Caso Edgardo Mortara e Narfi: differenze tra le pagine

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[[File:EdgardoMortara.jpg|thumb|Edgardo Mortara (a destra) insieme alla madre]]
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Il '''caso Edgardo Mortara''' fu una vicenda storica, avvenuta in pieno [[Risorgimento italiano]], nell'allora [[Stato Pontificio]], riguardante la sottrazione, da parte delle autorità, di un bambino dalla propria famiglia di origine [[ebrei|ebraica]], avvenuto il 23 giugno [[1858]], a cui fece seguito il suo trasferimento a Roma.
 
'''Narfi''' (''Narvi'', ''Nari'', ''Narfe'') è uno dei due figli di [[Loki (mitologia)|Loki]] avuti con la dea [[Sigyn]] (suo fratello era [[Vàli]]). Nelle fonti norrene (in particolar modo nell'[[Edda in prosa]] e nell'[[Edda poetica]], precisamente nella [[Lokasenna]]) lo si menziona nel momento in cui si menziona il Castigo di Loki.
I fatti ebbero inizio a [[Bologna]], quando Edgardo Levi Mortara, nato il 27 agosto [[1851]], fu [[battesimo|battezzato]], all'insaputa dei suoi genitori, nel suo primo anno di vita, dalla domestica, che lo riteneva a rischio di [[morte]] imminente a causa di una [[malattia]].
Per effetto delle leggi vigenti nello Stato Pontificio, che prevedevano l'obbligo di impartire un'educazione [[Chiesa cattolica|cattolica]] a tutti i battezzati, i genitori del bambino persero la [[patria potestà]] e Edgardo ricevette un'educazione in un collegio cattolico al di fuori della famiglia d'origine.
 
Narvi è stato sbranato da suo fratello Vàli, trasformato dagli dei in lupo, e dalle sue interiora sono stati ricavati i lacci che tengono Loki imprigionato a tre rocce in una grotta del [[Niflheimr]].
Una volta rivelato al grande pubblico, il "caso Mortara" divenne ben presto uno scandalo internazionale {{cn|le cui ripercussioni si avvertono ancora oggi all'interno della Chiesa cattolica e ne influenzano tuttora le relazioni con le organizzazioni ebraiche.}} Lo storico cattolico [[Vittorio Messori]] sostiene che dietro la risonanza del caso vi fosse la mano di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]] che lo avrebbe utilizzato strumentalmente contro lo Stato pontificio per mettere in difficoltà i cattolici francesi e [[Napoleone III]] (che in qualche modo era il garante dello Stato pontificio) e sfruttare la situazione in favore del Piemonte<ref name=Messori>{{Cita|Messori}}</ref>.
 
{{mitologia norrena}}
== Il caso ==
{{Controllo di autorità}}
La sera del 23 giugno [[1858]] la [[polizia]] dello [[Stato Pontificio]], che a quei tempi comprendeva ancora [[Bologna]], si presentò alla porta della [[famiglia]] ebraica di Salomone Momolo Mortara e di sua moglie Marianna Padovani per prelevare il sesto dei loro otto figli, Edgardo (che all'epoca aveva sei anni) e trasportarlo a [[Roma]] dove sarebbe stato allevato dalla Chiesa.
{{portale|mitologia}}
 
[[Categoria:PapaDivinità Pio IXnorrene]]
La polizia agiva su ordine del [[Sant'Uffizio]] avallato da [[papa Pio IX]]<ref>{{en}} Allcock, Michael; Rabinovitch, David (maggio 2007). «The End of the Inquisition» in [http://www.pbs.org/inquisition/credits.html ''Secret Files of the Inquisition''], [[Public Broadcasting Service]]</ref>.
<references />
I rappresentanti della Chiesa riferirono che una cameriera cattolica della famiglia Mortara, la quattordicenne Anna Morisi, aveva [[Battesimo|battezzato]] il piccolo Edgardo<ref name="Dawkins">{{cita|Dawkins|pp. 169–172}}</ref> durante una malattia ritenendo che se fosse morto sarebbe finito nel [[limbo]].
Il battesimo di Edgardo lo rendeva cristiano e secondo le leggi dello [[Stato pontificio]] una famiglia ebraica non poteva allevare un cristiano. Le [[Legge|leggi]] dello Stato Pontificio non permettevano ai cristiani di lavorare per gli ebrei né agli ebrei di lavorare in casa di cristiani<ref name="zenit">{{cita news|lingua=en|url=http://www.catholic-forum.com/saints/pope025501.htm|titolo=Edgardo Levi-Mortara's Testimony for Beatification of Pius IX|data=20 settembre 2000|pubblicazione=Agenzia ZENIT|accesso=24 dicembre 2011}}</ref> (la legge peraltro restava largamente disattesa<ref name="Dawkins" />).
La stessa Morisi, secondo quanto riferito da Mortara, avrebbe ricevuto indicazione, sei anni dopo il fatto, di battezzare segretamente il fratello più piccolo di Edgardo, Aristide, anch'egli gravemente malato; la Morisi si rifiutò tuttavia di farlo, adducendo come ragione il fatto che aveva fatto analoga cosa per Edgardo reputando che non sarebbe sopravvissuto, e non voleva ripetere l'errore<ref name="zenit" />.
Questa sua indiretta confessione portò quindi, con circa sei anni di ritardo, le autorità ecclesiastiche a conoscenza del fatto che Edgardo Mortara era stato battezzato all'insaputa dei genitori<ref name="zenit" />.
 
Edgardo Mortara fu tradotto a [[Roma]] presso la Casa dei Catecumeni<ref name="repubblica2008">{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/28/il-piccolo-edgardo-ebreo-rapito-dal.html|titolo=Il piccolo Edgardo, l'ebreo rapito dal Papa e difeso da Cavour|pubblicazione=[[la Repubblica]]|data= 28 settembre 2008|autore=Claudio Rendina|accesso=24 dicembre 2011}}</ref>, istituzione nata a uso degli ebrei [[conversione religiosa|convertiti]] al cattolicesimo<ref name="Dawkins" />, e mantenuta con i proventi delle [[Tassa|tasse]] imposte alle [[sinagoga|sinagoghe]] dello Stato Pontificio<ref name=Dawkins/><ref>{{Cita web|url=http://www.morasha.it/ebrei_italia/ebrei_italia04.html|titolo=La Controriforma - Papa Paolo IV e la sua bolla antiebraica - Misure persecutorie|accesso=24 dicembre 2011}}</ref>.
Ai suoi [[Genitore|genitori]] non fu permesso di vederlo per diverse settimane e, quando in seguito fu loro concesso, non poterono farlo da soli<ref name="intervista">{{cita news|titolo=Edgardo Mortara rapito con la benedizione di Pio IX|autore=David Gabrielli|pubblicazione=[[Confronti]]|url=http://www.we-are-church.org/it/rassegna/PioIXMortara.html|data=marzo 2000}}</ref>.
Pio IX prese interesse personale alla storia e tutti gli appelli alla Chiesa, per il ritorno del piccolo presso i suoi genitori, vennero respinti.
 
=== Ripercussioni ===
Il caso giunse alla ribalta sia in [[Italia]] che all'estero.
Nel [[Regno di Sardegna]], che allora era lo Stato indipendente centro dell'unificazione nazionale, sia il [[governo]] sia la stampa citarono l'accaduto per rafforzare le loro rivendicazioni alla liberazione delle terre italiane dall'[[potere temporale|influenza temporale]] dello Stato Pontificio.
 
Le proteste furono appoggiate da organizzazioni ebraiche e da figure politiche e intellettuali [[Regno Unito|britanniche]], [[Stati Uniti d'America|americane]], [[Germania|tedesche]] e [[Francia|francesi]]; proprio a [[Parigi]] l'episodio, unito ad altri atti di [[antisemitismo]] messi in atto dalla Chiesa e da personaggi del mondo cattolico, fu lo spunto per la nascita dell'[[Alleanza Israelitica Universale]]<ref name="intervista" />. Ma le critiche non mancarono anche dai cattolici. L'abate francese Delacouture, docente di teologia, pubblicò sul quotidiano ''[[Journal des débats]]'' del 15 ottobre [[1858]], una sdegnata analisi del caso, ove lamentava che il rapimento del fanciullo Mortara era stato fatto "violando le leggi della religione, oltre quelle della natura".
 
Non passò molto tempo che i governi di tali Paesi si unirono al coro di chi chiedeva il ritorno di Edgardo dai suoi genitori.
Protestò anche l'[[imperatore]] francese [[Napoleone III]] nonostante le sue guarnigioni permettessero al Papa di mantenere lo ''status quo'' in Italia<ref>{{Cita|Cornwell|p. 151}}</ref>. Pio IX fu refrattario a tali appelli, principalmente provenienti da [[protestantesimo|protestanti]], [[ateismo|atei]] ed ebrei. Quando una delegazione di notabili israeliti incontrò Edgardo nel [[1859]] egli disse: «Non sono interessato a cosa ne pensa il mondo». Inoltre nel suo memoriale annotò: «Allorché io venivo adottato da Pio IX tutto il mondo gridava che io ero una vittima, un martire dei gesuiti. Ma ad onta di tutto ciò, io gratissimo alla Provvidenza che mi aveva ricondotto alla vera famiglia di Cristo, vivevo felicemente in San Pietro in Vincoli e nella mia umile persona agiva il diritto della Chiesa, a dispetto dell'imperatore Napoleone III, di Cavour e degli altri grandi della terra. Che cosa rimane di tutto ciò? Solo l'eroico "''non possumus''" del grande Papa dell'Immacolata Concezione».<ref name=Messori /> In un altro incontro fece partecipare Edgardo per mostrare che il ragazzo era felice sotto le sue cure.
Nel [[1865]] disse: «Avevo il diritto e l'obbligo di fare ciò che ho fatto per questo ragazzo, e se dovessi farlo lo farei di nuovo».
 
Secondo i sostenitori della correttezza dell'azione pontificia, i suoi genitori, contravvenendo a una precisa legge dello Stato pontificio, avevano assunto una domestica cristiana, [[Anna Morisi]] che vedendo il piccolo in punto di morte, lo battezzò di nascosto. Solo alcuni anni dopo, per una serie di circostanze, la ragazza svela il fatto. La Chiesa proibiva il Battesimo dei bambini di famiglie non cattoliche, ma aggiungeva, e aggiunge anche oggi, che il sacramento poteva essere amministrato, anche contro il volere dei genitori, in punto di morte. II caso Mortara passa attraverso queste contraddizioni dottrinali e in questa situazione il papa pronunciò il suo ''non possumus'' (non possiamo). Essendo il battesimo religiosamente valido, da un punto di vista cattolico era dovere del Papa garantire al bambino un'educazione cristiana, non considerando né la non consapevolezza del bimbo quando ricevette il battesimo né il desiderio e la religiosità della sua famiglia d'origine. Si cercò inizialmente un compromesso con i Mortara: si provò a convincerli a far entrare il ragazzo in un collegio di Bologna: così sarebbe rimasto a contatto con la famiglia e a 17 anni avrebbe deciso il suo futuro, liberamente. Non fu trovato l'accordo con i genitori e nell'estate del 1858 il bambino fu portato via, a Roma.<ref name=Messori />
 
Il caso Mortara diffuse in Italia e all'estero l'immagine di uno Stato Pontificio [[anacronismo|anacronistico]] e irrispettoso dei [[diritti umani]] nell'età del [[liberalismo]] e [[razionalismo]] contribuendo a persuadere l'opinione pubblica in [[Francia]] e in [[Gran Bretagna]] sull'opportunità di permettere ai [[casa Savoia|Savoia]] di muovere guerra contro lo Stato Pontificio nel [[1859]]. Quando [[Bologna]], alla fine della [[Seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra d'indipendenza]], fu annessa al [[Regno di Sardegna]], i Mortara fecero un ulteriore tentativo di riavere il loro figlio, ma non ci riuscirono.
 
Nel [[1867]] Edgardo entrò nel noviziato dei [[Canonici Regolari del Santissimo Salvatore Lateranense|Canonici Regolari Lateranensi]].
Dopo la [[Presa di Roma]] del 20 settembre [[1870]] i coniugi Mortara, tentarono nuovamente, ma Edgardo rifiutò di tornare. Di fronte a questa posizione inaspettata, il nuovo questore della città, si presentò nel convento di San Pietro in Vincoli chiedendo al ragazzo di lasciare quella vita ottenendo un nuovo rifiuto<ref name=Messori />. Per sottrarsi a ulteriori sollecitazioni, forse anche su suggerimento di Pio IX, Edgardo lasciò la città e si recò prima in [[Tirolo]], poi in [[Francia]]<ref name="intervista" />.<ref name=Messori />
 
L'anno seguente suo padre Momolo morì. In Francia Edgardo venne ordinato prete all'età di ventitré anni e adottò il nome di Pio.
Egli fu inviato come missionario in città come [[Monaco di Baviera]], [[Magonza]], [[Breslavia]] per convertire gli ebrei, peraltro con scarso successo.
Egli imparò a parlare nove lingue incluso il [[lingua basca|basco]].
Durante una serie di conferenze in Italia ristabilì i contatti con la madre e i fratelli, e tentò di convertirli<ref name="intervista" />.
Nel [[1895]] partecipò al [[Rito funebre|funerale]] della madre e due anni più tardi fu negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], ma l'[[arcidiocesi di New York|arcivescovo di New York]] fece sapere al Vaticano che si sarebbe opposto ai tentativi di Mortara di [[Evangelizzazione|evangelizzare]] gli ebrei in terra americana e che il suo comportamento metteva in imbarazzo la Chiesa.
Mortara morì l'11 marzo [[1940]] a [[Liegi]] dopo aver passato diversi anni in un monastero<ref>{{cita| Brechenmacher| p. 113}}</ref>.
 
Nella citata memoria in favore della beatificazione di Pio IX, menzionata in chiave apologetica anche da [[Vittorio Messori]]<ref name=Messori />, Mortara scrive che poche settimane dopo il suo sequestro da parte delle guardie pontificie e la sua traduzione a [[Roma]] ricevette la visita dei suoi genitori, ma che non desiderava rientrare in famiglia, a suo dire per effetto di una «grazia soprannaturale» che lo tratteneva<ref name="zenit" />; inoltre, come ulteriore prova addotta da Mortara a tale «grazia», questi riferì di avere ricevuto la visita dei suoi genitori dopo avere servito una messa ad [[Alatri]], e di essersi spaventato, tanto da rifugiarsi sotto la tonaca di un sacerdote<ref name="zenit" />, sì da convincere il [[diocesi di Anagni-Alatri|vescovo della città]] a tenerlo in custodia per «evitarne il rapimento» da parte dei genitori<ref name="zenit" />.
 
Tali dichiarazioni sono giudicate dalla pronipote di Edgardo, Elèna Mortara, in una sua intervista a ''[[Confronti]]'', come caso esemplare di condizionamento subito nell'età evolutiva «da questo bambino di sei anni: violenza psicologica, esistenziale, religiosa»<ref name="intervista" />, al quale fu detto che la sua famiglia, ebraica, era «indegna» di crescerlo in quanto cattolico (tanto da considerare un favore e non un diritto rivederlo: «Ora peraltro codesti genitori si presentano a S. Santità non col solo sembiante di umili supplicanti, ma colla franchezza di chi credendosi oppresso da un atto arbitrario, chiede gli sia resa giustizia»<ref name="intervista" />), e al quale furono tolti tutti i riferimenti familiari, sociali e psicologici<ref name="intervista" /> e che anche una volta cresciuto non si rese conto dell'abuso commesso nei confronti suoi e della sua famiglia a causa dell'«educazione cattolica ricevuta»<ref name="intervista" /> che «lo aveva portato a vedere un disegno provvidenziale nella sua condizione di figlio "adottato da Pio IX"»<ref name="intervista" />.
 
Più in generale, oltre a essere un argomento ricorrente della polemica antipapista, il caso Mortara fu una delle principali ragioni di opposizione (anche da parte cattolica<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/online/mondo/beatificazione/fedeli/fedeli.html|titolo=Ma Pio IX sugli altari allontanerà i fedeli|giorno=2 settembre 2000|autore=Marco Politi|pubblicazione=la Repubblica|accesso=24 dicembre 2011}}</ref>) alla [[beatificazione]] di Pio IX<ref name="repubblica2008" />, avvenuta nel [[2000]].
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=[[Daniele Scalise]]|titolo=Il caso Mortara. La vera storia del bambino ebreo rapito dal papa|città=Milano|editore=Mondadori|anno=1996|isbn=88-04-41523-1|cid=Scalise}}
* {{Cita libro|autore=David I. Kertzer|titolo=Prigioniero del papa re|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=2004|annooriginale=1997|isbn=88-17-00805-2|cid=Kertzer}}
* {{cita libro|autore=John Cornwell|titolo= The Pope In Winter|lingua=inglese|città=New York|editore= Viking Press|isbn=0-670-91572-6|cid=Cornwell}}
* {{cita libro|autore=[[Vittorio Messori]]|titolo=Io, il bambino ebreo rapito da Pio IX|città=Milano|editore=Mondadori|anno=2005|isbn=88-04-54531-3|cid=Messori}}
* {{cita libro|autore=Thomas Brechenmacher|lingua=tedesco|titolo=Der Vatikan und die Juden. Geschichte einer unheiligen Beziehung vom 16. Jahrhundert bis zur Gegenwart|editore=Beck |città=Monaco di Baviera|anno=2005|isbn=3-406-52903-8|cid=Brechenmacher}}
* {{cita libro|autore=[[Richard Dawkins]]|anno=2006|titolo=[[L'illusione di Dio|The God Delusion]]|città =Londra|editore= Transworld Publishers|isbn=0-593-05548-9|cid=Dawkins|lingua=inglese}} <!-- NOTA: Non cambiare la citazione bibliografica con quella corrispondente alla traduzione in italiano! La menzione nel testo con il numero di pagina è tratta dall'edizione originale in inglese -->
 
==Voci correlate==
*[[Papa Pio IX]]
*[[Papa Pio IX e gli ebrei]]
*[[Chiesa e antisemitismo]]
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&new_topic=65 Raccolta di articoli apologetici del sequestro Mortara]
* [http://bur.rcslibri.corriere.it/libro/0805_prigioniero_del_papa_re_kertzer.html "Prigioniero del papa re". Recensione del libro sul sito della BUR]
* [http://www.centroculturaleagostiniano.it/articolo/48 Un piccolo neofita Agostiniano? Edgardo Mortara, da bambino ebreo a prete cattolico]
 
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[[Categoria:Papa Pio IX]]