive dei loro colori, non attirano di certo l'attenzione, ma sono tuttavia monumenti molto interessanti per la loro originalità e fondamentali per una corretta comprensione del periodo Amarniano<ref group="N">Anche in questo caso, come per la Tomba reale, sulle steli del primo gruppo è specificato che "le tombe dei Grandi e dei Divini Padri di Aton, e dei sacerdoti di Aten, ... le tombe degli ufficiali, saranno fatte sulla montagna a Oriente di Akhetaten".</ref><ref>{{cita|Reeves 2001|pp. 130-137}}</ref>. Nonostante l'alto numero di popolazione calcolata (da 20 a 50.000 persone), sono note solo 50 tombe, di cui solo 24 recanti iscrizioni e nessuna, comunque ultimata; secondo recenti studi, inoltre, solo una delle tombe avrebbe effettivamente accolto il defunto per cui era stata realizzata. Quanto al numero davvero ridotto di sepolture, si ipotizza che il privilegio di creare una tomba nella città fosse concesso dallo stesso Akhenaton e che questi abbia perciò rilasciato poche autorizzazioni; i funzionari, inoltre, provenivano da altre località, Menfi o la stessa Tebe, ed è perciò ipotizzabile che avessero comunque preferito essere sepolti nei luoghi d'origine<ref group="N">A riprova di tale ultima considerazione, si pensi ai funzionari amarniani, o comunque impiegati durante il regno di Akhenaton, che hanno la loro sepoltura tra le [[Tombe dei Nobili]] di Tebe: [[TT55]] di Ramose; [[TT188]] di Parennefer (a cui risulta intestata ugualmente la tomba [[TA7]] ad Amarna); [[TT192]] di Kharuef; [[TT46]] di Ramose; [[TT136]] di Ipy.</ref>.
I primi studi sulle tombe amarniane si debbono a [[John Gardner Wilkinson]], nel [[1820]], seguito da [[Robert Hay]] e [[Nestor L’Hôte]]<ref group="N">Nestor Hippolyte Antoine L’Hôte (1804 – 1842) egittologo francese, disegnatore e pittore, partecipò alla missione franco-toscana di [[Ippolito Rosellini]] del [[1828]]-[[1829]] unitamente a [[Jean François Champollion]].</ref> che ne ricavarono molti disegni e copie di iscrizioni. Prima pubblicazione significativa sull'argomento fu quella di [[Karl Richard Lepsius]]<ref>{{cita|Lepsius 1849|}}</ref> del 1849; anche sui lavori dei predecessori, a causa dei molteplici danni nel frattempo intervenuti, si basò per la sua opera, considerata fondamentale sull'argomento, [[Norman de Garis Davies]] agli inizi del XX secolo<ref>{{cita|Davies 1903|in sei volumi, pubblicati dal 1903 al 1908}}</ref>. Le tombe dei nobili di Amarna sono ripartite in due aree, settentrionale e meridionale; l'area settentrionale, a nord-est della città nei pressi della stele V, ne ospita sei di cui due a nord di un wadi (TA1 e TA2) e quattro a sud del wadi (da TA3 a TA6). Sono scavate a circa 85 m di altezza nella falesia che circonda la valle e sono costituite da due sale in successione, con una nicchia per la statua del defunto al fondo della seconda sala; durante i millenni vennero usate come [[Romitaggio|romitaggi]] da monaci cristiani [[copti]] e in un caso la tomba (TA6) venne trasformata in chiesa.
 
== Relazioni amorose ==
====Area settentrionale====
In ''Fate/stay night'', l'interesse amoroso di Shirō varia da Saber a Rin a Sakura a seconda della route. Tuttavia, indipendentemente dal percorso, all'inizio mostra di essere attratto da Saber dopo la sua convocazione. In ''Fate'' accetta pienamente i suoi sentimenti per Saber e desidera stare con lei, ma nonostante venga ricambiato, ciò è impossibile dopo la fine della Guerra. In ''Unlimited Blade Works'' inizia a provare dei sentimenti per Rin durante la loro alleanza, e con il proseguire della storia viene ricambiato. In ''Heaven's Feel'' i suoi sentimenti per Sakura diventano il punto focale della trama. Realizza quanto la ragazza diventi sempre più bella e inizia a provare qualcosa per lei prima ancora che inizi la Guerra del Santo Graal, alterando drasticamente gli eventi successivi, che lo porteranno ad abbandonare i suoi ideali pur di proteggerla.
Scavate nella falesia, hanno accesso generalmente nella parete verticale e, perciò stesso, sono state poco soggette a interramenti, ma, essendo più facilmente accessibili, prescelte dai monaci copti come abitazioni.
<div align="center">
{| class="wikitable"
!width="150"|Catalogazione
!width="150"|Titolare
!width="300"|Titolo
!width="200"|Necropoli<ref>{{cita|Reeves 2001|pp. 127-130}}</ref>
!width="180"|Note
|-
|[[TA1]] (Tomb of Amarna 1)<ref name="Davies3">[[N. de Garis Davies]], The Rock Tombs of Amarna, Londra, Offices of the Egypt Exploration Fund, 1905, Parte III</ref>
|[[Huya]]
|Sovrintendente dell'harem reale; Sovrintendente al Doppio Tesoro e Amministratore della casa della [[Grande Sposa Reale]] Tiye
|Area settentrionale, a nord del wadi
|planimetricamente si sviluppa con una sala rettangolare, in origine colonnata, da cui si accede ad una seconda sala con quattro colonne che termina in una cappella più interna dedicata al defunto<ref>{{cita|Davies 1903|Parte III, pp. 1-19, Tavv. da I a XXV}}</ref>
|-
|[[TA2]]<ref name="Davies2">[[N. de Garis Davies]], The Rock Tombs of Amarna, Londra, Offices of the Egypt Exploration Fund, 1905, Parte II</ref>
|Meryra (II)
|Scriba reale, amministratore del Doppio Tesoro; Sovrintendente dell'harem reale della Grande Sposa reale [Nefertiti]; Comandante della barca ''menesh''
|Area settentrionale, a nord del wadi
|planimetricamente, da un cortile esterno si accede ad una sala con due colonne da cui un breve corridoio immette in una sala trasversale al centro della quale si trova la cappella dedicata al defunto<ref>{{cita|Davies 1903|Parte II, pp. 16-24, Tavv. da XXIX a XLI}}</ref>
|-
|[[TA3]]<ref name="Davies3"/>
|Ahmose
|Vero Scriba del re; Portatore di [[flabello]] alla destra del re; Amministratore della casa di Akhenaton; Sovrintendente della Corte di Giustizia
|Area settentrionale, a sud del wadi
|presenta planimetria a [[croce latina]], con una sala longitudinale che immette in una sala trasversale da cui si accede a una sala più interna<ref>{{cita|Davies 1903|Parte III, pp. 26-33, Tavv. da XXVI a XXXIX}}</ref>
|-
|[[TA4]]<ref name="Davies1">[[N. de Garis Davies]], The Rock Tombs of Amarna, Londra, Offices of the Egypt Exploration Fund, 1905, Parte I</ref>
|Meryra (I)
|Sommo Sacerdote di Aton nella casa di Ra; Portatore di [[flabello]] alla destra del re;
|Area settentrionale, a sud del wadi
|forse titolare di una tomba anche a [[Saqqara]]; tomba incompleta. Se fosse stata ultimata sarebbe stata la più grande della necropoli<ref>{{cita|Davies 1903|Parte I, pp. 7-17, Tavv. da II a XXXV}}</ref>
|-
|[[TA5]]<ref name="Davies4">[[N. de Garis Davies]], The Rock Tombs of Amarna, Londra, Offices of the Egypt Exploration Fund, 1905, Parte IV</ref>
|Penthu
|Scriba reale primo sotto il re; Primo servo di Aton nella magione di Aton in Akhetaton; Capo dei medici del Signore delle [[Due Terre]]; Ciambellano; Colui che può avvicinare la persona del re; Capo dei capi; Nobile di primo rango, unico tra i compagni
|Area settentrionale, a sud del wadi
|presenta planimetria a croce latina, con una sala longitudinale che immette in una sala trasversale da cui si accede a una sala più interna<ref>{{cita|Davies 1903|Parte IV, pp. 1-4, Tavv. da I a XII}}</ref>
|-
|[[TA6]]<ref name="Davies2"/>
|Paneshy
|Primo tra i Servi dell'Aton nella casa di Aton in Akhetaton; Secondo Profeta del Signore delle Due Terre Neferkheperura-waenra [Akhenaton]; Sovrintendente al doppio granaio dell'Aton in Akhetaton; Sovrintendente al bestiame di Aton
|Area settentrionale, a sud del wadi
|trasformata in chiesa dai monaci cristiani copti che occuparono le tombe come romitaggi<ref>{{cita|Davies 1903|Parte II, pp. 9-32, Tavv. da III a XXVI}}</ref>
|-
|}
</div>
 
== Abilità e poteri ==
====Area meridionale====
L'area meridionale della necropoli dei nobili di Amarna ospita 19 tombe censite. Si trovano a sud e a est di Akhetaton e vennero scavate in una roccia di pessima qualità; al contrario delle tombe dell'area settentrionale, l'ingresso si trova, generalmente, al di sotto del piano e, per tale motivo, sono state (e sono tuttora) più facilmente interrate.
<div align="center">
{| class="wikitable"
!width="150"|Catalogazione
!width="150"|Titolare
!width="300"|Titolo
!width="200"|Necropoli<ref>{{cita|Reeves 2001|pp. 135-137}}</ref>
!width="180"|Note
|-
|[[TA7]] (Tomb of Amarna 7)<ref name="Davies6">[[N. de Garis Davies]], The Rock Tombs of Amarna, Londra, Offices of the Egypt Exploration Fund, 1908, Parte VI</ref>
|Parennefer
|Artigiano reale, puro di mani; Sovrintendente di tutti gli artigiani del re; Sovrintendente di tutti i lavori del re nella casa di Aton; Primo degli amici che accompagna il Signore delle Due Terre in ogni luogo; Sovrintendente dei Profeti di tutti gli dei.
|Area meridionale
|un breve corridoio immette in una sala trasversale da cui si dipartono sale laterali<ref>{{cita|Davies 1903|Parte VI, pp. 1-6, Tavv. da III a X}}</ref>; di Parennefer, è noto che sia stato l'unico di cui si abbia certezza che, iniziata la realizzazione della propria tomba nella Necropoli Tebana ([[TT188]]), abbia poi fatto realizzare la sepoltura anche ad Akhetaton
|-
|[[TA8]]<ref name="Davies6"/>
|Tutu
|Ciambellano; Primo servo di Neferkheperura-waenra [Akhenaton] nella casa di Aton in Akhetaton; Primo servo di Neferkheperura-waenra [Akhenaton] sulla barca ''wia''; Sovrintendente di tutti gli artigiani del Signore delel Due Terre; Sovrintendente di tutti i lavori di Sua Maestà; Sovrintendente dell'argento e dell'oro del Signore delle Due Terre; Sovrintendente del tesoro di Aton in Akhetaton; Capo dei portavoce
|Area meridionale
|planimetricamente, un breve corridoio immette in una sala trasversale, con sale laterali, il cui soffitto era sorretto da dodici colonne; da questa si accede a una sala longitudinale<ref>{{cita|Davies 1903|Parte VI, pp. 7-15, Tavv. da XII a XXI}}</ref>
|-
|[[TA9]]<ref name="Davies4"/>
|Mahu
|Capo della polizia di Akhetaton
|Area meridionale
|planimetricamente una scala adduce a una sala trasversale da cui si passa a una sala longitudinale in cui si apre una scala che adduce a un appartamento sotterraneo<ref>{{cita|Davies 1903|Parte IV, pp. 12-18, Tavv. da XIV a XXIX}}</ref>
|-
|[[TA10]]<ref name="Davies4"/>
|Ipy
|Primo amministratore; Scriba reale; Sovrintendente del grande harem del faraone; Amministratore di [[Menfi (Egitto)|Menfi]]
|Area meridionale
|forse titolare di una tomba anche a [[Saqqara]]; planimetricamente non ultimata, è costituita da una sala trasversale il cui soffitto sarebbe stato sorretto da quattro pilastri (incompiuti)<ref>{{cita|Davies 1903|Parte IV, pp. 19-20, Tavv. da XXX a XXXII}}</ref>
|-
|[[TA11]]<ref name="Davies4"/>
|Ramose
|Scriba reale; Amministratore di Nebmaatra [Amenhotep III]; Scriba delle reclute; Generale del Signore delle Due Terre
|Area meridionale
|planimetricamente un corridoio immette in una sala trasversale in cui si apre una nicchia contenente due statue<ref>{{cita|Davies 1903|Parte IV, pp. 21-22, Tav. XXXIV}}</ref>
|-
|[[TA12]]<ref name="Davies5">[[N. de Garis Davies]], The Rock Tombs of Amarna, Londra, Offices of the Egypt Exploration Fund, 1908, Parte V</ref>
|Nakhtpaaten
|Principe; Visir
|Area meridionale
|incompiuta e solo parzialmente scavata una sala<ref>{{cita|Davies 1903|Parte V, p. 85, Tav. XIV}}</ref>
|-
|[[TA13]]<ref name="Davies4"/>
|Nefer-khepru-her-sekheper
|Sindaco di Akhetaton
|Area meridionale
|planimetricamente, un corridoio immette in una sala trasversale con soffitto retto da sei colonne; una scala immette in una sala sotterranea<ref>{{cita|Davies 1903|Parte IV, p. 139, Tavv. da XXXVI a XXXVII}}</ref>
|-
|[[TA14]]<ref name="Davies5"/>
|Maya
|Generale del Signore delle Due Terre; Sovrintendente della casa della pacificazione di Aton (?); Amministratore di Waenra [Akhenaton] in [[Eliopoli]]; Sovrintendente di tutti i lavori del re; Scriba reale; Scriba delle reclute; Sovrintendente del bestiame del tempio di Ra a Eliopoli
|Area meridionale
|planimetricamente, un corridoio immette in una sala rettangolare, incompleta, il cui soffitto sarebbe stato sorretto, a lavori ultimati, da dodici colonne<ref>{{cita|Davies 1903|Parte V, pp. 1-5, Tavv. da I a V}}</ref>
|-
|[[TA15]]<ref name="Davies4"/>
|Suty
|Portatore di stendardo della guardia personale di Neferkheperura-waenra [Akhenaton]
|Area meridionale
|planimetricamente, un corridoio immette in una sala trasversale da cui si accede ad una sala rettangolare incompleta con soffitto retto da 6 colonne<ref>{{cita|Davies 1903|Parte IV, p. 25, Tavv. da XXXVIII a XLV}}</ref>
|-
|[[Tombe minori di Amarna|TA16]]<ref name="Davies5"/>
|non noto
|non noto
|Area meridionale
|benché non finita, è presente una sala trasversale con dodici colonne che presenta fregi quasi completamente ultimati; una scala contorta porta ad una sala sotterranea<ref>{{cita|Davies 1903|Parte IV, Tavv. da VI a XI}}</ref>
|-
|[[Tombe minori di Amarna|TA17]]<ref name="Davies5"/>
|non noto
|non noto
|Area meridionale
|descritta da Davies come insignificante, si presenta, planimetricamente, come una semplice sala trasversale<ref>{{cita|Davies 1903|Parte V, Tav. XVII}}</ref>
|-
|[[Tombe minori di Amarna|TA18]]<ref name="Davies5"/>
|non noto
|non noto
|Area meridionale
|solo la facciata ultimata e, planimetricamente, un accenno di sala; Davies segnala un geroglifico su uno stipite della porta, comunque illeggibile<ref>{{cita|Davies 1903|Parte V, Tav. XIII}}</ref>
|-
|[[TA19]]<ref name="Davies5"/>
|Setau
|Sovrintendente al doppio tesoro del Signore delle Due Terre
|Area meridionale
|incompleta; presenta planimetricamente solo una sala longitudinale<ref>{{cita|Davies 1903|Parte V, Tav. XIX}}</ref>
|-
|[[Tombe minori di Amarna|TA20]]<ref name="Davies5"/>
|non noto
|non noto
|Area meridionale
|planimetricamente, un corridoio immette in una sala trasversale da cui un secondo corridoio immette in una seconda sala pure trasversale<ref>{{cita|Davies 1903|Parte V, Tav. XIII}}</ref>; l'architrave di ingresso reca la rappresentazione della famiglia reale in adorazione dell'Aton; Akhenaton indossa la corona azzurra ([[Corone egizie|khepresh]])
|-
|[[Tombe minori di Amarna|TA21]]<ref name="Davies5"/>
|non noto
|non noto
|Area meridionale
|incompleta; planimetricamente si sarebbe sviluppata con una sala rettangolare il sui soffitto sarebbe stato retto, per quel che è dato di intuire dalle tracce di lavorazione, da almeno sei colonne<ref>{{cita|Davies 1903|Parte V, p. 89, Tav. XVI}}</ref>
|-
|[[Tombe minori di Amarna|TA22]]<ref name="Davies5"/>
|non noto
|non noto
|Area meridionale
|incompleta; planimetricamente un corridoio immette in una sala trasversale il cui soffitto, una volta ultimate, sarebbe stato retto da almeno quattro colonne<ref>{{cita|Davies 1903|Parte V, Tav. XVII}}</ref>; l'architrave di ingresso recava la rappresentazione della famiglia reale in adorazione dell'Aton; Akhenaton indossa la corona azzurra (khepresh), Nefertiti la corona tronco conica tipica; la coppia è seguita da tre principesse, verosimilmente [[Merytaton]], [[Maketaton]] e [[Ankhesenamon|Ankhesepaaton]]; dietro le principesse la sorella della regina, [[Mutnodjemet]]
|-
|[[TA23]]<ref name="Davies5"/>
|Any
|Scriba Reale; Scriba delle offerte del Signore delle Due Terre; Scriba delle offerte ad Aton; Amministratore della casa di Aakheperura [Amenhotep II]
|Area meridionale
|<ref>{{cita|Davies 1903|Parte V, pp. 6-11}}</ref>
|-
|[[TA24]]<ref name="Davies5"/>
|Paatenemeb
|Scriba Reale; Sovrintendente e Amministratore dei lavori in Akhetaton; Generale del Signore delle Due Terre
|Area meridionale
|planimetricamente un corridoio immette in una sala trasversale con quattro colonne da cui si diparte una sala longitudinale incompleta<ref>{{cita|Davies 1903|Parte V,Tav. da XXIV}}</ref>
|-
|[[TA25]]<ref name="Davies6"/>
|[[Ay]]
|Padre del dio; Sovrintendente a tutti i cavalli del Signore delle Due Terre; Comandante degli arcieri; Portatore di flabello alla destra del re; Scriba reale
|Area meridionale
|incompleta; planimetricamente un corridoio immette in una sala trasversale il cui soffitto, una volta ultimato, sarebbe stato sorretto da almeno ventiquattro colonne (sono presenti quindici colonne, di cui solo quattro ultimate)<ref>{{cita|Davies 1903|Parte VI, pp. 16-24, Tavv. da XXIII a XLIV}}</ref>; il titolare, Ay,diverrà faraone, sarà il successore di Tutankhamon e sarà l'ultimo re della XVIII dinastia
|-
|}
</div>
Nella zona esistono, peraltro, censite da Norman de Garis Davies, piccole tombe di minore importanza, vuoi perché appena abbozzate, vuoi perché il titolare è sconosciuto o perché presentano poche o nulle particolarità archeologicamente rilevanti; così, nei pressi della tomba[[TA1]] di Huya, esistono le tombe TA1a e TA1b di sconosciuti; accanto alla [[TA3]] di Ahmose, si trovano [[Tombe minori di Amarna|tombe minori]] classificate con le sigle 3a, 3b, 3c, 3d, 3e, 3f, tutte accreditabili a sconosciuti; nei pressi della [[TA6]], le 6a, 6b, 6c, anche in questo caso di sconosciuti; esistono, inoltre, le 7a, 7b, 7c nei pressi della [[TA7]] di Parennefer, nonché le 9a, 9b e 9c nelle immediate vicinanze della [[TA9]], di Mahu. Esistono, infine, una TA24a, nei pressi della [[TA24]] di Paatenemab, e TA25a, nelle adiacenze della [[TA25]] di Ay<ref>{{cita|Davies 1903|parte I, tombe di Pentu, Mahu e altri}}</ref>.
 
====Gli altariAddestramento nel deserto====
Shirou è un mago addestrato da Emiya Kiritsugu e non segue i modi di fare dei maghi formali. Essendo stato adottato dalla famiglia Emiya, non ha avuto modo di ereditare l'emblema magico di Kiritsugu e gli manca dunque quel talento innato prodotto da generazioni di maghi che hanno cercato di sviluppare gli emblemi migliori. Ha ricevuto un addestramento informale, poiché suo padre originariamente non aveva alcuna intenzione di insegnargli i fondamenti delle arti magiche, per cui possiede solo scarse conoscenze. La sua Origine e la sua affinità elementale sono "Spade", avendo posseduto Avalon all'interno del suo corpo per molto tempo. Ciò gli rende impossibile usare con precisione magie dei cinque elementi a causa della mancanza di allineamento, ma gli consente di manifestare l'Unlimited Blade Works di utilizzare la magia di rafforzamento e l'incantesimo di proiezione.
A est della città, nell'area desertica , si preservano alcune costruzioni site nei pressi degli antichi incroci dei percorsi, ancora individuabili sul terreno, forse percorse dalle truppe dedicate alla sicurezza della città da eventuali incursioni provenienti dal deserto, o al servizio di polizia sulle aree sepolcrali. A breve distanza dall'area settentrionale si trovano tre altari in [[Mattone di fango|mattoni crudi]] risalenti all'anno XII di regno; è stato ipotizzato che facessero riferimento al ricevimento di tributi stranieri e che fossero dedicati alle sepolture reali<ref>{{cita|Reeves 2001|p.127}}</ref>. Si tratta di altari quadrati, con rampe di scale in numero di due o quattro, una per lato.
 
Anche addestrandosi duramente e seguendo Rin a Londra nell'Associazione dei Maghi, Shirou non lascerà mai il suo livello di mago apprendista, ma potrà essere considerato come uno dei più grandi specialisti nel lancio di incantesimi. In una scala da 1 a 100, Rin avrebbe un punteggio dal 70 al 100, mentre Shirou avrebbe solo 10 punti, 40 in condizioni particolari.
====Il villaggio operaio====
Tra le costruzioni ancora riconoscibili nell'area desertica, merita particolare menzione, dal punto di vista storico-architettonico, il cosiddetto Villaggio degli operai<ref group="N">Scavato nel periodo [[1921]]-[[1936]] dalla [[Egypt Exploration Society]].</ref> che ospitava gli artigiani e gli operai che avevano contribuito ad edificare, e a manutenere, la città di Akhetaton, nonché le necropoli<ref group="N">Così come per il villaggio operaio di [[Deir el-Medina]], occupato da operai e artigiani che curavano lo scavo e la manutenzione delle tombed ella [[Valle dei Re]].</ref>.<br />
Si tratta, dal punto di vista urbanistico, di un quadrato di circa 70 m di lato, circondato da un muro, che ospitava 64 piccole abitazioni, tutte uguali, disposte su cinque strade. Nell'angolo sud-est una abitazione più grande delle altre era, verosimilmente, quella del sovrintendente<ref group="N">È questo, di Amarna, uno dei tre villaggi destinati ad operai di cui si ha notizia; gli altri sono quelli di [[Deir el-Medina]], occupato dai lavoratori della [[Valle dei Re]], ed el-Kahun, risalente alla [[XII dinastia egizia|XII dinastia]], ubicato nei pressi della odierna [[el-Lahun]].</ref>
 
=== LeArti lettere di Amarnamagiche ===
Shirou è un mago non ortodosso che fa uso di una versione specializzata dell'arte magica di proiezione. Inizialmente è inetto come mago, capace solo di utilizzare le magie di rafforzamento e proiezione con un basso tasso di successo. Il rafforzamento gli consente di analizzare la composizione strutturale di un oggetto e aumentane l'efficacia, come ad esempio renderlo più resistente nel caso di un bastone o renderlo più brillante nel caso di una lampadina, o riportarlo al suo stato originale. Può anche utilizzarla per migliorare le capacità fisiche del suo corpo come la vista, permettendogli di vedere fino a quattro chilometri di distanza. È molto bravo anche nella magia di assimilazione strutturale, che gli consente di comprendere la struttura e il design degli oggetti come se stesse osservando un progetto, ma non è da confondere con un tipo di Occhi Mistici. La proiezione invece, nonostante sia un'arte magica di alto livello, viene considerata inutile se comparata alla magia di rafforzamento a causa dell'elevato dispendio di forza magica, e qualsiasi cosa inizialmente proiettata da Shirou è inutile e vuota. Nonostante gli oggetti proiettati imitino unicamente la forma di quelli veri, sono poche le persone capaci di identificarli come falsi ad una prima occhiata. Qualsiasi praticante che ne analizzasse la composizione non sarebbe in grado di vedere loro attraverso, ed anche lavorando attraverso medium spirituali si noterebbe solo un senso di incongruenza. Dato che solo gli oggetti con una storia alle loro spalle entrano al dipartimento di invocazione spirituale della Torre dell'Orologio, la probabilità che le proiezioni di Shirou vengano scoperte è molto bassa.
{{vedi anche|Lettere di Amarna}}
[[File:Amarna Akkadian letter.png|thumb|Tavoletta con scrittura cuneiforme]]
Risale al [[1887]] il ritrovamento tra le rovine della città, da parte di una contadina in cerca di combustibile, di un rilevante numero (circa 300) di tavolette in argilla ricoperte da [[scrittura cuneiforme]]<ref>{{cita|Reeves 2001|p.62}}</ref>. Le tavolette vennero messe in vendita al [[Il Cairo|Cairo]] l'anno successivo ed il [[British Museum]] ne acquistò una minima parte<ref group="N">Per il tramite di Sir [[Ernest Alfred Wallis Budge]], il British Museum acquistò nel [[1888]] 83 tavolette.</ref> mentra la parte maggiore andò al [[Ägyptisches Museum und Papyrussammlung]] di [[Berlino]].<br>
Successivamente delle tavolette, e del luogo di ritrovamento, si persero le tracce fino a che cominciarono a ricomparire, nuovamente sul mercato clandestino, tavolette e frammenti. Solo nel [[1891]] [[Flinders Petrie]] e [[John Pendlebury]], nel corso di una campagna di scavo, rinvennero altri documenti del medesimo tipo in quella che venne identificata come "la casa della corrispondenza del faraone, vita, prosperità e salute"<ref>{{cita|Reeves 2001|p.63}}</ref>, verosimilmente l'archivio o forse uno degli archivi della città. Questa volta i reperti vennero organicamente catalogati presso il [[Museo egizio (Il Cairo)|Museo egizio del Cairo]] ove ancor oggi si trovano.
Il complesso di tali tavolette è oggi noto come "lettere di Amarna"; purtroppo i bordi, particolarmente fragili ed esposti agli urti, ove venivano normalmente riportate le notizie essenziali quali il destinatario o il mittente, si sono nei millenni sbriciolati ed è perciò impossibile, nella maggior parte dei casi, risalire a tali essenziali informazioni. Altra problematica è data dalla impossibilità di individuare il re sotto cui i singoli atti vennero redatti e ciò perché gli scribi, non avendo un punto comune di partenza, erano soliti datare gli atti, e in genere ogni indicazione cronologica, con l'anno di regno del sovrano in carica<ref group="N">Risulta, perciò, che un atto, ad esempio, è stato redatto nell'"anno III del re", ma non è specificato di quale re si tratti.</ref><br>
Ancora aperta è, inoltre, la diatriba su cosa rappresentino effettivamente le tavolette di Amarna: se si tratti, cioè, di documenti dimenticati all'atto dell'abbandono degli archivi, o se siano, invece, vecchie lettere ormai inutili o, ancora, minute di lettere successivamente trascritte. Trattandosi di documenti in cuneiforme, peraltro, giacché la corrispondenza diplomatica avveniva, in quel periodo, in accadico, potrebbe anche trattarsi di documenti originali divenuti inutili perché già tradotti per i fini della Corte.
Un'altra corrente di pensiero ipotizza che si tratti, in realtà, di corrispondenza ricevuta durante la permanenza della famiglia reale ad Akhetaton ma, in tal caso, si dovrebbe supporre che [[Amenhotep III]], padre di Akhenaton, fosse ancora vivo e residente ad Akhetaton. Sono, infatti, stati individuati, quali destinatari di alcuni documenti: Amenhotep III, [[Akhenaton]], [[Tiye]], [[Tutankhamon]].
 
Shirou è in grado di utilizzare una versione migliorata dell'arte magica di proiezione, che gli permette di copiare tutto ciò che riguarda la creazione e l'esistenza dell'oggetto copiato. Durante lo scenario ''Fate'', lo impara lentamente da solo, allenandosi con Rin e seguendo il consiglio di Archer: «Se non riesci a sconfiggerlo, immagina qualcosa che possa farlo», mentre in ''Unlimited Blade Works'' lo impara entrando spesso in contatto con quest'ultimo. È in grado di riprodurre efficacemente spade, altre armi e armature, e anche armi leggendarie molto fedelmente. Tuttavia, queste armi sono sempre soggette ad una certa degradazione, dato che un umano non può concettualizzare l'esistenza di un oggetto attraverso l'uso di un solo senso. Riesce a riprodurre qualsiasi arma abbia visto, anche se le Armi Nobili sono sempre di un grado inferiori rispetto agli originali, compresa la sua storia, impugnandola con la stessa abilità del suo possessore originale. Per fare ciò non basta conoscerne il modello, ma deve vedere il prodotto finale con i suoi stessi occhi: ad esempio, riesce a riprodurre Caliburn e la spada di gemma di Zelretch solo dopo averle viste nei ricordi di Saber e Justeaze. Tuttavia, nel caso in cui l'arma non sia composta da materiali esistenti nel mondo, come Ea di Gilgamesh, non può essere né analizzata e, quindi, nemmeno riprodotta, sebbene si possa definire la sua natura di base. Se si impegna, è anche abbastanza in grado di produrre delle armi originali.
Di certo le lettere di Tell el-Amarna sono sintomatiche di uno sviluppo solido del traffico internazionale nonché dell'importanza delle trattative matrimoniali a fini politici.
 
=== Proiezione ===
In relazione a quest'ultima fattispecie, in particolare, sono accertate le seguenti situazioni:
Nella route ''Unlimited Blade Works'', nonostante apprenda il vero uso dell'arte magica di proiezione, gli manca un allenamento adeguato, per cui anche le proiezioni più elementari gli causano dolore e la maggior parte di esse si rompe dopo un solo impatto a causa della loro scarsa qualità. Riesce a proiettare le spade di Archer, ma sono imperfette poiché inizialmente non sa che provengono dal suo spazio di singolarità, e anche dopo averlo capito non possiede la forza magica necessaria per utilizzarlo. Per questo motivo, prima dello scontro contro Gilgamesh, Shirou forma un contratto con Rin per rifornirsi di forza magica, così da poter formare lo spazio di singolarità e proiettare alcune armi dal Gate of Babylon.
* il re [[Cassiti|cassita]] [[Burna-Buriaš II]] invia una sua figlia quale sposa di Amenofi III;
* ugualmente il re di [[Mitanni]] [[Shuttarna II]];
* il re di [[Mitanni]] [[Tushratta]] invia, quale sposa di Amenofi III, la principessa [[Tadukhipa|Tadu-Kheba]]<ref>{{cita|Cimmino 2003|p. 258}}</ref> (Tadu'heba o Tadukipa), in cui alcuni vorrebbero individuare la stessa Nefertiti.
Anche i rapporti internazionali sono attestati nelle tavolette amarniane: [[Babilonia]], i Cassiti, l'[[Assiria]], Mitanni, gli Ittiti, i regni di [[Arzawa]] e [[Alasiya]] (quest'ultimo individuato, forse, nell'odierna [[Cipro]]).
 
=== Il braccio sinistro di Archer ===
Si può, così, grazie alla corrispondenza di piccoli re locali o dei funzionari egiziani all'estero, ricostruire l'organizzazione politica estera egiziana; fondamentalmente il sistema politico locale, basato su piccoli regni autonomi sotto il protettorato egiziano restava intatto.
Nella route ''Heaven's Feel'' Shirou non sviluppa le sue abilità come nelle due precedenti. Utilizza la sua magia di rafforzamento su un bastone e su una spada di legno durante la prima parte della storia, senza mai utilizzare la proiezione. Durante il primo conflitto nella foresta degli Einzbern perde il braccio sinistro mentre tenta di proteggere Illyasviel dall'espansione dell'Ombra. La sua ferita è critica, per cui Archer, sacrificatosi per salvarli, dice alla ragazza e a Rin di trapiantare il suo braccio sinistro su Shirou. Attaccare un corpo spirituale ad un normale corpo umano richiede un medico spirituale come Kotomine Kirei, perché il processo è più simile alla guarigione dell'anima piuttosto che del corpo.
 
Kotomine riesce a trapiantare con successo il braccio di Archer (アーチャーの腕, ''Āchā no ude''<sup>[[Aiuto:Giapponese|?]]</sup>) per sostituire quello perduto di Shirou. È una "sostanza estranea" che non dovrebbe trovarsi lì, attaccata opponendosi alla naturale Provvidenza: unire due corpi spirituali è una magia proibita che normalmente non potrebbe avere successo. La formazione di corpi spirituali si occupa di risurrezione e ripristino delle anime, dei misteri divini che non possono essere gestiti con le normali arti magiche, per cui il recipiente normalmente morirebbe di shock anche se l'operazione avesse successo. Kotomine si aspettava infatti che al compimento dell'operazione Shirou morisse, ma Archer e Shirou, essendo la stessa persona, sono di fatto un'eccezione alla regola. Kirei, non conoscendo il collegamento tra i due, afferma che sono adatti l'uno per l'altro e nemmeno due gemelli sarebbero così simili.
I piccoli re siro-palestinesi erano legati al sovrano egizio da un semplice giuramento di fedeltà mentre un controllo più diretto avviene attraverso la suddivisione in tre province: [[Regno di Amurru|Amurru]] (sulla costa fenicio-libanese); Ube (all'interno della Siria), [[Canaan]] (ovvero la [[Palestina]]).
 
Se Archer fosse svanito durante l'operazione, sarebbe scomparso anche il suo braccio, ma ora è attaccato a Shirou ed è a tutti gli effetti un suo arto. Essendo stato trapiantato mentre Archer era ancora in vita, il braccio è ancora parte di uno Spirito Eroico connesso ai suoi circuiti magici e rimane nel mondo utilizzando la sua forza magica. Mentre Shirou è incosciente, riceve dal braccio alcune conoscenze di Archer, le basi dell'arte magica di proiezione, le sue esperienze di battaglia e alcune informazioni di battaglia. Shirou sente come se il suo corpo stesse bruciando, mentre innumerevoli formiche entrano nel buco nella sua spalla, ora sigillato con carne che non è sua. Nonostante senta di dover gestire queste nuove abilità, il livello di conoscenza e di potenza richieste gli sembra impossibile: anche se il braccio dovesse familiarizzare con il corpo di Shirou, il ragazzo non avrebbe comunque le capacità per gestirlo o il potere di usarlo senza autodistruggersi.
In tre città principali di questi territori risiedevano i funzionari egizi, e le relative forze militari, incaricati della sorveglianza sui regnanti locali e della raccolta dei tributi, nonché responsabili dei necessari interventi diretti nelle lotte che potevano insorgere tra le realtà locali.
 
Nonostante Shirou e Archer siano la stessa persona con circuiti magici compatibili, il potere del braccio di uno Spirito Eroico non è qualcosa che un normale essere umano possa gestire. Non importa quanto Shirou sia compatibile con il braccio, non potrà usare le sue abilità senza che l'arto stesso alla fine lo inghiottisca, poiché il suo corpo è spiritualmente molto inferiore al braccio. Più che un arto, può essere considerato come un'arma, ed è infatti definito come ''Artificial Phantasm (アーティフィシャル・ファンタズム人工的な幻想, Ātifisharu FantazumuJinkōtekina Gensō)'' nel titolo della scena in questione. Cede passivamente le abilità e l'esperienza in battaglia di Archer a Shirou anche mentre è incosciente, agendo come un'overdose di droghe che potenziano la forza, lasciandogli dimostrare capacità oltre i suoi limiti.
Una delle tavolette amarniane appare particolarmente interessante: un re palestinese, infatti, chiede aiuto al sovrano egizio contro gli ''[[Habiru]]'' che stanno invadendo alcune città cananee.
 
=== Sacra sindone di Martino ===
Habiru, o anche Apiru, è un nome già comparso precedentemente nella storia egiziana: sotto [[Thutmose III]] sono indicati come "vignaioli" ed [[Amenhotep II]] dichiarò di averne catturati 3.600 durante una battaglia con i Mitanni, nel caso della tavoletta amarniana, si tratta di fuoriusciti egiziani che tentano di stanzializzarsi o di rientrare in Egitto.
Per poter contrastare gli effetti del braccio, Kotomine dona a Shirou una Sacra Sindone, la Sindone di Martino (マルティーンの聖骸布, ''Marutin no Seigaifu''<sup>[[Aiuto:Giapponese|?]]</sup>), che funge da sigillo per impedire ai circuiti di Archer di connettersi al corpo del ragazzo, poiché possiede la capacità di sigillare un determinato evento o riportarlo alla normalità. Si avvolge completamente attorno al suo braccio, ad eccezione delle dita, che inizialmente è completamente intorpidito, ma con il passare dei giorni acquista familiarità con il suo corpo e gli permette di condurre una vita normale. Sarebbe stato possibile amputarlo, o non trapiantarlo direttamente, ma ciò gli avrebbe tolto la sua unica arma possibile per sconfiggere Zouken.
 
Nonostante la Sindone rimuova i collegamenti tra i circuiti magici del corpo di Shirou e del braccio, Shirou prova molto dolore se non si concentra per formare una "barriera", così da tenere la "sostanza estranea" fuori dal suo corpo instabile quando il braccio reagisce alla sua forza magica e tenta di attivarsi.
Alcuni vedono negli Apiru, o Khabiru, gli [[Ebrei]] giunti nel territorio egiziano come nomadi, poi stanzializzati. Altri ritengono di poter individuare con tale nome non un popolo, bensì una sorta di classe sociale, quella, appunto, degli immigrati o dei rifugiati, privi, cioè, di una connotazione etnica unica e di un proprio territorio.
 
=== Corpo di marionetta ===
== Cronologia essenziale della scoperta di Tell el-Amarna ==
Nella route ''Heaven's Feel'', causa degli effetti del braccio di Archer impiantato nel suo corpo e dell'eccessivo uso dell'arte magica di proiezione, i suoi circuiti magici vengono distrutti e la sua morte è inevitabile anche per il Santo Graal. Illyasviel, però, tramite l'utilizzo di un'imperfetta terza vera magia, riesce a proteggere la sua anima inserendola in un contenitore. Normalmente, dare un contenitore o un corpo all'anima le permetterebbe di assumerne perfettamente la forma utilizzando i "geni dell'anima", piuttosto che quelli del corpo stesso. Il suo corpo viene ricostruito da una porzione di quello di Illyasviel, che lei dice essere di bassa qualità, per cui in termini di dimensioni non è per niente simile a quello originale. La sua forma non è di un corpo umano, ma è vagamente umanoide. Viene trovato da Rider, che utilizza il pendente di Rin come punto di riferimento per localizzarlo, e nonostante la sua forma esatta sia sconosciuta, è almeno abbastanza piccolo da essere "raccolto" dalle acque del fiume che scorre sul monte Enzou.
* [[1714]]: [[Claude Sicard]], per la prima volta, descrive una [[Stele egizia|stele confinaria]] di Akhetaton;
* [[1798]]: gli scienziati della spedizione [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]] in Egitto realizzano la prima planimetria di Tell el-Amarna che sarà pubblicata nella ''Description de l'Egypte'';
* [[1833]]: una spedizione guidata da [[Robert Hay]] visita la località, scoprendo alcune delle tombe della [[necropoli]], e ne ricopiano i rilievi;
* [[1843]]: la spedizione [[prussia]]na capeggiata da [[Karl Richard Lepsius]] visita le rovine della città e ne traccia una planimetria;
* [[1883]] – [[1893]]: inizia una fase esplorativa di tombe private e della tomba reale;
* [[1887]]: una contadina, alla ricerca di combustibile, rinviene 300 tavolette coperte di scrittura cuneiforme. Una minima parte viene acquistata dal British Museum mentre la maggior parte viene acquisita dall'Ägyptisches Museum di Berlino;
* [[1891]]: [[Flinders Petrie]] inizia lo scavo del tempio di Aton, del palazzo reale&nbsp;– compresa l'area "privata" del re - e rinviene un consistente numero di tavolette di argilla degli archivi reali;
* [[1904]]-[[1914]]: l'area di Tell el-Amarna viene data in concessione alla Deutsche OrientGesellshaft;
* [[1905]]: [[Norman de Garis Davies]] pubblica disegni e fotografie di tombe private e delle stele confinarie;
* [[1912]]: il 25 novembre, nel quartiere sud, l'[[archeologia|archeologo]] [[Ludwig Borchardt]], capo del Deutsche OrientGesellshaft, scopre l'atelier di uno [[scultura|scultore]]; su un frammento di vaso forse il nome dell'artista: [[Thutmose (scultore)|Thutmose]]. Sarà questo l'unico riferimento a tale nome che, però, verrà universalmente riconosciuto come l'autore del busto della regina Nefertiti che verrà rinvenuto tra il 6 e 7 dicembre 1912 nella cosiddetta sala del ''modellamento'';
* [[1914]]: la [[prima guerra mondiale]] interrompe i lavori di scavo;
* [[1921]]-[[1936]]: la Egypt Exploration Society riprende gli scavi ad Amarna sotto la direzione di [[Leonard Woolley]] e [[John Pendelbury]], prosegue e completa lo scavo ponendo particolare attenzione alle struttura reali e religiose; viene individuato il "villaggio degli artigiani";
* [[anni 1960|anni sessanta]]: la Egyptian Antiquities Organization intraprende scavi nell'area amarniana;
* [[1977]]: da tale data l'area è in concessione all'[[Università di Cambridge]] sotto la direzione di [[Barry Kemp]].
 
Non è un vero prodotto della terza vera magia, un essere di una dimensione superiore, ma ha invece la sua anima ancorata ad un contenitore. Per i primi sei mesi dal suo recupero, le sopravvissute alla quinta Guerra decidono di sperimentare varie idee per dargli un corpo appropriato, poiché nelle sue condizioni attuali non può semplicemente crescere. Non possedendo le risorse necessarie per formare il corpo di un omuncolo, per cui vendono i libri della famiglia Matou così da ottenere un corpo usato di una marionetta da Aozaki Touko. In questo stato è perfettamente umano, in quanto può ricevere cure mediche, bere medicine, essere ucciso, invecchiare e morire di vecchiaia, ma, come osservato da Rin, il suo corpo viene controllato dall'anima in remoto. La sua anima è fissata al corpo, per cui può essere paragonato ad un Servant che agisce senza Master.
==Note==
=== Annotazioni ===
<references group=N />
 
Essendo il corpo già stato usato precedentemente, non è esente da problemi, ma nessun marionettista potrebbe produrne un altro simile. Rin vorrebbe incontrare nuovamente Touko e discuterne, ma la sua designazione di sigillatura rende il tutto molto complicato. La forza magica non scorre correttamente nel suo corpo, ma a Shirou non importa, poiché tutti gli altri aspetti sono migliori del suo corpo originale. L'anima sovrascriverà indipendentemente il corpo, per cui probabilmente ci saranno sempre malfunzionamenti ad alcune parti del suo corpo. Fortunatamente, Sakura sopperisce ai suoi circuiti magici molto deboli rifornendolo costantemente di forza magica per lei in eccesso, così da impedirgli di tornare al suo stato precedente. Nonostante questi inconvenienti, Rin crede che Shirou possa utilizzare l'Unlimited Blade Works con un po' di addestramento, e che il suo essere un esempio di successo della terza vera magia sia straordinario di per sé.
=== Fonti ===
{{Note strette}}
 
== Accoglienza ==
Nella prima classica di gradimento ufficiale dei personaggi di Fate/stay night datata 2004 Shirō arrivo alla settima posizione, due anni dopo all'undicesima mentre per il ''TYPE-MOON's 10th Anniversary Character Poll'' è stata eletto al dodicesimo posto tra i migliori personaggi del ''[[Nasuverse]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.typemoon.com/special/special_tm10thkekka/votefes/101_200.html|titolo=TYPE-MOON10周年記念オールキャラクター人気投票結果発表|sito=www.typemoon.com|lingua=en|accesso=25 luglio 2018}}</ref>.
 
==Bibliografia= Critica ===
[[Gen Urobuchi]] crede che il rapporto tra Shirō e Saber non sia un normale rapporto tra un ragazzo ed una ragazza, ma una relazione complicata con un ragazzo che è diventato una ragazza. Secondo lui non è un rapporto alimentato dall'istinto come in una relazione tra un uomo e una donna, ma è una storia d'amore tra due persone che hanno bisogno l'uno dell'altra dal profondo del loro cuore. Crede che la route ''Fate'' avrebbe potuto essere raccontata attraverso le antiche concezioni greche dell'amore. Secondo lui, la vera eroina di ''Fate/stay night'' è Rin Tohsaka, perché la sua relazione con Shirou è la più realistica. Nella route ''Unlimited Blade Works'' viene rappresentata una relazione paritaria, con una donna che è diventata più forte dell'uomo. Rin e Shirō combattono reciprocamente le loro debolezze con la loro unica forza. Inoltre, la storia d'amore con Sakura esprime i lati oscuri delle donne, mentre le azioni di Shirō mostrano che possono accettarli e amarle a prescindere<ref>{{Cita web|url=https://www.tsukikan.com/misc/nasu-kinoko-takeuchi-takashi-urobuchi-gen-special-forum.html|titolo=Nasu Kinoko X Takeuchi Takashi X Urobuchi Gen - Special Forum {{!}} Tsuki-kan|sito=www.tsukikan.com|accesso=25 luglio 2018}}</ref>.
* {{cita libro|autore=[[Karl Richard Lepsius]]|titolo=Denkmäler aus Aegypten und Aethiopien, in 12 voll.|lingua=tedesco|editore=|città=|anno=1849-1859|cid=Lepsius 1849}}
* {{cita libro|autore=[[John Pendlebury]]|titolo=The City of Akhetaten II|lingua=inglese|editore=|città=Londra|anno=1933|cid=Pendlebury 1951 e 1933}}
* {{cita libro|autore=[[John Pendlebury]]|titolo=The City of Akhetaten III, in Preliminary Report of Excavations at Tell el'Amarnah 1930-1931|lingua=inglese|editore=|città=Londra|anno=1951|cid=Pendlebury 1951}}
* {{Cita libro |cognome= Gardiner |nome= Alan |wkautore1= Alan Gardiner|cognome2 = Weigall |nome2= Arthur E.P. |wkautore2= Arthur Weigall|titolo= Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes |lingua= inglese |editore= Bernard Quaritch|città= Londra |anno= 1913 |cid=Gardiner e Weigall 1913}}
* {{cita libro|autore=[[N. de Garis Davies]]|titolo=The Rock Tombs of Amarna in 6 Parti|lingua=inglese|editore=Offices of the Egypt Exploration Fund|città=Londra|anno=1903-1908|cid=Davies 1903}}
* {{cita libro|autore=[[Seton Lloyd]]|titolo=Model of a Tell el-'Amarnah House, in The Journal of Egyptian Archaeology, Vol. XIX, pp. 1-7|lingua=inglese|editore=Sage Publications Ltd.|città=|anno=1933|cid=Lloyd 1933}}
* {{cita libro|autore=[[Nicholas Reeves]]|titolo=Egypt's False Prophet Akhenaten|lingua=inglese|editore=Thames & Hudson|città=Londra|anno=2001|isbn=978-0-500-28552-7|cid=Reeves 2001}}
* {{Cita libro |cognome= Porter|nome= Bertha|wkautore1=Bertha Porter|cognome2 = Moss|nome2= Rosalind L.B. |wkautore2=Rosalind Moss|titolo= Topographical Bibliography of Ancient Egyptian hierogliphic texts, reliefs, and paintings. Vol. IV Lower and Middle Egypt|lingua= inglese |editore= Oxford at the Clarendon Press |città=Oxford |anno= 1968 |cid=Porter e Moss 1968}}
* {{cita libro|autore=[[Anna K. Hodgkinson]]|titolo=Technology and Urbanism in Late Bronze Age Egypt|lingua=inglese|editore=Oxford University Press|città=Oxford|anno=2018|isbn=978-0-19-880359-1|cid=Hodgkinson 2018}}
* {{cita libro|autore=[[Frederic Louis Norden]]|titolo=Voyage d'Egypte et de Nubie|lingua=francese|editore=Imprimerie de la Maison Royale des Orphelines|città=Copenhagen|anno=1755|cid=Norden 1755}}
* {{cita libro|autore=[[Marc Gabold]]|titolo=La redécouverte de la nécropole royale de Tell el-Amarna, in Égypte Afrique & Orient: "La redécouverte d'Amarna", n. 52|lingua=francese|editore=|città=|anno=2009|isbn=|cid=Gabold 2009}}
 
Il giornalista della testata Mania Entertainment, Chris Beveridge, ha lodato il personaggi di Shirō esaltandone la contorta psicologia e soprattutto il rapporto con Saber nella route Fate analizzando come il loro gioco di squadra mostri un interessante linguaggio corporeo di domanda e risposta, azzardando l'idea che il loro sia più un rapporto fisico che psicologico<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20141013171440/http://www.mania.com/fate-stay-night-vol-6-also-wlimited-edition_article_79447.html|titolo=Fate / Stay Night Vol. #6 (also w/limited edition) - Mania.com|data=13 ottobre 2014|accesso=25 luglio 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20141013171349/http://www.mania.com/fate-stay-night-vol-5_article_79243.html|titolo=Fate / Stay Night Vol. #5 - Mania.com|data=13 ottobre 2014|accesso=25 luglio 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.dvdtalk.com/reviews/29445/fate-stay-night-3-master-servant/|titolo=Fate/Stay Night 3: Master & Servant|sito=DVD Talk|lingua=en|accesso=25 luglio 2018}}</ref>. Mentre il giornalista di [[IGN (sito web)|IGN]], Jeff Harris ha affermato che la storia d'amore con Saber rappresenti il vero motore trainante della trama e mezzo grazie alla quale i personaggi evolvono nel loro carattere<ref>{{Cita web|url=https://www.ign.com/articles/2007/09/06/fatestay-night-volume-3-master-and-servant|titolo=Fate/Stay Night: Volume 3 - Master and Servant|autore=Jeffrey Harris|sito=IGN|data=6 settembre 2007|lingua=en|accesso=25 luglio 2018}}</ref>.
* {{cita libro|autore=[[Margaret Bunson]]|titolo=Enciclopedia dell'antico Egitto|editore=Fratelli Melita Editori|città=|anno=1995|isbn=88-403-7360-8|cid=Bunson 1995}}
* {{cita libro|autore=[[Elio Moschetti]]|titolo=Akhenaton storia di un'eresia|editore=Ananke|città=Torino|anno=2009|isbn=978-88-7325-289-4|cid=Moschetti 2009}}
* {{Cita libro |cognome= Leospo |nome= Enrichetta |wkautore1= Enrichetta Leospo|cognome2 = Tosi |nome2= Mario |wkautore2= Mario Tosi (egittologo)|Mario Tosi|titolo= Il potere del re, il predominio del dio:Amenhotep III ed Akhenaten |editore= Ananke|città= Torino |anno= 2005 |cid=Leospo e Tosi 2005}}
* {{cita libro|autore=[[Guy Rachet]]|titolo=Dizionario Larousse della civiltà egizia|editore=Gremese Editore|città=|anno=1972|isbn=88-8440-144-5|cid=Rachet 1972}}
* {{cita libro|autore=[[Mario Tosi (egittologo)|Mario Tosi]]|titolo=Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto|editore=Ananke|città=Torino|anno=2006|isbn=88-7325-115-3|cid=Tosi 2006}}
* {{cita libro|autore=[[Paul Bahn]]|titolo=Dizionario Collins di archeologia|editore=Gremese Editore|città=Torino|anno=1999|isbn=88-7742-326-9|cid=Bahn 1999}}
* {{cita libro|autore=[[Edda Bresciani]]|titolo=Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto|editore=De Agostini|città=Novara|anno=2005|isbn=88-418-2005-5|cid=Bresciani 2005}}
* {{cita libro|autore=[[Maurizio Damiano Appia]]|titolo=Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto e delle civiltà nubiane|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1996|isbn=88-7813-611-5|cid=Appia 1996}}
* {{cita libro|autore=[[Franco Cimmino]]|titolo=Dizionario delle dinastie faraoniche|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2003|isbn=88-452-5531-X|cid=Cimmino 2003}}
* {{cita libro|autore=[[Franco Cimmino]]|titolo=Akhenaton e Nefertiti, Storia dell'eresia amarniana|editore=Bompiani|città=Milano|anno=2002|isbn=978-88-452-9174-6|cid=Cimmino 2002}}
* {{cita libro|autore=[[Paolo Matthiae]]|titolo=Ebla: la città rivelata|editore=Electa|città=|anno=1995|isbn=88-445-0050-7|cid=Matthiae 1995}}
* {{cita libro|autore=[[Cyril Aldred]]|titolo=Akhenaton il Faraone del sole|editore=Newton & Compton|città=|anno=1979|cid=Aldred 1979}}
* {{cita libro|autore=[[Richard H. Wilkinson]]|titolo=I templi dell'Antico Egitto|editore=IPZS|città=Roma|anno=2007|cid=Wilkinson 2007}}
* {{cita libro|autore=[[Mario Liverani]]|titolo=Le lettere di el-Amarna, vol 1, lettere dei "Piccoli Re"|editore=Paideia|città=Brescia|anno=1998|isbn=9788839405654|cid=Liverani 1998}}
* {{cita libro|autore=[[Mario Liverani]]|titolo=Le lettere di el-Amarna, vol 2, lettere dei "Grandi Re"|editore=Paideia|città=Brescia|anno=1999|isbn=9788839405661|cid=Liverani 1999}}
 
== Voci correlateCuriosità ==
Il primo cognome di Shirō è sconosciuto, ciò è dato dal fatto che il periodo della vita del ragazzo precedente al grande incendio di Fuyuki non è mai stato trattato direttamente. Datò ciò, nel videogioco ''[[Fate/Grand Order]]'', Shirō diviene uno Pseudo-Servant venendo impossessato dal leggendario fabbro giapponese [[Muramasa|Muramasa Sengu]] essendo entrambi dei "creatori di spade". Lo stesso Spirito Eroico afferma di essere così tanto in sintonia col ragazzo che probabilmente egli stesso sia un suo lontano antenato, ciò ha portato gli appassionati a teorizzare che il vero nome di Shirō sia {{Nihongo|Muramasa Shirō|千子士郎}}.
* [[Piccolo tempio di Aton]]
* [[Grande tempio di Aton]]
* [[Stele di confine di Akhenaton]]
* [[Lettere di Amarna]]
* [[Kom el-Nana]]
* [[Arte amarniana]]
 
== Altri progettiNote ==
<references/>
{{interprogetto|commons=Category:Amarna}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|antico Egitto|archeologia}}
 
== Collegamenti esterni ==
[[Categoria:Amarna| ]]
* {{collegamenti esterni}}
[[Categoria:Akhenaton]]
* {{cita web|url=http://it.typemoon.wikia.com/wiki/Emiya_Shirou|titolo=Emiya Shirou}}
 
{{Fate/stay night}}
{{portale|fantasy|videogiochi|anime e manga}}
 
[[Categoria:Fate/stay night]]
[[Categoria:Stregoni immaginari]]
[[Categoria:Studenti immaginari]]