Etna e Granuloma: differenze tra le pagine

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{{Disclaimer|medico}}
{{Avvisounicode}}
{{nota disambigua|altri singnificati|[[Etna (disambigua)]]}}
{{Montagna
|nomemontagna=Etna
|immagine=L'Etna vista dalla campagna di Randazzo.JPG
|image_text=Veduta del Vulcano Etna
|sigla_paese=ITA
|regione= {{IT-SIC}}
|provincia= {{IT-CT}}
|altezza= 3343
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|ultimaeruzione= [[2012]]<ref name="eruzione 2012">[http://www.ct.ingv.it/index.php?option=com_content&view=article&id=478:aggiornamento-etna-5-gennaio-2012--etna-update-5-january-2012&catid=24:news&Itemid=370 Comunicato dell'osservatorio]</ref>
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}}
{{quote|... la colonna del cielo, l’Etna ricoperta di neve, nutrice di ghiacci perenni e pungenti.|[[Pindaro]], ''Pitica I'' 470 a. C.}}
 
[[File:Granuloma mac.jpg|thumb|Un granuloma]]
L’'''Etna''' (''Mungibeddu'' o ''<nowiki>'</nowiki>a Muntagna'' in [[Lingua siciliana|siciliano]]) è un complesso [[Vulcano (geologia)|vulcanico]] [[sicilia]]no originatosi nel [[Quaternario]] ed ancora attivo. Con le diverse eruzioni ad esso connesse ha modificato incessantemente il paesaggio, minacciando spesso le diverse comunità umane che nei millenni si sono insediate intorno ad esso. La sua superficie è caratterizzata da una ricca varietà di ambienti che alterna paesaggi urbani, folti [[bosco|boschi]] che conservano diverse specie botaniche [[Endemismo|endemiche]] ad aree desolate ricoperte da [[roccia vulcanica]] e periodicamente soggette ad innevamento alle maggiori quote.
Il '''granuloma''' è una formazione dovuta a una reazione immunitaria a lesioni tipiche delle [[infiammazione|infiammazioni]] croniche, non solo di natura infettiva ([[streptococchi]], per esempio nella [[febbre reumatica]] si formano i noduli di Aschoff, [[tubercolosi]], [[actinomiceti]], ecc.), ma anche da corpi estranei.
 
È possibile effettuare una distinzione, sulla base dei citotipi coinvolti nella risposta e nella formazione del granuloma, in:
== Geografia ==
* granuloma '''immune''', in cui abbiamo il coinvolgimento dei [[linfociti T]], dell'[[immunità adattativa]];
L'Etna sorge a ovest della costa orientale della [[Sicilia]], entro il territorio della [[Provincia di Catania]] ed è attraversato dal 15º meridiano est, che da esso prende il nome.<br />
* granuloma '''non immune''' o '''da [[corpo estraneo]]''', in cui ad essere coinvolti sono esclusivamente i [[macrofagi]].
Trattandosi di uno [[stratovulcano]], la sua altezza varia nel tempo a causa delle [[eruzioni dell'Etna|sue eruzioni]] che ne determinano l'innalzamento o l'abbassamento. Così nel 2011 raggiungeva i 3.340&nbsp;m. s.l.m., nel 2010 3.350&nbsp;m., 3.274&nbsp;m. nel 1900, 3.326&nbsp;m. nel 1950 e 3.269&nbsp;m. nel 1942. Esso occupa una superficie di 1570&nbsp;km², il suo diametro è di circa 45 chilometri e il suo perimetro è di 65&nbsp;km. Le sue dimensioni lo pongono tra i maggiori al mondo e, dal punto di vista prettamente geologico, il più alto del [[Europa|continente europeo]].
 
Macroscopicamente è caratterizzato da neoformazioni nodulari a struttura microscopica concentrica che dal centro alla periferia rivelano la presenza di
== Etimologia e leggende ==
[[File:Etna smoke seen from space.jpg|250px|thumb|right|L'Etna fotografato da nord-ovest nell'ottobre 2002 da un [[satellite artificiale]]. La coltre di fumo scuro è la cenere espulsa dal vulcano, che ha causato più volte la chiusura degli aeroporti di [[Catania]] e [[Reggio Calabria]].]]
Il nome Etna potrebbe risalire alla [[pronuncia del greco antico]]<ref>itacista</ref> del toponimo [[Aitna]] (Aἴτνα-ας), nome che fu anche attribuito alle città di [[Catania]] e [[Inessa]], che [[etimologia|deriva]] dalla parola [[lingua greca|greca]] ''aitho'' (''bruciare'') o dalla parola [[lingua fenicia|fenicia]] ''attano'' (''fornace''). L'Etna era conosciuto nell'[[età romana]] come ''Aetna''. Gli [[Arabi]] si riferivano ad essa come la montagna ''Jabal al-burkān'' o ''Jabal Aṭma Ṣiqilliyya'' ("vulcano" o "montagna somma della Sicilia"); questo nome fu più tardi mutato in ''Mons Gibel'' cioè: la montagna due volte (dal latino mons "monte" e dall'arabo Jebel (جبل) "monte") proprio per indicarne la sua maestosità. Il termine Mongibello rimase di uso comune praticamente fin quasi ai nostri giorni (ancora oggi qualche anziano chiama l'Etna in questa maniera). Secondo un'altra teoria il nome Mongibello deriva da ''Mulciber (qui ignem mulcet)'', uno degli epiteti con cui veniva chiamato, dai latini, il dio [[Vulcano (divinità)|Vulcano]], che serviva a placare la forza distruttiva dell'Etna. Le popolazioni etnee, per indicare l'Etna, usano a volte il termine gergale '' 'a muntagna'' semplicemente nel suo significato di montagna per antonomasia.<br />
Oggi il nome Mongibello indica la parte sommitale dell'Etna; l'area dei due crateri centrali, nonché i crateri sud-est e nord-est.
 
* centro necrotico talvolta calcificato con l'[[agente eziologico]] (non sempre è presente)
Le eruzioni regolari della montagna, a volte drammatiche, l'hanno resa un soggetto di grande interesse per la [[mitologia classica]] e le credenze popolari che hanno cercato di spiegare il comportamento del vulcano tramite i vari [[dio|dei]] e [[gigante (mitologia)|giganti]] delle leggende romane e greche.
* proliferazione macrofagica, cellule epitelioidi di origine monocitico-macrofagica, grosse cellule giganti multinucleate con funzione fagocitaria, derivanti dalla fusione delle cellule epitelioidi. Nel caso specifico del granuloma da tubercolosi, le cellule giganti multinucleate (con i nuclei disposti alla periferia a ferro di cavallo) prendono il nome di [[Cellula di Langhans|cellule di Langhans]];
 
* una corona di [[linfocita|linfociti]];
=== Leggende ===
{{Vedi anche|Etna (mitologia)}}
{{quote|...Trescano ai piedi tuoi silfi e sirene;/ Fremon dentro di te sofi e giganti...|[[Mario Rapisardi]] - [[s:Le poesie religiose/All'Etna|All'Etna]]}}A proposito del dio [[Eolo]], il re dei [[vento|venti]], si diceva che avesse imprigionato i venti sotto le caverne dell'Etna. Secondo il poeta [[Eschilo]], il gigante [[Tifone (mitologia)|Tifone]] fu confinato nell'Etna e fu motivo di eruzioni. Un altro gigante, [[Encelado (mitologia)|Encelado]], si ribellò contro gli dei, venne ucciso e fu bruciato nell'Etna. Su [[Efesto]] o [[Vulcano (divinità)|Vulcano]], dio del fuoco e della [[metallurgia]] e [[fabbro]] degli dei, venne detto di aver avuto la sua fucina sotto l'Etna e di aver domato il demone del fuoco [[Adranos]] e di averlo guidato fuori dalla montagna, mentre i [[Ciclope (mitologia greca)|Ciclopi]] vi tenevano un'officina di forgiatura nella quale producevano le saette usate come armi da [[Zeus]]. Si supponeva che il "mondo dei morti" greco, il [[Tartaro (mitologia)|Tartaro]], fosse situato sotto l'Etna.
 
* un alone di fibrociti e [[Plasmacellula|plasmacellule]].
Su [[Empedocle]], un importante [[filosofia|filosofo]] [[presocratici|presocratico]] e uomo politico greco del [[V secolo a.C.]], venne detto che si buttò nel [[cratere vulcanico|cratere]] del vulcano, anche se in realtà sembra che sia morto in Grecia. Si dice che quando l'Etna eruttò nel [[252]], un anno dopo il martirio di [[Santa Agata]], il popolo di Catania prese il velo della Santa, rimasto intatto dalle fiamme del suo martirio, e ne invocò il nome. Si dice che a seguito di ciò l'eruzione finì, mentre il velo divenne rosso sangue, e che per questo motivo i devoti invocano il suo nome contro il [[fuoco]] e [[fulmine|fulmini]].
 
Infine, il granuloma va incontro a [[necrosi]], che viene circoscritta da [[tessuto fibroso]], ed il focolaio infiammatorio si estingue. Il granuloma può essere riassorbito, o dar luogo ad un nodulo fibroso.
[[Re Artù]] risiederebbe, secondo la leggenda, in un castello sull'Etna, il cui celato ingresso sarebbe una delle tante e misteriose grotte che la costellano. Il mitico re dei [[Sassoni]] appare anche in una leggenda, quella del ''cavallo del vescovo'', narrata da [[Gervasio di Tilbury]]. Secondo una leggenda inglese l'[[anima]] della regina [[Elisabetta I d'Inghilterra]] ora risiede nell'Etna, a causa di un patto che lei fece col [[diavolo]] in cambio del suo aiuto per governare il regno.
 
== LaCause genesidi del vulcano Etnagranuloma ==
Tra le cause di granuloma si annoverano:
[[File:Etna 3D version1.gif|250px|right|thumb|Restituzione grafica 3D dell'Etna.[[File:Etna 3d version2.gif]]]]
Come tutti i vulcani l'Etna si è formato nel corso dei millenni con un processo di costruzione e distruzione iniziato intorno a 600.000 anni fa, nel [[Quaternario (geologia)|Quaternario]]. Al suo posto si ritiene vi fosse un ampio [[golfo]] nel punto di contatto tra la [[tettonica a zolle|zolla]] [[Europa|euro]]-[[asia]]tica a [[nord]] e la zolla [[Africa]]na a [[sud]], corrispondente alla catena dei monti [[Peloritani]] a settentrione e all'[[Monti Iblei|altopiano Ibleo]] a meridione. Fu proprio il colossale [[attrito]] tra le due zolle a dare origine alle prime [[eruzione vulcanica|eruzioni]] sottomarine di [[lava]] [[basalto|basaltica]] fluidissima con la nascita dei primi coni vulcanici, al centro del golfo primordiale detto pre-etneo. Si ritiene che tra 200.000 e {{formatnum:100000}} anni fa questi coni entrarono in una nuova fase di attività eruttiva emettendo lave di altro tipo, alcalo-basaltiche.
 
- Corpi estranei endogeni ([[cheratina]], [[colesterolo]])
Il principale dei coni, che viene denominato dagli studiosi Monte Calanna, è oggi inglobato al di sotto del vulcano. Cessata l'attività di questo, circa ottantamila anni fa entrò in eruzione un nuovo complesso di coni vulcanici, detto Trifoglietto, più ad ovest del precedente, che a dispetto del grazioso nome fu un vulcano estremamente pericoloso, di tipo [[esplosione|esplosivo]], come ad esempio il [[Vesuvio]] e [[Vulcano (vulcano)|Vulcano]] delle isole [[Eolie]], che emetteva lave di tipo molto [[viscosità|viscoso]]. L'attività vulcanica si spostò poi ancor più ad ovest con la nascita di un ulteriore bocca vulcanica a cui vien dato il nome di Trifoglietto II. Il sistema collassò circa {{formatnum:64000}} anni fa dando origine all'immensa [[caldera]] detta [[Valle del Bove]] profonda mille metri e larga cinquemila. Il collasso del vulcano che con le sue eruzioni ormai aveva riempito quasi del tutto il golfo preesistente, portò ad un lungo periodo durato circa {{formatnum:30000}} anni in cui si alternavano fasi di effusione lavica basaltica a fasi esplosive violente con formazione di [[tufo (roccia)|tufi]] e altri prodotti piroclastici; al termine del periodo, un nuovo grande cono laterale, ancora più ad ovest, entrò in attività. Era nato il Mongibello, che è quello che forma il complesso ancor oggi in attività.
 
- Traumi o grosse operazioni chirurgiche (ciò può verificarsi anche dopo decenni)
Nel corso del tempo si sono avute fasi di stanca e fasi di attività eruttiva, con un collasso del Mongibello intorno a ottomila anni fa; le lave sono ritornate ad essere di tipo fluido [[basalto|basaltico]] e si sono formati altri coni di cui alcuni molto recenti. Il vulcano attuale è costituito essenzialmente da 4 crateri sommitali attivi: il cratere centrale o ''Voragine'', il cratere subterminale di Nord-est (formatosi nel 1911), la Bocca Nuova (del 1968) e il cratere subterminale di Sud-est (del 1971)<ref>[http://www.ct.ingv.it/index.php?option=com_content&view=article&id=69&Itemid=312 INGV:sezione di Catania, le eruzioni dell'Etna]</ref>. Presenta inoltre diverse piccole bocche laterali sparse a varie altitudini, dette crateri avventizi, prodotte dalle varie eruzioni nel tempo. Esistono poi dei [[cratere eccentrico|centri eruttivi eccentrici]] caratterizzati dalla non condivisione del condotto vulcanico con il vulcano principale, ma del solo bacino magmatico, quali i [[monti Rossi]] e il [[monte Mojo]].
 
- Corpi estranei esogeni (adiuvanti vaccinali, [[spine]], [[spighe]], fili di sutura, [[latte]] in caso di neonati con [[palatoschisi]], [[pulviscolo]] in caso di [[antracosi]])
== L'attività vulcanica dell'Etna ==
{{Vedi anche|Eruzioni dell'Etna}}
[[File:Etnasudest.jpg|thumb|right|250px|Canale lavico sull'Etna]]
L'Etna è un vulcano attivo. A differenza dello [[Stromboli]] che è in perenne attività e del [[Vesuvio]] che alterna periodi di quiescenza a periodi di attività parossistica esso appare sempre sovrastato da un pennacchio di fumo. A periodi abbastanza ravvicinati entra in eruzione iniziando in genere con un periodo di [[degassamento]] ed emissione di [[cenere]] vulcanica a cui fa seguito un'emissione di [[magma]] abbastanza fluido all'origine. Talvolta vi sono dei periodi di attività stromboliana che attirano folle di visitatori d'ogni parte del mondo per via della loro spettacolarità. In genere le eruzioni dell'Etna pur fortemente distruttive delle cose, non lo sono per le persone se si eccettuano i casi fortuiti o di palese imprudenza come quello dell'improvvisa esplosione di massi del [[1979]] che uccise nove turisti e ne ferì una decina di altri avventuratisi fino al cratere appena spento. A memoria storica si ricordano centinaia di eruzioni di cui alcune fortemente distruttive.
 
- Virus (peritonite infettiva felina)
=== Eruzioni notevoli in periodo storico ===
[[File:Etna eruzione 1669 platania.jpg|thumb|right|250px|L'eruzione del 1669 secondo [[Giacinto Platania]].]]
L'eruzione più lunga a memoria storica è quella del luglio [[1614]]. Il fenomeno durò ben dieci anni ed emise oltre un miliardo di metri cubi di [[lava]], coprendo 21 chilometri quadrati di superficie sul versante [[nord|settentrionale]] del [[vulcano]]. Le colate ebbero origine a quota 2550 e presentarono la caratteristica particolare di ingrottarsi ed emergere poi molto più a valle fino alla [[Altitudine|quota]] di 975 m s.l.m., al di sopra comunque dei centri abitati. Lo svuotamento dei condotti di [[Tunnel di lava|ingrottamento]] originò tutta una serie di [[grotta|grotte]] laviche, oggi visitabili, come la [[Grotta del Gelo]] e la [[Grotta dei Lamponi]].
 
- Batteri (granuloma tubercolare da micobatteri, granuloma morvoso)
Nel [[1669]] avvenne l'eruzione più conosciuta e distruttiva, che raggiunse e superò, dal lato [[ovest|occidentale]], la città di [[Catania]]; ne distrusse la parte esterna fino alle [[Mura (architettura)|mura]], circondando il [[Castello Ursino (Catania)|Castello Ursino]], che sorgeva su uno sperone roccioso allungato sul mare, e superandolo creò oltre un chilometro di nuova [[terraferma]]. L'eruzione fu annunciata da un fortissimo boato e da un [[terremoto]] che distrusse il paese di [[Nicolosi]] e danneggiò [[Trecastagni]], [[Pedara]], [[Mascalucia]] e [[Gravina di Catania|Gravina]]. Poi si aprì una enorme fenditura a partire dalla zona sommitale e, sopra Nicolosi, si iniziò l'emissione di un'enorme quantità di lava. Il gigantesco fronte lavico avanzò inesorabilmente seppellendo [[Belpasso|Malpasso]], [[Mompilieri]], [[Camporotondo Etneo|Camporotondo]], [[San Pietro Clarenza]], [[San Giovanni Galermo]] (oggi frazione di Catania) e [[Misterbianco]] oltre a [[villaggio|villaggi]] minori dirigendosi verso il [[mare]]. Si formarono i due [[Cono vulcanico|coni]] [[piroclasti]]ci che oggi sono denominati [[Monti Rossi]], a [[Nord]] di Nicolosi. L'eruzione durò 122 giorni ed emise un volume di lava di circa 950 milioni di metri cubi.
 
- Protozoi ([[leishmaniosi]])
Nel [[1892]] un'altra eruzione portò alla formazione, a circa 1800&nbsp;m di quota, del complesso dei [[Monti Silvestri]].
Nel [[1928]], ai primi di novembre, iniziò l'eruzione più distruttiva del XX secolo. Essa portò, in pochi giorni, alla distruzione della cittadina di [[Mascali]]. La colata fuoriuscì da diverse bocche laterali sul versante orientale del vulcano e minacciò anche [[Sant'Alfio (Italia)|Sant'Alfio]] e Nunziata.
 
- Funghi (microsporidiosi da Encephalitozoon cunicoli, recentemente riclassificato da protista a fungo parassita).
L'eruzione del 5 aprile del [[1971]] ebbe inizio a quota 3050 da una voragine dalla quale l'emissione di prodotti piroclastici formò l'attuale cono sub-terminale di Sud-est. Vennero distrutti l'[[osservatorio]] Vulcanologico e la [[Funivia]] dell'Etna. Ai primi di maggio si aprì una lunga fenditura a quota 1800m s.l.m. che raggiunse [[Fornazzo]] e minacciò [[Milo (Italia)|Milo]]. La lava emessa fu di 75 milioni di metri cubi.
L'eruzione del [[1981]] ebbe inizio il [[17 marzo]] e si rivelò abbastanza minacciosa: in appena poche ore si aprirono fenditure da quota 2550 via via fino a 1140. Le lave emesse, molto fluide, raggiunsero e tagliarono la [[Ferrovia Circumetnea]]; un braccio si arrestò appena 200 metri prima di [[Randazzo]]. Il fronte lavico tagliò la [[strada]] [[provincia]]le e la [[Ferrovia Taormina-Alcantara-Randazzo]] delle [[Ferrovie dello Stato]], proseguendo fino alle sponde del fiume [[Alcantara (fiume)|Alcantara]]. Si temette la distruzione della pittoresca e fertile [[Valle dell'Alcantara|vallata]], ma la furia del vulcano si arrestò alla quota di 600&nbsp;m.
 
Il [[1983]] è da ricordare oltre che per la durata dell'eruzione, 131 giorni, con 100 milioni di metri cubi di lava emessi (che distrussero impianti sportivi e nuovamente la funivia dell'Etna), anche per il primo tentativo al mondo di [[deviazione]] per mezzo di [[esplosivo]] della colata lavica. L'eruzione si presentava abbastanza imprevedibile, con numerosi ingrottamenti ed emersioni di lava fluida a valle, che fecero temere per i centri abitati di [[Ragalna]], Belpasso e Nicolosi. Pur tra molte polemiche, e divergenze tra gli studiosi, vennero praticati, con notevole difficoltà, date le altissime [[temperatura|temperature]] che arrivavano a rovinare le punte da foratura, decine e decine di fornelli per consentire agli artificieri di immettere le cariche esplosive. La colata venne parzialmente deviata; l'eruzione ebbe comunque termine di lì a poco.
 
Il [[14 dicembre]] del [[1991]] ebbe inizio la più lunga eruzione del XX secolo (durata 473 giorni), con l'apertura di una frattura eruttiva alla base del cratere di Sud-est, alle quote da 3100&nbsp;m a 2400&nbsp;m s.l.m. in direzione della [[Valle del Bove]]. L'esteso campo lavico ricoprì la zona detta del Trifoglietto e si diresse verso il Salto della Giumenta, che superò il [[25 dicembre]] 1991 dirigendosi verso la Val Calanna. La situazione fu giudicata pericolosa per la città di [[Zafferana Etnea]] e venne messa in opera, una strategia di contenimento concertata tra la [[Protezione civile]] e il [[Genio militare|Genio]] dell'Esercito. In venti giorni venne eretto un argine di venti metri d'altezza che, per due mesi, resse alla spinta del fronte lavico. La tecnica dell'erezione di barriere in terra per mezzo di lavoro ininterrotto di grandi ruspe ed escavatori a cucchiaio in seguito si rivelò efficace nel tentativo di salvataggio del rifugio Sapienza nel corso dell'eruzione [[2001]], ed è stata oggetto di studio da parte di équipes internazionali, tra cui tecnici [[giappone]]si. Tutto si rivelò efficace nel rallentare il flusso lavico guadagnando tempo ma ancora una volta non risolutivo in caso di persistenza dell'evento eruttivo. Furono chiamati gli incursori della Marina che operarono nel canale principale, a quota 2200&nbsp;m, con cariche esplosive al plastico (C4) e speciali cariche esplosive cave per deviare il flusso di lava ed inviarla così nella valle del Bove riportando indietro di circa sei mesi la posizione del fronte lavico. L'operazione riuscì perfettamente, utilizzando una carica di C4 pari a 7 tonnellate e 30 cariche cave, il tutto fatto esplodere in rapidissima successione.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1992/aprile/22/boato_Etna_diventa_souffle__co_0_9204229533.shtml Corriere della sera incursori marina militare 1992]</ref>
<!--AGGIUNGERE SOLO ERUZIONI ENCICLOPEDICAMENTE RILEVANTI. PER VEDERE LA LISTA COMPLETA ANDARE SULLA VOCE "Eruzioni dell'Etna".-->
 
== Turismo e ambiente ==
{{vedi anche|Parco dell'Etna}}
[[File:Etna Colata Lavica 2002.JPG|thumb|250px|Colata lavica del 2002 a [[Linguaglossa]].]]
[[File:Etna cima.JPG|thumb|250px|La cima dell'Etna, in basso i resti di un rifugio ricoperto dalla colata del 2002.]]
Il territorio del vulcano è suddiviso in ambienti differenti per morfologia e tipologia. Coltivato fino ai mille metri s.l.m. e fortemente urbanizzato sui versanti est e sud si presenta selvaggio e brullo soprattutto dal lato ovest dove dai mille metri in poi predominano le "sciare", specie nella zona di [[Bronte (Italia)|Bronte]]. Poco urbanizzato, ma di aspetto più dolce il versante nord con il predominio dei boschi al di sopra di [[Linguaglossa]]. Il versante est è dominato dall'aspetto inquietante della Valle del Bove sui margini della quale si inerpicano i fitti boschi. Al di sopra dei 1000&nbsp;m, in inverno, è presente la [[neve]] che spesso dura fin quasi all'estate. Questa è raggiungibile agevolmente dai versanti sud e nord.
Di conseguenza sull'Etna si trovavano anche due stazioni [[sci]]istiche la cui particolarità è quella di poter sciare sulla neve potendo osservare il mare. Da quella Sud del ''Rifugio Sapienza'', nel territorio di [[Nicolosi]], è possibile ammirare tutto il golfo di Catania e la valle del [[Simeto]]. Nelle piste a Nord, quelle di Piano Provenzana in territorio di [[Linguaglossa]], lo scenario che si apre d'innanzi comprende [[Taormina]] e le coste della [[Calabria]].
Le piste di Nicolosi sono state danneggiate dall'eruzione dell'estate del [[2001]], quando una [[lava|colata lavica]] ha distrutto la stazione d'arrivo della funivia ed il centro servizi passando a pochi metri dallo stesso "Rifugio Sapienza". Le piste di Piano Provenzana sono state colpite dalla colata dell'Autunno del [[2002]].
 
Negli anni settanta del XX secolo le piste del versante sud, [[Nicolosi]], sono state protagoniste della "Tre giorni Internazionale dell'Etna" gara di sci alpino che vedeva alla partenza i grandi nomi dello sci alla fine delle gare della coppa del mondo. Poi con il passare degli anni e con l'avvento del professionismo esasperato in tutte le discipline sportive, questa gara non ha più avuto luogo.
 
L'Etna è anche meta ininterrotta delle visite di turisti interessati al vulcano e alle sue manifestazioni in virtù del fatto che è uno dei pochi vulcani attivi al mondo ad essere a portata di mano di chiunque avendo a supporto ogni tipo di mezzo di comunicazione per raggiungerlo. Sono presenti infatti anche guide specializzate e mezzi fuoristrada che in sicurezza portano fino ai crateri sommitali.
Il circondario ha caratteristiche che ne rendono le terre ottime per [[agricoltura|produzioni agricole]], grazie alla particolare [[fertilità]] dei detriti vulcanici. La zona abitata giunge fino ai 1000&nbsp;m.s.l.m. mentre le zone coltivate e boschive vanno fin oltre i 1500 metri. Ampie parti delle sue pendici sono comprese nell'omonimo [[Parco dell'Etna|parco naturale]] che è meta di turisti amanti della natura e di un sano relax.
 
== Sport ==
Sulle strade del versante sud si disputa, sin dal [[1925]], una gara automobilistica, la [[Catania-Etna]] che una volta partiva da Catania; per motivi di sicurezza al giorno d'oggi ha inizio a nord di [[Nicolosi]].
 
Il [[26 maggio]] [[1967]] la 7ª tappa del [[Giro d'Italia]] [[Giro d'Italia 1967|edizione 1967]] si è conclusa sull'Etna partendo da Catania, conclusa con la vittoria di [[Franco Bitossi]].
 
Il [[22 maggio]] [[1989]] la 2ª tappa del [[Giro d'Italia]] [[Giro d'Italia 1989|edizione 1989]] si è conclusa sull'Etna partendo da Catania, conclusa con la vittoria del [[Portogallo|portoghese]] [[Acácio da Silva]].
 
Domenica [[15 maggio]] [[2011]] L'Etna è stata la sede di arrivo della 9ª tappa del [[Giro d'Italia 2011]], con partenza da Messina, vinta dallo [[spagna|spagnolo]] [[Alberto Contador]] che, nell'occasione, ha conquistato anche la [[maglia rosa]].
 
Dal [[2004]], il [[Vulcano (geologia)|vulcano]] è sede della SuperMaratona dell'Etna, unica [[Maratona (sport)|maratona]] al mondo ad avere tremila metri di dislivello. La manifestazione sportiva parte dalla spiaggia di [[Fiumefreddo di Sicilia|Marina di Cottone]] sul livello del mare e si conclude - appunto - sul vulcano a quota tremila.
 
=== Sci ===
Sull'Etna è inoltre possibile praticare sport invernali: [[sci]], [[sci di fondo]], [[scialpinismo]] e [[snowboard]]. L'innevamento garantisce l'apertura delle due stazioni sciistiche presenti (una nel versante sud e l'altra in quello nord) da metà dicembre a metà aprile. Viene comunque praticato lo scialpinismo fino alla fine della primavera.
Nel versante sud ([[Rifugio Sapienza]], [[Nicolosi]]) si può usufruire di una [[cabinovia]] da 6 posti, di una [[seggiovia]] biposto e di tre [[skilift]], godendo dello splendido panorama sul [[Golfo di Catania]], nel versante est il [[Rifugio Citelli]], [[Sant'Alfio (Italia)|Sant'Alfio]]. Il comprensorio sul versante meridionale offre 10&nbsp;km di piste. Il versante nord ([[Piano Provenzana]], [[Linguaglossa]], situato a 1825&nbsp;m), dotato di due skilift e di una moderna seggiovia, offre il colpo d'occhio su [[Taormina]], lo [[Stretto di Messina]] e le [[Isole Eolie]].
 
Entrambe le stazioni sciistiche hanno subito, in due eruzioni differenti, la quasi totale distruzione delle strutture da parte della lava. In pochi anni però si è riusciti a garantire nuovamente l'apertura degli impianti. Il versante sud è stato completamente ricostruito, mentre sul versante nord è in fase di approvazione un [[project financing]] che prevede la costruzione di una [[cabinovia]], di una seggiovia e di numerose strutture ricettive, in grado di riportare la stazione sciistica ai livelli di quando l'eruzione del 2002 l'ha distrutta.
 
== Letteratura ==
L'Etna ha ispirato diverse opere letterarie, tra le altre una perduta [[Tragedia greca|tragedia]] di [[Eschilo]] intitolata ''Le Etnee'' e il [[dramma satiresco]] ''[[Il Ciclope]]'' di [[Euripide]] ispirato alla figura [[Omero|omerica]] di [[Polifemo]] e ambientato alle balze dell'Etna, ma molto più spesso l'Etna ha ispirato diverse poesie. Alcuni significativi esempi possono essere ''[[s:Fábula de Polifemo y Galatea|Fábula de Polifemo y Galatea]]'', opera del [[1612]] di [[Luis de Góngora]] ispirata alla leggenda di [[Aci e Galatea]] e ambientata in una caverna etnea, ''[[s:A' piè dell'Etna|A' piè dell'Etna]]'' di [[Alfio Belluso]]<ref>A. Belluso, ''A' piè dell'Etna'', ed. Giannotta 1899.</ref> e ''[[s:Le poesie religiose/All'Etna|All'Etna]]'' di [[Mario Rapisardi]]<ref>M. Rapisardi, ''Le poesie religiose'', Sonzogno, [[Milano]] 1887.</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*AA.VV. -''Parco dell'Etna''. Touring club editore, Milano 1993.
*AA.VV. -''Etna, mito d'Europa''. Giuseppe Maimone editore, Catania 2000.
*AA.VV. - ''Il fascino del mostro''. Sicilia.2-p.&nbsp;62-73, G. Mondadori, Milano 1994
*AA.VV. - ''Etna''. Unico Multimedia, Tremestieri Etneo 1998
*AA.VV. - ''Dentro il vulcano''. a cura del Centro Speleologico Etneo, edito dal Parco dell'Etna,Nicolosi 1999.
*AA.VV. - ''Etna, il vulcano e l'uomo''. Giuseppe Maimone editore, Catania 1994.
*F.Alaimo -''Parco dell'Etna''. F. Orlando editore, Palermo 2002.
*F.Andronico -''l'Etna''- Oasi Editrice, Troina 2001.
*S.Arcidiacono -''Guida naturalistica alla provincia di Catania''. Giuseppe Maimone editore, Catania 2002.
*F.Barbagallo -''Guida del turismo alternativo in Sicilia III''. STS, Palermo 2001.
*Patrick Brydone, ''Ascesa sull'Etna'', a cura di Carlo Ruta. Edi.bi.si. Messina 1999.
*E.Costanzo,T.Guerrera -''Le città attorno al vulcano''. Broker Service Edizioni, Ragalna 1996.
*R.Cristofolini, N. Improsa,G.Patané - ''Etna 1983:cronaca minore di un evento storico'' - Tringale Editore, Catania 1984
*F.Ferrara -''[http://books.google.it/books?id=CggAAAAAQAAJ&pg=PA1&dq=etna#PPR1,M1 Descrizione dell' Etna con la storia delle eruzioni e il catalogo dei prodotti]''- L.Dato Editore, Palermo 1818.
*G.Patanè, S.La Delfa e J.Tanguy- ''L'Etna e il mondo dei vulcani''. Giuseppe Maimone editore, Catania 2004.
*Poli Marchese E. -''Piante e fiori dell'Etna''. Sellerio, Palermo 1991.
*E.Reclus - ''La Sicilia e l'eruzione dell'Etna del 1865''. B&B, Catania 1999.
*Recupero S. -''Storia naturale dell'Etna''. Catania 1815.
*G.Riggio,G.Vitali - ''Conoscere l'Etna''. Sellerio, Palermo 1987.
*''Quaderni di Le Scienze'' n.4.1983 - ''I Vulcani''. L. Villari ''L'Etna''
*''La Sicilia e l'eruzione dell'Etna nel 1865'' (ristampa anastatica) 1999 B&B editori Catania
*Maria Corti, ''Catasto Magico'', I coralli, Einaudi, 1999.
*Etna Cooperativa - ''Etna Sud - Ambiente, storia, tradizioni''. Tringale Editore, 1990
 
* {{cita libro|titolo=Patologia generale|autore=I. Covelli|coautori=L. Frati|editore=ed. Florio|città=Napoli|anno=1971|ISBN=978-88-85663-39-8}}
 
* F. Guarda, G. Mandelli, Trattato di Anatomia patologica veterinaria, Torino, ed. UTET, ISBN 88-02-05884-9
== Voci correlate ==
*[[Bosco di Centorbi]]
*[[Distretto Taormina-Etna]]
*[[Eruzioni dell'Etna]]
*[[Grotta del Gelo]]
*[[Parco dell'Etna]]
*[[Rena rossa]]
*[[Valle del Bove]]
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.ct.ingv.it/ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Sezione di Catania]
*[http://www.marinai.it/video/etna/etna.htm Deviazione della colata lavica del 1991 da parte degli Incursori della M.M.]
*[http://www.etnaweb.net Etna Web Cam - L'Etna osservata 24 ore su 24 dal versante Est]
*[http://www.etnanatura.it/ Etnanatura.it - Il portale dell'Etna - Foto, percorsi, meteo, sismicità, siti, natura]
*[http://www.etnamount.it/ Etnamount - storia, notizie, foto, mappe dell'Etna]
*[http://francescopaolofrontini.blogspot.com/2011/12/leruzione-delletna-di-federico-de.html L'eruzione dell'Etna], di [[Federico De Roberto]]- [[L'Illustrazione Italiana]], 27.06.1886
 
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