Musée de la Poupée e Psyllidae: differenze tra le pagine

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{{Tassobox
{{Museo
|nome=Psille ''sensu stricto''
|Nome originale = Musée de la Poupée - Au Petit Monde Ancien
|statocons=
|Tipologia = [[Giocattolo|giocattoli]], [[Bambola|bambole]]
|immagine=Aconopsylla sterculiae from CSIRO.jpg
|Immagine = Paris musee de la poupee.png
|didascalia=''[[Aconopsylla sterculiae]]''
|Didascalia =
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|Data di apertura = [[1994]]
|regno=[[Animalia]]
|Data di chiusura = [[2017]]<ref>{{cita web|url=http://www.lefigaro.fr/sortir-paris/2017/08/17/30004-20170817ARTFIG00218-le-musee-de-la-poupee-a-paris-ferme-ses-portes.php|autore=Isabelle Blondel|titolo=Le musée de la poupée à Paris ferme ses portes|sito=lefigaro.fr|curatore=''[[Le Figaroscope]]''|lingua=fr |data=18 agosto 2017}}.</ref>
|sottoregno=[[Eumetazoa]]
|Fondatori = Guido e Samy Odin
|Località dominio= [[ParigiEukaryota]]
|ramo=[[Bilateria]]
|Indirizzo = 7, Impasse Berthaud
|phylum=[[Arthropoda]]
|Collezioni = Guido e Samy Odin
|subphylum=[[Hexapoda]]
|Periodo storico = diciannovesimo e ventesimo secolo
|classe=[[Insecta]]
|Superficie espositiva =350
|sottoclasse=[[Pterygota]]{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Coorte (tassonomia)|Coorte]]|nome=[[Exopterygota]]}}{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Coorte (tassonomia)|Subcoorte]]|nome=[[Neoptera]]}}
|Direttore = Samy Odin
|superordine=[[Paraneoptera]]{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Sezione (tassonomia)|Sezione]]|nome=[[Rhynchotoidea]]}}
|Proprietà=Famiglia Odin
|ordine=[[Rhynchota]]
|Visitatori = 50000
|sottordine=[[Homoptera]]{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Sezione (tassonomia)|Sezione]]|nome=[[Sternorrhyncha]]}}
|Anno visitatori=2000
|infraordine=
|superfamiglia=[[Psylloidea]]
|famiglia='''Psyllidae'''<br /><span style="font-variant: small-caps">[[Pierre André Latreille|Latreille]]</span>, [[1807]]
<!-- ALTRO -->
|sinonimi=
|nomicomuni=
|suddivisione=[[Sottofamiglia|Sottofamiglie]]
|suddivisione_testo=
* [[#Sistematica|Vedi testo]]
}}
Le '''psille''' propriamente dette ('''Psyllidae''' <span style="font-variant: small-caps">[[Pierre André Latreille|Latreille]]</span>, [[1807]]) sono una [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] cosmopolita di [[Insecta|insetti]] dell'[[Ordine (tassonomia)|ordine]] dei [[Rhynchota|Rincoti]] [[Homoptera|Omotteri]], superfamiglia [[Psylloidea]]. Costituiscono il raggruppamento più importante e rappresentativo, per diffusione, importanza economica e numero di specie, della superfamiglia.
Il '''Musée de la Poupée''' ("museo della bambola", in [[Lingua francese|francese]]) è un museo privato [[parigi]]no dedicato alla storia della [[bambola]].
 
== StoriaDescrizione ==
Sono insetti di piccole dimensioni, alati, con capo largo quanto il torace. Nell'ambito della famiglia si riscontra una certa eterogeneità, in confronto all'uniformità morfologica che caratterizza le altre famiglie di Psilloidei.
Il Musée de la Poupée viene fondato nel 1994 da due italiani originari di [[Torre Pellice]], Guido Odin pittore, fotografo e costumista, e da suo figlio Samy, anche lui, come il padre, appassionato collezionista, che con l'Università di Lione aveva intrapreso ricerche sulla storia delle bambole. Prima della fondazione Guido Odin con la sua collezione aveva organizzato mostre temporanee in Italia e in Francia. Il museo ha ospitato una collezione permanente di oltre 500 bambole francesi in ''bisque'', composizione, stoffa, gomma, celluloide e plastica, ordinate cronologicamente dal 1800 al presente. L'esposizione comprendeva anche modelli in scala di mobili, accessori e giocattoli dei relativi periodi.<br/>
Una stanza era dedicata alla manifattura delle bambole e ai materiali utilizzati per la loro costruzione. Il museo presentava inoltre mostre temporanee<ref>Esempio: {{cita | Odin}}</ref>, una ''clinica della bambola'' per il restauro e una libreria dove era possibile acquistare libri e giocattoli.
 
Il [[Capo degli insetti|capo]] porta [[antenna degli insetti|antenne]] di 10 articoli, provvisto di [[occhio composto|occhi]] e di tre [[ocelli]]. Nella maggior parte della famiglia, la zona frontale del capo presenta due prolungamenti detti ''coni frontali'' o ''geno-frontali'', assenti però in alcune sottofamiglie ([[Aphalarinae]], [[Euphyllurinae]], [[Liviinae]], [[Togepsyllinae]]). L'[[apparato boccale degli insetti|apparato boccale]] è di tipo [[Apparato boccale degli insetti#Apparato boccale pungente-succhiante|pungente-succhiante]], con [[Glossario entomologico#rostro|rostro]] di tre segmenti.
== Posizione ==
Il museo si trovava nel terzo [[arrondissement]], nell'Impasse Berthaud, nelle vicinanze del numero 22 di rue Beaubourg, a [[Parigi]], in [[Francia]]. La stazione della [[Metropolitana di Parigi|metro]] più vicina è [[Rambuteau]]. Il numero di telefono è (+33) (0)1.42.72.73.11.<ref name="sitoufficiale">{{Lingue|fr|en}} [http://www.museedelapoupeeparis.com/ Sito ufficiale]</ref>
 
Le [[ala degli insetti|ali]] sono membranose, quelle anteriori leggermente sclerificate. La morfologia della venulazione dell'ala anteriore non presenta particolari dettagli morfologici, in quanto presenta caratteri pressoché ricorrenti in tutte le altre famiglie ad eccezione dei [[Triozidae]]. È presente uno pterostigma, stretto e decorrente lungo il margine costale, mentre la nervatura è ripartita tra due vene principali. La prima decorre lungo il margine costale e si interrompe prima di confluire nello pterostigma (frattura costale); è derivata dalla fusione della [[Glossario entomologico#costa|costa]] e della [[Glossario entomologico#subcosta|subcosta]]. La seconda, detta ''vena basale'', si dirama ben presto in due biforcazioni. Quella anteriore, derivata dalla [[Glossario entomologico#radio|radio]], si divide a sua volta nel ''ramo del radio'', breve e confluente nel pterostigma, e nel ''settore radiale'', più sviluppata e decorrente nella parte anteriore della regione remigante. La diramazione posteriore deriva invece dalla fusione della [[Glossario entomologico#media|media]] e della [[Glossario entomologico#cubito|cubito]]; dopo un breve percorso comune, i due rami si separano in media e cubito che, a loro volta, si biforcano formando nel complesso quattro ramificazioni confluenti nel margine. Di particolare sviluppo in lunghezza è la cellula ''m<sub>1</sub>'', compresa fra la media e la cubito e, nella zona distale, fra le vene M<sub>3-4</sub> e Cu<sub>1a</sub>.
Era aperto dal martedì al sabato dalle ore 13 alle ore 18, è chiuso la domenica, il lunedì e i giorni festivi. L'ingresso è a pagamento, il costo è di € 8.00 per gli adulti; € 6.00 per gli studenti dai 12 ai 25 anni, i disoccupati e le persone sopra i 65 anni di età; di € 4.00 per i bambini e gli invalidi.<ref name="sitoufficiale" />
 
[[File:Psyllidae forewing veins.svg|thumb|Morfologia dell'ala anteriore. '''Pt''': pterostigma; '''spn''': spine apicali; '''r''', '''m''', '''cu''': cellule. Nervature: '''C+Sc''': costa + subcosta; '''R+M+Cu''': vena basale; '''Rs''': settore radiale; '''M''': rami della media; '''Cu''': rami della cubito.]]
Le [[Zampa degli insetti|zampe]] hanno tarsi biarticolati e le posteriori sono adattate al salto, con femori leggermente ingrossati.
 
L'[[Addome degli insetti#addome|addome]] delle femmine è fornito di un breve [[Apparato riproduttore degli insetti#Ovopositore|ovopositore]], spesso conformato in relazione alla pianta ospite. Quello dei maschi presenta la parte terminale rivolta verso l'alto, con ano e armature genitali disposti in posizione dorsale.
 
== Biologia ==
Le specie di questa famiglia sono associate a piante appartenenti ad un'ampia gamma tassonomica. In particolare sono frequenti, fra le piante ospiti, gli ordini delle [[Annonales]] e delle [[Asterales]] e le [[Fabaceae|Leguminose]] legnose. Le specie di maggiore importanza in [[Italia]] sono tuttavia associate alle [[Pomoideae]] e, in particolare, al [[pyrus|pero]]. Le [[neanide|neanidi]] sono in genere libere, ma non mancano le specie [[galla (botanica)|galligene]], analogamente a quanto avviene per altri Psilloidei. La produzione di melata può essere particolarmente abbondante, fino ad avere effetti fitotossici.
 
== Distribuzione ==
La famiglia è cosmopolita e vanta una larga distribuzione, dalle regioni subartiche alle isole subantartiche.
 
== Sistematica ==
[[File:Cacopsylla-pulchella-05.jpg|left|thumb|Adulti e stadi giovanili di ''[[Cacopsylla pulchella]]'' su foglia di [[Cercis siliquastrum|albero di Giuda]].]]
L'inquadramento sistematico e la suddivisione interna della famiglia è incerto. In letteratura, le vecchie pubblicazioni si orientano verso due differenti indirizzi: uno tende a comprendere tutti gli Psilloidei nella famiglia dei Psyllidae, differenziandoli al rango di sottofamiglie (es. Psyllinae, Triozinae, Carsidarinae, ecc.); suddivide la superfamiglia in più famiglie, discernendo fra i due raggruppamenti principali, quelli che fanno capo alle famiglie degli Psyllidae e dei Triozidae. Dagli Psyllidae, alcuni Autori separavano alcune sottofamiglie elevandole al rango di famiglie (es. Aphalaridae e Liviidae) caratterizzate per lo più dall'assenza dei coni frontali<ref>{{cita|Tremblay|pp. 89-90}}.</ref>.
 
Gli orientamenti attuali degli studiosi della superfamiglia convergono nel suddividere gli Psilloidei in sei famiglie, di cui due più conosciute per diffusione e numero di specie (Psyllidae, Triozidae) e le altre quattro considerate "minori" per il limitato numero di specie e per la diffusione prevalentemente pantropicale (Calophyidae, Carsidaridae, Homotomidae, Phacopteronidae). In questo schema tassonomico, gli Psillidi sono considerati un raggruppamento comprendente anche le famiglie degli Aphalaridae, dei Liviidae e degli Spondyliaspididae contemplate da diversi Autori, soprattutto in un passato recente. Va tuttavia specificato che la sistematica interna degli Psilloidei è ancora incerta per l'esistenza di un elevato numero di specie, soprattutto tropicali, non ancora determinate, e per l'arbitrarietà dei criteri morfologici presi come elementi di differenziazione. Ne consegue un quadro tassonomico alquanto confuso, variegato e incompleto anche nelle attuali pubblicazioni non strettamente scientifiche, come nelle banche dati tassonomiche e nei manuali tecnici.
 
La famiglia comprenderebbe oltre 1800 specie<ref name="AFD">{{Cita|Australian Faunal Directory}}.</ref>, comprendendo circa due terzi degli Psilloidei attualmente conosciuti. Il numero dei generi compresi è altresì incerto per la ricorrenza di numerosi casi di sinonimia e si aggirerebbe fra i 120 e i 150<ref name="AFD"/><ref>{{cita|Gullan & Martin|pp. 1080-1082}}.</ref>. La suddivisione interna contempla la ripartizione in sottofamiglie e tribù, ma anche in questo caso il quadro non può dirsi ben delineato e completo per l'incerta collocazione di diverse specie e generi e per la ricorrenza dei lavori di revisione sistematica. Fra le sottofamiglie in cui si suddividono gli Psyllidae si citano le seguenti:
{{Colonne}}
* [[Acizziinae]]
* [[Anomoneurinae]]
* [[Aphalarinae]]
* [[Aphalaroidinae]]
* [[Arytaininae]]
* [[Ciriacreminae]]
* [[Diaphorininae]]
* [[Euphalerinae]]
{{Colonne spezza}}
* [[Euphyllurinae]]
* [[Liviinae]]
* [[Paurocephalinae]]
* [[Psyllinae]]
* [[Rhinocolinae]]
* [[Spondyliaspidinae]]
* [[Strophingiinae]]
* [[Togepsyllinae]]
{{Colonne fine}}
 
== Importanza economica ==
Gli Psillidi rappresentano uno dei raggruppamenti di Omotteri di maggiore importanza agraria, a causa della frequenza di specie dannose e di non facile controllo nei confronti di piante d'interesse agrario. I danni causati da questi insetti sono quelli tipici della generalità degli Omotteri:
* riduzione delle risorse nutritive a disposizione della pianta, a causa della sottrazione della [[linfa (botanica)|linfa]], con conseguente riduzione delle rese e progressivo deperimento in caso di forti infestazioni;
* induzione di malformazioni, dovuta all'immissione della saliva
* emissione di [[melata]], che oltre a provocare danni diretti per la fitotossicità in caso di abbondanti emissioni, ostacola l'azione dei nemici naturali e dei trattamenti insetticidi e favorisce l'insediamento degli agenti della [[fumaggine]];
* possibilità di trasmissione di [[virus (biologia)|virus]] e [[fitoplasma|fitoplasmi]] fitopatogeni da parte di alcune specie.
 
Fra le specie di maggiore importanza agraria in [[Italia]] si citano le cosiddette "psille del pero" (''[[Cacopsylla pyri]]'', ''[[Cacopsylla pyricola]]'' e ''[[Cacopsylla pyrisuga]]''), le più temibili, la "psilla del melo" (''[[Cacopsylla mali]]''), poco dannosa ma possibile vettore di fitopatogeni (''scopazzi''), il "cotonello dell'olivo" (''[[Euphyllura olivina]]''), occasionalmente dannoso in oliveti degradati e su piante poco curate.
 
La lotta chimica alle psille si basa tradizionalmente sull'impiego di principi attivi ad azione sistemica o translaminare efficaci contro gli insetti ad apparato boccale pungente-succhiante e su trattamenti invernali contro le uova e gli adulti svernanti. La lotta chimica convenzionale, applicata senza rispettare i principi della [[lotta guidata]] o della [[lotta integrata]], tuttavia presenta difficoltà di applicazione in [[agrosistema|agrosistemi]] degradati, a causa della facilità di insorgenza dei fenomeni di resistenza e del mancato supporto degli agenti naturali di controllo e si caratterizza con una spiccata aleatorietà. Una particolare efficacia si è riscontrata da parte degli insetticidi [[chitinoinibitori]] ([[diflubenzuron]], [[teflubenzuron]], ecc.) contro le uova e le neanidi delle generazioni estive e i trattamenti ovicidi a fine inverno.
 
Da diversi anni si è riscontrato che la gestione integrata dei pereti si rivela molto più efficace della lotta chimica convenzionale, in quanto sfrutta la notevole attività degli antagonisti naturali. Le psille sono infatti efficacemente controllate soprattutto da [[Rhynchota|rincoti]] [[predazione|predatori]] che fanno capo alle famiglie degli [[Anthocoridae|Antocoridi]] e dei [[Nabidae|Nabidi]]<ref>{{cita web|url=http://www.fitosanitario.re.it/pubblicazioni.php?idarticolo=105&idlibro=11|titolo=Antocoride, un amico da lanciare|autore=Flavio Rocchi|opera=Notiziario fitopatologico|anno=2006|mese=aprile|editore=Consorzio Fitosanitario Provinciale di Reggio Emilia|accesso=20 novembre 2008|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore=P. Atger |titolo=Le psylle du poirier est-il un faux probleme? |rivista=La Défense des Végétaux |volume=31 |numero=187 |anno=1977 |pagine=310-316 |url=http://bba.zadi.de/SEARCH/PHYTOMED_DB/DDW?W%3DBIOL_LISTE_PHYTO++%3D+%27Anthocoris%27%26M%3D33%26K%3DU-78-05343%26R%3DY%26U%3D1 |urlmorto=sì }}</ref><ref>Giorgio Nicoli, Luca Marzocchi. ''Anthocoris nemoralis'' in Giorgio Nicoli, Paolo Radeghieri (a cura di), ''Gli ausiliari nell'agricoltura sostenibile''. Bologna, Calderini Edagricole, 2000. pp. 17-28. ISBN 88-206-4504-1.</ref><ref>Osservatorio agroambientale di Cesena. ''Guida al riconoscimento degli organismi utili in agricoltura''. Bologna, Centro Servizi Avanzati per l'Agricoltura (Centrale Ortofrutticola di Cesena) e dell'Osservatorio agroambientale di Cesena. p. 42.</ref>.
 
== Motivi della chiusura ==
Il direttore Samy Odin ha spiegato i motivi della chiusura definitiva, avvenuta il 15 settembre 2017, con il calo di visitatori annui sceso da 50000 a 16000 dopo gli attacchi terroristici del 2015, con l'impossibilità di sostenere le spese per mettere in sicurezza il Museo conformemente alle normative europee e con il notevole aumento del canone mensile pagato per l'affitto degli spazi espositivi.
<ref>{{cita web|url=http://www.leparisien.fr/paris-75003/paris-clap-de-fin-le-15-septembre-pour-le-musee-de-la-poupee-08-08-2017-7182549.php|autore=Philippe Baverel|titolo=Paris : clap de fin le 15 septembre pour le musée de la poupée|lingua=fr |data=8 agosto 2017}}.</ref>
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Antonio Servadei, Sergio Zangheri, Luigi Masutti. ''Entomologia generale ed applicata''. Padova, CEDAM, 1972.
*{{cita libro|titolo=Les poupées de la S.F.J.B (Societé Francaisede fabrication De Bébés et Jouets) 1899-1957|autore1=Samy Odin|autore2=Guido Odin|editore=Musée de la Poupée|città=Paris|anno=1999|isbn=2-86665-295-9|cid=Odin}}
* {{bibliografia|Tremblay|Ermenegildo Tremblay. ''Entomologia applicata''. Volume II Parte I. 1<sup>a</sup> ed. Napoli, Liguori Editore, 1981. ISBN 978-88-207-1025-5.}}
==Altri progetti==
* Aldo Pollini. ''Manuale di entomologia applicata''. Bologna, Edagricole, 2002. ISBN 88-506-3954-6.
{{interprogetto|commons=Category:Musée de la Poupée (Paris)}}
* {{Bibliografia|Gullan & Martin|Penny J. Gullan, Jon H. Martin. ''[http://entomology.ucdavis.edu/gullanandcranstonlab/Gullanpdfs/SternoChapter.pdf Sternorrhyncha (Jumping Plant Lice, Whiteflies, Aphid, and Scale Insects)]'' in Vincent H. Resh, Ring T. Cardé (a cura di) ''Enciclopedia of Insects''. Academic Press, 2003. (''in [[Lingua inglese|inglese]]'').}}
* Ângelo Moreira da Costa Lima. ''[http://www.ufrrj.br/institutos/ib/ento/tomo02.pdf XXIII. Homópteros]'' in ''Insetos do Brasil''. Tomo 2. Escola Nacional de Agronomia, 1940. (''in [[Lingua portoghese|portoghese]]'').
* Robert George Brown, Ian David Hodkinson. ''[http://books.google.com/books?id=W9942XjeV44C&pg=PA20&dq=%22Family+Psyllidae%22&ei=raslSb3IJor8lQSbvIWGCg&hl=it#PPA21,M1 Taxonomy and Ecology of the Jumping Plant-Lice of Panama (Homoptera: Psylloidea)]''. E.J. Brill, 1988. ISBN 90-04-08893-8.
* Frej Ossiannilsson. ''[http://books.google.com/books?id=joMip5TD0VAC&pg=PA23&dq=%22Family+Psyllidae%22&ei=raslSb3IJor8lQSbvIWGCg&hl=it#PPA23,M1 The Psylloidea (Homoptera) of Fennoscandia and Denmark]''. E.J. Brill, 1992. ISBN 90-04-09610-8.
* Oppong, C.K., Addo-Bediako, A., Potgieter, M.J. & Wessels, D.C.J. 2009. Distribution of the eggs of the mopane psyllid ''Retroacizzia mopani'' (Hemiptera: Psyllidae) on the mopane tree. ''[[African Invertebrates]]'' '''50''' (1): 185-190.[http://www.africaninvertebrates.org.za/Oppong_etal_2009_50_1_430.aspx]
 
== CollegamentiAltri esterniprogetti ==
{{interprogetto}}
* {{cita web|http://www.museedelapoupeeparis.com/|Sito ufficiale|lingua=fr, en}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Controllo di autorità}}
* {{cita web |url=http://www.psyllids.org |titolo=Psyllids home page |autore=Diana M. Percy |lingua={{en}} |accesso=20 novembre 2008}}
{{Portale|musei|Parigi}}
* {{cita web |url=http://www.sel.barc.usda.gov/psyllid/psyllidframe.html |titolo=S.E.L.'s Psylloidea Web Page |opera=Systematic Entomology Laboratory |editore=Agricultural Service Research, US Department of Agriculture |lingua={{en}} |accesso=20 novembre 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080607061518/http://www.sel.barc.usda.gov/psyllid/psyllidframe.html |dataarchivio=7 giugno 2008 }}
* {{Bibliografia|Australian Faunal Directory|{{AFD|taxon=PSYLLIDAE|titolo=Family Psyllidae|accesso=22 marzo 2009}}}}
* {{cita web |url=http://www.inbio.ac.cr/papers/insectoscr/Texto206.html |titolo=Familia Psyllidae |autore=David Hollis |editore=Instituto Nacional de Biodiversidad, Costa Rica |lingua={{es}} |accesso=20 novembre 2008}}
* {{cita web |url=http://www.inra.fr/hyppz/ZGLOSS/3g---181.htm |titolo=Psyllidae, Psylles |opera=HYPP, Hypermédia pour la protection des plantes |editore=INRA, Institut National de la Recherche Agronomique |lingua={{lingue|fr|en}} |accesso=20 novembre 2008}}
* {{Biolib|17163|Psyllidae|20-11-2008}}
* {{Fauna europaea|12492|Psyllidae|20-11-2008}}
* {{ITIS|109187|Psyllidae|20-11-2008}}
{{Rhynchota}}
{{Portale|artropodi}}
 
[[Categoria:Musei di giocattoliPsylloidea]]
[[Categoria:MuseiTaxa diclassificati Parigida Pierre André Latreille]]