Partito Democratico (Italia) e Conclave del 1903: differenze tra le pagine

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{{Elezione del papa
{{Nota disambigua}}
|nome=Conclave del 1903
{{Avvisounicode}}
|immagine=Pius X.jpg
{{Partito politico
|didascalia=Papa Pio X
|colore = orange
|durata= Dal 31 luglio al 4 agosto [[1903]]
|nome = Partito Democratico
|luogo=[[Cappella Sistina]], [[Città del Vaticano]]
|logo = [[File:PartitoDemocratico.svg|220px|PD]]
|partecipanti=62 (2 assenti)
|presidente = ''vacante''
|scrutini=7
|segretario = [[Matteo Renzi]]
|decano=[[Luigi Oreglia di Santo Stefano]]
|vicesegretario =[[Debora Serracchiani]]<br />[[Lorenzo Guerini]]
|vicedecano=[[Serafino Vannutelli]]
|vicepresidente = [[Matteo Ricci (politico 1974)|Matteo Ricci]]<br />[[Sandra Zampa]]
|camerlengo=[[Luigi Oreglia di Santo Stefano]]
|coordinatore = [[Luca Lotti]]
|portavoce protodiacono= [[LorenzoLuigi GueriniMacchi]]
|segretariodelconclave=[[Rafael Merry del Val]]
|stato = ITA
|veto=Dell'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria]] contro il cardinale [[Mariano Rampolla del Tindaro]]
|fondazione = 14 ottobre [[2007]]
|eletto=[[Papa Pio X|Pio X]] (''Giuseppe Melchiorre Sarto'')
|dissoluzione =
|note=
|sede =Largo del Nazareno - Via Sant'Andrea delle Fratte, 16 - 00187 [[Roma]]<ref>Sede legale: Piazza Sant'Anastasia, 7 - 00186 [[Roma]]<br />Sede nazionale: Via Sant'Andrea delle Fratte, 16 - 00187 [[Roma]]</ref>
|partito =
|ideologia = [[Socialdemocrazia]]<ref name="ITALY">{{cita web|lingua=en|url=http://www.parties-and-elections.eu/italy.html|titolo=ITALY|opera=Parties and Elections in Europe|accesso=5 ottobre 2010}}</ref><br />[[Cristianesimo sociale]]<ref name="ITALY"/>
|internazionale = [[Alleanza Progressista]]
|collocazione = [[Centro-sinistra]]
|coalizione = <small>con</small> [[Italia dei Valori|IDV]] <small>e</small> [[Radicali Italiani|Radicali]] <small>(2008-2011)</small><br /> Grande Coalizione 2011-2013 [[Italia. Bene Comune]] <small>(2013)</small><br />[[Grande coalizione]] <small>(2013-presente)</small>
|partito europeo = [[Partito del Socialismo Europeo]]<ref name="Sergej Stanišev: il Pd è nella nostra famiglia, oggi siamo più forti">{{cita web|lingua=it|url=http://www.youdem.tv/doc/265709/cogresso-pse-intervento-di-sergej-staniev.htm|titolo="Sergej Stanišev: il Pd è nella nostra famiglia, oggi siamo più forti"|opera=Youdem.tv|accesso=1 marzo 2014}}</ref><br />
|gruppo parlamentare europeo = [[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici]]<ref name="socialistsanddemocrats" >{{cita web|lingua=en|url=http://www.socialistsanddemocrats.eu/about-us/parties-page|titolo=Parties|editore=socialistsanddemocrats.eu}}</ref>
|seggi1 = {{Partito politico/seggi|293|630|orange}}
|seggi2 = {{Partito politico/seggi|108|315|orange}}
|seggi3 = {{Partito politico/seggi|22|73|orange}}<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.eu/autori.asp|titolo=Sito web del gruppo dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo - Delegazione Italiana|opera=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=13 ottobre 2010}}</ref>
|seggi4 = {{Partito politico/seggi|274|1042|orange}}
|testata = [[L'Unità]]<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/doc/246065/il-primo-bilancio-sociale-del-pd.htm?t=/trasparenza2012/documenti/dettaglio.htm|titolo=Bilancio sociale 2011 del PD|opera=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=14 maggio 2013}} p. 31</ref><ref>{{cita web|url= http://www.partitodemocratico.it/doc/239052/bilancio2011|titolo=Bilancio 2011 del PD|opera=Sito ufficiale Partito Democratico|pagina=14|accesso=14 maggio 2013}} </ref><ref name=edicoladigitale>{{cita web|url=http://edicoladigitale.unita.it/unita/books/130110unita/#/20/|titolo=Pagina 20 de l'Unità del 10 gennaio 2013|opera=Archivio telematico de l'Unità|accesso=14 maggio 2013}}</ref><ref name=comunicato>{{cita web|url=http://www.unita.it/italia/unita-sciopero-unita%2527-cdr-giornalisti-crisi-editoria-meli-ad-soru-fago-mian-pd-eventitalia-sardo-1.497912|titolo=Comunicaato Cdr del 1 maggio 2013|opera=Sito de l'Unità|accesso=14 maggio 2013}}</ref>, [[Europa (quotidiano)|Europa]]
|giovanile = [[Giovani Democratici]]
|iscritti = 505.072<ref name=autogenerato2>[http://www.europaquotidiano.it/2013/09/08/ecco-il-bilancio-sociale-del-partito-democratico-per-il-2012/ Ecco il bilancio sociale del Partito democratico per il 2012 | Europa Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
|anno iscritti = [[2012]]
|colori = Tricolore ([[bianco]], [[rosso]], [[verde]])
|sito = [http://www.partitodemocratico.it www.partitodemocratico.it]
}}
Il '''conclave del 1903''' venne convocato a seguito della morte del [[papa Leone XIII]], avvenuta a [[Roma]] il 20 luglio dello stesso anno. Si svolse alla Cappella Sistina dal 31 luglio al 4 agosto, e, dopo sette scrutini, venne eletto papa il cardinale Giuseppe Melchiorre Sarto, patriarca di Venezia, che assunse il nome di [[Pio X]]. L'elezione venne annunciata dal [[cardinale protodiacono]] [[Luigi Macchi]].
Il '''Partito Democratico''' ('''PD''') è un [[partito politico]] italiano di [[centro-sinistra]], fondato il 14 ottobre [[2007]].
 
== Situazione generale ==
Secondo il ''Manifesto dei Valori'', approvato dal partito il 16 febbraio [[2008]], «il Partito Democratico intende contribuire a costruire e consolidare, in [[Europa]] e nel mondo, un ampio campo [[riformismo|riformista]], [[europeismo|europeista]] e di centro-sinistra, operando in un rapporto organico con le principali forze [[socialismo|socialiste]], [[democrazia|democratiche]] e [[progressismo|progressiste]] e promuovendone l'azione comune».<ref name="partitodemocratico.it">{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it|titolo=Sito ufficiale}}</ref>
Nel [[1903]], dopo 25 anni di pontificato, morì [[Papa Leone XIII|Leone XIII]]. I cardinali erano 64, di cui solo il [[cardinale decano]], [[Luigi Oreglia di Santo Stefano]], era stato nominato da [[Papa Pio IX|Pio IX]]. Tutti gli altri erano stati creati da [[Papa Leone XIII|Leone XIII]]. Due non parteciparono all'elezione: il [[cardinale]] [[Francis Patrick Moran]], [[Arcidiocesi di Sydney|arcivescovo di Sydney]], che non arrivò in tempo a Roma, e il cardinale [[Michelangelo Celesia]], [[Arcidiocesi di Palermo|arcivescovo di Palermo]], ammalato, che morì pochi mesi dopo.
 
Fra i cardinali riuniti in [[conclave]] la questione principale era se eleggere un papa per continuare le scelte di Leone XIII o se scegliere un conservatore per continuare la linea di [[Papa Pio IX|Pio IX]].
Il PD è il maggior partito italiano per numero di voti (dato riferito alle [[Elezioni politiche italiane del 2013|elezioni politiche 2013]]) e per numero di [[Parlamento della Repubblica Italiana|parlamentari]] (dato riferito alla [[XVII Legislatura della Repubblica Italiana|XVII Legislatura]]), nonché la prima forza politica del [[Centro-sinistra in Italia|centro-sinistra italiano]]. Il 29 luglio 2009, al termine della fase di tesseramento in vista del congresso, il partito annuncia {{TA|820 607}} iscritti<ref name=tesserati2009_1>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/84318/820607_democratici|titolo=820.607 democratici|opera=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=9 novembre 2009}}</ref>, risultando essere il secondo partito europeo per numero di iscritti, seguito dalla [[Unione Cristiano Democratica (Germania)|CDU tedesca]]<ref>530.755 (2008)</ref> e dal [[Partito Popolare (Spagna)|PP spagnolo]]<ref>707.000 (2008)</ref>.
 
== Il conclave ==
A livello europeo il PD ha aderito ufficialmente, il 27 febbraio 2014, al [[Partito del Socialismo Europeo]]<ref name="Epifani: congresso Pse a Roma nel 2014, lì radici e legami Pd">{{cita web|lingua=it|url=http://www.ilmondo.it/politica/2013-11-11/epifani-congresso-pse-roma-2014-l-radici-legami-pd_357214.shtml|titolo=Epifani: congresso Pse a Roma nel 2014, lì radici e legami Pd|opera=www.ilmondo.it|accesso=12 dicembre 2013}}</ref><ref name="Mogherini: "Dopo il Pd dobbiamo cambiare anche l'Europa" ">{{cita web|lingua=it|url=http://www.partitodemocratico.it/doc/263371/mogherini-dopo-il-pd-dobbiamo-cambiare-anche-leuropa.htm|titolo=Mogherini: "Dopo il Pd dobbiamo cambiare anche l'Europa" |opera=l'Unità|accesso=15 dicembre 2013}}</ref> con il quale aveva già intrapreso un rapporto di stretta collaborazione formando nel 2009 il gruppo parlamentare dell'[[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici]].<ref name="socialistsanddemocrats" />
L'attenzione dei porporati, riuniti nella [[Cappella Sistina]], si concentrò sul cardinale [[Mariano Rampolla del Tindaro]], [[Segretario di Stato Vaticano|segretario di stato]] di Leone XIII. Rampolla era il principale papabile, e, come previsto, arrivò molto vicino all'elezione. Alcuni porporati si dichiararono però contrari all'elezione di Rampolla, troppo immischiato negli affari diplomatici fra le varie potenze europee. Il cardinale [[François-Désiré Mathieu]] disse: "Vogliamo un papa che sia estraneo a ogni polemica, che abbia trascorso la vita nella cura delle anime, che si occupi minuziosamente del governo della Chiesa e che, soprattutto, sia padre e pastore. Un tale pontefice noi l'abbiamo a disposizione. Ha dato ottima prova di sé nella sua importante diocesi. Unisce una retta capacità di giudizio a una grande austerità di costumi e a una ammirevole bontà che gli ha guadagnato l'animo di tutti dovunque sia passato. Noi voteremo per il patriarca di Venezia." Anche fra i cardinali italiani la candidatura di Rampolla apparve troppo politicizzata, sia per l'eccessivo interesse dei francesi, sia per l'eccessiva ostilità degli austro-ungarici.
 
I cardinali tedeschi preferivano, invece, il cardinale [[Serafino Vannutelli]], appoggiato anche dalla corrente austriaca per i suoi buoni rapporti sia con l'[[Austria-Ungheria]] che con il [[Regno d'Italia]], oppure il cardinale [[Girolamo Maria Gotti]], [[Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli|prefetto della Congregazione della Propaganda Fide]], che era considerato conservatore in campo dottrinale, ma che godeva fama di uomo di larghe vedute in materia politica ecclesiale ed era considerato un eccellente amministratore.
== Storia ==
{{vedi anche|Storia del Partito Democratico (Italia)}}
=== Le origini ===
{{vedi anche|Provenienza dei politici appartenenti al Partito Democratico}}
 
Al primo scrutinio Rampolla guadagnò 24 voti, [[Girolamo Maria Gotti]] 12, [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] 5 e [[Serafino Vannutelli]] 4. Nello scrutinio pomeridiano i risultati confermarono la forza dei sostenitori di Rampolla, che salì a 29 voti, mentre Gotti arrivò a 16 e Sarto a 10. Gli austro-ungarici, che, nel primo scrutinio, votarono per Gotti, fecero confluire a Sarto i loro voti. Al termine della prima giornata i sostenitori di Rampolla e di Sarto furono pari, ma i timori che la candidatura di Rampolla potesse avere successo continuarono a serpeggiare. Il cardinale [[Antonio Agliardi]] avvicinò l'[[Arcidiocesi di Breslavia|arcivescovo di Breslavia]] [[Georg von Kopp]], e, riferendosi a Rampolla, lo mise in guardia dal pericolo di eleggere un "acerrimo nemico dell'Austria e niente affatto amico della Germania".<ref>{{cita|Zizola|p. 178.|Zizola}}</ref>
==== Le prime proposte di un nuovo partito ====
[[File:Schema formazione del PD.jpg|thumb|left|Schema della storia dei partiti che hanno dato vita al PD, dall'inizio degli anni '90 al 2008.]]
 
Quando [[François-Désiré Mathieu]] venne avvicinato dal [[cardinale della corona]] austriaca [[Jan Maurycy Paweł Puzyna de Kosielsko|Jan Puzyna]], [[principe vescovo]] di [[Cracovia]], si accorse che quest'ultimo era gravato da un segreto: Puzyna, infatti, aveva in tasca "un'ingiunzione formale contro lo Spirito Santo sotto forma di un messaggio che lo imbarazza molto e che vorrebbe far recapitare da un altro".<ref>{{cita|Zizola|p. 173.|Zizola}}</ref> Il principe vescovo di Cracovia recava un foglio con il [[Ius exclusivae|veto]] contro il cardinale Rampolla. Il segretario del sacro collegio, [[Rafael Merry del Val]], rifiutò di accettare il foglietto, ritraendo la mano e lasciandolo svolazzare per terra, dove Puzyna dovette raccattarlo. Lo stesso diniego venne posto dal cardinale [[Luigi Oreglia di Santo Stefano]]. Il 2 agosto Puzyna riferì a Kopp dei rifiuti ricevuti e costui gli disse di rendere subito noto il veto, prima che Rampolla potesse essere troppo vicino all'elezione. Il principe vescovo di Cracovia avvertì quindi lo stesso Rampolla di quanto stava per fare.
Nel [[2003]] [[Michele Salvati]], deputato eletto nelle liste dei [[Democratici di Sinistra]], in alcuni articoli pubblicati sui quotidiani ''[[Il Foglio]]''<ref>{{Cita news|autore=Michele Salvati|url=http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=4BCL3|titolo=Appello per il Partito Democratico|pubblicazione=[[Il Foglio]]|giorno=10|mese=aprile|anno=2003|pagina=1|accesso=27 agosto 2007|formato=pdf}}</ref> e ''[[la Repubblica]]''<ref>{{Cita news|autore=Michele Salvati|url=http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=4BV62|titolo=Perché voglio il Partito democratico|pubblicazione=[[la Repubblica]]|pagina=17|giorno=15|mese=aprile|anno=2003|accesso=27 agosto 2007|formato=pdf}}</ref>, delineò un nuovo partito, nato dalla ''riunione di tutte le correnti riformistiche moderate della storia italiana di cui tanto si è parlato a proposito dell'Ulivo'', per formare così ''un partito di sinistra moderata (o centro-sinistra, se si preferisce), con un nome immediato, semplice e fortemente evocativo''. L'idea di Salvati fu ripresa tre mesi dopo da Romano Prodi, all'epoca [[Presidente della Commissione europea|Presidente]] della [[Commissione Europea]]<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/luglio/18/Non_dimetto_dall_Unione_anche_co_0_030718018.shtml|titolo=Riparte la sfida per la premiership. In campo oltre a Prodi c'è Veltroni|giorno=18|mese=luglio|anno=2003|accesso=11 giugno 2013}}</ref>.
 
[[File:Laszlo - Cardinal Mariano Rampolla.jpg|thumb|Mariano Rampolla del Tindaro.]]
Per le [[Elezioni europee 2004|elezioni europee del 2004]] nacque così la lista [[Uniti nell'Ulivo]], composta da Democratici di Sinistra, [[Democrazia è Libertà - La Margherita|la Margherita]], [[Socialisti Democratici Italiani]] e [[Movimento Repubblicani Europei]]; la lista unitaria raccolse il 31,1% dei voti, eleggendo 25 europarlamentari.
Quando a Rampolla mancarono pochi voti per essere eletto, Puzyna si alzò in piedi e chiese la parola. Estraendo di tasca il foglio, da leggere ''eventualmente e solo in caso estremo'', disse che l'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria]], avvalendosi dell'antico ''[[ius exclusivae]]'', poneva il veto contro Rampolla. Il motivo del veto era la politica troppo filofrancese e antiaustriaca del Rampolla.
 
{{citazione|Mi faccio onore, essendo stato chiamato a questo ufficio da un ordine altissimo, di pregare umilissimamente Vostra Eminenza, come Decano del Sacro Collegio degli Eminentissimi Cardinali di Santa Romana Chiesa e Camerlengo di Santa Romana Chiesa, di voler apprendere per sua propria informazione e di notificare e dichiarare in modo ufficioso, in nome e con l'autorità di Sua Maestà Apostolica Francesco Giuseppe, Imperatore d'Austria e Re d'Ungheria, che, volendo Sua Maestà usare un antico privilegio, pronuncia il veto d'esclusione contro l'Eminentissimo Signor Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro<ref name=Zizola>{{cita|Zizola|p. 177.|Zizola}}</ref>|Cardinale Jan Puzyna}}
La lista unitaria si ripresentò anche in 9 delle 14 regioni chiamate al voto alle [[elezioni regionali del 2005]], tenutesi in aprile.
 
I cardinali rimasero stupiti («Un episodio disgustoso» commentò il cardinale [[Andrea Carlo Ferrari]]; «La cosa in se stessa, e il modo, recò stupore e indignazione al Sacro Collegio. Grande e penosa l'impressione di tutti», disse il cardinale [[Domenico Ferrata]]),<ref name=Zizola/> ma accettarono l'interferenza imperiale e Rampolla, il quale era molto vicino all'elezione, perse i propri voti.
Il 16 ottobre [[2005]], in vista delle imminenti [[elezioni politiche del 2006]], si tennero le [[Elezioni primarie de L'Unione del 2005|elezioni primarie]] per scegliere il leader della nuova coalizione di centro-sinistra che riuniva, oltre ai partiti dell'Ulivo, anche la maggior parte delle forze di opposizione alla maggioranza di [[centro-destra]] e che prese il nome de [[L'Unione]]. I membri della federazione dell'Ulivo (comunemente chiamata anche ''Fed'') sostennero la candidatura di Romano Prodi che, con il 74% dei voti, divenne il candidato [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] dell'Unione.
 
Il veto, tuttavia, risultò abbastanza inutile, poiché il blocco che sosteneva Rampolla era riuscito a fargli guadagnare il massimo dei voti possibili e non riusciva a fargli comunque ottenere l'elezione. Nella votazione successiva, infatti, Rampolla guadagnò solamente un voto, segno che, con o senza veto, il partito rampolliano aveva raggiunto il suo massimo e si vedeva costretto a cercare un altro candidato.
Il successo delle primarie convinse anche La Margherita, seppur inizialmente titubante, a presentare una lista unitaria dell'Ulivo insieme ai DS alle politiche del 2006 per l'elezione della [[Camera dei Deputati]], mentre ciascun partito avrebbe corso con il proprio simbolo al [[Senato della Repubblica|Senato]]. Nella lista unitaria non si presentò tuttavia lo [[Socialisti democratici italiani|SDI]], che preferì partecipare al progetto della [[Rosa nel pugno]], dichiarandosi non interessato alla costituzione di un partito unico di centro-sinistra.
 
I consensi si concentrarono allora sul [[Patriarcato di Venezia|patriarca di Venezia]] Giuseppe Sarto, che venne eletto e assunse il nome di [[Papa Pio X|Pio X]].
==== L'evoluzione del progetto ed i congressi di DS e Margherita ====
Visti il successo della lista unitaria dell'Ulivo alle elezioni del 2006, che alla Camera ottenne il 31,2%, e la vittoria elettorale dell'Unione, seppur con margini ristretti, con la conseguente nomina a Presidente del Consiglio di Romano Prodi, i partiti fondatori della lista decisero di continuare il percorso verso la formazione di un partito unico.
 
Pio X, dopo la sua elezione, abolì il [[Ius exclusivae|diritto di veto dei capi di stato]] e mantenne Rampolla come Segretario di Stato solo per pochi mesi, dato che in novembre lo sostituì con [[Rafael Merry del Val]]. Come i suoi predecessori, Pio X non riconosceva il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]; impartì pertanto la sua prima benedizione dalla loggia interna della basilica anziché da quella esterna, in modo da non benedire la città di [[Roma]], sede dei [[Casa Savoia|Savoia]].
Nacquero numerose associazioni che rivendicarono la partecipazione attiva dei cittadini, anche di quelli non iscritti ad alcun partito, alla formazione del Partito Democratico. Romano Prodi inoltre, in prima persona, nel corso del 2006, incaricò tredici personalità di spicco del mondo della cultura e della politica di redigere un ''Manifesto per il Partito Democratico'', documento che venne reso pubblico nel dicembre del 2006.
 
== Cardinali alla morte di Leone XIII ==
===== Il IV congresso DS =====
Tra il 19 e il 21 aprile 2007 si tenne il IV ed ultimo congresso dei [[Democratici di Sinistra]], caratterizzato da una pluralità di mozioni:
* ''Per il Partito Democratico'' (75,5%), che ricandidava alla segreteria l'uscente segretario [[Piero Fassino]] ed era favorevole al processo unitario con [[Democrazia è Libertà - La Margherita|La Margherita]] ed alla fondazione del Partito Democratico;
* ''A Sinistra. Per il socialismo europeo'' (15,1%), che candidava alla segretaria [[Fabio Mussi]] ed era espressione del cosiddetto ''Correntone'', contraria alla formazione di un partito unico con i settori moderati della coalizione;
* ''Per un partito nuovo. Democratico e socialista'' (9,4%), che aveva come primi firmatari [[Gavino Angius]] e [[Mauro Zani]], i quali richiedevano un legame esplicito al [[socialismo europeo]].
 
=== Presenti in conclave ===
L'elezione alla segreteria di Piero Fassino fu sostanzialmente l'approvazione da parte della base dei DS della creazione del nuovo soggetto politico. Mussi ed il vecchio ''Correntone'' annunciarono quindi la propria uscita dai DS e la volontà di costituire un nuovo soggetto, a sinistra del futuro Partito Democratico<ref>{{Cita news|titolo = L'addio dei Mussiani: «Non abbiamo ripensamenti»|url = http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=65290|pubblicazione = [[l'Unità]]|data = 19 aprile 2007|accesso=27 agosto 2007}}</ref>(che poi diverrà il partito [[Sinistra Democratica (Italia)|Sinistra Democratica]]). La corrente di [[Gavino Angius]] la settimana successiva all'assise congressuale deciderà di abbandonare i DS, vista la non certezza dell'adesione al [[Partito Socialista Europeo]]<ref>{{Cita news|titolo = DS, Angius annuncia che non aderirà al PD|url = http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2007-04-24T150933Z_01_DIG452389_RTRIDST_0_OITTP-ANGIUS-ADDIO.XML|pubblicazione = [[Reuters]]|data = 24 aprile 2007}}</ref>.
*[[Antonio Agliardi]], [[Sede suburbicaria di Albano|cardinale-vescovo di Albano]].
*[[Andrea Aiuti]], [[Diocesi di Damiata|arcivescovo titulare di Damiata]], [[nunzio apostolico]] in [[Portogallo]].
*[[Bartolomeo Bacilieri]], [[vescovo di Verona]].
*[[Giulio Boschi]], [[Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio|arcivescovo di Ferrara]].
*[[Alfonso Capecelatro di Castelpagano]], C.O., [[Arcidiocesi di Capua|arcivescovo di Capua]].
*[[Giovanni Battista Casali del Drago]].
*[[Salvador Casañas y Pagés]], [[Arcidiocesi di Barcellona|vescovo di Barcellona]].
*[[Francesco di Paola Cassetta]], [[Arcidiocesi di Nicomedia|arcivescovo titolare di Nicomedia]].
*[[Felice Cavagnis]], segretario emerito della [[congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari]].
*[[Beniamino Cavicchioni]], segretario emerito della [[Congregazione del Concilio|congregazione del concilio]].
*[[Pierre-Hector Coullié]], [[Arcidiocesi di Lione|arcivescovo di Lione]].
*[[Serafino Cretoni]], prefetto della [[congregazione dei riti]].
*[[Francesco Salesio Della Volpe]], prefetto della camera apostolica.
*[[Angelo Di Pietro]], datario della [[dataria apostolica]].
*[[Andrea Carlo Ferrari]], [[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]].
*[[Domenico Ferrata]], prefetto della [[Congregazione dei vescovi e regolari|congregazione dei vescovi e i regolari]].
*[[Anton Hubert Fischer]], [[Arcidiocesi di Colonia|arcivescovo di Colonia]].
*[[Giuseppe Francica-Nava di Bontifé]], [[Arcidiocesi di Catania|arcivescovo di Catania]].
*[[Casimiro Gennari]], assessore emerito della congregazione della romana e universale inquisizione.
*[[James Gibbons]], [[Arcidiocesi di Baltimora|arcivescovo di Baltimora]].
*[[Pierre-Lambert Goossens]], [[Arcidiocesi di Malines-Bruxelles|arcivescovo di Malines]].
*[[Girolamo Maria Gotti]], O.C.D., prefetto della [[congregazione per l'evangelizzazione dei popoli]].
*[[Anton Josef Gruscha]], [[Arcidiocesi di Vienna|arcivescovo di Vienna]].
*[[Sebastián Herrero Espinosa de los Monteros]], [[Arcidiocesi di Valencia|arcivescovo di Valencia]].
*[[Johannes Baptist Katschthaler]], [[Arcidiocesi di Salisburgo|arcivescovo di Salisburgo]].
*[[Georg von Kopp]], [[Arcidiocesi di Breslavia|arcivescovo di Breslavia]].
*[[Guillaume-Marie-Joseph Labouré]], [[Arcidiocesi di Rennes|arcivescovo di Rennes]].
*[[Benoît-Marie Langénieux]], [[Arcidiocesi di Reims|arcivescovo di Reims]].
*[[Victor-Lucien-Sulpice Lécot]], [[Arcidiocesi di Bordeaux|arcivescovo di Bordeaux]].
*[[Michael Logue]], [[Arcidiocesi di Armagh|arcivescovo di Armagh]].
*[[Luigi Macchi]], segretario dei Brevi Apostolici e [[cardinale protodiacono]].
*[[Achille Manara]], [[Arcidiocesi di Ancona-Osimo|arcivescovo di Ancona e Numana]].
*[[José María Martín de Herrera y de la Iglesia]], [[Arcidiocesi di Santiago di Compostela|arcivescovo di Santiago di Compostela]].
*[[Sebastiano Martinelli]], O.S.A., [[delegato apostolico]] emerito negli [[Nunziatura apostolica negli Stati Uniti d'America|Stati Uniti d'America]].
*[[François-Désiré Mathieu]], [[Arcidiocesi di Tolosa|arcivescovo emerito di Tolosa]].
*[[Mario Mocenni]], [[Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|cardinale vescovo di Sabina]].
*[[José Sebastião d'Almeida Neto]], O.F.M., [[Patriarcato di Lisbona|patriarca di Lisbona]].
*[[Carlo Nocella]], [[San Callisto (titolo cardinalizio)|cardinale presbitero di San Callisto]].
*[[Adolphe Perraud]], [[Diocesi di Autun|vescovo di Autun]].
*[[Raffaele Pierotti]], O.P., [[Maestro del sacro palazzo apostolico|maestro emerito del Sacro Palazzo apostolico]]
*[[Gennaro Portanova]], [[Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova|arcivescovo di Reggio Calabria]].
*[[Giuseppe Antonio Ermenegildo Prisco]], [[Arcidiocesi di Napoli|arcivescovo di Napoli]].
*[[Jan Maurycy Paweł Puzyna de Kosielsko]], [[Arcidiocesi di Cracovia|principe-vescovo di Cracovia]].
*[[Mariano Rampolla del Tindaro]], [[cardinale segretario di stato]].
*[[Pietro Respighi]], [[Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio|arcivescovo emerito di Ferrara]].
*[[Agostino Gaetano Riboldi]], [[Arcidiocesi di Ravenna-Cervia|arcivescovo di Ravenna]].
*[[François-Marie-Benjamin Richard de la Vergne]], [[Arcidiocesi di Parigi|arcivescovo di Parigi]].
*[[Agostino Richelmy]], [[Arcidiocesi di Torino|arcivescovo di Torino]].
*[[Ciriaco María Sancha y Hervás]], [[Arcidiocesi di Toledo|arcivescovo di Toledo]].
*[[Alessandro Sanminiatelli Zabarella]], [[elemosiniere di Sua Santità]].
*[[Papa Pio X|Giuseppe Melchiorre Sarto]], [[Patriarcato di Venezia|patriarca di Venezia]], eletto [[Papa|papa]].
*[[Francesco Satolli]], [[Sede suburbicaria di Frascati|cardinale vescovo di Frascati]], prefetto degli studi.
*[[Francesco Segna]], [[Archivio Vaticano|archivista]] di Santa Romana Chiesa.
*[[Lev Skrbenský Hříště]], [[Arcidiocesi di Praga|arcivescovo di Praga]].
*[[Luigi Oreglia di Santo Stefano]], [[Sede suburbicaria di Ostia|cardinale vescovo di Ostia]], [[decano del Sacro Collegio]].
*[[Andreas Steinhuber]], S.J., prefetto della [[Congregazione dell'Indice dei libri proibiti|congregazione dell'indice]].
*[[Domenico Svampa]], [[Arcidiocesi di Bologna|arcivescovo di Bologna]].
*[[Emidio Taliani]], [[Arcidiocesi di Sebastea|arcivescovo titolare di Sebastea]], [[nunzio apostolico]] in [[Austria-Ungheria]].
*[[Luigi Tripepi]], prefetto della [[congregazione dei riti]].
*[[Serafino Vannutelli]], [[Sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina|cardinale vescovo di Porto-Santa Rufina]], prefetto delle cerimonie.
*[[Vincenzo Vannutelli]], [[Sede suburbicaria di Palestrina|cardinale vescovo di Palestrina]], prefetto della [[Congregazione del Concilio|congregazione del concilio]].
*[[Kolos Ferenc Vaszary]], [[Arcidiocesi di Esztergom-Budapest|arcivescovo di Esztergom]].
*[[José de Calasanz Félix Santiago Vives y Tutó]], O.F.M. Cap.
 
===Assenti===
===== Il II congresso della Margherita =====
*[[Michelangelo Celesia]], O.S.B., [[Arcidiocesi di Palermo|arcivescovo di Palermo]], per malattia.
Anche il II congresso della [[Democrazia è Libertà - La Margherita|Margherita]], tenutosi dal 20 al 22 aprile 2007, si svolse con l'obiettivo di dar vita al Partito Democratico, e orientata in tal senso fu l'unica mozione presentata dal Presidente federale del partito [[Francesco Rutelli]].
*[[Francis Patrick Moran]], [[Arcidiocesi di Sydney|arcivescovo di Sydney]], per l'eccessiva distanza.
 
==Le votazioni==
L'assise della Margherita non presentò le medesime divisioni interne verificatesi nei DS, coerentemente con l'ispirazione unificatrice delle forze di centro-sinistra che il partito di Rutelli ebbe sin dalla sua nascita come lista elettorale nel [[2001]] e successivamente come partito nel [[2002]]. Le uniche voci critiche vennero da [[Arturo Parisi]], Ministro della Difesa in carica, e da [[Willer Bordon]], che chiesero lo scioglimento delle [[La Margherita#Correnti|correnti interne]] in vista della nascita del PD e che il PD diventasse un vero e proprio partito unico e non una mera federazione di partiti.
[[File:HabemuspapmLuigiMacchi.jpg|thumb|La folla si raduna davanti a piazza San Pietro per l'''Habemus Papam''.]]
[[File:Bendicion pio X.JPG|thumb|La prima apparizione del nuovo Papa.]]
Secondo la ricostruzione del [[vaticanista]] Giancarlo Zizola, i seguenti sarebbero gli esiti delle votazioni. Sono elencati solo i candidati principali, tralasciando la dispersione dei voti rimanenti.
 
=== Mattina del 1º agosto, primo scrutinio ===
Più tardi però, nella fase di preparazione del PD, lo stesso Bordon, l'ex [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del consiglio]] [[Lamberto Dini]] e l'ex segretario del [[Partito Popolare Italiano (1994-2002)|PPI]] [[Gerardo Bianco]] decideranno di non aderire al nuovo partito.
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
|-
! Cardinali
! Voti
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 24
|-
| [[Girolamo Maria Gotti]] || 17
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 5
|-
| [[Serafino Vannutelli]] || 4
|}
 
=== Le primariePomeriggio del 2007 e la vittoriaagosto, disecondo Veltroniscrutinio ===
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
{{vedi anche|Elezioni primarie del Partito Democratico (Italia) del 2007}}
Il primo atto formale verso la costituzione del nuovo partito venne effettuato il 23 maggio 2007 con la nomina di un Comitato promotore, il ''Comitato 14 ottobre'', così chiamato con riferimento alla data in cui sarebbe stata eletta l'Assemblea costituente del Partito Democratico<ref name="comitato">{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/politica/partito-democratico3/comitato-45/comitato-45.html|titolo=Pd, è nato il comitato dei 45 Prodi: "Nessuna egemonia Ds o Dl"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=23|mese=05|anno=2007|accesso=25 maggio 2010}}</ref>.
 
Tale comitato, nato con 45 membri, annoverava, oltre ad esponenti di DS e Margherita, anche politici provenienti da esperienze diverse, come l'ex [[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]] [[Marco Follini]] e l'ex [[Socialisti Democratici Italiani|SDI]] [[Ottaviano Del Turco]], allora governatore della Regione Abruzzo, e personalità della società civile, come il giornalista [[Gad Lerner]], il presidente di ''Slow Food'' [[Carlo Petrini (gastronomo)|Carlo Petrini]] e l'esponente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Tullia Zevi<ref name=comitato/>.
 
Il comitato è stato criticato sia per la scarsa presenza di donne (poco più di un terzo) sia per la totale assenza di giovani (nessuno dei membri ha meno di 40 anni) dal candidato alle primarie dell'Unione [[Ivan Scalfarotto]] e dal Ministro della Difesa [[Arturo Parisi]], uno dei 45<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/politica/partito-democratico3/comitato-45/comitato-45.html|titolo=Pd, è nato il comitato dei 45 Prodi: "Nessuna egemonia Ds o Dl"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=23|mese=05|anno=2007|accesso=11 giugno 2010}}</ref>.
 
==== I membri del Comitato promotore ====
{{div col|4}}
* [[Giuliano Amato]]
* [[Mario Barbi]]
* [[Antonio Bassolino]]
* [[Pier Luigi Bersani]]
* [[Rosy Bindi]]
* [[Paola Caporossi]]
* [[Sergio Cofferati]]
* [[Massimo D'Alema]]
* [[Marcello De Cecco]]
* [[Letizia De Torre]]
* [[Ottaviano Del Turco]]
* [[Lamberto Dini]]
* [[Leonardo Domenici]]
* [[Vasco Errani]]
* [[Piero Fassino]]
* [[Anna Finocchiaro]]
* [[Giuseppe Fioroni]]
* [[Marco Follini]]
* [[Dario Franceschini]]
* [[Vittoria Franco]]
* [[Paolo Gentiloni]]
* [[Donata Gottardi]]
* [[Rosa Jervolino]]
* [[Linda Lanzillotta]]
* [[Gad Lerner]]
* [[Enrico Letta]]
* [[Agazio Loiero]]
* [[Marina Magistrelli]]
* [[Lella Massari]]
* [[Wilma Mazzocco]]
* [[Maurizio Migliavacca]]
* [[Enrico Morando]]
* [[Arturo Parisi]]
* [[Carlo Petrini (gastronomo)|Carlo Petrini]]
* [[Barbara Pollastrini]]
* [[Romano Prodi]]
* [[Angelo Rovati]]
* [[Francesco Rutelli]]
* [[Luciana Sbarbati]]
* [[Marina Sereni]]
* [[Antonello Soro]]
* [[Renato Soru]]
* [[Patrizia Toia]]
* [[Walter Veltroni]]
* [[Tullia Zevi]]
{{div col end}}
 
Il ''Comitato'' definì le modalità di svolgimento delle primarie per l'elezione dell'Assemblea Costituente Nazionale e delle Assemblee Costituenti Regionali, con i rispettivi Segretari.
 
Il 31 luglio 2007 il Coordinamento Nazionale delle primarie ufficializzò le candidature alla carica di Segretario Nazionale del PD: [[Mario Adinolfi]], [[Rosy Bindi]], [[Pier Giorgio Gawronski]], [[Jacopo G. Schettini]], [[Enrico Letta]] e [[Walter Veltroni]]. La candidatura di Schettini fu successivamente apparentata a quella di Gawronski. Vennero inoltre presentate delle liste di candidati all'assemblea costituente del PD, collegate ad uno dei candidati alla segreteria.
 
Alle elezioni costituenti di domenica 14 ottobre 2007 si registrò una partecipazione superiore alle aspettative con 3.554.169 voti validi<ref name="risPrimarie07">{{Cita news|url=http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/phpApps/lay_gen.php?IDCategoria=110&IDNotizia=573335|titolo=Il giorno di Veltroni|pubblicazione=[[Il Secolo XIX]]|accesso=25 maggio 2010}}</ref>.
 
[[File:Primarie PD 2007 - 14 ottbre - da sx i candidati Schettini-Letta-Bindi-Prodi-Veltroni-Adinolfi.jpg|thumb|Le [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2007|prime elezioni primarie]] del PD, il 14 ottobre 2007: (da sinistra) Schettini-Gherardini, Letta, Bindi, Prodi, Veltroni e Adinolfi.]]
Le liste collegate a Walter Veltroni (''Democratici con Veltroni'', ''Ambiente, Innovazione, Lavoro.'', ''A Sinistra per Veltroni'' ed altre liste locali) ottennero complessivamente il 75,82%, decretando automaticamente l'elezione di Veltroni a Segretario Nazionale del PD, avendo superato il 50% dei voti validi. La lista ''Con Rosy Bindi democratici, davvero'' ricevette il 12,83%, i ''Democratici per Enrico Letta'' l'11,02% mentre la lista in appoggio di Adinolfi (''Generazione U'') e quelle in appoggio di Gawronski (''Il coraggio di cambiare'' e ''Noi per il Partito Democratico'') riuscirono ad eleggere solo i due candidati alla segreteria ottenendo rispettivamente lo 0,17% e lo 0,07%<ref name=risPrimarie07/>.
 
==== L'Assemblea costituente ====
Sabato 27 ottobre 2007 avvenne la prima riunione dell'Assemblea Costituente Nazionale del Partito Democratico a [[Milano]], presso la [[Fieramilano]]. I delegati erano 2.858, eletti attraverso liste bloccate formate col criterio dell'alternanza uomo-donna. Romano Prodi, fondatore dell'[[L'Ulivo|Ulivo]], nonché Premier allora in carica, fu eletto primo Presidente dell'Assemblea.
 
Nella riunione di insediamento venne formalizzata l'elezione di Veltroni a primo Segretario Nazionale. Al termine l'assemblea approvò un dispositivo proposto da Veltroni, che fra le altre cose stabiliva la nomina di Dario Franceschini a Vice Segretario Nazionale del partito e di [[Mauro Agostini]] a Tesoriere Nazionale<ref>{{cita web|url=http://www.dsonline.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=43683|titolo=Dispositivo approvato dall'Assemblea nazionale costituente del Pd|opera=Sito ufficiale Democratici di Sinistra|accesso=11 giugno 2010}}</ref>.
 
Vennero poi costituite, all'interno dell'assemblea, tre commissioni di cento componenti ciascuna (con rappresentanza di delegati di tutte le liste proporzionale alla composizione totale dell'assemblea) che dovevano redigere rispettivamente lo ''Statuto'', il ''Manifesto dei Valori'' ed il ''Codice Etico'' nazionali del partito. Stante la struttura federale del PD, analoghi documenti a livello regionale vennero redatti da parte delle Assemblee Costituenti Regionali.
 
Il 4 novembre 2007 il segretario Veltroni nominò la segreteria del PD, con diciassette membri di cui nove donne (la maggioranza)<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/07_novembre_04/veltroni_esecutivo.shtml|titolo=Il Veltroni team: donne in maggioranza|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=04|mese=11|anno=2007|accesso=23 novembre 2009}}</ref>. Il 7 novembre 2007 fu eletto capogruppo del PD alla [[Camera dei deputati]] [[Antonello Soro]]<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/novembre/08/Soro_nuovo_capogruppo_co_9_071108115.shtml|titolo=Pd, è Soro il nuovo capogruppo|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=08|mese=11|anno=2007|pagina=11|accesso=11 giugno 2010}}</ref>, che sostituì Dario Franceschini fino ad allora capogruppo dell'Ulivo, mentre al [[Senato della Repubblica]] venne confermata la capogruppo dell'Ulivo [[Anna Finocchiaro]].
 
Nel mese di novembre si insediarono le Assemblee Costituenti Regionali, che elessero i rispettivi Presidenti e formalizzarono l'elezione dei Segretari Regionali. Sempre a novembre, si insediarono delle Assemblee Provinciali provvisorie (formate dai delegati alle Assemblee Costituenti Regionali e Nazionale territorialmente competenti), ciascuna delle quali scelse il proprio Presidente ed un coordinatore provinciale, pure essi pro tempore.
 
Tra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008 avvenne il radicamento territoriale del partito. In ciascun comune vennero richiamate le assemblee degli elettori del 14 ottobre, per costituire i Circoli territoriali del PD. Ciascun Circolo elesse il proprio Coordinamento ed i propri delegati per le Assemblee Cittadina (ove nello stesso comune fossero presenti più Circoli territoriali) e Provinciale. Le Assemblee Provinciali e Cittadine così formate elessero nei giorni successivi i rispettivi Presidenti ed i Segretari Provinciali e Cittadini. Inoltre all'interno di ciascun Circolo territoriale il Coordinamento elesse il Coordinatore del Circolo (che coincide col Segretario Cittadino nei comuni ove fosse costituito un solo Circolo territoriale).
 
Nella seconda riunione dell'Assemblea Costituente Nazionale, sabato 16 febbraio 2008 a Roma, vennero approvati lo Statuto, il Manifesto dei Valori ed il Codice Etico. Lo statuto prevedeva tra l'altro la possibilità di costituire, accanto ai Circoli territoriali, anche dei Circoli ambientali (nei luoghi di lavoro o di studio) e dei Circoli on line. Venne fissata per l'ottobre 2009 la data della prima convenzione del PD, con il rinnovo di tutte le cariche nazionali e regionali, che successivamente avranno invece mandato quadriennale.
 
==== La sede ed il simbolo ====
Il 9 novembre venne inaugurata la sede nazionale del PD, a [[Roma]] in Piazza Sant'Anastasia, nei pressi del [[Circo Massimo]].
 
Il 21 novembre il PD presentò il suo nuovo simbolo tricolore, elaborato dal grafico venticinquenne molisano Nicola Storto. Per [[Ermete Realacci]], [[responsabile della comunicazione]] del partito, «il simbolo assume su di sé l'identità nazionale con molta forza. Infatti, i tre colori rispondono a tre tradizioni diverse dell'Italia. Il verde è la tradizione laica e ambientalista, il bianco è il solidarismo cattolico, il rosso è il colore del lavoro e del socialismo. Il risultato è una sintesi molto forte». La definizione e l'idea di partito ''verde-bianco-rosso'' nel segno delle anime del PD e della bandiera nazionale venne coniata per la prima volta dal candidato alla segretaria nazionale [[Jacopo G. Schettini]] in una lettera aperta pubblicata dal sito del PD il 5 settembre, ed è il titolo della sua candidatura presentata dal primo numero del periodico ufficiale del PD.
 
=== La segreteria Veltroni ===
==== Il PD nel Governo Prodi II ====
Appena sorto, il Partito Democratico assunse immediatamente il ruolo di maggiore forza politica all'interno del [[governo Prodi II|secondo Governo Prodi]]. Il segretario Walter Veltroni intuì rapidamente la necessità di avviare un dialogo con le varie forze politiche per la creazione di importanti riforme, ritenute necessarie per la modernizzazione dello Stato. L'11 novembre Veltroni lanciò [[Vassallum|una nuova proposta di legge elettorale]] elaborata dal [[diritto costituzionale|costituzionalista]] [[Salvatore Vassallo]]<ref>{{pdf}} {{cita web|url=http://download.repubblica.it/pdf/2007/governo/sistema_elettorale.pdf|titolo=Testo della proposta di legge elettorale Vassallo-Veltroni|opera=[[La Repubblica]] |accesso=10 novembre 2009}}</ref>, nell'ambito di una riforma che coinvolgesse anche i regolamenti parlamentari e la Costituzione, dando l'appoggio del PD alla proposta di revisione costituzionale al vaglio della Camera dei Deputati<ref>[http://www.partitodemocratico.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=103416 Veltroni: Un nuovo bipolarismo per l'Italia], ''partitodemocratico.it'' {{Collegamento interrotto}}</ref>.
 
Nei giorni successivi, si assistette alla fine della [[Casa delle Libertà]], coalizione di opposizione: il [[Governo Prodi II]], la cui caduta era stata data per certa al Senato da [[Silvio Berlusconi]] agli alleati<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/politica/berlusconi-shopping/senatore-campano/senatore-campano.html|titolo=Berlusconi: "Governo cadrà su Finanziaria" Prodi: "Sono tranquillo, non getto la spugna"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=20|mese=10|anno=2007|accesso=10 novembre 2009}}</ref>, tra il 14 e il 15 novembre passò indenne il delicato passaggio della [[Legge finanziaria (Italia)|Finanziaria]] a [[Palazzo Madama (Roma)|Palazzo Madama]]<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/07_novembre_15/precari_approvata_proposta_dini.shtml|titolo=Finanziaria: arriva il sì del Senato|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=15|mese=11|anno=2007|pagina=|accesso=10 novembre 2009}}</ref>. A seguito di questo fatto, la [[Lega Nord]], l'UDC e soprattutto [[Alleanza Nazionale]] rivolsero pesantissime critiche a [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] e raccolsero l'invito di Veltroni ad approvare insieme alcune riforme istituzionali. A stretto giro, lo stesso Berlusconi abbandonò il rifiuto di ogni dialogo con la maggioranza e si dichiarò disposto a discutere con Veltroni di legge elettorale, annunciando la fine della sua difesa al bipolarismo ed il gradimento per il sistema proporzionale.
 
A fine novembre, dopo il fallimento della ''spallata'' della Casa delle Libertà (termine giornalistico per indicare i tentativi di Berlusconi di far cadere il [[Governo Prodi II]]), la coalizione di centro-destra sembrò frantumarsi in uno scontro tra [[Gianfranco Fini]] e [[Pier Ferdinando Casini]] da una parte, e Silvio Berlusconi dall'altra<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/politica/cdl11/berlusconi-ectoplasma/berlusconi-ectoplasma.html|titolo=Berlusconi: "Cdl ormai era ectoplasma Gli ex alleati mi hanno fatto perdere"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=25|mese=11|anno=2007|accesso=10 novembre 2009}}</ref>. Ormai rassegnati all'idea che la caduta del governo non fosse imminente, tutti i partiti dell'opposizione accettarono dunque (pur con motivazioni diverse) la proposta di dialogo sulle ''riforme'' lanciata con forza da Veltroni e Franceschini.
 
Il segretario del PD incontrò quindi, in rapida successione, i leader della maggioranza e dell'ex CdL per discutere e cercare di trovare un accordo su una nuova legge elettorale, sulla riforma dei regolamenti parlamentari e della parte II della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]].
 
==== La caduta del Governo Prodi e la campagna elettorale 2008 ====
{{vedi anche|Elezioni politiche italiane del 2008}}
[[File:Veltroni in Trento.jpg|thumb|left|[[Walter Veltroni]] a Trento per la campagna elettorale 2008]]
 
La riforma della legge elettorale che si stava delineando mirava alla creazione di un sistema sostanzialmente bipartitico e avrebbe dunque tenuto fuori dal parlamento i partiti più piccoli. Il leader del PD [[Walter Veltroni]], inoltre, dichiarò che quando si sarebbe andati alle elezioni, qualunque legge elettorale fosse stata in vigore, il PD si sarebbe presentato da solo, senza stringere alleanze con nessun altro partito politico in quanto il partito aveva una "[[vocazione maggioritaria]]"<ref name="Vocazione maggioritaria">[http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/politica/partito-democratico-8/lettera-veltroni/lettera-veltroni.html Repubblica]</ref> (circostanza che non si sarebbe poi verificata in quanto alle elezioni del 2008 il PD si alleò con l'[[Italia Dei Valori]]).
 
A seguito di questa dichiarazione, raccontò lo stesso [[Romano Prodi]], [[Clemente Mastella]], a capo della piccola formazione dell'[[Udeur]], temendo di rimanere fuori dal parlamento innescò una crisi di governo. Il 24 gennaio 2008 il Governo Prodi venne così sfiduciato al Senato.<ref name="Dichiarazioni di Prodi sulla caduta del suo governo a Che tempo che fa">[http://www.youtube.com/watch?v=wMFHCZ8584I], Dichiarazioni di Prodi sulla caduta del suo governo a Che tempo che fa.</ref>
 
Il PD di Veltroni appoggiò il tentativo di formare un governo attorno ad una convergenza fra le forze politiche sulla riforma elettorale, affidato dal Capo dello Stato [[Giorgio Napolitano]] al Presidente del Senato [[Franco Marini]]. Tuttavia il tentativo non riuscì per la ferma opposizione del centro-destra, ora ricompattato dalla prospettiva di una vittoria elettorale imminente.
 
Nei giorni successivi allo scioglimento delle Camere, il PD scelse di formare le sue alleanze ''esclusivamente su base programmatica'', il che si risolse con l'esclusione di ogni apparentamento con la [[la Sinistra - L'Arcobaleno|Sinistra Arcobaleno]] e con, invece, la formazione di una coalizione con l'[[Italia dei Valori]] di [[Antonio Di Pietro]] che inizialmente propose di formare gruppi parlamentari unici dopo le elezioni<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/08_febbraio_13/pd_radicali_idv_7c66e1ca-da17-11dc-be67-0003ba99c667.shtml|titolo=Di Pietro: «Fatto l'accordo con il Pd»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=13|mese=02|anno=2008|accesso=9 novembre 2009}}</ref>, ma cambiò in seguito idea<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/08_aprile_17/dipietro_santoro_64fae6e8-0c90-11dd-aecb-00144f486ba6.shtml|titolo=Gruppo unico col Pd, Di Pietro frena |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=18|mese=04|anno=2008|accesso=9 novembre 2009}}</ref>. Si giunse anche ad un accordo con i [[Radicali italiani]], che implicò l'inserimento di alcuni loro esponenti nelle liste del PD; nonostante gli sforzi, non si giunse a un accordo con il [[Partito Socialista (Italia)|Partito Socialista]], il quale non accettò di rinunciare al suo simbolo per inserire suoi esponenti nelle liste del PD, presentando così una lista separata indipendente.
 
Dopo la presentazione delle liste ufficiali dei candidati scoppiò una polemica interna al Partito a causa di alcune esclusioni eccellenti. L'esclusione di [[Ciriaco De Mita]] e quella di [[Giuseppe Lumia]], ex Presidente della Commissione Antimafia, furono motivate dall'esigenza di partito di non candidare persone con più di tre legislature. A questa regola generale si sono fatte 32 deroghe per i cosiddetti ''big'' del partito<ref>{{Cita news|autore=Claudia Fusani|url=http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/politica/verso-elezioni-4/consultazioni/consultazioni.htmlWeek end per scegliere il candidato Pd, ecco il regolamento per le liste|titolo=|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=19|mese=02|anno=2008|accesso=25 maggio 2010}}</ref>, tra cui Walter Veltroni.
 
Altre polemiche sorsero per la presunta scarsità di candidature femminili con buone possibilità di successo<ref>{{Cita news|autore=Marco Cremonesi |url=http://www.corriere.it/politica/08_marzo_05/cremonesi_8d633f6c-ea81-11dc-8a30-0003ba99c667.shtml|titolo=Donne, in lista il 30 per cento Ma tante nei posti «perdenti» |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=05|mese=03|anno=2008|accesso=9 novembre 2009}}</ref>.
 
Infine i [[Radicali Italiani]] hanno sostenuto che Veltroni non abbia dato corso al patto siglato: agli occhi della dirigenza Radicale, infatti, non tutte le nove candidature radicali avrebbero l'elezione garantita<ref>{{Cita news |url=http://www.corriere.it/politica/08_marzo_04/bonino_pd_strappo_e044f9e6-e9d2-11dc-b9a0-0003ba99c667.shtml?fr=box_primopiano|titolo=Pd, Bonino: «Patti non rispettati» E Bettini: «Liste decise, tutti eleggibili»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=04|mese=03|anno=2008|accesso=9 novembre 2009}}</ref> e, anche se i nove candidati risultarono poi tutti eletti, la dirigenza radicale sostenne che ciò fu possibile solo grazie all'inaspettata esclusione della [[la Sinistra - L'Arcobaleno|Sinistra Arcobaleno]] dalla ripartizione dei seggi<ref>[http://www.radicali.it/view.php?id=120722 :: Radicali.it ::<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. [[Gianfranco Pasquino]], criticando il trattamento subito dai [[Radicali Italiani|Radicali]], ha dichiarato: «Le liste del Partito Democratico, redatte secondo principi di marketing e di rappresentanza settorializzata, "ma anche", burocratico-partitocratica, sono già di per sé pessime.»<ref>{{cita web|url=http://www.radicali.it/view.php?id=117833|titolo=Pasquino: "pacta sunt servanda" mi è sempre apparsa una frase che disciplina e nobilita i comportamenti|opera=Sito ufficiale Radicali Italiani|accesso=9 novembre 2009}}</ref>
 
==== Politiche 2008 e l'opposizione ====
[[File:Partito Democratico-Quirinale.jpg|thumb|Veltroni (al centro), [[Antonello Soro]] (a sinistra) e [[Anna Finocchiaro]] (a destra) al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] per le consultazioni post-elettorali del 2008.]]
 
Alle [[Elezioni politiche italiane del 2008|elezioni politiche del 2008]] PD e [[Italia dei Valori]] raccolgono complessivamente il 37,546%<ref>{{cita web|url=http://politiche.interno.it/politiche/camera080413/C000000000.htm|titolo=Ministero dell'Interno - Elezione della Camera dei Deputati del 13 - 14 aprile 2008|accesso=15 aprile 2008}}</ref> dei consensi alla [[Camera dei Deputati|Camera]], contro il 46,811% della coalizione [[Il Popolo della Libertà]], [[Lega Nord]] e [[Movimento per l'Autonomia]] guidata da Silvio Berlusconi, e il 38,010%<ref>{{cita web|url=http://politiche.interno.it/politiche/senato080413/S000000000.htm|titolo=Ministero dell'Interno - Elezione del Senato della Repubblica del 13 - 14 aprile 2008|accesso=15 aprile 2008}}</ref> al [[Senato della Repubblica|Senato]], contro il 47,320% della coalizione avversaria. Singolarmente il Partito Democratico ha ottenuto rispettivamente il 33,17% e il 33,69% dei suffragi.
 
Il 16 aprile 2008 viene resa nota una lettera risalente al precedente 23 marzo, giorno di [[Pasqua]], in cui Romano Prodi informava il Segretario Veltroni di voler abbandonare l'incarico di Presidenza dell'Assemblea per fare spazio ad una nuova generazione di dirigenti<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/17/Strappo_Prodi_lascio_presidenza_del_co_9_080417014.shtml Strappo di Prodi: lascio la presidenza del Pd]</ref>.
 
==== La crisi del partito ====
Dopo le [[Elezioni regionali in Sardegna del 2009|elezioni regionali sarde del 14-15 febbraio 2009]], dove [[Renato Soru]], governatore uscente e uomo di punta del PD, viene sconfitto dal candidato del [[Il Popolo della Libertà|PdL]] [[Ugo Cappellacci]], in considerazione di questo e di altri risultati negativi del partito in consultazioni elettorali precedenti e le forti critiche alla sua gestione, Veltroni si dimette dalla carica di Segretario<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/politica/elezioni-sardegna/vertice-pd/vertice-pd.html|titolo=Veltroni conferma le dimissioni: "Adesso basta farsi del male"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=17|mese=02|anno=2009|pagina=|accesso=9 novembre 2009}}</ref>.
 
Viene riunita sabato 21 febbraio l'Assemblea Nazionale, chiamata a decidere come uscire dal momento di difficoltà e quale strada intraprendere. Si fronteggiano due linee: da una parte chi vuole andare subito a [[primarie]], a cui far seguire un congresso per lanciare una nuova fase del partito, cambiando profondamente le leadership della classe dirigente del Partito e propone alla segreteria temporaneamente [[Arturo Parisi]]; dall'altra parte coloro i quali ritengono sia dannoso aprire la fase congressuale in quel momento, data la vicinanza delle elezioni europee, preferendo confermare alla guida del Partito il vicesegretario di Veltroni, Dario Franceschini. Nel frattempo, l'ex Ministro Pier Luigi Bersani rende pubblica la sua intenzione di correre alle future primarie del PD in vista della Convenzione di ottobre 2009, ipotesi in un primo tempo ventilata anche dall'ex candidato alla Segreteria nel 2007 [[Jacopo Schettini Gherardini]]. All'Assemblea dei circoli del PD tenutasi nel marzo 2009 è salita alla ribalta<ref>{{Cita news
|lingua = es
|autore = Miguel Mora
|url = http://www.elpais.com/articulo/internacional/Nace/estrella/izquierda/italiana/elpepiint/20090325elpepiint_6/Tes
|titolo = Nace una estrella en la izquierda italiana
|pubblicazione = [[El País]]
|giorno = 25
|mese = 3
|anno = 2009
|accesso=28 marzo 2009
}}</ref>, col suo applauditissimo intervento, [[Debora Serracchiani]], segretario comunale per il partito a Udine.
 
=== Verso il Congresso: Franceschini segretario ===
[[File:Dario Franceschini.jpg|thumb|left|upright=0.8|[[Dario Franceschini]]]]
 
Convocata dopo le dimissioni di Veltroni, l'Assemblea Nazionale presieduta da Anna Finocchiaro, essendo vacante la carica di Presidente del PD, ha eletto, con 1.047 preferenze, Dario Franceschini nuovo Segretario nazionale del Partito, contro i 92 voti raccolti da [[Arturo Parisi]]<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_21/assemblea_pd_segretario_881de254-fff8-11dd-a585-00144f02aabc.shtml|titolo=Franceschini nuovo segretario del Pd|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=23|mese=02|anno=2009|accesso=9 novembre 2009}}</ref>.
 
Il nuovo Segretario, eletto con il compito di portare il partito alle elezioni Europee ed al Congresso di autunno, annuncia di volere cominciare una nuova fase nel Partito, basata su inedite e giovani personalità, caratterizzata da un'opposizione più ferma al Governo (puntando soprattutto sul tema della crisi economica e finanziaria in atto), mettendo da parte i ''capibastone'' e coinvolgendo maggiormente amministratori locali e dirigenti territoriali.
 
Con l'elezione di Franceschini, sono decaduti gli organi direttamente nominati da Veltroni, ''in primis'' il [[Governo ombra del Partito Democratico|Governo ombra]]. Sono stati poi nominati una nuova segreteria e nuovi responsabili per tematiche politiche<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/72733/uniti_e_pronti|titolo= Uniti e pronti|opera=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=10 novembre 2009}}</ref>.
 
==== Le elezioni europee del 2009 ====
La prima importante sfida che il nuovo segretario si trova ad affrontare è quella delle [[elezioni europee del 2009]]. Il nodo sulla collocazione europea è stato sciolto ufficialmente solo dopo le votazioni, sebbene Piero Fassino avesse già proposto di formare una federazione con il PSE che abbia dato luogo ad un unico gruppo nel [[Parlamento europeo]], il quale contenga tutte le forze progressiste europee<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/75585/PSE:_Fassino, _|titolo=PSE: Fassino, "Avviato confronto con i socialisti per un gruppo comune al parlamento europeo".|opera=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=10 novembre 2009}}</ref>.
 
La campagna del PD si è basata sulla rivendicazione della sua [[Europeismo|identità europeista]]; inoltre tiene banco la denuncia del particolare approccio alla consultazione elettorale scelto da Silvio Berlusconi, il quale corre in tutte le circoscrizioni elettorali pur essendo incompatibile per quella carica in quanto [[Camera dei Deputati|deputato alla Camera]] e [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei ministri]], opponendogli candidati che siederanno effettivamente all'Europarlamento in caso di elezione.
 
Alle elezioni del 2009 il Partito Democratico ha ottenuto il 26,1% dei voti, perdendo circa il 7% dei consensi rispetto alle politiche del 2008 (nel corso delle quali il PD comprendeva anche i [[Radicali Italiani|Radicali]], mentre alle europee del 2009 questi avevano una propria lista che ha raggiunto il 2,4%).
 
=== La segreteria Bersani ===
==== La corsa per la segreteria ====
{{vedi anche|Elezioni primarie del Partito Democratico del 2009}}
[[File:Bersani speech.jpg|thumb|upright=0.8|[[Pier Luigi Bersani]]]]
 
La Direzione Nazionale del partito fissa il nuovo congresso («convenzione» secondo lo statuto del partito) all'11 ottobre del 2009 e le nuove [[elezioni primarie]] per il 25 ottobre<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/partito-democratico-29/direzione-pd/direzione-pd.html?ref=search|titolo=Pd, la sfida di Franceschini "Congresso vero, largo al nuovo"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=26|mese=06|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>.
 
Inizialmente il Segretario uscente Dario Franceschini non si era espresso sulla possibilità di ricandidarsi alla guida del partito<ref>{{Cita news|autore=Annalisa Cuzzocrea|url=http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/partito-democratico-28/videoforum-ranceschini/videoforum-ranceschini.html|titolo=Franceschini a Repubblica tv "Si vota anche per la democrazia"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=22|mese=05|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>, ma il 24 giugno annuncia ufficialmente la sua candidatura per il Congresso e per le primarie<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/partito-democratico-29/candidatura-franceschini/candidatura-franceschini.html |titolo=Franceschini annuncia la candidatura "Non voglio che il PD torni indietro"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=24|mese=06|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>.
 
A sua volta, l'ex Ministro dello Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani annunciò la sua candidatura ricevendo l'appoggio di D'Alema<ref>{{Cita news|autore=Andrea Carugati|url=http://www.unita.it/news/85567/dalema_il_mio_candidato__bersani |titolo=D'Alema: «Il mio candidato è Bersani»|pubblicazione=[[l'Unità]] |giorno=12|mese=06|anno=2009|accesso=13 novembre 2009}}</ref>.
 
Il 4 luglio, infine, il chirurgo [[Ignazio Marino]] confermò a sua volta di voler correre per la segreteria, sostenuto in prima linea da [[Giuseppe Civati]].
 
Il 23 luglio il Comitato per il Congresso ufficializzò quattro candidature: quelle di Pier Luigi Bersani, Dario Franceschini, Ignazio Marino e [[Amerigo Rutigliano]]. Il 28 luglio, però, proprio quest'ultima candidatura viene respinta dallo stesso Comitato, poiché delle 1542 firme presentate dal candidato, 500 sono risultate appartenenti a persone non iscritte al PD<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/PD-RESTANO-TRE-IN-CORSA-ESCLUSO-RUTIGLIANO/news-dettaglio/3699474|titolo=Pd:restano tre in corsa; escluso Rutigliano|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=28|mese=07|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>. Il giorno successivo la Commissione Nazionale per il Congresso annunciò anche che la quota degli iscritti che prendono parte alla prima fase congressuale è di 820.607<ref name=tesserati2009_1/>.
 
I risultati definitivi dei congressi nei circoli vennero divulgati l'8 ottobre dalla Commissione Nazionale: Pier Luigi Bersani ottenne {{tutto attaccato|255 189}} voti pari al 55,13%, seguito da Dario Franceschini con {{tutto attaccato|171 041}} voti pari al 36,95% e da Ignazio Marino con {{tutto attaccato|36 674}} voti pari al 7,92%.
 
Tutti e tre i candidati furono quindi ammessi a partecipare alle elezioni primarie del 25 ottobre 2009. Fu confermata in questa occasione un'ampia partecipazione popolare (3.067.821 votanti), che sostanzialmente confermò l'esito della Convention, dando la vittoria a Pier Luigi Bersani.
 
La nuova assemblea nazionale elesse il 7 novembre [[2009]] [[Rosy Bindi]] come suo presidente<ref>[http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/89251/rosy_bindi_eletta_presidente_del_pd Rosy Bindi eletta Presidente del PD]</ref>, dopo un lungo periodo di vacanza della carica in seguito alle dimissioni di [[Prodi]]. Lo stesso giorno furono eletti vicepresidenti dell'Assemblea del partito [[Ivan Scalfarotto]] e [[Marina Sereni]] e vicesegretario [[Enrico Letta]].
 
==== L'uscita dal partito di Rutelli ====
Francesco Rutelli ed altri esponenti del PD, già da tempo critici nei confronti di un partito a loro dire ''mai nato'', prendono atto della vittoria di Bersani, ma lasciano il partito. Secondo Rutelli, con Bersani si andrebbe verso un ''partito democratico di sinistra. (...) la promessa, dunque, non è mantenuta: non c'è un partito nuovo, ma il ceppo del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] con molti indipendenti di centro-sinistra''<ref>{{Cita news|autore=Marco Cianca |url=http://www.corriere.it/politica/09_ottobre_31/rutelli_lascia_pd_542f9104-c5f0-11de-a5d7-00144f02aabc.shtml|titolo=Rutelli: sì, lascio il Pd. Questo non è il mio partito |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=31|mese=10|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>. Così il 27 ottobre Rutelli annuncia che ''occorre iniziare un percorso diverso, con persone diverse''<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/partito-democratico-33/rutelli-fioroni/rutelli-fioroni.html?ref=search|titolo=Pd, Rutelli annuncia lo strappo "Percorso diverso, con persone diverse"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=27|mese=10|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>, e il giorno dopo fonda l'associazione ''Cambiamento e Buongoverno'' insieme a [[Massimo Cacciari]], [[Giuliano da Empoli]], [[Lorenzo Dellai]], [[Linda Lanzillotta]], [[Vilma Mazzocco]], [[Roberto Mazzotta]], [[Andrea Mondello]], [[Bruno Tabacci]], [[Elvio Ubaldi]] e [[Giuseppe Vita (dirigente)|Giuseppe Vita]]<ref>{{cita web|url=http://www.cambiamentoebuongoverno.org/|titolo=Cambiamento e Buongoverno|accesso=10 novembre 2009}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/partito-democratico-33/rutelli-buongoverno/rutelli-buongoverno.html|titolo="Cambiamento e buongoverno" comincia la nuova stagione di Rutelli|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=28|mese=10|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>. Inutile fino all'ultimo il tentativo di D'Alema per una riconciliazione<ref>{{Cita news|autore=Alessandro Trocino|url=http://archiviostorico.corriere.it/2009/ottobre/30/Alema_Rutelli_fumata_grigia_co_8_091030021.shtml|titolo=D'Alema-Rutelli, fumata grigia|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=30|mese=10|anno=2009|pagina=9|accesso=10 novembre 2009}}</ref>.
 
Il 17 aprile 2010 anche il [[Movimento Repubblicani Europei|MRE]] di [[Luciana Sbarbati]] ha lasciato il PD<ref>{{cita web|url=http://www.repubblicanieuropei.org/stampa_ComunicatiMRE.tab.aspx?idDoc=656|titolo=Direzione Nazionale MRE: sempre nel centro sinistra ma fuori dal PD|opera= Sito ufficiale [[Movimento Repubblicani Europei]]|accesso=20 aprile 2010}}</ref>.
 
==== Prospettiva di alleanza con l'UdC ====
Il leader dell'[[Unione di Centro (2008)|Unione di Centro]], Pier Ferdinando Casini, il 12 dicembre 2009 si è detto disponibile alla costituzione di una coalizione con il Partito Democratico e con l'[[Italia dei Valori]] nel caso in cui si verificassero elezioni politiche anticipate. L'obiettivo sarebbe la costruzione di un ''fronte democratico'' volto ad opporsi alla coalizione PdL-Lega e a difendere i principi costituzionali e le istituzioni repubblicane, che rischierebbero di essere compromesse. Ciò accadde a seguito di una dichiarazione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi<ref>{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200912articoli/50314girata.asp|titolo=Fronte anti-Silvio, Casini scuote il Pdl Bersani: le sue sono parole importanti|pubblicazione=[[La Stampa]] |giorno=12|mese=12|anno=2009|accesso=19 dicembre 2009}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_10/berlusconi-partito-giudici-congresso-ppe_080f069e-e579-11de-9093-00144f02aabc.shtml|titolo=Berlusconi, nuovo attacco ai magistrati «Contro partito giudici cambiamo Carta»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=10|mese=12|anno=2009|accesso=19 dicembre 2009}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Goffredo De Marchis|url=http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-22/intervista-casini/intervista-casini.html|titolo=Casini: "Contro i falchi del Pdl fronte della legalità Udc-Pd"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=17|mese=12|anno=2009|pagina=|accesso=19 dicembre 2009}}</ref>.
 
La proposta è stata accettata dal segretario Pier Luigi Bersani<ref>{{Cita news|url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Voto-Casini-Un-fronte-anti-Berlusconi-Bersani-E-una-conferma-importante_4099724890.html|titolo=Voto, Casini: ''Un fronte anti-Berlusconi''. Bersani: ''È una conferma importante''|pubblicazione=[[Adnkronos]] |giorno=12|mese=12|anno=2009|pagina=|accesso=19 dicembre 2009}}</ref> ed ha trovato anche l'adesione del segretario di [[Rifondazione Comunista]], [[Paolo Ferrero]], che potrebbe dare solo l'appoggio esterno alla coalizione PD-UdC<ref>{{Cita news|url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/?id=3.0.4104246162|titolo=ELEZIONI: FERRERO (PRC), BENE CASINI CONTRO BERLUSCONI ALLEATI ANCHE CON IL DIAVOLO|pubblicazione=[[Adnkronos]] |giorno=13|mese=12|anno=2009|accesso=13 dicembre 2009}}</ref>.
 
L'alleanza con i centristi si è realizzata in occasione delle [[elezioni regionali italiane del 2010|elezioni regionali del 2010]] in alcune delle regioni chiamate al voto: in [[Liguria]], [[Basilicata]], [[Marche]] e [[Piemonte]]. Saltato invece l'accordo nel [[Lazio]], dove Casini ha preferito appoggiare la [[Renata Polverini|Polverini]] per il [[Il Popolo della Libertà|PdL]] anziché [[Emma Bonino]], candidata dai [[Radicali Italiani|Radicali]] e che ha provocato il 14 gennaio 2010 l'abbandono dei deputati [[Enzo Carra]] e [[Renzo Lusetti]]. Il 14 febbraio, invece, annuncia la sua adesione all'UdC la deputata [[Paola Binetti]]<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Politica/Binetti-Entro-nell-Udc/14-02-2010/1-A_000082712.shtml|titolo= Pd, Binetti: "Entro nell'Udc" |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=14|mese=02|anno=2010|accesso=14 febbraio 2010}}</ref>. L'alleanza è stata riproposta dal leader centrista anche nelle settimane successive all'aggressione subita da Berlusconi<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-23/di-pietro-contro-dalema/di-pietro-contro-dalema.html|titolo="Inciucio utile", Pd spaccato su D'Alema Veltroni: "Ormai se ne vedono di tutti i colori|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=19|mese=12|anno=2009|accesso=3 gennaio 2010}}</ref>.
 
Tale proposta è stata accantonata con la nascita della coalizione [[Nuovo Polo per l'Italia]] definita dai giornali come ''Terzo Polo'' formata dai partiti di [[Centrismo|centro]] e centro-destra Unione di Centro, [[Futuro e Libertà per l'Italia]], [[Alleanza per l'Italia]] e [[Movimento per l'Autonomia]]<ref>[http://libero-news.it/news/551880/Casini__Fini_e_Rutelli_varano_il_Polo_della_nazione__il_partito_dei_perdenti.html Casini, Fini e Rutelli varano il Polo della nazione: il partito dei perdenti - libero, casini, fini, udc, guzzanti, mpa, reguzzoni, terzo polo, polo della nazione - liberoquot...<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
==== Le amministrative 2011 ed i 4 referendum ====
In occasione delle [[Elezioni amministrative italiane del 2011|elezioni amministrative del 15-16 maggio 2011]], il partito in ventuno dei trenta comuni capoluogo e in sette delle undici province chiamate al voto stipula un accordo elettorale con l'[[Italia dei Valori]] e [[Sinistra Ecologia Libertà]], sancito poi nel settembre successivo e ''accordo della foto di Vasto''<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/17/Bersani_nuovo_Ulivo_con_Pietro_co_9_110917014.shtml Bersani: nuovo Ulivo con Di Pietro e Vendola<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; si presenta invece staccato da uno o da tutti e due i partiti nei comuni di Napoli, Novara, Rovigo, Pordenone, Grosseto, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Carbonia, e nelle province di Vercelli, Macerata, Campobasso e Reggio Calabria. Va sottolineato che a Milano e Cagliari decide di sostenere un candidato espressione di [[Sinistra Ecologia Libertà]], in base agli esiti delle primarie di coalizione che hanno decretato la sconfitta del candidato ufficiale del partito<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-11-15/primarie-milano-vince-pisapia-081649.shtml?uuid=AYk1OpjC Giuliano Pisapia vince le primarie del centro-sinistra a Milano: «E' stata una vittoria di tutti» - Il Sole 24 ORE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.polisblog.it/post/9543/amministrative-2011-massimo-zedda-sel-vince-le-primarie-del-centrosinistra-a-cagliari-altro-tonfo-del-pd Amministrative 2011: Massimo Zedda (SEL) vince le Primarie del centro-sinistra a Cagliari. Altro tonfo del Pd<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, mentre a Salerno il sindaco uscente [[Vincenzo De Luca (1949)|De Luca]] decide di continuare a presentarsi solamente con liste civiche e quindi, anche se alla fine la coalizione viene aperta a [[Sinistra Ecologia Libertà]] e [[Partito Socialista Italiano (2007)|Partito Socialista Italiano]], in accordo con il partito, il simbolo non viene presentato. Tale tornata elettorale segna una netta rivincita della coalizione di centro-sinistra in molte delle città chiamate alle urne; analogo esito nelle provincie, dove il PD e i suoi alleati registrano la vittoria in sette [[province]] su undici<ref name=autogenerato1>[http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=G ::: Ministero dell'Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni - Comunali<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Ai [[Referendum abrogativi del 2011 in Italia|referendum del 12-13 giugno]], il Partito Democratico si dimostra a favore del ''sì'' per tutti e quattro i quesiti posti<ref>[http://beta.partitodemocratico.it/doc/209394/cartolina-referendum.htm Partito Democratico]</ref>, agendo quindi in sintonia con gli altri [[partiti]] di centro-sinistra. Il risultato vede una netta affermazione dei sì, e quindi l'abrogazione di tutte e quattro le norme sottoposte a referendum<ref name=autogenerato1 />.
 
=== Le dimissioni di Berlusconi e l'appoggio a Monti ===
L'8 novembre 2011, dopo che la [[Camera dei deputati]] aveva approvato con 308 voti a favore il [[Rendiconto generale dello Stato]], il presidente Silvio Berlusconi, prendendo atto del venir meno della maggioranza assoluta della sua coalizione di governo alla Camera, in serata, tenendo un colloquio con il [[Presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]], annuncia di rimettere il mandato al Capo dello Stato dopo l'approvazione della [[Legge finanziaria (Italia)|Legge di stabilità]]<ref>{{Cita web|url = http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=12524|titolo = Il Presidente Napolitano ha ricevuto il Presidente del Consiglio dei Ministri, Berlusconi|editore = [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidenza della Repubblica Italiana]]|data = 8 novembre 2011|accesso = 18 novembre 2011}}</ref>.
 
Le dimissioni vengono formalizzate il 12 novembre ed il giorno successivo Bersani esprime il proprio sostegno nell'eventuale, poi diventato certo, esecutivo guidato dal professor [[Mario Monti]], dicendo che, con la crisi economica in atto, fosse necessario un governo dal forte profilo tecnico volto a ridare slancio all'economia facendo le riforme necessarie<ref>{{Cita web|url =http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2011/11/13/AOr6jpMB-adempiere_napolitano_responsabilita.shtml|titolo = Fine dell'era Berlusconi-Mario Monti:''Pronto ad adempiere al mio incarico con responsabilità|pubblicazione = [[Il Secolo XIX]]|data = 13 novembre 2011|accesso = 14 gennaio 2012}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://www.ilgiornale.it/interni/pur_non_votare_bersani_corteggia_di_pietroripensaci_prima_viene_italia_poi_alleanze/bersani-pd-governo_tecnico-pietro-pdl-mario_monti/11-11-2011/articolo-id=556433-page=0-comments=1|titolo = Bersani pressa Di Pietro: "Sostenga il governo Monti" E l'ex pm apre: "Ma..."|pubblicazione = [[Il Giornale]]|data = 11 novembre 2011|accesso = 14 gennaio 2012}}</ref>.
 
Nel partito però nascono malumori sull'appoggio al governo tecnico: ai ''montiani'' [[Francesco Boccia]], [[Paolo Gentiloni]] e [[Pietro Ichino]] si contrappongono gli ''antimontiani'' [[Stefano Fassina]], [[Cesare Damiano]] e [[Matteo Orfini]]; una linea equilibrata viene tenuta dai ''bersaniani'' [[Vasco Errani]], Rosy Bindi, Anna Finocchiaro ed Enrico Letta<ref>[http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/pd-correnti-bersaniani-montiani-renzi-1301751/ Bersaniani, Rottamatori, Filomontiani e Antimontiani: le 4 anime del Pd - blitzquotidiano, 14 luglio 2012]</ref>. Gli ''antimontiani'' però hanno sempre assicurato il proprio appoggio a [[Governo Monti|Monti]]<ref>[http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1MGXWZ Pd fedele alla linea: "Noi il governo non lo facciamo cadere" - il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2012]</ref>.
 
=== Elezioni politiche e regionali 2013 ===
{{vedi anche|Elezioni politiche italiane del 2013|Elezioni regionali in Lombardia del 2013|Elezioni regionali nel Lazio del 2013}}
 
==== Le primarie per il candidato Premier e per i candidati al Parlamento ====
{{vedi anche|Elezioni primarie di Italia. Bene Comune del 2012}}
Domenica 25 novembre [[2012]] si sono svolte le [[Elezioni primarie di Italia. Bene Comune del 2012|elezioni primarie della coalizione di centro-sinistra ''Italia. Bene Comune'']] per l'individuazione del leader che guiderà la coalizione formata da PD, [[Partito Socialista Italiano (2007)|PSI]] e [[Sinistra Ecologia Libertà|SEL]] alle consultazioni elettorali del 24-25 febbraio 2013. I candidati del PD erano il segretario in carica [[Pier Luigi Bersani|Bersani]], la consigliera regionale veneta [[Laura Puppato]] ed il sindaco di [[Firenze]] [[Matteo Renzi]]; hanno partecipato anche [[Nichi Vendola]], presidente della [[Regione Puglia]] e presidente di [[Sinistra Ecologia Libertà|SEL]], e [[Bruno Tabacci]], assessore al bilancio del comune di [[Milano]] e deputato di [[Alleanza per l'Italia]].
 
Il primo turno delle primarie si è svolto il 25 novembre 2012 ed ha registrato l'affluenza al voto di più di 3 milioni di elettori; Bersani ha ottenuto il primo posto con il 44,9% dei consensi (1.395.096 voti), contro il 35,5% di Renzi (1.104.958), seguono Vendola con il 15,6% (485.689), Puppato al 2,6% (80.628) e Tabacci all'1,4% (43.840)<ref>{{cita web|url=http://www.primarieitaliabenecomune.it/risultati-definitivi|titolo=Risultati definitivi|opera=primarieitaliabenecomune.it|accesso=27 dicembre 2011}}</ref>. Domenica 2 dicembre si è svolto il ballottaggio tra i due candidati più votati; Bersani ha ottenuto il 60,9% dei voti (1.706.457) contro il 39,1% di Renzi (1.095.925)<ref>{{cita web|url=http://www.primarieitaliabenecomune.it|titolo=Risultati definitivi|opera=primarieitaliabenecomune.it|accesso=27 dicembre 2011}}</ref>. Pertanto Bersani è stato il candidato premier del centro-sinistra alle [[elezioni politiche italiane del 2013]].
 
Il 29 e 30 dicembre 2012 il PD ha svolto le primarie per la scelta del 90% dei candidati parlamentari che sono andati a comporre le liste in vista delle [[Elezioni politiche italiane del 2013|elezioni politiche]], mentre il restante 10% (in genere inseriti come capilista) è stato composto da personalità stabilite direttamente dal segretario [[Pier Luigi Bersani]]. Hanno partecipato, in quest'occasione, 1,2 milioni di persone. Sempre il 29 dicembre è stato presentato lo slogan della campagna elettorale: ''L'Italia Giusta''<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/doc/248155/litalia-giusta.htm|titolo=L'Italia Giusta|opera=partitodemocratico.it|accesso=02 gennaio 2013}}</ref>.
 
==== I risultati elettorali ====
[[File:Enrico Letta, Prime Minister of Italy (9302988672).jpg|thumb|left|[[Enrico Letta]], vicesegretario del Partito Democratico, nel 2013 è il primo esponente del PD a ricoprire l'incarico di [[presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del consiglio]] nell'[[Governo Letta|omonimo governo]].]]
 
Alla Camera il PD ha ottenuto il 25,4% dei voti in Italia, che sommati con i voti delle circoscrizioni estere ne fanno il primo partito. Anche al Senato è il primo partito con il 27,4%. Alla Camera la coalizione di centro sinistra ottiene il premio di maggioranza con il 29,6%, mentre al Senato il 31,6% ottenuto non consente di avere un numero di senatori sufficiente a formare un governo<ref>[http://www.repubblica.it/static/speciale/2013/elezioni/camera/riepilogo_nazionale.html Elezioni Politiche 2013 - Camera Liste e risultati per circoscrizione]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/static/speciale/2013/elezioni/senato/riepilogo_nazionale.html Elezioni Politiche 2013 - Senato Liste e risultati per regione]</ref>. Nel complesso il PD perde quasi 4 milioni di voti rispetto alle precedenti Elezioni Politiche del 2008, quando invece ottenne 12 milioni di consensi<ref>[http://www.corriere.it/politica/speciali/2013/elezioni/notizie/27-febbraio-16-milioni-mannheimer_f251a786-80a1-11e2-b0f8-b0cda815bb62.shtml Si sono spostati 16 milioni di elettori: il Pd perde un terzo di voti, il Pdl metà]</ref>.
 
=== Le dimissioni di Pier Luigi Bersani e Rosy Bindi ===
Il 19 aprile [[2013]], dopo la [[Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013|mancata elezione]] di [[Franco Marini]] e [[Romano Prodi]] a [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] nonostante la loro scelta come candidati ufficiali del partito, [[Rosy Bindi]] si dimette con effetto immediato dalla carica di presidente del PD. Poco dopo, anche [[Pier Luigi Bersani]] annuncia la propria intenzione di dimettersi da segretario, con effetto a partire dall'elezione del nuovo Capo dello Stato<ref>{{cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/19/presidente-repubblica-prodi-si-ritira-chi-mi-ha-portato-qui-si-assuma-responsabilita/569250/|titolo=Bersani si è dimesso, Pd nel caos. Prodi ritirato dalla corsa al Colle|data=19 aprile 2013|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/speciali/2013/elezioni-presidente-repubblica/notizie/19aprile-dimissioni-bersani-bindi-caos-pd_718d7f82-a935-11e2-bb65-9049b229b028.shtml|titolo=Pd in pezzi, Bersani si dimette: «Non posso accettare il grave gesto nei confronti di Prodi»|data=19 aprile 2013|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>. Il giorno dopo, 20 aprile, [[Giorgio Napolitano]] viene rieletto Presidente: le dimissioni di Bersani diventano operative e contestualmente si dimette l'intera Segreteria Nazionale<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/speciali/2013/elezioni-presidente-repubblica/notizie/20-aprile-pd-segreteria-dimissioni_6e68bb5c-a9e2-11e2-8070-0e94b2f2d724.shtml|titolo=Letta: «Si è dimessa tutta la segreteria del Pd». Dopo il passo indietro del segretario Bersani|data=20 aprile 2013|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>.
 
=== Il Governo Letta ===
{{vedi anche|Governo Letta}}
Dopo le difficoltà incontrate dal mandato esplorativo di Bersani, e le sue successive dimissioni, l'incarico di formare il governo è stato affidato ad [[Enrico Letta]], esponente del Partito Democratico, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 24 aprile [[2013]]. Letta riesce a formare in pochi giorni una maggioranza formata dal PD, dal [[Popolo della Libertà|PdL]] e da [[Scelta Civica]]. Il Governo Letta è il 62º della Repubblica Italiana, il primo della XVII Legislatura, in carica a partire dal 28 aprile 2013, giorno in cui ha prestato giuramento. La fiducia è stata ottenuta sia alla Camera che al Senato, rispettivamente il 29 e il 30 aprile.
 
=== La segreteria Epifani ===
[[File:Guglielmo Epifani crop.jpg|thumb|upright=0.8|[[Guglielmo Epifani]]]]
In seguito alle dimissioni di [[Pier Luigi Bersani]], l'11 maggio [[2013]] [[Guglielmo Epifani]] viene eletto nuovo segretario dall'assemblea del partito con 458 voti, pari all'85,8% dei voti validi, su 534.<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/politica/13_maggio_11/assemblea-pd-epifani_5d64dacc-ba11-11e2-b7cc-15817aa8a464.shtml|titolo=Epifani eletto, è il nuovo segretario Pd|editore=Corriere della Sera|data=11 maggio 2013|accesso=11 maggio 2013}}</ref>
 
=== Le primarie del 2013 e la vittoria di Renzi ===
{{vedi anche|Elezioni primarie del Partito Democratico del 2013}}
 
Il 9 luglio [[2013]], il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha confermato in un'intervista a ''[[la Repubblica]]'' l'intenzione di candidarsi a segretario nazionale del PD<ref>{{cita news|url=http://www.matteorenzi.it/tutti-mi-chiedono-di-candidarmi-cosi-cambiero-il-pd/|titolo=Tutti mi chiedono di candidarmi così cambierò il Pd|autore=Claudio Tito|editore=[[la Repubblica]]|data=9 luglio 2013|accesso=22 novembre 2013}}</ref>. Oltre a chi lo aveva già sostenuto alle [[Elezioni primarie di "Italia. Bene Comune" del 2012|primarie del centro-sinistra del 2012]] (come [[Paolo Gentiloni]], [[Roberto Giachetti]], [[Ermete Realacci]], il ministro per gli affari regionali [[Graziano Delrio]]) e ai "veltroniani"<ref>{{cita news|url=http://www.europaquotidiano.it/2013/09/17/renzi-e-veltroni-per-un-pd-cool-che-faccia-dimenticare-bersani/|titolo=Renzi e Veltroni per un Pd «cool» che faccia dimenticare Bersani|autore=Rudy Francesco Calvo|data=17 settembre 2013|editore=[[Europa (quotidiano)|Europa]]|accesso=23 novembre 2013}}</ref>, Renzi ha ricevuto il 2 settembre l'appoggio di [[Dario Franceschini]] e della sua [[Area Democratica]]<ref>{{cita news|url=http://www.lettera43.it/politica/franceschini-e-areadem-si-schierano-con-renzi_43675107003.htm|titolo=Franceschini e Areadem si schierano con Renzi|data=2 settembre 2013|editore=lettera43|accesso=22 novembre 2013}}</ref> ([[Marina Sereni]]<ref>{{cita news|url=http://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/13/09/sereni-intervista-renzi-governo.html|titolo=Pd, Marina Sereni: "Opportunisti? No, diciamo sì a Renzi perché vuole innovare. Il governo? Meglio che duri"|autore=Ignazio Dessì|data=5 settembre 2013|editore=[[Tiscali (azienda)|Tiscali]]|accesso=24 novembre 2013}}</ref>, [[Piero Fassino]]<ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2013/10/20/edizioni/asti/fassino-renzi-motiva-anche-i-delusi-cuperlo-il-candidato-della-nostalgia-c5LIJLjFpzNXCwLgUEHZrM/pagina.html|titolo=Fassino: "Renzi motiva anche i delusi, Cuperlo? È il candidato della nostalgia"|autore=Laura Secci|editore=[[La Stampa]]|data=20 ottobre 2013|accesso=24 novembre 2013}}</ref>, [[David Sassoli]]). Hanno firmato inoltre la mozione a sostegno della sua candidatura anche diversi esponenti considerati vicini al premier [[Enrico Letta]], come Gianni Dal Moro, [[Francesco Sanna]], [[Francesco Boccia]], [[Lorenzo Basso]] ed [[Enrico Borghi]].<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2013/10/11/news/pd-68396417/|titolo=Primarie Pd, candidati depositano le firme. Si allunga lista dei lettiani pro Renzi|editore=[[la Repubblica]]|data=11 ottobre 2013|accesso=22 novembre 2013}}</ref>
 
[[File:Matteo Renzi crop.png|thumb|left|upright=0.8|[[Matteo Renzi]]]]
[[Gianni Cuperlo]], deputato ed ex segretario della [[Federazione Giovanile Comunista Italiana]] e poi della [[Sinistra Giovanile]], ha annunciato la sua candidatura il 10 maggio 2013.<ref>{{cita news|url=http://www.unita.it/italia/quale-pd/cuperlo-conferma-mi-candido-a-segretario-pd-1.499712|titolo=Cuperlo: «Mi candido segretario, non reggente»|data=10 maggio 2013|editore=[[l'Unità]]|accesso=22 novembre 2013}}</ref> È sostenuto dall'area di ispirazione socialdemocratica: Massimo D'Alema, i cosiddetti "Giovani Turchi" (il ministro [[Andrea Orlando]], [[Matteo Orfini]], e il viceministro all'Economia [[Stefano Fassina]])<ref name="sole">{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-09-07/renzi-cuperlo-civati-corsa-124631.shtml|titolo=Renzi, Cuperlo, Civati e Pittella: la corsa alla segreteria del Pd. Ecco chi sostiene chi|autore=Andrea Carli|data=7 settembre 2013|editore=[[Il Sole 24 ORE]]|accesso=23 novembre 2013}}</ref>, [[Cesare Damiano]],<ref name="formiche"/> e il segretario uscente [[Pier Luigi Bersani]]<ref>{{cita news|url=http://www.unita.it/italia/pd-bersani-renzi-congresso-segretario-cuperlo-leadership-populismo-demagogia-decadenza-letta-squadra-1.521409|titolo=Pd, Bersani: «Ecco perché scelgo Cuperlo»|autore=Vladimiro Frulletti|data=15 settembre 2013|editore=[[l'Unità]]|accesso=23 novembre 2013}}</ref> con i suoi "bersaniani": [[Ugo Sposetti]],<ref name="formiche"/> [[Vannino Chiti]],<ref name="formiche"/> il ministro dello Sviluppo Economico [[Flavio Zanonato]],<ref>{{cita news|url=http://www.resegoneonline.it/articoli/Zanonato-apre-la-campagna-elettorale-del-comitato-lecchese-per-Cuperlo-20131102/|titolo=Zanonato apre la campagna elettorale del comitato lecchese per Cuperlo|editore=Resegone Online|data=2 novembre 2013|accesso=24 novembre 2013}}</ref> e il Presidente della regione Toscana [[Enrico Rossi]].<ref>{{cita news|url=http://www.gonews.it/2013/verso-le-primarie-del-pd-rossi-cuperlo-puo-rappresentare-la-posizione-culturale-della-sinstra/#.UpIoLuIXWSo|titolo=Verso le Primarie del Pd, Rossi: "Cuperlo può rappresentare la posizione culturale della sinistra"|editore=gonews.it|data=21 novembre 2013|accesso=24 novembre 2013}}</ref> Cuperlo ha inoltre ricevuto l'appoggio di alcuni ex popolari come [[Franco Marini]]<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2013/09/20/news/franco_marini_il_partito_personale_un_errore_voto_cuperlo_la_premiership_in_gara_ci_sar_anche_letta-66934347/|titolo=Franco Marini "Un Pd personale è un errore, voto Cuperlo. La premiership? In gara c'è anche Letta"|autore=Giovanna Casadio|data=20 settembre 2013|editore=[[la Repubblica]]|accesso=23 novembre 2013}}</ref> e [[Giuseppe Fioroni]],<ref name="formiche">{{cita news|url=http://www.formiche.net/2013/10/11/renzi-cuperlo-si-dividono-il-parlamento-pd/|titolo=Renzi e Cuperlo si dividono il Parlamento Pd|autore=Fabrizia Argano|editore=Formiche|data=11 ottobre 2013|accesso=23 novembre 2013}}</ref> e di alcuni "lettiani" come [[Paola De Micheli]] e [[Guglielmo Vaccaro]].<ref name="formiche"/>
 
[[Gianni Pittella]], europarlamentare e vice-presidente del [[Parlamento Europeo]], è stato il primo a lanciare la propria candidatura, l'8 aprile 2013.<ref>{{cita news|url=http://www.huffingtonpost.it/2013/04/08/congresso-pd-gianni-pitte_n_3035449.html|titolo=Congresso Pd, l'eurodeputato Gianni Pittella si candida come segretario|editore=L'Huffington Post|data=8 aprile 2013|accesso=23 novembre 2013}}</ref> Ha ricevuto il sostegno di [[Giorgio Benvenuto]], [[Mercedes Bresso]], e [[Fabio Porta]].<ref name="sole"/>
 
[[Giuseppe Civati]], deputato ed ex consigliere regionale in [[Lombardia]], che aveva già annunciato nel novembre 2012 sul suo blog l'intenzione di candidarsi alla guida del partito,<ref>{{cita web|url=http://www.ciwati.it/2012/11/13/consenso-e-buonsenso/|autore=Giuseppe Civati|titolo=Consenso e buonsenso|data=13 novembre 2012|accesso=23 novembre 2013}}</ref> ha lanciato ufficialmente la propria candidatura a segretario in una iniziativa politica organizzata a Reggio Emilia il 5-6-7 luglio 2013.<ref>{{cita web|url=http://www.civati.it/manifesto.pdf|titolo=Manifesto di Reggio Emilia|autore=Giuseppe Civati}}</ref><ref>Tinco Persiani, ''Il mio amico Ciwati'', Ponte alle Grazie 2013</ref> Tra i suoi sostenitori ci sono [[Walter Tocci]], [[Felice Casson]], [[Corradino Mineo]] e [[Laura Puppato]].<ref>{{cita news|url=http://www.unita.it/italia/quale-pd/congresso-pd-tocca-a-civati-br-voglio-un-partito-di-sinistra-1.529235|titolo=Pd, Civati: «Voglio un partito di sinistra»|editore=[[l'Unità]]|data=24 ottobre 2013|accesso=23 novembre 2013}}</ref>
 
Con il 67,55% dei voti, l'8 dicembre vince la consultazione il sindaco di [[Firenze]] [[Matteo Renzi]]<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/doc/263318/primarie-pd-2013-risultati-definitivi.htm|titolo=Dati ufficiali sul sito del PD|accesso=15 dicembre 2013}}</ref>, proclamato segretario nazionale la successiva domenica 15 dicembre dalla nuova Assemblea eletta del Partito Democratico<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2013/12/15/news/assemblea_pd_renzi_parte_all_attacco_l_avoro_scuola_unioni_civili_e_beppe_firma_qui-73655445/|titolo=Pd, Renzi parte all'attacco: subito piano per lavoro, scuola e Unioni civili". E "#Beppe firma qua"|editore=[[la Repubblica]]|data=15 dicembre 2013|accesso=15 dicembre 2013}}</ref>, la nuova assemblea nazionale elesse sempre il 15 dicembre [[2013]] [[Gianni Cuperlo]] come suo presidente<ref>[http://www.partitodemocratico.it/doc/263356/gianni-cuperlo-accetta-la-candidatura-a-presidente-dellassemblea-pd.htm Gianni Cuperlo accetta la candidatura a presidente dell’Assemblea Pd]</ref>, dopo un periodo di vacanza della carica in seguito alle dimissioni di [[Rosy Bindi]]. Lo stesso giorno sono stati eletti vicepresidenti dell'Assemblea del partito [[Matteo Ricci (politico 1974)|Matteo Ricci]] e [[Sandra Zampa]] e non è stato nominato nessun vicesegretario nella Segreteria Nazionale, come precedentemente annunciato da [[Matteo Renzi|Renzi]].
 
Il 21 gennaio 2014 il presidente del Partito Democratico [[Gianni Cuperlo]] annuncia le sue dimissioni dopo il contrasto con il segretario [[Matteo Renzi]] riguardo alla discussione sulla Riforma della Legge Elettorale.
 
==== L'adesione al Partito Socialista Europeo ====
Il 27 febbraio [[2014]] il partito democratico dopo anni di discussione decide il suo ingresso ufficiale nel [[Partito Socialista Europeo]]. La decisione è stata presa dal direttivo del partito con 121 sì, un solo no, e due astenuti (su un totale di 125 presenti). L'entrata dei democratici nei socialisti europei era uno dei punti presenti nel programma elettorale di [[Matteo Renzi]] nelle primarie per la corsa alla segreteria del partito.<ref>[http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/POLITICA/pd_pse_direzione_pd_renzi_fioroni_d_amp_39_alema_pop_corn/notizie/545052.shtml Il Messaggero - Il Pd tra i socialisti europei. Scontro D'Alema-Fioroni. Renzi scherza: «Compro i pop corn»]</ref>
 
=== Il Governo Renzi ===
{{vedi anche|Governo Renzi}}
{{senza fonte|Dopo le difficoltà incontrate da Enrico Letta verso la fine di gennaio 2014}}, l'incarico di formare un nuovo "''[[Grande coalizione|governo di larghe intese]]''" è stato affidato a [[Matteo Renzi]] dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 17 febbraio 2014, dopo che [[Enrico Letta]] aveva presentato le sue dimissioni irrevocabili a seguito dell'approvazione a larghissima maggioranza, da parte della Direzione Nazionale del Partito Democratico, di un documento in cui si chiedeva un cambio dell'esecutivo; Renzi ha poi sciolto la riserva il 21 febbraio, presentando contestualmente i ministri del governo da lui presieduto, giurando il giorno successivo dinanzi al presidente della Repubblica presso il [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]]<ref>[http://www.corriere.it/politica/14_febbraio_22/governo-renzi-giuramento-1130-lunedi-fiducia-camera-senato-8517afbe-9b97-11e3-87f4-ff088781357a.shtml Renzi ha giurato, è ufficialmente premier
Ma lunedì deve ottenere la fiducia dal Senato]</ref>.
Il governo è composto da esponenti di diversa provenienza politica, oltre che da alcuni [[Indipendente (politica)|indipendenti]]. Il Governo Renzi è il 63º della Repubblica Italiana, il secondo della XVII Legislatura.
 
== Correnti ==
{{F|partiti politici|aprile 2010}}
{{vedi anche|Correnti del Partito Democratico (Italia)|Centro-sinistra}}
L'articolo 30 dello ''Statuto'' del partito recita che il PD ''ai sensi dell'articolo 18 della Costituzione, favorisce la libertà e il pluralismo associativo e stabilisce rapporti di collaborazione con fondazioni, associazioni ed altri istituti, nazionali ed internazionali, a carattere politico-culturale e senza fini di lucro, garantendone e rispettandone l'autonomia''; ''Tali fondazioni, associazioni ed istituti'' vengono considerati ''strumenti per la divulgazione del sapere, il libero dibattito scientifico, la elaborazione politico-programmatica e le loro iniziative «non sono soggette a pareri degli organi del Partito Democratico''.
 
Per tale motivo diversi esponenti nel PD hanno subito promosso fondazioni e associazioni o hanno rilanciato quelle che già preesistevano al partito. L'attività febbrile intorno alle fondazioni democratiche ha fatto sì che da più parti si parlasse di vera e propria attività correntizia più o meno occulta. Non è ancora dato di parlare di correnti in senso classico, e del resto uno stesso esponente democratico può essere iscritto a più fondazioni e associazioni, così come quest'ultime spesso iscrivono anche soggetti esterni al PD quando non iscritte ad altri partiti.
 
=== Area socialdemocratica ===
{{vedi anche|Socialdemocrazia|Socialismo democratico}}
L'area [[Socialdemocrazia|socialdemocratica]] del Partito Democratico ha le sue radici nella storia dei [[Democratici di Sinistra]], del [[Partito Democratico della Sinistra]] e, ancor prima, del [[Partito Comunista Italiano]] e del [[Partito Socialista Italiano]].
* Area Riformista. Si tratta della nuova componente di ispirazione [[Socialdemocrazia|socialdemocratica]], numericamente minoritaria, che ha riunificato le precedenti porzioni riconducibili a [[Pier Luigi Bersani]], [[Enrico Letta]],[[Gianni Cuperlo]], [[Matteo Orfini]], [[Stefano Fassina]] e [[Massimo D'Alema]]. Vicina al Presidente della ''Foundation for European Progressive Studies'' e alla prestigiosa Fondazione ItalianiEuropei , porta avanti l'idea di un Partito che abbia consapevolmente le sue radici nella tradizione socialista e in grado di rivolgersi ad alcuni settori definiti della società, anche vicini alla [[Cgil]], tornando a guardare a quell'elettorato tradizionalmente di sinistra costituito da ceti produttivi, operai, fasce deboli, giovani. Sostiene la necessità di un'ampia struttura territoriale, avversando dunque la concezione di partito "leggero" ed essenzialmente incentrato sulla figura del leader. Appare infine fortemente contraria all'idea dei ''Veltroniani'' e dei ''Renziani'' circa l'esclusivo finanziamento dei partiti tramite le donazioni dei privati. Altri esponenti sono [[Francesco Boccia]], [[Paola De Micheli]], [[Maurizio Martina]], [[Andrea Orlando]], [[Fausto Raciti]], [[Guglielmo Vaccaro]] e [[Paolo Guerrieri Paleotti]].
 
* Civatiani. È la componente di ispirazione [[socialismo liberale|socialista liberale]] vicina a [[Pippo Civati]], sotenitrice della necessità di accentuare l’idea di una formazione plurale e con una classe dirigente rinnovata, vicina a [[Sinistra Ecologia Libertà]], interessata al movimentismo e ad accogliere esponenti pronti ad impegnarsi sul versante dei [[diritti civili]]. Lo stesso Civati ritiene che sussistano le condizioni per una "svolta liberale", con un sistema di mercato maggiormente concorrenziale. Esponenti di spicco di quest’area sono [[Fabrizio Barca]], [[Felice Casson]], [[Corradino Mineo]], [[Andrea Ranieri]], [[Laura Puppato]] e [[Walter Tocci]].
 
=== Area liberale ===
{{vedi anche|Liberalismo negli Stati Uniti d'America|Terza via}}
I componenti di tale area provengono da estrazioni culturali alquanto diverse e abbracciano varie sfumature del mondo liberale.
* Renziani. Costoro si ispirano alla [[Terza via]] di [[Tony Blair]]. Il gruppo, inizialmente raccolto intorno alla Fondazione Big Bang e nei comitati Adesso!, è numericamente cresciuto con l'arrivo del leader alla segreteria e alla [[Presidenza del Consiglio dei Ministri]]. Fautori di un ulteriore rinnovamento della classe dirigente, si sono espressi favorevolmente riguardo l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e hanno apertamente appoggiato l'adesione al [[Partito Socialista Europeo]]. Al suo interno possiamo annoverare [[Davide Faraone]], [[Luca Lotti]], [[Simona Bonafè]], [[Lorenzo Guerini]], [[Matteo Richetti]] e [[Dario Nardella]].
* [[Veltroniani]]. Componente d'ispirazione ''[[Liberalismo negli Stati Uniti d'America|liberal]]'', vicina all'ex segretario [[Walter Veltroni]], si è progressivamente distaccata dai riferimenti valoriali del socialismo di stampo europeo, per abbracciare con convinzione quelli interpretati da [[John Fitzgerald Kennedy]], [[Bob Kennedy]], [[Jimmy Carter]] e [[Bill Clinton]]. Esprime l'idea di un partito a vocazione maggioritaria, in grado di rivolgersi a tutti i settori della società, nonché un sistema chiaramente bipartitico. I suoi maggiori esponenti sono [[Giorgio Tonini]] e [[Andrea Martella]].
* [[Liberal Pd]]. È la componente di stampo [[liberalismo|liberale]] in senso classico, costituita come associazione il 26 gennaio 2008. I suoi esponenti sono [[Enrico Morando]], (già leader dei ''[[Democratici di Sinistra#Liberal|Liberal DS]]''), [[Enzo Bianco]], [[Gianfranco Passalacqua]], [[Paolo Gentiloni]] e [[Sandro Gozi]].
 
=== Area cristiano-sociale ===
{{Vedi anche|Cristianesimo sociale|Socialismo cristiano}}
L'area [[Cristianesimo sociale|cristiano-sociale]] comunemente definita come "cattolica-democratica" trae la sua origine dalle esperienze della ''sinistra'' della [[Democrazia Cristiana]], la cui maggioranza è prima confluita nel [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]] e successivamente nella [[Democrazia è Libertà - La Margherita|Margherita]].
 
* [[Area Democratica]]. Comunemente detta ''Area-Dem'', è il principale nucleo dell'area [[Cristianesimo sociale|cristiano-sociale]]. Nata come coordinamento delle mozioni che hanno sostenuto [[Dario Franceschini]] nella corsa alla Segreteria del 2009, a seguito del risultato congressuale ha assorbito la componente ''Fassiniana''. Al suo interno si è ritrovata la maggioranza di coloro i quali guardano alla tradizione della sinistra della [[Democrazia Cristiana]] e del [[Partito Popolare Italiano (1994-2002)|Partito Popolare Italiano]], che rappresenta una consistente numero di iscritti all'Associazione "I Popolari", nata per dare testimonianza della tradizione cristiano-sociale allo scioglimento del PPI. La minoranza ''Lib-lab'', invece, è composta da dagli ex-DS, capitanati da [[Piero Fassino]] che hanno sotenuto sostennero Franceschini, e non Bersani, al Congresso del 2009. Esponenti di rilievo sono [[Franco Marini]], [[Antonello Soro]], [[Piero Fassino]] e [[Sergio Chiamparino]].
* Bindiani. È la componente che ha un preciso riferimento nelle posizioni dell'ex presidente dell'Assemblea nazionale Rosy Bindi. Esponenti di spicco sono [[Giovanni Bachelet]] e [[Margherita Miotto]].
* Prodiani. È la componente vicina a [[Romano Prodi]], alla sua idea di un partito nel solco dell'Ulivo, inteso come aggregatore delle famiglie riformiste del centro-sinistra in Italia e in Europa. Possiamo citare [[Arturo Parisi]] e [[Sandra Zampa]].
* Fioroniani. È la componente [[Cristianesimo democratico|cristiano-democratico]] legata all'ex ministro dell'Istruzione [[Beppe Fioroni]]. Durante la segreteria Bersani ha svolto un ruolo di opposizione. Decisamente ridimensionata nei numeri a causa dell'adesione di una parte dei suoi esponenti a [[Scelta Civica]], contesta la recente adesione al [[Partito Socialista Europeo]].
 
=== Area ecologista ===
{{vedi anche|Ecologismo}}
* [[Ecologisti Democratici]]. È la ridotta componente [[Ecologismo|ecologista]] guidata da [[Ermete Realacci]]. Comunemente noti come ''EcoDem'', i suoi esponenti hanno l'obiettivo di dare maggiore spazio alle tematiche ambientali. Citiamo [[Sergio Gentili]] e Fabrizio Vigni, presidente nazionale dell'''associazione Ecologisti Democratici''.
 
== Ideologia ==
Il Partito Democratico si ispira alle significative culture politiche che costituiscono oggi il centro-sinistra; la [[socialdemocrazia]] e il [[cristianesimo sociale]], nonché l'influenza [[Ecologismo|ecologista]] e [[liberalismo|liberale]].
 
I suoi valori portano inevitabilmente al [[repubblicanesimo]], al rispetto della [[Costituzione della Repubblica Italiana]], al [[Risorgimento]] e alla [[Resistenza italiana|Resistenza]].
 
Vi è anche una connotazione marcatamente [[Europeismo|europeista]] e legata al [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico degli Stati Uniti]] e del [[liberalismo americano]]. L'obiettivo è la creazione di un nuovo centro-sinistra che possa comprendere anche esperienze politiche che non necessariamente provenienti dalla tradizione [[Socialdemocrazia|socialdemocratica]]<ref>{{Cita news|autore=Damiano Beltrami|url=http://www.i-italy.org/4444/italian-democrat-nyc|titolo=An Italian Democrat in NYC |pubblicazione=i-Italy.org |giorno=22|mese=09|anno=2008|lingua=en|accesso=20 aprile 2010}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Maria Rita Latto|url=http://www.i-italy.org/5133/italy-everybody-crazy-obama|titolo=Italy. Everybody Is Crazy For Obama|pubblicazione=i-Italy.org |giorno=05|mese=11|anno=2008|lingua=en|accesso=20 aprile 2010}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.earthtimes.org/articles/show/256172, veltroni-quits-as-leader-of-italys-opposition-democratic-party.html|titolo=Veltroni quits as leader of Italy's opposition Democratic Party |pubblicazione=EarthTimes.org |giorno=17|mese=09|anno=2009|lingua=en|accesso=20 aprile 2010}} {{collegamento interrotto}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.dsonline.it/stampa/documenti/dettaglio.asp?id_doc=39253|titolo=Il manifesto del Partito democratico|opera=Sito ufficiale [[Democratici di Sinistra]]|accesso=20 aprile 2010}}</ref>.
 
=== Posizioni sui diritti civili e sui matrimoni gay ===
L'area laica del PD accetta i diritti civili ed è contro ogni forma di [[omofobia]] e [[transfobia]]. [[Ivan Scalfarotto]] e i suoi sostenitori sono apertamente a favore di questi diritti, e battendosi per i diritti civili degli omosessuali sono l'unico gruppo del Partito Democratico a favore dei diritti degli omosessuali. A causa del dissenso su tali tematiche, sono state aspramente criticate dapprima [[Paola Binetti]] (poi passata nel febbraio 2010 all'[[Unione di Centro (2008)|Unione di Centro]] di [[Pier Ferdinando Casini]]<ref>{{Cita news|url=http://www.unita.it/italia/binetti-lascia-il-pd-bersani-dispiaciuto-d-039-alema-troppo-integralista-per-fare-politica-1.34824|titolo=Binetti lascia il Pd. Bersani: dispiaciuto. D'Alema: troppo integralista per fare politica|pubblicazione=[[l'Unità]] |data=
14 febbraio 2010|accesso=13 febbraio 2013}}</ref>) e, nel 2012, la stessa presidentessa del partito [[Rosy Bindi]], la quale peraltro si è da tempo dimostrata disponibile al compromesso coi militanti omosessuali.
 
[[Anna Paola Concia]] nel maggio [[2011]] ha presentato una proposta di legge, chiamata "Legge Concia" oppure "Legge contro l'omofobia", per cui la Camera ha votato la pregiudiziale di costituzionalità il 26 luglio 2011, approvandola con 293 favorevoli e 250 contrari. Il PD votò compatto contro la pregiudiziale.
 
Il 14 luglio 2012 nell'Assemblea nazionale del partito la stragrande maggioranza del PD vota per un documento che prevede un riconoscimento delle [[unioni civili]], ma non dei matrimoni gay. La presidente dei democratici Bindi non ha, invece, messo ai voti l'ordine del giorno che prevedeva il pronunciamento sui matrimoni tra coppie omosessuali. Forte è stato lo scontro tra i laici (tra cui Paola Concia, Ivan Scalfarotto, [[Enrico Fusco]], [[Sandro Gozi]] e [[Ignazio Marino]]) e l'area cattolica<ref>{{Cita news|url=http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politicapd_caos_alassemblea_nazionale_scontro_su_primarie_e_matrimoni_gay/notizie/208344.shtml|titolo=Pd, caos all'assemblea nazionaleScontro su primarie e matrimoni gay|pubblicazione=[[Il Messaggero]] |data=14 luglio 2012|accesso=13 febbraio 2013}}</ref>.
 
=== La collocazione europea ===
{{vedi anche|Partito del Socialismo Europeo|Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici}}
La collocazione europea è stato uno dei principali nodi da sciogliere per il Partito Democratico, diviso tra un'anima di matrice socialdemocratica ed un'altra cattolico-riformista. I [[Democratici di Sinistra]], infatti, facevano parte, sin dalla loro creazione, del [[Partito Socialista Europeo]]. [[Democrazia è Libertà - La Margherita|La Margherita]], invece, nel [[2004]] aveva fondato un nuovo soggetto, il [[Partito Democratico Europeo]], collocato nell'area liberaldemocratica.
 
Tra le maggiori preoccupazioni, specularmente delle minoranze diessine e dell'ala popolare della Margherita, c'era l'idea di rinuncia delle proprie identità storiche in un progetto che avrebbe potuto portare ad avere un partito senza identità ideologiche oppure all'appiattimento delle varie aree sulle posizioni di una sola. In dissenso con la scelta di non sciogliere il nodo dell'appartenenza europea, la minoranza DS guidata da [[Gavino Angius]] (in seguito rientrato) decise di non aderire al nascente Partito Democratico, sostenendo appunto che mancasse un richiamo forte e necessario all'appartenenza al PSE.
 
A tal proposito, il [[Partito del Socialismo Europeo|PSE]], nel 7º congresso<ref>{{cita web|url=http://wwww.dsonline.it/stampa/speciali/congressopse/|titolo=Speciale DS - 7º Congresso PSE|opera=Sito ufficiale Democratici di Sinistra|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20080308112250/http://wwww.dsonline.it/stampa/speciali/congressopse/ |dataarchivio=8 marzo 2008 |accesso=23 novembre 2009}}</ref> tenuto a [[Oporto]], ha modificato il proprio statuto definendosi come forza politica aperta a tutti i partiti europei "di ispirazione socialista, progressista e democratica", prospettando la possibilità di un allargamento a partiti e movimenti progressisti che non provengono necessariamente dallo storico campo del socialismo europeo. Tale modifica è stata considerata un'apertura nei confronti delle istanze avanzate dalla Margherita in Italia, anche se il partito ha rimarcato di non volere che il PD aderisca ''tout-court'' al PSE, semmai che intraprenda con esso un rapporto di collaborazione nell'alveo di un nuovo centro-sinistra europeo<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/politica/elezioni-2009-1/franceschini-pse/franceschini-pse.html|titolo=Europee, Franceschini: "Il Pd non entrerà nel Pse" |pubblicazione=[[la Repubblica]] |data=2 aprile 2009|accesso=15 dicembre 2012}}</ref>.
 
In questa direzione andava anche la posizione di [[Romano Prodi]] che, in sede di Assemblea Costituente, ha sostenuto che sarà l'Italia ad anticipare l'Europa nella creazione di un contenitore delle forze progressiste e democratiche. In sede europea, infatti, i parlamentari europei del PD hanno mantenuto inizialmente la loro collocazione originaria (divisi tra PSE e [[Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa|ALDE]]) fino alle [[elezioni europee del 2009]]: solo in seguito è stata stabilita una collocazione unitaria.
La scelta si è realizzata nel non aderire ''tout-court'' al PSE, bensì creando un gruppo unico in sede del [[Parlamento europeo]] con esso, chiamato prima ''Alleanza dei Socialisti e dei Democratici per l'Europa'' (ASDE) e poi Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D)<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/81408/una_casa_in_europa|titolo=PD: In Europa, nell'Asde|opera=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=10 novembre 2009}}</ref>.
 
Alcuni membri della delegazione italiana del [[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici|Gruppo S&D]], tra cui [[Sergio Cofferati]]<ref>{{cita web |autore= Sergio Cofferati |url= http://www.left.it/2012/09/12/nel-pse-per-cambiare-l%E2%80%99europa/6234/ |titolo= Nel Pse, per cambiare l’Europa |accesso= 14-12-2012 |editore= Left |data= 8 settembre 2012}}</ref> e [[Leonardo Domenici]]<ref>{{cita web |url=http://www.unita.it/italia/domenici-laquo-il-pd-deve-stare-con-il-pse-raquo-1.37317 |titolo= Domenici: «Il Pd deve stare con il Pse» |accesso= 14 dicembre 2012 |editore= l'Unità |data= 16 maggio 2010}}</ref> già membri del comitato promotore del nuovo partito, hanno comunque rinnovato nel corso della legislatura la richiesta di una formale entrata del PD all'interno del PSE sollecitando un ulteriore passo oltre il gruppo parlamentare<ref>{{cita web |autore= Leonardo Domenici |url=http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/2400000/2398460.xml?key=t.f.&first=711&orderby=1&f=fir&dbt=arc |titolo= In Europa non c'è alternativa al PSE|editore= l'Unità |data= 8 aprile 2012|accesso= 14 dicembre 2012}}</ref>. Dopo diversi anni di limbo, durante il congresso nazionale del 2013, tutti i candidati alla segreteria in campo, manifestano il bisogno di aderire pienamente ad una famiglia europea e che i tempi siano ormai maturi per aderire pienamente al Partito Socialista Europeo. Per questo, il segretario nazionale uscito dalle Primarie dell'8 dicembre, Matteo Renzi, dopo aver fatto richiesta formale di adesione al PSE il 27 febbraio [[2014]], entra ufficialmente a far parte della famiglia socialista europea l'1 marzo [[2014]], in occasione del ''Congresso di Roma'' del PSE.
 
== Struttura ==
A livello centrale il massimo organismo che dirige il partito, fra un congresso e l'altro, è l'Assemblea Nazionale, di mille componenti. Organo esecutivo invece è la Segreteria Nazionale, collegio composto di un massimo di quindici membri indicati dal segretario con compito di coadiuvare il lavoro del Segretario. An e Sn restano in carica quattro anni.<ref name="statuto">{{cita web|http://www.partitodemocratico.it/doc/100454/statuto-del-partito-democratico.htm|Statuto del PD|21 maggio 2013}}</ref>
Il Partito si articola in Unioni Regionali, Federazioni o Unioni Provinciali e a livello locale in Circoli. Il Segretario Regionale viene di norma selezionato tramite elezioni primarie. Le Unioni Provinciali di [[Trento]] e [[Bolzano]] sono equiparate ad Unioni Regionali.<ref name=statuto/>
L'organo di esecuzione degli indirizzi dell’Assemblea nazionale e d’indirizzo politico è la Direzione Nazionale. Essa è composta da centoventi membri eletti dall’Assemblea nazionale<ref name=statuto/>.
 
L'attuale Assemblea Nazionale è in carica dal 15 dicembre 2013, giorno della ratifica di Matteo Renzi a Segretario Nazionale del Partito Democratico.
 
=== Organi nazionali ===
 
==== Segretario ====
{| class="wikitable" style="text-align:center"
|-
! Cardinali
! Segretario
! PeriodoVoti
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 29
| [[Walter Veltroni]]
| 27 ottobre 2007 - 21 febbraio 2009
|-
| [[DarioGirolamo FranceschiniMaria Gotti]] || 16
| 21 febbraio 2009 - 7 novembre 2009
|-
| [[PierPapa LuigiPio BersaniX|Giuseppe Sarto]] || 10
|}
| 7 novembre 2009 - 20 aprile 2013
 
=== Mattina del 2 agosto, terzo scrutinio ===
Annuncio del veto contro Rampolla.
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
|-
! Cardinali
! Voti
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 29
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 21
| [[Guglielmo Epifani]]
| 11 maggio 2013 - 15 dicembre 2013
|-
| [[MatteoGirolamo RenziMaria Gotti]] || 9
| 15 dicembre 2013 - ''in carica''
|}
 
=== Pomeriggio del 2 agosto, quarto scrutinio ===
==== Vicesegretario ====
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
* [[Dario Franceschini]] (27 ottobre 2007 – 21 febbraio 2009)
* [[Enrico Letta]] (7 novembre 2009 – 20 aprile 2013)
* [[Debora Serracchiani]] (28 marzo 2014 - ''in carica'')
* [[Lorenzo Guerini]] (28 marzo 2014 - ''in carica'')
 
==== Presidente dell'Assemblea nazionale ====
* [[Romano Prodi]] (14 ottobre 2007 – 16 aprile 2008<ref>{{Cita news|autore=Marco Marozzi|url=http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/elezioni-2008-tre/dimissioni-prodi/dimissioni-prodi.html|titolo=Prodi lascia la presidenza Pd "Serve un forte rinnovamento"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=16|mese=04|anno=2008|accesso=10 novembre 2009}}</ref>)
* [[Rosy Bindi]] (7 novembre 2009 – 19 aprile 2013)
* [[Gianni Cuperlo]] (15 dicembre 2013 – 21 gennaio 2014)
 
==== Vicepresidente ====
* [[Ivan Scalfarotto]] (7 novembre 2009 - 15 dicembre 2013)
* [[Marina Sereni]] (7 novembre 2009 - 15 dicembre 2013)
* [[Matteo Ricci (politico 1974)|Matteo Ricci]] (15 dicembre 2013 - ''in carica'')
* [[Sandra Zampa]] (15 dicembre 2013 - ''in carica'')
 
==== Coordinatore ====
* [[Goffredo Bettini]] (14 ottobre 2007 - 17 febbraio 2009)
* [[Maurizio Migliavacca]] (7 novembre 2009 – 15 dicembre 2013)
* [[Luca Lotti]] (15 dicembre 2013 - ''in carica'')
 
==== Segreteria Nazionale ====
{{Div col|cols=1}}
* Organizzazione: [[Luca Lotti]]
* Enti Locali: [[Stefano Bonaccini]]
* Economia: [[Filippo Taddei]]
* Welfare e Scuola: [[Davide Faraone]]
* Comunicazione: [[Francesco Nicodemo]]
* Riforme istituzionali: [[Maria Elena Boschi]]
* Lavoro: [[Marianna Madia]]
* Europa: [[Federica Mogherini]]
* Infrastrutture: [[Debora Serracchiani]]
* Ambiente: [[Chiara Braga]]
* Giustizia: [[Alessia Morani]]
* Legalità e Sud: [[Pina Picierno]]
* Portavoce: [[Lorenzo Guerini]]
{{Div col end}}
 
==== Presidenti dei gruppi parlamentari ====
===== Camera dei Deputati =====
7 novembre 2007<ref>Data di ridenominazione del gruppo dell' ''Ulivo'' in ''Partito Democratico-L'Ulivo'' e di elezione di Antonello Soro a capogruppo, in sostituzione di Dario Franceschini.</ref> – 28 aprile 2008: Antonello Soro<small>, vice: [[Marina Sereni]], [[Gianclaudio Bressa]]</small><br />
5 maggio 2008 – 16 novembre 2009: Antonello Soro<small>, vice: Marina Sereni, [[Gianclaudio Bressa]]</small><br /> 17 novembre 2009 – 19 marzo [[2013]]: Dario Franceschini<small>, vice: [[Michele Ventura]], [[Alessandro Maran]], [[Rosa Villecco Calipari]]</small><br />19 marzo [[2013]] – ''in carica'': [[Roberto Speranza]]<small>, vice: [[Paola De Micheli]], [[Antonello Giacomelli]], [[Gero Grassi]], [[Andrea Martella]], [[Silvia Velo]]</small>
 
===== Senato della Repubblica =====
27 novembre 2007<ref>Data di ridenominazione del gruppo dell' ''Ulivo'' in ''Partito Democratico-L'Ulivo''. Anna Finocchiaro resta nella carica di capogruppo.</ref> – 28 aprile 2008: Anna Finocchiaro<small>, vice: [[Luigi Zanda]], [[Nicola Latorre]]</small><br />
6 maggio 2008 – 19 marzo [[2013]]: Anna Finocchiaro<small>, vice: Luigi Zanda, Nicola Latorre</small><br />
19 marzo [[2013]] – ''in carica'': Luigi Zanda<small>, vice: [[Claudio Martini]], [[Stefano Lepri (politico)|Stefano Lepri]], [[Giuseppina Maturani]], [[Giorgio Tonini]]</small>
 
===== Parlamento europeo =====
luglio 2009 – (attualmente in carica): [[David Sassoli]]<small>, vice: [[Andrea Cozzolino]]<ref>Dal 24 febbraio 2010 sostituisce Leonardo Domenici.</ref></small>
 
=== Segretari regionali ===
Il 16 febbraio 2014 in 16 regioni italiane sono stati eletti i segretari regionali del Partito Democratico.
{{Div col}}
* [[Valle d'Aosta]]: [[Fulvio Centozl]]
* [[Piemonte]]: [[Davide Gariglio]]
* [[Liguria]]: [[Giovanni Lunardon]]
* [[Lombardia]]: [[Alessandro Alfieri]]
* [[Veneto]]: [[Roger De Menech]]
* [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]]: [[Liliana Di Fede]]
* [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]]: [[Michele Nicoletti]]
* [[Friuli-Venezia Giulia]]: [[Antonella Grim]]
* [[Emilia-Romagna]]: [[Stefano Bonaccini]]
* [[Marche]]: [[Francesco Comi]]
* [[Toscana]]: [[Dario Parrini]]
* [[Umbria]]: [[Giacomo Leonelli]]
* [[Lazio]]: [[Fabio Melilli]]
* [[Abruzzo]]: [[Silvio Paolucci (politico)|Silvio Paolucci]]
* [[Molise]]: [[Micaela Fanelli]]
* [[Puglia]]: [[Michele Emiliano]]
* [[Campania]]: [[Assunta Tartaglione]]
* [[Basilicata]]: [[Roberto Speranza]]
* [[Calabria]]: [[Alfredo D'Attorre]] (commissario)
* [[Sicilia]]: [[Fausto Raciti]]<ref>{{Cita news|autore=Emanuele Lauria|url=http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/02/16/news/segreteria_regionale_del_pd_bassa_l_affluenza_ai_gazebo-78781459/?ref=HREC1-6|titolo=PD, Raciti segretario regionale vince con il 61,3 %|pubblicazione=[[La Repubblica]]| giorno=17|mese=02|anno=2014|accesso=17 febbraio 2014}}</ref>
* [[Sardegna]]: [[Silvio Lai]]
{{Div col end}}
 
=== Organizzazione giovanile ===
{{vedi anche|Giovani Democratici}}
L'organizzazione giovanile del Partito Democratico è costituita dai [[Giovani Democratici]]. Nati nel 2008, fanno parte della [[International Union of Socialist Youth]], l'organizzazione giovanile dell'[[Internazionale socialista]].
* Segretario nazionale: [[Fausto Raciti]].
 
== Il Consiglio dei Garanti ==
Il Consiglio dei Garanti Nazionale è composto da 9 componenti che non fanno parte di organi di direzione politica del Partito, eletti dal Congresso Nazionale, e dura in carica quattro anni. Si ramifica in Commissioni regionali, provinciali e comunali. I suoi compiti sono<ref name="stat">[http://www.partitodemocratico.it/doc/100454/ Art.39 c.1 e succ.]</ref>:
 
# Attenersi ai criteri di indipendenza e imparzialità;
# Eleggere il proprio Presidente, con la maggioranza dei voti validamente espressi;
# Adottare un Regolamento interno per l’esercizio delle proprie funzioni e definire un Regolamento disciplinare entro un mese dalla sua elezione;
# Reintegrare i membri venuti meno per dimissioni o altra causa;
# Vigilare su casi di discriminazione che vengano sottoposti ed esprimersi applicando le norme di disciplina;
# Dirimere le controversie che possono crearsi all’interno degli organi del Partito;
# Verificare la corretta applicazione delle norme statutarie;
# Verificare ed approvare le norme contenute nel Regolamento Finanziario;
# Approvare le iscrizioni al Partito, custodire l’Anagrafe degli iscritti e controllare la corretta applicazione del tesseramento;
# Assumere la direzione del Partito nel caso di impossibilità o dimissioni sia del Segretario che del Presidente fino alla convocazione del Congresso Nazionale;
 
I componenti del Consiglio dei Garanti sono [[Angelo Argento]], [[Paola Bragantini]], [[Gianclaudio Bressa]], [[David Ermini]], [[Aurelio Mancuso]], [[Franco Marini]], [[Enrico Morando]], [[Gianni Principe]] e [[Salvatore Vassallo]].
 
== Risultati elettorali ==
{| class="wikitable"
|- bgcolor="EFEFEF"
| colspan="2;" align="center" width="50%;" | [[File:PartitoDemocratico.svg|35px|PD]]
!width=20%|Voti
!width=15%|%
!width=15%|Seggi
|-
!rowspan=2; align=left|[[Elezioni politiche italiane del 2008|Politiche 2008]]
!align=left|<small>Camera</small>
|align=center|12 092 998
|align=center|33,2
|align=center|217
|-
! Cardinali
!align=left|<small>Senato</small>
! Voti
|align=center|11 042 325
|align=center|33,7
|align=center|116<ref>Escluso il senatore [[Claudio Molinari|Molinari]], eletto nel collegio uninominale di Rovereto con {{TA|38 743}} voti (40,2%) nella lista SVP-Insieme per le Autonomie</ref>
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 30
|- bgcolor=lightblue
!colspan=2; align=left|[[Elezioni europee del 2009 (Italia)|Europee 2009]]
|align=center|8 007 854
|align=center|26,1
|align=center|21
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 24
!rowspan=2; align=left|[[Elezioni politiche italiane del 2013|Politiche 2013]]
!align=left|<small>Camera</small>
|align=center|8 644 523
|align=center|25,42
|align=center|297
|-
| [[Girolamo Maria Gotti]] || 3
!align=left|<small>Senato</small>
|align=center|8 400 851
|align=center|27,43
|align=center|112
|}
 
=== Mattina del 3 agosto, quinto scrutinio ===
Per i risultati [[regioni dell'Italia|regione per regione]], vedi la pagina: [[Risultati elettorali del Partito Democratico per regione italiana]].
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
 
|-
== Nelle istituzioni ==
! Cardinali
=== [[Camera dei deputati]] ===
! Voti
''Gruppo Partito Democratico''
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
! width=50%|[[XVI Legislatura della Repubblica Italiana|XVI Legislatura]]
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 27
| align=center| 217 deputati<ref>Include anche i parlamentari [[Radicali Italiani|Radicali]] eletti nelle liste del PD.</ref>
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 24
! width=50%|[[XVII Legislatura della Repubblica Italiana|XVII Legislatura]]
|-
| [[Girolamo Maria Gotti]] || 6
| align=center| 293 deputati
|}
 
=== Pomeriggio del 3 agosto, sesto scrutinio ===
=== [[Senato della Repubblica]] ===
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
''Gruppo Partito Democratico''
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
! width=50%|[[XVI Legislatura della Repubblica Italiana|XVI Legislatura]]
|-
! Cardinali
| align=center| 118 senatori
! Voti
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 35
! width=50%|[[XVII Legislatura della Repubblica Italiana|XVII Legislatura]]
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 16
| align=center| 109 senatori
|-
| [[Girolamo Maria Gotti]] || 7
|}
 
=== Mattina del 4 agosto, settimo scrutinio ===
=== [[Parlamento europeo]] ===
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
''Gruppo [[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici]]''
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
! width=50%| [[Membri italiani del Parlamento europeo della VII Legislatura|VII legislatura]]
|-
! Cardinali
| align=center| 22 eurodeputati
! Voti
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 50 (eletto [[Papa|papa]])
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 10
|-
| [[Girolamo Maria Gotti]] || 2
|}
 
Il cardinal Sarto annunciò di voler assumere il nome di [[Pio]], in ricordo dei vari pontefici con tale nome<ref>C. Snider, ''L'episcopato del cardinal Ferrari'', Vol II, ''I tempi di Pio X'', Vicenza 1982, pagg. 117-118 </ref>
=== [[Presidente del Senato della Repubblica|Presidenti del Senato]] ===
* [[Franco Marini]]
* [[Pietro Grasso]]
 
{{citazione|che nel secolo scorso si sono coraggiosamente opposti al pullulare delle sette e degli errori}}
=== [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidenti del Consiglio]] ===
* [[Romano Prodi]]
* [[Enrico Letta]]
* [[Matteo Renzi]]
 
=== Governi ===
* [[Governo Prodi II]]
* [[Governo Letta]]
* [[Governo Renzi]]
 
=== Collocazione parlamentare ===
* '''Maggioranza''' (2007-2008)
* '''Opposizione''' (2008-2011)
* '''Maggioranza''' (2011- )
 
== Iscritti ==
Lo Statuto del PD prevede due livelli di partecipazione alla vita del partito: gli iscritti e gli elettori, raccolti questi ultimi in un apposito albo. Lo statuto prevede diritti e doveri associativi per gli iscritti, mentre considera elettori tutte le persone che accettano di registrarsi nell'apposito albo e partecipano ai momenti di pubblica partecipazione organizzati dal partito: elezioni primarie ed elezioni dirette delle cariche partitiche nazionali e locali.
 
* 2009: 831.042 iscritti<ref name="tesserati2009">{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/93088/tesserati_per_il_pd_del_lavoro_e_delle_famiglie|titolo=Tesserati per il PD del lavoro e delle famiglie|opera=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=30 gennaio 2010}}</ref>
* 2010: 620.000 iscritti circa<ref name= tesserati2010>[http://www.festademocratica.it/doc/216317/circoli-in-rete.htm Intervista al Responsabile Nazionale Organizzazione, Nico Stumpo]</ref>
* 2011: 609.667 iscritti<ref>name=tesserati2011</ref>
* 2012: 500.163 iscritti<ref name=autogenerato2 />
 
== Stampa e televisione ==
Gli organi di proprietà del PD sono [[Europa (quotidiano)|Europa]], vecchio quotidiano della [[Democrazia è Libertà - La Margherita|Margherita]], e [[l'Unità]]<ref name= edicoladigitale /><ref name= comunicato />, organo storico del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], poi di [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] e [[Democratici di Sinistra|DS]]. A questi si aggiunge la rivista online [[tamtàm democratico]].
 
Il 25 ottobre 2008 è stato inaugurato il canale televisivo [[YouDem]], di proprietà del partito, che trasmette in [[streaming]] sul proprio sito [[Internet]] e via satellite sul canale 813 di [[SKY TV]]. Vicina al PD è anche [[RED TV]] che fa capo alla corrente di [[Massimo D'Alema]], dal 2010 rimasta soltanto come testata online.
 
[[Radio Città Futura]] di Roma è organo del movimento politico [http://www.infodem.it/analisi.asp?id=2185 "Roma Idee"], direttamente riconducibile al Partito Democratico.
La radio usufruisce dei contributi previsti dalla legge 205/1990 e nel 2008 ha percepito dal Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della [[Presidenza del Consiglio dei Ministri]] un contributo di [http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2008/RADIO_POLITICHE_2008.pdf 2.113.139,80 euro] (2,2 milioni nel 2007, 1,81 milioni nel 2006, 1,71 milioni nel 2005).
 
== Feste nazionali ==
Annualmente il PD organizza una ''Festa Democratica'' nazionale<ref>{{cita web|url=http://www.festademocratica.it/|titolo=Sito ufficiale Festa Democratica|accesso=10 dicembre 2009}}</ref>, più alcune Feste Democratiche nazionali tematiche.<br />
Elenco delle Feste nazionali annuali:
* 2008: [[File:Firenze-Stemma.png|15px|Firenze]] [[Firenze]], [[Fortezza da Basso]]<ref>{{Cita news|autore=Massimo Vanni|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/08/23/festa-del-pd-porte-aperte-da-oggi.html|titolo=Festa del Pd, porte aperte da oggi|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=23|mese=08|anno=2008|pagina=4 sezione: Firenze|accesso=10 dicembre 2009}}</ref>
* 2009: [[File:Genova-Stemma.png|15px|Genova]] [[Genova]], [[Porto antico di Genova|Porto antico]]<ref>{{Cita news|autore=Raffaele Niri|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/05/04/un-festival-pd-sotto-il-segno-di.html|titolo=Un festival Pd sotto il segno di Renzo Piano|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=04|mese=05|anno=2009|pagina=5 sezione: Genova|accesso=10 dicembre 2009}}</ref>
* 2010: [[File:Torino-Stemma-trasparente.png|15px|Torino]] [[Torino]], [[Piazza Castello (Torino)|Piazza Castello]]-[[Giardini Reali di Torino|Giardini reali]]<ref>[http://www.festademocratica.it/ festademocratica.it]</ref>
* 2011: [[File:Pesaro-Stemma.png|15px|Pesaro]] [[Pesaro]], [[Piazza del Popolo (Pesaro)|Piazza del Popolo]]<ref>[http://www.festademocratica.it/doc/215196/festa-democratica-nazionale-la-programmazione-speciale-di-youdem.htm Festa Democratica nazionale, la programmazione speciale di Youdem]</ref>
* 2012: [[File:Reggio Emilia-Stemma.png|15px|Reggio Emilia]] [[Reggio nell'Emilia]]<ref>Vedi [http://www.reggionline.com/it/2011/09/10/pd-si-terra-a-reggio-la-festa-nazionale-del-2012-7018 notizia assegnazione]</ref>
* 2013: [[File:Genova-Stemma.png|15px|Genova]] [[Genova]], [[Porto antico di Genova|Porto antico]]
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Zizola|nome=Giancarlo|titolo=Il conclave, storia e segreti|editore=Newton & Compton|città=Roma|anno=2005|isbn=978-88-541-0393-1|cid=Zizola}}
* AA.VV., [http://www.margheritaonline.it/margherita/attachments/manifesto_pd.pdf ''Manifesto per il Partito Democratico''], dicembre 2006
* Elio Guerriero, a cura di, ''Storia del Cristianesimo 1878-2005'', Vol. I, pagg. 47-52, Ediz. San Paolo
* Americo Bazzoffia, Giammarco Palmieri, Paolo Parrillo, ''Vademecum del Democratico. Per sapere da dove viene e dove sta andando il Partito Democratico'', Rinascita Edizioni, Roma, 2007
*Matteo Lamacchia, ''«Ius exclusivae» e conclave: il diritto di veto delle potenze cattoliche nella storia delle elezioni pontificie'', in «Eunomia - Rivista semestrale di storia e politica internazionali», Anno VII n.s., numero 2, dicembre 2018, ESE - Salento University Publishing, pp. 105-130, ISSN 2280-8949.
* [[Michele Salvati]], ''Per il Partito Democratico. Alle origini di un'idea politica'', [[Il Mulino]], Bologna, 2003, ISBN 88-15-09664-7
* [[Sergio Gentili]], ''Dal Pd al Partito democratico. Un'identità di sinistra'', Bordeaux Edizioni, Roma 2013 ISBN 978-88-97236-38-2
 
== Voci correlate ==
* [[Partito Socialista Europeo]]
* [[Provenienza dei politici appartenenti al Partito Democratico]]
* [[Democratici di Sinistra]]
* [[La Margherita]]
* [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2007]]
* [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2009]]
* [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2013]]
* [[YouDem]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* [http://www.partitodemocratico.it/ Sito ufficiale del Partito Democratico]
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/dal-pci-al-partito-democratico/618/default.aspx Dal PCI al Partito Democratico - Un percorso della politica italiana], ''[[La storia siamo noi]]''
* Registrazioni audiovideo integrali del [http://www.radioradicale.it/organizzatori/partito-democratico Partito Democratico] sul sito di [[Radio Radicale]]
 
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