Differenza tra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling e Conclave del 1903: differenze tra le pagine

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{{Elezione del papa
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|nome=Conclave del 1903
{{Voci senza uscita}}
|immagine=Pius X.jpg
{{Libro
|didascalia=Papa Pio X
|tipo = default
|durata= Dal 31 luglio al 4 agosto [[1903]]
|titolo = Differenza tra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling
|luogo=[[Cappella Sistina]], [[Città del Vaticano]]
|titoloorig = Differenz des Fichte’schen und Schelling’schen Systems der Philosophie
|partecipanti=62 (2 assenti)
|titolialt =
|scrutini=7
|titoloalfa =
|decano=[[Luigi Oreglia di Santo Stefano]]
|immagine =
|vicedecano=[[Serafino Vannutelli]]
|didascalia =
|camerlengo=[[Luigi Oreglia di Santo Stefano]]
|autore = Georg Wilhelm Friedrich Hegel
|protodiacono=[[Luigi Macchi]]
|annoorig = 1801
|segretariodelconclave=[[Rafael Merry del Val]]
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|veto=Dell'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria]] contro il cardinale [[Mariano Rampolla del Tindaro]]
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|eletto=[[Papa Pio X|Pio X]] (''Giuseppe Melchiorre Sarto'')
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|sottogenere = filosofico
|lingua = tedesco
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|protagonista =
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|serie =
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|seguito =
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Il '''conclave del 1903''' venne convocato a seguito della morte del [[papa Leone XIII]], avvenuta a [[Roma]] il 20 luglio dello stesso anno. Si svolse alla Cappella Sistina dal 31 luglio al 4 agosto, e, dopo sette scrutini, venne eletto papa il cardinale Giuseppe Melchiorre Sarto, patriarca di Venezia, che assunse il nome di [[Pio X]]. L'elezione venne annunciata dal [[cardinale protodiacono]] [[Luigi Macchi]].
 
== Situazione generale ==
Nel [[1903]], dopo 25 anni di pontificato, morì [[Papa Leone XIII|Leone XIII]]. I cardinali erano 64, di cui solo il [[cardinale decano]], [[Luigi Oreglia di Santo Stefano]], era stato nominato da [[Papa Pio IX|Pio IX]]. Tutti gli altri erano stati creati da [[Papa Leone XIII|Leone XIII]]. Due non parteciparono all'elezione: il [[cardinale]] [[Francis Patrick Moran]], [[Arcidiocesi di Sydney|arcivescovo di Sydney]], che non arrivò in tempo a Roma, e il cardinale [[Michelangelo Celesia]], [[Arcidiocesi di Palermo|arcivescovo di Palermo]], ammalato, che morì pochi mesi dopo.
 
Fra i cardinali riuniti in [[conclave]] la questione principale era se eleggere un papa per continuare le scelte di Leone XIII o se scegliere un conservatore per continuare la linea di [[Papa Pio IX|Pio IX]].
==Quadro storico filosofico==
Nel periodo di Jena Hegel, che aspira ad ottenere la cattedra per la libera docenza collabora con il nuovo protagonista della filosofia tedesca Schelling alla redazione del ''Kritisches Journal der Philosophie'' (''Giornale critico di filosofia'') (1802-03) dove pubblicò una serie di importanti articoli tra cui la ''Differenza tra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling''.
 
== Il conclave ==
L'attenzione dei porporati, riuniti nella [[Cappella Sistina]], si concentrò sul cardinale [[Mariano Rampolla del Tindaro]], [[Segretario di Stato Vaticano|segretario di stato]] di Leone XIII. Rampolla era il principale papabile, e, come previsto, arrivò molto vicino all'elezione. Alcuni porporati si dichiararono però contrari all'elezione di Rampolla, troppo immischiato negli affari diplomatici fra le varie potenze europee. Il cardinale [[François-Désiré Mathieu]] disse: "Vogliamo un papa che sia estraneo a ogni polemica, che abbia trascorso la vita nella cura delle anime, che si occupi minuziosamente del governo della Chiesa e che, soprattutto, sia padre e pastore. Un tale pontefice noi l'abbiamo a disposizione. Ha dato ottima prova di sé nella sua importante diocesi. Unisce una retta capacità di giudizio a una grande austerità di costumi e a una ammirevole bontà che gli ha guadagnato l'animo di tutti dovunque sia passato. Noi voteremo per il patriarca di Venezia." Anche fra i cardinali italiani la candidatura di Rampolla apparve troppo politicizzata, sia per l'eccessivo interesse dei francesi, sia per l'eccessiva ostilità degli austro-ungarici.
 
I cardinali tedeschi preferivano, invece, il cardinale [[Serafino Vannutelli]], appoggiato anche dalla corrente austriaca per i suoi buoni rapporti sia con l'[[Austria-Ungheria]] che con il [[Regno d'Italia]], oppure il cardinale [[Girolamo Maria Gotti]], [[Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli|prefetto della Congregazione della Propaganda Fide]], che era considerato conservatore in campo dottrinale, ma che godeva fama di uomo di larghe vedute in materia politica ecclesiale ed era considerato un eccellente amministratore.
 
Al primo scrutinio Rampolla guadagnò 24 voti, [[Girolamo Maria Gotti]] 12, [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] 5 e [[Serafino Vannutelli]] 4. Nello scrutinio pomeridiano i risultati confermarono la forza dei sostenitori di Rampolla, che salì a 29 voti, mentre Gotti arrivò a 16 e Sarto a 10. Gli austro-ungarici, che, nel primo scrutinio, votarono per Gotti, fecero confluire a Sarto i loro voti. Al termine della prima giornata i sostenitori di Rampolla e di Sarto furono pari, ma i timori che la candidatura di Rampolla potesse avere successo continuarono a serpeggiare. Il cardinale [[Antonio Agliardi]] avvicinò l'[[Arcidiocesi di Breslavia|arcivescovo di Breslavia]] [[Georg von Kopp]], e, riferendosi a Rampolla, lo mise in guardia dal pericolo di eleggere un "acerrimo nemico dell'Austria e niente affatto amico della Germania".<ref>{{cita|Zizola|p. 178.|Zizola}}</ref>
 
Quando [[François-Désiré Mathieu]] venne avvicinato dal [[cardinale della corona]] austriaca [[Jan Maurycy Paweł Puzyna de Kosielsko|Jan Puzyna]], [[principe vescovo]] di [[Cracovia]], si accorse che quest'ultimo era gravato da un segreto: Puzyna, infatti, aveva in tasca "un'ingiunzione formale contro lo Spirito Santo sotto forma di un messaggio che lo imbarazza molto e che vorrebbe far recapitare da un altro".<ref>{{cita|Zizola|p. 173.|Zizola}}</ref> Il principe vescovo di Cracovia recava un foglio con il [[Ius exclusivae|veto]] contro il cardinale Rampolla. Il segretario del sacro collegio, [[Rafael Merry del Val]], rifiutò di accettare il foglietto, ritraendo la mano e lasciandolo svolazzare per terra, dove Puzyna dovette raccattarlo. Lo stesso diniego venne posto dal cardinale [[Luigi Oreglia di Santo Stefano]]. Il 2 agosto Puzyna riferì a Kopp dei rifiuti ricevuti e costui gli disse di rendere subito noto il veto, prima che Rampolla potesse essere troppo vicino all'elezione. Il principe vescovo di Cracovia avvertì quindi lo stesso Rampolla di quanto stava per fare.
 
[[File:Laszlo - Cardinal Mariano Rampolla.jpg|thumb|Mariano Rampolla del Tindaro.]]
Quando a Rampolla mancarono pochi voti per essere eletto, Puzyna si alzò in piedi e chiese la parola. Estraendo di tasca il foglio, da leggere ''eventualmente e solo in caso estremo'', disse che l'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria]], avvalendosi dell'antico ''[[ius exclusivae]]'', poneva il veto contro Rampolla. Il motivo del veto era la politica troppo filofrancese e antiaustriaca del Rampolla.
 
{{citazione|Mi faccio onore, essendo stato chiamato a questo ufficio da un ordine altissimo, di pregare umilissimamente Vostra Eminenza, come Decano del Sacro Collegio degli Eminentissimi Cardinali di Santa Romana Chiesa e Camerlengo di Santa Romana Chiesa, di voler apprendere per sua propria informazione e di notificare e dichiarare in modo ufficioso, in nome e con l'autorità di Sua Maestà Apostolica Francesco Giuseppe, Imperatore d'Austria e Re d'Ungheria, che, volendo Sua Maestà usare un antico privilegio, pronuncia il veto d'esclusione contro l'Eminentissimo Signor Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro<ref name=Zizola>{{cita|Zizola|p. 177.|Zizola}}</ref>|Cardinale Jan Puzyna}}
 
I cardinali rimasero stupiti («Un episodio disgustoso» commentò il cardinale [[Andrea Carlo Ferrari]]; «La cosa in se stessa, e il modo, recò stupore e indignazione al Sacro Collegio. Grande e penosa l'impressione di tutti», disse il cardinale [[Domenico Ferrata]]),<ref name=Zizola/> ma accettarono l'interferenza imperiale e Rampolla, il quale era molto vicino all'elezione, perse i propri voti.
 
Il veto, tuttavia, risultò abbastanza inutile, poiché il blocco che sosteneva Rampolla era riuscito a fargli guadagnare il massimo dei voti possibili e non riusciva a fargli comunque ottenere l'elezione. Nella votazione successiva, infatti, Rampolla guadagnò solamente un voto, segno che, con o senza veto, il partito rampolliano aveva raggiunto il suo massimo e si vedeva costretto a cercare un altro candidato.
La pubblicazione nel 1801 all'università di Jena della “Differenza” segna l'esordio di Hegel nel panorama filosofico tedesco. Nell'ambiente culturale germanico di quel periodo tiene banco il dibattito sul pensiero di Kant: le sue tre critiche hanno lasciato delle incongruenze e una serie di problemi filosofici irrisolti e stimolanti. In particolare J. G. Fichte (1762-1814) si assume il compito di elaborare un “Idealismo critico”, ossia un sistema filosofico che sviluppi coerentemente il trascendentalismo kantiano per quanto riguarda la fondazione della scienza (“Fondamenti dell'intera dottrina della scienza” 1794), della morale (“Sistema della dottrina morale” 1798) e della politica (“Fondamenti del diritto naturale” 1796). Con il passare degli anni, la maggior parte dei pensatori influenti di quel periodo, Jacobi (1743-1819), Reinhold (1757-1823), Schelling (1775-1884) e lo stesso Kant, voltano le spalle a Fichte a causa delle sue idee troppo soggettivistiche (per Kant e Schelling) o troppo nichilistiche (per Jacobi). In special modo Schelling, che era un giovane allievo di Fichte, entra in contrasto con il maestro con la pubblicazione del suo “Sistema dell'idealismo trascendentale” (1800); quest'ultimo voleva essere infatti un idealismo spinoziano oggettivo, al contrario dell'idealismo fichtiano che si dichiarava soggettivo.
Quando il giovane Hegel giunge nel 1801 a Jena su invito di Schelling, ha già raggiunto una certa maturità filosofica senza però nessuna grande pubblicazione a carico. Egli è un uomo che approda alla filosofia non dalla filosofia ma da ricerche religiose, storiche, politiche ed economiche. Egli, abitando nella stessa casa di Schelling, ha modo di seguire molto da vicino il dibattito filosofico tra l'allievo e il maestro.
 
I consensi si concentrarono allora sul [[Patriarcato di Venezia|patriarca di Venezia]] Giuseppe Sarto, che venne eletto e assunse il nome di [[Papa Pio X|Pio X]].
'''Tematiche dell'opera''' -
Lo spunto per lo scritto della “Differenza”, composto nella primavera o estate del 1801, perviene ad Hegel dai testi filosofici di Reinhold, al quale il giovane autore contesta sia la sua visione formale della filosofia, sia la sua incapacità di distinguere i sistemi idealisti di Fichte e Schelling. La tesi fondamentale dello scritto sarà infatti che l'idealismo oggettivo di Schelling può sopperire ai problemi dell'idealismo soggettivo di Fichte. Grazie alla critica dei due sistemi sopracitati Hegel può esporre indirettamente un abbozzo della sua filosofia che a quel tempo era in piena fase di elaborazione.
L'opera hegeliana si divide dunque in tre parti: (1) “Diverse forme presenti nel filosofare attuale”, (2) “Esposizione del sistema fichtiano”, (3) “Confronto fra il principio della filosofia schellinghiano e fichtiano”. La prima parte consiste in una vera e propria metafilosofia, ossia una riflessione su quale sia l'essenza della filosofia al di là di ogni contingente sistema storico e su come debbano essere interpretati i vari punti di vista peculiari che nella filosofia si danno. Nel secondo capitolo l'autore espone il sistema fichtiano mostrando come questo non riesca a giungere al proposito assoluto che inizialmente si è posto. Infine, nell'ultima parte del saggio critico, Hegel dimostra come l'idealismo di Schelling possa sopperire alle mancanze del sistema fichtiano e come Reinhold non abbia ben inteso la differenza tra i due sistemi.
 
Pio X, dopo la sua elezione, abolì il [[Ius exclusivae|diritto di veto dei capi di stato]] e mantenne Rampolla come Segretario di Stato solo per pochi mesi, dato che in novembre lo sostituì con [[Rafael Merry del Val]]. Come i suoi predecessori, Pio X non riconosceva il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]; impartì pertanto la sua prima benedizione dalla loggia interna della basilica anziché da quella esterna, in modo da non benedire la città di [[Roma]], sede dei [[Casa Savoia|Savoia]].
'''Il bisogno della filosofia''' -
L'autore comincia la sua riflessione interrogandosi su quale sia il quid filosofico comune a tutti i sistemi peculiari che si sono dati nella storia del pensiero; la filosofia è un proliferare di mere opinioni contingenti oppure ogni sistema concettuale che si dà nel tempo tende ad una forma filosofica insuperabile? Hegel rifiuta entrambe tali risposte. Innanzitutto critica fortemente la visione formalistica della filosofia di Reinhold, il quale concepisce il filosofo essenzialmente come una sorta di “tecnico del concetto” il cui fine è preparare un sistema formale puro volto a modellare completamente la materialità dei problemi apparentemente inconciliabili; una volta raggiunto un pensiero perfetto che addomestichi totalmente il mondo, la filosofia avrà fatto il suo corso. A tale visione, l'autore nel corso dell'opera contrappone (1) una classica contromossa realistica: come sarà chiaro nella seconda parte, posto un certo pensiero puro, ci sarà sempre per Hegel un non-pensiero che opporrà resistenza al primo; ma anche (2) un'innovativa visione storicista: il pensiero filosofico non è mai puro e identico nel corso della storia, bensì è sempre legato alla materialità della prassi, delle contingenze storiche, le quali hanno un legame ineliminabile con i concetti, ogni pensiero è figlio del proprio tempo.
Ciononostante, per Hegel è possibile scovare un denominatore comune a tutti i sistemi filosofici, un modus communis di filosofare: “il bisogno della filosofia”. Tale bisogno scaturisce dal manifestarsi di opposizioni, concettuali, culturali, pratiche. La filosofia infatti nasce in tempi di crisi, in contesti scettici nei quali l'unità originaria dell'assoluto si è frammentata:
 
== Cardinali alla morte di Leone XIII ==
“Quando la potenza dell'unificazione scompare dalla vita degli uomini e le loro opposizioni hanno perduto il loro rapporto vivente e la loro azione reciproca e guadagnano l'indipendenza, allora sorge il bisogno della filosofia. Come tale, questo bisogno è qualcosa di contingente, ma, sotto la scissione data, esso è il necessario tentativo di togliere l'opposizione della soggettività e dell'oggettività consolidatesi, di comprendere l'essere-divenuto del mondo intellettuale e reale come un divenire e l'essere di questo mondo, in quanto prodotto, come un produrre”.<ref>"Differenza tra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling" pag.15</ref>
 
=== Presenti in conclave ===
L'ultima frase, un po' oscura, di tale estratto può essere così interpretata: l'attività filosofica (la speculazione [Entzweiung]) della ragione universale consiste nel cogliere le opposizioni concettuali date nel proprio tempo (fenomeniche) e riportarle al loro movimento dialettico (di eterne contrapposizioni irriducibili) originario e riunificante. Il filosofo è colui che traduce in termini razionali le tendenze di un'epoca, e che così facendo accelera la loro necessaria riconciliazione. Il bisogno della filosofia dunque può essere interpretato come l'urgente necessità della ragione di conciliare le opposizioni da essa stessa scaturite e in essa stessa riconducibili.
*[[Antonio Agliardi]], [[Sede suburbicaria di Albano|cardinale-vescovo di Albano]].
*[[Andrea Aiuti]], [[Diocesi di Damiata|arcivescovo titulare di Damiata]], [[nunzio apostolico]] in [[Portogallo]].
*[[Bartolomeo Bacilieri]], [[vescovo di Verona]].
*[[Giulio Boschi]], [[Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio|arcivescovo di Ferrara]].
*[[Alfonso Capecelatro di Castelpagano]], C.O., [[Arcidiocesi di Capua|arcivescovo di Capua]].
*[[Giovanni Battista Casali del Drago]].
*[[Salvador Casañas y Pagés]], [[Arcidiocesi di Barcellona|vescovo di Barcellona]].
*[[Francesco di Paola Cassetta]], [[Arcidiocesi di Nicomedia|arcivescovo titolare di Nicomedia]].
*[[Felice Cavagnis]], segretario emerito della [[congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari]].
*[[Beniamino Cavicchioni]], segretario emerito della [[Congregazione del Concilio|congregazione del concilio]].
*[[Pierre-Hector Coullié]], [[Arcidiocesi di Lione|arcivescovo di Lione]].
*[[Serafino Cretoni]], prefetto della [[congregazione dei riti]].
*[[Francesco Salesio Della Volpe]], prefetto della camera apostolica.
*[[Angelo Di Pietro]], datario della [[dataria apostolica]].
*[[Andrea Carlo Ferrari]], [[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]].
*[[Domenico Ferrata]], prefetto della [[Congregazione dei vescovi e regolari|congregazione dei vescovi e i regolari]].
*[[Anton Hubert Fischer]], [[Arcidiocesi di Colonia|arcivescovo di Colonia]].
*[[Giuseppe Francica-Nava di Bontifé]], [[Arcidiocesi di Catania|arcivescovo di Catania]].
*[[Casimiro Gennari]], assessore emerito della congregazione della romana e universale inquisizione.
*[[James Gibbons]], [[Arcidiocesi di Baltimora|arcivescovo di Baltimora]].
*[[Pierre-Lambert Goossens]], [[Arcidiocesi di Malines-Bruxelles|arcivescovo di Malines]].
*[[Girolamo Maria Gotti]], O.C.D., prefetto della [[congregazione per l'evangelizzazione dei popoli]].
*[[Anton Josef Gruscha]], [[Arcidiocesi di Vienna|arcivescovo di Vienna]].
*[[Sebastián Herrero Espinosa de los Monteros]], [[Arcidiocesi di Valencia|arcivescovo di Valencia]].
*[[Johannes Baptist Katschthaler]], [[Arcidiocesi di Salisburgo|arcivescovo di Salisburgo]].
*[[Georg von Kopp]], [[Arcidiocesi di Breslavia|arcivescovo di Breslavia]].
*[[Guillaume-Marie-Joseph Labouré]], [[Arcidiocesi di Rennes|arcivescovo di Rennes]].
*[[Benoît-Marie Langénieux]], [[Arcidiocesi di Reims|arcivescovo di Reims]].
*[[Victor-Lucien-Sulpice Lécot]], [[Arcidiocesi di Bordeaux|arcivescovo di Bordeaux]].
*[[Michael Logue]], [[Arcidiocesi di Armagh|arcivescovo di Armagh]].
*[[Luigi Macchi]], segretario dei Brevi Apostolici e [[cardinale protodiacono]].
*[[Achille Manara]], [[Arcidiocesi di Ancona-Osimo|arcivescovo di Ancona e Numana]].
*[[José María Martín de Herrera y de la Iglesia]], [[Arcidiocesi di Santiago di Compostela|arcivescovo di Santiago di Compostela]].
*[[Sebastiano Martinelli]], O.S.A., [[delegato apostolico]] emerito negli [[Nunziatura apostolica negli Stati Uniti d'America|Stati Uniti d'America]].
*[[François-Désiré Mathieu]], [[Arcidiocesi di Tolosa|arcivescovo emerito di Tolosa]].
*[[Mario Mocenni]], [[Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|cardinale vescovo di Sabina]].
*[[José Sebastião d'Almeida Neto]], O.F.M., [[Patriarcato di Lisbona|patriarca di Lisbona]].
*[[Carlo Nocella]], [[San Callisto (titolo cardinalizio)|cardinale presbitero di San Callisto]].
*[[Adolphe Perraud]], [[Diocesi di Autun|vescovo di Autun]].
*[[Raffaele Pierotti]], O.P., [[Maestro del sacro palazzo apostolico|maestro emerito del Sacro Palazzo apostolico]]
*[[Gennaro Portanova]], [[Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova|arcivescovo di Reggio Calabria]].
*[[Giuseppe Antonio Ermenegildo Prisco]], [[Arcidiocesi di Napoli|arcivescovo di Napoli]].
*[[Jan Maurycy Paweł Puzyna de Kosielsko]], [[Arcidiocesi di Cracovia|principe-vescovo di Cracovia]].
*[[Mariano Rampolla del Tindaro]], [[cardinale segretario di stato]].
*[[Pietro Respighi]], [[Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio|arcivescovo emerito di Ferrara]].
*[[Agostino Gaetano Riboldi]], [[Arcidiocesi di Ravenna-Cervia|arcivescovo di Ravenna]].
*[[François-Marie-Benjamin Richard de la Vergne]], [[Arcidiocesi di Parigi|arcivescovo di Parigi]].
*[[Agostino Richelmy]], [[Arcidiocesi di Torino|arcivescovo di Torino]].
*[[Ciriaco María Sancha y Hervás]], [[Arcidiocesi di Toledo|arcivescovo di Toledo]].
*[[Alessandro Sanminiatelli Zabarella]], [[elemosiniere di Sua Santità]].
*[[Papa Pio X|Giuseppe Melchiorre Sarto]], [[Patriarcato di Venezia|patriarca di Venezia]], eletto [[Papa|papa]].
*[[Francesco Satolli]], [[Sede suburbicaria di Frascati|cardinale vescovo di Frascati]], prefetto degli studi.
*[[Francesco Segna]], [[Archivio Vaticano|archivista]] di Santa Romana Chiesa.
*[[Lev Skrbenský Hříště]], [[Arcidiocesi di Praga|arcivescovo di Praga]].
*[[Luigi Oreglia di Santo Stefano]], [[Sede suburbicaria di Ostia|cardinale vescovo di Ostia]], [[decano del Sacro Collegio]].
*[[Andreas Steinhuber]], S.J., prefetto della [[Congregazione dell'Indice dei libri proibiti|congregazione dell'indice]].
*[[Domenico Svampa]], [[Arcidiocesi di Bologna|arcivescovo di Bologna]].
*[[Emidio Taliani]], [[Arcidiocesi di Sebastea|arcivescovo titolare di Sebastea]], [[nunzio apostolico]] in [[Austria-Ungheria]].
*[[Luigi Tripepi]], prefetto della [[congregazione dei riti]].
*[[Serafino Vannutelli]], [[Sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina|cardinale vescovo di Porto-Santa Rufina]], prefetto delle cerimonie.
*[[Vincenzo Vannutelli]], [[Sede suburbicaria di Palestrina|cardinale vescovo di Palestrina]], prefetto della [[Congregazione del Concilio|congregazione del concilio]].
*[[Kolos Ferenc Vaszary]], [[Arcidiocesi di Esztergom-Budapest|arcivescovo di Esztergom]].
*[[José de Calasanz Félix Santiago Vives y Tutó]], O.F.M. Cap.
 
===Assenti===
*[[Michelangelo Celesia]], O.S.B., [[Arcidiocesi di Palermo|arcivescovo di Palermo]], per malattia.
*[[Francis Patrick Moran]], [[Arcidiocesi di Sydney|arcivescovo di Sydney]], per l'eccessiva distanza.
 
==Le votazioni==
[[File:HabemuspapmLuigiMacchi.jpg|thumb|La folla si raduna davanti a piazza San Pietro per l'''Habemus Papam''.]]
[[File:Bendicion pio X.JPG|thumb|La prima apparizione del nuovo Papa.]]
Secondo la ricostruzione del [[vaticanista]] Giancarlo Zizola, i seguenti sarebbero gli esiti delle votazioni. Sono elencati solo i candidati principali, tralasciando la dispersione dei voti rimanenti.
 
=== Mattina del 1º agosto, primo scrutinio ===
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
|-
! Cardinali
! Voti
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 24
|-
| [[Girolamo Maria Gotti]] || 17
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 5
|-
| [[Serafino Vannutelli]] || 4
|}
 
=== Pomeriggio del 1º agosto, secondo scrutinio ===
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
|-
! Cardinali
! Voti
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 29
|-
| [[Girolamo Maria Gotti]] || 16
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 10
|}
 
=== Mattina del 2 agosto, terzo scrutinio ===
Annuncio del veto contro Rampolla.
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
|-
! Cardinali
! Voti
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 29
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 21
|-
| [[Girolamo Maria Gotti]] || 9
|}
 
=== Pomeriggio del 2 agosto, quarto scrutinio ===
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
|-
! Cardinali
! Voti
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 30
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 24
|-
| [[Girolamo Maria Gotti]] || 3
|}
 
=== Mattina del 3 agosto, quinto scrutinio ===
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
|-
! Cardinali
! Voti
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 27
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 24
|-
| [[Girolamo Maria Gotti]] || 6
|}
 
=== Pomeriggio del 3 agosto, sesto scrutinio ===
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
|-
! Cardinali
! Voti
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 35
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 16
|-
| [[Girolamo Maria Gotti]] || 7
|}
 
=== Mattina del 4 agosto, settimo scrutinio ===
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
|-
! Cardinali
! Voti
|-
| [[Papa Pio X|Giuseppe Sarto]] || 50 (eletto [[Papa|papa]])
|-
| [[Mariano Rampolla del Tindaro]] || 10
|-
| [[Girolamo Maria Gotti]] || 2
|}
 
Il cardinal Sarto annunciò di voler assumere il nome di [[Pio]], in ricordo dei vari pontefici con tale nome<ref>C. Snider, ''L'episcopato del cardinal Ferrari'', Vol II, ''I tempi di Pio X'', Vicenza 1982, pagg. 117-118 </ref>
 
{{citazione|che nel secolo scorso si sono coraggiosamente opposti al pullulare delle sette e degli errori}}
 
== Note ==
<references />
 
== Edizioni ==
== Bibliografia ==
* {{Cita libro
* {{cita libro|cognome=Zizola|nome=Giancarlo|titolo=Il conclave, storia e segreti|editore=Newton & Compton|città=Roma|anno=2005|isbn=978-88-541-0393-1|cid=Zizola}}
|autore= [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]]
* Elio Guerriero, a cura di, ''Storia del Cristianesimo 1878-2005'', Vol. I, pagg. 47-52, Ediz. San Paolo
|altri=
*Matteo Lamacchia, ''«Ius exclusivae» e conclave: il diritto di veto delle potenze cattoliche nella storia delle elezioni pontificie'', in «Eunomia - Rivista semestrale di storia e politica internazionali», Anno VII n.s., numero 2, dicembre 2018, ESE - Salento University Publishing, pp. 105-130, ISSN 2280-8949.
|titolo= Primi scritti critici
|anno= 2010
|editore= [[Ugo Mursia Editore]]
|edizione= collana Grande Universale Mursia
|pagine= pp. 288
|id= }}
 
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{{Portale|filosofia}}
{{Portale|cattolicesimo}}
 
[[Categoria:Conclavi|1903]]
{{Categorizzare|filosofia}}
[[Categoria:Papa Pio X]]