Terremoto dell'Irpinia del 1980 e Carlo Crivelli: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|altri omonimi|Carlo Crivelli (disambigua)}}
{{quote|Ad un tratto la verità brutale ristabilisce il rapporto tra me e la realtà. Quei nidi di vespe sfondati sono case, abitazioni, o meglio lo erano.|Alberto Moravia, ''Ho visto morire il Sud''}}
[[File:Crivelli Madonna and Child Enthroned with Donor.jpg|thumb|''[[Madonna Cook]]'', 1470, Washington, National Gallery]]
{{Bio
|Nome = Carlo
|Cognome = Crivelli
|Sesso = M
|LuogoNascita = Venezia
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[1430]]?
|LuogoMorte = Ascoli Piceno
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1495
|Epoca = 1400
|Attività = pittore
|Nazionalità = italiano
}}
 
Originario di Venezia, si formò a [[Padova]] e in seguito lavorò soprattutto nel sud delle [[Marche]], diventando di fatto il più importante artista attivo sul bacino dell'Adriatico, esclusa la Laguna veneta. Influenzato in gioventù da [[Donatello]], la sua arte restò sempre in bilico da un lato con le novità prospettiche, l'intenso espressionismo e il disegno incisivo e nervoso, dall'altro con un sontuoso decorativismo di matrice [[tardogotica]], fatto di marmi screziati, tessuti preziosi, frutti e animali, arabeschi dorati e spesso applicazioni in pastiglia<ref>[[Stefano Zuffi]], Il Quattrocento, Electa, Milano 2004, p. 260. ISBN 88-370-2315-4</ref>.
{{Terremoto
| titolo = Terremoto dell'Irpinia
| immagine = Sismografo irpinia.jpg
| didascalia = Il grafico del [[sismografo]] durante la scossa
| data = [[23 novembre]] [[1980]]
| ora = 19:34
| fuso_orario =
| magnitudo_momento = 6,9<ref name=magnitudoitaca />
| profondità =
| posizione_epicentro = [[Conza della Campania]]
| coordinate_epicentro = {{coord|40|52|27|N|15|18|28|E}}
| nazioni_colpite = {{ITA}}
| intensità = X<ref>{{cita web|url=http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/consultazione/pianiquotati_daloc.php?epicentro=Irpinia-Basilicata&record=2413&studio=CFTI&visualizzazione=svg|titolo=Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Mappa dei risentimenti dei comuni colpiti|accesso=13-05-2009}}</ref>
| vittime = 2.914<ref>{{cita web|url=http://www.vigilfuoco.it/attivita/interventi/maggiori/irpinia.asp|titolo=Resoconto dei Vigili del Fuoco|accesso=13-05-2009}}
</ref>}}
 
Pur rimanendo, per scelta, isolato dalle grandi correnti dell'arte rinascimentale che attraversavano la penisola, Crivelli si rinnovò continuamente con originalità e una ricerca formale mai interrotta: «Non se ne sta quieto, né mostra di essere pago di una creatività scontata e ripetuta; si arrovella invece nel cercare non composizioni nuove, ma nuove soluzioni formali, quasi soggiogato dalla esigenza di un'impossibile perfezione» (Zampetti, 1986<ref>cit., p. 42.</ref>). La sua ricerca fu diversa da quella dei contemporanei, ma non meno complessa: non cercava il respiro atmosferico del conterraneo [[Giovanni Bellini]], ma si sforzava di inserire momenti di spiccata verità in uno schema arcaizzante e astratto<ref name=Z43>Zampetti, 1986, cit., p. 43.</ref>.
Viene definito '''terremoto dell'Irpinia''' (o '''terremoto del 1980''') il sisma che si verificò il [[23 novembre]] [[1980]] e colpì la [[Campania]] centrale e la [[Basilicata]]. Caratterizzato da una 6,9 della [[magnitudo momento]]{{cita web|autore=Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia|url=http://portale.ingv.it/temi-ricerca/terremoti/sismicita-della-penisola-italia|titolo=Sismicità della penisola italiana|accesso=21-5-2009}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=|autore=Franco Foresta Martin|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/ottobre/27/nuova_mappa_del_rischio_Italia_co_9_061027091.shtml|titolo=La nuova mappa del rischio in Italia: indicati per la prima volta i maremoti|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=27|mese=10|anno=2006|pagina=22|accesso=13-05-2009}}</ref>, con epicentro nel comune di [[Conza della Campania]] (AV), causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti<ref name=VigilidelFuoco>{{cita web|url=http://www.vigilfuoco.it/attivita/interventi/maggiori/pdf/irpinia.pdf|titolo=Resoconto dei Vigili del Fuoco|accesso=14-05-2009|formato=PDF}}</ref>.
 
== La scossaBiografia ==
La conoscenza della vita di Carlo Crivelli è legata a scarsi documenti che lo riguardano e a molte firme da lui apposte sulle sue opere che, sebbene spesso smembrate e disperse, permettono di ricostruire i suoi spostamenti<ref name=Z11>Zampetti, 1986, cit., p. 11.</ref>.
[[File:Pertini forlani irpinia.jpg|thumb|250px|Il presidente della Repubblica [[Sandro Pertini|Pertini]] e il presidente del Consiglio [[Arnaldo Forlani|Forlani]] in visita nelle zone colpite dal sisma]]
Il terremoto colpì alle 19:34<ref name=Caldarola>{{Cita news|lingua=|autore=[[Giuseppe Caldarola]]|url=http://www.ilriformista.it/stories/Italia/61016/|titolo=Quando in Irpinia crollò anche la Prima Repubblica|pubblicazione=[[Il Riformista]]|giorno=7|mese=4|anno=2009|accesso=13-05-2009}}</ref> di domenica 23 novembre 1980: una forte scossa di [[Magnitudine (geologia)|magnitudo]] 6,9 sulla [[scala Richter]], della durata di circa 90 secondi<ref name=Asca>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.asca.it/news-TERREMOTO_MEMORIA__LA_RICOSTRUZIONE_INFINITA_DELL_IRPINIA-824258-ORA-.html|titolo=Terremoto/Memoria: la ricostruzione infinita dell'Irpinia|pubblicazione=[[Asca]]|giorno=18|mese=4|anno=2009|accesso=13-05-2009}}</ref> con un ipocentro di circa 30 km di profondità<ref>{{cita libro|nome=Antonio|cognome=Canino|titolo=Guida d'Italia - Campania|anno=1981| editore=[[Touring Club Italiano]]}}</ref> colpì un'area che si estendeva dall'[[Irpinia]] al [[Vulture]], posta a cavallo delle provincie di [[Provincia di Avellino|Avellino]], [[Provincia di Salerno|Salerno]] e [[Provincia di Potenza|Potenza]]. Tra i comuni più duramente colpiti vi furono quelli di [[Sant'Angelo dei Lombardi]], [[Lioni]], [[Torella dei Lombardi]], [[Conza della Campania]], [[Teora]], [[Laviano]], [[Baronissi]] e altri paesi limitrofi<ref>{{Cita news|lingua=|autore=Mirella Armiero|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/arte_e_cultura/articoli/2008/10_Ottobre/06/mieli_terremoto.shtml|titolo=Mieli: il sisma irpino aprì crepe anche nella prima Repubblica|pubblicazione=[[Corriere del Mezzogiorno]]|giorno=6|mese=10|anno=2008|accesso=29-5-2009}}</ref>.
Gli effetti, tuttavia, si estesero ad una zona molto più vasta interessando praticamente tutta l'area centro meridionale della penisola: molte lesioni e crolli avvennero anche a [[Napoli]] interessando molti edifici fatiscenti o lesionati da tempo e vecchie abitazioni in [[tufo]]; a Poggioreale crollò un palazzo in via Stadera, probabilmente a causa di difetti di costruzione, causando 52 morti<ref>Si veda [http://legislature.camera.it/_dati/leg08/lavori/stenografici/sed0248/sed0248.pdf il resoconto stenografico] pubblicato dalla [[Camera dei deputati]] il [[4 dicembre]] [[1980]].</ref>.
Crolli e devastazioni avvennero anche in altre provincie campane e nel [[Provincia di Potenza|potentino]]<ref>{{cita libro|cognome=Licursi|nome=Sabina|titolo=Il "civile" nello spazio urbano: interazioni tra società, istituzioni e politica a Potenza|pagine=p.48|editore=Rubbettino Editore|url=http://books.google.it/books?id=ZsBq0DwKc0kC&printsec=frontcover#PPA48,M1|anno=2005|id=ISBN 88-498-1363-5}}</ref>, come a [[Balvano]] dove il crollo della chiesa di S. Maria Assunta causò la morte di 77 persone, di cui 66 bambini e adolescenti che stavano partecipando alla messa<ref>{{cita web|url=http://www.basilicata.cc/chiese/balvano/Tscritto/terremoto.htm|titolo=I terremoti a Balvano|accesso=13-05-2009}}</ref>.
 
=== Origini e formazione ===
[[File:Teora 1980.jpg|thumb|250px|left|La distruzione della città di [[Teora]]]]
[[File:Carlo Crivelli 065.jpg|thumb|left|upright|''[[Madonna della Passione]]'' (1460 circa)]]
I resoconti dell'Ufficio del Commissario Straordinario hanno quantificato i danni al patrimonio edilizio. È risultato che dei 679 comuni che costituiscono le otto provincie interessate globalmente dal sisma ([[Provincia di Avellino|Avellino]], [[Provincia di Benevento|Benevento]], [[Provincia di Caserta|Caserta]], [[Provincia di Matera|Matera]], [[Provincia di Napoli|Napoli]], [[Provincia di Potenza|Potenza]], [[Provincia di Salerno|Salerno]] e [[Provincia di Foggia|Foggia]]), 506 (il 74%) sono stati danneggiati.
Un documento del 13 ottobre [[1444]] attesta che Carlo Crivelli è figlio del pittore ''Iachobus de Chriveris'', abitante a Venezia nella parrocchia [[chiesa di San Moisè|di San Moisè]] e ha un fratello minore di nome [[Vittore Crivelli|Vittore]]<ref name=Z11/>. Un terzo fratello, chiamato Ridolfo dal Ricci nel 1834, è probabile non sia mai esistito<ref name=Z15/>. Dell'attività del padre non si conosce nessuna opera: probabilmente fu tra i seguaci di [[Jacobello del Fiore]] o [[Michele Giambono]]. Nessun documento noto ci trasmette la data di nascita di Carlo, che viene dedotta agli anni [[1430]]-[[1435]], perché doveva essere già maggiorenne quando, il 7 marzo [[1457]], fu condannato a sei mesi di [[carcere]] e a duecento [[lira veneziana|lire]] di multa, «perché, innamorato di Tarsia, moglie del marinaio veneziano Francesco Cortese, la rapì dalla casa del fratello di Francesco e la tenne nascosta per molti mesi, avendo con lei rapporti carnali con disprezzo di Dio e dei sacri vincoli del matrimonio»<ref name=Z11/>. La vicenda del concubinato con la moglie di un marinaio, evidentemente assente da lungo periodo, destò scandalo e fu in tutta probabilità il motivo per cui l'artista si allontanò, senza fare mai ritorno, dalla sua città natale<ref name=Z11/>.
 
Pur in mancanza di documentazione, si pensa che Carlo sia stato apprendista di [[Antonio Vivarini]], [[Giovanni d'Alemagna]] e [[Bartolomeo Vivarini]], quest'ultimo ben informato della contemporanea [[rinascimento padovano|cultura pittorica padovana]], fondata sulla scuola di [[Francesco Squarcione]]; a questa dovette guardare il giovane Crivelli, in particolare al coetaneo dalmata Giorgio Čulinovič, detto [[Giorgio Schiavone]], ad [[Andrea Mantegna]], a [[Marco Zoppo]], nonché ai fiorentini di passaggio in tale città quali [[Filippo Lippi]] e [[Donatello]]. Non è chiaro se l'artista ebbe, già prima della condanna, un contatto diretto con la scuola padovana, o soltanto mediato dai Vivarini<ref name=Z11/>.
Le tre provincie maggiormente sinistrate sono state quelle di Avellino (103 comuni), Salerno (66) e Potenza (45). Trentasei comuni della [[epicentro|fascia epicentrale]] hanno avuto circa 20.000 alloggi distrutti o irrecuperabili.
In 244 comuni (non epicentrali) delle provincie di Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Foggia, Napoli, Potenza e Salerno, altri 50.000 alloggi hanno subito danni da gravissimi a medio-gravi. Ulteriori 30.000 alloggi lo sono stati in maniera lieve<ref>{{cita web|url=http://www.ispro.it/site/content/23-novembre-1980-terremoto-campania-e-basilicata|titolo=Dipartimento della Protezione Civile - 23 Novembre 1980: Terremoto in Campania e Basilicata|accesso=13-05-2009}}</ref>.
 
Relativamente ai primi anni a Venezia, nessuna opera è sicuramente riferibile all'artista. Le opere ricordate dallo storico veneziano [[Carlo Ridolfi]] ([[1648]]) nella sua città di origine sono tutte perdute, ovvero un ''San Fabiano'' e le ''Nozze mistiche di santa Caterina'' nella [[chiesa di San Sebastiano (Venezia)|chiesa di San Sebastiano]] e le ''Storie di san Leone Bembo'' nella cappella di San Sebastiano presso [[Chiesa di San Lorenzo (Venezia)|San Lorenzo]]; stessa sorte è toccata a quelle citate dal Boschini nel [[1664]]<ref name=Z12/>. Un paio di Madonne firmate (''[[Madonna Huldschinsky (Carlo Crivelli)|Madonna Huldschinsky]]'' a [[San Diego]], ''[[Madonna della Passione|Madonna col Bambino e putti]]'' a Verona), già in monasteri veneziani, sono riferite ai primi anni sessanta<ref name=Z12/> e rivelano influssi padovani anche se il Bottari ha voluto riconoscervi collegamenti con [[Domenico Veneziano]]. Più antica ancora, secondo l'ipotesi dello Zampetti, sarebbe la ''[[Madonna Speyer]]'' nella [[Fondazione Giorgio Cini]], in cui si respira una cultura più protorinascimentale, legata a [[Jacopo Bellini]]<ref name=Z12/>.
L'entità drammatica del sisma non venne valutata subito; i primi telegiornali parlarono di una «scossa di terremoto in Campania» dato che l'interruzione totale delle telecomunicazioni aveva impedito di lanciare l'allarme. Soltanto a notte inoltrata si cominciò ad evidenziarne la più vasta entità. Da una prospezione effettuata nella mattinata del [[24 novembre]] tramite un elicottero vennero rilevate le reali dimensioni del disastro. Uno dopo l'altro si aggiungevano i nomi dei comuni colpiti; interi nuclei urbani risultavano cancellati, decine e decine di altri erano stati duramente danneggiati.
Il rapporto pubblicato dall'"Annuario statistico 1980 dell'attività svolta dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco" informava che dei 679 comuni facenti parte delle otto provincie interessate dal sisma, «ben 508 sono stati danneggiati. In 36 comuni della fascia epicentrale (compresi i centri storici di Avellino e Potenza) si sono avuti circa 20.000 alloggi distrutti o irrecuperabili, mentre al di fuori della fascia epicentrale il danneggiamento ha riguardato altri 50.000 alloggi»<ref>{{cita web|url=http://www.vigilfuoco.it/attivita/interventi/maggiori/irpinia.asp|titolo=Annuario statistico 1980 del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco|accesso=13-05-2009}}</ref>.
 
=== IlA drammaZara ===
Dopo l'arresto del '57 l'artista era probabilmente finito proprio a Padova, dove doveva aver legato particolarmente con [[Giorgio Schiavone]], seguendolo poi a [[Zara]], città allora sotto il dominio veneziano, in cui lo Schiavone si trovava almeno dal [[1461]]<ref name=Z15>Zampetti, 1986, cit., p. 15.</ref>. Qui Crivelli è citato in due atti notarili del 23 giugno [[1463]] e dell'11 settembre [[1465]], come ''maestro pittore, cittadino e abitante'' della città dalmata, ovvero residente da almeno qualche anno<ref name=Z12/>.
È interessante, da un punto di vista storico-cronologico, la descrizione della catastrofe che il quotidiano [[Il Mattino]] di [[Napoli]] riportò nei tre giorni successivi. Il [[24 novembre]] il giornale titolò «Un minuto di terrore - I morti sono centinaia», in quanto non si avevano notizie precise dalla zona colpita, ma si era a conoscenza del crollo di via Stadera a [[Napoli]]. Il [[25 novembre]], appresa la vastità e gravità del sisma, si passò a «I morti sono migliaia - 100.000 i senzatetto», fino al titolo che, apparso il [[26 novembre]], è passato alla storia nella sua drammaticità, tanto che la pagina è esposta in alcuni musei di tutto il mondo quale testimonianza dell'evento<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.ecodisalerno.com/fate-presto-anche-dallarte-un-appello-per-uscire-dallemergenza-rifiuti.htm|titolo=Fate presto: anche dall’arte un appello per uscire dall’emergenza rifiuti|pubblicazione=Eco di Salerno|giorno=2|mese=2|anno=2008|accesso=13-05-2009}}</ref>: «Cresce in maniera catastrofica il numero dei morti (sono 10.000?) e dei rimasti senza tetto (250.000?) - FATE PRESTO per salvare chi è ancora vivo, per aiutare chi non ha più nulla». La cifra dei morti, approssimativa per eccesso soprattutto per i gravi problemi di comunicazione e ricognizione di quei tragici giorni, fu poi ridimensionata fino a quella ufficiale riportata nella presente voce, ma quella dei senzatetto non è mai stata valutata con precisione in quanto, in seguito, pesantemente influenzata da danni alle abitazioni reali o presunti.
 
Nessuna opera si conosce del periodo zaratino. Due ''Madonne col Bambino e due angeli'', ora a [[Zagabria]] e a [[New York]], che furono accostate al pittore da Prijatelj, mostrano una certa debolezza del segno, che è da riferire all'attività del fratello [[Vittore Crivelli|Vittore]], che pure in quegli anni si trovava nella città dalmata (fino al [[1476]]), piuttosto che a un profilo più basso tenuto da Carlo per "adeguarsi alla scuola locale". Tutt'al più si possono assegnare a questo periodo le stesse Madonne di Verona e San Diego, in cui l'artista si qualifica come "veneto", e quindi verosimilmente al di fuori della sua zona d'origine<ref name=Z12/>.
== I mancati soccorsi ==
{{quote|Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi|[[Sandro Pertini]], edizione straordinaria [[Tg2]], 27 novembre 1980}}
 
=== Arrivo nelle Marche ===
Al di là del patrimonio edilizio, già fatiscente e datato a causa dei terremoti del [[Terremoto del Vulture|1930]] e 1962, un altro elemento che aggrava gli effetti della scossa è il ritardo dei soccorsi. I motivi principali sono due: la difficoltà di accesso dei mezzi di soccorso nelle zone dell'entroterra, dovuta al cattivo stato della maggior parte delle infrastrutture, e la mancanza di un'organizzazione come la [[Protezione Civile]] che fosse capace di coordinare risorse e mezzi in maniera tempestiva e ottimale.
[[File:Carlo Crivelli 023.jpg|thumb|upright=1.4|Il ''[[Polittico di Massa Fermana]]'', 1468]]
Il primo a far presente questa grave mancanza è il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il [[25 novembre]], nonostante il parere contrario del [[presidente del Consiglio]] [[Arnaldo Forlani|Forlani]] e altri ministri e consiglieri<ref>{{Cita news|autore=[[Giovanni Minoli]]|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=356|titolo=La Storia siamo noi - 23 novembre 1980: la terra trema in Irpinia|pubblicazione=[[Rai Educational]]|accesso=27-5-2009}}</ref>, il [[Presidente della Repubblica Italiana|capo dello Stato]] si reca in elicottero sui luoghi della tragedia, ritrovando l'allora [[Ministro degli Esteri]] e potentino [[Emilio Colombo]]. Di ritorno dall'Irpinia, in un discorso in tv rivolto agli italiani, denuncia con forza il ritardo e le inadempienze dei soccorsi che arriveranno in tutte le zone colpite solo dopo cinque giorni<ref>{{Cita news|autore=[[Giovanni Minoli]]|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=625|titolo=La Storia siamo noi - I soccorsi in Irpinia|pubblicazione=[[Rai Educational]]|accesso=27-5-2009}}</ref>. Le dure parole del presidente della Repubblica causano l'immediata rimozione del [[Prefettura|prefetto]] di [[Avellino]] Attilio Lobefalo, e le dimissioni dell'allora [[Ministro dell'Interno]] [[Virginio Rognoni]]<ref>{{cita web|url=http://www.23novembre1980.it/?p=18|titolo=23 novembre 1980 - Quei giorni|accesso=27-5-2009}}</ref>.
Si ignorano le ragioni della partenza da Zara e quando l'artista attraversò l'Adriatico. In ogni caso, nel [[1468]], firmò il ''[[Polittico di Massa Fermana]]'' e nel [[1469]] si trovava già ad [[Ascoli Piceno]], dove aveva già avuto modo di entrare in conflitto con un cittadino per una questione di carattere amministrativo di cui restano tracce documentarie. Il 16 febbraio [[1469]] era infatti in causa giudiziaria contro un tale Savino di mastro Giovanni d'Ascoli, ed elesse suoi procuratori Ulisse di ser Antonio da Venezia e Corradino Pasqualucci di Ascoli. A parte questa menzione però le prime opere dell'artista nelle Marche gravitano tutte attorno a [[Fermo]]<ref name=Z12/>, come il ''[[Polittico di Porto San Giorgio]]'' (1470), eseguito per la [[chiesa di San Giorgio (Porto San Giorgio)|chiesa di San Giorgio]] di quella città su commissione di un tale Giorgio, albanese qui emigrato a seguito della conquista turca<ref name=Z15/>.
 
=== GliResidente aiutiad internazionaliAscoli ===
[[File:Carlo crivelli, polittico di sant'emidio.jpg|thumb|left|''[[Polittico di Sant'Emidio]]'']]
Molti Paesi, in seguito alla notizia del terremoto, si attivarono per inviare alle popolazioni colpite non solo soldi per la ricostruzione<ref name=Caldarola/><ref>{{cita web|url=http://www.paololiguori.com/pdf/irpinia.pdf|titolo=Paolo Liguori, ''Inchiesta sul terremoto in Irpinia''|accesso=14-05-2009|formato=PDF}}</ref>, ma anche unità militari e personale specializzato<ref name=VigilidelFuoco/>.
In ogni caso è dal [[1473]] che i documenti indicano la residenza stabile dell'artista ad Ascoli, quando esegue il ''[[Polittico di Sant'Emidio]]'' per il [[Duomo di Ascoli Piceno|Duomo]]. La permanenza in città viene infine suffragata dall'acquisto di una casa il 17 giugno [[1478]], per 10 ducati, nel sestiere di San Biagio<ref name=Z12/>.
 
Si sposò in una data imprecisata con una certa Iolanda, forse abruzzese di [[Atri]], dalla quale ebbe i figli Diana e un maschio che morì nell'agosto [[1487]]; i due adottarono anche una bambina, Biasiola<ref name=Z14/>.
* {{USA}}: 70 milioni di dollari, 136 uomini con 6 elicotteri della Compagnia Paracadutisti del 509° Btg.
* {{RFT}}: 32 milioni di dollari, 1 ospedale da campo con 90 sanitari; 650 uomini e 3 elicotteri del 240° Btg. Genio Pionieri; 1 gruppo di esperti della Croce Rossa; 47 volontari-elettricisti, un gruppo di salvataggio, un gruppo depurazione; 16 cani da salvataggio con guida.
* {{SAU}}: 10 milioni di dollari.
* {{IRQ}}: 3 milioni di dollari.
* {{DZA}}: 500mila dollari.<br />
* {{BEL}}: 1 squadra sanitaria di 10 uomini e un'autoambulanza.
* {{FRA}}: équipe di ricerca dei superstiti composte da 191 uomini con cani da valanga; 59 militari medici e specialisti nel soccorso; 12 autoambulanze e 1 elicottero autoambulanza con personale medico.
* {{AUT}}: 1 ospedale militare da campo con 130 sanitari.
* {{YUG 1943-1992}}: 12 squadre di ricerca con elettrosonde composte da 41 uomini.
* {{CHE}}: 14 squadre cinofile e 2 elicotteri speciali per soccorso.
 
Si è ipotizzato che in questi anni l'artista avesse visitato [[Ferrara]], dove esistevano opere di [[Rogier van der Weyden]], o magari la Toscana, ma nessuna traccia documentaria suffraga queste proposte: la vita del Crivelli anzi sembra svolgersi senza interruzione e fino alla morte nel Piceno<ref name=Z12/>. La sua fama, o forse il suo spirito imprenditoriale, lo portarono a spingersi in numerosi centri del circondario, dove firmò numerose pale d'altare<ref name=Z12/>.
== La ricostruzione ==
A [[Laviano]], paese in cui i morti per il sisma furono un quinto della popolazione (300 deceduti su 1500 abitanti), le prime case in legno (una ventina) con servizi compresi arrivarono già nel [[febbraio]] [[1981]]. Il [[25 aprile]] [[1981]], a 122 giorni dal terremoto, gli alloggi in legno tipo [[chalet]] realizzati dal gruppo [[Rubner]] - che si insediò nel [[1990]] in [[Irpinia]] con uno stabilimento di produzione a [[Calitri]]<ref>{{cita web|url=http://www.haus.rubner.com/it/azienda/storia/|titolo=Legno è Rubner, la storia di un successo - Cronologia|accesso=7-4-2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.infobuild.it/mecgi/drv?tlHome&mod=modRptFiereSheet&IDMENU=54&MENU_INDEX=5&LNID=7290|titolo=Saie 2000: Il legno in edilizia|accesso=15-9-2009}}</ref> - diventano 150, per un totale di 450 persone ricoverate<ref>{{Cita news|autore=[[Antonello Caporale]]|url=http://www.repubblica.it/2006/a/rubriche/piccolaitalia/bluff-bertolaso/bluff-bertolaso.html|titolo=Terremoto, all'epoca dell'Irpinia le case furono consegnate prima|pubblicazione=[[la Repubblica]]|giorno=15|mese=9|anno=2009|accesso=15-9-2009}}</ref>.
[[File:Conza della Campania 1980.jpg|thumb|200px|left|[[Conza della Campania]] il giorno dopo la scossa]]
La ricostruzione fu, però, anche uno dei peggiori esempi di speculazione su di una tragedia<ref name=Asca/><ref>{{Cita news|autore=[[Giovanni Minoli]]|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=625|titolo=La Storia siamo noi - La ricostruzione in Irpinia|pubblicazione=[[Rai Educational]]|accesso=27-5-2009}}</ref>. Infatti, come testimonia tutta una serie di inchieste della magistratura, per le quali sono state coniate espressioni come ''Irpiniagate'', ''Terremotopoli'' o ''il terremoto infinito''<ref>{{Cita news|lingua=|autore=[[Antonello Caporale]]|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/11/16/il-terremoto-infinito.html|titolo=Il terremoto infinito|pubblicazione=[[la Repubblica]]|giorno=16|mese=11|anno=2000|accesso=22-05-2009}}</ref>, durante gli anni si sono inseriti interessi loschi che hanno dirottato i fondi verso aree che non ne avevano diritto, moltiplicando il numero dei comuni colpiti: 36 paesi in un primo momento, che diventano 280 in seguito a un decreto dell'allora [[presidente del Consiglio]] [[Arnaldo Forlani]] nel [[maggio]] [[1981]]<ref name=Caporale>{{Cita news|lingua=|autore=[[Antonello Caporale]]|url=http://www.repubblica.it/speciale/irpinia/irpi.html|titolo=Irpinia, vent'anni dopo|pubblicazione=[[la Repubblica]]|giorno=13|mese=12|anno=2004|accesso=14-05-2009}}</ref>, fino a raggiungere la cifra finale di 687<ref>{{Cita news|lingua=|autore=[[Gian Antonio Stella]]|url=http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/19/vero_nemico_tutti_terremotati_co_9_090419015.shtml|titolo=Il vero nemico: tutti terremotati|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=19|mese=4|anno=2009|accesso=22-05-2009}}</ref>.
 
=== Soggiorni a Camerino ===
Più di 70 centri sono stati integralmente distrutti o seriamente danneggiati e oltre 200 hanno avuti consistenti danni al patrimonio edilizio. Centinaia di opifici produttivi e artigianali sono stati cancellati con perdita di migliaia di posti di lavoro e danni patrimoniali per decine di migliaia di miliardi<ref name=Encarta>{{cita web|url=http://it.encarta.msn.com/sidebar_221635278/Il_terremoto_del_1980_in_Basilicata_e_Campania.html|titolo=Encarta - Il terremoto del 1980 in Basilicata e Campania|accesso=13-05-2009}}</ref>.
Appaiono particolarmente significativi alcuni soggiorni a [[Camerino]], città retta dai [[Varano (famiglia)|Varano]] e viva dal punto di vista culturale, dove operavano diversi pittori, tra cui anche [[Girolamo di Giovanni di Camerino|Girolamo di Giovanni]] e [[Giovanni Boccati]], che Crivelli doveva conoscere già dal comune alunnato presso lo [[Squarcione]] a Padova<ref name=Z12/>. Erano attivi inoltre alcuni maestri forestieri, come [[Niccolò Alunno]], che dovette avere un certo ascendente sul collega veneziano, pur non essendogli artisticamente inferiore<ref name=Z13/>.
 
Nel [[1482]] firmò il ''[[Polittico di San Domenico di Camerino]]'', al quale dovettero procedere e seguire altri incarichi più o meno impegnativi, per cui si ritiene che per tutti gli anni ottanta l'artista dovette alternare soggiorni ad Ascoli e a Camerino, con la tendenza ad allungare le soste nella seconda, come si evince anche da un documento del [[1488]] in cui è ricordato come "commorante" nella città dei Varano, ovvero abitante con una dimora fissa<ref name=Z12/>. In quegli anni veniva decorato il [[palazzo Ducale (Camerino)|palazzo Ducale]] e non è inverosimile che anche il Crivelli vi avesse messo mano, sebbene non è possibile trovarne traccia negli scarsi frammenti noti.
Il numero dei comuni colpiti, però, è stato alterato per losche manovre politiche e camorristiche lievitando nel corso degli anni. Alle aree colpite, infatti, venivano destinati numerosi contributi pubblici (stime del 2000 parlano di 58.640 miliardi nel corso degli anni)<ref name=Caporale/>, ed era interesse dei politici locali far sì che i territori amministrati venissero inclusi in quest'area. La ricostruzione, nonostante l'ingente quantità di denaro pubblico versato, è stata per decenni incompleta. A [[Torre Annunziata]] esistono due quartieri, ''Penniniello'' e il ''Quadrilatero delle Carceri'', distrutti dal terremoto del [[1980]], ma malgrado le ingenti somme di denaro che si continuano a stanziare – 10 milioni di euro per il primo nel [[2007]]<ref name=Asca/>, 1,5 milioni di euro per il secondo nel [[2009]]<ref>{{cita web|url=http://www.presidente.campania.it/assets/allegati/ContrQuar.pdf|titolo=Intervento presidente Bassolino - incontro con Di Pietro|accesso=21-05-2009|formato=PDF}}</ref> – ancora non è stata completata la loro ricostruzione. Questi quartieri oggi sono diventati un cancro che ha contaminato l'intera città, divenendo la principale roccaforte della [[camorra]] (il ''Quadrilatero delle Carceri'' è ancora oggi il quartier generale del [[clan Gionta]]) ed una delle più agguerrite piazze di spaccio della regione Campania<ref>{{cita libro|cognome=Negri |nome=Ippolito|titolo=La grande abbuffata: Mani rapaci sull'Irpinia del terremoto|annooriginale=1996|editore=ASEFI|id=ISBN 88-86818-08-4}}</ref>.
 
Nella tarda maturità accolse alcune novità esterne, come la nuova struttura della [[pala d'altare]] a fronte del più ripetitivo [[polittico]]: ne è un esempio straordinario l<nowiki>'</nowiki>''[[Annunciazione di Ascoli]]'', del [[1486]]<ref name=Z43/>. La peculiarità dell'opera - originariamente collocata nella [[chiesa della Santissima Annunziata (Ascoli Piceno)|chiesa della Santissima Annunziata]] ad [[Ascoli Piceno]] - sta nella testimonianza della piena padronanza da parte del Maestro delle innovazioni rinascimentali. Se è vero infatti che il Crivelli caratterizza la sua produzione in termini antichizzanti, in linea con la [[pittura veneta|tradizione veneziana]] antecedente al [[Giovanni Bellini|Bellini]], ciò non è affatto dovuto alla mancata conoscenza dei valori pittorici rinascimentali. L'arcaismo di Crivelli appare quindi come una scelta voluta e consapevole.
== Il sisma in cifre ==
* Regioni colpite: 3 ([[Campania]], [[Basilicata]] e [[Puglia]]).
* Comuni colpiti: 687 (542 in [[Campania]], 131 in [[Basilicata]] e 14 in [[Puglia]]). Di questi circa 70 «disastrati» e circa 200 «danneggiati»<ref name=Encarta/>.
* Superficie colpita: 17.000 km².
* Popolazione coinvolta: 300.000 abitanti.
* Abitazioni ricostruite a spese dei contribuenti: 150.000.
* Contributi pubblici dello [[Italia|Stato italiano]], secondo la [[Commissione parlamentare d'inchiesta]] (prima dell'approvazione della [[legge finanziaria]] [[1991]]): 50.902 miliardi di lire (circa 26 miliardi di euro)<ref>Si veda [http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/318232.pdf il resoconto stenografico] pubblicato dal [[Senato della Repubblica]] il [[26 novembre]] [[1991]].</ref>.
* Contributi pubblici dello [[Italia|Stato italiano]], all'anno [[2000]]: 58.640 miliardi di lire (circa 30 miliardi di euro).
* La [[legge finanziaria|finanziaria]] [[2007]] prevede un contributo quindicennale di 3,5 milioni di euro per la ricostruzione<ref>[http://www.parlamento.it/leggi/06296l.htm L. 296/2006, art.1, comma 1013]</ref>.
* In Italia è ancora oggi in vigore un'[[accisa]] di 75 lire (4 centesimi di euro) su ogni litro di carburante acquistato, imposta dallo Stato per il finanziamento del terremoto in Irpinia<ref>{{Cita news|url=http://www.asca.it/news-TERREMOTO__ABISSINIA__VAJONT__IRPINIA__GLI_INTERVENTI_SULLE_ACCISE-825336-ECO-1.html|titolo=Terremoto: Abissinia, Vajont, Irpinia. Gli interventi sulle accise|pubblicazione=[[Asca]]|giorno=22|mese=4|anno=2009|accesso=21-5-2009}}</ref>.
 
[[File:Crivelli Carlo, Annunciation.jpg|thumb|''[[Annunciazione di Ascoli]]'']]
== Il dopo-sisma ==
La prima stima dei danni del terremoto, che venne fatta nel [[1981]] dall'ufficio dello Stato (organo speciale atto a coordinare le operazioni di stima dei danni per conto della [[presidenza del Consiglio]]), parlava di circa 8.000 miliardi di lire<ref>{{Cita news|autore=[[Giuseppe D'Avanzo]]|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/11/24/il-tesoro-mette-sott-accusa-la-ricostruzione.html|titolo=Il Tesoro mette sott'accusa la ricostruzione dell'Irpinia|pubblicazione=[[la Repubblica]]|giorno=24|mese=11|anno=1989|pagina=6|accesso=20-5-2009}}</ref>. La stessa cifra è cresciuta in maniera esponenziale, fino a superare quota 60.000 miliardi di lire<ref>{{Cita news|autore=Eleonora Bertolotto|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/11/24/irpinia-mancano-5mila-miliardi.html|titolo=Irpinia, mancano 5mila miliardi|pubblicazione=[[la Repubblica]]|giorno=24|mese=11|anno=2000|pagina=2|accesso=20-5-2009}}</ref>.
 
=== LaUltimi Commissione Scalfaroanni ===
Nel [[1488]] è registrata ad [[Ascoli Piceno|Ascoli]] la morte dell'unico figlio maschio, di cui non sono ricordati né nome né età, ma che comunque doveva essere piuttosto giovane: per i funerali, nel libro delle entrate del [[Duomo di Ascoli Piceno|duomo]], è registrata la donazione di due libbre di cera da parte dell'artista<ref name=Z12>Zampetti, 1986, cit., p. 12.</ref>. Si tratta dell'ultima traccia della presenza dell'artista ad Ascoli, mentre si infittiscono le commissioni fuori dalla città. Il 10 maggio [[1488]] gli viene allogato il ''[[Polittico del Duomo di Camerino]]'', opera di prestigio, destinata all'altare maggiore della cattedrale di [[Camerino]]<ref name=Z13/>.
[[File:Oscar Luigi Scalfaro.jpg|thumb|150px|[[Oscar Luigi Scalfaro]]]]
Il [[7 aprile]] [[1989]], con la Legge n.128, [[Oscar Luigi Scalfaro]] viene messo a capo della ''Commissione parlamentare d'inchiesta sull'attuazione degli interventi per la ricostruzione e lo sviluppo dei territori colpiti dai terremoti del novembre 1980 e del febbraio 1981 della Campania e della Basilicata''<ref>{{Cita news|autore=[[Marzio Breda]]|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/novembre/23/Scalfaro_odiato_per_indagini_sul_co_0_0011235147.shtml|titolo=Scalfaro: odiato per le indagini sul terremoto|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=23|mese=11|anno=2000|pagina=7|accesso=15-9-2009}}</ref>: è un organismo bicamerale con gli stessi poteri della [[magistratura]], costituito da venti [[deputati]] e altrettanti [[senatori]] con il compito di accertare quanto realmente lo Stato ha speso, sino a quel momento, per la ricostruzione delle aree terremotate<ref>{{cita web|http://www.fondazionemida.it/it/osservatorio/02dopo_legge128.html|Dopo il terremoto, la ricostruzione - Commissione Scalfaro|15-09-2009}}</ref>. Nella "relazione conclusiva" che verrà stilata, la somma totale dei fondi stanziati dal Governo italiano raggiungerà la cifra di 50.620 miliardi di lire, così suddivisi: 4.684 per affrontare i giorni dell'emergenza; 18.000 per la ricostruzione dell'edilizia privata e pubblica; 2.043 per gli interventi di competenza regionale; 8.000 per la ricostruzione degli stabilimenti produttivi e per lo sviluppo industriale; 15.000 per il programma abitativo del comune di [[Napoli]], e le relative infrastrutture; 2.500 per le attività delle amministrazioni dello Stato; 393 residui passivi<ref>Commissione parlamentare
d'inchiesta sulla attuazione degli interventi per la ricostruzione e lo sviluppo dei territori della [[Basilicata]] e della [[Campania]] colpiti dai terremoti del novembre del 1980 e febbraio 1981, [[X Legislatura della Repubblica Italiana|X legislatura]], ''Relazione conclusiva'', Atti Parlamentari, doc. XXIII n. 27, vol. I, tomo I, pag. 16.</ref>.
 
Con l'avvicinarsi della vecchiaia, l'artista risulta in continuo movimento, tra Camerino, [[Matelica]], [[Fabriano]] e [[Pergola (Italia)|Pergola]]. In questo contesto si inserisce un episodio singolare, la concessione nel [[1490]] del titolo di ''[[Cavalleria medievale|miles]]'' da parte di [[Ferdinando II di Napoli|Ferdinando d'Aragona]], principe di Capua e futuro re di Napoli. Ferdinando, in un periodo difficile per il suo Stato, teneva buoni rapporti con Ascoli, ma era in conflitto latente con lo [[Stato della Chiesa]], tanto che nel settembre del [[1491]] sconfinò il [[Tronto]] occupando vaste zone del fermano e dell'ascolano sotto la giurisdizione pontificia. Fin dall'agosto del 1491 Ascoli, troppo amica del giovane condottiero, era stata scomunicata dal [[Jean la Balue|cardinale Balue]], e le sue chiese colpite dall'interdizione. Mentre [[papa Sisto IV]] si muoveva per raccogliere alleanze per bloccare l'avversario, egli ritirò le proprie truppe, lasciando nei guai gli ascolani «che dovettero subire molte umiliazioni»<ref>Fabiani, cit. in Zampetti, 1986, p. 13.</ref>. Ecco che allora il titolo ricevuto dal pittore si inserisce in maniera ambigua nel contesto della relazioni con gli stati vicini dell'epoca<ref name=Z13/>.
=== Le inchieste successive ===
[[File:Demita.jpg|thumb|150px|L'on. [[Ciriaco de Mita]]]]
Circa l'inchiesta del filone [[Mani Pulite]] denominata "[[Mani sul terremoto]]", pubblicata su [[Panorama (rivista)|Panorama]] nel [[1992]], Daniele Martini scrive: «in Irpinia la [[Guardia di Finanza]] scoprì fienili trasformati in piscine olimpiche mai ultimate, o in ville. Individuò finanziamenti indirizzati a imprenditori plurifalliti e orologi con brillanti regalati con grande prodigalità ai collaudatori dello Stato»<ref name=Martini>{{Cita news|autore=Daniele Martini|url=http://www.ilmondochevogliamo.net/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=344|titolo=Mani sul terremoto|pubblicazione=[[Panorama (rivista)|Panorama]]|anno=1992|accesso=20-5-2009}}</ref>. Nel marzo del [[1987]] alcuni giornali, tra cui [[l'Unità (quotidiano)|l'Unità]] e [[L'Espresso]], rivelarono che le fortune della [[Banca Popolare dell'Irpinia]] erano strettamente legate ai fondi per la ricostruzione dopo il terremoto in Irpinia del [[1980]]<ref>{{Cita news|autore=[[Paolo Liguori]]|url=http://www.paololiguori.com/pdf/irpinia.pdf|titolo=Pioggia d'oro nelle casse della Popolare|pubblicazione=[[Il Giornale]]|giorno=23|mese=11|anno=1988|accesso=21-5-2009}}</ref>. Tra i soci che traevano profitto dalla situazione c'era la famiglia di [[De Mita]] con Ciriaco proprietario di un cospicuo pacchetto di azioni che si erano rivalutate grazie al terremoto. I titoli erano posseduti anche da altri parenti. Seguì un lungo processo che si concluse nell'ottobre del [[1988]] con la sentenza: «Secondo i giudici del tribunale romano chiamato a giudicare sulla controversia, era giusto scrivere che i fondi del terremoto transitavano nella banca di Avellino e che la Popolare è una banca della Dc demitiana». Appresa la sentenza, l'Unità pubblicò il 3 dicembre un articolo in prima pagina dal titolo eloquente: «De Mita si è arricchito con il terremoto»<ref name=Martini/>. Nell'inchiesta [[Mani sul terremoto]] saranno coinvolte 87 persone tra cui l'on. [[Ciriaco de Mita]], l'on. [[Paolo Cirino Pomicino]], il sen. [[Salverino De Vito]], l'on. [[Vincenzo Scotti]], l'on. [[Antonio Gava]], l'on. [[Antonio Fantini]], l'on. [[Francesco De Lorenzo]], l'on. [[Giulio Di Donato]] e il commissario on. [[Giuseppe Zamberletti]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2009/04/08/1011168-mani_della_politica_miliardi_lire_stanziati_ricostruzione_dopo_sisma_dell.shtml|titolo=Le mani della politica su 58.000 miliardi di lire stanziati per la ricostruzione dopo il sisma dell'80|pubblicazione=[[Il Tempo]]|giorno=8|mese=4|anno=2009|accesso=21-5-2009}}</ref>. Sul coinvolgimento di politici e di vari amministratori si sono levate numerose denunce e promosse alcune inchieste che hanno portato a diversi arresti<ref>{{Cita news|url=http://www.questotrentino.it/2000/21/Italietta21.htm|titolo=Le Voci dell'Italietta - Irpinia Day|pubblicazione=[[Voce della Campania]]|giorno=25|mese=11|anno=2000|accesso=21-5-2009}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.retesei.com/2007/10673.html|titolo=Quattro persone arrestate per aver falsificato pratiche della ricostruzione post-sisma|pubblicazione=[[Retesei]]|giorno=9|mese=7|anno=2007|accesso=21-5-2009}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Fulvio Bufi|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/dicembre/06/Irpinia_scandalo_ricostruzione_arrestato_supercommissario_co_0_93120610712.shtml|titolo=Irpinia, scandalo ricostruzione. arrestato ex supercommissario|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=6|mese=12|anno=1993|pagina=17|accesso=21-5-2009}}</ref>.
 
In tale documento il Crivelli è ammesso tra i famigli del principe e non è ricordato né come veneziano né come pittore, ricordandovi la fedeltà della cittadinanza ascolana alla monarchia napoletana: Ferdinando dopotutto era nipote di [[Francesco Sforza]] che a lungo aveva tenuto la signoria della città. Tale accento alla "fedeltà" cittadina fa inquadrare la concessione del titolo al pittore come una mossa per ingraziarsi le simpatie degli ascolani, altrimenti difficilmente spiegabile<ref name=Z13/>. Da allora il Crivelli si fregiò sempre del titolo nella firma delle sue opere<ref name=Z13/>.
== La mostra ==
Per la prima volta nel [[1984]] è stata presentata nella [[Villa Campolieto]] di [[Ercolano]] la rassegna artistica ''Terrae Motus'', organizzata dal gallerista [[Napoli|napoletano]] [[Lucio Amelio]]. La mostra, che dal [[1992]] è possibile ammirare nella [[Reggia di Caserta]] dopo essere stata trasferita al [[Grand Palais]] di [[Parigi]] nel [[1987]], consiste in oltre settanta opere sul tema del sisma del 1980<ref>{{cita web|url=http://reggiadicaserta.beniculturali.it/reggia/terraemotus/collezione.html|titolo=Terrae motus - La collezione|accesso=21-5-2009}}</ref>. Tra gli artisti, tutti di fama internazionale, figurano anche [[Keith Haring]] e [[Andy Warhol]] i quali, insieme a tutti gli altri colleghi, decisero di devolvere l'incasso in favore dei bambini terremotati dell'Irpinia<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/exibart.pdf/articolo_crea_pdf.php?IDNotizia=10348|titolo=Lucio Amelio, nuovo Terrae Motus, nuovo catalogo|accesso=21-5-2009}}</ref>.
 
Sicuramente dopo la partenza del condottiero l'onorificenza metteva il pittore in una luce non proprio serena e forse fu all'origine del suo allontanamento dalla città<ref name=Z13/>. Negli ultimi anni si infittiscono quindi gli spostamenti. Un ultimo documento lo ricorda a [[Fabriano]], dove il 7 agosto [[1494]] consegnò una pala<ref name=Z13/>.
== Opere sul terremoto dell'Irpinia ==
 
=== Teatro ===
=== La morte ===
* ''90 secondi, dopo'' - Scritto ed interpretato da Lucilla Falcone, Associazione Culturale "La buona creanza"<ref>[http://www.labuonacreanza.com/Spettacoli/90-secondi-dopo.html 90 secondi, dopo - La buona creanza]</ref>.
[[File:Carlo crivelli, montefiore, pietà di londra.jpg|thumb|''[[Pietà di Montefiore]]'']]
* ''Rossa luna di novembre'' - di Claudia Iandolo, Liberamente, [[Avellino]], [[1997]].
La morte del pittore è collocata tra il completamento del ''[[Pala di San Francesco a Fabriano]]'' e la richiesta, datata 7 settembre [[1495]], di esserne dichiarato erede universale da parte del fratello [[Vittore Crivelli|Vittore]], residente a [[Fermo]]<ref name=Z13>Zampetti, 1986, cit., p. 13.</ref>. Il fratello dimostrò di non conoscere la situazione familiare di Carlo, dichiarando come egli non avesse figli e ignorando evidentemente anche il suo matrimonio: se ne deduce la totale assenza di contatti tra i due da molti anni: nello stesso documento Vittore ammise, in parte, di aver trascurato in vita il fratello e di esserne debitore, intendendo probabilmente in campo artistico<ref name=Z14>Zampetti, 1986, cit., p. 14.</ref>. Una tradizione di storiografia locale indicava come Carlo fosse morto a Fermo e sepolto nella [[chiesa di San Francesco (Fermo)|chiesa di San Francesco]], ma la lettera di Vittore al magistrato ascolano smentisce la notizia; non è detto nemmeno che sia morto ad Ascoli, piuttosto che in uno dei suoi soggiorni a [[Pergola (Italia)|Pergola]], [[Matelica]] o [[Fabriano]]<ref name=Z14/>.
=== Cinema ===
 
* [[1981]] - ''[[È una domenica sera di novembre]]'' - documentario di [[Lina Wertmüller]].
La situazione familiare del pittore emerge solo da documenti successivi alla sua morte, legati alla complicata questione ereditaria. Il nome della moglie Iolanda compare per la prima volta in un documento dell'anno [[1500]], quando Carlo era ormai scomparso da cinque anni; essa doveva essere molto più giovane del marito se, dopo la fine della causa ereditaria nel [[1511]], è ricordata ancora viva nel [[1524]]. Essa ebbe controversie col genero, marito di Diana, dopo la morte della figlia, cercando di non includerlo come suo erede; non incluse nemmeno Carlo, figlio della Biasola, che aveva il nome del nonno adottivo<ref name=Z14/>.
* [[2005]] - ''[[...e dopo cadde la neve]]'' - lungometraggio di [[Donatella Baglivo]].
 
== La fortuna critica ==
Analogamente a un altro veneziano trapiantato nelle Marche, [[Lorenzo Lotto]], anche Crivelli subì una certa eclisse nella storiografia artistica. Ignorato da [[Vasari]], menzionato frettolosamente dagli storici veneziani del Seicento, si dovette aspettare la fine del Settecento per avere un lucido giudizio sulla sua opera, non a caso da parte di un personaggio originario proprio delle terre in cui lavorò Crivelli, l'abate [[Luigi Lanzi]]<ref>Zampetti, 1986, cit., p. 19.</ref>. Egli scrisse: «È pittor degno che si conosca per la forza del colorito più che pel disegno; e il suo maggior merito sta nelle piccole istorie, ove mette vaghi paesetti, e dà alle figure grazia, movenza, espressione [...] . Per il succo delle tinte e per un nerbo di disegno questo pittore può a buon diritto chiamarsi pregevolissimo tra gli antichi. Si compiacque d'introdurre in tutti i suoi quadri delle frutta e delle verdure, dando la preferenza alla pesca ed al citriolo; quantunque trattasse tutti gli accessorj con bravura tale che in finitezza ed amore non cedono al confronto de' fiamminghi. Non sarà inutile accennare che i suoi quadri sono condotti a tempera e perciò a tratti, e sono impastati di gomme sì tenaci che reggono a qualunque corrosivo; motivo per cui si mantennero lucidissimi».
 
[[File:Crivelli, madonna di corridonia.jpg|thumb|left|La ''[[Madonna di Corridonia]]'']]
Il ritardo di questo primo riconoscimento risiede essenzialmente nella dislocazione periferica delle sue opere, che non furono viste per forza di cose neanche da un indagatore scrupoloso come Vasari. Nel Settecento l'interesse per l'artista dovette rinascere, all'interno del vivace quanto sciagurato mercato antiquario delle opere d'arte: lo testimoniano l'aggiunta di firme false ad opere della sua scuola, così come le prime asportazioni di suoi polittici dalle Marche, ad opera di intenditori avveduti come il cardinale [[Francesco Saverio de Zelada|Zelada]]<ref name=Z20>Zampetti, 1986, cit., p. 20.</ref>.
 
Dopo il Lanzi, fu [[Amico Ricci (storico)|Amico Ricci]] a esaminare a fondo la sua opera, dedicandogli un intero capitolo nelle sue ''Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca di Ancona'' (1834). Comprendendo già l'importanza degli scambi tra Venezia e le Marche<ref name=Z20/>, scrisse: «Se la pittura ebbe incremento in Venezia da un nostro marchianno (alludendo a [[Gentile da Fabriano]]) non l'ebbe minore fra noi per un veneto, che in questi luoghi si condusse e vi sparse moltissima luce». Ricci iniziò anche la ricostruzione della biografia e del catalogo dell'artista che, sebbene non priva di errori, fornì una base per gli studi successivi<ref>Zampetti, 1986, cit., p. 21.</ref>.
 
Nel frattempo, dalla fine del Settecento alla prima metà dell'Ottocento, fino alla rimozione forzata nel [[1862]] della ''[[Pala Ottoni]]'' da [[Matelica]], si era consumato il cosiddetto "caso Crivelli", ovvero la vicenda pressoché unica nella storiografia artistica con cui un autore veniva riscoperto e valutato criticamente mentre contemporaneamente il suo lavoro ne usciva umiliato da rimozioni e selvaggi smembramenti, che rendevano l'opera sua irriconoscibile e talora irrecuperabile<ref>Zampetti, 1986, cit., p. 22.</ref>.
 
Per cui, dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri, la critica oltre a dover ridare il giusto peso all'artista e ricostruirne la biografia, si è trovata costretta al lungo a faticoso compito, tuttora non concluso, di ricostruire i frammenti dei grandi polittici d'altare<ref name=Z23>Zampetti, 1986, cit., p. 23.</ref>.
 
A parte il collezionismo legato ai cardinali romani, piuttosto circoscritto e nato alla fine del Settecento, e a parte le spoliazioni napoleoniche che portarono alla [[pinacoteca di Brera|Brera]] tante opere marchigiane ([[1812]]), furono soprattutto gli inglesi a dimostrare il maggiore interesse collezionistico su Crivelli, acquistando opere che poi sono in larga parte confluite alla [[National Gallery di Londra]], dove si trova la maggiore raccolta museale di opere del pittore, che già occupava la prima sala del museo e oggi si trova in un intero ambiente dell'Ala Sainsbury<ref name=Z23/>. Un tale risalto di Crivelli nel mondo anglosassone si spiega con l'onda crescente del gusto [[preraffaellita]]: più ancora dei fiorentini, Crivelli riassumeva in sé, per il gruppo di [[William Morris]] e i suoi seguaci, tutte le componenti gradite al movimento, quali l'abilità artigianale, il gusto decorativo, la nostalgia gotica e il tipo delle figure, sempre in bilico tra distacco ideale e umana prossimità allo spettatore<ref name=Z23/>. È facile capire come la decadenza economica e culturale dell'Italia preunitaria facilitasse il campo ai collezionisti inglesi, che non si fecero sfuggire l<nowiki>'</nowiki>''[[Annunciazione di Ascoli]]'' scartata da Brera per acquistare un (falso) [[Caravaggio]], né ebbero difficoltà nell'accaparrarsi la ''[[Pala Ottoni]]'' di Matelica nonostante [[Giovanni Battista Cavalcaselle|Cavalcaselle]] l'avesse segnalata tra le opere da salvare per il patrimonio artistico del nuovo Stato<ref name=Z23/>.
[[File:Maria Magdalena Rijksmuseum SK-A-3989.jpeg|thumb|right|[[Santa Maria Maddalena (Carlo Crivelli)]]]]
Contributi importanti alla critica dell'artista furono quelli dello stesso [[Giovanni Battista Cavalcaselle|Cavalcaselle]] (1871), e la prima monografia di Ruthford (1900), in cui l'artista era finalmente ricondotto all'alveo formativo del [[Rinascimento padovano]]. Trascurabile, per la frequenza di errori, è lo studio di Drey (1927), mentre interessanti ipotesi vennero formulate da [[Lionello Venturi]] (1907). Illuminante un passo di [[Berenson]]<ref name=Z25>Zampetti, 1986, cit., p. 25.</ref>: «Finora manca una formula la quale non deformi la nostra idea della pittura italiana del quindicesimo secolo, e al tempo stesso renda giustizia a un artista come Carlo Crivelli che si colloca tra i più genuini di ogni terra o paese; e non ci stanca mai, anche quando i cosiddetti "grandi maestri" diventano tediosi. [...] Ma il Crivelli avrebbe dovuto essere studiato per sé stesso, e come prodotto di condizioni stazionarie, se non addirittura reazionarie. Passò la maggior parte della vita lungi dalle grandi correnti culturali [...]. Rimase fuori dal movimento della Rinascenza, ch'è movimento di costante sviluppo».
 
Importanti anche le brevi ma significative righe dedicate al Crivelli da [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]] nel ''Viatico'' (1946), ma fu con la mostra del [[1952]] ad [[Ancona]], in cui avvenne di fatto la riscoperta del [[trittico di Montefiore|"Trittico" di Montefiore]] (in realtà una sezione di un [[polittico di Montefiore dell'Aso|polittico]]), che presero avvio gli studi di Zampetti, con una più accurata ricostruzione del catalogo del pittore, aggiornata via via negli anni successivi<ref name=Z27>Zampetti, 1986, cit., p. 27.</ref>. La mostra ridestò l'interesse critico sull'artista, con nuovi contributi. Nel [[1961]] il nuovo catalogo della National Gallery, con aggiornatissime schede di [[Martin Davies]], ricostruiva il ''[[Polittico di Montefiore dell'Aso]]'' e chiariva la doppia provenienza del cosiddetto "Polittico Demidoff", con l'aiuto di [[Federico Zeri|Zeri]], il quale d'altronde quello stesso anno pubblicava un importante saggio sull'artista<ref name=Z29>Zampetti, 1986, cit., p. 29.</ref>.
 
Le indicazioni dello Zeri vennero confermate e sviluppate dalle due monografie di Anna Maria Bovero (1961 e 1975). Nel [[1961]] la mostra monografica a Venezia chiarì alcuni aspetti dell'opera del pittore. Seguirono, tra i numerosi studi, quelli di Gioia Mori (1983) e di Teresa Zanobini Leoni (1984)<ref name=Z29/>.
 
== Retaggio ==
L'influenza di Carlo Crivelli fu molto radicata nell'area marchigiana, e investì innanzitutto il fratello [[Vittore Crivelli|Vittore]], a cui si aggiunsero pittori come [[Pietro Alemanno]], il giovane [[Cola dell'Amatrice]] e molti altri, tra cui [[Lorenzo d'Alessandro]] e [[Stefano Folchetti]]. [[Vincenzo Pagani]] passò dall'influenza del Crivelli a quella di [[Lorenzo Lotto]], quasi a testimoniare il passaggio del testimone tra i due grandi veneti nell'arte marchigiana<ref name=Z46>Zampetti, 1986, cit., p. 46.</ref>.
 
Sebbene non si possa stabilire una relazione diretta, spunti del pungente realismo di Crivelli, legati agli oggetti, agli stati d'animo dei personaggi, alla quotidianità, vennero sviluppati, per altre strade, solo nel Seicento, a partire dalla scuola lombarda e [[Caravaggio]]<ref name=Z46/>.
 
== Opere ==
{{div col|2}}
* ''[[Madonna Speyer]]'', 1455 circa, tempera su tavola, 28x18 cm, [[Venezia]], [[Fondazione Giorgio Cini]]
* ''[[Madonna Huldschinsky (Carlo Crivelli)|Madonna Huldschinsky]]'', 1460 circa, tempera su tavola, 62x40 cm, [[San Diego]], [[San Diego Museum of Art|Museum of Art]]
* ''[[Madonna della Passione]]'', 1460 circa, tempera su tavola, 71x48 cm, [[Verona]], [[Museo di Castelvecchio]]
* ''Madonna col Bambino e due angeli'' (attr.), 1465 circa, tempera su tavola, 68x47 cm, [[Zagabria]], collezione Cata Dujšin-Ribar
* ''Madonna col Bambino e due angeli'' (attr.), 1465 circa, tempera su tavola, 41x35 cm, [[New York]], collezione Bayer
* ''[[Polittico di Massa Fermana]]'', 1468, 184x179 cm, [[Massa Fermana]], [[chiesa dei Santi Lorenzo, Silvestro e Rufino]]
* ''[[Polittico di Porto San Giorgio]]'', 1470, tempera su tavola, smembrato
** ''[[Madonna Cook]]'', 129,5x54,4&nbsp;cm, [[Washington]], [[National Gallery of Art]]
** ''[[Santi Pietro e Paolo]]'', 87x44 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''[[San Giorgio che uccide il drago]]'', 90x46 cm, [[Boston]], [[Isabella Stewart Gardner Museum]]
** ''Santi Caterina d'Alessandria e Girolamo'', 35x48,9&nbsp;cm, [[Tulsa]], [[Philbrook Art Center]]
** ''Santi Antonio abate e Lucia'', 34,5x47,5&nbsp;cm, [[Cracovia]], [[Museo nazionale di Cracovia|Museo Nazionale]]
** ''[[Pietà di Porto San Giorgio|Pietà]]'', 45x117 cm, [[Detroit]], [[Detroit Institute of Arts]]
* ''[[Madonna di Macerata|Madonna col Bambino]]'', 1470 circa, tempera su tavola trasportata su tela, 59x40 cm, [[Macerata]], [[Palazzo Buonaccorsi]]
* ''Pietà'', 1470 circa, tempera su tavola trasportata su tela, 87,5x73 cm, [[Cambridge (Massachusetts)]], [[Fogg Art Museum]]
* ''[[Polittico di Montefiore dell'Aso]]'', 1471 circa, tempera su tavola, smembrato
** ''[[Madonna di Montefiore|Madonna in trono col Bambino]]'', 180x65 cm, [[Bruxelles]], [[Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique]]
** ''[[Trittico di Montefiore|Santa Caterina d'Alessandria]]'', 174x54 cm, [[Montefiore dell'Aso]], [[Polo museale di San Francesco]]
** ''[[Trittico di Montefiore|San Pietro apostolo]]'', 174x54 cm, [[Montefiore dell'Aso]], [[Polo museale di San Francesco]]
** ''[[Trittico di Montefiore|Santa Maria Maddalena]]'', 174x54 cm, [[Montefiore dell'Aso]], [[Polo museale di San Francesco]]
** ''[[San Francesco (Carlo Crivelli)|San Francesco]]'', 180x54 cm, [[Bruxelles]], [[Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique]]
** ''[[Pietà di Montefiore|Pietà]]'', 72,5x55,5&nbsp;cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''[[Trittico di Montefiore|Beato Giovanni Duns Scoto]]'', 74x54 cm, [[Montefiore dell'Aso]], [[Polo museale di San Francesco]]
** ''[[Trittico di Montefiore|Santa Chiara]]'', 74x54 cm, [[Montefiore dell'Aso]], [[Polo museale di San Francesco]]
** ''[[Trittico di Montefiore|San Ludovico da Tolosa]]'', 74x54 cm, [[Montefiore dell'Aso]], [[Polo museale di San Francesco]]
** ''[[Redentore benedicente (Carlo Crivelli)|Redentore benedicente]]'', 30,3x21,6, [[Williamstown (Massachusetts)|Williamstown]], [[Clark Art Institute]]
** ''[[Sant'Andrea (Carlo Crivelli)|Sant'Andrea]]'', 30x22,5&nbsp;cm, [[Honolulu]], [[Honolulu Academy of Arts]]
** ''[[San Giovanni evangelista di Montefiore|San Giovanni evangelista]]'', 31x23 cm, [[Detroit]], [[Detroit Institute of Arts]]
** ''[[San Pietro di Montefiore|San Pietro]]'', 31x23 cm, [[Detroit]], [[Detroit Institute of Arts]]
** ''[[Apostolo con cartiglio]]'', 30x21 cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
** ''[[Apostolo barbuto]]'', 30x22 cm, [[Honolulu]], [[Honolulu Academy of Arts]]
** ''[[San Luca di Montefiore|San Luca]]'', 30x20,5&nbsp;cm, [[Banbury]] ([[Oxfordshire]]), [[Upton House]]
** ''[[Apostolo leggente]]'', 30x20,5&nbsp;cm, [[Banbury]] ([[Oxfordshire]]), [[Upton House]]
* ''San Pietro'', 1471 circa, penna su pergamena, 20x11,5&nbsp;cm, [[Cambridge (Massachusetts)]], [[Fogg Art Museum]]
* ''[[Polittico del 1472]]'', 1472, tempera su tavola, smembrato
** ''[[Madonna Linsky]]'', 94x42 cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
** ''[[San Giacomo (Carlo Crivelli)|San Giacomo]]'', 95x39 cm, [[New York]], [[Brooklyn Museum]]
** ''[[San Nicola di Bari (Carlo Crivelli)|San Nicola di Bari]]'', 96x32,5&nbsp;cm, [[Cleveland]], [[Cleveland Museum of Art|Museum of Art]]
** ''[[San Domenico (Carlo Crivelli)|San Domenico]]'', 94x27 cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
** ''[[San Giorgio (Carlo Crivelli)|San Giorgio]]'', 95x33 cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
** ''[[Deposizione (Carlo Crivelli)|Deposizione]]'', 68x45 cm, [[Filadelfia|Philadephia]], [[Philadelphia Museum of Art|Museum of Art]]
** ''[[Cristo benedicente (Carlo Crivelli)|Cristo benedicente]]'', 28,8x26,2&nbsp;cm, [[El Paso]], [[El Paso Museum of Art|Museum of Art]]
** ''[[San Pietro (Carlo Crivelli)|San Pietro]]'', 28x15,5&nbsp;cm, [[New Haven]], [[Yale University Art Gallery]]
** ''[[San Bartolomeo (Carlo Crivelli)|San Bartolomeo]]'', 28x15,5&nbsp;cm, [[Milano]], [[Pinacoteca del Castello Sforzesco]]
** ''[[San Giovanni Evangelista (Carlo Crivelli)|San Giovanni Evangelista]]'', 28x15,5&nbsp;cm, [[Milano]], [[Pinacoteca del Castello Sforzesco]]
** ''[[San Filippo Apostolo (Carlo Crivelli)|San Filippo Apostolo]]'', 28x15,5&nbsp;cm, [[Amsterdam]], collezione E. Proehl
* ''[[Madonna di Corridonia|Madonna che allatta il Bambino]]'', 1472 circa, tempera su tavola, 127x63 cm, [[Corridonia]], [[Pinacoteca parrocchiale di Corridonia|Pinacoteca parrocchiale]]
* ''[[Madonna di Poggio di Bretta]]'', 1472 circa, tempera su tavola, 71x50 cm, [[Ascoli Piceno]], [[Museo diocesano (Ascoli Piceno)|Museo diocesano]]
* ''[[Primo trittico di Valle Castellana]]'', 1472-1473 circa, tempera su tavola, 207x145 cm, [[Ascoli Piceno]], [[Pinacoteca civica (Ascoli Piceno)|Pinacoteca civica]]
* ''[[Secondo trittico di Valle Castellana]]'', 1472-1473 circa, tempera su tavola, 133x130 cm, [[Ascoli Piceno]], [[Pinacoteca civica (Ascoli Piceno)|Pinacoteca civica]]
* ''[[Madonna Lenti]]'', 1472-1473 circa, 35x23 cm, tempera su tavola, 35x23 cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
* ''[[Polittico di Sant'Emidio]]'', 1473, tempera su tavola, 270x270 cm, [[Ascoli Piceno]], [[cattedrale di Sant'Emidio]]
* ''[[Polittico del 1476|Polittico di San Domenico di Ascoli Piceno]]'' o ''[[Polittico del 1476|del 1476]]'', 1476, tempera su tavola, smembrato
** ''San Giovanni Battista'', 138x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''San Pietro'', 138x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''Madonna col Bambino'', 148x63 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''Santa Caterina d'Alessandria'', 138x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''San Domenico'', 138x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''San Francesco'', 61x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''Sant'Andrea'', 61x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''Pietà'', 69x63,5&nbsp;cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
** ''Santo Stefano'', 61x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''San Tommaso d'Aquino'', 61x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''[[Polittico minore di San Domenico]]'', 1476, tempera su tavola, smembrato
** ''Madonna col Bambino'', 106,5x56 cm, [[Budapest]], [[Szépművészeti Múzeum]]
** ''San Michele Arcangelo'', 91x26 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''San Girolamo'', 91x26 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''San Pietro martire'', 91x26 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''Santa Lucia'', 91x26 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''[[San Giacomo della Marca (Carlo Crivelli)|San Giacomo della Marca]]'', 1476, tempera su tavola, 195x61 cm, [[Parigi]], [[Louvre]]
* ''[[Santa Maria Maddalena (Carlo Crivelli)|Santa Maria Maddalena]]'', 1476 circa, tempera su tavola, 152x49 cm, [[Amsterdam]], [[Rijksmuseum (Amsterdam)|Rijksmuseum]]
* ''[[Madonna Lochis (Carlo Crivelli)|Madonna Lochis]]'', 1476-1480 circa, tempera su tavola, 33x45 cm, [[Bergamo]], [[Accademia Carrara]]
* ''[[Polittico di Monte San Martino]]'' (con [[Vittore Crivelli]]), 1477-1480 circa, tempera su tavola, 285x227 cm, [[Monte San Martino]], [[chiesa di San Martino (Monte San Martino)|chiesa di San Martino]]
* ''[[Madonna col Bambino che regge una mela]]'', 1480 circa, tempera su tavola, 43x33 cm, [[Londra]], [[Victoria and Albert Museum]]
* ''[[Madonna col Bambino (Carlo Crivelli Ancona)|Madonna col Bambino]]'', 1480 circa, tempera su tavola, 21x15 cm, [[Ancona]], [[Pinacoteca civica Francesco Podesti]]
* ''San Sebastiano'', 1480-1485 circa, tempera su tavola, 42x10 cm, [[Milano]], [[Museo Poldi Pezzoli]]
* ''San Rocco'', 1480-1485 circa, tempera su tavola, 43x11 cm, [[Londra]], [[Wallace Collection]]
* ''Cristo crocifisso tra i dolenti'', 1480-1485 circa, tempera su tavola, 65x55 cm, [[Chicago]], [[Chicago Art Institute|Art Institute]]
* ''[[Madonna col Bambino e un piccolo frate francescano orante]]'', 1482, tempera su tavola, 135x62 cm, [[Roma]], [[Pinacoteca Vaticana]]
* ''[[Polittico di San Domenico di Camerino]]'', 1482, tempera su tavola, smembrato
** ''Madonna col Bambino che stringe un fringuello'', 190x78 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
** ''Santi Pietro e Domenico'', 170x60 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
** ''Santi Pietro martire e Venanzio'', 170x60 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
** ''Arcangelo Gabriele'', 54x38 cm, [[Francoforte]], [[Städel]]
** ''Vergine annunciata'', 54x38 cm, [[Francoforte]], [[Städel]]
** ''Resurrezione'', 50x70 cm, [[Zurigo]], collezione Abegg-Stockar
** ''Santi Antonio Abate, Girolamo e Andrea'', 25x62 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
** ''Santi Giacomo maggiore, Bernardino da Siena e Nicodemo'', 25x60 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
* ''[[Pietà Panciatichi]]'', 1485, tempera su tavola, 87x52 cm, [[Boston]], [[Museum of Fine Arts (Boston)|Museum of Fine Arts]]
* ''Cristo morto sorretto da due angeli'', 1485 circa, tempera su tavola, 15x12 cm, [[Parigi]], [[Louvre]]
* ''[[Beato Gabriele Ferretti in estasi]]'', 1485-1489 circa, tempera su tavola, 141x87 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''[[Crocifissione (Carlo Crivelli)|Crocifissione]]'', 1485 circa, tempera su tavola, 218x75 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
* ''[[Annunciazione di Ascoli]]'', 1486, tempera su tavola, 207x146 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''[[Polittico di San Lorenzo in Castel San Pietro]]'', 1486-1488, tempera su tavola
** ''San Giovanni Battista'' (frammento), 73x35 cm, [[Oxford]], [[Ashmolean Museum]]
** ''Sant'Agostino'', 132x35 cm, [[Tokyo]], [[Museo nazionale d'arte occidentale]]
** ''San Lorenzo'' (frammento), 58x38 cm, collezione privata
** ''Santo vescovo'' (frammento), 57x38 cm, [[Utrecht]], [[Museo arcivescovile (Utrecht)|Museo arcivescovile]]
* ''[[Pala di San Pietro di Muralto]]'', 1488-1489, tempera su tavola, smembrata
** ''Madonna in trono col Bambino che consegna a san Pietro le chiavi del Paradiso tra santi'', 191x196 cm, [[Berlino]], [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]]
** ''Pietà'', 106x203 cm, [[Roma]], [[Pinacoteca Vaticana]]
** ''San Bonaventura'', 58x30 cm, [[Berlino]], [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]]
** ''San Bernardo'', 58x30 cm, [[Berlino]], [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]]
** ''San Domenico'', 58,5x30,5&nbsp;cm, [[Maastricht]], [[Bonnefantenmuseum]]
** ''Sant'Agostino'', 58x30 cm, [[Roma]], Casa Colonna
** ''San'Antonio da Padova'', 58,5x30,5&nbsp;cm, [[Maastricht]], [[Bonnefantenmuseum]]
** ''Santi Bernardino e Caterina da Siena'', 58x30 cm, [[Worcester (Massachusetts)|Worcester]], [[Worcester Art Museum|Art Museum]]
* ''[[Polittico del Duomo di Camerino]]'', 1490 circa, tempera su tavola, 340x474 cm, smembrato
** ''[[Madonna della Candeletta]]'', 218x75 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
** ''[[Santi Pietro e Paolo (Carlo Crivelli)|Santi Pietro e Paolo]]'', 217x47 cm, [[Venezia]], [[Gallerie dell'Accademia]]
** ''[[Santi Ansovino e Girolamo]]'', 187x71 cm, [[Venezia]], [[Gallerie dell'Accademia]]
** ''Sant'Agostino'', 51x15 cm, [[Avignone]], [[Musée du Petit Palais]]
** ''San Nicola'', 51x15 cm, [[Avignone]], [[Musée du Petit Palais]]
** ''Santa Caterina da Siena'', 51x15 cm, [[Avignone]], [[Musée du Petit Palais]]
** ''Santa Lucia'', 51x15 cm, [[Avignone]], [[Musée du Petit Palais]]
** ''Sant'Antonio Abate'', 51x15 cm, [[Denver]], [[Denver Art Museum|Art Museum]]
** ''San Cristoforo'', 51x15 cm, [[Denver]], [[Denver Art Museum|Art Museum]]
** ''San Sebastiano'', 51x15 cm, [[Denver]], [[Denver Art Museum|Art Museum]]
** ''San Tommaso d'Aquino'', 51x15 cm, [[Denver]], [[Denver Art Museum|Art Museum]]
** ''Santa Caterina di Alessandria'', 48x13 cm, [[Firenze]], [[Museo Stibbert]]
** ''San Domenico'', 48x13 cm, [[Firenze]], [[Museo Stibbert]]
** ''San Francesco che riceve le stigmate'', 51x15 cm, [[Portland]], [[Portland Art Museum|Art Museum]]
** ''Beato Beato Ugolino Magalotti da Fiegni'' (?), 51x15 cm, [[Portland]], [[Portland Art Museum|Art Museum]]
* ''[[Madonna col Bambino tra i santi Francesco e Bernardino con piccolo donatore orante]]'', 1490 circa, tempera su tavola, 97,9x83,3&nbsp;cm, [[Baltimora]], [[Walters Art Museum]]
* ''[[Madonna Castiglioni]]'', 1490 circa, tempera su tavola, 39x31 cm, [[Washington]], [[National Gallery of Art]]
* ''[[Madonna della Rondine]]'' (''[[Pala Ottoni]]''), 1490-1492 circa, tempera su tavola, 105,5x107 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
** ''Santa Caterina d'Alessandria'', 29x21 cm
** ''San Girolamo in penitenza'', 29x33 cm
** ''Natività'', 29x37 cm
** ''Martirio di san Sebastiano'', 29x32,5&nbsp;cm
** ''San Giorgio e il drago'', 29x21 cm
* ''[[Adorazione dei pastori (Carlo Crivelli)|Adorazione dei pastori]]'', 1490-1492 circa, tempera su tavola, 37x51 cm, [[Strasburgo]], [[Musée des Beaux-Arts (Strasburgo)|Musée des Beaux-Arts]]
* ''[[Sangue di Cristo raccolto da san Francesco]]'', 1490-1500 circa, tempera su tavola, 19x13 cm, [[Milano]], [[Museo Poldi Pezzoli]]
* ''[[Madonna col Bambino in trono tra i santi Francesco e Sebastiano]]'', 1491, tempera su tavola, 173x145 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''Madonna col Bambino'', 1491 circa, tempera su tavola, 60x44,5&nbsp;cm, [[New York]], collezione Duveen (?)
* ''Annunciazione'' (attr.), 1491 circa, tempera su tavola, [[Amatrice]], [[Chiesa di Sant'Agostino (Amatrice)|chiesa di Sant'Agostino]]<ref>Attribuzione proposta da Cesare Verani, ''Rieti e il suo territorio'', Milano, 1976, pp. 239-276</ref>
* ''Santa Caterina d'Alessandria'' (attr.), 1491-1494 circa, tempera su tavola, 38x19 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''Santa Maria Maddalena'' (attr.), 1491-1494 circa, tempera su tavola, 37,5x18,5&nbsp;cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''[[Immacolata Concezione (Carlo Crivelli)|Immacolata Concezione]]'', 1492, tempera su tavola, 189x90 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''[[Pala di San Francesco a Fabriano]]'', 1493 circa, tempera su tavola
** ''Incoronazione della Vergine'', 255x225 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
** ''Pieta'', 128x225 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
** ''Cristo benedicente'', 25x25 cm, [[Roma]], [[Museo di Castel Sant'Angelo]]
** ''Sant'Onofrio'', 28x25 cm, [[Roma]], [[Museo di Castel Sant'Angelo]]
** ''Santi Ludovico di Tolosa, Girolamo e Pietro'', 28x76 cm, [[Parigi]], [[Museo Jacquemart-André]]
** ''Santi Paolo, Giovanni Crisostomo e Basilio'', 28x76 cm, [[Parigi]], [[Museo Jacquemart-André]]
** ''San Bernardino da Siena'', 28x25 cm, [[Esztergom]], [[Museo Cristiano (Esztergom)|Museo Cristiano]]
** ''Sant'Antonio da Padova'', 28x22 cm, [[Esztergom]], [[Museo Cristiano (Esztergom)|Museo Cristiano]]
** ''San Domenico'', 28x22 cm, [[Esztergom]], [[Museo Cristiano (Esztergom)|Museo Cristiano]]
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== Note ==
{{RefList|2Note strette}}
 
== Bibliografia ==
* [[Carlo Ridolfi]], ''Le maraviglie dell'arte, overo le vite de gl'illustri pittori veneti, e dello Stato. Ove sono raccolte le opere insigni, i costumi & i ritratti loro'', Venezia 1648.
* [[Franco Arminio]], ''Viaggio nel cratere'', Sironi editore, [[Milano]], 2003.
* [[Marco Boschini]], ''Le miniere della pittura veneziana'', Venezia 1664.
* [[Francesco Barbagallo]], [[Isaia Sales]], Ada Becchi Collidà (a cura di), ''L’affare terremoto. Libro bianco sulla ricostruzione'' [[Angri]], 1989.
* [[Luigi Lanzi]], ''Storia pittorica dell'Italia'', Bassano 1789; edizione critica, Firenze 1968.
* [[Salvatore Biazzo]], Mimmo Caratelli e Aldo de Francesco, ''Ultime voci dall’epicentro'', Tullio Pironti editore, [[Napoli]], 1981.
* [[Amico Ricci (storico)|Amico Ricci]], ''Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca di Ancona'', Macerata 1834.
* Mario Caciagli, ''Democrazia Cristiana e potere nel Mezzogiorno'', [[Firenze]], Guaraldi, 1977.
* [[Bernard Berenson]], ''The Venetian Painters of the Renaissance'', Londra 1906.
* Andrea Cinquegrani, [[Enrico Fierro]] e Rita Pennarola, ''Grazie, sisma. Pomicino, Gava, Scotti, De Mita. 10 anni di potere e terremoto'', "La Voce della Campania", 1990.
* [[Lionello Venturi]], ''A traverso le Marche'', in "L'Arte", XVIII, 1915.
* Ada Becchi Collidà, ''Catastrofi. Sviluppo e politiche del territorio: alcune riflessioni sull'esperienza italiana''; in Archivio di studi urbani e regionali, 1988 n. 31.
* [[Bernard Berenson]], ''I pittori italiani del Rinascimento'', Milano 1936.
* Carmine Daniele e Mario D’Antino (a cura di), ''La legislazione sulla ricostruzione e lo sviluppo delle zone terremotate della Campania, Basilicata, Puglia e Calabria''.
* Pietro Zampetti, ''Il polittico di Carlo Crivelli nel Duomo di Ascoli Piceno'', in "Emporium", 1951.
* Donato Gervasio, ''Polvere alla luna'', Giraldi Editore, [[Bologna]], 2010.
* LuigiPietro GrazianoZampetti, ''ClientelismoCarlo e mutamento politicoCrivelli'', [[Franco Angeli]], [[Milano]], 19901961.
* Pietro Zampetti, ''Crivelli e Crivelleschi'', catalogo della Mostra di Venezia I e II ediz, 1961.
* Luigi Graziano, ''Clientelismo e sviluppo politico: il caso del Mezzogiorno'', [[Milano]], 1974.
* [[Stefano Bottari]], ''Le mostre del Mantegna e del Crivelli'', in "Arte Veneta", 1961.
* Valentino Izzo, ''23111980: un giorno apparentemente come a tanti altri'', 2010.
* Pietro Zampetti, ''Carlo Crivelli'', Nardini Editore, Firenze 1986. {{noISBN}}
* Goffredo Locatelli, ''Irpiniagate: Ciriaco De Mita da Nusco a Palazzo Chigi'', Newton Compton, 1989.
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* Fabrizio Mangoni e Mario Pacelli, ''Dopo il terremoto la ricostruzione'', Edizione delle Autonomie, [[Roma]], 1981.
* Emanuela Daffra (a cura di), ''Crivelli e Brera'', Catalogo della mostra (Milano, Pinacoteca di Brera, 2009-10) Electa, Milano 2009. ISBN 978-88-370-7297-1.
* Fabrizio Mangoni e Mario Pacelli, ''Dopo il terremoto: la seconda fase'', Edizione delle Autonomie, [[Roma]], 1982.
* {{DBI
* Ippolito Negri, ''La grande abbuffata: Mani rapaci sull'Irpinia del terremoto'', Terziaria, 1996, ISBN 88-86818-08-4.
|nome = CRIVELLI, Carlo
* Salvatore Rea, ''Si fa presto a dire sinistra: storia di Ciriaco De Mita dalla Magna Grecia a Palazzo Chigi'', Leonardo, 1990, ISBN 88-355-0082-6.
|nomeurl = carlo-crivelli
* Marco Rossi-Doria, ''La terra dell’osso'', Edizioni Mephite, [[Atripalda]], 2003.
|autore = Pietro Zampetti
* Giovanni Russo e [[Corrado Stajano]], ''Terremoto: le due Italie sulle macerie del Sud, volontari e vittime, camorristi e disoccupati, notabili e razzisti, borghesi e contadini, emigranti e senzatetto'', [[Garzanti]], [[Milano]], 1981.
|cid=DBI
* Amalia Signorelli, ''Chi può e chi aspetta. Giovani e clientelismo in un'area interna del Mezzogiorno'', Liguori, [[Napoli]], 1983.
|anno = 1985
* Stefano Ventura, ''Il terremoto dell'Irpinia, Storiografia e memoria'', Italia Contemporanea, n. 243 giugno 2006.
|pagine =
 
|volume = 31
=== Bibliografia scientifica ===
|accesso = 8 novembre 2015
* S. Porfido, E. Esposito, A.M. Michetti , A.M. Blumetti, E. Vittori, G. Tranfaglia, L. Guerrieri, L. Ferreli, L. Serva, ''Areal distribution of ground effects induced by strong earthquakes in the Southern Apennines (Italy)'', Surveys in Geophysics, vol. 23, p. 529-562, [[2002]].
}}
* S. Porfido, E. Esposito, L. Guerrieri, E. Vittori, G. Tranfaglia, R. Pece, ''Seismically induced ground effects of the 1805, 1930 and 1980 earthquakes in the southern Apennines'', boll. Società Geologica Italiana, vol. 126, p. 333-346, [[2007]].
* Pierluigi Rossi Iommetti, ''Tutte le opere di Carlo Crivelli'', Roma 2013.
* D. Postpischl, A. Branno, E.G.I. Esposito, G. Ferrari, A. Marturano, S. Porfido, V. Rinaldis, M. Stucchi, ''Southern Italy November 23, 1980 earthquake. Macroseismic survey'', 7 ECEE, [[Atene]], p. 25-51, [[1982]].
* Pierluigi Rossi Iommetti, ''Raffronto tra il polittico di Porto San Giorgio e gli altri polittici di Carlo Crivell''i, Roma 2011. SBN SIP0405015
* D. Postpischl, A. Branno, E.G.I. Esposito, G. Ferrari, A. Marturano, S. Porfido, V. Rinaldis, M. Stucchi, ''The Irpinia earthquake of November 23, 1980'', Atlas of isoseismal maps of italian earthquakes, CNR-PFG N. 114 V.2A., [[1985]].
* L. Serva, E. Esposito, L. Guerrieri, S. Porfido, E. Vittori, V. Comerci, ''Environmental effects from five historical earthquakes in southern Apennines (Italy) and macroseismic intensity assessment'' contribution to INQUA EEE Scale Project. Quaternari Int., vol. 173, p. 30-44, [[2007]].
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|q_preposizione=sul|etichetta=terremoto dell'Irpinia}}
 
== Voci correlate ==
* [[Mani sul terremoto]]
* [[Lista di terremoti in Italia]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web |1=http://www.museionline.it/percorsi/marche/crivelli/default.htm |2=Vita e opere di Carlo Crivelli |urlmorto=sì |accesso=20 luglio 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060523185040/http://www.museionline.it/percorsi/marche/crivelli/default.htm |dataarchivio=23 maggio 2006 }}
* [http://www.23novembre1980.it Storie e documenti - l'audio della scossa]
* {{cita web|url=http://mostreemusei.sns.it/index.php?page=_layout_mostra&id=651&lang=it|titolo=Recensione della mostra "Crivelli e Brera" (Milano, 2009-2010)}}
* [http://www.youtube.com/watch?v=BOPcFUZLb8g&feature=PlayList&p=7E1F1C383EEB2EFE&playnext=1&playnext_from=PL&index=7 YouTube - Video in cui è registrato l'audio della scossa]
* http://barbarainwonderlart.com/2014/07/22/carlo-crivelli-leretico-del-rinascimento/
* [http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/lamalanotte/ La Malanotte: audiodocumentario di Radio Tre]
* www.crivelliportosangiorgio.com
* [http://terremotoirpinia.ilcannocchiale.it Terremotoirpinia - 23 novembre 1980. Storia e memoria]
* [http://carlogesualdo.altervista.org/pagine/terremoto_irpinia_1980.htm Il terremoto del 1980]
* [http://www.agendaonline.it/terremotoirpinia/ Memoria ed Immagini Terremoto 1980]
* [http://storing.ingv.it/cfti4med/ CFTI4Med] Catalogue of Strong Earthquakes in Italy (461 B.C.-1997) and Mediterranean Area (760 B.C.-1500). Emanuela Guidoboni, Graziano Ferrari, Dante Mariotti, Alberto Comastri, Gabriele Tarabusi and Gianluca Valensise 2007 (INGV - SGA)
* [http://teoraventura.ilcannocchiale.it Teoraventura - Immagini e testimonianze]
 
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