Quarto d'Altino e Giovanni Bovio: differenze tra le pagine

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{{Carica pubblica
{{Divisione amministrativa
|nome = Giovanni Bovio
|Nome=Quarto d'Altino
|immagine = Giovanni Bovio (1837-1903).jpg
|Panorama=Quarto d'Altino.jpg
|carica = [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
|Didascalia=
|mandatoinizio =
|Bandiera=
|mandatofine =
|Voce bandiera=
|legislatura = {{NumLegRegno|D|XIII|XIV|XV|XVI|XVII|XVIII|XIX|XX|XXI}}
|Stemma=Quarto d'Altino-Stemma.png
|gruppo parlamentare =
|Voce stemma=
|coalizione =
|Stato=ITA
|circoscrizione =
|Grado amministrativo=3
|collegio =
|Divisione amm grado 1=Veneto
|partito = [[repubblicano]]
|Divisione amm grado 2=Venezia
|tendenza =
|Amministratore locale=Silvia Conte
|titolo di studio = Laurea
|Partito=[[lista civica]]
|alma mater =
|Data elezione=17-5-2011
|professione = Docente universitario, Pubblicista/Giornalista
|Data istituzione=
|firma =
|Latitudine gradi=45
|tipo nomina =
|Latitudine minuti=34
|incarichi =
|Latitudine secondi=42.96
|sito = http://storia.camera.it/deputato/giovanni-bovio-18370206#nav
|Latitudine NS=N
}}
|Longitudine gradi=12
{{Bio
|Longitudine minuti=22
|Nome = Giovanni
|Longitudine secondi=21.72
|Cognome = Bovio
|Longitudine EW=E
|Sesso = M
|Altitudine=4
|LuogoNascita = Trani
|Superficie=28.33
|GiornoMeseNascita = 6 febbraio
|Note superficie=
|AnnoNascita = 1837
|Abitanti=8292
|LuogoMorte = Napoli
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2014gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2014.
|GiornoMeseMorte = 15 aprile
|Aggiornamento abitanti=31-12-2014
|AnnoMorte = 1903
|Sottodivisioni=[[Altino (Quarto d'Altino)|Altino]], [[Portegrandi]]
|Epoca = 1800
Località: Le Crete, San Michele Vecchio, Trepalade, Trezze
|Attività = filosofo
|Divisioni confinanti=[[Casale sul Sile]] (TV), [[Marcon]], [[Meolo]], [[Mogliano Veneto]] (TV), [[Musile di Piave]], [[Roncade]] (TV), [[Venezia]]
|Attività2 = politico
|Codice postale=30020
|Nazionalità = italiano
|Prefisso=[[0422]]
|PostNazionalità = , sistematizzatore dell'ideologia [[repubblicanesimo|repubblicana]] e deputato al [[Parlamento]] del [[Regno d'Italia]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=027031
|Codice catastale=H117
|Targa=VE
|Zona sismica=3
|Gradi giorno=2541
|Diffusività=
|Nome abitanti=altinati
|Patrono=[[san Michele Arcangelo]]
|Festivo=
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa = Map of comune of Quarto d'Altino (metropolitan city of Venice, region Veneto, Italy).svg
|Didascalia mappa = Il territorio comunale nella città metropolitana di Venezia
|Sito=http://www.comune.quartodaltino.ve.it/
}}
 
== L'opera ==
'''Quarto d'Altino''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/'kwarto d al'tino/}}; ''San Micèl del Quarto''<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | Garzanti | Milano|p= 526}}</ref> o ''Quarto d'Altin'' in [[lingua veneta|veneto]], [[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/'kwarto d al'tin/}}) è un [[comune italiano]] di {{formatnum:8315}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[città metropolitana di Venezia]] in [[Veneto]].
[[File:Casa_Bovio.jpg|thumb|La casa natale di Giovanni Bovio a Trani]]
Giovanni Scipione Bovio nasce a Trani da Nicola Bovio di Altamura, impiegato, e Chiara Pasquini. Autodidatta, pubblica nel [[1864]] ''Il Verbo Novello'', un poema filosofico scritto con intonazione enfatica. Fra i suoi scritti si ricordano la ''[[Filosofia del diritto]]'', il ''Sommario della storia del diritto in Italia'', il ''Genio'', gli ''Scritti filosofici e politici'', la ''Dottrina dei partiti in Europa'', i ''Discorsi''. Sotto il [[Marco Minghetti|Ministero Minghetti]], nel [[1872]], ottenne il pareggiamento della cattedra di Storia del Diritto all'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]] e, nel [[1875]] consegui la libera docenza in [[Filosofia del diritto]].
 
Bovio fu anche [[deputato]] alla [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera]]: nel [[1876]], con il subentrare della [[Sinistra storica|Sinistra]] costituzionale alla [[Destra storica|Destra]], fu eletto nel collegio di [[Minervino Murge]]. Il suo atteggiamento, diversamente da quello dei suoi compagni che condividevano l'[[Repubblicana|idea repubblicana]], non fu incline all'[[astensionismo]].
In base alla [[legge regionale]] n. 36 del 12/8/1993 il suo territorio rientra nell'[[area metropolitana di Venezia]].
 
Nel 1880 Bovio sposò a [[Napoli]] Bianca Nicosia dalla quale ebbe due figli, [[Corso Bovio]], così chiamato in onore agli italiani di [[Corsica]] sottomessi al dominio francese e [[Libero Bovio]] (1883-1942), poeta ed autore dei testi di molte celebri [[Canzone napoletana|canzoni napoletane]]. [[Libero Bovio]], a sua volta, fu il nonno dell'avvocato, giornalista e docente [[Libero Corso Bovio]] (1948-2007).
==Geografia fisica==
Il territorio è attraversato dal tratto finale del fiume [[Sile]] che si biforca in corrispondenza della [[frazione comunale|frazione]] di [[Portegrandi]]: un cortissimo ramo, che segue il corso originale, è collegato alla [[laguna veneta]] per mezzo di una [[Chiusa (ingegneria)|chiusa]] (è il canale Silone) mentre il ramo principale prosegue per [[Jesolo]] lungo il canale scavato all'epoca della [[Serenissima]] (il cosiddetto Taglio del Sile). Questa zona, affacciata alla [[Laguna Veneta|laguna]] e un tempo prevalentemente paludosa, è stata bonificata a partire dal [[XV secolo]], anche se le opere più radicali si sono avute tra il [[XIX secolo|XIX]] e il [[XX secolo]].
 
Napoli fu la sua città di adozione, dove morì il 15 aprile [[1903]]. La città gli ha dedicato una [[Piazza Giovanni Bovio (Napoli)|piazza]], che i napoletani continuano però a chiamare con l'antico nome di ''[[Piazza Borsa]]''. La città di Firenze gli ha dedicato una [[Via Giovanni Bovio|strada]]. La città di [[Piombino]] (LI) gli ha intitolato la piazza sul mare più grande d'Europa [[Piazza Bovio]]. La città di Teramo gli ha intitolato un importante viale.
Da ricordare che il 70% della superficie comunale è sottoposta a vincolo, quindi lo sviluppo urbanistico è estremamente controllato. Questo per la presenza di alcuni siti di interesse ambientale, paesaggistico e storico: la zona archeologica di [[Altinum|Altino]], il [[Parco naturale regionale del Fiume Sile]], l'oasi naturalistica di Trepalade e la [[Laguna Veneta]]<ref>[http://www.comune.quartodaltino.ve.it/servizi/menu/dinamica.aspx?idCat=157&ID=157&TipoElemento=categoria Informazioni dal sito del Comune]</ref>.
 
{{citazione|''(Napoli)'' In questa casa morì povero e incontaminato
==Storia==
Giovanni Bovio che meditando con animo libero
[[File:Altino scavi.JPG|thumb|left|Sito archeologico di Altino]]
l'Infinito e consacrando le ragioni dei popoli
[[File:Museo Altino.JPG|thumb|left|Museo archeologico di Altino]]
in pagine adamantine ravvivò d'alta luce
La storia del comune è indissolubilmente legata alla città di [[Altinum|Altino]], antico insediamento paleoveneto e poi ''[[municipium]]'' romano.
il pensiero italico
e precorse veggente
la nuova età.|
''Epigrafe di [[Mario Rapisardi]]''}}
 
== Il pensiero ==
Notevole porto commerciale sulle rive della [[Laguna Veneta|laguna]], Altino decadde in seguito alle distruzioni dei barbari e al mutare delle condizioni ambientali, che determinarono l'impaludamento della zona. La popolazione si trasferì nell'estuario fondando un primo embrione della futura [[Venezia]] e altri importanti insediamenti come [[Torcello]], [[Murano]], [[Burano]]. Ciò che restava di Altino servì come "cava" da cui attingere materiali di recupero, resti delle antiche vestigia.
[[File:Giovanni BovioTargaNaples.JPG|thumb|Targa in memoria di Bovio nella [[Piazza Giovanni Bovio (Napoli)|piazza]] di [[Napoli]] a lui dedicata]]
[[File:Passo Corese Garibaldi.JPG|thumb|[[Passo Corese]]: targa, con testo attribuito a Giovanni Bovio, dedicata a [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]]]]
Giovanni Bovio era sostanzialmente contrario alla [[monarchia]]. Come ideologo repubblicano, Bovio ebbe il motto "''definirsi o sparire''": palesò insomma ai repubblicani l'esigenza urgente di un'impostazione non confusa e non settaria, di una chiara direzione che spinse poi i repubblicani a definirsi in partito di moderno tenore.
 
Bovio stabilì per il Partito repubblicano nessi e prospettive nazionali ed europee.
{{Vedi anche|Altinum}}
 
Egli considera la [[monarchia]] come l'attuale realtà italiana. Ne segue che la repubblica è [[utopia]], e Bovio si dichiara utopista. Nel suo pensiero la monarchia cadrà, proprio quando dovrà risolvere il problema della libertà. Serve comunque un lungo periodo perché la situazione monarchica si deteriori. Colma evidentemente di [[determinismo]], la sua filosofia si definiva come [[Naturalismo (filosofia)|naturalismo]] [[matematica|matematico]].
Nel frattempo, forse in epoca [[longobardi|longobarda]], si era sviluppata all'estremità occidentale del territorio una piccola borgata attorno ad una cappella intitolata a [[San Michele Arcangelo]]; la dicitura "del Quarto" fu aggiunto in quanto il paese distava quattro miglia romane dall'antica Altino. Il villaggio dipendeva dalla [[diocesi di Torcello]] sin dal [[1177]]<ref>{{cita libro | cognome= Scomparin | nome= Daniele | titolo= La pieve di Casale sul Sile. Il territorio, le cappelle e i comuni minori | editore= Piazza Editore | città= Silea | anno= 1994 | p= 44 }}</ref>.
 
Differentemente dalla teoria socialista, Bovio riteneva che il nuovo Stato a venire avrebbe avuto una "forma storica", non potendo dimensionarsi unicamente sulla base di azioni economiche. Bovio introduceva dunque una concezione formale dello Stato, che si sforzò di divulgare anche presso i ceti operai.
La zona orientale del territorio rimase impaludata sino al [[XV secolo]], quando la [[Serenissima]] cominciò l'imponente opera di bonifica e ripopolamento che si è protratta sino all'inizio del [[XX secolo|Novecento]]. La caduta di Venezia ([[1797]]) vide l'istituzione dei comuni di San Michele del Quarto e di Trepalade (quest'ultimo assorbito dal primo con l'istituzione del [[regno Lombardo-Veneto]]).
 
Fu molto considerato anche a [[Matera]] dove non si dimenticava peraltro che nella locale "scuola detta ''regia'', fondata nel 1769 da [[Bernardo Tanucci]]'', libero pensatore dei tempi suoi, quando era libertà contrastare alle pretensioni papali'', fu insegnante di letteratura e di diritto [[Francesco Bovio]], il quale intese queste dottrine nella libertà e per la libertà. Quell'insegnamento fu seme fecondo, e dalla sua scuola venne fuori la nobile schiera dei nostri martiri del 1799, i cui militi rispondono ai nomi di Giovanni Firrao, Giambattista Torricelli, Fabio Mazzei, Liborio Cufaro, Antonio Lena-Santoro, Gennaro Passarelli, Marco Malvinni-Malvezzi". Nel 1904, a circa un anno dalla sua morte, nella "giornata più adatta" come "il fatidico [[XX Settembre]]", gli intellettuali laici materani con la loro associazione "G.B. Torricelli", tengono una solenne commemorazione "per pagare un tributo di affetto e di riverenza al Grande, che ci fu Maestro e ci amò di quell'amore di cui sono capaci soltanto gli educatori come Lui" dice un oratore. E un secondo aggiunge che "la titanica figura di quell'illustre profeticamente ci addita il sole dell'avvenire", per cui il tributo di affetto al suo carattere fiero ed onesto è tanto più doveroso "in questi tempi borgiani". Un terzo oratore, rivolgendosi al Sindaco [[Raffaele Sarra]], e nel consegnargli la lapide, lo invita ad additare "quel nome a questi onesti operai per indirizzarli sulla via della dea ragione, scuotendo così il giogo dell'oscurantismo e della superstizione, che li avvince e li abbruttisce". Promessa che il Sindaco Raffaele Sarra non esita a fare, ritenendo quel marmo ''"un severo monito all'indirizzo di tutti coloro i quali nulla fecero e tuttora nulla fanno per strappare la nostra plebe dalla miseria, dalla ignoranza, dalla superstizione, dall'abbruttimento secolare"''. Per la precisione, la lapide commemorativa, scoperta quel giorno sulla facciata del palazzo di giustizia, sarà tolta negli anni '30 per iniziativa della sezione fascista (e gli incauti scalpellatori si riferiranno nell'operazione).<ref>Matera contemporanea - Cultura e società, Leonardo Sacco, 1983, Basilicata editrice</ref>
Tra l'[[XIX secolo|Otto]] e il [[XX secolo|Novecento]] il centro vitale del comune si spostò più ad est, dove si trova tuttora. Questa zona era già molto popolata grazie alle bonifiche, ma lo sviluppo urbano fu favorito anche dal passaggio della [[ferrovia Venezia-Trieste]] e dalla costruzione del ponte sul Sile. Anche la parrocchiale fu riedificata in questa zona. L'antica borgata di San Michele, ormai località marginale, ricevette l'appellativo "Vecchio" per distinguerla dal nuovo abitato.
 
Bovio ebbe comunque anche l'esigenza di definirsi rispetto agli [[anarchia|anarchici]]. La forma repubblicana, scrisse, è a metà strada fra la monarchia e l'anarchia, vale a dire fra l'ipertrofia dello Stato e la sua totale anarchica abolizione. Non a caso, quando l'anarchico [[Gaetano Bresci]] compì l'attentato contro [[Umberto I]], il nostro filosofo invitò tutti gli anarchici a desistere dalla violenza. In sostanza, un'esagerazione utopistica tradotta in atti sanguinari (l'opera degli anarchici) avrebbe prodotto un rafforzamento reattivo dell'autorità costituita, allontanando proprio il momento dell'avvento della repubblica. Troviamo in lui un tentativo di superare l'idealismo della metafisica idealistica e insieme con essa l'approccio empirico del positivismo. Fondamentalmente Bovio introdusse in Italia l'eco delle nuove correnti speculative nella filosofia del diritto.
==Monumenti e luoghi d'interesse==
{{citazione|Giovanni Bovio — cittadino di spartana austerità — fra il mercimonio affannoso dei politicanti — pensatore solitario — fra lo strepito di cozzanti dottrine — artefice possente di stile — fra la pretenziosa nullaggine dei parolai — traversò impavido — le torbide correnti del secolo — e ne uscì puro a fronte alta — con l'animo illuminato — dalla fede confortevole — nell'ascensione perpetua del pensiero umano.|Epigrafe di [[Mario Rapisardi]]''}}
 
== Bovio e la Massoneria ==
=== Area archeologica e Museo archeologico nazionale ===
Bovio fu un membro eminente della [[Massoneria in Italia|Massoneria]]<ref>{{DBI|nome=BOVIO, Giovanni|nomeurl=giovanni-bovio|autore=[[Alfonso Scirocco]]|anno=1971|volume=13|accesso=26 ottobre 2018}}</ref><ref>{{Cita web| url = http://www.grandeoriente.it/gran-loggia-2017-massoneria-e-trecento-anni-di-modernita-una-mostra-ricorda-i-massoni-protagonisti-del-novecento | titolo = Gran Loggia 2017. Massoneria e i suoi trecento anni di modernità, una mostra ricorda i massoni protagonisti del Novecento - Grande Oriente d'Italia - Sito Ufficiale| sito = Grande Oriente d'Italia | data = 4 aprile 2017 | accesso = 6 aprile 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170322204111/http://www.grandeoriente.it/gran-loggia-2017-massoneria-e-trecento-anni-di-modernita-una-mostra-ricorda-i-massoni-protagonisti-del-novecento | dataarchivio = 22 marzo 2017 | urlmorto = no}}</ref>, così come lo erano i suoi familiari (suo padre Nicola, suo zio Scipione e suo nonno [[Francesco Bovio]]). Iniziato nella [[Loggia massonica|Loggia]] ''Caprera'' di Trani nel [[1863]], il 17 giugno del 1865 Giovanni Bovio ne divenne [[Oratoria|oratore]]. Il 30 maggio 1878, su invito della massoneria milanese, tenne a Milano la commemorazione del centenario della morte di [[Voltaire]].
Il '''''Museo Archeologico nazionale di Altino'''''<ref>{{Cita web|autore = Sito web: http://www.archeopd.beniculturali.it/index.php?it/129/la-soprintendenza|url = http://www.archeopd.beniculturali.it/index.php?it/159/altino|titolo = Home > Musei > Altino - Altino - MUSEO NAZIONALE E AREE ARCHEOLOGICHE|accesso = 7 aprile 2015|editore = |data = }}</ref> fu istituito nel [[1960]]. L'edificio fu progettato dall'architetto [[Ferdinando Forlati]] assieme all'attigua chiesa e al portico. Numerosi i reperti conservati, provenienti specialmente dalla necropoli. Fuori dal Museo vi è l'area degli scavi, aperta al pubblico, dove si possono ammirare i resti di strade ed edifici.
 
Nel maggio 1882 fu nominato membro del [[Grande Oriente d'Italia]], di cui presiedette la Costituente del 1887. Il 17 febbraio 1889 fu eletto grande oratore, e restò in carica fino alla Costituente del 1894. Il 6 giugno 1889, in Campo dei Fiori a Roma, fu l'oratore ufficiale per l'inaugurazione del monumento a [[Giordano Bruno]], voluto dalla [[massoneria romana]] ed eseguito da [[Ettore Ferrari]], che sarà gran mastro del grande Oriente d'Italia.<br />
Quarto d'Altino è un patrimonio archeologico, culturale e naturalistico, inserito nel [[UNESCO World Heritage Site|SITO UNESCO]] “[[Venezia e la sua Laguna|Venezia e la sua laguna]]”<ref>{{Cita web|autore = UNESCO|url = http://whc.unesco.org/en/list/394|titolo = Web site http://whc.unesco.org/en/list/394, UNESCO » Culture » World Heritage Centre » The List » World Heritage List, Venice and its Lagoon.|accesso = 7 aprile 2015|editore = |data = |lingua = en}}</ref> istituito nel [[1987]].<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.veniceandlagoon.net/web/|titolo = Sito web http://www.veniceandlagoon.net/web/|accesso = 7 aprile 2015|editore = |data = }}</ref>
Gran Maestro della Loggia Napoletana<ref>{{cita web | url = http://www.montesion.it/_esterni/_Uno/_Bovio/Bovioindex.htm | titolo = Biografia di Giovanni Bovio (con video a cura di GOI radio) | sito = montesion.it | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20050113151259/http://www.montesion.it/_esterni/_Uno/_Bovio/Bovioindex.htm | dataarchivio = 13 gennaio 2005 |urlmorto = no}}</ref>, nel 1896 fu candidato all'elezione di [[Gran Maestro]] nazionale.
 
L'[[8 giugno]] 1896, in un'interpellanza rivolta al presidente del consiglio e [[ministro dell'interno]] [[Antonio Starabba, marchese di Rudinì|marchese di Rudinì]] a proposito dei provvedimenti che aveva annunciato contro la massoneria, Bovio disse<ref>Vittorio Gnocchini, ''L'Italia dei Liberi Muratori'', Erasmo ed., Roma, 2005, p. 47.</ref>{{citazione|La massoneria è un'istituzione universale quanto l'Umanità ed antica quanto la memoria. Essa ha le sue primavere periodiche, perché da una parte custodisce le tradizioni ed il rito che la legano ai secoli , dall'altra si mette all'avanguardia di ogni pensiero e cammina con la giovinezza del mondo}}
=== Architetture religiose ===
* Chiesa parrocchiale di Quarto d'Altino, è stata edificata nel [[1852]] ed è dedicata a [[San Michele Arcangelo]]. "In fondo all'abside vi è un grande quadro che rappresenta la Vittoria di S. Michele Arcangelo sul demonio, donato da [[Papa Pio X]]"<ref>{{Cita web|autore = Sito web Comune di Quarto d'Altino|url = http://www.comune.quartodaltino.ve.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idArea=313&idCat=1851&ID=1862&TipoElemento=Categoria|titolo = Sito web Comune di Quarto d'Altino: HOME » Territorio {{!}} La Città {{!}} le Parrocchie|accesso = 7 aprile 2015|editore = |data = }}</ref>.
* Chiesa di San Eliodoro Vescovo.
* Chiesa parrocchiale di Portegrandi di San Magno Vescovo.
 
== Il centenario della Rivoluzione di Altamura ==
==Società==
[[File:Centenario_RivAlt_1899.jpeg|thumb|Celebrazioni per il primo centenario (1899) della [[Rivoluzione di Altamura]] (con Giovanni Bovio)]]
===Evoluzione demografica===
Giovanni Bovio partecipò alle celebrazioni del centenario della [[Rivoluzione di Altamura]] (nell'anno [[1899]]), durante il quale fu eretto un monumento sulla piazza centrale di Altamura, che ancora oggi è presente e che fu realizzato da [[Arnaldo Zocchi]]. Il padre di Giovanni Bovio, Nicola Bovio, era di Altamura, così come lo era suo nonno [[Francesco Bovio]], il quale insegnò diritto presso l'[[Università degli Studi di Altamura]].<ref name="compign">http://www.comunedipignataro.it/?p=20004</ref>
{{Demografia/Quarto d'Altino}}
 
Nel suo discorso, Giovanni Bovio esaltò lo spirito degli altamurani e affermò che il concetto di libertà era vivo da sempre tra gli altamurani. Anche grazie al fervore di idee dell'antica [[Università di Altamura]], dotti, nobili e plebei altamurani si erano uniti tutti sotto l'idea di libertà ed erano pronti a sacrificare le loro ricchezze, i loro titoli e persino la loro vita per la libertà.<ref name="compign" />
=== Etnie e minoranze straniere ===
== Antenati e discendenti di Giovanni Bovio ==
Gli stranieri residenti nel comune sono 790, ovvero il 9,6% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2010/index.html|titolo=Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza|editore=ISTAT|accesso=26 novembre 2012}}</ref>:
* [[Francesco Maria Bovio]] (anni 1750 - 1830) - nonno di Giovanni Bovio - professore di diritto e lettere presso le ''Regie Scuole'' di Matera e l'antica [[Università degli Studi di Altamura]]. Fu anche "giudice interino di pace" e massone iscritto alla loggia "Oriente di Altamura". Difese inoltre la [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]], prendendo parte, nel maggio 1799, alla [[Rivoluzione di Altamura]]
* Nicola Bovio - padre di Giovanni Bovio - carbonaro (iscritto alla vendita "il Pellicano" di [[Trani]])
* Scipione Bovio - zio di Giovanni Bovio - carbonaro (iscritto alla vendita "il Pellicano" di [[Trani]])
* Corso Bovio - figlio di Giovanni Bovio
* [[Libero Bovio]] (1883 - 1942) - figlio di Giovanni Bovio - poeta e musicista
* Giovanni Bovio (... - anni 1970) - nipote di Giovanni Bovio - avvocato del foro di Milano
* [[Libero Corso Bovio]] (1948-2007) - pronipote di Giovanni Bovio - avvocato, giornalista e docente
 
==Note==
# {{ROU}}, 193
<references />
# {{MDA}}, 70
# {{ALB}}, 69
# {{MAR}}, 61
# {{CHN}}, 45
# {{TUN}}, 42
# {{UKR}}, 24
# {{MKD}}, 26
# {{BRA}}, 21
 
== Bibliografia ==
==Geografia antropica==
*{{Cita libro|editore=nella stamparia di Giorgio Placho presso a San Marco
===Frazioni===
|cognome=Giovanni Bovio
Sono ufficialmente riconosciuti dallo statuto comunale come [[frazione comunale|frazioni]] gli insediamenti di [[Altino (Quarto d'Altino)|Altino]] e [[Portegrandi]]<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/quarto_daltino.pdf Statuto comunale]</ref>. Sono ufficialmente riconosciute come località:
|titolo=Teatro morale dogmatico-istorico, dottrinale e predicabile
; Le Crete: Tranquilla borgatella rurale al confine con [[Mogliano Veneto]] e [[Marcon]]. Da segnalare i resti di un bosco planiziale, potenzialmente utili come punto di partenza per una ricostruzione silvicola.
|città=Roma
; San Michele Vecchio: Assunse questa denominazione nella seconda metà dell'Ottocento, quando la chiesa parrocchiale ivi esistente fu demolita e riedificata presso l'attuale capoluogo, di origini più recenti. Oggi costituisce un'amena località in riva al Sile. Dell'antico luogo di culto non resta nulla, se non un'acquasantiera (conservata presso l'attuale parrocchiale) e la casa canonica. Altro sito di interesse è villa Zorzi detta "il Tribunale".
|data=1731
; Trepalade: Trae il nome dalle tre palizzate erette sul [[Sile]] per sbarrare la strada ai natanti costringendoli a passare per una dogana. Si trattava infatti di una località di transito, al confine tra i territori di [[Treviso]] e la [[Serenissima]], e non a caso vi sorgeva un edificio detto ''la Granza'', comprendente un magazzino, una chiesetta e una locanda. Da qui si diparte il canale Siloncello, via d'acqua che metteva in comunicazione il Sile con le isole [[Torcello|torcellane]]. La chiesa, intitolata a San Magno, è oggi ridotta a casa privata e gli arredi sono stati trasferiti nella più recente parrocchiale di Portegrandi.
|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=9479568&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle=}}
; Le Trezze: Il toponimo deriva dall'espressione ''a tresso'', che in dialetto locale significa "di traverso". Le Trezze si presenta infatti come un insediamento semplice e lineare, costituito da qualche casa colonica affacciata al Taglio del Sile e alla laguna. Vi sorge la chiesetta del Santo Nome di Maria, costruita dal proprietario terriero Dal Ferro su invito di monsignor Pasquini<ref>[http://www.comune.quartodaltino.ve.it/servizi/menu/dinamica.aspx?ID=240&idCat=157&TipoElemento=Categoria Informazioni dal sito del Comune]</ref>.
*{{Cita libro|editore=per Filippo Zenobj stampatore, e intagliatore di n.s. Clemente XII, incontro il Seminario Romano
|cognome=Giovanni Bovio
|titolo=Teatro morale dogmatico-istorico, dottrinale e predicabile. Tomo secondo
|città=In Roma
|data=1734
|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=9587716&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle=}}
 
==EconomiaVoci correlate==
*[[Repubblicanesimo]]
L'agricoltura svolge un ruolo primario, specie dopo le ampie bonifiche. Attività artigianali, piccola e media industria sono pure molto fiorenti.
*[[Partito Repubblicano Italiano]]
*[[Piazza Giovanni Bovio (Napoli)]]
 
==Altri progetti==
==Infrastrutture e trasporti==
{{interprogetto|q|s=Autore:Giovanni Bovio}}
===Strade===
Quarto d'Altino è dotata di uno svincolo autostradale posto all'estremità est dell'[[Autostrada A57 (Italia)|autostrada A57-Tangenziale di Mestre]], che permette quindi anche un rapido accesso all'[[Autostrada A4 (Italia)|autostrada A4-Passante di Mestre]] e all'[[Autostrada A27 (Italia)|autostrada A27]] attraverso i raccordi (a 600 metri per l'A4 e a 5,4&nbsp;km per l'A27).
 
Per quanto riguarda le altre arterie stradali, la principale è la [[Strada statale 14 della Venezia Giulia|SS 14 "della Venezia Giulia"]] (via Trieste) che transita per [[Altino (Quarto d'Altino)|Altino]] e [[Portegrandi]]. Vanno inoltre menzionate la [[Strada Provinciale|SP]] 40 "[[Favaro Veneto|Favaro]]-Quarto d'Altino" (viali della Resistenza-Kennedy), la SP 41 "[[Casale sul Sile]]-[[Portegrandi]]" (vie Roma-Marconi-Trieste), la SP 43 "[[Portegrandi]]-[[Caposile]]-[[Jesolo]]" (via Trezze).
 
===Ferrovie===
[[File:Quarto_d'Altino_FS_-ACEI.JPG|thumb|left|Vista dei binari 2 e 3 della stazione]]
Il comune è provvisto di una [[Stazione di Quarto d'Altino|stazione ferroviaria]] sulla linea [[Ferrovia Venezia-Trieste|Venezia-Trieste]] con corse ogni mezz'ora circa in entrambe le direzioni. È interessata dal [[SFMR]].
 
{{vedi anche|Stazione di Quarto d'Altino}}
 
===Autolinee extraurbane===
Vi sono fermate dei mezzi [[ACTV]] sulla linea Casale sul Sile-Quarto d'Altino-Marcon-Mogliano-Mestre e dei mezzi de [[La Marca]] per Treviso e Jesolo, con corse frequenti specie verso Treviso.
 
== Amministrazione ==
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2006]]
|[[2011]]
|Loredano Marcassa
|[[centrosinistra]]
|[[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
===Altre informazioni amministrative===
Fino al [[1946]] il comune (e il capoluogo) era denominato ''San Michele del Quarto''. Tracce dell'antico toponimo sono rimaste nella località San Michele Vecchio, nell'antica "cartellonistica" (in particolare una scritta apposta su una casa cantoniera) e dalla dicitura dialettale ''San Micel'', usata ancora da qualche anziano.
 
===Gemellaggi===
È in corso un rapporto di fattiva collaborazione con il comune di [[Cesiomaggiore]].
 
==Note==
<references />
 
==Collegamenti esterni==
== Altri progetti ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{interprogetto|commons=Category:Quarto d'Altino}}
 
*{{Enciclopedia italiana|nome=BOVIO, Giovanni|nomeurl=giovanni-bovio|autore=Armando Carlini|anno=1930}}
{{Parco naturale regionale del Fiume Sile}}
*{{DBI|nome=BOVIO, Giovanni|nomeurl=giovanni-bovio|autore=[[Alfonso Scirocco]]|anno=1971|volume=13}}
{{Provincia di Venezia}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Filosofia|Politica}}
 
[[Categoria:Quarto d'Altino| Repubblicanesimo]]
[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Mazziniani]]
[[Categoria:Politici dell'Estrema sinistra storica]]
[[Categoria:Politici del Partito Repubblicano Italiano]]
[[Categoria:Studiosi di diritto penale del XIX secolo]]