Giorgio Bocca e Half an Hour: differenze tra le pagine

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{{BioFilm
|titolo italiano = Half an Hour
|Nome = Giorgio Valentino'''<ref>Come afferma lui stesso nella rubrica ''Fatti nostri'' su ''[[Il Venerdì]] di [[La Repubblica (quotidiano)|Repubblica]]'', n. 1037, 1º febbraio 2008 (pag. 15).</ref>'''
|titolo alfabetico = Half an Hour
|Cognome = Bocca
|titolo originale = Half an Hour
|Sesso = M
|immagine =
|LuogoNascita = Cuneo
|didascalia =
|GiornoMeseNascita = 28 agosto
|lingua originale = [[lingua inglese|inglese]]
|AnnoNascita = 1920
|paese = [[Stati Uniti d'America]]
|LuogoMorte = Milano
|anno uscita = [[1920]]
|GiornoMeseMorte = 25 dicembre
|durata = 5 rulli
|AnnoMorte = 2011
|tipo colore = B/N
|NoteMorte = <ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/11_dicembre_25/giorgio-bocca-morte_cc26f07a-2f17-11e1-95dc-af938f95d8a0.shtml|titolo=Morto il giornalista e scrittore Giorgio Bocca|editore=www.corriere.it|accesso=25-dicembre-2011|}}</ref>
|Epocafilm muto = 1900
|aspect ratio = 1.33 : 1
|Epoca2 = 2000
|genere = drammatico
|Attività = scrittore
|regista = [[Harley Knoles]]
|Attività2 = giornalista
|soggetto = [[J.M. Barrie]] (lavoro teatrale)
|Nazionalità = italiano
|sceneggiatore = [[Clara S. Beranger]]
|Immagine = Giorgio bocca.jpg
|produttore =
|Didascalia = Giorgio Bocca
|produttore esecutivo =
|casa produzione = [[Famous Players-Lasky Corporation]]
|attori =
*[[Dorothy Dalton]]: Lady Lillian Garson
*[[Charles Richman]]: Richard Garson
*[[Albert L. Barrett]]: Hugh Paton
*[[Frank Losee]]: dottor George Brodie
*[[H. Cooper Cliffe]]: conte di Westford
*[[Hazel Turney]]:
|fotografo = [[Philip Hatkin]]
|montatore =
}}
 
'''''Half an Hour''''' è un [[film muto]] del [[1920]] diretto da [[Harley Knoles]]. La sceneggiatura di [[Clara Beranger]] si basa sull'omonimo lavoro teatrale di [[James M. Barrie]] andato in scena al Lyceum Theatre di [[Broadway theatre|Broadway]] il 25 settembre 1913<ref name=AFI>[http://catalog.afi.com/Film/17773-HALF-AN-HOUR?cxt=filmography AFI]</ref><ref>[https://www.ibdb.com/broadway-production/the-younger-generation--half-an-hour-7685 ''Half an Hour'' su IBDB]</ref>.
== Biografia ==
=== La gioventù ===
Giorgio Bocca nacque a [[Cuneo]] nel [[1920]] da genitori entrambi insegnanti. Studiò alla facoltà di giurisprudenza a [[università di Torino|Torino]] e si iscrisse al [[Gruppo Universitario Fascista]] (Guf), nel cui ambito divenne piuttosto noto a livello provinciale anche per i suoi risultati nelle competizioni sciistiche, tant'è che ricevette la medaglia d'oro nel [[1940]] a Roma da [[Benito Mussolini]]<ref>[http://books.google.it/books?id=LEOTU51riW4C&pg=PA11&dq=giorgio+bocca+littoriali&hl=it&sa=X&ei=mXf4TvqqEKj24QSNiMWNCA&ved=0CDUQ6AEwAQ#v=onepage&q&f=false Le mie montagne. Gli anni della neve e del fuoco, Milano, Feltrinelli, 2006]</ref>. In quegli anni, nel campionato 1938-1939, disputa anche una stagione tra le fila del [[Cuneo Calcio]]<ref>{{Cita web|url=http://sport.sky.it/sport/calcio_italiano/2014/04/13/matti_da_lega_pro_cuneo_10_cose_da_sapere.html|titolo=skysport.it|accesso=14 aprile 2008}}</ref>. Allo scoppio della guerra, ormai ventenne, venne chiamato alle armi come [[allievo ufficiale]] nel [[Regio Esercito]] nel corpo degli [[Alpini]]. Nel giugno del [[1940]] partecipò alla [[Battaglia delle Alpi Occidentali]] insieme allo scrittore [[Mario Rigoni Stern]], all'alpinista e maestro di sci [[Gigi Panei]] e alla guida alpina [[Renato Chabod]]<ref>Antonio Panei, Gigi Panei e Courmayeur, [[Aracne editrice]], [[Roma]], [[2015]], ISBN 978-88-548-8751-0</ref>. Il 4 agosto [[1942]] firmò un articolo sul settimanale "La Provincia Grande" (foglio di ordini dei Fasci di Combattimento) nel quale imputava il disastro della guerra alla "congiura ebraica" a cui l'"Europa ariana" dovrebbe opporsi<ref>[http://img246.imageshack.us/img246/5529/bocca1yp7.jpg "Documenti dell'odio giudaico.I 'Protocolli' dei Savi di Sion"], articolo apparso in "La Provincia Grande - Sentinella d'Italia" il 14 agosto [[1942]].</ref>. Bocca cita una sua recensione del Protocollo in cui "denuncia dell'imperialismo sionista" apparsa nel "La sentinella delle Alpi", un "giornaletto cuneese del 1939" nel suo libro "Il provinciale"<ref name="Provinciale">"Ci scherzavo anche con gli amici ebrei di Milano e di Courmayeur ma coglievo sul loro viso come un riflesso condizionato: va be' non parliamone, ma l'hai scritta", pag. 158</ref>.
 
== Trama ==
Sotto le armi strinse amicizia con [[Benedetto Dalmastro]], in contatto con [[Duccio Galimberti]]; insieme a queste due figure, fonderà dopo l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] [[Brigate Giustizia e Libertà|le formazioni partigiane di Giustizia e Libertà]]. Dopo l'[[8 settembre 1943]] Giorgio Bocca aderì infatti alla lotta partigiana, operando nella zona della [[Valle Grana|Val Grana]] come comandante della Decima Divisione Giustizia e Libertà e, successivamente, in [[Val Maira]] in qualità di Commissario politico della Seconda Divisione [[Brigate Giustizia e Libertà|Giustizia e Libertà]]. Si è ipotizzato che fosse proprio il Bocca quel 'partigiano Giorgio' che nei primi mesi del [[1945]], responsabile dei tribunali del popolo (o partigiani), in qualità di giudice nel processo a carico del Tenente [[Adriano Adami]] (Pavan) della [[Divisione Alpina Monterosa]] ne firmò, a guerra già conclusa (il 2 maggio), la [[condanna a morte]] unitamente a quella di altri quattro prigionieri dell'esercito della [[Repubblica Sociale Italiana]]<ref>Bertolotti C., ''Storia del Battaglione Bassano della Divisione Alpina Monterosa. RSI 1943-45'', ed. Lo Scarabeo, Bologna, 2007.</ref>.
{{...|film}}
 
==Produzione==
=== Giornalista e scrittore ===
Il film fu prodotto dalla Famous Players-Lasky Corporation.
Giorgio Bocca incominciò a scrivere fin da [[adolescenza|adolescente]], nella seconda metà degli [[anni 1930|anni trenta]], su periodici a diffusione locale. Successivamente, dal [[1938]] al [[1943]], scrisse anche per la [[Testata giornalistica|testata]] [[Cuneo|cuneese]] «La Provincia Grande, Sentinella d'Italia».
Alla fine della guerra, riprese l'attività giornalistica, scrivendo per il giornale di [[Giustizia e Libertà]] finché fu chiamato a lavorare per la «[[Gazzetta del Popolo]]» di Torino, assunto dal liberale [[Massimo Caputo]]<ref name=autogenerato3>Alberto Papuzzi, nell'articolo "''Giorgio Bocca, Era la stampa bellezza''", su La Stampa martedì 27 dicembre 2011, pag. 36</ref>, quindi per «[[L'Europeo]]». Negli [[anni 1960|anni sessanta]] incominciò a lavorare al «[[Il Giorno|Giorno]]» di Milano a seguito della nomina a direttore di [[Italo Pietra]]<ref name=autogenerato3 />, qui si affermò definitivamente come [[inviato speciale]], sia all'estero ([[Guerra dei Sei Giorni]]), sia con inchieste sulla realtà italiana<ref name=autogenerato1>Alberto Papuzzi, nell'articolo "''Giorgio Bocca, Era la stampa bellezza''", su La Stampa martedì 27 dicembre 2011, pag. 37</ref>.
 
== Distribuzione ==
Nel [[1975]] sostenne che l'esistenza delle [[Brigate Rosse]] fosse in realtà una favola raccontata agli italiani dagli inquirenti e dai servizi segreti<ref>Giorgio Bocca, "L'Eterna Favola delle Brigate Rosse", [[Il Giorno]], 23/02/1975.</ref> anche se qualche anno più tardi rivide pubblicamente le sue posizioni. Nel [[1976]] fu, insieme con [[Eugenio Scalfari]], tra i fondatori del quotidiano [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]], con cui da allora collaborò ininterrottamente. Tenne ininterrottamente sul settimanale [[L'Espresso]] la rubrica "L'antitaliano" che sospese solo un mese prima di morire a seguito del peggioramento della malattia che lo affliggeva. Tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta ebbe anche un'esperienza nel [[giornalismo televisivo]]: a partire dal [[1983]] ideò e condusse una serie di trasmissioni per le reti [[Fininvest]]: ''Prima pagina'', ''Protagonisti'', ''2000 e dintorni'', ''Il cittadino e il potere'' e svolse anche il ruolo di opinionista per i programmi ''[[Dovere di cronaca]]'' e ''[[Dentro la notizia]]''. Nel [[1989]] condusse per [[Canale 5]] un'inchiesta sul terrorismo italiano e internazionale degli anni Settanta e Ottanta dal titolo «Il mondo del terrore».
Distribuito dalla [[Famous Players-Lasky Corporation]] e [[Paramount Pictures]] e presentato da [[Adolph Zukor]], il film uscì nelle sale cinematografiche statunitensi il 19 settembre 1920.
 
==Note==
L'11 aprile [[2008]] gli fu assegnato il [[Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi|Premio Ilaria Alpi]] alla carriera, consegnatogli dal presidente della giuria [[Italo Moretti]] con una cerimonia privata nella sua casa milanese; i vincitori delle passate edizioni più recenti erano stati [[Enzo Biagi]] ([[2005]]), [[Ryszard Kapuscinski]] ([[2006]]) ed [[Emilio Rossi]] ([[2007]])<ref>{{Cita web|url=http://www.romagnaoggi.it/showarticle.php?articleID=314198&section=news/Prima%20pagina|titolo=romagnaoggi.it|accesso=14 aprile 2008}}</ref>. Bocca affiancò alla principale carriera di giornalista l'attività di scrittore: il suo interesse si focalizzò principalmente sulla crisi sociale, che - nella sua interpretazione - generava il [[terrorismo]], di cui raccontò la storia e intervistò i protagonisti. Si interessò anche di aspetti relativi al divario geografico dell'economia e del sociale in [[Italia]], affrontando la [[questione meridionale]] e l'avvento del fenomeno leghista all'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]]. Scrisse anche diverse importanti opere storiche, tra cui alcune incentrate sulla sua esperienza partigiana.
 
=== L'orientamento politico ===
L'orientamento politico nel corso del tempo si è rivelato variegato. Diede la sua adesione ad alcune mozioni della nascente [[Lega Nord]]<ref name=autogenerato1 />, poi la votò "con voto strumentale, perché aveva mandato via Craxi e la Democrazia Cristiana", poi la contrastò. All'inizio dell'ascesa di [[Bettino Craxi]] ai vertici del [[Partito Socialista Italiano]], si ricordano alcuni articoli elogiativi di Bocca, che poi però fu uno dei più acerrimi nemici del modo di fare politica di Craxi e della cosiddetta ''[[Milano da bere]]'' degli anni Ottanta. Profondamente critico nei confronti della [[globalizzazione]], nelle sue ultime opere dà una lettura assai negativa dell'ascesa politica di [[Silvio Berlusconi]] e della politica [[USA|statunitense]] di stampo conservatore.
 
Negli ultimi anni Bocca si è contrapposto ad alcuni tentativi di revisione critica della Resistenza; in particolare, si ricorda una sua polemica con [[Giampaolo Pansa]], che pure era stato suo collega prima a [[Il Giorno]], poi a [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], e infine a [[l'Espresso]]. Per Bocca si rischiava, con i ''libri e gli articoli alla Pansa'', di aprire a un [[revisionismo]] strisciante e "[[Cerchiobottismo|cerchiobottista]]" che vuole accomunare la [[Resistenza italiana|Resistenza]] e il [[fascismo]], omettendo di ricordare le correità del fascismo con il [[nazismo]], descrivendo mali e beni di entrambi i fronti per arrivare a un'assoluzione generale. Lancia per questo, dalle pagine del quotidiano [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]], numerosi moniti rivolti alle nuove generazioni perché ricordino i valori fondanti della nostra repubblica<ref>Giorgio Bocca, "No, non cedo: la Resistenza non è sconfitta", Venerdì di Repubblica, 24 novembre 2006, 975</ref>. Nel [[1983]] aveva pubblicato per Garzanti un volume "''Mussolini socialfascista''" sulla politica economica e sociale del fascismo.
 
Intervistato da ''[[l'Espresso]]'', nel [[2007]], dichiarò: «Sono certo che morirò avendo fallito il mio programma di vita: non vedrò l'emancipazione civile dell'Italia. Sono passato per alcuni innamoramenti, la Resistenza, Mattei, il miracolo economico, il centro-sinistra. Non è che allora la politica fosse entusiasmante, però c'erano principi riconosciuti: i giudici fanno giustizia, gli imprenditori impresa. Invece mi trovo un paese in condominio con la mafia. È il successo di chi elogia i vizi, i tipi alla [[Flavio Briatore|Briatore]]».
 
=== Morte e funerali ===
Giorgio Bocca morì, dopo una breve malattia, nella sua casa di [[Milano]] il giorno di [[Natale]] del [[2011]], a 91 anni<ref>[http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2011/12/25/AOPK7FZB-italiana_giorgio_cultura.shtml Lutto nella cultura italiana, è morto Giorgio Bocca]</ref>. I funerali si svolsero nel [[Monastero di San Vittore al Corpo]] a [[Milano]] alla presenza di numerosi esponenti del giornalismo italiano; la salma è stata cremata, e le sue ceneri si trovano a [[La Salle (Italia)|La Salle]] in [[Valle d'Aosta]], dove lo scrittore possedeva una casa di villeggiatura<ref>[http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2011/12/27/AOwATlZB-funerali_chiesa_vittore.shtml Nella chiesa di San Vittore i funerali di Bocca]</ref><ref>[http://www.12vda.it/cultura/9248-giorgio-bocca-riposera-a-la-salle-lonorati-della-scelta-della-famigliar-commenta-il-sindaco-cassiano-pascal.html Giorgio Bocca riposerà a La Salle: «onorati della scelta della famiglia» commenta il sindaco, Cassiano Pascal]</ref><ref>[http://www.aostasera.it/articoli/2011/12/27/20737/e-morto-giorgio-bocca-le-sue-ceneri-riposeranno-a-la-salle È morto Giorgio Bocca, le sue ceneri riposeranno a La Salle]</ref>. Giorgio Bocca era [[ateo]].<ref>intervista rilasciata al quotidiano on line "Lettera 43" in data 08/09/2011</ref>
 
== Controversie ==
Nel [[1992]] il [[Vescovo di Crotone]], monsignor Giuseppe Agostino, su ''L'Avvenire'' scrisse che nel libro ''L'Inferno. Profondo sud male oscuro'', le interviste che Bocca fece ai meridionali erano un "ascolto malvagio". Bocca rispose in un articolo su ''Repubblica'', cercando di sfatare l'accusa di antimeridionalismo<ref>Repubblica, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/09/09/quei-poveri-diavoli-nell-inferno-del-sud.html Quei poveri diavoli nell' inferno del sud...»]'', di Giorgio Bocca, 9 settembre 1992</ref>.
 
Negli ultimi decenni della sua vita pronunciò opinioni critiche nei confronti dei meridionali: "''Insomma, la gente del Sud è orrenda (…). C'era questo contrasto incredibile fra alcune cose meravigliose e un'umanità spesso repellente. Una volta, a [[Palermo]], c'era una puzza di marcio, con gente mostruosa che usciva dalle catapecchie. Vai a Napoli ed è un cimiciaio, ancora adesso. Una poesia il modo di vivere di quelle parti? Per me è il terrore, è il cancro. Sono zone urbane marce, inguaribili''"<ref>Corriere del Mezzogiorno, ''[http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/29-settembre-2011/vado-caccia-grossa-notizie-sud-manon-fraternizzo-coi-meridionali-belve-1901674141469.shtml "Vado a caccia grossa di notizie al Sud ma non fraternizzo coi meridionali-belve"]'', 30 settembre 2011</ref>.
 
Si espresse in maniera molto forte nei confronti della morte di [[Pasolini]]: "''Pasolini è morto perché, la rigirino pure come vogliono, era di una violenza spaventosa nei confronti di questi suoi amici puttaneschi. Poi mi dava noia questo: ho un po' di [[omofobia]], che poi è una cosa militare [...]. Il mio concetto piemontese è che gli uomini veri vanno a fare il soldato''".<ref>Libero Quotidiano, ''[http://www.liberoquotidiano.it/news/899252/Pasolini-Berlusconi-Br-e-Sud--tutto-il-Giorgio-Bocca-pensiero.html Pasolini, Berlusconi, Br e Sud: parole del partigiano Giorgio]'', di Francesco Borgovono, 26 Dicembre 2011</ref>
 
== Opere ==
* ''Partigiani della montagna. Vita delle divisioni Giustizia e Libertà del Cuneese'', Borgo San Dalmazzo, Bertello, 1945; Milano, Feltrinelli, 2004. ISBN 88-07-17097-3
* ''I ballerini'', Firenze, Vallecchi, 1960.
* ''Miracolo all'italiana'', Milano, Edizioni Avanti!, 1962.
* ''I giovani leoni del neocapitalismo'', Bari, Laterza, 1963.
* ''La scoperta dell'Italia'', Bari, Laterza, 1963.
* ''Nenni quarant'anni dopo'', Firenze, Marchi, 1964.
* ''Una Repubblica partigiana. Ossola, 10 settembre - 23 ottobre 1944'', Milano, Il Saggiatore, 1964.
* ''La Resistenza nel saluzzese'', con [[Mario Giovana]] e [[Giampaolo Pansa]], Saluzzo, RPC, 1964.
* ''La nuova frontiera di Milano. Almanacco Torriani 1965'', Milano-Roma, Torriani, 1965.
* ''Storia dell'Italia partigiana. Settembre 1943-maggio 1945'', Bari, Laterza, 1966.
* ''Cavallero'', Milano, Longanesi, 1968.
* ''Storia d'Italia nella guerra fascista. 1940-1943'', Bari, Laterza, 1969.
* ''I manifesti italiani fra belle époque e fascismo'', presentati da, Milano, Fratelli Fabbri, 1971.
* ''L'Italia fascista'', Milano, A. Mondadori, 1973.
* ''Palmiro Togliatti'', Roma-Bari, Laterza, 1973.
* ''La Russia di Breznev. Resoconto di viaggio e informazioni'', Roma-Bari, Laterza, 1974.
* ''Storie della Resistenza'', Verona, Edizioni scolastiche B. Mondadori, 1976.
* ''L'Italia è malata'', Roma, l'Espresso, 1977.
* ''La Repubblica di Mussolini'', Roma-Bari, Laterza, 1977.
* ''Moro: una tragedia italiana'', a cura di, Milano, Bompiani, 1978.
* ''Storia popolare della Resistenza'', Roma-Bari, Laterza, 1978.
* ''Il terrorismo italiano. 1970-1978'', Milano, Rizzoli, 1978.
* ''Vita di giornalista'', a cura di [[Walter Tobagi]], Roma-Bari, Laterza, 1979.
* ''Il caso 7&nbsp;Aprile. Toni Negri e la grande inquisizione'', Milano, Feltrinelli, 1980.
* ''Viaggio nella storia e nella cultura'', 3 voll., Bologna, Zanichelli, 1980.
* ''I signori dello sciopero'', Milano, Longanesi, 1980.
* ''Storia della Repubblica Italiana'', 6 voll., Milano, Rizzoli, 1981.
* ''Il terrorismo italiano, 1970-1980'', Milano, Biblioteca Universale Rizzoli, 1981.
* ''In che cosa credono gli italiani?'', Milano, Longanesi, 1982.
* ''Storia della Repubblica italiana dalla caduta del fascismo a oggi'', Milano, Rizzoli, 1982.
* ''Mussolini socialfascista. Il socialismo reale non è fascismo ma come gli somiglia'', Milano, Garzanti, 1983.
* ''Italia anno uno. Le campagne senza contadini, le città senza operai'', Milano, Garzanti, 1984.
* ''Trent'anni di trame'', a cura di, Milano, L'Espresso, 1985.
* ''Noi terroristi. Dodici anni di lotta armata ricostruiti e discussi con i protagonisti'', Milano, Garzanti, 1985.
* ''Cadillac Allante'', Milano, Automobilia, 1986.
* ''L'Italia che cambia'', Milano, Garzanti, 1987. ISBN 88-11-73992-6.
* ''Gli anni del terrorismo. Storia della violenza politica in Italia dal '70 ad oggi'', Roma, A. Curcio, 1988.
* ''Gli italiani sono razzisti?'', Milano, Garzanti, 1988. ISBN 88-11-73995-0.
* ''L'uomo l'energia la vita'', Roma, Enel, 1988.
* ''Il padrone in redazione'', Milano, Sperling & Kupfer, 1989. ISBN 88-200-0957-9.
* ''La disUnità d'Italia. Per venti milioni di italiani la democrazia è in coma e l'Europa si allontana'', Milano, Garzanti, 1990. ISBN 88-11-65090-9. ''Premio Sila''
* ''Il provinciale. Settant'anni di vita italiana'', Milano, A. Mondadori, 1991. ISBN 88-04-34197-1. ''[[Premio Bagutta]]''
* ''L'inferno. Profondo sud, male oscuro'', Milano, A. Mondadori, 1992. ISBN 88-04-36274-X.
* ''[[Metropolis (Giorgio Bocca)|Metropolis]]. Milano nella tempesta italiana'', Milano, A. Mondadori, 1993. ISBN 88-04-37455-1.
* ''Il sottosopra. L'Italia di oggi raccontata a una figlia'', Milano, A. Mondadori, 1994. ISBN 88-04-38761-0.
* ''Il filo nero'', Milano, A. Mondadori, 1995. ISBN 88-04-40092-7.
* ''Il viaggiatore spaesato'', Milano, A. Mondadori, 1996. ISBN 88-04-41602-5.
* ''Italiani strana gente'', Milano, A. Mondadori, 1997. ISBN 88-04-43044-3.
* ''Voglio scendere!'', Milano, A. Mondadori, 1998. ISBN 88-04-45541-1.
* ''Il secolo sbagliato'', Milano, A. Mondadori, 1999. ISBN 88-04-47055-0.
* ''Pandemonio. Il miraggio della new economy'', Milano, A. Mondadori, 2000. ISBN 88-04-48175-7.
* ''Il dio denaro. Ricchezza per pochi, povertà per molti'', Milano, A. Mondadori, 2001. ISBN 88-04-49737-8.
* ''Piccolo Cesare'', Milano, Feltrinelli, 2002. ISBN 88-07-17070-1.
* ''Basso Impero'', Milano, Feltrinelli, 2003. ISBN 88-07-17085-X.
* ''L'Italia l'è malada'', Milano, Feltrinelli, 2005. ISBN 88-07-17105-8.
* ''Napoli siamo noi. Il dramma di una città nell'indifferenza dell'Italia'', Milano, Feltrinelli, 2006. ISBN 88-07-17116-3.
* ''Le mie montagne. Gli anni della neve e del fuoco'', Milano, Feltrinelli, 2006. ISBN 88-07-17125-2.
* ''È la stampa, bellezza! La mia avventura nel giornalismo'', Milano, Feltrinelli, 2008. ISBN 978-88-07-17155-0.
* ''Annus Horribilis'', Milano, Feltrinelli, 2010. ISBN 978-88-07-17182-6.
* ''Fratelli coltelli. 1943-2010: l'Italia che ho conosciuto'', Milano, Feltrinelli, 2010. ISBN 978-88-07-17196-3.
* ''Aspra Calabria'', Soveria Mannelli, Rubbettino, 2011. ISBN 978-88-498-2975-4
* ''Grazie no. Sette idee che non dobbiamo più accettare'', Milano, Feltrinelli, 2012. ISBN 978-88-07-17221-2.
 
== Onorificenze ==
Nel corso della sua vita Giorgio Bocca ha ricevuto molte onorificenze, legate al periodo durante il quale prestò sevizio come militare e poi per la sua partecipazione alla [[Guerra di liberazione italiana]].<ref group=nota>Croce di cavaliere - Medaglia d'argento al valor militare - Certificato al patriota Bocca Giorgio con la firma del maresciallo [[Harold Alexander|H. R. Alexander]] - {{Cita|Fabrizio Ravelli}}.</ref>
{{Onorificenze
|immagine = Cordone di gran Croce OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
|collegamento_onorificenza = Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione = Di iniziativa del Presidente della Repubblica
|luogo = 23 ottobre [[2000]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=12225 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|motivazione= Sottotenente di complemento degli alpini,all'atto dell'armistizio dell'8 settembre 1943 piuttosto che collaborare con i tedeschi e fascisti prendeva con pochi compagni la via dei monti recando seco armi e munizioni.Entrava in contatto con le formazioni partigiane comandate da Duccio Galimberti,subito e per tutto il corso della guerra,si distingueva come animatore di uomini dotato di eccezionale potere di suggestione,come organizzatore di bande armate in zone montane dove la resistenza all'invasore non aveva ancora assunto forma militare precisa e come audacissimo combattente. In qualità di comandante partigiano,alla testa di uomini ai quali aveva saputo infondere con l'esempio,straordinario ardore combattivo,dirigeva personalmente numerose azioni armate contro un nemico infinitamente superiore per numero di effettivi e per armamento, facendo rifulgere il suo coraggio ed il suo spirito d'iniziativa soprattutto nell'occasione di un attacco contro la sede di una divisione fascista quando,dopo essere piombato nel cuore della notte,di sorpresa,sul presidio ed aver ucciso,in combattimento a distanza ravvicinata,il comandante avversario,otteneva la resa del resto della guarnigione e s'impadroniva di un ingente bottino. Bella figura di patriota e di soldato, una delle più significative della resistenza nel Piemonte.
- Piemonte 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945-
}}
 
[[File:Croce di guerra al merito BAR.svg|80px]] Croce al merito di guerra
 
[[File:Guerra1940-43.png|80px]] Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940–43
 
[[File:FronteAlpinoOccidentaleWW2.png|80px]] Medaglia commemorativa della battaglia del fronte alpino occidentale
 
[[File:Guerra1943-45.png|80px]] Distintivo della guerra di liberazione
 
[[File:VolontarioLibertà.png|80px]] [[Distintivo d'onore per i patrioti "Volontari della libertà"]]
 
== Premi ==
* Nel [[1961]] ha vinto il [[Premiolino]] ''per l'articolo "Il magnifico Gipo"''<ref>[http://www.premiolino.it/chi-ha-vinto-il-premiolino/389-giorgio-bocca La motivazione ufficiale del Premiolino]</ref>
* Ha vinto tre volte il [[Premio Saint-Vincent per il giornalismo]]: [[1953]], [[1976]] e alla carriera ([[1983]])
* Nel [[1992]] ha vinto il [[Premio Bagutta]]
* Nel [[2000]] vince il premio letterario ''Gandovere-Franciacorta'', nella sezione testimonianze.
* L'[[Università degli Studi di Bari]] gli ha conferito la laurea ''honoris causa'' in lettere l'11 maggio [[2005]].
* Nel [[2008]] ha ricevuto il [[Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi|Premio Ilaria Alpi]] alla carriera
 
== Note ==
;Annotazioni
<references group=nota/>
 
;Fonti
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Enzo Biagi]]
* [[Curzio Maltese]]
* [[Premio "È giornalismo"]]
* [[Tancredi Duccio Galimberti]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url =http://www.repubblica.it/persone/2012/12/24/news/la_stanza_di_giorgio_bocca_tra_libri_e_memorie_della_repubblica-49380207/ |titolo =La stanza di Giorgio Bocca tra libri e memorie della Repubblica |autore =Fabrizio Ravelli|sito =repubblica.it |editore =Gruppo Editoriale L’Espresso Spa |data =24 dicembre 2012|cid =Fabrizio Ravelli |accesso = 23 settembre 2016}}
* [http://www.anpi.it/donne-e-uomini/giorgio-bocca/ Biografia di Giorgio Bocca] sul sito dell'[[ANPI]].
* {{cita web | url=http://espresso.repubblica.it/lista/opinioni/giorgiobocca | titolo=L'antitaliano | editore=l'Espresso | accesso=3 maggio 2010}}
* [http://www.youtube.com/playlist?list=PL257FFCC19468CAE7&feature=view_all/ Video di Giorgio Bocca].
* [http://www.feltrinellieditore.it/SpecialiIntermedia?id_spec=10647 Pagina con estratti dal documentario sulla vita di Giorgio Bocca].
* {{cita web|url=http://www.feltrinellieditore.it/RisultatoRicercaAvanzata?autore=&c_autore=e&titolo=&c_titolo=e&chiave=bocca&isbn=&collana=&annodal=&annoal=&ordinamento=tutti&visualizza=indiretta&invia.x=29&invia.y=4&invia=invia|titolo=Interviste a Giorgio Bocca}}
 
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