Circoscrizioni di Ancona e Parco nazionale del Rio Abiseo: differenze tra le pagine

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{{Area protetta
{{Torna a|Ancona}}
|nomearea = Parco nazionale del Rio Abiseo
[[File:Ancona - panorama e rioni della città.jpg|miniatura|350px|Vista aerea parziale di Ancona, con nomi dei rioni centrali e di quelli confinanti. La linea arancione delimita la città compresa dentro le mura dell'Ottocento.]]
|immagine = Cataratas del Breo.jpg
Le '''[[Circoscrizione di decentramento comunale|circoscrizioni]] di [[Ancona]]''' sono tre e all'interno del loro territorio sono ripartiti i ventisette [[Quartiere|quartieri]] e [[Rione|rioni]] e le undici [[Frazione (geografia)|frazioni]] della città.
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|tipoarea = [[Parco nazionale]]
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}}
{{UNESCO
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|nome = Parco nazionale del Rio Abiseo
|nomeInglese = Río Abiseo National Park
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|anno = 1990
|tipologia = Misti
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|criterio = (iii) (vii) (ix) (x)
|link = 548
|stato= Perù
}}
Il '''parco nazionale del Rio Abiseo''' un'[[area naturale protetta]] che si trova nella [[regione di San Martín]], nel [[Perù]]. L'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura|UNESCO]] lo inserì nella lista dei [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]] nel 1990. Il parco ospita numerose specie animali e vegetali, oltre a più di trenta siti archeologici [[Civiltà precolombiane|precolombiani]]. Dal 1986 il parco è chiuso ai turisti a causa della fragilità del sistema naturale ed archeologico.
 
== Geografia e clima ==
In particolare, otto rioni e un quartiere sono compresi nella prima circoscrizione, sette rioni, tre quartieri e cinque frazioni nella seconda circoscrizione, tre rioni, cinque quartieri e sette frazioni nella terza circoscrizione. Si ricorda che ad Ancona il termine "rione" indica le suddivisioni più antiche della città, il termine "quartiere" quelle più recenti, in genere successive agli [[Anni 1980|anni ottanta]] del Novecento<ref>La distinzione è comune nel linguaggio parlato e risulta anche dai seguenti testi editi dal Comune di Ancona:
*P. Burattini, ''Stradario - guida della città di Ancona'', edito nel 1951
*Stradario storico, edito dall'Ufficio di Statistica del Comune di Ancona nel 2001.</ref>.
 
Il parco si trova nella [[regione di San Martín]], tra i fiumi [[Marañón (fiume)|Marañón]] e [[Huallaga (fiume)|Huallaga]], ed ha un'estensione di 2.745,2 chilometri quadri ed occupa il 70% del bacino del fiume Abiseo. L'altitudine raggiunge un massimo di 4.200 metri sopra il livello del mare, ed un mino di 350 metri.
== Storia ==
===Origine===
==== Rioni e quartieri ====
[[File:Ancona - terzieri nel 1500.jpg|thumb|upright=1.4|Mappa di Ancona nel Cinquecento di Braun - sono segnalati i terzieri]]
Nel momento in cui entrò a far parte del Regno d'Italia, la città di Ancona era suddivisa in tre [[rione|rioni]] originati dai [[terziere|terzieri]] medievali: San Pietro, Porto e Capodimonte<ref>Per i terzieri si veda: Vincenzo Pirani, ''Una pianta di Ancona del 1745'', edito dal Comune di Ancona nel 1991 (pagine 13-27).</ref>; inoltre la città comprendeva tre [[borgo|borghi]] fuori dalle mura: oltre porta Pia si estendeva Borgo Pio (o degli Archi), fuori porta Farina e porta Càlamo i borghi omonimi<ref>Per i borghi extramurari:
*Enea Costantini, ''Il decennio di occupazione austriaca in Ancona (1849-1859)'', Tip. del commercio, 1916 (pagina 15);
*Mario Natalucci, ''Ancona attraverso i secoli: Dal periodo napoleonico al nostri giorni'', Unione arti grafiche, 1960 (pagine 214, 251, 382).</ref>.
 
Vi sono almeno sette zone climatiche all'interno del parco, tra cui foreste montane, foreste alpine tropicali, foreste pluviali montane, altopiani delle Ande (puna) e foreste asciutte. Le piogge variano tra i 50 ed i 200 centimetri l'anno. La foresta montana occupa la maggior parte del parco, ed è composto da alberi a basso fusto, muschi e licheni. Questo ecosistema si trova sopra i 2.300 metri. L'alta umidità è costante, e le piogge cadono durante tutto l'anno, particolarmente ad alta quota. Il terreno è acido.
Con la grande espansione seguita all'unità italiana, vennero costruite nuove mura e fu aperto corso Vittorio (ora Garibaldi); a nord e a sud di esso nacquero rispettivamente i rioni ottocenteschi del Cardeto e di Santo Stefano<ref>Stradario storico, edito dall'Ufficio di Statistica del Comune di Ancona nel 2001.</ref>, che inglobarono i borghi Càlamo e Farina; Borgo Pio intanto diventava definitivamente "rione degli Archi"<ref>Per Borgo Pio che diventa rione degli Archi si veda: Marco Folin, ''Rappresentare la città: topografie urbane nell'Italia di antico regime'', Diabasis, 2010 (pag. 287).</ref>. Fuori dalle nuove mura, nelle vicinanze della nuova stazione ferroviaria, si sviluppavano intanto i rioni periferici del Piano San Lazzaro e della Palombella.
 
== Fauna ==
Nel periodo tra le due guerre mondiali, la città si espanse verso est e verso sud, con la nascita di altri rioni: Adriatico, Borgo Rodi, Scrima e Montirozzo.
 
La scimmia lanosa dalla coda gialla (''[[Oreonax flavicauda]]''), che si credeva estinta, è stata rinvenuta nel parco e sembra essere [[endemismo|endemica]] della regione. La presenza di questa scimmia in pericolo di [[estinzione]] è stata decisiva per la decisione dell'UNESCO di considerare il parco un patrimonio dell'umanità.
Dopo la Seconda guerra mondiale, nel periodo della [[Dopoguerra#L'inizio del secondo dopoguerra per l'Italia|Ricostruzione]], si ebbe un nuovo periodo di intenso sviluppo urbano, necessario a ridare casa a chi l'aveva persa a causa dei [[bombardamenti di Ancona del 1943|bombardamenti del 1943-1944]]; sorsero così nuovi [[rione|rioni]], che vennero indicati con un numero progressivo. Due borghi extraurbani vennero raggiunti dall'espansione edilizia: le Grazie e Posatora, che divennero altrettanti rioni. Nel 1957, con la costruzione di Collemarino, si usò per la prima volta in città il termine "quartiere" per indicare una suddivisione urbana.
 
Le altre specie del parco comprendono:
Tra l'inizio degli anni sessanta e la fine degli anni settanta, furono istituiti nuovi rioni, nati in tre diversi modi: espansione del centro urbano fino ad inglobare alcuni borghi extraurbani (le Tavernelle, Pietralacroce e il Pinocchio); espansione di centri abitati extraurbani che divengono quartieri satellite (le Torrette e Palombina Nuova); distacco da rioni già esistenti (il Passetto dal rione Adriatico e Vallemiano dal rione Montirozzo).
* ''[[Penelope montagnii]]''
* ''[[Alouatta seniculus]]''
* ''[[Ateles belzebuth]]'' (a rischio estinzione)
* [[Panthera onca|Giaguaro]]
* ''[[Sarcoramphus papa]]''
* ''[[Aotus trivirgatus]]''
* ''[[Crax salvini]]''
* [[Hippocamelus antisensis|Taruca]] (a rischio estinzione)
* ''[[Agouti tazcanowskii]]'' (a rischio estinzione)
* [[Netta erythrophthalma|Fistione australe]]
* [[Tremarctos ornatus|Orsi dagli occhiali]] (a rischio estinzione)
* [[Cathartes aura|Avvoltoi collorosso]]
* ''[[Cebus albifrons]] cuscinus''
* ''[[Amazona ochrocephala]]''
* ''[[Phacellodomus berlepschi]]'' (a rischio estinzione)
* ''[[Aulacorhynchus huallagae]]'' (a rischio estinzione)
 
== Flora ==
L'ultima grande espansione urbana è degli anni ottanta, quando sorsero i nuovi quartieri contigui di Brecce Bianche, Ponterosso e Monte Dago. Gli ultimi quartieri sono i recentissimi Passo Varano (già contrada della frazione Varano), Montemarino (per distacco da Vallemiano) e Palombare (per distacco dal Pinocchio).
Ci sono 980 specie conosciute di piante nel parco, 13 delle quali sono endemiche, e 5000 considerando tutto il bacino del Rio Abiseo.
 
== Archeologia ==
Nella tabella sottostante è riassunto lo sviluppo dei rioni della città dal 1860 agli anni Duemila<ref>Fonti per il presente paragrafo e per la tabella sono:
*Mario Panzini, ''Dizionario del vernacolo anconitano'', Sagraf 2001-2008;
*P. Burattini, ''Stradario - guida della città di Ancona'', edito dal Comune di Ancona nel 1951
*Stradario storico, edito dall'Ufficio di Statistica del Comune di Ancona nel 2001.</ref>
 
Il sito archeologico più famoso del parco e il [[Gran Pajáten]], rovine [[Chachapoya]] situate sulla cresta della collina vicino al confine della regione di San Martín. Vicino a queste si trova [[Los Pinchudos]] (scoperto da un abitante di un paese vicino, Pataz, nel 1965), una serie di pietre tombali. Buona parte del lavoro di scavo a Rio Abiseo è svolto dalla [[University of Colorado at Boulder|University of Colorado]].
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:left;"
! Fino al 1860 !! 1860-1918 !! 1918-1945 !! 1945-1960 !! 1960-1980 !! 1980-2000 !! dopo il 2000
|-
| Rione Porto || Rione Porto || Rione Porto || Rione I: Porto<ref>Nonostante fosse stato distrutto quasi completamente dalla guerra, continuò per alcuni anni ad essere considerato rione a tutti gli effetti. Le vie superstiti, dopo il terremoto del 1972, vennero comprese nel rione San Pietro</ref> || || ||
|-
| Rione San Pietro || Rione San Pietro || Rione San Pietro || Rione II: San Pietro || Rione San Pietro || Rione San Pietro || Rione San Pietro
|-
| Rione Capodimonte || Rione Capodimonte || Rione Capodimonte || Rione VII: Capodimonte || Rione Capodimonte || Rione Capodimonte || Rione Capodimonte
|-
| Borgo Pio<ref>Sorgeva fuori Porta Pia, lungo l'attuale via Marconi.</ref>|| Rione Archi || Rione Archi || Rione VIII: Archi || Rione Archi || Rione Archi || Rione Archi
|-
| Borgo Càlamo<ref>Sorgeva fuori Porta Càlamo, lungo la parte alta dell'attuale corso Mazzini.</ref><br />Borgo Farina<ref>Sorgeva fuori Porta Farina, lungo l'attuale via Matteotti.</ref>|| Rione CardetoI<ref>Con la costruzione della nuova e più ampia cinta muraria, inglobò i borghi Càlamo e Farina, che si trovavano al di fuori delle omonime porte della vecchia cinta.</ref> || Rione Cardeto || Rione III: Cardeto<ref>Allora ufficialmente denominato "Rione Plebiscito", espressione mai entrata nell'uso comune.</ref> || Rione Cardeto || Rione Cardeto || Rione Cardeto
|-
| || Rione Santo Stefano || Rione Santo Stefano || Rione VI: Santo Stefano<ref>All'epoca fu ufficialmente denominato "Rione Montebello", espressione mai entrata nell'uso comune.</ref> || Rione Santo Stefano || Rione Santo Stefano || Rione Santo Stefano
|-
| || Rione Piano San Lazzaro|| Rione Piano San Lazzaro|| Rione X: Piano San Lazzaro<ref>All'epoca fu ufficialmente denominato "rione Carlo Alberto", espressione mai entrata nell'uso comune.</ref>|| Rione Piano San Lazzaro || Rione Piano San Lazzaro || Rione Piano San Lazzaro
|-
| || Rione Palombella || Rione Palombella || Rione XI: Palombella || Rione Palombella<br />Rione Borghetto<ref name=borghetto>Il rione del Borghetto, già parte della Palombella, divenne autonomo negli anni Sessanta; venne poi danneggiato così gravemente dalla frana del 1982 che fu subito dopo completamente demolito. Nel 2006, a suo ricordo, è stato eretto sul luogo un monumento, opera dello scultore Valerio Valeri.</ref><ref name="frana">* Sito della protezione civile: ''[http://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/index.html?pg=1&idart=5229&idcat=3 Notizie sulla frana del 1982 che distrusse il Borghetto];''
* Resto del Carlino, edizione di Ancona, articolo di Pierfrancesco Curzi del 4 dicembre 2012: ''[http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/2012/12/04/811996-frana-ancona-30-anni.shtml La "frana Barducci" il ricordo trent'anni dopo]''
* Una galleria fotografica della frana del 1982 è presente nel sito del Quotidiano Nazionale, alla pagina ''[http://multimedia.quotidiano.net/?tipo=photo&media=48897 Ancona, la frana del 13 dicembre 1982]'';
* Fabio Bronzini, ''La città e il sogno: il romanzo della città : Ancona: le radici, la storia, le speranze, l'urbanistica che hanno cambiato il volto della città'', edizioni Gangemi, 2006 (pagine 286 e 606) - ISBN 9788849208146.</ref>|| Rione Palombella || Rione Palombella
|-
| || || Rione Adriatico || Rione IV: Adriatico<ref>Dal dopoguerra agli anni Sessanta, e solo a livello burocratico-amministrativo, l'area del rione Adriatico fu suddivisa in "rione Adriatico" e "rione Vittoria". Quest'ultimo, sempre considerato nel sentire comune come parte del rione Adriatico, comprendeva il viale della Vittoria e le vie limitrofe.</ref> || Rione Adriatico<br />Rione Passetto || Rione Adriatico<br />Rione Passetto || Rione Adriatico<br />Rione Passetto
|-
| || || Borgo Rodi || Rione V: Borgo Rodi|| Rione Borgo Rodi || Rione Borgo Rodi || Rione Borgo Rodi
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| || || Rione Scrima|| Rione XII: Scrima<ref name=Scrima>All'epoca fu ufficialmente denominato "rione Cristoforo Colombo", espressione mai entrata nell'uso.</ref>|| Rione Scrima || Rione Scrima || Rione Scrima
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| || || Rione Montirozzo<ref name=Vallemiano>Comprendeva anche il borgo di Vallemiano</ref>|| Rione IX: Montirozzo<ref name=Vallemiano/> ||Rione Montirozzo<br />Rione Vallemiano ||Rione Montirozzo<br />Rione Vallemiano ||Rione Montirozzo<br />Rione Vallemiano<br />Quartiere Montemarino<ref>Per distacco da Vallemiano</ref>
|-
| || || || Rione XIII: Posatora || Rione Posatora || Rione Posatora || Rione Posatora
|-
| || || || Rione XIV: Le Grazie ||Rione delle Grazie || Rione delle Grazie || Rione delle Grazie
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| || || || || Rione Tavernelle || Rione Tavernelle || Rione Tavernelle
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| || || || || Rione Pietralacroce || Rione Pietralacroce || Rione Pietralacroce
|-
| || || || || Rione Pinocchio || Rione Pinocchio || Rione Pinocchio<br />Quartiere Palombare
|-
| || || || Quartiere [[CEP|C.E.P.]] di Palombina<ref>Poi quartiere Collemarino</ref> || Quartiere Collemarino || Quartiere Collemarino || Quartiere Collemarino
|-
| || || || || Quartiere Palombina Nuova || Quartiere Palombina Nuova || Quartiere Palombina Nuova
|-
| || || || || Quartiere Torrette<ref>Negli anni Sessanta, e solo a livello burocratico-amministrativo, esisteva anche il rione Colle Ameno, a livello del sentire comune sempre considerato parte delle Torrette.</ref> || Quartiere Torrette || Quartiere Torrette
|-
| || || || || || Quartiere Q1 (Università)<ref>Presto denominato "Brecce Bianche"; la denominazione ufficiale, "Università", non è mai entrata in uso, anche perché le facoltà universitarie presenti nella zona formano un polo denominato ufficialmente "Monte Dago"</ref>|| Quartiere Brecce Bianche
|-
| || || || || || Quartiere Q2<ref>Presto denominato "Ponterosso"</ref> || Quartiere Ponterosso
|-
| || || || || || Quartiere Q3<ref>Presto denominato "Montedago"</ref> || Quartiere Montedago
|-
| || || || || || || Quartiere Passo Varano
|}
 
== Altri progetti ==
==== Frazioni e contrade ====
{{interprogetto}}
Il territorio extraurbano del comune, sin dall'unità italiana, è suddiviso in [[Frazione geografica|frazioni]], costituite dagli antichi castelli medievali a difesa della città (i [[castelli di Ancona]]). Il territorio di ogni frazione, poi, è ulteriormente suddiviso in [[Contrada (geografia)|contrade]]. Esse comprendono una zona agricola o boschiva con le abitazioni sparse che in essa si trovano, oltre ad eventuali nuclei abitati minori dipendenti dal centro principale della frazione.
 
== Collegamenti esterni ==
==== Storia delle circoscrizioni ====
* {{cita web|http://whc.unesco.org/en/list/548/|Scheda UNESCO}}
* Nel 1977, all'indomani della legge sul decentramento amministrativo<ref>legge 8 aprile 1976, n. 278</ref>, il comune di Ancona venne suddiviso in undici circoscrizioni<ref>La suddivisione elencata di seguito è tratta da: Roberto Signorini, ''Benvenuti a Palazzo'', edito dal Comune di Ancona nel 1993</ref>, come schematizzato nella tabella sottostante; i quartieri delle Brecce Bianche, di Montedago e di Ponterosso non sono citati perché non erano ancora stati costruiti.
* {{cita web | 1 = http://anthro.colstate.edu/Pajaten.htm | 2 = Bibliografia delle ricerche effettuate nel parco | accesso = 27 novembre 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080719143255/http://anthro.colstate.edu/Pajaten.htm | dataarchivio = 19 luglio 2008 | urlmorto = sì }}
{|class="wikitable plainlinks"
!style="width:80px"|<small>Prima<br />circoscrizione</small>
!style="width:80px"|<small>Seconda<br />circoscrizione</small>
!style="width:80px"|<small>Terza<br />circoscrizione</small>
!style="width:80px"|<small>Quarta<br />circoscrizione</small>
!style="width:80px"|<small>Quinta<br />circoscrizione</small>
!style="width:80px"|<small>Sesta<br />circoscrizione</small>
!style="width:80px"|<small>Settima<br />circoscrizione</small>
!style="width:80px"|<small>Ottava<br />circoscrizione</small>
!style="width:80px"|<small>Nona<br />circoscrizione</small>
!style="width:80px"|<small>Decima<br />circoscrizione</small>
!style="width:80px"|<small>Undicesima<br />circoscrizione</small>
|-
|<small>rioni:<br />*Adriatico<br />*Passetto<br />*Pietralacroce</small>||<small>rioni:<br />*Borgo Rodi<br />*Montirozzo<br />*Vallemiano</small>||<small>rioni:<br />*Archi<br />*Capodimonte<br />*Cardeto<br />*Porto<br />*S. Pietro<br />*S. Stefano</small>||<small>rioni:<br />*Palombella<br />*Piano S. L.<br />frazione Borghetto<ref name=borghetto/></small>||<small>rioni:<br />*Le Grazie<br />*Tavernelle</small>||<small>rioni:<br />*Posatora<br />*Scrima<br />frazione Fornetto<ref>Il Fornetto è ora considerato parte di Posatora.</ref></small>||<small>rione Pinocchio<br />frazioni:<br />*Pontelungo<ref>Pontelungo è ora considerato una contrada di Candia.</ref><br />*Ghettarello<ref name=Ghettarello>Ufficialmente parte della frazione di Sappanico; vedi [http://www.comune.ancona.gov.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/05/circoscrizioni-1.pdf Mappa delle circoscrizioni 2015]</ref><br />*Montesicuro<br />*Aspio<br />*Candia</small>||<small>frazioni:<br />*Gallignano<br />*Paterno<ref name=paterno>Comprende anche la contrada di Casine di Paterno; vedi [http://www.comune.ancona.gov.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/05/circoscrizioni-1.pdf Mappa delle circoscrizioni 2015]</ref><br />*Sappanico</small>||<small>quartiere Torrette</small>||<small>quartieri:<br />*Collemarino<br />*Palombina Nuova</small>||<small>frazioni:<br />*Massignano<br />*Montacuto<br />*Poggio<br />*Varano<ref name=passovarano>La frazione di Varano comprendeva il centro di Passo Varano, che in seguito all'espansione urbana degli anni ottanta, è ora considerato un quartiere. Vedi [http://www.comune.ancona.gov.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/05/circoscrizioni-1.pdf Mappa delle circoscrizioni 2015]</ref></small>
|}
Nel 1993<ref>In seguito alla legge 8 giugno 1990, n. 142, sull'ordinamento delle autonomie locali</ref> nuove disposizioni governative ridussero a sette le circoscrizioni di Ancona, come nella tabella sottostante.
{|class="wikitable plainlinks"
!style="width:300px"|<small>Prima<br />circoscrizione</small>
!style="width:300px"|<small>Seconda<br />circoscrizione</small>
!style="width:300px"|<small>Terza<br />circoscrizione</small>
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!style="width:300px"|<small>Settima<br />circoscrizione</small>
|-
|<small>rioni:<br />*Capodimonte<br />*Cardeto<br />*Porto<br />*San Pietro<br />*Santo Stefano<br />*Adriatico<br />*Passetto<br />*Pietralacroce</small>||<small>rioni:<br />*Archi<br />*Borgo Rodi<br />*Montirozzo<br />*Palombella<br />*Piano S. Lazzaro<br />*Posatora<br />*Scrima<br />*Vallemiano</small>||<small>rioni:<br />*Le Grazie<br />*Tavernelle</small>||<small>quartieri:<br />*Brecce Bianche<br />*Montedago<br />*Ponterosso<br />frazioni:<br />*Varano<ref name=passovarano/><br />*Montacuto<br />*Poggio<br />*Massignano</small>||<small>rione Pinocchio<br />quartiere Palombare<br />frazioni:<br />*Candia<br />*Ghettarello<ref name=Ghettarello/><br />*Sappanico<br />*Gallignano<br />*Montesicuro<br />*Aspio</small>||<small>quartiere Torrette<br />frazione Paterno<ref name=paterno/></small>||<small>quartieri:<br />*Collemarino<br />*Palombina Nuova</small>
|}
Le circoscrizioni vennero successivamente ridotte a cinque, secondo lo schema sottostante. Nel frattempo erano sorti i quartieri delle Brecce Bianche, di Ponterosso, di Montedago e Montemarino era stato separato da Borgo Rodi.
{|class="wikitable plainlinks"
!style="width:350px"|<small>Prima<br />circoscrizione</small>
!style="width:350px"|<small>Seconda<br />circoscrizione</small>
!style="width:350px"|<small>Terza<br />circoscrizione</small>
!style="width:350px"|<small>Quarta<br />circoscrizione</small>
!style="width:350px"|<small>Quinta<br />circoscrizione</small>
|-
|<small>rioni:<br />*Capodimonte<br />*Cardeto<br />*Porto<br />*San Pietro<br />*Santo Stefano<br />*Adriatico<br />*Borgo Rodi<br />*Passetto<br />*Pietralacroce</small>||<small>rioni:<br />*Archi<br />*Montirozzo<br />*Palombella<br />*Piano San Lazzaro<br />*Posatora<br />*Scrima<br />*Vallemiano<br />quartiere Montemarino<ref>È da questo momento che si comincia a parlare di Montemarino come quartiere a sé separandolo da Vallemiano</ref></small>||<small>rioni:<br />*Le Grazie<br />*Tavernelle<br />*Pinocchio<br />frazioni:<br />*Ghettarello<ref name=Ghettarello/><br />*Sappanico<br />*Gallignano<br />*Montesicuro<br />*Candia<br />*Aspio di Ancona (e parte sud della zona industriale della Baràccola)</small>||<small>quartieri:<br />*Brecce Bianche<br />*Ponterosso<br />*Montedago<br />frazioni:<br />*Varano<ref name=passovarano/><br />*Montacuto<br />*Poggio<br />*Massignano (e parte nord della zona industriale della Baràccola)</small>||<small>quartieri:<br />*Torrette<br />*Collemarino<br />*Palombina Nuova<br />frazioni:<br />*Paterno<ref name=paterno/></small>
|}
Nel 2009, infine, le circoscrizioni di Ancona furono ridotte a tre e questa è la situazione attuale, descritta di seguito in questa voce<ref>Quest'ultimo accorpamento segue le disposizioni contenute nelle [[Legge finanziaria (Italia)|legge finanziaria 2008]]; l'attuazione è stata fatta con delibera consiliare n. 10 del 23 febbraio [[2009]]: vedi la pagina [http://ww1.comune.ancona.it/ulisse/iride/tmp/113099147_164462.doc Delibera consiliare n. 10 del 23 febbraio 2009] ([[.doc]])</ref> e riassunta qui di seguito. Nel frattempo era sorto il quartiere di Passo Varano.
{|class="wikitable plainlinks"
!style="width:400px"|<small>Prima circoscrizione<br />Sede: via C. Battisti 11/c</small>
!style="width:400px"|<small>Seconda circoscrizione<br />Sedi: piazza G. Galilei 12; via Esino 62; via Scrima 19</small>
!style="width:400px"|<small>Terza circoscrizione<br />Sedi: piazza S. D'Acquisto 29; via Tavernelle 122</small>
|-
|<small>rione di San Pietro<br />rione di Capodimonte<br />rione di Santo Stefano<br />rione Cardeto<br />rione Adriatico<br />rione del Passetto<br />rione di Pietralacroce<br />rione di Borgo Rodi<br />quartiere di Monte Marino</small>||<small>rione degli Archi<br />rione di Vallemiano (partim)<br />rione di Montirozzo (partim)<br />rione del Piano San Lazzaro<br />rione Scrima<br />rione di Posatora<br />rione della Palombella<br />quartiere di Torrette<br />quartiere di Collemarino<br />quartiere di Palombina Nuova<br />frazione di Paterno<ref name=paterno/><br />frazione di Barcaglione<ref>È da questo momento che si inizia a parlare della frazione di Barcaglione, detta anche "taglio di Barcaglione", ufficialmente ancora considerata parte della contrada Barcaglione della frazione di [[Paterno (Ancona)|Paterno]].</ref><br />frazione del Ghettarello<ref name=Ghettarello/><br />frazione di Sappanico<br />frazione di Gallignano</small>||<small>rione delle Grazie (partim)<br />rione delle Tavernelle<br />rione del Pinocchio<br />quartiere delle Palombare<br />quartiere delle Brecce Bianche<br />quartiere di Ponterosso<br />quartiere di Montedago<br />quartiere di Passo Varano<br />frazione di Candia<br />frazione dell'Aspio di Ancona<br />frazione di Montesicuro<br />frazione di Montacuto<br />frazione di Varano<br />frazione del Poggio<br />frazione di Massignano<br />zona industriale della Baràccola</small>
|}
<gallery widths=280px heights=200px>
immagine:Ancona - circoscrizioni dopo il 1977.jpg|Le 11 circoscrizioni dopo il 1977.
immagine:Ancona - circoscrizioni dopo il 1993.jpg|Le 7 circoscrizioni dopo il 1990.
immagine:Ancona - circoscrizioni prima del 2009.jpg|Le 5 circoscrizioni prima del 2009.
immagine:Ancona - mappa di circoscrizioni, rioni, quartieri e frazioni.jpg|Le circoscrizioni attuali
</gallery>
I nuovi confini delle circoscrizioni in vigore dal 2009 non rispettano la suddivisione tradizionale e storica della città<ref>
*D. Svarca, G. Ghetti, P. Sterlacchini, ''Stradario Storico'', Edito dal Comune di Ancona, ufficio di statistica, 2001 (con la collaborazione di A. Aiardi, G. Barbone e S. Censi;
*P. Burattini, ''Stradario Guida della città d Ancona'', Venturini 1961</ref>.
 
Ciò è particolarmente evidente nei casi sottoelencati<ref>[http://www.comune.ancona.gov.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/05/circoscrizioni-1.pdf Mappa dei confini delle circoscrizioni]</ref>.
 
Tre rioni sono spezzati a metà: Le Grazie, Vallemiano e Montirozzo. Le più evidenti deviazioni di confine sono le seguenti:
*il rione delle Grazie ricade nella Terza Circoscrizione, tranne la zona bassa, che ricade nella Seconda;
*Vallemiano, che per la maggior parte del suo territorio ricade nella Seconda Circoscrizione, ha la zona di via Bocconi e di via della Ferrovia all'interno della Prima;
*Montirozzo, che ricade quasi completamente nella Seconda Circoscrizione, ha via Tiziano e alcune vie limitrofe vie nella Prima, quasi come delle [[enclave|enclavi]];
*Via Martiri della Resistenza, che è il confine tra Vallemiano e Montirozzo (entrambi della seconda Circoscrizione), è stata invece compresa nella Prima Circoscrizione.
 
Inoltre, dopo il 1990 le frazioni del Conero (Poggio e Massignano), già costituenti circoscrizioni autonoma (la 11ª), furono separate dal rione di Pietralacroce (ora nella prima Circoscrizione) e dalla zona della città che da secoli è il loro punto di riferimento per i servizi e le comunicazioni stradali<ref>Autori vari, ''Memorie di geografia antropica''Volumi 9-10, Consiglio Nazionale delle Ricerche, 1954 (pagina 19).</ref>. Queste frazioni storiche ora ricadono infatti amministrativamente nel territorio dei nuovi quartieri (cioè nella Terza Circoscrizione).
 
Dal 2010<ref>Legge 42/2010</ref> le circoscrizioni di Ancona hanno compiti solo consultivi e propositivi e non sono più organi elettivi.
 
== Rioni e quartieri di Ancona ==
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:left;"
! Rione o Quartiere<br />(circoscrizione di appartenenza) !! Geografia fisica !! Centro !! Parrocchie cattoliche<ref>C'è una corrispondenza quasi perfetta tra parrocchie cattoliche e rioni o quartieri, tranne che nel caso di Montirozzo, di Monte Marino, delle Palombare e del rione di Santo Stefano.</ref><br />e altri luoghi di culto !!Prefisso<br />trasporti pubblici<ref>Il prefisso è la prima cifra (o l'unica) che identifica le varie linee di trasporto pubblico; essa permette di avere informazioni di massima sul percorso. Ad esempio, le linee 4, 40, 41, 42, 43, 44, 46, che iniziano tutte con la cifra 4, transitano o fanno capolinea alle Tavernelle. Le linee con la barra (es: 1/4) transitano in entrambi le zone, prima e dopo la barra. Vedasi a proposito il sito www.conerobus.it alla pagina "servizio urbano di Ancona</ref>!! C.A.P. !! Ufficio postale
|-
| '''[[Centro storico di Ancona#Rione San Pietro|Rione San Pietro]]'''<br />(I circoscrizione) || colle Guasco e pendici occidentali del colle dei Cappuccini || Piazza del Plebiscito (o del Papa) || Parrocchia: San Pietro Apostolo (nella chiesa di San Francesco) || 1 ||60121
| colspan="2" rowspan="2" | Ancona 3 <small>Scalo Vittorio</small>
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| '''[[Centro storico di Ancona#Rione Capodimonte|Rione Capodimonte]]'''<br />(I circoscrizione) || pendici settentrionali del colle Astagno || Piazza del Forte (o Sangallo) || Parrocchie: San Giovanni Battista; Santissimo Sacramento<br />Sinagoga ebraica<br />Parrocchia ortodossa di San Dasio (nella chiesa dell'Annunziata, via Podesti) || 1 || 60122
|-
| '''[[Centro storico di Ancona#Rione Cardeto|Rione Cardeto]]'''<br />(I circoscrizione) || pendici sud-occidentali di monte Cardeto || Campo della Mostra (o Piazza Malatesta) || Parrocchia: Santi Cosma e Damiano || 1 || 60121
| colspan="3" rowspan="3" | Ancona Città<br /><small>p.&nbsp;24 maggio</small>
|-
| '''[[Centro storico di Ancona#Rione Santo Stefano|Rione Santo Stefano]]'''<br />(I circoscrizione) || pendici settentrionali di colle Santo Stefano || Piazza Pertini || Parrocchia: Santa Maria della Misericordia (partim)<br />Chiesa Avventista del Settimo Giorno (v. Redipuglia, 35) || 1 ||60122
|-
| '''[[#Rione di Borgo Rodi|Borgo Rodi]]'''<br />(I circoscrizione) || sommità e pendici meridionali del colle Santo Stefano e di Monte Pulito|| incrocio tra via Circonvallazione, via Rodi, Via V. Veneto || Parrocchia: San Carlo Borromeo || 6 || 60124
|-
| '''[[#Rione Adriatico|Rione Adriatico]]'''<br />(I circoscrizione) || pendici sud-orientali di monte Cardeto e piana degli Orti|| piazza Diaz || Parrocchie: Sacro Cuore di Gesù; Santa Maria della Misericordia (partim) || 1 || 60123
| colspan="2" rowspan="2" | Ancona 6<br /><small>v. Maratta, 39</small>
|-
| '''[[#Rione del Passetto|Rione Passetto]]'''<br />(I circoscrizione) || Monte Santa Margherita e pendici settentrionali di Monte Pelago|| Pineta del Passetto (piazza IV Novembre) || Parrocchia: Santa Maria dei Servi || 1 - 9 || 60124
|-
| '''[[#Rione di Pietralacroce|Rione Pietralacroce]]'''<br />(I circoscrizione) || colli Altavilla, Pelago e di Pietralacroce || incrocio tra via Pietralacroce, via della Ferrovia e via Santa Margherita || Parrocchia: Santa Croce || 9 || 60129 || Ancona 7<br /><small>v. Pietralacroce</small>
|-
| '''[[#Rione degli Archi|Rione Archi]]'''<br />(II circoscrizione) || pianura alla base delle pendici sud-occidentali del colle Astagno|| piazza del Crocifisso || Parrocchia: Santissimo Crocifisso || 1 || 60125
| colspan="3" rowspan="3" | Ancona 2<br /><small>v. Marconi- p. Rosselli</small>
|-
| '''[[#Rione di Montirozzo|Rione Montirozzo]]'''<br />(Iª e II circoscrizione) || pendici meridionali del colle Astagno || tratto di via Marchetti compreso tra via Pergolesi e via De Gasperi || vedi Archi, Valle Miano e Piano San Lazzaro || 6 || 60125
|-
| '''[[#Rione della Palombella|Rione Palombella]]'''<br />(II circoscrizione) || pianura costiera alla base di Colle Scrima || via Flaminia || Parrocchia: Santo Stefano alla Palombella || 2 || 60126
|-
| '''[[#Quartiere di Monte Marino|Quartiere Monte Marino]]'''<br />(I circoscrizione) || Monte Marino || piazzale della Libertà || Parrocchia: vedi Valle Miano || 8 || 60125
| colspan="2" rowspan="2" | Ancona 11<br />
<small>via M. d. Resistenza, 26</small>
|-
| '''[[#Rione di Vallemiano|Rione Valle Miano]]'''<br />(Iª e II circoscrizione) || valle del torrente Miano || piazza Bovio || Parrocchia: San Paolo Apostolo a Valle Miano || 7 || 60125
|-
| '''[[#Rione del Piano San Lazzaro|Rione Piano San Lazzaro]]'''<br />(II circoscrizione) || Piano San Lazzaro || Piazza Ugo Bassi || Parrocchia: Sacra Famiglia (Salesiani)<br />Sala del Regno (piazza Sarnano)<br />Chiesa Evangelica Biblica (via Ragnini, 5) || 1 || 60127
| colspan="3" rowspan="3" | Ancona 4<br /><small>via Loreto 38</small>
|-
| '''[[#Quartiere delle Palombare|Quartiere Palombare]]'''<br />(III circoscrizione) || Piano San Lazzaro || piazza tra via dell'Industria e via dell'Artigianato || Parrocchie: vedi Le Grazie e Pinocchio<br />Chiesa evangelica internazionale (via Nenni, 5) || 2 || 60127
|-
| '''[[#Rione Scrima|Rione Scrima]]'''<br />(II circoscrizione) || colle Scrima || piazza Camerino || Parrocchia: Cristo Divino Lavoratore || 3 || 60126
|-
| '''[[#Rione di Posatora|Posatora]]'''<br />(II circoscrizione) || pendici orientali del Montagnolo || via Monte Vettore || Parrocchia: Santa Maria Liberatrice || 3 || 60131 || Ancona 5<br />
<small>via M. Vettore, 40</small>
|-
| '''[[#Quartiere di Torrette|Quartiere Torrette]]'''<br />(II circoscrizione) || pianura costiera e sella tra il Montagnolo e Colle Ameno|| isolato tra via Esino, via Conca, via Tenna e via Metauro || Parrocchia: Maria SS. Madre di Dio || 3 - B - C || 60126 || Ancona Torrette<br />
<small>via Esino, 60</small>
|-
| '''[[#Quartiere di Collemarino|Quartiere Collemarino]]'''<br />(II circoscrizione) || Collemarino || piazza Galileo Galilei || Parrocchia: San Pio X || A || 60126 || Ancona Collemarino<br /><small>piazza Torricelli</small>
|-
| '''[[#Quartiere di Palombina Nuova|Quartiere Palombina Nuova]]'''<br />(II circoscrizione) || pianura e colline costiere || via Flaminia || Parrocchia: San Marcellino in Palombina Nuova || B - C || 60126 || Ancona Palombina<br />
<small>v. Flaminia 388/A</small>
|-
| '''[[#Rione delle Grazie|Rione Le Grazie]]'''<br />(IIª e III circoscrizione) || collina delle Grazie || incrocio tra via delle Grazie e via Colleverde, all'altezza della chiesa di Santa Maria delle Grazie|| Parrocchie: Santa Maria delle Grazie; San Francesco d'Assisi (Cappuccini) || 4 || 60128
| colspan="2" rowspan="2" | Ancona 1<br /><small>via B. Croce, 12</small>
|-
| '''[[#Rione delle Tavernelle|Rione Tavernelle]]'''<br />(III circoscrizione) || collina delle Tavernelle || via Tavernelle || Parrocchia: Santa Maria di Loreto al Pozzetto || 4 || 60128
|-
| '''[[#Rione del Pinocchio|Rione Pinocchio]]'''<br />(III circoscrizione) || collina del Pinocchio || incrocio tra via Maggini, via del Pinocchio, via della Madonnetta || Parrocchia: San Michele Arcangelo<br />Moschea della Fratellanza (via Maggini) || 2 || 60127
| colspan="2" rowspan="2" |Ancona 8<br /><small> via del Pinocchio, 1</small>
|-
| '''[[#Quartiere di Monte Dago|Quartiere Montedago]]'''<br />(III circoscrizione) || pendici occidentali di Monte Dago || - || Parrocchia: San Giuseppe Moscati || 2 || 60131
|-
| '''[[#Quartiere delle Brecce Bianche|Quartiere Brecce Bianche]]'''<br />(III circoscrizione) || pendici meridionali di Monte Dago || incrocio tra via delle Brecce Bianche, via Maestri del Lavoro e via Sacripanti || Parrocchia: San Gaspare || 2 || 60131
| colspan="3" rowspan="3" | Ancona 9<br /><small>via d. Brecce Bianche, 1</small>
|-
| '''[[#Quartiere di Ponterosso|Quartiere Ponterosso]]'''<br />(III circoscrizione) || pendici sud-orientali di Monte Dago || piazza Salvo D'Acquisto || Parrocchia: Sacro Cuore di Gesù a Passo Varano e Ponterosso || 2 || 60131
|-
| '''[[#Quartiere di Passo Varano|Quartiere Passo Varano]]'''<br />(III circoscrizione) || pendici sud-orientali di Monte Dago || nei pressi della chiesa e della ex scuola || Parrocchia: Sacro Cuore di Gesù a Passo Varano e Ponterosso || 4 || 60131
|-
| '''Zona commerciale dei Piani della Baràccola'''<br />(III circoscrizione) || Piani della Baràccola || - || Territorio ricadente sotto la parrocchia della frazione di Candia (San Giuseppe)<br />Chiesa Evangelica Apostolica (via Di Vittorio, 6B) || - || 60131 || Ancona 10<br />
<small>via F. Scataglini, 12</small>
|}
 
Le descrizioni dei rioni, dei quartieri e delle frazioni che seguono sono di carattere generale, e non sono citati i monumenti e i centri di interesse presenti, descritti nella [[Ancona|pagina principale]], al paragrafo "Monumenti e luoghi di interesse". Alcuni rioni, quartieri e frazioni sono oggetto di una voce a parte, alla quale si rimanda.
 
== Prima Circoscrizione ==
La Prima Circoscrizione comprende il centro storico, ossia la parte della città che si affaccia sul porto ed era chiusa nelle mura ottocentesche. Hanno qui sede gran parte delle istituzioni culturali e amministrative, e nella zona dei tre corsi principali c'è il centro del commercio e degli uffici. Questa parte più antica della città è suddivisa nei quattro rioni di S. Pietro, Capodimonte, S. Stefano e Cardeto.
Oltre ad essi, la Prima Circoscrizione comprende anche il rione Adriatico, quello del Passetto, di Pietralacroce, di Borgo Rodi e, dopo le ultime modifiche ai confini (2009), anche il quartiere di Montemarino.
 
=== Rioni San Pietro, Capodimonte, Santo Stefano, Cardeto ===
{{Vedi anche|Centro storico di Ancona}}
 
Il rione più antico è [[Centro storico di Ancona#Rione San Pietro|quello di San Pietro]]: esso coincide con la città greca, poi romana ed altomedievale. È arroccato sui colli del [[Geografia di Ancona#Colline|Guasco]] e [[Geografia di Ancona#Colline|dei Cappuccini]] e domina il porto dall'alto. Nel basso Medioevo si aggiunse il [[Centro storico di Ancona#Rione Capodimonte|rione di Capodimonte]], che risale le pendici settentrionali del [[Geografia di Ancona#Colline|colle Astagno]] seguendo l'arco del porto. Il rione di S. Pietro e quello di Capodimonte, con l'antico rione basso-medievale del Porto, scomparso sotto le bombe dell'ultima guerra, corrispondono agli antichi terzieri medievali.
 
Il centro cittadino comprende poi i rioni ottocenteschi: il [[Centro storico di Ancona#Rione Cardeto|rione Cardeto]] e [[Centro storico di Ancona#Rione Santo Stefano|quello di Santo Stefano]], entrambi costruiti sulle pendici degli omonimi colli. Essi sono frutto dell'espansione urbana seguita all'Unità d'Italia.
I confini tra i rioni sono semplici: a Piazza Roma si incontrano i confini di tutti e quattro e i tre corsi principali dividono S. Pietro (a Nord-Ovest) da Capodimonte (a Sud-Ovest) e il Cardeto (a Nord-Est) da S. Stefano (a Sud-Est).
 
Nella numerazione ufficiale in uso sino al 1977, il Porto era il "Rione I", San Pietro il "Rione II", il rione Cardeto il "Rione III", il rione Santo Stefano il "Rione VI" e Capodimonte il "Rione VII"<ref name=Panzini>Mario Panzini, ''Dizionario del vernacolo anconitano'', edizioni Sagraf, 2008</ref>.
 
Si ricorda che l'espressione "Guasco-San Pietro" non indica un rione della città, ma solo i piani particolareggiati che il Comune ha elaborato dagli anni settanta agli anni novanta, per regolamentarne gli interventi urbanistici<ref>[http://ww1.comune.ancona.it/comune/urbanistica/pianiattuativi/003/PPE_Guasco-S.Pietro.html Il piano particolareggiato del 1999]</ref>; il nome doppio di questi piani deriva dal nome del rione (San Pietro) e dal nome del colle Guasco, sul quale una parte di esso sorge. Per influenza della denominazione di questi piani a volte, per errore, si denomina anche il rione con questo nome doppio, il cui uso è assolutamente da evitare al di fuori della burocrazia amministrativa.
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Immagine:Ancona - mappa del rione San Pietro.png|Mappa e confini del rione San Pietro
Immagine:Ancona - mappa del rione Capodimonte.png|Mappa e confini del rione Capodimonte
Immagine:Ancona - mappa del rione Santo Stefano.png|Mappa e confini del rione Santo Stefano
Immagine:Ancona - mappa del rione Cardeto.png|Mappa e confini del rione Cardeto
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==== Commercio ====
La zona commerciale si estende lungo i tre corsi paralleli Mazzini, Garibaldi, Stamira e nelle vie limitrofe.<br />Mercato coperto: Mercato delle Erbe, in corso Mazzini.<br />Mercato ambulante: corso Mazzini e piazza Roma; è attivo sia la mattina sia il pomeriggio, dal lunedì al sabato.
 
==== Abitanti ====
Gli abitanti del rione di San Pietro si chiamano ''sampietroli''<ref name=Panzini/> e quelli di Capodimonte ''capomontesi'' (in dialetto ''capumontesi''<ref name=Panzini/>), quelli del rione Cardeto, invece, ''camparoli''<ref name=Panzini/>, dal nome della piazza principale, il Campo della Mostra (piazza Malatesta). Il rione San Pietro ha 2.151 abitanti, quello di Capodimonte 2.145 abitanti (dati 2011) Rispetto al decennio precedente gli abitanti sono dunque aumentati del 22,2% a San Pietro e del 10,8 a Capodimonte. Per i rioni di Santo Stefano e Cardeto i dati ufficiali sono accorpati: insieme i due rioni hanno 2.728 abitanti.<ref name="ReferenceA">{{Cita web|url=http://ww1.comune.ancona.it/comune/urbanistica/dossier/download/Dossier%2012%20-%20Analisi%20Demografica%201981-2010.pdf|titolo=Dossier 12 - Analisi e dinamiche della popolazione residente nella città di Ancona. Periodo 1981-2010.|editore=Comune di Ancona|mese=febbraio|anno=2011|accesso=12 novembre 2015|formato=PDF}}</ref>
 
=== Rione Adriatico ===
[[File:Ancona - mappa del Rione Adriatico.JPG|thumb|upright=1.4|Mappa e confini del rione Adriatico]]
Il primo progetto del rione Adriatico ("Piano di ampliamento fuori porta Cavour") è del 31 ottobre 1904 ed è opera dell'ingegnere capo del Comune, Nestore Cinelli<ref>Rosario Pavia, Ercole Sori, ''Ancona'', della collana '' Le città nella storia d'Italia'', editori Laterza, 1990, ISBN 884203584X (pagina 99)</ref>, quando già lungo l'attuale corso Amendola esistevano numerosi edifici. In quegli anni la città stava cambiando direzione di espansione: completato lo sviluppo intorno all'arco del porto, l'edificazione si stava espandendo verso Est, fino a raggiungere nuovamente il mare, ma dal lato opposto del promontorio. Nel 1910 viene elaborato un nuovo piano urbanistico per la zona, ad opera dell'ingegner Tian; fu in questa occasione che nacque il progetto per un grande viale, lungo più di un chilometro, che doveva collegare il centro della città con la costa alta del [[Passetto (Ancona)|Passetto]]. Si tratta di quello che oggi è chiamato Viale della Vittoria ed inizialmente Viale Adriatico, come il rione che attraversa. Nel 1918 il piano viene rivisto dall'ingegnere capo del Comune Federiconi, che ne conferma le idee essenziali. La villa extraurbana cinquecentesca dei conti Ferretti<ref>L'edificio, dai soffitti riccamente decorati al piano nobile, sorge lungo il Viale, in corrispondenza di Piazza Diaz ed ospita un ristorante-pizzeria, un albergo ed un circolo privato.</ref> e il borgo della Pecora<ref name=Panzini/><ref>Il borgo sorge in via Isonzo, tra l'incrocio con via Rodi e quello con via Podgora.</ref>, lungo via Isonzo, vennero inglobati nel nuovo rione.
 
Negli anni venti e trenta l'attività edilizia nel nuovo rione era intensissima e molti degli edifici del rione, fusione di stile [[liberty]] ed [[Eclettismo (arte)|eclettico]], risalgono a quegli anni. Da quell'epoca si sono delineate le caratteristiche fondamentali del rione, in gran parte residenziale, ricco di verde privato e di strade alberate, essendo stato progettato con alcuni criteri tipici delle [[Città giardino|città-giardino]]
 
La strada principale del rione è il Viale della Vittoria, comunemente chiamato semplicemente "Viale", lungo 1100 metri ed una delle più apprezzate passeggiate cittadine. Questa arteria, insieme ai tre corsi principali, completò l'asse stradale da mare a mare che ancor oggi caratterizza la città. A metà del Viale si apre Piazza Diaz, che è il centro del rione.
 
Nella numerazione ufficiale in uso sino al 1977, il rione Adriatico era il "Rione IV".
 
==== Commercio ====
Arteria commerciale: Corso Amendola.<br />Mercato coperto rionale: "Maratta" (o "del Sacro Cuore").<br />Mercato ambulante: in via Maratta, attivo nelle mattine del martedì, del mercoledì e del venerdì.
 
==== Abitanti ====
Gli abitanti del rione Adriatico e di quello del Passetto sono complessivamente 8.545<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Rione del Passetto ===
{{vedi anche|Passetto di Ancona}}
[[File:Ancona - mappa del Quartiere del Passetto.JPG|thumb|upright=1.4|Mappa del rione del Passetto, con i suoi confini]]
Il rione del Passetto fino all'ultima guerra non si distingueva dal [[#Rione Adriatico|rione Adriatico]]. A partire dagli anni sessanta del Novecento, lo sviluppo edilizio fece distinguere la parte più vicina al mare dalla rimanente, e nacque così il rione Passetto, che infatti confina con il mare e risale le pendici di Monte Pelago e di Monte Santa Margherita. Il confine tra il rione Adriatico e quello del Passetto è individuato da Via Bianchi e dal [[stadio Dorico|Campo Sportivo Dorico]], il vecchio stadio della città, sede per molti anni della partite dell'[[Associazione Calcio Ancona|Ancona]].
 
Centro del rione è la Pineta del Passetto, ossia Piazza IV novembre; panoramicamente affacciata sulla costa alta, vi si trova il [[monumento ai caduti (Ancona)|Monumento ai Caduti]] e la sua scalinata monumentale che scende al mare, uno dei simboli principali della città. Per scendere al mare si può usare anche il vicino ascensore. Nelle vicinanze della Pineta si trova l'Ospedale Materno Infantile "Gaspare Salesi", definito familiarmente dagli anconetani l'"Ospedaletto". Il rione prende il nome di Passetto dalla costa sottostante, molto frequentata d'estate per motivi balneari, con i suoi scogli bianchi (quello chiamato "Seggiola del Papa" è un altro simbolo cittadino) e le sue caratteristiche grotte di pescatori.
==== Abitanti ====
Gli abitanti del rione del Passetto e di quello Adriatico sono complessivamente 8.545<ref name="ReferenceA"/>.
 
===Rione di Pietralacroce===
[[File:Ancona - mappa del quartiere Pietralacroce.png|thumb|upright=1.4|Mappa e confini del rione Pietralacroce]]
[[File:Ancona - costa di Pietralacroce - scogliera dei Draghetti.JPG|thumb|upright=0.8|Pietralacroce - Scogliera dei Draghetti]]
Pietralacroce (in [[dialetto anconetano|dialetto]]: ''Piedelacroce''<ref name=Panzini/>) sorge alle porte della città, alta sul mare e lungo la strada che conduce a [[Monte Conero]]. Ha origine dall'antico borgo omonimo, che venne raggiunto dall'espansione urbana tipica degli anni sessanta e settanta, diventando così un rione cittadino.
Presenta quindi un piccolo nucleo antico, prevalentemente ottocentesco, che è il cuore del rione, e una vasta espansione moderna. Occupando la parte più alta del [[Geografia di Ancona#Colline|colle Altavilla]] e le pendici di [[Geografia di Ancona#Colline|Monte Pelago]], ha una posizione molto panoramica, guardando il mare dai due lati del [[Monte Conero#Territorio|promontorio di Ancona]]. Verso est si affaccia infatti su una fascia verde bordata dalla costa alta, mentre ad ovest guarda verso il [[Golfo di Ancona]], che da qui si ammira in lontananza.
Si possono godere entrambi i panorami dall'ottocentesco [[Forte Altavilla]], che occupa la cima del colle omonimo e che ora ospita un [[Forte Altavilla#Il parco del Forte Altavilla|parco]].
 
Tra il nucleo abitato e le rupi marine si trovano alcune piccole valli (le [[Ancona#Le valli di Pietralacroce|valli di Pietralacroce]]): la Valle della Fonte, della Selva, della Scalaccia, del Campo di Mare. Esse fanno parte del [[Parco del Conero|Parco Regionale del Conero]], sono ricche di valori naturalistici e paesaggistici ed attraversate dall'itinerario nº 13 del Parco<ref name=giorgiopetetti>Giorgio Petetti, ''Le valli di Pietralacroce'', in: Marina Turchetti, ''Le storie del Passetto'', Casa editrice Affinità elettive, Ancona 2007</ref>. Percorrendo quattro ''stradelli'' che attraversano queste valli si giunge alle [[Geografia di Ancona#Costa|spiagge rocciose sottostanti]]<ref name=giorgiopetetti/>:
* stradello della Fonte: conduce all'omonimo tratto di costa;
* stradello degli Scogli Lunghi: conduce agli Scogli Lunghi e alla spiaggia della Valletta;
* stradello della Scalaccia: conduce all'omonimo tratto di costa;
* stradello di Monte Venanzio: conduce alla spiaggia della Vena e da qui, con un impegnativo percorso sugli scogli, alla scogliera dei Draghetti e alla piccola spiaggia del Campo di Mare.
 
Sono tre i monumenti che sorgono nel rione: [[Forte Altavilla]], sul colle omonimo, Forte Garibaldi, su Monte Pelago, la [[Chiesa di Santa Croce (Ancona)|Chiesa di Santa Croce]] il cui sagrato è il centro del rione. Un cippo situato nei pressi di Forte Altavilla ricorda i caduti durante l'assedio del 1860, in seguito al quale Ancona entrò nel [[Regno d'Italia]]. Via principale è via Pietralacroce, antico tratto della via per Monte Conero, che ora passa su variante ai margini dell'abitato. Sorgono a monte Pelago tre importanti strutture di livello cittadino: l'osservatorio astronomico "Paolo Senigalliesi", il palazzetto della scherma e il centro tennis "Riviera del Conero".
 
====Storia====
L'origine del centro risale agli anni intorno al 1562, quando fu creata nella zona la parrocchia dello Spirito Santo e costruita la chiesa omonima, che nel nome ricordava quella che sorgeva sul [[Geografia di Ancona#Colline|colle Astagno]], demolita pochi anni prima (nel 1532) per poter costruire la [[Cittadella di Ancona|Fortezza o Cittadella]]. Nella metà del Settecento l'antica chiesa fu demolita; su progetto di [[Francesco Maria Ciaraffoni|Francesco Ciaraffoni]] fu allora costruita la [[Chiesa di Santa Croce (Ancona)|chiesa di Santa Croce]], titolo che diede nome al centro abitato circostante, o che da esso prese nome. Nel periodo della [[Repubblica Anconitana]], nel corso dell'assedio austro-russo-turco del 1799, la chiesa fu pesantemente danneggiata e restaurata radicalmente nel 1826, su progetto di Michele Bevilacqua, che rispettò però le precedenti forme settecentesche<ref>Il comma è scritto comparando due fonti:
*Vincenzo Pirani, ''Le chiese di Ancona'', Casa editrice Nuove ricerche, Ancona, 1998;
*G. Domenici, R. Gagliardi, Chiese monumentali dell'arcidiocesi di Ancona, Aniballi 1996 (pagina 68)</ref>.
 
Mai frazione autonoma, Pietralacroce, prima di essere inglobata nel territorio urbano, era un borgo dipendente amministrativamente e culturalmente dalla frazione del [[Poggio (Ancona)|Poggio]]. Ciò era evidente anche dal dialetto parlato nella zona, che, sino all'inclusione nel territorio urbano, non era assimilabile a quello del centro cittadino, ma faceva parte dell'[[Dialetti marchigiani#Zona del Conero|isola linguistica gallica del Conero]] insieme a quello delle frazioni di Montacuto, Varano, Poggio e Massignano<ref name=bartolucci>Giuseppe Bartolucci, ''La croce scolpita'', articolo del ''[[Corriere Adriatico]]'' del 22 aprile 1987.</ref>.
 
Il nome era originariamente era ''Petra crucis'', espressione che ha prodotto la voce dialettale ''Pié dela Croce'', dove ''pié'' è abbreviazione di ''pietra'' e non di ''piede'', come si potrebbe pensare<ref name=bartolucci/>.
 
====Abitanti====
Gli abitanti di Pietralacroce si chiamano ''piedelacrocesi'', dal nome dialettale del centro: Piedelacroce<ref name=Panzini/>. Gli abitanti sono 3.815<ref name="ReferenceA"/>.
 
===Rione di Borgo Rodi===
[[File:Ancona - mappa del Quartiere di Borgo Rodi.JPG|thumb|upright=1.4|Mappa di Borgo Rodi e di Monte Marino, con i loro confini]]
Borgo Rodi, come suggerisce lo stesso nome, nacque come nucleo isolato dal resto della città, sulla sella tra il colle Santo Stefano e Monte Pulito. Nel dopoguerra crebbe tanto da ricongiungersi alla città, che domina panoramicamente dall'alto. Il [[Pincio#Dal Pincio di Roma a quelli delle altre città italiane|Pincio]], primo parco pubblico della città (è del 1870), è in particolare uno dei punti più apprezzati per osservare i rioni storici dall'alto e per ammirare il mare sia ad Ovest, verso il Porto, sia ad Est, verso il Passetto. Centro storico e commerciale del rione è la zona tra via Circonvallazione, via Rodi e via XXV Aprile, a bordo del Pincio.
 
Il rione fu istituito nel 1913 e nel nome ricorda l'isola di Rodi, allora appena acquisita dal Regno d'Italia in seguito alla [[Guerra italo-turca]]<ref name=Panzini/>. Nella denominazione ufficiale in uso sino al 1977, Borgo Rodi era il "Rione V".
 
==== Abitanti ====
Abitano a Borgo Rodi 5.300 persone<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Quartiere di Monte Marino ===
È un moderno quartiere residenziale, sorto negli [[Anni 1970|anni settanta]] e [[Anni 1980|ottanta]] del Novecento sulle pendici del colle omonimo, costituendo un'espansione verso sud di Borgo Rodi; condivide con questo rione infatti i principali servizi: scuola elementare, parrocchia cattolica, farmacia, linee di autobus. Arteria principale è via XXV Aprile.
 
È sede di un polo di scuole superiori (Liceo Scientifico "L. di Savoia", Istituto Tecnico "G. Benincasa") e della questura cittadina.
 
Via Canale lo separa dal quartiere di [[#Rione di Montirozzo|Montirozzo]], via Bocconi da quello di [[#Rione di Vallemiano|Vallemiano]], di cui fece parte sino ad anni recenti. È in via di ultimazione (2015) un nuovo nucleo del quartiere, nella zona orientale, imperniato su una nuova strada che collegherà via Angelini con via della Ferrovia.
 
Pur trovandosi ai suoi margini, funge da centro del quartiere la zona di Piazza della Libertà, situata nei pressi dell'ingresso alla Galleria del Risorgimento.
 
== Seconda Circoscrizione ==
La Seconda Circoscrizione comprende i rioni Piano San Lazzaro, Archi, Vallemiano, Montirozzo, Scrima, Posatora, Palombella. Essa include anche le frazioni rurali di Paterno, del Ghettarello, di [[Sappanico]] e di Gallignano. Nel 2009 inoltre sono state comprese nella Seconda Circoscrizione anche le grandi frazioni che sorgono sulla via Flaminia: le Torrette, Palombina Nuova e Collemarino, che di fatto sono veri e propri [[Città satellite (urbanistica)|quartieri satellite]], staccati cioè dal nucleo urbano principale.
 
=== Rione degli Archi ===
[[File:Ancona - mappa del rione degli Archi.jpg|thumb|upright=1.4|Mappa del rione Archi, con i suoi confini]]
[[File:Ancona531.JPG|thumb|Via Marconi e i portici degli Archi, da cui il rione prende nome]]
Gli Archi (''rió de' j'Archi'' in [[dialetto anconetano|anconetano]]<ref name=Panzini/>) sono un tipico rione portuale, animatissimo e popolare, abitato in prevalenza da pescatori e da altri lavoratori marittimi. Si sente vicina la presenza del [[Mandracchio]], ossia la parte del porto che ospita i pescherecci. Il rione prende nome dai cinque isolati porticati che sorgono lungo un lato della via principale, via Marconi (detta anche via degli Archi). Tali isolati prendono popolarmente il nome di primo, secondo, terzo, quarto e quinto arco<ref name=Panzini/>. Il centro è piazza del Crocifisso, ombreggiata da platani e sempre affollata di bambini che giocano. Sulla piazza si affaccia la chiesa parrocchiale del Crocifisso, costruita nel 1949 su progetto di [[Gaetano Minnucci]] in sostituzione dell'antica chiesa, distrutta dai [[bombardamento di Ancona|bombardamenti del 1943-1944]]<ref>G. Domenici, M. Agostinelli, ''Chiese moderne dell'Arcidiocesi di Ancona-Osimo: studi e disegni'' Ancona : Aniballi grafiche, 2003 (pagina 29).</ref>.
 
Negli ultimi anni agli Archi si sono stabiliti numerosi cittadini stranieri che spesso, ma non sempre, trovano lavoro nel settore della pesca. L'integrazione è in generale ben riuscita, e ciò ha reso l'atmosfera del rione cosmopolita e variopinta, come testimonia la presenza di numerosi esercizi commerciali esotici<ref>[http://www.cittadellascuola.it/articoli/centro_interculturale Integrazione nella scuola elementare]; [http://www.giuntiscuola.it/sesamo/a-tu-per-tu-con-l-esperto/accoglienza/e-arrivato-un-bambino-con-un-nome-e-un-cognome-strani/ Integrazione nella scuola media]</ref>.
 
Gli Archi sono uno dei rioni anconitani dal carattere più marcato, e ben delimitati sono anche i suoi confini: Porta Pia, le rupi degli Archi e, fino agli [[anni 1920|anni venti]], il passaggio a livello sulla [[ferrovia Adriatica]] poi sostituito da un cavalcavia corrispondente all'odierno Piazzale Italia<ref name="ReferenceB"/>.
 
====Storia====
Il rione degli Archi sorse a partire dagli ultimi decenni del [[XVIII secolo|Settecento]] ed è una delle prime espansioni di Ancona al di fuori dalle mura. Le premesse alla nascita del nuovo rione furono due: la realizzazione all'interno del porto del nuovo e insulare [[Mole Vanvitelliana|Lazzaretto]] progettato da [[Luigi Vanvitelli|Vanvitelli]] e la necessità di dotare la città di un nuovo e più comodo accesso da nord, che evitasse la precipitosa discesa lungo l'attuale via Cialdini. Nelle mura, proprio di fronte al [[Mole Vanvitelliana|Lazzaretto]] fu aperta così Porta Pia, nuovo ingresso monumentale alla città, e fu tracciata la nuova ampia via di accesso ad Ancona su un interramento a mare. Lungo la nuova strada (oggi chiamata via Marconi) sorse presto Borgo Pio, detto così in onore del papa allora regnante [[Pio VI]], che aveva promosso i lavori<ref name="ReferenceB">Fabio Mariano, Ancona, la città e le immagini</ref>.
Nel [[1789]], lungo la via principale, si iniziò la costruzione della lunga fila di palazzi porticati che ancor oggi caratterizza il rione; il borgo venne così presto denominato ''rione degli Archi''; all'epoca infatti non c'erano altri portici in città, e la loro presenza colpì l'immaginazione popolare. Sull'altro lato rispetto ai portici venne realizzato nel [[1847]] un viale affacciato sul mare, con quattro filari di alberi. Dal viale si accedeva ad alcuni stabilimenti balneari, i primi di Ancona. Dopo il 1860, fu costruito nel rione un grande [[gasometro]] per fornire di [[gas illuminante]] i lampioni di tutta la città; rimasto come testimonianza di [[archeologia industriale]] fino agli [[anni 1980|anni ottanta]], fu inopinatamente abbattuto per realizzare un parcheggio scambiatore multipiano<ref>Glauco Luchetti, Ancona Piazzaforte del Regno d'Italia</ref>.
 
Nel corso degli anni la necessità di ampliare la zona ferroviaria con nuovi interramenti a mare portò alla chiusura degli stabilimenti balneari e alla eliminazione del viale, sostituito da una serie di palazzi davanti ai quali è rimasto un unico filare di platani.
 
==== Abitanti ====
Gli abitanti del rione degli Archi si chiamano ''arcaroli''<ref name=Panzini/>. Gli abitanti sono 2.111, con un aumento considerevole negli ultimi dieci anni: del 29,5%<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Rione di Vallemiano ===
[[File:Ancona - mappa del rione Vallemiano.jpg|thumb|upright=1.4|Mappa e confini del rione Vallemiano]]
Il nome stesso del rione indica la sua anomalia rispetto agli altri della città, che per la maggior parte occupano versanti collinari; al contrario, questo rione si distende lungo il tratto mediano della valle del torrente Miano. In [[dialetto anconitano|dialetto]] il rione è detto ''Valemià''.
 
È per metà nella prima e per l'altra metà nella seconda circoscrizione.
 
Vallemiano è un rione popolare sorto nei primi anni del Novecento intorno al Mattatoio, che ancora ne costituisce l'emergenza monumentale principale, notevole esempio di archeologia industriale. Ora esso, oramai dismesso, è stato parzialmente restaurato per adibirlo ad attività sociali e culturali. Oltre che dal mattatoio l'atmosfera del rione è segnata dalla presenza della linea ferrata per il Sud, dal torrente che scorre in ampia valle agricola fino ai margini urbani, dal deposito degli autobus e dei filobus, dalla grande caserma dei Vigili del Fuoco. Due strade sopraelevate ad alto traffico (via della Ricostruzione e asse nord-sud) ne condizionano la vivibilità.
 
L'asse stradale di Via Martiri della Resistenza, tracciato negli anni cinquanta, segna il confine di Vallemiano con quello adiacente di Montirozzo, mentre la ferrovia lo separa dai quartieri del Piano S. Lazzaro e delle Grazie. Il confine con Monte Marino passa a monte di via Bocconi. Centro del rione è il piazzale Giovanni Bovio, detto anche "piazza di Vallemiano"; la principale arteria commerciale è via Martiri della Resistenza.
 
=== Rione di Montirozzo ===
[[File:Ancona - mappa del rione Montirozzo.jpg|thumb|upright=1.4|Mappa e confini del rione Montirozzo]]
Con il nome di Montirozzo (in [[Dialetto anconetano|dialetto]] ''Muntirozzo''<ref name=Panzini/>) si indicava, prima del 1930, solo la zona situata sulle pendici meridionali del Colle Astagno e compresa tra via Pergolesi (o "discesa del Gas") e via Marchetti. Questo primo nucleo è ancor oggi caratterizzato da villette circondate da giardini, con panorama sul sottostante [[Circoscrizioni di Ancona#Rione degli Archi|rione degli Archi]].
 
Dopo il terremoto del 1930, sorse in zona pianeggiante il secondo nucleo del rione: un popolare quartiere modello (le cosiddette "case asismiche di Montirozzo") in cui i bassi edifici, progettati con uno stile ispirato alle "[[insula]]e" dell'antica Roma, sono immerse nel verde. Progettista ne fu l'architetto [[Alberto Calza Bini]].
 
A partire dagli anni sessanta del Novecento il rione, classificato con il nome di "Rione IX - Montirozzo", si ampliò notevolmente, con la costruzione di un terzo nucleo: la zona di "Cittadella Sud". Essa, imperniata sull'asse stradale di via Michelangelo-via Tiziano, è costituita principalmente da condomini e comprende un importante polo scolastico: liceo artistico, liceo classico, liceo pedagogico, liceo musicale, scuola media Donatello. Nella zona centrale del rione, circondata da verde pubblico, è stata costruita la moderna sede amministrativa della Regione Marche. Uno dei palazzi della Regione è notevole opera di architettura moderna di [[Vittorio Gregotti]], che richiama nel mattone e nei volumi orizzontali la vicina [[Cittadella di Ancona|Cittadella]].
 
Per il fatto di essere costituito da tre nuclei distinti, il rione non ha un vero e proprio centro, ma in qualche modo svolgono questa funzione via De Gasperi e piazzale Europa, pur trovandosi quest'ultimo ai margini del rione. Particolare è la situazione amministrativa: il rione ricade in parte nella prima circoscrizione e in parte nella seconda, anche con enclavi comprendenti solo alcuni tratti di vie. Gli abitanti sono detti montirozzari (in dialetto ''muntirozzari''<ref name=Panzini/>).
 
=== Rione del Piano San Lazzaro ===
[[File:Ancona - mappa del rione Piano San Lazzaro.jpg|thumb|upright=1.4|Mappa e confini del rione Piano San Lazzaro]]
Chiamato spesso dagli anconetani semplicemente "il Piano" (in [[dialetto anconetano|anconetano]]: ''el Pià''<ref name=Panzini/>), deve il suo nome al fatto di sorgere nell'unica zona pianeggiante della città, occupando la parte terminale della valle del torrente Miano, che si allarga formando una vasta conca circondata da colline. È il cuore della periferia storica della città, essendone il baricentro naturale; i rioni di Posatora, Grazie, Tavernelle, Pinocchio, Vallemiano e Scrima trovano nel Piano il loro punto di incontro. Infatti a Piazza Ugo Bassi è localizzato lo snodo più importante delle linee autofiloviarie dirette verso la periferia cittadina.
Corso Carlo Alberto è la strada principale e luogo preferito per il passeggio, mentre il centro del rione è Piazza Ugo Bassi, intorno a cui si estende una zona commerciale che si pone quasi in antitesi con quella del centro, per la gran varietà di negozi e per la presenza a piazza d'Armi di un frequentatissimo mercato rionale comprendente una zona al coperto ed una vasta area per il commercio ambulante.
 
Il rione ospitava la società calcistica [[S.S. Piano San Lazzaro|Piano S. Lazzaro]] (divenuta poi [[Unione Sportiva Ancona 1905|U.S. Ancona 1905]]), che militava nel campionato di [[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]] ed era la seconda della città; con il fallimento dell'A.C. Ancona, la sede della nuova società venne spostata nei pressi dello storico Stadio Dorico, nel [[#Rione Adriatico|rione Adriatico]].
 
L'atmosfera del rione è intensamente e vivacemente popolare, anche per la presenza di molti cittadini stranieri e per il fatto che ai confini del Piano è situata la [[Stazione di Ancona Centrale|Stazione Centrale]].
 
====Storia====
Le prime abitazioni del rione sorsero intorno all'attuale Piazza Ugo Bassi alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]]. L'arteria principale, l'attuale Corso Carlo Alberto, fu tracciata nel [[1784]], alberata nel [[1819]] e arricchita della presenza della [[Chiesa della Sacra Famiglia (Ancona)|chiesa dei Salesiani]] (o della Sacra Famiglia) nel [[1913]]. All'inizio del [[XX secolo|Novecento]] il rione si ingrandì notevolmente<ref>Mario Natalucci, La vita millenaria di Ancona</ref>, ma fu dopo la [[Seconda guerra mondiale]] che assunse le dimensioni attuali, con la costruzione di edifici a beneficio di coloro che avevano perso la propria abitazione a causa dei [[bombardamenti di Ancona del 1943|bombardamenti del 1943-1944]]; sorsero infatti a ponente di via Giordano Bruno un "villaggio" (come era allora detto) di [[United Nations Relief and Rehabilitation Administration|case UNRRA]]<ref name=rivistadiancona>''Rivista di Ancona'' anno I n° 1, maggio giugno 1958, edita dal Comune di Ancona</ref> e numerosi caseggiati di edilizia economica e popolare.
 
Nel territorio del rione è compresa l'area dell'ex-Ospedale Psichiatrico provinciale (ex-C.R.A.S.S.) che attualmente ospita alcuni uffici dell'Azienda Unica Ospedaliera Regionale - AZUR. Si tratta di un'ampia zona verde ed alberata, sulla cui futura destinazione sono state formulate varie ipotesi.
 
Il nome del rione deriva dalla cappellina dedicata a San Lazzaro che sorgeva all'incrocio tra via delle Palombare e viale Cristoforo Colombo, nell'angolo nord-occidentale di Piazza d'Armi<ref>Aldo Forlani, Luciano Nobili, ''I rioni di Ancona - piazza Ugo Bassi e Corso Carlo Alberto, edizioni Canonici 1999 (pagina 5).</ref>.
 
<gallery>
Ancona - Corso Carlo Alberto - rione Piano San Lazzaro 2.JPG|<small>Corso Carlo Alberto - corsia veicolare</small>
Ancona - Corso Carlo Alberto - rione Piano San Lazzaro.JPG|<small>Corso Carlo Alberto - passeggiata centrale</small>
Ancona - chiesa della Sacra Famiglia o dei Salesiani - fronte.JPG|<small>Chiesa della Sacra Famiglia o dei Salesiani</small>
Ancona - chiesa della Sacra Famiglia o dei Salesiani.JPG|<small>Chiesa della Sacra Famiglia con edificio parrocchiale</small>
Ancona - Viale Giordano Bruno - rione Piano San Lazzaro.JPG|<small>Viale Giordano Bruno</small>
</gallery>
 
==== Commercio ====
La zona commerciale è molto vasta e si estende tra via Giordano Bruno, corso Carlo Alberto, piazza Ugo Bassi, piazza d'Armi e in tutte le vie limitrofe.<br />Mercati coperti: Piazza d'Armi (il principale) e piazza Medaglie d'Oro (secondario).<br />Mercati ambulanti: Piazza d'Armi (il principale, dal martedì al sabato, solo la mattina); piazza Medaglie d'Oro (dal mercoledì al sabato, solo di mattina).
 
==== Abitanti ====
Gli abitanti del Piano si chiamano ''pianaroli''<ref name=Panzini/>.
 
Abitano al Piano 5.913 persone; nell'ultimo decennio la popolazione ha avuto il considerevole aumento del 21,3%<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Rione Scrima ===
[[File:Ancona - Mappa del rione Scrima.png|thumb|upright=1.4|Mappa del rione Scrima, con i suoi confini]]
Rione residenziale posto tra il Piano San Lazzaro e Posatora, è da ricordare per l'omonimo Forte ottocentesco.
 
Il rione nacque nella seconda metà degli [[anni trenta]] del [[Novecento]] con un progetto innovativo di edilizia popolare immersa nel verde, che seguì al [[Geografia di Ancona#Il terremoto del 1930|terremoto del 1930]]. Intorno a questo nucleo (detto delle case "asismiche") il rione ebbe un notevole sviluppo dopo la guerra, negli anni cinquanta e sessanta, quando fu classificato come "Rione XII - Scrima".
 
L'asse stradale storico è via Scrima, aperta nel 1801, che affronta la salita del colle omonimo lungo la massima pendenza; il suo nome, in dialetto, significa infatti sia "stretta strada in salita", sia, per analogia, "riga centrale o laterale della pettinatura dei capelli"<ref name=Panzini/>. Il rione prende il suo nome da quello della strada. Centro ne è il Piazzale Camerino, sul quale si apre il sagrato della chiesa di Cristo Divino Lavoratore; il piazzale si affaccia panoramicamente verso il [[Duomo di Ancona|Duomo]], che svetta in lontananza, alto sul colle Guasco.
 
==== Abitanti ====
Gli abitanti del rione Scrima sono 4.970<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Rione di Posatora ===
[[File:Ancona - mappa del rione Posatora.jpg|thumb|upright=1.4|Mappa e confini del rione di Posatora]]
Posatora (in [[dialetto anconetano]]: ''Pusatora''<ref name=Panzini/>) nacque nel [[XVI secolo]] come borgo rurale sorto intorno alla [[chiesa di Santa Maria Liberatrice (Ancona)|chiesa votiva di S. Maria Liberatrice]]. Negli anni sessanta e settanta del Novecento il vecchio borgo, ampliandosi e ricongiungendosi al nucleo urbano, si è trasformato in un rione cittadino. Posatora è posta in una bella posizione panoramica sulla città, sul porto turistico, sulla zona industriale del [[Porto di Ancona|porto]], con scorci sulla costa settentrionale del [[golfo di Ancona]].
Secondo la tradizione qui per un po' si posò la [[Santuario della Santa Casa|Santa Casa]] in volo per [[Loreto]], e da ciò la località deriverebbe il suo nome (''posa et ora'', cioè ''fermati e prega'').
 
La piazza centrale di Posatora è stata per secoli Piazza Padella, su cui si affaccia la chiesa già ricordata; dopo le demolizioni seguite alla [[Geografia di Ancona#La .E2.80.9Cgrande frana.E2.80.9D del 1982|grande frana]] del [[1982]], questa piazza attende ancora un intervento di riqualificazione che tenga conto del suo ruolo storico. L'attuale centro del rione è uno slargo situato a metà di via Monte Vettore, detto "Piazzetta".
 
====Storia====
Le prime abitazioni dell'attuale rione, sorte nel XVI secolo attorno alla [[chiesa di Santa Maria Liberatrice (Ancona)|chiesa votiva di S. Maria Liberatrice]], si allineavano lungo l'unica via d'accesso alla città da nord prima della costruzione della via litoranea. Ad esse sono seguite successivamente altre costruzioni sia in località Grottine che nella zona del Fornetto, costituendo un bipolo insediativo. La maggior parte delle case era sparsa nella campagna, dato che un buon numero di persone lavorava nel settore agricolo. La frazione nel complesso era abitata da un migliaio di persone, suddivise in circa 320 nuclei familiari.
 
Nel 1860, all'indomani dell'annessione di Ancona al [[Regno d'Italia]], re [[Vittorio Emanuele II]] nel [[1860]] alloggiò a Posatora, nell'ottocentesca villa Colonnelli, situata all'interno dell'attuale parco dei Saveriani.
 
Nel periodo della [[Secondo dopoguerra in Italia|Ricostruzione]], la città, con gli insediamenti popolari del rione Scrima si espanse sino a raggiungere Posatora, che veniva così inglobata nella zona urbana e classificata "Rione XIII". Intorno al 1960 veniva realizzato il primo lotto di edilizia sovvenzionata (38 appartamenti), in via Martin Luther King, interessando per la prima volta il versante sud del colle di Posatora, su cui doveva avvenire successivamente l'espansione del rione. A partire da tale anno prendeva avvio un rapido sviluppo edilizio, più intenso dopo il 1965, una volta in vigore il nuovo piano regolatore, che considerava Posatora zona di espansione e completamento.
 
Negli anni settanta sorsero a Posatora la facoltà universitaria di Medicina, un grande pensionato per anziani, due ospedali di importanza regionale - l'Oncologico e il Geriatrico - e la sede compartimentale della polizia stradale. Nel [[1982]] tutte queste strutture e più della metà del territorio del rione sono stati sconvolti da una [[Geografia di Ancona#La .E2.80.9Cgrande frana.E2.80.9D del 1982|terribile frana]]; in seguito gli edifici danneggiati vennero abbattuti, compresi gli ospedali, il pensionato e la facoltà<ref name=frana/>. Al posto degli edifici demoliti sorgono il [[Parco Belvedere ed Eraclio Fiorani|parco Belvedere e il parco Eraclio Fiorani]].
 
A Posatora sono presenti una scuola materna, una scuola elementare, un bar nella Piazzetta molto frequentato dai giovani del luogo e uno al Parco Belvedere che ospita feste per i giovani durante il periodo estivo.
 
==== Abitanti ====
Gli abitanti di Posatora si chiamano "posatoresi" (in dialetto ''pusatoresi''<ref name=Panzini/>). La popolazione è passata da 717 unità nel 1951 a 1474 nel 1961 a 3779 nel 1972 a 4428 nel 1975; cioè in meno di 25 anni era più che sestuplicata. Attualmente abitano a Posatora 2.316 persone<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Rione della Palombella ===
[[File:Ancona - mappa del rione della Palombella.jpg|miniatura|300px|Mappa e confini del rione della Palombella]]
La Palombella (in [[dialetto anconetano|dialetto]] ''Palumbèla''<ref name=Panzini/>) sorse all'inizio del [[Novecento]] lungo la via Flaminia, quando era ancora parte della [[strada statale 16 Adriatica]]; tipico rione di ingresso urbano, prettamente popolare, è stretto tra la linea ferroviaria e le rupi di Posatora. Gli abitanti del rione sono sempre stati in prima fila durante le lotte sociali che caratterizzarono la città di Ancona nel Novecento; si ricordano al proposito alcuni momenti significativi: nel [[1920]] durante la [[Rivolta dei Bersaglieri]], straordinario esempio di sommossa armata contro il governo, le famiglie della Palombella aderirono in massa alla ribellione; dopo la [[Seconda guerra mondiale]], l'inaugurazione nel [[1948]] della [[Casa del Popolo]] poté avvenire grazie all'opera disinteressata degli abitanti del rione, che la costruirono interamente; nel [[1949]] fu offerta ospitalità agli abitanti della frazione della Castelletta di [[Fabriano]], che erano arrivati a piedi ad Ancona per richiamare l'attenzione sulle loro difficili condizioni di vita; negli stessi anni le famiglie della Palombella accolsero nelle proprie case molti bambini di [[Lavello (Italia)|Lavello]] ([[provincia di Potenza|PZ]]) i cui genitori erano stati arrestati perché avevano occupato dei [[latifondo|latifondi]] per poterli coltivare. Veniva pubblicato anche un giornale ("''La voce del rione''") per informare sulle attività sociali della Palombella<ref>Scheda del Sistema archivistico nazionale, consultabile a [http://www.san.beniculturali.it/web/san/dettaglio-soggetto-produttore?id=64587 questa pagina]</ref>.
 
Alla fine degli [[anni cinquanta]] del [[Novecento]] fu classificato con il nome di "Rione XI - Palombella". Fu sede fino a pochi decenni fa di importanti industrie cittadine: quella dei [[Gruppo Angelini|medicinali Angelini]], ora trasferita nella zona industriale della Baràccola, la fabbrica della Birra [[Dreher]], ora dismessa, e la fornace Verrocchio, antica fabbrica di laterizi di cui da anni si attende il completamento della trasformazione in [[autostazione]]<ref>[http://www.comune.ancona.gov.it/urbanistica/prg/download/variante_USI/elab.01a_Individuazione.Classificazione.Variazioni.pdf Progetto del Comune di Ancona]</ref>; nel rione ha sede anche il [[quotidiano]] anconetano ''[[Corriere Adriatico]]''.
 
La Palombella ha sofferto molto in occasione della [[Geografia di Ancona#La .E2.80.9Cgrande frana.E2.80.9D del 1982|grande frana]] del 13 dicembre [[1982]]<ref name=frana/> ed è in attesa di una riprogettazione che ne valorizzi gli aspetti più belli, come la palazzata su via Flaminia e la zona verde delle rupi retrostanti<ref>Per la riqualificazione del quartiere si vedano gli articoli seguenti:
*rivista Picus 7 agosto 2007 ''[http://www.picusonline.it/visualizza/9707.html Ancona, ok alla riqualificazione di Palombella]'';
*Resto del Carlino 7 agosto 2007, edizione Ancona ''[http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/2007/08/08/29677-riqualificazione_palombella.shtml Riqualificazione Palombella: approvato progetto esecutivo]''.</ref>, e ne faccia riscoprire la vicinanza al mare. Infatti, prima degli interramenti del dopoguerra, molti anconitani si recavano al mare nella spiaggia della Salute, proprio davanti alla Palombella. Per quanto riguarda la zona verde delle rupi, è in previsione l'apertura di ingressi al [[Parco Belvedere ed Eraclio Fiorani|Parco Eraclio Fiorani]].
 
Fungono da centro del rione la zona della via Flaminia intorno a piazza Tre Mori e la piazza della [[Stazione di Ancona Centrale|Stazione Centrale]], che divide la Palombella dagli altri rioni cittadini.
 
==== Abitanti ====
Gli abitanti della Palombella, detti ''palombellari'' (in dialetto ''palumbelari''<ref name=Panzini/>) sono 1.054 e tra il 1981 e il 2010 hanno avuto un calo del 6,5%<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Quartiere di Torrette ===
[[File:Ancona - mappa del quartiere delle Torrette.jpg|miniatura|300px|Mappa e confini delle Torrette]]
Le Torrette (in [[dialetto anconetano|dialetto]] ''Turète''<ref name=Panzini/>) sono un'antica frazione rurale e marinara affacciata sul [[golfo di Ancona]] che, con lo sviluppo edilizio molto intenso iniziato a partire dagli anni sessanta del Novecento, si è trasformata in un quartiere periferico e distaccato dal nucleo principale della città. Le Torrette prendono nome ed origine da un castello, munito di torri, edificato a partire dal XII sec. dalla famiglia [[Bonarelli]] e ultimato dal conte Liberio Bonarelli intorno al [[1352]], come dimora di famiglia e ad uso di attività marinare<ref>Antonio Leoni, Agostino Peruzzi, ''Ancona illustrata'', tipografia Baluffi, 1832 (pagina 166).</ref>; le rovine dell'antica fortificazione sono ora sommerse dal mare. Nel [[1982]] una frana colpì [[Ancona]] proprio nel territorio frapposto tra le Torrette ed il nucleo principale di Ancona, accentuando così la separazione del quartiere dal resto della città, specie in seguito alla demolizione totale dell'abitato del Borghetto<ref name=frana/>.
 
Il quartiere, situato nella zona nord del territorio comunale, è attraversato dalla [[Via Flaminia#Tratto marchigiano e romagnolo|Via Flaminia]], parallela alla costa; questa via era una volta parte della [[Strada Statale 16 Adriatica]], che ora corre su variante a monte dall'abitato. L'itinerario che congiunge il [[porto di Ancona]] con il casello Ancona Nord dell'[[Autostrada A14 (Italia)|autostrada A14]] passa per le Torrette, con le inevitabili conseguenze di traffico intenso e di qualità dell'aria<ref>Articolo sul sito della Confederazione Nazionale dell'artigianato del 23 aprile 2014 ''[http://www.an.cna.it/uscita-dal-porto-di-ancona-la-fita-cna-ne-discute-con-lassessore-al-traffico-e-subito-vengono-attuate-le-prime-soluzioni/ Uscita dal Porto di Ancona, la FITA CNA ne discute con l'assessore al traffico]''.</ref>.
 
La [[stazione di Ancona Torrette|fermata ferroviaria di Ancona Torrette]] è adibita al traffico regionale; fra il [[1915]] e il [[1944]] la medesima area era servita dalla [[tranvia Ancona-Falconara Marittima]].
 
Le Torrette sono sede degli "Ospedali Riuniti Umberto I - G. M. Lancisi - G. Salesi" e della facoltà di [[medicina]] e [[chirurgia]] dell'[[Università Politecnica delle Marche]].
 
Pittoresca testimonianza dell'antica tradizione marinara del quartiere sono le ''pesche'', ovvero delle casette in legno sospese sul mare per mezzo di pali; esse, munite di reti a bilancia dette ''al quadro'', servivano per la pesca di passo. Negli ultimi dieci anni Torrette ha accentuato la propria vocazione balneare organizzando una propria spiaggia libera. La chiesa locale, dalla forma caratteristica, progettata dall'architetto Oneglio Rossini, è intitolata a "Maria Santissima Madre di Dio".
 
Nell'uso abituale il nome del quartiere può essere preceduto dall'articolo ("Le Torrette") oppure no, dalla preposizione semplice (es. ''io abito a Torrette'') oppure dalla preposizione articolata (es. ''io abito alle Torrette'').
 
==== Commercio ====
La zona commerciale si estende tra via Flaminia e via Esino. Il mercato ambulante si tiene il giovedì mattina.
 
==== Abitanti ====
Risiedono nel quartiere 5308 persone<ref name="ReferenceA"/>. Gli abitanti di Torrette sono chiamati ''torrettani''<ref name=Panzini/>.
 
=== Quartiere di Collemarino ===
[[File:Ancona - mappa del quartiere di Collemarino.jpg|miniatura|300px|Mappa e confini del quartiere di Collemarino.]]
Collemarino (in [[dialetto anconetano|anconetano]]: ''Colemarì'') sorge su una collina affacciata sul mare del [[Golfo di Ancona]].
 
Il quartiere ha una data di nascita: il 25 febbraio [[1957]]<ref name="balletti">* Autori vari, ''Le Marche Nel Secondo Dopoguerra'', edizioni Il Lavoro 1986, pagina 234 ISBN 9788876630842;
* Franco Balletti, ''Il quartiere autonomo di Palombina'', in Rivista di Ancona'' anno I n° 1, maggio giugno 1958, edita dal Comune di Ancona (pagine 17-20).''</ref>. In quel giorno il ministro dei Lavori Pubblici [[Giuseppe Romita]] posò la prima pietra del nuovo complesso, inizialmente denominato "Quartiere [[CEP|C.E.P.]] di Palombina", destinato a risolvere il problema della casa, che ad Ancona in quegli anni era gravissimo. I [[Bombardamenti di Ancona del 1943|bombardamenti della seconda guerra mondiale]], infatti, avevano demolito in pratica l'intero rione Porto e numerosi edifici negli altri rioni storici, cosicché all'inizio degli anni cinquanta quasi 6.000 persone alloggiavano provvisoriamente e spesso in coabitazione in case danneggiate dalla guerra, e altre 1.200 occupavano caserme, edifici pubblici e baracche. La costruzione del nuovo quartiere, oltre a dare sistemazione decorosa per tante famiglie, avrebbe permesso il risanamento dei vecchi rioni danneggiati dalla guerra. Il tenore di vita delle famiglie bisognose di case non era dei più alti, e da ciò derivava la necessità di realizzare edifici a carattere popolare o popolarissimo<ref name=balletti/>.
 
L'amministrazione comunale decise di creare un quartiere modello (il primo [[CEP]] in Italia), dotato di tutti i servizi, in modo da gettare sane basi per lo sviluppo futuro di Ancona. Il nuovo quartiere sarebbe stato un satellite della città lungo la [[Via Flaminia#Tratto marchigiano e romagnolo|via Flaminia]], su una collina dolcemente digradante verso il mare. Sarebbe stato fornito di campi sportivi e da gioco, di una chiesa completa di canonica, di una delegazione comunale, di un ufficio per le Poste e Telegrafi, di due scuole elementari ed una materna, di un asilo nido, di una scuola media e di una professionale, di un centro sociale, di un cinema, di due mercati coperti, negozi, ed una stazione di servizio per auto con officina. In particolare si previdero ampie zone verdi: 7 metri quadrati per abitante, per una superficie complessiva pari addirittura a quella di tutte le zone verdi allora a disposizione degli abitanti del centro urbano. Nei giornali dell'epoca si legge: "''Nulla mancherà per la vita sociale di coloro che andranno a risiedere nel nuovo quartiere''"<ref name=balletti/>. Esisteva già nei pressi la [[Stazione di Palombina|stazione ferroviaria di Palombina]].
 
Il quartiere fu realizzato secondo il progetto e successivamente, in seguito a concorso popolare, fu chiamato Collemarino, nome che ne riassume le caratteristiche geografiche più salienti. Ora, a distanza di più di cinquanta anni dalla fondazione, si può criticare la decisione di costruire un quartiere satellite, che lasciò irrisolti i problemi delle aree bombardate, e che sradicò dal centro un'ampia fetta di quel ceto popolare che lo aveva animato per secoli. Con queste limitazioni, il quartiere popolare di Collemarino, con il suo gradevole aspetto e la sua buona vivibilità, è un esperimento riuscito di come si possa affrontare con lungimiranza anche un'emergenza grave come quella delle distruzioni belliche. Questo quartiere è inoltre una interessante testimonianza dell'atmosfera di fiducia tipica dell'Italia degli anni cinquanta, che si lasciava alle spalle la dolorosa esperienza della guerra.
 
La zona commerciale si trova intorno a piazza Galilei.<br />I mercati coperti sono due: Collemarino sud e Collemarino nord.<br />Il mercato ambulante si tiene il mercoledì mattina (Collemarino nord) e il sabato mattina (Collemarino sud).
 
==== Abitanti ====
Gli abitanti di Collemarino sono 4.408<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Quartiere di Palombina Nuova ===
[[File:Ancona - mappa del quartiere di Palombina Nuova.jpg|miniatura|300px|Mappa e confini del quartiere di Palombina Nuova.]]
[[File:Golfo di Ancona da Palombina.jpg|miniatura|sinistra|il Golfo di Ancona visto dalla stazione ferroviaria di Palombina.]]
Si estende lungo la [[Via Flaminia#Tratto marchigiano e romagnolo|via Flaminia]] e su una collina affacciata sul [[golfo di Ancona]]; questo quartiere è contiguo a quello [[Falconara Marittima|falconarese]] di Palombina Vecchia, di cui, come indica il nome, costituisce un'espansione. Come questo è munito di un ampio arenile, in gran parte attrezzato con stabilimenti balneari, ma con diversi tratti di spiaggia libera. Tra la spiaggia e la strada principale, via Flaminia, corrono i binari delle linee [[ferrovia Bologna-Ancona|Ancona-Bologna]] e [[Ferrovia Roma-Ancona|Ancona-Roma]], lungo i quali sorge la piccola [[Stazione di Palombina|stazione ferroviaria di Palombina]], collegata ai centri della [[Esino (fiume)|Vallesina]] e ad altre stazioni urbane: [[Stazione di Ancona Torrette|Ancona Torrette]], [[Stazione di Ancona Centrale|Ancona Centrale]] e [[Stazione di Ancona Marittima|Ancona Marittima]]; la spiaggia è infatti raggiungibile attraverso due ponti e due sottopassaggi, necessari per superare i binari. Centro del quartiere è il tratto di via Flaminia posto tra i due ponti che scavalcano la ferrovia per raggiungere la spiaggia.
 
Sino agli anni cinquanta del Novecento il quartiere, come quello attiguo di Palombina Vecchia, era costituito principalmente da villini sulla collina e da una fila di palazzi in mattoni posti lungo la Flaminia, costruiti negli anni trenta e quaranta; tutta la vita del rione ruotava attorno alle attività balneari<ref>Autori vari, ''Marine d'Italia'', T.C.I. 1951 (pagina 282). Nel testo non si distingue tra Palombina Vecchia e Palombina Nuova.</ref>. Dagli anni sessanta iniziò la costruzione di condomini lungo la nuova via Francesco Redi; negli stessi anni Palombina Nuova venne dotata dei servizi essenziali, come la scuola elementare e la chiesa cattolica.
 
==== Abitanti ====
Gli abitanti di Palombina Nuova sono 1.180<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Frazione di Paterno ===
[[Paterno d'Ancona|Paterno]] è un tipico centro marchigiano posto sulla sommità di una collina ed è uno dei [[Castelli di Ancona]], in quanto faceva parte dell'antico sistema di difesa costruito a guardia dei confini della [[Repubblica di Ancona]]. Fu sede comunale sino al 1928, quando fu accorpato al comune di Ancona nell'ambito dell'ingrandimento territoriale dei capoluoghi tipico di quegli anni e che, per quanto riguarda Ancona, coinvolse anche [[Falconara Marittima|Falconara]] e [[Montesicuro]]<ref name="Regio Decreto 15 aprile 1928">Regio Decreto 15 aprile 1928</ref>.
 
Nei confini della frazione di Paterno sorge il centro abitato di Casine di Paterno, che costituisce la contrada omonima; esso nacque come filiazione di Paterno alla base della collina, lungo la strada percorsa dalle corriere, attuale strada provinciale del Vallone.
 
Gli abitanti di Paterno sono 157<ref name=ISTAT>dati [[ISTAT]], [http://dawinci.istat.it censimento 2001]</ref> ed hanno subito una considerevole diminuzione negli ultimi dieci anni: del 22,9%<ref name="ReferenceA"/>.
 
*[[contrada (geografia)|Contrade]]<ref name=contrade>I nomi delle contrade di ogni frazione sono stati tratti per la maggior parte consultando la [http://www.comune.ancona.gov.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/05/circoscrizioni-1.pdf mappa delle contrade del Comune di Ancona].</ref>: Casine di Paterno, Saline, Barcaglione, Monte Rosato, Monte Ronzano, Fornace Vecchia, Paoletto, Bisciano, Sabbioni.
 
=== Frazione di Sappanico ===
{{vedi anche|Sappanico}}
Sappànico (in [[dialetto anconetano]]: ''Sapànigo'' - termine urbano - ''Sapàniche'' - termine locale - <ref name=Panzini/>) fa parte del sistema difensivo dei [[Castelli di Ancona]]: costruzione edificata tra il XII e il XIV sec. dalla famiglia [[Bonarelli]], insieme ad altri castelli (Paterno, Gallignano, Polverigi e Agugliano) aveva il compito di proteggere i confini occidentali della [[Repubblica di Ancona]].
 
Gli abitanti sono 174<ref name=ISTAT/>.
 
*[[contrada (geografia)|Contrade]]<ref name=contrade/>: Fonte, Monte degli Elci, Monteferro, Vallelunga, Palombare, Selva di Sappanico<ref name=autogenerato1>Parte della [[Selva di Gallignano]] rientra nei territori di Sappanico. Esistono così due contrade "Selva", una di Gallignano ed una di Sappanico</ref>, Monte Galluzzo di Sappanico<ref>Per distinguerla dall'omonima contrada della frazione di Montesicuro.</ref>.
 
==== Ghettarello ====
Il Ghettarello è considerato ufficialmente parte della frazione di Sappanico<ref>Vedi [http://www.comune.ancona.gov.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/05/circoscrizioni-1.pdf Mappa delle circoscrizioni del 2015]</ref>
 
Gli abitanti sono 195<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Frazione di Gallignano ===
Il territorio di Gallignano (in [[dialetto anconetano|anconetano]]: ''Galignà''<ref name=Panzini/>) è abitato fin dalla Preistoria; il toponimo deriva dalla popolazione dei [[Galli]] che vi stanziavano; citato anche in una bolla del 1062 di [[papa Alessandro II]] dove si parla di una chiesa di Sant'Antonio in ''fundo Gallinatro''.
Fu uno dei [[Castelli di Ancona]], sistema di difesa costruito a guardia dei confini della [[Repubblica di Ancona]].
Nel [[1790]] venne edificata la chiesa di [[San Nicola di Bari]], attuale chiesa parrocchiale. Nel [[1860]] il comune di Gallignano fu accorpato a quello di Ancona.
I bordi dell'abitato sono lambiti dalla [[Orto botanico Selva di Gallignano|Selva di Gallignano]], sede dell'[[Ancona#Orto Botanico Universitario e Selva di Gallignano|Orto botanico universitario]] di Ancona.
 
Gli abitanti sono 165<ref name=ISTAT/>; contando anche i residenti nella contrada gallignanese della Madonna delle Grazie, il numero sale a 206<ref name="ReferenceA"/>.
 
*[[contrada (geografia)|Contrade]]<ref name=contrade/>: Molino, Madonna delle Grazie, San Luigi, Selva di Gallignano<ref name=autogenerato1 />, Fornaci di Gallignano<ref>Per distinguerla dall'omonima contrada della frazione Montesicuro</ref>, Monte Burino, Santa Palazia, San Bartolomeo, Vallone, Villa Baviera.
 
== Terza Circoscrizione ==
La Terza Circoscrizione comprende i rioni delle Grazie, delle Tavernelle, del Pinocchio e i quartieri delle Palombare, di Monte Dago, di Ponterosso, delle Brecce Bianche, di Passo Varano. Essa inoltre include anche le frazioni rurali di Candia, dell'Aspio di Ancona, di Montesicuro e tutta l'area del [[Parco regionale del Conero|Conero]] anconitano, con le frazioni di Montacuto, di Varano, del Poggio, di Massignano. Fanno parte della Terza Circoscrizione anche le vaste zone commerciali dei Piani della Baràccola.
 
=== Rione delle Grazie ===
[[File:Ancona - mappa del rione delle Grazie.jpg|thumb|upright=1.4|Mappa e confini del rione delle Grazie]]
Le Grazie erano una vecchia frazione rurale, stretta attorno alla chiesa parrocchiale della Madonna delle Grazie, dalla quale prendono il nome. Un altro punto di aggregazione della zona era il convento dei [[Chiesa di San Francesco d'Assisi (Ancona)|Cappuccini]], complesso costruito nei primi decenni del Novecento come nuova sede dei frati, qui trasferitisi dopo aver lasciato l'omonimo colle dei Cappuccini, nella zona centrale della città.
 
Il primo sviluppo dell'abitato storico ci fu alla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]], per risolvere il grave problema della casa causato dalla [[seconda guerra mondiale|guerra]]. Si decise allora di costruire alcuni quartieri popolari dotati di tutti i servizi. Dopo [[#Quartiere di Collemarino|Collemarino]], subito si intervenne alle Grazie, che da borgo extraurbano divennero un [[rione]] cittadino a tutti gli effetti. La nuova espansione si chiamò inizialmente "[[CEP]] Grazie-Cappuccini” ed interessò la zona a ponente dell'antica chiesa parrocchiale, tra via delle Grazie e via Torresi. Sorse inoltre in quegli anni anche il nucleo di Colleverde, lungo la via omonima. Il problema delle case per gli anconetani si stava finalmente avviando a soluzione, e con un intervento non dettato semplicemente dall'emergenza, ma attento a garantire un buona vivibilità ai nuovi abitanti: strade alberate, scuole, negozi<ref name=rivistadiancona/>.
 
Centro del rione non è una vera e propria piazza, ma l'area circostante la chiesa dalla quale il rione prende il suo nome.
 
Negli anni sessanta e settanta le Grazie crebbero ulteriormente, assumendo l'attuale aspetto di rione densamente abitato e vivace, specie intorno ai due nuclei delle due parrocchie di Santa Maria delle Grazie e dei [[Chiesa di San Francesco d'Assisi (Ancona)|Cappuccini]]. Oggi ricade in parte nella seconda circoscrizione e per l'altra parte nella terza.
 
Il rione sorge su rilievi collinari, limitati a nord da una vallata percorsa dalla [[ferrovia Adriatica]]. Questa vallata raggiunge la città di Ancona dal Monte dei Corvi, ed è possibile che fosse utilizzata in antico come comoda via di transito. Vicino alle Grazie c'è il rione delle Tavernelle, il cui toponimo rimanda al latino ''tabernae'', ovvero luogo di sosta e ristoro; indagini sulla viabilità classica ci confermano che, all'altezza delle Grazie e delle Tavernelle, si congiungevano tre strade romane le quali, da sud, portavano ad Ancona.
 
Archeologicamente, nella zona delle Grazie e nelle vicine Tavernelle è presente materiale [[neolitico]], rappresentato da lamelle su scheggia con ritocco erto, ed abbondanza di materiale romano. Dal punto di vista geologico è interessante la ricca presenza di reperti [[Malacologia|malacologici]]: numerose valve di conchiglie sono disseminate un po' in tutti i campi circostanti il rione.
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File:Cappuccini-Ancona.jpg|La chiesa dei Cappuccini
File:Augusto Mussini - particolare della pala d'altare della chiesa dei Cappuccini - Ancona.jpg|Pala d'altare della Chiesa dei Cappuccini ([[Augusto Mussini|fra' Paolo Mussini]])
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==== Abitanti ====
Gli abitanti delle Grazie sono detti "graziaroli" (in dialetto ''grazziaroli''<ref name=Panzini/>) e sono 6.385; il rione è dunque uno dei più popolosi della città<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Rione delle Tavernelle ===
[[File:Ancona - mappa del rione delle Tavernelle.jpg|miniatura|300px|Mappa e confini del rione delle Tavernelle.]]
Le Tavernelle erano una vecchia frazione rurale che ha avuto un primo sviluppo dopo l'Unità d'Italia con la realizzazione del grande cimitero omonimo, il principale della città. Negli anni sessanta e settanta del Novecento, poi, è cresciuta notevolmente con i nuclei di Colleverde e del Verbena, saldandosi alla città e diventando un rione urbano. Attualmente vi è attestato un capolinea dell'unica linea filoviaria della città ed è particolarmente frequentato anche per la vicinanza con il principale polo universitario cittadino.
==== Abitanti ====
Gli abitanti delle Tavernelle sono detti "tavernellari" (in dialetto ''tavarnelari''<ref name=Panzini/>) e sono 5.355<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Rione del Pinocchio ===
[[File:Ancona - Rione del Pinocchio.jpg|thumb|upright=1.4|Mappa e confini del rione del Pinocchio]]
Fino agli anni sessanta il Pinocchio era una vecchia frazione rurale<ref>Autori vari, ''Dizionario corografico dell'Italia'', Vallardi, 1869 (pagina 175); cosultabile su Google Libri a [https://books.google.it/books?id=f2ROAAAAcAAJ&pg=PA175&dq=pinocchio+ancona&hl=it&sa=X&ved=0CDUQuwUwAmoVChMI85TeypeSyQIVRzgUCh2A-gmg#v=onepage&q=pinocchio%20ancona&f=false questa pagina].</ref> il cui nome deriva dal fatto che nella zona c'era un'abbondanza di [[pino italico|pini italici]], i cui frutti, i pinoli, erano detti in dialetto ''pinocchi''<ref>Esistono in Italia altre due località denominate ''Pinocchio'', una nei pressi di Spoleto l'altra nei pressi di San Miniato.</ref>. Tuttora, tra l'altro, i pini da pinoli vi sono abbastanza diffusi. Il nome del rione non prende dunque origine dal [[Pinocchio|celebre burattino]] di [[Carlo Collodi|Collodi]], che è di nascita più recente, ma condivide con esso la stessa etimologia<ref>[http://www.etimo.it/?term=pinocchio Dizionario etimologico, voce ''Pinocchio''].</ref>.
 
Il nome ''Pinocchio'' fece nascere l'idea di erigere nel rione il ''[[Vittorio Morelli#Il monumento a Pinocchio|Monumento a Pinocchio]]'', opera di [[Vittorio Morelli]]<ref>{{Cita web | url = http://www.treccani.it/enciclopedia/vittorio-morelli_%28Dizionario-Biografico%29/ |titolo = Enciclopedia Treccani voce Vittorio Morelli | accesso = 20 gennaio 2014}}</ref>; fu la prima scultura dedicata al burattino realizzata in Italia<ref>Pietro Zampetti (a cura di) ''Scultura nelle Marche'', Nardini editore, Firenze, 1996</ref> e fu inaugurata dal sindaco [[Francesco Angelini (1887-1964)|Francesco Angelini]] domenica 30 maggio [[1954]]<ref>{{Cita libro|titolo=Marche - Guide rosse|autore=Touring club italiano|editore=Touring Editore|anno=1979|volume=13|ed=4|isbn=88-365-0013-7|pagine=386}}</ref>. Presto la statua è divenuta uno dei simboli della città e come tale raffigurata in cartoline<ref>[https://www.popscreen.com/prod/MTM1MTM3NTM5/ANCONA-CITT%C3%80-26-PINOCCHIO-CARTOLINA-FOTOGRAFICA-eBay Cartolina del monumento a Pinocchio]</ref>.
 
Negli anni sessanta del Novecento cominciò l'espansione dell'abitato, che infine si unì alla città diventandone un rione; in seguito al terremoto del 1972 venne demolita l'antica chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, sostituita con una moderna, inaugurata nel 1977<ref>Il progetto è dall'ingegner Baldelli; vedi G. Domenici e M. Agostinelli, ''Chiese Moderne dell'arcidiocesi di Ancona'', edizioni Aniballi 2003</ref>.
 
Occupa il versante settentrionale del colle omonimo, uno dei più alti della città, e per questo motivo offre alcuni scorci panoramici, anche verso il [[Duomo di Ancona]] che fa capolino in lontananza.
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Ancona - panorama dal Pinocchio verso il Duomo.JPG|Panorama verso il Duomo
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[[File:Ancona - Rione delle Palombare.jpg|thumb|upright=1.4|Mappa e confini del quartiere delle Palombare]]
====Abitanti====
Abitano al Pinocchio 3.367 persone<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Quartiere delle Palombare ===
Le Palombare sono state sino ai giorni più recenti una zona di edifici commerciali, il cui nome deriva da quello di un'antica strada che saliva dolcemente nella campagna collinare, stretta tra filari di quercia e fitte siepi. Ora la strada c'è ancora, ma conserva le sue caratteristiche originarie solo nella sua parte più alta. La zona commerciale è dagli anni Duemila in velocissima trasformazione in quartiere residenziale, in base ad un piano di recupero che prevede vaste demolizioni dei capannoni, l'edificazione di grandi unità immobiliari e la riprogettazione delle due piazze<ref>
*Sito del Comune di Ancona, pagina [http://ww1.comune.ancona.it/comune/urbanistica/pianiattuativi/priv003/TAV_2_4_PLANIVOLUMETRICO.PDF Progetto di recupero del quartiere delle Palombare];
*Resto del Carlino, edizione Ancona, 7 novembre 2008, articolo [http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/2008/11/07/130961-palombare_alternativa_alla_citta_lusso.shtml Palombare, l'alternativa alla città di lusso].</ref>.
 
Interessante è la presenza, nel tratto di via delle Palombare che ancora mantiene le sue caratteristiche rurali, dell'antica Fonte delle Monache, la cui vasca è il coperchio di un sarcofago romano<ref>Stefania Sebastiani, ''Ancona: forma e urbanistica'', L'erma di Bretscheneider, 1996 (pagina 96); consultabile su Google Libri a [https://books.google.it/books?id=27kHybgo8FoC&pg=PA96&lpg=PA96&dq=fonte+delle+monache+ancona&source=bl&ots=V5S5NY6eqt&sig=oS0-i_5rML3q71pSMgXFzuL_E04&hl=it&sa=X&ved=0CD4Q6AEwB2oVChMI6fmU5pOSyQIVirQUCh2pAwvt#v=onepage&q=fonte%20delle%20monache&f=false questa pagina].</ref>.
====Abitanti====
Abitano alle Palombare 2.305 persone. Rispetto al decennio precedente, in seguito al piano di recupero, si è verificato un considerevole aumento di popolazione: del 34,5%<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Quartiere delle Brecce Bianche ===
[[File:Ancona - mappa del quartiere di Brecce Bianche.jpg|miniatura|300px|Mappa e confini del quartiere delle Brecce Bianche.]]
I primi insediamenti nascono a cavallo degli [[Anni 1970|anni settanta]] e [[Anni 1980|ottanta]], con la costruzioni di case popolari alle falde delle pendici della collina di Monte Dago. Il nome deriva dalla preesistente via omonima, un tempo strada di campagna ed attualmente la via principale del quartiere. Negli anni ottanta vengono realizzati condomini di edilizia cooperativa, espandendo il quartiere a sud.
 
Attualmente conta circa 4000 abitanti e in venti anni sono stati realizzati numerosi servizi: la scuola elementare Gianni Rodari, la chiesa parrocchiale cattolica di San Gaspare, un asilo, una biblioteca ed una ludoteca di quartiere, l'ufficio postale di Ancona 9, supermercati, farmacia, banche, parchi pubblici attrezzati. La scuola media Michelangelo si trova nell'adiacente quartiere di Ponterosso. Due linee di trasporti pubblici collegano le Brecce Bianche con le zone centrali della città.
 
Il centro del quartiere non è una vera e propria piazza, ma l'incrocio tra via delle Brecce Bianche, via Maestri del Lavoro e via Sacripanti.
==== Abitanti ====
Gli abitanti delle Brecce Bianche insieme a quelli di Ponterosso sono 9.869<ref name="ReferenceA"/>
 
=== Quartiere di Ponterosso ===
Il quartiere (in [[dialetto anconetano|anconetano]] ''Ponteroscio''), inizialmente denominato "Q2" nasce a metà degli [[Anni 1980|anni ottanta]] successivamente a quello delle Brecce Bianche (già "Q1") e poco prima di quello di Monte Dago ("Q3"). Ha come strada principale via Flavia e come centro Piazza Salvo D'Acquisto.
==== Commercio ====
La zona commerciale è in piazza Salvo d'Acquisto, dove il sabato mattina si tiene il mercato ambulante.
 
==== Abitanti ====
Gli abitanti di Ponterosso insieme a quelli delle Brecce Bianche sono 9.869<ref name="ReferenceA"/>.
 
=== Quartiere di Monte Dago ===
====Il nome====
[[File:Ancona - mappa del Quartiere Montedago.jpg|miniatura|300px|Mappa e confini del quartiere di Montedago]]
Nella toponomastica e nell'uso comune, oltre alla grafia ''Monte Dago'' (usata nel passato<ref>È stato il noto storico cittadino Vincenzo Pirani (in ''Le chiese di Ancona'', edito dall'Arcidiocesi Ancona ed Osimo nel 1998) ad effettuare una ricerca storica per appurare il più antico nome della località</ref>, poi completamente caduta in disuso e di recente parzialmente ripresa) sono molto usate, anche in letteratura, anche quelle di ''Montedago''<ref>[http://books.google.it/books?id=OdZFAQAAIAAJ&q=%22montedago%22&dq=%22montedago%22&hl=it&sa=X&ei=8mkeUYrXB8feswasy4HwDA&sqi=2&ved=0CFkQ6AEwCA Vedi ad esempio:]</ref> e ''Monte d'Ago''<ref>Tra le varie fonti che usano la grafia "Monte d'Ago, importante è quella catastale. [http://www.archivi.beniculturali.it/ASAN/VoltureAncona1.htm Vedi la pagina]; inoltre: [http://books.google.it/books?id=X66F-EHpO7YC&pg=PA440&dq=%22monte+d'ago%22&hl=it&sa=X&ei=o2keUfvSEIrKtAaN34FI&ved=0CEIQ6AEwAw#v=onepage&q=%22monte%20d'ago%22&f=false vedi anche la pagina].</ref>.
 
====Storia e caratteristiche====
Sorto con il nome di Q3, Monte Dago è un quartiere residenziale, con molto verde e le caratteristiche case di mattoncini rossi. Comprende per intero le vie Sparapani, Togliatti, Tiraboschi, Trevi e parte della Strada Vecchia del Pinocchio, di via Sacripanti e di via Montedago. Il quartiere ospita la chiesa di [[San Giuseppe Moscati]], la sede principale dell'[[Università Politecnica delle Marche]] con le facoltà di [[Medicina]] e [[Chirurgia]], di [[Scienze]], di [[Agraria]] e di [[Ingegneria]], il centro [[bowling]] di Ancona, l'unico campo sportivo di [[baseball]] della città e tre scuole superiori accomunate da una stessa direzione scolastica: l'istituto tecnico biologico "[[Francesco Angelini]]", l'istituto tecnico per geometri "[[Luigi Vanvitelli]]" e l'istituto tecnico per ragionieri "[[Benvenuto Stracca]]".
 
====Abitanti====
Abitano a Montedago 4.188 persone<ref>Dossier 12 bis "Analisi e dinamiche della popolazione residente nella città di Ancona - aggiornameno 2011, reperibile nel sito ufficiale del Comune di Ancona. Rispetto al decennio precedente gli abitanti sono aumentati del 6,9%</ref>.
 
=== Quartiere di Passo Varano ===
Passo Varano (in dialetto anconitano ''Paso Varà'', Pass d' Varan in gallo-italico marchigiano) era una contrada di [[Varano (Ancona)|Varano]], il cui nucleo abitato sorse intorno alla [[Stazione di Varano|stazione ferroviaria]] che serviva la frazione, situata sulla collina. Negli ultimi due decenni lo sviluppo edilizio lo ha reso un quartiere urbano. Nel suo territorio sorge il più grande [[Arena coperta|palazzo dello sport]] cittadino, il [[PalaRossini]], e il principale stadio della città, lo [[Stadio del Conero]]. La prossimità con il quartiere residenziale di [[#Quartiere di Ponterosso|Ponterosso]] è tale che per alcuni aspetti i due quartieri formano un tutto unico.
 
=== Frazione di Candia ===
{{vedi anche|Candia di Ancona}}
Candia è una frazione rurale situata su una panoramica collina affacciata su due valli: quella della Baraccola a e quella delle Piantate lunghe.
 
Tipica di questa frazione è la [[Candia di Ancona#La Festa del Covo|Festa del Covo]], antica manifestazione popolare di ringraziamento<ref>[http://anconainforma.it/news-ancona/ancona/2009-08-19/festa_del_covo_e_festa_della_trebbiatura_a_candia ]</ref><ref>[http://www.festadelcovo.it/dettaglio.asp?pagina=storiche&id=9 Storia delle feste del covo di Osimo e di Candia]</ref>; prende il nome dal covo, modellino di una chiesa celebre realizzato utilizzando spighe di grano e trasportato sul carro agricolo marchigiano, il ''[[Barroccio|biroccio]]''. Ogni anno il covo rappresenta una chiesa diversa.
 
Gli abitanti di Candia sono 757<ref name=ISTAT/>; la frazione è dunque la più popolosa del comune di Ancona.
 
La zona industriale della Baràccola e la popolosa contrada di Taglio di Candia ricadono amministrativamente nel territorio di Candia.
 
*[[contrada (geografia)|Contrade]]<ref name=contrade/>: Bolignano di Candia<ref name=bolignano>Il territorio di Bolignano è diviso in due contrade omonime, appartenenti a due diverse frazioni: Candia ed Aspio.</ref>, Calcinara, Castro, Fontanelle di Candia<ref>Per distinguerla dalla contrada Fontanelle del Poggio.</ref>, Grancia di Candia<ref>Per distinguerla dalla contrada Grancia di Montesicuro</ref>, Madonnetta, Taglio di Candia, Piantate Lunghe di Candia<ref>Per distinguerla dalla contrada Piantate lunghe di Montesicuro.</ref>, Pontelungo, San Silvestro.
 
=== Frazione dell'Aspio di Ancona ===
[[File:Ancona - Rocca di Bolignano.jpg|miniatura|La rocca di Bolignano]]
La frazione è detta Aspio di Ancona per distinguerla dagli altri due centri situati nelle vicinanze e che ne condividono il nome, tutti posti nelle vicinanze dell'[[Aspio (fiume)|omonimo fiume]] affluente del [[Musone (Marche)|Musone]]; essi sono l'Aspio di Osimo (comune di [[Osimo]]) e Aspio Terme (comune di [[Camerano]]).
 
Nel territorio della frazione sorge la Rocca di Bolignano, uno dei circa venti [[castelli di Ancona]]; insieme alla Rocca di [[Offagna]] e al castello di [[Montesicuro]], aveva il compito di difendere la vallata del fiume [[Aspio (fiume)|Aspio]], confine sud-ovest della [[Repubblica di Ancona]].
 
Gli abitanti sono 500<ref name=ISTAT/>.
 
*[[contrada (geografia)|Contrade]]<ref name=contrade/>: Bolignano dell'Aspio<ref name=bolignano/>, Ranocchia, San Domenico.
 
=== Frazione di Montesicuro ===
{{vedi anche|Montesicuro}}
Montesicuro (in [[dialetto anconetano|anconetano]]: ''Montesciguro''<ref name=Panzini/>) è un borgo medievale sito sulla sommità di un colle dominante al valle dell'[[Aspio (fiume)|Aspio]], a circa 12&nbsp;km dal capoluogo. Fu sede comunale sino al 1928, quando fu accorpato al comune di Ancona nell'ambito dell'ingrandimento territoriale dei capoluoghi italiani tipico di quegli anni e che coinvolse anche [[Falconara Marittima|Falconara]] e l'attuale frazione di Paterno<ref name="Regio Decreto 15 aprile 1928"/>. Fa parte del sistema difensivo medievale dei [[Castelli di Ancona]].
 
Gli abitanti sono 344<ref name=ISTAT/>.
 
*[[contrada (geografia)|Contrade]]<ref name=contrade/>: Aspio di Montesicuro<ref>Per distinguere questa contrada dalla frazione Aspio.</ref>, Case Lanternari, Fornaci di Montesicuro<ref>Per distinguerla dall'omonima contrada della frazione Gallignano.</ref>, Grancia di Montesicuro<ref>Per distinguerla dalla contrada Grancia di Candia</ref>, Molino, Monte Galluzzo di Montesicuro<ref>Per distinguerla dall'omonima contrada di Sappanico.</ref>, Piantate Lunghe di Montesicuro<ref>Per distinguerla dalla contrada Piantate lunghe di Candia.</ref>, San Sebastiano.
[[File:Montesicuro.jpg|miniatura|center|500px|veduta panoramica di Montesicuro]]
 
=== Frazione di Montacuto ===
Montacuto (in [[dialetto gallico marchigiano]]: ''Muntagut'') sorge su un colle non lontano dalla costa e in vista di [[Monte Conero]]. Ricade nel suo territorio un tratto di costa alta caratterizzato dal promontorio del Monte dei Corvi e dalle spiagge della Vedova e dei Campani.
 
Gli abitanti sono 196<ref name=ISTAT/>.
 
*[[contrada (geografia)|Contrade]]<ref name=contrade/>: La Nave (detta comunemente La Vedova), Monte Baldino (detto comunemente Monte Spaccato), Villa Romana, Castellano, Miano, Trave di Montacuto<ref>Per distinguerla dalla contrada Trave della frazione Varano.</ref>, Montecavallo di Montacuto<ref>Per distinguerla dalla contrada Montecavallo della frazione Varano.</ref>.
=== Frazione di Varano ===
{{vedi anche|Varano (Ancona)}}
Varano (in [[dialetto anconetano|anconetano]] ''Varà'', in [[dialetto gallico marchigiano|gallico marchigiano]] ''Varan'') è situato su un colle non lontano da [[Monte Conero]]. Appartiene al sistema difensivo medievale dei [[Castelli di Ancona]] e si affaccia al mare con la contrada del Trave; la costa è alta e caratterizzata dallo Scoglio del Trave, che si protende nel mare per circa mezzo chilometro.
 
Il centro è noto per il festival del dialetto anconetano e del vino [[Rosso Conero]]. Gli abitanti, detti varanesi, sono 536; il numero sale a 585 contando anche i residenti nella contrada varanese degli Angeli; Varano è così la seconda frazione per numero di abitanti di tutto il comune di Ancona<ref name=ISTAT/>.
 
*[[contrada (geografia)|Contrade]]: Monte Cavallo di Varano<ref>Per distinguerla dalla contrada Monte Cavallo di Montacuto.</ref>, Pozzo, Trave di Varano<ref>Per distinguerla dalla contrada Trave di Montacuto.</ref>, S. Maria di Vico, Fornace, Campolungo, La Croce, Boranico di Varano<ref name=boranico>Il torrente Boranico attraversa sia il territorio di Varano, sia quello del Poggio; ci sono così due contrade Boranico, una di Varano ed una del Poggio.</ref>, Angeli di Varano, La Lupa, Traversa di Varano, Monte Umbriano, Melano. Passo Varano, già contrada di Varano, è ora un quartiere della città.
 
=== Frazione del Poggio ===
{{vedi anche|Poggio (Ancona)}}
[[File:Poggio1.jpg|miniatura|L'antica chiesa di Santa Lucia, al [[Poggio (Ancona)|Poggio]] di [[Ancona]].]]
Il Poggio (in [[dialetto gallico marchigiano]]: ''El Poy''<ref name=Panzini/>, in [[dialetto anconetano]] ''El Pogiu''<ref name=Panzini/>) è situato su un colle affiancato al [[Monte Conero]], ai margini del bosco e in posizione panoramicissima verso il mare e verso l'interno della regione. Il centro appartiene al sistema difensivo medievale dei [[Castelli di Ancona]]. Ricade nel territorio del Poggio la contrada di [[Portonovo]], con i suoi antichi monumenti e la nota spiaggia, molto frequentata da anconetani e turisti.
 
Gli abitanti, detti poggesi, sono 430<ref name=ISTAT/>.
 
*[[contrada (geografia)|Contrade]]<ref name=contrade/>, da nord a sud: Montirozzo, Boranico del Poggio<ref name=boranico/>, Campana, Fulcinese o Fontanelle del Poggio<ref>Per distinguerla dalla contrada Fontanelle della frazione Candia.</ref>, [[Portonovo]], Tomba, Stiano, Cave, Gradina.
 
=== Frazione di Massignano ===
Massignano (in [[dialetto anconetano|anconetano]]: ''Massignà''<ref name=Panzini/>, in [[dialetto gallico marchigiano|gallico marchigiano]]: ''Massignan'') è situato su un colle affiancato a [[Monte Conero]]. Il centro appartiene al sistema difensivo medievale dei [[Castelli di Ancona]]. La vita del centro è strettamente collegata alla vicinanza al [[Monte Conero]].
 
Da Massignano è possibile addentrarsi nei boschi del Monte attraverso alcuni sentieri, interessanti dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Di particolare importanza è la cava di [[Marna (roccia)|marna]], da anni ormai inattiva, posta lungo la strada provinciale del Cònero all'inizio dell'itinerario ufficiale del [[Parco del Conero]] detto "Stradone di S. Andrea".
 
Essa è stata dichiarata dalla [[Commissione internazionale di stratigrafia]] "[[GSSP|stratotipo globale]]" tra l'epoca geologica dell'[[Eocene]] e quella dell'[[Oligocene]]<ref>Fritz F. Steininger, M. P. Aubry, W. A. Berggren, M. Biolzi, A. M. Borsetti, J. E. Cartlidge, F. Cati, R. Corfield, R. Gelati, S. Iaccarino, C. Napoleone, F. Ottner, F. Rögl, R. Roetzel, S. Spezzaferri, F. Tateo, G. Villa und D. Zevenboom: ''The Global Stratotype Section and Point (GSSP) for the base of the Neogene''. Episodes, 20(1): 23-28 Beijing 1997 {{ISSN|0705-3797}}.</ref>. Ciò significa che in essa è stato posto il punto di riferimento a livello mondiale tra le due epoche geologiche, in quanto è stato riconosciuto che nei suoi strati esiste il maggior numero di informazioni fisiche, chimiche e [[Paleontologia|paleontologiche]] che testimoniano gli eventi che convenzionalmente le dividono. L'area della cava, facilmente raggiungibile con gli autobus della linea 93, è attrezzata per le visite da parte di studiosi e di chiunque voglia informarsi sull'argomento.
 
Gli abitanti di Massignano, detti massignanesi, sono 129<ref name=ISTAT/>.
 
*[[contrada (geografia)|Contrade]]<ref name=contrade/>: Betelico, Condotto, Madonnina, Sant'Andrea di Massignano, Piancarda, La Pecorara.
 
==Note==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Geografia di Ancona]]
* [[Storia di Ancona]]
* [[Stradario di Ancona]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Category:Boroughs of Ancona}}
 
{{Patrimoni Unesco|Perù}}
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.comune.ancona.it/ankonline/it/uffici/circoscrizioni/index.html|Comune di Ancona - Circoscrizioni}}
 
{{Portale|Marchepatrimoni dell'umanità}}
 
[[Categoria:AnconaParchi nazionali del Perù|Rio Abiseo]]
[[Categoria:FrazioniPatrimoni didell'umanità Ancona|del Perù]]
[[Categoria:Circoscrizioni di decentramento comunale|Ancona]]