Daniel Libeskind e Half an Hour: differenze tra le pagine

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{{Film
{{F|architetti|novembre 2017|Tutta la prima parte della voce manca completamente di fonti}}
|titolo italiano = Half an Hour
{{Bio
|titolo alfabetico = Half an Hour
|Nome = Daniel
|titolo originale = Half an Hour
|Cognome = Libeskind
|Sessoimmagine = M
|didascalia =
|LuogoNascita = Łódź
|lingua originale = [[lingua inglese|inglese]]
|GiornoMeseNascita = 12 maggio
|paese = [[Stati Uniti d'America]]
|AnnoNascita = 1946
|anno uscita = [[1920]]
|LuogoMorte =
|durata = 5 rulli
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMortetipo colore = B/N
|film muto = sì
|Attività = architetto
|aspect ratio = 1.33 : 1
|Nazionalità = polacco
|genere = drammatico
|NazionalitàNaturalizzato = statunitense
|regista = [[Harley Knoles]]
|Immagine = Daniel Libeskind.jpg
|soggetto = [[J.M. Barrie]] (lavoro teatrale)
|sceneggiatore = [[Clara S. Beranger]]
|produttore =
|produttore esecutivo =
|casa produzione = [[Famous Players-Lasky Corporation]]
|attori =
*[[Dorothy Dalton]]: Lady Lillian Garson
*[[Charles Richman]]: Richard Garson
*[[Albert L. Barrett]]: Hugh Paton
*[[Frank Losee]]: dottor George Brodie
*[[H. Cooper Cliffe]]: conte di Westford
*[[Hazel Turney]]:
|fotografo = [[Philip Hatkin]]
|montatore =
}}
È tra gli esponenti del [[decostruttivismo]].
 
'''''Half an Hour''''' è un [[film muto]] del [[1920]] diretto da [[Harley Knoles]]. La sceneggiatura di [[Clara Beranger]] si basa sull'omonimo lavoro teatrale di [[James M. Barrie]] andato in scena al Lyceum Theatre di [[Broadway theatre|Broadway]] il 25 settembre 1913<ref name=AFI>[http://catalog.afi.com/Film/17773-HALF-AN-HOUR?cxt=filmography AFI]</ref><ref>[https://www.ibdb.com/broadway-production/the-younger-generation--half-an-hour-7685 ''Half an Hour'' su IBDB]</ref>.
== Biografia ==
[[File:Daniel Libeskind, Genova, Palazzo Ducale, 05.03.19.jpg|thumb|Daniel Libeskind, Genova, Palazzo Ducale, 05.03.19]]
[[File:Darfur at the Royal Ontario Museum as part of the Toronto International Film Festival 07.jpg|thumb|Ampliamento del ''Royal Ontario Museum'' a [[Toronto]]]]
[[File:AscentAtRB.jpg|thumb|right|[[The Ascent at Roebling's Bridge]] a [[Covington (Kentucky)|Covington]] nel [[Kentucky]]]]
[[File:JewishMuseumBerlin.jpg|thumb|Il Museo Ebraico di [[Berlino]]]]
[[File:ImperialWarMuseumNorth01.jpg|thumb|L<nowiki>'</nowiki>''[[Imperial War Museum North]]'' a [[Manchester]]]]
[[File:WohlCenter1.jpg|thumb|right|Il Wohl Center all'[[Università Bar-Ilan]] a [[Ramat-Gan]]]]
[[File:WestsideInterior.jpg|thumb|[[Westside shopping and leisure complex|Westside]] interior, 2008]]
[[File:Orion Building -Post Graduate Centre of London Metropolitan University-9June2009.jpg|thumb|London Metropolitan University di [[Londra]]]]
[[File:Dresden-MHM-Baustelle.jpg|thumb|[[Militärhistorisches Museum der Bundeswehr]] di [[Dresda]]]]
 
== Trama ==
[[File:OneWorldTradeCenter.jpg|thumb|Il ''[[One World Trade Center]]'' (Freedom Tower) di [[New York]]]]
{{...|film}}
[[File:Residenze Libeskind di Milano.JPG|miniatura|[[Residenze Libeskind]] di [[Milano]]]]
Nato a [[Łódź]], in [[Polonia]] il 12 maggio [[1946]], Daniel Libeskind è il secondo figlio di Dora e Nachman Libeskind, due [[ebrei]] [[polacchi]] sopravvissuti all'[[Olocausto]].
 
==Produzione==
Trascorre l'infanzia in [[Polonia]], dove coltiva la passione per la musica, che prosegue a [[Tel Aviv]], in [[Israele]], dove si trasferisce con la propria famiglia una volta finiti i primi studi in Polonia. Nel [[1960]] consegue una borsa di studio messa in palio dall'[[America Israel Cultural Foundation]], che gli permette di trasferirsi a [[New York]].
Il film fu prodotto dalla Famous Players-Lasky Corporation.
 
== Distribuzione ==
Nella grande mela, Libeskind vive alla [[Housing Amalgamated Cooperative]] nel nord-ovest del [[Bronx]], e frequenta la [[Bronx High School of Science]]. La tipografia dove lavorava il padre era in Stone Street a [[Lower Manhattan]], da dove Libeskind poteva vedere [[World Trade Center]] in fase di costruzione negli anni '60.
Distribuito dalla [[Famous Players-Lasky Corporation]] e [[Paramount Pictures]] e presentato da [[Adolph Zukor]], il film uscì nelle sale cinematografiche statunitensi il 19 settembre 1920.
 
==Note==
Si iscrive alla facoltà di [[architettura]] della ''Cooper Union for the Advancement of Science and Art''. La ''[[Cooper Union]]'' è un'università che fa riferimento a una fondazione privata, e, a differenza delle “normali” università americane, offre insegnamenti gratuiti agli studenti con minori possibilità economiche.
<references/>
 
Conseguita la laurea nel [[1970]], Libeskind decide di approfondire gli studi e dietro consiglio di [[Peter Eisenman]] si trasferisce a [[Londra]] per potersi specializzare in [[Storia dell'architettura|Storia]] e [[Teoria dell'architettura]] presso l'[[Università dell'Essex]]. Dopo quest'ultimo corso di studi inizia ad insegnare a Londra (all'''Architectural Association''), negli [[Stati Uniti]] ma anche in varie università europee e in [[Giappone]].
 
Dal [[1978]] ricopre la carica di direttore del Dipartimento di Architettura alla ''Cranbrook Academy of Art and Design'', la scuola di [[Eliel Saarinen|Eliel]] ed [[Eero Saarinen]]. Qui progetta per la prima volta un edificio inclinato che sovverte le regole geometriche in occasione di un concorso per la riqualificazione di un'area abbandonata del Potsdamer Güterbahnhof a [[Berlino]].
 
Nel [[1985]] conclude il suo lavoro e parte per [[Milano]], dove nel [[1986]] fonda e dirige fino al [[1989]] un laboratorio didattico sperimentale no-profit, la ''Architecture Intermundium''. Dopo solo 4 anni, Libeskind decide di lasciare l'[[Italia]] definindola un bellissimo paese dove è impossibile svolgere la professione di Architetto, e, accetta l'invito della “Paul Getty Foundation” a lavorare come Senior Scholar al ''Center for the Arts and the Humanities'' a [[Los Angeles]].
 
Da qui ha inizio per Libeskind la carriera che lo condurrà alla fama. Progetta quella che diventerà l'icona irrealizzata del decostruttivismo, il City Edge di Berlino, vincendo il primo premio del concorso “IBA City Edge Competition”.
 
== Carriera ==
Si guadagna, grazie ai suoi progetti, un posto alla mostra del 1988 “Deconstructivist Architecture” al [[Museum of Modern Art]] di New York assieme ad altri 6 architetti dell'architettura decostruttivista. La mostra lo rende noto a un più vasto pubblico.
 
Vince, due anni dopo, il concorso per l'ampliamento del Museo Ebraico di Berlino, e si trasferisce nella capitale tedesca. Apre il suo nuovo studio e inaugura altri progetti: il padiglione di [[Osaka]], sempre nel 1990, il piano urbanistico di Groningen, il piano per l'[[Alexanderplatz]] a Berlino. Negli anni successivi progetta altro, un complesso commerciale a [[Wiesbaden]], un ponte abitato irrealizzato a Londra, il museo del XX secolo a [[Norimberga]] e un giardino dedicato a san Giovanni della Croce per l'“Associazione cattolica” di [[Amsterdam]]. Si dedica anche al teatro, disegna scenografie e costumi per alcuni spettacoli e progetta un teatrino sperimentale a [[Brema]]. Progetta l'ampliamento del Museo Ebraico di Berlino, il Felix Nussbaum Museum a [[Osnabrück]], ampliamento al museo dedicato al pittore ebreo ucciso ad Auschwitz; la Filarmonica di Brema; la spiraliforme addizione al [[Victoria and Albert Museum]] a Londra; la comunità Ebraica e la sinagoga a [[Duisburg]]. Nel 1997, un anno prima della fine dei lavori al Museo Ebraico, gli viene dedicata una mostra personale al NAI di Rotterdam e vince anche il Berlin Cultural Prize.
 
Dopo l'inaugurazione del Museo Ebraico Libeskind inizia un'altra grande serie di progetti: l'Imperial War Museum North, a Trafford, in Inghilterra; lo Studio Weill, Port d'Andratx, a Mallorca; nel 2002 il progetto del Creative Media Centre ad [[Hong Kong]] e del Militärhistorisches Museum di [[Dresda]], nel [[2004]] la London University Post Graduate Centre a Londra.
 
Nel 2004 gli viene affidata la riprogettazione di [[Ground Zero]], dopo la caduta delle torri gemelle. Libeskind ha progettato un quartiere ricco di particolari. Svetta in mezzo a tutto la [[Freedom Tower]], il grattacielo alto 1776 piedi (numero simbolico che ricorda l'anno della dichiarazione d'indipendenza americana).
 
Ha condotto altri numerosi progetti, come il [[CityLife]] di [[Milano]], la riqualificazione del vecchio quartiere fieristico. Il progetto è inoltre seguito da [[Zaha Hadid]] e [[Arata Isozaki]].
 
== Le Opere ==
=== Opere realizzate ===
* ''[[Jüdisches Museum|Museo ebraico]]'', [[Berlino]], Germania (1989-1999)
* ''[[Casa Felix Nussbaum]]'', [[Osnabrück]], Germania (1995-1998), che ospita il museo dedicato al pittore [[Felix Nussbaum]]
* ''[[Imperial War Museum North]]'', [[Manchester]], Regno Unito (1997-2001)<ref>{{Cita web|url=http://www.galinsky.com/buildings/iwmnorth/index.htm|titolo=Imperial War Museum North Salford by Daniel Libeskind|sito=www.galinsky.com|accesso=3 dicembre 2017}}</ref>
* ''[[Contemporary Jewish Museum]]'', [[San Francisco]], [[California]], USA (1998-2008)
* ''[[Studio Weil]]'', [[Maiorca]], Spagna (2000-2003)
* ''Ampliamento del [[Denver Art Museum]], Frederic C. Hamilton Building'', [[Denver]], [[Colorado]], USA (2000-2006)<ref>[http://www.arcspace.com/camera/boak/denver.html]</ref>
* ''Residenze del Denver Art Museum'', [[Denver]], [[Colorado]], USA (2000-2006)
* ''[[Westside Shopping and Leisure Centre]]'', [[Berna]], Svizzera (2000–2008)
* ''[[Danish Jewish Museum]]'', [[Copenaghen]], Danimarca (2001-2003)
* ''[[London Metropolitan University]] Graduate Centre'', [[Londra]], Regno Unito (2001-2004)
* ''Il [[Wohl Centre]]'' all'Università Bar-Ilan, Ramat Gan, Israele (2001–2005)
* ''Ampliamento del [[Royal Ontario Museum]] e rinnovamento di 10 gallerie esistenti di Michael Lee-Chin Crystal'', [[Toronto]], [[Ontario]], Canada (2002–2007)
* ''Tangente, Facciata dei quartieri generali [[Hyundai]]'', [[Seul]], Corea del Sud (2003–2005)
* ''[[Monumento "Memoria e Luce"]]'', in memoria delle [[World Trade Center|Twin Towers]], [[Padova]], Italia (2004-2005)
* ''Aggiunta di vetro nel cortile del [[Jewish Museum Berlin]]'', [[Berlino]], Germania (2004–2007)
* ''[[The Ascent at Roebling's Bridge]], condominio residenziale'', [[Covington (Kentucky)|Covington]], [[Kentucky]], USA (2004–2008)
* ''[[MGM Resorts International|MGM Mirage]] al [[CityCenter]], ritagli e spazi pubblici sulla [[Las Vegas Strip]]'', [[Las Vegas]], [[Nevada]] USA (2005–2009)
* ''Grand Canal Square, [[Grand Canal Theatre]] e Sviluppo Commerciale'', [[Dublino]], Irlanda (2004–2010)
* ''[[Residenze Libeskind]]'', Milano, Italia (2004-2013)<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://libeskind.com/work/city-life/|titolo=CityLife Residences - Libeskind|pubblicazione=Libeskind|accesso=24 novembre 2017}}</ref>
* ''Ruota del Monumento Conscience, M.S. St. Louis Memorial, Pier 21'', [[Halifax (Canada)|Halifax]], Canada (2010)
* ''[[Bundeswehr Military History Museum|Military History Museum]]'', [[Dresda]], Germania (2001–2011)
* ''Run Run Shaw Creative Media Centre all'[[Università della Città di Hong Kong]]'', [[Hong Kong]] (2002–2011)
* ''[[Reflections (Keppel Bay)|Reflections a Keppel Bay]], residenze di grattacieli ed edifici bassi'', [[Keppel Bay]], Singapore (2006–2011)
* ''18.36.54 residenza privata'', [[Connecticut]], USA (2007-2008)
* ''[[Haeundae I Park Marina]], complesso di grattacieli'', [[Pusan]], Corea del Sud (2007-2011)
* ''Villa Libeskind'', casa intelligente prefabbricata (2009)
* ''Accademia del [[Jewish Museum Berlin]], Eric F. Ross Building'', [[Berlino]], Germania (2010-2012)
* ''[[One World Trade Center]]'', [[New York]], [[USA]] (2003-2014)
* ''[[The Life Electric]]'', [[Como]], Italia (2015)<ref>http://www.thelifelectric.it</ref>
* Portali di EXPO, statue poste ai quattro angoli di Piazza Italia, centro del sito espositivo di [[Expo 2015|EXPO 2015]]. Milano, 2015
 
=== Opere in corso ===
* ''[[Torre Libeskind]] del progetto [[CityLife]]'', [[Milano]], [[Italia]] (2004-2015)<ref>{{Cita web|url=http://www.libeskindtower.it/#s3|titolo=Libeskind Tower|sito=Libeskind Tower-IT|accesso=3 dicembre 2017}}</ref>
* ''[[Złota 44]], torre residenziale'', [[Varsavia]], Polonia (2005-2013)
* ''[[L Tower]] e riqualificazione del [[Sony Centre for the Performing Arts]]'', [[Toronto]], Canada (2005–2013)
* ''[[Kö-Bogen]]'', [[Königsallee]], [[Düsseldorf]], Germania (2009–2013)
* ''[[Vitra Tower]]'', [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], [[Brasile]] (2010-2014)
* ''[[Centro Congressi di Mons]]'', [[Mons]], Belgio (2010-2014)
* ''[[EB Tower]]'', [[Brescia]] (Intervento di riqualificazione in un'area centrale a Brescia, residenze, uffici, commercio)
* [[Beth Shalom]], sinagoga liberale a [[Monaco di Baviera]], Germania
 
=== Prodotti design Libeskind ===
* Sedia per la Casa Spirit del [[Royal Ontario Museum]], Nienkamper, [[Toronto]], Canada (2007)
* Set per il The, Sawaya & Moroni (2009)
* Maniglie per Porte Denver, Olivari (2009)
* eL Masterpiece, [[Zumbotel Group]], Sawaya & Moroni (2011)
* Poltrona e Tavolino Torq, Sawaya & Moroni (2012)
* Lampioni della Strada Zohar, [[Zumbotel Group]] (2012)
* La Porta Idea 1 & 2, TRE-Più (2012)
* Specchio The Wing, FIAM Italia (2013)
* Flow, [[Jacuzzi]] (2013)
* Lampada Paragon, [[Artemide (azienda)|Artemide]] (2013)
* Maniglia per Porte Nina, Olivari (2013)
 
== Riconoscimenti ==
* Medaglia dell'[[American Institute of Architects]] per il più alto Rendimento Scolastico (1970)
* Contributo alle Arti del Design del [[National Endowment for the Arts]] per gli studi in Architettura (1983)
* Primo Premio Leone di Pietra alla [[Biennale di Venezia]] per il Progetto Palmanova (1985)
* Elezione alla [[American Academy of Arts and Letters]] (1996)
* Premio Design per il meglio del 1998 della rivista [[Time]] per la [[Felix Nussbaum Haus]] (1998)
* [[Medaglia Goethe]] per il contributo culturale al [[Goethe-Institut]] (2000)
* Primo architetto a vincere il Premio Arte di Hiroshima, assegnato ad un artista il cui lavoro promuove la comprensione internazionale e la pace (2001)<ref>{{Cita web|cognome=Hiroshima City|nome=|titolo=General Description of the Hiroshima Art Prize|url=http://www.city.hiroshima.jp/e/overview/add/hap/hap.html|accesso=3 agosto 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080919184949/http://www.city.hiroshima.jp/e/overview/add/hap/hap.html|dataarchivio=19 settembre 2008}}</ref>
* [[Leo Baeck Institute|Medaglia Leo Baeck]] per il suo lavoro umanitario nel promuovere la tolleranza e la giustizia sociale (2003)
* Nomina a Primo Ambasciatore Culturale per l'Architettura dal [[Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America]] (2004)<ref>Sinoo, Ola [http://www.europe-re.com/libeskind europe-re.com] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110710205036/http://www.europe-re.com/libeskind |data=10 luglio 2011 }} "What's the Added Value of Architecture?", "Europe Real Estate Yearbook", 2008</ref>
* Membro onorario della [[Royal Academy of Arts]] di [[Londra]] (2004)
* Premio di Uomo dell'Anno da parte del [[Museo d'arte di Tel Aviv]] (2004)
* [[RIBA International Award]] per l'[[Imperial War Museum North]] (2004)
* Premio [[Royal Institute of British Architects|RIBA]] per la [[London Metropolitan University]] Graduate Centre (2004)
* RIBA International Award per il Wohl Centre all'[[Università Bar-Ilan]] (2006)
* Medaglia d'Oro per l'Architettura presso il [[National Arts Club]] (2007)
* Primo destinatario della [[Laurea honoris causa|laurea honoris]] di Dottore di Belle Arti (DFAE) dell'[[Università di Ulster]] in riconoscimento dei suoi servizi di altissima qualità per l'Architettura e il Design globale (2009)<ref>[http://news.ulster.ac.uk/releases/2009/4676.html University of Ulster Honours World-Leading Architect Daniel Libeskind] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120405140619/http://news.ulster.ac.uk/releases/2009/4676.html |data=5 aprile 2012 }} University of Ulster News Release, November 11, 2009</ref>
 
== Curiosità ==
* Per la progettazione e la realizzazione del Museo ebraico di Berlino ha inteso a interpretare le voci della città, perché gli ebrei, con la loro cultura, fanno parte del tessuto connettivo della metropoli tedesca è stato studiato, in una fase iniziale, prima della caduta del muro. Pensato come un non edificio, ma come frutto di una storia sociale che si evolverà positivamente nel futuro, parte integrante della città in cui è realizzato<ref name="lect magis 1">{{Cita video
|autore = [http://www.na.archiworld.it/cms/ Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Napoli e Provincia]
|titolo = Prima parte della Lectio magistralis di Daniel Libeskind “La linea del fuoco”
|url = //vimeo.com/145515762
|accesso = 25 febbraio 2016
|data = 12 novembre 2015
|editore = [[Vimeo]]
}}</ref><ref name="lect magis 2">{{Cita video
|autore = [http://www.na.archiworld.it/cms/ Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Napoli e Provincia]
|titolo = Seconda parte della Lectio magistralis di Daniel Libeskind “La linea del fuoco”
|url = //vimeo.com/145608459
|accesso = 25 febbraio 2016
|data = 12 novembre 2015
|editore = [[Vimeo]]
}}</ref>
 
* Il Giardino dell'Esilio, esprime una visione metaforica, rappresentando, dunque, non solo l'esilio degli Ebrei, ma una condizione più diffusa di nomadismo e mancanza di patria.<ref name="lect magis 1" /><ref name="lect magis 2" />
* La famiglia di Libeskind era composta da immigrati ed i genitori lavoravano a New York, in una fabbrica.<ref name="lect magis 1" /><ref name="lect magis 2" />
* Nella progettazione della Torre dell'Olocausto, Libeskind, ha ricreato un'idea di speranza, tramite una piccola lama obliqua di luce che simboleggia la via di fuga simbolica di una sopravvissuta dell'Olocausto.<ref name="lect magis 1" /><ref name="lect magis 2" />
* Secondo Libeskind, un'opera architettonica, prima di essere realizzata, necessita di una un'indagine nel mondo dell'architettura stessa, per comprendere le radici sociali ed antropologiche dell'opera.<ref name="lect magis 1" /><ref name="lect magis 2" />
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Daniel Libeskind, ''Breaking ground. Un'avventura tra architettura e vita'', Sperling & Kupfer, 2005
* ''Daniel Libeskind. Imperial War Museum'', in "Area" n. 65, 2002 [https://web.archive.org/web/20050215021305/http://www.area-arch.it/home.php?_idnodo=173041 articolo]
* Livio Sacchi, ''Daniel Libeskind. Museo ebraico, Berlino'', Testo & Immagine, 1998
* Attilio Terragni, ''Daniel Libeskind. Oltre i muri'', Testo & Immagine, 2001
* Antonello Marotta, ''Daniel Libeskind'', I Quaderni de l'Industria delle Costruzioni, Edilstampa, 2007
 
== Voci correlate ==
* [[CityLife]]
* [[Costruzioni più alte della città di Milano]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.daniel-libeskind.com|Sito ufficiale}}
* {{cita web|http://brezza.iuav.it/dpa/contenuti/strutture/laboratori/archint/0353.htm|Jüdishes Museum a Berlino - Daniel Libeskind, articolo di L. Scarpa e F. Garofalo (con disegni e foto)}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|architettura}}
 
{{Portale|cinema}}
[[Categoria:Ebrei polacchi]]
[[Categoria:EbreiFilm statunitensibasati su opere teatrali]]
[[Categoria:ArchitettiFilm statunitensi|Libeskind, Danieldrammatici]]
[[Categoria:Architetti decostruttivisti|Libeskind, Daniel]]