Disastro di Černobyl' e Carlo Crivelli: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m apostrofo tipografico
 
migliore immagine
 
Riga 1:
{{nota disambigua|altri omonimi|Carlo Crivelli (disambigua)}}
{{Coord|51|23|23|N|30|5|58|E|display=title}}
[[File:Crivelli Madonna and Child Enthroned with Donor.jpg|thumb|''[[Madonna Cook]]'', 1470, Washington, National Gallery]]
{{Incidente
{{Bio
|titolo = Disastro di Černobyl'
|Nome = Carlo
|immagine = Chernobyl nuclear plant2.jpg
|Cognome = Crivelli
|didascalia = Sarcofago del reattore n. 4 della centrale nucleare di [[Černobyl']]
|nazioneSesso = URSM
|LuogoNascita = Venezia
|luogo = [[Centrale nucleare di Černobyl']], [[Pryp'jat' (città)|Pryp'jat']]
|GiornoMeseNascita =
|data = 26 aprile [[1986]]
|AnnoNascita = [[1430]]?
|obiettivo=
|LuogoMorte = Ascoli Piceno
|ora = 1:23:44
|ora-inizioGiornoMeseMorte =
|ora-fineAnnoMorte = 1495
|Epoca = 1400
|tipologia = [[Incidente nucleare|Disastro nucleare]]
|Attività = pittore
|vittime =
|Nazionalità = italiano
'''accertate''': 65
'''presunte''':
* [[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]: {{TA|4 000}}
* [[Partito Verde Europeo|PVE]]: {{TA|30 000 ~ 60 000}}
* [[Greenpeace]]: {{TA|6 000 000}}
|feriti =
|esecutori =
|sospetti =
|motivazione =
}}
Il '''disastro di Černobyl'''' ({{ucraino|Чорнобильська катастрофа|Čornobyl's'ka katastrofa}}; {{bielorusso|Чарнобыльская катастрофа|Čarnobyĺskaja katastrofa}}; {{russo|Чернобыльская авария|Černobyl'skaja avarija}}) è stato il più grave [[incidente nucleare|incidente]] mai verificatosi in una [[centrale nucleare]]. È uno dei due incidenti classificati come catastrofici con il livello 7 e massimo della [[scala INES]] dell'[[IAEA]], insieme all'[[disastro di Fukushima Dai-ichi|incidente avvenuto nella centrale di Fukushima Dai-ichi]] nel marzo 2011.
 
Originario di Venezia, si formò a [[Padova]] e in seguito lavorò soprattutto nel sud delle [[Marche]], diventando di fatto il più importante artista attivo sul bacino dell'Adriatico, esclusa la Laguna veneta. Influenzato in gioventù da [[Donatello]], la sua arte restò sempre in bilico da un lato con le novità prospettiche, l'intenso espressionismo e il disegno incisivo e nervoso, dall'altro con un sontuoso decorativismo di matrice [[tardogotica]], fatto di marmi screziati, tessuti preziosi, frutti e animali, arabeschi dorati e spesso applicazioni in pastiglia<ref>[[Stefano Zuffi]], Il Quattrocento, Electa, Milano 2004, p. 260. ISBN 88-370-2315-4</ref>.
Il disastro avvenne il 26 aprile [[1986]] alle ore 1.23 circa, presso la [[Centrale nucleare di Černobyl'|centrale nucleare ''V.I. Lenin'']], situata in [[Ucraina]] settentrionale (all'epoca parte dell'[[URSS]]), a 3&nbsp;km dalla città di [[Pryp'jat' (città)|Pryp'jat']] e 18&nbsp;km da quella di [[Černobyl']], 16&nbsp;km a sud del confine con la [[Bielorussia]]. Le cause furono indicate variamente in gravi mancanze da parte del personale, sia tecnico che dirigente, in problemi relativi alla struttura e alla progettazione dell'impianto stesso e nella sua errata gestione economica ed amministrativa. Nel corso di un test definito "di sicurezza" (già eseguito senza problemi di sorta sul [[reattore nucleare a fissione|reattore]] n. 3), il personale si rese responsabile della violazione di svariate norme di sicurezza e di [[buon senso]], portando a un brusco e incontrollato aumento della potenza (e quindi della temperatura) del nocciolo del [[Reattore nucleare a fissione|reattore]] n. 4 della centrale: si determinò la [[Scissione (chimica)|scissione]] dell'[[acqua]] di refrigerazione in [[idrogeno]] e [[ossigeno]] a così elevate pressioni da provocare la rottura delle tubazioni del sistema di raffreddamento del reattore. Il contatto dell'idrogeno e della [[grafite]] incandescente delle [[barre di moderazione|barre di controllo]] con l'aria, a sua volta, innescò una fortissima esplosione, che provocò lo scoperchiamento del reattore che a sua volta innescò un vasto incendio.
 
Pur rimanendo, per scelta, isolato dalle grandi correnti dell'arte rinascimentale che attraversavano la penisola, Crivelli si rinnovò continuamente con originalità e una ricerca formale mai interrotta: «Non se ne sta quieto, né mostra di essere pago di una creatività scontata e ripetuta; si arrovella invece nel cercare non composizioni nuove, ma nuove soluzioni formali, quasi soggiogato dalla esigenza di un'impossibile perfezione» (Zampetti, 1986<ref>cit., p. 42.</ref>). La sua ricerca fu diversa da quella dei contemporanei, ma non meno complessa: non cercava il respiro atmosferico del conterraneo [[Giovanni Bellini]], ma si sforzava di inserire momenti di spiccata verità in uno schema arcaizzante e astratto<ref name=Z43>Zampetti, 1986, cit., p. 43.</ref>.
Una nuvola di materiale [[radioattività|radioattivo]] fuoriuscì dal reattore e ricadde su vaste aree intorno alla centrale, contaminandole pesantemente e rendendo necessaria l'evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 336.000 persone. Nubi radioattive raggiunsero anche l'[[Europa orientale]], la [[Finlandia]] e la [[Scandinavia]] con livelli di contaminazione via via minori, toccando anche l'[[Italia]], la [[Francia]], la [[Germania]], la [[Svizzera]], l'[[Austria]] e i [[Balcani]], fino a porzioni della costa orientale del [[Nord America]].<ref name="Plutonio nel suolo svedese">{{Cita news|lingua=en|autore=Gerald Matisoff, Lauren Vikto|url=http://www.sciencedaily.com/releases/2008/10/081001130000.htm|titolo=Chernobyl Fallout? Plutonium Found In Swedish Soil|data=2 ottobre 2008|pubblicazione=ScienceDaily}}
:Traduzione in italiano:
:* {{Cita web|url=http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=311.0|titolo=Radioattività di Chernobyl? Trovato Plutonio nel suolo svedese|editore=Progetto Humus|data=2 ottobre 2008}}</ref>
 
== Biografia ==
Un rapporto del [[Chernobyl Forum]] redatto da agenzie dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] ([[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]], [[UNSCEAR]], [[IAEA]] e altre), conta 65 morti accertati e più di 4000 casi di [[tumore della tiroide]] fra quelli che avevano fra 0 e 18 anni al tempo del disastro, larga parte dei quali probabilmente attribuibili alle radiazioni. La maggior parte di questi casi sono stati trattati con prognosi favorevoli. Al 2002 si erano contati 15 morti.<ref name="chernobyl forum">{{Cita web|autore=[[Chernobyl Forum]]|url=https://www.iaea.org/sites/default/files/chernobyl.pdf|titolo=Chernobyl's Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and Recommendations to the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine|editore=[[Agenzia internazionale per l'energia atomica|International Atomic Energy Agency]]|formato=pdf|accesso=6 novembre 2013|pagine=16-17}}</ref>
La conoscenza della vita di Carlo Crivelli è legata a scarsi documenti che lo riguardano e a molte firme da lui apposte sulle sue opere che, sebbene spesso smembrate e disperse, permettono di ricostruire i suoi spostamenti<ref name=Z11>Zampetti, 1986, cit., p. 11.</ref>.
 
=== Origini e formazione ===
I dati ufficiali sono contestati da associazioni antinucleariste internazionali, fra le quali [[Greenpeace]], che presenta una stima di fino a {{TA|6 000 000}} di decessi su scala mondiale nel corso di 70 anni, contando tutti i tipi di tumori riconducibili al disastro secondo il modello specifico adottato nell'analisi.<ref>{{Cita web|url=http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2006/9/Sintesi-Cernobyl-2006.pdf|titolo=Chernobyl, il costo umano di una catastrofe|data=aprile 2006|accesso=12 marzo 2014|formato=pdf|editore=Greenpeace}} (ultima linea tabella a pagina 2)</ref> Il gruppo dei [[Partito Verde Europeo|Verdi]] del [[parlamento europeo]], pur concordando con il rapporto ufficiale ONU per quanto riguarda il numero dei morti accertati, se ne differenzia e lo contesta sulle morti presunte, che stima piuttosto in {{TA|30 000}}-{{TA|60 000}}.<ref name="TORCH"/>
[[File:Carlo Crivelli 065.jpg|thumb|left|upright|''[[Madonna della Passione]]'' (1460 circa)]]
Un documento del 13 ottobre [[1444]] attesta che Carlo Crivelli è figlio del pittore ''Iachobus de Chriveris'', abitante a Venezia nella parrocchia [[chiesa di San Moisè|di San Moisè]] e ha un fratello minore di nome [[Vittore Crivelli|Vittore]]<ref name=Z11/>. Un terzo fratello, chiamato Ridolfo dal Ricci nel 1834, è probabile non sia mai esistito<ref name=Z15/>. Dell'attività del padre non si conosce nessuna opera: probabilmente fu tra i seguaci di [[Jacobello del Fiore]] o [[Michele Giambono]]. Nessun documento noto ci trasmette la data di nascita di Carlo, che viene dedotta agli anni [[1430]]-[[1435]], perché doveva essere già maggiorenne quando, il 7 marzo [[1457]], fu condannato a sei mesi di [[carcere]] e a duecento [[lira veneziana|lire]] di multa, «perché, innamorato di Tarsia, moglie del marinaio veneziano Francesco Cortese, la rapì dalla casa del fratello di Francesco e la tenne nascosta per molti mesi, avendo con lei rapporti carnali con disprezzo di Dio e dei sacri vincoli del matrimonio»<ref name=Z11/>. La vicenda del concubinato con la moglie di un marinaio, evidentemente assente da lungo periodo, destò scandalo e fu in tutta probabilità il motivo per cui l'artista si allontanò, senza fare mai ritorno, dalla sua città natale<ref name=Z11/>.
 
Pur in mancanza di documentazione, si pensa che Carlo sia stato apprendista di [[Antonio Vivarini]], [[Giovanni d'Alemagna]] e [[Bartolomeo Vivarini]], quest'ultimo ben informato della contemporanea [[rinascimento padovano|cultura pittorica padovana]], fondata sulla scuola di [[Francesco Squarcione]]; a questa dovette guardare il giovane Crivelli, in particolare al coetaneo dalmata Giorgio Čulinovič, detto [[Giorgio Schiavone]], ad [[Andrea Mantegna]], a [[Marco Zoppo]], nonché ai fiorentini di passaggio in tale città quali [[Filippo Lippi]] e [[Donatello]]. Non è chiaro se l'artista ebbe, già prima della condanna, un contatto diretto con la scuola padovana, o soltanto mediato dai Vivarini<ref name=Z11/>.
== La natura dell'incidente ==
[[File:Chernobyl Nuclear Power Plant.PNG|thumb|Localizzazione della centrale di Černobyl' (triangolo rosso)]]
[[File:ChernobylMIR.jpg|thumb|Area di Černobyl']]
 
Relativamente ai primi anni a Venezia, nessuna opera è sicuramente riferibile all'artista. Le opere ricordate dallo storico veneziano [[Carlo Ridolfi]] ([[1648]]) nella sua città di origine sono tutte perdute, ovvero un ''San Fabiano'' e le ''Nozze mistiche di santa Caterina'' nella [[chiesa di San Sebastiano (Venezia)|chiesa di San Sebastiano]] e le ''Storie di san Leone Bembo'' nella cappella di San Sebastiano presso [[Chiesa di San Lorenzo (Venezia)|San Lorenzo]]; stessa sorte è toccata a quelle citate dal Boschini nel [[1664]]<ref name=Z12/>. Un paio di Madonne firmate (''[[Madonna Huldschinsky (Carlo Crivelli)|Madonna Huldschinsky]]'' a [[San Diego]], ''[[Madonna della Passione|Madonna col Bambino e putti]]'' a Verona), già in monasteri veneziani, sono riferite ai primi anni sessanta<ref name=Z12/> e rivelano influssi padovani anche se il Bottari ha voluto riconoscervi collegamenti con [[Domenico Veneziano]]. Più antica ancora, secondo l'ipotesi dello Zampetti, sarebbe la ''[[Madonna Speyer]]'' nella [[Fondazione Giorgio Cini]], in cui si respira una cultura più protorinascimentale, legata a [[Jacopo Bellini]]<ref name=Z12/>.
Alle ore 1:23:44 (ora locale) del 26 aprile [[1986]], il reattore numero 4 esplose. Si trattò di una liberazione di vapore surriscaldato ad altissima pressione che sparò in aria il pesante disco di copertura – oltre 1000 [[tonnellate]] – che chiudeva il cilindro ermetico contenente il nocciolo del reattore. All'esplosione del contenitore seguì il violento incendio della [[grafite]] contenuta nel nocciolo, incendio che in alcune ore disperse nell'[[atmosfera]] una enorme quantità di [[isotopi radioattivi]], i [[prodotti di reazione]] fissili contenuti all'interno. Fu il primo incidente nucleare ad essere stato classificato come livello 7, il massimo livello della [[scala INES]] degli incidenti nucleari; il secondo caso ad essere classificato come livello 7 è quello della [[disastro di Fukushima Dai-ichi|centrale nucleare di Fukushima]] in [[Giappone]], avvenuto l'11 marzo 2011.
 
=== A Zara ===
Le esplosioni non furono di tipo nucleare&nbsp;– non si trattò di una [[reazione a catena]] incontrollata di [[fissione nucleare]] come avviene nelle [[Bomba atomica|bombe atomiche]] – bensì ebbero una causa chimica. Il surriscaldamento del nocciolo dovuto all'improvvisa perdita di controllo sulla [[reazione nucleare]] portò al raggiungimento di elevatissime temperature che fecero arrivare la pressione del vapore dell'impianto di raffreddamento ad un livello esplosivo. Si innescarono inoltre reazioni fra le sostanze chimiche contenute (acqua e metalli), inclusa la scissione dell'acqua in ossigeno e idrogeno per effetto delle [[temperatura|temperature]] raggiunte, che contribuirono a sviluppare grandi volumi di gas.
Dopo l'arresto del '57 l'artista era probabilmente finito proprio a Padova, dove doveva aver legato particolarmente con [[Giorgio Schiavone]], seguendolo poi a [[Zara]], città allora sotto il dominio veneziano, in cui lo Schiavone si trovava almeno dal [[1461]]<ref name=Z15>Zampetti, 1986, cit., p. 15.</ref>. Qui Crivelli è citato in due atti notarili del 23 giugno [[1463]] e dell'11 settembre [[1465]], come ''maestro pittore, cittadino e abitante'' della città dalmata, ovvero residente da almeno qualche anno<ref name=Z12/>.
 
Nessuna opera si conosce del periodo zaratino. Due ''Madonne col Bambino e due angeli'', ora a [[Zagabria]] e a [[New York]], che furono accostate al pittore da Prijatelj, mostrano una certa debolezza del segno, che è da riferire all'attività del fratello [[Vittore Crivelli|Vittore]], che pure in quegli anni si trovava nella città dalmata (fino al [[1476]]), piuttosto che a un profilo più basso tenuto da Carlo per "adeguarsi alla scuola locale". Tutt'al più si possono assegnare a questo periodo le stesse Madonne di Verona e San Diego, in cui l'artista si qualifica come "veneto", e quindi verosimilmente al di fuori della sua zona d'origine<ref name=Z12/>.
L'istituzione delle [[Nazioni Unite]] chiamata [[UNSCEAR]] (''United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation'', Comitato scientifico delle Nazioni Unite per lo studio degli effetti delle radiazioni ionizzanti) ha condotto 20 anni di dettagliata ricerca scientifica ed epidemiologica sugli effetti del disastro. A parte i 57 decessi direttamente ascrivibili all'incidente, l'UNSCEAR ha originariamente predetto fino a 4,000 casi di [[tumori]] da attribuire all'incidente.<ref name=autogenerated2>{{Cita web|editore=International Atomic Energy Agency|titolo=In Focus: Chernobyl|accesso=29 marzo 2006|url=http://www.iaea.org/NewsCenter/Focus/Chernobyl/index.shtml|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20071217112720/http://www.iaea.org/NewsCenter/Focus/Chernobyl/index.shtml|dataarchivio=17 dicembre 2007}}</ref>
 
=== Arrivo nelle Marche ===
L'UNSCEAR ha affermato:
[[File:Carlo Crivelli 023.jpg|thumb|upright=1.4|Il ''[[Polittico di Massa Fermana]]'', 1468]]
Si ignorano le ragioni della partenza da Zara e quando l'artista attraversò l'Adriatico. In ogni caso, nel [[1468]], firmò il ''[[Polittico di Massa Fermana]]'' e nel [[1469]] si trovava già ad [[Ascoli Piceno]], dove aveva già avuto modo di entrare in conflitto con un cittadino per una questione di carattere amministrativo di cui restano tracce documentarie. Il 16 febbraio [[1469]] era infatti in causa giudiziaria contro un tale Savino di mastro Giovanni d'Ascoli, ed elesse suoi procuratori Ulisse di ser Antonio da Venezia e Corradino Pasqualucci di Ascoli. A parte questa menzione però le prime opere dell'artista nelle Marche gravitano tutte attorno a [[Fermo]]<ref name=Z12/>, come il ''[[Polittico di Porto San Giorgio]]'' (1470), eseguito per la [[chiesa di San Giorgio (Porto San Giorgio)|chiesa di San Giorgio]] di quella città su commissione di un tale Giorgio, albanese qui emigrato a seguito della conquista turca<ref name=Z15/>.
 
=== Residente ad Ascoli ===
{{Citazione|Fino all'anno 2005, tra i residenti della Bielorussia, la Federazione Russa e l'Ucraina, ci sono stati più di 6000 casi di tumore alla tiroide in bambini ed adolescenti che sono stati esposti al momento dell'incidente, e più casi sono da aspettarsi nei prossimi decenni. Indipendentemente dall'incremento delle misure di prevenzione e screening, molti di questi casi di tumore sono molto probabilmente da attribuirsi all'esposizione alle radiazioni. Escludendo questo incremento, non vi è evidenza di ulteriore impatto per la salute pubblica attribuibile all'esposizione di radiazioni due decenni dopo l'incidente. Non vi è evidenza scientifica di un incremento di incidenza di tumori né del tasso di mortalità né nell'insorgenza di patologie che potrebbero essere collegate all'esposizione alle radiazioni. L'incidenza di [[leucemia]] nella popolazione non sembra elevata. Tuttavia, coloro che furono esposti maggiormente alle radiazioni hanno un rischio più alto di effetti sulla loro salute associati alle radiazioni. La maggioranza della popolazione non dovrebbe comunque soffrire serie conseguenze sulla propria salute in conseguenza delle radiazioni. Molti altri problemi alla salute non direttamente collegabili con l'esposizione alle radiazioni sono stati riscontrati nella popolazione.<ref name="Chernobyl health effects">{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/unscear/en/chernobyl.html#Health|titolo=The Chernobyl accident&nbsp;— health effects|editore=[[Comitato scientifico delle Nazioni Unite per lo studio degli effetti delle radiazioni ionizzanti|United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation]]|data=16 luglio 2006|accesso=7 novembre 2013}}</ref>}}
[[File:Carlo crivelli, polittico di sant'emidio.jpg|thumb|left|''[[Polittico di Sant'Emidio]]'']]
In ogni caso è dal [[1473]] che i documenti indicano la residenza stabile dell'artista ad Ascoli, quando esegue il ''[[Polittico di Sant'Emidio]]'' per il [[Duomo di Ascoli Piceno|Duomo]]. La permanenza in città viene infine suffragata dall'acquisto di una casa il 17 giugno [[1478]], per 10 ducati, nel sestiere di San Biagio<ref name=Z12/>.
 
Si sposò in una data imprecisata con una certa Iolanda, forse abruzzese di [[Atri]], dalla quale ebbe i figli Diana e un maschio che morì nell'agosto [[1487]]; i due adottarono anche una bambina, Biasiola<ref name=Z14/>.
Tuttavia, il [[tumore della tiroide]] è generalmente trattabile.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Elisabeth Rosenthal|url=http://www.nytimes.com/2005/09/06/international/europe/06chernobyl.html?_r=1&pagewanted=print&oref=slogin|titolo=Experts find reduced effects of Chernobyl|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=6 settembre 2005|accesso=14 febbraio 2008}}</ref> Previo un proprio trattamento, il grado di sopravvivenza per tumori della tiroide è del 96% nei primi cinque anni, e del 92% dopo 30 anni,<ref>{{en}}{{fr}}{{Cita web|url=http://www.genzyme.ca/thera/ty/ca_en_p_tp_thera-ty.asp|titolo=Thyroid Cancer|editore=[[Genzyme]].ca|accesso=31 luglio 2010}}</ref>. Tali valori suggeriscono fino a circa altri 500 decessi annui per questa patologia.
 
Si è ipotizzato che in questi anni l'artista avesse visitato [[Ferrara]], dove esistevano opere di [[Rogier van der Weyden]], o magari la Toscana, ma nessuna traccia documentaria suffraga queste proposte: la vita del Crivelli anzi sembra svolgersi senza interruzione e fino alla morte nel Piceno<ref name=Z12/>. La sua fama, o forse il suo spirito imprenditoriale, lo portarono a spingersi in numerosi centri del circondario, dove firmò numerose pale d'altare<ref name=Z12/>.
== La centrale ==
[[File:RBMK it.svg|thumb|Schema della centrale]]
La centrale di Černobyl' è situata vicino all'insediamento di [[Pripjat' (città)|Pripjat']], in Ucraina, 18&nbsp;km a nord-ovest della città di Černobyl' e 110&nbsp;km a nord della capitale [[Kiev]], e dista 16&nbsp;km dal confine con la Bielorussia. L'impianto era composto da quattro [[Reattore nucleare a fissione|reattori]], ognuno in grado di produrre 1 [[gigawatt]] di [[energia elettrica]] (3,2 gigawatt di [[energia termica]]); i quattro reattori, insieme, producevano circa il 10% dell'elettricità ucraina. La costruzione dell'impianto iniziò negli [[Anni 1970|anni settanta]], il reattore numero 1 fu consegnato nel [[1977]], e fu seguito dai reattori 2 ([[1978]]), 3 ([[1981]]) e 4 ([[1983]]). Altri due reattori (i 5 e 6, da 1 GW ciascuno) erano in fase di costruzione quando si verificò l'incidente.
 
=== Soggiorni a Camerino ===
I reattori erano di tipo [[Reattore nucleare RBMK|RBMK-1000]], un reattore a canali, moderato a [[grafite]] e refrigerato ad [[acqua]]. Una caratteristica di questo reattore è quella di avere un [[coefficiente di vuoto]] positivo alle basse potenze: cioè, con l'aumentare della temperatura del refrigerante, in esso si formano delle sacche di vapore (dette appunto "vuoti") che causano l'aumento, anziché la diminuzione, della reazione a catena. Questa caratteristica è comune anche con alcuni reattori [[CANDU]]. In un ipotetico reattore "intrinsecamente sicuro", se il liquido refrigerante manca, il reattore dovrebbe essere in grado di spegnersi autonomamente senza interventi umani o di mezzi meccanici. Nei reattori con uno standard di sicurezza accettabile devono essere comunque evitate le caratteristiche costruttive che implicano un aumento della reazione in caso di malfunzionamento. Il reattore RBMK ha anche un ''coefficiente di potenza'' (è la risultante fra il coefficiente di vuoto e il coefficiente di carburante) positivo: cioè, al crescere della potenza termica erogata, si produce anche un aumento della reazione nucleare nel nocciolo.<ref name="IAEA">{{Cita libro |titolo= Environmental consequences of the Chernobyl accident and their remediation: Twenty years of experience. Report of the Chernobyl Forum Expert Group ‘Environment' |cognome= International Atomic Energy Agency |anno=2006 |editore=IAEA |città=Vienna |isbn=92-0-114705-8 |pagine= 180 |url=http://www-pub.iaea.org/MTCD/publications/PDF/Pub1239_web.pdf |accesso=13 marzo 2011}}</ref>
Appaiono particolarmente significativi alcuni soggiorni a [[Camerino]], città retta dai [[Varano (famiglia)|Varano]] e viva dal punto di vista culturale, dove operavano diversi pittori, tra cui anche [[Girolamo di Giovanni di Camerino|Girolamo di Giovanni]] e [[Giovanni Boccati]], che Crivelli doveva conoscere già dal comune alunnato presso lo [[Squarcione]] a Padova<ref name=Z12/>. Erano attivi inoltre alcuni maestri forestieri, come [[Niccolò Alunno]], che dovette avere un certo ascendente sul collega veneziano, pur non essendogli artisticamente inferiore<ref name=Z13/>.
Infatti all'aumentare della temperatura aumenta il coefficiente di carburante che riguarda la sezione d'urto per la cattura di uranio e plutonio; se scende oltre la soglia di 700&nbsp;MW il sistema diventa instabile.
 
Nel [[1482]] firmò il ''[[Polittico di San Domenico di Camerino]]'', al quale dovettero procedere e seguire altri incarichi più o meno impegnativi, per cui si ritiene che per tutti gli anni ottanta l'artista dovette alternare soggiorni ad Ascoli e a Camerino, con la tendenza ad allungare le soste nella seconda, come si evince anche da un documento del [[1488]] in cui è ricordato come "commorante" nella città dei Varano, ovvero abitante con una dimora fissa<ref name=Z12/>. In quegli anni veniva decorato il [[palazzo Ducale (Camerino)|palazzo Ducale]] e non è inverosimile che anche il Crivelli vi avesse messo mano, sebbene non è possibile trovarne traccia negli scarsi frammenti noti.
Il fine del reattore era la produzione di elettricità per uso civile e di [[plutonio]] per uso militare. Per aumentare l'efficienza del sistema erano state adottate alcune soluzioni tecniche che di fatto ne diminuivano la sicurezza. Innanzitutto la scelta della grafite come moderatore accoppiata all'uso dell'acqua leggera come refrigerante, soprattutto per migliorare l'economia neutronica e facilitare quindi la produzione di plutonio-239. Ai progettisti era noto il fatto che i coefficienti di vuoto e potenza positivi, in aggiunta a un refrigerante che assorbe neutroni come l'acqua e a un moderatore solido (grafite), erano caratteristiche che in determinate condizioni avrebbero potuto rendere instabile il reattore.
 
Nella tarda maturità accolse alcune novità esterne, come la nuova struttura della [[pala d'altare]] a fronte del più ripetitivo [[polittico]]: ne è un esempio straordinario l<nowiki>'</nowiki>''[[Annunciazione di Ascoli]]'', del [[1486]]<ref name=Z43/>. La peculiarità dell'opera - originariamente collocata nella [[chiesa della Santissima Annunziata (Ascoli Piceno)|chiesa della Santissima Annunziata]] ad [[Ascoli Piceno]] - sta nella testimonianza della piena padronanza da parte del Maestro delle innovazioni rinascimentali. Se è vero infatti che il Crivelli caratterizza la sua produzione in termini antichizzanti, in linea con la [[pittura veneta|tradizione veneziana]] antecedente al [[Giovanni Bellini|Bellini]], ciò non è affatto dovuto alla mancata conoscenza dei valori pittorici rinascimentali. L'arcaismo di Crivelli appare quindi come una scelta voluta e consapevole.
Poco dopo il suo completamento, fu aperta un'indagine a cura del [[KGB]] per verificare le effettive carenze strutturali e l'eventuale povertà di materiali usati. Lo stesso presidente di allora del KGB, [[Jurij Andropov]], si assunse la responsabilità di verificare di persona la correzione degli errori strutturali.
 
[[File:Crivelli Carlo, Annunciation.jpg|thumb|''[[Annunciazione di Ascoli]]'']]
== L'incidente ==
[[File:View of Chernobyl taken from Pripyat.JPG|thumb|L'abitato di [[Pryp'jat' (città)|Pryp'jat']]; sullo sfondo si vede la [[Centrale nucleare di Černobyl'|centrale]]]]
Il 26 aprile 1986 alle ore 01:23:45 locali la centrale stava effettuando un esperimento definito come test di sicurezza. Si voleva verificare se la [[turbina]] accoppiata all'[[alternatore]] potesse continuare a produrre energia elettrica sfruttando l'[[inerzia]] del gruppo turbo-alternatore anche quando il circuito di raffreddamento non producesse più [[vapore]]. Per consentire l'esperimento vennero disabilitati alcuni circuiti di emergenza.
Il test mirava a colmare il lasso di tempo di 40 secondi che intercorreva tra l'interruzione di produzione di energia elettrica del reattore e l'intervento del gruppo diesel di emergenza. Questo avrebbe aumentato la sicurezza dell'impianto, che avrebbe provveduto da solo a far girare l'acqua nel circuito di raffreddamento fino ad avvenuto avvio dei diesel.
 
=== LeUltimi causeanni ===
Nel [[1488]] è registrata ad [[Ascoli Piceno|Ascoli]] la morte dell'unico figlio maschio, di cui non sono ricordati né nome né età, ma che comunque doveva essere piuttosto giovane: per i funerali, nel libro delle entrate del [[Duomo di Ascoli Piceno|duomo]], è registrata la donazione di due libbre di cera da parte dell'artista<ref name=Z12>Zampetti, 1986, cit., p. 12.</ref>. Si tratta dell'ultima traccia della presenza dell'artista ad Ascoli, mentre si infittiscono le commissioni fuori dalla città. Il 10 maggio [[1488]] gli viene allogato il ''[[Polittico del Duomo di Camerino]]'', opera di prestigio, destinata all'altare maggiore della cattedrale di [[Camerino]]<ref name=Z13/>.
Riguardo alle cause dell'incidente sono state pubblicate due tesi. La prima, contenuta nel rapporto pubblicato dalle autorità nell'agosto 1986, attribuiva la responsabilità interamente agli operatori dell'impianto. Un diverso giudizio fu espresso in un secondo studio pubblicato nel [[1991]], dove si evidenziava anche il ruolo delle gravi debolezze intrinseche di progettazione del [[reattore nucleare RBMK]], e un elemento importante tra gli altri risultò essere un errore nella progettazione delle barre di controllo.
 
Con l'avvicinarsi della vecchiaia, l'artista risulta in continuo movimento, tra Camerino, [[Matelica]], [[Fabriano]] e [[Pergola (Italia)|Pergola]]. In questo contesto si inserisce un episodio singolare, la concessione nel [[1490]] del titolo di ''[[Cavalleria medievale|miles]]'' da parte di [[Ferdinando II di Napoli|Ferdinando d'Aragona]], principe di Capua e futuro re di Napoli. Ferdinando, in un periodo difficile per il suo Stato, teneva buoni rapporti con Ascoli, ma era in conflitto latente con lo [[Stato della Chiesa]], tanto che nel settembre del [[1491]] sconfinò il [[Tronto]] occupando vaste zone del fermano e dell'ascolano sotto la giurisdizione pontificia. Fin dall'agosto del 1491 Ascoli, troppo amica del giovane condottiero, era stata scomunicata dal [[Jean la Balue|cardinale Balue]], e le sue chiese colpite dall'interdizione. Mentre [[papa Sisto IV]] si muoveva per raccogliere alleanze per bloccare l'avversario, egli ritirò le proprie truppe, lasciando nei guai gli ascolani «che dovettero subire molte umiliazioni»<ref>Fabiani, cit. in Zampetti, 1986, p. 13.</ref>. Ecco che allora il titolo ricevuto dal pittore si inserisce in maniera ambigua nel contesto della relazioni con gli stati vicini dell'epoca<ref name=Z13/>.
Le conclusioni delle inchieste appaiono contrastanti nel giudizio di attribuzione di responsabilità, ma a prescindere dalle valutazioni di responsabilità riguardo singole persone o azioni umane, i dati comunemente accertati sono che, nel suo complesso, l'evento appare come il risultato di un'impressionante somma di fattori di rischio, ovvero di una catena di errori e mancanze, riguardanti sia le caratteristiche intrinseche fondamentali del tipo di macchina, sia errori di progetto in alcuni particolari meccanici, sia del sistema di gestione economico e amministrativo (per cui la centrale elettrica risultava priva di personale qualificato), infine per la scelta del personale direttivo di effettuare un rischioso "esperimento" che fu compiuto nelle ore dell'incidente con errori di coordinamento e manovre particolarmente incaute e sfortunate.
 
In tale documento il Crivelli è ammesso tra i famigli del principe e non è ricordato né come veneziano né come pittore, ricordandovi la fedeltà della cittadinanza ascolana alla monarchia napoletana: Ferdinando dopotutto era nipote di [[Francesco Sforza]] che a lungo aveva tenuto la signoria della città. Tale accento alla "fedeltà" cittadina fa inquadrare la concessione del titolo al pittore come una mossa per ingraziarsi le simpatie degli ascolani, altrimenti difficilmente spiegabile<ref name=Z13/>. Da allora il Crivelli si fregiò sempre del titolo nella firma delle sue opere<ref name=Z13/>.
Un dato importante è che gli operatori della centrale non erano a conoscenza dei problemi tecnici del reattore. Secondo uno di loro, [[Anatolij Djatlov]], i progettisti sapevano che il reattore era pericoloso in certe condizioni, ma avevano nascosto intenzionalmente tale informazione ai tecnici. Le caratteristiche del reattore RBMK non erano note al pubblico, essendo trattate come questioni militari. Per giunta il personale dell'impianto era composto per la maggior parte da operatori non qualificati per il reattore RBMK: il direttore, V. P. Brjuchanov, aveva esperienza di impianti a [[carbone]], anche il capo ingegnere, Nikolaj Fomin, proveniva da impianti convenzionali, e Anatolij Djatlov, capo ingegnere dei reattori 3 e 4, aveva solo un limitata esperienza con reattori nucleari (per lo più su piccoli esemplari di reattori [[VVER]] progettati per i [[Sottomarino nucleare|sottomarini nucleari]] sovietici).
 
Sicuramente dopo la partenza del condottiero l'onorificenza metteva il pittore in una luce non proprio serena e forse fu all'origine del suo allontanamento dalla città<ref name=Z13/>. Negli ultimi anni si infittiscono quindi gli spostamenti. Un ultimo documento lo ricorda a [[Fabriano]], dove il 7 agosto [[1494]] consegnò una pala<ref name=Z13/>.
I principali fattori determinanti furono:
* Il reattore RBMK ha un [[coefficiente di vuoto]] positivo: questo significa che le bolle di vapore, che si formano nell'acqua usata come refrigerante, incrementano la reazione nucleare. Ancora peggio, alle basse potenze, il coefficiente positivo di vuoto non è compensato da altri fattori, rendendo il reattore instabile e pericoloso in tali condizioni.
* Il reattore RBMK presentava un difetto nelle barre di controllo (oggi corretto). Normalmente inserendo le barre di controllo in un reattore nucleare si riduce la reazione. Nel reattore RBMK le barre di controllo terminano con gli "estensori" (la parte finale lunga circa 1 metro) in grafite, mentre la parte funzionale, che riduce la reazione assorbendo neutroni, è in carbonato di [[boro]]. Questo significa che quando si inseriscono le barre, gli estensori rimpiazzano l'acqua refrigerante (che assorbe neutroni) con la grafite (che fa da moderatore di neutroni) e quindi inizialmente, per pochi secondi, si ottiene un incremento della reazione. Questo comportamento contro-intuitivo era ignoto agli operatori della centrale. Tale anomalia aveva creato un problema nel [[1983]] in [[Lituania]] con un reattore dello stesso tipo.
* Le condotte dell'acqua nel nocciolo scorrono in direzione verticale (come peraltro in moltissime tipologie di reattori). Questo crea un gradiente di temperatura (la temperatura dell'acqua aumenta salendo) nei tubi; inoltre il sistema diviene sempre meno efficiente all'aumentare della temperatura (il "tappo" di acqua più calda nella cima delle tubazioni riduce l'efficacia del refrigerante).
 
=== La morte ===
Inoltre il direttore dell'esperimento, Anatoly Dyatlov, commise diverse gravissime violazioni delle procedure, e questo insieme alla scarsa comunicazione tra gli addetti alla sicurezza e gli operatori che dovevano condurre l'esperimento, contribuì all'incidente. L'operatore [[Alexander Akimov]] contestò a Dyatlov di voler disinserire tutti i sistemi automatici di sicurezza ma fu minacciato di licenziamento.<ref>Will Mara: The Chernobyl Disaster: Legacy and Impact on the Future of Nuclear Energy. Marshall Cavendish: 2010, p. 21-23</ref> Dunque gli operatori Alexander Akimov e [[Leonid Toptunov]]:
[[File:Carlo crivelli, montefiore, pietà di londra.jpg|thumb|''[[Pietà di Montefiore]]'']]
La morte del pittore è collocata tra il completamento del ''[[Pala di San Francesco a Fabriano]]'' e la richiesta, datata 7 settembre [[1495]], di esserne dichiarato erede universale da parte del fratello [[Vittore Crivelli|Vittore]], residente a [[Fermo]]<ref name=Z13>Zampetti, 1986, cit., p. 13.</ref>. Il fratello dimostrò di non conoscere la situazione familiare di Carlo, dichiarando come egli non avesse figli e ignorando evidentemente anche il suo matrimonio: se ne deduce la totale assenza di contatti tra i due da molti anni: nello stesso documento Vittore ammise, in parte, di aver trascurato in vita il fratello e di esserne debitore, intendendo probabilmente in campo artistico<ref name=Z14>Zampetti, 1986, cit., p. 14.</ref>. Una tradizione di storiografia locale indicava come Carlo fosse morto a Fermo e sepolto nella [[chiesa di San Francesco (Fermo)|chiesa di San Francesco]], ma la lettera di Vittore al magistrato ascolano smentisce la notizia; non è detto nemmeno che sia morto ad Ascoli, piuttosto che in uno dei suoi soggiorni a [[Pergola (Italia)|Pergola]], [[Matelica]] o [[Fabriano]]<ref name=Z14/>.
 
La situazione familiare del pittore emerge solo da documenti successivi alla sua morte, legati alla complicata questione ereditaria. Il nome della moglie Iolanda compare per la prima volta in un documento dell'anno [[1500]], quando Carlo era ormai scomparso da cinque anni; essa doveva essere molto più giovane del marito se, dopo la fine della causa ereditaria nel [[1511]], è ricordata ancora viva nel [[1524]]. Essa ebbe controversie col genero, marito di Diana, dopo la morte della figlia, cercando di non includerlo come suo erede; non incluse nemmeno Carlo, figlio della Biasola, che aveva il nome del nonno adottivo<ref name=Z14/>.
* Disattivarono i sistemi di sicurezza del reattore, il che era proibito dai manuali operativi dell'impianto.
* Secondo il rapporto dell'agosto 1986 della commissione governativa, gli operatori estrassero ''completamente'' dal nocciolo almeno 204 barre di controllo delle 211 presenti, lasciandone così inserite solo 7. Anche questa condizione è vietata dai manuali operativi che pongono a 30 il numero minimo assoluto di barre per la sicurezza del reattore RBMK-1000 in funzione.
 
== La fortuna critica ==
Nel 1982, il reattore numero 1 dello stesso impianto, sempre a causa di manovre errate effettuate dal personale tecnico, aveva subìto la distruzione dell'elemento centrale del reattore. L'esplosione, seppur più piccola di quella del 26 aprile 1986, aveva causato rilascio di radioattività nell'atmosfera. Il fatto non era stato reso pubblico prima dell'incidente del 1986. All'epoca perciò non erano state adottate misure di sicurezza nemmeno sulla scorta del precedente e l'impianto non era stato assolutamente migliorato per far fronte ad eventuali futuri problemi.
Analogamente a un altro veneziano trapiantato nelle Marche, [[Lorenzo Lotto]], anche Crivelli subì una certa eclisse nella storiografia artistica. Ignorato da [[Vasari]], menzionato frettolosamente dagli storici veneziani del Seicento, si dovette aspettare la fine del Settecento per avere un lucido giudizio sulla sua opera, non a caso da parte di un personaggio originario proprio delle terre in cui lavorò Crivelli, l'abate [[Luigi Lanzi]]<ref>Zampetti, 1986, cit., p. 19.</ref>. Egli scrisse: «È pittor degno che si conosca per la forza del colorito più che pel disegno; e il suo maggior merito sta nelle piccole istorie, ove mette vaghi paesetti, e dà alle figure grazia, movenza, espressione [...] . Per il succo delle tinte e per un nerbo di disegno questo pittore può a buon diritto chiamarsi pregevolissimo tra gli antichi. Si compiacque d'introdurre in tutti i suoi quadri delle frutta e delle verdure, dando la preferenza alla pesca ed al citriolo; quantunque trattasse tutti gli accessorj con bravura tale che in finitezza ed amore non cedono al confronto de' fiamminghi. Non sarà inutile accennare che i suoi quadri sono condotti a tempera e perciò a tratti, e sono impastati di gomme sì tenaci che reggono a qualunque corrosivo; motivo per cui si mantennero lucidissimi».
 
[[File:Crivelli, madonna di corridonia.jpg|thumb|left|La ''[[Madonna di Corridonia]]'']]
=== Gli eventi ===
Il ritardo di questo primo riconoscimento risiede essenzialmente nella dislocazione periferica delle sue opere, che non furono viste per forza di cose neanche da un indagatore scrupoloso come Vasari. Nel Settecento l'interesse per l'artista dovette rinascere, all'interno del vivace quanto sciagurato mercato antiquario delle opere d'arte: lo testimoniano l'aggiunta di firme false ad opere della sua scuola, così come le prime asportazioni di suoi polittici dalle Marche, ad opera di intenditori avveduti come il cardinale [[Francesco Saverio de Zelada|Zelada]]<ref name=Z20>Zampetti, 1986, cit., p. 20.</ref>.
{{F|storia|data = luglio 2014}}
 
Dopo il Lanzi, fu [[Amico Ricci (storico)|Amico Ricci]] a esaminare a fondo la sua opera, dedicandogli un intero capitolo nelle sue ''Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca di Ancona'' (1834). Comprendendo già l'importanza degli scambi tra Venezia e le Marche<ref name=Z20/>, scrisse: «Se la pittura ebbe incremento in Venezia da un nostro marchianno (alludendo a [[Gentile da Fabriano]]) non l'ebbe minore fra noi per un veneto, che in questi luoghi si condusse e vi sparse moltissima luce». Ricci iniziò anche la ricostruzione della biografia e del catalogo dell'artista che, sebbene non priva di errori, fornì una base per gli studi successivi<ref>Zampetti, 1986, cit., p. 21.</ref>.
Il 25 aprile [[1986]] era programmato lo spegnimento del reattore numero 4 per normali operazioni di manutenzione. In occasione di questa prevista fermata si decise di eseguire un test per valutare la capacità del gruppo turbine/alternatore di generare, per inerzia, elettricità sufficiente per alimentare i sistemi di sicurezza e di raffreddamento anche in assenza di produzione di vapore dal reattore nella primissima fase del transitorio.
 
Nel frattempo, dalla fine del Settecento alla prima metà dell'Ottocento, fino alla rimozione forzata nel [[1862]] della ''[[Pala Ottoni]]'' da [[Matelica]], si era consumato il cosiddetto "caso Crivelli", ovvero la vicenda pressoché unica nella storiografia artistica con cui un autore veniva riscoperto e valutato criticamente mentre contemporaneamente il suo lavoro ne usciva umiliato da rimozioni e selvaggi smembramenti, che rendevano l'opera sua irriconoscibile e talora irrecuperabile<ref>Zampetti, 1986, cit., p. 22.</ref>.
In particolare l'energia cinetica della rotazione per inerzia delle turbine sarebbe servita ad alimentare le pompe dell'acqua refrigerante del reattore, simulando uno scenario di improvvisa mancanza dell'alimentazione elettrica esterna. I reattori come quello di Černobyl' (ma normalmente anche le altre tipologie di impianto) hanno dei [[Generatore elettrico|generatori]] [[Motore diesel|diesel]] di emergenza a questo scopo, che però non sono avviabili istantaneamente e richiedono circa 40 secondi perché entrino in funzione. L'obiettivo del test era sfruttare l'energia cinetica residua nelle turbine ancora in rotazione, ma isolate dal reattore, per generare energia elettrica che alimentasse le pompe dell'acqua per il tempo necessario all'avvio dei generatori diesel. Il test era già stato condotto su un altro reattore, ma con tutti i sistemi di sicurezza attivi e in condizioni operative differenti, ed aveva dato esito negativo, cioè l'energia elettrica prodotta sfruttando la sola inerzia delle turbine era insufficiente ad alimentare le pompe. Erano state apportate quindi delle migliorie alle turbine, che richiedevano un nuovo test di verifica.
 
Per cui, dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri, la critica oltre a dover ridare il giusto peso all'artista e ricostruirne la biografia, si è trovata costretta al lungo a faticoso compito, tuttora non concluso, di ricostruire i frammenti dei grandi polittici d'altare<ref name=Z23>Zampetti, 1986, cit., p. 23.</ref>.
La potenza del reattore numero 4 doveva essere ridotta, dai nominali {{M|3,2|G|W}} a circa {{M|1|G|W}} termico, per condurre il test in sicurezza. Si cominciò a ridurre gradualmente la potenza fino al 50% della nominale, ma il test fu interrotto da un imprevisto: una centrale elettrica regionale ebbe un guasto e fu richiesto di non ridurre ulteriormente la fornitura di energia elettrica fino a quando la centrale guasta non fosse stata ripristinata, cosa che avvenne dopo circa 9 ore.
 
A parte il collezionismo legato ai cardinali romani, piuttosto circoscritto e nato alla fine del Settecento, e a parte le spoliazioni napoleoniche che portarono alla [[pinacoteca di Brera|Brera]] tante opere marchigiane ([[1812]]), furono soprattutto gli inglesi a dimostrare il maggiore interesse collezionistico su Crivelli, acquistando opere che poi sono in larga parte confluite alla [[National Gallery di Londra]], dove si trova la maggiore raccolta museale di opere del pittore, che già occupava la prima sala del museo e oggi si trova in un intero ambiente dell'Ala Sainsbury<ref name=Z23/>. Un tale risalto di Crivelli nel mondo anglosassone si spiega con l'onda crescente del gusto [[preraffaellita]]: più ancora dei fiorentini, Crivelli riassumeva in sé, per il gruppo di [[William Morris]] e i suoi seguaci, tutte le componenti gradite al movimento, quali l'abilità artigianale, il gusto decorativo, la nostalgia gotica e il tipo delle figure, sempre in bilico tra distacco ideale e umana prossimità allo spettatore<ref name=Z23/>. È facile capire come la decadenza economica e culturale dell'Italia preunitaria facilitasse il campo ai collezionisti inglesi, che non si fecero sfuggire l<nowiki>'</nowiki>''[[Annunciazione di Ascoli]]'' scartata da Brera per acquistare un (falso) [[Caravaggio]], né ebbero difficoltà nell'accaparrarsi la ''[[Pala Ottoni]]'' di Matelica nonostante [[Giovanni Battista Cavalcaselle|Cavalcaselle]] l'avesse segnalata tra le opere da salvare per il patrimonio artistico del nuovo Stato<ref name=Z23/>.
Fu dunque fissato un nuovo orario per il test, l'1 di notte, ma mentre gli operai del turno di giorno erano stati ben istruiti e preparati alle procedure del test, il turno di notte avrebbe solamente dovuto controllare i sistemi basilari di raffreddamento in una centrale essenzialmente spenta; nessuno fra gli operatori del turno di notte aveva una chiara idea di ciò in cui consisteva la prova né era addestrato a condurla. Inoltre, la squadra di ingegneri elettrici che avrebbe dovuto supervisionare le operazioni era esausta e poco lucida per la lunga attesa.<br />L'idea stessa di un incidente nucleare era peraltro inconcepibile per gli operatori che, si può dire, avevano "troppa fiducia" nel reattore, e non si fecero scrupoli a disabilitare i dispositivi di sicurezza e correre dei rischi non necessari. Infine, durante la notte non vi era in sala controllo un ingegnere che avesse piena conoscenza di tutte le caratteristiche specifiche di questa tipologia di reattore.
[[File:Maria Magdalena Rijksmuseum SK-A-3989.jpeg|thumb|right|[[Santa Maria Maddalena (Carlo Crivelli)]]]]
Contributi importanti alla critica dell'artista furono quelli dello stesso [[Giovanni Battista Cavalcaselle|Cavalcaselle]] (1871), e la prima monografia di Ruthford (1900), in cui l'artista era finalmente ricondotto all'alveo formativo del [[Rinascimento padovano]]. Trascurabile, per la frequenza di errori, è lo studio di Drey (1927), mentre interessanti ipotesi vennero formulate da [[Lionello Venturi]] (1907). Illuminante un passo di [[Berenson]]<ref name=Z25>Zampetti, 1986, cit., p. 25.</ref>: «Finora manca una formula la quale non deformi la nostra idea della pittura italiana del quindicesimo secolo, e al tempo stesso renda giustizia a un artista come Carlo Crivelli che si colloca tra i più genuini di ogni terra o paese; e non ci stanca mai, anche quando i cosiddetti "grandi maestri" diventano tediosi. [...] Ma il Crivelli avrebbe dovuto essere studiato per sé stesso, e come prodotto di condizioni stazionarie, se non addirittura reazionarie. Passò la maggior parte della vita lungi dalle grandi correnti culturali [...]. Rimase fuori dal movimento della Rinascenza, ch'è movimento di costante sviluppo».
 
Importanti anche le brevi ma significative righe dedicate al Crivelli da [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]] nel ''Viatico'' (1946), ma fu con la mostra del [[1952]] ad [[Ancona]], in cui avvenne di fatto la riscoperta del [[trittico di Montefiore|"Trittico" di Montefiore]] (in realtà una sezione di un [[polittico di Montefiore dell'Aso|polittico]]), che presero avvio gli studi di Zampetti, con una più accurata ricostruzione del catalogo del pittore, aggiornata via via negli anni successivi<ref name=Z27>Zampetti, 1986, cit., p. 27.</ref>. La mostra ridestò l'interesse critico sull'artista, con nuovi contributi. Nel [[1961]] il nuovo catalogo della National Gallery, con aggiornatissime schede di [[Martin Davies]], ricostruiva il ''[[Polittico di Montefiore dell'Aso]]'' e chiariva la doppia provenienza del cosiddetto "Polittico Demidoff", con l'aiuto di [[Federico Zeri|Zeri]], il quale d'altronde quello stesso anno pubblicava un importante saggio sull'artista<ref name=Z29>Zampetti, 1986, cit., p. 29.</ref>.
Per motivi non chiariti, il responsabile di turno dell'operatività del reattore commise un errore e introdusse le barre di controllo troppo in profondità, causando conseguentemente un crollo della potenza oltre il previsto, raggiungendo il livello bassissimo di soli 30&nbsp;MW termici. Intervenne quindi un effetto di [[Retroazione|feedback]] dovuto alla produzione di [[xeno]]-135 nella fase di bassa potenza del reattore. Normalmente lo xeno-135, un assorbitore di neutroni che si crea durante il funzionamento del reattore come prodotto di fissione primario (e dal decadimento del [[tellurio]]-135), è in una concentrazione di equilibrio proporzionale alla potenza del nocciolo (o meglio al flusso neutronico termico) e tende invece ad aumentare in quantità (e quindi nella capacità di assorbimento neutronico) nella prima fase di riduzione della potenza per poi, con la prevalenza del decadimento rispetto alla sua produzione, a scomparire. Come conseguenza del calo della potenza, la concentrazione di [[xeno]]-135 aumentò considerevolmente e insieme quindi all'assorbimento dei neutroni, facendo crollare ulteriormente la potenza generata e creando allo stesso tempo il pericoloso effetto di mascherare la reale [[reattività]] del nucleo (che si sarebbe successivamente rapidamente manifestata quando la concentrazione di xeno avesse cominciato a diminuire).
 
Le indicazioni dello Zeri vennero confermate e sviluppate dalle due monografie di Anna Maria Bovero (1961 e 1975). Nel [[1961]] la mostra monografica a Venezia chiarì alcuni aspetti dell'opera del pittore. Seguirono, tra i numerosi studi, quelli di Gioia Mori (1983) e di Teresa Zanobini Leoni (1984)<ref name=Z29/>.
Sebbene il calo di potenza fosse vicino al massimo ammesso dalle norme di sicurezza (l'instabilità del reattore alle basse potenze era nota), si decise di non eseguire lo spegnimento completo e di continuare l'esperimento. Probabilmente gli operatori non erano al corrente del comportamento dello [[xeno]]-135, e pensavano che il crollo della potenza fosse dovuto al malfunzionamento dei regolatori automatici di potenza. All'01:05 del 26 aprile, come previsto dalla pianificazione del test, furono attivate delle pompe di alimentazione extra, ma la quantità di acqua immessa superò all'01:19 i limiti di sicurezza, con l'effetto di ridurre ancor di più la potenza del reattore per le proprietà avvelenanti dell'acqua leggera. Con una manovra contraria alle procedure corrette, per accelerare la risalita della potenza e quindi affrettare la conclusione dell'esperimento, furono estratte tutte le barre di controllo eccetto 7, incluse molte barre di controllo manuali, ben oltre i limiti delle norme di sicurezza che prevedono di lasciare almeno 30 barre di controllo inserite. La potenza fu così fatta risalire gradualmente fino 200&nbsp;MW termici (comunque meno di un terzo del minimo richiesto).
 
== Retaggio ==
L'azione di rimozione delle barre di controllo manuale aveva portato il reattore in una situazione molto instabile e pericolosa, all'insaputa degli operatori. La reale attività del reattore era mascherata dall'eccesso di xeno-135 e dell'acqua di raffreddamento, e non era riportata in alcun modo sui pannelli di controllo; nessuno degli operatori in sala controllo era conscio del pericolo. Come se non bastasse, l'aumento di acqua oltre i limiti di sicurezza aveva portato a una diminuzione critica della produzione di vapore e ad altri cambiamenti di parametri che normalmente avrebbero causato lo spegnimento automatico del reattore; tuttavia, anche lo spegnimento automatico era stato disabilitato manualmente. Furono disattivati anche diversi altri sistemi automatici (ad es. il raffreddamento di emergenza del nocciolo, la riduzione di emergenza della potenza, e via dicendo).
L'influenza di Carlo Crivelli fu molto radicata nell'area marchigiana, e investì innanzitutto il fratello [[Vittore Crivelli|Vittore]], a cui si aggiunsero pittori come [[Pietro Alemanno]], il giovane [[Cola dell'Amatrice]] e molti altri, tra cui [[Lorenzo d'Alessandro]] e [[Stefano Folchetti]]. [[Vincenzo Pagani]] passò dall'influenza del Crivelli a quella di [[Lorenzo Lotto]], quasi a testimoniare il passaggio del testimone tra i due grandi veneti nell'arte marchigiana<ref name=Z46>Zampetti, 1986, cit., p. 46.</ref>.
 
Sebbene non si possa stabilire una relazione diretta, spunti del pungente realismo di Crivelli, legati agli oggetti, agli stati d'animo dei personaggi, alla quotidianità, vennero sviluppati, per altre strade, solo nel Seicento, a partire dalla scuola lombarda e [[Caravaggio]]<ref name=Z46/>.
Alle 1:23:04 si iniziò l'esperimento vero e proprio. Venne staccata l'alimentazione alle pompe dell'acqua, che continuarono a girare per inerzia. La turbina fu scollegata dal reattore; con la diminuzione del flusso dell'acqua e il conseguente surriscaldamento, i tubi si riempirono di sacche di vapore. Il reattore RBMK, nelle delicate condizioni in cui venne portato, ha un [[coefficiente di vuoto]] positivo e quindi la reazione crebbe rapidamente al ridursi della capacità di assorbimento di neutroni da parte dell'acqua di raffreddamento, diventando sempre meno stabile e sempre più pericoloso. Il coefficiente di vuoto positivo crea così un circolo vizioso: aumentando la temperatura dell'acqua aumentano le sacche di vapore che accelerano la reazione creando ancora più calore che a sua volta fa aumentare ancora la temperatura dell'acqua.
 
== Opere ==
Alle 1:23:40 gli operatori azionarono il tasto AZ-5 (''Rapid Emergency Defense 5'') che esegue il cosiddetto "''[[SCRAM]]''", cioè l'arresto di emergenza del reattore che inserisce tutte le barre di controllo incluse quelle manuali incautamente estratte in precedenza. Non è chiaro se l'azione fu eseguita come misura di emergenza, o semplicemente come normale procedura di spegnimento a conclusione dell'esperimento, giacché il reattore doveva essere spento comunque per la manutenzione programmata. Di solito l'operazione di ''SCRAM'' viene ordinata a seguito di un rapido ed inatteso aumento di potenza. D'altro canto, Anatolij Djatlov, capo ingegnere dell'impianto di Černobyl' al tempo dell'incidente scrisse:
{{div col|2}}
 
* ''[[Madonna Speyer]]'', 1455 circa, tempera su tavola, 28x18 cm, [[Venezia]], [[Fondazione Giorgio Cini]]
{{Citazione|Prima delle 1:23:40 il sistema di controllo centralizzato [...] non registrò alcun cambio dei parametri da poter giustificare lo “SCRAM”. La commissione [...] raccogliendo e analizzando una grande quantità di dati, come indicato nel rapporto, non ha determinato il motivo per cui fu ordinato lo ''SCRAM''. Non c'era necessità di cercare il motivo. Il reattore veniva semplicemente spento al termine dell'esperimento.<ref>{{Cita web|lingua=ru|url=http://rrc2.narod.ru/book/gl4.html|titolo=Глава 4. КАК ЭТО БЫЛО|editore=rrc2.narod.ru|accesso=6 novembre 2013}}</ref>}}
* ''[[Madonna Huldschinsky (Carlo Crivelli)|Madonna Huldschinsky]]'', 1460 circa, tempera su tavola, 62x40 cm, [[San Diego]], [[San Diego Museum of Art|Museum of Art]]
 
* ''[[Madonna della Passione]]'', 1460 circa, tempera su tavola, 71x48 cm, [[Verona]], [[Museo di Castelvecchio]]
A causa della lenta velocità del meccanismo d'inserimento delle barre di controllo (che richiede 18-20 secondi per il completamento) e dell'estremità (estensori) in grafite delle barre, lo ''SCRAM'' causò un rapido aumento della reazione. Infatti nei primi secondi le estremità in grafite delle barre rimpiazzarono nel reattore un uguale volume di acqua di raffreddamento. Ora, l'acqua refrigerante assorbe neutroni mentre la grafite funge da moderatore portando i neutroni alla velocità ottimale per la reazione. La conseguenza fu che all'inizio dell'inserimento delle barre la reazione venne accelerata improvvisamente producendo un aumento enorme di potenza nel reattore. L'improvviso aumento di temperatura deformò i canali delle barre di controllo che stavano scendendo, al punto che le barre si bloccarono a circa un terzo del loro cammino, e quindi non furono più in grado di arrestare una reazione in cui l'aumento di potenza diveniva incontrollato a causa del coefficiente di vuoto positivo.
* ''Madonna col Bambino e due angeli'' (attr.), 1465 circa, tempera su tavola, 68x47 cm, [[Zagabria]], collezione Cata Dujšin-Ribar
 
* ''Madonna col Bambino e due angeli'' (attr.), 1465 circa, tempera su tavola, 41x35 cm, [[New York]], collezione Bayer
Così, dopo soli sette secondi dall'inizio dell'inserimento delle barre - alle 1:23:47 - la potenza del reattore raggiunse il valore di 30 GW termici, dieci volte la potenza normale. Le barre di combustibile iniziarono a fratturarsi bloccando le barre di controllo con la grafite all'interno, quindi il combustibile cominciò a fondere; inoltre, alle alte temperature raggiunte, l'acqua all'interno del reattore reagì chimicamente con lo [[zirconio]], di cui sono in genere fatte le tubazioni degli impianti nucleari, dissociandosi e producendo grandi volumi di idrogeno gassoso.
* ''[[Polittico di Massa Fermana]]'', 1468, 184x179 cm, [[Massa Fermana]], [[chiesa dei Santi Lorenzo, Silvestro e Rufino]]
 
* ''[[Polittico di Porto San Giorgio]]'', 1470, tempera su tavola, smembrato
La pressione del vapore aumentò fino a causare la rottura delle tubazioni e causò l'allagamento del basamento. Quando il combustibile fuso raggiunse l'acqua di raffreddamento, avvenne la prima esplosione di vapore (all'1:24); dall'interno del nocciolo il vapore risalì lungo i canali e generò un'enorme esplosione che fece saltare la piastra superiore del nocciolo. Tale piastra, in acciaio e cemento, pesante circa 1000 T<ref>{{Cita web|url=http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=21.0|titolo=L'Italia in provincia di Chernobyl|autore=Silvia Treves|editore=Progetto Humus|data=8 giugno 2008}}</ref>, fu proiettata in aria con le tubazioni dell'impianto di raffreddamento e le barre di controllo, e ricadde verticalmente sull'apertura lasciando il reattore scoperto. La seconda esplosione fu causata dalla reazione tra grafite incandescente e l'idrogeno gassoso.
** ''[[Madonna Cook]]'', 129,5x54,4&nbsp;cm, [[Washington]], [[National Gallery of Art]]
 
** ''[[Santi Pietro e Paolo]]'', 87x44 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
Ci sono alcune controversie sulla sequenza degli eventi dopo le ore 1:22:30, a causa di incongruenze fra i testimoni oculari e le registrazioni. La versione comunemente accettata è quella descritta sopra. Secondo questa ricostruzione la prima esplosione avvenne intorno alle 1:23:44, sette secondi dopo il comando di SCRAM. A complicare la ricostruzione alle ore 1:23:47 fu registrato, nell'area di Černobyl', un debole evento sismico di magnitudo 2,5. Inoltre il tasto di SCRAM fu premuto più di una volta, ma la persona che l'ha fatto materialmente è deceduta due settimane dopo l'incidente per l'[[Radioattività#Effetti biologici|esposizione prolungata alle radiazioni]]. Talvolta però è stato detto che l'esplosione avvenne prima o immediatamente dopo lo SCRAM (questa era la versione di lavoro della commissione sovietica di studio sull'incidente). La distinzione è importante poiché, se il reattore fosse esploso diversi secondi dopo lo ''SCRAM'' come risulta dall'ultima ricostruzione accertata, il disastro sarebbe da attribuirsi principalmente al progetto delle barre di controllo. Se l'esplosione fosse invece da anticipare allo ''SCRAM'', la causa sarebbe da imputarsi maggiormente alle azioni degli operatori. Nel [[1986]], l'[[Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica|AIEA]] aveva indicato negli operatori la causa principale dell'incidente. Nel gennaio [[1993]] la stessa AIEA ha tuttavia rivisto l'analisi dell'incidente, attribuendo la causa principale al progetto del reattore e non agli operatori.
** ''[[San Giorgio che uccide il drago]]'', 90x46 cm, [[Boston]], [[Isabella Stewart Gardner Museum]]
 
** ''Santi Caterina d'Alessandria e Girolamo'', 35x48,9&nbsp;cm, [[Tulsa]], [[Philbrook Art Center]]
Fu distrutto il solaio, gran parte del tetto dell'edificio crollò e fu danneggiato il tetto dell'adiacente locale turbine; i frammenti di grafite si sparsero nella sala principale e intorno all'edificio. Il nocciolo del reattore si trovò così scoperchiato e all'aperto, a contatto con l'atmosfera. Dalle esplosioni si sollevò un'alta colonna di vapore ionizzato. Al contatto con l'ossigeno dell'aria, per le altissime temperature dei materiali del nocciolo, nel reattore divampò un violento incendio di grafite che coinvolse i materiali bituminosi di copertura del tetto e altre sostanze chimiche presenti. Secondo il progetto della centrale, il tetto del reattore doveva essere costruito con materiale ignifugo, ma all'epoca di costruzione tale materiale non esisteva; fu fatto quindi uso di [[catrame]] infiammabile, e i pezzi proiettati sul tetto del reattore adiacente causarono almeno altri cinque incendi. Gli incendi contribuirono in misura enorme alla diffusione di materiali radioattivi nell'atmosfera. Un effetto secondario dello scoperchiamento del reattore, d'altra parte, fu che il movimento d'aria contribuì al raffreddamento del nocciolo liquefatto.
** ''Santi Antonio abate e Lucia'', 34,5x47,5&nbsp;cm, [[Cracovia]], [[Museo nazionale di Cracovia|Museo Nazionale]]
 
** ''[[Pietà di Porto San Giorgio|Pietà]]'', 45x117 cm, [[Detroit]], [[Detroit Institute of Arts]]
L'impianto, a causa della sua doppia natura civile e militare, era stato costruito con un sistema automatico di sostituzione delle barre di combustibile (indispensabile per la produzione di plutonio che esige cicli di sostituzione delle barre di pochi giorni) e questa scelta aveva determinato l'impossibilità di costruire un contenimento in cemento armato abbastanza alto poiché il reattore misurava 30 metri di altezza ed almeno altrettanti erano necessari sopra di esso per il robot colonnare di sostituzione delle barre, lunghe quanto il reattore stesso, infine doveva aggiungersi lo spazio per la gru destinata a manovrare la colonna robotizzata. A causa dell'altezza complessiva di circa 70 metri dell'impianto, del tutto inusuale per le centrali nucleari occidentali, ma possibile nell'ex Unione Sovietica, si decise quindi di realizzare solo un contenimento parziale, che escludeva la sommità del reattore. Questa scelta contribuì alla dispersione dei contaminanti radioattivi nell'atmosfera.
* ''[[Madonna di Macerata|Madonna col Bambino]]'', 1470 circa, tempera su tavola trasportata su tela, 59x40 cm, [[Macerata]], [[Palazzo Buonaccorsi]]
 
* ''Pietà'', 1470 circa, tempera su tavola trasportata su tela, 87,5x73 cm, [[Cambridge (Massachusetts)]], [[Fogg Art Museum]]
== Condizioni atmosferiche ==
* ''[[Polittico di Montefiore dell'Aso]]'', 1471 circa, tempera su tavola, smembrato
Nelle ore successive al disastro insistevano sull'area due zone ad [[alta pressione]], una a cuneo sull'[[Europa Centrale]] e una sul [[Mediterraneo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.ilmeteo.it/portale/editoriale-meteo-chernobyl-tragedia-centrale-nucleare-2010|titolo=Per non dimenticare: 22 anni dopo il disastro di Chernobyl (26 aprile 1986 - 2010)|editore=ilmeteo.it|data=27 aprile 2005}}</ref>
** ''[[Madonna di Montefiore|Madonna in trono col Bambino]]'', 180x65 cm, [[Bruxelles]], [[Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique]]
 
** ''[[Trittico di Montefiore|Santa Caterina d'Alessandria]]'', 174x54 cm, [[Montefiore dell'Aso]], [[Polo museale di San Francesco]]
Sabato 26 e domenica 27 aprile il vento soffiava verso nord, investendo la [[Bielorussia]] e gli [[Stati baltici]], per girare poi verso nord-ovest il lunedì successivo, su [[Svezia]] e [[Finlandia]], e infine verso ovest, su [[Polonia]], [[Germania]] settentrionale, [[Danimarca]], [[Paesi Bassi]], [[Mare del Nord]] e [[Regno Unito]].
** ''[[Trittico di Montefiore|San Pietro apostolo]]'', 174x54 cm, [[Montefiore dell'Aso]], [[Polo museale di San Francesco]]
 
** ''[[Trittico di Montefiore|Santa Maria Maddalena]]'', 174x54 cm, [[Montefiore dell'Aso]], [[Polo museale di San Francesco]]
Da martedì 29 aprile a venerdì 2 maggio un'[[Bassa pressione|area depressionaria]] sul Mediterraneo si spostò a sud, richiamando un flusso d'aria da nord-est su [[Cecoslovacchia]], [[Ungheria]], [[Croazia]], [[Slovenia]], [[Austria]] e [[Italia Settentrionale|Italia settentrionale]], scivolando poi in parte sull'arco alpino, investendo [[Svizzera]], [[Francia]] sud-orientale e [[Germania]] meridionale, e in parte sull'arco appenninico, investendo l'[[Italia Centrale|Italia centrale.]]
** ''[[San Francesco (Carlo Crivelli)|San Francesco]]'', 180x54 cm, [[Bruxelles]], [[Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique]]
 
** ''[[Pietà di Montefiore|Pietà]]'', 72,5x55,5&nbsp;cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
Da domenica 4 a martedì 6 maggio, il vento girò verso Sud, investendo di nuovo [[Ucraina]], [[Russia]] meridionale, [[Romania]], [[Moldavia]], [[Penisola Balcanica|Penisola balcanica]], fino alla [[Grecia]] e alla [[Turchia]].<ref>{{Cita immagine|url=http://www.progettohumus.it/include/chernobyl/mappe/locali/Evolution.gif|titolo=Configurazione meteorologica tra il 26 aprile e il 6 maggio su tutta l'Europa|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20051017222414/http://www.progettohumus.it/include/chernobyl/mappe/locali/Evolution.gif|dataarchivio=17 ottobre 2005|urlmorto=no|anno=1986|editore=Progetto Humus|accesso=28 febbraio 2014|fonteorigine={{cita web |url=http://www.progettohumus.it/chernobyl.php?name=mappe1 |titolo=Chernobyl, Le Mappe Locali della Contaminazione |editore=Progetto Humus |accesso=28 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050321210650/http://www.progettohumus.it/chernobyl.php?name=mappe1 |dataarchivio=21 marzo 2005 |urlmorto=no}}}}</ref>
** ''[[Trittico di Montefiore|Beato Giovanni Duns Scoto]]'', 74x54 cm, [[Montefiore dell'Aso]], [[Polo museale di San Francesco]]
 
** ''[[Trittico di Montefiore|Santa Chiara]]'', 74x54 cm, [[Montefiore dell'Aso]], [[Polo museale di San Francesco]]
L'emissione di vapore radioattivo cessò sabato 10 maggio 1986.
** ''[[Trittico di Montefiore|San Ludovico da Tolosa]]'', 74x54 cm, [[Montefiore dell'Aso]], [[Polo museale di San Francesco]]
 
** ''[[Redentore benedicente (Carlo Crivelli)|Redentore benedicente]]'', 30,3x21,6, [[Williamstown (Massachusetts)|Williamstown]], [[Clark Art Institute]]
Al fine di valutare l'inquinamento radioattivo nelle varie zone è importante sapere dove è piovuto, perché solo dove è piovuto gli elementi radioattivi hanno raggiunto e contaminato il suolo.
** ''[[Sant'Andrea (Carlo Crivelli)|Sant'Andrea]]'', 30x22,5&nbsp;cm, [[Honolulu]], [[Honolulu Academy of Arts]]
Il portale Humus riporta mappe tematiche, europee ed italiane, sulla contaminazione proveniente da Černobyl <ref>{{Cita web|url=http://www.progettohumus.it/chernobyl.php?name=mappe2|titolo=La contaminazione di Chernobyl: Le Mappe Europee e Italiana|editore=Progetto Humus}}</ref>.
** ''[[San Giovanni evangelista di Montefiore|San Giovanni evangelista]]'', 31x23 cm, [[Detroit]], [[Detroit Institute of Arts]]
 
** ''[[San Pietro di Montefiore|San Pietro]]'', 31x23 cm, [[Detroit]], [[Detroit Institute of Arts]]
È possibile riscontrare questo inquinamento ancor oggi, andando a misurare la radioattività emessa dal cesio (137Cs), dal plutonio (239, 240Pu) e dal piombo (210Pbxs) negli strati di terreno risalenti al 1986<ref name="Plutonio nel suolo svedese"/>.
** ''[[Apostolo con cartiglio]]'', 30x21 cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
 
** ''[[Apostolo barbuto]]'', 30x22 cm, [[Honolulu]], [[Honolulu Academy of Arts]]
== Gestione della crisi ==
** ''[[San Luca di Montefiore|San Luca]]'', 30x20,5&nbsp;cm, [[Banbury]] ([[Oxfordshire]]), [[Upton House]]
=== Livello delle radiazioni ===
** ''[[Apostolo leggente]]'', 30x20,5&nbsp;cm, [[Banbury]] ([[Oxfordshire]]), [[Upton House]]
[[File:Entrance to zone of alienation around Chernobyl.jpg|thumb|Ingresso alla "[[zona di alienazione]]" attorno a [[Černobyl']] e [[Pryp'jat' (città)|Pryp'jat']]]]
* ''San Pietro'', 1471 circa, penna su pergamena, 20x11,5&nbsp;cm, [[Cambridge (Massachusetts)]], [[Fogg Art Museum]]
Solo una piccola parte degli strumenti di rilevazione a disposizione era in grado di effettuare misure fino a 360.000 Röntgen/ora, molti di quelli impiegati arrivavano ad un massimo di 3,6 R/h.
* ''[[Polittico del 1472]]'', 1472, tempera su tavola, smembrato
I contatori geiger della sala di controllo indicavano 3,6 roentgen/ora, un valore del tutto accettabile così il vice capo ingegnere [[Anatoly Dyatlov]] suppose che il reattore fosse ancora intatto.<ref>{{Cita|Read, 1994|}}. pag.54.</ref> Questi riferì a [[Viktor Bryukhanov]] che i contatori geiger della sala di controllo indicavano 3,6 roentgen/ora, ma questo era un valore apparentemente rassicurante perché 3,6 roentgen/ora era il valore di fondo scala dei contatori. Dyatlov era sicuro che il valore effettivo fosse più alto.<br />
** ''[[Madonna Linsky]]'', 94x42 cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
Immediatamente furono mandati operatori della centrale per effettuare rilevamenti, attrezzati di [[contatore Geiger|contatori Geiger]] con fondo scala a 360.000 Röntgen/ora e mascherine chirurgiche. Un operatore incaricato tornò con dei dati sconcertanti, le radiazioni nei pressi del reattore misuravano ben 20.000 [[Röntgen (unità di misura)|Röntgen]]/ora (R/h), valori così inverosimilmente alti che i dirigenti considerarono rotti gli strumenti di misura.<br />
** ''[[San Giacomo (Carlo Crivelli)|San Giacomo]]'', 95x39 cm, [[New York]], [[Brooklyn Museum]]
In alcune zone, visto che la propagazione delle radiazioni è a macchia di leopardo, i valori stimati superavano di oltre 5.000 volte il valore riportato dagli strumenti meno efficienti.
** ''[[San Nicola di Bari (Carlo Crivelli)|San Nicola di Bari]]'', 96x32,5&nbsp;cm, [[Cleveland]], [[Cleveland Museum of Art|Museum of Art]]
Basti considerare che, in una città europea, la pietra misura circa 20 [[micro (prefisso)|micro]]-Röntgen, ovvero 0,00002 Röntgen, il valore rilevato nei pressi della centrale era 1 miliardo di volte superiore a quello naturale. Sono sufficienti 500 Röntgen distribuiti in un lasso di 5 ore per uccidere un essere umano. Molti operatori furono esposti a una dose mortale di radiazioni nell'arco di pochi minuti.
** ''[[San Domenico (Carlo Crivelli)|San Domenico]]'', 94x27 cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
 
** ''[[San Giorgio (Carlo Crivelli)|San Giorgio]]'', 95x33 cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
Intanto [[Alexander Akimov]] e [[Leonid Toptunov]], andarono ad aprire a mano le valvole nei sotterranei che immettevano acqua per il raffreddamento del reattore, senza alcuna tuta protettiva, consapevoli di esporsi ad un rischio che li avrebbe condotti alla morte per radiazioni nel giro di due settimane. Per questo Akimov e Toptunov vennero insigniti dell'Ordine ucraino di terzo grado per il coraggio.<ref name=chnpp>{{cita web|titolo=Chernobyl NPP Heros| url=http://www.chnpp.gov.ua/index.php?option=com_content&view=article&id=82&lang=ru|accesso=28 aprile 2014}}</ref>
** ''[[Deposizione (Carlo Crivelli)|Deposizione]]'', 68x45 cm, [[Filadelfia|Philadephia]], [[Philadelphia Museum of Art|Museum of Art]]
 
** ''[[Cristo benedicente (Carlo Crivelli)|Cristo benedicente]]'', 28,8x26,2&nbsp;cm, [[El Paso]], [[El Paso Museum of Art|Museum of Art]]
Le misure di sicurezza adottate immediatamente dopo il verificarsi dell'esplosione coinvolsero migliaia di vigili del fuoco e militari accorsi immediatamente sul luogo del disastro. Benché la situazione apparisse nell'immediato critica, la città di Pripjat' non venne evacuata immediatamente. Il mattino del 26 aprile 1986 è stato documentato da [[Vladimir Ševčenko]] che, non consapevole dei rischi a cui era sottoposto, si avventurò nella zona fortemente contaminata senza alcuna precauzione, arrivando addirittura a filmare a pochi metri sopra il reattore in fiamme. A causa delle radiazioni Ševčenko si ammalò e morì anch'egli dopo lunga malattia. Nel suo filmato<ref>{{YouTube|autore=Alex Green|id=NnpUiTJMZNw|titolo=THE CHERNOBYL DISASTER - The Severe Days (ITA/ENG - Restaurato)|data=21 marzo 2011}}</ref> sono visibili le migliaia di mezzi dell'esercito accorsi sul luogo. Peraltro quel 26 aprile gli operai impegnati nella costruzione dei reattori 5 e 6 andarono regolarmente al lavoro; nessuno li aveva avvertiti.<ref>{{Cita|Read, 1994|}}.</ref>
** ''[[San Pietro (Carlo Crivelli)|San Pietro]]'', 28x15,5&nbsp;cm, [[New Haven]], [[Yale University Art Gallery]]
 
** ''[[San Bartolomeo (Carlo Crivelli)|San Bartolomeo]]'', 28x15,5&nbsp;cm, [[Milano]], [[Pinacoteca del Castello Sforzesco]]
=== L'incendio ===
** ''[[San Giovanni Evangelista (Carlo Crivelli)|San Giovanni Evangelista]]'', 28x15,5&nbsp;cm, [[Milano]], [[Pinacoteca del Castello Sforzesco]]
 
** ''[[San Filippo Apostolo (Carlo Crivelli)|San Filippo Apostolo]]'', 28x15,5&nbsp;cm, [[Amsterdam]], collezione E. Proehl
La squadra capitanata dal tenente [[Vladimir Pravik]] arrivò sul luogo del disastro per prima con il comando di spegnere un incendio causato da un corto circuito. Non erano stati informati della tossicità dei fumi e del materiale caduto dopo l'esplosione nell'area circostante la centrale. Alle 5:00 del mattino alcuni incendi sul tetto e attorno all'area erano stati estinti.
* ''[[Madonna di Corridonia|Madonna che allatta il Bambino]]'', 1472 circa, tempera su tavola, 127x63 cm, [[Corridonia]], [[Pinacoteca parrocchiale di Corridonia|Pinacoteca parrocchiale]]
Pravik morì il 9 maggio [[1986]], 13 giorni dopo l'esplosione e così morirono altri vigili del fuoco in azione la mattina del 26 aprile 1986.
* ''[[Madonna di Poggio di Bretta]]'', 1472 circa, tempera su tavola, 71x50 cm, [[Ascoli Piceno]], [[Museo diocesano (Ascoli Piceno)|Museo diocesano]]
 
* ''[[Primo trittico di Valle Castellana]]'', 1472-1473 circa, tempera su tavola, 207x145 cm, [[Ascoli Piceno]], [[Pinacoteca civica (Ascoli Piceno)|Pinacoteca civica]]
Il reattore continuò a bruciare per giorni e venne spento con l'ausilio di elicotteri che sganciarono migliaia di tonnellate di [[boro]], silicati, sabbia e [[dolomia]], materiali adeguati per trattare un incendio di tale natura poiché particolarmente efficaci nella schermatura delle radiazioni e soprattutto secchi, così da non produrre colonne di vapori radioattivi. Si ricordano le vittime dell'elicottero precipitato durante una manovra di sgancio materiali il cui equipaggio era composto da quattro giovani piloti: Volodymyr Kostjantynovyč Vorobjov, Oleksandr Jevhenovič Junhkind, Leonid Ivanonovyč Chrystyč e Mykola Oleksandrovič Hanžuk.
* ''[[Secondo trittico di Valle Castellana]]'', 1472-1473 circa, tempera su tavola, 133x130 cm, [[Ascoli Piceno]], [[Pinacoteca civica (Ascoli Piceno)|Pinacoteca civica]]
 
* ''[[Madonna Lenti]]'', 1472-1473 circa, 35x23 cm, tempera su tavola, 35x23 cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
Nei giorni a seguire si deciderà più o meno maldestramente di continuare a raffreddare il reattore ormai esploso, ovvero scoperchiato a cielo aperto, inondandolo d'acqua il che genererà ulteriore vapore radioattivo in dispersione nell'[[atmosfera terrestre|atmosfera]].
* ''[[Polittico di Sant'Emidio]]'', 1473, tempera su tavola, 270x270 cm, [[Ascoli Piceno]], [[cattedrale di Sant'Emidio]]
 
* ''[[Polittico del 1476|Polittico di San Domenico di Ascoli Piceno]]'' o ''[[Polittico del 1476|del 1476]]'', 1476, tempera su tavola, smembrato
=== Dichiarazioni ===
** ''San Giovanni Battista'', 138x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
Il governo sovietico inizialmente cercò di tenere nascosta la notizia di un grave incidente nucleare. Impiegarono diversi giorni per rendersi conto della gravità del fatto ma nonostante la situazione risultasse subito disperata un velo di [[omertà]] si stese sull'URSS.
** ''San Pietro'', 138x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
 
** ''Madonna col Bambino'', 148x63 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
La mattina del 27 aprile, nella relativamente vicina Svezia, alcuni lavoratori in ingresso alla centrale di Forsmark fecero scattare l'allarme ai rilevatori di radioattività. Si suppose, visto l'elevato livello dei dati, che vi fosse una falla all'interno della centrale e i responsabili cominciarono immediatamente a fare controlli in tutti gli impianti. Assicuratisi che le loro centrali erano perfettamente in sicurezza, cominciarono a cercare altrove la fonte delle radiazioni e giunsero così fino in Unione Sovietica.
** ''Santa Caterina d'Alessandria'', 138x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
Chiesero spiegazioni al governo domandando perché non era stato avvisato nessuno. Dapprima il governo sminuì la cosa ma ormai gli svedesi, con i loro controlli, avevano messo al corrente l'Europa intera che un grave incidente era occorso in una centrale sovietica.
** ''San Domenico'', 138x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
Il mondo intero cominciò a fare pressione e finalmente rilasciarono le prime e scarne dichiarazioni sull'incidente che fecero il giro del mondo.
** ''San Francesco'', 61x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
 
** ''Sant'Andrea'', 61x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
=== Evacuazione ===
** ''Pietà'', 69x63,5&nbsp;cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
La commissione d'inchiesta capitanata da [[Valerij Alekseevič Legasov|Valerij Legasov]] giunse a Pripjat' la sera del 26 aprile. Viste le condizioni di numerose persone già sotto terapia decisero la notte del 27 aprile l'evacuazione della città.
** ''Santo Stefano'', 61x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
Fu detto ai cittadini di portare con sé pochi effetti personali, che sarebbero stati trasferiti in misura precauzionale e che in breve tempo avrebbero potuto far ritorno alle loro abitazioni.
** ''San Tommaso d'Aquino'', 61x40 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
 
* ''[[Polittico minore di San Domenico]]'', 1476, tempera su tavola, smembrato
Le autorità sovietiche iniziarono ad evacuare la popolazione dell'area circostante Černobyl' 36 ore dopo l'incidente.
** ''Madonna col Bambino'', 106,5x56 cm, [[Budapest]], [[Szépművészeti Múzeum]]
Giunsero da Kiev decine di autobus che successivamente vennero abbandonati in una sorta di cimitero nella [[zona di alienazione|zona interdetta]], dove ancora oggi si possono osservare migliaia di mezzi utilizzati per lo sgombero e la gestione della zona. Molti sono veicoli militari.
** ''San Michele Arcangelo'', 91x26 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
L'evacuazione è stata documentata da Michail Nazarenko<ref>{{YouTube|autore=Matías González|id=6c0r3rBZVm0|titolo=Last Day of Pripyat|data=17 dicembre 2006}}</ref> e si può notare la sottile calma che quel giorno era in città. Nessuno era realmente conscio di ciò che stava accadendo. Decine di persone si soffermarono fino a tardi, la notte dell'esplosione, per ammirare la luce scintillante sopra il reattore. Nel maggio [[1986]], circa un mese dopo, tutti i residenti nel raggio di 30&nbsp;km dall'impianto, circa 116.000 persone, erano stati trasferiti.
** ''San Girolamo'', 91x26 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
 
** ''San Pietro martire'', 91x26 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
=== Rimozione dei detriti ===
** ''Santa Lucia'', 91x26 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
Una volta spento l'incendio e tamponata la situazione di emergenza, negli anni successivi si procedette alle operazioni di recupero e di decontaminazione dell'edificio e del sito del reattore e delle strade intorno, così come alla costruzione del sarcofago. Incaricati di queste operazioni furono i cosiddetti [[liquidatori]]. In base a leggi promulgate in Bielorussia, Russia e Ucraina, 600.000 persone<ref name="unscear.org">{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}} In particolare p. 453, sezione 2 e p. 469, sezioni 73-76.</ref>, fra militari e civili, ricevettero speciali certificati e l'associata medaglia che confermavano il loro status di "liquidatori", sebbene altre stime basate su registri nazionali parlino di 400.000 e altre addirittura di 800.000. In ogni caso, fra il totale dei liquidatori la popolazione costituita dalle 226.000 ~ 240.000 persone che operarono nella [[zona di alienazione|zona in un raggio di 30 km]] e negli anni 1986 e 1987 è quella che ricevette la dose di radiazioni più elevata. Il resto lavorò in aree oltre i 30&nbsp;km oppure negli anni fra il 1988 e il 1990, quando il livello di radiazioni si era già notevolmente abbassato.
* ''[[San Giacomo della Marca (Carlo Crivelli)|San Giacomo della Marca]]'', 1476, tempera su tavola, 195x61 cm, [[Parigi]], [[Louvre]]
I primi liquidatori furono coloro che vennero incaricati di prelevare i blocchi di grafite dal tetto per gettarli a braccia dentro allo squarcio dove si trovava il reattore. Vennero informati a questo punto dei rischi e moltissimi non indugiarono un momento pur essendo consapevoli della pericolosità dell'operazione. Erano sottoposti a turni di due minuti l'uno, in seguito, fu stimato che questi turni non avrebbero dovuto superare i 40 secondi di esposizione, pena una fortissima dose efficace ricevuta. Dovevano uscire sul tetto, caricare a braccia un blocco di grafite di circa 50 chilogrammi di peso e buttarlo il più rapidamente possibile nello squarcio. Alcuni dovevano invece, con l'ausilio di un badile, spalare i detriti sempre all'interno del reattore. Erano protetti da indumenti che potevano garantire soltanto un minimo di protezione dalle radiazioni. Fu promesso loro che al termine di un monte di ore di servizio sul sito del disastro avrebbero avuto il diritto alla pensione anticipata di tipo militare. Tra i liquidatori c'erano numerosi civili provenienti da tutta l'ex [[Unione Sovietica]].
* ''[[Santa Maria Maddalena (Carlo Crivelli)|Santa Maria Maddalena]]'', 1476 circa, tempera su tavola, 152x49 cm, [[Amsterdam]], [[Rijksmuseum (Amsterdam)|Rijksmuseum]]
 
* ''[[Madonna Lochis (Carlo Crivelli)|Madonna Lochis]]'', 1476-1480 circa, tempera su tavola, 33x45 cm, [[Bergamo]], [[Accademia Carrara]]
==== Effetto dei detriti ====
* ''[[Polittico di Monte San Martino]]'' (con [[Vittore Crivelli]]), 1477-1480 circa, tempera su tavola, 285x227 cm, [[Monte San Martino]], [[chiesa di San Martino (Monte San Martino)|chiesa di San Martino]]
Il 9 maggio [[1986]], le 5000 tonnellate di [[boro]], [[dolomia]], [[argilla]] e [[carburo di boro]] scaricate nei primi giorni sul reattore per spegnere l'incendio della [[grafite]], gravarono tanto sul reattore già distrutto che crollarono ulteriormente dentro la voragine. Da questo ulteriore crollo si sprigionò una ulteriore, più debole, colonna di fumi radioattivi che causò un rilascio di materiale di fissione che si sparse in un raggio di 35 chilometri, già evacuati, attorno alla centrale.
* ''[[Madonna col Bambino che regge una mela]]'', 1480 circa, tempera su tavola, 43x33 cm, [[Londra]], [[Victoria and Albert Museum]]
 
* ''[[Madonna col Bambino (Carlo Crivelli Ancona)|Madonna col Bambino]]'', 1480 circa, tempera su tavola, 21x15 cm, [[Ancona]], [[Pinacoteca civica Francesco Podesti]]
=== Galleria ===
* ''San Sebastiano'', 1480-1485 circa, tempera su tavola, 42x10 cm, [[Milano]], [[Museo Poldi Pezzoli]]
Secondo gli esperti vi erano buone possibilità che il nocciolo ancora incandescente e pieno di attività potesse sprofondare ulteriormente arrivando a contatto con l'acqua delle falde, causando così nuove esplosioni di vapore. Vennero chiamati dei minatori che lavorarono a braccia sotto il reattore scavando un tunnel per inserire sistemi di raffreddamento nei livelli inferiori della centrale. Spesso le mascherine protettive rendevano loro difficoltosa la respirazione, costringendoli a lavorare in condizioni al limite del sopportabile. La mappatura definitiva, condotta con l'ausilio di robot automatizzati, del combustibile disperso nei livelli inferiori della centrale attestò comunque che in nessun caso il nucleo liquefatto superò il solaio immediatamente sopra le fondazioni della centrale.
* ''San Rocco'', 1480-1485 circa, tempera su tavola, 43x11 cm, [[Londra]], [[Wallace Collection]]
 
* ''Cristo crocifisso tra i dolenti'', 1480-1485 circa, tempera su tavola, 65x55 cm, [[Chicago]], [[Chicago Art Institute|Art Institute]]
=== Il sarcofago ===
* ''[[Madonna col Bambino e un piccolo frate francescano orante]]'', 1482, tempera su tavola, 135x62 cm, [[Roma]], [[Pinacoteca Vaticana]]
{{vedi anche|Sarcofago della centrale nucleare di Chernobyl}}
* ''[[Polittico di San Domenico di Camerino]]'', 1482, tempera su tavola, smembrato
[[File:Tschernobyl2.jpg|thumb|La centrale con il sarcofago di cemento]]
** ''Madonna col Bambino che stringe un fringuello'', 190x78 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
Tra i 600.000 liquidatori si trovano anche coloro che si adoperarono per la costruzione del sarcofago esterno. I primi due anni 1986-1987 circa 226.000 ~ 240.000 persone si alternarono per la pulizia e la realizzazione dello scudo protettivo. Il reattore necessitava di essere isolato al più presto assieme ai detriti dell'esplosione, che comprendevano 180 tonnellate di combustibile, pulviscolo altamente radioattivo e 740.000 metri cubi di macerie contaminate. Fu quindi progettata la realizzazione di un sarcofago di contenimento per far fronte all'emergenza.
** ''Santi Pietro e Domenico'', 170x60 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
{{chiarire|Viste le necessità, fu impiegata una fila di camion come fondazioni delle pareti di cemento, per un totale di 300000 tonnellate, erette per il contenimento del reattore e la struttura portante del sarcofago sono le stesse macerie del reattore numero 4 e materiale metallico (1000 tonnellate), il che rende il complesso sia instabile che poco sicuro}}.
** ''Santi Pietro martire e Venanzio'', 170x60 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
La volta è sostenuta da tre corpi principali che sorreggono la copertura superiore costituita da tubi di 1 metro di diametro e di pannelli di acciaio.
** ''Arcangelo Gabriele'', 54x38 cm, [[Francoforte]], [[Städel]]
La parete sud è realizzata prevalentemente da pannelli di acciaio che alzandosi per alcune decine di metri si inclinano di circa 115 gradi per poi concludere verticalmente formando il tetto.
** ''Vergine annunciata'', 54x38 cm, [[Francoforte]], [[Städel]]
La parete est è la parete non collassata dello stesso reattore mentre la parete a nord è un puzzle di acciaio, cemento e mura semidistrutte. La parete ovest, quella più spesso impressa sulle foto, per la sua complessità è stata realizzata a parte e poi montata con l'ausilio di gru sulla facciata.
** ''Resurrezione'', 50x70 cm, [[Zurigo]], collezione Abegg-Stockar
 
** ''Santi Antonio Abate, Girolamo e Andrea'', 25x62 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
Detto sarcofago è stato creato a tempo record tra il maggio ed il novembre 1986, ma ogni anno, proprio per la povertà dei materiali usati e per la mancanza di una più seria progettazione, nuove falle si aprono sulla struttura, per un totale di oltre 1.500 metri quadrati di superficie. Alcune fessure raggiungono i 10 metri quadrati di superficie, tali da potervi lasciar passare tranquillamente un'automobile.<ref>{{Cita web|titolo=Inside Chernobyl's Sarcophagus|url=http://www.youtube.com/watch?v=9G6IA9ni2RM&t=25m43s|data=1996|editore=BBC Horizon}}</ref> La pioggia vi si infiltra all'interno e rischia di contaminare le falde seppur sotto il reattore sia stato costruito a braccia un tunnel per isolare il nocciolo fuso dal terreno. Circa 2.200 metri cubi di acqua si riversano all'interno del sarcofago ogni anno facendo aumentare di 10 volte la [[tensione meccanica]] sulle fondazioni che va da un minimo di {{M|0,2|M|Pa}} fino ad un massimo di {{M|2|M|Pa}}. Il basamento è sprofondato di quattro metri permettendo l'infiltrarsi di materiale radioattivo nelle falde acquifere che sono correlate ai fiumi [[Pripjat' (fiume)|Pripjat']] e [[Dnepr]] che a loro volta portano il loro carico fino al [[mar Nero]]. 30 milioni di persone lungo il corso dei fiumi si servono di essi. La temperatura all'interno del sarcofago raggiunge in alcuni punti, ancora oggi, 1.000 gradi centigradi in prossimità del nocciolo e tale temperatura contribuisce al costante indebolimento ed alla deformazione della struttura.
** ''Santi Giacomo maggiore, Bernardino da Siena e Nicodemo'', 25x60 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
Nel febbraio 2013, sotto il peso di una nevicata insolitamente copiosa, è crollata una parte del tetto del locale turbine adiacente al sarcofago. Tale crollo ha provocato l'immediata evacuazione degli operai del vicino cantiere del nuovo sarcofago per alcuni giorni, per il timore che il crollo avesse coinvolto anche parti del sarcofago stesso.<ref>{{Cita web|url=http://www.laperfettaletizia.com/2013/02/chernobyl-dopo-il-crollo-le-domande.html|titolo=Chernobyl dopo il crollo, le domande alle quali nessuno risponde|editore=laperfettaletizia.com|data=19 febbraio 2013}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.world-nuclear-news.org/RS_No_impact_from_Chernobyl_roof_collapse_1302131.html|titolo=No impact from Chernobyl roof collapse|editore=world-nuclear-news.org|data=13 febbraio 2013}}</ref>
* ''[[Pietà Panciatichi]]'', 1485, tempera su tavola, 87x52 cm, [[Boston]], [[Museum of Fine Arts (Boston)|Museum of Fine Arts]]
 
* ''Cristo morto sorretto da due angeli'', 1485 circa, tempera su tavola, 15x12 cm, [[Parigi]], [[Louvre]]
L'attuale sarcofago non è mai stato dichiarato come una struttura di contenimento permanente. Ad aggravare la situazione è la sismicità della zona del Pripjat'.
* ''[[Beato Gabriele Ferretti in estasi]]'', 1485-1489 circa, tempera su tavola, 141x87 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
 
* ''[[Crocifissione (Carlo Crivelli)|Crocifissione]]'', 1485 circa, tempera su tavola, 218x75 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
===== All'interno del sarcofago =====
* ''[[Annunciazione di Ascoli]]'', 1486, tempera su tavola, 207x146 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
[[File:Levels of radioactivity in the lava under the Chernobyl number four reactor 1986.svg|thumb|Livelli di radioattività in base alle sostanze, della lava risultante dalla fusione del nocciolo e del reattore numero 4]]
* ''[[Polittico di San Lorenzo in Castel San Pietro]]'', 1486-1488, tempera su tavola
All'interno del sarcofago si trovano le macerie dell'intera struttura che conteneva il reattore. Si impiegò moltissimo per poter conoscere cosa si trovava sotto le macerie e i detriti scaricati. I tecnici in azione in quel periodo critico riferiscono che era terribile lavorare in quelle condizioni sempre con un contatore Geiger a portata di mano e che spesso rilevavano una radioattività tollerabile come 1 o 5 R/h ma spesso bastava voltare l'angolo per dover scappare davanti a 500 R/h. Dopo la costruzione dello scudo di acciaio e cemento, nelle pareti in muratura interne rimaste, sono stati effettuati dei buchi per ispezionare mediante l'uso di telecamere ed apparecchiature radiocomandate la condizione interna dell'edificio semidistrutto. Inizialmente i tecnici e gli operatori supposero di trovare il reattore sepolto là sotto tra le macerie ma con loro grande stupore, si resero conto che non era rimasto più niente e che esso si era fuso assieme al nocciolo, colando lungo i piani sottostanti. La lava radioattiva aveva formato una stalagmite dalla curiosa forma che assomiglia ad un "piede d'elefante" e proprio così è stata ribattezzata. È formata dal reattore e dal nocciolo fusi ed è composta da uranio, cesio, plutonio, grafite ed altro materiale. È altamente radioattiva, per questo il video del "Piede d'elefante" è stato realizzato tramite apparecchiatura radiocomandata.
** ''San Giovanni Battista'' (frammento), 73x35 cm, [[Oxford]], [[Ashmolean Museum]]
 
** ''Sant'Agostino'', 132x35 cm, [[Tokyo]], [[Museo nazionale d'arte occidentale]]
==== Nuovo sarcofago ====
** ''San Lorenzo'' (frammento), 58x38 cm, collezione privata
Nel 1997 al vertice del [[G7]] a Denver, fu fondata la Chernobyl Shelter Fund per raccogliere fondi per mettere in sicurezza il reattore. Il nuovo progetto prevede la costruzione di un nuovo sarcofago di diversa concezione, realizzato con materiali più sicuri e montato su binari. La struttura a cupola successivamente dovrebbe essere spinta fino sopra il vecchio sarcofago così da evitare agli addetti ai lavori l'[[Radioattività#Effetti biologici|esposizione diretta alle radiazioni]]. Nel [[1998]] il costo stimato per la sua progettazione e realizzazione raggiungeva i 780 milioni di dollari. Ora è levitato oltre il miliardo di dollari. Metterebbe in sicurezza il sito per circa 100 anni.
** ''Santo vescovo'' (frammento), 57x38 cm, [[Utrecht]], [[Museo arcivescovile (Utrecht)|Museo arcivescovile]]
La Shelter Implementation Plan (SIP) è una cooperativa che si adopera per raccogliere i fondi per la realizzazione della nuova cupola, che la sola Ucraina non sarebbe in grado di fronteggiare. La SIP è composta e supportata dall'[[Unione europea]], dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e dalla stessa [[Ucraina]]. Le uniche modifiche apportate al sarcofago fino ai nostri giorni sono state la realizzazione di accessi per la manutenzione ed il monitoraggio del tetto ed un sistema per il controllo delle polveri.
* ''[[Pala di San Pietro di Muralto]]'', 1488-1489, tempera su tavola, smembrata
 
** ''Madonna in trono col Bambino che consegna a san Pietro le chiavi del Paradiso tra santi'', 191x196 cm, [[Berlino]], [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]]
Il progetto del nuovo sarcofago (NSC, ossia New Safe Confinement) prevede la realizzazione di una struttura a doppia volta (una sopra l'altra) di altezza massima pari a 92.5 metri e costituita da un totale di 85 elementi. Parte della struttura verrà costruita esternamente al sito e verrà assemblato il tutto a 180 metri di distanza dal reattore.
** ''Pietà'', 106x203 cm, [[Roma]], [[Pinacoteca Vaticana]]
Gli archi saranno composti da materiale tubulare d'acciaio resistente e relativamente leggero per diminuire il peso della struttura e i costi d'assemblaggio e successivamente verranno ricoperti con tre strati di pannelli poi ulteriormente rivestiti di [[Lexan]], resina termoplastica di policarbonato in grado di prevenire l'accumularsi di particelle radioattive tra i vari corpi della volta.
** ''San Bonaventura'', 58x30 cm, [[Berlino]], [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]]
 
** ''San Bernardo'', 58x30 cm, [[Berlino]], [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]]
Tra l'arco superiore, di campata pari a 270 metri e quello inferiore, di campata pari a 240 metri, intercorre nel punto più alto uno spazio di 12 metri. Saranno realizzate 12 doppie volte di una lunghezza di 13,5 metri e una volta assemblate formeranno un unico corpo lungo oltre 150 metri. Dopodiché verranno costruite delle pareti laterali e non verranno più sfruttate le macerie ed il vecchio sarcofago come struttura portante.
** ''San Domenico'', 58,5x30,5&nbsp;cm, [[Maastricht]], [[Bonnefantenmuseum]]
 
** ''Sant'Agostino'', 58x30 cm, [[Roma]], Casa Colonna
Si cercherà di rendere il tutto meno pesante possibile e gli scavi per la costruzione delle fondazioni saranno minimi per evitare di smuovere terreno in superficie ancora fortemente contaminato formato da terra, sabbia, detriti della costruzione del primo sarcofago e scorie radioattive. Verranno posati dei binari per spostare la struttura direttamente sopra il sarcofago così da evitare agli operai che realizzeranno la struttura l'esposizione alle radiazioni.
** ''San'Antonio da Padova'', 58,5x30,5&nbsp;cm, [[Maastricht]], [[Bonnefantenmuseum]]
Il progetto finito il 12 febbraio [[2004]] è stato approvato un mese dopo dal governo Ucraino, ma è ancora sottoposto a continue verifiche e non si sa precisamente quando e come verrà realizzato. Il 26 aprile 2007 venne dichiarato che il sito di costruzione è in fase di preparazione ma senza specificare altro. Il 17 settembre [[2007]] la [[BBC]] ha dichiarato che stanno susseguendosi i lavori. Sono previsti 5 anni per il completamento del NSC, ma la mancanza dei fondi necessari e i continui intoppi burocratici ed economici potranno far subire alterazioni alle stime di realizzazione.
** ''Santi Bernardino e Caterina da Siena'', 58x30 cm, [[Worcester (Massachusetts)|Worcester]], [[Worcester Art Museum|Art Museum]]
 
* ''[[Polittico del Duomo di Camerino]]'', 1490 circa, tempera su tavola, 340x474 cm, smembrato
Negli ultimi anni si teme fortemente che il sarcofago del reattore n.4 possa cedere, anche per via delle radiazioni, che facilitano la decomposizione del sarcofago. Il vecchio sarcofago, progettato per durare fino al 2016, deve essere infatti ormai rimpiazzato al più presto perché si teme che una nuova nube composta da 5 tonnellate di polveri radioattive (sui 198 tonnellate di nocciolo radioattivo), si liberino nell'atmosfera europea<ref>{{Cita web|titolo=Allarme Chernobyl: segnali cedimento in sarcofago reattore 4|url=http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20110409_00179.shtml|data=9 aprile 2011|editore=TM News}}</ref>.
** ''[[Madonna della Candeletta]]'', 218x75 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
 
** ''[[Santi Pietro e Paolo (Carlo Crivelli)|Santi Pietro e Paolo]]'', 217x47 cm, [[Venezia]], [[Gallerie dell'Accademia]]
== Conseguenze del disastro ==
** ''[[Santi Ansovino e Girolamo]]'', 187x71 cm, [[Venezia]], [[Gallerie dell'Accademia]]
=== Rilascio di materiale radioattivo e contaminazione ambientale ===
** ''Sant'Agostino'', 51x15 cm, [[Avignone]], [[Musée du Petit Palais]]
 
** ''San Nicola'', 51x15 cm, [[Avignone]], [[Musée du Petit Palais]]
[[File:Ukrainian National museum "Tchornobyl" in Kyiv 1.JPG|thumb|Le insegne delle città cancellate dalla mappa in seguito alla contaminazione radioattiva esposti nel Museo Nazionale Ucraino "Černobyl'" a Kiev.]]
** ''Santa Caterina da Siena'', 51x15 cm, [[Avignone]], [[Musée du Petit Palais]]
 
** ''Santa Lucia'', 51x15 cm, [[Avignone]], [[Musée du Petit Palais]]
L'[[UNSCEAR]] nel suo rapporto del 2000<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}} In particolare p. 519, tavola 2.</ref>, sulla base di misure di radioattività e analisi di campioni, ha stimato che il rilascio totale di radioattività nell'atmosfera, escludendo l'attività dovuta ai gas nobili, è stato pari a 5.300 P[[becquerel|Bq]]. Il rapporto del Černobyl' forum<ref>{{Cita web|autore=[[Chernobyl Forum]]|url=http://www.iaea.org/Publications/Booklets/Chernobyl/chernobyl.pdf|titolo=Chernobyl's Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and Recommendations to the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine|editore=[[Agenzia internazionale per l'energia atomica|International Atomic Energy Agency]]|formato=pdf}} p. 22.</ref>, considerando la radioattività totale inclusi anche i gas nobili, arriva a una stima di 14 EBq, pari a 14.000 PBq.
** ''Sant'Antonio Abate'', 51x15 cm, [[Denver]], [[Denver Art Museum|Art Museum]]
Di queste, 1800 PBq sono dovute allo iodio-131 dalla [[emivita (fisica)|emivita]] di 8 giorni, 85 PBq al cesio-137 di 30 anni di emivita, 10 PBq dovuti allo stronzio-90 e 3 PBq a isotopi di plutonio, che sono plutonio 239 e plutonio 240.
** ''San Cristoforo'', 51x15 cm, [[Denver]], [[Denver Art Museum|Art Museum]]
 
** ''San Sebastiano'', 51x15 cm, [[Denver]], [[Denver Art Museum|Art Museum]]
I più alti valori di cesio-137 si trovano sugli strati superficiali del terreno, da dove vengono assorbiti da [[piante]] e [[Fungo|funghi]] e quindi entrano nella catena alimentare locale.
** ''San Tommaso d'Aquino'', 51x15 cm, [[Denver]], [[Denver Art Museum|Art Museum]]
È risaputo che incendi possono liberare nuovamente le particelle radioattive.<ref name="Dusha-Gudym-1992"/><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=E. M. Pazukhin, A. A. Borovoi, B. I. Ogorodnikov|url=http://www.maik.ru/abstract/radchem/4/radchem0102_abstract.pdf|formato=pdf|titolo=Forest Fire as a Factor of Environmental Redistribution of Radionuclides Originating from Chernobyl Accident|editore=MAIK Nauka/Interperiodica|data=9 gennaio 2003|accesso=14 novembre 2013}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en |url=http://www.fire.uni-freiburg.de/iffn/country/rus/rus_16.htm|titolo=News from the Forest Fire Situation in the Radioactively Contaminated Regions|nome=Eduard P.|cognome=Davidenko|coautori=Johann Georg Goldammer|mese=gennaio|anno=1994}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|titolo=Radioactive fires threaten Russia and Europe|url=http://newsfromrussia.com/main/2002/09/18/36851.html |data=18 settembre 2002|editore=Pravda.ru|nome=Mikhail|cognome=Antonov|coautori=Maria Gousseva}}</ref> In particolare V. I. Yoschenko ''et al.'' documentarono il possibile incremento di mobilità del [[Cesio (elemento)|cesio]], dello [[stronzio]] e del [[plutonio]], a causa degli incendi delle foreste.<ref>Yoschenko ''et al.'', ''Journal of Environmental Radioactivity'', 2006, '''86''', 143–163.</ref> In un esperimento, vennero accesi incendi e quindi misurati i livelli di radioattività nell'aria nelle zone poste sotto vento.
** ''Santa Caterina di Alessandria'', 48x13 cm, [[Firenze]], [[Museo Stibbert]]
 
** ''San Domenico'', 48x13 cm, [[Firenze]], [[Museo Stibbert]]
Sono avvenuti incendi nell'erba e nella foresta all'interno della zona contaminata, rilasciando pulviscolo radioattivo nell'atmosfera. Nel 1986 una serie di incendi distrusse 23,36&nbsp;km² di foresta, e da allora molti altri incendi sono scoppiati all'interno della zona dei 30&nbsp;km. All'inizio del maggio del 1992 scoppiò un grave incendio ed interessò 5&nbsp;km² di terreno, compresi 2.7&nbsp;km² di foresta. Questo portò ad un forte incremento dei livelli di cesio nel pulviscolo atmosferico.<ref name="Dusha-Gudym-1992">{{Cita web|url=http://www.fire.uni-freiburg.de/iffn/country/rus/rus_7.htm|titolo=Forest Fires on the Areas Contaminated by Radionuclides from the Chernobyl Nuclear Power Plant Accident|cognome=Dusha-Gudym|nome=Sergei I.|mese=agosto|anno=1992|sito=IFFN|pagine=No. 7, p. 4–6 | editore=Global Fire Monitoring Center (GFMC)|accesso=18 giugno 2008}}
** ''San Francesco che riceve le stigmate'', 51x15 cm, [[Portland]], [[Portland Art Museum|Art Museum]]
</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|url=http://www.fire.uni-freiburg.de/iffn/iffn_32/20-Dusha-Gudym.pdf|formato=pdf|titolo=Transport of Radioactive Materials by Wildland fires in the Chernobyl Accident Zone: How to Address the Problem|rivista=International Forest Fire News|numero=32|mese=gennaio-giugno|anno=2005|volume=119-125}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Ryszard Szczygieł, Barbara Ubysz|url=http://www.ppoz.pl/down/pwa/fr506a.pdf|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20070629154237/http://www.ppoz.pl/down/pwa/fr506a.pdf|dataarchivio=29 giugno 2007|formato=pdf|titolo=Chernobyl Forests. Two Decades After the Contamination|editore=Przegląd Pożarniczy}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.fao.org/docrep/004/y2795e/y2795e08a.htm|titolo=Fire prevention in radiation contaminated forests|cognome=Allard|nome=Gillian | editore= Forestry Department, [[Food and Agriculture Organization|FAO]]|accesso=18 giugno 2008}}</ref>
** ''Beato Beato Ugolino Magalotti da Fiegni'' (?), 51x15 cm, [[Portland]], [[Portland Art Museum|Art Museum]]
 
* ''[[Madonna col Bambino tra i santi Francesco e Bernardino con piccolo donatore orante]]'', 1490 circa, tempera su tavola, 97,9x83,3&nbsp;cm, [[Baltimora]], [[Walters Art Museum]]
[[File:Tchernobyl radiation 1996-it.svg|thumb|Mappa della contaminazione di [[Cesio (elemento)|cesio]]-137 in Bielorussia, Ucraina, Russia relativa all'anno 1986]]
* ''[[Madonna Castiglioni]]'', 1490 circa, tempera su tavola, 39x31 cm, [[Washington]], [[National Gallery of Art]]
La contaminazione provocata dall'incidente di Černobyl' non interessò solo le aree vicine alla centrale ma si diffuse irregolarmente secondo le condizioni atmosferiche interessando soprattutto aree di Bielorussia, Ucraina e Russia.
* ''[[Madonna della Rondine]]'' (''[[Pala Ottoni]]''), 1490-1492 circa, tempera su tavola, 105,5x107 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
Sempre lo stesso documento dell'UNSCEAR<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}} In particolare p. 520, tavola 5.</ref> fa un rapporto delle aree contaminate e loro livello di contaminazione misurato sul [[Cesio (elemento)|cesio]]-137, riassunti nella seguente tabella e relativi alla mappa a fianco:
** ''Santa Caterina d'Alessandria'', 29x21 cm
{| class="wikitable"
** ''San Girolamo in penitenza'', 29x33 cm
|+ Livelli di contaminazione (anno 1986) di [[Cesio (elemento)|cesio]]-137 e aree interessate
** ''Natività'', 29x37 cm
! Denominazione
** ''Martirio di san Sebastiano'', 29x32,5&nbsp;cm
! Livello di contaminazione
** ''San Giorgio e il drago'', 29x21 cm
! Superficie
* ''[[Adorazione dei pastori (Carlo Crivelli)|Adorazione dei pastori]]'', 1490-1492 circa, tempera su tavola, 37x51 cm, [[Strasburgo]], [[Musée des Beaux-Arts (Strasburgo)|Musée des Beaux-Arts]]
! Popolazione residente
* ''[[Sangue di Cristo raccolto da san Francesco]]'', 1490-1500 circa, tempera su tavola, 19x13 cm, [[Milano]], [[Museo Poldi Pezzoli]]
|-
* ''[[Madonna col Bambino in trono tra i santi Francesco e Sebastiano]]'', 1491, tempera su tavola, 173x145 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
| Area di esclusione, zone chiuse o confiscate
* ''Madonna col Bambino'', 1491 circa, tempera su tavola, 60x44,5&nbsp;cm, [[New York]], collezione Duveen (?)
| > 1.480&nbsp;kBq/m² (> 40 Ci [[curie (unità di misura)|curie]]/km²)
* ''Annunciazione'' (attr.), 1491 circa, tempera su tavola, [[Amatrice]], [[Chiesa di Sant'Agostino (Amatrice)|chiesa di Sant'Agostino]]<ref>Attribuzione proposta da Cesare Verani, ''Rieti e il suo territorio'', Milano, 1976, pp. 239-276</ref>
| 3100&nbsp;km²
* ''Santa Caterina d'Alessandria'' (attr.), 1491-1494 circa, tempera su tavola, 38x19 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
| 0 (evacuati tutti i 116.000)
* ''Santa Maria Maddalena'' (attr.), 1491-1494 circa, tempera su tavola, 37,5x18,5&nbsp;cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
|-
* ''[[Immacolata Concezione (Carlo Crivelli)|Immacolata Concezione]]'', 1492, tempera su tavola, 189x90 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
| Area a stretto controllo, zone di controllo permanente
* ''[[Pala di San Francesco a Fabriano]]'', 1493 circa, tempera su tavola
| fra 555 e 1.480&nbsp;kBq/m² (fra 15 e 40 Ci/km²)
** ''Incoronazione della Vergine'', 255x225 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
| 7.200&nbsp;km²
** ''Pieta'', 128x225 cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
| 270.000
** ''Cristo benedicente'', 25x25 cm, [[Roma]], [[Museo di Castel Sant'Angelo]]
|-
** ''Sant'Onofrio'', 28x25 cm, [[Roma]], [[Museo di Castel Sant'Angelo]]
| Zone di controllo periodico
** ''Santi Ludovico di Tolosa, Girolamo e Pietro'', 28x76 cm, [[Parigi]], [[Museo Jacquemart-André]]
| fra 185 e 555&nbsp;kBq/m² (fra 5 e 15 Ci/km²)
** ''Santi Paolo, Giovanni Crisostomo e Basilio'', 28x76 cm, [[Parigi]], [[Museo Jacquemart-André]]
| 19.100&nbsp;km²
** ''San Bernardino da Siena'', 28x25 cm, [[Esztergom]], [[Museo Cristiano (Esztergom)|Museo Cristiano]]
| 830.000
** ''Sant'Antonio da Padova'', 28x22 cm, [[Esztergom]], [[Museo Cristiano (Esztergom)|Museo Cristiano]]
|-
** ''San Domenico'', 28x22 cm, [[Esztergom]], [[Museo Cristiano (Esztergom)|Museo Cristiano]]
| Aree a bassa contaminazione
{{div col end}}
| fra 37 e 185&nbsp;kBq/m² (fra 1 e 5 Ci/km²)
| 200.000&nbsp;km²
| 5,6 milioni
|-
|}
Fra le aree a bassa contaminazione, ve ne sono anche alcune che interessano i paesi [[Scandinavia|scandinavi]] ([[Svezia]], [[Finlandia]] e [[Norvegia]]) e dell'[[Europa orientale]] ([[Bulgaria]], [[Grecia]], [[Moldavia]], [[Slovenia]], [[Austria]], [[Svizzera]] e anche 300&nbsp;km² in [[Italia]]).
 
È stato calcolato che l'incidente di Černobyl' abbia rilasciato una quantità di radiazioni pari a 400 volte a quelle rilasciate in occasione della [[Bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki|bomba caduta su Hiroshima]]<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=John Vidal|url=http://www.guardian.co.uk/society/2006/apr/26/guardiansocietysupplement7|titolo=Hell on Earth|pubblicazione=[[The Guardian]]|data=26 aprile 2006|accesso=14 novembre 2013}}</ref>. Alcuni ritengono tuttavia che altre azioni quali gli esperimenti nucleari del [[XX secolo]] abbiano liberato quantità di radiazioni ancora maggiori.
 
=== Esposizione alle radiazioni ===
L'[[Organizzazione Mondiale della Sanità]] nel suo rapporto<ref name="OMS factsheets" /> del 2006, fornisce una tabella che riporta la media delle dosi effettive accumulate su un totale di 20 anni dalle popolazioni più altamente esposte alle radiazioni dovute al disastro di Chernobyl:
{| class="wikitable"
| height="26" align="left" | ''' Popolazione (anni di esposizione) '''
| height="26" align="left" | ''' Numero '''
| height="26" align="left" | ''' Dose ricevuta (in media) sul totale dei 20 anni<sup>1</sup> '''
|-
| height="26" align="left" |Liquidatori (1986–1987) (più altamente esposti)
| height="26" align="left" | 240.000
| height="26" align="left" | > 100 m[[sievert|Sv]]
|-
| height="26" align="left" | Evacuati (1986)
| height="26" align="left" | 116.000
| height="26" align="left" | > 33 mSv
|-
| height="26" align="left" | Residenti nelle zone a stretto controllo (> 555&nbsp;kBq/m²) (1986–2005)
| height="26" align="left" | 270.000
| height="26" align="left" | > 50 mSv
|-
| height="26" align="left" | Residenti nelle zone di bassa contaminazione (37&nbsp;kBq/m²) (1986–2005)
| height="26" align="left" | 5.000.000
| height="26" align="left" | 10&nbsp;– 20 mSv
|-
| colspan="3" height="26" align="left" | '''Dosi medie da esposizione a fondo naturale di radiazione sul totale dei 20 anni:'''
|-
| height="26" align="left" | Fondo Naturale di Radiazione 2,4 mSv/anno (range tipico 1-10, max > 20)
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" | 48 mSv (range tipico 20-200 mSv, max > 400 mSv)
|-
| colspan="3" height="26" align="left" | '''Dosi tipiche approssimate da esposizione a pratiche mediche radiologiche (per ogni pratica):'''
|-
| height="26" align="left" | [[Tomografia assiale computerizzata|TAC]] completa
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" | 12 mSv
|-
| height="26" align="left" | Mammografia
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" | 0,13 mSv
|-
| height="26" align="left" | Radiografia del torace
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" | 0,08 mSv
|-
|-
| colspan="3" height="26" align="left" | [1] Queste dosi sono addizionali a quelle dal fondo naturale di radiazione di 48 mSv.
|}
 
La tabella riporta inoltre un confronto con le dosi effettive che normalmente si ricevono a causa del [[fondo di radioattività naturale]], in media 2,4 milli[[sievert]]/anno, ma che può variare da 1 mSv a 10 mSv a seconda del luogo geografico, fino in alcuni casi anche a oltre 20 mSv, per popolazioni residenti nell'aree del mondo a più alta radiazione naturale<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Javad Mortazavi|url=http://www.ecolo.org/documents/documents_in_english/ramsar-natural-radioactivity/ramsar.html|titolo=Natural Radiation: High Background Radiation Areas of Ramsar, Iran|editore=ecolo.org|accesso=7 novembre 2013}}</ref> quali [[Ramsar]] in Iran (con picchi fino a 260mSv/anno), [[Guarapari]] in Brasile, [[Kerali]] in India e [[Yangjiang]] in Cina. Senza che però sia stato evidenziato in queste popolazioni un effettivo rischio per la salute.
 
=== Impatto sull'ambiente, flora e fauna ===
[[File:Kiev-UkrainianNationalChernobylMuseum 15.jpg|thumb|Un maiale nato con malformazioni congenite in seguito alle mutazioni provocate dalle radiazioni esposto nel Museo Nazionale Ucraino "Čhernobyl'" a [[Kiev]].]]
 
Nell'area compresa in un raggio di 10&nbsp;km dall'impianto furono registrati livelli di [[Fallout nucleare|fallout radioattivo]] fino a 4,81 G[[Becquerel|Bq]]/m²<ref>Rapporto degli scienziati sovietici convenuti alla ''prima conferenza internazionale sugli aspetti radiologici e biologici dell'incidente di Černobyl''', settembre [[1990]].</ref>. In quest'area si trovava un boschetto (circa 4&nbsp;km²) di [[Pinus|pini]] che a causa delle radiazioni virò verso un colore rossiccio e morì, assumendo il nome di ''[[Foresta Rossa]]''. Vicine foreste di [[Betulla|betulle]] e di [[Pioppo|pioppi]] tuttavia restarono verdi e sopravvissero. Nelle settimane e mesi successivi al disastro nella stessa area alcuni animali come una mandria di cavalli lasciati su un'isola del fiume Pripyat' a 6&nbsp;km dalla centrale, morirono per danni alla tiroide dopo aver assorbito 150-200 [[Sievert|Sv]]<ref name=iaea1991>The International Chernobyl Project Technical Report, IAEA, Vienna, 1991.</ref>. Su una mandria di bovini lasciata sulla stessa isola si osservò uno sviluppo ritardato, per quanto la generazione successiva risultò normale.
 
Numerosi studi, molti dei quali condotti in anni recenti, hanno dimostrato conseguenze negative della contaminazione radioattiva per la fauna che abita le aree maggiormente contaminate.
Tra queste conseguenze figurano la riduzione dei livelli di antiossidanti, un incremento dello stress ossidativo<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Bonisoli-Alquati|nome=Andrea |coautori=Mousseau, T.A., Møller, A.P., Caprioli, M., Saino, N. |titolo= Increased oxidative stress in barn swallows from the Chernobyl region.|rivista=Comparative Biochemistry and Physiology A|data=2010|volume=155|pagine=205-210}}</ref> e del danno genetico<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Bonisoli-Alquati|nome=Andrea |coautori=Voris, A., Mousseau, T.A., Møller, A.P., Saino, N., Wyatt, M.D. |titolo= DNA damage in barn swallows (Hirundo rustica) from the Chernobyl region detected by the Comet assay.|rivista=Comparative Biochemistry and Physiology C|data=2010|volume=151|pagine=271-277}}</ref> nella [[Hirundo rustica|rondine]]. Tale incremento dello stress ossidativo conseguente all'esposizione alla contaminazione radioattiva è stato invocato per spiegare la dimostrata riduzione delle dimensioni dell'encefalo verificata su un campione di oltre 40 specie di uccelli in aree contaminate rispetto a aree di controllo all'interno della stessa regione.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Møller|nome=Anders Pape|coautori=Bonisoli-Alquati, Andea, Rudolfsen, Geir, Mousseau, Timothy A.|titolo=Chernobyl Birds Have Smaller Brains|rivista=PLoS ONE|data=2011|volume=6|numero=2|pagine=e16862|doi=10.1371/journal.pone.0016862}}</ref> Tale riduzione delle dimensioni dell'encefalo, verosimilmente legata a una riduzione della capacità cognitive, è stata associata a una riduzione delle prospettive di sopravvivenza, e potrebbe parzialmente rendere conto della riduzione della consistenza numerica di alcune specie di uccelli, dimostrata attraverso precedenti censimenti.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Møller|nome=Anders Pape|coautori=Mousseau, Timothy A.|titolo=Species richness and abundance of forest birds in relation to radiation at Chernobyl.|rivista=Biology Letters |data=2007|volume=3|numero=5|pagine=483-486|doi=10.1098/rsbl.2007.0226}}</ref>
 
Dei circa 440.350 cinghiali cacciati in Germania nella stagione venatoria, più di 1.000 sono stati trovati contaminati con livelli di radiazioni oltre i limiti permessi di becquerel, probabilmente dovuti alla radiazione residua derivante dal disastro.<ref>{{Cita news|lingua=de|autore=Axel Springer|url=http://www.welt.de/wissenschaft/article12874184/Deutsche-Wildschweine-immer-noch-verstrahlt.html|titolo=25 Jahre Tschernobyl: Deutsche Wildschweine immer noch verstrahlt - Nachrichten Wissenschaft|pubblicazione=[[Die Welt]]|data=18 marzo 2011}}</ref>
 
Nel 2009, l'autorità norvegese per l'agricoltura ha riportato che in Norvegia un totale di 18.000 animali hanno dovuto essere nutriti con cibo non contaminato per un certo periodo di tempo prima di essere macellati in modo da garantire che la carne potesse essere poi consumata. Anche questo era dovuto alla radioattività residua nelle piante con cui gli animali si cibano durante l'estate. Altri effetti della catastrofe di Chernobyl sono da aspettarsi per i prossimi 100 anni, sebbene la loro gravità sia destinata a diminuire in tale periodo.<ref>{{Cita web|lingua=no|url=https://www.slf.dep.no/no/erstatning/palegg-og-restriksjoner/radioaktivitet/Fortsatt+nedforing+etter+radioaktivitet+i+dyr+som+har+v%C3%A6rt+p%C3%A5+utmarksbeite.10694.cms|titolo=Fortsatt nedforing etter radioaktivitet i dyr som har vært på utmarksbeite|editore=Statens landbruksforvaltning (SLF)|data=30 giugno 2010}}</ref>
 
=== La contaminazione in Francia ===
La contaminazione in Francia fu oggetto di contestazioni: il professor [[Pierre Pellerin]], responsabile della radioprotezione al ministero della salute pubblica francese<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Michel Fernex|titolo=The Chernobyl Catastrophe and Health Care|rivista=[[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]]}}
:Traduzione in italiano di Wladimir Tchertkoff:
:* {{Cita web|url=http://www.progettohumus.it/include/chernobyl/dintorni/dossier/fernex.pdf|formato=pdf|titolo=La catastrofe di Cherbobyl e la salute|autore=Michel Fernex|editore=progettohumus.it|data=febbraio 2002}}</ref>, al telegiornale di TF1, sosteneva che a causa di una corrente d'aria in senso antiorario e della scarsità di piovaschi, il territorio francese non era stato contaminato, di conseguenza polli e patate francesi erano commestibili. Altri sostennero che il governo francese spingeva una falsa propaganda per motivi d'interesse economico<ref>{{Cita web|url=http://bellaciao.org/it/spip.php?article8589|titolo=La nube di Chernobyl sulla Francia: cronaca di una menzogna di stato|editore=bellaciao.org|data=5 maggio 2005}}</ref>.
Guardando le cartine della contaminazione in Francia, effettivamente è stata minore e ha interessato solo la metà più orientale dello Stato, intorno a [[Lione]], in linea con quello che dichiararono le autorità francesi dell'epoca<ref>{{Cita web|url=http://www.progettohumus.it/include/chernobyl/mappe/europa/PLATE09.PDF|titolo=Benelux and France|editore=progettohumus.it|formato=pdf|accesso=8 marzo 2014}}</ref>.
 
=== La contaminazione in Scozia e Regno Unito ===
L'Agenzia per l'Energia Nucleare francese riporta che nel Regno Unito sono state introdotte restrizioni alla circolazione e la macellazione di 4,25 milioni di pecore nelle aree nel Sud-Ovest della Scozia, Inghilterra di Nord-Est, a Nord del Galles e Irlanda del Nord. Ciò è dovuto in gran parte alla diffusione di cesio relativamente mobile nel suolo torboso, ma la zona interessata e il numero di pecore contaminate si stanno riducendo, in modo che, da gennaio 1994, circa 438000 pecore erano ancora radioattive. Nel Nord-Est della Scozia (Ma89), dove gli agnelli allevati su pascoli contaminati, la loro attività è scesa a circa il 13% del valore iniziale dopo 115 giorni, dopo che gli animali hanno consumato mangimi incontaminati, è sceso a circa il 3,5%. Restrizioni per la macellazione e la distribuzione di ovini e renne, inoltre, sono ancora in vigore in alcuni paesi nordici<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.nea.fr/rp/chernobyl/c06.html|titolo=Chernobyl: Assessment of Radiological and Health Impact - Chapter VI - Agricultural and environmental impacts|editore=[[Agenzia per l'energia nucleare|Nuclear Energy Agency]]|data=2002}}</ref>.
 
=== La contaminazione in Italia ===
Le prime reazioni delle fonti ufficiali tesero a minimizzare il possibile impatto della nube radioattiva sul territorio italiano. La rivista [[La Nuova Ecologia]] e la [[Legambiente|Lega per l'Ambiente]], ai primi di maggio, resero invece noti durante una conferenza stampa i dati che documentavano la presenza preoccupante di radionuclidi su molte aree del Paese. Nei giorni successivi le autorità vietarono perciò il consumo degli alimenti più a rischio come latte e insalata<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Allarme Atomico|rivista=La Nuova Ecologia|data=giugno 1986}}</ref>. Il 10 maggio a Roma una grande manifestazione popolare a cui parteciparono più di 200.000 persone segnò il primo passo verso il referendum che l'anno successivo portò all'abbandono dell'[[energia nucleare]] in Italia.
 
L'incidente e soprattutto i ritardi da parte delle autorità italiane a dare l'allarme, in una situazione che vedeva già dalla metà degli [[anni 1970|anni settanta]] una crescente [[Movimento anti-nucleare|mobilitazione contro il nucleare]], rappresentarono un punto di svolta nella storia dell'ambientalismo italiano: per il [[Referendum abrogativi del 1987 in Italia|referendum del 1987]] vennero raccolte in pochi mesi oltre un milione di firme, l'associazione [[Legambiente]] e il [[WWF]] raddoppiarono i soci, mentre alle elezioni politiche del 1987 i [[Federazione dei Verdi|Verdi]] ottennero quasi un milione di voti<ref>{{Cita libro |autore = Roberto Della Seta |titolo = La difesa dell'ambiente in Italia |città = Milano |editore = FrancoAngeli |anno = 2000 |isbn = 88-464-1883-2}}</ref>. Ancora oggi sono riscontrabili nell'ambiente e nei sedimenti dei fiumi alcune tracce degli elementi radioattivi depositati dalla nube.<ref>{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/2013/03/07/italia/cronache/cesio-nei-cinghiali-legambiente-e-l-ultima-ricaduta-di-chernobyl-J74AF09VohHTR2LP2DKTZM/pagina.html|titolo=Cesio nei cinghiali, Legambiente: “È l'ultima ricaduta di Chernobyl”|pubblicazione=La Stampa|data=7 marzo 2013}}</ref>
 
== Vittime del disastro e conseguenze sanitarie ==
{{vedi anche|Chernobyl Forum}}
Allo scopo di produrre un resoconto scientifico riguardo al numero delle vittime e ai danni alla salute e all'ambiente, l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] ha promosso un incontro istituzionale, denominato [[Chernobyl Forum]], al quale hanno preso parte fra gli altri l'[[Organizzazione Mondiale della Sanità]], gli istituti superiori di sanità di Russia, Bielorussia e Ucraina, l'[[UNSCEAR]], la [[IAEA]], la [[FAO]] ecc. con l'assistenza di più di 100 esperti internazionali. Dopo vari incontri, il Chernobyl Forum ha fornito un numero<ref name="chernobyl forum" /> che risulta molto meno drammatico di quanto la sensazione collettiva si aspettasse. In particolare, il numero delle vittime risulta essere di 65 morti accertati con sicurezza, le cause della cui morte sono così stabilite: 2 lavoratori della centrale morti sul colpo a causa dell'esplosione; 1 per trombosi coronarica; fra i 1057 soccorritori di emergenza, 134 hanno contratto la [[sindrome da radiazione acuta]]; di questi 28 sono morti nei mesi successivi, altri 19 sono morti negli anni fra il 1987 e il 2005 per varie cause non necessariamente e direttamente imputabili all'esposizione alla radiazione, anzi in molti casi sicuramente no: Fra la popolazione all'epoca di età 0-18 anni si sono registrati negli anni 1986-2005 4.000 casi di tumore alla tiroide, di cui 9 morti per degenerazione del tumore, altri 6 morti invece per cause diverse non imputabili al tumore. Infine sono da aggiungersi i 4 pompieri morti per la caduta dell'elicottero dal quale stavano spegnendo le fiamme. A rigore dunque, anche fra i morti accertati come sicuramente dovuti al disastro, la cifra di 65 è da considerarsi in eccesso, essendo invece la cifra di 30 morti (i 2+28 riportati nel rapporto del 2000 dell'UNSCEAR)<ref>
{{Citazione|
402. L'incidente del 26 aprile 1986 all'impianto nucleare di Chernobyl, in Ucraina a circa 20 km a sud del confine con la Bielorussia, è stato l'incidente più severo mai successo nell'industria nucleare. Ha causato la morte, entro pochi giorni o settimane di 30 fra dipendenti dell'impianto e pompieri (inclusi 28 con la sindrome da radiazione acuta) e ha portato all'evacuazione, durante il 1986, di circa 116.000 persone dalle aree attorno al reattore, e al trasferimento, dopo il 1986, di circa 220.000 persone dalla Bielorussia, dalla Russia e dall'Ucraina. Vasti territori di queste nazioni (al tempo parte dell'URSS) sono state contaminate e la deposizione di tracce dei radionuclidi rilasciati è stata misurabile in tutte le nazioni dell'emisfero settentrionale. In questo articolo, le esposizioni alla radiazione di gruppi di popolazione coinvolti molto da vicino nell'incidente sono state riesaminate approfonditamente e le conseguenze sulla salute che sono o potrebbero essere associate con queste esposizioni alla radiazione sono state considerate.
|{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}}, p. 515.|402. The accident of 26 April 1986 at the Chernobyl nuclear power plant, located in Ukraine about 20 km south of the border with Belarus, was the most serious ever to have occurred in the nuclear industry. It caused the deaths, within a few days or weeks, of 30 power plant employees and firemen (including 28 with acute radiation syndrome) and brought about the evacuation, in 1986, of about 116,000 people from areas surrounding the reactor and the relocation, after 1986, of about 220,000 people from Belarus, the Russian Federation and Ukraine. Vast territories of those three countries (at that time republics of the Soviet Union) were contaminated, and trace deposition of released radionuclides was measurable in all countries of the northern hemisphere. In this Annex, the radiation exposures of the population groups most closely involved in the accident have been reviewed in detail and the health consequences that are or could be associated with these radiation exposures have been considered.|lingua=en}}</ref> una stima per difetto, e forse più aderente alla realtà.
 
L'azione di sorveglianza epidemiologica condotta dagli istituti superiori di sanità di Russia, Bielorussia e Ucraina, così come anche dall'[[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]], su liquidatori, evacuati e popolazione residente (5 milioni) a lungo raggio, non ha evidenziato aumento rispetto alla situazione precedente al disastro né di leucemie, né di tumori solidi altri che il tumore alla tiroide, né infine di anomalie genetiche, malformazioni congenite alla nascita, aborti spontanei o riduzione della fertilità. Tuttavia sempre il Chernobyl Forum stima in aggiuntive 4.000 morti presunte in eccesso per leucemie e tumori su un arco di 80 anni, morti che non è stato né sarà possibile rivelare epidemiologicamente, distinguere statisticamente rispetto a fluttuazioni casuali, evidenziare rispetto alle circa 1 milione di persone che comunque sarebbero morte per malattie oncologiche per cause non legate all'incidente. Tumori e leucemie infatti normalmente incidono in media per un 20~25% dei decessi naturali nella popolazione umana.<ref name="chernobyl forum" /><ref name="OMS factsheets">{{Cita web|lingua=en|url=http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs303/en/index.html|titolo=Health effects of the Chernobyl accident: an overview|editore=[[Organizzazione Mondiale della Sanità]]|data=aprile 2006}}</ref>
 
Di seguito la tabella che fornisce in modo riassuntivo il resoconto ufficiale del Chernobyl Forum:
 
{| class="wikitable"
|+ Rapporto del [[Chernobyl Forum]] 2003-2005, seconda versione riveduta<ref name="chernobyl forum" /> (su dati [[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]]<ref name="OMS factsheets" />, [[UNSCEAR]]<ref name="UNSCEAR 2000">{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}}</ref>, [[IAEA]])
|-
| colspan="9" align="left" | '''Mortalità e malattie in eccesso accertate con sicurezza:'''
|-
! align="left" | Popolazione
! align="left" | Numero
! align="left" | Radiazioni assorbite
! align="left" | Malati
! align="left" | Periodo
! align="left" | Patologia
! align="left" | Mortalità
! align="left" | Periodo
! align="left" | Causa
|-
| rowspan=2 height="26" align="left" | Personale della centrale
| rowspan=2 height="26" align="left" |
| rowspan=2 height="26" align="left" |
| rowspan=2 height="26" align="left" |
| rowspan=2 height="26" align="left" |
| rowspan=2 height="26" align="left" |
| height="26" align="left" | 2
| height="26" align="left" | 1986
| height="26" align="left" | esplosione
|-
| height="26" align="left" | 1
| height="26" align="left" | 1986
| height="26" align="left" | trombosi coronarica
|-
| rowspan=2 height="26" align="left" | Soccorritori
| rowspan=2 height="26" align="left" | 1057
| rowspan=2 height="26" align="left" | 2-20 [[gray (unità di misura)|gray]] (ovvero più di 2-20 [[sievert]])
| rowspan=2 height="26" align="left" | 134
| rowspan=2 height="26" align="left" | 1986
| rowspan=2 height="26" align="left" | sindrome acuta da radiazioni
| height="26" align="left" | 28
| height="26" align="left" | 1986
| height="26" align="left" | radiazioni
|-
| height="26" align="left" | 19
| height="26" align="left" | 1987-2004
| height="26" align="left" | varie cause, di cui 3 leucemie
|-
| height="26" align="left" | Popolazione in età 0-18 anni al 1986
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" | 0,03 - qualche [[gray (unità di misura)|gray]]
| height="26" align="left" | {{cn|4000 (+1000% casi in più del normale)}}
| height="26" align="left" | 1986-2002
| height="26" align="left" | tumore della tiroide
| height="26" align="left" | 15
| height="26" align="left" | 1986-2002
| height="26" align="left" | tumore della tiroide
|-
| height="26" align="left" | Liquidatori
| height="26" align="left" | 600.000
| height="26" align="left" | 100 milli[[sievert]]
| height="26" align="left" | non epidemiologicamente rivelato
| height="26" align="left" | 1986-2002
| height="26" align="left" | tumori e leucemie
| height="26" align="left" | non epidemiologicamente rivelato
| height="26" align="left" | 1986-2002
| height="26" align="left" | tumori e leucemie
|-
| height="26" align="left" | Evacuati
| height="26" align="left" | 116.000
| height="26" align="left" | 10-30 milli[[sievert]]
| height="26" align="left" | non epidemiologicamente rivelato
| height="26" align="left" | 1986-2002
| height="26" align="left" | tumori e leucemie
| height="26" align="left" | non epidemiologicamente rivelato
| height="26" align="left" | 1986-2002
| height="26" align="left" | tumori e leucemie
|-
| height="26" align="left" | Popolazione residente in aree a stretto controllo
| height="26" align="left" | 270.000
| height="26" align="left" | 50 milli[[sievert]]
| height="26" align="left" | non epidemiologicamente rivelato
| height="26" align="left" | 1986-2002
| height="26" align="left" | tumori e leucemie
| height="26" align="left" | non epidemiologicamente rivelato
| height="26" align="left" | 1986-2002
| height="26" align="left" | tumori e leucemie
|-
| height="26" align="left" | Popolazione residente in zone a largo raggio contaminate da 37&nbsp;kBq/m² in su
| height="26" align="left" | 5.000.000
| height="26" align="left" | 10-20 milli[[sievert]]
| height="26" align="left" | non epidemiologicamente rivelato
| height="26" align="left" | 1986-2002
| height="26" align="left" | tumori e leucemie
| height="26" align="left" | non epidemiologicamente rivelato
| height="26" align="left" | 1986-2002
| height="26" align="left" | tumori e leucemie
|-
| height="26" colspan="9" |
|-
| colspan="9" align="left" | '''Mortalità e malattie in eccesso presunte ma che non sarà possibile rivelare epidemiologicamente:'''
|-
! align="left" | Popolazione
! align="left" | Numero
! align="left" | Radiazioni assorbite
! align="left" | Malati
! align="left" | Periodo
! align="left" | Patologia
! align="left" | Mortalità in eccesso
! align="left" | Periodo
! align="left" | Causa
|-
| height="26" align="left" | Liquidatori 1986-1987 (< 30&nbsp;km)
| height="26" align="left" | ~200.000
| height="26" align="left" | 100 milli[[sievert]]
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" | 2200
| height="26" align="left" | 1986-2081
| height="26" align="left" | tumori e leucemie
|-
| height="26" align="left" | Evacuati
| height="26" align="left" | 116.000
| height="26" align="left" | 10-30 milli[[sievert]]
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" | 160
| height="26" align="left" | 1986-2081
| height="26" align="left" | tumori e leucemie
|-
| height="26" align="left" | Popolazione residente in aree a stretto controllo
| height="26" align="left" | 270.000
| height="26" align="left" | 50 milli[[sievert]]
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" | 1600
| height="26" align="left" | 1986-2081
| height="26" align="left" | tumori e leucemie
|-
| height="26" align="left" | Popolazione residente in zone a largo raggio contaminate da 37&nbsp;kBq/m² in su
| height="26" align="left" | 5.000.000
| height="26" align="left" | 10-20 milli[[sievert]]
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" |
| height="26" align="left" | incerto, forse 5000
| height="26" align="left" | 1986-2081
| height="26" align="left" | tumori e leucemie
|-
| height="26" colspan="9" |
|-
|-
| colspan="6" align="right" | '''Totale mortalità certe + presunte'''
| height="26" align="left" | '''65 + 4.000'''
| height="26" align="left" | '''1986-2081'''
| height="26" align="left" | '''tutte'''
|}
 
=== Controstime ===
Il rapporto del Chernobyl Forum è stato però contestato dal gruppo dei [[Partito Verde Europeo]] del [[parlamento europeo]] che ha stilato un rapporto alternativo denominato TORCH<ref name="TORCH">{{Cita web|lingua=en|autore=Ian Fairlie, David Sumner|url=http://www.chernobylreport.org/torch.pdf|formato=pdf|titolo=The other report on Chernobyl (TORCH)|accesso=7 novembre 2013}}</ref> (ovvero ''The Other Report on Chernobyl''). Il rapporto TORCH concorda col Chernobyl Forum sulla stima dei 65 morti sicuri, ma se ne distingue sulla stima dei morti presunti. In particolare evidenzia come nel rapporto del Chernobyl Forum oltre ai 4.000 morti presunti fra liquidatori, evacuati e popolazione residente in aree a stretto controllo, si parla di un ulteriore 0,6% di casi in più per tumori e leucemie fra la popolazione residente in aree debolmente contaminate (5 milioni), che ammonterebbe a ulteriori 5.000 morti presunti in più, per arrivare dunque a un totale di 9000 morti presunti. Il TORCH va oltre e, considerando anche la popolazione residente in tutta Europa e persino in tutto il mondo raggiunta da contaminazioni molto deboli, fino anche a meno di 37&nbsp;kBq/m², e considerando il modello [[Modello Linear no-threshold|LNT]] (''Linear No-Threshold model''), arriva a fornire ulteriori 30.000 - 60.000 decessi in eccesso su tutta la popolazione mondiale che comunque sarà del tutto impossibile evidenziare, essendo una frazione inferiore allo 0,005% di tutti quelli (1 miliardo e 200 milioni) che comunque moriranno per tumori e leucemie dovuti a cause naturali.
 
Altre formazioni antinucleariste hanno contestato il rapporto del Chernobyl Forum. Fra queste si segnala il rapporto di [[Greenpeace]]<ref name="greenpeace">*{{Cita web|lingua=en|url=http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/cernobyl-2006.pdf|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20060902022402/http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/cernobyl-2006.pdf|dataarchivio=2 settembre 2006|formato=pdf|titolo=Cernobyl, il costo umano di una catastrofe|editore=[[Greenpeace]]|data=18 aprile 2006}}
* {{Cita web|lingua=en|url=http://www.greenpeace.org/raw/content/international/press/reports/chernobylhealthreport.pdf|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20060421072536/http://www.greenpeace.org/raw/content/international/press/reports/chernobylhealthreport.pdf|dataarchivio=21 aprile 2006|titolo=The Chernobyl Catastrophe Consequences on Human Health|editore=[[Greenpeace]]|formato=pdf|data=aprile 2006}}</ref> che fornisce stime di 100.000 ~ 270.000 vittime, fino ad arrivare a presentare addirittura la cifra di 6 milioni di morti per tumore direttamente imputabili a Chernobyl fra tutta la popolazione globale mondiale. Il rapporto di Greenpeace non risulta del tutto chiaro nel fornire una stima precisa del numero di morti, almeno nell'ordine di grandezza. Qui di seguito viene riportata esattamente la tabella che appare nel rapporto di Greenpeace per essere lasciata all'interpretazione:
 
{| class="wikitable"
|+ Resoconto di Greenpeace<ref name="greenpeace"/>
! align="left" | Popolazione
! align="left" | Numero
! align="left" | Radiazioni assorbite
! align="left" | Malati
! align="left" | Periodo
! align="left" | Patologia
! align="left" | Mortalità in eccesso
! align="left" | Periodo (anni)
! align="left" | Causa
|-
| align="left" | Liquidatori 1986-1987 e Residenti in aree della Russia meno contaminate
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" | 145
| align="left" | nd
| align="left" | tutte le malattie
|-
| align="left" | Liquidatori 1986-1987, Evacuati, Residenti in aree altamente contaminate
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" | 4.000
| align="left" | nd
| align="left" | tumori solidi, leucemie
|-
| rowspan=2 align="left" | Liquidatori 1986-1987, Evacuati, Residenti in aree altamente e meno contaminate
| rowspan=2 align="left" |
| rowspan=2 align="left" |
| rowspan=2 align="left" |
| rowspan=2 align="left" |
| rowspan=2 align="left" |
| rowspan=2 align="left" | 9.335
| align="left" | 95
| align="left" | tumori solidi
|-
| align="left" | 10
| align="left" | leucemie
|-
| align="left" | Popolazione dell'Ucraina, Russia e Bielorussia
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" | 9.335
| align="left" | 95
| align="left" | tutti i tumori esclusa tiroide
|-
| align="left" | Popolazione globale mondiale
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" | 17.400
| align="left" | 50
| align="left" | tutte le malattie
|-
| align="left" | Popolazione globale mondiale
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" | 32.000
| align="left" | nd
| align="left" | malattie tumorali e non
|-
| align="left" | Popolazione globale mondiale
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" | 46.000 - 150.000
| align="left" | 70
| align="left" | tumori alla tiroide, altri tumori e leucosi
|-
| align="left" | Residenti in aree altamente contaminate
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" | 210.000
| align="left" | 15
| align="left" | tutte le malattie
|-
| align="left" | Popolazione globale mondiale
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" | 475.368
| align="left" |
| align="left" | tutti i tumori
|-
| align="left" | Popolazione globale mondiale
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" | 905&nbsp;016&nbsp;-&nbsp;1&nbsp;809&nbsp;768
| align="left" | nd
| align="left" | esposizioni acute a tutti i tumori (esclusa tiroide)
|-
| align="left" | Popolazione globale mondiale
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" |
| align="left" | fino a 6.000.000
| align="left" | 70
| align="left" | tutti i tumori
|}
 
Viene inoltre spesso riportata su quotidiani<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=John Vidal|url=http://www.guardian.co.uk/environment/2006/mar/25/energy.ukraine|titolo=UN accused of ignoring 500,000 Chernobyl deaths|pubblicazione=[[The Guardian]]|data=25 marzo 2006|accesso=6 novembre 2013}}</ref> un'altra stima dovuta a [[Nikolai Omelyanets]], vicecapo di una commissione ucraina per la protezione dalle radiazioni, che parla di 34.499 vittime fra i liquidatori e, a tutt'oggi, almeno 500.000 morti fra i 2 milioni di esposti alle radiazioni in Ucraina.
 
Come risulta dalle tabelle, per comprendere l'entità del disastro è necessario analizzarne gli effetti, in termini di radiazioni assorbite, malati e mortalità in eccesso, su diverse popolazioni da considerare separatamente: il personale della centrale e i soccorritori delle prime ore (''emergency workers''); la popolazione di età 0-18 al 1986 residente in zone a partire da 37 K[[Becquerel|Bq]]/m²; i ''liquidatori'' che lavorarono al recupero dal 1986 al 1990; tutta la popolazione a largo raggio residente in zone a partire da 37&nbsp;kBq/m²; resto della popolazione mondiale.
 
=== Personale della centrale e soccorritori ===
[[File:AirDoseChernobylVector.svg|thumb|Contributi dei diversi radioisotopi alla radioattività (nell'aria) dopo il disastro di Černobyl'. Il grafico si basa sui dati del rapporto dell'OECD.]]
A causa dell'esplosione del reattore morirono sul colpo 2 lavoratori della centrale, travolti dai detriti, mentre 1 lavoratore morì di [[trombosi coronarica]]<ref name="Rapporto del Chernobyl Forum">{{Cita web|autore=[[Chernobyl Forum]]|url=http://www.iaea.org/Publications/Booklets/Chernobyl/chernobyl.pdf|titolo=Chernobyl's Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and Recommendations to the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine|editore=[[Agenzia internazionale per l'energia atomica|International Atomic Energy Agency]]|formato=pdf}} p. 14.</ref>. 4 pompieri morirono in seguito alla caduta dell'elicottero appesantito dalle lastre di piombo con cui ne era stato foderato il fondo, col quale stavano scaricando cemento nel reattore.
 
Nelle prime ore successive all'incidente, le operazioni di emergenza per il contenimento del disastro furono a carico di circa 1057 soccorritori (emergency workers)<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}} p. 522, tab. 10.</ref>, fra personale della centrale e del centro medico locale, forze dell'ordine e pompieri non adeguatamente equipaggiati e preparati a una tale evenienza. Ad essi fu affidato il compito di spegnere l'incendio operando in condizioni al limite della sopravvivenza e ricevendo altissime dosi di radiazioni, al di là del fondo scala dei [[dosimetro|dosimetri]] di cui erano equipaggiati ma che fu possibile stimare per mezzo degli effetti biologici patiti. Fra lavoratori e soccorritori di emergenza, 237 furono ricoverati e su 134<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}} p. 468, sez. 69.</ref> di loro fu riscontrata la [[Radioattività#Effetti biologici|sindrome da intossicazione radioattiva acuta]] per aver ricevuto dosi di radiazioni comprese tra i 2 e i 20 [[gray (unità di misura)|gray]]<ref name="Rapporto dell'UNSCEAR del 2000">{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}} p. 523, tab. 11.</ref>. Di questi, 28 persone morirono nel 1986, nei giorni seguenti all'incidente<ref name="Rapporto dell'UNSCEAR del 2000"/>. Inoltre altri 19 morirono nel periodo dal 1987 al 2006<ref name="Rapporto del Chernobyl Forum"/>, sebbene per alcuni di questi ultimi la causa della morte non possa essere con certezza direttamente attribuita all'esposizione alle radiazioni (anzi per alcuni certamente non lo è)<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}} p. 542, tab. 55.</ref>. Il numero totale delle vittime fra il personale della centrale e i soccorritori di emergenza ammonta pertanto a 50, secondo la stima massima.
 
=== Liquidatori ===
{{vedi anche|Liquidatori}}
[[File:Médailles liquidateurs.jpg|thumb|Medaglia commemorativa dei liquidatori]]
I '''liquidatori''' ({{russo|ликвидаторы|likvidatory}}; {{ucraino|ликвіда́тори|lykvidátory}}; {{bielorusso|ліквідатары|likvidatary}}) sono i lavoratori che operarono al recupero della zona negli anni 1986-1987, con un prosieguo delle attività fino al 1990; i loro compiti furono la decontaminazione dell'edificio e del sito del reattore, delle strade nonché la costruzione del sarcofago. In base a leggi promulgate in Bielorussia, Russia e Ucraina, 600.000 persone<ref name="unscear.org"/> fra militari e civili ricevettero speciali certificati che confermavano il loro status di "liquidatori". Altre stime basate su registri nazionali parlano di 400.000 e altre ancora di 800.000 persone. In ogni caso, fra il totale dei liquidatori, la popolazione costituita dai 226.000 ~ 240.000 che operarono nella [[zona di alienazione|zona in un raggio di 30 km]] e negli anni 1986 e 1987 è quella che ricevette la dose di radiazioni più critica. Questa popolazione ricevette una dose media di 62 [[Sievert|millisievert]]<ref name=autogenerato1>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}}. In particolare p. 525, tavola 16.</ref> e fino a 100-110 millisievert (fra i militari)<ref name="unscear.org"/>. Il resto entrò nella zona per residue operazioni di bonifica due anni dopo l'incidente in presenza di un livello di radiazioni molto più basso, o lavorarono in zone oltre i 30&nbsp;km. Tutti i soccorritori e i lavoratori sapevano di rischiare conseguenze sanitarie, anche perché in larga parte non erano equipaggiati di tute protettive adeguate ma solo di maschere e guanti. Per mantenere basso il livello di radiazioni assorbite furono stabilite turnazioni brevissime nei lavori. In diversi casi, tuttavia, come mostrato da alcune registrazioni tra gli elicotteristi e le centrali operative, i militari sovietici rifiutarono volontariamente l'avvicendamento, che avrebbe potuto metterli al riparo dai rischi delle radiazioni, e spesso questo accadde apertamente contravvenendo agli ordini.
 
=== Evacuati ===
[[File:Abandoned village near Chernobyl.jpg|thumb|Casa nei pressi di [[Pryp'jat' (città)|Pryp'jat']] abbandonata dopo il disastro di Černobyl']]
Dalla notte del 27 aprile fino al settembre del 1986, un totale di 116.000 abitanti<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}}. In particolare p. 527, tavola 20.</ref> (inclusi tutti i 50.000 abitanti della vicina città di [[Pryp'jat' (città)|Pryp'jat']]) furono evacuati dalla zona di esclusione (contaminazione maggiore di 1480&nbsp;kBq/m² ovvero 40 Ci/Km² di cesio-137) e in parte anche dalla [[zona di alienazione|zona a stretto controllo]], in un raggio di 30&nbsp;km e oltre. 220&nbsp;000 altri abitanti<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}}. In particolare p. 453, sezione 2.</ref> furono trasferiti altrove negli anni successivi.
 
=== Tumori ===
Dopo l'incidente tra la popolazione locale è aumentata l'incidenza del tumore alla tiroide, tra i soccorritori è anche aumentata l'incidenza di cancri solidi; tuttavia, fra la popolazione civile non si è avuto un aumento di cancri non tiroidei.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Saenko V, Ivanov V, Tsyb A, Bogdanova T, Tronko M, Demidchik Y, Yamashita S.|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21345660|titolo=The Chernobyl accident and its consequences.|rivista=[[Università di Nagasaki|Nagasaki University Graduate School of Biomedical Sciences]]|anno=2011|mese=maggio|volume=23|numero=4|pagine=234-43}}</ref>
 
=== Tumori alla tiroide fra la popolazione di età 0-18 anni al 2009 ===
I registri oncologici di Bielorussia, Russia e Ucraina, insieme a studi epidemiologici basati su altre fonti, hanno evidenziato un incremento drammatico<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf|formato=pdf|titolo=Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident|editore=UNSCEAR|data=2000}} p. 497.</ref> dell'incidenza del [[Tumore della tiroide|tumore alla tiroide]] nella popolazione all'epoca dell'incidente in età 0-18 anni residenti nelle aree di Bielorussia<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Martin C Mahoney1, Silvana Lawvere1, Karen L Falkner1, Yuri I Averkin2, Vladislav A Ostapenko, Arthur M Michalek, Kirsten B Moysich1, Philip L McCarthy|url=http://ije.oxfordjournals.org/cgi/content/abstract/33/5/1025?maxtoshow=&hits=10&RESULTFORMAT=1&andorexacttitle=and&andorexacttitleabs=and&fulltext=Chernobyl&andorexactfulltext=and&searchid=1&FIRSTINDEX=0&sortspec=relevance&resourcetype=HWCIT|titolo=Thyroid cancer incidence trends in Belarus: examining the impact of Chernobyl|rivista=International Journal of Epidemiology|mese=marzo|anno=2004|volume=33|numero=5|pagine=1025-1033}}</ref>, Russia e Ucraina colpite dal disastro. Fino al 2002 sono stati registrati più di 4000<ref>{{Cita web|autore=[[Chernobyl Forum]]|url=http://www.iaea.org/Publications/Booklets/Chernobyl/chernobyl.pdf|titolo=Chernobyl's Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and Recommendations to the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine|editore=[[Agenzia internazionale per l'energia atomica|International Atomic Energy Agency]]|formato=pdf}} p. 17.</ref>, fino quasi a 5000<ref>{{en}} [http://www.who.int/ionizing_radiation/chernobyl/who_chernobyl_report_2006.pdf Organizzazione Mondiale della Sanità, Health effects of the Chernobyl accident: an overview]. Burton Bennet, Michael Rapacholi, Zhanat Carr. OMS. Geneva. 2006. pag.24</ref> casi di tumore alla tiroide in questa popolazione, con un incremento anche fino a 10 volte rispetto al periodo precedente il disastro. La maggior parte di questi 4000 tumori alla tiroide sono senza alcun dubbio da attribuirsi all'assunzione di [[iodio]]-131 avvenuta nei giorni immediatamente successivi al disastro. Lo iodio-131 è infatti un [[isotopo]] con [[Emivita (fisica)|tempo di dimezzamento]] relativamente breve di 8 giorni. La fascia di popolazione più colpita fu la più giovane a causa della maggiore assunzione quotidiana dello iodio in bambini e adolescenti, soprattutto attraverso il consumo di latte dove lo iodio-131 era presente. L'assorbimento di radiazioni conseguente fu stimato essere fino anche a 50 [[Gray (unità di misura)|gray]], ma con una media nelle zone contaminate di 0,03 gray fino a qualche gray<ref>{{Cita web|autore=[[Chernobyl Forum]]|url=http://www.iaea.org/Publications/Booklets/Chernobyl/chernobyl.pdf|titolo=Chernobyl's Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and Recommendations to the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine|editore=[[Agenzia internazionale per l'energia atomica|International Atomic Energy Agency]]|formato=pdf}} p. 13.</ref>. Fra l'altro, le dosi di iodio-131 alla tiroide nella popolazione infantile di Pripyat' fu notevolmente ridotta grazie alla somministrazione terapeutica di iodio non radioattivo. Se questa profilassi fosse stata seguita ovunque nelle aree colpite dal disastro, il numero di casi sarebbe stato notevolmente inferiore.
 
I [[Tumore della tiroide|tumori tiroidei]] infantili che sono stati diagnosticati sono per lo più carcinomi papillari di un tipo più aggressivo di quello classico. Se diagnosticati prima che raggiungano uno stadio troppo avanzato, questi tumori possono essere curati mediante intervento chirurgico, solitamente seguito da terapia specifica. La probabilità di guarigione nel tumore alla tiroide è normalmente del 90%. Ad oggi, sembra che il 99% dei casi diagnosticati nelle regioni interessate di Russia, Bielorussia e Ucraina siano stati curati con successo, la ragione di questa minore mortalità dei tumori correlati a Chernobyl è facilmente individuabile nel fatto che mentre la mortalità media è calcolata su casi diagnosticati a vari stadi di progressione della malattia, perché per scoprire un tumore alla tiroide occorrono esami che normalmente non si fanno se non a causa della presenza già rilevata di sintomi, la mortalità specifica per le zone di Chernobyl è quella su una popolazione che è stata subito controllata per questo specifico rischio (essendoci stato un incidente ed essendo nota la pericolosità dello Iodio 131) e quindi ha avuto praticamente solo diagnosi di tumori al primo stadio di progressione, e quindi ancora più facilmente curabili. Il numero totale fino al 2002 di vittime del tumore alla tiroide è di 15 morti<ref>{{Cita web|autore=[[Chernobyl Forum]]|url=http://www.iaea.org/Publications/Booklets/Chernobyl/chernobyl.pdf|titolo=Chernobyl's Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and Recommendations to the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine|editore=[[Agenzia internazionale per l'energia atomica|International Atomic Energy Agency]]|formato=pdf}} p. 16.</ref>.
 
Sulle stime dell'incidenza del tumore alla tiroide ci sono discordanze col rapporto ufficiale. Fonti del Clinic and Polyclinic of Nuclear Medicine University of Würzburg, parlano di 15.000 casi di tumore alla tiroide in Bielorussia, Ucraina e Russia Orientale, dal [[1986]] ai prossimi 50 anni<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19671517|titolo=Radioactivity and thyroid cancer|autore=Reiners C.|anno=2009|mese=luglio-settembre|volume=8|numero=3|pagine=185-91|rivista=[[National Library of Medicine]]}}</ref>.
 
=== Popolazione residente in zone a largo raggio a bassa contaminazione ===
I circa 5 milioni di persone residenti in zone a largo raggio a bassa contaminazione (fra 37 e 185&nbsp;kBq/m² ovvero fra 1 e 5 Ci/km²) hanno ricevuto dosi di radiazioni relativamente modeste. In media 10-20 mSv su un totale di 20 anni dal 1986 fino al 2006 secondo il rapporto dell'[[Organizzazione Mondiale della Sanità]]<ref name="OMS factsheets" />. Da confrontare con la dose assorbita dovuta al [[fondo di radioattività naturale]] che è normalmente di 48 mSv su 20 anni (con picchi fino a 260 mSv all'anno nella città di [[Ramsar]] in Iran).
 
Di fatto, studi epidemiologici condotti dagli istituti superiori di sanità di Russia, Bielorussia e Ucraina e indipendentemente dall'[[Organizzazione Mondiale della Sanità]] non hanno evidenziato alcuna variazione di rilievo, rispetto al periodo precedente al disastro, del tasso di incidenza di leucemie e tumori solidi (altri che tumori alla tiroide) e del tasso di decessi per queste malattie<ref>{{en}} [http://www.unscear.org/docs/reports/annexj.pdf UNSCEAR, Rapporto del 2000], sez. 331 pag. 507 e sez. 342 pag. 508.</ref>. Non è stato cioè possibile registrare aumenti vistosi, variazioni chiaramente distinguibili da fluttuazioni casuali, dei decessi dovuti a queste patologie rispetto alla media considerata "normale" di incidenza, che è di circa il 25% di decessi nella popolazione umana.
 
Tuttavia, studi di Agenzie specializzate dell'ONU e le conclusioni del Chernobyl Forum arrivano a stimare in 4.000~5.000 presunti decessi aggiuntivi per tumori e leucemie sull'arco degli 80 anni successivi al disastro, da sommarsi al 25% di quei 5 milioni della popolazione presa in esame, cioè 1,2 milioni di persone che comunque morirà per malattie oncologiche per cause non legate all'incidente. Le 4.000~5.000 vittime presunte rappresentano meno dell'1% del totale, percentuale troppo piccola su un arco di 80 anni per essere chiaramente osservabile, distinguibile statisticamente rispetto a fluttuazioni casuali.
 
L'altro studio di Greenpeace sostiene invece che il valore di 4.000~5.000 decessi aggiuntivi è in forte sottostima.
 
=== Sterilità, aborti, complicazioni nel parto e malformazioni congenite ===
A causa delle basse dosi di radiazioni (10–20 m[[Sievert|Sv]]) alle quali la popolazione delle regioni intorno Chernobyl è stata esposta, secondo il rapporto del Cernobyl Forum<ref>{{Cita web|autore=[[Chernobyl Forum]]|url=http://www.iaea.org/Publications/Booklets/Chernobyl/chernobyl.pdf|titolo=Chernobyl's Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and Recommendations to the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine|editore=[[Agenzia internazionale per l'energia atomica|International Atomic Energy Agency]]|formato=pdf}} p. 19.</ref> non c'è nessuna evidenza e neanche alcuna probabilità di osservare una riduzione della fertilità sia in individui maschi sia nelle femmine come risultato dell'esposizione alle radiazioni. È anche fortemente improbabile che così basse dosi di radiazioni possano comportare un aumento di aborti spontanei, complicazioni nelle gravidanza e nel parto o nella salute dei neonati. Il registrato diminuito tasso di nascite sembra dovuto piuttosto alla preoccupazione di avere figli dimostrata dall'aumento di aborti volontari. Si è registrato un modesto incremento delle malformazioni congenite in Bielorussia, ma questo in modo uguale in aree contaminate e in aree a contaminazione assente<ref>{{Cita web|autore=[[Chernobyl Forum]]|url=http://www.iaea.org/Publications/Booklets/Chernobyl/chernobyl.pdf|titolo=Chernobyl's Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and Recommendations to the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine|editore=[[Agenzia internazionale per l'energia atomica|International Atomic Energy Agency]]|formato=pdf}} p. 20, fig. 4.</ref>, fatto questo che si spiega meglio con un'aumentata attenzione di registrazione epidemiologica piuttosto che con un effettivo aumento dovuto all'esposizione alle radiazioni.
 
=== Effetto nel tempo dell'esposizione a basse dosi di radioisotopi ===
Il portale Humus dice che il professor [[Yuri Ivanovich Bandazhevsky|Bandazhevsky]] in 240 lavori di ricerca, "dimostra l'effetto nel tempo dell'esposizione continua a piccole quantità e basse dosi di radioisotopi, soprattutto del Cesio 137 a livello miocardico",<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|url=http://www.ippnw.ch/content/pdf/Sympo_15022003/Bandazhevsky.pdf|formato=pdf|titolo=Chronic Cs-137 incorporation in children's organs since 1990|rivista=Swiss Medical Weekly|anno=2003|volume=133|pagine=488–490}}</ref>, chiamata "cardiopatia da ingestione di cesio"<ref>{{Cita web|url=http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=8.0|titolo=Contro le bugie di Chernobyl. Manifesto per l'indipendenza dell'OMS|editore=progettohumus.it|data=8 giugno 2008}}</ref>. Il veicolo di questo lento assorbimento è il cibo e Bandazhevsky segnala la pericolosità del cibo bielorusso<ref>{{Cita web|url=http://www.progettohumus.it/chernobyl.php?name=yuri|titolo=L'altra verità su Chernobyl: Le ricerche del Professor Bandazhevsky|editore=progettohumus.it}}</ref>.
 
=== Impatto sociale ===
Il Chernobyl forum così come le associazioni ambientaliste sono concordi nell'affermare che il disastro di Chernobyl ha avuto un impatto sociale enorme ed ha causato gravi problemi di salute mentale e conseguenze psicologiche persistenti sulle popolazione coinvolta. La deportazione forzata e quasi immediata di circa 300&nbsp;000 persone e la rottura di tutte le relazioni sociali precostituite sono state gravemente traumatiche e hanno prodotto elevato stress, ansie, paure circa eventuali effetti sulla salute, depressione, includendo anche sintomi fisici da malattie psicosomatiche e da stress post-traumatico. La diminuzione della qualità di vita in questa popolazione, la disoccupazione e l'aumento della povertà, complicate ulteriormente dai contemporanei eventi politici legati al crollo dell'[[Unione Sovietica]], hanno avuto come conseguenza un elevatissimo aumento dell'[[alcolismo]], della [[tossicodipendenza]], dei suicidi e di comportamenti contrari a ogni profilassi quali l'uso di siringhe infette e di rapporti sessuali non protetti, con conseguente aumento dei casi di [[epatite|epatiti]] e [[AIDS]], oltre che di [[tubercolosi]] e [[difterite]]<ref>{{Cita web|url=http://www.progettohumus.it/chernobyl.php?name=dintonumeri|titolo=Chernobyl e Dintorni: I Numeri. Situazione Sociale|editore=Progetto Humus|accesso=6 novembre 2013}}</ref>. Una grande responsabilità di questo fatalismo senza speranze sembra essere dovuta soprattutto ai mass media ma anche alle associazioni ambientaliste che hanno soprattutto insistito nel definire questa popolazione come vittime del disastro di Chernobyl, instillando negli individui la percezione di essere fatalisticamente condannati, senza speranze e alcun futuro. Le raccomandazioni fornite nel rapporto dell'OMS<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.who.int/ionizing_radiation/a_e/chernobyl/EGH_overview.pdf|titolo=Work of the WHO's Expert Group "Health" for the UN Chernobyl Forum (2003-2005)|editore=[[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]]|formato=pdf|accesso=6 novembre 2013}}</ref> vanno nel senso di cercare di ridurre questo carico psicologico sulle popolazioni coinvolte grazie ad un rinnovato sforzo di fornire una informazione corretta sugli effettivi rischi per la salute dovuti alle radiazioni.
 
=== Stime recenti ===
In tutto il 2010, secondo il Center for Russian Environmental Policy<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.ecopolicy.ru/eng/|titolo=Center for Russian Environmental Policy}}</ref> di [[Mosca (Russia)|Mosca]] e l'Institute of Radiation Safety<ref>[http://tchernobyl.verites.free.fr/z_angl/sciences_publications/Belarad_Institute.htm Institute of Radiation Safety]. Republic of Belarus. Institute Belrad.</ref> di [[Minsk]], [[Bielorussia]], pubblicato dalla [[New York Academy of Sciences]], il conto della mortalità totale è di 1 milione di persone.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Alexey Yablokov, Vassily Nesterenko, Alexey Nesterenko|url=http://www.ens-newswire.com/ens/apr2010/2010-04-26-01.html|titolo=Chernobyl Radiation Killed Nearly One Million People: New Book|pubblicazione=Environment News Service|città=New York|data=26 aprile 2010|accesso=17 novembre 2013}}
:Traduzione in italiano:
:* {{Cita web|url=http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=1405.0|titolo=Nuovo libro: Le radiazioni di Chernobyl hanno ucciso più di un milione di persone|editore=progettohumus.it|data=27 aprile 2010}}</ref> Una recensione di una rivista scientifica ha messo fortemente in dubbio le basi dello studio russo.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|url=http://iopscience.iop.org/0952-4746/31/1/B01/pdf/0952-4746_31_1_B01.pdf|formato=pdf|titolo=Chernobyl: Consequences of the Catastrophe for People and the Environment|autore=Duncan Jackson|rivista=Journal of Radiological Protection|volume=31|anno=2011|pagine=163–166|accesso=17 novembre 2013}}</ref>
 
== Responsabilità civile e penale ==
=== Responsabilità penale ===
Secondo la tesi che attribuiva la responsabilità interamente agli operatori dell'impianto, si tenne nell'agosto 1986 un [[Processo penale|processo]] a porte chiuse e svariati [[Potere disciplinare (diritto del lavoro)|provvedimenti disciplinari]] a carico del personale e di alcuni dirigenti, che hanno condotto a 67 licenziamenti e 27 espulsioni dal [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|partito comunista]].<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.nytimes.com/1987/07/30/world/chernobyl-officials-are-sentenced-to-labor-camp.html?pagewanted=1|titolo=Chernobyl Officials Are Sentenced to Labor Camp|editore=[[The New York Times]]|data=30 giugno 1987}}</ref>
 
Dieci anni di [[Gulag|lavori forzati]] per l'imputazione di "negligenza criminale",<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.time.com/time/daily/chernobyl/960426.notes.html|titolo=Chernobyl notes: Men who caused a cloud|pubblicazione=[[TIME]]|data=22 giugno 1987}} {{collegamento interrotto}}</ref> vennero dati a [[Viktor Bryukhanov]],<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.imdb.com/name/nm2281843/bio|titolo=Viktor Bryukhanov biography|editore=[[IMDb]]}}</ref> [[Direttore generale|direttore]] della [[Centrale elettronucleare|centrale nucleare]] e a [[Nikolai Fomin]], [[Ingegneria civile|ingegnere]] capo, 5 anni per "abuso di potere" a [[Anatoly Dyatlov]], vice-capo ingegnere e a [[Boris Rogozhkin]], capo della vigilanza notturna, 3 anni a [[Alexander Kovalenko]], supervisore del reattore 4, 2 anni per [[Yuri Laushkin]], ispettore nella centrale nucleare della compagnia [[Gosatomnadzor]].<ref>{{Cita web|autore=Alessandro Pascolini|url=http://www.pd.infn.it/~pascolin/opere/Chernobyl.pdf|formato=pdf|titolo=Chernibyl|editore=Università di Padova. Istituto Nazionale di Fisica Nucleare|anno=2006}} {{collegamento interrotto}}</ref>
 
La tesi del 1991 invece attribuì la responsabilità interamente ai progettisti, vale a dire al capo progettista della centrale [[Viktor Bukanov]] e agli esecutori dei difetti strutturali eseguiti con l'avallo di V.T. Gora e del responsabile del gruppo di costruzione, IU. L. Matveev.<ref>{{Cita web|url=http://www.solidarietalegambiente.org/cgi/jump.cgi?t=default&l=it&ID=261|titolo=I documenti del KGB|editore=[[Legambiente]]|accesso=6 novembre 2013}}</ref>
 
=== Responsabilità civile ===
Nelle [[Processo civile|cause civili]] 7 milioni di persone hanno ricevuto un [[Risarcimento del danno|risarcimento]]. Attualmente dal 5% al 7% della spesa pubblica in Ucraina e Bielorussia sono spese per varie forme di risarcimento correlate a Chernobyl.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.euronuclear.org/e-news/e-news-12/presidents-contribution.htm|titolo=Chernobyl, the accident scenario and its global impact|editore=euronuclear.org}}</ref>
 
Il professor [[Pierre Pellerin]] è stato citato in giudizio da 500 persone francesi, affette da malattie ufficialmente legate alle radiazioni di Chernobyl, dopo aver mangiato prodotti di latte contaminati dalla radioattività.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.mindfully.org/Nucs/2006/Pellerin-Nuclear-Henchman1jun06.htm|titolo=French Nuclear Henchman Indicted in Aftermath of Chernobyl|editore=mindfully.org|data=1º giugno 2006|accesso=17 novembre 2013}}</ref>
 
== Černobyl' dopo l'incidente ==
 
I problemi alla centrale di Černobyl non finirono con il disastro avvenuto nel reattore n. 4. Il governo ucraino continuò a mantenere operativi i tre reattori rimanenti a causa della scarsità di energia elettrica nel paese. Nel [[1991]] divampò un incendio nel reattore n. 2; in seguito le autorità lo dichiararono danneggiato irreparabilmente e fu dismesso. Il reattore n. 1 fu decommissionato nel novembre [[1996]] nell'ambito di accordi stipulati tra il governo ucraino e le organizzazioni internazionali come l'[[Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica|AIEA]]. Il 15 dicembre del [[2000]], con una cerimonia ufficiale, il presidente ucraino [[Leonid Kučma]] premette personalmente l'interruttore per lo spegnimento del reattore n. 3, cessando definitivamente ogni attività nell'intero impianto.<ref>{{cita news|cognome=Foresta Martin|nome=Franco|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/aprile/27/Sfida_russa_sul_nucleare_nel_co_0_030427041.shtml|titolo=Sfida russa sul nucleare nel giorno di Chernobyl|pubblicazione=Corriere della Sera|città=Parigi|data=27 aprile 2003|pagina=14|accesso=23 giugno 2010}}</ref>
 
=== Necessità di future riparazioni ===
Le repubbliche – oggi paesi indipendenti – di [[Ucraina]], [[Bielorussia]] e [[Russia]], sono tuttora gravate dagli ingenti costi di decontaminazione e le popolazioni delle aree contaminate subiscono gli effetti dell'incidente.
 
Il sarcofago non è un contenitore permanente e duraturo per il reattore distrutto a causa della sua affrettata costruzione, spesso eseguita a distanza con l'impiego di [[robot]] industriali. Il progetto originario aveva considerato una durata massima del sarcofago di 30 anni, in quanto esso era stato previsto solo come misura di emergenza temporanea per dare il tempo di realizzare una struttura permanente.
 
Nonostante vengano periodicamente eseguiti dei lavori di ristrutturazione e consolidamento, l'edificio sta invecchiando. La presenza di crepe nella struttura ne può accelerare il deterioramento e permette le infiltrazioni di acqua. Inoltre l'edificio non venne costruito su solide fondamenta, perciò sprofonda lentamente nel terreno deformandosi.<ref>{{Cita news|autore=Franco Foresta Martin|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/04_Aprile/26/chernobyl.shtml|titolo=Allarme per il sarcofago di Chernobyl|pubblicazione=Corriere della Sera|città=Černobyl'|data=26 aprile 2006}}</ref>
 
Attualmente sono in corso lavori di allestimento di una grande struttura ad arco che conterrà il reattore.<ref>[http://pripyat.com/en/video/second-rise-arch-dici-chnpp-version.html Second rise of the "Arch" (DICI ChNPP version) - Website of the City of Pripyat - Chernobyl disaster, news, articles, media<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Il disastro nell'arte popolare e nei giochi ==
* Il videogioco d'azione ''[[S.T.A.L.K.E.R.: Shadow of Chernobyl]]'', con i suoi seguiti ''[[S.T.A.L.K.E.R.: Clear Sky]]'' e ''[[S.T.A.L.K.E.R.: Call of Pripyat]]'', è ambientato in un [[Fantascienza apocalittica e post apocalittica|futuro post-apocalittico]], ed è ispirato in parte a questo disastro nucleare. Il titolo del videogioco si ispira al film fantascientifico ''[[Stalker (film 1979)|Stalker]]'' (1979), di [[Andrei Tarkovsky]], su una zona evacuata ed interdetta della campagna russa.
* Nel videogioco di guerra ''[[Call of Duty 4: Modern Warfare]]'' nelle missioni ''All Ghillied Up'' ("Mimetizzazione perfetta") e ''One Shot, One Kill'' ("Sicario infallibile") si torna indietro nel tempo e ci si deve districare nell'ormai distrutta Černobyl' nei panni del [[John Price (personaggio)|Cpt. John Price]], a quei tempi soldato semplice, sotto i comandi del Cpt. Macmillan. In queste due missioni appare la città di Černobyl' dopo il disastro nucleare e si può anche vedere il sarcofago del reattore esploso, il n° 4.
* Il [[film horror]] ''[[Chernobyl Diaries - La mutazione]]'' (2012) è ambientato nell'area contaminata della città e ha suscitato polemiche per la scelta della zona colpita dal disastro come teatro di un'opera di genere.<ref>{{Cita news|cognome=Franco|nome=Renato|url=http://archiviostorico.corriere.it/2012/aprile/16/Arriva_horror_Chernobyl_film_boicottare_co_9_120416046.shtml|titolo=Arriva l' horror su Chernobyl «È un film da boicottare»|pubblicazione=Corriere della Sera|data=16 aprile 2012|pagina=35|accesso=5 novembre 2013}}</ref>
* Alcune sequenze del film ''[[Transformers 3]]'' sono ambientate nella centrale di Chernobyl.
* Il film [[Die Hard - Un buon giorno per morire]] è ambientato in Russia e la storia verte attorno alla centrale di Chernobyl.
* Il videoclip ufficiale del brano "Sweet People", cantato all'[[Eurovision Song Contest 2010]] dalla cantante ucraina [[Alyosha]], è stato in parte girato a Pripyat.
* L'album "Souls 26 April 1986", il secondo del gruppo Progressive Metal Italiano [[Neverdream]], è un concept album incentrato sulla tragedia di Chernobyl.
 
== Note ==
{{references|2Note strette}}
 
== Bibliografia ==
* [[Carlo Ridolfi]], ''Le maraviglie dell'arte, overo le vite de gl'illustri pittori veneti, e dello Stato. Ove sono raccolte le opere insigni, i costumi & i ritratti loro'', Venezia 1648.
* {{Cita libro |autore = |titolo = Chernobyl. Scatti dall'Inferno |città = |editore = Infinito Edizioni |anno = 2011 |isbn = 88-97016-04-9}}
* [[Marco Boschini]], ''Le miniere della pittura veneziana'', Venezia 1664.
* {{Cita libro |autore = Grigorij Ustinovic Medvedev |titolo = Dentro Chernobyl. La vera storia della catastrofe che ha sconvolto il mondo |città = |editore = Edizioni la Meridiana - Legambiente |anno = 1996 |isbn = 88-85221-66-1}}
* [[Luigi Lanzi]], ''Storia pittorica dell'Italia'', Bassano 1789; edizione critica, Firenze 1968.
* {{Cita libro |autore = Piers Paul Read |titolo = Catastrofe. La vera storia di Chernobyl |città = Milano |editore = Sperling & Kupfler |anno = 1994 |isbn = 88-200-1746-6 |cid = Read, 1994}}
* [[Amico Ricci (storico)|Amico Ricci]], ''Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca di Ancona'', Macerata 1834.
* {{Cita libro |autore = Pierluigi Senatore |autore2 = Luigi Ottani |autore3 = [[Beppe Grillo]] |titolo = Niet Problema! Chernobyl 1986-2006 |città = |editore = Edizioni Artestampa |anno = 2006 |isbn = 88-89123-17-6}}
* [[Bernard Berenson]], ''The Venetian Painters of the Renaissance'', Londra 1906.
* {{Cita libro |autore = |titolo = Chernobyl. Confessioni di un reporter |città = Torino |editore = EGA Editore |anno = 2006 |isbn = 88-7670-566-X}}
* [[Lionello Venturi]], ''A traverso le Marche'', in "L'Arte", XVIII, 1915.
* {{Cita pubblicazione |autore = Corrado Maria Daclon |titolo = Analisi Sicurezza - Torna l'incubo di Chernobyl |rivista = Analisi Difesa |anno = 2003 |numero = 35}}
* [[Bernard Berenson]], ''I pittori italiani del Rinascimento'', Milano 1936.
* {{Cita libro |autore = [[Carlo Rubbia]] |altri = con Nino Criscenti |titolo = Il Dilemma Nucleare |città = Milano |editore = Sperling & Kupfler Editori |anno = 1987 |isbn = 88-200-0639-1}}
* Pietro Zampetti, ''Il polittico di Carlo Crivelli nel Duomo di Ascoli Piceno'', in "Emporium", 1951.
 
* Pietro Zampetti, ''Carlo Crivelli'', Milano 1961.
== Voci correlate ==
* Pietro Zampetti, ''Crivelli e Crivelleschi'', catalogo della Mostra di Venezia I e II ediz, 1961.
* [[Černobyl']]
* [[Stefano Bottari]], ''Le mostre del Mantegna e del Crivelli'', in "Arte Veneta", 1961.
* [[Pripjat' (città)]]
* Pietro Zampetti, ''Carlo Crivelli'', Nardini Editore, Firenze 1986. {{noISBN}}
* [[Zona di alienazione]]
* Ronald Lightbown, ''Carlo Crivelli'', Yale University Press, New Haven - London 2004. ISBN 0-300-10286-0
* [[Foresta Rossa]]
* Emanuela Daffra (a cura di), ''Crivelli e Brera'', Catalogo della mostra (Milano, Pinacoteca di Brera, 2009-10) Electa, Milano 2009. ISBN 978-88-370-7297-1.
* [[Chernobyl Forum]]
* {{DBI
* [[Centrale elettronucleare]]
|nome = CRIVELLI, Carlo
* [[Inquinamento radioattivo]]
|nomeurl = carlo-crivelli
* [[Referendum abrogativi del 1987 in Italia]]
|autore = Pietro Zampetti
* [[S.T.A.L.K.E.R.: Shadow of Chernobyl]]
|cid=DBI
* [[Museo nazionale ucraino "Černobyl'"]]
|anno = 1985
* [[Morti direttamente collegate con il disastro di Černobyl']]
|pagine =
|volume = 31
|accesso = 8 novembre 2015
}}
* Pierluigi Rossi Iommetti, ''Tutte le opere di Carlo Crivelli'', Roma 2013.
* Pierluigi Rossi Iommetti, ''Raffronto tra il polittico di Porto San Giorgio e gli altri polittici di Carlo Crivell''i, Roma 2011. SBN SIP0405015
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sul}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web |1=http://www.museionline.it/percorsi/marche/crivelli/default.htm |2=Vita e opere di Carlo Crivelli |urlmorto=sì |accesso=20 luglio 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060523185040/http://www.museionline.it/percorsi/marche/crivelli/default.htm |dataarchivio=23 maggio 2006 }}
* {{cita web|http://www.progettohumus.it/|PROGETTO HUMUS - MONDO in CAMMINO - Portale Italiano di Chernobyl e il Nucleare}}
* {{cita web|url=http://mostreemusei.sns.it/index.php?page=_layout_mostra&id=651&lang=it|titolo=Recensione della mostra "Crivelli e Brera" (Milano, 2009-2010)}}
* {{cita web|http://www.iaea.org/|IAEA|lingua=en}}
* http://barbarainwonderlart.com/2014/07/22/carlo-crivelli-leretico-del-rinascimento/
* {{cita web|http://www.unscear.org/|UNSCEAR|lingua=en}}
* www.crivelliportosangiorgio.com
* {{cita web|http://www.who.int/|WHO/OMS|lingua=en}}
* {{cita web|http://www-ns.iaea.org/meetings/rw-summaries/chernobyl_forum.htm|Sito del Chernobyl Forum|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.iaea.org/Publications/Booklets/Chernobyl/chernobyl.pdf|Ultimo rapporto (2006) del Chernobyl Forum|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.unscear.org/unscear/en/chernobyl.html|Pagina dell'UNSCEAR su Chernobyl e gli effetti delle radiazioni|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.who.int/ionizing_radiation/chernobyl/en/|Pagina dell'Organizzazione Mondiale della Sanità su Cernobyl e gli effetti sulla salute|lingua=en}}
* {{en}} [http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs303/en/index.html Organizzazione Mondiale della Sanità, Effetti sulla salute dell'incidente di Chernobyl: un riassunto], Fact sheet N. 303, aprile 2006.
* {{cita web|http://www.who.int/ionizing_radiation/chernobyl/WHO%20Report%20on%20Chernobyl%20Health%20Effects%20July%2006.pdf|Organizzazione Mondiale della Sanità, Effetti sulla salute dell'incidente di Chernobyl e programmi speciali di salvaguardia della salute|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.who.int/ionizing_radiation/a_e/chernobyl/EGH_overview.pdf|Overview del gruppo di esperti "sanità" dell'OMS partecipante all'UN Chernobyl Forum|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.iaea.org/Publications/Magazines/Bulletin/Bull383/index.html|Pubblicazioni della IAEA su Cernobyl|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.chernobyl.info|International Chernobyl Research and Information Network|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.un.org/ha/chernobyl/|Sito ONU su Cernobyl|lingua=en}}
* {{en}} [http://www.fz-juelich.de/gs/genehmigungen/projekte/tschernobyl/diashow/ Photos of a visit to the reactor of Chernobyl] in April 2006 by a German TV team joint by Research Center Juelich.
* {{cita web|url=http://maps.google.com/?t=k&om=1&ll=51.389599,30.099235&spn=0.002537,0.004989|titolo=Immagine satellitare del reattore esploso}}
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/ora-zero/32/default.aspx Ora Zero - Apocalisse a Chernobyl], [[La Storia siamo noi]].
* ''[http://www.datriks.net/pripyat/ Incidente di Chernobyl]'', www.datriks.net
* {{cita web|http://hem.bredband.net/b572399/Tjernobyl|Immagini da Černobyl' e Pripyat|lingua=sw}}
* {{cita web|http://www.elenafilatova.com|Elena Filatova}}
* {{en}} [http://epirev.oxfordjournals.org/cgi/content/full/27/1/56 Cancer following] the Accident at the Chernobyl Nuclear Power Plant. M.Hatch, E.Ron, A.Bouville, L.Zablotska and G.Howe. Oxford Journal. Epidemiology reviews. 2005.
* [http://www.youtube.com/watch?v=o-ggh13cinE Servizio della trasmissione TV ''Gaia''] - Dal sito [[YouTube]]
 
{{Controllo di autorità}}
{{Incidenti nucleari}}
{{Portale|catastrofibiografie|energia nuclearepittura}}
 
[[Categoria:DisastroCarlo diCrivelli| Černobyl']]
[[Categoria:Pittori di scuola veneta]]
[[Categoria:Fratelli Crivelli]]