Alessandro Manzoni e Governatorato di Kiev: differenze tra le pagine

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[[Immagine:Francesco Hayez 040.jpg|thumb|250px|Ritratto di Alessandro Manzoni, [[Francesco Hayez]] (1841), [[Pinacoteca di Brera]], [[Milano]].]]
{{Provincia storica
 
|nomeCorrente = Governatorato di Kiev
{{quote|''Di libri, basta uno per volta, quando non è d'avanzo.''|A. Manzoni}}
|nomeCompleto =
 
|nomeUfficiale = Кіевская губернія
{{Bio
|linkStemma = Kyiv Governorate coat of arms (Benke).png
|Nome = Alessandro Francesco
|paginaStemma =
|Cognome = Manzoni
|SessolinkBandiera = M
|paginaBandiera =
|LuogoNascita = Milano
|linkLocalizzazione =
|GiornoMeseNascita = 7 marzo
|didascalia localizzazione =
|AnnoNascita = 1785
|linkMappa = Gubernia_de_Kiev_-_Imperio_ruso.png
|LuogoMorte = Milano
|didascalia mappa =
|GiornoMeseMorte = 22 maggio
|AnnoMortemotto = 1873
|capitale principale = [[Kiev]]
|Attività = scrittore
|capitaleAbitanti = 248.000
|Epoca = 1800
|capitaleAbitantiAnno = [[1897]]
|Attività2 = poeta
|altre capitali =
|Nazionalità = italiano
|superficie =
|superficieAnno =
|popolazione = 3.559.229
|popolazioneAnno = [[1897]]
|dipendente da = [[Impero russo]]
|suddiviso in = 12 contee
|formaAmministrativa =
|titoloGovernatori =
|elencoGovernatori =
|organiDeliberativi =
|inizio = [[30 novembre]] [[1796]]
|primo governatore =
|provincia precedente = [[Voivodato di Kiev]]
|evento iniziale =
|fine = [[1923]]
|ultimoGovernatore =
|provincia successiva = [[RSS Ucraina]]
|evento finale =
}}
Il '''governatorato di Kiev''' era una [[gubernija]] dell'[[Impero Russo]]. Il [[capoluogo]] era [[Kiev]].
 
== Popolazione ==
È considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di sempre, principalmente per il romanzo ''[[I promessi sposi]]'', la sua opera più conosciuta e ancora oggi un caposaldo della [[letteratura]] italiana.
Secondo il censimento russo del 1897 nel governatorato vi abitavano 3.559.229 persone. Di questi, 459.253 vivevano in città, i restanti invece nelle vaste campagne. L'[[Lingua ucraina|ucraino]] era parlato da 2.819.145 persone, ossia il 79.2% della popolazione. Le minoranze etniche più importanti erano gli ebrei, 430.489 persone (il 12.1% della popolazione), i [[russi]] che ammontavano a 209.427 unità (il 5.9% della popolazione) e 68.791 [[polacchi]] (1.9% del popolazione).
== La famiglia ==
Il nonno materno di Manzoni, [[Cesare Beccaria|Cesare Beccaria marchese di Beccaria-Bonesana]], era un autore ben conosciuto (scrisse il trattato ''[[Dei delitti e delle pene]]'' posto nell'[[indice dei libri proibiti]]), ed anche la madre [[Giulia Beccaria]] ([[1762]]-[[1841]]) era una donna con qualità letterarie.era un bravo cristiano e nn faceva mai male a nessuno
 
Il padre ufficiale del Manzoni – [[Pietro Manzoni|Don Pietro]] ([[1736]]-[[1807]]) – era ormai sulla cinquantina quando il futuro scrittore e poeta nacque, ed era membro di un'antica famiglia stabilitasi a [[Lecco]] nel [[1612]] con [[Giacomo Maria Manzoni]].
La prepotenza dei Manzoni era tale che sia a Lecco che a [[Barzio]], in [[Valsassina]], circolavano [[proverbio|proverbi]] che li paragonavano alla [[Pioverna]], un [[torrente]] che conosceva [[piena|piene]] violente ed impetuose.
Il suo vero padre potrebbe essere stato [[Giovanni Verri]] (fratello minore di [[Pietro Verri|Pietro]] e [[Alessandro Verri]]), come confermerebbe una lettera a lui inviata da [[Giuseppe Gorani]] ritrovata recentemente. <ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/12/02/mi_006vita.html Fiorella Fumagalli, ''Vita e amori di Giulia Beccaria donna antica e molto moderna''] in [[La Repubblica]] del 02 dicembre 2004</ref>
 
== Biografia ==
Nacque da Giulia Beccaria (figlia di Cesare noto intellettuale illuminista milanese che scrisse "Dei delitti e delle pene") e dal conte Pietro Manzoni(esponente della piccola nobiltà lecchese).
In seguito alla separazione dei genitori (la madre dal [[1793]] convive con il colto e ricco [[Carlo Imbonati]], prima in Inghilterra, poi in Francia), Alessandro Manzoni dal [[1790]] al [[1803]] viene educato in collegi religiosi, prima dal [[1796]] al [[1798]] presso il collegio Sant'Antonio dei padri [[Chierici Regolari di Somasca|Somaschi]] a [[Lugano]], poi presso i [[Chierici Regolari di San Paolo|Barnabiti]]. Pur essendo insofferente di tale pedantesca educazione, della quale denunciò i limiti anche disciplinari, e pur venendo giudicato uno studente svogliato, egli, da tali studi deriva una buona formazione classica e un gusto letterario. A quindici anni sviluppa una sincera passione per la poesia e scrive due notevoli [[sonetto|sonetti]]. Il nonno materno gli insegna a trarre dall'osservazione del reale, conclusioni rigorose ed universali.
 
Il giovane Manzoni dal [[1803]] al [[1805]] vive con l'anziano don Pietro, dedica buona parte del suo tempo alle ragazze e al gioco d'azzardo, ma ha modo anche di frequentare l'ambiente illuministico dell'aristocrazia e dell'alta borghesia milanese. Il compiacimento neoclassico del tempo gli ispira le prime esperienze poetiche, modulate sull'opera di [[Vincenzo Monti]], idolo letterario del momento. Ma, oltre questi, il Manzoni si volge a [[Giuseppe Parini]], portavoce degli ideali [[Illuminismo|illuministici]], nonché dell'esigenza di moralizzazione. A questo periodo si devono ''Il trionfo della libertà'', ''Adda'', ''I quattro sermoni'' che recano l'impronta di Monti e di Parini, ma anche l'eco di [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] e di [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]].
 
Nel [[1805]] raggiunge la madre nel [[quartieri di Parigi|quartiere]] di [[Quartiere di Auteuil|Auteuil]] a [[Parigi]], dove passa due anni, partecipando al circolo letterario dei cosiddetti [[Circolo degli ideologi|ideologi]], [[filosofia|filosofi]] di scuola ottocentesca, tra i quali si fa molti amici, in particolare [[Claude Fauriel]] e ha modo di apprendere le teorie [[Voltaire|volterriane]]. Alessandro si imbeve della cultura francese classicheggiante in arte, scettica e [[sensismo|sensista]] in filosofia (i sensi sono alla base della conoscenza; l'illuminismo è la critica razionale della realtà; lotta al [[pregiudizio]] e alla tradizione derivata dall'autorità; i problemi religiosi non si basano sull'esperienza, ma sulla [[superstizione]]) ed assiste all'evoluzione del razionalismo verso posizioni romantiche.
 
Nel [[1806]]-[[1807]], mentre si trova ad Auteuil, appare per la prima volta in pubblico come poeta, con due pezzi, uno intitolato ''[[Urania (Manzoni)|Urania]]'', in stile neoclassico, del quale poi lui stesso diventerà il più strenuo avversario; l'altro, invece, una elegia in versi liberi, sulla morte del conte [[Carlo Imbonati]], dal quale, attraverso la madre, erediterà un patrimonio considerevole, compresa la villa di [[Brusuglio]], diventata da allora sua principale residenza.
 
Fondamentale è l'incontro con il critico e filologo [[Claude Fauriel]] ([[1772]]-[[1844]]) elaboratore delle dottrine romantiche, con il quale il Manzoni stringe una duratura amicizia. Per mezzo del Fauriel il Manzoni entra in contatto con l'estetica romantica tedesca, prima ancora che [[Madame de Staël]] la diffonda in Italia. Nel [[1809]], dopo la pubblicazione del suo poemetto ''Urania'', Manzoni dichiara che non scriverà mai più versi simili, aderendo alla poetica romantica, secondo la quale la poesia non deve essere destinata ad una élite colta e raffinata, bensì deve essere di interesse generale ed interpretare le aspirazioni e le idee dei lettori. Manzoni è ormai sulla via del realismo romantico; tuttavia non accetterà mai la convinzione propria sia del [[romanticismo]] sia dell'amico Fauriel, che la poesia debba essere espressione ingenua dell'anima e quindi non rinuncerà mai al dominio intellettuale del sentimento ed a una controllata espressione formale, caratteristica di tutto il romanticismo italiano.
 
[[Immagine:AlessandroManzoniMonumentoLecco.jpg|thumb|right|250px|Monumento ad Alessandro Manzoni a Lecco. Sullo sfondo il monte [[Resegone]].]]Nel [[1810]] Manzoni, già anticlericale per reazione all'educazione ricevuta ed indifferente più che agnostico o ateo riguardo al problema religioso, si riavvicina alla Chiesa. Nel [[1808]], a [[Milano]], lo scrittore aveva sposato la [[calvinismo|calvinista]] [[Henriette Blondel]] ([[1791]]-[[1833]]), figlia di un banchiere ginevrino; il matrimonio si rivelò felice, coronato dalla nascita di 9 figli. Tornato a Parigi la frequentazione con il sacerdote [[Eustachio Degola]], genovese, [[giansenismo|giansenista]] (che da [[Sant'Agostino d'Ippona|Sant'Agostino]] deriva l'interpretazione assolutistica del problema della predestinazione, della grazia e del libero arbitrio), porta i due coniugi l'una all'abiura del calvinismo e l'altro ad un riavvicinamento alla pratica religiosa cattolica ([[1810]])<ref>Si dice, in proposito, che la conversione avvenne in occasione di un trambusto il quale fece sì che il Manzoni perdesse di vista la moglie, ritrovata poi in una chiesa. Di qui la conversione.</ref>.
 
Tale riconciliazione con il [[cattolicesimo]] è per lo scrittore il risultato di lunghe meditazioni; il suo atteggiamento, pur nella sua stretta ortodossia (cioè nell'esigenza di attenersi rigorosamente ai dettami della Chiesa), ha coloriture gianseniste che lo portano alla severa interpretazione della religione e della morale cattoliche. La riscoperta della [[fede]] fu per Manzoni la conseguenza logica e diretta del dissolversi, nei primi anni dell' 800, del mito della [[ragione]], concepita come perennemente valida e certa fonte di giudizio, donde la necessità di individuare un nuovo sicuro fondamento della [[moralità]]. Persa, quindi, la speranza di raggiungere la serenità per mezzo della ragione, la vita e la storia gli parvero romanticamente immerse in un vano, doloroso, inspiegabile disordine: per non abbandonarsi alla disperazione bisognava trovare un fine ultraterreno. Nel Manzoni, quindi, l'irrequietezza esistenziale si compone nella fede fervente conciliandola con la fermezza intellettuale.
 
La sua energia intellettuale nel tempo immediatamente successivo alla conversione fu impegnata nella composizione degli [[Inni Sacri]], una serie di liriche sulle principali festività liturgiche, ed un trattato sulla moralità cattolica, compito intrapreso sotto la guida religiosa di monsignor [[Luigi Tosi]] (cui il Degola aveva affidato la guida spirituale della famiglia Manzoni al loro ritorno in Italia), in riparazione alla sua iniziale lontananza dalla fede.
 
Importante è anche [[Antonio Rosmini]], con cui strinse una profonda amicizia. Rosmini, sul letto di morte, avrà proprio il conforto del Manzoni, a cui lascerà il testamento spirituale: Adorare, Tacere e Godere.
 
Nel [[1818]] mise in vendita tutti i suoi possedimenti lecchesi, compresa la villa di famiglia del [[Caleotto]] dove aveva trascorso l'infanzia. Intendeva trasferirsi definitivamente in Francia e aveva messo in vendita anche la casa di via Morone a Milano, ma le trattative con [[Gian Giacomo Poldi Pezzoli]] furono interrotte perché le autorità austriache gli negarono il passaporto.
Nel [[1819]] Manzoni pubblicò la sua prima tragedia, ''[[Il Conte di Carmagnola]]'', che generò una viva controversia perché violava coraggiosamente tutte le convenzioni classiche. Un articolo pubblicato su di una importante rivista letteraria lo criticò severamente; d'altronde fu addirittura [[Goethe]] che replicò in sua difesa, insieme al meno famoso critico ligure Trincheri da Pieve.
 
La morte di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] nel [[1821]] ispirò a Manzoni il noto componimento lirico ''[[Il cinque maggio]]''. Gli eventi politici di quell'anno, uniti alla carcerazione di molti suoi amici, pesarono molto sulla mente di Manzoni, ed il suo lavoro di quel periodo fu ispirato soprattutto dagli studi storici in cui cercò distrazione dopo essersi ritirato a Brusuglio.
Intanto, attorno all'episodio dell'[[Innominato]], storicamente identificabile come [[Francesco Bernardino Visconti]], iniziò a prendere forma il romanzo ''[[Fermo e Lucia]]'', la versione originale de ''I Promessi sposi'', che fu completato nel settembre [[1822]]. Dopo la revisione da parte di amici tra il [[1825]] ed il [[1827]], esso fu pubblicato, un volume per anno, portando ad un tratto una grande fama letteraria all'autore.
 
Sempre nel [[1822]], Manzoni pubblicò la sua seconda tragedia, ''[[Adelchi]]'', che tratta del rovesciamento da parte di [[Carlo Magno]] della dominazione longobarda in Italia, e che contiene molte velate allusioni all'occupazione [[Austria|austriaca]].
 
In seguito Manzoni, per dare vita alla stesura finale del romanzo a livello formale e stilistico, si trasferì per lungo tempo a [[Firenze]], così da entrare in contatto e "vivere" la lingua fiorentina delle persone colte, che rappresentava per l'autore l'unica lingua dell'Italia unita. Rielaborò quindi ''[[I promessi sposi]]'' dopo la "risciacquatura in Arno"<ref>Questa espressione però non appartiene al Manzoni, bensì a [[Nicolò Tommaseo]].</ref> facendo uso dell'italiano nella forma toscana, e nel [[1840]] pubblicò questa riscrittura. Con ciò assumeva che quella era la prima vera opera frutto totale della [[lingua italiana]]. Dette alle stampe anche la ''[[Storia della colonna infame]]'', che riprende e sviluppa il tema degli [[untore|untori]] e della [[peste]], che già tanta parte aveva avuto nel romanzo, del quale inizialmente costituiva una excursus storico. Scrisse anche un breve trattato sulla lingua italiana: ''[[Dell'unità della lingua italiana e dei mezzi per diffonderla]]''.
[[Immagine:TOMBA MANZONI.JPG|thumb|right|250px|Tomba di Alessandro Manzoni<br/><small>[[Milano]], [[Cimitero Monumentale]]</small>]]
 
La vita di Manzoni fu rattristata da molti dolori. La perdita della moglie nel [[1833]] fu seguita da quella di molti dei suoi figli tra cui la primogenita Giulia, moglie di [[Massimo D'Azeglio]], e da quella della madre. Il [[2]] [[gennaio]] [[1837]] sposò la seconda moglie, [[Teresa Borri]], vedova del conte Decio Stampa. Egli sopravvisse pure a quest'ultima, mentre dei nove figli nati dal primo matrimonio solo due morirono successivamente al padre.
 
La morte del figlio maggiore, Pier Luigi, il [[28 aprile]] [[1873]], fu il colpo finale che accelerò la fine di Manzoni, dopo una caduta all'uscita dalla chiesa di San Fedele di Milano, in cui subì un trauma cranico: le sue condizioni ebbero un rapido crollo ed egli cadde ammalato immediatamente; morì di [[meningite]] cerebrale, il [[22 maggio]], a Milano. Nella città ambrosiana si tenne il solenne funerale, nel Cimitero Monumentale, che vide una grandissima partecipazione e la presenza dei principi e di tutte le più alte autorità dello stato. Nel [[1874]], nell'anniversario della morte, [[Giuseppe Verdi]] compose la [[Messa di requiem (Verdi)|Messa di requiem]] per onorarne la memoria e che diresse personalmente nella [[chiesa di San Marco]]. Nel [[1883]], a dieci anni dalla morte, la sua tomba venne spostata nel [[Famedio]] del Cimitero Monumentale di Milano.
Le prime biografie di Manzoni furono scritte da [[Cesare Cantù]] ([[1885]]), [[Angelo de Gubernatis]] ([[1879]]), [[Arturo Graf]] ([[1898]]). Una parte delle lettere di Manzoni fu pubblicata da [[Giovanni Sforza]] nel [[1882]].
 
Nel 1861 nel primo Parlamento dell'Italia Unita fu nominato senatore. In quegli anni fu considerato il maggiore scrittore italiano vivente.
 
==Opere==
{{vedi anche|Opere di Alessandro Manzoni}}
 
==Altri progetti==
{{interprogetto
|s=Autore:Alessandro Manzoni
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|q_preposizione=di
|q|commons=Category:Alessandro Manzoni}}
 
==Note==
<references/>
 
==Voci correlate==
*[[Giuseppe Ripamonti]], presbitero
*[[Monumento a Manzoni]] in [[Lecco]]
 
==Collegamenti esterni==
* [http://digilander.libero.it/opere_di_manzoni/index.html I testi delle opere di Manzoni] in ordine cronologico
* [http://www.classicitaliani.it/index060.htm Progetto Alessandro Manzoni]
* [http://www.liberliber.it/biblioteca/m/manzoni/index.htm E-Book Manzoni (LiberLiber.it)]
* [http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia/catalogo/show-text.xq?textID=mets.si172 ''I promessi sposi''] ([[1933]]), testo integrale dalla collana digitalizzata "Scrittori d'Italia" [[Laterza]]
* [http://www.classicistranieri.com/cs-fermoelucia.rar Fermo e Lucia] Edizione e-book
* [http://www.intratext.com/Catalogo/Autori/AUT246.HTM Opere di Alessandro Manzoni], testi con concordanze, lista delle parole e lista di frequenza
* [http://www.0web.it/poesia/alessandro-manzoni Le poesie di Alessandro Manzoni]
* [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k74049q/f1.chemindefer Biografia di Alessandro Manzoni]
* [http://audiolibri.e20x.com/autore.asp?nome=Alessandro%20Manzoni ''Audiolibri di Alessandro Manzoni''] in formato MP3
 
== Altri progetti ==
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