Tissi e Sikorsky Firefly: differenze tra le pagine

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{{Infobox aeromobile
{{quote|Da tant'amore, nos cherimus male <br /> Ponzend'in duda su tempus presente. <br /> Mi fuit a coro unu pugnale <br /> E piango continu amaramente, <br /> E sempre apo presente notte e die <br /> Su tempus ijviadu amende a tie!. |Giuseppi Zicconi, ''Tanchis'' - Poesia Dialettali Tissesi}}
|Nome = Firefly
 
|Immagine = Sikorsky Firefly.jpg
{{Comune
|Didascalia = Sikorsky Firefly
|panorama = Panoramaditissi.jpg
|Tipo = [[Elicottero]] elettrico sperimentale
|nomeComune = Tissi
|Costruttore = {{bandiera|USA}} [[Sikorsky Aircraft Corporation]]
|linkStemma = Tissi-Stemma.png
|Progettista = Jonathan Hartman
|siglaRegione = SAR
|Equipaggio = 1 [[Aviatore|pilota]]
|siglaProvincia = SS
|Peso_a_vuoto = 2050 kg
|latitudineGradi = 40
|Motore = 1 [[motore elettrico]]
|latitudineMinuti = 41
|Sviluppato_dal = [[Schweizer 300| S-300C]]
|latitudineSecondi = 0
|longitudineGradi = 8
|longitudineMinuti = 34
|longitudineSecondi = 0
|altitudine = 250
|superficie = 10,35
|abitanti = 2.800
|anno =
|densita = 181,16
|frazioni =
|comuniLimitrofi = [[Ossi]], [[Sassari]], [[Usini]]
|cap = 07040
|prefisso = [[079]]
|istat = 090072
|fiscale = L180
|nomeAbitanti = Tissesi
|patrono = [[Santa Vittoria]]
|festivo = [[15 maggio]]
|sito = http://www.comune.tissi.ss.it/
}}
'''Tissi''' è un comune di circa 2.800 abitanti della [[provincia di Sassari]], il paese sorge a meno di 8 km da Sassari in linea d'aria (e circa 9,5 km immettendosi sulla strada provinciale 115/M Sassari-Ittiri). Il paese è in costante crescita perché molti sassaresi decidono di stabilirvisi, preferendo un paese tranquillo al caos cittadino.
 
Nel suo territorio sono presenti alcuni siti archeologici quali l'ipogeo di Sas Puntas e il nuraghe del Monte Sant'Andria. Da segnalare le due chiese di Sant'Anastasia e Santa Vittoria e l'Oratorio di Santa Croce.
 
Situato nella parte settentrionale della Sardegna (Logudoro) ,in provincia di Sassari , alla sinistra del rio Mascari (affluente del rio Mannu di Porto Torres). Il suo territorio è prevalentemente collinare a 235 metri sul livello del mare, vi si coltivano numerosi vigneti e oliveti.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= Maria Lucia Cocco <!--scrivere qui il NOME DEL SINDACO, inserire prima il nome e poi il cognome SENZA titoli-->
|DataElezione= 29/05/2007
|partito=[[lista civica]]
|TelefonoComune= 079 3888000 <!--TELEFONO DEL CENTRALINO, usare il formato 02 12345678 cioè prefisso spazio numero telefonico-->
|EmailComune= comune.tissi@postemailcertificata.it <!--E-MAIL del comune-->
|SitoComune= http://www.comune.tissi.ss.it/ <!--sito del comune-->}}
 
==Leggenda==
 
La leggenda narra che alcuni pastori nomadi smarrirono una vacca pregna e per giorni la cercarono invano. La rinvennero finalmente assieme al suo nato in un folto macchione sotto una grotta da cui scaturiva l'acqua limpida e fresca. L'amenità del luogo li indusse a sceglierlo come nuovo soggiorno e piantare le prime capanne, queste crebbero prima in numero e poi divennero case coll'accorrervi di nuovi pastori attirati dall'abbondanza dei pascoli e dalla mitezza del clima. La leggenda non si ferma alla modestia di un piccolo paese ridente e magari agiato, ma lo innalza all'onore di una grande città, la città di Largaria che si estendeva dall'attuale "Monte e Tissi" fino alla punta estrema di Zipirianu e de D'Attentu per una lunghezza di oltre tre chilometri da sud-est a sud-ovest. In questa leggenda vi sono tre cose vere perché esistenti: i reperti e le tombe rinvenute di una popolazione antichissima; la fonte, successivamente trasformata in pozzo e oggi fontana. La terza è il nome di Largaria, vasta regione comprendente i villaggi di Tissi, [[Usini]] e [[Uri]]. Sulla colonna che regge la pila dell'acqua benedetta nella Chiesa di Santa Maria in Usini si legge la seguente iscrizione: "1499 -HOC OPUS FIERI FECIT MATHEUS VARGIUS - PLEBANUS DE USINI DI LARGARIA".
 
== Geomorfologici ==
 
Il territorio si estende per circa 1000 ettari su un altopiano calcareo, inciso a nord e a sud da profonde e fertili valli in cui scorrono affluenti del Rio Mannu, il più importante dei quali è il Rio Mascari, L'altitudine sul livello del mare è di 225 metri.
 
Il substrato litologico è ascribile all'Era Cenozoica, Periodo Miocene. Vi si rinvengono, infatti, nella successione stratigrafica, calcari grossolani organogeni, calcaro marnosi e molasse calcaree, di colore biancastro o giallognolo, nonché marne argillose, di colore grigio ferro-azzurro, di potenza variabile dai 20-50 metri ai 200-250 metri.
 
I calcari e le molasse sono spesso ricchi di fossili ed in particolar modo si ritrovano lamellibranchi ed echinodermi del Miocene medio.
 
Nei fondo valle si ritroviamo depositi afferenti al quartenario rappresentati pedogenetici e depositi alluvionali fluviali, recenti di natura sabbioso-limosa.
 
== Suolo ==
 
I suoli sono tipici delle facies marnoso-arenaceo-calcaree del Miocene sardo. Si tratta di suoli abbastanza evoluti ma non molto profondi, fino a un massimo di 50 centimetri, profondità che però aumenta notevolmente nelle valli. Sono suoli particularmente indicati per culture arboree tipiche del Sassarese quali la vite e l'olivo che occupano gli areali collinari e di versante.
 
[[File:VistasullavalledelRioMascari.jpg|thumb|right|280px|Vista sulla valle del Rio Mascari, Tissi]]
 
==Idrografia==
 
Da punto di vista idrografico il corso d'acqua più importante a carattere non torrentizio è il Rio Mascari, affluente del Rio Mannu, al cui bacino idrografico appartiene. Per quanto concerne gli acquaferi si rivengono di debole entità a profondità superiore ai 100 metri, con portate limitate. Sono presenti numerose sorgenti del tipo di fessura o di emergenza.
 
==Clima==
 
La temperatura media annua è di poco superiore ai 16ºC. Il mese più caldo è agosto che presenta valori mediamente superiori ai 24ºC, già il mese più freddo è gennaio con temperature minime inferiori ai 6ºC.
 
Le precipitazioni medie annue sono di circa 590mm. Gli eventi piovosi si verificano per il 75%nel periodo compreso tra i mesi di ottobre e marzo.
 
Le maggiori precipitazioni si verificano nel mese di dicembre, quando si hanno mediamente 100mm di pioggia, mentre il mese con le precipitazioni minime è quello di luglio. Nel periodo estivo si verificano precipitazioni dell'entità media di 28mm.
 
I venti dai quali è maggiormente interessato sono i venti occidentali, in particolare quelli del quarto quadrante, che da soli raggiungono quasi la metà delle frequenze di tutti altri. I venti occidentali prevalgono per quasi tutto l'anno, salvo che nel periodo estivo in cui si afferma un leggero regime di brezza.
 
Il 60-70% dei venti ha una velocità inferiore a 10m/sec., ma non mancano velocità superiori a 25m/sec..
 
==Vegetazione==
 
[[File:Crithmummaritimumvegetazione.jpg|thumb|left|Crithmum Matitimum]]
 
La vegetazione è di tipo mediterraneo, che si instaura tipicamente nelle regioni con clima caldo-arido e con massimo di precipitazioni nella stagione invernale.
 
Si possono riconoscere diverse tipologie in funzione dell'habitat: in particolare, si distinguono la vegetazione dei corsi d'acqua, quella delle rupi e la vegetazione della macchia e delle foreste.
 
La vegetazione dei corsi d'acqua è costituita da specie che vivono in acque dolci, originando diverse e interessanti associazioni da ranuncioli acquatici e altre specie igrofile. La vegetazione ripale è formata, invece, da canneti e da tifeti sulle quali si intrecciano altre specie igrofile.
 
[[File:Seneciovegetazione.jpg|thumb|right|Senecio]]
 
La vegetazione delle zone rocciose è caratterizzata da specie che vivono nelle spaccature, nelle anfrattuosità e nelle nicchie delle rocce, constituendo associazioni di particolare interesse. La formazione vegetale più estesa è quella tra ''Crithmum maritimum'' e diverse specie del genere ''Limonium'' e ''Senecio''
 
La vegetazione della macchia e della foresta a sclerofille si manifesta con specie sempreverdi a foglie coriacee, xerofile. Sui declivi poco accidentati e sulle collinette è diffusa una formazione vegetale ad arbusti di media altezza più o meno densa, nota come macchia bassa, constituita da lentisco, olivastro e oleastro, fillirea, asparago, anagyris, artemisia, cisto, alterno, leccio, roverella.
 
==Antropizzazione del Territorio==
 
Le più antiche attestazioni della presenza umana nel territorio del comune si ascrivono al Neolitico recente (3300-2700 a.C.): ne costituiscono una testimonianza le numerose grotticelle artificiali (domus de janas) rinvenutevi. Si tratta di ipogei sparsi, escavati per lo più su bassi banconi di roccia calcarea e solo raramente su pareti verticali: il maggior numero di questi si localizza nell'area settentrionale del territorio, ove sono stati censiti una decina di ipogei ubicati in gran parte nei pressi del centro urbano e che proprio per questo nella quasi totalità dei casi hanno subito radicali trasformazioni in funzione del riutilizzo.
 
Per lo stato di conservazione si distingue l'ipogeo pluricellulare sito in località ''Ziprianu'' e ''Fora'', parzialmente riadattato, che originariamente si articolava in sei vani di accurata esecuzione, con superfici levigate, ove si conserva quasi integro un portello d'acesso a una cella secondaria, ben sagomato.
 
La presenza di siti prenuragici nell'area trova giustificazione nel litotipo calcareo e quindi facilmente lavorabile, e nel tipo di substrato pedologico caratterizzato da suoli sabbiosi. Questi presentano tessitura medio-grossa, e pertanto risultano più facili da lavorare in quanto presentano un minimo attrito e nessuna coesione o plasticità su attrezzi agricoli rudimentali: sono inoltre permeabili sia all'acqua che all'aria offrendo così il vantaggio di ovviare a ristagni, particolamente dannosi per la cerealicoltura, aspetti di fondamentale importanza per modelli insediativi orientati verso scelte prevalentemente agricole. Puortroppo le ricerche eseguite sul terreno non hanno consentito di individuare tracce relative ad areali insediativi anche se non si esclude, proprio per la concentrazione degli ipogei nell'area circostante il centro urbano, l'ipotesi che sorgessero proprio nell'area ove si è sviluppato l'abitato moderno.
 
==Chiesa di Santa Vittoria==
 
La chiesa si localizza all'estremità orientale della Via Roma, in posizione rivelata.
 
[[File:Chiesa di Santa Vittoria.jpg|thumb|right|400px|Chiesa di Santa Vittoria]]
 
Originariamente presentava impianto longitudinale ad unica aula, di dimensioni modeste, ma canoniche per le chiese di piccola mole che punteggiano l'Isola, con copertura a [[capriate]] e [[abside]] semicircolare.
 
Fu ricostruita nel XVII secolo e per edificarvi dei [[contraffrorti]] esterni furono reimpiegati i conci del preesistente edificio romanico: vi furono aggiunte, inoltre, due cappelle laterali nel [[presbiterio]], quadrangolare, e fu coperta da [[volta a botte]] percorsa da sottarchi. Si ascrive a questo periodo anche il [[campanile]] a vela.
 
Della chiesa romanica si conserva solo la facciata, edificata con blocchi di calcare tagliati a spigolo vivo che realizzano dei filari regolari, talora non unitari. Appare priva di [[paraste]] d'angolo: negli spigoli risvolta una semplice cornice modanata sulla quale poggia il primo degli archetti a doppia ghiera sottile: se ne contano nove e realizzano una archeggiatura orizzontale che separa la parte soprastante, liscia e priva di terminale. Uno degli archetti è decorato con motivi geometrici incisi; nei peducci, inferiormente con fregio a fuseruole, sono scolpite protomi umane (alle estremità), bucrani, foglia d'acqua e protome d'ariete.
 
Il portale è architravato con lunetta semicircolare: nell'arco si individuano dei conci di trachite alternati a quelli calcarei, in bicromia.
 
Per cronologia dell'edificio romanico i confronti su base stilistica porterebbero ad ascriverla alla metà del XII secolo (in particolare la facciata priva di paraste d'angolo e l'allungamento del piedritto negli archetti laterali): peraltro si rilevava come questi stilemi fossero tipici dell'architettura romanica della Corsica aspetti per i quali si ipotizza che la fabbrica sia stata eseguita da maestranze di formazione corsa.
 
==Chiesa di Santa Anastasia==
 
L'edificio è ubicato nell'asse viario principale del centro urbano, nel settore occidentale, ed è la parrocchiale del paese. Adiacente, nel lato meridionale della chiesa, si erge l'oratorio di Santa Croce.
 
[[File:Santanastasia.jpg|thumb|left|450px|Chiesa di S. Anastasia]]
 
L'assetto attuale si deve ad un rifacimento del XVII secolo che ne ha stravolto l'impianto planimetrico: vi furono infatti aperte tre cappelle per lato racchiuse fra robusti contrafforti esterni. Per effettuare questo ampliamento furono sfondati i muri laterali dell'edificio ramanico apprestandovi dei pilastri che sorreggono i sottarchi della volta a botte. Si conserva, dietro la quinta dell'altare, l'abside che all'imposta del catino presenta una cornice sgusciata.
 
L'edificio originariamente presentava un impianto longitudinale ad unica aula con abside a sud-est: le forme romaniche appaiono oramai leggibili solo all'esterno nei tratti ove si conserva l'originario paramento murario edificato con conci calcarei aquadrati.
 
La facciata è inquadrata da larghe paraste d'angolo, che si saldano allo zoccolo a scarpa e agli archetti degli spioventi, ed è tripartita da lesene che la dividono in tre specchi: un'arccheggiatura orizzontale la divide in due settori Sia le lesene inferiori che quelle superiori (allineate, ma più sottili) si concludono all'imposta degli archetti. Negli specchi laterali è intarsiata, entro un tassello circolare di calcare, una croce in trachite scura. Il portale, architravato, è sormontato da un arco a tutto sesto; nella lunetta, semicircolare, nel XVII secolo sono state inserite delle cornici modanate inclinate che vi segnano un timpano> Allo stesso periodo si ascrive anche l'apertura degli oculi negli specchi laterali superiori. Lungo le fiancate, alla stessa altezza dell'archeggiatura orizzontale, corre una teoria di archetti su peducci a sgucio, a toro o gradonati.
 
Il parametro, osservabile solo nel tratto superiore a causa degli interventi successivi, è intervallato da lesene strette e piatte e inquadrato fra larghe paraste d'angolo.
 
Per quanto concerne la datazione dell'edificio romanico (secondo quarto del XII secolo) si devono rivelare alcuni aspetti desumibili dalle fonti e da confronti stilistici. Il titolo di Sancta Nastasia compare tra le pertinenze del San Michele di Plaiano nel 1082: a tal proposito è stato rivelato che dal primo impianto di questa chiesa derivano "le proporzioni allungate dell'aula, basate sulk modulo quadrato ripetuto tre volte" mentre la disposizione degli archetti ai vertici e le membranature poco aggettanti trovano confronti con la chiesa di Santa Maria del Regno di Ardara.
 
[[File:Tissi - Oratorio.jpg|thumb|right|Oratorio di Santa Croce]]
 
==L'Oratorio di Santa Croce==
 
È ubicato a lato del campanile della parrocchiale che ne ingloba le struture. Della fabbrica sono visibile il fianco meridionale ed il retrospetto concluso da spioventi con archetti a tutto sesto messi in opera in modo irregolare.
 
Archetti simili corrono anche lungo il terminale del fianco, su peducci larghi e piatti, gradonati o con foglie allungate. Si ascrive, sulla base dell'osservazione stilistica, e in particolare per gli ornati dei peducci, alla seconda metà del XII secolo.
 
==Evoluzione demografica==
{{Demografia/Tissi}}
 
[[File:Passaporto1.jpg|thumb|right|500px|Passaporto di una famiglia Tissese partita per Brasile, nel 1896]]
 
{{quote|Cosa intende per nazione, signor Ministro? È una massa di infelici? Piantiamo grano ma non mangiamo pane bianco. Coltiviamo la vite, ma non beviamo il vino. Alleviamo animali, ma non mangiamo carne. Ciò nonostante voi ci consigliate di non abbandonare la nostra Patria? Ma è una Patria la terra dove non si riesce a vivere del proprio lavoro?|Un anonimo risponde ad un ministro italiano, sec. XIX}}
 
La ''grande emigrazione'' ha avuto come punto d'origine la diffusa povertà di vaste zone dell'Italia e la voglia di riscatto d'intere fasce della popolazione, la cui partenza significò per lo Stato e la società italiana un forte alleggerimento della "pressione demografica". Essa ebbe come destinazioni soprattutto le [[Americhe]] (in particolare [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Brasile]] e [[Argentina]], paesi con grandi estensioni di terre non sfruttate e necessità di mano d'opera) e, in Europa, la [[Francia]]. Ebbe modalità e forme diverse a seconda dei paesi di destinazione.
Molti sono i sardi emigrati, principalmente in Argentina e negli Stati Uniti, ma i Tissesi che sono emigrati nella maggioranza sono andati in Brasile.
 
I primi dati considerevoli in Sardegna si registrano verso la fine dell'Ottocento, in seguito all'interruzione del trattato commerciale con la Francia nel 1877. Il picco massimo fu raggiunto nel biennio 1896-1997 allorché partirono oltre 5.200 persone dirette principalmente in America.
 
Tuttavia considerando il periodo dal 1876 al 1903 si evince che gli espatri sardi verso il bacino del Mediterraneo e l'Europa rappresentano il 64,1% (di cui il 33,1% verso la Francia), mentre il rimanente era destinato verso le Americhe (di cui il 17% verso l'Argentina e l'11,4% verso gli Stati Uniti).
 
Dai primi anni del Novecento il flusso divenne costante, dal 1901 al 1905 la media annuale si mantenne fra le oltre 2.000 alle 4.500 persone, con destinazione principale l'Africa. Dal 1906 al 1914 la media annuale crebbe in maniera considerevole infatti questa oscillò fra la minima di 5.300 alla masima di oltre 12.000 emigranti, e anche le destinazioni cambiarono infatti l'America divenne la meta più ambita seguita dall'Europa, mentre in Africa si indirizzò il flusso minore. Negli anni della I guerra mondiale il flusso diminuì drasticamente per riprendere negli anni '20. Nell'intervallo fra il 1919 ed il 1925 l'Europa assorbe la maggioranza degli emigranti sardi mentre si riduce il numero di coloro che scelsero l'America e soprattutto l'Africa. In totale considerando l'intervallo dal 1876 al 1925 si contano 44.691 emigrati verso l'Europa, 44.095 verso l'America e 34.083 verso l'Africa.
 
Negli anni del fascismo, a causa della politica demografica perseguita dal regime, si ebbe un drastico calo dell'emigrazione ma anche del fenomeno dell'inurbamento.
 
Dal 1926 fino al 1950 in totale ci furono 13.697 verso l'Africa, 10.281 verso l'Europa e 3.416 verso l'America.
[[File:Libroalberodegliimigranticocco.jpg|thumb|left|400px|Libro dell'albero degli imigranti, Minas Gerais, Brasile - Famiglie di Tissi]]
Le percentuali regionali per tutto il periodo finora considerato furono di molto inferiori rispetto alla media italiana.
 
Questo è avvenuto anche per i Tissesi. Molte famiglie hanno parenti emigrati, principalmente per l'Argentina e per i Stati Uniti, ma molti hanno fatto ritorno non avendo ottenuto le soddisfazioni economiche che si aspettavano.
 
==Personaggi illustri==
* [[Andrea Mulas]], scrittore, poeta.
* [[Antonio Delogu]], scrittore, poeta.
* [[Antonio Maria Mulas]], scrittore, poeta.
* [[Antonio Maria Scanu]], scrittore, poeta.
* [[Antonio Ruju]], scrittore, anarchico. Rifiutò la [[Medaglia al valor militare]]
* [[Giovanni de Sa Rughe]], scrittore, poeta.
* [[Giuseppi Zicconi Tanchis]], scrittore, poeta.
* [[Frà Damiano Pinna]],(al secolo Giovanni Maria Pinna), religioso.
* [[Pietro Cherchi]], scrittore, poeta.
* [[Proto Becciu]], scrittore, poeta.
 
==Economia==
 
Il territorio è caratterizzato da una intensa attività agricola.
 
Molto rinomati sono i suoi vini che vantano eccellenti caratteristiche. Nel paese conserva la memoria per la produzione del vino rosso da pasto dalle forti uve cagnulari. Per contro l'antica Cooperativa agricola tissese continua la sua attività vinicola coniugando la tradizione con le tecniche moderne.
 
Gli olivi, di conformazione a cespuglio, producono la materia prima per un olio dal sapore mediterraneo. Le caratteristiche foglie sempreverdi già a maggio accolgono i piccoli fiori bianchi uniti a grappolo. Poi, a maturazione piena, si otterrà olio di colore giallo oro, con basso livello di acidità, che tende ad aumentare in caso di maturazione protratta.
 
Negli ultimi tempi soprattutto le nuove generazioni mostrano di gradire le attività lavorative del terziario.
 
==Gruppo Folk San Luigi==
 
Il '''Sikorsky Firefly''' è un [[elicottero]] elettrico costruito per scopi di ricerca dalla azienda americana [[Sikorsky Aircraft Corporation|Sikorsky Aircraft]]. È stato definito come il "primo elicottero completamente elettrico" del mondo.<ref name="sajb" /> Il Firefly deriva dal [[Schweizer 300|Sikorsky S-300C]] al quale è stato sostituito il motore a combustibile con uno elettrico e due pacchi di [[Accumulatore agli ioni di litio|batterie agli ioni di litio]]. L'elicottero può trasportare solo il pilota e ha un'autonomia di 10-15 minuti. La sua velocità massima è di 80 nodi, circa 148 km/h.
[[File:Gruppo Folk di tissi.jpg|thumb|120|right|Gruppo Folk di Tissi - San Luigi]]
 
Sikorsky ha annunciato il progetto il 19 Luglio 2010 alla [[Mostra internazionale e esposizione di volo di Farnborough]] nel Regno Unito e l'ha mostrato la prima volta al Experimental Aircraft Association's AirVenture ad [[Oshkosh (Wisconsin)|Oshkosh, Wisconsin]] il 26 Luglio. Si prevedeva che l'elicottero avrebbe effettuato il suo primo volo alla fine del 2010 o all'inizio del 2011.<ref name="sajb" /> Il progetto è stato ispirato dall'osservazione delle auto elettriche.<ref name="gtm" />
Il gruppo è stato ricostituito nel 2000 ad opera di un gruppo di appassionati delle tradizioni locali. Si compone di sette coppie che eseguono i vari tipi di ballo tradizionale sardo, come il locale ''Ballu pesadu'' e poi ''Ballu tundu'', ''Ballu a passu'', ''Su dillu''.
 
== Modifiche del Sikorsky S-300C ==
Si sono avviati scambi con paesi europei e del continente, mentre sono frequenti gli avvicendamenti con i gruppi sardi. Dal 2004 è stata costituita una scuola di ballo sardo per giovani e bambini.
Il Firefly è stato creato sostituendo il motore dell'elicottero leggero S-300C, che è stato utilizzato per quasi mezzo secolo, durante il quale ne sono stati costruiti più di 3.000. Il motore [[Lycoming Engines|Lycoming]] con una potenza di 190 [[Cavallo vapore|cavalli]] da 5,9 litri a 4 cilindri è stato sostituito con un motore elettrico, un nuovo attacco motore e due pacchi batteria situati su ciascun lato del pilota. Il controllo del rotore, la trasmissione e altri sistemi sono rimasti sostanzialmente invariati.<ref name="sajb" />
 
Se l'elicottero perde potenza, può andare in [[autorotazione]] e atterrare in sicurezza. Il pilota viene avvisato in molteplici modi se le batterie si scaricano durante il volo.<ref name="sajb" />
==Curiosità==
 
== Motore elettrico e batterie ==
[[File:Imaginediproibitoscena.jpg|thumb|left|Scena di Proibito]]
Il motore elettrico ad alta efficienza è alimentato da due batterie da 45Ah agli ioni di litio, ciascuna delle quali pesa 265 kg.<ref name="gtm">Dickinson, Boonsri, [https://www.greentechmedia.com/articles/read/an-all-electric-helicopter-will-it-fly " An All-Electric Helicopter: How Far Will It Fly? Is Project Firefly at Silkorsky Innovations the start of silent flight?"], ''Greentech Media'', August 20, 2010, retrieved May 1, 2018</ref> I pacchi batteria, prodotti da ''Gaia Power Technologies'', hanno un totale di 300 celle e producono circa 370 volt.<ref name="sajb">Burgeson, John, [https://www.ctpost.com/news/article/Sikorsky-rolls-out-first-all-electric-helicopter-590195.php "Sikorsky to debut first all-electric helicopter"], ''Connecticut Post'' of Bridgeport, Connecticut, July 25, 2010</ref> Il motore elettrico dovrebbe volare con molto meno rumore, emissioni e vibrazioni e richiedere periodi di manutenzione più brevi.<ref name="sajb" /> Il motore elettrico e il sistema di controllo pesano 81 kg.<ref name="rwds">Smith, Dale, [http://www.rotorandwing.com/2011/01/12/all-electric-sikorsky-firefly-setting-the-curve/ "All-Electric Sikorsky Firefly: Setting the Curve"], January 12, 2011, Rotor and Wing International, retrieved May 1, 2018</ref> peso a vuoto è vicino al peso massimo al decollo di 2.050 kg.<ref name="aino">Dubois, Thierry [https://www.ainonline.com/aviation-news/2011-03-06/electric-firefly-will-feel-conventional-s-300c-says-sikorsky "Electric Firefly will feel like a conventional S-300C, says Sikorsky"], March 6, 2011, AIN Online, retrieved May 1, 2018</ref> Le batterie, il motore e i componenti elettronici sono raffreddati ad aria e le batterie hanno una durata di 15 minuti.<ref name="aino" />
 
== Vedi anche ==
Tissi ospitò nel 1954 le riprese del film ''[[Proibito (film 1954)|Proibito]]'' di [[Mario Monicelli]], tratto dal romanzo ''[[La Madre (Grazia Deledda)|La Madre]]'' di [[Grazia Deledda]].
*[[Schweizer 300|Sikorsky S-300]]
*[[TH-55 Osage|Hughes TH-55 Osage]]
 
== Galleria fotograficaNote ==
{{References}}
<gallery>
Image:Chiesasvittoria.jpg| Chiesa di Santa Vittoria
Image:Santavittoria.jpg| Santa Vittoria, patrona di Tissi
Image:OgAAAJHGkxbQb-8vEJuZWlBHOxOIJGldZQJd2AJVR-9WhB zz8gQNkq1rxd4IqrUZi7Cz8fHEeJl2wJ-2e0TBlJEL6QAm1T1UKnUQXj98cgQuFlwAhn9ymQk0tKg.jpg| Via Roma
Image:Belvederetissi.jpg| Belvedere
Image:OgAAAOGYVWGykW98qBgwOp4pSCFUJZQzAVX7Ka7Pd2Jp9oKKnW6tpi7tLpMmE0b2MEP8LRSLH4JFh7vBA06kFV0PhTEAm1T1UHiKgji3OPmGHWDMFvneLd42IFpR.jpg| Monumento ai Caduti - 2ª Guerra
Image:OgAAANqeawGiyPOlzenmg 4g016vgH2LYMGKFV0D FBRuv0 hO9Ws MyOoFCnf mlWJG2a20wjIvu0YViHCzxW1yODIAm1T1UGidqig -q0e86Hf4GGkVo4ZBOcT.jpg| Ippovia
Image:Arqueoduto.jpg
Image:Fontanapiazzagaribaldi.jpg| Fontana Piazza Garibaldi
Image:Mercattopiazzagaribaldi.jpg| Mercatto Piazza Garibaldi
Image:OgAAAGJXBPj0z4-GOoLgIoTTGKasPdZyIGP2JaVztWe-b0MKv-7xf2BA5Tk24WtXuscH3ro8z1eQqwZldZcA0bDSnLkAm1T1UJXZkabp1ZVw6JxG8cXsJ9XM2wwX.jpg
Image:PiazzaGaribaldiTissi.jpg| Piazza Garibaldi
Image:Costume di tissi 2.jpg| Custume feminile di Tissi
Image:Costume di tissi.jpg| Costume di Tissi
Image:Coloniasanpietro.jpg| Colonia San Pietro
Image:Placatissi.jpg
</gallery>
 
== Altri progetti ==
==Bibliografia==
{{interprogetto}}
* Antonella Solinas, ''Raccontando Tissi'', Cargeghe, Documenta Edizioni, 2008
* Pina Maria Derudas, "Tissi Il territorio dalla preistoria al medievo", Tissi, Arketipo, 2002
* Giovanni Maria Demartis, "Il vestiario Tradizionale di Tissi", Tissi, Arketipo, 2006
* Andrea Mulas, "Poesia Dialettali Tissesi", Chiarella, Sassari, 1902
* Simonetta Marras, "Raccontando saperi", Cargeghe, Documenta Edizioni, 2009
 
== Collegamenti esterni ==
[http://www.bibliotecadisardegna.it/raccontando4.php Raccontando Tissi]
 
* [https://web.archive.org/web/20160304053057/http://www.sikorsky.com/Pages/Innovation/Technologies/FireflyTechnology.aspx Firefly™ Technology Demonstrator] Firefly Sikorsky corporate page (Internet Archive)
{{Provincia di Sassari}}
 
* [https://www.youtube.com/watch?v=oD8TfjDMYT0 Sikorsky Firefly: An Electric Helicopter] AvWeb report from Oshkosh EAA AirVenture 2010. Intervista con il project manager di Sikorsky Innovations Jonathan Hartman.
{{Portale|Sardegna}}
 
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