Tursi e Cratere Adrastus: differenze tra le pagine

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{{F|esogeologia|giugno 2011}}
{{Avvisounicode}}
{{S|esogeologia}}
{{Dubbio qualità grave|motivo=La voce contiene un [[:Categoria:Template di avviso|avviso]] non ammesso per le voci in vetrina. Gli autori della voce sono invitati a concludere entro il 2014-05-31 le modifiche e [[{{TALKPAGENAME}}|discussioni]] necessarie a un consenso per la rimozione dello stesso.}}
{{Esogeologia
{{Divisione amministrativa
|nome = Cratere Adrastus
|Nome=Tursi
|categoria = Crater
|Panorama=481871730_7aa856c533_o.jpg
|nome_corpo = Dione
|Didascalia=
|lat_dec = -61.66
|Bandiera=
|long_dec = -46.57
|Voce bandiera=
|Stemma=Tursi-Stemma.png
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Basilicata
|Divisione amm grado 2=Matera
|Amministratore locale=Giuseppe Domenico Labriola <!--nome, cognome SENZA titoli-->
|Partito=Lista Civica Alleanza Impegno e Libertà
|Data elezione=30/03/2010 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|Data istituzione=
|Latitudine gradi=40
|Latitudine minuti=15
|Latitudine secondi=0
|Latitudine NS=N
|Longitudine gradi=16
|Longitudine minuti=28
|Longitudine secondi=0
|Longitudine EW=E
|Altitudine=243
|Superficie=156
|Note superficie=
|Abitanti=5160
|Note abitanti={{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2013gen/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R17&Pro=P077&Com=29&submit=Tavola|titolo=Bilancio demografico Istat 2013}}
|Aggiornamento abitanti=luglio 2013
|Sottodivisioni=[[Anglona (Tursi)|Anglona]], Caprarico, Panevino<ref name=istat2001>{{cita web|url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0I040WI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90007TE5&v=1UH07B07TF50000|titolo=Popolazione residente nelle frazioni e nei borghi, Istat 2001|accesso=20 novembre 2008}}</ref>
|Divisioni confinanti=[[Colobraro]], [[Montalbano Jonico]], [[Policoro]], [[Rotondella]], [[Sant'Arcangelo]] ([[Provincia di Potenza|PZ]]), [[Scanzano Jonico]], [[Stigliano]]<ref>{{cita web|url=http://www.pcn.minambiente.it/viewer_33/viewer.htm?service=comuni_f33&box=615971.7457246014:4443567.832238468:639947.2685490253:4471325.5029310165|titolo=Comuni limitrofi, dati del ministero dell'ambiente|accesso=20 novembre 2008}}</ref>
|Codice postale=75028
|Prefisso=[[0835]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=077029
|Codice catastale=L477
|Targa=MT
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=1452
|Diffusività=
|Nome abitanti=tursitani
|Patrono=[[San Filippo Neri]], [[Santuario di Santa Maria Regina di Anglona#La Devozione|Madonna di Anglona]]
|Festivo=26 maggio, 8 settembre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Tursi (province of Matera, region Basilicata, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Tursi nella provincia di Matera
|Sito=http://www.comune.tursi.mt.it/
}}
'''Adrastus''' è un [[cratere meteoritico|cratere]] presente sulla superficie di [[Dione (astronomia)|Dione]], uno dei [[satellite naturale|satelliti]] di [[Saturno (astronomia)|Saturno]]; deve il nome ad [[Adrasto]], re di [[Argo (città)|Argo]], uno dei [[sette contro Tebe]] e l'unico ad essere tornato vivo dall'impresa.
 
== Collegamenti esterni ==
{{citazione|Quella di Tursi, il mio paese in provincia di Matera,<br />era una delle tante parlate destinate a scomparire.<br />Ho dovuto cercare il modo di fissare sulla carta i suoni della mia gente<ref>{{cita web|url=http://www.associazionefinisterre.it/memoria/Albino_pierro_poeta.htm|titolo=A terra d'u ricorde|accesso=20 novembre 2008}}</ref>.|[[Albino Pierro]] in '''A terra d'u ricorde''}}
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Portale|Sistema solare}}
'''Tursi''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|['turːsi]}}<ref>{{cita web|url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=8979&r=173844|titolo=Dizionario RAI d'ortografia e pronunzia - Tursi|accesso=15 gennaio 2009}}</ref> ''Tùrse'' in [[dialetto metapontino|dialetto tursitano]], ''Thyrsoi'', Θυρσοί in [[lingua greca|greco]], ''Turci'' e ''Tursia'' in [[lingua latina|latino]]) è un [[comune italiano]] di 5.160 abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Matera]] in [[Basilicata]].
 
{{DEFAULTSORT:Adrastus}}
Vi ha sede la [[Comunità Montana Basso Sinni]]. Il 4 maggio [[2006]] il [[Presidente della Repubblica]] [[Carlo Azeglio Ciampi]] ha insignito il comune di Tursi del titolo onorifico di Città<ref name=citta>D.P.R. 4 maggio 2006 - Delibera n. 2, prot. 1778, per il “Riconoscimento del Titolo di Città al Comune di Tursi, richiesta ai sensi dell'art. 18 del D.L.vo n. 18/08/2000 n. 267 Tuel”.</ref>.
[[Categoria:Crateri di Dione]]
 
== Geografia fisica ==
{{Vedi anche|Geografia della Basilicata}}
[[Immagine:Calanchi Tursi.jpg|upright=1.4|thumb|Particolarità dei calanchi di Tursi]]
 
Centro medievale (circa [[V secolo]]) a 243 {{m s.l.m.}}, nato originariamente attorno al castello e successivamente sviluppatosi nella vallata sottostante assumendo una singolare forma allungata<ref>{{cita web|url=http://maps.google.it/?ie=UTF8&ll=40.246259,16.470648&spn=0.008336,0.018797&t=k&z=16|titolo=Vista di Tursi dal satellite|accesso=20 novembre 2008}}</ref>. Il punto più alto del centro abitato è costituito proprio dal castello con un'altitudine di 346 {{m s.l.m.}}. La piazza Maria SS. di Anglona, posizionata a valle del centro storico ha un'altitudine di 210 {{m s.l.m.}}. Il centro abitato è diviso per gran parte dal torrente Pescogrosso, che prende il nome dagli enormi massi ritrovati lungo il suo corso e sfocia come affluente nel fiume Sinni. Tursi dista poco meno di 20&nbsp;km dalla [[Mar Ionio|costiera jonica]], anche se nei pressi della frazione Panevino, che costituisce il confine est del territorio tursitano, il mare dista solamente 6&nbsp;km.
 
=== Territorio ===
Il territorio tursitano confina a nord col fiume [[Agri (fiume)|Agri]] e con il comune di [[Montalbano Jonico]], ad est con il comune di [[Policoro]], a sud con il fiume [[Sinni]] e i territori di [[Rotondella]], mentre ad ovest con i territori di [[Sant'Arcangelo]], [[Colobraro]] e [[Stigliano]].
 
Di prevalenza collinare è ubicato al centro dei due grandi fiumi della [[Lucania]], l'Agri e il Sinni, che all'epoca della costruzione della città erano navigabili<ref>{{Cita|C.D. Fonseca|pp. 239-277}}</ref>. Attualmente i corsi dei fiumi sono interrotti da due grosse dighe artificiali, il [[diga di Gannano|bacino artificiale di Gannano]] nei pressi della frazione Caprarico, interrompe il corso del fiume Agri e la [[diga di Monte Cotugno]], il più grande [[bacino artificiale]] in terra battuta d'[[Europa]]<ref>{{cita web|url=http://www.aptbasilicata.it/Lago-di-Monte-Cotugno.574+M54a708de802.0.html|titolo=Diga del Monte Cotugno|accesso=20 novembre 2008}}</ref>, nei pressi di [[Senise]], interrompe il corso del fiume Sinni.
 
I due fiumi sono costeggiati da due delle strade principali della [[Basilicata]] e che da loro prendono il nome. La [[Strada statale 598 di Fondo Valle d'Agri|Strada Statale 598 Val d'Agri]] costeggia l'Agri e la [[Strada statale 653 della Valle del Sinni|Strada Statale 653 Sinnica]] costeggia il Sinni.
Il terreno circostante è di origine argillosa, un notevole impatto paesaggistico è da attribuire ai [[Calanco|calanchi]] che con l'erosione del tempo hanno assunto forme davvero bizzarre<ref>Il territorio appartiene al [[Cenozoico]] antico. Esso è formato da [[Marna (roccia)|rocce marnose]], massa sedimentaria friabilissima costituita da argilla e calcare, di aspetto terroso e giallastro. Le continue frane, determinate dall'estrema [[Plasticità (fisica)|plasticità]] di tali rocce ad ogni pioggia, hanno modificato costantemente nel tempo la morfologia del territorio stesso. ({{Cita|L. Quilici, S. Quilici Gigli}}, {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=YlitAwk0Bu0C&pg=PA147&lpg=PA147&dq=conca+d%27oro+tursi&source=web&ots=rzI775Ez0e&sig=wP3cBRiQndPkDHC4Et6uNmJRfx8&hl=it&sa=X&oi=book_result&resnum=20&ct=result|titolo=pag. 147)|accesso=30 gennaio 2009}}</ref>.
 
*[[Classificazione sismica]]: zona 2 (sismicità medio-alta)<ref>{{cita web|url=http://www.regione.basilicata.it/dipinfrastrutture/default.cfm?fuseaction=doc&dir=342&doc=360&link=|titolo=Classificazione sismica dei comuni lucani, dati della Regione Basilicata|accesso=20 novembre 2008}}</ref>, Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003
 
=== Clima ===
La [[stazione meteorologica]] più vicina è quella di [[Montalbano Jonico]]. Secondo i dati medi del trentennio [[1961]]-[[1990]], la [[temperatura]] media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +7,4 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +25,5 °C<ref>{{cita web|url=http://erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/601%20%5BMontalbano%20Jonico%5D%20capoluogo.Txt|titolo=Tabella climatica di Montalbano Jonico|accesso=20 novembre 2008}}</ref>.
{{ClimaAnnuale
| nome = MONTALBANO JONICO
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 11.1
| tempmax02 = 12.3
| tempmax03 = 14.7
| tempmax04 = 18.1
| tempmax05 = 23.1
| tempmax06 = 27.5
| tempmax07 = 31.6
| tempmax08 = 31.7
| tempmax09 = 27.4
| tempmax10 = 22.1
| tempmax11 = 17.3
| tempmax12 = 13.2
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 3.6
| tempmin02 = 4.0
| tempmin03 = 5.7
| tempmin04 = 8.2
| tempmin05 = 12.3
| tempmin06 = 15.6
| tempmin07 = 19.0
| tempmin08 = 19.2
| tempmin09 = 16.2
| tempmin10 = 12.6
| tempmin11 = 8.7
| tempmin12 = 5.2
}}
*[[Classificazione climatica]] di Tursi<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/clima-BASILICATA.htm|titolo=Classificazioni climatiche dei comuni lucani, dati Confedilizia|accesso=20 novembre 2008}}</ref>:
**[[Zona climatica]] D;
**[[Gradi giorno]] 1452.
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia della Basilicata}}
[[Immagine:Panorama centro storico Tursi.jpg|thumb|Panorama del centro storico, rione Rabatana]]
{{Nota
|allineamento = destra
|larghezza = 270px
|titolo = Le origini del nome
|contenuto = Ci sono diverse fonti che cercano di spiegare la derivazione della parola ''Tursi''.
Le più accreditate dicono che derivi dal nome di persona, ''Turcico'', un uomo d'armi di origini bizantine, proprietario della zona, che ampliò verso valle l'antico borgo saraceno, ''Rabatana'', donando alla nuova zona il nome di ''Tursikon'' o ''Tursicon'', poi menzionato come ''Torre di Turcico'', ''Tursia'' ed infine sotto il dominio normanno divenne ''Tursi''<ref>{{Cita|L. Giustiniani|pag. 273, nota 3}}</ref>.
Altre fonti, invece, affermano che l'attuale nome derivi da ''Turris'', facendo chiaro riferimento alla torre del castello.
}}
 
=== La Siritide ===
{{vedi anche|Siritide|Pandosia (Lucania)|battaglia di Eraclea|Anglona (Tursi)}}
Scavi archeologici eseguiti in [[Basilicata]], nei pressi di [[Anglona (Tursi)|Anglona]] e nei pressi di [[Policoro]], hanno riportato alla luce innumerevoli opere attualmente custodite nel [[Museo archeologico nazionale della Siritide]], accertando l'esistenza di insediamenti risalenti al [[3000 a.C.]]
Gli abitanti di queste zone erano denominati [[Enotri]], in particolare però gli abitanti della zona compresa tra i fiumi Sinni ed Agri, venivano chiamati Coni.
 
A partire dall'[[VIII secolo a.C.]], sulla [[mar Ionio|costa ionica]], per mano dei [[Greci]] provenienti dalla [[Ionia]], furono fondate le città di [[Siris (Lucania)|Siris]], [[Heraclea]], [[Metaponto]] e [[Pandosia (Lucania)|Pandosia]].
 
Siris si ritiene fondata all'inizio del [[VII secolo a.C.]] dai popoli dell'[[Epiro]], distrutta da [[Sibari]] e [[Crotone]] nel [[VI secolo a.C.]], dalle sue rovine sorse Heraclea tra il [[443 a.C.]] e il [[430 a.C.]] Nel [[IX secolo]] la città viene menzionata col nome di ''Polychorium'' e nel [[1126]] in un atto di donazione al [[monastero]] di [[Carbone (Italia)|Carbone]], compare l'attuale nome Policoro.
 
Pandosia, che confinava con Heraclea, è considerata la più antica città pagana della [[Siritide]]. Fondata degli Enotri prima del [[1000 a.C.]], fu molto ricca e importante grazie alla fertilità del terreno e alla posizione strategica. I due grossi fiumi lucani, l'Agri e il Sinni, a quel tempo navigabili e l'antica ''[[via Herculea]]'' che da Heraclea risaliva per più di 60&nbsp;km la valle dell'Agri fino alla città romana di [[Grumentum]], agevolavano le comunicazioni e quindi una rapida espansione della città<ref>{{Cita|R.J. Buck|pp. 70-86}}</ref>.
Nel [[326 a.C.]], in una battaglia contro il popolo dei [[lucani]], venne ucciso [[Alessandro il Molosso]], re dell'Epiro e zio di [[Alessandro Magno]]. Nel [[281 a.C.]] fu campo di battaglia tra i [[Civiltà romana|Romani]] e [[Pirro]] re dell'Epiro, che corso in aiuto dei [[Tarentum|tarentini]] si accampò tra Heraclea e Pandosia. Quest'ultimo, durante la battaglia, usò un gran numero di elefanti, vincendo la [[battaglia di Heraclea]], ma con un numero di perdite altissimo. Nel [[214 a.C.]] fu teatro di un'ennesima battaglia nel corso della seconda [[Guerre Puniche|guerra punica]] tra i Romani e [[Annibale]], re dei [[Cartaginesi]], per conquistare il dominio sul [[Mar Mediterraneo|mediterraneo]].
 
Pandosia venne distrutta tra l'[[81 a.C.]] e il [[72 a.C.]] ad opera di [[Lucio Cornelio Silla]] generale romano.
Dalle rovine di Pandosia sorse, poco prima dell'[[era cristiana]], Anglona cittadina assai fiorente<ref>{{cita web|url=http://www.tursi.info/tursi%20storia.htm|titolo=Nicola Crispino, ''Distruzione di Pandosia''|accesso=15 gennaio 2009}}</ref>.
 
=== Dai Saraceni ai Bizantini ===
{{vedi anche|Rabatana|Lucania (thema)}}
Nel [[410]] i [[Visigoti]] di [[Alarico I]] saccheggiarono e semidistrussero Anglona<ref>{{Cita|G. Antonini|pag. 120}}</ref>. Per controllare il territorio circostante costruirono un [[castello]] su una collina a metà strada tra i fiumi Agri e Sinni. Gli abitanti sopravvissuti della città di Anglona si rifugiarono attorno al castello dando origine alla [[Rabatana]], primo [[borgo (geografia)|borgo]] popolato di Tursi<ref>{{Cita|L. Quilici|pag. 212}}</ref>
 
Nel [[IX secolo]], attorno al [[826]], ci fu un'incursione dei [[Saraceni]], provenienti dall'[[Africa]]. Nel [[850]] gli stessi riuscirono a conquistare gran parte della pianura metapontina, compreso la Rabatana. Abitarono il nascente borgo, lo ingrandirono e furono proprio loro a dargli il nome, a ricordo del loro borgo [[arabi|arabo]] ''Rabhàdi''. L'impronta saracena è molto presente nelle costruzioni, negli usi e costumi della Rabatana<ref>{{Cita|R. Bruno|pag. 23}}</ref><ref name=CrispinoStoriaDiTursi>{{cita web|url=http://www.tursi.info/tursi%20storia.htm|titolo=Nicola Crispino, ''Storia di Tursi''|accesso=30 gennaio 2009}}</ref>.
 
[[Immagine:vie del centro storico Tursi.jpg|left|thumb|Rudere disabitato del centro storico]]
 
Nel [[890]] i [[Bizantini]] riconquistarono i territori che una volta appartenevano all'[[Impero Romano d'Occidente]], scacciando definitivamente l'impronta [[Arabi|araba]] dalle terre lucane. Sotto i Bizantini ci fu uno sviluppo notevole, sia demografico che edilizio e il borgo cominciò ad estendersi verso la valle sottostante, l'intero centro venne chiamato Tursikon, dal suo fondatore ''Turcico''. Verso la fine del [[X secolo]] l'imperatore [[Basilio I]] costituisce prima il [[Langobardia (thema)|thema di Langobardia]] e il [[Ducato di Calabria|thema di Calabria]]<ref>{{cita web|url=http://it.geocities.com/balzanor/storia2.htm|titolo=Tito Robertella, ''Nuove Luci Lucane'', Avellino, Ed. Menna, 1984|accesso=20 novembre 2008|deadurl=yes|urlarchivio=http://www.webcitation.org/query.php?url=http://it.geocities.com/balzanor/storia2.htm}}</ref> e successivamente, nel [[968]] venne creato anche il [[Lucania (thema)|thema di Lucania]] che aveva come capoluogo Tursikon<ref>{{Cita|A. Guillou|pag. 26}}</ref> negli stessi anni divenne anche sede della [[diocesi]] con cattedra vescovile presso la [[#La chiesa di San Michele Arcangelo|chiesa di san Michele Arcangelo]] dove nel [[1060]] si svolse il [[sinodo dei vescovi]]<ref name=Martucci>{{Cita|Martucci|pp. 20-21}}</ref>.
 
Dopo l'anno [[Mille]] una grossa migrazione dei [[Normanni]], nelle vesti di pellegrini diretti verso luoghi sacri della cristianità, o nelle vesti di mercenari pronti a combattere per un pezzo di terra, giunse ben presto nel [[Italia meridionale|sud Italia]]. Fu facile inserirsi nelle lotte interne tra [[Longobardi]] e Bizantini, ottenendo ben presto terre e benefici. I Normanni contribuirono notevolmente alla crescita della città, proprio come fecero successivamente prima gli [[Hohenstaufen|Svevi]] e poi gli [[Angioini]]<ref name=CrispinoStoriaDiTursi /><ref>{{Cita|R. Bruno|pag. 28}}</ref>.
 
=== I Doria ===
{{vedi anche|Doria}}
Dopo la definitiva distruzione di Anglona, venne risparmiato solo il santuario, nel [[1400]] i restanti cittadini si rifugiarono nella fiorente Tursi. Nel [[XVI secolo]] Tursi contava ormai oltre 10.000 abitanti e 40 dottori in legge e nel [[1543]] vennero unite la [[diocesi di Anglona]] e quella di Tursi costituendo la diocesi di Anglona-Tursi, che dal [[1546]] ebbe cattedra a Tursi<ref>{{Cita|R. Bruno|pag. 38}}</ref>.
 
Nel [[1552]] [[Carlo V]], imperatore del [[Sacro Romano Impero]] assegnò all'ammiraglio e [[statista]] [[Andrea Doria]] il Principato di Melfi. Alla sua morte, nel [[1560]] il titolo passò al nipote, il [[principe]] di [[Melfi]] [[Gianandrea Doria]]. Successivamente, nel [[1594]], Carlo Doria divenne duca di Tursi e per gratitudine verso i cittadini rinominò la sua abitazione da ''Palazzo Doria'' a [[Via_Garibaldi_(Genova)#Palazzo Doria Tursi|Palazzo Tursi]], attualmente sede del comune di [[Genova]]. In quegli anni Carlo Doria fece costruire, a sue spese, nel rione Rabatana una enorme scalinata in pietra, tuttora utilizzata, che ha la particolarità di possedere lo stesso numero di gradini della scalinata presente nel ''Palazzo Tursi''<ref name=ComuneRabatana>{{cita web|url=http://www.comune.tursi.mt.it/infocitta/storia_tradizioni/rabatana.htm|titolo=Rabatana, da comune.tursi.mt.it|accesso=29 gennaio 2009}}</ref><ref name=CrispinoRabatana>{{cita web|url=http://www.tursi.info/rabatana.htm|titolo=Nicola Crispino, ''I Doria''|accesso=29 gennaio 2009}}</ref>.
 
Nel [[1656]] la peste invase le strade di Tursi e quelle dei paesi limitrofi, la popolazione si ridusse drasticamente anche a causa dell'emigrazione<ref>{{Cita|R. Bruno|pp. 65-66}}</ref>. Nel [[1769]] i [[Doria]] persero i terreni che furono acquistati dalle nobili famiglie dei Donnaperna, Picolla, Panevino, Camerino e Brancalasso<ref>{{Cita|R. Bruno|pp. 73-74}}</ref>.
 
=== Stemma ===
[[Immagine:Tursi-Stemma.png|upright=0.8|thumb|Stemma della città di Tursi.]]
 
La torre, rappresentata cilindrica e a tre piani, ricorda quella dell'antico castello e delle origini attorno ad esso. Il sole simboleggia la luce e la vita, i due rami di alloro la gloria e la prevalenza su Anglona, gli alberi di ulivo rappresentano la ricchezza della terra.
Il sito Comuni italiani<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/077/029/stemma.html|titolo=Blasonatura stemma e gonfalone, da comuni-italiani.it|accesso=20 novembre 2008}}</ref> descrive così lo stemma:
 
'''Blasonatura stemma'''
{{citazione|Di colore celeste chiaro, racchiuso in nastri dorati, sormontati da una corona turrita, porta il disegno di una torre con ai lati due alberi di ulivo sormontati da due rami di alloro con al disopra un sole.}}
 
'''Blasonatura gonfalone'''
{{citazione|Drappo di colore azzurro, caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in oro in alto: Comune di Tursi, al centro vi è lo stemma poggiante tra due rami di alloro legati tra di loro con un fiocco centrale tricolore, ancora più in basso insistono decorazioni in oro, la sommità, in metallo appuntita, raffigura lo stesso disegno dello stemma, i cordoni laterali sono dorati.}}
 
'''Caratteristiche dello stemma'''
: ''Simboli'': Torre, Sole, Alloro, Ulivo.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine= Corona_di_città.svg
| nome_onorificenza= Titolo di Città
| collegamento_onorificenza= Città dell'Italia#Basilicata
| motivazione = Il 4 maggio [[2006]] con la delibera n. 2, prot. 1778, per il "Riconoscimento del Titolo di Città", il [[Presidente della Repubblica]] [[Carlo Azeglio Ciampi]], tramite [[decreto]], ha insignito il comune di Tursi del titolo onorifico di Città per l'importanza storica e civica che Tursi ha avuto dalla sua lontana fondazione<ref name=citta />.
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===Architetture religiose===
[[Immagine:Cattedrale Tursi.jpg|left|thumb|Facciata della Cattedrale]]
* [[Cattedrale dell'Annunziata (Tursi)|La cattedrale dell'Annunziata]]: è situata nel centro della città in piazza Maria Santissima di Anglona. Dedicata alla [[Vergine Annunziata]] è stata eretta nel [[XV secolo]] ampliando una chiesa preesistente che tuttora costituisce la sacrestia. Nel [[1546]] fu elevata a [[cattedrale]] della [[diocesi di Tursi-Lagonegro]]. Nella seconda metà del [[XVII secolo]] venne fatta ampliare prima da mons. Domenico Sabbatino e poi da mons. Ettore Quarti<ref name="R.Bruno118-119">{{Cita|R. Bruno|pp. 118-119}}</ref>. La cattedrale è un imponente monumento a tre [[navate]] a [[croce latina]], connessa di [[sacrestia]] e casa [[canonica]]. Sul soffitto della sacrestia si poteva ammirare il [[martirio]] di [[San Matteo]], pittura del [[XVIII secolo]] attribuita a Matteo De Matteis<ref name=cattedrale>{{cita web|url=http://www.tursi.info/cattedrale.htm|titolo=Nicola Crispino, ''La cattedrale dell'Annunziata''|accesso=29 gennaio 2009}}</ref>. Di pregevole fattura e di inestimabile valore era l'organo a canne posto sull'[[altare]] maggiore, venne installato nel [[1728]] per ordine di mons. Quarti, che andò distrutto durante l'incendio dell'8 novembre [[1988]], assieme a molte altre opere di valore storico e artistico. Poche settimane prima dell'incendio, il 30 ottobre [[1988]], la cattedrale accolse la visita del [[cardinale]] [[Michele Giordano]]<ref name=cattedrale />. Il 25 marzo [[2000]] venne riaperta nuovamente al culto, dopo gli incendi che la distrussero nel [[1988]].
 
[[Immagine:Santuario anglona.jpg|thumb|Santuario Maria SS. di Anglona]]
* Il [[santuario di Santa Maria Regina di Anglona]]: è un antico [[santuario]] [[Maria (madre di Gesù)|mariano]], si trova su di un colle a 263 {{m s.l.m.}}, nella frazione di [[Anglona (Tursi)|Anglona]], tra i fiumi Agri e Sinni, a metà strada tra Tursi e Policoro. Nel [[1976]] divenne [[sede titolare]] della [[diocesi di Tursi-Lagonegro]]<ref>''La Civiltà cattolica'', pubblicato da Civiltà Cattolica, 1898, pag. 227.</ref>. Dal [[1931]] è monumento nazionale<ref>{{cita web|url=http://web.tiscali.it/ghostnet/santuario_di_anglona.htm|titolo=Basilica di Anglona|accesso=15 ottobre 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.aptbasilicata.it/S-Maria-di-Anglona.528.0.html|titolo=Tursi - S. Maria di Anglona, da apt basilicata|accesso=15 ottobre 2009}}<br />vedi anche:
*{{cita web|url=http://www.tursi.info/anglona.htm|titolo=Nicola Crispino, ''Santuario di Santa Maria di Anglona''|accesso=15 ottobre 2009}}</ref>. Il 17 maggio [[1999]] il santuario è stato elevato a [[Basilica|basilica minore]] da [[papa Giovanni Paolo II]], a ricordo del [[sinodo dei vescovi]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.tursi.mt.it/infocitta/storia_tradizioni/anglona.htm|titolo=Santuario di Anglona, da comune.tursi.mt.it|accesso=15 gennaio 2009}}</ref>.
 
* La chiesa di San Filippo Neri: la chiesa è dedicata al [[santo]] [[patrono]] della città, [[san Filippo Neri]], la cui festa ricorre il 26 maggio. È situata nel rione ''San Filippo'' del centro storico e più precisamente in Piazza Plebiscito. La chiesa è datata [[1661]], di [[stile barocco]], ha tre navate e conserva pregevoli opere, pitture dell'artista tursitano Francesco Oliva, tra cui un quadro del Santo. San Filippo Neri fu acclamato protettore di Tursi durante il Seicento, mentre nella città imperversava la [[peste]] e il [[colera]]<ref>{{Cita|R. Bruno|pag. 119}}</ref>. Negli stessi anni, a metà del XVII secolo venne costruito anche l'oratorio di San Filippo Neri. È una costruzione solida e imponente, si sviluppa su tre livelli ed è costituita da ampi locali, situata nella zona detta ''pizzo delle monachelle'' in cima al ''rione Petto''. Nell'Ottocento l'oratorio ebbe una notevole importanza spirituale e culturale grazie alla presenza dei frati missionari di ''San Vincenzo de Paoli''.
 
* La chiesa di San Michele Arcangelo: è situata nel rione San Michele, in pieno centro storico. Risale al [[X secolo]] e probabilmente è la più antica chiesa di Tursi. La chiesetta, dedicata a [[San Michele Arcangelo]], ha ospitato il sinodo dei vescovi nel [[1060]]. Le pareti interne erano addobbate con quadri e sculture di Antonio Cestone<ref name="R.Bruno118-119" />. Fino all'8 agosto [[1545]] ricoprì il ruolo di [[cattedrale]], che da quella data passò alla [[Cattedrale dell'Annunziata (Tursi)|Cattedrale dell'Annunziata]].
 
* La chiesa della Madonna delle Grazie: si trova nei pressi di via Eraclea, ai piedi del centro storico. È stata costruita tra il [[XVII secolo|XVII]] e il [[XVIII secolo]]. La chiesetta, di [[stile barocco]], è dedicata alla [[Madonna delle Grazie]]. Presenta un ampio frontale, con tre porte d'ingresso, sormontato da una [[monofora]] campanaria. Nel [[1983]] è stata restaurata dalla [[Comunità Montana Basso Sinni]], ed arredata con contributi cittadini. Dietro l'altare, si conserva un'antica statua di legno della [[Madonna col Bambino]] risalente al settecento e restaurata nel 1983. Il 13 dicembre, per tradizione, i cittadini si recano alla chiesetta portando doni e voti alla statua di [[Santa Lucia]].
 
[[Immagine:Santa Maria Maggiore Tursi.jpg|thumb|Chiesa di Santa Maria Maggiore]]
* La chiesa di [[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Tursi)|Santa Maria Maggiore]] è situata in Rabatana. Costruita nel [[IX secolo|IX]] - [[X secolo]] ad opera dei [[monaci basiliani]]. Il 26 marzo [[1546]] la bolla del [[papa|pontefice]] [[Paolo III]] eleva la chiesa a [[collegiata]]. Durante gli anni cinquanta la chiesa ha subito dei lavori di ristrutturazione che ne hanno modificato le originarie strutture cinquecentesche. Ultimamente la chiesa è stata riportata agli antichi splendori grazie ad un restauro che ha ovviato quasi totalmente ai danni recati alle strutture cinquecentesche durante la ristrutturazione degli anni cinquanta. Dopo l'ultimo restauro risultano in ottimo stato il portone del [[XV secolo]] e una [[acquasantiera]] in pietra del [[1518]]. Nei sotterranei della chiesa è situata una [[cripta]] anch'essa risalente al [[IX secolo|IX]] - [[X secolo]], probabilmente era l'antico oratorio basiliano. In essa si possono ammirare un incantevole presepe in pietra, scolpito attorno al [[1550]] dallo scultore [[Altobello Persio]] e dal pittore Giovanni Sabatani<ref>{{Cita|C. Gelao, B. Tragni|pp. 63-75}}</ref><ref>{{Cita|Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Matera|pp. 22-27}}<br />vedi anche:
*{{Cita|C. Gelao}}</ref>, un [[sarcofago]] in pietra con uno stemma raffigurante [[San Giorgio]], un [[crocifisso]] ligneo datato [[XV secolo|XV]] - [[XVI secolo]] e numerosi [[affreschi]]. Nella cripta è inoltre preservato un [[trittico]] della scuola napoletana di [[Giotto]] risalente al [[XIII secolo]]<ref>{{Cita|R. Bruno|pag. 117}}</ref>.
 
* La chiesa del [[Sacro Cuore]] di [[Gesù]]: è situata nel rione Sant'Anna. È una chiesa moderna costruita in tempi record per sopperire al vuoto lasciato dalla [[cattedrale]] dopo l'incendio che la coinvolse. Nell'abitato nuovo di Tursi, non era presente una chiesa abbastanza capiente da ospitare tutti i fedeli di quei rioni. Il santuario di Anglona dista circa 10&nbsp;km dal centro città, mentre le restanti chiese sono tutte di capienza media ed ubicate nel [[centro storico]]. Con la riapertura della cattedrale, la chiesa del Sacro Cuore viene utilizzata principalmente per il ritrovo di [[Catechismo|catechisti]], per le prove del coro polifonico e per alcuni riti ed eventi.
 
==== Altre chiese ====
* Chiesa di [[San Rocco]]
* Chiesa di Maria Santissima Regina del Mondo (nella [[frazione geografica|frazione]] Caprarico)
* Chiesa della [[Madonna del Rosario]] (nella frazione Panevino)
 
====Ex convento di San Francesco d'Assisi====
[[Immagine:Convento San Francesco Tursi.jpg|thumb|Convento di San Francesco d'Assisi]]
Il convento di [[San Francesco d'Assisi]], dell'Ordine dei [[Frati Minori Osservanti]], risale alla prima metà del [[XV secolo]], più precisamente al [[1441]], sito sulla collina omonima domina sul rione sottostante, Santi Quaranta. Nel [[XVII secolo|Seicento]] divenne seminario di tutte le arti liberali. Sin dalla sua fondazione aveva accolto un noviziato, un professorato ed uno studio di filosofia. Nel [[1609]] la struttura venne ampliata e arricchita con una biblioteca, molto famosa a quei tempi<ref>{{Cita|R. Bruno|pp. 68-69}}</ref>.
Nel [[XIX secolo]] i frati cominciarono a diminuire, fino a quando nel [[1894]] il convento venne adibito a [[cimitero]]. Nel [[1914]] venne definitamente chiuso tranne la chiesetta interna che fu comunque utilizzata fino agli anni cinquanta. Recentemente, con opere di ristrutturazione e riqualificazione del monumento, all'interno della chiesetta, si sono rinvenute alcune antiche pitture.
Una di queste pitture porta come data [[1377]] e ciò fa supporre che la chiesa sia stata costruita circa cento anni prima, quindi nella prima metà del [[XIV secolo]]. Secondo altre fonti, però, le pitture sarebbero state eseguite nel [[XVI secolo]] e rappresenterebbero un evento miracoloso avvenuto nel [[1377]]. Nel [[1991]] è stato dichiarato monumento nazionale<ref>{{cita web|url=http://lutrelli.blogspot.com/2008/12/tursi-restyling-per-il-convento-di-san.html|titolo=Pierantonio Lutrelli, ''Restyling per il convento di San Francesco''|accesso=15 gennaio 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.tursiplanet.com/Articolo%20S.%20Francesco.htm|titolo=L'ex convento di san Francesco è molto più antico, da tursiplanet.com|accesso=15 gennaio 2009}}</ref> dal [[ministro]] [[Ferdinando Facchiano]]<ref>{{cita web|url=http://www.tursitani.it/tursi/storia/lex-convento-di-san-francesco-e-molto-piu-antico.-scoperto-un-affresco-del-1377.html|titolo=Salvatore Verde, ''L'ex convento di San Francesco d'Assisi è molto più antico, scoperto un affresco del 1377''|accesso=29 gennaio 2009}}</ref>.
 
==== Ex convento di San Rocco ====
Il [[convento]] di [[San Rocco]], dell'[[Ordine dei Frati Minori Cappuccini]], risale alla fine del [[XVI secolo]], più precisamente al [[1589]], sito su una collina di fronte al centro abitato. Negli [[Anni 1990|anni novanta]] il vescovo mons. [[Rocco Talucci]] concesse l'uso del convento<ref>Le [http://www.exodus.fr.it/index.php?option=com_content&view=article&id=291&Itemid=584 sedi] della Fondazione Exodus Onlus di [[Antonio Mazzi|don Mazzi]].</ref> alla [[Fondazione Exodus]] [[Onlus]]<ref>Sito ufficiale della [http://www.exodus.fr.it/index.php Fondazione Exodus Onlus] di [[Antonio Mazzi|don Mazzi]].</ref> di [[don Antonio Mazzi]], per il recupero dei tossicodipendenti. I ragazzi della fondazione, provenienti da ogni parte d'Italia, hanno ristrutturato il convento e migliorato la zona circostante, creando un [[campo da calcio a 5]], sistemando i selciati e creando una zona panoramica per scorgere, dall'alto, la città. La piccola chiesetta, all'interno, è anch'essa stata ristrutturata. Il 16 agosto, nel giorno della festa del santo, è ormai consuetudine recarsi al convento per ascoltare la [[Santa Messa]] e fare una piccola processione nei pressi del convento.
 
=== Architetture civili===
[[Immagine:Palazzo brancalasso Tursi.jpg|thumb|Palazzo del barone Brancalasso]]
* Il palazzo del barone Brancalasso, semplicemente chiamato ''Palazzo del Barone'' è situato al centro di piazza Plebiscito, nel rione San Filippo, la sua costruzione è velata da un pizzico di mistero. Un'antica leggenda narra che il palazzo fu costruito in una sola notte da [[demoni]] e spiriti degli inferi, i quali, non potendo far ritorno in tempo nel loro regno, si materializzarono alle luci dell'alba sul tetto dell'edificio sotto forma di statue. In realtà in una notte venne delimitato il perimetro del palazzo alla cui costruzione si opponevano i proprietari dei fondi vicini. Le tre statue posizionate su di esso simboleggiano la giustizia, la pace e la carità<ref name=CrispinoCentroStorico>{{cita web|url=http://www.tursi.info/centrostorico.htm|titolo=Nicola Crispino, ''Il centro storico: monumenti e palazzi''|accesso=30 gennaio 2009}}</ref>.
 
* Il palazzo Latronico è situato in pieno centro storico, nel rione [[San Michele]], è probabilmente il più grande palazzo di Tursi ed è dotato di un ampio atrio con gradinata interna in pietra e di una caratteristica torre del belvedere. Il palazzo è stato abitato dalla famiglia Latronico fino agli anni sessanta<ref name=CrispinoCentroStorico />.
 
* La casa di [[Albino Pierro]] è sita nel centro storico nel rione San Michele. La casa è stata denominata dal [[poeta]], nelle sue poesie, ''‘U Paazze''. È una costruzione composta da un seminterrato e due piani in elevazione da dove vi si accede. La casa gode di un incantevole panorama, sul [[torrente]] Pescogrosso, sul convento di San Francesco e sui dirupi del rione [[Rabatana]], molto probabilmente tutti luoghi di grande ispirazione per il poeta. Dopo la morte di Pierro, la casa è stata ristrutturata e adibita, ai piani superiori, a ''Biblioteca Pierro'' dove vengono custoditi molti libri utilizzati dal poeta, in vita, e molte sue opere originali. Questo palazzo è meta di turisti e studiosi provenienti da ogni parte del mondo<ref name=CrispinoCentroStorico />. La targa marmorea installata dal comune dopo la morte del poeta riporta una citazione tratta dall'epigafre dell'opera ''Ci uéra turnè''<ref>{{cita web|url=http://www.collectionscanada.gc.ca/obj/s4/f2/dsk2/ftp01/MQ29553.pdf|titolo=Nicola Martino, ''Albino Pierro'', 1996, pag. 73|accesso=20 novembre 2008}}</ref>.
{|style="width: 85%; align:top"
|-
|valign=top|
{{citazione|''Uèra turnè cchi ssèmpe addu' ci scùrrete,<br />come nd'i ddrùpe ll'acque, 'a vita mèje''|epigrafe sulla casa natale di [[Albino Pierro]]}}
|valign=top|
{{citazione|''Vorrei tornare per sempre dove ci scorre,<br />come fra i dirupi l'acqua, la via mia''|}}
|}
[[Immagine:Targa marmorea casa di Pierro.jpg|thumb|Targa sulla casa natale di Pierro]]
 
==== Altri palazzi ====
* Palazzo Basile, l'originalità di questo palazzo è il grande portone arcato che immette in un ampio atrio
* Palazzo Guida, ha un portone in legno massiccio sormontato da arco con lo stemma della famiglia
* Palazzo Ginnari, ha un'ampia e pregevole gradinata.
* Palazzo Santoro, Palazzo Cucari, Palazzo Labriola, Palazzo Vozzi, Palazzo Siderio, Palazzo Donnaperna, tutti situati nel rione Rabatana
* Palazzo Camerino, Palazzo Ranù e Palazzo Margiotta, siti in rione Petto
* Palazzo Latrecchina, Palazzo De Santis, Palazzo Cristiano-Modarelli, ex palazzi della famiglia Panevino
 
==== Il Castello ====
[[Immagine:Castello sotterranei Tursi.jpg|left|thumb|Sotterranei del castello gotico]]
Costruito dai [[Goti]] attorno al [[V secolo]] per difesa del territorio è situato a 346 {{m s.l.m.}}<ref name=CrispinoRabatana />
Ad oggi sono solo rimasti i resti di quello che fu un castello gotico, alcune parti però, come i cunicoli sotterranei, sono rimasti intatti fino all'inizio del [[XX secolo|Novecento]].
Recenti scavi archeologici hanno portato alla luce, scheletri, tombe, monete, frammenti di anfore e palle [[ogivali]] di piombo recanti la scritte EIETHIDE (greca) e APNIA (latina)<ref name=Nigro>{{Cita|A. Nigro|pag. 39}}</ref>, queste opere sono attualmente esposte nel [[Museo archeologico nazionale della Siritide]] di [[Policoro]]<ref name=ComuneRabatana />.
Da atti del [[1553]], tra la città di Tursi e il ''[[marchese]] Galeazzo Pinelli'', si scopre che il castello è stato abitato fino al [[XVI secolo]]. Il [[castello]] misurava 400 palmi di lunghezza e 200 di larghezza, con una superficie di 20&nbsp;000 palmi quadrati, tra cui 15&nbsp;000 adibiti a giardino, cantine e cisterne, mentre i restanti 5&nbsp;000 per una comoda abitazione<ref>{{Cita|R. Bruno|pag. 75}}</ref>. Era costruito su due piani e aveva due torri cilindriche a tre piani. Dentro le mura di cinta erano presenti un giardino, delle cantine, alcune cisterne e comode abitazioni per i [[barone|baroni]]; l'ingresso era regolato da un [[ponte levatoio]]<ref>{{Cita|A. Nigro|pag. 41}}</ref>.
Fu dimora di numerosi signori, [[principe|principi]] e [[marchese|marchesi]], ma durante i periodi di guerra diventava una vera e propria [[fortezza]].
Un'antica tradizione crede all'esistenza di un cunicolo tra la chiesa di [[Santa Maria Maggiore]] nel rione [[Rabatana]] e il [[castello]], che doveva consentire ai signori di recarsi in [[chiesa (architettura)|chiesa]] indisturbati.
 
=== Monumenti ===
==== Piazze ====
[[Immagine:Rovine di un vecchio mulino Tursi.jpg|thumb|Rovine di un vecchio mulino, lungo il corso del ''torrente Pescogrosso'']]
 
* Piazza Plebiscito, sita nel rione San Filippo, fino agli anni sessanta era considerata il centro della città.
 
* Piazza Maria Santissima di Anglona, costruita nel [[1951]] dal [[genio civile]] di [[Matera]], originariamente come consolidamento dell'argine del torrente, è stata riammodernata di recente e costituisce l'attuale centro cittadino. Ospita la sede del municipio e confina con ''piazza cattedrale'', ''piazza del mercato coperto'', ''piazza del monumento'' costruita nel [[1955]] per onore ai caduti e anch'essa riammodernata di recente, e ''piazza terrazzo sul Pescogrosso'' costruita nel [[2001]].
 
* Piazza Pescogrosso, sita nel rione [[Sant'Anna]] è stata costruita nel [[1994]] ad opera della [[Comunità Montana Basso Sinni]], grazie ad un'opera di riqualificazione e ammodernamento della zona coprendo di fatto una gran parte del torrente Pescogrosso, ed infatti essendo nata sopra di esso prende il suo nome.
 
* Piazza fratelli Conte, situata nel rione Sant'Anna, e costruita assieme ad essa durante gli anni settanta, è attualmente adibita a terminal bus.
 
* Piazza San Sebastiano, di recente costruzione ed ancora in fase di completamento è situata nel rione Santi Quaranta, ai piedi del rione Petto. Prende il nome dall'ex convento di [[San Sebastiano]] anch'esso in ristrutturazione, ed è stata costruita in vista della costruzione di una funivia per il ''pizzo delle monachelle'', piccola zona che gode di un panorama incantevole, in cima al rione Petto<ref>{{cita web|url=http://www.tursi.info/note%20e%20notizie.htm|titolo=Nicola Crispino, ''La piazzetta di San Sebastiano''|accesso=30 gennaio 2009}}</ref>.
 
==== Monumento ai caduti ====
[[Immagine:Monumento ai caduti Tursi.jpg|thumb|Monumento dedicato ai caduti per la patria]]
La città di Tursi ha contribuito con molti uomini durante la [[prima guerra mondiale|prima]] e la [[seconda guerra mondiale]], e proprio in onore ai caduti tursitani che l'[[amministrazione comunale]], guidata dall'allora [[sindaco]] Armando Di Noia, fece erigere il monumento.<br />Il monumento ai caduti è situato in ''piazza monumento'' e la costruzione risale al [[1970]], recentemente è stato ristrutturato e spostato leggermente per donargli una posizione più centrale. Sui lati del cippo marmoreo si leggono i nomi dei caduti sul fronte e la seguente iscrizione:
 
{{citazione|''I nostri morti per la patria<br />non sono degli assenti,<br />sono degli invisibili,<br />che fissano i loro occhi<br />pieni di gloria,<br />nei nostri pieni di lacrime''|''Tursi, AI SUOI CADUTI, 1970''}}
 
== Società ==
{{organizzare|Sezione da riorganizzare, presenza di tabelle non prevista dalle [[Wikipedia:Modello di voce/Comuni italiani#Società|linee guida]]. É necessario il lungo elenco di detti locali? Da valutare qualche inserimento nella lista "Tradizioni e folclore".}}
=== Evoluzione demografica ===
Il comune conta, al 31 dicembre [[2012]], 5.147 abitanti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/bil2012/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R17&Pro=P077&Com=29&submit=Tavola|titolo=Bilancio demografico 2012, dati Istat|accesso=26 dicembre 2013}}</ref> così ripartiti: 2.560 maschi e 2.587 femmine. Le famiglie sono 2.122, le convivenze registrate 3 e la media di componenti per [[famiglia]] è 2,4 (di poco inferiore alla media nazionale di 2,5, e in perfetta media con l'analogo valore regionale).
{| class="wikitable" style="float:right;"
| colspan="2" align="center" | '''Evoluzione storica della popolazione'''<ref>{{Cita|R. Bruno|pag. 138}}</ref>
|-
|'''anno'''
|'''abitanti'''
|-
|[[1277]]
|1.440 (240 fuochi)<ref>Ogni fuoco equivale a 6 abitanti, da {{Cita|R. Bruno|pag. 138}}</ref>
|-
|[[1416]]
|4.800 (800 fuochi)
|-
|[[1505]]
|4.800 (800 fuochi)
|-
|[[1532]]
|5.196 (866 fuochi)
|-
|[[1545]]
|8.034 (1339 fuochi)
|-
|[[1561]]
|10.788 (1798 fuochi)
|-
|[[1595]]
|8.400 (1400 fuochi)
|-
|[[1648]]
|4.800 (800 fuochi)
|-
|[[1669]]
|2.280 (380 fuochi)
|-
|[[1735]]
|4.200
|-
|[[1800]]
|4.302
|-
|[[1803]]
|4.629
|-
|[[1808]]
|3.487
|-
|[[1822]]
|3.549
|-
|[[1828]]
|4.010
|-
|[[1831]]
|3.629
|-
|[[1843]]
|3.866
|-
|[[1848]]
|4.001
|-
|[[1853]]
|3.538
|}
{| class="wikitable"
|-
! Località
! m.s.l.m.
! Popolazione<ref name=istat2001 />
|-
|CAPRARICO
|160
|32
|-
|PANEVINO
|137
|44
|-
|TURSI
|210
|4.781
|-
|Borgo Panevino
|140
|16
|-
|Caprarico sotto
|120
|22
|-
|Caprarico vallo
|130
|62
|-
|Ginnari
|188
|24
|-
|Trafana
|110
|45
|-
|Villaggio Anglona
|263
|15
|-
|Case Sparse
| -
|469
|}
 
Il comune, negli ultimi decenni ha conosciuto, come molti comuni del mezzogiorno, una lieve e costante decrescita della [[popolazione]] dovuto principalmente alla diminuzione del [[tasso di natalità]] e al fatto che molti giovani decidono di perfezionare gli studi [[università|universitari]] in città del centro-nord, soprattutto [[Milano]], [[Bologna]] e [[Roma]]<ref>Dove esistono nutrite comunità di studenti tursitani.</ref>. Una volta laureati difficilmente trovano un [[mercato del lavoro]] capace di assorbire figure professionali specializzate, all'interno del paese.
 
{{Demografia/Tursi}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Tursi ha conosciuto un'ampia [[emigrazione]] durante il [[XX secolo|Novecento]], prima verso le [[Americhe]], successivamente verso l'[[Europa settentrionale]] (soprattutto in [[Germania]]) e l'[[Italia nord-occidentale]] (soprattutto [[Genova]], dove si contano alcune migliaia di tursitani), oggi invece è diventata una destinazione per [[immigrazione|immigrati]] extracomunitari, cominciata con l'esodo albanese nel periodo 1991-1997<ref>{{cita web|url=http://www.silab.it/storia/?pageurl=40-l-esodo-albanese-1991-1997|titolo=L'esodo Albanese 1991-199, da Atlante Storico|accesso=20 novembre 2008}}</ref>.
 
Sebbene i valori siano ancora molto lontani dalla media italiana, gli stranieri regolari sono 297 (145 maschi e 152 femmine). La cittadinanza straniera è pari al 5,77% della popolazione tursitana. Le comunità maggiormente rappresentate sono:<ref>Dati [[ISTAT]] al 31 dicembre [[2012]]. {{cita web|url=http://demo.istat.it/str2012/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R17&Pro=P077&Com=29&paese=A9999&submit=Tavola|titolo=La presenza straniera a Tursi|accesso=26 dicembre 2013}}</ref> [[Romania]], 129 persone, il 2,47% sulla popolazione residente e [[Albania]], 109 persone, il 2,09% sulla popolazione residente.
 
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Albino Pierro|dialetto metapontino}}
Il dialetto tursitano fa parte del cosiddetto dialetto metapontino, anche se a Tursi, c'è una diversità fonetica dovuta alla trasformazione della vocale '''''a''''' in '''''e''''' all'interno delle parole e della terminazione per '''''s''''' di molte altre parole come ad esempio:
* vèv ala chès (vado a casa),
* quànn tòrns? (quando torni?),
* lass'm stè (lasciami stare).
Il maggiore esponente di questo dialetto è, senza ombra di dubbio, il poeta [[Albino Pierro]]. Le sue poesie sono state tradotte in molte lingue, non solo europee, anche per questo è stato pubblicato un dizionario<ref>{{Cita|G.B. Mancarella, R. Campese}}</ref>.
 
==== Detti tursitani ====
Il significato va ben oltre la normale traduzione:
 
* Si vo iabbè u vicine, cùcchete tarde a sère e ìavezete prèste a matinè / Se vuoi gabbare il vicino, vai a letto tardi la sera e svegliati presto la mattina.
* S’ u ciucce nu vò vive, a vogghie a fischè / Se l’asino non vuole bere, è inutile continuare a fischiare!.
* U pirucchie ‘nda farine s' crèrete muunère / Il pidocchio nella farina si crede molinaro.
* Iummèra mute nun cì passé, cà te poie nechè / Fiumara calma non passarci, che puoi annegare.
* I guèie da pignète le sapete ‘a cucchiera / I guai della pignatta<ref>{{cita web|url=http://www.poro.it/caria/2007_F15_sujaca_cucinata_nella_pignata.JPG|titolo=Tradizionale pignatta di terracotta|accesso=20 novembre 2008}}</ref> li conosce solo il mestolo<ref>{{cita web|url=http://www.stenal.it/images/sx_3_1_a.jpg|titolo=Classico mestolo in legno|accesso=20 novembre 2008}}</ref>
* Pigghiete u bbone quanne llèie ca u mèhe nun manche mmèie / Prendi il buono quando ce l'hai che il male non manca mai
* Addù ci sù tante jalle nun ffè mèie jurne / Dove ci sono tanti galli non fa mai giorno<ref>Riferito soprattutto ad un gruppo di persone generalmente dominanti (che vogliono avere ragione a tutti i costi) che hanno idee discordanti ma lo stesso fine. L'obiettivo probabilmente non si raggiungerà mai.</ref>.
* Attàcch u' ciùcch add' vòt u' patrùne / Attacca l'asino dove vuole il padrone<ref>In ambito lavorativo, fai quello che ti dice il "capo" e basta, anche se in un altro modo può essere fatto meglio o più velocemente al "capo" non sta bene.</ref>.
* U voje chiàm curnùt u' ciùcc / Il bue chiama cornuto l'asino<ref>Tra i due è il bue ad avere le corna, ma dice all'asino di essere cornuto quando in realtà il cornuto è lui. È una semplice metafora riferita alle normali liti quotidiane.</ref>.
* Sì còm u' pèd d' pitrusìn / Sei come il prezzemolo<ref>La metafora si rifà all'enorme uso del prezzemolo in cucina. Sta per ''sei sempre ovunque'' e viene usato principalmente per esortare l'interessato a non intromettersi in affari che non gli riguardano.</ref>.
 
=== Religione ===
{{Vedi anche|Diocesi di Anglona|Diocesi di Tursi-Lagonegro}}
[[Immagine:Santuario anglona2.jpg|left|thumb|Basilica di Anglona, sede titolare della diocesi]]
Nel [[968]] la prima sede vescovile di [[rito bizantino]] venne istituita a Tursi<ref>Si evince dalla ''Relatio de legatione Costantinopolitana'' di [[Liutprando da Cremona|Liutprando]], [[diocesi di Cremona|vescovo di Cremona]].</ref> e fino all'inizio del [[XII secolo]] la diocesi adottò il rito bizantino. Nel [[1110]] la sede vescovile di Tursi venne trasferita ad [[Anglona (Tursi)|Anglona]]<ref>P.F. Kehr, Italia Pontificia, IX, p. 469 citato da A. Pellettieri, [http://www.consiglio.basilicata.it/basilicata_regione_notizie/brn92_0299/06%20A.%20Pellettieri%20DIOCESI.pdf Diocesi e cattedrali di Basilicata] su Basilicata Regione Notizie.</ref>, poiché meglio disposta strategicamente e per la presenza, sulla collina, di un edificio religioso particolarmente importante, il [[Santuario di Santa Maria Regina di Anglona]], e la diocesi assunse il nome di diocesi di Anglona. Successivamente, con la decadenza della città di Anglona e lo sviluppo di Tursi, [[papa Paolo III]] per dirimere le liti tra la [[Curia diocesana|curia]] e la camera baronale, con decreto concistoriale dell'8 agosto [[1545]], diretto al vescovo Berardino Elvino, sancì il trasferimento della sede vescovile di Anglona nella città di Tursi. Sede della cattedra fu la [[#La chiesa di San Michele Arcangelo|chiesa di San Michele Arcangelo]], soltanto otto mesi dopo, lo stesso [[Papa|Pontefice]] con la [[bolla pontificia|bolla]] del 26 marzo [[1546]], trasferi definitivamente la cattedra episcopale a Tursi, nella [[#La cattedrale dell'Annunziata|chiesa dell'Annunziata]] e ordinò ai vescovi di mantenere il titolo di diocesi di Anglona-Tursi<ref name=Martucci /><ref>{{Cita|R. Bruno|pp. 37-38}}</ref>. L'8 settembre [[1976]], a seguito della creazione della [[Regione ecclesiastica Basilicata]] assunse il nome di diocesi di Tursi-Lagonegro. Anglona, invece, divenne [[sede titolare]] di diocesi. Suo primo vescovo titolare dal 1977 al 1991 è stato [[Andrea Cordero Lanza di Montezemolo]] poi divenuto cardinale.
 
La diocesi ha 72 parrocchie e una superficie di 2.509&nbsp;km². Nel [[2004]] contava 131.500 battezzati su 132.500 abitanti, pari al 99,2% di battezzati della popolazione totale.
 
=== Tradizioni e folclore ===
Molte tradizioni tursitane si rifanno ad avvenimenti religiosi.
[[Immagine:Falò di San Giuseppe.jpg|thumb|''u umnnàrie'', il ''Falò di San Giuseppe'', durante lo spegnimento a fine serata.]]
 
* La sera del 18 marzo è tradizione bruciare le frasche<ref>{{cita web|url=http://www.dizionario.org/d/index.php?pageurl=frasca|titolo=Denominazione di ''frasca'', da dizionario.org|accesso=20 novembre 2008}} - Frasca: ramoscello fronzuto per lo più di alberi boscherecci.</ref>, raccolte tra i campi durante le potature, creando così grandi falò. La gente del luogo chiama l'evento ''u umnnàrie'' riferito al ''Falò di San Giuseppe''<ref>{{cita web|url=http://gaetanoc.blogspot.com/2008/03/mega-fal-di-san-giuseppe-e-festa-della.html|titolo=Descrizione dell'evento, il ''Falò di San Giuseppe''|accesso=20 novembre 2008}}</ref>. Tra i rioni c'è una sorta di competizione nella preparazione dell'evento, facendo una vera e propria gara su chi ha la migliore organizzazione. I cittadini si soffermano attorno al fuoco dove viene arrostita della carne e si balla a suon di tarantelle, suonate dal vivo da cittadini d'eccezione. Durante la serata si svolge anche la ''Festa della Focaccia''. L'evento è molto antico e si svolge nella notte tra il 18 e il 19 marzo, giorno della festività di [[Giuseppe (padre putativo di Gesù)|San Giuseppe]] nonché ''Festa del Papà''. Con questo rito antichissimo si ricorda la sacra coppia di giovani sposi (San Giuseppe e la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]]), in un paese straniero ed in attesa del loro [[gesù bambino|Bambino]], che si videro rifiutata la richiesta di un riparo per il parto.
 
* Un'antica leggenda narra di un giovane pastorello che, mentre pascolava il suo gregge sulla sommità della collina ''Variante'', a metà strada tra Tursi ed [[Anglona (Tursi)|Anglona]], vide avvicinarsi una ''bellissima Signora'', che gli chiese di recarsi in paese, per invitare gli abitanti del luogo ad andarLa a prendere. La gente prima incredula, poi sempre più curiosa si dirige sulla sommità della collina dove ritrova la statua della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] e la riporta nel suo santuario. Da allora tutti gli anni, l'ultima domenica di aprile, la Madonna viene portata a spalle per un percorso di oltre 10&nbsp;km, dal [[santuario di Anglona]] alla cattedrale dell'Annunziata di Tursi<ref>{{Cita|Don Zorzi|pag. 11}}</ref>.
 
* Nel periodo [[pasqua]]le è usanza allestire in chiesa il santo sepolcro, portando il ''sabucco'', piccoli piatti e cestini con germogli di grano. La preparazione di questi cestini è abbastanza lunga, infatti durante il periodo di [[quaresima]] si pongono dei semi di grano in uno piccolo strato di terriccio o di cotone umido. Il cestino è conservato in un luogo buio ed umido in modo da consentire la crescita dei germogli in maniera lineare.
 
* Il 13 giugno il giorno della festa di [[Sant'Antonio da Padova]] è tradizione recarsi a [[Santa Messa|messa]] con un cestino pieno di panini. Durante la celebrazione i panini vengono benedetti dal vescovo e successivamente, tra le strade della città vengono donati alla gente meno abbiente.
 
* Il 13 dicembre, in occasione della festività di [[Santa Lucia]], è uso locale cuocere il grano in pignatte di terracotta e mangiarlo, il giorno seguente, assieme a tutta la famiglia, con zucchero e cacao o fritto con peperoncino e cipolla.
 
* Il 2 febbraio giorno della [[candelora]] si usava benedire delle candele e conservarle sul capezzale del letto, per accenderle durante un temporale o quando un parente stava per esalare l'ultimo respiro. Ormai questa tradizione è quasi caduta in disuso.
 
* Anche il [[carnevale]] è ricco di tradizioni, alcune ormai cadute in disuso, infatti in passato si usava ''portare le serenate'' in casa degli amici o sotto la finestra della morosa, al suono del ''[[cupa cupa|cup cup]]''. I ragazzi si vestono in maschera e girano il paese raccogliendo regalini. Tra le vie del paese scorre la classica sfilata dei carri che si conclude bruciandoli in piazza alla morte di carnevale.
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
Sono presenti alcune biblioteche, in buon numero rispetto agli abitanti.
[[Immagine:Palazzo Pierro tursi.jpg|thumb|Palazzo Pierro.]]
 
* Biblioteca Comunale, situata nel corso principale, in via Roma, è ben accessibile da qualsiasi punto della città, ben fornita risulta utilissima per gli studenti di scuole elementari e media inferiori e superiori.
* Biblioteca Vescovile, è situata in pieno centro, nei pressi del municipio e della [[cattedrale dell'Annunziata (Tursi)|cattedrale dell'Annunziata]]. Conta di un buon numero di libri, molti dei quali antichissimi. I tomi più vecchi sono stati ristrutturati e sono custoditi presso la casa vescovile, sono però visionabili copie identiche di tali opere.
* Biblioteca "A. Pierro", situata presso il ''palazzo Pierro'' nel rione San Michele del centro storico. Originariamente era la casa del poeta [[Albino Pierro]], dopo la sua morte venne ristrutturata dal comune e adibita a [[biblioteca]]. Sono presenti molti libri utilizzati dal poeta nei suoi anni di vita e moltissime opere originali di Pierro.
 
==== Scuole ====
In città ha sede l'ITCG ''M.Capitolo''<ref>{{cita web|url=http://www.itcgtursi.it/index.asp|titolo=Sito ufficiale dell'ITCG ''Manlio Capitolo''|accesso=20 novembre 2008}}</ref> (Istituto Tecnico Commerciale per Geometri e Tecnici del Turismo), nel rione Sant'Anna è presente anche un Istituto Professionale. l'Istituto Comprensivo Statale ''Albino Pierro'' comprende tutti gli istituti di primo e di secondo grado inferiore.
 
==== Musei ====
[[Immagine:Herakleia Museo Nazionale Della Siritide Pottery2.jpg|upright=0.8|thumb|alcuni reperti rinvenuti tra [[Pandosia (Lucania)|Pandosia]] ed [[Heraclea]]]]
{{vedi anche|Museo archeologico nazionale della Siritide}}
 
Sulla collina di [[Anglona (Tursi)|Anglona]] e in ''Conca d'Oro'', sono stati rinvenuti dei busti della [[Divinità greche|dea]] [[Demetra]] e statuette della ''Sfinge alata''. In una tomba sono stati rinvenuti: una collana di pasta vitrea, diversi anelli, due orecchini con pendagli a piramide in oro di stile tarentino, un'anfora e due scodelle decorate con palmette, appartenute ad una giovane donna. Tale corredo data, con una certa approssimazione, la tomba al [[III secolo a.C.]] Gli ori e le monete di argento rinvenuti negli strati inferiori del santuario campestre dedicato a Demetra risalgono alla metà del [[IV secolo a.C.]]<ref>{{Cita|R. Bruno|pag. 17}}</ref>
 
Nella stessa zona sono state scoperte altre tombe a cumulo<ref>{{Cita|H. Schlager, U. Rudiger|pp. 331-353}}</ref> risalenti alla prima metà del [[VIII secolo a.C.]], e alcune [[necropoli]] ellenistiche e romane, che custodivano ricchi corredi, di cui molti sono esposti nel [[Museo archeologico nazionale della Siritide]] di [[Policoro]].
 
Recenti scavi archeologici<ref>{{Cita|D. Adameşteanu}}</ref> nei pressi dei resti del castello gotico di Tursi, hanno portato alla luce [[scheletri]], [[tombe]], [[monete]], frammenti di [[anfore]] e palle [[ogivali]] di piombo recanti la scritte EYHfIDA (greca) e APNIA (latina), quest'ultime, usate come armi di lancio durante un assedio al castello<ref name=Nigro />.
 
=== Media ===
==== Stampa ====
* ''Tursitani''<ref>{{cita web|url=http://www.tursitani.it/|titolo=Sito ufficiale del bimestrale ''tursitani.it'', di Salvatore Verde|accesso=20 novembre 2008}}</ref>, bimestrale di Tursi, città della [[Rabatana]] e di [[Albino Pierro|Pierro]], sede della [[diocesi di Tursi-Lagonegro|Diocesi]]<ref>Registrazione Trib. di Matera nº 224 del 14 maggio 2004. Direttore Responsabile: Salvatore Verde.</ref>.
* ''Il Ventilatore''<ref>{{cita web|url=http://www.ilventilatore.it/|titolo=Sito ufficiale ''il ventilatore''|accesso=20 novembre 2008}}</ref>, iniziativa di volontariato [[onlus]]
*{{cn|''Mete!'', mensile curato dal ITCG ''M. Capitolo'' di Tursi
* ''La Stella di Anglona'', pubblicazioni dell'Ottocento curate dalla curia vescovile
* ''L'Orfanello di San Rocco'', pubblicazioni del 1950 curate dalla curia vescovile
* ''Il Dialogo'', pubblicazione curata dalla curia vescovile}}
 
==== Cinema ====
*[[2002]]: ''Le scarpe di Pasquale'', diretto da Luigi Caldararo, tratto da ''[[Carlo_Alianello#Il_libro_La_conquista_del_Sud_e_la_sua_valenza_revisionista|La conquista del Sud]]'' di [[Carlo Alianello]].
*[[2005]]: ''[[Sexum Superando - Isabella Morra]]'', diretto da Marta Bifano.
*[[2007]]: ''[[Modo Armonico Semplice|Modo Armonico Semplice - L'asilo di un maestro]]'', diretto da Salvatore Verde.
*2007: ''Nine Poems in Basilicata'', diretto da Antonello Faretta con [[John Giorno]].
 
=== Cucina ===
[[Immagine:Peperoni secchi.jpg|upright=1.4|thumb|''pupàcce crusk'' (peperoni croccanti)]]
{{vedi anche|Basilicata#Cucina e gastronomia|Prodotti agroalimentari tradizionali della Basilicata}}
Originariamente il pane era fatto in casa. Ad oggi, molti panifici locali fanno ancora il pane casereccio e per questo troviamo: ''a pitta'' (una specie di ruota piana) e ''u piccillète'' (una sorta di ciambellone bianco a forma di volante), tra le focacce troviamo ''a caccallèt'' che può essere dolce, con l'uva sultaninala, e salata con i ciccioli<ref>{{cita web|url=http://www.coquinaria.it/cgi-bin/ubb/ultimatebb.cgi?/topic/5/5225.html|titolo=Preparazione della ''caccallèt''|accesso=20 novembre 2008}}</ref>. La focaccia classica è chiamata volgarmente ''vruscète'' ed è generalmente condita con pomodori e peperoni. Nelle sere invernali, davanti al focolare si consuma la ''ffella-rusch'', una fetta di pane abbrustolita al fuoco e condita con strutto o un filo d'olio, sale e ''pupàcce pisèt'' (peperone macinato), ricavato macinando i ''[[peperone di Senise|pupàcce crusk]]'' (peperoni secchi e croccanti).
 
Il piatto più tipico, è quello dei ''frizzuli ca' millica'' o ''maccaruni ca' millica'', ossia maccheroni lavorati col ferro a sezione quadrata (da calza o di ombrello) e conditi con sugo di pomodoro e mollica di pane fritta. Tra i primi piatti troviamo anche i ''raskatelle pupàcce e pummidòre'', cavatelli col sugo di pomodori e peperoni freschi<ref name="cucina">{{Cita|I. Palazzo|capitoli 5 e 7}}</ref>.
 
Quando si uccideva il maiale, nulla andava perduto, a cominciare dal sangue che serviva per la preparazione del ''[[sanguinaccio]]''. Le parti meno nobili, quali le cotiche, il lardo, le interiora venivano utilizzate, nella preparazione delle ''frittole'' (ciccioli) e della ''nnuglia'' che era detto [[salame pezzente]] poiché fatto con gli scarti della carne. Questi alimenti sono usati principalmente come contorni, o cucinati insieme alle verdure, nella preparazione della ''minestra maritata''<ref name="cucina" />.
 
Dopo il maiale, la carne più consumata era quella ovina, usata per la preparazione dei ''Gghiommaricchie'', degli involtini di interiora fatti solitamente alla brace o infornati in una teglia con le patate<ref name="cucina" />. Nel periodo pasquale è usanza fare i ''cavzòn'' (calzoni tipici ripieni di salsiccia, o di verdure o di patate), mentre nel periodo natalizio si preparano le ''crispelle'' (morbide ciambelle di pasta lievitata e fritte in abbondante olio, o panzerottini fritti ripieni con peperoni secchi e alici), i ''panzèrott'' e ''uand'' (panzerottini fritti ripieni di crema ai ceci, e dolci tipo chiacchiere)<ref>{{cita web|url=http://www.coquinaria.it/cgi-bin/ubb/ultimatebb.cgi?/ubb/get_topic/f/5/t/004044/p/1.html|titolo=Immagini di ''cavzòn, crispelle, panzèrott e uand''|accesso=20 novembre 2008}}</ref>. Tra i vini troviamo il ''[[Matera DOC]]''.
Altri piatti tipici tursitani sono<ref name="cucina" />:
* ''cicorjè e fèv'' - cicorie e fave,
* ''finucch' e fasul'' - minestra di finocchi e fagioli,
* ''Mugnèm chièn'' - Melanzane ripiene,
* ''Pastùrej'',
* ''raskatelle ca' millica'' - pasta fatta in casa (cavatelli) conditi con sugo di pomodoro e mollica di pane fritta,
* Zuppa di lumache,
* Insalata d'arance.
 
=== Eventi ===
[[Immagine:Esposizioni alle vie dell'arte Tursi.jpg|thumb|una delle tante esposizioni delle manifestazione ''Le Vie dell'Arte'']]
Gli eventi più importanti di Tursi sono le feste popolari religiose. La più conosciuta e importante a livello locale è senz'altro la ''[[Santuario di Santa Maria di Anglona#La Devozione|Festa della Madonna di Anglona]]'' che viene festeggiata ogni 8 settembre. La festa è preceduta da fiere, sagre e concerti di ogni genere, che si alternano sul sacro colle di [[Anglona (Tursi)|Anglona]] a cominciare dal 2 settembre.
 
Durante l'anno vengono organizzate anche diverse manifestazioni di livello culturale. Tutti gli anni, tra agosto e settembre si svolge il ''Premio Pierro'', gara regionale, di poesia dialettale in onore del poeta tursitano Albino Pierro. Tra luglio ed agosto, invece, si svolge l'ormai classico appuntamento con ''Le Vie dell'Arte''<ref>{{cita web|url=http://www.ilventilatore.it/|titolo=''Le vie dell'arte'', sito ufficiale della manifestazione|accesso=20 novembre 2008}}</ref>, manifestazione estiva organizzata dell'''Associazione Culturale ONLUS IlVentilatore'' tra le viuzze del centro storico, dove vengono esposte opere e creazioni di artisti locali.
Tra il mese di maggio e il mese di giugno è solitamente previsto il motoraduno organizzato dal ''Motoclub Southern Bikers Tursi''<ref>{{cita web|url=http://musmann.altervista.org/|titolo=Motoclub Southern Bikers Tursi, sito ufficiale|accesso=20 novembre 2008}}</ref> dove oltre 400 moto, provenienti da tutto il sud Italia, occupano per intero la piazza principale della città.
 
Ogni 20 del mese si svolge il ''Mercato Cittadino'' lungo tutto il ''rione Sant'Anna'', allargandosi fino ad occupare una parte del ''rione Piana'' e tutta ''piazza Pescogrosso''. Ogni martedì invece è previsto il mercatino rionale che si svolge sempre nel ''rione Santi Quaranta'', tranne che per il primo martedì del mese che invece è in ''piazza Pescogrosso''.
 
* Il 26 maggio si svolge la festa patronale dedicata a [[San Filippo Neri]] con la consueta processione tra le vie del paese, portando a spalle la statua del santo. Durante il resto della giornata vengono organizzati giochi in piazza, installate giostre e allestiti stand lungo tutto il corso cittadino.
* Il 2 luglio si svolge la festività della ''Madonna dell'Icona'' (un'icona del [[XIV secolo]], della scuola di [[Giotto]], che ritrae la [[Madonna col Bambino]]) presso la [[Rabatana#La Chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore|chiesa di Santa Maria Maggiore]].
* Il 16 agosto si svolge la festività di [[San Rocco]] presso l'omonimo convento. Si recita la [[Santa Messa]] e si va in processione con, a spalle, la statua del santo. La serata viene trascorsa nei pressi del convento dove i ragazzi della Fondazione Exodus preparano della pizze e si assiste ad un piccolo concerto di artisti locali.
* Il 2 settembre si allestisce una fiera sul sacro colle di Anglona.
* L'8 settembre si svolge la festività della ''Madonna d'Anglona'' presso il [[Santuario di Santa Maria di Anglona]].
* Il 1º ottobre si svolge la ''Sagra del Percoco Settembrino'' dove si può gustare il percoco bianco di Tursi.
* In dicembre è prevista la ''Sagra della Crispella''<ref>{{cita web|url=http://www.cataniatradizioni.it/cucina/antipasti%20e%20contorni/crispelle%20con%20acciuga%20e%20la%20ricotta.htm|titolo=Ricetta di crispelle salate|accesso=20 novembre 2008}}</ref>.
 
==Persone legate a Tursi<small><ref>{{Cita|R. Bruno|pp. 143-146}}</ref></small>==
==== Di ieri ====
* Giulio Antonio Brancalasso (Tursi, [[1570]] - [[1620]]), precettore alla Corte di [[Carlo Emanuele I di Savoia]] ed autore di un compendio di teologia pubblicato in [[Napoli]] nel [[1609]], scrisse il poema in lingua spagnola ''Il labirinto di Corte''.
* Francesco Brancalasso (Tursi, [[1594]] - [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]], [[1656]]), entrò nell'Ordine dei Minimi di [[San Francesco di Paola]], autore di un poema nel [[1651]] dal titolo ''La Betulia liberata''.
* Michelangelo Latronico (Tursi, [[1646]] - ?), medico e poeta.
* don Francesco Andreassi (1666), reggente della cancelleria di Napoli.
* Giulio Cesare Clauridia ( [[1689]] ), [[canonico]], musicista, autore del canto della ''Messa di Claradies''.
* padre Andrea Picolla (Tursi, 22 marzo [[1666]] - [[1730]]), [[Servo di Dio]].
* Niccolò Margiotta ( [[XVIII secolo]] ), poeta e scrittore.
* Francesco Oliva (Tursi [[1752]] - [[Francia]] ?), pittore.
* Antonio Nigro (Tursi, [[1764]] - [[1854]]), medico e archeologo, autore di un prezioso ''Memorandum istorico topografico sulla città di Tursi e sulla antica Pandosia di Heraclea oggi Anglona''.
* Antonio Maria Oliva (Tursi, [[1780]] - Napoli [[1841]]) scrittore.
* [[Domenico Simeone Oliva]] (Tursi, 5 ottobre [[1783]] - Napoli, [[1842]]), accademico, letterato e traduttore, precettore dei figli di [[Gioacchino Murat]] e maestro di [[Pasquale Stanislao Mancini]], [[Alessandro Poerio]], [[Antonio Scialoja]]. Scrisse ''Il Natale del Messia'', ''Tassaortea'', ''Gismonda da Salerno'', ''La corona eterna di Amalia''.
* Cesare Oliva (Tursi, ? - Napoli?), magistrato e procuratore del re [[Vittorio Emanuele II]] a [[Torino]] nel [[1862]].
* [[Laura Beatrice Oliva]] (Napoli<ref>Lo storico Rocco Bruno afferma che Laura sia natà a Tursi ({{Cita|R. Bruno|pag. 174}})</ref>, [[1821]] – [[Fiesole]], [[1869]]), poetessa ed educatrice, moglie di [[Pasquale Stanislao Mancini]].
* Giovanni Battista Domenico Giustiniano Ayr (Tursi, [[1841]] - [[1895]]), medico e scienziato, [[medaglia]] d'oro per la ricerca all'università di Napoli.
* Antonio Cestone ([[Colobraro]], [[1855]] - Tursi, [[1928]]), scultore e pittore, le sue opere sono presenti nel convento di [[San Rocco]] e nella chiesa di [[San Michele]] in Tursi.
* [[Vincenzo Cristiano]] (Tursi, [[1865]] – Tursi, [[1952]]), maestro e poeta.
* Luigi Ettore Cucari (Tursi, [[1868]] - [[1939]]), consigliere e presidente del [[consiglio provinciale]] di [[Basilicata]].
* Carmela Ayr (Tursi, [[1873]] - [[Roma]], [[1964]]), poetessa, studiosa di [[filosofia]], [[pedagogia]] e [[letteratura]], autrice di oltre trenta pubblicazioni.
* [[Andrea Ferrara]] (Tursi, [[1882]] - Roma, [[1954]]), [[Cavaliere di Gran Croce]] [[Ordine al Merito della Repubblica Italiana]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=32448&iddecorato=31995|titolo=Onorificenza dott. Andrea Ferrara, dati della Presidenza della Repubblica|accesso=20 novembre 2008}}</ref>, primo presidente della [[Suprema Corte di Cassazione]].
* [[Manlio Capitolo]] (Tursi, [[1902]] - Roma, 1954), presidente del [[Tribunale]] di [[Venezia]] e Roma.
* [[Albino Pierro]] (Tursi, [[1916]] - Roma, [[1995]]), poeta, più volte candidato al [[Premio Nobel per la letteratura]].
* Rocco Bruno (Tursi, 5 gennaio 1939 - Tursi 6 gennaio [[2009]]), storico e studioso, autore di ''"Anglona: una città, un vescovado, un santuario"'', ''"Storia di Tursi"'' e molte altre pubblicazioni sulla storia dei territori tursitani
* [[Luigi Nobile]] (Tursi, 24 febbraio 1921 – Aosta, 18 febbraio 2009) medico, è stato un calciatore ,conquistò lo scudetto con la Roma nel 1941-42
 
==== Di oggi ====
* [[Monsignore|mons.]] [[Francesco Cuccarese]] (Tursi, [[1930]]), [[Vescovo emerito|arcivescovo emerito]] di [[Arcidiocesi di Pescara-Penne|Pescara-Penne]] e [[canonico]] del [[Capitolo (canonici)|capitolo]] della [[basilica di San Pietro in Vaticano]].
* Carmelo Antonio Bruno ([[1939]]), maestro di musica e compositore.
* Nicola Crispino (Tursi, 21 ottobre [[1940]]), geometra, foto-video amatore, cultore di storia e tradizioni locali.
* Rocco Campese, poeta, storico, studioso di filologia e scrittura del dialetto.
* Luigi Caldararo ([[1942]]), maestro e pittore.
* mons. [[Francesco Nolè]] ([[1948]]), vescovo cattolico della [[diocesi di Tursi-Lagonegro]].
* Vincenzo D'Acunzo ([[1950]]), artista e pittore.
* [[Rosa Maria Fusco]] ([[Matera]], [[1953]]), poetessa, scrittrice, saggista e critico letterario<ref>{{cita web|url=http://www.poetilucani.it/template.jsp?pagina=poePoeta&poeId=24|titolo=Rosa Maria Fusco, cenni biografici, da poetilucani.it|accesso=20 novembre 2008}}</ref>.
* Vincenzo Missanelli<ref>{{cita web|url=http://www.vincenzomissanelli.com/|titolo=Vincenzo Missanelli, sito ufficiale|accesso=20 novembre 2008}}</ref> (Tursi, [[1954]]), designer e socio fondatore dell'ADI ([[Associazione per il Disegno Industriale]]) [[Toscana]].
* [[Corrado Veneziano]] (Tursi, [[1958]]), regista teatrale e docente universitario.
 
==== Cittadini onorari ====
* [[cardinale]] [[Michele Giordano]], ([[Sant'Arcangelo]], [[1930]] - [[Napoli]], [[2010]]), è stato [[arcivescovo]] [[metropolita]] di Napoli e [[San Gioacchino ai Prati di Castello (titolo cardinalizio)|Cardinale presbitero di San Gioacchino ai Prati di Castello]].
* Anthony 'Tony' Buba<ref>{{cita web|url=http://www.imdb.com/name/nm0117780/|titolo=Filmography Tony Buba, da imdb.com|accesso=20 novembre 2008}}</ref> (Braddock, [[1944]]), regista e produttore cinematografico di origini tursitane<ref>{{cita web|url=http://www.consiglio.basilicata.it/lucaninelmondo/storie/pdf/tursi.pdf|titolo=Ritorno a Tursi della famiglia Buba|accesso=20 novembre 2008}}</ref>.
* Pasquale 'Pat' Buba<ref>{{cita web|url=http://www.imdb.com/name/nm0117779/|titolo=Filmography Pat Buba, da imdb.com|accesso=20 novembre 2008}}</ref> (Braddock, [[1946]]), fratello di Tony, tecnico di montaggio di film del calibro di [[Gangs of New York]]. Il 3 agosto [[2000]] il consiglio comunale conferisce ai fratelli Buba la [[cittadinanza onoraria]]<ref>{{cita web|url=http://www.braddockfilms.com/news/2000.shtml|titolo=Tony e Pat Buba cittadini onorari di Tursi, da articolo della città di Braddock|accesso=20 novembre 2008}}</ref>.
* [[Rocco Brancati]] ([[Potenza (Italia)|Potenza]], [[1950]]), redattore del quotidiano [[Il Mattino]] di Napoli, [[giornalista]] [[italia]]no [[RAI - Radiotelevisione Italiana|RAI]].
* Cosimo Damiano Fonseca, ([[Massafra]]), [[Lincei|accademico dei Lincei]], rettore dell'Università di Basilicata.
* [[John Giorno]] ([[New York]], [[1936]]), poeta, scrittore e attore di origini tursitane, fondatore di ''Performance Poetry'' collaborò a lungo con [[Andy Warhol]]. Il 9 ottobre 2013 il Consiglio comunale gli ha conferito il titolo di cittadino onorario.
 
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni storiche ===
[[Immagine:Tursi Scorcio 1.jpg|thumb|scorcio del rione Rabatana]]
 
==== Rioni del centro storico ====
{{vedi anche|Rabatana}}
'''''rione Rabatana'''''<br />La Rabatana è sicuramente il primo rione abitato di Tursi, nato originariamente attorno al castello nel [[V secolo|V]] - [[VI secolo]] dai fuggiaschi della città di Anglona (attuale frazione di Tursi).
 
'''''rione San Michele'''''<br />Il rione [[San Michele]] prende il nome dall'omonima chiesa, ed è il rione più antico dopo la Rabatana. Risale al [[X secolo]] e ad oggi è ancora abitato da diverse famiglia. Le case sono costruite in pietra e le strade sono strette e anch'esse in pietra. Nel rione è presente il palazzo Latronico, uno dei più grandi palazzi di Tursi e la casa natale del poeta [[Albino Pierro]], ora divenuta una biblioteca<ref name=CrispinoCentroStorico />.
[[Immagine:Viottoli centro storico Tursi.jpg|left|thumb|viottoli del rione San Filippo]]
 
'''''rione San Filippo'''''<br />Il rione [[San Filippo]] prende anch'esso nome dall'omonima chiesa che si affaccia su piazza plebiscito. Costruito attorno al [[XVII secolo]], fino agli anni sessanta era ritenuto il centro del paese e disponeva di tutti gli uffici pubblici successivamente spostati nell'attuale centro città. In questo rione è presente, oltre a piazza plebiscito, il palazzo del Barone Brancalasso, sicuramente uno dei palazzi più suggestivi di Tursi, velato persino da un pizzico di mistero. Attualmente è presente una sede dalla posta e una scuola materna. Le strade sono ovviamente in pietra e in prevalenza, strette e ripide<ref name=CrispinoCentroStorico />.
 
'''''rione Petto/Pandosia'''''<br />Il rione Petto è sicuramente il più caratteristico di Tursi, per l'originale disposizione delle case che sono addossate le une sulle altre e praticamente aggrappate alla ripida timpa sottostante. Le abitazioni scendono pian pian verso il basso fino a raggiungere il nuovo rione Santi Quaranta. Le strade hanno un forte pendio e costruite completamente con ciottoli<ref name=CrispinoCentroStorico />.
 
'''''rione Cattedrale, Catuba e Vallone'''''<br />Il rione Cattedrale ingloba di fatto il rione Catuba, esposto ad ovest e ben conservato, e il rione Vallone, zona bassa e centrale della città. Nel rione è presente la cattedrale dell'Annunziata che dà sulla piazza Maria SS. di Anglona, attuale centro città. Sulla piazza è presente anche il recente municipio costruito nel secondo dopoguerra<ref name=CrispinoCentroStorico />.
 
==== Rioni fuori dal centro storico ====
''''' rione Piana/rione Europa'''''<br />Il rione Europa sorge lungo la sponda destra del torrente Pescogrosso. Il nome del rione deriva dalle vie che sono intitolate agli stati europei, ma viene anche chiamato Piana poiché sorto in una zona pianeggiante. Nel [[1983]] il torrente straripò e molte abitazioni subirono gravi danni, successivamente si costruirono artificialmente gli argini al Pescogrosso. Le case sono costruite prevalentemente in tufo e le strade pavimentate con lastroni di pietra<ref name=CrispinoTursiModerna>{{cita web|url=http://www.tursi.info/luoghi.htm|titolo=Nicola Crispino, ''Tursi moderna''|accesso=30 gennaio 2009}}</ref>.
[[Immagine:Tursi notturna.jpg|upright=1.4|thumb|parte del rione Santi Quaranta in basso, si intravede anche il rione Rabatana in alto e il rione Petto che collega i due.]]
 
'''''rione Costa'''''<br />Il rione Costa nasce ai piedi della collina di [[San Rocco]] e prende proprio il nome dalla posizione in cui è sorto. Via Roma lo separa dal rione Piana. Quest'ultima via è il corso principale della città, lungo la quale sorgono la scuola media e la scuola elementare. La costruzione delle case e la grandezza delle strade lo rende simile al rione Piana, tranne che per i dislivelli di quest'ultime<ref name=CrispinoTursiModerna />.
 
'''''rione Sant'Anna'''''<br />Il rione [[Sant'Anna]] sorge lungo la sponda sinistra del torrente Pescogrosso. Prende il nome dal vecchio convento di Sant'Anna, attualmente adibito ad Istituto Professionale. La costruzione di questo rione è iniziata negli anni settanta ed è di fatti uno dei rioni moderni della città. Vi è anche presente la via più lunga e comoda di Tursi, viale Sant'Anna, che costeggia il torrente e che nel giorno 20 di ogni mese si svolge il consueto mercato mensile. Le strade sono abbastanza ampie ed asfaltate e fiancheggiate da nuove abitazioni a 5 piani in cemento armato<ref name=CrispinoTursiModerna />.
 
'''''rione Santi Quaranta'''''<br />Il rione Santi Quaranta è senz'altro il più moderno di Tursi, le costruzioni sono cominciate verso la fine degli [[anni 1970|anni settanta]] ed è a tutt'oggi in espansione. È sicuramente il rione meglio esposto, in una zona abbastanza pianeggiante detta la ''piana di Santi Quaranta'', e prosegue lungo il corso del torrente. Prende il nome dalla piana omonima nella quale secondo un'antica leggenda furono trucidati 40 martiri cristiani. Comprende costruzioni di tipo popolare e numerose abitazioni in cooperative, le strade, modernissime, sono ampie e asfaltate. Nel rione è presente un campo sportivo, un campo da tennis, una scuola materna e la moderna sede dell'ITCG "M.Capitolo" (Istituto Tecnico Commerciale, per Geometri e tecnico Turistico)<ref name=CrispinoTursiModerna />.
 
== Economia ==
=== Agricoltura ===
[[Immagine:Campi di Tursi.jpg|thumb|campi in semina]]
La città ha un'economia prevalentemente agricola, diffusissime sono le coltivazioni di agrumi e alberi da frutto. Rinomate sono le arance di Tursi ''i partajall'' o ''portogallo'', importate attorno all'anno mille dai [[Saraceni]], hanno subito, nel corso degli anni, una sorta di modifica genetica naturale che le ha rese uniche nella loro specie.
 
Questo tipo di arancia denominata ''Arancia Staccia'' prende il nome da un antico gioco simile a quello delle bocce in cui si utilizzava la ''staccia'', una pietra piatta e levigata. Infatti l'arancia staccia è pressoché piatta e schiacciata ai poli, matura in marzo, ha un peso medio molto alto e può tranquillamente raggiungere un chilogrammo. La particolare buccia è molto spessa e soffice, la polpa è senza semi e il sapore è squisito e impareggiabile. Questa particolare arancia è presente solo nel territorio dei comuni di Tursi e il vicino [[Montalbano Jonico]]. L'enorme diffusione delle coltivazioni di agrumi, nell'ultimo secolo, soprattutto nella zona di [[Anglona (Tursi)|Anglona]], hanno dato il nome alla vallata sottostante al sacro colle di Anglona, denominandola ''Conca d'Oro''<ref>{{Cita|L. Quilici, S. Quilici Gigli}} {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=YlitAwk0Bu0C&pg=PA147&lpg=PA147&dq=conca+d%27oro+tursi&source=web&ots=rzI775Ez0e&sig=wP3cBRiQndPkDHC4Et6uNmJRfx8&hl=it&sa=X&oi=book_result&resnum=20&ct=result|titolo= pag. 147|accesso=20 novembre 2008}}. ''Vallone della Conca d'Oro'', così definita in quanto è stata una delle prime località d'Italia per la coltivazione delle arance.</ref>. Il 30 gennaio [[2007]] si è attivato un progetto del ''Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dell'Arancia Staccia di Tursi e Montalbano Jonico''<ref>{{cita web|url=http://www.freshplaza.it/news_detail.asp?id=2901|titolo=Consorzio di valorizzazione dell'Arancia Staccia di Tursi e Montalbano Jonico|accesso=20 novembre 2008}}</ref> per richiedere il riconoscimento comunitario [[Denominazione di origine protetta|D.O.P.]]
Molto diffuse sono anche le coltivazioni del ''Percoco bianco di Tursi'' di cui è stata richiesta l'[[Indicazione geografica protetta]], IGP.
Si coltiva anche la vite, da cui si ricava il [[Matera DOC]] e i peperoni da cui si ricava il classico ''[[Zafaran]]'' (''pupàcce crusk'' in tursitano), anch'esso IGP.
 
=== Allevamento ===
Anche l'allevamento è abbastanza diffuso, come nel resto dell'entroterra lucano. È molto diffuso l'allevamento di [[ovini]] e [[caprini]] e di conseguenza la produzione di [[pecorino]] e formaggi caprini e di carne d'agnello e capretto.
 
=== Turismo ===
Il turismo, fino a qualche anno fa poco sviluppato, ha registrato un forte aumento soprattutto grazie ai lavori di riqualificazione del centro storico [[Rabatana]]. Anche i due [[monumenti nazionali]] presenti nella città, il [[Santuario di Santa Maria Regina di Anglona]] e l'ex convento francescano, sono stati restaurati di recente. All'interno del santuario sono stati restaurati innumerevoli dipinti e dopo l'elevazione dello stesso a basilica, è stato riattrezzato l'intero colle.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
{{Vedi anche|Strade statali e provinciali della Basilicata}}
 
=== Strade ===
I collegamenti stradali principali sono rappresentati da<ref>[http://europe.mapquest.com/maps/map.adp?formtype=address&country=IT&addtohistory=&address=&city=tursi&zipcode=]</ref>
 
* [[Autostrada A3 (Italia)|Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria]]: nel tratto lucano, uscita ''Lauria Nord'', immettersi sulla ''Sinnica'' direzione ''SS 106 Jonica'', uscita ''Tursi'' e poi ''SP154''
* [[Strada statale 106 Jonica]] Taranto-Reggio Calabria: nel tratto lucano uscita ''Sinnica'', direzione ''[[Autostrada A3 (Italia)|Autostrada A3]]'', uscita ''Tursi'' e poi ''SP 154''.
* [[Strada statale 653 della Valle del Sinni|Strada Statale 653 Sinnica]] uscita ''Tursi'' e poi ''SP 154''
* [[Strada statale 598 di Fondovalle dell'Agri|Strada Statale 598 Val d'Agri]] uscita ''Tursi'' e poi ''SP 154''
 
=== Ferrovie ===
I collegamenti ferroviari sono assicurati dalla [[stazione di Policoro-Tursi]], quindi verso tutte le località servite dalla [[Ferrovia Jonica]].
 
La [[stazione di Policoro-Tursi]] sorge a circa 25&nbsp;km dal centro abitato di Tursi e a soli 6,5&nbsp;km dal confine territoriale di Tursi. La [[stazione ferroviaria]] è situata nei pressi di Policoro Lido, sulla costa jonica. La stessa alla sua costruzione era semplicemente chiamata ''stazione di Tursi'', ma con la nascita di Policoro (comune nel [[1959]]) e il suo boom demografico degli ultimi decenni, ha cambiato più volte nome prima in ''stazione di Tursi-Policoro'' ed infine in ''stazione di Policoro-Tursi''.
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Tursi}}
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|27 maggio [[2007]]
|16 marzo [[2008]]
|Antonio Giovanni Guida
|[[Partito Democratico]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|17 marzo [[2008]]
|29 marzo [[2010]]
|Emilia Felicita Capolongo
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|30 marzo [[2010]]
|''in carica''
|Giuseppe Domenico Labriola
|[[Lista Civica]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
'''Tursi''' è gemellata con:
*{{Gemellaggio|Italia|Genova|2005}}<ref>{{cita web|url=http://www.savip.it/FCKeditor/upload/file/Portavalori/GENOVA/9-8-2005%20genova%20parte%20iter%20per%20il%20risarcimento%20della%20guardia%20uccisa.pdf|titolo=Gemellaggio Tursi-Genova, da lettera di Pericu al sindaco di Tursi|accesso=20 novembre 2008}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.tursitani.it/tursi/storia/il-gemellaggio-con-genova-1-tra-storia-ed-emigrazione-recente.html|titolo=Salvatore Verde, ''Gemellaggio con Genova''|accesso=14 gennaio 2009}}, vedi anche:
*{{cita web|url=http://www.comune.tursi.mt.it/news_spettacoli/archivio_news/2005/giugno/gemellaggio.htm|titolo=Comunicato stampa città di Tursi, ''Gemellaggio con il comune di Genova''|accesso=20 novembre 2008}}</ref>
*{{Gemellaggio|Italia|Valmontone|2005}}
 
== Sport ==
La Polisportiva Aurora Tursi, squadra di calcio della città, fondata nel settembre [[2007]] dalla fusione della ''Polisportiva Pandosia'' e ''Aurora Tursi'', ha disputato l'ultima stagione in seconda categoria girone c classificandosi al primo posto, con 51 punti davanti a R. Senise 49 e Castelluccio e Agromonte 48, facendo registrare punteggio pieno nelle 13 partite disputate in casa e conquistando una storica promozione<ref>{{cita web|url=http://www.tursitani.it/sport/calcio/storica-promozione-dellaurora-nicola-russo-tursi-in-prima-categoria-con-foto-dellevento.html|titolo=Leandro Domenico Verde, ''Storica promozione della Polisportiva Aurora Tursi''|accesso=14 gennaio 2009}}</ref> che si aspettava ormai da 50 anni.
 
=== Impianti sportivi ===
* Stadio Mimmo Garofalo, inaugurato il 3 giugno [[2007]], dagli allievi della [[Juventus]], durante la prima partita<ref>{{cita web|url=http://www.tursitani.it/sport/calcio/torneo-scirea-bari-juventus-1-a-2.html|titolo=Salvatore Verde, ''Torneo Gaetano Scirea, partita di apertura Bari-Juventus: formazioni, cronaca e risultati''|accesso=14 gennaio 2009}}</ref> dell'''[[Coppa Gaetano Scirea#XI edizione (2007)|XI Coppa Gaetano Scirea]]''<ref>{{cita web|url=http://www.coppagaetanoscirea.it/|titolo=Coppa Gaetano Scirea, sito ufficiale della competizione|accesso=20 novembre 2008}}</ref> disputata contro gli allievi del [[AS Bari|Bari]]. Tra le file della Juventus era presente anche [[Filippo Boniperti]], nipote del grande campione ed indimenticabile presidente [[Giampiero Boniperti]]. Lo stadio è munito di campo in erbetta, dispone di un vasto parcheggio ed è situato in zona Pontemasone a circa 2&nbsp;km dai primi abitati. Dispone di 500 posti a sedere<ref>{{cita web|url=http://www.tursitani.it/comunicati-stampa/domenica-20-si-inaugurera-il-nuovo-stadio-comunale-mimmo-garofalo.html|titolo=Salvatore Verde, ''Stadio Mimmo Garofalo''|accesso=14 gennaio 2009}}</ref>, su di una tribuna coperta, di ottimi spogliatoi e di una buona illuminazione notturna.
* Campo Sportivo Comunale, situato in rione Santi Quaranta di fianco all'ITCG ''[[Manlio Capitolo]]'', viene utilizzato per gli allenamenti della società calcistica e per le partite delle giovanili.
* Campo da Tennis Comunale, situato in rione Santi Quaranta
 
== Galleria immagini ==
<gallery>
Immagine:Santuario_anglona.jpg|''Santuario di Anglona''
Immagine:Santuario anglona2.jpg|''Santuario di Anglona'' lato ovest
Immagine:Santuario_anglona_affeschi.jpg|affreschi ''Santuario di Anglona''
Immagine:Statua Madonna di Anglona.jpg|statua della ''Madonna di Anglona''
Immagine:Tursi_Scorcio_2.jpg|vista del rione ''Rabatana''
Immagine:Rovine di un vecchio mulino Tursi.jpg|vecchio mulino in rovina
Immagine:Tursi notturna.jpg|Tursi in notturna
Immagine:Tursi panorama2.jpg|Panorama Tursi
</gallery>
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro||[[Dinu Adameşteanu]]|Topografia e viabilità, in Megale Hellàs. Storia e civiltà della Magna Grecia|1993|Milano|cid=D. Adameşteanu}}
* {{cita libro|Giuseppe|Antonini|La Lucania vol I|1797, ristampato nel 1987|ed. A. Forni|Napoli|cid=G. Antonini}}
* {{cita libro||[[Cesare Baronio]]|Annales ecclesiastici|1588-1607||Roma}}
* {{de}} {{cita libro|Hans Georg|Beck|Geschichte der orthodoxen Kirche im byzantinischen Reich: Ein Handbuch|1980|Vandenhoeck & Ruprecht|Gottingen|isbn=978-3-525-52312-4}}
* {{cita libro||[[Carlo Betocchi]], [[Albino Pierro]]|Incontro a Tursi|1973|[[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]]|isbn=978-88-420-0540-7}}
* {{cita libro|E.|Boccardi|Guida ai luoghi pierriani, Tursi - Città di Pierro|2004|Grafidea|Policoro}}
* {{cita libro|Rocco|Bruno|Anglona: una città, un vescovado, un santuario|1984|ed. Liantonio|Matera}}
* {{cita libro|Rocco|Bruno|Storia di Tursi|1977, ristampato nel 1989|Tip. Miranda|Ginosa|cid=R. Bruno}}
* {{cita libro|Rocco|Bruno|Tursi, immagini di un secolo|2005|graficom|Matera}}
* {{cita libro|R.J.|Buck|The via Herculia, in "Papers of the British School at Rome" XXXIX|1971||cid=R.J. Buck}}
* {{en}} {{cita libro|Edward|Burman|Emperor to Emperor: Italy Before the Renaissance|1991|Constable|isbn=978-0-09-469490-3}}
* {{cita libro|Adele|Cilento|Bisanzio in Sicilia e nel sud dell'Italia|2006|ed. Magnus|Udine|isbn=88-7057-196-3}}
* {{cita libro||T. Crispino, S. Piscopo, N. Crispino|Tursi Turistica|2008|Fondazione Sassi|Matera}}
* {{cita libro|Associazione|Croce d'Oro|A unìt' ch' ll'àt' / Insieme agli altri|1999|ArchiviA|Rotondella}}
* {{cita libro|Salvatore|Di Gregorio|Anglona e Tursi|1999||Tursi}}
* {{cita libro|N.|De Salvo|La diocesi di Anglona-Tursi, in Enciclopedia dell'Ecclesiastico, tomo VIII|1845||Napoli}}
* {{cita libro|Cosimo Damiano|Fonseca|Le vie dell'acqua in Calabria e Basilicata|1995||Catanzaro|cid=C.D. Fonseca}}
* {{cita libro||[[Rosa Maria Fusco]]|Amicizia & Cultura - Tursi 1982-1992|1994|Tip. Ottomano|Tursi}}
* {{cita libro|Clara|Gelao|Altobello Persio e "chompagni": i presepi di Matera Altamura e Tursi con un intermezzo a Gallipoli|1992||Bari|cid=C. Gelao}}
* {{cita libro||Clara Gelao, Bianca Tragni|Il presepe pugliese arte e folklore|1992|ed. Adda|Bari|isbn=978-88-8082-160-1|cid=C. Gelao, B. Tragni}}
* {{cita libro|Lorenzo|Giustiniani|Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli|1797-1816||Napoli|cid=L. Giustiniani}}
* {{cita libro|Anna Grele|Iusco|Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata – Arte in Basilicata|1981|ed. De Luca|Matera}}
* {{cita libro|A.|Guillou|Spiritualità e società religiosa greca nell'Italia Meridionale e la Sicilia|1972|Istituto Superiore di Teologia Ecumenica "S. Nicola"|Bari|cid=A. Guillou}}
* {{cita libro||Giovan Battista Mancarella, Rocco Campese|Ricerche linguistiche a Tursi|1989|[[Università degli Studi di Lecce]]|Lecce}}
* {{cita libro||Giovan Battista Mancarella, Rocco Campese|Lessico dialettale di Tursi|1994|Ed. del Grifo|isbn=978-88-7261-079-4|cid=G.B. Mancarella, R. Campese}}
* {{cita libro||[[Mario Marti]]|Pierro al suo paese: atti del convegno su "La poesia di Albino Pierro" : Tursi 30/31 ottobre 1982|1985|Congedo}}
* {{cita libro|Nicola|Martino|Albino Pierro|1970|[[Università McGill|McGill University]]|Montreal|url=http://www.collectionscanada.gc.ca/obj/s4/f2/dsk2/ftp01/MQ29553.pdf|isbn=978-0-612-29553-7}}
* {{cita libro||Martucci|Ragionamento intorno al pieno dominio della Real Mensa Vescovile di Anglona e Tursi sul feudo di Anglona contro l'Università ed alcuni particolari cittadini di Tursi|1790||Napoli|cid=Martucci}}
* {{cita libro|Ministero per i Beni e le Attività Culturali -|Fondazione Sassi Matera|Tursi - la Rabatana|2004|ed. Altrimedia|Matera}}
* {{cita libro|Vincenz|Monachino|Guida degli archivi diocesani d'Italia|1998|Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici|isbn=978-88-7125-149-3}}
* {{cita libro|Antonio|Nigro|Memoria tipografica ed istorica sulla città di Tursi e sull'antica Pandosia di Eraclea oggi Anglona|1851|Tip. Miranda|Napoli|cid=A. Nigro}}
* {{cita libro|Giovanni Battista|Pacichelli|Il regno di Napoli in prospettiva|1703|Stamp. Michele Luigi Mutio|Napoli}}
* {{cita libro|Isabella|Palazzo|Il pane quotidiano - l'alimentazione lucana dall'Unità ad oggi|1997|ed. Calice|url=http://www.starttel.it/palazzo/1_copertina.html|isbn=88-8458-065-X|cid=I. Palazzo}}
* {{cita libro|Lorenzo|Quilici|Forma Italiae vol I, Siris-Heraclea|1967|Istituto di topografia antica dell'università di Roma|Roma|cid=L. Quilici}}
* {{cita libro|Lorenzo|Quilici|Valorizzazione storico-turistica dei siti archeologici del Basso Sinni|2000||Tursi}}
* {{cita libro||Lorenzo Quilici, Stefania Quilici Gigli|Carta Archeologica Della Valle Del Sinni. Documentazione Cartografica|2003|L'erma Di Bretschneider|isbn=88-8265-230-0|cid=L. Quilici, S. Quilici Gigli}}
* {{cita libro||[[Giacomo Racioppi]]|Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata, vol 1 e vol 2|1889|[[Loescher]]|Roma}}
* {{cita libro|Tito|Robertella|Nuove Luci Lucane|1984|ed. Menna|Avellino}}
* {{cita libro|F.|Russo|La metropolia di S. Severina, in "Archivio storico per la Calabria e la Lucania" anno XVI, f. II, Rip. in Scritti storici calabresi|1957||Napoli}}
* {{cita libro||H. Schlager, U. Rudiger|Santa Maria di Anglona: rapporto preliminare sulle due campagne di scavi negli anni 1965 e 1966, in Atti della Accademia nazionale dei Lincei. Notizie degli scavi, XXI|1967||cid=H. Schlager, U. Rudiger}}
* {{de}} {{cita libro||Kurt Dietrich Schmidt, Ernst Wolf, Bernd Moeller|Die Kirche in ihrer Geschichte: Ein Handbuch|1961|Vandenhoeck & Ruprecht|Gottingen}}
* {{cita libro|Catalogo della Soprintendenza per|i Beni Artistici e Storici di Matera|Restauri in Basilicata 1993-1997|1998||Matera|cid=Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Matera}}
* {{cita libro|R.|Summo|Tursi... ha ispirato la poesia|1998|Tip. Antezza|Matera}}
* {{cita libro|Ferdinando|Ughelli|Italia sacra Episcopi Anglonenses et Tursienses|1702||Roma}}
* {{cita libro|Ferdinando|Ughelli|Italia Sacra sive da episcopis Italiae et insularum adiacentium|1720||Venezia}}
* {{cita libro|Comitato Festa presieduto da|Don Zorzi|Iniziative culturali ed artistiche, Anglona 2006|2006|ArchiviA|Rotondella|cid=Don Zorzi}}
* {{cita libro|||Calabria bizantina, vita religiosa e strutture amministrative: atti del primo e secondo Incontro di studi bizantini|1974|Parallelo '38}}
 
== Voci correlate ==
*[[Lucania (thema)|Thema bizantino di Lucania]]
*[[Diocesi di Anglona]]
*[[Diocesi di Tursi-Lagonegro]]
*[[Santuario di Santa Maria Regina di Anglona]]
*[[Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto]]
*[[Dialetto metapontino]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Tursi|wikt=Tursi|q_preposizione=su}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Basilicata/Provincia_di_Matera/Localit%c3%a0/Tursi/}}
*{{cita web|url=http://it.youtube.com/watch?v=-TjQB3Kh-v0|titolo=Presentazione di Tursi su YouTube|accesso=15 marzo 2009}}
*{{cita web|url=http://www.tursi.it|titolo=Mario Caldararo, ''Cenni di storia e arte''|accesso=15 marzo 2009}}
*{{cita web|url=http://www.percorsiguidati.it|titolo=Percorsiguidati, Tursi e dintorni|accesso=15 marzo 2009}}
*{{cita web|url=http://www.comune.tursi.mt.it|titolo=Comune di Tursi, sito ufficiale|accesso=15 marzo 2009}}
*{{cita web|url=http://www.tursi.info|titolo=Nicola Crispino, ''Storia ed arte di Tursi''|accesso=15 marzo 2009}}
*{{cita web|url=http://www.tursitani.it|titolo=Salvatore Verde, Leandro Domenico Verde, ''Tursitani''|accesso=15 marzo 2009}}
*{{cita web|url=http://www.bassosinni.it|titolo=Comunità Montana Basso-Sinni|accesso=15 marzo 2009}}
*{{cita web|url=http://www.archeoclubsiritide.it|titolo=Archeoclub Siritide|accesso=15 marzo 2009}}
*{{cita web|url=http://www.guidacomuni.it/Schedanuova.asp?ID=77029|titolo=Guida ai comuni - Tursi|accesso=15 marzo 2009}}
*{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/077/029|titolo=Comuni Italiani - Tursi|accesso=15 marzo 2009}}
 
{{Provincia di Matera}}
{{Portale|Basilicata|Due Sicilie}}
{{vetrina|30|ottobre|2008|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Tursi|Basilicata}}
 
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