Appennini e Cratere Adrastus: differenze tra le pagine

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{{F|esogeologia|giugno 2011}}
{{Catena montuosa
{{S|esogeologia}}
| nomecatena=Appennini
{{Esogeologia
| immagine=Italia fisica appennini.png
|nome = Cratere Adrastus
| image_text=Suddivisione degli appennini
|categoria = Crater
| continente=[[Europa]]
|nome_corpo = Dione
| sigla_paesi={{ITA}}<br />{{SMR}}
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| massiccio= [[Appennino settentrionale]]<br />[[Appennino centrale]]<br />[[Appennino meridionale]]
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}}
'''Adrastus''' è un [[cratere meteoritico|cratere]] presente sulla superficie di [[Dione (astronomia)|Dione]], uno dei [[satellite naturale|satelliti]] di [[Saturno (astronomia)|Saturno]]; deve il nome ad [[Adrasto]], re di [[Argo (città)|Argo]], uno dei [[sette contro Tebe]] e l'unico ad essere tornato vivo dall'impresa.
Gli '''Appennini''' sono un [[catena montuosa|sistema montuoso]] lungo circa 1.500&nbsp;km che attraversa tutta la parte centro-meridionale dello stivale italiano disegnando un arco con la parte concava a sudovest.
 
Secondo la [[geografia]] fisica classica l'estremità settentrionale, il confine tra Appennini e [[Alpi]], è costituita dalla [[Bocchetta di Altare]] o ''Colle di Cadibona'', in [[valle Bormida]], [[provincia di Savona]], mentre quella meridionale è data dalla punta estrema dell'[[Aspromonte]]; oltre lo [[stretto di Messina]] si estende l'[[Appennino siculo]], che comprende le catene settentrionali della Sicilia<ref name=siculo>Sono centinaia le fonti che considerano i monti della Sicilia settentrionale come "Appennino Siculo". Se ne citano qui alcune in ordine cronologico:
* Alfeo Pozzi ''L'Italia nelle sue presenti condizioni fisiche, politiche, economiche, e monumentali descritta alle scuole ed alle famiglie'' G. Agnelli, 1870 (pagina 84, testo consultabile su Google libri);
* Società italiana di scienze naturali, ''Atti della Società italiana di scienze naturali e del Museo civico di storia naturale in Milano, Volumi 37-38'' (pagina 326);
* Theobald Fischer, ''La penisola italiana: saggio di corografia scientifica'', Unione Tipografico-editrice, 1902 (pagina 312);
* Autori vari, ''Rivista geografica italiana, Volumi 77-78'' edito dalla Società di studi geografici, 1970 (pagina 247)''
* L. Vizzani ''L'appennino Siculo-Calabro-Lucano'', in: ''Moderne vedute sulla geologia dell'Appennino'', atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei, 1973 (pagine 15-37);
* Adriana Pintori, Maribel Andreu, Adriana Pintori, ''Diamoci dentro!: cultura e civiltà italiana'' editore Univ. Autònoma de Barcelona, 1996 (pagina 138);
* Micaela Vissani, ''Regioni d'Italia dall'A alla Z'' Giunti Editore, 1999 (pagina 159);
* Giuseppe Maurici, Giuseppe Maurici Roby Manfrè Scuderi, ''Guide dei Monti d'Italia - Sicilia'' Touring Editore, 2001 (pagina 28)
* Touring club italiano, ''Sicilia: Palermo e la Conca d'oro, Agrigento, Siracusa, Catania, Taormina, gli arcipelaghi e le isole'' Touring Editore, 2002 (pagina 271);
* Domenico Ligresti, ''Dinamiche demografiche nella Sicilia moderna'' editore FrancoAngeli, 2002 (pagina 67)
* Ruggiero Scrofani, ''Turismo nautico e distretti turistici siciliani'' editore FrancoAngeli, 2009(pagina 99);
* F. Toppetti, ''Paesaggi e città storica. Teorie e politiche del progetto'' Alinea Editrice, 2011 (pagina 143)-</ref>. L'estensione in larghezza degli Appennini varia da un minimo di 30 [[chilometro|km]] ad un massimo di 250&nbsp;km.
 
== Descrizione ==
Gli Appennini corrono per tutta la loro lunghezza in territorio [[italia]]no, se si eccettua il [[Monte Titano]] appartenente alla [[Repubblica di San Marino]].
 
La catena appenninica divide la superficie della Penisola in due versanti: tirrenico ed adriatico, differenti tra loro sotto molti aspetti. La più appariscente è data dall'asimmetria dei due pendii: la catena infatti presenta una curva, convessa verso l'[[Adriatico]] e concava verso il [[Tirreno]]. Nel versante tirrenico l'[[Appennino]] arriva a lambire la costa in [[Liguria]], mentre è bordato dai rilievi dell'Antiappennino tirrenico in [[Toscana]], [[Lazio]], e [[Campania]]; in [[Basilicata]] e in [[Calabria]] gli Appennini toccano nuovamente il mare. Nel versante adriatico le catene appenniniche digradano nella [[Pianura Padana]] in [[Emilia-Romagna]], toccano il mare nelle [[Marche]], in [[Abruzzo]] e nel [[Molise]], mentre in [[Puglia]] l'Antiappennino adriatico si interpone tra la catena appenninica e il mare. Lungo l'Appennino passa lo [[spartiacque]] che divide i due bacini del Mar Tirreno e del Mare Adriatico.
 
A paragone con le [[Alpi]], gli Appennini, oltre ad essere più giovani<ref>{{Cita web|url=http://www.eniscuola.net/2010/01/07/alpi-e-appennini/|titolo=Alpi e Appennini|sito=Eniscuola|data=7 gennaio 2010|accesso=19 dicembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/appennini_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/|titolo=Appennini in "Enciclopedia dei ragazzi"|sito=www.treccani.it|accesso=19 dicembre 2016}}</ref>, hanno una diversa conformazione ed una altezza nel complesso inferiore. L'Appennino infatti è formato in prevalenza da rocce [[calcare|calcaree]] dure e da [[argilla|argille]] molli; solamente la [[Sila]] e l'[[Aspromonte]] sono costituiti da rocce [[granito|granitiche]]. La cima più alta è il [[Corno Grande]], nel gruppo del [[Gran Sasso]] ([[Abruzzo]]) che raggiunge i 2.912 [[metro|metri]] di [[altitudine]] sul [[livello del mare]].
 
Anche il paesaggio naturale appenninico, con la diversità delle [[rocce]] e del [[clima]], appare molto differente da quello alpino. Le montagne appenniniche hanno in genere cime tondeggianti e il declivio dei due versanti, [[mar Tirreno|tirrenico]] ed [[mar Adriatico|adriatico]], digrada dolcemente. Spiccano però le ardite forme di alcuni gruppi formati da compatta roccia calcarea: tra l'[[Umbria]] e le [[Marche]] i [[Sibillini]], in [[Abruzzo]] il [[Gran Sasso]] e la [[Maiella]], in [[Campania]] gli [[Alburni]], in [[Basilicata]] il [[Monte Alpi]] e al confine con la [[Calabria]] il [[Massiccio del Pollino]].
 
Nell'Antiappennino sono caratteristiche le forme tronco-coniche dei [[Vulcano (geologia)|vulcani]], ormai spenti quelli dei [[colli Albani]], ancora attivi il [[Vesuvio]] e i [[Campi Flegrei]]. Le vallate appenniniche sono a volte impervie e caratterizzate da [[gola (geografia)|gole]] pittoresche, specie in [[Abruzzo]] e nelle [[Marche]].
 
Alcune aree sono soggette a [[frana|frane]] e scoscendimenti; sono le zone in cui la composizione prevalentemente argillosa del suolo e il dissennato [[disboscamento]] dei tempi passati consentono alle acque di superficie di agire rovinosamente, scavando solchi ([[calanco|calanchi]]) e rendendo inabitabili vaste superfici; interi pendii, nei periodi di pioggia, si possono trasformare in pericolosi fiumi di fango.
 
I numerosi e facili valichi che permettono di passare, ad altezze quasi sempre inferiori ai 1.000&nbsp;m, dall'uno all'altro versante, vengono indicati nella parlata locale, secondo le loro forme caratteristiche, con i nomi di ''passo'', ''bocca'', ''forca'', ''portella'' e ''gola''.
 
Negli Appennini è presente un solo [[ghiacciai appenninici|ghiacciaio]], quello del [[ghiacciaio del Calderone|Calderone]], il più meridionale d'Europa, sul [[Gran Sasso]]; ci sono però numerosi [[glacio nevato|glacio nevati]], [[nevaio|nevai]] e qualche [[glacieret]].
 
=== Limite geologico tra Alpi e Appennini ===
Dal punto di vista geologico il confine settentrionale dell'Appennino si trova poco a ovest di [[Genova]] ed è costituito dal Gruppo di Voltri, presso una discontinuità tettonica denominata [[linea Sestri-Voltaggio]]<ref>[http://territorio.comune.genova.it/ComGeUrbanistica/script/pagine/AtlanteGeologico.html Atlante geologico: ''"Il Gruppo di Voltri è un complesso di metaofioliti e metasedimenti ubicato nel settore centro - occidentale della Liguria, e costituisce l'estrema porzione meridionale delle Alpi Occidentali. Strutturalmente è definito come un sistema composito di falde metamorfiche, situato in posizione interna rispetto all'arco alpino occidentale e corrisponde, nella catena alpino - appenninica, all'emersione di un livello crostale profondo"'']</ref><ref>CAPPONI G; GOSSO G; SCAMBELLURI M; SILETTO G B; TALLONE S, ''Carta geologico-strutturale del settore centro-meridionale del Gruppo di Voltri (Alpi Liguri) e note illustrative'', Bollettino della Società Geologica Italiana.</ref>.
 
La [[geologia]] contemporanea definisce la questione del confine settentrionale, rilevando che la partizione tra unità [[geomorfologia|geomorfologiche]] è in realtà molto complessa, e si svolge in ambito tridimensionale (nonché temporale), dove le unità costituenti sovrascorrono le une sulle altre, e l'Appennino Settentrionale risulta dalla sovrapposizione tettonica di due grandi insiemi, strutturalmente diversi per litologia e origine paleogeografica. Secondo alcuni geologi, gli Appennini si sono formati precedentemente alle Alpi, a partire da circa 60 milioni di anni addietro; altri invece pensano che la catena alpina inizia la sua storia nell'[[Eocene]] all'[[Oligocene]] inferiore (30 milioni di anni fa), mentre solo nell'[[Oligocene]] superiore - [[Miocene]] inferiore (circa dai 30 ai 16 milioni di anni fa) inizia la formazione degli Appennini<ref>[http://www.digilands.it/natura-illustrata/scienzacultura/orogenesi/index.html sito di divulgazione scientifica]</ref>. Solo negli ultimi 7-8 milioni di anni però l'Appennino calabro, precedentemente contiguo alla catena alpina si saldò con il resto dell'Appennino<ref>[https://web.archive.org/web/20140506022049/http://www.eniscuola.net/assets/3493/pdf_alpi_appennini.pdf Sito Eni scuola]</ref>.
 
== Suddivisione secondo la latitudine ==
La catena appenninica viene suddivisa in tre tronchi principali a seconda della [[latitudine]]: l'[[appennino settentrionale]], [[appennino centrale]] e [[appennino meridionale]], a cui segue l'[[appennino siculo]].
 
=== Appennino settentrionale ===
{{vedi anche|Appennino settentrionale}}
L'appennino settentrionale va dalla [[Bocchetta di Altare]], dove si unisce con la [[Alpi|catena alpina]], a quello della [[Bocca Trabaria]]<ref name="ReferenceB">Tra le tante fonti che considerano la Bocca Trabaria il limite tra Appennino Tosco-emiliano ed Appennino Umbro-marchigiano si citano:
* {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/appennino-umbro-marchigiano/|Enciclopedia Treccani}}
* Romano Gasperoni, Fulvio Fulvi, ''Umbria e Marche'', edizioni Fabri, 1985 (pagina 94)
* Marco Salvo, Daniele Canossini, ''Appennino ligure e tosco-emiliano'', Touring Editore, 2003, ISBN 978-88-365-2775-5; consultabile su Google libri a [http://books.google.it/books?id=4FIwXk57NGIC&pg=PA479&dq=appennino+umbro+marchigiano+trabaria&hl=it&sa=X&ei=gxWDUu2EHYXFtAayxoGoCg&ved=0CGAQuwUwCA#v=onepage&q=appennino%20umbro%20marchigiano%20trabaria&f=false pagina 479];
* Adriana Pintori, Maribel Andreu, ''Diamoci dentro! cultura e civiltà italiana'', edito da Università Autònoma de Barcelona, 1996, ISBN 978-84-490-0728-6; consultabile su ''Google ricerca libri'' a [http://books.google.it/books?id=PQscRSlyJikC&pg=PA95&dq=appennino+umbro+marchigiano+trabaria&hl=it&sa=X&ei=gxWDUu2EHYXFtAayxoGoCg&ved=0CEIQuwUwAg#v=onepage&q=appennino%20umbro%20marchigiano%20trabaria&f=false questa pagina];
* Romano Gasperroni, in'' Viaggio in Italia'' – anno II – volume 37 – Appennino Umbro-Marchigiano, (Gruppo Editoriale Fabbri) Milano 1983;
* ''Questo Nostro Mondo – L'Italia'' (Istituto Geografico De Agostini – Novara). Secondo altri il limite tra i due tratti sarebbe da porre invece al passo di [[Bocca Serriola]]</ref>, per mezzo del quale l'alta valle del fiume [[Tevere]] e quella del [[Metauro]] comunicano fra loro.
 
Si suddivide nelle due sezioni dell'[[Appennino ligure]] e dell'[[Appennino tosco-emiliano]], a sua volta distinto in [[Appennino tosco-emiliano]] in senso stretto ed [[Appennino tosco-romagnolo]].
 
==== Appennino ligure ====
{{vedi anche|Appennino ligure}}
[[File:Monte Maggiorasca invernale.jpg|thumb|Il [[Monte Maggiorasca]], vetta più alta dell'Appennino Ligure]]
L'Appennino ligure si interrompe al [[Passo della Cisa]], che permette le comunicazioni tra [[La Spezia]] e [[Parma]]. Esso incombe sul [[mar Ligure]] con diramazioni ripide e scoscese, solcate da brevi valli, per lo più trasversali, dense di popolazione. Invece, verso la [[Pianura Padana]], presenta diramazioni e vallate più lunghe ma meno abitate. Il monte più alto è il [[Monte Maggiorasca]] con i suoi 1804 metri.
le montagne scendono ripide verso il mar Ligure sono piuttosto brulle ed incolte; per questo motivo vengono coltivate attraverso terrazzamenti.
 
==== Appennino tosco-emiliano (tosco-emiliano in senso stretto e tosco-romagnolo) ====
[[File:Monte_Cimone_versante_nord.jpg|thumb|right|220px|[[Monte Cimone]]]]
{{vedi anche|Appennino tosco-emiliano}}
L'Appennino tosco-emiliano va dal [[passo della Cisa]] al valico di [[Bocca Trabaria]]<ref name="ReferenceB"/>. Si può riconoscere in esso un tratto tosco-emiliano in senso stretto ed un tratto [[Appennino tosco-romagnolo|tosco-romagnolo]]. Tra le cime più alte del primo tratto spicca il [[Monte Cimone]] (2165&nbsp;m) e successivamente il Cusna (2121&nbsp;m) e il monte Prado (2054&nbsp;m); nell'[[Appennino tosco-romagnolo]] si ergono invece il [[Monte Falco]] (1657&nbsp;m), il [[Monte Falterona]] (1654&nbsp;m), dal quale nasce l'[[Arno]], il [[Monte Fumaiolo]] (1408&nbsp;m), dai fianchi del quale sgorgano le sorgenti del [[Tevere]]. Si ricorda infine il [[monte Titano]] (739&nbsp;m), il cui territorio appartiene alla [[Repubblica di San Marino]]; dalla sua triplice vetta esso domina il retroterra della [[Romagna]] e il [[Montefeltro]].
 
=== Appennino centrale ===
{{Vedi anche|Appennino centrale}}
[[File:Monte Bove Sud.jpg|thumb|Uno scorcio dei [[Monti Sibillini]]]]
L''''Appennino centrale''' va dalla [[Bocca Trabaria]]<ref name="ReferenceB"/>, fino alla [[Bocca di Forli]], attraverso la quale si passa dalla valle del [[Volturno]] (versante tirrenico) a quella del [[Sangro]] (versante [[adriatico]]).
 
Il confine geologico tra l'Appennino settentrionale e l'Appennino centrale (e dunque tra Appennino tosco-emiliano ed umbro-marchigiano) è posto poco più a nord dei confini tradizionali sopra riportati: esso è segnato dalla fascia di rocce liguridi isolate che segue la Val Marecchia e passa nei pressi del confine tra [[Marche]] ed [[Emilia-Romagna]]<ref>Torquato Nanni – Geologia delle Marche.</ref>.
 
L'Appennino centrale si divide in due sezioni: Appennino umbro-marchigiano e Appennino abruzzese.
 
==== Appennino umbro-marchigiano ====
{{vedi anche|Appennino umbro-marchigiano}}
L'[[Appennino umbro-marchigiano]] va dalla [[Bocca Trabaria]]<ref name="ReferenceB"/> fino al [[Montereale|Passo di Montereale]]<ref name=Torrita>Secondo altri dal [[Passo della Torrita]]</ref>, che mette in comunicazione la [[valle del Tronto]] con quella del [[Velino (fiume)|Velino]].
 
Questo settore appenninico è formato da varie catene parallele, tutte curvate verso l'[[Adriatico]]: catena di [[Monte Subasio]], catena del [[Monte Catria]], catena del [[Monte San Vicino]] catena dei [[Monti Sibillini]], ellissoide di [[Cingoli]] ed infine, direttamente sull'[[Adriatico]], il [[Monte Conero]] (572&nbsp;m), gomito d'Italia. I fiumi che scorrono verso l'[[Adriatico]] devono farsi strada attraverso le varie catene formando aspre gole rupestri. Le altezze più elevate e le forme più pittoresche appartengono alla catena calcarea dei [[Monti Sibillini]], ove si trova la vetta più alta del settore: il [[Monte Vettore]] (2476&nbsp;m). Una parte dell'[[Appennino umbro-marchigiano]] interessa il [[Lazio]] orientale dove, nella catena dei [[Monti Reatini]], si erge il [[Monte Terminillo]] (2217&nbsp;m).
 
==== Appennino abruzzese ====
{{vedi anche|Appennino abruzzese}}
[[File:Due_corni_teramano.JPG|thumb|[[Corno Grande]] e [[Corno Piccolo]] della catena del [[Gran Sasso]]]]
L'[[Appennino abruzzese]] va dal [[Montereale|Passo di Montereale]]<ref name=Torrita/> alla [[Bocca di Forli]].
È costituito dai rilievi più alti degli Appennini, che nel loro raggruppamento assumono il carattere di acrocoro costituito da tre catene parallele con andamento nordovest&nbsp;– sudest, separate da conche intermontane ed altopiani. La natura geologica di queste catene, ampiamente modellate dalle glaciazioni quaternarie, è solitamente calcarea seppur con una rilevante eccezione rappresentata dai Monti della Laga, costituiti da rocce arenaceo-marnose.
 
La prima catena è la meno elevata, decorre lungo lo spartiacque della penisola ed i principali massicci che la compongono sono i [[Monti Carseolani]] (Cima di Vallevona 1808&nbsp;m), i [[Monti Simbruini]] (Monte Cotento 2015&nbsp;m), i [[Monti Cantari]] (Monte Viglio 2156&nbsp;m), i [[Monti Ernici]] (Monte Passeggio 2064&nbsp;m) ed il settore sud-occidentale dei [[Monti Marsicani]] (Monte Petroso 2247&nbsp;m).
 
La seconda catena è localizzata nel cuore dell'Appennino abruzzese, nell'area dove sono gli altopiani più elevati ([[Altopiano delle Rocche]] e [[Comunità montana Alto Sangro e altopiano delle Cinquemiglia|altopiano delle Cinquemiglia]]) ed è rappresentata dai massicci del [[Monte Velino]] (2487&nbsp;m) e del [[Monte Sirente]] (2349&nbsp;m) e dal settore nord-orientale dei [[Monti Marsicani]] (Monte Greco 2285&nbsp;m).
 
Infine, l'ultima catena è la più aspra ed elevata, in alcuni tratti rassomigliante alle [[Dolomiti]] ([[Alpi Orientali]]), costituita dalle maggiori elevazioni della penisola italiana: i [[Monti della Laga]] (Monte Gorzano 2455&nbsp;m), il [[Gran Sasso d'Italia]] (Corno Grande 2914&nbsp;m) e la [[Majella]] (Monte Amaro 2793&nbsp;m).
 
=== Appennino meridionale ===
{{Vedi anche|Appennino meridionale}}
L'appennino meridionale va dalla Sella di Vinchiaturo (estremo sud del Molise - CB) all'[[Aspromonte]], il resto della Penisola è occupato da una serie di massicci e di altopiani. Questi differiscono tra loro per la natura delle rocce di cui sono costituiti (rocce sedimentarie o magmatiche).
 
I principali valichi dell'appennino meridionale sono:
* la [[Sella di Vinchiaturo]] tra [[Benevento]] (Campania) [[Campobasso]] (Molise);
* la [[Sella di Ariano]] tra [[Benevento]] e [[Foggia]];
* la [[Sella di Conza]] tra la [[valle del Sele]] e quella dell'[[Ofanto]].
 
L'Appennino meridionale è composto da quattro parti: Appennino sannita, Appennino campano, Appennino lucano e Appennino Calabro.
 
==== Appennino sannita ====
{{vedi anche|Appennino sannita}}
[[File:Matese.jpg|thumb|Una veduta del [[Matese]]]]
L'Appennino sannita va dalla Bocca di Forli in [[provincia di Isernia]] fino alla [[Sella di Vinchiaturo]], in [[provincia di Campobasso]]<ref>Adriana Pintori, Maribel Andreu, ''Diamoci dentro! Cultura e civiltà italiana'', edito dall'Università Autonoma di Barcellona, 1996 (pagina 95)</ref>. L'altipiano carsico del [[Matese]], culminante nel [[Monte Miletto]] (2050&nbsp;m), situato tra il [[Molise]] (province di [[Campobasso]] ed [[Isernia]]) e la [[Campania]] (province di [[Caserta]] e [[Benevento]]), è il gruppo montuoso più caratteristico di questa sezione dell'appennino. È costituito da due catene di monti che corrono parallele in direzione nord-ovest sud-est formando un altopiano aspro e scosceso, e segna il confine tra Molise e Campania. Ad esso si agganciano altri gruppi minori come quello del [[Monte Mutria]] (1832&nbsp;m), de La Gallinola 1923 slm e del Monte Calvello (1018&nbsp;m) dalla parte orientale, ed i [[Monti Trebulani]] ed altre catene minori che degradano verso il Volturno da Venafro a Benevento, dalla parte occidentale.
 
==== Appennino campano ====
{{vedi anche|Appennino campano}}
L'Appennino campano si estende dalla [[Sella di Vinchiaturo]]<ref>Adriana Pintori, Maribel Andreu, ''Diamoci dentro! Cultura e civiltà italiana'', edito dall'Università Autonoma di Barcellona, 1996 (pagina 95)</ref> fino alla [[Sella di Conza]] (700&nbsp;m - tra Avellino e Potenza) che collega la Valle del Sele (versante tirrenico) a quello dell'Ofanto (adriatico). Ad esso appartengono i Monti del [[Matese]], culminante nel [[Monte Miletto]] (2050&nbsp;m), il complesso montuoso del Taburno - Camposauro, i [[Monti del Partenio]] e i [[Monti Picentini]], culminanti nel [[Monte Cervialto]] (1809&nbsp;m). Il versante orientale di questo settore dell'Appennino è denominato spesso Appennino Sannita o più propriamente Subappennino Sannita - Irpino, caratterizzato da rilievi a basse pendenze e formanti una sorta di altopiano.
 
==== Appennino lucano ====
{{vedi anche|Appennino lucano}}
[[File:Massiccio_del_Sirino 02.jpg|thumb|[[Massiccio del Sirino]]]]
[[File:Mont_Pollino.JPG|thumb|right|[[Massiccio del Pollino]]]]
L'[[Appennino lucano]] si distende ad arco dalla [[sella di Conza]] al [[passo dello Scalone]] – 744 metri.
La vetta più alta è costituita dalla [[Serra Dolcedorme]], nel [[Massiccio del Pollino]], con i suoi 2267 metri di altezza.
 
Delimitato dai fiumi [[Sele]] ad ovest, [[Ofanto]] a nord, [[Bradano]] ad est, dal [[Golfo di Taranto]] a sud-est, dal mar [[Tirreno]] a sud ovest e dalla piana di [[Sibari]] a sud, è articolato in catene montuose, altopiani e massicci (più o meno isolati) raggruppabili in cinque grandi aree. Il settore più occidentale è costituito dai rilievi flyshoidi del [[Cilento]] comprendenti il [[Monte della Stella]] (1130&nbsp;m) e il [[Monte Gelbison]] (1705&nbsp;m). Più ad est compaiono i rilievi calcarei del Cilento, come il Monte Vesole (1210&nbsp;m), il Monte Chianello (1319&nbsp;m), il Monte Bulgheria (1225&nbsp;m). Nel settore più orientale si ergono le vette più maestose ed elevate del comprensorio come il [[Monte Panormo]] (1742&nbsp;m), la principale vetta dei [[Monti Alburni]], il Monte Motola (1700&nbsp;m) e il [[Monte Cervati]], che con i suoi 1899&nbsp;m è la vetta più elevata della Campania. I monti cilentani sono separati dalle catene centrali dell'Appennino Lucano da un vasto altopiano: il [[Vallo di Diano]].
 
Ad oriente, questo altopiano è bordato dalla catena dei Monti della Maddalena che segnano il confine della Campania dalla Basilicata. I Monti della Maddalena sono caratterizzati da cime arrotondate a formare un paesaggio a mo di altopiano. Questa catena montuosa di natura calcarea presenta molti elementi del carsismo epigeo, in particolare è caratterizzata dalla presenza di numerosi polje tra i quali si ricordano le piane di Mandrano, Magorno e Campo di Venere. Le vette principali non raggiungono quote elevate: [[Serra Longa]] (1505&nbsp;m), Monte della Madonna di Sito Alto (1466&nbsp;m), Timpa della Rose (1445&nbsp;m), Monte di Sito Marsicano (1410&nbsp;m), Monte Cavallo (1401&nbsp;m), [[Monte Sierio]] (1286&nbsp;m), [[Monte Capo la Serra]] (1141&nbsp;m). Procedendo verso est compaiono i monti della Basilicata centrale.
 
Dal nord della regione verso sud si incontrano il Monte Santa Croce (1407&nbsp;m), La Rotonda di Monte Marmo (1239&nbsp;m), Monte Li Foj (1355&nbsp;m), [[Monte Arioso]] (1722&nbsp;m), [[Monte Volturino]] (1835&nbsp;m), [[Monte Alpi]] (1900&nbsp;m) ed infine il Massiccio del [[Monte Pollino]] ([[Serra Dolcedorme]] 2267&nbsp;m) che segna il confine regionale della [[Basilicata]] dalla [[Calabria]]. Verso il [[Mar Tirreno]], nel Lagonegrese si erge maestoso il [[Massiccio del Sirino]] (2005&nbsp;m), Nel settore più orientale, l'Appennino Lucano presenta montagne sempre meno elevate. Si tratta di rilievi di natura arenaceo - marnosa. Tra le vette principali si ricordano il [[Monte Croccia]] (1149&nbsp;m).
 
==== Appennino calabro ====
{{vedi anche|Appennino calabro}}
[[File:Paesaggio_della_Sila_Grande.JPG|thumb|Paesaggio della Sila Grande]]
L'Appennino calabro va dal Passo dello Scalone allo [[Stretto di Messina]]. È costituito da gruppi montuosi di natura granitica solcati da ampie valli. Si distinguono 4 parti:
* ''[[Catena Costiera (Italia)|Catena Costiera]]''
* ''[[Altopiano della Sila]]''
* la catena delle ''[[Serre calabresi|Serre]]''
* ''Massiccio dell'[[Aspromonte]]''.
 
=== L'Appennino Siculo ===
{{vedi anche|Appennino siculo}}
Normalmente si considerano parte dell'Appennino Siculo tutti i rilievi della Sicilia tirrenica<ref name=siculo/>.
I [[monti Peloritani]], infatti, separati dalla penisola italiana solo dallo [[Stretto di Messina]], possono essere considerati la continuazione dell'Appennino Calabrese. Essi presentano caratteri simili a quelli della Penisola, cioè schiene arrotondate a terrazzi, qua e là sormontate da ampie ed elevate cupole, quasi sempre nude, solcate da profonde valli.
 
I gruppi montuosi siciliani che solitamente vengono considerati parte dell'[[Appennino siculo]] sono quindi:
* I [[Monti Peloritani]] vanno dallo [[stretto di Messina]] [[Capo Peloro]] (o Punta del Faro) e seguono verso ovest, fino ad incontrare i [[Monti Nebrodi]].
* I [[Monti Nebrodi]] vanno da [[Monte Castelli]] (1566 metri) e si dirigono verso ovest fino al [[Monte Tre Fontane]]. La cima più alta è il [[Monte Soro]] 1847&nbsp;m.
* Le [[Madonie]] (''Marunìi'' in [[lingua siciliana]]) continuano ancora verso Ovest. Si segnalala presenza del [[Pizzo Carbonara]] (1979&nbsp;m), che è la vetta più alta della Sicilia dopo l'Etna; inoltre si ricordano il [[Monte S. Salvatore]] (1912&nbsp;m), il [[Pizzo Antenna Grande]] (1977&nbsp;m) e il [[Monte Mufara]] (1865&nbsp;m).
 
== Suddivisione secondo la [[longitudine]] ==
I versanti tirrenico ed adriatico degli Appennini sono preceduti da gruppi di monti meno elevati e ben distinti dagli Appennini: questi monti costituiscono l'''[[Antiappennino]] adriatico e tirrenico''. In alcuni tratti si hanno anche bassi rilievi, che sono dipendenze dell'appennino vero e proprio: costituiscono i ''Subappennini''.
 
=== Subappennino ===
{{vedi anche|Subappennino}}
Prendono il nome di '''Subappennini''' quei tratti di catena che corrono paralleli alla catena principale senza dipendere direttamente da essa. I Subappennini sono prevalentemente costituiti da catene argillose, franose, di scarsa elevazione; essi formano, specie verso l'Adriatico, una lunga striscia, che si estende a partire dal nord delle colline del [[Monferrato]] e delle [[Langhe]] fino al [[Golfo di Taranto]]. È lungo questa striscia che, in [[Emilia]] e nell'[[Abruzzo]] come in [[Valdarno]] soprattutto, il paesaggio naturale è tormentato dai cosiddetti [[calanco|calanchi]].
 
==== Subappennino umbro-toscano ====
[[File:Pisanino da Tambura.jpg|thumb|Il [[Monte Pisanino]] ([[Alpi Apuane]]) visto dal [[Tambura]]]]
[[File:MonteSubasio2.JPG|thumb|right|Il [[Monte Subasio]]]]
[[File:Monte Zappi Snow.JPG|thumb|right|Il [[Monte Gennaro]]]]
[[File:Monte Guadagnolo.JPG|thumb|right|Il [[Monte Guadagnolo]]]]
Il [[Subappennino toscano]] è costituito dalle seguenti catene:
* [[Alpi Apuane]] (dette anche Alpi di Garfagnana). Formano una catena lunga circa 60&nbsp;km dalle foci della [[Magra]] a quelle del [[Serchio]]. Le vette principali sono: Monte Pisanino (1946&nbsp;m), la vetta più alta, Monte Tambura (1891&nbsp;m), Monte Cavallo (1888&nbsp;m). La zona è famosa per le cave di [[Marmo di Carrara]] esportato in tutto il mondo.
* [[Monte Pisano]]. La catena del Monte Pisano forma un prolungamento delle Alpi Apuane tra il Serchio e l'[[Arno]]. La vetta più alta è il [[Monte Serra]] (917&nbsp;m)
* Monti Pistoiesi. Si staccano dalle sorgenti del Reno e si dirigono verso sud-ovest formano la [[val di Nievole]] e la val di [[Pescia]]. Il ramo che corre lungo il Serchio è il più alto con il Monte Battifolle (1176&nbsp;m); l'altro più basso separa l'[[Ombrone]] dalla [[Pescia di Pescia|Pescia]] e prende il nome di [[Montalbano (monte)|Monte Albano]].
* Monti del Mugello e di Calvana. I primi delimitano la valle omonima. Vetta più alta è il [[Monte Giovi]] (992&nbsp;m); i secondi partono dalle sorgenti della [[Sieve]] e arrivano fino a [[Prato]].
* [[Pratomagno]]. È una catena ben distinta che sorge al centro della zona di forma ellittica formata dall'[[Arno]] ed il [[Sieve]]. Forma con gli Appennini la valle longitudinale del [[Casentino]].
* [[Alpe di Catenaia]]. Parte dal [[Monte Fumaiolo]], sorgente del [[Tevere]], di cui accompagna il primo tratto della riva destra in direzione nord-sud. Arriva fino al [[Monte Paglia]] in corrispondenza della depressione di [[Anghiari]].
 
==== Subappennino laziale ====
Tra l'Aniene, il Tevere, la Nera, il Velino ed il Turano, sorgono i [[monti Sabini]], che formano una regione molto pittoresca, rivestita di folta vegetazione, faggete nella parte sommitale, castagni, lauri, noci, ed è ricca di memorie storiche.
 
Fra il Turano e l'Aniene e ad ovest del [[Liri]] in direzione nordovest-sudest si eleva la dorsale calcarea dei [[Monti Simbruini]], [[Monti Cantari]] e [[Monti Ernici|Ernici]], spesso indicata come parte integrante dell'Appennino abruzzese, la cui vetta culminante è il [[Monte Viglio]] (2156&nbsp;m).
 
Tra il Sacco e l'Aniene, si innalzano alcune dorsali minori, tutte di natura calcarea e calcareo-marnosa: i [[Monti Prenestini]] con la cima del [[Monte Guadagnolo]] (1218&nbsp;m), i [[Monti Tiburtini]] con la cima del [[Monte Gennaro]] (1.271&nbsp;m), i [[Monti Ruffi]] con la cima del [[Monte Costasole]] (1253&nbsp;m) e i [[Monti Affilani]] con il [[Monte delle Pianezze]] (1 332m).
 
==== Subappennino abruzzese-molisano ====
Appartengono al subappennino abruzzese-molisano i [[Monti dei Frentani]] che si estendono a sud-est del gruppo montuoso della Majella fino al fiume Fortore. Tra le vette più importanti il Monte Mauro (1042&nbsp;m) ed il [[monte Castelfraiano]] (1412&nbsp;m).
 
==== Subappennino dauno ====
Il [[Subappennino dauno]] è una catena montuosa che costituisce il prolungamento orientale dell'[[Appennino campano]]. Essa occupa la parte occidentale della [[Capitanata]] e corre lungo il confine della [[Puglia]] con il [[Molise]] e la [[Campania]].
Il [[Subappennino dauno]] è delimitato a nord dalla valle del Fortore, a est dal Tavoliere delle Puglie, a ovest dallo spartiacque appenninico e a sud dall'alta valle dall'Ofanto. Le vette più notevoli sono il Monte Cornacchia (1.152&nbsp;m), il Monte Saraceno (1.145&nbsp;m) e il [[Monte Crispignano]] (1.105&nbsp;m).
 
=== Antiappennino ===
{{vedi anche|Antiappennino}}
Si chiamano invece '''Antiappennini''' quelle serie di gruppi e di catene totalmente indipendenti dalla principale, da cui sono separati da larghi e profondi avvallamenti.
 
L'Antiappennino è costituito da un complesso piuttosto irregolare di sollevamenti montuosi, che s'incontrano più vicino alle coste, ai bordi esterni della zona subappenninica.
 
Sul versante adriatico appartengono all'Antiappennino il promontorio del [[Gargano]] (1056&nbsp;m), sperone della penisola, i pianeggianti tavolati calcarei delle [[Murge]] e della [[Penisola Salentina]].
 
Sul versante tirrenico i sollevamenti montuosi che costituiscono la fascia dell'Antiappennino, spiccano maggiormente.
 
Di seguito una loro suddivisione per regione.
 
==== Antiappennino umbro-toscano ====
[[File:Amiata flickr01.jpg|thumb|[[Monte Amiata]]]]
La catena principale è formata nella parte settentrionale dalle [[colline del Chianti]] e di [[Montepulciano]], famose per i loro vini. La catena si deprime per lasciare passare il Paglia, dopo il quale continua nella zona vulcanica dell'Antiappennino Tosco-Romano.
 
Ad occidente di questa catena si elevano le [[colline Metallifere]] della [[Toscana]] (monti della Castellina, di [[Siena]], [[Cornate di Gerfalco]] 1060&nbsp;m, [[Poggio di Montieri]] 1041&nbsp;m).
 
Il gruppo più elevato è comunque quello del [[Monte Amiata]] (1738&nbsp;m), che si innalza a sud della foce dell'[[Ombrone]] e a est della [[Valle dell'Ombrone|valle]] da esso formata, fino alle sorgenti del [[Paglia (fiume)|Paglia]], a est del quale si elevano, prima il monte di [[Radicofani]] (963&nbsp;m) e dopo il [[Monte Cetona]] (1148&nbsp;m). Il gruppo dell'Amiata si dirige verso sud-ovest, quindi si divide separando con il lato superiore l'[[Ombrone]] dall'[[Albegna]], e con l'inferiore, che si prolunga fino al [[Monte Argentario]] (635&nbsp;m), l'Albegna dal [[Fiora]].
 
==== Antiappennino laziale ====
[[File:Monte Venere.jpg|thumb|I [[Monti Cimini]] - Monte Venere]]
[[File:Latium_Volcano.jpg|thumb|right|I [[Colli Albani]]]]
 
Si estende dalla [[Fiora]] al [[Garigliano]] ed è diviso dal [[Tevere]] in due parti:
* Tra la Fiora ed il Tevere si presentano: i [[Monti Volsini]] attorno al Lago di Bolsena, i [[Monti Cimini]] attorno al lago di Vico, i [[Monti Sabatini]] attorno al Lago di Bracciano, tutti di origine vulcanica. Oltre il Treja sorge il [[Monte Soratte]] ad est dei Monti Sabatini. Tra il lago di Bracciano e Civitavecchia sorgono una serie di colline dette [[Monti della Tolfa]].
* Oltre il Tevere continua la zona vulcanica antiappenninica con i [[Colli Albani]], gruppo isolato che conserva ancora tracce di attività vulcaniche con varie solfatare. A sud-est dei Colli Albani sorgono i [[Monti Lepini]], e più a sud i [[Monti Ausoni]] e [[Monti Aurunci|Aurunci]]. Tra i Monti Lepini ed il mare si estende la [[Agro pontino|Pianura Pontina]]. Oltre questa sul mare sorge il [[Monte Circeo]] che forma un breve catena lunga 5&nbsp;km.
 
==== [[Antiappennino campano]] ====
Dalla foce del [[Garigliano]] a quella del [[Sele]], sempre lungo le rive del Tirreno, s'innalzano molti gruppi di montagne di origine vulcanica. Tra il Garigliano ed il [[Volturno]], a nord di [[Sessa Aurunca]] sorge il gruppo vulcanico di [[Roccamonfina (vulcano)|Roccamonfina]] e tra questo ed il mare la breve catena calcarea di [[Monte Massico]] famosa per la produzione del vino di [[Falerno del Massico|Falerno]] molto apprezzato dagli antichi romani. Tra il Matese ed il Vulcano di Roccamonfina, nascono i [[Monti Trebulani]] e nel Sud della Provincia di Caserta, i [[Monti Tifatini]]. Sul mare nella zona retrostante [[Pozzuoli]] sorge la zona vulcanica dei [[Campi Flegrei]] e più a sud, tra [[Napoli]] e [[Castellammare di Stabia]], sorge il cono isolato del [[Vesuvio]] (1281&nbsp;m). Infine nella [[penisola sorrentina]] i [[Monti Lattari]].
 
==== [[Antiappennino apulo-garganico]] ====
Il [[Gargano]], le [[Murge]] e le alture della [[penisola Salentina]] vanno considerate come un sottosistema distinto dall'Appennino per essere di natura totalmente diversa da quello.
* Promontorio del Gargano. La forte depressione di [[San Severo]] lo separa dagli Appennini. Esso è formato da un altopiano di altezza media di 800 metri che si estende dal Lago di Lesina a [[Manfredonia]] con monti isolati che sorgono sparsi, fra questi i più alti sono il [[Monte Calvo (Gargano)|Monte Calvo]] (1056&nbsp;m) ed il ''Monte Spigno'' (1010&nbsp;m). La parte orientale forma il vero e proprio promontorio ed è coperta da ampie foreste che prendono il nome di [[Foresta Umbra]].
* Le Murge. Tra il [[Bradano]], il corso inferiore dell'[[Ofanto]] ed il mare sorge un altopiano di altezza media 400 metri inclinato verso l'Adriatico. Disseminate si trovano colline e alture che raggiungono i 700 metri (''Murge di Minervino'' 687&nbsp;m). Non vi sono fiumi perché il suolo di natura carsica contiene molte fessure in cui le acque si inabissano.
 
=== Catena principale ===
E' considerata catena principale appenninica la linea montuosa che scorre lungo lo [[spartiacque]] tra [[Mar Tirreno]] ad ovest e [[Mar Adriatico]] a est ovvero lungo il confine regionale di [[Liguria]] e [[Piemonte]], [[Liguria]] e [[Emilia Romagna]], [[Toscana]] e [[Emilia-Romagna]], [[Umbria]] e [[Marche]], [[Lazio]] e [[Abruzzo]], [[Campania]]-[[Molise]]-[[Puglia]], [[Basilicata]]-[[Calabria]] ([[Monte Cimone]], [[Monte Falterona]], [[Monte Fumaiolo]], [[Monte Carpegna]], [[Monte Nerone]], [[Monte Catria]], [[Monti Sibillini]], [[Monte Pozzoni]], [[Monte Giano]], [[Gruppo montuoso di Monte Calvo|Monte Calvo]], [[Monti del Cicolano]], [[Monti Carseolani]], [[Monti Cantari]], [[Monti Ernici]], [[Monti Marsicani]], [[Matese]] ecc...). Fa eccezione l'appennino centrale abruzzese con la dorsale centrale ([[Velino-Sirente]]) e quella orientale ([[Monti della Laga]], [[Gran Sasso]] e [[Maiella]]) che rientrano comunque nella catena principale pur non essendo completamente sulla linea spartiacque.
 
== Sezioni regionali dell'Appennino ==
{| class="wikitable"
|- bgcolor="#CCCCCC"
! Suddivisione!! Da!! A!! Regioni!!Altezza massima
|-
|[[Appennino Ligure]] || [[Colle di Cadibona]] || [[Passo della Cisa]]|| {{IT-LIG}}<br />{{IT-PMN}}<br />{{IT-LOM}}<br />{{IT-EMR}}<br />{{IT-TOS}}||[[Monte Maggiorasca]] (1.804&nbsp;m)
|-
|[[Appennino tosco-emiliano]] in senso stretto<ref name=Sapere>L'Appennino tosco-emiliano generalmente comprende tutto il tratto degli Appennini compreso tra l'Appennino Ligure e quello Umbro-Marchigiano. Può però essere suddiviso in Appennino tosco Emiliano in senso stretto (tra l'Emilia e la Toscana) e Appennino Tosco-Romagnolo (tra la Romagna e la Toscana). Vedi la pagina: [http://www.sapere.it/enciclopedia/Appennino+o+Appennini.html]</ref> || Passo della Cisa || [[Passo della Futa]] || {{IT-EMR}}<br />{{IT-TOS}} || [[Monte Cimone]] (2.165&nbsp;m)
|-
|[[Appennino tosco-romagnolo]]<ref name=Sapere/>|| Passo della Futa || [[Bocca Trabaria]] || {{IT-EMR}}<br />{{IT-TOS}}<br />{{IT-MAR}}<br />{{IT-UMB}}<br />{{SMR}} || [[Monte Falco]] (1.658&nbsp;m)
|-
|[[Appennino umbro-marchigiano]] || Bocca Trabaria || [[Passo della Torrita]] || {{IT-MAR}}<br />{{IT-UMB}}<br />{{IT-LAZ}} || [[Monte Vettore]] (2.476&nbsp;m)
|-
|[[Appennino abruzzese]] || Passo della Torrita || [[Bocca di Forli]] || {{IT-ABR}}<br />{{IT-LAZ}}<br />{{IT-MOL}} || [[Corno Grande]] (2.912&nbsp;m)
|-
|[[Appennino sannita]] || Bocca di Forli || [[Sella di Vinchiaturo]] || {{IT-MOL}}<br />{{IT-CAM}}<br />{{IT-PUG}} || [[Monte Miletto]] (2.050&nbsp;m)
|-
|[[Appennino campano]] || Sella di Vinchiaturo || [[Sella di Conza]] || {{IT-CAM}}<br />{{IT-BAS}} || [[Cervialto]] (1.809&nbsp;m)
|-
|[[Appennino lucano]] || Sella di Conza || [[Passo dello Scalone]] || {{IT-CAM}}<br />{{IT-BAS}}<br />{{IT-CAL}} || [[Serra Dolcedorme]] (2.267&nbsp;m)
|-
|[[Appennino calabro]] || Passo dello Scalone || [[Stretto di Messina]] || {{IT-CAL}} || [[Montalto (Aspromonte)]] (1.955&nbsp;m)
|-
|[[Appennino siculo]] || Stretto di Messina || [[Valle del Torto e dei Feudi]] || {{IT-SIC}} || [[Pizzo Carbonara]] (1.979&nbsp;m)
|}
 
=== Principali gruppi montuosi ===
{{vedi anche|[[:Categoria:Montagne degli Appennini]]}}
{{div col|cols=3}}
* [[Gran Sasso]]
* [[Maiella]]
* [[Velino-Sirente]]
* [[Monti Sibillini]]
* [[Monti della Laga]]
* [[Monti Marsicani]]
* [[Massiccio del Pollino]]
* [[Monti del Matese]]
* [[Monti Picentini]]
* [[Monti Alburni]]
* [[Massiccio del Sirino]]
* [[Sila]]
* [[Aspromonte]]
* [[Monti Simbruini]]
* [[Monti Cantari]]
* [[Monti Ernici]]
* [[Monti Reatini]]
* [[Monti Carseolani]]
* [[Monti Ausoni]]
* [[Monti Aurunci]]
* [[Monti Lepini]]
{{div col end}}
 
== Geologia ==
[[File:Adriatic Plate.jpg|thumb|upright=1.4|Estensione della placca adriatrica - Gli appennini si sono formati in seguito alla collisione della placca eurasiatica con la placca adriatica o pugliese: una micro-placca tettonica che si è staccata dalla placca africana nel periodo Cretaceo. Il nome della placca adriatica è di solito utilizzato quando si fa riferimento alla parte settentrionale della placca africana]]Geograficamente sono in parte, o sembrano essere, contigui alle Alpi; prima degli studi effettuati a partire dal 2000 infatti si consideravano le due catene come parti di un unico sistema Alpi-Appennini.
 
In realtà le Alpi si sono originate milioni di anni prima che gli Appennini emergessero dal mare. Sia le Alpi che gli Appennini sono formati principalmente da rocce sedimentarie deposte nell'antico [[oceano Tetide]] durante il [[Mesozoico]]. Il movimento verso nord della [[Placca africana]], la sua collisione con la [[Placca euroasiatica]], e la subduzione di quella Africana sotto quella Europea hanno provocato l'orogenesi Alpina, iniziata alla fine del Mesozoico. Questa fascia orogenetica che si estende dalla Spagna all'Asia in direzione est-ovest, comprende le Alpi.
 
Gli Appennini invece si sono formati durante l'orogenesi Appenninica all'inizio del [[Neogene]] (iniziata circa 20 Ma fa, nel [[Miocene]] medio ed ancora in atto)<ref>{{Cita|James 2004|pp.3-4|James 2004}}</ref>, si estendono da nordovest a sudest, e non sono un ''displacement'' della catena Alpina.
 
Il comportamento geologico della Pianura Padana è una prova del loro diverso stile tettonico: le forze compressive agenti da nord verso sud nelle Alpi e da sud verso nord negli Appennini avrebbero dovuto stringere i depositi alluvionali tra le montagne, ma la Pianura ha subito subsidenza a un ritmo di 1–4&nbsp;mm/anno per circa 25 Ma, prima che gli Appennini iniziassero a formarsi<ref>{{Cita|Ollier 2000|p.77|Ollier 2000}}</ref>. La Pianura Padana non è quindi una struttura originata dall'erosione, ma una porzione riempita del Solco Adriatico, detto Avampaese Adriatico da quando si è scoperta la sua funzione come zona di subduzione. Le Alpi e gli Appennini sono sempre stati separati da questo solco.
 
Numerosi sono i fenomeni di [[carsismo]] specie nell'Appennino centrale e meridionale.
 
=== Struttura ===
L'orogenesi Appenninica è un tipologia rara ma non unica, in cui due tipologie più semplici si combinano in una configurazione apparentemente problematica che gli scienziati del Progetto RETREAT<ref>[http://www.nsf.gov/awardsearch/showAward.do?AwardNumber=0208652 Award#0208652 - COLLABORATIVE RESEARCH: Retreating-Trench, Extension, and Accretion Tectonics (RETREAT): a Multidisciplinary Study of the Northern Apennines<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> hanno definito ''"estensione sin-convergente"''<ref name="ReferenceA">{{Cita|Margheriti 2006|p.1120|Margheriti 2006}}</ref>
In sintesi il lato orientale della penisola è caratterizzato da [[catena a pieghe|catene a pieghe]] sollevatesi a causa di forze compressionali agenti al di sotto del Mare Adriatico. Questo lato è definito ''Zona compressionale Appenninico-Adriatica'', o ''Zona di convergenza degli Appennini''. Sul lato occidentale prevalgono strutture a [[horst]] e [[graben (geologia)|graben]], causate dall'espansione o estensione della crosta al di sotto del Mar Tirreno. Questo lato è definito ''Zona estensionale Tirrenica''.
 
==== Zona compressionale ====
L'analisi sismica del ''Sistema di Subduzione Appenninico'' ha fornito una spiegazione alla graduale subsidenza della Pianura Padano-Veneta e al sistema di falde che interessa l'Italia orientale.<ref name="ReferenceA"/>
Lungo il lato orientale della penisola il fondo del Mare Adriatico&nbsp;– d'ora in poi "litosfera Adriatica" o "placca Adriatica", un termine il cui preciso significato è oggetto di ricerche ancora in corso&nbsp;– si immerge al di sotto del settore crostale in cui gli Appennini sono stati deformati da forze compressionali. La subduzione è un processo che avviene nel mantello terrestre, separato dalla crosta terrestre dalla superficie di [[discontinuità di Mohorovičić]], o Moho, posta a 5–10&nbsp;km di profondità.
 
La subduzione si verifica lungo una faglia caratterizzata da una direzione (angolo d'intersezione rispetto al nord geografico con la superficie topografica), e da un'inclinazione (angolo sulla verticale tra la superficie di faglia e la superficie topografica), da un [[hanging wall]] (superficie della porzione di crosta che sormonta) e da un [[footwall]] (superficie della porzione di crosta che viene sormontata). Il contatto tra zona subdotta e zona obdotta è invisibile in quanto si trova nella parte inferiore dell'avanfossa Appenninico, generalmente colmata da sedimenti, poiché la sedimentazione avviene ad una velocità molto più veloce della subduzione. In superficie si può rilevare solo il contatto tra l'hanging wall e i sedimenti dell'avanfossa, tranne che nel settore marino, dove la velocità sedimentazione è molto ridotta.
Nel Nord Italia l'inclinazione della placca subdotta è tra 30-40º, ad una profondità media di 80–90&nbsp;km.<ref name="ReferenceC">{{Cita|Margheriti 2006|p.1124|Margheriti 2006}}</ref>
 
La zona di subduzione appenninica forma un arco irregolare, con centro di curvatura nel Mar Tirreno, esteso dalla base dell'Appennino Ligure presso la Pianura Padana, proseguente in mare aperto nell'Adriatico centrale, fino al [[Gargano]].
Da qui l'arco flette verso l'interno della penisola, separando l'avampaese Apulo, e prosegue sino al [[Golfo di Taranto]], da dove piega a sud verso lo Ionio, poi a ovest, attraversando la Sicilia sudorientale, fino a raggiungere il Nord Africa.<ref name="ReferenceC"/>
 
Il mantello superiore a circa 250&nbsp;km di profondità si spezza nell'"Arco Appenninico settentrionale", e nell'"Arco Calabro-Peloritano", con forze compressionali agenti rispettivamente verso nordest e sudest. Queste strutture sono state spiegate attraverso modelli anche molto diversi, poiché mancano ancora dati definitivi. La tettonica, in ogni caso, non è dello stesso tipo che ha generato le Alpi.
 
==== Zona estensionale ====
Il lato occidentale della penisola è formato ad un sistema ad [[horst]] e graben, dove la crosta, stirata dall'estensione del mantello sottostante, si è assottigliata e frantumata, lungo una serie di linee di faglia approssimativamente parallele, e i blocchi crostali in modo alterno sono sprofondati o sono stati sollevati dalla spinta isostatica. Questo stile tettonico è il predominante dalla [[Corsica]] ad est sino alla [[val Tiberina]] ad ovest, e forma catene montuose e bacini intramontani con direzione più o meno perpendicolare a quella di estensione.
 
Le catene montuose originatesi per pieghe sono formate da ampie [[anticlinale|anticlinali]] al nucleo dei massicci più elevati ed estesi degli Appennini, nel settore orientale; le catene montuose originatesi per faglia formano dorsali più basse e ripide, che geograficamente non sono considerate parte dell'Appennino, ma sono denominate "sub-appennino" o "anti-appennino». Queste montagne si trovano principalmente in [[Toscana]], [[Lazio]] e [[Campania]].
 
===Sismicità===
In virtù della convergenza della [[placca euroasiatica]] con quella [[placca africana|africana]], l'intero arco appenninico e le zone limitrofe sono soggette da sempre a fenomeni sismici ovvero [[terremoto|terremoti]] con presenza di numerose [[faglia|faglie]] attive ed una scala di [[rischio sismico]] che va da 1 a 3. Dal [[XX secolo]] in poi terremoti notevoli sono stati il [[Terremoto della Calabria del 1905]], il [[terremoto dell'Irpinia del 1910]], quello della [[Terremoto della Marsica|Marsica]] del 1915, il [[Terremoti del Mugello|terremoto del Mugello]], il [[Terremoto della Garfagnana e della Lunigiana del 1920]], il [[Terremoto del Vulture del 1930]], il [[Terremoto dell'Irpinia del 1962]], il [[Terremoto del Belice del 1968]], il [[Terremoto di Tuscania del 1971]], il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980]], il [[terremoto di Umbria e Marche del 1997|Umbria e Marche del 1997]], il [[Terremoto del Molise del 2002]], il [[Terremoto dell'Aquila del 2009|Aquila del 2009]] e il [[Terremoto del Centro Italia del 2016]]. In epoche storiche altri terremoti importanti sono stati il [[Terremoto dell'Appennino centrale del 1349]], il [[Terremoto dell'Italia centro-meridionale del 1456]], il [[Terremoto dell'Aquila del 1461]], il [[Terremoto della Calabria dell'8 giugno 1638]], il [[Terremoto di Amatrice del 1639]], il [[Terremoto dell'Aquila del 1703]], il [[Terremoto della Maiella del 1706]], il [[Terremoto della Calabria meridionale del 1783]], il [[Terremoto del Molise del 1805]], il [[Terremoto di Rieti del 1898]], il [[Terremoto della Basilicata del 1857]].
 
=== Stabilità dei versanti ===
Il terreno degli Appennini (così come quello delle Alpi) è in gran parte instabile a causa di vari tipi di movimenti dei versanti: ''falls and slides of rocks and debris, flows of earth and mud, spreads of earth and sink holes'' (cascate e scivoli di roccia e detriti, i flussi di terra e fango, spread di terra) e doline.
 
L'[[Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale]], un'agenzia governativa fondata nel 2008 dalla fusione di tre enti preesistenti, ha pubblicato nello stesso anno una relazione speciale, ''Frane in Italia'', che sintetizza i risultati del Progetto IFFI, l'Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia, un ampio censimento governativo di frane a partire dal 1997. Al 31 dicembre 2007, aveva studiato e mappato oltre 482.272 frane su 20.500&nbsp;km². I parametri considerati sono l'Indice Frana IF, il rapporto tra la superficie frana e la superficie totale di una regione, l'Indice Frana in aree montuose-collinari IFMC, e la densità di frane, che è il numero di eventi per 100&nbsp;km². L'Italia nel suo complesso ha un IF di 6,8, un IFMC di 9.1 e una densità di 160. In [[Lombardia]] (con 13,9), [[Emilia-Romagna]] (11,4), [[Marche]] (19,4), [[Molise]] (14,0), [[Valle d'Aosta]] (16.0) e [[Piemonte]] (9.1) gli IF sono significativamente più elevati.<ref>{{Cita|Trigila 2008|pp.15-16|Trigila 2008}}</ref>
 
Nell'Appennino i terreni più instabili sono situati, seguendo un ordine decrescente, nel versante orientale dell'Appennino Tosco-Emiliano, nell'Appennino centrale e nel fianco orientale del l'Appennino meridionale. Qui l'instabilità è paragonabile a quella nel settore meridionale delle Alpi. I terreni più stabili sono situati sul lato occidentale: [[Liguria]], [[Toscana|Toscano]], [[Umbria]] e [[Lazio]]. L'Appennino sta scivolando a nord-est verso la Pianura Padana e l'avanfossa Adriatica. Le ''slides'' con ampi movimenti di superficie traslazionale o rotazionale sono i più comuni.
 
=== Ghiacciai ===
{{vedi anche|Ghiacciai appenninici}}
Anche se al di fuori del massiccio del [[Gran Sasso d'Italia]] non esistono più ghiacciai, si sono osservate [[morena|morene]] Post-Plioceniche anche in Basilicata. Nell'appennino Siculo all'interno dell'[[Etna]] esiste un ghiacciaio, il quale permane dentro un canale lavico entro il rilievo. Sono presenti nevai sul Gran Sasso, sulla [[Nevai della Majella|Maiella]] e sul Pollino.
 
== Altro ==
=== Importanza storica ===
Durante la [[seconda guerra mondiale]], l'[[Wehrmacht|esercito tedesco]] utilizzò gli Appennini come una naturale barriera difensiva, costruendo diverse linee difensive, le più famose delle quali furono la [[Linea Gotica]], attaccata senza successo dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] nel settembre del [[1944]]; e la [[Linea Barbara]] nell'Italia meridionale.
 
===Idrografia===
Dall'Appennino nascono importanti fiumi italiani come il [[Panaro]], il [[Secchio]], il [[Reno (Italia)|Reno]], il [[Marecchia]], il [[Rubicone]], il [[Metauro]], l'[[Arno]], il [[Tevere]], il [[Nera]], il [[Velino]], il [[Salto (fiume)|Salto]], il [[Turano]], il [[Tronto]], l'[[Aterno-Pescara]], l'[[Aniene]], il [[Liri]], il [[Sangro]], il [[Volturno]]. Tra i laghi più importanti spicca il [[Lago di Campotosto]] mentre tra i laghi di origine glaciale di tipo alpino si ricordano il [[Lago del Matese]], il [[Lago della Duchessa]] e il [[Lago di Pilato]].
 
=== Parchi nazionali ===
Gli Appennini ospitano in tutto 12 [[parco nazionale|parchi nazionali]]: il [[Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano]], il [[Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna]], il [[Parco nazionale dei Monti Sibillini]], il [[Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga]], il [[Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]], il [[Parco nazionale della Majella]], il [[Parco nazionale del Pollino]], il [[Parco nazionale del Vesuvio]], il [[Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni]], il [[Parco nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese]], il [[Parco nazionale della Sila]] e il [[Parco nazionale dell'Aspromonte]].
 
=== Comuni e centri abitati più elevati ===
{{div col|cols=3}}
* [[San Pellegrino in Alpe]]
* [[Abetone]]
* [[Castelluccio (Norcia)]]
* [[Campotosto]]
* [[Campoforogna]]
* [[Ovindoli]]
* [[Cappadocia (Italia)|Cappadocia]]
* [[Filettino]]
* [[Cervara di Roma]]
* [[Guadagnolo]]
* [[Rocca di Cambio]]
* [[Rocca di Mezzo]]
* [[Lucoli]] (Casamaina)
* [[Castel del Monte]]
* [[Calascio]]
* [[Santo Stefano di Sessanio]]
* [[Castelvecchio Calvisio]]
* [[Pescocostanzo]]
* [[Rivisondoli]]
* [[Roccaraso]]
* [[Pescasseroli]]
* [[Civitella Alfedena]]
* [[Scanno]]
* [[Gamberale]]
* [[Pizzoferrato]]
* [[Opi (Italia)|Opi]]
* [[Schiavi d'Abruzzo]]
* [[Capracotta]]
* [[Pescopennataro]]
* [[Trevico]]
* [[Laceno]]
* [[Lorica (San Giovanni in Fiore)]]
* [[Camigliatello Silano]]
* [[Gambarie]]
{{div col end}}
 
=== Passi appenninici ===
{{vedi anche|[[:Categoria:Valichi degli Appennini]]}}
 
=== Stazioni sciistiche ===
{{vedi anche|[[:Categoria:Stazioni e comprensori sciistici italiani]]}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* G. de Lorenzo, "Studi di geologia nell'Appennino meridionale," ''Atti d. R. Accad. d. Sci, Fis. e Mat.'', Napoli, ser. 2, vol. viii., no. 7 (1896)
* F. Sacco, "L'Appennino settentrionale," ''Boll. Soc. geol. Ital.'' (1893-1899).
=== Libri ===
* {{Cita libro|nome=Cliff |cognome=Ollier |coautori=Colin Pain |anno= 2000|titolo=The origin of mountains |città=Londra |editore=Routledge |lingua= inglese|cid=Ollier, 2000}}
 
=== Pubblicazioni ===
* {{Cita pubblicazione|autore=Kristen James |editore=Liberal Arts Scholarly Repository (LASR) |anno= 2004 |url=https://dspace.lasrworks.org/bitstream/10349/163/2/fulltext.pdf |titolo=Determining the source for the magmas of Monte Amiata (Central Italy) using strontium, neodymium, and lead isotopes |serie=Carleton Geology Department: Geology Comps Papers |formato= PDF|accesso=20 maggio 2010 |cid=James, 2004}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Lucia Margheriti, et al.|anno= 2006 |url=http://earth.geology.yale.edu/~jjpark/Margheriti_etal_Annali_2006.pdf |titolo= The subduction structure of the Northern Apennines: results for the RETREAT seismic deployment |rivista=Annals of Geophysics |volume=Volume 49|numero=Numeri 4/5 |mese=agosto/ottobre |formato= PDF |accesso=20 maggio 2010|cid=Margheriti, 2006}}
* {{Cita pubblicazione|autore= Alessandro Trigila, Carla Iadanza |editore=Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) |anno= 2008 |url=http://www.apat.gov.it/site/_contentfiles/00153200/153292_RAPPORTO_83_08_Landslide.pdf |titolo=Frane in Italia:relazione speciale 2008 |formato= PDF|accesso=20 maggio 2010 |cid=Trigila, 2008}}
 
== Voci correlate ==
* [[Rilievi italiani]]
* [[Italia geografica]]
* [[Ghiacciai appenninici]]
* [[Ghiacciaio del Calderone]]
* [[Nevai della Majella]]
 
== AltriCollegamenti progettiesterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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[[Categoria:Appennini]]
[[Categoria:Crateri di Dione]]