Pippo Barzizza e Sikorsky Firefly: differenze tra le pagine

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{{Infobox aeromobile
{{NN|musica|gennaio 2014|Molti giudizi espressi sulla bravura del soggetto della voce sono privi di riferimenti puntuali, assumendo così il significato di opinione personale dell'estensore}}
|Nome = Firefly
{{Artista musicale
|Immagine = Sikorsky Firefly.jpg
|nome = Pippo Barzizza
|Didascalia = Sikorsky Firefly
|nazione = Italia
|Tipo = [[Elicottero]] elettrico sperimentale
|genere = Swing
|Costruttore = {{bandiera|USA}} [[Sikorsky Aircraft Corporation]]
|genere2 = Jazz
|Progettista = Jonathan Hartman
|genere3 = Big band
|Equipaggio = 1 [[Aviatore|pilota]]
|anno inizio attività = 1924
|Peso_a_vuoto = 2050 kg
|anno fine attività = 1960
|Motore = 1 [[motore elettrico]]
|note periodo attività = [[Compositore]], [[arrangiatore]], [[direttore d'orchestra]]
|Sviluppato_dal = [[Schweizer 300| S-300C]]
|etichetta = [[Brunswick (casa discografica)|Brunswick]], [[Columbia (casa discografica)|Columbia]], [[Fonit]], [[Cetra]], [[Polydor]]
|tipo artista = strumentista
|immagine = Pippo Barzizza con la bacchetta .jpg
|strumento = [[Violino]], [[pianoforte|piano]], [[sax]], [[banjo]], [[fisarmonica]]
|didascalia = Pippo Barzizza con la bacchetta
|url =
|numero totale album pubblicati =
|numero album studio =
|numero album live =
|numero raccolte =
}}
{{Bio
|Nome = Giuseppe "Pippo"
|Cognome = Barzizza
|ForzaOrdinamento = Barzizza ,Pippo
|Sesso = M
|LuogoNascita = Genova
|GiornoMeseNascita = 15 maggio
|AnnoNascita = 1902
|LuogoMorte = Sanremo
|GiornoMeseMorte = 4 aprile
|AnnoMorte = 1994
|Epoca = 1900
|Attività = compositore
|Attività2 = arrangiatore
|Attività3 = direttore d'orchestra
|Nazionalità = italiano
}}
 
Il '''Sikorsky Firefly''' è un [[elicottero]] elettrico costruito per scopi di ricerca dalla azienda americana [[Sikorsky Aircraft Corporation|Sikorsky Aircraft]]. È stato definito come il "primo elicottero completamente elettrico" del mondo.<ref name="sajb" /> Il Firefly deriva dal [[Schweizer 300|Sikorsky S-300C]] al quale è stato sostituito il motore a combustibile con uno elettrico e due pacchi di [[Accumulatore agli ioni di litio|batterie agli ioni di litio]]. L'elicottero può trasportare solo il pilota e ha un'autonomia di 10-15 minuti. La sua velocità massima è di 80 nodi, circa 148 km/h.
Raggiunge fama e successo negli [[anni 1930]] e [[anni 1940|1940]], prima con la Blue Star e poi con l'Orchestra Cetra, che sotto la sua direzione acquista una fisionomia e un carattere specialissimi, così da essere considerata «...la migliore tra le grandi orchestre italiane capace di esprimersi in linguaggio jazzistico»<ref name=mazzoletti/>. Compone anche molte canzoni e musiche di commento per numerosi film di successo.
 
Sikorsky ha annunciato il progetto il 19 Luglio 2010 alla [[Mostra internazionale e esposizione di volo di Farnborough]] nel Regno Unito e l'ha mostrato la prima volta al Experimental Aircraft Association's AirVenture ad [[Oshkosh (Wisconsin)|Oshkosh, Wisconsin]] il 26 Luglio. Si prevedeva che l'elicottero avrebbe effettuato il suo primo volo alla fine del 2010 o all'inizio del 2011.<ref name="sajb" /> Il progetto è stato ispirato dall'osservazione delle auto elettriche.<ref name="gtm" />
Significativa anche l'analisi di [[Franco Franchi (cantante)|Franco Franchi]], che così si esprime: «Fu tra i primi in Italia ad interessarsi del ''jazz'' e dello ''swing'' e divenne per molti anni, assieme al suo amico-rivale [[Cinico Angelini]], un punto di riferimento per i seguaci della musica leggera, sia grazie alle sue composizioni originali, sia per la capacità di lanciare tanti cantanti e relative canzoni, e infine per il tentativo di dare un'impronta più moderna alla canzone italiana».<ref name ="CI">Franco Franchi, ''Canzoni italiane'', pp. 97-108</ref>
 
== Modifiche del Sikorsky S-300C ==
== Biografia ==
Il Firefly è stato creato sostituendo il motore dell'elicottero leggero S-300C, che è stato utilizzato per quasi mezzo secolo, durante il quale ne sono stati costruiti più di 3.000. Il motore [[Lycoming Engines|Lycoming]] con una potenza di 190 [[Cavallo vapore|cavalli]] da 5,9 litri a 4 cilindri è stato sostituito con un motore elettrico, un nuovo attacco motore e due pacchi batteria situati su ciascun lato del pilota. Il controllo del rotore, la trasmissione e altri sistemi sono rimasti sostanzialmente invariati.<ref name="sajb" />
=== Gli inizi ===
Pippo Barzizza nasce a [[Genova]] il 15 maggio del 1902 da Luigi e Fortunata Battaglieri. Talento assai precoce, a sei anni viene iscritto all'Istituto musicale Camillo Sivori per studiare il violino. Prepara l'esame di ammissione guidato dallo zio Giovanni Lorenzo Barzizza, amministratore dei beni del marchese Pallavicini e musicologo di grande preparazione. In tre mesi di studio molto intenso apprende quello che al Regio Conservatorio viene insegnato in due anni, e cioè l'intero programma di solfeggio cantato. A ottobre del 1908 si presenta all'esame, lo supera con facilità e prende la prima di una lunga serie di medaglie d'oro al merito scolastico. Pippo non sa ancora leggere ma è in grado di trascrivere «senza il minimo errore» una sinfonia di Mozart.
 
Se l'elicottero perde potenza, può andare in [[autorotazione]] e atterrare in sicurezza. Il pilota viene avvisato in molteplici modi se le batterie si scaricano durante il volo.<ref name="sajb" />
Frequenta le elementari e le medie; poi il ginnasio e il liceo Cristoforo Colombo, e contemporaneamente studia il violino con il prof. Biasoli; il tutto con grande profitto. È anche il tempo del quotidiano ascolto dei "cilindri" fonografici di suo padre, appassionato conoscitore dell'opera lirica e in generale della musica classica; inoltre, accompagnato dallo zio Lorenzo, va spesso al Teatro Carlo Felice, dove assiste «...da un comodissimo palco» a molte rappresentazioni di famose opere liriche, che segue sullo spartito per piano e canto, con l'obbligo tassativo di non perdere mai il segno. Anche in questo modo costruisce la sua solida cultura classica e operistica.
 
== Motore elettrico e batterie ==
Al liceo appare particolarmente dotato per la matematica, tanto che pensa d'iscriversi all'università per laurearsi in ingegneria. Durante lo stesso periodo, sempre incoraggiato dal prof. Biasoli, studia [[armonia]], [[contrappunto]], [[composizione musicale|composizione]] e [[Strumentazione (musica)|strumentazione]], guidato con affetto e competenza dal Maestro Renzo Angeleri e, da autodidatta, impara il pianoforte, il primo dei tanti strumenti che apprenderà e poi suonerà in carriera, almeno fino al 1933: il [[violino]], il [[banjo]], la [[fisarmonica]] e l'intera sezione dei ''[[sassofono|sax]]''. Sempre nello stesso periodo suona come ultimo dei violini al Politeama di Genova e commenta al pianoforte, naturalmente improvvisando, i film muti proiettati in un cinema vicino a casa.
Il motore elettrico ad alta efficienza è alimentato da due batterie da 45Ah agli ioni di litio, ciascuna delle quali pesa 265 kg.<ref name="gtm">Dickinson, Boonsri, [https://www.greentechmedia.com/articles/read/an-all-electric-helicopter-will-it-fly " An All-Electric Helicopter: How Far Will It Fly? Is Project Firefly at Silkorsky Innovations the start of silent flight?"], ''Greentech Media'', August 20, 2010, retrieved May 1, 2018</ref> I pacchi batteria, prodotti da ''Gaia Power Technologies'', hanno un totale di 300 celle e producono circa 370 volt.<ref name="sajb">Burgeson, John, [https://www.ctpost.com/news/article/Sikorsky-rolls-out-first-all-electric-helicopter-590195.php "Sikorsky to debut first all-electric helicopter"], ''Connecticut Post'' of Bridgeport, Connecticut, July 25, 2010</ref> Il motore elettrico dovrebbe volare con molto meno rumore, emissioni e vibrazioni e richiedere periodi di manutenzione più brevi.<ref name="sajb" /> Il motore elettrico e il sistema di controllo pesano 81 kg.<ref name="rwds">Smith, Dale, [http://www.rotorandwing.com/2011/01/12/all-electric-sikorsky-firefly-setting-the-curve/ "All-Electric Sikorsky Firefly: Setting the Curve"], January 12, 2011, Rotor and Wing International, retrieved May 1, 2018</ref> peso a vuoto è vicino al peso massimo al decollo di 2.050 kg.<ref name="aino">Dubois, Thierry [https://www.ainonline.com/aviation-news/2011-03-06/electric-firefly-will-feel-conventional-s-300c-says-sikorsky "Electric Firefly will feel like a conventional S-300C, says Sikorsky"], March 6, 2011, AIN Online, retrieved May 1, 2018</ref> Le batterie, il motore e i componenti elettronici sono raffreddati ad aria e le batterie hanno una durata di 15 minuti.<ref name="aino" />
 
== Vedi anche ==
[[File:Barzizza violinista 1920.jpg|thumb|Pippo Barzizza, al centro, a diciotto anni con il suo amatissimo violino. Genova, 1920.]]
*[[Schweizer 300|Sikorsky S-300]]
 
*[[TH-55 Osage|Hughes TH-55 Osage]]
A diciassette anni interrompe lo studio del violino. La causa occasionale è rappresentata dall'ascolto di un concerto da un giovanissimo [[Yehudi Menuhin]], durante il quale il giovane Pippo osserva che la tecnica usata è diversa e più efficace di quella da lui appresa; in realtà è anche spinto dal suo desiderio di fare il direttore d'orchestra e il compositore, guidato, come amava raccontare, da «...un'imperiosa vocina interiore». E in questa sua scelta sarà assecondato dal prof. Biasoli, per il quale avrà sempre parole di affetto e di stima. Tra i diciassette e i vent'anni s'imbarca frequentemente come orchestrale su grandi navi di linea, alternando questa attività a quella svolta in orchestre genovesi. Il primo ingaggio è sull'Esperia, piroscafo di gran lusso, con solo posti di prima classe; ma è ancora minorenne e viene imbarcato, per gentile concessione del capitano, come passeggero. Gira il [[Mare Mediterraneo|Mediterraneo]] e traversa più volte l'Atlantico. A [[New York]] avviene il decisivo ed entusiasmante incontro con lo ''swing'' e il ''jazz'' statunitense. È anche un periodo di studio tenace della discografia d'oltre Atlantico. Pippo copia, «con infallibile precisione» dischi su dischi, sezione per sezione, e così perfeziona sul campo il suo talento di grande arrangiatore.
 
Nel 1922 viene scoperto dal musicista livornese Armando Di Piramo e suona nella sua orchestra all'Olimpia e al De Ferrari di Genova. "Un ottimo musicista Armando. Un tipo molto esigente con i suoi orchestrali che, peraltro, erano tutti veramente in gamba. Andavo a sentirli all'Olimpia quasi ogni pomeriggio assieme al mio Maestro (Renzo Angeleri, ndr.) e ci restavo fino all'ora del tè.(...) Tra un brano e l'altro parlavo con Di Piramo, mi complimentavo per le loro esecuzioni, chiedevo i titoli dei pezzi, insomma cercavo in ogni modo di accattivarmene la simpatia. Avevo imparato a memoria quasi tutto il repertorio, e a casa mi esercitavo soprattutto sui brani più impegnativi. Un giorno il secondo violino scappò con la donna di Di Piramo e per me fu un colpo di fortuna: fui ingaggiato seduta stante e cominciai così la professione di orchestrale, con grande rammarico dei miei genitori che volevano che facessi l'ingegnere."<ref>Egidio Colombo, "Genova in Jazz fra storia e cronaca", Louisiana Jazz Club Museum, Genova 2004 (pp. 15)</ref>. Nel [[1923]], il servizio militare a Rimini, dove, per ordine di un energico colonnello, organizza una piccola banda militare, che riscuote un grande successo. Arriva il congedo e il 12 aprile del 1924, ancora in uniforme, arriva a Milano per riprendere la sua attività con l'orchestra Di Piramo, che si esibisce al Cova, un importante locale vicino al [[Teatro alla Scala]]. Qualche mese dopo arrivano a Milano i fratelli Phillips, con la loro "Riviera Five"; incontro fortunato; Pippo insegna a Sid i primi rudimenti dell'arrangiamento e lui gli dà lezioni di sassofono, insegnandogli, tra le altre cose, la tecnica del "pizzicato". Così ricorda Pippo quei giorni: "Al Cova eravamo molto apprezzati: facevamo della buona musica sincopata e la gente si meravigliava del mio modo di suonare il sassofono. Ricordo che in quel periodo si celebrava il trentennale della Manon Lescaut, e molti milanesi, al termine dell'opera, concludevano la serata nei locali vicino alla Scala. Il Cova registrava ogni sera il tutto esaurito. Noi suonavamo sotto un gazebo e il Maestro Puccini veniva spesso a sedersi vicino a me. Una notte mi chiese come facessi a produrre il suono del pizzicato sul sassofono. E' un semplice schioccar di lingua sull'ancia, gli risposi. Sai, allora i sassofonisti provenivano dalle fanfare militari o dalle associazioni bandistiche e avevano scarse conoscenze del loro strumento. Non potevano suonare in quel modo perché tenevano tutti il bocchino del sax a rovescio, con l'ancia di sopra.""<ref>Egidio Colombo, "Genova in Jazz fra storia e cronaca", Louisiana Jazz Club Museum, Genova 2004 (pp. 16)</ref>. Sempre a Milano la sua prima incisione fonografica alla [[Pathé (casa discografica)|Pathé]], in corso Sempione. Nel 1925 inizia la sua attività di autore, prima con l'Editrice Aromando, da cui si staccherà in modo burrascoso; per qualche anno collaborerà con le Edizioni [[Carisch]], per approdare finalmente alle [[Edizioni Curci]], dove stabilisce con Alberto Curci un rapporto di grande e reciproca stima. Inizia anche la sua attività di arrangiatore e, nel 1925, dopo un breve periodo al Ristorante Carminati, realizza il suo progetto, costituendo la sua prima formazione, la Blue Star. Bisogna anche dire che nel tempo trascorso a Milano, dall'aprile del '22 al luglio del '25, Pippo perfeziona le sue conoscenze tecniche e artistiche, copiando (e studiando) decine di dischi dei migliori jazzisti americani, formando così «…il suo straordinario orecchio di arrangiatore, e quindi di polistrumentista, capace di assecondare brillantemente le esigenze di ogni singola parte orchestrale. Nel 1925 raccolse tutti i frutti di quel prezioso bagaglio formativo, fondando l'orchestra Blue Star, un monumento del jazz in Italia perlomeno fino alla prima metà degli anni Trenta.»<ref>Andrea Malvano, ''L'arte di arrangiar(si)'', p. 46</ref>.
 
[[File:Orchestra bluestar.jpg|left|thumb|Orchestra Blue Star, 1925, l'anno della fondazione. Barzizza, il ''boss'', è al ''sax''.]]
 
=== Direttore d'orchestra ===
Nell'organico della Blue Star sono presenti Gianni Miglio e Luigi Balma, negli anni a venire gli unici elementi fissi dell'orchestra, che continuamente si rinnovava nei suoi orchestrali. Pippo è "uno straordinario polistrumentista"<ref>Adriano Mazzoletti, ''Il jazz in Italia'', p. 194</ref>, e padroneggia ben nove strumenti; «...eccelle nel violino ma suona anche il sassofono nell'ormai storico complesso Blue Star (...) ed è stimato dai colleghi per il suo eclettismo musicale (suona infatti anche fisarmonica, pianoforte e batteria), oltre che per la sicurezza, la precisione quasi matematica e l'autorevolezza del gesto direttoriale.»<ref>Luca Cerchiari, ''Jazz e fascismo'', in: ''L'Epos'', 2003, p. 26</ref>. Pippo sceglie gli elementi della sua orchestra secondo un principio per lui quasi banale: ciascun elemento della sua orchestra deve saper suonare "almeno" tre strumenti; deve saper leggere a prima vista qualunque spartito; deve poter suonare a memoria un repertorio assai vasto. L'organico arriva presto a sette elementi, che dispongono di ben trentasei strumenti, ''mellophone'' incluso. «Le foto dell'epoca ci tramandano un gruppo di sette persone in piedi dietro una vera e propria barriera di strumenti. In una di queste foto se ne contano ben ventisei: quasi quattro a testa! Doveva essere uno spettacolo straordinario ammirarli»<ref name=mazzoletti>[[Adriano Mazzoletti]], ''Il jazz in Italia''</ref>.
 
[[File:Orchestra bluestar 1928.jpg|thumb|Orchestra Blue Star, 1928 o '29. Barzizza, al violino, è a sinistra. L'organico ora è di sette elementi.]]
 
La Blue Star debutta l'otto luglio del 1925 al Sempioncino; sempre a Milano, si esibisce con grande successo al Cova e all'Olimpia; si afferma rapidamente come "una delle più prestigiose orchestre italiane"<ref name=mazzoletti/> e, grazie all'attività di un ottimo agente teatrale, Eugenio Pugliatti, conosciuto in mezza Europa con il nome d'arte di "Eugeny", ottiene importanti scritture in [[Francia]] e in [[Svizzera]]. Lavora al Casinò di [[Cannes]], a quello di [[Saint-Raphaël (Varo)|Saint Raphael]], al "Ciro's" di [[Parigi]], al [[Badrutt's Palace Hotel|Palace Hotel]] di [[Sankt Moritz]], frequentato da ricchissimi americani e da altre famose personalità. Accompagnato da Pugliatti, al quale rimarrà legato per tutta la vita da una sincera amicizia, si spinge fino a [[Costantinopoli]] per una fortunata ''tournée'' di molti mesi, da cui Pippo torna, per quei tempi, ricco; acquista un «soleggiatissimo appartamento» per i suoi genitori, a [[Pegli]], e si regala, tra le altre cose, una potente [[FIAT 507]] Torpedo. Suona anche nella sua città, al Grand'Italia, applaudito e ammirato dai colleghi genovesi. Nel 1928 è a Sanremo, per l'inaugurazione del Casinò, ed è lì che conosce Tatina Salesi, che sposerà l'anno successivo, a febbraio. Il 22 novembre del 1929 nasce [[Isa Barzizza|Isa]], destinata anche lei ad un'importante carriera nel cinema e nel teatro. Negli anni successivi ottiene altre buone scritture a Cannes, a Saint Raphael e di nuovo a Parigi, oltre che a Milano (Olimpia, Cova, Birra Italia). La Blue Star conclude la sua vicenda artistica nel 1933 e si scioglie anche per le crescenti difficoltà di avere buoni contratti all'estero.
 
[[File:Tatina Barzizza.jpg|left|thumb|upright|Tatina Barzizza, la sua amatissima moglie.]]
 
Nel 1931 Pippo inizia una intensa attività discografica, che continuerà senza interruzioni fino al 1936, e si afferma come arrangiatore di grande talento, oltre che come autore di belle canzoni. Queste sono le etichette per cui lavora: la [[Fonit]], la [[Columbia (casa discografica)|Columbia]], [[La voce del padrone]], e poi [[Odeon (casa discografica)|Odeon]], Brunswick, Fonotipia. Nel 1934 l'editore [[Carisch]] esce con una copertina così impostata: ''Pippo Barzizza, il Re del Jazz Italiano''; e sotto ''Nuova serie di arrangiamenti Blue Star''. Nel 1935 si fa notare per alcune registrazioni di autentico jazz. Nel 1936 riceve dall'[[Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche|EIAR]] la proposta di dirigere a [[Torino]] l'orchestra Cetra. Il compenso proposto non è elevato e comprende anche le incisioni per la casa discografica Cetra e Pippo pensa di lasciar cadere l'offerta; però si consiglia con un buon amico, direttore della [[Columbia (casa discografica)|Columbia]], l'ingegner Glenshow, che lo convince ad accettare, avendo intuito la grandissima opportunità contenuta in quella proposta. Pippo firma il contratto e si trasferisce a Torino con Tatina, Isa e [[Renzo Barzizza|Renzo]], nato nel dicembre del 1935.
 
[[File:Orchestra Cetra fine30.jpg|thumb|Orchestra Cetra in formazione ''big band''. Fine anni '30, 18 elementi.]]
[[File:Orchestra Cetra inizio40.jpg|thumb|Orchestra Cetra negli anni '40]]
Pippo ha 34 anni; a Torino inizia la sua più bella stagione di direttore d'orchestra, di arrangiatore e compositore, e prende il via una carriera che lo porterà in breve tempo ad una grandissima popolarità. L'Orchestra Cetra, ereditata dalla direzione di Claude Bampton, un buon musicista e direttore d'orchestra inglese, parte con un organico di quattordici elementi; negli anni successivi arriva a diciotto elementi e si potenzia con ottimi musicisti; ed acquista «...una fisionomia e un carattere specialissimi, così da essere presto considerata la migliore tra le grandi orchestre italiane in grado di esprimersi in linguaggio jazzistico». Così commenta [[Adriano Mazzoletti]] nel suo ''Il jazz in Italia''. Sono anni straordinari in cui gli ascoltatori dell'[[EIAR]] si dividono in barzizziani e angeliniani, alimentando così una forte rivalità tra i due colleghi, legati peraltro da una solida amicizia. L'orchestra Barzizza si rivolge ai giovani, agli studenti del liceo e dell'università, ad un pubblico più sofisticato; quella di [[Cinico Angelini|Angelini]] esprime un genere più facile e popolare. La sigla di apertura e di chiusura del programma è ''Marilena'', composta e arrangiata da Pippo nel 1936: uno ''swing'', una grinta, un'allegria straordinarie, una perfetta rappresentazione del suo talento musicale e del suo carattere.
 
[[File:Pippo Barzizza Isa e Renzo.jpg|left|thumb|Pippo Barzizza, Isa e Renzo. Torino, 1939.]]
Il regime fascista chiudeva un occhio sulla sua musica troppo "americana": imponeva solo la traduzione in italiano dei titoli originali; così ''In the mood'' diventa ''Con stile''; ''Woodchoppers'' diventa ''Al ballo dei taglialegna''; e per quanto riguarda gli autori, nomi di fantasia, purché italiani. Pippo è in stato di grazia: compone memorabili canzoni come ''Domani'' (la prediletta) o ''Sera'', «...armonicamente fin troppo ardita per l'epoca»<ref name=mazzoletti/>, e pezzi per sola orchestra come ''Do sol la si do'' e il suo straordinario "adagio". È in questo periodo che Barzizza si esprime al meglio nei suoi arrangiamenti per l'Orchestra Cetra. Trascorre, con la "sua" Cetra, sei anni straordinari. Poi, l'8 dicembre del 1942, la sede dell'[[EIAR]] di Torino va a fuoco per un bombardamento e riporta danni molto seri.
 
[[File:Pippo Barzizza 41.jpg|thumb|[[Ernesto Bonino (cantante)|Ernesto Bonino]], [[Michele Montanari]], [[Caterina Lescano]], [[Silvana Fioresi]], Giuditta e Sandra Lescano, Pippo Barzizza all'[[EIAR]] di [[Torino]] febbraio [[1941]]]]
 
L'orchestra, con tutti i suoi cantanti, viene temporaneamente trasferita a Firenze, dove va in onda regolarmente per quasi un anno. Rientra avventurosamente a Torino alla fine del 1943, con solo una parte dei suoi orchestrali, e riprende le trasmissioni nella sede [[EIAR]], ormai presidiata dai tedeschi. Ma le tragiche vicende della guerra condizionano fortemente tutta l'attività radiofonica. Un grande successo di quegli anni travagliati è ''Il Boscaiolo'', popolarissima canzone che verrà adottata come nuova sigla d'orchestra nel primo dopoguerra (''Marilena'', come tante altre cose e persone, dopo la liberazione fu "epurata").
Nel 1946 l'attività riprende a pieno ritmo; tuttavia la magia degli anni dal 1936 al 1942, davvero straordinari, non tornerà mai più. Negli anni successivi l'attività di Pippo è intensissima: ai grandi concerti EIAR (che presto diventerà RAI) alterna fortunate ''tournée'' in Italia e all'estero. I ''Concerti Cora'', il ''Gran varietà'', erano "del tutto paragonabili a quanto oggi, con mezzi diversi, si fa in televisione". Nel 1947 Pippo incomincia a comporre musiche di commento per i film, attività che diventerà molto intensa. Negli anni successivi si divide tra Roma (i film) e Torino (la RAI), in una spola incessante tra le due città. Tuttavia troverà il tempo di scrivere un trattato di strumentazione, noto tuttora come ''il Barzizza'', che andrà in stampa nel 1952. È una sintesi delle sue esperienze di arrangiatore: gli esempi e gli schemi basilari sono riportati con una tale chiarezza che alle volte «…basta dare un'occhiata al prezioso libretto per cancellare ogni dubbio o esitazione!» È il giudizio di [[Freddy Colt]], ottimo musicista e suo sincero estimatore. Questo il titolo dell'opera: ''[[L'Orchestrazione Moderna nella Musica Leggera]]'', anche se Pippo ha sempre considerato riduttiva la definizione di "musica leggera", «Per me non c'è la musica leggera o la musica pesante: c'è la buona musica e basta!».
 
Nel 1948 compone il fortunatissimo commento musicale del film ''[[Fifa e arena]]'' con [[Totò]] e Isa. Tutte le canzoni proposte nel film avranno grande successo. ''Paquito Lindo'' stabilisce il nuovo record nella vendita dei dischi 78 giri. E ''Ay Nicolete'' fa impazzire i ''fan'' della Rai. Molti i titoli successivi con Totò: ''[[Un turco napoletano]]'', ''[[Le sei mogli di Barbablù]]'', ''[[Miseria e nobiltà (film 1954)|Miseria e nobiltà]]'', ''[[Totò all'inferno]]'', ecc. E poi film con [[Erminio Macario|Macario]], [[Walter Chiari]], [[Marcello Mastroianni]] ed altri attori importanti. Nel 1949 vince il Microfono d'Argento come migliore orchestra italiana. È giusto anche ricordare l'imponente quantità d'incisioni realizzate in quegli anni così brillanti: «L'enorme discografia dell'Orchestra Cetra diretta da Barzizza fra il giugno del 1936 e la fine del 1948 non è stata ancora ricostruita, perché le difficoltà di un'opera del genere sono quasi insormontabili. I bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]] distrussero in pratica gli archivi delle case discografiche italiane e con le schede andarono perdute le matrici originali»<ref name=mazzoletti/>. In una sua nota Barzizza parla di circa 3.500 (tremilacinquecento) dischi a 78 giri; quindi (circa) 7000 facciate, riferendosi probabilmente anche alla produzione discografica svolta dal 1931 al 1936.
 
Nel 1951 il trasferimento a Roma, l'Orchestra Cetra viene sciolta e gli viene affidata "L'Orchestra Moderna", con un organico di 50 elementi. I suoi concerti continuano con ''[[Rosso e nero (programma radiofonico)|Rosso e nero]]'', una trasmissione condotta con grande bravura da un giovanissimo [[Corrado Mantoni|Corrado]], molto seguita e con punte di ascolto notevoli. Pippo continua con successo la sua attività di compositore di musiche da film. In quegli anni lavora per lui [[Ennio Morricone]], che Pippo apprezza moltissimo come arrangiatore: «È il più bravo - diceva, intuendone le grandi possibilità - Ennio è destinato ad una grande carriera», e non si sbagliava.
Nel 1954 anche "L'Orchestra Moderna" viene sciolta. Pippo ha forti contrasti con la dirigenza dell'epoca e medita di dare le dimissioni. C'è un periodo oscuro in Rai, mentre è fiorente l'attività per il cinema. Nel 1954 Pippo viene mandato a Londra e a Parigi per studiare le nuove tecniche di registrazione e verificare, come diceva lui, lo stato dell'arte. Torna in Italia entusiasta e pieno di nuove idee che tuttavia non avranno un gran seguito. Sempre nel 1954 realizza, con la valida collaborazione di un caro amico, Massimo Porre, un cortometraggio dal titolo ''La Volpe'', di cui è soggettista e sceneggiatore, regista e montatore: lo presenta al Festival dei Film amatoriali di Cannes e vince il terzo premio assoluto e il primo per la migliore sceneggiatura.
 
[[File:Pippo Barzizza tra gli strumenti.jpg|thumb|Pippo Barzizza. Un grande arrangiatore, tra gli strumenti della sua orchestra.]]
Nel 1955 compone e arrangia quasi interamente le musiche di ''Valentina'', commedia musicale di [[Marcello Marchesi]], autore dei testi e regista della messa in scena. La protagonista è Isa. Le canzoni composte per quella occasione avranno, come lo spettacolo, un buon successo, in particolare ''Valentina'' e ''Sposi nel Sogno''. Sempre in quell'anno firma un contratto con la [[Polydor]] e registra a Monaco di Baviera alcune delle sue cose più significative; ottiene anche un grosso riconoscimento internazionale: L'Oscar della canzone, come migliore orchestra italiana, consegnata a Nizza nel corso di una bella cerimonia. Le incomprensioni e i contrasti con la dirigenza della Rai di quegli anni gli pesano molto e il 15 marzo del 1955 presenta le sue dimissioni, che tuttavia vengono respinte.
Sempre nel '55 sposta la residenza a Sanremo nella sua amatissima villa, ma il lavoro lo tiene lontano da casa per quasi tutto l'anno, e per tutti gli anni successivi. Nel '56 è a Roma con un organico di 36 elementi; continua l'attività discografica con la Polydor e il suo lavoro di compositore di musiche per i film. Il 28 febbraio del '57 Barzizza e Angelini ed altri ottimi musicisti vengono licenziati senza un ragionevole motivo. «Vergogna!» annota Pippo in uno dei suoi brogliacci. Contrariamente alle sue aspettative, il lavoro per la Rai aumenta e nel '58 «… Barzizza visse una stagione d'oro come arrangiatore, producendo la cifra record di 128 lavori.»<ref>Andrea Malvano, ''L'arte di arrangiar(si)'', p. 166</ref>.La sua attività è intensissima e si svolge tra Roma e Milano in funzione dei contratti Rai. Le più recenti ricerche fatte nell'Archivo O.S.N. della Rai di Torino, condotte con grande competenza e passione dal prof. Malvano e dalla squadra di ricercatori da lui coordinata, hanno permesso di ricostruire integralmente l'ultima parte della carriera di Barzizza. Il già citato ''Rosso e Nero'' (1954), ''Parata di fine anno'' (1954), ''Le canzoni della fortuna'' (1956/57), ''Passerella di primo applauso'' (1957), ''Musica in celluloide'' (1957), ''Appuntamento a Roma'' (1957), "Pippo lo sa", con un titolo ispirato a ''Pippo non lo sa'', una notissima canzone di [[Gorni Kramer]] (1958), ''Il giro del mondo in 80 giorni'' (1959).<ref>Andrea Malvano, ''L'arte di arrangiar(si)'', p. 168</ref>
 
Nel 1960 Pippo è a Roma per ''Gran Gala'' di cui cura la parte musicale dal mese di febbraio a tutto giugno; a suo dire, il miglior programma a cui abbia partecipato. Ma il '60 sarà per Pippo un anno durissimo: il 21 dicembre del '59 muore il suo amatissimo “papalone” Luigi; e il 3 giugno del '60 muore in un incidente il marito di Isa, Carlo Alberto Chiesa. Provato dal dolore e dalla fatica è colpito da un infarto che interrompe e conclude una eccezionale e fortunata carriera.
 
=== La malattia e il ''buen retiro'' a Sanremo ===
 
[[File:Pippo Barzizza nel suo studio.jpg|left|thumb|Pippo Barzizza nel suo studio.Sanremo, anni '80.]]
 
Gli anni dal 1960 al 1994 Pippo li trascorrerà a Sanremo con la sua adorata Tatina. I primi tempi sono piuttosto difficili: l'incertezza sulla sua ripresa fisica, la paura di dover vivere come un invalido e la lontananza dal quel suo mondo così competitivo, ma anche così affascinante. Ma Pippo ha una salute di ferro e il recupero ha del miracoloso; si distrae dipingendo tutti gli infissi della sua casa e diventa un "provetto pittore"; gioca con i suoi cani; legge molto, cura il suo giardino. Poi la voglia di far musica prevale e ritorna alla sua vita di sempre, ma a Sanremo, nella sua villa, dedicando il suo tempo, le sue capacità ed esperienza non più a platee esigenti, ma ad un gran numero di allievi giovani e meno giovani. Così il suo studio si trasforma in una vera sala di registrazione; arriverà ad avere cinque registratori multitraccia (Teac, Revox, Akai, Philips, stereo e mono; 8 tastiere, batteria elettronica e un ottimo campionatore; il tutto progettato, cablato e gestito da lui, Pippo, il mancato ingegnere. Sono anni felici, «...i più felici della mia vita», come spesso diceva. Non componeva quasi più: le sole cose di quegli anni sono un inedito, ''Pagine d'Album'' e ''[[La Messa della Mercede]]'', donata ai [[Ordine dei Frati Minori|Frati Francescani]] e composta su sollecitazione di un simpatico frate, amico suo. È aggiornatissimo come sempre: riconosce il talento dei grandi artisti di quegli anni molto prima del loro meritato successo. Ha una vera passione per i [[The Beatles|Beatles]]: «sono grandissimi, entreranno nella storia della musica». E poi suona a memoria Puccini, Verdi, Wagner, Bizet, Mozart, Grieg... Appare in televisione nel 1982 con [[Mike Bongiorno]] (''Flash''); nel 1984 con [[Renzo Arbore]] (''Cari amici vicini e lontani'') dove dirige due suoi brani per orchestra sola; ancora nel 1984 partecipa alla trasmissione ''La notte del jazz'', ideata e condotta da Adriano Mazzoletti, nel corso della quale riceverà un importante riconoscimento con la seguente motivazione: «Per essere stato uno dei primi musicisti in Italia, già all'inizio degli [[anni 1920|anni venti]], a comprendere il valore e l'importanza del jazz; per aver formato un'orchestra stabile, la Blue Star, il cui repertorio e il cui stile erano improntati al jazz più genuino; per poi arrivare alla testa dell'Orchestra Cetra divulgando, attraverso i microfoni della radio, il jazz in un momento estremamente critico per questa musica nel nostro paese; per essere stato, infine, come arrangiatore un caposcuola, e per avere scoperto e valorizzato eccellenti solisti di jazz». Infine nel 1986 e in occasione dei sessant'anni della RAI, alla presenza di [[Sandro Pertini]] e di [[Nilde Iotti]], dirige per l'ultima volta una grande orchestra proponendo ''Il Boscaiolo'' e ''Sera'', due tra le sue più famose e amate composizioni, ri-arrangiate proprio per quella occasione. Nel 1987 la sua ultima apparizione in televisione, ospite di Giancarlo Magalli nella trasmissione ''Pronto, è la Rai?'', accompagnato da Isa, sua figlia. Il Maestro ha 85 anni. Molte e interessanti le sue risposte, nel corso della conversazione con Magalli: per esempio, gli strumenti che sapeva suonare (ma ne dimentica due, il sax baritono e la batteria) e la scoperta di Alberto Rabagliati, "provinato" al Cova di Milano, scritturato, e portato al Casinò di Sanremo come cantante e violinista della Blue Star. In chiusura di trasmissione eseguirà al pianoforte un inedito, ''Pagina d'album''; suonato, come di solito, a memoria. Non ha invidie o rimpianti. «Ho avuto una bellissima carriera, grandi successi, riconoscimenti; ho viaggiato su macchine potenti, mi sono divertito con le moto, con il cinema e la fotografia. Ho una moglie bellissima, Tatina e due figli in gamba, Isa e Renzo. Ho avuto tutto e ora posso divertirmi con la mia musica. La musica - diceva spesso - è un dono di Dio.». Così la vita di Pippo trascorre intensa e serena in compagnia della sua adorata Tatina: ben sessantasei anni di felice matrimonio. Si spegne a 92 anni, nella casa più amata, il 4 aprile del 1994.
 
In suo onore, il "Centro Studi Stan Kenton" di [[Sanremo]] ha istituito un premio per arrangiatori (fermo dal 2004) la cui giuria è stata presieduta da [[Ennio Morricone]]. I premiati sono stati: ''ex aequo'' Enrico Blatti (Roma) e Stefano Zavattoni (Perugia) nel 2002 ed [[Antonello Capuano]] (Campobasso) nel 2003. Al premio per arrangiatori, si affiancava un trofeo alla carriera assegnato ad un arrangiatore/compositore "storico". I premiati dal 2000 al 2004 sono stati: [[Virgilio Savona]], [[Piero Piccioni]], [[Gianni Ferrio]], [[Roberto Pregadio]] e [[Riz Ortolani]].
 
== Orchestre ==
Nel 1925 Barzizza realizza finalmente il suo sogno: immagina la sua prima formazione raccogliendo intorno a sé musicisti in grado di suonare "almeno" tre strumenti e capaci di leggere a prima vista qualunque spartito. Ha inizio così la bella avventura della Blue Star. Pippo, è lo ''chef d'orchestre'', il ''boss'' del gruppo, di cui cura anche gli arrangiamenti. La Blue Star si scioglierà nel 1933 per le crescenti difficoltà di ottenere buoni contratti, in particolare all'estero.
 
=== Orchestra Blue Star, sei elementi (1925) ===
[[File:Blue Star.jpg|thumb|upright=0.8|Blue Star, 1927. Barzizza è al centro con la fisarmonica]]
* Pippo Barzizza - [[sax]] [[tenore]], [[violino]], [[pianoforte]], [[banjo]], [[arrangiamenti]]
* Giovanni Miglio - [[tromba]], [[pianoforte]], [[corno francese]]
* Carlo - [[tromba]]
* Mazza – [[trombone]]
* Gino Della Santa – [[violino]], [[clarinetto]], [[sax alto]] / Giuseppe Cattafesta – sax, [[clarinetto]]
* Luigi Balma – [[basso (strumento musicale)|basso]], [[batteria (strumento musicale)|batteria]], [[oboe]], [[canto (musica)|canto]]
 
=== Orchestra Blue Star, sette elementi (1928) ===
[[File:Pippo Barzizza-Alberto Rabagliati-Tito Petralia..jpg|thumb|upright=0.8|Barzizza con Pizzini, Rabagliati e Petralia. Torino, fine anni '30]]
* Pippo Barzizza - sax tenore, violino, pianoforte, banjo, arrangiamenti
* Potito Simone – trombone, basso
* Leo Hermann – tromba / Giuseppe Alù - tromba
* Giovanni Miglio - tromba, pianoforte, corno francese
* Raymond - sax alto, clarinetto
* Luigi Balma – basso, batteria, sax, oboe, canto
* Alfredo Spezialetti – violino, [[sassofono basso|sax basso]], [[sax soprano]]
 
=== Orchestra Cetra ===
Nel 1936 Barzizza firma il contratto con l'[[EIAR]] e prende la guida dell'Orchestra Cetra, ereditata dalla direzione di Claude Bampton. Pippo sostituisce immediatamente alcuni elementi e ne riforma completamente l'organico; in pochi mesi di intenso lavoro riesce a dare la sua inconfondibile impronta al nuovo complesso, grazie anche ai suoi innovativi e moderni arrangiamenti. Successivamente potenzierà l'orchestra con l'inserimento di altri ottimi musicisti: tra gli altri, il trombettista Gaetano Gimelli. All'inizio degli anni quaranta la Cetra è considerata "la migliore tra le grandi orchestre italiane in grado di esprimersi in linguaggio jazzistico"<ref name=mazzoletti/>. L'Orchestra Cetra viene sciolta nel 1951 per un'alquanto discutibile decisione della dirigenza dell'epoca.
 
==== Orchestra Cetra, sedici/diciotto elementi (1936) ====
* Pippo Barzizza - [[direttore d'orchestra]] e [[arrangiamenti]]
* Emanuele Giudice, Claudio Pasquali, Michele Garabello – [[trombe]]
* [[Luigi Mojetta]], [[Beppe Mojetta]] – [[tromboni]]
* Sergio Quercioli, Domenico Mancini – [[clarinetto]], [[sax alto]]
* [[Marcello Cianfanelli]] - [[sax tenore]]
* [[Cesare Estill]] – [[clarinetto]], [[sax baritono]]
* [[Agostino Valdambrini]], Piero Filanci, Felice Abriani, Adriano La Rosa – [[violino|violini]]
* [[Gino Filippini]] – pianoforte
* [[Saverio Seracini]] – [[chitarra]]
* [[Aldo Fanni]] – [[contrabbasso]]
* Francesco Bausi – batteria
 
==== Orchestra Cetra, ventidue elementi (1940) ====
[[File:Gaetano Gimelli.jpg|thumb|upright=0.8|Gaetano Gimelli, Orchestra Cetra]]
* Pippo Barzizza - [[direttore d'orchestra]] e [[arrangiamenti]]
* Gaetano Gimelli, Emanuele Giudice, Claudio Pasquali, Michele Garabello – [[trombe]]
* Luigi Mojetta, Beppe Mojetta, Clinio Bergamini – [[tromboni]]
* Sergio Quercioli, Domenico Mancini – [[clarinetto]], [[sax alto]]
* Tullio Tilli, Marcello Cianfanelli, Battista Gimelli - [[sax tenore]]
* Cesare Estill – [[clarinetto]], [[sax baritono]]
* Agostino Valdambrini, Piero Filanci, Felice Abriani, Adriano La Rosa – [[violino|violini]]
* Francesco Ferrari – [[pianoforte]], [[fisarmonica]] e [[arrangiamenti]]
* Gino Filippini – pianoforte
* Aldo Tonini – [[chitarra]]
* Aldo Fanni – [[contrabbasso]]
* Francesco Bausi&nbsp;– batteria
 
==== Altre Orchestre (1951 - 1960) ====
 
Nel 1951 Barzizza si trasferisce a Roma; l'Orchestra Cetra viene sciolta e gli viene affidata "L'Orchestra Moderna", con un organico di oltre cinquanta elementi. Dirigerà questa orchestra fino al 1954 in trasmissioni di grande successo, come ''Rosso e nero'', un programma radiofonico molto seguito e con punte di ascolto notevoli, e condotto con grande bravura da un giovanissimo Corrado Mantoni. Segue un periodo molto oscuro nella gestione della RAI, durante il quale Pippo si dedica all'attività discografica, alle musiche della commedia ''Valentina'', con Isa Barzizza protagonista, testi e regia di Marcello Marchesi; e anche al cinema amatoriale, realizzando un cortometraggio, dal titolo ''La volpe'', premiato al Festival di Cannes nel 1955. Nel 1956 lo ritroviamo finalmente alla testa di un organico di trentasei elementi, un'altra ottima orchestra che si fa subito notare per le sue caratteristiche. Concluderà la sua carriera di direttore d'orchestra e di grande arrangiatore con ''Gran Gala'', che alla fine degli anni '50 era considerata la rivista radiofonica più importante della Rai. Pippo Barzizza ne curava l'intera parte musicale, scegliendo i brani da eseguire, i cantanti e i collaboratori, occupandosi personalmente degli arrangiamenti per un organico di oltre cinquanta elementi. Di ''Gran Gala'' si è salvato ben poco; e quel poco è stato caricato sul ''Barzizza Channel'', con tanti altri contenuti, sia in audio che in video.
 
== Cantanti ==
Dal 1936 al 1942: [[Alberto Rabagliati]], [[Silvana Fioresi]], il [[Trio Lescano]], [[Ernesto Bonino (cantante)|Ernesto Bonino]], il [[Quartetto Cetra]], [[Aldo Donà]], [[Norma Bruni]], il [[Trio Aurora]], [[Lidia Martorana]], [[Oscar Carboni]], [[Dea Garbaccio]], il [[quartetto Stars]], [[Carla Boni]], [[Rino Loddo]], [[Tina Allori]], [[Silvana Lalli]], i [[Radio Boys]], per citarne solo alcuni, ottimi artisti del tutto paragonabili per notorietà e talento agli attuali divi della televisione, e molti altri, tutti istruiti (e qualche volta scoperti) da un ottimo musicista, il Maestro [[Carlo Prato]].
 
Una testimonianza interessante su quel periodo e sulla trasgressiva personalità di Pippo Barzizza è contenuta nel film ''[[Ecco la Radio!]]'', documentario del 1940 sulle attività dell'[[EIAR]]. Inoltre sono stati pubblicati sul Barzizza Channel altri due filmati, tratti dalle numerose riprese in passo ridotto realizzate dal Maestro Barzizza, e digitalizzate presso la Home Movies di Bologna, "''Gli anni più belli'' -1928/1949", (dic. 2014), e "''Una vita per la musica''", (marzo 2015), utilissimi alla comprensione sia dell'artista che del personaggio pubblico.
 
== Sigle d'orchestra e canzoni ==
Nel 1936 Barzizza compone e arrangia un pezzo per orchestra sola: lo intitola ''Marilena'', che diventerà la sua sigla d'apertura. Nel 1946 la sigla ''Marilena'' viene epurata, come tante altre persone e cose: sparisce e non sarà più programmata. La nuova sigla d'orchestra è tratta da ''Il boscaiolo'', un'allegra canzone ''country'' di Pippo Barzizza, che in tempo di guerra, con [[Alberto Rabagliati|Rabagliati]] e le [[trio Lescano|Lescano]], ottiene un successo strepitoso. L'arrangiamento per la sigla, pacato e imponente, rappresenta in modo assai felice la continuazione e il consolidamento della sua carriera.
A proposito delle sue sigle, così scrive Gianni Borgna: «Celeberrime anche le sue sigle. Quella di apertura era ''La canzone del boscaiolo'', di Barzizza e Morbelli. Quella di chiusura la gradevolissima ''Sera'', di Barzizza e Testoni, che ricorda irresistibilmente quella del contemporaneo Benny Goodman.»<ref>Gianni Borgna, ''Storia della canzone italiana'', Laterza, 1985, p. 81</ref>
E poi le sue tante composizioni:
 
* ''Pagina d'album'',
* ''Marilena'', (sigla dal 1936 al 1945)
* ''Il boscaiolo'', (sigla dal 1946 al 1951; riproposta poi in molte altre occasioni)
* ''Il blues della solitudine'', (tratto da un pezzo per sola orchestra)
* ''Domani''
* ''Grigio è il cielo''
* ''Sera, (sigla di chiusura per molti anni)
* ''La canzone del platano antico''
* ''Ada''
* ''Oggi è nato l'amore'', (dal film ''[[Adamo ed Eva (film 1949)|Adamo ed Eva]]'')
* ''La canzone dei culisson'', (dal film ''Adamo ed Eva'')
* ''Paquito lindo'', (dal film ''[[Fifa e arena]]'')
* ''Ay Nicolete'', (dal film ''Fifa e arena'')
* ''Sei venuta per me'', (dal film ''Fifa e arena'')
* ''Cow boy''
* ''Cielo''
* ''Arrivederci ancora''
* ''Sotto la pergola''
* ''Come un blues''
* ''L'omino dal violino''
* ''Dorina''
 
e più di cento altre canzoni.<ref>Edizioni musicali Curci, Carisch, Mario Aromando</ref>
 
==Programmi radiofonici RAI==
* ''Rosso e Nero'', varietà musicale presentato da un giovanissimo Corrado (1954).
* ''Parata di fine anno'', (1954).
* ''Le canzoni della fortuna'', (1956/57).
* ''Passerella di primo applauso'', (1957).
* ''Musica in celluloide'', (1957).
* ''Appuntamento a Roma'', (1957)
* ''Pippo lo sa'', varietà musicale di [[Umberto Simonetta]], con la compagnia di rivista di Milano e l'orchestra di Pippo Barzizza, presentato da [[Alberto Lionello]] e realizzato da [[Guglielmo Zucconi]] 19 ottobre [[1958]].
* ''Il giro del mondo in 80 giorni'', (1959).
* ''Gran Gala'', (1960). {{citazione necessaria|A giudizio di Barzizza, «il migliore programma a cui abbia partecipato in tanti anni di attività»}} (tratto dagli appunti olografi di Pippo Barzizza. Vedi nota).
 
== Filmografia ==
Nel 1947 Barzizza compone il commento musicale del film ''[[I due orfanelli]]'' con [[Totò]], [[Carlo Campanini|Campanini]] e, al suo debutto, la figlia [[Isa Barzizza|Isa]]. Inizia così la sua intensa e fortunata attività di compositore di musiche per il [[cinema]] che dirige quasi sempre personalmente. Fa due brevi apparizioni come attore nei film ''[[I pompieri di Viggiù]]'' e in ''[[Saluti e baci (film 1953)|Saluti e baci]]''.
[[File:Isa Barzizza 1948.jpg|thumb|upright=0.8|Isa Barzizza, nel film "Fifa e Arena", 1948]]
[[File:Isa Barzizza e Toto 1950.jpg|thumb|upright=0.8|Isa Barzizza e Totò, 1950]]
* ''[[I due orfanelli]]'', regia di [[Mario Mattoli]] ([[1947]])
* ''[[Fifa e arena]]'', di Mario Mattoli ([[1948]])
* ''[[Adamo ed Eva (film 1949)|Adamo ed Eva]]'', di Mario Mattoli ([[1949]])
* ''[[I pompieri di Viggiù]]'', di Mario Mattoli (1949)
* ''[[L'inafferrabile 12]]'', di Mario Mattoli ([[1950]])
* ''[[Figaro qua, Figaro là]]'', di [[Carlo Ludovico Bragaglia]] (1950)
* ''[[Botta e risposta (film)|Botta e risposta]]'', di [[Mario Soldati]] (1950)
* ''[[Il microfono è vostro]]'', di [[Giuseppe Bennati]] ([[1951]])
* ''[[Milano miliardaria]]'', di [[Marcello Marchesi]] e [[Vittorio Metz]] (1951)
* ''[[Sette ore di guai]]'', di Marcello Marchesi e Vittorio Metz (1951)
* ''[[Anema e core]]'', di Mario Mattoli (1951)
* ''[[Il mago per forza]]'', [[Marino Girolami]], Marcello Marchesi, Vittorio Metz (1951)
* ''[[Era lui... sì! sì!]]'', di Marcello Marchesi e Vittorio Metz (1951)
* ''[[Le sei mogli di Barbablù]]'', di Carlo Ludovico Bragaglia ([[1952]])
* ''[[Siamo tutti inquilini]]'', di Mario Mattoli ([[1953]])
* ''[[Dieci canzoni d'amore da salvare]]'', (1953)
* ''[[Gioventù alla sbarra]]'', di [[Ferruccio Cerio]] (1953)
* ''[[Non è mai troppo tardi (film 1953)|Non è mai troppo tardi]]'', di [[Filippo Walter Ratti]] (1953)
* ''[[Saluti e baci (film 1953)|Saluti e baci]]'', di Maurice Labro e [[Giorgio Simonelli]] (1953)
* ''[[Un turco napoletano]]'', di Mario Mattoli (1953)
* ''[[Miseria e nobiltà (film 1954)|Miseria e nobiltà]]'', di Mario Mattoli ([[1954]])
* ''[[Il medico dei pazzi]]'', di Mario Mattoli (1954)
* ''[[Totò all'inferno]]'', di [[Camillo Mastrocinque]] ([[1955]])
* ''[[Il mattatore]]'', di [[Dino Risi]] ([[1960]])
 
== Discografia parziale ==
«L'enorme discografia dell'Orchestra Cetra diretta da Barzizza fra il giugno del 1936 e la fine del 1948 non è stata ancora ricostruita, perché le difficoltà di un'opera del genere sono quasi insormontabili. I bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]] distrussero in pratica gli archivi delle case discografiche italiane e con le schede andarono perdute le matrici originali»<ref name=mazzoletti/>. In una sua nota Barzizza parla di circa 3.500 dischi 78 giri; quindi (circa) 7000 facciate, riferendosi probabilmente anche alla produzione discografica svolta saltuariamente dal 1925 al 1930 e molto intensamente dal 1931 al 1936. Matrici e dischi quasi interamente perduti durante i bombardamenti del 1942/45. Riportiamo qui solo i dischi pubblicati a nome di Pippo Barzizza.
 
=== 33 giri ===
 
* [[1956]] - ''[[Canzoni di Sanremo]]'' ([[Polydor]], LPHM 45 514; pubblicato come ''Pippo Barzizza e la Sua Orchestra'', con le voci di [[Fiorella Bini]], [[Paolo Sardisco]] e [[Adriano Valle]])
* [[1957]] - ''[[Ritmo, amore e nostalgia]]'' ([[Polydor]], LPHM 45 524; pubblicato come ''Pippo Barzizza e la Sua Orchestra'', con le voci di Fiorella Bini, [[Paolo Sardisco]] e [[Adriano Valle]])
 
=== 78 giri ===
 
* [[1933]] - ''[[Una notte con le stelle e con te/Non ti voglio più amare]]'' ([[Fonit]], 6192; pubblicato come ''Pippo Barzizza e la sua Orchestra Blue Star'')
* [[1933]] - ''[[Strada bianca/Motivo di danza]]'' ([[Fonit]], 6206; pubblicato come ''Pippo Barzizza e la sua Orchestra Blue Star'')
* [[1934]] - ''[[Canzone d'amore/Valzer Op.64 n.2]]'' ([[Fonit]], 7104; pubblicato come ''Pippo Barzizza e la sua Orchestra Blue Star'')
 
== Pubblicazioni ==
''[[L'Orchestrazione Moderna nella Musica Leggera]]'',<ref>''[[L'Orchestrazione Moderna nella Musica Leggera]]'', [[Edizioni Curci|Curci]], Milano, 1952, prima edizione.</ref> tuttora notissimo tra gli addetti ai lavori come ''il Barzizza''. È una sintesi delle sue esperienze di arrangiatore: gli esempi e gli schemi basilari sono riportati con una tale chiarezza che alle volte «...basta dare un'occhiata al prezioso libretto per cancellare ogni dubbio o esitazione!» È il giudizio di [[Freddy Colt]], ottimo musicista e suo sincero estimatore.
 
== Riconoscimenti ==
Nel 1949 Barzizza vince il "Microfono d'argento" come direttore dell'Orchestra Cetra, considerata la migliore orchestra italiana in attività; e Pippo considera questo premio come il meritato riconoscimento di tanti anni di appassionato lavoro. Nel 1955 ottiene anche un grosso riconoscimento internazionale: L'"Oscar della canzone", per la migliore orchestra italiana, consegnato a Nizza nel corso di una suggestiva cerimonia. L'orchestra "Moderna" appena premiata, era stata sciolta con poca lungimiranza l'anno precedente.
 
== Onorificenze ==
 
{{Onorificenze
|immagine = Commendatore OCI Kingdom BAR.svg
|nome_onorificenza = Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
|collegamento_onorificenza = Ordine della Corona d'Italia
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
|collegamento_onorificenza = Ordine al Merito della Repubblica Italiana
|motivazione =
|luogo =
}}
 
{{citazione necessaria|Pippo Barzizza ironizzava spesso sulla sua posizione di «Commendatore ma anche Cavaliere o Cavaliercommendatore» e sul riconoscimento della sua attività di musicista sia nel [[Regno d'Italia]] che nella [[Repubblica Italiana]]. Non volle mai usare questi titoli; «È più che sufficiente essere chiamato Maestro” - diceva - e magari questo titolo è davvero meritato».}}
 
== Note ==
{{References}}
[[File:Isa, Pippo e Tatina Barzizza. Parigi, 1929.jpg|thumb|upright=0.8|Isa, Pippo e Tatina Barzizza. Parigi, 1929]]
[[File:Pippo e Isa Barzizza. Milano, 1930.jpg|thumb|upright=0.8|Pippo e Isa. Milano, 1930]]
<references/>
 
== BibliografiaAltri progetti ==
{{interprogetto}}
* Autori Vari, ''Dizionario della canzone italiana'' (a cura di Gino Castaldo e Renzo Arbore), Armando Curcio, 1990
* Gianni Borgna, ''Storia della canzone italiana'' - Mondadori, Milano, 1992
* Luca Cerchiari, ''Jazz e Fascismo'', L'Epos, Palermo, 2003
* Adriano Mazzoletti, ''Il jazz in Italia'', EDT, Torino, 2004
* Egidio Colombo, ''Genova in Jazz'', Lousiana Jazz Club Museum, Genova, 2004
* Freddy Colt, ''Spaghetti Swing, prontuario biografico della canzone Mazzata'', Zona, Civitella in Val di Chiana, 2009
* Leonardo Colombati, ''La canzone italiana 1861 - 2011'', Mondadori, Milano, 2011
* Franco Franchi, ''Canzoni italiane'', Fabbri Editori, 1994, Vol. II
* Andrea Malvano, ''L'arte di arrangiar(si)'', Libreria Musicale Italiana - Rai Eri, Lucca, 2015
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.premiobarzizza.it|Premio Pippo Barzizza per arrangiatori di musica leggera}}
* {{cita web|url=http://archive.org/search.php?query=Pippo%20barzizza|titolo=Incisioni e registrazioni, con alcuni "sempreverdi" suonati al piano dall'autore e qualche pezzo per orchestra sola, inclusa ''Marilena''}}
* [https://www.google.it/?gws_rd=ssl#q=barzizza+channel| Barzizza Channel], in cui sono riordinate molte incisioni e registrazioni, sia audio che video, realizzate tra il 1928 e il 1987, inclusa una puntata di "''Gran Gala''", in cui Delia Scala presenta Pippo Barzizza.
 
* [https://web.archive.org/web/20160304053057/http://www.sikorsky.com/Pages/Innovation/Technologies/FireflyTechnology.aspx Firefly™ Technology Demonstrator] Firefly Sikorsky corporate page (Internet Archive)
 
* [https://www.youtube.com/watch?v=oD8TfjDMYT0 Sikorsky Firefly: An Electric Helicopter] AvWeb report from Oshkosh EAA AirVenture 2010. Intervista con il project manager di Sikorsky Innovations Jonathan Hartman.
 
{{Portale|aviazione}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|musica|Televisione}}
 
[[Categoria:AutoriSikorsky diAircraft colonne sonore|Barzizza, PippoCorporation]]
[[Categoria:Gruppi e musicisti della Liguria|Barzizza, PippoElicotteri]]
[[Categoria:Musicisti legati a Genova|Barzizza, Pippo]]
[[Categoria:Arrangiatori italiani|Barzizza, Pippo]]