Unione di Centro (2002) e Discorso dell'Areopago: differenze tra le pagine

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[[File:V&A - Raphael, St Paul Preaching in Athens (1515).jpg|thumb|280px|[[Raffaello]], ''[[Predica di san Paolo]]'' (1515-1516).]]
{{Partito politico
[[File:Areopagus3.JPG|thumb|280px|Iscrizione moderna presso l'Areopago recante il testo del discorso di san Paolo.]]
|colore = cornflowerblue
|nome = Unione di Centro
|logo = [[File:Unione di Centro logo.png|200px]]
|segretario = [[Lorenzo Cesa]]
|presidente = [[Gianpiero D'Alia]]
|vicesegretario = [[Antonio De Poli]]<br/>[[Giuseppe De Mita]]<br/>[[Mauro Libè]]
|vicepresidente =
|coordinatore =
|portavoce =
|stato = ITA
|fondazione = 6 dicembre [[2002]] <small>(come UDC)</small> <br> 28 febbraio [[2008]] <small>(come Unione di Centro)</small>
|dissoluzione =
|partito =
|sede = Via Due Macelli, 66 - [[Roma]]<ref>{{cita web|url=http://www.udc-italia.it/Agenda/SchedaReader.aspx?TypeID=1&ID=98409|titolo=Inaugurazione sede Udc Roma con Lorenzo Cesa}}</ref>
|ideologia = [[Cristianesimo democratico]], [[Conservatorismo sociale]]<ref name=Parties-and-Elections>{{cita web|lingua=en|url=http://www.parties-and-elections.eu/italy.html|titolo=Italy|sito=Parties and Elections in Europe|accesso=11 gennaio 2014|autore=Wolfram Nordsieck|data=2013}}</ref>
|internazionale = [[Internazionale Democratica Centrista]]
|collocazione = [[Centro (politica)|Centro]]
|coalizione = [[Casa delle Libertà]] <small>(2002-2007)</small><br> [[Nuovo Polo per l'Italia]] <small>(2010-2012)</small><br />[[Con Monti per l'Italia]] <small>(2013)</small><br />[[Partito Democratico (Italia)|PD]]–[[Nuovo Centrodestra|NCD]]–[[Scelta Civica|SC]]–UdC <small>(2013-presente)</small><br />[[Nuovo Centrodestra - Unione di Centro|NCD-UdC]] <small>(2014)</small><br />[[Area Popolare]] <small>(2015)</small>
|partito europeo = [[Partito Popolare Europeo]]
|gruppo parlamentare europeo = [[Gruppo del Partito Popolare Europeo]]
|seggi1 = {{Partito politico/seggi|6|630|cornflowerblue}}
|seggi2 = {{Partito politico/seggi|2|321|cornflowerblue}}
|seggi3 = {{Partito politico/seggi|1|73|cornflowerblue}}
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|testata =
|giovanile = ''Giovani UDC''
|iscritti = 220.000<ref>{{cita web|url=http://www.udc-italia.it/News/SchedaReader.aspx?TypeID=3&ID=96714|titolo=Cattolici. Cesa: l'Udc ha 42 mila giovani iscritti su 220 mila; puntiamoci}}</ref>
|anno iscritti = 2010
|colori = {{legenda|#00A4E0|[[Azzurro]]|border=1px solid #AAAAAA}}
|sito = [http://www.udc-italia.it/ www.udc-italia.it]
}}
 
Il nome '''discorso dell'Areopago''' si riferisce a un discorso pronunciato da [[Paolo di Tarso|san Paolo]] ad [[Atene]], presso l'[[Areopago]], e riportato in ''[[Atti degli Apostoli|Atti]]'' 17:16–34.<ref name= McGrath>{{Citation | title= Christianity: an introduction | first = Alister E. | last = McGrath | year = 2006 | ISBN = 1-4051-0901-7 | pages = 137–41}}</ref><ref name= Udo477>{{Citation | title = Theology of the New Testament | first = Udo | last = Schnelle | date = Nov 1, 2009 | ISBN = 0-80103604-6 | page = 477}}</ref> Il discorso dell'Areopago è il discorso più drammatico e più dettagliatamente riferito della carriera missionaria di san Paolo e seguì un discorso più breve, pronunciato a [[Listra]], riportato in ''Atti'' 14:15-17.<ref name= Watson>{{Citation | title = Mercer Commentary on the New Testament | first = Watson E. | last = Mills | year = 2003 | ISBN = 0-86554-864-1 | pages = 1109–10}}</ref>
L''''Unione di Centro''' (UdC) è un [[partito politico]] [[italia]]no, nato nel [[2002]] come '''Unione dei Democratici Cristiani e di Centro''' (UDC) dalla fusione fra il [[Centro Cristiano Democratico]], i [[Cristiani Democratici Uniti]] e [[Democrazia Europea]].
 
==Storia==
Nel [[2008]], dopo l'adesione della [[Rosa per l'Italia]] di [[Savino Pezzotta]] e di altri movimenti minori di ispirazione [[liberale]] e [[regionalismo (Italia)|regionalista]], ha assunto la denominazione attuale.
Paolo aveva incontrato delle opposizioni nella sua predicazione a [[Tessalonica]] ed a [[Veria|Berea]] nel nord della [[Grecia]] e tra la fine del 49 e l'inizio del 50<ref>{{cita libro|autore=[[Svetonio]]|titolo=[[Vite dei Cesari]]: Claudio|posizione=25}}</ref> si era recato ad [[Atene]] per essere al sicuro. Secondo gli ''[[Atti degli Apostoli]]'', mentre stava aspettando che arrivassero i suoi compagni [[Sila (apostolo)|Sila]] e [[Timoteo (discepolo di Paolo)|Timoteo]], Paolo fu afflitto nel vedere Atene piena di idoli. Il commentatore [[John Gill]] scrisse in proposito:
{{citazione
|la sua anima era travagliata e il suo cuore era addolorato, … era esasperato e provocato al massimo grado: era al parossismo; il suo cuore era caldo dentro di lui; aveva un fuoco bruciante nelle ossa ed era stanco di pazientare, non poteva stare fermo; il suo zelo voleva uno sfogo e lui glielo diede.
|{{cite web| last =Gill | first = John |title=Gill's Exposition of the Entire Bible|url= http://biblehub.com/commentaries/gill/acts/17.htm |work= Bible hub |accessdate= 28 settembre 2015}}
|his soul was troubled and his heart was grieved, … he was exasperated and provoked to the last degree: he was in a paroxysm; his heart was hot within him; he had a burning fire in his bones, and was weary with forbearing, and could not stay; his zeal wanted vent, and he gave it.
|lingua=en
}}
 
Quindi Paolo si recò alla [[sinagoga]] e all'[[agorà]] in molte occasioni ("quotidianamente")<ref>''Atti'' 17:17.</ref> per predicare la [[risurrezione di Gesù]].
Fin dalla fondazione ha sempre aderito al [[Partito Popolare Europeo]]<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/online/politica/centro/udccongr/udccongr.html|titolo=Centristi, oggi nasce l'Udc. Congresso senza Pera e Bossi|accesso=6 dicembre 2002}}</ref>.
 
In seguito alcuni Greci lo portarono ad una riunione all'Areopago, l'alto tribunale di Atene, per spiegare ciò che sosteneva. "Areopago" significa letteralmente "Rocca di [[Ares]]"; era un luogo dove si trovavano templi, strutture culturali ed era l'alto tribunale della città. È stato ipotizzato da Robert Paul Seesengood che fosse illegale pregare una [[Dio|divinità]] straniera ad Atene, il che avrebbe reso il discorso di Paolo una commistione fra una conferenza ed un processo.<ref name=Seesengood >{{cita libro|autore=Robert Paul Seesengood|titolo=Paul: A Brief History|anno=2010|isbn=1-4051-7890-6|p=120}}</ref>
Un suo esponente, [[Gian Luca Galletti]], è attualmente [[Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare della Repubblica Italiana|Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare]] del [[Governo Renzi]].
 
Il discorso si fonda su cinque punti principali:<ref name=Watson />
== Storia ==
* Introduzione: discussione sull'ignoranza del culto pagano (23-24)
{{vedi anche|Frammentazione della Democrazia Cristiana}}
* L'oggetto di culto è l'unico Dio Creatore (25-26)
[[File:Pier Ferdinando Casini.jpg|thumb|Pier Ferdinando Casini]]
* Il rapporto di Dio con l'umanità (26-27)
* Idoli d'oro, d'argento e di pietra come oggetti di falso culto (28-29)
* Conclusione: è tempo di porre fine all'ignoranza (30-31)
 
Questo discorso è uno dei primi tentativi di spiegare la natura di Cristo ed è un primo passo nel cammino che porta allo sviluppo della [[Cristologia]].<ref name=McGrath />
=== Il tramonto della Balena Bianca e gli altri sviluppi ===
Coinvolta pesantemente negli scandali di [[Tangentopoli]], nel [[1993]] la [[Democrazia Cristiana]] è in preda ad una grave crisi di identità.
 
Paolo inizia il suo discorso sottolineando il bisogno di conoscere Dio, piuttosto che idolatrare l'ignoto:
L'Assemblea programmatica costituente, che si svolge fra il 23 ed il 26 luglio, dà modo al segretario [[Mino Martinazzoli]] di progettare una terza fase storica della tradizione cattolico-democratica con ''un soggetto nazionale di programma, fondato sul valore cristiano della solidarietà''.<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/55880/55946-per-litalia-una-nuova-presenza-popolare-assemblea-programmatica-costituente-della-dc "Per l'Italia una nuova presenza popolare" Assemblea programmatica costituente della DC (23/7/1993)]</ref>
{{citazione|Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l'iscrizione: «A un dio ignoto». Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio.}}
 
In seguito Paolo spiega concetti come [[resurrezione]] e [[Salvezza (Bibbia)|salvezza]]: è un preludio alle future discussioni di Cristologia.
Il 18 gennaio [[1994]] nascono il [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]] (al quale aderirà la maggioranza dei parlamentari)<ref> [http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/20/PPI_primo_giorno_con_lite_co_0_940120381.shtml PPI, primo giorno con la lite sull'eredità]</ref> e il [[Centro Cristiano Democratico]], fondato da alcuni esponenti della vecchia ''[[dorotei|corrente dorotea]]'' guidati da [[Pier Ferdinando Casini]].
 
Dopo il discorso alcune persone divennero seguaci di Paolo: tra loro ci furono una donna chiamata [[Damaride]] e [[Dionigi l'Areopagita|Dionigi, un membro dell'Areopago]] (da non confondere con lo [[Pseudo-Dionigi l'Areopagita|Pseudo-Dionigi]] o con [[Dionigi di Parigi|Dionigi, primo vescovo di Parigi]]).
Alle [[elezioni politiche italiane del 1994|successive consultazioni]] coloro i quali hanno mantenuto lo storico simbolo dello ''"scudocrociato"'' contribuiscono alla deludente performance del [[Patto per l'Italia]], causata anche dalle complesse norme previste dal sistema maggioritario, mentre gli altri prendono parte con buoni risultati al [[centro-destra]] di [[Silvio Berlusconi]].
Nel XX secolo [[Papa Giovanni Paolo II]] paragonò i media moderni al "Nuovo Areopago", dove le idee cristiane avevano bisogno di essere spiegate e difese di nuovo, contro la miscredenza e gli idoli d'oro e d'argento.<ref>{{cite book |title=Consuming religion: Christian faith and practice in a consumer culture|first= Vincent J. |last= Miller|year= 2005 |ISBN= 0-8264-1749-3| page =99}}</ref>
 
Nel luglio del [[1995]] [[Rocco Buttiglione]] decide di fondare i [[Cristiani Democratici Uniti]].
 
Il dialogo con il CCD è subito naturale e sfocia nella presentazione di liste comuni nella quota proporzionale della [[Camera dei deputati|Camera]] alle [[elezioni politiche italiane del 1996|elezioni anticipate del 1996]]. Esse raggiungono il 5,8% dei consensi e 12 seggi.
 
Alle [[elezioni politiche italiane del 2001|elezioni del 2001]] le liste del ''[[Biancofiore]]'' ottengono il 3,22%.
 
Quella competizione vede anche la partecipazione di [[Democrazia Europea]], fondata da [[Sergio D'Antoni]] e sostenuta da [[Giulio Andreotti]].
 
Nella primavera del [[2002]], complice il buon andamento del [[Governo Berlusconi II|secondo Governo Berlusconi]], CCD, CDU e DE avviano il procedimento di nascita dell'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro (UDC).
 
=== Primo congresso e debutto elettorale ===
 
Durante il primo congresso nazionale del 6 dicembre [[2002]] [[Marco Follini]] viene eletto segretario, con Buttiglione che assume la presidenza.
 
Quest'ultimo continua a svolgere il ruolo di ''Ministro per le Politiche comunitarie''; [[Carlo Giovanardi]] si occupa invece dei ''Rapporti con il Parlamento''.
 
Nella medesima [[XIV Legislatura della Repubblica Italiana|legislatura]] trova spazio anche Casini, il quale presiede la [[Camera dei deputati]].
 
Il primo appuntamento elettorale riguarda le [[elezioni europee del 2004|europee]], superate agevolmente con il 5,89%.
 
=== Follini vicepresidente, la crisi di governo e il secondo congresso ===
[[File:Mario Baccini.jpg|thumb|Mario Baccini]]
 
Con la rimodulazione dei rapporti di forza nella coalizione Berlusconi acconsente ad aumentare la rappresentanza dell'UDC nell'ambito del Governo.
 
Il 2 dicembre [[2004]] il segretario Follini viene nominato Vicepresidente del Consiglio (accanto a [[Gianfranco Fini]]) e [[Mario Baccini]] viene nominato ministro della Funzione Pubblica.
 
Al governo, tuttavia, si prospetta una fase di crisi in seguito alle [[elezioni regionali del 2005]], quando la CdL viene decisamente sconfitta dal centro-sinistra, nella veste de "[[L'Unione]]", che si aggiudica il governo di 12 regioni su 14 chiamate al voto. Scoppia, di conseguenza, una crisi di governo.
 
A porre i primi problemi è proprio l'UDC che, dopo un paio di settimane, chiede un rinnovamento dell'azione di governo ed annuncia il ritiro dei suoi ministri dall'esecutivo fin quando il premier non abbia elaborato una nuova piattaforma programmatica che prenda atto della sconfitta, individuando come strategia prioritaria una nuova politica per il Mezzogiorno. Poco dopo anche Alleanza Nazionale farà la stessa cosa. Così, Berlusconi è costretto a dimettersi per poi riuscire nell'intento di formare un nuovo governo (il [[Governo Berlusconi III]]), che ritrova l'unità della coalizione.
 
Il segretario Follini, nella nuova compagine di governo, rifiuta l'incarico di vicepresidente, preferendo dedicarsi alla guida del partito e diventando, in seguito, la cosiddetta ''anima critica della coalizione''. Con il nuovo governo, Buttiglione viene promosso a ministro "col portafoglio", acquisendo la delega ai Beni Culturali; Giovanardi e Baccini restano al loro posto.
 
A luglio [[2005]] si svolge il secondo congresso nazionale, dove assistiamo ad una proposta finalizzata alla formazione di un partito unitario dei moderati.
 
=== Le dimissioni di Follini ===
 
Inaspettatamente, il 15 ottobre [[2005]], con un breve intervento alla direzione nazionale del partito, Marco Follini presenta le sue dimissioni dalla carica di segretario dell'UDC. L'episodio avviene all'indomani dell'approvazione alla Camera della nuova [[Legge Calderoli|legge elettorale proporzionale]], sollecitata dalla stessa UDC, ma non proprio nella misura in cui la richiedeva Follini, che non avrebbe voluto le liste bloccate ma la possibilità che gli elettori esprimessero la preferenza del candidato da eleggere.
 
{{Citazione|La mia opinione è che servisse un'altra legge, in un altro modo. Ritenevo che la possibilità per gli elettori di scegliere i candidati e di non subire troppo perentorie indicazioni dei partiti facesse parte di quel diritto in più e di quel potere in più che noi per primi avevamo evocato. In una parola, immaginavo una legge in cui la furbizia e la virtù si tenessero in equilibrio, e non una situazione in cui l'una schiacciasse l'altra.|[[Marco Follini]]}}
 
Follini sostiene che con questa nuova legge si apre una stagione nuova per la politica italiana mentre "non esistono uomini per tutte le stagioni". Nel suo discorso, Follini cita un solo personaggio, [[Lorenzo Cesa]], definendolo tra i principali artefici dei successi dell'UDC dalla sua nascita. Pochi giorni più tardi, lo stesso Cesa annuncia la sua candidatura alla segreteria del partito.
 
=== Cesa è il nuovo segretario ===
 
La direzione nazionale del partito si riunisce il 27 ottobre [[2005]] per eleggere il nuovo segretario nazionale: nel corso dei lavori emerge la candidatura, già preannunciata, di Cesa (che segna una continuità rispetto a Follini e con l'appoggio del leader Casini), accanto a quelle di [[Mario Tassone]] ed [[Erminia Mazzoni]]. Dopo la discussione e prima di andare al voto, queste ultime vengono ritirate in nome dell'unità del partito e per conferire l'immagine della convergenza sulla figura politica del segretario. Cesa viene proclamato, dunque, all'unanimità.
 
Nel suo discorso di insediamento, Cesa ribadisce i successi dell'UDC:
{{Citazione|Dal 1994 ad oggi siamo riusciti con la nascita dell'UDC a riunire pezzi importanti della diaspora democristiana. Il nostro non è più un piccolo partitino satellite. Oggi l'UDC è centrale nel dibattito politico del Paese. Grazie a ciascuno di noi e grazie a Marco Follini, il partito è passato dal 3 al 6%, esprime una classe dirigente di governo di tutto rispetto e fa vanto di esprimere la terza carica dello Stato, l'amico Pier Ferdinando Casini.|[[Lorenzo Cesa]]}}
 
Cesa conferma che la linea politica del partito è quella tracciata dall'ultimo congresso, sostenendo pressoché ''in toto'' le asserzioni del suo predecessore. Il neo-segretario pone infine un obiettivo sostanziale: che l'UDC diventi "il caposaldo di quel partito dei moderati che gli italiani ci chiedono".
 
=== La leadership di Casini e le elezioni 2006 ===
 
Ad un passo dalle nuove [[elezioni politiche italiane del 2006|elezioni politiche del 2006]], la CdL avanza la necessità di rilanciare lo schieramento. Dopo aver ipotizzato il ricorso ad eventuali consultazioni primarie per la scelta del candidato premier (ipotesi sfumata dopo l'approvazione della legge proporzionale), si ricorre all'ipotesi del "gioco a tre punte" che coinvolge i leader dei tre principali partiti della coalizione.
 
Si stabilisce, infatti, che la nomina del premier - in caso di vittoria elettorale - spetti al partito che raccoglierà il maggior numero di voti. [[Pier Ferdinando Casini]], leader dell'UDC, insieme a [[Silvio Berlusconi]] e a [[Gianfranco Fini]] (sostenuti da FI e AN), è in lizza. Il partito, infatti, il 24 gennaio [[2006]] delibera che, nel simbolo da presentare alle elezioni, sia presente il nome di Casini (in colore bianco su sfondo rosso) marcando anche la presenza dello scudo crociato con scritta "Libertas". Gli slogan dell'UDC per la campagna elettorale prevedono l'immagine di Casini con l'iscrizione "Un'idea diversa" e "Io c'entro" (giocando sull'omofonia che richiama il [[centrismo|centro]] come collocazione politica).
 
In seguito ad una campagna pressante, la [[Casa delle Libertà]] riesce a riconquistare la fiducia di molti elettori, ottenendo un risultato in ascesa rispetto alle previsioni, ma comunque non sufficiente a evitare la sconfitta elettorale. Il centrosinistra trionfa per poche decine di migliaia di voti alla [[Camera dei deputati]], dove ottiene il 49,81% dei consensi contro il 49,74% della CdL. Al [[Senato della Repubblica|Senato]], la situazione è ribaltata: la CdL ottiene più voti (il 49,78% contro il 49,42% dell'Unione), ma con l'apporto dei voti della circoscrizione Estero, [[l'Unione]] conquista comunque due seggi in più.
 
L'UDC è in aumento, attestandosi su una media nazionale del 6,8%: le liste guidate da Casini ottengono 2,5 milioni di voti alla Camera e 2,3 milioni al Senato, eleggendo 39 deputati e 21 senatori. Al Senato la presidenza del gruppo viene affidata a [[Francesco D'Onofrio]]; alla Camera alla guida del gruppo viene eletto [[Luca Volontè]].
 
=== La voglia di cambiare la CdL e l'abbandono di Follini ===
 
Il centro-destra, all'indomani delle elezioni, però, è accomunato soltanto dall'opposizione nei confronti del [[Governo Prodi II]]: soprattutto in estate, infatti, l'UDC promuove la necessità di un cambiamento interno alla coalizione, rimettendo anche in discussione la leadership di Berlusconi.
 
Da una parte c'è la posizione più netta di Marco Follini, che chiede di dichiarare conclusa la militanza dell'UDC nella CdL; dall'altra c'è la linea, più cadenzata e a tappe, di Casini e Cesa che confermano la linea del cambiamento, ritenendo chiusa l'esperienza della CdL come modello organizzativo, ma senza intenzione di far mancare il proprio appoggio allo schieramento.<ref>''[http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/politica/cdl/cdl/cdl.html La Repubblica.it]'', «Cdl, gli alleati contro Casini. Da Follini ultimatum al partito», 7 settembre 2006</ref> Uno schieramento che considerano dotato di due anime diverse, una, quella di Berlusconi, populista, l'altra, quella dell'UDC, moderata; secondo Cesa gli italiani percepiscono questa posizione alternativa interna nella coalizione, e premiano di conseguenza il partito che si pone in contrasto con atteggiamenti più moderati. Volendo favorire questa tendenza, l'UDC rifiuta la proposta di Berlusconi di costituire un partito unico della CdL.
 
Durante questa fase di incomprensioni, Follini, che già in precedenza aveva fondato dei circoli culturali denominati ''Formiche'' ed un movimento, ''[[Italia di Mezzo]]'', ad ottobre [[2006]] decide di abbandonare l'UDC dando autonomia alla sua Italia di Mezzo, con il dichiarato obiettivo di accogliere quegli elettori che non si sentono rappresentati nell'attuale bipolarismo, per creare insieme una nuova riunificazione politica di centro. Più tardi, a marzo [[2007]], Follini, senatore, voterà la fiducia al governo di centrosinistra guidato da [[Romano Prodi]], e successivamente deciderà di aderire al [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]].
 
=== 2007: le distanze dalla Casa delle Libertà ===
 
L'UDC, intanto, avvia un cammino autonomo e punta a differenziarsi dalla Casa delle Libertà, che giudica ormai come un'esperienza conclusa e punta, piuttosto, alla nascita di un nuovo soggetto spiccatamente di centro ma pur sempre alternativo alla sinistra, continuando a dichiarare la sua opposizione al [[Governo Prodi II|Governo Prodi]].
 
I principali strappi consumati nei confronti della CdL sono due:
* il 2 dicembre [[2006]] l'UDC decide di non partecipare alla manifestazione di piazza organizzata a [[Roma]] dal centrodestra contro la Legge Finanziaria del Governo e, piuttosto, organizza una manifestazione parallela e contemporanea, a [[Palermo]], dove viene sancito che "esistono due opposizioni al centro-sinistra": una, quella dei moderati, rappresentata appunto dall'UDC; l'altra, quella delle forze di destra, rappresentata da [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], [[Alleanza Nazionale]] e [[Lega Nord]] che si avviano - seppur con dei distinguo - alla costituzione di un partito unitario, definito da Berlusconi come il ''Partito della Libertà''. In questa circostanza, Casini afferma che "la Casa delle Libertà non ha più senso. Il suo ritualismo fa parte del passato e non di una prospettiva politica del presente";
* il 27 marzo [[2007]], distinguendosi dal resto della CdL ma coerentemente con quanto votato nella precedente legislatura dall'intero centrodestra, l'UDC vota a favore del rifinanziamento delle missioni umanitarie italiane all'estero, in primis quella in [[Afghanistan]], mentre gli altri esponenti della CdL, con in testa Berlusconi, pur favorevoli al rifinanziamento delle missioni, si astengono con l'annunciato motivo di voler mettere alla prova il centrosinistra, che al Senato rischiava di non avere la maggioranza a causa di paventate defezioni di esponenti della [[sinistra radicale]].
 
=== Il terzo congresso ===
 
Il III Congresso dell'UDC si svolge a [[Roma]] dal 13 al 15 aprile [[2007]] e denota una contrapposizione interna:
* da una parte viene chiesto ai delegati di consolidare la linea perseguita dal partito negli ultimi tempi, a guida di Casini e Cesa, di dichiararsi indipendenti dalla [[Casa delle Libertà]] e di intraprendere iniziative autonome nell'opposizione al [[centro-sinistra]];
* dall'altra, invece, [[Carlo Giovanardi]] propone un ritrovato dialogo con [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] in nome dalla comune appartenenza al [[Partito Popolare Europeo]].
 
Cesa viene riconfermato segretario con l'86% dei delegati, mentre Giovanardi riceve il 14%. Nelle conclusioni, Casini definisce l'UDC il mezzo per la costruzione di un orgoglioso riferimento dei moderati.
 
In occasione della crisi di governo che si consuma in Senato con la caduta del [[Governo Prodi II]], nelle consultazioni con il Presidente della Repubblica, [[Giorgio Napolitano]], l'UDC si esprime a favore della costituzione di un governo "di pacificazione" nazionale, finalizzato alla realizzazione di alcune riforme.
 
Si discosta, dunque, dal resto della coalizione che chiede il ritorno immediato alle urne.
 
Successivamente, quando il Capo dello Stato affida un incarico esplorativo al Presidente del Senato [[Franco Marini]], l'UDC si ritiene indisponibile a partecipare al governo se esso non comprenda anche altri esponenti del centrodestra.
 
A seguito di quest'ultima posizione, il 30 gennaio [[2008]], [[Bruno Tabacci]] e [[Mario Baccini]] lasciano il partito, ipotizzando un'alternativa di centro denominata "[[Rosa per l'Italia]]".
 
Il 4 febbraio [[2008]], [[Carlo Giovanardi]] e una parte dell'area che aveva sostenuto la mozione di minoranza all'ultimo congresso (riunita nei circoli dei "[[Popolari Liberali]]"), lascia il partito per aderire al nuovo progetto di [[Silvio Berlusconi]], il [[Popolo della Libertà]].
 
=== Il nuovo nome e le elezioni politiche del 2008 ===
Il 16 febbraio [[2008]] il gruppo dirigente del partito rifiuta la proposta di confluire nel [[Il Popolo della Libertà|Popolo della Libertà]], a causa di divergenze insormontabili con i vecchi alleati.<ref>{{cita web|titolo=Casini rompe gli indugi: Udc da sola|url=http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/politica/verso-elezioni-3/rotura-casini/rotura-casini.html|data=16-02-2008}}</ref>
 
Il successivo 28 febbraio viene invece raggiunto un accordo con la [[Rosa per l'Italia]]<ref>[http://www.corriere.it/politica/08_febbraio_28/accordo_rosa_bianca_udc_b9a97066-e60b-11dc-ab61-0003ba99c667.shtml Accordo tra Rosa Bianca e Udc],[http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/politica/verso-elezioni-7/verso-elezioni-7/verso-elezioni-7.html Udc e Rosa Bianca trovano l'accordo]</ref>, con Pier Ferdinando Casini candidato alla [[Presidenza del Consiglio dei Ministri]].
 
In quell'occasione viene adottata la denominazione di ''Unione di Centro''.
 
[[File:UDC-Quirinale.jpg|thumb|Al Quirinale: [[Pier Ferdinando Casini]] (al centro), [[Lorenzo Cesa]] (a sinistra) e [[Michele Vietti]] (a destra)]]
 
Al termine delle elezioni del [[2008]] il risultato dell'UDC è molto simile a quello ottenuto nel [[2006]], con 2 milioni di voti e un risultato del 5,62%, conquistando 36 deputati e superando lo sbarramento regionale dell'8% in [[Sicilia]] che gli consente di eleggere anche 3 senatori (obiettivo mancato per pochi voti in [[Calabria]] e [[Puglia]] dove si ferma al 7,9%).
 
Il risultato è ritenuto positivo, in quanto l'UDC è l'unica forza politica, presentatasi al di fuori dei poli, che riesce ad entrare in Parlamento, confermando la propria consistenza al contrario di altre formazioni che, in situazioni analoghe, ottengono risultati molto modesti (come le forze della sinistra radicale, riunite ne "[[La Sinistra l'Arcobaleno]]").
 
Il leader Casini sottolinea che, coerentemente col risultato delle urne, il suo partito farà opposizione al [[Governo Berlusconi IV]] e alla maggioranza PdL - Lega Nord, rimarcando nelle sue politiche una forte insofferenza proprio verso il partito di [[Umberto Bossi]] tant'è che decide di votare (unica forza parlamentare) contro la riforma del [[federalismo fiscale]].
 
=== Le elezioni regionali del 2008 e del 2009 ===
{{vedi anche|Elezioni regionali in Trentino-Alto Adige del 2008}}
In occasione delle [[elezioni regionali in Abruzzo del 2008]] viene siglata un'alleanza con i [[Popolari UDEUR]], al fine di sostenere Rodolfo de Laurentiis alla carica di Presidente.<ref>[http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=17443 L'Udc ha ufficializza la candidatura di Rodolfo De Laurentiis], PrimaDaNoi, 22 ottobre 2008.</ref>
La lista ottiene il 5,6% dei consensi.
 
Per quanto riguarda le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale Trentino il gruppo dirigente locale ufficializza l'appoggio a [[Lorenzo Dellai]], candidato Presidente della coalizione di [[centro-sinistra]]<ref>[http://trentinocorrierealpi.repubblica.it/dettaglio/articolo/1519075 Dellai-Divina è già diventato un test nazionale], Trentino, 26 settembre 2008.</ref>.
 
Alcuni vizi di forma, avvalorati dai pronunciamenti del [[Tribunale Amministrativo Regionale|TAR]] di [[Trento]] e del [[Consiglio di Stato (Italia)|Consiglio di Stato]], impediscono però l'ammissibilità della lista<ref>[http://trentinocorrierealpi.repubblica.it/dettaglio/articolo/1528969 Esclusione dell'Udc, ecco le motivazioni], Trentino, 17 ottobre 2008.</ref>, ma i suoi dirigenti&nbsp;– il leader nazionale [[Pier Ferdinando Casini]] e i politici locali&nbsp;– confermarono l'appoggio a [[Lorenzo Dellai|Dellai]] invitando i propri elettori a votare l'Unione per il Trentino<ref>[http://www.unioneperiltrentino.it/node/256 Casini con Dellai porta i voti UdC all'Upt], l'Adige, 22 ottobre 2008.</ref>.
 
Il partito consegue invece il 9,4% dei consensi alle [[elezioni regionali in Sardegna del 2009]], vinte da [[Ugo Cappellacci]].
 
=== Le Europee 2009 ===
Alle [[elezioni europee del 2009]], l'UDC presenta tra i candidati il giornalista ed ex vicedirettore del ''[[Corriere della Sera]]'', [[Magdi Allam]], di recente conversione al [[Cristianesimo]], il nobile e personaggio televisivo [[Emanuele Filiberto di Savoia (1972)|Emanuele Filiberto di Savoia]], l'ex calciatore [[Gianni Rivera]] (europarlamentare uscente che aveva aderito alla [[Rosa per l'Italia]]) e l'anziano esponente democristiano [[Ciriaco De Mita]].
 
Viene confermato il bacino elettorale di circa 2 milioni di consensi (6,51%) con l'elezione di 5 eurodeputati ([[Magdi Allam]] nel nord-ovest, [[Tiziano Motti]] nel nord-est, [[Carlo Casini]] al centro, [[Ciriaco De Mita]] al sud e [[Antonello Antinoro]] nelle isole). La ratifica del [[trattato di Lisbona]] permetterà poi, il 1º dicembre 2011, l'elezione del sesto europarlamentare ([[Gino Trematerra]]).
 
Il 29 luglio 2009 [[Gabriella Mondello]] lascia il Popolo della Libertà per aderire al gruppo dell'Udc; quattro mesi dopo l'[[europarlamentare]] Magdi Allam lascia fonda il movimento Io Amo l'Italia.
 
=== La festa di Chianciano Terme del 2009 e le sue conseguenze ===
Dall'11 al 13 settembre 2009 [[Chianciano Terme]] ha ospitato gli Stati Generali del Centro, che hanno visto la partecipazione dell'intero gruppo dirigente del partito, del presidente della Camera [[Gianfranco Fini]] e del senatore del Pd [[Francesco Rutelli]] che, intervistato dai giornalisti, non ha escluso la propria disponibilità a partecipare a un progetto neocentrista insieme a Casini e Fini.<ref>http://www.agi.it/politica/notizie/200909121234-pol-rt11037-udc_rutelli_io_casini_e_fini_si_vedra</ref>
 
A seguito della riuscita dell'assemblea, il deputato [[Lorenzo Ria]] eletto nel Pd, passato successivamente nel Pdl, ha scelto di aderire all'Unione di Centro.<ref>[http://www.udc-parabita.it/ UDC Parabita<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>http://www.portadimare.it/index.php?option=com_content&task=view&id=9694&Itemid=1</ref><ref>http://www.udc-italia.it/?page=front/pageref&pageref=%3C?REF%20type:page;src:giornale;par:rubrica=9%territorio=%idarticolo=12440%container=no;?%3E</ref>
 
L'8 ottobre al gruppo in Senato dell'Udc aderisce anche la senatrice [[Adriana Poli Bortone]], già parlamentare di AN, PdL e fondatrice del partito [[Io Sud]].<ref>[http://www.asca.it/news-SENATO__ADRIANA_POLI_BORTONE_ADERISCE_A_GRUPPO_UDC_SVP-865097-ORA-.html ASCA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Nella stessa data cessa di esistere la componente "IO SUD". Il 24 novembre all'UdC aderisce pure [[Alberto Tomassini]], che lascia la carica di presidente del [[Partito Socialista Democratico Italiano (2004)|PSDI]] per assumere quella di responsabile lavoro del nuovo partito.<ref>http://www.udc-italia.it/?page=front/pageref&news_mode=1&pageref=%3C?REF%20type:page;src:giornale;par:rubrica=9%territorio=%idarticolo=13354%container=no;?%3E</ref> Dopo essere stato a lungo in incubazione, il progetto della [[Costituente di Centro]], lanciata all'indomani delle elezioni politiche del 2008, riesce finalmente a essere rilanciato dopo la vittoria di [[Pier Luigi Bersani]] alla segreteria del PD, grazie all'adesione di alcuni esponenti centristi in uscita dal partito come [[Linda Lanzillotta]], [[Massimo Calearo]] e Vernetti.
 
Francesco Rutelli, critico a causa delle scelte di un PD eccessivamente sbilanciato a sinistra, aveva annunciato che se dal congresso fosse uscito vincitore Bersani, avrebbe dovuto immaginare una nuova strada per sé e per i moderati del PD.
 
Il 27 ottobre 2009, a seguito della vittoria dell'ex ministro prodiano, abbandona ufficialmente il [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], avviando il progetto di un nuovo partito moderato e riformista che entri nella Costituente di Centro di Pier Ferdinando Casini. Il 6 dicembre 2009 la senatrice del PD [[Dorina Bianchi]], appartenente al gruppo Teodem in un'intervista al [[Corriere della Sera]], annuncia l'abbandono del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] per ritornare nell'Unione di Centro, accusando il PD di essersi spostato troppo a [[sinistra (politica)|sinistra]].<ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Pd-Rutelli-dice-addio-a-Bersani-E-necessario-un-tragitto-differente_3916644100.html "È necessario un tragitto differente'&#39;. Rutelli dice addio al Pd targato Bersani - Adnkronos Politica<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.unita.it/news/italia/90361/rutelli_verso_laddio_sar_ponte_tra_pd_e_udc_primo_obiettivo_il_gruppo_parlamentare Pagina non trovata - l'Unità<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Il 10 dicembre aderisce anche [[Antonio Satta]] (ex [[Udeur]]) e presidente dell'[[Unione Popolare Cristiana]]. In seguito alla nascita della nuova formazione politica di [[Francesco Rutelli]], [[Alleanza per l'Italia]], che ha avuto l'appoggio di [[Bruno Tabacci]], uscito dall'UdC per dare sostegno al gruppo alla Camera, e di numerosi esponenti delusi del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] e alcuni dell'[[Italia dei Valori]], l'Unione di Centro si appresta a stringere un accordo col nuovo movimento in vista delle regionali del 2010, per poi confluire insieme in un unico soggetto politico, così da ufficializzare la nascita della Costituente di Centro.
 
Il 12 dicembre [[2009]] il leader della coalizione Casini ha proposto un'alleanza con il Partito Democratico e l'[[Italia dei Valori]] per creare un'alternativa nei confronti del governo di [[Silvio Berlusconi]] raccogliendo le adesioni del segretario democratico [[Pier Luigi Bersani]]<ref>[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200912articoli/50314girata.asp# La Stampa, 12 dicembre 2009. Casini propone uno schieramento anti-Silvio.]</ref>.
 
Il 5 gennaio [[2010]], dopo essersi reso autonomo dal PD, si avvicina all'Unione di Centro anche il consigliere regionale [[Campania|campano]] [[Pasquale Sommesse]]. Costui era precedentemente iscritto alla [[Lista Dini - Rinnovamento Italiano]] e naturalmente anche alla [[Democrazia è Libertà - La Margherita|Margherita]]<ref>[http://www.metropolisweb.it/legginews.asp?idarticolo=24417&titolo=Politica,%20Sommese:%20%22Pronto%20per%20l%C2%B4Unione%20di%20Centro%22 Politica, Sommese: "Pronto per l´Unione di Centro" - Politica - MetropolisWeb<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.metropolisweb.it/legginews.asp?idarticolo=24612&titolo=Politica:%20Pasquale%20Sommese%20aderisce%20all%C2%B4Udc Politica: Pasquale Sommese aderisce all´Udc - Politica - MetropolisWeb<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.ilnolano.it/index.php?page=0&news=8867 ILNOLANO.IT - Quotidiano online - Ufficiale, Sommese nell'Udc<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, che alle ultime elezioni europee aveva totalizzato 96&nbsp;000 preferenze: primo dei non eletti, grazie a un ricorso alla Corte Europea dovrebbe vedersi assegnato il seggio.
 
=== Elezioni regionali 2010 ===
In occasione delle elezioni regionali del marzo 2010, il 23 dicembre [[2009]] il deputato di [[Alleanza per l'Italia]] [[Marco Calgaro]] lancia l'idea della costruzione di un polo centrista insieme all'Unione di Centro da presentare nelle regioni chiamate al voto.<ref>[http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/politica/articolo/lstp/108332/ Udc-Bresso, affare fatto in dote entra la Sanità- LASTAMPA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> In [[Piemonte]] l'idea viene subito accolta e il 30 dicembre i deputati [[Michele Giuseppe Vietti|Michele Vietti]] e [[Gianni Vernetti]] annunciano una lista unica a sostegno della ricandidatura di [[Mercedes Bresso]].<ref>[http://www.pagina.to.it/index.php?method=section&action=zoom&id=5996 Alle elezioni Regionali lista unica fra Udc e Alleanza per l'Italia - CRONACA - Pagina<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=303:rutelli-udc-piemonte&catid=6:interventi&Itemid=23</ref><ref>http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=335:piemonte-accordo-udc-api&catid=6:notizie&Itemid=23</ref> Diversamente dalla [[Puglia]], dove, invece, il deputato [[Alleanza per l'Italia|ApI]] [[Pino Pisicchio]] ha invitato il proprio partito a partecipare alle primarie senza l'UdC,<ref>http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=241:pisicchio-primarie-udc&catid=6:interventi&Itemid=23</ref> prospettiva questa poi accantonata in nome dell'unità del Centro.<ref>http://www.alleanzaperlitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=310:puglia-pisicchio-primarie&catid=6:interventi&Itemid=23</ref> Una lista unica ApI e UdC sarà presentata anche in Veneto, dove i rutelliani, guidati da [[Massimo Calearo]], hanno annunciato il loro pieno sostegno al candidato [[Antonio De Poli]].<ref name="Sito di Antonio De Poli">[http://www.antoniodepolipresidente.com Sito di Antonio De Poli]</ref>
Durante i primi giorni di gennaio, attraverso due articoli pubblicati sul sito ufficiale del [[Partito Liberale Italiano (1997)|PLI]]<ref>http://www.partitoliberale.it/2010/01/04/liberali-e-cattolici-necessita-di-un-incontro-di-stefano-de-luca/</ref><ref>http://www.partitoliberale.it/2009/12/31/le-future-alleanze-di-roberto-petrassi/</ref>, il segretario liberale [[Stefano De Luca]] apre a una collaborazione con l'UdC e a un possibile ingresso del suo partito nel progetto della [[Costituente di Centro]].
 
Dopo numerose consultazioni con i vari leader politici, il comitato organizzativo dell'UdC ha dichiarato il seguente piano di alleanze, andando da sola in 6 regioni, con la destra in 3 e con la sinistra in 4:
 
* [[Piemonte]]: l'UdC decide di sostenere l'uscente presidente della regione del PD, [[Mercedes Bresso]], in contrapposizione al candidato leghista per la destra [[Roberto Cota]] e presentando una lista unica di centro con l'[[Alleanza per l'Italia]], il [[Partito Liberale Italiano (1997)|Partito Liberale Italiano]] e [[Intesa Civica Popolare]].<ref>[http://www.insu.it/michele_vietti_new/upload/file_rassegna_stampa/df126e64cc4e6b50052a4bbdc2d67bad.pdf insu.it: The Leading Insu Site on the Net<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
* [[Lombardia]]: l'UdC ha escluso ogni possibilità di sostenere [[Roberto Formigoni]] per via dell'appoggio della Lega; perciò, correrà da sola presentando come candidato [[Savino Pezzotta]], che ha ricevuto l'appoggio anche di [[Alleanza per l'Italia]] e di diversi [[La Margherita|ex popolari]] usciti dal PD.<ref>[http://www.ilgiornale.it/milano/e_pezzotta_arruola_sua_squadra_cattocomunisti/21-02-2010/articolo-id=423868-page=0-comments=1 E Pezzotta arruola la sua squadra tra i cattocomunisti - Milano - ilGiornale.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
* [[Veneto]]: l'UdC corre da sola presentando Antonio De Poli<ref name="Sito di Antonio De Poli" />, segretario regionale e portavoce nazionale del partito, appoggiato da [[Alleanza per l'Italia|ApI]], [[Partito Socialista Democratico Italiano (2004)|PSDI]], liste autonome locali (come [[Progetto NordEst]] e la [[Intesa Civica Popolare|Rete Civica Veneta]]) e che prenderà il nome di ''Alleanza per il Veneto''.<ref>[http://www.asca.it/news-REGIONALI_VENETO__CALEARO__NUOVO_PARTITO_TRA_API_E_UDC-892368-ORA-.html ASCA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
* [[Liguria]]: l'UdC si presenta nella coalizione di centrosinistra capeggiata dal presidente uscente del PD [[Claudio Burlando]].
 
* [[Emilia-Romagna]]: l'UdC presenta un proprio candidato, [[Gianluca Galletti]], deputato nazionale.
 
* [[Toscana]]: l'UdC corre da sola, presentando [[Francesco Bosi]], appoggiato anche da [[Alleanza per l'Italia|ApI]], [[Partito Pensionati|Pensionati]] e [[Toscana Granducale]].<ref>[http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=Q354E Rassegna Stampa<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
* [[Marche]]: l'UdC dà l'appoggio a [[Gian Mario Spacca]], attuale presidente della regione per il PD.
 
* [[Umbria]]: l'UdC non ha raggiunto nessun accordo con i partiti maggiori. Dopo essersi fatta avanti la candidatura di [[Maurizio Ronconi]], presidente regionale dell'Udc e responsabile nazionale del partito dei rapporti con gli enti locali, l'UdC umbra sceglie di schierare la teodem [[Paola Binetti]].
 
* [[Lazio]]: l'UdC dà il sostegno alla candidata del PdL, [[Renata Polverini]], contro la candidata [[Emma Bonino]], radicale appoggiata anche dal PD.
 
* [[Campania]]: l'UdC decide di sostenere il candidato del PdL [[Stefano Caldoro]], ex leader del [[Nuovo PSI]], confluito nel PdL a patto di avere la presidenza della [[Provincia di Caserta]].
 
* [[Puglia]]: l'UdC era inizialmente disposta ad appoggiare [[Francesco Boccia]], candidato per il PD. Tuttavia, su esortazione del presidente uscente [[Nichi Vendola]], si sono svolte le primarie del centrosinistra, che hanno visto trionfare il leader di [[Sinistra e Libertà]]. Per questo l'UdC si è detta indisponibile a sostenerlo e ha annunciato la sua corsa solitaria anche in Puglia, candidando l'ex senatrice di [[Alleanza Nazionale|AN]] [[Adriana Poli Bortone]] e formando una coalizione con [[Io Sud]] e il [[Movimento per le Autonomie|MpA]].
 
* [[Basilicata]]: l'UdC appoggia il governatore uscente del PD, [[Vito De Filippo]]<ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/?id=3.0.4247063626 Regionali: Udc conferma accordi con centrosinistra in Liguria, Marche e Basilicata - Adnkronos Politica<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, in seguito alla decisione di [[Magdi Cristiano Allam]] di uscire dall'Udc e di presentare la sua candidatura come indipendente alla presidenza della regione, sostenuto dal [[Popolo delle Libertà]].<ref>http://www.magdiallam.it/node/1578</ref><ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2010/01/21/visualizza_new.html_1675797749.html Magdi Allam confermo, corro con Pdl - Politica - ANSA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Successivamente, salterà l'accordo tra Allam e PdL.
 
* [[Calabria]]: l'UdC aveva inizialmente candidato [[Roberto Occhiuto]], deputato nazionale che avrebbe avuto anche l'appoggio del PD; successivamente tale ipotesi è saltata e il 27 gennaio si è stipulato un accordo col PdL per sostenere [[Giuseppe Scopelliti]], attuale presidente della Regione [[Calabria]].
 
Nel frattempo, i deputati [[Enzo Carra]], appartenente alla corrente del [[Partito Democratico (Italia)|PD]] teodem, e [[Renzo Lusetti]], a lungo considerato come un fedelissimo di [[Francesco Rutelli]], scelgono di aderire all'UdC dopo aver abbandonato il PD, in quanto entrambi delusi dal progetto politico.<ref>[http://www.asca.it/news-PD__ENZO_CARRA_LASCIA_IL_PARTITO_E_VA_CON_CASINI-887042-ORA-.html ASCA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=PAYVR Rassegna Stampa<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Scelgono di aderire anche i [[Liberaldemocratici|Liberaldemocratici per il rinnovamento]] di [[Daniela Melchiorre]], movimento [[centrismo|centrista]] e [[liberalismo|liberale]]<ref>[http://www.insomma.it/Politica/tabid/319/ctl/Details/Mid/1411/ItemId/5922/language/en-US/Default.aspx Politica<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.liberal-democratici.it/images/document/invito%206feb.pdf 100x140_UDR.cdr<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, insieme al [[Movimento Associativo Italiani all'Estero|MAIE]] di [[Ricardo Antonio Merlo]].
 
Il 14 febbraio, invece, annuncia la sua adesione all'UdC la deputata teodem [[Paola Binetti]], che ha spiegato di "credere nella rinascita di una nuova Dc, un partito-pensatoio da 15-20%".<ref>http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/02_febbraio/14/udc_binetti_ha_scelto_vado_con_l_udc_voglio_rifare_la_dc,22978890.html</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/interni/addio_democratici_la_binetti_nelludc/15-02-2010/articolo-id=421994-page=0-comments=1 Addio Democratici La Binetti nell’Udc - Interni - ilGiornale.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo473965.shtml La Binetti passa all'Udc. Bersani:"Dispiaciuto, ma non condivido" - politica -Tgcom - pagina 1<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=91305&sez=HOME_INITALIA&ssez=POLITICA Il Messaggero<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/02/15/news/pd_via_binetti-2303095/ L'addio della Binetti divide il Pd esulta il popolo di Facebook - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Nella stessa tornata elettorale che coinvolgerà 462 amministrazioni comunali, l'Udc si presenterà principalmente in autonomia, stringendo però alleanze particolari con il PD, come per il Comune di [[Venezia]]. Curiose le alleanze strette con la [[Federazione dei Verdi]] al Comune di [[Corsico]] ([[Milano]]) e in Puglia ad [[Andria]] con l'[[Italia dei Valori]] e [[Io Sud]].
 
Alle urne, nonostante il forte dato dell'astensionismo, l'UdC ottiene il 5.57% su base nazionale confermando il risultato delle [[elezioni regionali]] precedenti. Nelle 6 regioni dove si è presentata da sola, l'UdC riesce a entrare in tutti i consigli regionali, superando le singole soglie di sbarramento; invece su 7 regioni dove l'Udc si era alleata (Liguria, Marche, Lazio, Basilicata, Campania e Calabria), risulta determinante solo nel Lazio, ma riesce a far parte delle giunte di queste regioni, tranne che in Piemonte, dove la coalizione di [[Roberto Cota]] batte la coalizione della [[Mercedes Bresso]]. Il 28 aprile al Senato aderisce al gruppo UDC-SVP-Autonomie anche la senatrice [[Luciana Sbarbati]], del [[Movimento Repubblicani Europei]] e ex Pd.<ref>http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/04_aprile/27/terzo_polo_sbarbati_lascia_pd_e_aderisce_a_udc-svp-autonomie,24051160.html</ref><ref>[http://www.affaritaliani.it/politica/pd_ermete_realacci_sbarbati_udc_rutelliani280410.html Ermete Realacci ad Affari: "Il Pd sbaglia, ritrovi la bussola" - Affaritaliani.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.repubblicanieuropei.org/stampa_interviste.tab.aspx?idDoc=661 Movimento Repubblicani Europei<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. In seguito all'elezioni, è seguito un lungo silenzio stampa da parte del leader [[Pier Ferdinando Casini]], che si è esentato dal commentare la spaccatura fra [[Gianfranco Fini]] e [[Silvio Berlusconi]] nel [[Popolo della Libertà|PdL]], alimentando così le voci di un possibile riavvicinamento al centro destra. Tuttavia il 4 aprile in un'intervista al TG1 Casini conferma la sua distanza da entrambe le parti e confermando la nascita del nuovo "Partito della Nazione" entro la fine dell'anno.
 
=== Seminario di Todi: verso il Partito della Nazione ===
Dal 20 al 22 maggio del 2010 a Todi si è tenuto un seminario organizzato dalla [[Fondazione Liberal]] di [[Ferdinando Adornato]], in cui si è deciso l'azzeramento delle cariche dirigenziali dell'Udc e il lancio del nuovo Partito moderato.<ref>[http://www.apcom.net/newspolitica/20100521_135243_4b188ed_88855.html TMNews - Contenuto non disponibile<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.dire.it/HOME/ludc_si.php?c=31485&m=3&l=it L'Udc si scioglie, via al tesseramento per il Partito della nazione | Agenzia DIRE | Agenzia DIRE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.tendenzeonline.info/apcom/view.php?s=20100521_000060.xml Notizie del giorno - Tendenzeonline.info<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Al seminario prendono parte il presidente della [[Confindustria]] [[Emma Marcegaglia]], che ha annunciato di essere interessata a questo progetto, il repubblicano [[Giorgio La Malfa]], che ha assicurato la partecipazione del [[Partito Repubblicano Italiano]] alla [[Costituente di Centro]]<ref>http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=416597</ref>, l'ex Pdl [[Giuseppe Gargani]]<ref>http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/05_maggio/21/udc_l_ex_fi_giuseppe_gargani_mi_iscrivo_al_partito_della_nazione,24413914.html</ref>, il presidente di "Rete Italia", [[Gian Carlo Sangalli]] e la leader di [[Io Sud]], [[Adriana Poli Bortone]], che ha scelto di aderire al progetto dell'Udc di costruire un più largo 'Partito della Nazione' ma ha invitato i centristi a rinunciare al simbolo dello Scudo Crociato. Il comitato promotore della Costituente di Centro, si è poi riunito la mattina del 25 maggio per prendere le prime concrete decisioni per avviare il processo che, in linea con quando definito nel seminario di Todi, avrebbe dovuto portare l'Udc al congresso nazionale inizialmente previsto per gennaio 2011. È stato istituito un Comitato dei garanti del processo di adesione, aperto a movimenti, associazioni, liste civiche e singole persone, che sarà presieduto dal portavoce nazionale dell'Udc [[Antonio De Poli]]. L'onorevole [[Paola Binetti]] è stata invece nominata presidente del Comitato etico, che avrà il compito di stilare un codice etico per gli aderenti al nuovo partito.<ref>[http://www.udc-italia.it/News/SchedaReader.aspx?TypeId=3&ID=90597 Unione di Centro - Udc: parte concorso on line per nome Costituente di Centro<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Il 25 giugno, il Coordinamento nazionale della [[Costituente di Centro]] ha approvato il regolamento per le adesioni al nuovo soggetto politico verso il Partito della Nazione e ha varato le prime nomine di riorganizzazione del territorio, per sette regioni.<ref>[http://www.udc-italia.it/News/SchedaReader.aspx?TypeID=3&ID=91070 Unione di Centro - Udc: prime nomine per Udc per riorganizzazione sul territorio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== Elezioni amministrative Sardegna e Sicilia 30 - 31 maggio 2010 ===
Nella tornata elettorale del 30 e 31 maggio 2010 si è votato in [[Sicilia]] e in [[Sardegna]] per il rinnovo di molti sindaci, consigli comunali e presidenti di provincia. In Sardegna, l'UdC supera quasi ovunque il 10%, con una punta massima del 24% nella città di [[Iglesias (Italia)|Iglesias]]. Parallelamente, insieme all'aumento dell'UdC si assiste al crollo del [[Popolo della Libertà|PdL]] (dal 30% delle regionali precedenti all'attuale 16%) e al ritorno del [[Partito Democratico (Italia)|PD]] come primo partito della regione, anche se pure esso in calo rispetto alle ultime regionali. In Sicilia, l'UdC riesce a fare eleggere molti suoi sindaci, raggiungendo nella [[provincia di Agrigento]] risultati del 20-25%.
 
=== L'elezione di Michele Vietti a vicepresidente del CSM ===
L'Unione di Centro ottiene un ottimo risultato centrando l'elezione di [[Michele Vietti]] a vicepresidente del [[Consiglio Superiore della Magistratura]], eletto con 24 voti su 26. Vietti, insediandosi, ha detto che il Csm dovrà «recuperare prestigio e consenso» dopo «i recenti scandali» legati all'inchiesta sulla P3. Ha sottolineato che in particolare servirà attenzione «alle regole deontologiche, non solo per i magistrati ma anche per i membri del Csm, cercando di recuperare uno stile di rigore e serietà». Nel suo discorso di insediamento ha anche evidenziato che occorre «liberarsi dalle astratte contrapposizioni polemiche tra politica e giustizia avendo di mira il funzionamento del sistema con particolare riguardo alla durata dei processi».<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-08-03/vietti-vicepresidente-080141.shtml?uuid=AYqP8dDC Vietti vicepresidente Csm - Il Sole 24 ORE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.apcom.net/newspolitica/20100803_125802_40fc515_94264.html TMNews - Contenuto non disponibile<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.larena.it/stories/Italia%20&%20Mondo/172025___vietti_il_vice_del_csm_il_colle_basta_correnti/ L'Arena.it - Home - Italia & Mondo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== Il Fronte Moderato ===
In occasione della mozione di sfiducia al sottosegretario alla Giustizia, [[Giacomo Caliendo]], il neonato gruppo dei [[finiani]] [[Futuro e Libertà. Per l'Italia]], l'Unione di Centro, l'[[Alleanza per l'Italia]] e il [[Movimento per le Autonomie]] scelgono di astenersi.<ref>[http://www.ultimenotizie.tv/notizie-politiche/patto-fini-casini-rutelli-nasce-il-fronte-dei-moderati.html Patto Fini-Casini-Rutelli: nasce il fronte dei moderati, Notizie politica, Ultime Notizie<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> [[Pier Ferdinando Casini]] ha definito questa alleanza "un'area di responsabilità nazionale"<ref>[http://www.udc-italia.it/News/SchedaReader.aspx?TypeId=3&ID=91642 Unione di Centro - Caliendo: Casini, astenersi prova responsabilità e serietà<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; [[Francesco Rutelli]] ha parlato della necessità di "unire le forze che vogliono fare le riforme ed esercitare una grande responsabilità"<ref>[http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=143637 Rainews24.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; dello stesso avviso anche il capogruppo di FLI, [[Italo Bocchino]], che in un editoriale su [[Il Secolo d'Italia]] ha scritto che si tratta di una "responsabilità - aggiunge - spesso messa sotto i piedi da un violento spirito di parte, da una faziosità senza limiti e da una partigianeria che non possiamo condividere".<ref>http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/08_agosto/04/governo_bocchino_nessun_terzo_polo_ma_area_della_responsabilita,25484492.html</ref> Gli astenuti totali sono stati 75<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-08-04/berlusconi-astensione-caliendo-senso-131329.shtml Respinta la sfiducia a Caliendo. Rissa tra finiani ed ex. Alfano: «P3 frutto di un'elaborazione dei pm» - Il Sole 24 ORE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Sono stati molti, tra giornali e intellettuali, a definire questa alleanza tra moderati, un possibile embrione di Terzo Polo.<ref>[http://www.bresciaoggi.it/stories/Italia%20&%20Mondo/172680___partita_sul_terzo_polo_il_pd_governo_alla_fine/ Bresciaoggi.it - Home - Italia & Mondo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.trentinoweb.it/blog/2010/08/il-grande-centro-cuando-caliendo-el-sol-sorge-il-terzo-polo/ Area riservata | Trentino Web Blog<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.asca.it/news-TERZO_POLO__CASINI__NON_E__MANOVRA_PALAZZO__SI_ALLARGHERA__NEL_PAESE-940442-ORA-.html ASCA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== Il convegno di Chianciano Terme 2010 ===
In data 10-11-12 settembre 2010 si è tenuto il convegno annuale del Partito. Sono intervenuti, oltre a esponenti di spicco di maggioranza e opposizione come [[Dario Franceschini]], [[Fabrizio Cicchitto]], [[Italo Bocchino]], [[Roberto Formigoni]] e [[Giuseppe Fioroni]], anche [[Raffaele Bonanni]], segretario della [[CISL]], [[Piero Grasso]], procuratore nazionale antimafia e [[Massimo Cacciari]], ex sindaco di Venezia. Durante il convegno, si è discusso della possibile futura nascita del Partito della Nazione, il cui primo congresso sarebbe dovuto tenersi nel marzo 2011, e si sono raccolte le adesioni di molti dirigenti locali ed esponenti politici presenti in Parlamento, tra i quali il deputato letto da PD nella circoscrizione estero [[Ricardo Antonio Merlo]], il senatore e leader dell'ApI [[Francesco Rutelli]] (che ha auspicato la nascita di un "terzo polo" alternativo al bipolarismo) e l'Onorevole [[Giorgio La Malfa]] del [[Partito Repubblicano Italiano]] (entrato in contrasto col collega [[Francesco Nucara]], intento invece ad aderire al cosiddetto "Gruppo di Responsabilità Nazionale", il gruppo di 20 deputati ideato da Berlusconi che dovrebbero permettere al governo di avere una maggioranza alla Camera, anche senza finiani usciti dal PdL). Alla fine del convegno, [[Pier Ferdinando Casini]], intervistato da [[Enrico Mentana]], conferma la decisione del suo partito di continuare ad andare da solo e di non allearsi con i due partiti maggiori [[Il Popolo della Libertà|PdL]] e [[Partito Democratico (Italia)|PD]], a suo parere continuamente ricattati rispettivamente dalla [[Lega Nord]] e dall'[[Italia dei Valori|IdV]] e chiede a [[Silvio Berlusconi]] di dimettersi e di dichiarare la crisi della sua maggioranza, così da poter formare un "Governo Tecnico" a tempo determinato con le forze responsabili del Parlamento, al fine di modificare l'attuale legge elettorale. L'invito è rivolto principalmente ai delusi del PdL, ai finiani in rotta con la maggioranza e al Partito Democratico.
 
=== La scissione interna all'UdC ===
Durante il convegno di Chianciano Terme, emerge un malumore di alcuni esponenti del Partito, in particolare dei dirigenti siciliani dell'area cuffariana, capeggiati del Segretario Regionale [[Saverio Romano]], il quale afferma che il Partito si stia spostando pericolosamente a sinistra e che sia dannoso negare la fiducia a Berlusconi senza aver neanche sentito i 5 punti su cui il Governo intende chiedere la fiducia in Parlamento.
 
La spaccatura appare evidente quando in Sicilia i dirigenti vicini a Casini, (4 deputati regionali contro i 7 vicini al Segretario Romano), optano per il sostegno al quarto Governo Lombardo, composto di soli tecnici e appoggiato anche da [[Movimento per le Autonomie|MpA]], [[Alleanza per l'Italia|ApI]], [[Futuro e Libertà per l'Italia|FLI]] e [[Partito Democratico (Italia)|PD]].
 
Tale operazione è vista da Romano come la prova dell'avvicinamento dell'UdC a sinistra e non esclude in vista del discorso di Berlusconi di creare una nuova formazione politica che riunisca i delusi del partito.
 
Il 25 settembre Casini tiene una conferenza a Messina insieme ai "fedeli" della regione [[Giuseppe Naro]] e [[Giampiero D'Alia]] per rimarcare l'importanza dell'elettorato siciliano e l'intenzione di non volersi alleare con il partito di [[Pier Luigi Bersani|Bersani]].
 
Viene altresì spiegato che la decisione di coadiuvare Lombardo non è finalizzata a creare un laboratorio di collaborazione con la sinistra.
 
Diversi osservatori hanno definito questo momento come l'inizio dell'era "post-[[Salvatore Cuffaro|Cuffaro]]".
 
Dopo giorni di trattative e discussioni, in data 28 settembre, a lasciare il gruppo alla Camera sono in 5: [[Giuseppe Drago]], [[Calogero Mannino]], [[Michele Pisacane]], [[Giuseppe Ruvolo]] e [[Saverio Romano]] (che si era dimesso giorni prima da segretario regionale dell'UdC), i quali nel Gruppo Misto danno vita alla componente, e successivamente al partito, "[[I Popolari di Italia Domani]]", mentre al Senato aderisce [[Salvatore Cuffaro]], dichiarando tuttavia che non parteciperà alle attività della nuova formazione, poiché impegnato con i suoi problemi giudiziari. All'Europarlamento aderirà invece [[Antonello Antinoro]] al nuovo movimento di Romano. Dall'altra parte però arrivano anche nuove adesioni: alla Camera aderiscono i deputati [[Ricardo Antonio Merlo]] e [[Deodato Scanderebech]] e al Senato [[Claudio Gustavino]] e [[Achille Serra]]. Si è anche ufficializzato un patto di collaborazione con la rappresentante al senato degli Italiani all'estero, la senatrice [[Mirella Giai]]. Il 9 ottobre annuncia il suo ritorno nel partito anche [[Paolo Cirino Pomicino]]<ref>[http://www.ilroma.net/content/pomicino-aderisce-alludc Pomicino aderisce all'Udc | Roma online<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 25 ottobre, il leader dell'UdC, [[Pier Ferdinando Casini]], a [[Palermo]] ha presentato il nuovo gruppo del suo partito all'[[Assemblea regionale siciliana]], dopo la fuoruscita dei deputati che hanno aderito ai Popolari di Italia domani (PID) creato da Saverio Romano, Calogero Mannino e Totò Cuffaro. Del nuovo gruppo UdC entrano a far parte otto deputati, con i nuovi acquisiti Salvatore Lentini (che lascia il [[Movimento per le Autonomie]]<ref>[http://www.livesicilia.it/2010/10/26/lentini-lascia-lombardo-lmpa-si-svuota-a-palermo/ Lentini lascia Lombardo L’Mpa si svuota a Palermo « Quotidiano Sicilia | Cronaca Sicilia | Notizie, attualità e politica siciliana – Live Sicilia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>), [[Giulia Adamo]] e [[Raffaele Nicotra]] (entrambi prima nel [[Popolo della Libertà|PdL]], poi transitati nel PdL-Sicilia di Gianfranco Micciché)<ref>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2010/10/25/news/casini_battezza_la_nuova_udc_siciliana_e_conferma_la_fiducia_a_lombardo-8423687/ Casini battezza la nuova Udc siciliana e conferma la fiducia a Lombardo - Palermo - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/111756/regioni-deputato-regionale-nicotra-passa-alludc.htm SiciliaInformazioni | Regione, i transfughi del Pdl: Nicotra passa all'Udc<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Gli altri parlamentari Udc all'Ars sono Orazio Ragusa, Mario Parlavecchio, Giovanni Ardizzone, Marco Forzese e Salvatore Giuffrida (subentrato a Fausto Fagone<ref>http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=543382</ref><ref>[http://www.livesicilia.it/2010/12/01/salvatore-giuffrida-subentra-a-fausto-fagone/ Giuffrida subentra a Fagone E si dimette da commissario Asi « Quotidiano Sicilia | Cronaca Sicilia | Notizie, attualità e politica siciliana – Live Sicilia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>), che già facevano parte del gruppo scudocrociato prima della scissione del Pid. "Noi qui lavoreremo per aiutare - ha aggiunto Casini - credendo però che la stagione delle polemiche, anche in Sicilia, è finita. Per cui anche quei partiti che stanno all'opposizione e non hanno condiviso la giunta di Lombardo, credo che farebbero bene a dare una mano alla Sicilia".<ref>[http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/16:03/3860386 Sicilia: Casini presenta nuovo gruppo all'Ars | Palermo la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/132467/ Ecco il nuovo gruppo Udc all'Ars- gds.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. In seguito all'arresto del deputato [[Fausto Fagone]], passato con il PID, verrà nominato in sostituzione [[Salvatore Giuffrida]], rimasto nell'UdC e che quindi si unirà al neo gruppo all'[[Assemblea regionale siciliana|ARS]].
 
Il 17 novembre l'Udc guadagna un nuovo europarlamentare, Gino Trematerra, in seguito all'approvazione del trattato di Lisbona.<ref>[http://www.affaritaliani.it/politica/governo_battuto_camera_ue171110.html Camera, maggioranza battuta su seggio europeo con l'ok di Fli - Affaritaliani.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.agenparl.it/articoli/news/news/20101117-elezioni-mantini-udc-sul-seggio-europeo-giusta-sconfitta-pdl-lega ELEZIONI: MANTINI (UDC), SUL SEGGIO EUROPEO GIUSTA SCONFITTA PDL LEGA - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Il 25 novembre, il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione annuncia l'adesione dei [[liberalismo|liberali]] [[Giuseppe Basini]] (ex [[Alleanza Nazionale|aennino]]) e Giancarlo Morandi.<ref>[http://www.asca.it/news-UDC__BUTTIGLIONE_ACCOGLIE_ESPONENTI_LIBERALI_BASINI_E_MORANDI-969295-ORA-.html ASCA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== La mozione di sfiducia del Terzo Polo ===
In vista del voto di fiducia al Governo fissato per il 14 dicembre 2010, l'Unione di Centro presenta una mozione di sfiducia alla Camera in comune accordo con [[Futuro e Libertà per l'Italia]] e [[Alleanza per l'Italia]]. A dare l'annuncio in conferenza stampa il 3 dicembre 2010 sono i rispettivi leader [[Pier Ferdinando Casini]], [[Gianfranco Fini]] e [[Francesco Rutelli]], i quali comunicano che, oltre alle firme dei deputati dei propri gruppi parlamentari, hanno firmato anche i deputati del [[Movimento per le Autonomie]] di [[Raffaele Lombardo]] (in precedenza usciti dalla maggioranza insieme agli esponenti di FLI), dei [[Liberal Democratici]] di [[Daniela Melchiorre]] e i singoli deputati [[Giorgio La Malfa]] e [[Paolo Guzzanti]] (i giornali hanno raccontato di questo evento come la nascita del Terzo Polo). La mozione raggiunge così un totale di 85 firme che se si vanno a sommare alle 232 firme raccolte nella mozione di sfiducia del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] e dell'[[Italia dei Valori]] si raggiunge un totale di 317 firme, che sancirebbe di fatto al momento del voto la caduta del Governo.
 
Tuttavia, successivamente in Parlamento si assiste a uno spostamento di deputati dall'opposizione alla maggioranza, tanto che [[Antonio Di Pietro]], in seguito all'uscita improvvisa dal gruppo di due deputati del suo partito a favore del Governo, chiede alla Magistratura di aprire un'inchiesta sulla presunta "Compravendita di Parlamentari". Inoltre 4 parlamentari che avevano firmato la mozione di sfiducia del Terzo Polo votano, invece, contro la stessa: il Liberal Democratico [[Maurizio Grassano]] (da sempre vicino alla Lega e al tema del Federalismo), e tre deputati di FLI, [[Silvano Moffa]], [[Catia Polidori]] e [[Maria Grazia Siliquini]] (il primo, che fino all'ultimo ha cercato una mediazione col PdL, alla fine si è astenuto, le altre due invece votano contro la sfiducia). Così il Governo ottiene la fiducia con 314 voti favorevoli e 311 contrari. Una maggioranza di 3 voti "non migliora la situazione del Governo" sostengono gli esponenti del Terzo Polo dato che tra loro molti sono Ministri, vice-ministri, sotto-segretari o sindaci, i quali non possono garantire una costante presenza in Parlamento, mettendo a rischio la maggioranza nel corso delle votazioni. Berlusconi, pertanto, dichiara di volere allargare la maggioranza all'UdC, poiché ormai il rapporto con FLI è irrecuperabile, altrimenti sarà costretto ad andare dal Presidente della Repubblica per chiedere le elezioni anticipate. Casini, però, nega la sua disponibilità a sostenere il Governo.
 
=== Il Nuovo Polo per l'Italia ===
[[File:Logo Nuovo Polo per l'Italia.png|thumb|Logo del Nuovo Polo per l'Italia]]
 
Il 15 dicembre [[2010]] si tiene una riunione di tutti
i rappresentanti del Terzo Polo nella quale, in comune accordo, viene comunicato che tutte queste forze parlamentari (UdC, FLI, ApI, MpA, LD e vari) agiranno d'ora in poi in completa sintonia all'interno del Parlamento, prendendo decisioni comuni sui singoli provvedimenti del Governo. L'iniziativa, che è stata battezzata «Polo della Nazione» da Pier Ferdinando Casini, raccoglie l'adesione di più di 100 Parlamentari fra Camera e Senato.
Ad aderire al gruppo UdC-SVP e Autonomie sono in seguito i senatori [[Vincenzo Galioto]], passato dal PdL all'UdC, mentre [[Maurizio Fistarol]] aderisce a [[Verso Nord]]. Nel [[2011]] entrano a far parte dell'alleanza: il senatore [[Enrico Musso]], in quota [[Partito Liberale Italiano (1997)|Partito Liberale Italiano]] (25 febbraio)<ref>[http://www.genovaogginotizie.it/cronaca-cronaca-locale/2011/2/25/news-11667/genova-enrico-musso-trasloca-all-udc.html Genova - Enrico Musso trasloca all´Udc - GENOVA OGGI NOTIZIE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.blitzquotidiano.it/italia/liguria/genova/primocanale/enrico-musso-entra-gruppo-1636618/ domenica, 11 marzo 2012 Notizie | Blitzquotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e [[Giuseppe Gargani]], ex PdL (2 marzo) che è entrato nell'UdC. L'8 marzo hanno poi annunciato la loro adesione al partito Marisa Raciti, vedova di [[Filippo Raciti|Filippo]], il poliziotto ucciso quattro anni fa negli scontri dopo la partita Catania-Palermo, e [[Azar Karimi]], presidente dei giovani iraniani in Italia<ref>http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2011/03_marzo/08/8_marzo_vedova_raciti_con_udc_coordinera_circoli_liberal_catania,28646031.html</ref>. Il 22 marzo annuncia la sua adesione al partito anche il deputato (già ex teodem) dell'[[Alleanza per l'Italia]], [[Marco Calgaro]].
Il 19 maggio [[2011]] il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato nella primavera 2009, dopo le elezioni europee, da due candidati, [[Giuseppe Gargani]] (all'epoca nel PdL) e [[Pasquale Sommese]] (al tempo eletto col PD, oggi assessore regionale campano con l'UdC). L'Unione di Centro guadagna così due europarlamentari.
 
=== Elezioni amministrative del 15-16 maggio 2011 ===
{{vedi anche|Elezioni amministrative italiane del 2011}}
Per le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio 2011, l'Unione di Centro presenta candidati unici con gli altri Partiti del [[Nuovo Polo per l'Italia|Nuovo Polo]] nelle quattro città città più importanti chiamate al voto ([[Milano]], [[Torino]], [[Bologna]], [[Napoli]]) e in 62 su 134 comuni superiori ai 15.000 abitanti. In tutti gli altri comuni l'UdC opta scelte diverse, per via delle diverse realtà locali. I risultati differiscono in ogni città: a [[Milano]] e [[Napoli]] (rispettivamente 5,5%<ref>{{cita web|url=http://comunali.interno.it/comunali/amm110515/C0491450.htm|titolo=Elezioni comunali 15-16 maggio 2011 - Milano| editore=Ministero dell'Interno}}</ref> e 11,5%<ref>{{cita web|url=http://comunali.interno.it/comunali/amm110515/C0510490.htm|titolo=Elezioni comunali 15-16 maggio 2011 - Napoli| editore=Ministero dell'Interno}}</ref>) le percentuali del [[Nuovo Polo per l'Italia|Terzo Polo]] non permettono a nessuna delle due principali coalizioni di prendere il 50%+1 dei voti, arrivando così al [[ballottaggio]] e facendo pesare il proprio elettorato. A [[Torino]] si ottengono risultati più modesti (5,1%<ref>{{cita web|url=http://comunali.interno.it/comunali/amm110515/C0812620.htm|titolo=Elezioni comunali 15-16 maggio 2011 - Torino| editore=Ministero dell'Interno}}</ref>) e a [[Bologna]] risultati più deludenti (4,7%<ref>{{cita web|url=http://comunali.interno.it/comunali/amm110515/C0130060.htm|titolo=Elezioni comunali 15-16 maggio 2011 - Bologna| editore=Ministero dell'Interno}}</ref>). Risulta invece che il nuovo schieramento ottiene risultati più che soddisfacenti e a due cifre nelle altre città più piccole e ottiene una media che supera il 10%.
 
Per quanto riguarda le undici province chiamate alle urne, l'Unione di Centro si presenta ovunque ottenendo il peggior risultato a [[Provincia di Treviso|Treviso]] (dove aveva creato una lista in comune con [[Futuro e Libertà per l'Italia|FLI]] ed [[Alleanza per l'Italia|ApI]]) con il 3,09%<ref>{{cita web|url=http://provinciali.interno.it/provinciali/amm110515/P084.htm|titolo=Elezioni provinciali 15-16 maggio 2011 - Treviso| editore=Ministero dell'Interno}}</ref> ed il migliore a [[Provincia di Macerata|Macerata]] con il 7,64% e l'elezione di due [[Consigliere provinciale|consiglieri]]<ref>{{cita web|url=http://provinciali.interno.it/provinciali/amm110515/P044.htm|titolo=Elezioni provinciali 15-16 maggio 2011 - Macerata| editore=Ministero dell'Interno}}</ref>. In totale, l'UdC ha raccolto 85.106 voti, pari al 4,97% e alla nomina di otto [[Consigliere provinciale|consiglieri provinciali]].
 
Inoltre, secondo uno studio de [[Il sole 24 ore]] l'UdC risulta l'unico partito ad avere ottenuto un aumento sensibile dei voti, intono al 5%.
 
=== Elezioni amministrative in Sicilia 28 e 29 maggio 2011 ===
Le elezioni del 28 e 29 maggio sono il primo test elettorale dell'Unione di Centro in seguito alla scissione dei [[Popolari di Italia Domani|PID]] del [[Ministro]] [[Francesco Saverio Romano]]. Contrariamente alle aspettative che vedevano il partito calare drasticamente nei consensi, l'UdC, a guida del [[senatore]] [[Gianpiero D'Alia]], dimostra una buona tenuta con una media del 7,12% perdendo solo 3 punti rispetto al passato<ref>{{cita web|url=http://affaritaliani.libero.it/politica/sicilia_udc__futuro_liberta_voto_politiche_demopolis160411.html|titolo=Demopolis; In Sicilia UDC al 7%, Futuro e Libertà al 7,5%.}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.gianpierodalia.it/sicilia.php?idNews=298&PHPSESSID=5069f94fedc9adfcbb48cb469b6c2098|titolo=Sondaggi: Demopolis "In Sicilia Udc al 7%, Fli al 7,5%".}}</ref> e riuscendo a eleggere [[sindaci]] e diversi [[consigliere comunale|consiglieri comunali]]. Inoltre risulta evidente l'importanza dell'UdC all'interno del [[Nuovo Polo per l'Italia|Terzo Polo]] siciliano, che riesce a eleggere due sindaci nei comuni di [[Bagheria]] e [[Noto (Italia)|Noto]]<ref>{{cita web|url=http://bagheria.blogolandia.it/2011/06/14/grandi-successi-del-terzo-polo-e-fli-a-bagheria-e-terrasini-comunicato-di-alessandro-arico/|titolo=Grandi successi del Terzo Polo e FLI a Bagheria e Terrasini.}}</ref>.
 
=== L'Unione di Centro al primo convegno nazionale del Terzo Polo ===
In data 22 luglio [[2011]] si è tenuto il primo convegno nazionale del Nuovo Polo a [[Roma]], ''Io cambio l'Italia'', all'Auditorium Conciliazione. Esso è stato organizzato dagli esponenti di UdC, FLI, ApI e MpA. Dei 2000 posti dell'Auditorium, settecento sono spettati all'Unione di Centro, altrettanti per [[Futuro e Libertà]], cinquecento per [[Alleanza per l'Italia]] e i restanti cento al [[Movimento per le Autonomie]].
 
Dopo l'introduzione del coordinatore nazionale [[Ferdinando Adornato]], a parlare sono stati molti giovani (tra cui il diciottenne [[sindaco]] di [[Bonea]] Salvatore Paradiso), studenti e parlamentari, senza dimenticare i quattro esponenti nazionali [[Pier Ferdinando Casini|Casini]], [[Gianfranco Fini|Fini]], [[Francesco Rutelli|Rutelli]], [[Raffaele Lombardo|Lombardo]] : tra questi, il leader dell'UdC ha più volte ribadito la possibile nascita di una Terza Repubblica. È stato inoltre presentato il manifesto del convegno stesso<ref>{{cita web|url=http://www.udc-italia.it/News/UploadedFiles/Manifesto_Terzo_Polo.pdf.|titolo=Manifesto del Terzo Polo.}}</ref>.
 
=== Il convegno di Chianciano Terme 2011 ===
Dall'8 all'11 settembre [[2011]] si è tenuto l'annuale convegno a [[Chianciano Terme]]. Durante la riunione, sono intervenute personalità come [[Emma Marcegaglia]], presidente di [[Confindustria]], [[Raffaele Bonanni]], segretario nazionale della [[CISL]], e [[Vasco Errani]], Presidente della [[Conferenza delle Regioni e delle Province autonome]]. Hanno accettato l'invito anche numerosi esponenti della maggioranza e delle opposizioni, come il sindaco di Roma [[Gianni Alemanno]], che ha messo in evidenza le problematiche all'interno del PdL e i rapporti difficili con la Lega<ref>{{cita web|url=http://www.romacapitalenews.com/alemanno-dopo-la-manovra-indispensabile-aprire-dialogo-confronto-a-360-gradi/|titolo=Roma Capitale News; ALEMANNO: DOPO LA MANOVRA, ALFANO APRA DIALOGO. CONFRONTO A 360 GRADI
}}</ref>, il presidente della Commissione Parlamentare Bicamerale Antimafia [[Giuseppe Pisanu]], che in seguito al voto di fiducia sulla manovra economica del [[Governo]] al [[Senato della Repubblica|Senato]] aveva dichiarato che sarebbero state opportune le dimissioni del Premier, e [[Giuseppe Fioroni]], che ha espresso il malumore delle componente cattolica all'interno del PD. Anche il presidente dell'ApI [[Francesco Rutelli]] è intervenuto, rimarcando ancora una volta l'importanza del [[Nuovo Polo per l'Italia|Terzo Polo]], affermando che la sua nascita è imminente ma richiede tempo, poiché deve radicarsi sul territorio e rispettare le rispettive realtà locali dei partiti della coalizione<ref>{{cita web|url=http://www.asca.it/news-CRISI__RUTELLI__GOVERNO_LARGA_RESPONSABILITA__PER_AFFRONTARE_DIFFICOLTA_-1048583-ORA-.html|titolo=www.asca.it; CRISI: RUTELLI, GOVERNO LARGA RESPONSABILITÀ PER AFFRONTARE DIFFICOLTÀ}}</ref>.
 
Si è svolta anche l'Assemblea Nazionale del partito, in cui si è deciso di partire il prima possibile con i Congressi nei vari livelli di amministrazione (comuni, provincie, regioni). Durante il suo intervento, [[Pier Ferdinando Casini]] ha condannato duramente l'operato del [[Governo]] e rinnovato l'invito alle forze responsabili di maggioranza e opposizioni di formare con l'UdC e il [[Nuovo Polo per l'Italia|Terzo Polo]] un governo di unità nazionale, al fine di fronteggiare la grave crisi economica<ref>{{cita web|url=http://www.italiachiamaitalia.it/articoli/detalles/1034/Udc%20OCasini%20ONecessarioO%20governoOpoliticoOconOmiglioriOenergieOdelOPaese%20.html|titolo=Italia chiama Italia; Udc, Casini: Necessario 'governo politico con migliori energie del Paese'}}</ref>. Infine, [[Lorenzo Cesa]], durante il discorso conclusivo del convegno, ha rimarcato l'equidistanza dell'Unione di Centro da entrambi gli schieramenti di [[Destra (politica)|Destra]] e [[Sinistra (politica)|Sinistra]] e l'intenzione di rimanere all'opposizione di questo [[Governo Berlusconi IV|Governo]]<ref>{{cita web|url=http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-f626e7d7-7f60-4715-8d9f-ea5af244d114.html|titolo=Rai Giornale Radio; Cesa: "Berlusconi si dimetta"}}</ref>.
 
In data 23 settembre il deputato [[Deodato Scanderebech]] lascia nuovamente il gruppo dell'UdC alla Camera per aderire al gruppo di [[Futuro e Libertà]]<ref>{{cita web|url=http://www.asca.it/news-FLI__SCANDEREBECH_LASCIA_UDC_E_ADERISCE_A_GRUPPO_CAMERA-1052254-ORA-.html|titolo=Asca News; Scanderebech lascia UDC e aderisce a Gruppo FLI alla Camera.}}</ref>.
 
=== Elezioni regionali in Molise del 2011 ===
{{vedi anche|Elezioni regionali in Molise del 2011}}
Per le elezioni regionali in Molise del 16 e 17 ottobre, l'UdC decide di schierarsi col presidente uscente del [[centrodestra]] [[Angelo Michele Iorio]], nonostante si sia tentato di trovare in precedenza un candidato comune per il Terzo Polo (tentativo vano poiché l'[[Movimento per le Autonomie|MpA]] era quasi assente in regione; [[Futuro e Libertà per l'Italia|FLI]], per via della diversità di opinioni all'interno del partito regionale, decide di non presentare nessuna lista e lasciare libertà di scelta ai suoi singoli rappresentati; l'[[Alleanza per l'Italia|ApI]] invece decide di sostenere il candidato del [[centrosinistra]] [[Paolo Di Laura Frattura]]).
 
Ad urne chiuse, l'UdC ottiene il 6,78%<ref>{{cita web|url=http://tg24.sky.it/static/application/tg24/speciale_elezioni/2011/regionali/risultati_molise.html|titolo= Sky TG24; Elezioni Regionali 2011.}}</ref>, risultando determinante per la vittoria risicata di [[Michele Iorio]] (46,94%) sul [[centrosinistra]] (46,15%). Nonostante il calo di consensi rispetto alle precedenti consultazioni regionali (9,99%), causato dal 6,73% conseguito dall'[[Alleanza di Centro|AdC]] di [[Francesco Pionati]], l'UdC locale guadagna consensi rispetto alle [[Elezioni politiche del 2008|Politiche del 2008]] (5,6%) e le [[Elezioni europee del 2009|Europee del 2009]] (6,5%) ed è il terzo partito di una [[coalizione]] di [[centrodestra]] che registra un calo molto più evidente rispetto al passato, passando dal 54,14% del 2006 al 46,94% del 2011.
 
Il 24 ottobre il deputato dell'[[Assemblea Regionale Siciliana|ARS]] [[Nino Dina]] annuncia l'abbandono dei [[Popolari di Italia Domani]]<ref>{{cita web|url=http://www.livesicilia.it/2011/10/24/nino-dina-lascia-il-pid/|titolo=Nino Dina lascia il PID|sito=Live Sicilia}}</ref> (il marzo scorso si era dimesso da coordinatore regionale in [[Sicilia]]), poiché contrario al sostegno al [[Governo Berlusconi IV|Governo Berlusconi]] e considerando il [[Popolari di Italia Domani|PID]] un partito mai nato<ref>{{cita web|url=http://www.marsala.it/politica/vita-dei-partiti/item/53167-nino-dina-lascia-il-pid-un-partito-mai-nato.html|titolo=Nino Dina lascia il Pid. "Un partito mai nato"|sito=Marsal@.it}}</ref>. Due giorni dopo, il 26 ottobre, ufficializza il suo ritorno nella file dell'UdC alla presenza del coordinatore nazionale [[Lorenzo Cesa]], del coordinatore regionale [[Giampiero D'Alia]] e di altri esponenti del partito.
 
=== Le dimissioni di Berlusconi e l'appoggio al Governo Monti ===
{{vedi anche|Governo Monti}}
Nei giorni in cui si consuma lo sfaldamento della maggioranza, il 3 novembre i deputati [[Alessio Bonciani]] e [[Ida D'Ippolito]] lasciano il [[Popolo della Libertà]] per aderire al partito<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2011/11/03/news/dopo_vertice-24332487|titolo=Berlusconi rassicura l'Ue: "Metto la fiducia" - Ma intanto perde altri due deputati|pubblicazione=[[la Repubblica]]|giorno=3|mese=novembre|anno=2011|accesso=3 novembre 2011}}</ref>, mentre il 6 novembre è la volta di un'altra deputata PdL, [[Gabriella Carlucci]]<ref>[http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=168984&sez=HOME_INITALIA Il Messaggero<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il passaggio di questi parlamentari contribuisce a far perdere la maggioranza numerica al governo. In conseguenza di ciò, [[Silvio Berlusconi]] decide di rassegnare le dimissioni (anche se non è mai andato sotto con un voto di sfiducia)<ref>Berlusconi attende l'approvazione della legge di stabilità economica. Le opposizioni decidono di ritirare i propri emendamenti al fine di velocizzare il tutto. L'UdC, e il Terzo Polo al completo, arrivano a votare anche la [[legge di stabilità]] alla Camera, per assicurare il numero legale, mentre il PD si astiene e l'IdV vota contro.</ref>. In seguito alle dimissioni di [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], [[Giorgio Napolitano]] avvia le consultazioni e una delegazione del [[Terzo Polo]], composta da esponenti di [[Camera dei deputati|Camera]] e [[Senato]] di UdC, [[Futuro e Libertà]] ed [[Alleanza per l'Italia]] guidata da [[Pier Ferdinando Casini]], afferma di essere disposta a sostenere un esecutivo guidato da [[Mario Monti]] (ritenuta la persona più quotata a condurre un governo tecnico) e di dare a quest'ultimo carta bianca sulla composizione del governo, accettando quindi che sia interamente composto da [[ministro|ministri]] che non provengono dai partiti.
 
In data 1º dicembre, [[Gino Trematerra]] si vede assegnato il seggio al [[Parlamento europeo]]: gli [[eurodeputati]] dell'Unione di Centro salgono così a 5<ref>{{cita web|url=http://www.udc-italia.it/News/SchedaReader.aspx?TypeId=3&ID=98808|titolo=Ue: Trematerra nuovo eurodeputato Udc, i complimenti di Cesa|autore: udc-italia.it|accesso=1º dicembre 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.udc-italia.it/News/SchedaReader.aspx?TypeId=3&ID=98807|titolo=Ue: Udc conquista seggio, Gino Trematerra nuovo europarlamentare
|autore: udc-italia.it|accesso=1º dicembre 2011}}</ref>.
 
Lorenzo Cesa viene confermato segretario, mentre Gianpiero D'Alia è il nuovo presidente.
 
=== Elezioni amministrative italiane del 2012 ===
Per le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio 2012, l'Unione di Centro si presenta col [[Nuovo Polo per l'Italia]] solo in poche città (Genova e Trapani le più importanti) e lo stesso fanno anche Futuro e Libertà, Alleanza per l'Italia e Movimento per le Autonomie. Opta principalmente per alleanze di centro, con liste civiche equidistanti dagli altri poli. Nelle altre città più importanti al voto fa alleanze variabili (col PdL a Palermo e Verona, col PD a Taranto, da sola ad Agrigento, Asti<ref>Solo successivamente al ballottaggio si allea col PD</ref>, Parma, Cuneo, l'Aquila, Monza, Piacenza e Lecce). All'indomani del voto, secondo uno studio del Sole 24 Ore, l'UdC risulta uno dei pochi Partiti ad aumentare i propri voti, aumenta il numero di sindaci e di consiglieri comunali e conquista in solitaria 2 comuni Capoluogo di Provincia, ovvero Cuneo ed Agrigento. In seguito all'analisi del voto, il leader Pier Ferdinando Casini, nonostante l'aumento numerico dei voti, denuncia preoccupato l'alto numero degli italiani che non hanno votato e "archivia il Terzo Polo" per la formazione di un nuovo progetto politico che sappia intercettare quei voti degli italiani che si sono astenuti durante la tornata elettorale. Nell'Ottobre 2012 il senatore [[Riccardo Milana]] aderisce all'UdC.
 
=== Elezioni regionali in Sicilia del 2012 ===
{{vedi anche|Elezioni regionali in Sicilia del 2012}}
Quando nell'estate del [[2012]] [[Raffaele Lombardo]] rassegna le proprie dimissioni, certamente riconducibili a vicissitudini giudiziarie, le elezioni regionali vengono anticipate al 28 ottobre dello stesso anno.
 
I dirigenti del partito scelgono di sostenere l'ex sindaco di [[Gela]] e parlamentare europeo del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] [[Rosario Crocetta]].
 
Questi costruisce una coalizione comprendente anche [[Alleanza per l'Italia]] di [[Francesco Rutelli]] e il [[Partito Socialista Italiano (2007)|Partito Socialista]] di [[Riccardo Nencini]].
 
Tale candidatura segna anche una frattura con gli storici alleati del [[centro-destra]] dal momento che [[Il Popolo della Libertà]], [[I Popolari di Italia Domani|PID]] di [[Saverio Romano]] e [[la Destra]] di [[Francesco Storace]] appoggiano la candidatura di [[Nello Musumeci]], ex Presidente della [[Provincia di Catania]].
 
La frammentazione causata da innumerevoli liste rende problematico ipotizzare che lo schieramento vincente possa pervenire alla maggioranza dell'[[Assemblea Regionale Siciliana|ARS]].
 
Il 28 ottobre si vota e il primo dato rilevante è quella della pesante astensione, pari al 52,58%, e i voti della lista del [[Movimento 5 Stelle]], che prende il 14,90%, diventando la prima lista della Regione, anche se il candidato [[Giancarlo Cancelleri]] non è il candidato più votato. Invece risulta eletto Presidente Rosario Crocetta, con il 30,50% delle preferenze, staccando di quasi 5 punti Musumeci, mentre la coalizione di PD, UdC e Crocetta Presidente (ApI, PSI e movimenti civici) prende 30,40% dei voti. Nonostante le polemiche sull'alleanza tra l'UdC e il PD, l'Unione di Centro sfiora l'11% (10,8%) , perdendo solo un punto e mezzo rispetto alla precedente tornata elettorale; diventa la quarta forza della Regione (dietro al M5S, PD e PdL) e riesce a far eleggere 11 deputati regionali più 2 all'interno del listino del Presidente Crocetta, per un totale di 13 rappresentati all'ARS (2 in più rispetto all'ultima elezione regionale).
 
=== La partecipazione al governo Monti ===
{{vedi anche|Governo Monti}}
L'UdC sostiene il [[governo Monti]], nato nel novembre [[2011]], dopo le dimissioni di Berlusconi.
Il 29 dicembre [[2012]] il [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei Ministri]] in carica [[Mario Monti]] annuncia la sua candidatura alla guida dell'esecutivo per le [[elezioni politiche italiane del 2013]] come capo della coalizione [[Con Monti per l'Italia]].
 
=== Le elezioni politiche del 2013 ===
In occasione delle [[Elezioni politiche italiane del 2013]] la nota "Agenda Monti" viene sostenuta dall'Unione di Centro<ref>{{Cita web|url=http://www.udc-italia.it/News/SchedaReader.aspx?TypeID=3&ID=104246|titolo=I candidati di Udc e Scelta Civica per le Elezioni 2013|accesso=21 febbraio 2013}}</ref>, da [[Futuro e Libertà per l'Italia]] e da una serie di associazioni, tra le quali [[Italia Futura]] di [[Luca Cordero di Montezemolo]] che creano la lista [[Scelta Civica]], in una coalizione denominata "''Con Monti per l'Italia''" .
Al [[Senato della Repubblica|Senato]] l'UdC ha invece preso parte alla lista unica [[Con Monti per l'Italia]]. Sono stati eletti due senatori.
 
I risultati non sono confortanti, con l'1,74% alla Camera e solamente 8 seggi.
Nella XVII legislatura vengono costituiti gruppi unici alla Camera e al Senato denominati [[Scelta Civica per l'Italia]].
 
==== Il sostegno al Governo Letta ====
{{vedi anche|Governo Letta}}
A seguito del fatto che nessuna forza politica è uscita dalle elezioni in grado di formare un governo autonomo, dopo lunghe consultazioni il neo-rieletto [[Presidenza della Repubblica|presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]] incaricherà l'esponente del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] [[Enrico Letta]], già sottosegretario alla [[presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidenza del Consiglio]] nel [[Governo Prodi II|secondo governo Prodi]] e più volte ministro, di trovare una maggioranza in grado di sostenerlo a capo del governo. La maggioranza che sosterrà la formazione del [[Governo Letta]]<ref name="autogenerato1">{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/13_aprile_27/enrico-letta-dopo-braccio-ferro-governo_bcf59786-af46-11e2-a5a6-3fc36303fbd5.shtml|titolo=Nasce il governo Letta, ora la fiducia. Il premier: «Sobria soddisfazione»|data=27 aprile 2013|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref> è composta da [[Scelta Civica]], Unione di Centro, [[Popolo della Libertà]] e [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]. La carica di [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei ministri]], viene affidata da Napolitano ad [[Enrico Letta]]<ref name="autogenerato1" />, vice segretario del PD. Il governo Letta si configura come il primo esecutivo di [[grande coalizione]] della storia della Repubblica Italiana, in quanto comprende esponenti di entrambe le principali coalizioni che si contrapponevano prima delle elezioni.
 
L'UdC ha ottenuto la nomina di [[Gianpiero D'Alia]] a ministro della [[Dipartimento per la pubblica amministrazione e la semplificazione|Pubblica amministrazione e semplificazione]].
 
==== Il passaggio a [[Per l'Italia]] ====
Il 15 novembre 2013 il presidente di [[Scelta Civica]] [[Alberto Bombassei]] pone fine all'alleanza con l'Unione di Centro.
 
Il 27 novembre e il 10 dicembre l'UdC aderisce ai nuovi gruppi ribattezzati [[Per l'Italia]].
 
=== Il quarto congresso e il sostegno al Governo Renzi ===
{{vedi anche|Governo Renzi}}
Il quarto congresso nazionale del febbraio [[2014]] coincide con l'avvento del [[Governo Renzi]].
 
Dopo un acceso dibattito riguardante le mozioni di candidati alla segreteria D'Alia e De Poli, quest'ultimo si ritira in favore di Cesa, che viene dunque confermato in ragione del suo ruolo di garante fra le varie anime del partito.
 
=== Elezioni europee 2014 ===
In occasione delle [[Elezioni europee del 2014 (Italia)|elezioni europee]] l'UdC si presenta in una lista unitaria con il [[Nuovo Centrodestra]] e i [[Popolari per l'Italia]]<ref>{{Cita news|titolo = Udc e popolari Per l'Italia, alleanza alle elezioni|pubblicazione = [[Corriere della Sera]]|url = http://archiviostorico.corriere.it/2014/marzo/17/Udc_popolari_Per_Italia_alleanza_co_0_20140317_144d8fe8-ad9d-11e3-aeaf-854b649c259d.shtml|data = 17 marzo 2014|p = 11|accesso = 26 marzo 2014|dataarchivio = 26 marzo 2014|urlarchivio = http://archive.is/T7zce|urlmorto = no}}</ref>. Il partito di [[Mario Mauro]], inizialmente coinvolto nel progetto di "riunire i moderati"<ref>[http://www.formiche.net/2014/04/06/alfano-cesa-mauro-al-primo-mattone-della-casa-dei-popolari-italia/ Alfano, Cesa e Mauro al primo mattone della Casa dei Popolari in Italia - Formiche<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, il 10 aprile 2014 ha ufficialmente rifiutato l'alleanza con [[Nuovo Centrodestra|NCD]] e Udc perché la considera come una "mossa da vecchia politica"<ref>[http://www.formiche.net/2014/04/10/perche-popolari-no-lista-unica-ncd-ud-olivero/ Perché i Popolari per l'Italia non aderiscono alla lista unica Ncd-Udc. Parla Olivero - Formiche<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nonostante ciò il partito di Mauro inserisce 5 suoi candidati nella [[Nuovo Centrodestra - Unione di Centro|lista unica NCD-UdC]], ma nessuno di loro sarà eletto: visto il conteggio definitivo delle preferenze, la soglia di sbarramento del 4% dei voti validi mai sarebbe stata superata senza i voti da loro raccolti. La lista ottiene infatti il 4,38% dei voti e 3 eletti al Parlamento Europeo, fra cui Lorenzo Cesa.
 
=== I gruppi di Area Popolare ===
L’intesa con [[Angelino Alfano]] prosegue con la decisione di dar vita entro l'autunno a dei gruppi parlamentari unitari ribattezzati Area Popolare, propedeutici alla nascita di una nuova formazione.<ref>[http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/nascono-gruppi-unici-ncd-udc_2082349201402a.shtml]</ref>
 
===Elezioni del 2015===
 
In vista delle elezioni regionali del 31 maggio l'UDC confluisce col [[Nuovo Centrodestra]] nella lista di [[Area Popolare]] in Veneto, Liguria, Toscana, Umbria. Invece nella Marche, in Campania e Puglia l'UDC appoggia i candidati di centrosinistra, mentre il NCD appoggia quelli del centrodestra.
 
L'UdC in vista delle regionali del 31 maggio si allea in Toscana con [[Nuovo Centrodestra]], con il quale forma una lista comune; nelle Marche forma un'alleanza col [[Partito Democratico (Italia)|PD]] a sostengo di [[Luca Ceriscioli]]; in Veneto con NCD, [[Partito Pensionati]] e varie liste civiche appoggia del sindaco di [[Verona]] [[Flavio Tosi]]; in Puglia candidata il democratico [[Michele Emiliano]] sostenuto anche da [[Sinistra Ecologia Libertà]]; in [[Campania]] appoggia [[Vincenzo de Luca]] assieme al PD e partiti minori; in Umbria con NCD forma una lista unica e sostiene il sindaco di Assisi Ricci assieme a tutto il centrodestra e infine in [[Liguria]] rompe l'alleanza col centrosinistra e schiera [[Giovanni Toti]] ([[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]) assieme alla [[Lega Nord]], [[Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale|Fratelli d'Italia]] e NCD con cui forma una lista comune. In generale il partito entra nella coalizione di centrosinistra in 3 regioni, di centro in 2 e di centrodestra in altre 2.
In Toscana non elegge nessun consigliere dato che la lista NCD-UdC si ferma all'1,2%, nelle Marche il partito ottiene il 3,7% e l'elezione di un consigliere, in Veneto Area Popolare col 2% elegge un consigliere, in Puglia la lista ''Popolari'' col 5% elegge tre consiglieri, in Campania l'Unione di Centro ottiene il 2,3% e due consiglieri, in Umbria I centristi non ottengono seggi e in Liguria anche (fermandosi all'1,7%).
 
Riguardo alle amministrative, ad [[Agrigento]] diventa sindaco un esponente del partito, che ottiene il 59% dei voti, alleandosi con varie liste civiche, il Partito Democratico e Nuovo Centrodestra.
 
== Rapporti con il mondo dell'associazionismo cattolico ==
L'Unione di Centro ha intessuto rapporti con il mondo dell'associazionismo cattolico e del volontariato.
 
Abbiamo associazioni come il [[Movimento per la Vita]] (il cui presidente, [[Carlo Casini]], è un europarlamentare del partito), il [[Forum delle Associazioni Familiari]] ([[Luisa Capitanio Santolini]], parlamentare Udc, è un ex presidente), [[Scienza e Vita]] (di cui [[Paola Binetti]] è presidente) e le associazioni cattoliche che hanno preso parte al [[Progetto:Cattolicesimo/vivaio/1|Family Day]] ([[Savino Pezzotta]], presidente della [[Costituente di Centro]], ne era il portavoce).
 
Possiamo annoverare anche una porzione del sindacato [[CISL]] e dell'associazione [[Persone e Reti]].
 
Altre adesioni significative sono quelle che vengono da [[Luca Marconi (politico)|Luca Marconi]] (area [[Rinnovamento nello Spirito|RnS]]) e [[Alessandra Borghese]] (vicina alla [[Croce Rossa]]).
 
== Ideologia ==
I suoi riferimenti valoriali sono riconducibili al [[Cristianesimo democratico]], al [[Conservatorismo sociale]] e alle figure di [[Don Luigi Sturzo]], [[Alcide De Gasperi]], [[Aldo Moro]], [[Amintore Fanfani]] e [[Mariano Rumor]]
<ref name=Parties-and-Elections/>.
 
Una minoranza guidata da Adornato si attesta infine su posizioni tipicamente [[liberalismo|liberali]].
 
=== Altri soggetti aderenti ===
* '''[[Movimento Associativo Italiani all'Estero]]''' di [[Ricardo Antonio Merlo]]
* '''Alleanza Cristiana'''
* '''Autonomisti Democratici''' di Maurizio Ballistreri
* '''Democrazia Futura''' di Alberto Tommassini
* '''EuropaSud''' di [[Giuseppe Gargani]]
* '''Popolari per la Puglia''' di [[Marcello Vernola]]
* '''Popolari per la Sicilia''' di Nino Borrometi
* '''Veneto per il Partito Popolare Europeo''' di [[Giorgio Carollo]]
 
=== Scissioni ===
* 30 aprile 2005 - [[Movimento per l'Autonomia]] di [[Raffaele Lombardo]].
* 25 giugno 2005 - [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]] di [[Gianfranco Rotondi]].
* 21 ottobre 2006 - [[Italia di Mezzo]] di [[Marco Follini]].
* 4 febbraio 2008 - [[Popolari Liberali]] di [[Carlo Giovanardi]], in seguito confluiti nel [[Popolo della Libertà]], e poi passati nel [[Nuovo Centrodestra]].
* 20 giugno 2008 - [[Federazione dei Cristiano Popolari]] di [[Mario Baccini]], anch'essa confluita nel [[Popolo della Libertà]] e poi nel [[Nuovo Centrodestra]].
* 4 dicembre 2008 - [[Alleanza di Centro]] di [[Francesco Pionati]].
* 28 settembre 2010 - [[I Popolari di Italia Domani]] di [[Saverio Romano]].
* 14 marzo 2014 - ''Nuovo CDU'' di [[Mario Tassone]].
 
== Struttura ==
 
=== Organi nazionali ===
 
==== Segretario ====
* [[Marco Follini]] (6 dicembre 2002 - 15 ottobre 2005)
* [[Lorenzo Cesa]] (27 ottobre 2005 - ''in carica'')
 
==== Presidente ====
* [[Rocco Buttiglione]] (6 dicembre 2002 - 22 marzo 2014)
* [[Gianpiero D'Alia]] (22 marzo 2014 - ''in carica'')
 
==== Presidenti dei gruppi parlamentari ====
 
===== Camera dei Deputati =====
* 6 maggio 2008 - 26 aprile 2012: [[Pier Ferdinando Casini]]<small>, vice vicario: [[Gian Luca Galletti]] (dal 18 ottobre 2010 al 26 aprile 2012)</small>
* 27 aprile 2012 - 19 marzo 2013: [[Gian Luca Galletti]]
 
===== Senato della Repubblica =====
* 6 maggio 2008 - 19 marzo 2013: [[Giampiero D'Alia]]<small>, vice vicario: [[Manfred Pinzger]] ([[Südtiroler Volkspartei]]), vice: ''(dal 7 luglio [[2011]])'' [[Achille Serra]] (UdC)</small>
 
===== Parlamento europeo =====
{{...}}
 
=== Coordinatori regionali ===
{{Div col}}
* Valle d'Aosta: Piero Vicquery
* Piemonte: Alberto Goffi
* Lombardia: Christian Campiotti
* Veneto: [[Antonio De Poli]]
* Trentino-Alto Adige: Ivo Tarolli
* Friuli-Venezia Giulia: [[Angelo Compagnon]]
* Liguria: Rosario Monteleone
* Emilia-Romagna: Davide Torrini
* Toscana: Lorenzo Zirri
* Umbria: [[Maurizio Ronconi]]
* Marche: Antonino Pettinari
* Lazio: [[Luciano Ciocchetti]]
* Abruzzo: [[Enrico Di Giuseppantonio]]
* Molise: Luigi Velardi
* Campania: [[Ciriaco De Mita]]
* Basilicata: Agatino Mancusi
* Puglia: [[Angelo Sanza]]
* Calabria: [[Gino Trematerra]]
* Sardegna: Giorgio Oppi
* Sicilia: [[Gianpiero D'Alia]]
{{Div col end}}
 
=== Organizzazione giovanile ===
L'organizzazione giovanile dell'Unione di centro è costituita dal movimento ''Giovani Popolari Europei - Giovani Unione di Centro''.
 
== Risultati elettorali ==
 
{| class="wikitable"
|- bgcolor="EFEFEF"
| colspan=2 |
!Voti
!%
!Seggi
|- bgcolor="lightblue"
!colspan=2; align=left|[[Elezioni europee del 2004 (Italia)|Europee 2004]]
|align=center|1 914 726
|align=center|5,89
|align=center|5
|-
!rowspan=2; align=left|[[Elezioni politiche italiane del 2006|Politiche 2006]]
!align=left|<small>Camera
|align=center|2 580 190
|align=center|6,76
|align=center|39
|-
!align=left|<small>Senato
|align=center|2 309 442
|align=center|6,76
|align=center|21
|-
!rowspan=2; align=left|[[Elezioni politiche italiane del 2008|Politiche 2008]]
!align=left|<small>Camera
|align=center|2 050 229
|align=center|5,62
|align=center|36
|-
!align=left|<small>Senato
|align=center|1 866 356
|align=center|5,69
|align=center|3
|- bgcolor="lightblue"
!colspan=2; align=left|[[Elezioni europee del 2009 (Italia)|Europee 2009]]
|align=center|1 996 021
|align=center|6,51
|align=center|5
|-
!rowspan=2; align=left|[[Elezioni politiche italiane del 2013|Politiche 2013]]
!align=left|<small>Camera
|align=center|608 210
|align=center|1,79
|align=center|8
|-
!align=left|<small>Senato
|colspan=2; align=center|<small>nella lista [[Con Monti per l'Italia]]</small>
|align=center|2
|- bgcolor="lightblue"
!colspan=2; align=left|[[Elezioni europee del 2014 (Italia)|Europee 2014]]
|colspan=2; align=center|<small>nella lista [[Nuovo Centrodestra - Unione di Centro]]</small>
|align=center|1
|-
|}
 
== Congressi ==
* I Congresso - [[Roma]], 6 dicembre 2002
* II Congresso - [[Roma]], 1-3 luglio 2005
* III Congresso - [[Roma]], 13-15 aprile 2007
* IV Congresso - [[Roma]], 21-23 febbraio 2014
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Voci correlate ==
* [[Cristologia]]
* [[Provenienza dei politici appartenenti all'Unione di Centro]]
* [[ConDeo Monti per l'Italiaignoto]]
* [[Per l'ItaliaEvangelizzazione]]
 
==Altri progetti==
{{Interprogetto|n=Categoria:Unione dei Democratici Cristiani e di Centro}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.udc-italia.it/ Sito ufficiale]
 
{{portale|cristianesimo}}
{{Partiti politici italiani}}
{{Membri del Partito Popolare Europeo}}
{{Diaspora della Democrazia Cristiana}}
{{Portale|cattolicesimo|Italia|politica}}
 
[[Categoria:Unione di Centro| Cristologia]]
[[Categoria:Paolo di Tarso]]