Mediaset e Narfi: differenze tra le pagine

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{{NN|mitologia norrena|marzo 2019|}}
{{C|sono presenti recentismi e brevi liste improbabili|televisione|agosto 2016}}
{{S|mitologia norrena}}
{{Azienda
|nome= Mediaset S.p.A.
|logo= Mediaset logo-2010-.svg
|tipo= Società per azioni
|borse= {{BorsaItaliana|IT0001063210|MS}}
|data_fondazione= 1993
|forza_cat_anno =
|luogo_fondazione= [[Milano]]
|fondatore= [[Silvio Berlusconi]]
|data_chiusura =
|nazione = ITA
|sede= {{bandiera|Italia}} [[Italia]], [[Cologno Monzese]] - [[Milano]]
|gruppo= [[Fininvest]] (40%)<br>[[Azioni proprie]] (4%)<br>[[Vivendi]] (28,8% quota capitale - 29,94% diritti di voto)<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-12-22/vivendi-un-soffio-soglia-opa-mediaset-182755.shtml?uuid=ADkyVzIC]</ref>
|filiali=&#32;
* [[Publitalia '80]] {{bandiera|Italia}} ([[Italia]])
* [[Reti Televisive Italiane|R.T.I.]] {{bandiera|Italia}} ([[Italia]])
** [[Elettronica Industriale]] (che controlla [[EI Towers]])
** [[Videotime]]
** [[Medusa Film|Medusa]]
**[[Boing (azienda)|Boing S.p.a]](51% con [[Turner Broadcasting System]])
** [[Taodue]]
** [[RTI Music]]
** [[Fivestore]]
** [[Mediashopping]]
* [[Mediaset España Comunicación]] {{bandiera|Spagna}} ([[Spagna]])
|persone_chiave=&#32;
* [[Silvio Berlusconi]], azionista di maggioranza
* [[Fedele Confalonieri]], Presidente
* [[Pier Silvio Berlusconi]], Vicepresidente e Amministratore Delegato ''(Presidente R.T.I.)''
* [[Marco Giordani]], [[Direttore finanziario]]
* [[Giuliano Adreani]], ''(Presidente Publitalia '80)''
|industria= [[Mass media|Media]]
|prodotti=&#32;
* [[programma televisivo|produzioni televisive]]
* [[rete televisiva|reti televisive]]
* [[pubblicità|comunicazione pubblicitaria]]
* [[pay-tv]]
* [[digitale terrestre]] [[televisione satellitare|e digitale satellitare]]
* [[distribuzione cinematografica|produzione e distribuzione cinematografica]]
* Vendita On-Line
* [[Mediashopping|vendita a distanza]]
* [[testata giornalistica|testate giornalistiche]]
* [[telefonia cellulare|servizi per telefonia cellulare]], [[Radio (mass media)|radio]] e [[Internet]]
|fatturato={{profit}} 3.525 milioni di [[Euro|€]]
|anno_fatturato= 2015
|risultato operativo={{profit}} 248,8 milioni di [[Euro|€]]<ref name="Mediaset: Approvato Bilancio 2014">[http://www.mediaset.it/corporate/salastampa/2015/comunicatostampa_7887_it.shtml IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE MEDIASET HA APPROVATO IL BILANCIO 2014 - Mediaset S.p.A.<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
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|slogan = La tua TV, sempre più grande.
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|anno_dividendo= 4,9 miliardi di [[Euro|€]]
}}
 
'''Narfi''' (''Narvi'', ''Nari'', ''Narfe'') è uno dei due figli di [[Loki (mitologia)|Loki]] avuti con la dea [[Sigyn]] (suo fratello era [[Vàli]]). Nelle fonti norrene (in particolar modo nell'[[Edda in prosa]] e nell'[[Edda poetica]], precisamente nella [[Lokasenna]]) lo si menziona nel momento in cui si menziona il Castigo di Loki.
'''Mediaset S.p.A.''' è un'[[azienda]] privata [[italia]]na attiva nell'ambito dei [[mass media|media]] e della [[comunicazione]]. È specializzata primariamente in [[televisione|produzione e distribuzione televisiva]] in libera visione (''[[free to air|free to air, FTA]]'') e a pagamento (''[[pay-tv]]'' e ''[[pay per view]]'') su più [[piattaforma televisiva|piattaforme]], oltre che in [[cinema|produzione e distribuzione cinematografica]], [[multimediale]] ed in [[pubblicità|raccolta pubblicitaria]].
 
Narvi è stato sbranato da suo fratello Vàli, trasformato dagli dei in lupo, e dalle sue interiora sono stati ricavati i lacci che tengono Loki imprigionato a tre rocce in una grotta del [[Niflheimr]].
È un [[conglomerato mediatico]] controllata dalla [[holding]] '''[[Fininvest]]''', di proprietà della famiglia [[Berlusconi]] che conta circa 4.154 dipendenti<ref>{{Cita web|url=http://www.mediaset.it/corporate/impresa/risorseumane_it.shtml?2|titolo=Gruppo Mediaset - L'Azienda - Risorse umane|sito=www.mediaset.it|accesso=2016-07-08}}</ref>, ha partecipazioni in più di 40 società con sedi in vari Stati ed è il secondo gruppo televisivo privato d'[[Europa]]<ref>[http://www.e-mediainstitute.com/en/e-mediatop/top20europeanbroadcasters_en.content Classifica Broadcaster Europei, 2007]</ref> dopo la società lussemburghese [[RTL Group]] ed il primo in [[Italia]]; in termini di fatturato, è tra i più rilevanti a livello [[mondo|mondiale]] nel mercato globale dei media<ref>[http://www.digital-sat.it/new.php?id=14138 Classifica del mercato mondiale dei media, 2007]</ref>. Nel [[2010]] è risultato miglior gruppo media italiano e quinto europeo nella classifica stilata da [[Thomson Reuters|Thomson Reuters Extel]]<ref>[http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=752483&lang=it Classifica Thomson Reuters Extel]</ref>. Nel 2013, è stato classificato il 34º gruppo media al mondo, dopo la Sudafricana [[Naspers]]<ref>Top 50 - International media groups IfM 2013; [http://www.mediadb.eu/en.html IfM - mediadb.eu]</ref>.
 
{{mitologia norrena}}
La sede legale è nel centro di [[Milano]], in ''via Paleocapa 3'', mentre la direzione, la sede operativa e amministrativa sono a [[Cologno Monzese]] (Milano), in ''viale Europa 44/46/48''.
{{Controllo di autorità}}
{{portale|mitologia}}
 
[[Categoria:Divinità norrene]]
Dal [[1994]] il presidente del Gruppo Mediaset è [[Fedele Confalonieri]].
<references />
 
La società è quotata nell'indice [[FTSE MIB]] della [[Borsa di Milano]] dal [[1996]] (''codice isin: IT0001063210, codice alfanumerico: MS'') con una [[capitalizzazione di mercato]] al 31 marzo 2016 di 4,273 miliardi di [[euro]] ed un fatturato annuale nel 2014 di 3,4 miliardi. È un'impresa [[multinazionale]], le cui filiali principali si trovano in [[Spagna]] con il gruppo [[Mediaset España Comunicación]] quotato nell'indice [[IBEX-35]] della [[Borsa di Madrid]] (''codice ISIN: ES0152503035, codice alfanumerico: TL5'').
 
== Storia, profilo societario e settori di attività ==
=== Epoca Fininvest S.p.A. ===
{{vedi anche|Fininvest}}
La [[Fininvest]] viene fondata a [[Milano]] il 7 settembre [[1978]] da [[Silvio Berlusconi]], allora in veste di presidente (poi divenuto azionista di maggioranza), con l'inaugurazione ufficiale del [[emittente televisiva|canale televisivo]] locale via etere [[Telemilano]] (poi ''[[Telemilano 58]]'')<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=CrTuNNMg-Gk Inaugurazione Telemilano]</ref>; due anni più tardi, assunto il riconoscimento giuridico di [[rete televisiva|rete]] su scala nazionale, diventa [[Canale 5]].
 
Telemilano, già nata nel [[1974]] come [[televisione via cavo|emittente a trasmissione via cavo]], viene ceduta alla Fininvest da [[Giacomo Properzj]] ad un [[Nummo uno|prezzo simbolico]] come emittente locale esclusiva del centro residenziale di [[Milano Due]], realizzato negli stessi anni dallo stesso Berlusconi e situato nel comune di [[Segrate]], confinante con Milano. Nello stesso anno la sentenza n. 202 della [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte costituzionale]] decretò la libertà di esercizio per le reti televisive locali private via etere, favorendo lo sviluppo del [[televisione commerciale|modello televisivo commerciale]]. Pochi anni dopo la Fininvest, acquisisce e sviluppa anche altri due ''[[emittente televisiva|network]]'' nazionali nati in quel periodo: [[Italia 1]] (che la Fininvest acquisisce nel dicembre [[1982]] da [[Edilio Rusconi|Rusconi]]) e [[Rete 4]] (che acquisisce nel luglio [[1984]] da [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]]). La costituzione e il mantenimento da parte dell'azienda di un tale assetto a tre reti, nonché la relativa diffusione analogica su scala nazionale e la quota di raccolta pubblicitaria detenuta, utile al finanziamento dell'impresa, danno luogo nel corso degli anni a una lunga serie di complesse vicende politico-giudiziarie.
 
Nel 1987 acquisisce [[Italia 7]], circuito dedicato ad un pubblico maschile. Lo cede ad un altro gruppo nel [[1991]] poiché la legge Mammì prevede a tre il numero massimo delle reti televisive che la Fininvest possa possedere.
 
=== La nascita di MEDIASET ===
Alle origini del ''Gruppo Mediaset'' c'è nel [[1993]] la ridenominazione della Immobiliare Orione s.r.l (posseduta al 100% da [[Reteitalia]]) in Mediaset s.r.l., e il progressivo trasferimento a quest'ultima di ogni attività di produzione e commercializzazione dei programmi cinematografici e televisivi del gruppo Fininvest<ref>[http://www.agcm.it/concorrenza/concentrazioni/download/41256297003874BD/27206E4AA0D2189AC12560C300213FA7.html?a=p1742.pdf Provvedimento Agcm n. 1742]</ref>.
 
All'inizio del [[1994]] Silvio Berlusconi si dimette da tutte le cariche sociali ricoperte nel gruppo Fininvest per fondare il movimento politico di [[centrodestra]] [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], lasciando la guida del Gruppo a [[Fedele Confalonieri]], tuttora presidente in carica; la società televisiva in quello stesso anno viene ridefinita [[Società per Azioni]]. Il 29 aprile [[1996]] viene definitivamente scorporata da Fininvest nella nuova Mediaset S.p.A. e aperta a soci esterni: i principali istituti di credito italiani e alcuni investitori stranieri, tra cui l'imprenditore tedesco [[Leo Kirch]], il principe saudita [[Al-Walid bin Talal]] e [[Johann Rupert]].
 
Ben presto viene quotata in borsa, direttamente nel [[MIB30]] grazie a una [[capitalizzazione di mercato|capitalizzazione]] di circa 8.200 miliardi di [[Lire]], con un collocamento di 7.000 Lire ad [[azione (finanza)|azione]] (3,62 €)<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/luglio/13/Via_libera_dalla_Consob_Mediaset_co_8_9607133145.shtml Collocamento azioni Mediaset]</ref>, raccogliendo rapidamente circa 300.000 azionisti: Fininvest, da allora, detiene la maggioranza delle azioni (attualmente 38,98%). Nel [[1999]] la holding della famiglia [[Berlusconi]] rifiuta ufficialmente l'offerta di acquisto da parte del magnate australiano [[Rupert Murdoch]], intenzionato a rilevare Mediaset per un cifra di 7.000 miliardi di Lire<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/20/Mediaset_Murdoch_vuole_comprare_tutto_co_0_98032014349.shtml Mediaset, Murdoch vuole comprare tutto<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; nel [[2000]], a meno di quattro anni di distanza dalla quotazione, il titolo supera la soglia di 52.000 Lire ad azione (circa 27 €), il suo massimo storico<ref>[http://www.laborsadeipiccoli.net/grafici/mediaset.html Massimo storico titolo MS]</ref>. Nel [[2005]] entrò poi a far parte anche del mercato finanziario [[U.S.A.|statunitense]] con il programma ''ADR (American Depositary Receipt) Level 1''; [[JPMorgan Chase]] è la [[banca depositaria]].
 
Sin dalla sua nascita rappresenta il primo ''network'' di emittenti private in Italia nel polo cine-televisivo [[Reti Televisive Italiane|R.T.I. - Reti Televisive Italiane]], successivamente guidato dal figlio del fondatore, [[Pier Silvio Berlusconi]], creato nel luglio [[1984]] dall'unione delle tre reti nazionali analogiche ''[[free to air]]'' in grado di generare circa il 40% degli ascolti televisivi (''[[Audience#Share|share]]''): [[Canale 5]], [[Italia 1]] e [[Rete 4]], finanziate totalmente dalla pubblicità, da sempre gestita in esclusiva dalla propria concessionaria [[Publitalia '80]], fondata appositamente per la nascita di Canale 5 e divenuta rapidamente leader in Italia nel mercato della raccolta pubblicitaria. Detiene inoltre l'intera rete di trasporto per la diffusione del segnale televisivo analogico e [[digitale terrestre]] attraverso [[Elettronica Industriale]], maggiore operatore di rete televisiva nazionale, nonché propri studi per la produzione di programmi televisivi attraverso [[Videotime]]. Produce autonomamente programmi di informazione attraverso sette diverse [[testata giornalistica|testate giornalistiche]]. Ha come concorrenti dirette la televisione di Stato [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]] e [[Telecom Italia Media]], con le quali tuttavia spartisce quote societarie della controllata [[Tivù (azienda)|Tivù]], oltre il [[Gruppo Editoriale L'Espresso]] e le rispettive concessionarie [[Rai Pubblicità]], [[Cairo Communication]], ''Sky Media'' e [[A. Manzoni & C.]]
 
Dal gennaio [[1998]] è presente nel settore [[multimediale]] con [[Internet]], attraverso una serie di servizi disponibili sul [[portale (Web)|portale]] [http://www.mediaset.it www.mediaset.it] (precedentemente denominato ''MOL - Mediaset On Line''): video gratuiti in esclusiva ad alta qualità (''Video Mediaset''), informazione (''[[TGcom]]'') e rubriche [[sport]]ive (''[[Sport Mediaset]]''), [[e-commerce]] (''[[Mediashopping]]''), [[community]], servizi per [[telefonia cellulare]], informazione aziendale (''Qui Mediaset''). Il portale è tra i siti più visitati dagli italiani<ref name="Classifica siti italiani più visti">[http://www.alexa.com/topsites/countries/IT Classifica siti italiani più visti]</ref>.
 
Attraverso la società [[Mediashopping|Media Shopping]], costituita nel [[2004]] ed editrice del canale televisivo omonimo, detiene il primato nel mercato delle vendite a distanza ed è presente in oltre 900 punti vendita nel settore della [[grande distribuzione organizzata|grande distribuzione]] italiana, tra cui [[Carrefour]], [[Auchan]], [[Billa]], [[Iper]] e [[Autogrill]].
 
=== Mediaset Premium ===
[[File:Mediase Premium Logo 2015.png|thumb|Il nuovo logo della ''[[pay-tv]]'' [[Mediaset Premium]] del [[2015]]. Il canale è stato lanciato a gennaio [[2005]]]]
È attiva nel settore della [[pay-tv]], in cui iniziò a muovere i primi passi già nel [[1990]] ancora come Fininvest, con la creazione della prima piattaforma analogica terrestre a pagamento italiana: [[Tele+]], in società con [[Vittorio Cecchi Gori]] e [[Leo Kirch]], fino a quando cedette le proprie quote. Dal [[2005]] è tornata sul mercato con un servizio nazionale di totale ed esclusiva proprietà, denominato [[Mediaset Premium]], disponibile via [[digitale terrestre]] e via [[televisione via cavo|cavo]] ([[IPTV]]) con [[Alice Home TV]] e [[TV di Fastweb]], in cui figurano 38 canali, di cui alcuni in [[alta definizione]] (''HD''); dieci di proprietà esclusiva denominati, [[Joi (rete televisiva)|Joi]], [[Premium Action]], [[Premium Crime]], [[Premium Stories]], [[Premium Cinema HD]], [[Premium Cinema|Premium Cinema ''2 HD'']], [[Premium Cinema Energy]], [[Premium Cinema Emotion]], [[Premium Cinema Comedy]]; quattordici canali di servizio dedicati allo sport e al calcio nazionale e internazionale ([[Premium Sport|Premium Sport HD]], [[Premium Sport|Premium Sport 2]], [[Premium Calcio|Calcio ''1-2-3-4-5-6-7'']]), ([[Premium Calcio|Premium Calcio ''1 HD'']]), due dedicati al grande sport internazionale [[Eurosport]] e [[Eurosport 2]] e ai ''[[reality show]]'' autoprodotti ([[Premium Extra]]), oltre alla distribuzione di [[Disney Channel (Italia)|Disney Channel]], [[Disney Channel|Disney Channel ''+1'']], [[Disney Junior]], [[Cartoon Network]] e [[Studio Universal]] (quest'ultimo in distribuzione esclusiva). Sulla stessa piattaforma gestisce il proprio servizio ''[[video on demand]]'' in alta definizione, denominato [[Premium Play]], fruibile esclusivamente attraverso appositi ''[[set top box]]'', tv [[Samsung]] e tv [[LG Group|LG]] abilitati e attraverso la [[Premium Smart Cam]] e [[Chromecast]].
 
Nel ramo ''[[pay-tv]]'' e ''[[pay per view]]'' ha come concorrente diretta la piattaforma [[televisione satellitare|digitale satellitare]] di [[Sky Italia]], attraverso un'offerta televisiva alternativa per numero di canali, tipologia di programmi, modalità di acquisto e pagamento.
 
In data 8 aprile 2016 viene ufficializzato l'accordo tra Mediaset e [[Vivendi]] per la vendita della pay-tv alla società Francese. L'accordo dovrebbe essere finalizzato entro il 30 settembre 2016.
 
=== Canali tematici gratuiti ===
Possiede inoltre altri otto canali nazionali non a pagamento (''[[Free to air|FTA]]''), a carattere tematico e semigeneralista, in digitale terrestre: [[Boing (Italia)|Boing]], [[Iris (rete televisiva)|Iris]], [[La 5]], [[Italia 2]], [[Mediaset Extra]], [[Tgcom 24]], [[Cartoonito (Italia)|Cartoonito]] e [[TOP Crime]]. Questi vanno ad aggiungersi ai tre canali generalisti principali, trasmessi anch'essi in digitale terrestre nazionale già dal [[2003]]. Dal 2009 al 2011 ha proposto le versione timeshift dei tre canali principali. Propone inoltre le tre emittenti generaliste in alta definizione ([[1080i]]) [[Rete 4 HD]], [[Canale 5 HD]] e [[Italia 1 HD]], disponibili solo sul [[digitale terrestre]]: Rete 4 HD sul multiplex [[Mediaset 2]], gli altri sul multiplex [[La3]].
 
=== Rapporti con gli operatori di telefonia mobile ===
Dal [[2006]] detiene costanti rapporti commerciali nel settore delle [[telecomunicazioni]] con tutti i principali operatori italiani di [[telefonia fissa]] e [[telefonia cellulare|mobile]], in particolar modo con TIM (Telecom Italia s.p.a.) e Vodafone Italia s.p.a., per la distribuzione digitale di tutti i propri canali nazionali ''free to air'', dei contenuti televisivi e dell'offerta in ''pay-tv'', via [[telefonia cellulare|rete mobile]] (''[[DVB-H]]'') oltre che via cavo (''[[IPTV]]'').
 
=== Televisione Satellitare ===
Il 1º dicembre [[2008]] l'azienda ha attivato un canale satellitare denominato [[Mediaset Plus]], in esclusiva sulla piattaforma [[Sky Italia|SKY]] al canale 136, questo canale ha cessato le trasmissioni il 2 luglio [[2011]], e da luglio [[2009]] replicava tutta la propria offerta televisiva non a pagamento in digitale terrestre, sulla piattaforma satellitare gratuita [[Tivùsat]] della società [[Tivù (azienda)|Tivù]], controllata al 48%.
 
=== Telecinco e partecipazioni estere ===
L'azienda si sviluppa anche in ambito internazionale. Sin dal [[1989]] opera in [[Spagna]] e dal [[2003]] è azionista di riferimento, attraverso la controllata Mediaset Investimenti, del [[Telecinco|Grupo Gestevisión Telecinco]] (50,13%) editrice dell'omonimo canale anch'esso ''free to air''; a dicembre [[2009]] ha ufficializzato l'acquisto dell'emittente [[Cuatro TV|Cuatro]], portando a otto il numero complessivo dei propri canali nazionali ([[Telecinco]], [[Telecinco|La Siete]], [[Telecinco|FDF Telecinco]], [[Telecinco|Cincoshop]], [[Cuatro TV|Cuatro]], [[CNN+]], [[40 latino]] e [[Canal Club]]) e rilevando altresì il 22% della piattaforma satellitare a pagamento [[Digital+]].
 
Dal [[2007]] all'aprile del [[2012]] ha detenuto una quota del 33% dell'[[Paesi Bassi|olandese]] [[Endemol]] attraverso Mediaset Investment Sarl.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2012/aprile/04/Mediaset_addio_Endemol_Via_debito_co_9_120404162.shtml Mediaset, addio a Endemol Via il debito e corre in Borsa] Giuliana Ferraino, ''Mediaset, addio a Endemol. Via il debito e corre in Borsa'', «Corriere della Sera», 4 aprile 2012</ref><ref>[http://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/04/03/news/mediaset_esce_da_endemol-32666093/ Mediaset esce da Endemol Il debito a Apollo Investment - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it] Giuliano Balestreri, ''Mediaset esce da Endemol. Il debito a Apollo Investment'', «La Repubblica», 3 aprile 2012</ref><ref>http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-04-03/mediaset-esce-endemol-incasso-082636.shtml Daniele Lepido, ''Mediaset esce da Endemol. Incasso da 72 milioni di euro'', «Il Sole 24 Ore», 3 aprile 2012</ref> È attiva inoltre dal [[2008]] nel mercato televisivo [[Nord Africa|nordafricano]], con una partecipazione del 25% nel canale televisivo satellitare in [[lingua francese]] [[Nessma]] (visibile anche in Italia e in tutta [[Europa]]), e [[Cina|cinese]], con la partecipazione del 49% in [[Sportnet Media]] e accordi commerciali con il canale sportivo [[China Sport Programs Network]] ([[CSPN]]).
Attraverso Telecinco possiede una quota rilevante del canale [[America Settentrionale|nordamericano]] [[CV Network]] (CaribeVisión). Per mezzo della concessionaria internazionale Publieurope, nata nel [[1996]], gestisce la vendita di spazi pubblicitari su più di venti canali televisivi europei, tra cui le reti del gruppo televisivo multinazionale [[ProSiebenSat.1]].
 
=== Cinema ===
Dal [[2007]] è attiva nel mercato [[cinema]]tografico attraverso [[Medusa Film|Medusa]], già controllata da Fininvest dal [[1994]], società leader assoluta in Italia nella [[Produzione cinematografica|produzione]] e [[distribuzione cinematografica]] di [[film]] italiani e internazionali, specializzata anche nell'''[[home entertainment]]'', nella realizzazione e gestione di sale e [[cinema multisala|multisale cinematografiche]] presenti sul territorio nazionale; si contano 27 centri cinematografici appartenenti dal [[2009]] alla società [[Capitolosette]], partecipata al 49%, proprietaria del circuito [[The Space Cinema]], nato dalla fusione di [[Medusa Multicinema]] e [[Warner Bros|Warner Village Cinemas]].
Dalla [[joint venture]] tra Medusa Film e la casa di produzione capitolina di [[fiction]] d'autore [[Taodue]], acquisita nel corso del 2007, è stata creata una ''major'', Med Due, per la produzione di contenuti italiani per la TV e il [[cinema]]. Nella distribuzione cinematografica in Italia ha come concorrenza diretta le ''major'' americane [[Universal Studios|Universal]], [[Warner Bros.|Warner]] e [[20th Century Fox|Fox]].
 
Attraverso accordi commerciali con le principali società di produzione e distribuzione americane ed europee e alle proprie risorse produttive, tra cui le partecipate [[Fascino PGT]], [[Mediavivere]] e [[Ares Film]], detiene un'immensa ''library'' di diritti televisivi e cinematografici. È presente sia in campo accademico con una serie di [[master universitario|''master'' universitari]], che nell'ambito socio-culturale attraverso l'organizzazione di eventi e le iniziative della propria [[Onlus]] denominata ''Mediafriends''.
 
Il 16 ottobre [[2014]] sia Mediaset che [[Benetton (azienda)|Benetton]] decidono di cedere la società al gruppo anglosassone Vue Entertainment.
 
===La "scalata" di Vivendi===
Il 12 dicembre 2016 il gruppo francese Vivendi annuncia di detenere più del 3% del capitale di Mediaset<ref name="ScalataVivendi_12-12-2016">{{Cita news|autore=Antonella Olivieri|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-12-14/scalata-mediaset-vivendi-gia-oltre-12percento-094049.shtml|titolo=Scalata Mediaset, Vivendi già oltre il 12%|pubblicazione=[[Il Sole 24 ORE]]|data=14 dicembre 2016|accesso=14 dicembre 2016}}</ref> e dichiara di voler continuare ad acquistare azioni dell'azienda per arrivare ad una quota tra il 10% e il 20%<ref name="ScalataVivendi_12-12-2016" />.
 
Il 13 dicembre 2016 la quota di Vivendi sale al 12,32% e il giorno successivo al 20%<ref>{{Cita news|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Mediaset-vola-con-scalata-Vivendi-Berlusconi-annulla-impegni-493449b3-cb81-43c2-ba8b-9f17b5405782.html|titolo=Mediaset e la scalata Vivendi, Berlusconi annulla gli impegni|pubblicazione=Rai News|data=14 dicembre 2016|accesso=14 dicembre 2016}}</ref>. Il 19 dicembre Vivendi annuncia di voler salire al 30% del capitale.<ref>[http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/aziende/2016/12/19/vivendi-puntiamo-al-30-di-mediaset_4a5ef6d5-93d0-4dcb-b8c8-7a4dcfe63665.html "Vivendi, puntiamo al 30% di Mediaset" - Ansa.it]</ref>
Il 20 dicembre 2016 la partecipazione sale al 25,75 % del capitale e del 26,77% dei diritti di voto.<ref>http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-12-20/mediaset-vivendi-e-257percento-cda-esposto-all-agcom--230745.shtml?uuid=ADN5oWHC&refresh_ce=1</ref> Il 22 dicembre la quota capitale sale al 28,80%, mentre quella dei diritti di voto al 29,94%.
 
== Centri di produzione televisiva ==
* [[Città metropolitana di Milano|Città Metropolitana di Milano]]
** ''[[Centro di produzione Mediaset di Cologno Monzese|Centro di produzione televisivo Mediaset di Cologno Monzese]]'' - Viale Europa 44/46/48 - 20093 [[Cologno Monzese]]
** ''[[T.O.C.]]'' - Via Marconi, 27 - 20090 [[Segrate]]
* [[Roma]]
** ''[[Centro Safa Palatino]]'' - Piazza dei Santi Giovanni e Paolo, 8 - 00184 [[Roma]]
** ''[[Centro Titanus Elios]]'' - Via Tiburtina, 1361 - 00131 [[Roma]]
 
[[File:Torre Mediaset.png|thumbnail|La torre Mediaset, inaugurata nel [[1994]], situata all'interno del ''[[Centro di produzione Mediaset di Cologno Monzese|Centro di Produzione]]'' di [[Cologno Monzese]] ([[Milano]]).]]
Mediaset trasmette sulle proprie reti circa 26.000 ore di programmazione all'anno; un terzo sono frutto di produzioni realizzate autonomamente.
[[File:Cologno monzese mediaset.png|miniatura|Il "Centro di produzione" di Cologno Monzese.]]
 
La produzione di programmi televisivi italiani è garantita da [[Reti Televisive Italiane|R.T.I.]], attraverso la controllata [[Videotime]], società presieduta da [[Franco Ricci (Mediaset)|Franco Ricci]], che dal [[1982]] gestisce lo sviluppo e il mantenimento tecnologico di studi, sale di postproduzione, grafiche e regie mobili.
 
A [[Milano]] - [[Cologno Monzese]], adiacente alla sede centrale del Gruppo, è situato il [[Centro di produzione Mediaset di Cologno Monzese|centro di produzione TV principale]], nato sulle ceneri degli ''ICET Studios - Cinelandia'', teatri di posa e studi di incisione utilizzati negli anni sessanta e settanta per fare concorrenza a [[Cinecittà]] con la creazione di una sede cinematografica milanese. Gli studi, acquistati nel [[1983]] da [[Fininvest]], furono debitamente ampliati e ristrutturati per ospitare le maggiori produzioni della nascente televisione privata.
 
Attualmente il Centro di Produzione di ''[[Cologno Monzese]]'' ospita in tutto 14 studi televisivi tra i quali uno dei più grandi d'[[Europa]]<ref>[http://www.bloggers.it/fabiochan81/index.cfm?blogaction=permalink&id=0A4C2633-E87B-486F-DF957B28974757D5&file=blog_7_2004.xml Studio 20]</ref> (''Studio 20''), uffici, bar e ristoranti, zone commerciali e ''[[fitness (sport)|fitness]]'', con all'interno una serie di servizi dedicati esclusivamente ai dipendenti e agli artisti (''Mediacenter''), oltre a quelle specifiche per la produzione televisiva e per la trasmissione terrestre e via satellite e del segnale nazionale e internazionale.
 
Oltre alla produzione televisiva, la sede di [[Cologno Monzese]] ospita il [[Emissione (televisione)|centro emissione]], cioè la messa in onda, di [[Canale 5]], [[Italia 1]] e [[Rete 4]] (mentre i canali tematici e a pagamento sono gestiti dal Centro Toc di [[Segrate]]).
 
Da questo Centro di Produzione vanno in onda:
* Studio 3: [[Studio Aperto]] (dal [[2016]])
* Studio 4: [[TG4]] (dal [[2016]])
* Studio 5: [[Cultura moderna]]<ref>{{Cita news|cognome=QUIMediaset|url=http://www.mediaset.it/quimediaset/comunicati/al-via-cultura-moderna-il-game-show-ideato-sui-vip_22418.shtml|titolo=AL VIA CULTURA MODERNA, IL GAME SHOW IDEATO SUI VIP|pubblicazione=QUIMediaset|accesso=2016-11-25}}</ref>
* Studio 6: Speciale Champions League, Serie A Live
* Studio 7: [[Sport Mediaset (telegiornale sportivo)|Sport Mediaset]], produzioni [[Premium Sport]]
* Studio 8: Postazioni telecronache [[Mediaset Premium]]
* Studio 9: Postazioni telecronache [[Mediaset Premium]]
* Studio 10: [[Quarto grado]] (dal [[2015]]), [[Verissimo - Tutti i colori della cronaca|Verissimo]] (dal [[2016]]), [[Il terzo indizio]]
* Studio 11: [[Mattino Cinque]], [[Pomeriggio Cinque]], [[Domenica Live]] (dal [[2015]]), [[Tiki Taka - Il calcio è il nostro gioco|Tiki Taka]] (dal [[2016]])
* Studio 12: Telepromozioni
* Studio 14: [[Striscia la notizia]] (dal [[2015]])
* Studio 15 (tensostruttura): [[TGcom24]] (dal [[2016]])
* Studio 16 (ricavato dalla suddivisione con lo studio 14): Telepromozioni
* Studio 20: [[Caduta libera (programma televisivo)|Caduta libera]] (dal [[2016]]) e [[Le Iene (programma televisivo)|Le iene]]
 
In passato il centro ha ospitato alcune tra le più importanti produzioni Mediaset tra cui: [[Ok, il prezzo è giusto!|Ok, il prezzo è giusto]], [[La ruota della fortuna]], [[Telemike]], [[Scherzi a parte]], [[La sai l'ultima?]], [[Buona Domenica|Buona domenica]], [[Passaparola (programma televisivo)|Passaparola]], [[Lo show dei record]] (quarta e sesta edizione), [[L'isola dei famosi (decima edizione)|L'isola dei famosi]], [[Io canto (programma televisivo)|Io canto]], [[La fattoria]], [[Generazione X (programma televisivo)|Generazione X]], [[Tempi moderni (programma televisivo)|Tempi moderni]], [[Doppio slalom]], [[Il gioco delle coppie]], Help, [[Raffaella Carrà Show]], [[Stranamore]], [[Il gioco dei 9]], [[Emilio (programma televisivo)|Emilio]], [[Casa Vianello]], [[Non dimenticate lo spazzolino da denti]], [[C'eravamo tanto amati (programma televisivo)|C'eravamo tanto amati]], [[Tra moglie e marito (programma televisivo)|Tra moglie e marito]], [[Re per una notte (programma televisivo)|Re per una notte]], [[Bim bum bam (programma televisivo)|Bim Bum Bam]].
 
Un altro centro di produzione aveva sede nel ''Centro Direzionale'' di [[Milano Due]] (''[[Palazzo dei Cigni]]''), rilevato nel [[1976]], in cui principalmente risiedevano le redazioni e gli studi di [[Studio Aperto]], [[TG4]], [[TGcom24]]. Fino alla stagione 2014-2015, il centro ha ospitato [[Striscia la notizia]], trasferito poi a [[Cologno Monzese]], non senza polemiche da parte dell'ideatore [[Antonio Ricci]].<ref>{{Cita web|url = http://www.blitzquotidiano.it/tv/striscia-la-notizia-guerra-antonio-ricci-mediaset-2293638/|titolo = Striscia la Notizia, guerra Antonio Ricci-Mediaset|accesso = 2016-01-19|editore = https://plus.google.com/110898339835505474484|sito = Blitzquotidiano}}</ref>Da ottobre 2016 il centro è stato definitivamente dismesso e tutte le produzione trasferite a [[Cologno Monzese]].
 
Questo palazzo rappresenta la sede storica ove nacque la prima rete, [[Canale 5]], e in cui vennero registrati già nel [[1978]] i primi programmi di [[Telemilano]].
 
A [[Milano]] - [[Segrate]], in Via Marconi n.27, nella sede denominata ''[[T.O.C.]]'' (Technology Operation Center), si trova un moderno centro di emissione completamente digitale, in cui vengono prodotti e irradiati i canali digitali terrestri, satellitari e i contenuti veicolati tramite ''[[IPTV]]''. Nel centro ''T.O.C.'' si trovano inoltre gli studi in cui vengono realizzate televendite, annunci e telepromozioni in onda sia sulle reti generaliste che sul canale tematico [[For You (rete televisiva)|For You]], chiuso nel [[2013]]. Da questi studi vengono prodotti i collegamenti di [[Meteo.it]].
 
A [[Roma]], in Via Tiburtina 1361 nella frazione di [[Settecamini]] si trova il [[Centro Titanus Elios]] di proprietà della [[Titanus Elios S.p.A.]], società controllata per il 30% da Videotime e per il 70% da ''[[Titanus]] S.p.A.'' e che ospita 8 studi televisivi.
 
Da questo Centro di Produzione vanno in onda:
* Teatro 1: [[Avanti un altro!|Avanti un altro]]
* Teatro 2: telepromozioni
* Teatro 3: [[Forum (programma televisivo)|Forum]], [[Lo sportello di Forum]]
* Teatro 4: [[C'è posta per te (programma televisivo)|C'è posta per te]]
* Teatro 5: [[Amici di Maria De Filippi|Amici]] (fase iniziale)
* Teatro 6: [[Uomini e donne]]
* Teatro 7: non utilizzato per produzioni Mediaset
* Teatro 8 (tensostruttura): [[Amici di Maria De Filippi|Amici]] (serale), [[Tú sí que vales (Italia)|Tu si que vales]]
Il Centro Elios - Titanus, ha ospitato anche [[Buona Domenica]] (dalla stagione 2003-2004 alla stagione 2007-2008) e [[La talpa (programma televisivo)|La Talpa]] (seconda e terza edizione), [[Ciao Darwin|Ciao Darwin 7 - La resurrezione (2016)]], [[Bring the Noise (programma televisivo)|Bring the noise]], [[Pequeños gigantes (Italia)|Pequeños gigantes]], [[Lo show dei record]] (terza e quinta edizione).
 
In piazza SS Giovanni e Paolo 8 si trova il [[Centro Safa Palatino]], rilevato dalla [[S.A.F.A. Palatino]] (stabilimento cinematografico utilizzato, tra gli altri, da [[Pier Paolo Pasolini]]) nel [[1984]].
 
Da questo Centro di Produzione vengono trasmessi:
* Studio 1: [[Matrix (programma televisivo)|Matrix]], [[Quinta colonna (programma televisivo Rete 4)|Quinta Colonna]]
* Studio 2: [[TG5|Tg5]]
(Lo studio 3 è stato dismesso da diversi anni e riconvertito nell'archivio Mediaset - Area Roma).
 
In passato, questo stabilimento, soprattutto grazie all'immenso studio 1 (notevolmente ridimensionato a seguito di un intervento di restyling degli spazi avvenuto nel 2002), ospitò i più importanti programmi di Mediaset realizzati a [[Roma]], tra cui diverse edizioni de [[La corrida|''La Corrida'']] e de ''[[Il pranzo è servito]]'', ''[[Festival (programma televisivo)|Festival]]'', ''[[Il principe azzurro (programma televisivo)|Il principe azzurro]]'', le prime edizioni di ''[[Uomini e donne]]'' e la versione talk show di ''[[Amici di Maria De Filippi|Amici]]'' trasmessa al sabato pomeriggio, le prime edizioni di ''[[Buona Domenica|Buona domenica]]'' con [[Maurizio Costanzo]] a metà anni '80, ''[[Forum (programma televisivo)|Forum]]'' e il programma cult ''[[Non è la RAI|Non è la Rai]]''.
 
== Centri di produzione esterni ==
Per questioni logistiche ed organizzative e per far fronte all'esigenza di spazi ulteriori rispetto a quelli offerti dai propri centri di produzione, alcune trasmissioni vengono realizzate in studi esterni, quindi non di proprietà.
 
I programmi prodotti presso Centri di Produzione esterni sono:
* [[Grande Fratello (programma televisivo)|Grande Fratello]] - [[Cinecittà]], [[Roma]]
* [[Maurizio Costanzo Show]] - Studios (ex [[De Paolis studi|De Paolis]]), [[Roma]]
* [[House Party]] - [[Cinecittà]], [[Roma]]
* [[Selfie - Le cose cambiano]] - Studios (ex De Paolis), [[Roma]]
* [[Colorado (programma televisivo 2003)|Colorado]] - Studi Le Robinie - [[Cologno Monzese]], [[Milano]]
* [[L'isola dei famosi]] ([[L'isola dei famosi (undicesima edizione)|undicesima edizione]]) - Studi Le Robinie - [[Cologno Monzese]], [[Milano]]
* Little Big Show - Studi Deruta 20, [[Milano]]
* La settima porta - Michelangelo Studio - [[Cologno Monzese]], [[Milano]]
L'esternalizzazione degli studi televisivi, soprattutto su [[Milano]], era molto più frequente negli anni '80 e '90, mentre su [[Roma]] la tendenza è proseguita fino al 2008 circa, cioè da quando Mediaset ha acquisito ad uso esclusivo gli studi [[Centro Titanus Elios|Elios Titanus]]. Prima di allora, infatti, moltissime produzioni andavano in onda da [[Cinecittà]] come ''[[Uomini e donne]]'', ''[[Amici di Maria De Filippi|Amici]]'', ''[[Buona domenica]]'', ''[[Tira & Molla|Tira e molla]]'', ''[[La Corrida]]'', ''[[Ciao Darwin]]''.
 
Su Milano, in passato, era molto utilizzato il centro della ''Bravo Productions'', più noto come ''Studio One, ''sito in via Mambretti, 9/13. Qui vennero realizzati programmi storici come ''[[Drive In (programma televisivo)|Drive In]], [[Odiens]],'' la prima edizione di ''[[Striscia la Notizia]]'', molte edizioni di ''[[Ok, il prezzo è giusto!]]'' e de ''[[La ruota della fortuna]]'', l'ultima edizione di [[Bis (programma televisivo)|''Bis'']], ''[[Viva Napoli]]'', [[Grand Hotel (programma televisivo)|''Grand Hotel'']] e le prime stagioni della soap opera ''[[Vivere (soap opera)|Vivere]]''. Altro studio usato per anni fu quello della ''Telepro'' di Via Giotto 36 a [[Milano]] (è l'Auditorium San Paolo), dove veniva registrato il quiz [[Bis (programma televisivo)|''Bis'']] condotto da [[Mike Bongiorno]]. Nei primissimi anni '80 venne utilizzato anche lo Studio 1 di [[Antenna 3 Lombardia]] a [[Legnano]], per la prima edizione di [[Ok, il prezzo è giusto!|''Ok, il prezzo è giusto'']] condotta da [[Gigi Sabani]].
 
Per un certo periodo si usufruì degli studi sotterranei (collocati al piano - 4) della C.T.C. di Viale Legioni Romane, 43 (seconda edizione di ''[[Drive In (programma televisivo)|Drive In]]'', alcune edizioni di ''[[C'eravamo tanto amati (programma televisivo)|C'eravamo tanto amati]]'', [[M'ama non m'ama (programma televisivo)|''M'ama non m'ama'']], il telefilm ''Andy & Norman'' e ''Vinca il migliore''), di quelli della ''Asa Television'' di [[Cinisello Balsamo]] (''[[Superclassifica Show|Superclassifica Sho]]''[[Superclassifica Show|w]]), della Icet Studios di [[Cologno Monzese]] in Via Ingegnoli, 40 (alcune stagioni di [[Casa Vianello]]) e di [[Brugherio]] in Via Guzzina 18 (questo stabilimento è la sede di ''[[QVC (Italia)|QVC Italia]]'') e del Michelangelo Studio, di proprietà di [[Gerry Scotti]], sempre a [[Cologno Monzese]] in Via M.Buonarroti, 31 (''[[Superclassifica Show|Super]], [[Tempi moderni (programma televisivo)|Tempi Moderni]], [[Finalmente soli (serie televisiva)|Finalmente soli]], [[Bigodini]], Cuori d'oro, [[Ciro, il figlio di Target|Ciro il figlio di Target]]'').
 
Le principali sitcom, invece, venivano girate negli [[studi Link Up]] di Milano in Viale Col di Lana 6/A (poi dismessi e riconvertiti in moderni loft): [[Nonno Felice]], [[Casa dolce casa (serie televisiva 1990)|Casa dolce casa]], [[Norma e Felice]], [[Due per tre]], mentre le serie per ragazzi con [[Cristina D'Avena]] (''[[Love Me Licia]], [[Licia dolce Licia]], [[Teneramente Licia]], [[Balliamo e cantiamo con Licia]], [[Arriva Cristina]], [[Cri Cri]], [[Cristina, l'Europa siamo noi]]'') erano girate negli ex studi Icet di Via Peppino Rossi 11 e negli ex studi Merak Film di Via Lumiere, in entrambi i casi a [[Cologno Monzese]].
 
Su Roma, era molto utilizzato anche lo studio ''Clodio della CCC Cerrato Compagnia Cinematografica'' di Via Riboty 18, ex cinema-teatro, dal 2001 riconvertito in un supermercato. Qui vennero realizzate molte edizioni de ''[[Il pranzo è servito]]'', ''[[Zig Zag]]'' e la prima edizione di ''[[Casa Vianello]]''. Altro studio usato per anni fu lo Studio ''Araldo'', sempre della ''CCC Cerrato Compagnia Cinematografica'', in Via Serenissima 71 (poi diventata una Sala Bingo), dove veniva registrato il programma ''[[Agenzia matrimoniale (programma televisivo)|Agenzia Matrimoniale]]'' condotto da [[Marta Flavi]].
 
Le soap opera "''[[Vivere (soap opera)|Vivere]]''" (dal 2004 al 2008) e "''[[CentoVetrine|Cento Vetrine]]''" venivano girate presso i teatri di posa ''Telecittà'' di [[San Giusto Canavese]] ([[Torino]]).
 
== Sedi di corrispondenza ==
In ogni regione (ad eccezione di [[Basilicata]], [[Calabria]] e [[Sardegna]]) si trovano le sedi di corrispondenza.
Si trovano inoltre le sedi di corrispondenza dall'estero nelle seguenti città:
* [[New York]] (Ufficio situato nel [[CBS Building|palazzo]] della [[CBS Corporation|CBS]])
* [[Bruxelles]]
* [[Londra]]
* [[Gerusalemme]]
 
== ''Publitalia '80'' e le concessionarie di pubblicità ==
Per via della propria tipologia di [[business]], Mediaset controlla uno dei più grandi gruppi di [[pubblicità|raccolta pubblicitaria]] del mondo<ref>[http://www.mediaset.it/corporate/pubblicita/italia_it.shtml Publitalia '80]</ref> attivo soprattutto, ma non solo, nel settore televisivo. La società di punta è [[Publitalia '80]], fondata nel [[1979]] dallo stesso [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] e successivamente guidata da [[Giuliano Adreani]], concessionaria multinazionale di pubblicità per le reti nazionali generaliste e tematiche da anni leader nel mercato italiano ed europeo<ref>[http://www.publitalia.it/ Publitalia '80]</ref> con sede principale nel ''Centro Direzionale'' di [[Milano Due]] (''Palazzo Cellini''), a [[Segrate]] ([[Milano]]).
 
Publitalia '80, con circa 3 miliardi di Euro di fatturato annuo complessivo, è il principale canale finanziario in entrata del Gruppo e controlla totalmente altre due concessionarie minori: [[Publitalia '80|Publieurope]], filiale multinazionale attiva dal [[1996]] sui mercati e i media esteri con sede centrale a [[Londra]], e [[Publitalia '80|Digitalia '08]], nata nel [[2008]] (precedentemente denominata [[Publitalia '80|Promoservice Italia]]), delegata alla vendita di pubblicità sui canali realizzati per il [[digitale terrestre]] e [[televisione satellitare|satellitare]], per le attività legate al pagamento della pubblicità in cambio merce. Detiene inoltre il 50% di [[Publitalia '80|Mediamond]] per la vendita di spazi pubblicitari presenti sui siti [[Internet]] del gruppo e di [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]].
 
La raccolta pubblicitaria in [[Spagna]] è affidata dal [[1990]] a [[Telecinco|Publiespaña]], concessionaria di [[Mediaset España]], che con circa 1 miliardo di Euro di fatturato annuo detiene il primato in ambito nazionale; la sede principale è situata nel centro di [[Madrid]]<ref>[http://www.mediaset.it/corporate/pubblicita/spagna_it.shtml Publiespaña]</ref>.
Publiespaña, controlla inoltre la concessionaria [[Telecinco|Publimedia Gestiòn]] per la commercializzazione di contenuti audiovisivi per la televisione via cavo e digitale terrestre, la vendita di [[Format televisivo|format]] tv e di pubblicità sui diversi siti Internet spagnoli del gruppo (divisione ''Advanced Media'').
 
Nel [[2009]] è stata creata la concessionaria [[Nessma|Nessma Advertising]] per la raccolta pubblicitaria del canale satellitare [[Nessma]] presente nel [[Maghreb]].
 
L'11 ottobre [[2014]] viene comunicato che [[Fininvest]] dovrà cedere il 20% della quota azionaria di [[Mediolanum]], banca di proprietà del gruppo. La banca D'Italia ha ordinato la vendita della quota in quanto [[Silvio Berlusconi]] ha perso la sua onorabilità per quanto riguarda le azioni bancarie.
 
Il 13 novembre [[2014]] viene comunicata la notizia che il consiglio d'amministrazione Mediaset ha deciso di cedere tutte le attività della TV a pagamento ad una nuova azienda, [[Mediaset Premium]] S.P.A. Nata dal gruppo Mediaset e dalla società spagnola [[Telefonica]].
 
Il 14 gennaio [[2015]], Mediaset vende a [[Telefonica]] l'11,1% delle quote di [[Mediaset Premium]] S.p.A., per un corrispettivo di 100 milioni di euro, ammontare che riflette a 900 milioni di euro di impresa.
 
Il 13 febbraio [[2015]], [[Silvio Berlusconi]], vende il 7,79% di Mediaset per 400 milioni di euro.
 
In data 8 aprile [[2016]] Mediaset acquisisce il 3,5 di [[Vivendi]] cedendo alla stessa il suo 3,5 e il 100% di [[Mediaset Premium]]<ref>http://www.repubblica.it/economia/finanza/2016/04/08/news/mediaset_accordo_vivendi-137207712/</ref>.
 
== I canali televisivi ==
{{vedi categoria|Reti televisive Mediaset}}
=== Le tre reti generaliste: ''Canale 5'', ''Italia 1'' e ''Rete 4'' ===
==== Anni ottanta ====
[[File:Canale 5.svg|thumb|upright=0.6|left|Il logo di [[Canale 5]]: questa rete, lanciata il 30 settembre [[1980]], è la rete ammiraglia.]]
 
Mediaset nasce dal conferimento da parte di [[Fininvest]] di un polo televisivo ([[Reti Televisive Italiane|RTI]]) costituito da tre [[Emittente televisiva|reti televisivi]] [[Televisione privata|private]] nazionali (''network''), finanziate dalla sola pubblicità e in libera visione (''[[free to air]]''): [[Canale 5]], lanciata nel [[1980]], [[Italia 1]], acquistata dall'editore [[Edilio Rusconi]] nel dicembre [[1982]], e [[Rete 4]] (''[[Retequattro]]''), rilevata dalla casa editrice [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], [[Carlo Perrone|Perrone]] e [[Carlo Caracciolo]] nell'estate [[1984]]. Esattamente trent'anni dopo la nascita della televisione italiana con la [[Rai]] ([[1954]]), viene costituito un gruppo di reti generaliste private gratuite e a parità numerica delle reti televisive pubbliche (che invece non sono gratuite, essendo finanziate in gran parte dall'[[imposta]] sul [[Canone televisivo in Italia|canone televisivo]] in quanto di [[servizio pubblico]]).
 
Con l'assetto a tre reti raggiunto nel [[1984]], così come è avvenuto già per la RAI nel [[1979]], il gruppo privato può entrare in concorrenza a pieno titolo con il servizio pubblico, muovendosi subito per l'acquisizione delle frequenze televisive necessarie per la diffusione nazionale del segnale, nonché di contenuti e programmi in esclusiva. Nel [[1980]], per il lancio di Canale 5, erano stati acquisiti dai network americani [[American Broadcasting Company|ABC]], [[CBS]] e [[NBC]] circa 6.000 ore di film e serie televisive di grande successo, tra le quali ''[[Dallas (serie televisiva)|Dallas]]'', ed eventi sportivi. Inoltre in quegli stessi anni approdarono alle reti commerciali, lasciando la RAI, alcuni dei più noti volti e autori televisivi di allora, primi fra tutti [[Mike Bongiorno]], [[Corrado Mantoni]], [[Raimondo Vianello]], [[Sandra Mondaini]], [[Maurizio Costanzo]], [[Gigi Sabani]] e successivamente molti altri.
 
Nel corso degli anni ottanta le autoproduzioni aumentarono considerevolmente, così come l'ideazione di ''[[format televisivo|format televisivi]]'' di successo ([[quiz]], ''[[talk show]]'' e [[varietà (televisione)|varietà]]) destinati a varie tipologie di pubblico, soprattutto giovane, trasmessi per anni: ''[[Attenti a noi due (programma televisivo)|Attenti a noi due]]'', ''[[Ok il prezzo è giusto]]'', ''[[Superflash]]'' e ''[[Telemike]]'', ''[[Drive In (programma televisivo)|Drive In]]'', ''[[Premiatissima]]'', ''[[Risatissima]]'', ''[[Il pranzo è servito]]'', ''[[DeeJay Television]]'', ''[[Bim bum bam (programma televisivo)|Bim Bum Bam]]'', ''[[Maurizio Costanzo Show]]'', ''[[Buona Domenica]]'', ''[[Il gioco delle coppie]]'' e molti altri. Il gruppo entrò in competizione con la Rai anche nel settore dell'informazione. Alcuni giornalisti di grido furono chiamati a condurre e nuovi programmi d'informazione delle reti del gruppo: [[Giorgio Bocca]], [[Emilio Fede]], [[Gianni Letta]] (già direttore de ''[[Il Tempo]]''), [[Ambrogio Fogar]] (esploratore), [[Roberto Gervaso]] e [[Guglielmo Zucconi]]. In pochi anni le tre reti conquistarono un volume di ascolti solo di poco inferiore alle emittenti statali, divenendo così un punto di riferimento alternativo dell'offerta televisiva nazionale e richiamando altre celebrità della televisione nazionale come [[Pippo Baudo]] e [[Raffaella Carrà]], poi tornati in [[RAI]].
 
==== Anni novanta ====
Nel [[1991]], grazie alla [[legge Mammì]] che consente alle reti commerciali di trasmettere in [[diretta televisiva|diretta]] nazionale per favorire il ''pluralismo informativo'', inizia a produrre anche informazione giornalistica e [[telegiornale|telegiornali]] su ogni rete (prima con [[Studio Aperto]], poi si aggiungeranno il [[TG4]] e il [[TG5]]) e a trasmettere in tempo reale programmi d'intrattenimento, eventi di cronaca, di costume e sportivi ([[calcio (sport)|calcio]], [[Formula 1]], [[ciclismo]] e [[Motomondiale]]); fino ad allora difatti tale servizio era concesso esclusivamente alla televisione di Stato.
 
Con gli anni novanta le tre reti si affermano definitivamente, raggiungendo un indice totale di ascolto pari alle tre reti statali, grazie alla grandissima varietà di programmi, all'informazione prodotta dal [[TG5]] diretto da [[Enrico Mentana]] e dalle altre due testate giornalistiche, infine alla consacrazione di una nuova generazione di conduttori di successo come [[Gerry Scotti]], [[Fiorello]], [[Paolo Bonolis]], [[Ezio Greggio]], [[Marco Columbro]], [[Lorella Cuccarini]], [[Alberto Castagna]], [[Amadeus (conduttore televisivo)|Amadeus]], [[Teo Teocoli]], [[Enrico Papi]], [[Simona Ventura]] e [[Maria De Filippi]].
==== Anni 2000 ====
Dopo il [[2000]], con l'arrivo in Italia del [[Grande Fratello (programma televisivo)|Grande Fratello]] in onda su [[Canale 5]] e di altri nuovi ''format'' televisivi di successo distribuiti su scala nazionale (''[[reality show]]'' e ''[[talent show]]''), si aggiungono ai precedenti personaggi dello spettacolo altri nuovi volti per lo più femminili, divenuti famosissimi, quali [[Daria Bignardi]], [[Barbara D'Urso]], [[Alessia Marcuzzi]], [[Federica Panicucci]], [[Paola Perego]] e [[Michelle Hunziker]], dando corso a una fase di mantenimento della quota di ascolti raggiunta nel corso degli anni precedenti.
==== Caratteristiche delle tre reti ====
Le tre reti, convertite in [[digitale terrestre]] nel [[2003]] e disponibili in libera visione anche [[televisione satellitare|via satellite]] in digitale già dal [[1996]], hanno caratteristiche differenti: [[Canale 5]] è la rete ammiraglia destinata al vasto pubblico delle famiglie con un indice di ascolto medio pari al 15%, [[Italia 1]] offre una programmazione destinata maggiormente ai giovani realizzando circa il 6% degli ascolti, mentre [[Rete 4]] trasmette programmi per un pubblico più maturo tra cui anche sport, divulgazione scientifica e approfondimento giornalistico, attestandosi intorno a un valore del 5% di ''[[Audience#Share|share]]''.
 
[[File:Logo Italia 1.svg|thumb|upright=0.6|Il logo di [[Italia 1]]; la rete, rilevata nel dicembre [[1982]], ma fu lanciata da [[Edilio Rusconi]]), è la rete giovane.]]
 
==== Problemi legali ====
Le prime due reti ricevono regolare e definitiva concessione a livello nazionale alla fine degli [[Anni 1990|anni novanta]], a distanza di nove anni dalla prima legge italiana organica di sistema per la disciplina del settore radiotelevisivo pubblico e privato, la [[Legge Mammì]]. Questa legge segue ad un periodo, dal [[1984]] al [[1989]], nel quale l'assenza di precise regolamentazioni e di leggi (''[[vacatio legis]]'') per un settore in fase di radicale cambiamento, avevano portato a una serie di provvedimenti transitori nel corso delle varie [[legislatura|legislature]]. Nel [[1984]], era stato varato dal governo a guida [[socialista]] di [[Bettino Craxi]] il cosiddetto [[Decreto Berlusconi]], convertito poi in [[legge]] nel [[1985]], finalizzato ad impedire interventi della [[magistratura italiana|magistratura]] atti a sospendere la diffusione simultanea in differenti aree regionali di programmi trasmessi da [[Canale 5]], [[Italia 1]], [[Rete 4]] e altre emittenti private, già presenti a centinaia sul territorio, in attesa di una nuova legge per la regolamentazione radiotelevisiva. La legge non prevedeva, ma nemmeno escludeva, la possibilità per i privati di interconnettere i propri ripetitori situati in regioni diverse in modo da poter trasmettere lo stesso programma in tutto il territorio nazionale. La sentenza n. 202 della [[Corte Costituzionale]] del [[1976]] aveva messo fine al monopolio televisivo pubblico, ma senza che nulla fosse poi stabilito dal [[Parlamento]] in ambito nazionale.
La creazione di un gruppo di canali televisivi nazionali si è rivelata di fatto in contrasto con la legge in vigore e con le sentenze della Corte che, già dal [[1960]] (n. 59/1960), ha mostrato il suo orientamento in materia. Un tema ripreso anche dal più seguente pronunciamento del [[1981]], dove veniva riaffermata la mancanza di costituzionalità nell'ipotesi di permettere ad un soggetto privato il controllo di una televisione nazionale, considerando questa possibilità, visti gli spazi limitati delle frequenze via etere a disposizione, come una lesione al diritto di libertà di manifestazione del proprio pensiero, garantito dall'[[articolo 21]] della Costituzione.
Difatti, dopo le denunce della [[RAI]] e dell'associazione delle emittenti locali (''ANTI'') avvenute nel [[1982]], le reti [[Fininvest]] erano state oscurate contemporaneamente il 16 ottobre [[1984]] per quattro giorni in tre regioni d'Italia, a seguito della disposizione dei [[pretore (ordinamenti moderni)|pretori]] di [[Torino]], [[Roma]] e [[Pescara]], secondo i quali il sistema di interconnessione simultanea regionale a mezzo di videocassette violava ugualmente l'articolo 195 del [[Codice Postale]] datato [[1973]], ovvero il monopolio sulla trasmissione nazionale da parte della televisione pubblica. La diffusione dei programmi, tuttavia, avveniva con una minima differita tra ogni regione comprovando che ciascuna emittente locale trasmetteva autonomamente secondo le norme allora vigenti. A seguito dell'oscuramento sono avvenute in queste città manifestazioni popolari per richiedere l'immediato ripristino delle reti Fininvest<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=q-r0C_qX2ZI Manifestazione popolare per il ripristino delle reti Fininvest nel 1984]</ref>. Questi episodi hanno contribuito a spingere il governo alla conversione in legge del Decreto Berlusconi che ha aperto la strada alla creazione di ''network'' televisivi privati anche in Italia, così come accadde in altri Paesi dell'[[Europa Occidentale]] negli stessi anni, seguendo il già avviato modello statunitense tra cui spiccavano [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]], [[CBS]] e [[NBC]].
 
La posizione di [[Rete 4]] era differente per molti anni per via di una serie di altre vicende politico-giudiziarie ([[Lodo Retequattro]]). Una volta effettuata l'acquisizione da parte di [[Fininvest]] nell'estate del [[1984]], viene avviata una trattiva per la cessione dell'emittente all'industriale [[Callisto Tanzi]], già operante nel settore televisivo. Ciò avviene per presunti motivi politici collegati alla [[Democrazia Cristiana]], allora partito di governo<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/dicembre/28/Calisto_voleva_Rete_per_fare_co_0_031228021.shtml Trattativa per la cessione di Rete 4]</ref>. Sfumata l'operazione, la [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte Costituzionale]] nel [[1988]], giudica anticostituzionale la concessione di tre reti analogiche nazionali ad un unico soggetto privato, nuovamente in violazione dell'[[articolo 21]] della [[Costituzione Italiana]]. Al contrario di quanto espresso dalla Corte, nel [[1990]] la rete ottiene ugualmente la concessione a trasmettere sul territorio nazionale ai sensi della [[Legge Mammì]] appena varata dal governo guidato da [[Giulio Andreotti]]. Nel [[1994]], con una nuova sentenza, la Corte sancisce l'incostituzionalità della legge e così, nel [[1995]], pochi mesi dopo l'ingresso in politica di [[Silvio Berlusconi]], viene promosso un [[referendum abrogativo|referendum popolare]] per l'abrogazione delle norme che permettono la concentrazione di tre reti televisive a un unico soggetto privato ([[legge Mammì]]); l'esito negativo della votazione legittima il mantenimento dell'assetto esistente ponendo apparentemente fine alle controversie. Nel [[1997]] la situazione cambia ancora: la [[Legge Maccanico]], approvata durante il governo di [[centro-sinistra]] guidato da [[Romano Prodi]], vieta ad uno stesso soggetto di essere titolare di concessioni o autorizzazioni che permettano di irradiare più del 20% delle reti televisive analogiche in ambito nazionale, quindi esclusivamente a Mediaset, unico caso esistente in [[Italia]]. Questa legge stabilisce inoltre che le "reti eccedenti", quindi [[Rete 4]], potranno continuare a trasmettere anche dopo il nuovo limite fissato per il [[1998]], a patto che siano affiancate alle trasmissioni analogiche quelle con segnale digitale (intese allora come cavo e satellite, ancora poco diffuse), per poi permettere un passaggio più graduale e definitivo verso queste ultime. Ciò avviene quando l'[[Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni]] accerta che in [[Italia]] la diffusione di antenne paraboliche per la ricezione del segnale satellitare sia congrua; termine, quest'ultimo, che non esprimendo una quantità, viene lasciato alla discrezione della stessa Autorità e mai più definita.
===== Caso Europa 7 =====
[[File:Rete 4.svg|thumb|upright=0.6|left|Il logo di [[Rete 4]]; la rete, acquisita nel [[1984]], ma già lanciata [[1982|due anni prima]] da Mondadori, è la rete dell'informazione e dell'approfondimento.]]
Nel luglio [[1999]], sulla base della legge e della graduatoria approvata dalla Commissione e differenza delle reti Mediaset [[Canale 5]] e [[Italia 1]], a [[Rete 4]] non viene rilasciata la concessione nazionale analogica, seppure già attiva da oltre sedici anni; la licenza invece viene accordata a [[Europa 7]], una nuova emittente in fase di avviamento. Per via di un'autorizzazione ministeriale, approvata dal governo di [[centro-sinistra]] in carica guidato da [[Massimo D'Alema]], la situazione è ancora la stessa e Rete 4 continua regolarmente le proprie trasmissioni in analogico. Nel [[2002]] una nuova sentenza della Consulta conferma la violazione della legge in atto fissando il termine ultimo della diffusione del segnale al termine del [[2003]], ma a dicembre di quell'anno il nuovo governo di centro-destra guidato da [[Silvio Berlusconi]] approva un nuovo decreto legge per consentirne di prorogarne la diffusione analogica; contemporaneamente le tre reti iniziano a trasmettere anche in [[digitale terrestre]], una nuova tecnologia di trasmissione che nel corso degli anni successivi sostituirà progressivamente il sistema analogico, secondo le indicazioni dell'[[Unione europea]]. Con la definizione della [[Legge Gasparri]] nel [[2004]] per il riordino del sistema radiotelevisivo, viene definitivamente svincolata la diffusione di [[Rete 4]] in via analogica terrestre, in trasmissione simultanea digitale terrestre (''simulcast''), fino al passaggio definitivo in sola tecnica digitale (''[[switch off]]''), fissato dal precedente governo di centro-sinistra entro la fine del [[2006]] (poi prorogato al [[2012]], seguendo la direttiva dell'[[Unione Europea|UE]]), seppure in contrasto con la sentenza della [[Corte Costituzionale]].
 
La Legge Gasparri viene tuttavia contestata nel luglio [[2007]] dall'[[Unione europea]] avviando una procedura d'infrazione e sollecitando il governo italiano a modificarla in più punti; difatti secondo la [[Corte di giustizia delle Comunità europee|Corte di giustizia]] dell'Unione Europea, il regime italiano di assegnazione delle frequenze per le attività di trasmissione radiotelevisiva viene decretato contrario al [[diritto comunitario]]. Allo stesso tempo, rispettando il programma ministeriale di ''[[switch-over]]'' su base regionale, inizia il passaggio a diffusione interamente digitale di [[Rete 4]] (così come per [[Rai 2]]), conclusosi nel 2012. Il [[Consiglio di Stato]], nel [[2008]], conferma come lecita la momentanea attività di diffusione televisiva dell'emittente in ambito analogico (la diffusione in digitale non è mai in discussione) ma, allo stesso tempo, richiama esplicitamente il ministero a rideterminarsi motivatamente sull'istanza di Europa 7 intesa all'attribuzione delle frequenze, sulla base della sentenza europea. Alle fine del [[2008]] il ministero attribuisce definitivamente le frequenze a [[Europa 7]] e agli inizi dell'anno successivo il [[Consiglio di Stato]] accorda un risarcimento economico all'emittente superiore al milione di euro. A seguito della delibera dell'[[Agcom]] sulle nuove frequenze digitali disponibili, la procedura d'infrazione aperta dall'[[Unione europea]] contro la legge Gasparri viene quindi sospesa nel [[2009]].
 
==== Distribuzione del segnale e servizi interattivi ====
Le tre reti dispongono dal [[1997]] di un servizio [[teletext]], chiamato [[Mediavideo]], in cui sono disponibili contenuti testuali di [[informazione]], [[sport]], [[economia]], [[televisione]] e servizi per non udenti (sottotitoli).
 
L'intera rete di trasporto per la diffusione del segnale dei canali analogici e digitali terrestri, nonché dei "semi-lavorati", è pertinenza esclusiva di [[Reti Televisive Italiane|RTI]] attraverso la controllata [[Elettronica Industriale]], società di proprietà di [[Adriano Galliani]] dal [[1975]] e poi ceduta interamente al Gruppo Mediaset nel [[1996]] con sede centrale a [[Lissone]] ([[Provincia di Monza e della Brianza|Monza e Brianza]]) e presieduta da [[Franco Ricci (Mediaset)|Franco Ricci]]. Con essa, grazie ad un'infrastruttura di circa 1.700 torri tecnologiche e circa 15 sedi operative, viene garantita la copertura di tutta la popolazione italiana. In ambito televisivo [[digitale terrestre]], Elettronica Industriale è pertanto il maggior operatore di rete nazionale.
 
Dal 4 luglio [[2012]], con la fine degli [[switch-off]] tutte le reti Mediaset come così anche le altre reti italiane sono visibili tramite [[digitale terrestre]] in tutta [[Italia]].
 
=== Il digitale terrestre: i canali tematici, la pay-tv ''Premium'', l'alta definizione, il ''3D'' ===
==== Switch-off ====
In vista del progressivo ''[[switch-off]]'' televisivo nazionale stabilito dalla legge italiana e dalla direttiva dell'[[Unione europea]] entro il termine dell'anno [[2012]], Mediaset, attraverso [[Reti Televisive Italiane|RTI]], è di fatto l'azienda televisiva che più ha investito in Italia sulla tecnologia [[digitale terrestre]] ([[televisione digitale terrestre|DTT]] o [[DVB-T]]) e fa parte dal [[2004]], insieme ai principali gruppi televisivi, dell'associazione nazionale [[DGTVi]]. Dal [[2008]] detiene il 48% di [[Tivù (azienda)|Tivù]], società creata insieme a [[RAI - Radiotelevisione Italiana|RAI]] (48%) e [[Telecom Italia Media]] (4%) per sviluppare la diffusione della tv digitale terrestre in Italia. Per ricevere i canali digitali terrestri è sufficiente disporre di televisori con sintonizzatore DTT incorporato o collegare al televisore che già si possiede un ricevitore DTT (''[[set-top box]]'' o ''decoder'').
==== Trasmissione in Digitale Terrestre ====
[[File:Mediashopping.png|left|thumb|upright=0.7|Il primo logo creato per il lancio di [[Mediashopping]] ([[2004]]), la rete dedicata alle [[televendite]].]]
Dalla fine del [[2003]] trasmette su [[piattaforma televisiva|piattaforma]] ''Tivù'' tutti i propri canali, a partire dalle reti generaliste Canale 5 ''([[Logical channel number|LCN]] 5)'', Italia 1 ''(LCN 6)'' e Rete 4 ''(LCN 4)'', su tutto territorio italiano mediante tale tecnologia attraverso i ''[[Multiplex televisivo|MUX]]'' di proprietà [[Mediaset 1]], [[Mediaset 2]], [[Mediaset 4]], [[Mediaset 5]], [[Mediaset 6]], oltre all'ausilio di ''MUX'' terzi, quali [[Dfree]], [[L'Espresso 1]] e [[TIMB 1]]. I possessori di set-top box o televisore con tecnologia ''MHP'' ([[Multimedia Home Platform]]) possono inoltre fruire gratuitamente di tutte le funzionalità interattive incluse nel segnale dell'emittente ([[TV interattiva]]): portali di rete, [[Guida elettronica ai programmi|EPG]], approfondimenti sui programmi, servizi di pubblica utilità, pubblicità interattiva.
I ''MUX'' Mediaset 1 e 2, che offrono in assoluto la maggiore copertura della popolazione italiana tra quelli esistenti, ospitano alcuni canali appartenenti ad altri editori nazionali: [[Coming Soon Television]] e [[Class News msnbc]].
 
Con l'avvio del digitale terrestre in Italia, Mediaset acquisisce nel [[2004]] [[Home Shopping Europe]] e poi la rilancia sotto la direzione di [[Rodrigo Cipriani]], come [[Mediashopping]] ''(LCN 121)'', un canale dedicato alle televendite e visibile anche via satellite e su [[web-tv]], edito dalla società di vendite a distanza [[Media Shopping]], controllata al 100% e presieduta da [[Niccolò Querci]]. Sempre nel [[2004]] crea, insieme a [[Time Warner]], la società [[Boing (Italia)|Boing]], controllata al 51% ed editrice di un canale omonimo ''(LCN 40)'' dedicato a bambini e ragazzi, diretto da [[Silvio Carini]].
[[File:Boing logo-1-.svg|thumb|upright=0.7|[[Boing (Italia)|Boing]], la rete gratuita per i più giovani.]]
Nell'autunno del [[2007]] si aggiunge [[Iris (rete televisiva)|Iris]] ''(LCN 22)'', un canale gratuito di cinema, musica, teatro e documentari, diretto da [[Miriam Pisani]]. Nel [[2010]], a completare l'offerta di canali gratuiti esistente, nascono [[La 5]] ''(LCN 30)'', dedicato al pubblico femminile, e [[Mediaset Extra]] ''(LCN 34)'', dedicato alla riproposizione dei programmi di successo. Entrambi i canali sono diretti da [[Massimo Donelli]]. Sempre nello stesso anno è iniziata la diffusione del canale dedicato alla riproposizione di tutti i telegiornali Mediaset, [[TG Mediaset]]<ref>[http://www.tv-zone.it/digital-zone/3435-e-nato-un-po-in-sordina-tg-mediaset.html Articolo sul sito Tv-Zone]</ref> ''(LCN 51)''. Nel 2011 inizia a trasmettere [[For You (rete televisiva)|For you]] ''(LCN 39)''. Da luglio 2011 inizia a trasmettere [[Italia 2]] ''(LCN 35)'' diretto da [[Luca Tiraboschi]].
 
==== Mediaset Premium ====
Mediante questa nuova tecnologia di trasmissione, Mediaset decide di diversificare la propria offerta televisiva, fino ad allora esclusivamente gratuita, lanciando un innovativo servizio ''[[pay per view]]'' fruibile con tessera (''[[smart card]]'' [[Nagravision]]) ricaricabile, ai tempi l'unico in Europa su digitale terrestre.
Dopo aver mosso i primi passi nel settore della ''[[pay-tv]]'' già nel [[1991]], ancora come Fininvest e in società con altri editori, con la creazione della prima piattaforma analogica terrestre a pagamento italiana denominata [[Tele+]], dà quindi vita nel [[2005]] ad una piattaforma di proprietà esclusiva denominata [[Mediaset Premium]], con un'offerta di ''servizi televisivi'' dedicata inizialmente al [[calcio (sport)|calcio]] in diretta, ai [[film]] in prima tv, ai [[reality show]] e alle [[teatro|opere teatrali]], disponibile sia per utenti privati che per locali pubblici.
 
Nel [[2008]] modifica sensibilmente il modello di business della piattaforma a pagamento, realizzando un vero e proprio sistema ''[[pay-tv]]'' con abbonamento mensile prepagato, per poi attivare da luglio dello stesso anno l'opzione bimestrale, semestrale e annuale in addebito diretto su [[conto corrente]] bancario o [[carta di credito]] (''Easy Pay''). L'offerta di [[Mediaset Premium]] viene difatti ampliata con il pacchetto 'Premium Gallery'', ovvero tre canali a pagamento, in esclusiva sul DTT, dai nomi [[Joi (rete televisiva)|Joi]] ''(LCN 321, 324)'', [[Mya (rete televisiva)|Mya]] ''(LCN 322, 325)'' e [[Steel]] (quest'ultimo in collaborazione con [[NBC Universal Global Networks Italia|NBC Universal]], ''LCN 323, 326''), dedicati al cinema, alle serie tv e ad altri programmi d'intrattenimento di qualità e alle prime visioni. Questi canali offrono la cosiddetta versione ''+1'', dove la programmazione è ritardata di un'ora rispetto ai primi tre canali.
 
Sempre nello stesso anno si aggiunse all'offerta di ''Premium Gallery'' la distribuzione del principale canale della [[The Walt Disney Company|Disney]], [[Disney Channel (Italia)|Disney Channel]] ''(LCN 350, 351)'', anch'esso dotato di versione ''+1''. Un canale sportivo dedicato al calcio 24 ore su 24, [[Premium Calcio 24]] (l'anno successivo rinominato [[Premium Calcio]]) ''(LCN 370)'', diede vita a un secondo pacchetto, ''[[Premium Calcio]]'', costituito da sei canali di dedicati agli incontri calcistici in diretta e in differita ''(LCN da 371 a 376)'' già attivi e acquistabili anche in modalità ''pay per view''. L'offerta dei canali calcio si concentra sulle partite del campionato italiano di [[Serie A]], della [[UEFA Champions League]] e [[Europa League]] (quest'ultima in esclusiva).
 
[[File:Hiro.png|thumb|upright=0.7|Il logo di [[Hiro (rete televisiva)|Hiro]], il canale a pagamento per ragazzi, in onda [[2008]] al [[2011]] nel pacchetto ''Premium Fantasy''.]]
Alla fine del [[2008]] entrano a far parte di Premium altri tre canali: [[Disney Junior]] del gruppo Disney ''(LCN 352)'', [[Cartoon Network]] del gruppo Time Warner ''(LCN 353)'' e [[Hiro (rete televisiva)|Hiro]] ''(LCN 354)'', che insieme a Disney Channel costituiscono un terzo pacchetto: ''Premium Fantasy''.
 
Ad aprile [[2009]] nasce il servizio ''pay per view'' dedicato al [[Motomondiale]] in esclusiva (attivo per tutta la durata del campionato del mondo), [[Premium MotoGP]] (''LCN 341''), e da maggio il pacchetto Gallery viene arricchito con due nuovi canali destinati al cinema: uno di proprietà, [[Premium Cinema]] ''(LCN 311)'', e la distribuzione in esclusiva del canale della NBC Universal, [[Studio Universal]] ''(LCN 314)''. A novembre iniziarono le trasmissioni altri due canali di proprietà a programmazione cinematografica: [[Premium Cinema Emotion]] ''(LCN 312)'' e [[Premium Cinema Energy]] ''(LCN 313)''.
 
Per le edizioni del reality [[Grande Fratello (programma televisivo)|Grande Fratello]], nascono uno o più canali ''[[Premium Extra|Extra]]'' dedicati all'evento 24 ore su 24. In aggiunta, nel corso del 2009, nasce anche un canale dedicato al reality [[La fattoria]], denominato [[Premium Extra|Premium La Fattoria]] per tutta la durata del programma. Nell'autunno dello stesso anno rinasce il canale [[Premium Extra|Extra 2]] ''(LCN 332)'' per la nona edizione del [[talent show]] [[Amici di Maria De Filippi|Amici]] sino al termine della produzione, così come per il canale [[Premium Extra|Extra 1]] ''(LCN 331)'' dedicato alla decima edizione di Grande Fratello. Entrambi i programmi, dalla stagione 2009-2010, diventano un'esclusiva di Mediaset Premium, all'interno di un nuovo pacchetto denominato ''[[Premium Reality]]''.
 
Alla fine del [[2009]] nasce il primo servizio [[video on demand]] su digitale terrestre, denominato [[Mediaset Premium|Premium-on-Demand ''HD'']], fruibile esclusivamente mediante il set-top box omonimo in commercio. Attraverso questo servizio, già incluso nell'abbonamento a Premium Gallery, è possibile accedere a una library in costante aggiornamento di circa 50 film a settimana di cui alcuni in ''HD'' e ''3D'', visionabili in qualsiasi momento. Nel corso del [[2010]] doveva essere lanciato un nuovo canale ''all news'' 24 ore su 24<ref>[http://www.borsaitaliana.it/borsa/area-news/news/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=692246&lang=it Borsa Italiana<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, ma il suo avvio è stato rimandato al 2011.
 
Nell'ambito di un accordo industriale Mediaset l'8 aprile [[2016]] acquisisce il 3,5 di [[Vivendi]] cedendo alla stessa il suo 3,5 e il 100% di [[Mediaset Premium]].
[[File:Logo Iris TV.png|left|thumb|upright=0.7|[[Iris (rete televisiva)|Iris]], la rete dedicata al cinema d'autore, alla musica e ai documentari.]]
 
==== Trasmissioni in Alta Definizione ====
Con l'ausilio della tecnologia digitale terrestre è attiva nella diffusione di programmi in alta definizione (''[[HDTV|HD]]''). Dal [[2007]] è in corso, nelle sole aree switch-off, la diffusione del segnale di Canale 5, Italia 1 e Rete 4 ''HD'', ovvero in alta definizione ''(LCN 504, 505 e 506)'' e, a livello nazionale, è disponibile da agosto [[2009]] su Mediaset Premium il canale [[Premium Calcio|Premium Calcio ''HD 1'' e ''HD 2'']] ''(LCN 381 e 382, sintonizzabili solo con appositi decoder HD)''. Da maggio [[2010]] è visibile in alta definizione anche il canale [[Premium Cinema]] ([[Premium Cinema|Premium Cinema ''HD'']], ''LCN 320'').
Dal [[2009]], nelle sole interessate dallo ''[[switch-over]]'', trasmette anche nella versione ''+1'' le tre reti generaliste ''(LCN 104, 105 e 106)''. Tutti i canali su digitale terrestre sono in formato ''[[16:9]]'', trasmessi con audio ''[[Dolby Digital]]'' e con opzione in lingua originale.
Da ottobre [[2010]] trasmette alcuni contenuti in alta definizione ''[[Tridimensionalità|3D]]'', visibili solo con decoder [[Mediaset Premium|Premium-on-Demand ''HD'']].
 
Dal 2008 Mediaset è anche partner del progetto [[TED (rete televisiva)|TED - Tv Educational Channel]], un servizio televisivo digitale terrestre a carattere nazionale attivo fino al 2010, dedicato alla [[formazione a distanza]] di [[medico|medici]] e professionisti della [[sanità]] (''[[e-learning]]''). È partner inoltre di [[Class Editori]] per il canale [[Class News]] ''(LCN 27)'' e detiene quote rilevanti di [[Nessma]], di [[Karoui & Karoui World]], canale [[maghreb]]ino che sarà visibile in Italia anche in digitale terrestre nel corso del [[2011]].
 
Ad eccezione dell'offerta a pagamento di Mediaset Premium, tutti canali Mediaset in libera visione ([[Free to air|FTA]]) sono disponibili gratuitamente solo in digitale terrestre e la maggior parte di essi attraverso la piattaforma satellitare [[Tivùsat]]; contrariamente a ciò che avviene per la loro stessa riproposizione su tutte le altre [[piattaforma televisiva|piattaforme]] televisive digitali mediante abbonamento: satellitare ([[Sky Italia]]), via cavo (''[[IPTV]]'' di [[TV di Fastweb]]), via cavo con lo sfruttamento del digitale terrestre ([[Alice Home TV]] e [[Infostrada TV]]). Dal [[2009]] l'offerta di Mediaset Premium è disponibile anche via IPTV su Alice Home TV e TV di Fastweb.
 
Attraverso Elettronica Industriale, è attiva nella fornitura di capacità trasmissiva digitale terrestre a società televisive terze, in adempimento delle disposizioni di legge.
 
Nel [[2012]] nascono [[Italia 1|Italia 1 HD]] sul mux [[Mediaset 2]], '''Rete 4 HD''' e '''Canale 5 HD''' sul mux [[La3 (multiplex)|La3]] visibile in tutta Italia.
 
=== I canali satellitari e la piattaforma ''Tivùsat'' ===
Tra il [[1998]] e il [[2003]] lancia cinque canali tematici visibili esclusivamente sulle piattaforme satellitari e via cavo a pagamento allora esistenti: [[Happy Channel]] nel [[1998]] per [[TELE+]], [[Duel TV]] e [[Comedy Life]] nel [[2000]] per [[Stream TV]]. Nel [[2001]] creò [[MT Channel]] ancora per [[Stream TV]] e infine, nel [[2003]], [[Italia Teen Television]] per la nascente [[Sky Italia|Sky]]. Tutti i canali confluiscono in quello stesso anno nell'offerta della nuova piattaforma satellitare a pagamento ad eccezione di [[Comedy Life]] che terminò invece i suoi programmi con la conseguente chiusura di Stream TV.
Nel [[2006]] MT Channel, Happy Channel, Duel TV e Italia Teen Television cessano le trasmissioni per via di una ridefinizione contrattuale con SKY. Dal [[2000]] è partner di [[Class Editori]] per il canale di news economiche [[Class CNBC]] sulla piattaforma satellitare ''(canale SKY 505)''.
 
Le tre reti generaliste, Canale 5, Italia 1 e Rete 4, sono presenti via satellite in libera visione (ad eccezione di alcuni programmi criptati) attraverso [[Hot Bird 9]] di [[Eutelsat]]; inoltre sono da sempre stati presenti su SKY ''(canali 104, 105 e 106)'', così come il canale di televendite [[Mediashopping]] ''(canale 808)''. Dal dicembre [[2008]] al luglio [[2011]], in esclusiva su SKY, va in onda [[Mediaset Plus]] ''(canale 123)'', diretto da [[Miriam Pisani]], che ripropone una serie di programmi trasmessi sulle tre reti generaliste ma a orari differenti, nonché il TG5 della sera e le 2 edizioni di Studio Aperto posticipati di un'ora. Dal 7 settembre [[2015]], [[Sky Italia|Sky]] non rinnova il contratto per la trasmissione delle reti Mediaset; di conseguenza, esse spariscono dalla piattaforma<ref>{{Cita web|url=http://www.consumatrici.it/08/09/2015/spettacoli/televisione/00033719/canale5-rete4-e-italia1-satellite-addio-adiconsum-critica-linerzia-agcom|titolo=Canale5, Rete4 e Italia1: satellite addio, Adiconsum critica l'inerzia Agcom|accesso=8 settembre 2015}}</ref>.
 
Attraverso la piattaforma [[Tivùsat]], realizzata dalla società partecipata [[Tivù (azienda)|Tivù]], da luglio [[2009]], viene replicata integralmente via satellite l'offerta di canali gratuiti già disponibile in digitale terrestre, ad eccezione di [[For You (rete televisiva)|For You]] e della versione in HD delle generaliste. [[Cartoonito (Italia)|Cartoonito]] arriva sulla piattaforma il 10 luglio 2015, quattro anni dopo il lancio sul digitale terrestre; il servizio è accessibile mediante ''smart card'' [[Nagravision]]. A dicembre [[2009]] viene ufficializzato il dato di 570&nbsp;000 tessere distribuite<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Tecnologia%20e%20Business/digitale-terrestre/novita/decolla-progetto-digitale-rai-mediaset-telecom.shtml?uuid=e5cdf060-e585-11de-a5fa-15080b949b99&DocRulesView=Libero Distribuzione tessere Tivùsat]</ref>.
 
== Internet e la TV su PC: ''Mediaset.it'' e ''Video Mediaset'' ==
Dal [[1999]], è attiva nel settore [[multimediale]]. Attraverso il sito ''mediaset.it''<ref>[http://www.mediaset.it Mediaset.it]</ref>, è possibile conoscere tutta l'offerta di contenuti e i palinsesti di Mediaset via [[Internet]]. Dal portale, gestito da ''R.T.I. Interactive Media'' (ex ''Mediadigit''), si accede ai siti di tutte le reti, ai siti dedicati ai programmi tv, alle community (''6 come 6''), alle news della testata giornalistica multimediale [[Tgcom]] (fornitore di news per radio [[R101]] di [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]]), oltre che alle "pillole informative" Tv in onda sulle reti Mediaset, dei telegiornali e dello sport (''sportmediaset.it''<ref>[http://www.sportmediaset.it Sportmediaset.it]</ref>), ai siti dedicati all'[[e-commerce]] e al [[merchandising]] (''Mediashopping'' e ''Five Store''), ai contenuti dedicati alla telefonia mobile.
 
[[File:Rivideo logo.jpg|thumb|left|[[Rivideo]], [[video on demand]] a pagamento via [[Internet]] attivo dal [[2007]] al [[2009]].]]
Attraverso ''Mediaset On Demand'' è possibile vedere gratuitamente e in alta qualità, con tecnologia Smoothstreaming (''HQ'') parti di programmi già andati in onda e intere puntate in esclusiva, oltre ad alcuni programmi in diretta (tra cui [[Mattino Cinque]] e [[Pomeriggio Cinque]]) e i telegiornali delle tre reti generaliste. Sul sito ''mediasetpremium.it'' tutti i possessori di smart card [[Mediaset Premium]] abilitata alla visione del ''[[reality show]]'' [[Grande Fratello (programma televisivo)|Grande Fratello]], possono seguire in diretta il programma 24 ore su 24 gratuitamente. All'interno delle sezione ''Qui Mediaset'' è possibile trovare notizie e video relative ad attività ed eventi legati all'azienda.
 
Dal [[2007]] alla fine del [[2009]], il servizio [[Rivideo|Mediaset Rivideo]], permetteva inoltre di vedere su PC tutte le puntate delle fiction e delle serie tv trasmesse sulle reti Mediaset, i film, i cartoni animati, le partite di calcio di [[Serie A]] in diretta e in differita in modalità [[video on demand]] a pagamento. Il servizio risulta sostituito da videomediaset che ne permette la visualizzazione in streaming gratuitamente (con brevi spot pubblicitari all'interno).
 
[[Media Shopping]] possiede uno spazio per televendite sul canale on-demand di [[YouTube]] e dal [[2008]] è presente su [[eBay]] con un negozio virtuale ([[e-commerce]]). Dal [[2010]] diversi programmi di successo sono presenti su [[Facebook]] con pagine ufficiali.
 
Per via della grande quantità di contenuti, di servizi e di informazioni, ''mediaset.it'' è tra i siti più visitati dagli italiani<ref name="Classifica siti italiani più visti"/>.
 
=== Il ''DVB-H'', la TV digitale in mobilità ===
Con l'alleanza dei principali operatori italiani di telefonia mobile, è attiva nello sviluppo della tecnologia ''[[DVB-H]]'', il nuovo standard per la visione di contenuti multimediali digitali su cellulari evoluti. Agli inizi del [[2006]] lanciò il primo servizio di ''"Mobile TV"'' in tecnologia ''DVB-H'' al mondo.
 
Dopo aver raggiunto un accordo con [[TIM]] e [[Vodafone]], acquisì e successivamente convertì in digitale le frequenze analogiche della rete [[Sportitalia]], realizzando così un terzo ''[[multiplex televisivo|MUX]]'' ([[Mediaset 3]]), che nel rispetto dei limiti posti dall'[[Autorità garante della concorrenza e del mercato|Antitrust]] venne dedicato esclusivamente all'offerta in DVB-H. Gli accordi stipulati previdero inoltre l'affitto del 40% della totale capacità trasmissiva a ciascuno dei due operatori telefonici.
[[Tre (telefonia mobile)|3]] invece decise di realizzare, allo stesso modo, un proprio ''MUX'' attraverso l'acquisizione delle frequenze di un largo numero di emittenti locali distribuite sul territorio.
 
Le programmazioni integrali di Canale 5, Italia 1 e i contenuti legati al calcio di [[Serie A]] di Mediaset Premium fanno parte dell'offerta gratuita in ''DVB-H'' di [[TIM TV]]. [[3 TV]] invece, oltre all'opzione a pagamento di Mediaset Premium, dispone nel proprio pacchetto gratuito una selezione dei programmi dei tre canali generalisti e l'intero palinsesto del canale [[Boing (Italia)|Boing]].
 
Mediaset è presente anche come fornitore di contenuti sulla tradizionale rete cellulare. Nello specifico, a TIM, Vodafone, [[Wind Telecomunicazioni|Wind]] e 3 offre contenuti video ''on demand'' basati su ''[[streaming]]'', in particolare news, pillole di intrattenimento, immagini, suonerie, musica e giochi. Dal [[2009]] ha lanciato alcune applicazioni gratuite e a pagamento per [[iPhone]], [[iPad]] e [[iPod touch]]: [[TGcom]], [[Sport Mediaset]], [[Video Mediaset]], [[Grande Fratello (programma televisivo)|Grande Fratello]] e la guida tv di [[Mediaset Premium]], scaricabili attraverso [[App Store]] o [[iTunes]] di [[Apple]].
 
== Produzione e distribuzione cinematografica con ''Medusa'' ==
Nel [[2007]] rilevò dalla holding Fininvest il [[Medusa Film|Gruppo Medusa]], incorporandola nel gruppo all'interno della controllata R.T. I., entrando così a pieno titolo anche nel mercato [[cinema]]tografico.
 
La Medusa Film, già dal [[1987]] al [[1994]] ''Silvio Berlusconi Communications'', nacque alla fine del [[1994]] ed è la società leader assoluta in Italia nella [[Produzione cinematografica|produzione]] e [[distribuzione cinematografica]] di [[film]] italiani e internazionali, con sede centrale a [[Roma]]. Le origini della società risalgono tuttavia al [[1962]], anno in cui venne fondata da [[Lorenzo Ventavoli]]; venne acquistata poi da Fininvest nel [[1988]].
 
È specializzata anche nell'''home entertainment''; attraverso ''Medusa Video'', difatti, è tra i primi operatori nazionali per la produzione e distribuzione di film, documentari, cartoni animati, trasmissioni televisive in formato ''[[VHS]]'', ''[[DVD]]'' e ''[[Blu-ray Disc]]'' della Mediaset.
È attiva inoltre nella realizzazione e nella gestione di sale e multisale cinematografiche ubicati nelle principali città italiane. ''Medusa Film'' detiene una quota di minoranza di [[Cinecittà Digital Factory]], specializzata in postproduzione cinematografica, e insieme alla casa produttrice di fiction [[Taodue]] fa parte della società Med Due. Il presidente di Medusa Film è [[Carlo Rossella]].
 
A luglio 2009 il Gruppo ha ufficializzato la costituzione della società [[Capitolosette]], detenuta al 49%, dedicata alla gestione di sale e multisale, grazie all'accordo con il gruppo di ''[[private equity]]'' ''21 Partners'', di proprietà della ''holding di partecipazioni'' [[Schemaquattordici]] (ex [[21 Investimenti]]). La società è proprietaria del circuito [[The Space Cinema]], presieduto da Giuseppe Corrado, in cui sono confluiti i multiplex di [[Medusa Film|Medusa Multicinema]] e di [[Time Warner|Warner Village Cinemas]], costituito da 27 ''multiplex'', quindi leader di mercato<ref>[http://cineuropa.org/newsdetail.aspx?lang=it&documentID=108981 21 Partners e Medusa Cinema]</ref>. Gli immobili sono di proprietà di Capitolosette ad eccezione dei multisala situati a [[Torri di Quartesolo]] ([[Vicenza]]), [[Livorno]], [[Torino]], [[Bologna]] e [[Salerno]], posseduti dalla [[Fimit]].
 
== I diritti televisivi e cinematografici ==
Attraverso [[Reti Televisive Italiane|R.T.I.]], [[Medusa Film|Medusa]], [[Mediavivere]], [[Fascino PGT]], [[Taodue]] e ''Mediaset España Comunicacion'' in Spagna, è proprietaria ldi una vasta ''library'' di diritti televisivi e cinematografici e tra le maggiori su scala europea<ref>[http://www.mediaset.it/corporate/televisione/italia/reti/diritti_it.shtml Diritti televisivi]</ref>. Dopo aver estinto nel corso del [[2002]] [[Mediatrade]], la società delegata all'acquisizione dei diritti televisivi e alla produzione di fiction, è attiva con ''Mediavivere'', fondata nel [[1999]] insieme ad [[Endemol]], nella produzione di soap e mini-serie tv italiane; ''Fascino PGT'', in comproprietà con [[Maria De Filippi]], produce invece [[Format televisivo|format]] televisivi e ''[[talent show]]''; ''Taodue'', fondata da [[Pietro Valsecchi]] e [[Camilla Nesbitt]] nel [[1991]], produce film e fiction per la tv. Detiene inoltre il 30% della società [[Ares Film]], casa di produzione di fiction diretta da [[Alberto Tarallo]].
 
Per via di accordi pluriennali in esclusiva con le principali società di produzione e distribuzione americane ed europee, tra cui: [[Paramount Pictures]], [[Universal Pictures]], [[Walt Disney Company]], [[Lionsgate Entertainment]], [[Pixar]], [[Marvel Studios]], [[20th Century Fox]], [[DreamWorks SKG|Dreamworks]], [[Columbia Pictures]], [[Warner Bros.|Warner Bros. International]], [[Metro-Goldwyn-Mayer]], [[Touchstone Pictures]], [[New Line Cinema]], [[Miramax Films]], [[TriStar Pictures]], [[Buena Vista Distribution]], [[Marvel Studios]], [[Moviemax]], [[Eagle Pictures]], [[Medusa Film]], [[01 Distribution]], [[Taodue]], dispone dei prodotti televisivi di maggiore popolarità mondiale: [[film]], [[serie tv]], [[soap opera]], [[fiction]], [[cartone animato|cartoni]], [[telenovela|telenovele]], [[miniserie televisiva|miniserie]], [[film per la tv|film tv]], oltre ad eventi musicali, d'intrattenimento e a manifestazioni sportive di livello internazionale e mondiale tra cui spiccano [[Superbike]] e [[Campionato italiano di calcio]] [[Serie A]], [[UEFA Champions League]], [[Europa League]], [[Supercoppa UEFA|UEFA Super Cup]]
 
Attraverso la controllata [[Endemol]] detiene i diritti sui format per programmi televisivi di maggior successo e di livello internazionale, per una ''library'' complessiva di oltre 2.400 format diffusi in tutto il mondo e destinati a differenti piattaforme televisive.
 
Dopo aver definitavemente abbandonato nel [[1999]] il settore [[discografia|discografico]] con l'etichetta [[RTI Music]] (in precedenza [[Five Record]]), è tuttora attiva nel [[licensing]] e nel [[merchandising]] dei propri marchi, nonché personaggi televisivi. Con ''Mediaset Distribution'' distribuisce all'estero i prodotti televisivi del Gruppo a favore delle principali emittenti di tutto il mondo.
 
L'azienda nel [[2008]] ha avviato una causa legale contro [[Google]] e [[YouTube]] per illecita diffusione e sfruttamento commerciale di file audio-video di proprietà delle società del gruppo, per la violazione dei diritti televisivi e di ''[[copyright]]'', richiedendo un risarcimento di circa 500 milioni di Euro e la rimozione dei filmati in cui sono presenti contenuti televisivi trasmessi sulle proprie reti ''FTA'' e a pagamento. Il 15 dicembre [[2009]] è stato accolto integralmente dal Tribunale di [[Roma]] il ricorso di Mediaset contro YouTube, disponendo la rimozione immediata dai server YouTube di tutti i contenuti illecitamente caricati. Nello specifico, l'ordinanza si riferisce a [[Grande Fratello (programma televisivo)|Grande Fratello]]<ref>[http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo468785.shtml Mediaset vince ricorso con YouTube] tgcom.mediaset.it</ref><ref>[http://www.tgcom.mediaset.it/res/doc/sentenzatribunale.pdf Sentenza del tribunale] tgcom.mediaset.it {{Pdf}}</ref>. A febbraio [[2010]] il Tribunale di Roma ha respinto il reclamo di YouTube e confermato il provvedimento emesso.
 
== Rilevazioni ''Auditel'' ==
È presente in [[Auditel]] fin dalla sua creazione nel [[1984]].
 
Secondo le rilevazioni Auditel ([http://www.auditel.it/flash_dati.htm Rilevazioni Auditel]), sul totale individui in Italia Mediaset ha una quota di ascolti giornalieri media pari a circa il 39%, leggermente inferiore alla quota [[RAI - Radiotelevisione Italiana]] pari al 41%. [[Canale 5]] è la seconda e la rete nazionale più seguita alle spalle di [[Rai1]], mentre [[Rete 4]] si colloca al quinto/sesto posto, sempre dietro [[Rai3]] ma battendo [[La7]].
 
Poiché Mediaset ha una tipologia di business prettamente commerciale, a differenza delle reti di servizio pubblico, dalla primavera [[2006]] presenta le ''share'' [[Auditel]] rilevate esclusivamente nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni, denominata ''[[target (media)|target]] commerciale'', la più redditizia dal punto di vista pubblicitario; secondo questi parametri Mediaset totalizza oltre il 40% di ascolti giornalieri, distaccando la Rai che si attesta al 34%. Canale 5 è, difatti, prima rete nazionale, Italia 1 terza, e Rete 4 quinta.
 
Da febbraio [[2009]] anche il canale [[Iris (rete televisiva)|Iris]], presente esclusivamente in digitale terrestre e su piattaforma satellitare [[Tivùsat]], viene rilevato quotidianamente da Auditel, con una media di ascolto oltre l'1% nel totale giornata. Iris diventa così ottava rete in prime time tra le reti nazionali rilevate, alle spalle di [[La7]], e si afferma il canale di cinema più visto tra quelli trasmessi su tutte le piattaforme, gratuite e a pagamento.
 
[[Boing (Italia)|Boing]] è rilevato in auditel da novembre 2009.
[[La5]], [[Mediaset Extra]] e i servizi pay-tv di [[Mediaset Premium]] sono anch'essi rilevati da Auditel dal [[2010]].
 
Il canale [[TgCom24]] è il terzo canale all-news in Italia nel totale giornata, ma nella fascia 7-9 è prima battendo [[Rai News 24]] e [[Sky Tg 24]].
 
== ''Telecinco'', le attività internazionali e le partecipate estere ==
Dal [[2003]] è l'azienda azionista di riferimento di [[Telecinco]], canale tv del ''Grupo Gestevisión Telecinco'' diretto da [[Paolo Vasile]] è primo in [[Spagna]] sia in ascolti (15,5% di ''share'')<ref>[http://www.mediaset.it/corporate/televisione/spagna/telecinco_it.shtml?2#page Telecinco]</ref>, sia in raccolta pubblicitaria (30% con la controllata Publiespaña, guidata da [[Giuseppe Tringali]]) e dal [[2004]] quotato alla Borsa di [[Madrid]] nel listino [[IBEX-35]] ''([[Madrid]], codice isin: ES0152503035, codice alfanumerico: TL5<ref>[http://www.bolsamadrid.es/esp/contenido.asp?enlace=/esp/mercados/acciones/accind1_1.htm Telecinco]</ref>)''. L'emittente spagnola Telecinco venne fondata da [[Silvio Berlusconi]] nel [[1989]], così come avvenne nel [[1986]] in [[Francia]] con il canale [[La Cinq]] e nel [[1988]] in [[Germania]] con il canale [[Tele 5 (Germania)|Tele 5]]. Al contrario di ciò che accadde in Francia e in Germania, il canale spagnolo ebbe decisamente maggior fortuna, finché nel [[1997]] Mediaset acquisì la partecipazione di Fininvest pari al 25% per poi passare al 50,13%. Le attività di La Cinq e Tele 5 cessarono nel [[1992]], ma sulla prima fu fatto abortire un tentativo di salvataggio di Berlusconi da parte di più soggetti.
 
Il Grupo Telecinco, che ha sede principale a [[Madrid]] nel quartiere [[Fuencarral]], è attivo sul digitale terrestre spagnolo con altri tre canali tematici gratuiti: [[Telecinco 2|LaSiete]] (ex [[Telecinco 2]]), [[Telecinco|FDF]] e [[Boing (Spagna)|Boing]], il massimo previsto dalla legge spagnola. Il canale Telecinco, che dal 30 marzo [[2010]] è visibile solo in digitale su [[televisione digitale terrestre|DTT]], è distribuito anche via satellite sulla piattaforma a pagamento [[Digital+]], di cui possiede il 22% delle quote azionarie. Telecinco controlla in tutto circa una quindicina di società tra cui l'agenzia stampa ''Atlas'', i servizi Internet ''Conecta 5 Telecinco'', produzione cinematografica con ''Estudios Picasso Fábrica de Ficción'', ''Mi Cartera Media'' e la società di vendita a distanza ''Publieci Televisión''.
A dicembre [[2009]], sfruttando la seconda riforma tv del governo Zapatero ha ufficializzato la creazione di una nuova società insieme all'altro canale digitale [[Cuatro TV|Cuatro]], rafforzando così la propria leadership privata nel mercato televisivo iberico e gettando le basi per una ridefinizione del Gruppo spagnolo come ''Mediaset España'', come poi avverrà nel 2011. Nascono poi altri due canali: Divinity, dedicato al pubblico femminile, ed Energy, riservato a quello maschile.
Il presidente del gruppo televisivo spagnolo è [[Alejandro Echevarrìa]].
 
Dal [[1996]] la concessionaria [[Publitalia '80|Publieurope]], società totalmente controllata da Publitalia '80, segue le attività di raccolta pubblicitaria per i clienti internazionali. Oltre alle reti del Gruppo e alle principali testate editoriali di [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], è concessionaria delle maggiori emittenti televisive commerciali europee di [[Spagna]], [[Germania]], [[Regno Unito]], [[Austria]], [[Svizzera]], [[Paesi Bassi]], [[Belgio]], [[Norvegia]], [[Svezia]], [[Finlandia]], [[Danimarca]], [[Ungheria]], [[Bulgaria]], [[Romania]], per le reti del gruppo [[ProSiebenSat.1]], per il canale sportivo cinese [[CSPN]], per il canale d'intrattenimento arabo [[Nessma]] e per il network nordamericano [[Caribevisiòn]]. Publieurope inoltre si avvale della fattiva collaborazione di Publitalia '80, per i clienti italiani, e di Publiespaña, per i clienti spagnoli.
 
[[File:Endemol.svg|thumb|upright=0.7|[[Endemol]], acquisita nel [[2007]], è presente in più di 20 Paesi nel mondo.]]
 
Dopo aver tentato l'acquisto del gruppo televisivo tedesco ProSiebenSat.1, ma non andato a buon fine, nel [[2007]] ebbe invece successo la gara per l'acquisizione (attraverso Telecinco in consorzio paritetico con il fondatore [[John de Mol]] e [[Goldman Sachs]]), per una cifra di circa 2,6 miliardi di Euro, della società internazionale leader nella produzione di [[Format televisivo|format]] televisivi [[Endemol]], di origine olandese (sede centrale ad [[Amsterdam]]) e presente in 25 Paesi e in tutti i continenti, quotata alla borsa olandese dal [[1996]] al [[2007]]. Il presidente del gruppo olandese, fondato nel [[1994]] da [[Joop van den Ende]] e John de Mol, è l'israeliano [[Ynon Kreiz]].
 
Nel [[2008]] Telecinco è entrata nel mercato tv nordamericano con l'acquisto del 28,3% di [[CV Network]] ([[CaribeVisiòn]]), canale televisivo in lingua spagnola diffuso a [[New York]], [[Miami]], [[Chicago]] e [[Porto Rico]] e rivolto alle comunità ispaniche. Sempre nello stesso anno Mediaset ha acquisito il 25% della [[tunisi]]na [[Nessma]], che con il 19% di ''share'' si attesta a primo canale satellitare di intrattenimento rivolto al mondo arabo mediterraneo ([[Maghreb]]) in [[lingua francese]] e visibile anche in [[Italia]] e in [[Europa]], creando poi la concessionaria di pubblicità [[Nessma|Nessma Advertising]]; ha stretto accordi commerciali in [[Cina]] con il canale sportivo [[China Sport Programs Network]] ([[CSPN]]) e ha rilevato quote pari al 49% di [[Sportnet Media]], società attiva nella raccolta pubblicitaria, nell'acquisto diritti e nella produzione di programmi televisivi per il network cinese.
 
Attraverso ''Mediaset Distribution'' ha presentato nel 2008 il canale ''Mediaset International''<ref>[http://www.mediasetdistribution.com/international/home/ Mediaset International]</ref>, rivolto esclusivamente ai Paesi esteri, ove vengono trasmessi i principali programmi delle tre reti generaliste in differita di ore o giorni.
Nel corso dello stesso anno l'azienda ha ufficializzato il proprio interessamento all'ingresso, tramite Endemol, in [[Independent Television|ITV]], la principale tv commerciale britannica.
 
Nel maggio [[2015]] acquista il 40% di Digitals de Catalunya, la società che gestisce il network "[[8TV]]", quattro frequenze televisive che a [[Barcellona]] e dintorni si piazzano al settimo posto tra la concorrenza. In Spagna il gruppo Mediaset è attivo con Telecinco, La Siete, Cincoshop, Cuatri, CNN+, 40 Latino e Canal Club.<ref>[http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/11791613/Silvio-Berlusconi-si-compra-un-altra.html Digitals de Catalunya]</ref>
 
== Testate giornalistiche ==
[[File:TG5 logo.svg|thumb|upright=0.6|Il [[TG5]], nato nel [[1992]], è la principale testata giornalistica delle reti Mediaset e il secondo telegiornale italiano più seguito.]]
Nel [[1986]] nasce [[Videonews]], la testata trasversale e indipendente dai telegiornali che idea e realizza programmi di approfondimento e di ''infotainment'' sulle tre reti generaliste, tra i quali [[Verissimo]] con [[Silvia Toffanin]], [[Mattino Cinque]] con [[Federica Panicucci]], [[Quinta colonna (Rete 4)|Quinta colonna]] con [[Paolo Del Debbio]], [[Pomeriggio Cinque]] e [[Domenica Live]] con [[Barbara D'Urso]]. Il sito Internet ''Mediaset.it'' consente di vedere le dirette dei programmi di Videonews ed i telegiornali attraverso il servizio ''Video Mediaset'', oltre a quelle più recenti.
 
Con l'annuncio dell'inizio dell'azione militare alleata nella [[Guerra del Golfo]] in diretta ed in anteprima nazionale da parte di [[Emilio Fede]] su [[Italia 1]] con il notiziario [[Studio Aperto]], dal 16 gennaio [[1991]] Mediaset produce notiziari d'informazione in tempo reale su tutte le reti attraverso differenti testate e circa 400 giornalisti. Sulle tre reti generaliste vanno in onda 11 edizioni di telegiornali e tre notiziari sportivi ogni giorno, attraverso cinque differenti testate: [[TG5]], [[Studio Aperto]], [[TG4]] e [[Sport Mediaset]], testata sportiva nata il 10 giugno [[2002]].
 
Nel corso del [[2008]], le produzioni news rappresentano più del 18% dei programmi emessi dalle reti italiane Mediaset<ref>[http://www.mediaset.it/corporate/televisione/italia/reti/informazioni_it.shtml Programmi di informazione]</ref>.
 
Il 22 febbraio [[2010]] nasce l'[[agenzia di stampa]] [[NewsMediaset]], che fornisce servizi giornalistici e inchieste a tutto il Gruppo e produce anche contenuti d'informazione con proprio marchio. All'interno di NewsMediaset viene studiato e realizzato un nuovo canale digitale ''all news''<ref>[http://www.davidemaggio.it/archives/21421/mario-giordano-a-capo-della-nuova-agenzia-news-mediaset-aspettando-la-rete-all-news/ Mario Giordano A Capo Della Nuova Agenzia “News-Mediaset” (Aspettando La Rete All News) | Davidemaggio.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. A dicembre dello stesso anno nasce il canale dedicato alla riproposizione dei telegiornali Mediaset, [[TG Mediaset]] ''(LCN 51)''.
 
Il 28 novembre [[2011]] nasce [[TGcom24]], testata giornalistica che gestisce l'omonimo canale [[all news]] al posto di [[TG Mediaset]], un sito Internet e finestre informative televisive su tutte le reti Mediaset e via radio su [[R101]], che sostituisce il vecchio [[TGcom]], nato l'8 marzo [[2001]] e che operava via Internet e gestiva le finestre informative sui canali televisivi.
 
Il direttore generale delle testate giornalistiche italiane di Mediaset è [[Mauro Crippa]].
 
=== Italia ===
==== Odierne ====
* '''[[TG5]]''', diretto da [[Clemente J. Mimun]], sei edizioni quotidiane su [[Canale 5]].
* '''[[Studio Aperto]]''', diretto da [[Anna Broggiato]], tre edizioni quotidiane su [[Italia 1]].
* '''[[TG4]]''', diretto da [[Mario Giordano]], quattro edizioni quotidiane su [[Rete 4]].
* '''[[Sport Mediaset]]''', diretto da [[Alberto Brandi]], un'edizione alle 13:00 su [[Italia 1]], una alle 19:00 su [[Italia 2]], una alle 23:30 su [[TGcom24]] e tutti i programmi sportivi su tutte le reti.
* '''[[Sport Mediaset XXL]]''', un'edizione alla domenica di campionato alle 13:00 su [[Italia 1]].
* '''[[Premium Sport]]''', diretto da [[Alberto Brandi]], un'edizione di mezz'ora alle 14:00 su [[Italia 2]], [[TGcom24]] e [[Premium Calcio]], una di due ore alle 17:00 e una di un quarto d'ora a mezzanotte solo su [[Premium Calcio]].
* '''[[TGcom24]]''', diretto da [[Paolo Liguori]], cura l'omonimo canale, varie edizioni nell'intervallo di film su tutte le reti Mediaset e più edizioni su [[R101]].
* '''[[Videonews]]''', diretto da [[Claudio Brachino]], cura i programmi di approfondimento su [[Canale 5]], [[Italia 1]], [[Rete 4]], [[Iris (rete televisiva)|Iris]], [[La 5]] e [[Mediaset Extra]].
* '''[[NewsMediaset]]''', diretto da [[Andrea Pucci (giornalista)|Andrea Pucci]], ''service'' giornalistico e programmi di informazione su [[Canale 5]], [[Italia 1]] e [[Rete 4]].
 
==== Passate ====
* '''[[TGcom]]''', fondata da [[Enrico Mentana]], diretta da [[Emilio Carelli]] e poi da [[Paolo Liguori]], attiva dall'8 marzo 2001 al 27 novembre 2011, curava l'omonimo sito Internet di notizie e varie edizioni quotidiane su [[Mediashopping]] e [[Iris (rete televisiva)|Iris]], nell'intervallo dei film su [[Canale 5]], [[Italia 1]] e [[Rete 4]] e più edizioni quotidiane su [[R101]].
 
=== Spagna ===
* '''[[Telecinco|Informativos Telecinco]]''', direttore [[Pedro Piqueras]], 3 edizioni quotidiane su [[Telecinco]].
* '''[[Noticias Cuatro]]''', direttore [[Juan Pedro Valentìn]], 3 edizioni quotidiane su [[Cuatro TV|Cuatro]].
 
== Canali Tv ==
=== Editi tramite R.T.I. S.p.A. ===
{| class="wikitable" style="width:80%;"
! Logo
! Canale
! [[Logical Channel Number|LCN]]
! Data Inizio Trasmissioni
! Direttore
|-
| align = center | [[File:Canale 5.svg|50px]]
| '''[[Canale 5]]'''
| 5
| 30 settembre [[1980]]
| [[Giancarlo Scheri]], in carica dal 1º gennaio [[2013]]
|-
| align = center |[[File:Logo Italia 1.svg|50px]]
| '''[[Italia 1]]'''
| 6
| 3 gennaio [[1982]]
| [[Laura Casarotto]], in carica dal 3 novembre [[2014]]
|-
| align = center |[[File:Rete 4.svg|50px]]
| '''[[Rete 4]]'''
| 4
| 4 gennaio [[1982]]
| [[Sebastiano Lombardi]], in carica dal 3 novembre [[2014]]
|-
| align = center |[[File:Logo Iris TV.png|75x75px]]
| '''[[Iris (rete televisiva)|Iris]]'''
| 22
| 30 novembre [[2007]]
| [[Marco Costa]], in carica dal 3 novembre [[2014]]
|-
| align = center |[[File:La5 Italy.svg|65x65px]]
| '''[[La5]]'''
| 30
| 12 maggio [[2010]]
| [[Marco Costa]], in carica dal 3 novembre [[2014]]
|-
| align = center |[[File:Mediaset Extra logo.PNG|70x70px]]
| '''[[Mediaset Extra]]'''
| 34
| 26 novembre [[2010]]
| [[Marco Costa]], in carica dal 3 novembre [[2014]]
|-
| align = center |[[File:Logo Italia2.svg|45x45px]]
| '''[[Italia 2]]'''
| 35
| 4 luglio [[2011]]
| [[Marco Costa]], in carica dal 3 novembre [[2014]]
|-
| align = center |[[File:Mediaset TGCom24.png|120x120px]]
| '''[[TGcom24]]'''
| 51, 111
| 28 novembre [[2011]]
| [[Paolo Liguori]], in carica dal 1º novembre [[2015]]
|-
| align = center |[[File:Logo Top Crime.png|100px]]
| '''[[TOP Crime]]'''
| 39
| 1º giugno [[2013]]
| [[Marco Costa]], in carica dal 3 novembre [[2014]]
|-
|}
 
=== Editi tramite [[Boing S.p.A.]] ===
{| class="wikitable" style="width:80%;"
! Logo
! Canale
! [[Logical Channel Number|LCN]]
! Data Inizio Trasmissioni
! Direttore
|-
| align = center |[[File:Boing logo-1-.svg|70x70px]]
| '''[[Boing (Italia)|Boing]]'''
| 40
| 20 novembre [[2004]]
| [[Jaime Ondarza]], in carica dal 20 novembre [[2004]]
|-
| align = center |[[File:Cartoonito logo.svg|100x100px]]
| '''[[Cartoonito (Italia)|Cartoonito]]'''
| 46
| 22 agosto [[2011]]
| [[William Turcinovic]], in carica dal 20 settembre [[2011]]
|-
|}
 
== Canali radio ==
* [[R101]]
* [[Radio 105 Network|Radio 105]]
* [[Virgin Radio Italia|Virgin Radio]]
 
Inoltre Mediaset partecipa al capitale di [[Radio Monte Carlo Network|Radio Monte Carlo]] con una quota del 44,5% (la quota di maggioranza è di [[Finelco]]).
 
Nel luglio [[2016]] le attività radiofoniche sono state accorpate nella nuova società «RadioMediaset», alla cui presidenza è stato nominato Paolo Salvaderi<ref>{{cita web|url=http://www.primaonline.it/2016/07/01/239841/|titolo=Mediaset accorpa le attività radiofoniche (R101, 105 e Virgin) sotto la controllata RadioMediaset guidata da Paolo Salvaderi|accesso=4 luglio 2016}}</ref>.
 
== Azionariato ==
* 41,291% - [[Fininvest|Finanziaria d'Investimento S.p.A.]]
* 20,000% - [[Vivendi]]
* 3,795% - [[Mediaset S.p.A.]] ([[azioni proprie]])
 
[[Capitalizzazione di mercato]]: circa 4.800.000.000 €<ref>[http://www.borsaitaliana.it/borsa/azioni/dati-completi.html?isin=IT0001063210&lang=it Dati Finanziari Completi del Titolo Mediaset - Borsa Italiana<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
In uno spot istituzionale, Mediaset dichiara di aver dato ai quasi 130.000 piccoli azionisti circa 4,9 miliardi di euro di dividendi, senza però specificare né il relativo arco temporale, né la proporzione di tali dividendi rispetto a quelli di altri azionisti, né la metodologia di calcolo.<ref>[http://www.video.mediaset.it/video/quimediaset/varie/412182/lo-spot-di-mediaset-2.html Spot istituzionale di Mediaset]</ref>
 
Dati aggiornati al 14 dicembre [[2016]] secondo i dati [[Commissione Nazionale per le Società e la Borsa|Consob]] sulle partecipazioni rilevanti.<ref>[http://www.consob.it/main/documenti/assetti_proprietari/semestre2-2016/135062_Az.html?hkeywords=&docid=5&page=3&hits=236&nav=false&filedate=12/12/2016&sem=/documenti/assetti_proprietari/semestre2-2016/135062_Az.html&link=Pie-chart+Capitale+ordinario=/documenti/assetti/semestre2-2016/135062_TOrdDich.html%3b+Pie-chart+Capitale+votante=/documenti/assetti/semestre2-2016/135062_TVotDich.html Consob: assetto proprietario Mediaset al 12/12/2016]</ref>
 
== Società del ''Gruppo Mediaset'' ==
{{vedi anche|Gruppo Mediaset}}
 
== Dati societari ==
* Ragione sociale: ''Mediaset S.p.A.''
* Sede legale: Via Paleocapa, 3 - 20121 [[Milano]]
* [[Partita Iva]] e [[Codice Fiscale]]: 09032310154
* [[Capitale sociale (mezzi propri)|Capitale sociale]]: 614.238.333 [[Euro]]
=== Valore delle azioni ===
Il 18 gennaio 2007 le azioni Mediaset valevano 9,367 euro per azione. Il 14 giugno 2012 le azioni hanno toccato il minimo storico di 1,144 euro per azione.
 
=== Capitale sociale ===
Il capitale sociale di Mediaset è costituito da 1.181.227.564 azioni ordinarie con diritto di voto.
 
== Organi sociali ==
=== Consiglio di Amministrazione ===
* '''Presidente''': [[Fedele Confalonieri]].
* '''Vice Presidente''' e '''Amministratore Delegato''': [[Pier Silvio Berlusconi]] (Presidente e AD [[Reti Televisive Italiane|RTI]]).
* '''Consigliere Delegato''': [[Giuliano Adreani]] (Presidente e AD [[Publitalia '80]]).
* '''Consiglieri''': [[Gina Nieri]], [[Marina Berlusconi]] (Presidente [[Fininvest]] e [[Arnoldo Mondadori Editore]]), [[Niccolò Querci]], [[Pasquale Cannatelli]], Paolo Andrea Colombo, Carlo Secchi, Attilio Ventura, [[Mauro Crippa]] (Direttore Generale Informazione Mediaset), [[Bruno Ermolli]], [[Marco Giordani]] e Alfredo Messina.
* '''Comitato esecutivo''': [[Fedele Confalonieri]], [[Pier Silvio Berlusconi]], [[Giuliano Adreani]] e [[Gina Nieri]].
 
=== Collegio Sindacale ===
* '''Presidente''': Ferdinando Superti Furga.
* '''Sindaci effettivi''': Francesco Antonio Giampaolo.
* '''Sindaci supplenti''': Francesco Vittadini.
 
== Logo ==
{{vedi anche|Biscione (Fininvest)}}
[[File:Coat of arms of the House of Visconti (1395).svg|thumb|upright=0.5|L'emblema originario dei Visconti raffigurante il "[[Biscione (araldica)|Biscione]]"]]
Il logo di Mediaset è la testa stilizzata del [[Basilisco (mitologia)|Basilisco]], detto anche [[Biscione (araldica)|Biscione]], adottato come simbolo araldico e stemma dai [[Visconti]], signori di [[Milano]], a partire dall'XI secolo in seguito alle gesta di Oddone Visconti in [[Terra Santa]] nel [[1187]]. Il Basilisco venne poi acquisito dagli [[Sforza]] nel corso del [[XIV secolo]], sino a divenire uno dei simboli della città.
 
Il ''Biscione'' di Mediaset porta tra le fauci un [[fiore]] di otto petali, a differenza dello stemma dei Visconti in cui vi si trova un ''moro''. Il logo è stato creato negli anni settanta come simbolo di [[Milano 2]]: un progetto urbanistico ad opera di [[Silvio Berlusconi]] situato nella natura (il fiore), adiacente a Milano (il Biscione). Da allora ha sempre rappresentato il gruppo [[Fininvest]], quindi il canale [[Telemilano]], la cui sede era per l'appunto a Milano 2, in seguito rinominato [[Canale 5]]. Di qui l'adozione del simbolo da parte di Mediaset nel [[1993]] esteso a tutte le società del gruppo televisivo; nel [[2004]] ha poi assunto la linea attuale in concomitanza con il lancio dell'offerta televisiva in digitale.
 
È simbolo anche di [[Milano 3]], [[Medusa film|Medusa]], della società di aerotrasporti privata ''Alba'', del [[Teatro Manzoni (Milano)|Teatro Manzoni]] e, in altre differenti declinazioni, del canale [[Mediashopping]], della Onlus ''Mediafriends'', del gruppo assicurativo-bancario [[Mediolanum (azienda)|Mediolanum]], facente sempre parte di Fininvest.
 
Il colore del fiore è il principale carattere distintivo del simbolo: blu per Mediaset, arancione per Canale 5 (in precedenza rosso), verde per Fininvest e Mediafriends, giallo per Mediashopping, azzurro per Mediolanum, giallo oro per Alba e Medusa, rosso per Milano 2, Milano 3 ed il Teatro Manzoni.
 
Per identificare il gruppo televisivo facente capo a Fininvest, viene spesso utilizzato per l'appunto il termine ''Biscione''.
 
=== Cronologia dei loghi ===
<gallery>
File:Mediaset.svg|Logo di Mediaset usato dal 1993 al 2006
File:Mediaset logo-2010-.svg|Logo di Mediaset successivamente in uso
</gallery>
 
== I Master universitari ==
Nel [[2004]], in collaborazione con la [[Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM]] di [[Milano]], fondò il consorzio [[Campus Multimedia]] In.Formazione, con l'obiettivo di creare un'offerta di alta formazione nell'ambito dei media, dell'economia digitale e della comunicazione. Due i [[master universitario|''master'' universitari]] attivi: ''Master in Management Multimediale (MIMM)'' e ''Master in Giornalismo'' (riconosciuto dall'[[Ordine dei giornalisti]]).
 
La concessionaria di pubblicità [[Publitalia '80]] organizza a Milano dal [[1988]] un corso post-laurea accreditato [[ASFOR]]: il ''Master in Marketing, Comunicazione e Sales Management''.
 
Dal [[2003]] al [[2007]], in collaborazione con l'Università [[La Sapienza]] di Roma, realizzò il Laboratorio di Comunicazione e Nuovi Contenuti con due corsi: ''Scuola della Tv'', per la creazione di figure professionali specializzate, e il ''Laboratorio Linguaggio Tv''.
 
== ''Mediafriends'', ''Link'' e le attività socio-culturali ==
Attraverso ''Mediafriends'', organizzazione non lucrativa di utilità sociale ([[Onlus]]), presieduta da [[Pier Silvio Berlusconi]] e costituita da Mediaset e Mondadori, vengono svolte attività di ideazione, progettazione, realizzazione e promozione di eventi, in special modo televisivi (''La Fabbrica del Sorriso'' dal [[2003]]), finalizzati alla raccolta di risorse da destinare alla beneficenza ed al finanziamento di progetti mirati quali: istruzione, assistenza socio-sanitaria, valorizzazione della cultura e dell'ambiente, cooperazione internazionale. La Onlus è attiva per la raccolta fondi a seguito di emergenze scaturite da eventi drammatici e catastrofi sia nazionali che internazionali.
 
La controllata Medusa sostiene da anni la Società italiana per l'[[Amiloidosi]] Onlus. Attraverso Publitalia '80, ogni anno dedica oltre 6.000 passaggi pubblicitari a campagne di carattere sociale. Telecinco, in Spagna, mette a disposizione l'emissione di spot dedicati a temi di interesse sociale.
 
Mediaset è attiva anche nel settore dell'[[editoria]] con ''[[Link. Idee per la televisione]]'', collana di comunicazione curata da R.T. I. dedicata alla divulgazione dei meccanismi che governano l'industria televisiva mediante il contributo di esperti e professionisti del settore, italiani e stranieri.
 
Nel [[1994]], attraverso Medusa, ha intrapreso un progetto di restauri cinematografici denominato ''Cinema Forever-Dedicato a Carlo Bernasconi'', per la tutela di capolavori del cinema italiano diretti da grandi registi come [[Vittorio De Sica|De Sica]], [[Federico Fellini|Fellini]], [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]], [[Roberto Rossellini|Rossellini]], [[Michelangelo Antonioni|Antonioni]] e [[Bernardo Bertolucci|Bertolucci]].
Tra il [[1999]] e il [[2002]], ha donato al [[Museum of Modern Art]] di [[New York]] una serie di lungometraggi restaurati per arricchire con pellicole prestigiose del cinema italiano il patrimonio dell'archivio storico del museo, uno dei più illustri del mondo.
 
Da più di vent'anni organizza al [[Teatro Manzoni (Milano)|Teatro Manzoni]] di Milano la rassegna musicale ''Aperitivo in Concerto''; la controllata Publitalia '80 è sponsor principale della ''Mostra del Libro Antico'', organizzata dalla ''Fondazione Biblioteca di via Senato'', presso il [[Palazzo della Permanente]] di Milano.
 
== Critiche ==
Mediaset (e prima della sua costituzione [[Fininvest]]) è da diversi anni al centro di diverse critiche, nonché iter politico-giudiziari per lo più strettamente intrecciati tra la storia politica italiana, la [[magistratura italiana|magistratura]] e il fondatore [[Silvio Berlusconi]]; in altri casi invece totalmente separati dallo stesso fondatore in quanto dal [[1994]] non rientrante più nei quadri societari.
Principalmente tali critiche riguardano le presunte violazioni di alcune leggi, le quote di ricavi da concessioni pubblicitarie, l'informazione giornalistica, la qualità dei programmi trasmessi, i diritti televisivi, la gestione dei rapporti con la concorrenza (televisiva e mediatica in generale) e le censure degli anime.
 
=== Lodo Retequattro ===
{{Vedi anche|Lodo Retequattro}}
Una critica rivolta all'azienda è relativa all'emittente [[Rete 4]] e al cosiddetto ''lodo Retequattro'', secondo cui l'emittente non avrebbe diritto a trasmettere in analogico (in altre forme invece sì). La situazione è ancora pendente, mentre la giurisprudenza ha prodotto molte sentenze al riguardo.
 
=== Anime ===
{{Vedi anche|Adattamento e censura degli anime}}
Un'altra critica mossa nei confronti di Mediaset riguarda la [[Adattamento degli anime|politica relativa ai prodotti di animazione]], soprattutto l'[[animazione giapponese]]. Molto spesso Mediaset è stata accusata di aver censurato i contenuti, i dialoghi e le immagini di alcune serie stravolgendone il significato, perché ritenute inadatte.<ref>[http://www.mentecritica.net/quella-scena-non-sha-da-vedere/consumo-criticamente/nino/3059/ Fonte: Mentecritica.net]</ref> Serie come ''[[Marmalade Boy - Piccoli problemi di cuore]]'', ''[[Temi d'amore fra i banchi di scuola]]'', ''[[È quasi magia Johnny]]'', ''[[Dragon Ball (anime)|Dragon Ball]]'' e ''[[Sailor Moon]]'' sono spesso portate ad esempio. Va segnalato che in alcuni casi Mediaset ha dichiarato di aver ceduto alle pressioni del [[MOIGE]]. Gli accusatori sostengono invece che la mancanza di motivazione di alcuni tagli porta a pensare che Mediaset abbia collaborato volontariamente con il [[MOIGE]] o cercato di adattare le opere ad un target diverso dall'originale, per poter migliorare l'audience.
 
In altre occasioni Mediaset è stata accusata di aver stravolto il significato di una serie per scopi commerciali. Un esempio in questo caso è la serie ''[[Mila & Shiro]]'', in cui la protagonista è stata fatta diventare cugina della protagonista di ''[[Mimì e la nazionale di pallavolo]]'', creando una connessione in realtà inesistente tra le due opere (poi portata nelle versioni francese e spagnola) e giustificata dal tentativo di trasferire il successo della serie di ''Mimì'' su quella di ''Mila'', che comunque divenne popolare in [[Italia]]. Lo stesso discorso è valido per le due serie ''[[Holly e Benji, due fuoriclasse]]'' e ''[[Palla al centro per Rudy]]''.
 
=== Pubblicità ===
Da diverse parti Mediaset è stata accusata di inserire nel palinsesto quantità eccessive e sempre crescenti di pubblicità, a volte ricorrendo ad artifizi. Un esempio è il fatto che [[TGcom]], è considerato da Mediaset un programma autonomo simile ad un [[telegiornale]] piuttosto che una pubblicità inserita all'interno di altri programmi. Forte di questa interpretazione, Mediaset ha più volte aggirato la normativa vigente e interrotto una trasmissione per trasmettere pubblicità seguita dal TGcom e poi da un ulteriore stacco pubblicitario anziché con la ripresa del programma. L'autorità garante delle comunicazioni ha già condannato più volte questo atteggiamento.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/11/02/spot-mediaset-multa-in-vista.html Fonte su repubblica.it]</ref>
 
Nel [[2003]] un telespettatore ha fatto causa a Mediaset a causa del numero di [[Spot pubblicitario|spot]] giudicato intollerabile trasmessi durante le semifinali di Champions League. Il caso è arrivato in Cassazione e la suprema corte si è espressa a favore del telespettatore riconoscendogli il risarcimento simbolico chiesto di 100 euro (più il pagamento delle spese legali).<ref>[http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=30502&sez=HOME_SPETTACOLO Fonte su ilmessaggero.it]</ref>
 
Nel novembre [[2006]] Mediaset è stata multata di 650.000 euro per le ripetute violazioni delle norme riguardanti le interruzioni pubblicitarie durante la trasmissione dei film e per la violazione delle norme in materia di tutela dei minori.<ref>[http://www.enricodipaola.it/2006/11/23/mediaset-multa/ Fonte su enricodiparola.it]</ref>
 
All'inizio degli [[Anni 2000|anni duemila]], con il passaggio di responsabile da [[Alessandra Valeri Manera]] a [[Fabrizio Margaria]] sono stati soppressi tutti i [[Contenitori di cartoni animati Mediaset|contenitori di cartoni animati]], ideati da [[Alessandra Valeri Manera]] con grande disappunto degli affezionati, per far posto a: [[Il giardino dei girasoli]] (fino al [[2005]] intitolato ''Friends for Fun'') un programma di circa 90 secondi (secondo alcuni uno spot mascherato) che reclamizza prodotti per bambini e ragazzi.<ref>[http://bimbumbam.altervista.org/ Fonte su bimbumbam.altervista.org]</ref>
 
A partire dal giugno [[2003]] è stata ridotta la durata delle videosigle di apertura dei cartoni animati, e di conseguenza, la canzone in essa associata, da circa due minuti ad un minuto, per consentire spazio maggiore alla pubblicità, artifizio che però sta cadendo in disuso anche grazie alla nascita di canali tematici gratuiti come [[Boing (Italia)|Boing]]. Diverse volte sono anche andate in onda videosigle dalla durata di soli 10 secondi, giusto il tempo di mostrare il titolo del cartone. Da notare che [[Luca Tiraboschi]], quando era, già dal maggio [[2002]], direttore di [[Italia 1]], inizialmente voleva sopprimere le sigle lasciando un cartello con il titolo del cartone e dell'episodio, ma siccome l'idea non era condivisa da tutti (anche perché l'etichetta discografica del gruppo, la RTI Music, non potrebbe più commercializzare i dischi con le versioni complete), si è giunti al compromesso delle sigle più brevi. Più vecchia ancora risale la sfumatura delle sigle di chiusura dopo pochi secondi, attuata già nel [[1996]] all'interno del contenitore serale di [[Rete 4]] ''[[Game Boat]]'', impedendo totalmente o parzialmente la lettura completa dei titoli di coda (in alcune serie i titoli di coda non iniziavano a scorrere immediatamente, ma dopo alcuni secondi dall'inizio della videosigla).
 
=== YouTube ===
Nel [[2008]] Mediaset ha fatto causa a [[YouTube]] per violazione dei diritti d'autore richiedendo 500 milioni di euro di risarcimento. Secondo Mediaset, alla luce dei contatti rilevati e vista la quantità dei documenti presenti illecitamente sul sito, è possibile stabilire che le tre reti televisive italiane del Gruppo abbiano perduto 315.672 giornate di visione da parte dei telespettatori, con relative perdite subite per la mancata vendita di spazi pubblicitari sui programmi illecitamente diffusi in rete.
Alcuni hanno visto in questo atteggiamento una volontà di censura, ma Mediaset si è difesa affermando di aver cercato più volte un dialogo con YouTube e con il suo proprietario [[Google]] senza mai ottenere risposta, vedendosi costretta a ricorrere alle vie legali.<ref>[http://www.digital-sat.it/new.php?id=14972 Fonte su digital-sat.it]</ref>
 
In [[Spagna]] è successa quasi la stessa cosa: [[Telecinco]] ha vinto una causa contro il portale ottenendo la rimozione dei video non autorizzati ma non il risarcimento economico.
 
=== Faziosità ===
Alcuni esponenti del [[centro-sinistra]] hanno accusato alcune delle trasmissioni di informazione di Mediaset, su tutte il [[TG4]], ma ''solo'' nei riguardi di [[Emilio Fede]] e non degli altri giornalisti che non mostrano il suo grado di faziosità, e in parte anche ''[[Matrix (programma televisivo)|Matrix]]''.<ref>[http://www.dsmilano.eu/home/index.php/partito_democratico/2006/12/01/title_405/ Fonte su dsmilano.eu]</ref>
 
In più occasioni le emittenti del gruppo (in particolare [[Rete 4]] e [[Italia 1]]) sono state multate per violazione della legge sulla ''par condicio''.
 
=== Auditel ===
Altre critiche riguardano la sospensione improvvisa per motivi di [[auditel]] di alcune serie televisive a causa dei bassi ascolti. Telefilm come ''[[Nati ieri]]'' e ''[[Crimini bianchi]]'' sono stati cancellati o sospesi dopo poche puntate per gli ascolti buoni ma insufficienti a battere la concorrenza [[RAI]]. Gli spettatori non negano all'emittente il diritto di cancellare un programma non proficuo, ma obbiettano che comunque non è corretto nei confronti degli appassionati sospendere una serie a metà lasciando irrisolta la conclusione della trama.<ref>[http://www.blogapuntate.it/post/2507/terapia-durgenza-sospesa-come-sarebbe-andata-a-finire-tra-ester-e-marina-rivediamo-il-loro-bacio Fonte su blogapuntate.it]</ref> Soluzioni come lo spostamento in un'altra fascia oppure la realizzazione di uno o due episodi conclusivi sono considerati soluzioni molto più oneste nei confronti del pubblico.
 
==== Il "Caso Englaro" ====
Il 9 febbraio [[2009]], in occasione della morte di [[Eluana Englaro]], la rete ammiraglia [[Canale 5]] ha mantenuto la programmazione invariata con la messa in onda del ''[[Grande Fratello 9]]'' (a differenza della RAI in cui fu solo [[Rai 2]] a mantenere invariata la programmazione trasmettendo ''X Factor''), nonostante le richieste di [[Enrico Mentana]] per ''[[Matrix (programma televisivo)|Matrix]]'' e del [[TG5]] di trasmettere uno speciale sul caso. La rete del Gruppo preposta a tale approfondimento giornalistico, in prima serata, è stata [[Rete 4]] (terza rete del gruppo) con uno "speciale" condotto dal direttore della testata Emilio Fede. La sera stessa Mentana, attraverso un comunicato stampa, annuncerà per protesta le sue dimissioni dalla carica di direttore editoriale di Mediaset, accusando il suo editore di pensare solo e unicamente all'auditel e di ignorare l'aspetto fondamentale della televisione come mezzo di informazione.<ref>[http://www.tv-zone.it/content/view/2671/1/ Notizia sulle dimissioni di Mentana] da tv-zone.it</ref><ref>[http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo441076.shtml In onda il Gf9, Mentana si dimette] Tgcom.it</ref> Mediaset accettò immediatamente le dimissioni del giornalista affermando, attraverso un comunicato stampa, il proprio ruolo di televisione commerciale con un sistema a tre reti. Due giorni dopo, Mentana, tramite una lettera pubblicata dal quotidiano Libero, illustrò a pieno la vicenda, ribadendo le accuse.<ref>[http://libero-news.it/webeditorials/view/273 stralcio lettera di Mentana a Libero]</ref>
 
=== Rapporti con i dipendenti ===
Mediaset è criticata dagli addetti ai lavori poiché si sono verificati casi in cui è mancata la comunicazione diretta agli attori e ai membri della troupe della decisione (o anche solo della possibilità) di sospendere la serie. Nel caso del già citato ''[[Crimini bianchi]]'' molti membri dei cast si sono lamentati di aver saputo della perdita del lavoro solo all'annuncio stampa.<ref>[http://www.blogapuntate.it/post/2556/crimini-bianchi-sospeso/ Fonte su blogapuntate.it]</ref>
 
Ad inizio del [[2009]] ha molto risalto sui media il caso di [[Mike Bongiorno]], volto storico del network fin dalla sua nascita. Infatti il contratto di Bongiorno scadeva alla fine del 2008 e lo stesso conduttore aspettava un rinnovo che in 30 anni era sempre arrivato puntuale e in automatico. Alla fine del [[2008]] tuttavia Mike non ricevette il rinnovo e le sue telefonate ai più alti dirigenti per avere chiarimenti furono ignorate fino a quando un impiegato dell'azienda gli comunicò per telefono che Mediaset già da tempo aveva deciso di non rinnovare il contratto. Durante la trasmissione di [[Rai 3]] ''[[Che tempo che fa]]'' di [[Fabio Fazio]], Bongiorno si è detto duramente amareggiato per il modo in cui è stato trattato e del fatto che nessuno per mesi (neanche il suo grande amico [[Silvio Berlusconi]]) avesse risposto alle sue telefonate.
 
Sempre nel [[2009]] dopo il Caso Mentana, che è stato allontanato da ''[[Matrix (programma televisivo)|Matrix]]'' dopo le sue dimissioni, l'azienda, dopo la sentenza di reintegro di [[Enrico Mentana]], si è rifiutata di applicare la sentenza fino a un accordo di separazione consensuale tra [[Enrico Mentana]] e Mediaset.
 
=== TV Trash in Italia e Spagna ===
La principale critica alla tv spagnola [[Telecinco]], rivolta fin dalla nascita e mai sopita, è stata quella di proporre ''Telebasura'', cioè programmi di qualità scadente e di carattere popolare atti a conseguire grandi ascolti.
 
Anche in Italia trasmissioni come ''[[Pomeriggio 5]]'', ''[[Beautiful]]'', ''[[Centovetrine]]'', ma soprattutto il ''[[Grande Fratello (programma televisivo)|Grande Fratello]]'', più alcuni talk show proposti dalle emittenti del gruppo, sono state più volte indicate dagli opinionisti come televisione spazzatura ed attaccate anche dalle associazioni di psicologi perché propongono ai giovani esempi distorti e disapprovabili della vita. Criticata è anche la costante presenza nei programmi di ballerine poco vestite e di personaggi privi di qualifica ([[Pietro Taricone]], [[Costantino Vitagliano]], [[Daniele Interrante]], [[Alessandra Pierelli]] ecc.) scelti solo a causa del loro gradevole aspetto fisico. Mediaset si è più volte difesa affermando che il fatto stesso che i programmi facciano grandi ascolti significa che il pubblico apprezza, ma altri obiettano che questo successo è dovuto principalmente al grande ''battage'' autopubblicitario che le emittenti fanno ai loro programmi.
 
=== Controprogrammazione ===
Da più parti Mediaset è stata accusata di decidere i propri palinsesti unicamente in base al desiderio di contrapporsi alle scelte della [[RAI]]. Mediaset ha infatti in più occasioni spostato i propri programmi più visti per rivaleggiare con programmi più forti della [[RAI]]. Nel marzo [[2009]] la celebre conduttrice [[Maria De Filippi]] criticò il proprio editore a causa dello spostamento del [[talent show]] ''[[Amici di Maria De Filippi]]'' al martedì, con il solo scopo di rivaleggiare con ''[[X factor]]'' di [[Rai 2]].<ref>[http://www.bnotizie.com/2009/03/14/per-lo-spostamento-di-amici8-al-martedi-la-de-filippi-si-infuria-marano-con-x-factor-resisteremo-alle-forze-persiane-di-maria/ Maria de Filippi si infuria per lo spostamento al martedi] Tgcom.it</ref> Altro esempio, almeno dal 2006, è ''[[Striscia la notizia]]'', che quando è in diretta quasi sempre adegua la sua durata a quella dell'arcirivale ''[[Affari tuoi]]''.
 
== Note ==
{{references}}
 
== Bibliografia ==
* {{cita web|url=http://www.borsaitaliana.it/bitApp/viewpdf.bit?___location=/companyprofile/it/79.pdf|titolo=Company Profile da Borsaitaliana.it}}
* {{cita web|url=http://www.borsaitaliana.it/bitApp/scheda.bit?target=StrumentoMTA&isin=IT0001063210&lang=it|titolo=Borsaitaliana.it}}
* {{cita web|url=http://www.consob.it/main/documenti/assetti_proprietari/semestre2-2008/135062_Az.html?hkeywords=&docid=46&page=3&hits=295&nav=false&filedate=11/09/2008&sem=/documenti/assetti_proprietari/semestre2-2008/135062_Az.html&link=Pie-chart+Capitale+ordinario=/documenti/assetti/semestre2-2008/135062_TOrdDich.html%3b+Pie-chart+Capitale+votante=/documenti/assetti/semestre2-2008/135062_TVotDich.html|titolo=Azionariato da Consob.it}}
* {{cita web|url=http://www.consob.it/main/documenti/assetti_proprietari/semestre2-2008/135062_OrgSoc.html?filedate=11/09/2008&sem=/documenti/assetti_proprietari/semestre2-2008/135062_OrgSoc.html&docid=0&link=&nav=false|titolo=Organi sociali da Consob.it}}
* {{cita web|http://www.poltronafrau.it/downloads/PoltronaFrauSpABilanciodesercizioal31-12-07_finale.pdf|Bilancio consolidato Mediaset S.p.A. al 31.12.2007}}
* {{cita web|http://www.mediaset.it/corporate|Sito Internet Gruppo Mediaset}}
* {{cita web|http://www.publitalia.it/|Sito Internet Publitalia '80}}
* {{cita web|http://www.borse.pro/trend/Mediaset-chiede-i-danni-a-Vivendi-per-il-caso-Premium/|Mediaset}}
 
== Voci correlate ==
* [[Holding]]
* [[Fininvest]]
* [[Medusa film]]
* [[Silvio Berlusconi]]
* [[Televisione commerciale]]
* [[Vivendi]]
* [[Vincent Bolloré]]
 
== Altri progetti ==
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