Ritratto romano repubblicano e Governatorato di Kiev: differenze tra le pagine

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{{F|politica|luglio 2017}}
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{{Provincia storica
|[[Immagine:Ritratto di ignoto di osimo.jpg|thumb|160px|Il [[ritratto di ignoto di Osimo]]]] ||
|nomeCorrente = Governatorato di Kiev
[[Immagine:Ritratto repubblicano dal museo torlonia, roma.jpg|thumb|160px|[[patrizio Torlonia|Ritratto virile 535]] dal Museo Torlonia]]
|nomeCompleto =
|}
|nomeUfficiale = Кіевская губернія
Il '''[[ritratto romano]] repubblicano''' è una forma artistica dell'[[arte romana]], databile tra l'inizio del I secolo a.C. e il [[50 a.C.]] circa. L'importanza di questo produzione artistica è dovuta alla novità, rispetto ai precedenti [[ritratto ellenistico|ritratti ellenistici]], del cosiddetto "verismo", che esprime nella durezza del modellato tutta quella serie di valori tradizionali romani che accomunavano la classe patrizia romana. Il ritratto a Roma arrivò ad avere un'amplissima diffusione e raggiunse risultati di grande originalità.
|linkStemma = Kyiv Governorate coat of arms (Benke).png
|paginaStemma =
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|linkLocalizzazione =
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|linkMappa = Gubernia_de_Kiev_-_Imperio_ruso.png
|didascalia mappa =
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|capitale principale = [[Kiev]]
|capitaleAbitanti = 248.000
|capitaleAbitantiAnno = [[1897]]
|altre capitali =
|superficie =
|superficieAnno =
|popolazione = 3.559.229
|popolazioneAnno = [[1897]]
|dipendente da = [[Impero russo]]
|suddiviso in = 12 contee
|formaAmministrativa =
|titoloGovernatori =
|elencoGovernatori =
|organiDeliberativi =
|inizio = [[30 novembre]] [[1796]]
|primo governatore =
|provincia precedente = [[Voivodato di Kiev]]
|evento iniziale =
|fine = [[1923]]
|ultimoGovernatore =
|provincia successiva = [[RSS Ucraina]]
|evento finale =
|}}
Il '''governatorato di Kiev''' era una [[gubernija]] dell'[[Impero Russo]]. Il [[capoluogo]] era [[Kiev]].
 
== Popolazione ==
==Ritratto e patriziato==
Secondo il censimento russo del 1897 nel governatorato vi abitavano 3.559.229 persone. Di questi, 459.253 vivevano in città, i restanti invece nelle vaste campagne. L'[[Lingua ucraina|ucraino]] era parlato da 2.819.145 persone, ossia il 79.2% della popolazione. Le minoranze etniche più importanti erano gli ebrei, 430.489 persone (il 12.1% della popolazione), i [[russi]] che ammontavano a 209.427 unità (il 5.9% della popolazione) e 68.791 [[polacchi]] (1.9% del popolazione).
[[Image:Togatus Barberini 2392.PNG|thumb|160px|left|Il ''Togato Barberini'']]
[[Polibio]] descrive dettagliatamente<ref>''Storia'', I, VI, 53.</ref> la consuetudine del patriziato romano dello ''[[ius imaginum]]'', riconosciuta e disciplinata, che consisteva nel privilegio di tenere immagini degli avi nel cortile interno della casa (atrio). Questo diritto di tenere ritratti degli avi era ad appannaggio anche delle donne. Per questo si replicavano molte volte, in periodi differenti, le immagini che originariamnete erano di cera, poi di bronzo e di marmo<ref>Per questo oggi molti ritratti di epoca repubblicana, già in cera, ci sono noti attraverso le copie di epoca imperiale in marmo.</ref>. Il ritratto era qualcosa di privato, ma nell'accezione romana, che comprendeva anche lo Stato come suprema famiglia, entro la quale ogni ''cives'' aveva un ruolo nella ''Res publica''. Il ritratto assumeva così anche valenze politiche, legate al vanto di avere avi illustri ed all'esempio che le loro figure potevano dare ai giovani, spronati ad eguagliare le imprese più grandi per accrescere la potenza di Roma. La committenza dei ritratti era quindi legata indissolubilmente al [[patriziato]] ed ebbe il maggior splendore nell'età [[silla]]na. Rende bene questa idea la statua del ''[[Togato Barberini]]'', già ai [[Musei Capitolini]] e oggi alla [[Centrale Montemartini]] di Roma, dove un personaggio mostra con orgoglio i ritratti dei propri antenati, evidenziando in questa usanza la propria [[casta]] e esaltando la sua ''[[gens]]''. La stessa statua dimostra anche come queste effigi non fossero ancora nello stile realistico tipico dell'epoca di [[Silla]], ma seguissero il mite naturalismo ellenistico.
 
== Altri progetti ==
==Caratteristiche==
{{interprogetto}}
I ritratti romani non erano mai una mera riproduzione della maschera di cera modellata sul volto di un defunto.
 
{{Suddivisioni dell'Impero russo}}
A partire da Silla, quando l'arte romana iniziò in più campi a muoversi verso nuovi traguardi rispetto all'arte greca, si sviluppò un nuovo tipo di ritratto ispirato a un'esasperata concezione "[[catone il Censore|catoniana]]" delle virtù dell'uomo romano: carattere forgiato dalla durezza della vita e della guerra, fierezza, sobrietà, inflessibilità, ragione di stato, paternalismo, interesse di classe, ecc. I patrizi dopotutto detenevano lo ''[[ius imaginum]]'', cioè a il diritto a tenere ritratti dei propri antenati che venivano mostrati durante le cerimonie pubbliche, e la fioritura di questa forma artistica va sicuramente messa in relazione con il momento di esaltazione che il patriziato ebbe sotto Silla, quando vide soddisfatte le proprie rivendicazioni a discapito del movimento dei [[Gracchi]] e dell'avanzare delle forze della plebe. Nonostante la breve durata del fenomeno artistico, esso fu una delle prime "invenzioni" artistiche romane<ref>sebbene gli artisti che crearono tali opere fossero quasi esclusivamente greci, ma il dato della nazionalità è secondario a quello della società e della cultura che permise questa forma artistica.</ref> e riflesse una precisa situazione storica, esaurendosi con essa.
{{portale|politica|Russia|storia}}
 
[[Categoria:Governatorati dell'Impero russo|K]]
Lo stile di queste opere è secco e minuzioso nella resa dell'epidermide solcata dagli anni e dalle dure condizioni della vita tradizionale contadina. Il ritratto "veristico" divergeva definitivamente dai modelli alessandrini (ed ellenistici in generale) con i volti ridotti a dure maschere, dove non sono risparmiati i segni del tempo e della vita dura. Vi si legge un certo disprezzo altezzoso e un'inflessibile durezza, come nel famoso ritratto 535 del [[Museo Torlonia]]. Queste caratteristiche sembrano discostarsi volontariamente dall'eleganza e la mondanità degli sciolti [[ritratti ellenistici]].
[[Categoria:scultura romanaKiev]]
 
La dizione di "ritratto repubblicano" è comunque convenzionale: nello stesso periodo convissero a Roma anche altre correnti che non rientarno in questo stile.
 
==Evoluzione stilistica==
[[Immagine:Ritratto di aulo postumio albinio, musei vaticani.jpg|thumb|150px|Ritratto di Aulo Postumio Albinio, [[Musei vaticani]]]]
 
Il punto di partenza per tale innovazione artistica fu senza dubbio il [[ritratto ellenistico]] fisiognomico, non tanto le opere etrusche perché esse furono influenzate da quelle romane e non viceversa (si pensi alla statua dell<nowiki>'</nowiki>''[[Arringatore]]'').
 
===Fase di transizione===
Il [[ritratto di Postumio Albino]] ([[Console (storia romana)|console]] nel [[99 a.C.]]) è una figura di transizione, dove il ricco plasticismo ellenistico e la sua patetica espressione è già rotta da qualche tocco di incisione sulla superficie, che accentua l'età e le vicissitudini delle imprese personali.
 
===Fase del "verismo"===
Tra gli esempi più significativi del "verismo patrizio", che ebbe la migliore fioritura nel decennio [[80 a.C.|80]]-[[70 a.C.]], ci sono la [[testa 535]] del [[Museo Torlonia]] (replica tiberiana), il [[velato del Vaticano]] (replica della prima età augustea), il [[ritratto di ignoto di Osimo]], il busto 329 dell'[[Albertinum]] di [[Dresda]], ecc.
 
[[Immagine:Pompejus.JPG|thumb|180px|left|''[[Ritratto di Pompeo]]'' di Copenhagen]]
 
===Fase "mista"===
 
Il crudo verismo di queste opere è mitigato in altri esempi ([[70 a.C.|70]]-[[50 a.C.]]) dal plasticismo più ricco e una rappresentazione più organica e meno tetra, con la rigidezza patrizia mitigata da un'espressione più serena: è il caso la testa 1332 del [[museo Nuovo dei Conservatori]] (databile [[60 a.C.|60]]-[[50 a.C.]]) o il [[ritratto di Pompeo]] alla [[Ny Carlsberg Glyptotek]] di [[Copenhagen]]. Ma anche se in questi esempi riaffiora un riflesso dell'umanità ellenistica, la forme e la tecnica sono comuqnue strettamente aderenti alla tradizione plastica medio-italica: manca l'espressione retorica e lo sfoggio di ricchezza plastica tipicamente ellenistico, in favore di una sobrietà e di una fresca realizzazione che, anche nelle opere marmoree, sembra riecheggiare l'immediatezza del modellato nella creta, secondo la tradizione etrusca e medio-italica.
 
Nonostante la rilevanza solo in ambito urbano e la breve durata temporale, il ritratto romano repubblicano ebbe un riflesso e seguito notevole nel tempo, soprattutto nei monumenti funerari delle classi inferiori. Con la diffusione della successiva moda [[neoattica]] le classi superiori infatti abbandonarono questo tipo di ritratto, che invece continuò ad essere imitato da coloro che guardavano con desiderio al patriziato, i [[liberti]].
 
==Altre immagini==
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Immagine:Statua di generale da tivoli, museo nazionale romano.jpg|Statua di Generale da Tivoli, [[Museo nazionale romano]]
Image:Head old Roman Glyptothek Munich 320.jpg|Ritratto di ignoto, [[Glyptothek Munich]], [[Monaco di Baviera]] (60 a.C. circa)
</gallery>
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* [[Ranuccio Bianchi Bandinelli]] e Mario Torelli, ''L'arte dell'antichità classica, Etruria-Roma'', Utet, Torino 1976.
*Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, ''I tempi dell'arte'', volume 1, Bompiani, Milano 1999
 
==Voci correlate==
*[[Arte romana repubblicana]]
*[[Ritratto romano]]
 
[[Categoria:scultura romana]]