Italia e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 giugno 12: differenze tra le pagine

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|nomeCorrente = Italia
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|nomeCompleto = Repubblica italiana
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|nomeUfficiale = Repubblica italiana
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|linkBandiera = Flag of Italy.svg
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|paginaBandiera = Bandiera d'Italia
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|linkStemma = Italy-Emblem.svg
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Stop}}
|paginaStemma = Emblema della Repubblica Italiana
|linkLocalizzazione = Location Italy EU Europe.png
|linkMappa = Map of Italy-it.svg
|lingua = [[Lingua italiana|'''italiano''']] <small>(bilinguismo con altre lingue a livello regionale o locale)</small>
|altrelingue= [[Lingue parlate in Italia|varie, vedi lista]]
|capitale = [[Roma]]
|capitaleAbitanti = 2.754.440
|capitaleAbitantiAnno = 31-7-2010
|governo = [[Repubblica parlamentare]]
|presidente = [[Giorgio Napolitano]]
|elenco capi di stato = [[Elenco dei presidenti della Repubblica italiana|Presidente della Repubblica]]
|elenco capi di governo = [[Elenco dei governi italiani|Presidente del Consiglio]]
|primoMinistro = [[Silvio Berlusconi]]
|proclamazione = [[Risorgimento|Unificazione]]: [[17 marzo]] [[1861]]<ref>Data di proclamazione del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] da parte del neoeletto Parlamento italiano.</ref><br/>
[[nascita della Repubblica Italiana|Repubblica]]: [[18 giugno]] [[1946]]
|ingressoONU = [[14 dicembre]] [[1955]]
|ingressoUE = [[25 marzo]] [[1957]]<br/><small>(membro fondatore)</small>
|superficieTotale = 301.336
|superficieOrdine = 69
|superficieAcqua = 2,4
|popolazioneTotale = 60.545.940
|popolazioneAnno = 30-9-2010
|popolazioneOrdine = 23
|popolazioneDensita = 200,75
|popolazioneDensitaOrdine = 39
|continente = [[Europa]]
|orario = [[UTC+1]] ([[CET]])<br/><small>[[UTC+2]] ([[CEST]]) in [[ora legale]]</small>
|PIL=1.814.557
|PILValuta= $
|PILAnno= 2008
|PILOrdine= 10
|PILprocapite=30.581
|PILprocapiteValuta= $
|PILprocapiteAnno= 2008
|PILprocapiteOrdine= 28
|HDI= 0,951 (molto alto)
|HDIAnno= 2007
|HDIOrdine= 18
|valuta = [[Euro]]<ref>Eccetto il Comune di [[Campione d'Italia]] che adotta anche il [[franco svizzero]].</ref>
|tld = [[.it]], [[.eu]]
|telefono = +39<ref>Eccetto il Comune di [[Campione d'Italia]] raggiungibile tramite il prefisso +41.</ref>
|targa = I
|inno = ''[[Il Canto degli Italiani]]''<br/>noto anche come<br/>''Inno di Mameli'' o ''Fratelli d'Italia''.
|festa = [[2 giugno]]
|note = <references/>
}}
{{quote|''Il Bel Paese ch' Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe|[[Francesco Petrarca]]'', ''[[Canzoniere (Petrarca)|Canzoniere]]'', s. CXLVI}}
 
L''''Italia''' ({{Link audio|Italia_in_italian.ogg|ascolta}}), ufficialmente '''Repubblica italiana''',<ref>[[Articolo 1 della Costituzione italiana|L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.]]</ref> è uno [[Stato]] [[stati membri dell'Unione europea|membro dell'Unione europea]] situato nell'[[Europa meridionale]], il cui territorio coincide in gran parte con l'[[Italia (regione geografica)|omonima regione geografica]]. Il paese si estende su una superficie di 301.336&nbsp;km²<ref name=Itacifre>{{cita web|http://www.istat.it/dati/catalogo/20100518_00/italiaincifre2010.pdf|Italia in cifre|19-9-2010}}</ref> e conta 60.545.940 abitanti.
 
È chiamata anche con le [[antonomasie]] di "Stivale" per la forma e "[[Bel paese]]" in ragione del clima e delle bellezze naturali ed artistiche.<ref>"''Del bel paese là dove 'l sì sona''", [[Dante]], Inferno, c.XXXIII, v.80; "''il bel paese|Ch'Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe''" [[Petrarca]], Canzoniere, s. CXLVI.</ref> A nord è separata dallo [[Alpi|spartiacque alpino]] e confina con [[Francia]], [[Svizzera]], [[Austria]] e [[Slovenia]]. Al centro e al sud si allunga nel [[Mediterraneo]] formando una penisola circondata dai mari [[Tirreno]], [[Adriatico]] e [[Ionio]]. L'Italia insulare comprende la [[Sicilia]] e la [[Sardegna]]. I [[Microstato (geografia politica)|microstati]] [[San Marino]] e [[Città del Vaticano]] sono [[enclavi]], il [[Comuni italiani|comune]] di [[Campione d'Italia]] è una [[exclave]] situata in [[Svizzera]].
 
L'[[Italia (regione geografica)|Italia]] è stata abitata fin dal [[paleolitico]]. La città di [[Roma]] è stata per secoli il centro politico e culturale della [[civiltà occidentale]], capitale di un [[Impero romano|impero]] che comprendeva l'[[Europa]] occidentale e balcanica, l'[[Africa settentrionale]] e il [[Medio Oriente]]. Nel [[V secolo|V]] e [[VI secolo]] fu soggetta a numerose invasioni che contribuirono alla caduta dell'[[Impero romano d'Occidente]] nel [[476]]. Nell'[[Medioevo|alto Medioevo]] l'Italia centrale e quella settentrionale fecero parte del [[Sacro Romano Impero]]; nel [[Medioevo|basso Medioevo]] fu al centro dei traffici commerciali tra Europa e Oriente.
 
Nel [[Rinascimento]] tornò ad essere il centro culturale del mondo occidentale. Dal [[XVII secolo]], divisa in vari stati, fu dominata direttamente o indirettamente dagli Spagnoli, dai Francesi e poi dagli Austriaci. Durante il [[Risorgimento]] combatté per l'indipendenza e per l'unità finché nel [[1861]] fu proclamato il Regno d'Italia. Per completare la riunificazione partecipò alla [[prima guerra mondiale]] e ottenne la vittoria. Dal [[1922]], per un ventennio, fu governata dalla [[Storia dell'Italia fascista|dittatura fascista]] e durante tale periodo partecipò alla [[seconda guerra mondiale]] uscendone sconfitta. Gli ultimi anni di guerra furono caratterizzati dalla fine del [[fascismo]] e dalla [[Resistenza italiana|Resistenza]]. Il Regno d'Italia cessò di esistere il [[18 giugno]] [[1946]] quando, a seguito di un [[Nascita della Repubblica Italiana|referendum]] svoltosi il [[2 giugno]] precedente, lo Stato italiano divenne una [[repubblica]].
 
Oggi l'Italia è uno stato globalizzato con alti standard di vita; è membro fondatore dell'[[Unione europea]], della [[NATO]], del [[Consiglio d'Europa]], dell'[[OCSE]], aderisce all'[[ONU]] e all'[[Unione Europea Occidentale]]. Membro del [[G7]], [[G8]] e [[G20 (paesi industrializzati)|G20]], è la settima potenza economica mondiale. Gli italiani figurano al primo posto in Europa per aspettativa di vita<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/cronaca/istat-popolazione/istat-popolazione/istat-popolazione.html|accesso=18-9-2010|titolo=Istat, italiani più longevi d'Europa|pubblicazione=La Repubblica}}</ref> e possiedono il secondo sistema sanitario del mondo.<ref>{{en}}{{Cita web|http://www.who.int/whr/2000/media_centre/press_release/en/|World Health Organization Assesses the World's Health Systems|25-4-2010}}</ref> L'Italia è il paese con il maggior numero di siti patrocinati [[UNESCO]]<ref>{{cita web|http://whc.unesco.org/en/list|Lista dei patrimoni dell'umanità|22-6-2010}}</ref> ed il quinto paese più visitato del mondo.
 
{{TOClimit|2}}
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia d'Italia}}
===Le origini del nome===
{{Vedi anche|Etimologia del nome Italia}}
Il significato del [[toponimo]] “Italia” è ancora controverso ed è stato oggetto di studi sia da parte di [[linguisti]] e sia di [[storici]], tradizionalmente attenti alla questione; non sempre, tuttavia, sono suggerite [[etimologie]] in senso stretto bensì ipotesi che poggiano su considerazioni estranee alla specifica ricostruzione [[linguistica]] del nome, e che col tempo hanno formato un ricco ''corpus'' di soluzioni tra cui sono numerose quelle che si riferiscono a tradizioni non dimostrate (come l'esistenza di un [[Italo (mitologia)|re di nome Italo]]) o fortemente problematiche (come la connessione del nome con la [[Vitis|vite]]).
=== Preistoria ===
{{vedi anche|Italia preistorica e protostorica}}
Il popolamento del territorio italiano risale alla [[preistoria]], epoca di cui sono state ritrovate importanti testimonianze [[archeologiche]]. L'Italia è stata abitata a partire dal [[paleolitico]], periodo di cui conserva numerosi siti archeologici come: la [[grotta dell'Addaura]], i [[Balzi rossi]], [[Monte Poggiolo]], il [[ponte di Veja]], la [[Grotta Guattari]], [[Gravina in Puglia]], [[uomo di Altamura|Altamura]] e [[Homo cepranensis|Ceprano]].<ref>{{Cita web|http://www.iipp.it/|Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria|29-1-2010}}</ref> Numerosi ritrovamenti documentano anche il periodo [[neolitico in Italia|neolitico]], l'[[età del bronzo]] ([[Incisioni rupestri della Val Camonica|Valcamonica]], [[cultura appenninica]], cultura delle [[terramare]] nella pianura padana) e l'[[età del ferro]] durante la quale alcune popolazioni raggiungono un discreto livello culturale e artistico, come la [[civiltà villanoviana]] o la [[civiltà nuragica]].
 
=== Prime popolazioni ===
{{vedi anche|Popoli dell'Italia antica}}
Le informazioni sugli abitanti dell'Italia in epoca preromana sono, in taluni casi, incomplete e soggette ad un controllo continuo. Popolazioni di ceppo [[Indoeuropei|indoeuropeo]], trasferitesi in Italia dall'[[Europa Orientale]] e [[Europa Centrale|Centrale]] in varie ondate migratorie ([[veneti]], [[umbri|umbro]]-[[sanniti|sabelli]], [[latini]], ecc.), si sovrappongono ad etnie pre-indoeuropee già presenti nel territorio, assorbendole, o stabilendo una forma di convivenza pacifica con esse. In [[Italia settentrionale]], accanto ai [[Celti]] (comunemente chiamati [[Galli]]), vi sono i [[Liguri]] (originariamente non indoeuropei poi fusisi con i Celti), mentre nell'Italia nord-orientale vivono i [[Paleoveneti]], di probabile origine [[illiri]]ca o, secondo alcune fonti, provenienti dall'[[Asia Minore]].<ref name="Protostoria">{{Cita web|url=http://www.franco-felicetti.it/apriDocumento.asp?nome=antica_mod18.pdf|titolo=Il cammino della civiltà verso occidente: le popolazioni italiche prima di Roma|accesso=30-1-2010}}</ref>
 
[[File:Etruscan civilization italian map.png|thumb|150px|left|Espansione della civiltà etrusca nel corso dei secoli]]
 
Nell'Italia più propriamente peninsulare, accanto agli [[Etruschi]], convivono dei popoli complessivamente definiti [[italici]], di origine indoeuropea, fra cui [[Umbri]], [[Latini]], [[Sabini]], [[Falisci]], [[Volsci]], [[Equi]], [[Piceni]], [[Sanniti]], [[Apuli]], [[Messapi]], [[Lucani]], [[Bruzi]] e [[Siculi]]. Altri popoli non indoeuropei, probabilmente autoctoni erano presenti in Sicilia ([[Elimi]] e [[Sicani]]) ed in [[Sardegna]], abitata fin dal [[II millennio a.C.]], dai [[Civiltà nuragica|Sardi]] forse identificabili col misterioso popolo degli [[Shardana]].<ref>{{Cita web|http://www.sardiniapoint.it/5085.html|Shardana, Sardi nuragici: Erano lo stesso popolo? Intervista a Giovanni Ugas archeologo dell'Università di Cagliari|15-5-2010}}</ref>
 
=== Colonie fenicie ===
I primi colonizzatori stranieri sono i [[Fenici]] che fondano inizialmente vari [[empori]] sulle coste della [[Sicilia]] e della [[Sardegna]], alcuni di questi in breve diventano piccoli centri urbani e si sviluppano parallelamente alle colonie greche, tra i principali centri vi sono le città di: [[Mozia]], [[Palermo]] e [[Solunto]] in Sicilia e [[Nora (Italia)|Nora]], [[Sulki]] e [[Tharros]] in Sardegna.<ref>{{Cita|Gras et al.|p. 282|Gras, 2000}}.</ref>
 
=== La ''Magna Grecia'' ===
[[File:Agrigento-Tempio della Concordia01.JPG|thumb|150px|left|Il [[Valle dei Templi#Tempio della Concordia|tempio della Concordia]] ad Agrigento]]
{{vedi anche|Magna Grecia}}
 
Tra l'[[VIII secolo a.C.|VIII]] ed il [[VII secolo a.C.]], coloni provenienti dalla [[Grecia]] si stabiliscono sulle coste del sud Italia e Sicilia. Le prime componenti sono ioniche e [[Peloponneso|peloponnesiache]]: gli [[Eubei]] e i [[Rodi]]i fondano [[Cuma]], [[Reggio Calabria]], [[Napoli]], [[Naxos]] e [[Messina]], i [[Corinto|Corinzi]] [[Siracusa]] (i siracusani quindi fonderanno [[Adria]] ed [[Ankon]], l'odierna [[Ancona]]), i [[Megara (città)|Megaresi]] [[Leontinoi]], gli [[Spartani]] [[Taranto]], mentre i coloni provenienti dall'[[Acaia]] fondano [[Sibari]] e [[Crotone]]. Altre colonie importanti sono [[Metaponto]], fondata anch'essa da coloni [[Achei]], [[Heraclea]] e [[Locri Epizefiri]].
 
La [[colonizzazione greca]] pone a contatto i popoli italici con forme di governo [[democrazia|democratiche]] caratterizzate da forti responsabilizzazioni del [[cittadino]], e con espressioni artistiche e culturali elevate.<ref>{{Cita web|http://www.bpp.it/Apulia/html/archivio/1987/II/art/R87II015.html|Uomini e vicende di Magna Grecia|30-1-2010}}</ref>
 
=== L'età romana ===
{{vedi anche|Storia romana}}
[[File:LocationRomanEmpire.png|thumb|200px|right|Massima espansione dell'Impero romano]]
La [[regione geografica italiana]] viene unita politicamente per la prima volta con la [[Repubblica romana]] ([[509 a.C.|509]]-[[27 a.C.]]), ma il carattere [[Impero romano|imperiale]] delle conquiste effettuate nei secoli seguenti da [[Roma]] snatura il carattere nazionale che questa regione stava acquisendo sul finire del [[I secolo a.C.]]<ref>{{Cita|AA.VV. (Atlante storico...)|pp. 73, 95, 97|AA.VV, 2006}}.</ref>
 
Giunta all'apice dello sviluppo politico, economico e sociale, Roma [[Impero romano|imperiale]], con la sua organizzazione socio-politica, lascia un segno indelebile nella [[storia dell'umanità]]. In tutti i territori dell'impero, i romani costruiscono [[città]], [[Strade romane|strade]], [[Ponte|ponti]], [[acquedotti]], [[fortificazioni]], esportando ovunque il loro modello di [[civiltà]] e al contempo integrando le popolazioni e civiltà assoggettate, in un processo così profondo che per secoli, ancora dopo la fine dell'impero, queste genti continueranno a definirsi ''romane''. La civiltà nata sulle rive del [[Tevere]], cresciuta in [[Repubblica romana|epoca repubblicana]] ed infine sviluppatasi in [[età imperiale]], è alla base dell'attuale [[civiltà occidentale]].
 
L'unione politica della [[regione geografica italiana]] termina nel [[476]] con la fine dell'[[Impero romano d'Occidente]] (data in cui per convenzione termina l'[[Antichità]] e inizia il [[Medioevo]]) quando [[Odoacre]], il re degli [[Eruli]], ultimo di una schiera di condottieri germanici che nel periodo di decadenza dell'Impero romano d'Occidente avevano condotto le proprie orde in territorio italico, depone l'ultimo imperatore d'occidente, [[Romolo Augusto]].<ref>{{cita|Zecchini|cap. IV|Zec_93}}.</ref>
 
=== Il Medioevo ===
{{vedi anche|Italia medievale}}
[[File:Iron Crown.JPG|thumb|left|200px|La [[Corona Ferrea]] del Regno d'Italia durante il [[Medioevo]], custodita nel [[duomo di Monza]]]]
 
A partire dal [[493]], con il [[regno ostrogoto]] si realizza nuovamente l'unità politica dell'Italia; questo regno è la prima di tante occasioni mancate nel [[Medioevo]] per affermare anche nella [[regione geografica italiana]] un processo di formazione della coscienza nazionale come avvenne in altri Paesi europei.
 
Dal [[535]] il territorio italiano diventa teatro della [[guerra gotica (535-553)|guerra gotica]], che vede l'imperatore d'Oriente [[Giustiniano I]] deciso ad assoggettare il regno ostrogoto. Nel [[553]] l'[[Impero romano d'Oriente|Impero Bizantino]] riesce infine a sconfiggere gli [[Ostrogoti]] e ad annettere l'Italia. Il conflitto, protrattosi per quasi un ventennio, devasta l'intero territorio, portando ad una grave crisi demografica, economica, politica e sociale.<ref>{{cita|Zecchini|cap. XIII|Zec_93}}.</ref> Centro del potere bizantino in Italia fu [[Ravenna]].
 
Gli anni della dominazione dell'Impero romano d'Oriente sono funestati da un aggravamento delle condizioni di vita dei contadini a causa della forte [[pressione fiscale]] e da una terribile [[pestilenza]] che spopola ulteriormente il territorio tra il [[559]] e il [[562]]. L'Italia, indebolita e impoverita, non ha la forza di opporsi a una nuova invasione [[germani]]ca, quella dei [[Longobardi]] capeggiati da [[Alboino]].
[[File:Italia 1000 v2.svg|170px|thumb|L'Italia nell'anno [[1000]]]]
 
Tra il [[568]] e il [[569]] i [[Longobardi]], spesso appoggiati dalla popolazione esasperata dalla fiscalità [[bizantina]], occupano gran parte dell'Italia: entrando dal [[Friuli]] conquistano gran parte dell'Italia centro-settentrionale, che prende il nome di [[Langobardia Maior]], e poi dell'Italia meridionale, che chiamano [[Langobardia Minor]].<ref name="Volpe">{{cita|Volpe|Cap. IV|Volpe, 1969}}.</ref>
Il regno dei [[Longobardi]], con capitale [[Pavia]], si protrae per circa due secoli, fino alla sconfitta subita ad opera di [[Carlo Magno]] nel [[774]],<ref name="Volpe"/> e poi, più tardi, dai [[Normanni]]. Da allora la penisola perde definitivamente un'unità politica che non ritroverà fino al [[1861]], nonostante ci siano nei secoli successivi dei tentativi di costituire un [[Regno d'Italia (888-1024)|Regno d'Italia]] autonomo dal [[Sacro Romano Impero]], ad opera in particolare di [[Berengario del Friuli]], e poi di [[Arduino d'Ivrea]].<ref>{{cita|Mourre|p. 629|Mourre, 2003}}.</ref>
 
I primi secoli dopo il Mille vedono la contesa tra Papato e Impero, sostenuti da due opposte fazioni, rispettivamente [[Guelfi e Ghibellini]],<ref>{{cita|Chittolini et al.||Chit_94}}.</ref> in conflitto tra loro ma entrambi animati dal ricordo di un'antica grandezza e da un forte desiderio di autonomia.
 
[[File:Naval Jack of Italy.svg|180px|left|thumb|Repubbliche marinare: in senso orario, i simboli di Venezia, Genova, Pisa ed Amalfi]]
Il desiderio di autonomia porta, dopo il Mille, allo sviluppo delle [[repubbliche marinare]] (le più note sono [[Repubblica di Amalfi|Amalfi]], [[Repubblica di Genova|Genova]], [[Repubblica di Pisa|Pisa]] e [[Repubblica di Venezia|Venezia]], alle quali si possono aggiungere [[Repubblica di Ancona|Ancona]] e [[Gaeta]]) e poi, al centro e al nord, dei liberi [[comuni medievali|comuni]], che si ritagliano un'indipendenza a spese dell'Impero. I liberi comuni del nord, riuniti nella [[Lega Lombarda]], ottengono la vittoria nella [[battaglia di Legnano]] contro l'imperatore [[Federico Barbarossa]] ([[1176]]) che voleva ristabilire la sua autorità in Italia.
Importante e, come lotta per l'indipendenza, in un certo modo analoga alle lotte comunali è la rivolta dei [[Vespri siciliani]] contro il tentativo del fratello del re di Francia [[Carlo I d'Angiò]] di assoggettare la [[Sicilia]] ([[1282]]).
 
[[Repubbliche marinare]], [[comuni medievali|liberi comuni]] e [[Vespri siciliani]] saranno assunti dalla retorica [[Romanticismo|romantica]] ottocentesca come i simboli del primo ridestarsi di una coscienza di patria.<ref>{{cita|AA.VV. (Atlante storico...)|pp. 150-151|AA.VV, 2006}}</ref>
 
Tra i fenomeni più significativi del Medioevo italiano c'è, nel [[Duecento]], il risveglio religioso legato alle figure di [[Gioacchino da Fiore]] e di [[Francesco d'Assisi]]. Questi ed altri fenomeni vitali del Medioevo porteranno poi al [[Rinascimento]].<ref>{{cita|Burdach||Burdach, 1986}}.</ref>
 
Con l'uscita di scena degli [[Hohenstaufen|imperatori di Germania]], il fervore della civiltà comunale raggiunge infine il suo apogeo economico, spirituale, artistico, alimentato dagli ideali di numerosi poeti, tra cui [[Dante Alighieri]], e dall'esigenza, fatta propria da [[Cola di Rienzo]], della rinascita dell'unità d'Italia.<ref>Così il Burdach: {{q|Dall'[[XI secolo]] i comuni italici erano giunti al fiore del benessere economico e civile [...] e quando, dopo la morte dell'imperatore [[Federico II]] e il tramonto della casa di [[Svevia]], ebbe termine la terribile lotta fra Impero e Papato per l'egemonia politica universale, quando l'Italia si sentì libera dal dominio tedesco, il suo sentimento nazionale divampò in un grande incendio spirituale, politico-sociale, artistico. Questa fu la fonte spirituale del Rinascimento. L'antico pensiero di Roma, mai scomparso, vi fece affluire nuova e maggiore forza. [[Cola di Rienzo]], ispirato all'idea politica di [[Dante]], ma oltrepassandola, proclamò, profeta di un lontano avvenire, la grande esigenza nazionale della Rinascita di [[Roma]]. E su questa base l'esigenza dell'unità d'Italia.|[[Konrad Burdach]], ''Dal Medioevo alla Riforma'', tratto dalla ''Grande Antologia Filosofica'', Marzorati, Milano, 1964, vol. VI, pp. 213-214}}</ref>
 
=== L'età moderna ===
{{vedi anche|Italia rinascimentale}}
[[File:Cosimo.jpg|thumb|150px|[[Cosimo de' Medici]], ''Pater Patriae''. ([[Galleria degli Uffizi]])]]
 
Diversi fattori impediscono tuttavia la nascita di uno [[Stato]] unitario come sta avvenendo nel resto d'Europa: oltre alla suddivisione in tanti piccoli Comuni, che lentamente si tramutano in [[Signorie]], c'è anche il timore del [[Papa]]to di veder sorgere una potenza statale in grado di compromettere la sua autonomia. Per questo ed altri motivi i capi politici italiani devono supplire con l'intelligenza strategica alla superiorità di forze degli stati nazionali europei.
Un esempio è [[Cosimo de' Medici]], detto perciò "Padre della Patria", e considerato uno dei principali artefici del [[Rinascimento fiorentino]]: la sua politica estera, mirata al mantenimento di un costante e sottile equilibrio fra i vari stati italiani, sarà lungimirante nell'individuare nella concordia italiana l'elemento chiave per impedire agli stati stranieri di intervenire in Italia approfittando delle sue divisioni.<ref name="ReferenceA">{{cita|AA.VV. (Atlante storico...)|pp. 223-225|AA.VV, 2006}}.</ref>
 
L'importanza della strategia di Cosimo, proseguita dal suo successore [[Lorenzo il Magnifico]] nella sua continua ricerca di un accordo tra gli stati italiani in grado di sopperire alla loro mancanza di unità politica, non viene compresa dagli altri prìncipi italiani, e si conclude con la morte di Lorenzo nel [[1492]]. Da allora l'Italia diventa il teatro di numerose invasioni straniere: dapprima da parte [[Francia|francese]] ad opera di [[Carlo VIII]], poi delle truppe [[spagnole]] di [[Carlo V]]. L'inizio della dominazione straniera si deve quindi al ritardo del processo politico di unificazione, e anzi fa registrare anche episodi di [[patriottismo]], come il gesto di [[Ettore Fieramosca]] nella [[disfida di Barletta]].<ref>{{cita|Procacci||Procacci, 2001}}.</ref>
 
Nella seconda metà del [[Cinquecento]] comincia il tramonto della vitalità rinascimentale, indebolita anche dalle nuove tensioni religiose dovute all'avvento della [[riforma protestante]] in Europa, che avevano portato ad episodi luttuosi come il [[sacco di Roma (1527)|sacco di Roma]] del [[1527]] ad opera dei [[Lanzichenecchi]]. Soltanto la [[repubblica di Venezia]] manterrà una certa prosperità e autonomia politica. Il [[Seicento]] è invece un secolo di crisi per tutto il resto della regione italiana. La Chiesa, che ha subìto la perdita dell'unità cristiana dei fedeli, cerca con la [[controriforma]] di rafforzare la sua presenza nei paesi rimasti cattolici, sia con iniziative educative e assistenziali, sia isolandoli dall'influsso degli stati protestanti. L'Italia viene così salvaguardata dai [[guerra dei trent'anni|conflitti religiosi]] che si accendono oltralpe, ma è soggetta ugualmente a carestie, spesso seguite da epidemie.<ref>Famosa è la peste descritta ne ''[[I promessi sposi]]'' da [[Alessandro Manzoni]], che dimezzò la popolazione di [[Milano]] e provocò in tutta Italia un milione e mezzo di morti.</ref> Scoppiano perciò numerose rivolte contro la dominazione spagnola, di cui la più nota avviene a Napoli nel [[1647]] ad opera di [[Masaniello]], ma non portano a nessun cambiamento.
 
Nel [[Settecento]] finisce il periodo di pace e di torpore: a seguito dei [[trattati di Utrecht]] e [[Pace di Rastatt|Rastatt]], gli [[Asburgo d'Austria]] si impossessano di vari domini italiani subentrando agli spagnoli.<ref name="ReferenceA"/> Dalla seconda metà del secolo, la diffusione dell'[[illuminismo]] fa sì che anche l'Italia venga investita da importanti riforme.
 
=== L'Unificazione ===
{{vedi anche|Risorgimento}}
[[File:Giuseppe Garibaldi (1866).jpg|thumb|left|150px|[[Giuseppe Garibaldi]], padre fondatore del [[Risorgimento]]]]
 
L'arrivo in Italia delle truppe [[età napoleonica|napoleoniche]]<ref>A testimonianza dell'influsso francese, un'eredità ancora ben presente è il [[tricolore italiano]], inizialmente adottato nelle piccole ed effimere repubbliche create da Bonaparte nell'Italia centro-settentrionale.</ref> ([[1796]]), risveglia il sentimento nazionale,<ref>{{Cita web|http://www.isspe.it/Apr2002/g__portalone.htm|Istituto siciliano di studi politici ed economici|6-8-2009}}</ref> il cui primo e concreto accenno di riscossa si può individuare nel [[proclama di Rimini]],<ref>{{Cita web|url=http://www.immaginidistoria.it/immagine2.php?id=12&id_img=254|titolo=Proclama di Rimini|accesso=6-8-2009}}</ref> con cui [[Gioacchino Murat]], il [[30 marzo]] [[1815]] durante la [[guerra austro-napoletana]], rivolge un accorato appello a tutti gli italiani affinché si uniscano per salvare il [[regno di Napoli]] posto sotto la sua sovranità, unico garante della loro indipendenza contro un occupante straniero.
 
Il periodo della [[storia d'Italia]] in cui l'affermarsi di una coscienza nazionale porta all'unità politica e all'indipendenza della nazione italiana è detto [[Risorgimento]]. Tale periodo occupa un arco temporale di vari decenni, concludendosi solo nel [[1861]] con la nascita del Regno d'Italia, sotto la dinastia di [[Casa Savoia]].
 
Esso vede i primi patrioti aderire inizialmente alla società segreta della ''[[Carboneria]]'', che dà luogo ai [[moti del 1820-1821]], duramente repressi dagli austriaci. All'affermazione della [[Carboneria]] segue quello della [[Giovine Italia]]. Tra gli altri tentativi insurrezionali si ricorda quello dei [[fratelli Bandiera]] ([[1844]]).
 
I [[moti del 1848]] portano alla [[prima guerra di indipendenza]] contro gli austriaci. Le popolazioni cittadine sono attivamente coinvolte, in particolare durante le famose [[cinque giornate di Milano]], le [[dieci giornate di Brescia]] e la spedizione nel [[1857]] di [[Carlo Pisacane (patriota)|Carlo Pisacane]] nel [[Regno delle Due Sicilie]].<ref>''Eran trecento, eran giovan e forti e sono morti'': così il ritornello della poesia ''[[La spigolatrice di Sapri]]'' di [[Luigi Mercantini]], considerata una delle più alte testimonianze della poesia patriottica risorgimentale, descrive la sfortunata spedizione di Carlo Pisacane</ref> Né la prima guerra, né gli altri tentativi sono però coronati da successo.
 
Si deve attendere il [[1859]] e la [[seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]] perché l'[[Austria]] finalmente ceda la [[Lombardia]] al [[regno sabaudo]]; seguono, pochi mesi dopo, le annessioni di [[Toscana]] ed [[Emilia-Romagna]]. La [[seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza ]] innesca il definitivo processo di unificazione, culminato con l'[[impresa dei Mille]] ([[1860]]) e la [[Battaglia di Castelfidardo]] che, liberando [[Umbria]] e [[Marche]], portò all'unione delle terre liberate dai [[impresa dei Mille|Mille ]] con quelle acquisite dopo la [[seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]]. Dopo pochi mesi, nel [[1861]], infatti si poté proclamare, a [[Torino]], il [[Regno d'Italia]]. Alla completa unificazione mancavano però ancora il [[Lazio]], il [[Trentino-Alto Adige]], il [[Veneto]] e la [[Venezia Giulia]].
 
Le persone coinvolte nel processo furono molte, ma quattro spiccano su tutte: [[Giuseppe Mazzini]], fondatore della [[Giovine Italia]] e figura eminente del [[movimento liberale repubblicano]] italiano ed europeo; [[Giuseppe Garibaldi]], repubblicano e di simpatie socialiste; [[Camillo Benso conte di Cavour]], statista in grado di muoversi sulla scena europea per ottenere sostegni, anche finanziari, all'espansione del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|regno di Sardegna]]; [[Vittorio Emanuele II di Savoia]], abile a concretizzare il contesto favorevole con la costituzione del Regno d'Italia.<ref>{{cita|AA.VV. (Atlante storico...)|p. 357|AA.VV, 2006}}.</ref>
 
===Il Regno d'Italia (1861-1946)===
{{Vedi anche|Regno d'Italia (1861-1946)}}
[[File:Coat of arms of the Kingdom of Italy (1870).svg|150px|thumb|Stemma del Regno d'Italia]]
 
Il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] nasce nel [[1861]] e la popolazione, rispetto l'originario [[regno di Sardegna (1720-1861)|regno di Sardegna]], quintuplica; istituzionalmente e giuridicamente si configura come un ingrandimento del regno di Sardegna.<ref>{{cita|Lepre et al.|pp. 9-11|Lepre2008}}.</ref> Ciò, ed anche l'aver a modello la struttura della [[Francia]], comportò quella che viene chiamata la [[piemontesizzazione]] del Paese ed un assetto fortemente accentrato, tanto che lo stesso presidente [[Giorgio Napolitano]] ha dichiarato che oggi occorre "superare il vizio di origine del centralismo statale di impronta piemontese"<ref>G. Napolitano, discorso del [[7 gennaio]] [[2011]], a [[Forlì]].</ref>.
 
Una delle questioni preminenti nei primi anni della riunificazione d'Italia è la [[questione meridionale]] legata al [[brigantaggio]].<ref>{{Cita web|url=http://www.franco-felicetti.it/apriDocumento.asp?nome=contemporanea_mod16.pdf|titolo=L'Italia ed i problemi post-unitari|accesso=30-1-2010}}</ref>
 
L'inizio del [[monarchia|regno]] vede l'Italia impegnata anche in una serie di guerre di espansione coloniale in [[Somalia]] e in [[Eritrea]].
Allo scoppio della [[prima guerra mondiale]] l'Italia assume inizialmente una posizione di [[neutralità]], per poi scendere al fianco degli alleati il [[23 maggio]] [[1915]] in seguito alla firma del segreto [[patto di Londra]]. Dopo i primi due anni di [[guerra di trincea]], l'Italia subisce una pesante sconfitta nella [[battaglia di Caporetto]] ([[24 ottobre]] [[1917]]), l'avanzata austro-tedesca viene fermata sulla linea del [[Piave]]. A partire da questo fiume, divenuto un simbolo patriottico, l'esercito italiano riesce, con l'apporto di [[ragazzi del '99|nuove leve]] ancora diciassettenni, a sferrare una [[offensiva del Piave|controffensiva]] nel giugno [[1918]], fino alla vittoria finale nella [[battaglia di Vittorio Veneto]] ([[4 novembre]]). Vinta la guerra, l'Italia completa la sua riunificazione nazionale acquisendo il [[Trentino-Alto Adige]], la [[Venezia Giulia]], l'[[Istria]] ed alcuni territori del [[Friuli]] ancora [[irredentismo|irredenti]]. La guerra però porta numerosissimi morti soprattutto nella fascia di età compresa tra 20 e 24 anni.<ref>{{cita|Mortara||Mortara, 1925}}.</ref><ref>{{en}}{{cita web|cognome=Glei|nome=D. A.|coautori=S. Bruzzone; G. Caselli|url=http://www.demographic-research.org/Volumes/Vol13/15/default.htm|titolo=The effects of war losses on mortality estimates for Italy - A first attempt (L'effetto delle perdite di guerra nella stima della mortalità in Italia - Un primo tentativo)|accesso=30-1-2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/dawinci.jsp?q=pl01000100112000|titolo=Dati Censimento Istat|accesso=30-1-2010}}</ref> Inoltre, l'Italia non avrà riconosciuti i suoi diritti territoriali sulla [[Dalmazia]] (incluse le città di [[Zara]], [[Sebenico]] e [[Tenin]]) promessi col patto di Londra, con cui aveva negoziato la propria entrata in guerra.
 
===Il fascismo===
{{Vedi anche|Storia dell'Italia fascista}}
In questo contesto di amarezza e delusione, nel 1919 [[Benito Mussolini]] fonda a [[Milano]] il primo [[fascio di combattimento]], un nuovo movimento che si autodefinisce "partito dell'ordine" e che riesce a guadagnarsi la fiducia dei ceti più ricchi e conservatori.
 
Per le elezioni del [[6 aprile]] [[1924]] Mussolini fà approvare una [[Legge Acerbo|legge]] che assegna i tre quinti dei seggi alla lista che abbia raccolto il 40% dei voti. Il "listone" guidato da Mussolini ottiene il 64,9% dei voti.<ref name="matteotti">{{Cita web|http://carlimoretti.files.wordpress.com/2009/05/vicende-storico-costituzionali.ppt|Vicende storico-costituzionali|30-1-2010}}</ref> Questi risultati elettorali ricevono numerose critiche riguardo alla regolarità delle elezioni (come da parte di [[Giacomo Matteotti]], rapito e ucciso qualche giorno dopo).<ref name="matteotti"/>
 
Successivamente, dopo un discorso in Parlamento, Mussolini si dichiara [[dittatore]]. Nel biennio [[1925]]-[[1926]] vengono emanati una serie di provvedimenti liberticidi e viene creato un "Tribunale speciale" con amplissimi poteri, in grado di mandare al confino con un semplice provvedimento amministrativo le persone sgradite al regime.
 
[[File:Benito Mussolini and Adolf Hitler.jpg|thumb|left|150px|[[Benito Mussolini]] con [[Adolf Hitler]]]]
Dopo le invasioni di Hitler di [[Austria]], [[Sudeti]], [[Cecoslovacchia]] e le imprese militari italiane in [[Etiopia]] ed [[Albania]] ([[1938]]), il [[22 maggio]] [[1939]] viene firmato il [[patto d'Acciaio]] tra [[Germania nazista|Germania]] e Italia.
 
Il 10 giugno 1940 l'Italia, alla luce dei successi iniziali di [[Hitler]], entra in [[seconda guerra mondiale|guerra]] come alleata della Germania contro [[Francia]] e [[Regno Unito]]. Nel [[1941]] viene dichiarata guerra anche all'[[Unione Sovietica]] e, con l'[[Impero giapponese]], agli [[Stati Uniti d'America]].
 
Le successive sconfitte militari indeboliscono [[Mussolini]] che viene sfiduciato, il 24 luglio 1943, in una riunione del [[Gran Consiglio del Fascismo]]; [[Vittorio Emanuele III]] decide di sostituirlo a capo del governo con [[Pietro Badoglio]] e mentre si trova a colloquio col re, Mussolini viene arrestato. Il Paese si ritrova nel caos e diviso in due: il [[Regno del Sud]] a fianco degli alleati contro la Germania e la [[Repubblica Sociale Italiana]], formata dai reduci fascisti, di fatto due stati-fantoccio, rispettivamente degli anglo-americani e dei tedeschi. In questo quadro drammatico nascono le prime [[Brigata partigiana|formazioni partigiane]] che con la [[Resistenza italiana|Resistenza]], attiva soprattutto nel centro-nord, danno vita al primo nucleo dell'Italia libera. Nell'aprile del 1945 le forze nazi-fasciste verranno sconfitte.
 
A guerra finita l'Italia sarà in condizioni critiche: i combattimenti ed i bombardamenti aerei hanno raso al suolo molte città e paesi, e le principali vie di comunicazione sono interrotte.<ref>{{Cita web|http://www.insmli.it/pubblicazioni/86/l_ItalianellaSecondaguerramondialeenellaResistenza.pdf|L'Italia nella seconda guerra mondiale|30-1-2010}}</ref>; il numero di [[Conteggio delle vittime della seconda guerra mondiale per nazione|italiani morti]] sarà molto elevato: sono stimati tra 415.000 (di cui 330.000 militari e 85.000 civili)<ref>{{cita|De Martino||De Martino, 2005}}.</ref> e 443.000 morti; stimando che la popolazione prima del conflitto fosse di 43.800.000 persone si conteggia circa una vittima ogni 100 italiani.
 
=== Dalla nascita della Repubblica ai giorni nostri (1946–2011) ===
{{vedi anche|Italia repubblicana}}
[[File:AlcideDeGasperi.jpg|thumb|left|200px|[[Alcide De Gasperi]]]]
 
Il 2 giugno [[1946]] un [[referendum]] sancisce la fine della [[monarchia]] e la nascita della Repubblica Italiana. Per la prima volta in Italia, per questa occasione, anche la donne hanno [[Suffragio universale#In Italia|diritto al voto]]. Il 1º luglio Enrico De Nicola viene nominato primo [[presidente della Repubblica Italiana]].
Il primo [[presidente del consiglio]] è [[Alcide De Gasperi]], esponente della [[Democrazia Cristiana]] che, salvo poche eccezioni, terrà la [[Presidenza del Consiglio]] dal [[1946]] al [[1953]].
La nuova [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione repubblicana]] entra in vigore il 1º gennaio 1948.<ref>{{Cita web|url=http://legislature.camera.it/frameset.asp?content=%2Faltre_sezionism%2F304%2F8964%2Fdocumentotesto.asp%3F|titolo=L'Assemblea Costituente|accesso=30-1-2010}}</ref>
 
In questi anni l'Italia conosce il cosiddetto miracolo economico che porta alla crescita del [[prodotto interno lordo]] del 6.3%,<ref>{{Cita web|http://www.storiaxxisecolo.it/larepubblica/repubblicaboom1.htm|Il miracolo economico italiano|26-6-2010}}</ref> riducendo sensibilmente il divario storico con paesi quali [[Inghilterra]], [[Germania]] e [[Francia]]. Si registra un'elevata disponibilità di [[manodopera]], con un forte flusso migratorio dalle campagne alle città e dal sud verso il nord.
 
La crescita economica fu favorita anche dalla creazione delle comunità europee: [[CECA]] nel 1951 e [[CEE]] nel 1957, delle quali l'Italia fu uno dei paesi fondatori.
 
[[File:falcone borsellino.jpg|thumb|200px|I giudici Falcone e Borsellino]]
 
Il [[Il Sessantotto|1968]] è l'anno delle contestazioni studentesche e della classe operaia, talvolta sfociate in veri e propri scontri con le forze dell'ordine, che trasformano l'Italia sul piano sociale (oltre alle migliorate condizioni di vita dovute al [[boom economico]]).<ref>{{Cita web|http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/s/s071.htm|Sessantotto - Dizionario di storia moderna e contemporanea|23-9-2010}}</ref>
Negli [[anni settanta]] e [[anni 1980|ottanta]] le tensioni politiche e le conseguenti attività di gruppi terroristici sia di [[estrema destra]] che di [[estrema sinistra]], legati a trame di poteri politici occulti, portano prima alla [[strategia della tensione]],<ref>{{Cita web|url=http://donnamostra.info/article.php3?id_article=818|titolo=Come nacque la strategia della tensione|accesso=29-6-2010}}</ref> periodo caratterizzato da numerosi attentati come la [[strage di Piazza Fontana]], la [[strage di Piazza della Loggia]] e la [[strage di Bologna]], e successivamente agli [[anni di piombo]],<ref>{{Cita web|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/dossier.aspx?id=11|titolo=Dossier sugli anni di piombo|accesso=1-7-2010}}</ref> periodo caratterizzato da attentati ad esponenti politici (come [[Aldo Moro]] e [[Vittorio Bachelet]]), forze dell'ordine, giornalisti (come [[Walter Tobagi]]), magistrati e sindacalisti (come [[Guido Rossa]]).
 
Negli [[anni novanta]], i giudici [[sicilia]]ni [[Giovanni Falcone]] e [[Paolo Borsellino]], vittime essi stessi per la causa, aiutati da valenti uomini della polizia, riusciranno a fare arrestare i maggiori membri di [[Cosa nostra]].
 
Nel [[1992]] le indagini di [[mani pulite]] sul fenomeno dilagante delle [[Corruzione|tangenti]] coinvolgeranno esponenti politici, principalmente del [[pentapartito]] guidato da [[Bettino Craxi]]. Subito dopo lo scandalo, che coinvolge numerosi personaggi politici di spicco, sorgono nuovi partiti, come [[Forza Italia]], guidata dall'imprenditore [[Silvio Berlusconi]]. In questa fase, definita [[Seconda Repubblica (Italia)|Seconda Repubblica]], si consoliderà il principio del [[bipolarismo]], attraverso le figure di [[Silvio Berlusconi]] e di [[Romano Prodi]], dando vita ad un'alternanza nel governo del paese.
 
Dal [[2008]] la maggioranza di governo è costituita dal partito del [[Popolo della Libertà]], nato dall'unione di [[Forza Italia]] e [[Alleanza Nazionale]], e dalla [[Lega Nord]], un partito fortemente autonomista che si è imposto elettoralmente nelle [[Italia settentrionale|regioni del Nord]].
 
== Geografia ==
[[File:Satellite image of Italy in March 2003.jpg|thumb|180px|Immagine satellitare [[NASA]] dell'Italia.]]
{{Vedi anche|Geografia della Repubblica italiana|:Categoria:Vulcani italiani{{!}}Vulcani italiani|Rilievi italiani|Pianure italiane}}
 
L'[[Italia (regione geografica)|Italia]] (generalmente suddivisa in [[Italia continentale e peninsulare|Italia continentale, Italia peninsulare]] ed [[Italia insulare]]) è unita al tronco centrale del [[continente europeo]] dalla catena delle [[Alpi]]. Grazie alla sua posizione, costituisce un ponte di passaggio tra l'Europa, l'[[Asia]] e l'[[Africa]].<ref>Il Canale di Sicilia separa l'omonima regione dall'Africa di soli 140 chilometri, mentre il Canale d'Otranto divide [[Punta Palascia]] (in Puglia) dall'[[Albania]] di soli 70 chilometri.</ref>
 
L'Italia separa, inoltre, il bacino occidentale del [[Mar Mediterraneo]] da quello centrale, ossia il [[Mar Tirreno]] dallo [[Ionio]]. A settentrione del [[Salento]] si spinge l'insenatura lunga e stretta del [[mare Adriatico]].
 
Le isole di [[Sardegna]] e di [[Corsica]] dividono poi il [[Mar Tirreno]] dal [[Mar di Sardegna]].
 
Le [[coste italiane]] si sviluppano su 7.456&nbsp;km e presentano svariate forme ([[falesie]], sabbiose, pietrose, ecc.).<ref>{{Cita web|url=http://www.guardiacostiera.it/notiziario/pdf/gc62005.pdf|accesso=5-5-2010|titolo=Notiziario della guardia costiera}}</ref>
 
[[File:Altimetria Italia.svg|left|thumb|200px|Le [[zone altimetriche d'Italia]].]]
Il suolo italiano, fortemente [[antropizzazione|antropizzato]], ha varie caratteristiche (vulcanico, endolagunare, calcareo, ecc.).<ref>{{Cita web|url=http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/default.htm|accesso=5-5-2010|titolo=ISPRA: Carta Geologica d'Italia}}</ref>
 
In Italia le zone collinari sono prevalenti rispetto alle zone montuose o a quelle pianeggianti; l'[[altitudine]] media del suo territorio è di circa 337 [[metri sul livello del mare]].
 
Le catene montuose si estendono per buona parte della nazione. Del sistema alpino appartiene all'Italia tutto il versante meridionale per una lunghezza di circa 1.000&nbsp;km. Le vette più elevate si trovano nelle Alpi Occidentali, dove numerose sono le cime che superano i 4.000 m tra cui il [[Cervino]] (4.478 m), il [[Monte Rosa]] (4.634 m) e il [[Monte Bianco]] che con i suoi 4.810 m è la montagna più alta d'Europa. La catena degli [[Appennini]] percorre tutta la lunghezza della penisola, dalla [[Liguria]] alla [[Sicilia]], concludendosi nelle [[Madonìe]]; la vetta più alta è rappresentata dal [[Gran Sasso]] (2.912 m), situato in [[Abruzzo]].
 
[[File:MountBlanc04.jpg|thumb|200px|Il [[Monte Bianco]]]]
L'Italia è nota anche per la presenza di numerosi [[vulcano|vulcani]]: i più famosi sono il [[Vesuvio]], l'[[Etna]], che con i suoi 3.343 m è il vulcano più alto d'Europa, e lo [[Isola di Stromboli|Stromboli]].
 
Solo un quarto della superficie della regione italiana è occupato da [[pianure]].
La [[Pianura Padana]] è la più estesa di tutte. Essa è una distesa alluvionale formata dal fiume [[Po]] e dai suoi affluenti.<ref>{{Cita web|url=http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/geologia/canali/iniziative_didattiche/divulgazione/piane_alluvionali.htm|accesso=7-5-2010|titolo=Le pianure alluvionali - Regione Emilia-Romagna}}</ref> Seguono, per dimensioni, il [[Tavoliere delle Puglie]], una pianura di sollevamento,<ref>{{Cita web|url=http://www.ildistrettoidrograficodellappenninomeridionale.it/distretto_appennino_meridionale_083.htm|accesso=7-5-2010|titolo=Distretto idrografico dell'Appennino meridionale}}</ref> e il [[Campidano]], un'altra pianura alluvionale.<ref>{{Cita web|url=http://www.dista.unibo.it/catgis/pdf/19gis.pdf|accesso=7-5-2010|titolo=Paesaggi geografici e unità di paesaggio}}</ref> Il punto meno elevato d'Italia è situato nella [[Frazione geografica|frazione]] di [[Contane]], nel [[provincia di Ferrara|Ferrarese]] (-3,44 m).
 
=== Isole ===
{{Vedi anche|Isole italiane}}
 
Le isole maggiori sono la [[Sicilia]] e la [[Sardegna]]; vi sono poi numerose isole minori, la maggior parte delle quali è raccolta in [[arcipelaghi]],<ref>{{Cita|AA.VV. (Geografia; Ita-z)||Le Garzantine, 2006}}</ref> fra le quali: l'[[Arcipelago Toscano]], le [[Isole Flegree]], le [[Isole Eolie|Eolie]], le [[Isole Egadi|Egadi]], l'[[Arcipelago delle Pelagie]], le [[Isole Tremiti|Tremiti]] e l'[[Arcipelago della Maddalena]].
 
=== Idrografia ===
[[File:Riva del Garda.jpg|thumb|200px|Il [[lago di Garda]] a [[Riva del Garda]]]]
{{Vedi anche|Fiumi italiani|Laghi italiani|Elenco di cascate italiane}}
 
L'Italia, per la presenza di [[Rilievi italiani|diversi rilievi montuosi]], [[acque sorgive]] e [[ghiacciai]], è ricca di [[corsi d'acqua]]. In genere i fiumi che nascono nell'[[Appennino]] non sono molto lunghi ed hanno carattere torrentizio, al contrario di quelli [[alpi]]ni.
 
Il maggiore fiume, come lunghezza e portata, è il [[Po]] (lungo 652&nbsp;km)<ref>{{cita|AA.VV. (Geografia; Ita-z)|p. 779|Le Garzantine, 2006}}.</ref> che attraversa la [[Pianura padana]], sfociando nel [[mare Adriatico]]. Il maggiore lago italiano, è il [[lago di Garda]] e il più [[profondità (liquidi)|profondo]] è il [[lago di Como]] (410 m).<ref>{{Cita|AA.VV. (Geografia; Ita-z)|p. 781|Le Garzantine, 2006}}.</ref>
 
=== Clima ===
{{Vedi anche|Clima italiano}}
La [[Italia (regione geografica)|regione italiana]] (compresa tra il 47º ed il 35º parallelo nord) si trova quasi al centro della zona temperata dell'[[emisfero boreale]].<ref>{{cita web|url=http://www.i-h-g.it/clima.htm|titolo=Carta climatica d'Italia|accesso=12-7-2009}}</ref>
 
Dal punto di vista climatico è, inoltre, favorita dalla grande massa d'acqua dei mari che la circondano quasi da ogni lato. Tali mari costituiscono, soprattutto per la penisola italiana (meno per quelle [[Grecia|ellenica]], [[Penisola iberica|iberica]] ed [[Anatolia|anatolica]]), un benefico serbatoio di calore e di umidità. Determinano infatti, nell'ambito della zona temperata, un clima particolare detto "temperato mediterraneo".<ref>{{cita web|url=http://www.ilpolline.it/clima-italia|titolo=Clima d'Italia|accesso=12-7-2009}}</ref>
 
Secondo la [[classificazione di Köppen]],<ref>{{cita|AA.VV. (La piccola Treccani vol. VI)|p. 200|AA.VV., 1995 VI}}.</ref> l'Italia è suddivisa in tre tipi di [[clima]] (clima temperato, clima temperato freddo, clima freddo), che a loro volta sono suddivisi in sette microclimi: si passa dal "clima temperato subtropicale" (presente nelle aree costiere della [[Sicilia]], della [[Sardegna]] meridionale e della [[Calabria]] centrale e meridionale) al "clima glaciale" (tipico delle vette più elevate delle [[Alpi]] ricoperte da [[neve]] perenne, con quote generalmente superiori ai 3.500 metri s.l.m.).
 
== Geologia ==
La geologia italiana è molto complessa poiché l'area geografica identificata come penisola italiana e le sue isole è il risultato di numerosi eventi geologici connessi a: movimenti di due [[tettonica a placche|placche litosferiche]], [[Placca africana|quella africana]] e [[Placca euroasiatica|quella europea]], i cui margini frammentandosi durante il loro avvicinamento dato dalla chiusura della [[Tetide]] hanno originato una serie di microplacche interposte, apertura dell'[[oceano Atlantico]] e [[Marsili|oceanizzazione in corso]] del [[Mar Tirreno]].
 
I confini geografici di quest'area non coincidono con limiti di natura geologica: lo [[spartiacque]] della [[Alpi|catena alpina]] non individua alcuna provincia geologica e le [[Bocche di Bonifacio]] non corrispondono a suddivisioni geologiche fra Sardegna e Corsica.<ref>{{cita|Aubouin, Brousse|vol. 2 pp. 473-483|cidAub}}.</ref> Il rilevante [[vulcanismo]] [[neogenico]] e la elevata [[terremoto|sismicità]], testimoniano il complesso assetto [[geodinamico]] ancora attivo.
 
In questo assetto si riconosce un dominio europeo, dato dal margine meridionale della placca europea, che include il [[blocco Sardo Corso]] e parte del mar Tirreno solidale, presumibilmente l'[[Geologia della Calabria#Domini e zone|arco Calabro Peloritano]], il bacino del Mediterraneo occidentale, il sistema di falde alpine a [[vergenza]] europea, costituite principalmente da [[rocce metamorfiche]] e intrusioni di [[batoliti]] testimonianti la compressione africana verso l'Europa. La [[linea Insubrica]] separa questo dominio dal [[Sudalpino]] formato da un sistema di falde a vergenza adriatica, costituite principalmente da sequenze calcaree prolungantesi ad est nelle [[Alpi Dinariche#Geologia|Dinaridi]].<ref>{{cita|Scandone, Stucchi||cidScand}}</ref>
 
Nella catena appenninica la linea tettonica "Ancona - Anzio" separa l'[[Appennino settentrionale (geologia)|Appennino settentrionale]], principalmente costituito da [[flysch]] [[Rocce sedimentarie clastiche|terrigeni]], dall'[[Appennino meridionale (geologia)|Appennino meridionale]] ove le formazioni [[roccia carbonatica|carbonatiche]] sono più abbondanti, entrambi caratterizzati da un sistema di falde che sovrascorre sull'avampaese apulo costituente l'affioramento della [[placca adriatica]] che si estende dal [[mar Ionio]] fino all'estremità occidentale della val Padana e che costituiva un "promontorio" settentrionale della placca africana. La Sicilia in parte è formata da unità [[Maghreb|magrebidi]] del margine convergente africano deformato. Il mar Tirreno ha una crosta [[neogene|neogenica]] [[Crosta oceanica|oceanica]] in espansione in due aree: bacino di [[Marsili]] e di [[Vavilov (seamount)|Vavilov]]; si ritiene che una crosta oceanica mesozoica si trovi nello Ionio sotto una massiccia copertura sedimentaria.
 
[[Stratigrafia (geologia)|Stratigraficamente]] affiorano rocce di età dal [[cambriano]] al [[quaternario]], dubitativamente delle [[rocce metamorfiche|metamorfiti]] sarde alternate a [[Arenaria (roccia)|arenarie]] e [[pelite|peliti]] sono datate [[precambriano]].<ref>Vedi [[APAT]], ''Geological map of Italy'', 2004</ref>
 
=== Vulcanismo e geotermia ===
[[File:Pompei und Vesuv.JPG|thumb|200px|left|Il [[Vesuvio]] visto dagli [[scavi archeologici di Pompei]]]]
 
L'elevata attività vulcanica e magmatica neogenica - quaternaria appenninica, è suddivisibile in province: a) Magmatica toscana ([[Monti Cimini]], [[Tolfa]] e [[Amiata]]), b) Magmatica laziale ([[Apparato Vulsinio|Monti Vulsini]], [[Vico nel Lazio]], [[Colli Albani]], [[Roccamonfina (vulcano)|Roccamonfina]], c) Distretto ultra-alkalino umbro laziale ([[San Venanzo]], Cupaello e [[Polino]], d) Vulcanica campana ([[Vesuvio]], [[campi Flegrei]], [[Ischia (isola)|Ischia]]), e) Arco eolico e bacino tirrenico ([[Isole Eolie]] e [[seamount]] tirrenici, f) Avanpaese africano-adriatico ([[canale di Sicilia]], [[isola Ferdinandea]], [[Etna]] e [[Monte Vulture]]).<ref name=Scro>{{cita|Scrocca et al.||cidScro}}</ref>
 
L'Italia fu il primo ed unico paese, fino agli anni cinquanta, a sfruttare l'[[energia geotermica]] nella zona di [[Larderello]] e poi nell'area del Monte Amiata, per produrre energia elettrica. L'elevato gradiente geotermico che caratterizza parte della penisola rende altre province potenzialmente sfruttabili: ricerche svolte negli anni '60-70 individuarono potenziali campi geotermici nel Lazio ed in Toscana, cosi pure in gran parte delle isole vulcaniche.<ref>cfr Inventario delle risorse geotermiche nazionali, 1988 [http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/geotermia/inventario/inventario.asp online]</ref>
 
===Attività sismica===
[[File:L'Aquila eathquake prefettura.jpg|thumb|200px|[[L'Aquila]]: la sede della Prefettura dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]]]]
{{Vedi anche|Lista di terremoti in Italia}}
Per la situazione geodinamica il suo territorio è frequentemente soggetto a [[terremoti]] dando all'Italia il primato in [[Europa]] per questi fenomeni:<ref name="ReferenceB">{{Cita|AA.VV. (Geografia; Ita-z)|pp. 782-783|Le Garzantine, 2006}}.</ref> su 1300 sismi distruttivi, avvenuti negli ultimi 1000 anni nel Mediterraneo centrale ben 500 hanno interessato l'Italia;<ref>{{Cita web|http://www.dst.unipi.it/penelope/didattica/GeologiaRegionale.htm|La Geologia regionale|29-8-2010}}</ref> analisi dei movimenti focali indicano che essi sono per lo più distribuiti lungo le aree interessate dalla tettonica alpina e appenninica, ove sono causati rispettivamente da movimenti lungo [[faglie]].<ref name=Scro /> Nel Tirreno meridionale, la distribuzione degli [[ipocentri]], fino ad una profondità di 500 chilometri indicherebbe la presenza di un [[piano di Benioff]] dato dalla [[subduzione]] della litosfera ionica.
 
== Popolazione ==
=== Demografia ===
{{Vedi anche|Demografia d'Italia|Emigrazione italiana}}
[[File:Italy-demography2006est.png|thumb|left|200px|Crescita demografica dal 1960 al 2006 (numero degli abitanti in migliaia - rielaborazione dati [[FAO]])]]
[[File:Italian population growth 1982 - 2010.jpg‎|thumb|left|200px|Popolazione residente e incremento annuo in Italia tra il 1982 e il 2010 (ISTAT)]]
[[File:Figli per donna ITA.jpg|thumb|left|200px|Tasso di natalità dal 1975 al 2009]]
Con 60.494.632 abitanti<ref name=BilMens>{{cita web|http://www.demo.istat.it/bilmens2010gen/index.html|Bilancio demografico mensile|19-9-2010}}</ref> (al [[31 luglio]] [[2010]]), l'Italia è il quarto paese dell'[[Unione europea]] per popolazione (dopo [[Germania]], [[Francia]] e [[Regno Unito]]); la sua [[densità demografica]] è di 200,8 abitanti per chilometro quadrato, più alta della media dell'[[Unione europea|Unione]].<ref>{{cita|AA.VV. (Noi Italia)|p. 38|cidIstat}}.</ref>
 
La popolazione, concentrata principalmente nelle zone costiere e pianeggianti del paese,<ref>{{cita|Ortolani||Ortolani, 1992}}</ref> è caratterizzata da un gran numero di anziani (l'[[indice di vecchiaia]] è pari a 142,8, il 20,2% della popolazione), da un costante aumento del numero di stranieri residenti, passati dal 6,8% del 2008 al 7,1% del 2009, da un basso [[tasso di natalità]], pari a 9,5 ogni mille abitanti e da una [[speranza di vita]] di 78,9 anni per gli uomini e di 84,2 per le donne.<ref name="IndDem">{{Cita web|http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/inddemo/20100218_00/testointegrale20100218.pdf|Indicatori demografici per l'anno 2009|19-9-2010}}</ref>
 
Alla fine del [[XIX secolo]] l'Italia era un paese di [[emigrazione]] di massa,<ref>{{cita web|url=http://www.museonazionaleemigrazione.it/museo.php?id=5&percorso=2|titolo=Museo Nazionale Emigrazione Italiana|accesso=4-7-2010}}</ref> fenomeno che si manifestò prima nelle regioni settentrionali e, successivamente, in quelle meridionali. Le mete preferite furono le [[Americhe]] ([[Stati Uniti]], [[Argentina]], [[Brasile]]) e l'Europa centro-settentrionale (in modo particolare la [[Germania]]). Nel [[XX secolo]] l'emigrazione divenne anche interna, attratta dallo sviluppo industriale di alcune aree settentrionali del Paese.<ref>{{Cita web|http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/e/e034.htm|Emigrazione europea|5-7-2010}}</ref> Il numero di [[Anagrafe degli italiani residenti all'estero|Italiani residenti all'estero]] che conservano la [[cittadinanza italiana]] è stimato in circa 4.000.000.<ref>{{cita web|http://www.esteri.it/MAE/IT/Italiani_nel_Mondo/|"Italiani nel Mondo", sul sito del Ministero degli Affari Esteri|12-1-2008}}</ref>
 
=== Minoranze etniche ===
{{vedi anche|Minoranze linguistiche (Italia)}}
Le minoranze etnico-linguistiche ''storiche'' presenti all'interno dei confini della Repubblica italiana, sono elencate all'interno della Legge 15 dicembre 1999, n. 482.<ref>{{cita web|http://www.camera.it/parlam/leggi/99482l.htm|Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche|19-11-2010}}</ref> Esse sono "le popolazioni [[Arbëreshë|albanesi]], [[Alghero|catalane]], [[Minoranza linguistica tedesca#I tedeschi in Italia|germaniche]], [[Minoranza linguistica greca d'Italia|greche]], [[Comunità slovena in Italia|slovene]] e [[Dialetto croato molisano|croate]] e (di) quelle parlanti il [[lingua francese|francese]], il [[Lingua francoprovenzale|franco-provenzale]], il [[lingua friulana|friulano]], il [[lingua ladina|ladino]], [[Lingua occitana|l'occitano]] e il [[lingua sarda|sardo]]".
 
Il livello di tutela di alcune minoranze deriva non solo dalla normativa interna della Repubblica, ma anche da trattati internazionali: è il caso della minoranza germanofona dell'[[Sudtirolo|Alto Adige]] e dei comuni bilingui della [[Provincia di Trento]], il cui ''status'' è regolato dal cosiddetto "[[Accordo De Gasperi-Gruber]]", e di una parte della minoranza slovena della [[Venezia Giulia]], tenuta in considerazione dal [[Memorandum di Londra]] col quale Italia e Jugoslavia assunsero l'amministrazione civile delle zone A e B del [[Territorio Libero di Trieste]].
 
=== L'immigrazione in Italia ===
{{vedi anche|Immigrazione in Italia}}
Il numero di immigrati o residenti stranieri regolari in Italia è aumentato considerevolmente a partire dagli [[anni novanta]] e, secondo i dati [[ISTAT]], al [[1º gennaio]] [[2010]] contava circa {{tutto attaccato|4.279.000}} unità, rappresentando il 7,1% della popolazione;<ref name=IndDem /> a questa cifra vanno aggiunti gli stranieri irregolari, circa 560.000 secondo un rapporto del 2010 sull'immigrazione.<ref>{{cita news|url=http://www.affaritaliani.it/sociale/lavoratori_stranieri_italia170610.html|titolo=Censis-Ismu: L'Italia è sempre più multietnica|pubblicazione=Affari italiani|data=17-6-2010|accesso=19-9-2010}}</ref>
 
=== Religione ===
{{Vedi anche|Religioni in Italia}}
 
In Italia vige il principio della [[laicità]] dello Stato e pertanto non vi è una [[religione ufficiale]]. La Costituzione demanda al [[Patti Lateranensi|Concordato]] i rapporti fra lo Stato e la [[Chiesa cattolica]] e a specifiche [[Intesa|intese]] quelli con le altre confessioni religiose.<ref>Costituzione della Repubblica italiana, artt. 7-8.</ref>
 
I cittadini italiani sono in maggioranza cristiani cattolici: nel 2001 il 97,7% di essi risultava [[battezzato]],<ref>{{Cita web|url=http://www.cesnur.org/2001/enc/aggsoc072001.htm|accesso=16-2-2010|titolo=Le religioni in Italia}}</ref> nel 2006 l'87,8% si dichiarava cattolico e il 36,6% praticante,<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/01_Gennaio/17/cattolici.shtml|accesso=2-8-2009|titolo=Italia, quasi l'88% si proclama cattolico|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref> percentuale scesa, per effetto di un crescente processo di [[secolarizzazione]], al 24,4% secondo il ''rapporto Eurispes 2010'',<ref>{{Cita web|url=http://www.eurispes.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1095:rapporto-italia-2010&catid=47:rapporto-italia&Itemid=222|pagina=132|titolo=Rapporto Italia 2010|accesso=19-9-2010}}</ref> nel quale il 10,7% si dichiara [[agnostico]] e il 7,8% [[ateo]], per un totale del 18,5% della popolazione di non credenti.
 
La [[Chiesa cattolica in Italia]] è organizzata in 227 [[diocesi]]<ref>{{Cita web|url=http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/v3_s2ew_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=9588|accesso=23-2-2010|titolo=XVIII Convegno nazionale dell'Apostolato Biblico - Chiesa Cattolica Italiana}}</ref> e riconosce il [[Romano pontefice]] come proprio [[Primate (ecclesiastico)|Primate]].
 
Fra le religioni minoritarie sono presenti diverse altre confessioni cristiane (in modo particolare [[Cristianesimo ortodosso in Italia|ortodossi]] e [[Protestantesimo in Italia|protestanti]], questi ultimi in massima parte [[pentecostali]]), [[Ebraismo in Italia|ebrei]] (comunità che in Italia ha antiche origini), [[mormoni]] e [[testimoni di Geova]].
 
Le minoranze religiose presenti nel paese sono alimentate principalmente dall'[[Immigrazione in Italia|immigrazione]]. Tra queste, le più numerose sono quelle di [[Islam in Italia|musulmani]], [[Buddhismo in Italia|buddisti]], [[Induismo in Italia|induisti]], [[Sikhismo in Italia|sikh]] e [[Animismo|animisti]].<ref name=NRI>{{Cita web|url=http://www.cesnur.org/religioni_italia/introduzione_01.htm|accesso=27-03-2010|titolo=Le religioni in Italia}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.cesnur.org/religioni_italia/default.htm|accesso=15-5-2010|titolo=Le religioni in Italia}}</ref>
 
=== Lingue ===
==== Lingua italiana ====
[[File:Alessandro Manzoni.jpg|thumb|left|160px|Alessandro Manzoni]]
{{vedi anche|Lingua italiana}}
 
L'[[Lingua italiana|italiano]] è la [[lingua (idioma)|lingua]] ufficiale e più parlata. È inoltre una delle 23 lingue ufficiali dell'[[Unione europea]]. L'italiano è una lingua appartenente al gruppo delle [[lingue romanze]] orientali della famiglia delle [[lingue indoeuropee]] e, in particolare, è la trasformazione dell'antico [[dialetto fiorentino]] del Trecento, idioma diffusosi e, quindi, affermatosi in tutta Italia grazie anche a grandi scrittori (come [[Dante Alighieri]], [[Giovanni Boccaccio]] e [[Alessandro Manzoni]]) che ne hanno fatto uso nelle loro opere. Tuttavia, in Italia, esistono un gran numero di lingue e [[dialetti italiani|dialetti]] che si sono sviluppati autonomamente dall'italiano, evolvendosi dalla [[lingua latina]].<ref name="Garzantine">{{Cita|AA.VV. (Geografia; Ita-z)|p. 803|Le Garzantine, 2006}}.</ref>
 
==== Altre lingue ====
{{vedi anche|Lingue parlate in Italia|Bilinguismo amministrativo in Italia}}
[[File:Italy - Forms of Dialect.jpg|thumb|right|200px|Raggruppamenti delle lingue e dei dialetti d'Italia.<ref>{{Cita web|http://www.maldura.unipd.it/romanistica/viale/lezione_diatopia|Studio dell'Università di Padova|6-8-2009}}</ref>]]
 
A livello locale sono riconosciute come ''co-ufficiali'', ''parificate'' all'italiano, le seguenti lingue:
* [[lingua francese|Francese]]: in [[Valle d'Aosta]]
* [[lingua ladina|Ladino]]: nei comuni ladinofoni del [[Trentino-Alto Adige]]
* [[lingua slovena|Sloveno]]: in [[Friuli-Venezia Giulia]] (province di [[Provincia di Trieste|Trieste]] e [[Provincia di Gorizia|Gorizia]])
* [[lingua tedesca|Tedesco]]: in [[provincia di Bolzano]]
In queste regioni gli uffici pubblici e la [[segnaletica stradale]] sono [[bilingui]], o trilingui (come nel caso dei comuni ladini dell'Alto Adige e [[walser]] dell'alta [[valle del Lys]]), i documenti ufficiali possono essere redatti in italiano o nella lingua straniera.
 
Altre lingue vengono ''riconosciute e tutelate'' dalla legislazione statale<ref>Legge 482/1999.</ref> e dalle leggi regionali. Diverse parlate regionali, sebbene siano censite dall'UNESCO come lingue minoritarie e dalla comunità linguistica internazionale come lingue non riconducibili all'italiano, non godono di alcun riconoscimento o tutela da parte dello Stato Italiano.<ref>{{cita web|http://www.homolaicus.com/linguaggi/lingue_italiane.htm|Le lingue parlate nel territorio dello Stato italiano|29-6-2010}}</ref>
 
La [[lingua dei segni italiana]] (LIS),<ref>{{cita|Volterra||Volterra, 2004}}</ref> ossia la lingua visiva dei cittadini [[Sordità|sordi]], fu riconosciuta dalla regione Val d'Aosta nel 2006.
 
== Ordinamento dello Stato ==
[[File:Firma della Costituzione.jpg|thumb|rightt|Firma della Costituzione]]
{{Vedi anche|Sistema politico della Repubblica Italiana}}
La Repubblica Italiana è una [[repubblica parlamentare]] dove il [[Presidente del Consiglio]] e gli altri componenti del [[Governo italiano|governo]] sono nominati dal Capo dello Stato ([[Presidente della Repubblica Italiana]]), ma devono ottenere la fiducia a maggioranza del [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]], che detiene la rappresentanza della volontà popolare.
 
La legge fondamentale e fondativa dello Stato italiano è la [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]], approvata dall'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea costituente]] il [[22 dicembre]] [[1947]] ed entrata in vigore il [[1º gennaio]] [[1948]].<ref>{{cita|AA.VV. (Compendio di diritto)|p. 355|AA.VV, 2005}}.</ref>
 
=== Suddivisioni storiche e amministrative ===
{{Vedi anche|Ente locale (ordinamento italiano)|Suddivisioni dell'Italia}}
 
In base all'articolo 114 della Costituzione la Repubblica è costituita dai [[Comuni italiani|comuni]], dalle [[Province d'Italia|province]], dalle [[città metropolitane]] e dalle [[Regioni dell'Italia|regioni]].
 
L'Italia, in base agli ultimi dati [[ISTAT]] dell'anno [[2009]], ha 8.094 comuni e 110 province.<ref name=Itacifre />
 
Nell'elenco che segue, per ciascuna regione è riportato lo stemma ufficiale e il nome del capoluogo.
{{Italia2 - Mappa attiva}}
{{Regioni e capoluoghi italiani}}
 
=== Città principali ===
Questa lista rappresenta le prime 10 città italiane per abitanti del territorio comunale in base ai dati [[ISTAT]]<ref name=BilMens /> al [[31 agosto]] [[2010]].
 
{| class="wikitable sortable"
|-
! Pos.|| Comune || Prov. || Regione || Abitanti
|-
| align=right | 1 || [[File:Comuneroma.png|20px|Roma]] [[Roma]] || {{IT-RM}} || {{IT-LAZ}} || align=right | 2.756.502
|-
| align=right | 2 || [[File:CoA Città di Milano.svg|20px|Milano]] [[Milano]] || {{IT-MI}} || {{IT-LOM}} || align=right | 1.314.158
|-
| align=right | 3 || [[File:CoA Città di Napoli.svg|20px|Napoli]] [[Napoli]] || {{IT-NA}} || {{IT-CAM}} || align=right | 960.964
|-
| align=right | 4 || [[File:Torino-Stemma.png|20px|Torino]] [[Torino]] || {{IT-TO}} || {{IT-PMN}} || align=right | 906.672
|-
| align=right | 5 || [[File:Palermo-Stemma uff.png|20px|Palermo]] [[Palermo]] || {{IT-PA}} || {{IT-SIC}} || align=right |657.161
|-
| align=right | 6 || [[File:Genova-Stemma.png|20px|Genova]] [[Genova]] || {{IT-GE}} || {{IT-LIG}} || align=right | 607.786
|-
| align=right | 7 || [[File:Bologna-Stemma.png|20px|Bologna]] [[Bologna]] || {{IT-BO}} || {{IT-EMR}} || align=right | 380.016
|-
| align=right | 8 || [[File:FlorenceCoA.svg|20px|Firenze]] [[Firenze]] || {{IT-FI}} || {{IT-TOS}} || align=right | 370.657
|-
| align=right | 9 || [[File:CoA Città di Bari.svg|20px|Bari]] [[Bari]] || {{IT-BA}} || {{IT-PUG}} || align=right | 320.154
|-
| align=right | 10 || [[File:Catania-Stemma.png|20px|Catania]] [[Catania]] || {{IT-CT}} || {{IT-SIC}} || align=right | 294.255
|}
 
==== Cittadini italiani ====
{{Vedi anche|Cittadinanza italiana}}
 
La legge del [[15 febbraio]] [[1992]], numero 91, articolo 1 comma 1, stabilisce che è [[cittadino]] [[ius sanguinis|per nascita]]:
* il figlio di padre o di madre cittadini;
* chi è nato nel territorio della Repubblica se ambo i genitori sono ignoti o [[apolidi]], o se il figlio non segue la cittadinanza dei genitori, secondo la legge statale di questi.
 
In accordo a modalità previste dalla legge, si può acquisire la cittadinanza italiana pur appartenendo a tutti gli effetti ad un altro paese.
 
=== Istituzioni ===
[[File:Presidente Napolitano.jpg|thumb|170px|[[Giorgio Napolitano]], presidente della Repubblica dal 2006]]
 
Le maggiori istituzioni sono:
 
* Il [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]]: la cui funzione principale è quella di rappresentare l'unità nazionale come Capo dello Stato;<ref>{{cita|AA.VV.|p. 421|AA.VV, 2005}}.</ref> viene eletto dal Parlamento; nomina il governo e scioglie le camere.
* Il [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]] [[bicamerale]] ([[Camera dei deputati]] e [[Senato della Repubblica]]): esercita il [[potere legislativo]]<ref>{{cita|AA.VV. (Compendio di diritto)|p. 394|AA.VV, 2005}}.</ref> e vota la fiducia al Governo;
* Il [[Governo italiano|Governo]] (costituito dal [[presidente del Consiglio]], i [[Ministro (ordinamento italiano)|ministri]] e il [[Consiglio dei ministri (ordinamento italiano)|consiglio dei ministri]]: è formato dall'unione dei precedenti organi), esercita il [[potere esecutivo]];<ref>{{cita|AA.VV. (Compendio di diritto)|p. 409|AA.VV, 2005}}.</ref>
* La [[Magistratura italiana|Magistratura]]: indipendente, esercita il [[potere giudiziario]] (sia quello inquirente che quello giudicante);<ref name="Compendio">{{cita|AA.VV. (Compendio di diritto)|p. 429|AA.VV, 2005}}.</ref>
* Il [[Consiglio superiore della magistratura]]: ha compiti di autogoverno della magistratura, svincolandola totalmente dalle influenze del governo, in particolare dal [[Ministero della Giustizia]];<ref name="Compendio"/>
* La [[Corte costituzionale della Repubblica italiana|Corte costituzionale]]: svolge la fondamentale funzione di garante della Costituzione,<ref>{{cita|Favata|p. 137|Favata, 2007}}.</ref> pronunciandosi sulla conformità delle varie norme con questa.
 
Vi sono due [[Biblioteche Nazionali Centrali]] sedi del deposito legale dello Stato, a [[Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze|Firenze]] e a [[Biblioteca Nazionale Centrale di Roma|Roma]].
 
L'[[Istituto Geografico Militare]] è l'ente cartografico di stato e si trova a Firenze.
 
==== Simboli ====
{{Doppia immagine verticale|right|Festa della republica 2005 con frecce tricolori.jpg|Monumento Vittorio Emmanuele II Rom.jpg|170|Le [[Frecce Tricolori]]|Il [[Vittoriano]]}}
{{vedi anche|Simboli patri italiani}}
I principali simboli che rappresentano l'unità nazionale italiana sono:<ref>{{cita web|http://www.quirinale.it/qrnw/statico/simboli/simboli.htm|I simboli della Repubblica|2-6-2010}}</ref>
 
* la [[bandiera italiana]], nata il [[7 gennaio]] [[1797]] a [[Reggio nell'Emilia]] come bandiera della [[Repubblica Cispadana]] e arrivata all'attuale conformazione solo dopo la proclamazione della Repubblica;<ref name="radiomarconi">{{cita web|http://www.radiomarconi.com/marconi/storiabandiera/index.html|Storia della bandiera italiana|18-7-2009}}</ref>
* l'[[emblema della Repubblica Italiana]], approvato dall'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea costituente]] nella seduta del [[31 gennaio]] [[1948]] e promulgato dal presidente della Repubblica [[Enrico De Nicola]] il successivo [[5 maggio]],<ref name="cisv.it">{{cita web|http://www.cisv.it/azzurro/emblema.html|Emblema della Repubblica Italiana|18-7-2009}}</ref> costituito da vari elementi simbolici;
* Lo [[Stendardo presidenziale italiano]], più volte modificato nel corso degli anni, che rappresenta il segno distintivo della presenza del Presidente della Repubblica;
* [[Il Canto degli Italiani]], conosciuto anche come ''Inno di Mameli'', o ''Fratelli d'Italia'', scritto nel [[1847]] da [[Goffredo Mameli]] e composto musicalmente da [[Michele Novaro]], fu adottato come [[inno nazionale]] italiano in modo provvisorio il [[12 ottobre]] [[1946]] e definitivamente il [[17 novembre]] [[2005]];
* Il [[Vittoriano]], ovvero il complesso monumentale a [[Roma]] dedicato al primo re d'Italia, [[Vittorio Emanuele II]].
 
=== Ordinamento scolastico ===
{{vedi anche|Istruzione in Italia|Storia dell'istruzione in Italia}}
 
L'[[istruzione in Italia]] è regolata con modalità diverse secondo la forma giuridica ([[scuole pubbliche]], [[Scuola paritaria|scuole paritarie]], [[scuole private]]). La [[formazione professionale]], comprendente gli istituti professionali, dipende invece dalle [[Regioni dell'Italia|regioni]].
L'[[obbligo scolastico]] termina a 16 anni.
 
Il sistema scolastico italiano è strutturato in tre cicli di istruzione:
 
[[File:Pisa Palazzo della Carovana.JPG|thumb|[[Palazzo della Carovana]], sede storica della [[Normale di Pisa]]]]
* l'[[istruzione primaria]], che comprende la [[scuola primaria]], di durata quinquennale.
* l'istruzione secondaria, che comprende la [[scuola secondaria di primo grado]], di durata triennale, e la [[scuola secondaria di secondo grado]], di durata quinquennale.
* l'[[istruzione superiore]], che comprende l'[[università]] e la [[formazione professionale]].
 
A questi cicli d'istruzione si affianca la [[scuola dell'infanzia]], un'istituzione prescolastica non obbligatoria, caratterizzata dal gioco e della convivenza con i compagni e dalla preparazione al primo ciclo d'istruzione.
 
Il ciclo degli studi all'università si articola in tre fasi, dopo la riforma introdotta dal [[processo di Bologna]]:
# [[Laurea triennale]] (3 anni)
# [[Laurea magistrale]] (2 anni)
# [[Dottorato di Ricerca]] (3 anni)
 
=== Sistema sanitario ===
{{vedi anche|Servizio Sanitario Nazionale}}
Il [[Servizio Sanitario Nazionale]] italiano è un sistema pubblico di carattere universalistico che garantisce l'assistenza sanitaria a tutti i cittadini, finanziato attraverso la fiscalità generale e le entrate dirette, percepite dalle aziende sanitarie locali, derivanti dai [[ticket sanitari]] (cioè delle quote con cui l'assistito contribuisce alle spese) e dalle prestazioni a pagamento.
 
Attraverso di esso viene data attuazione all'art. 32 della [[Costituzione italiana]] che sancisce il diritto alla [[salute]] di tutti gli individui.
 
Secondo una ricerca dell'[[organizzazione mondiale della sanità]], risalente al [[2000]], l'Italia aveva il secondo sistema sanitario migliore del mondo in termini di efficienza di spesa e accesso alle cure pubbliche per i cittadini, dopo la [[Francia]].<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/giugno/20/Sanita_nella_classifica_mondiale_Italia_co_0_00062011141.shtml|titolo=Sanità, nella classifica mondiale Italia battuta solo dalla Francia|accesso=24-5-2010|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref> Tuttavia, gran parte della popolazione italiana è poco soddisfatta del sistema sanitario a causa soprattutto di lunghe liste d'attesa e di inefficienze del servizio.<ref>{{Cita web|url=http://www.eurispes.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1095:rapporto-italia-2010&catid=47:rapporto-italia&Itemid=222|pagina=128|titolo=Rapporto Italia 2010|accesso=3-10-2010}}</ref>
 
=== Criminalità ===
{{vedi anche|Criminalità in Italia}}
[[File:Tommaso Buscetta.jpg|thumb|left|200px|[[Tommaso Buscetta]] durante un processo nel 1983]]
Per quanto riguarda il numero di omicidi, nel 2006 l'Italia risultava essere il secondo paese più sicuro d'Europa, assieme a Danimarca, Germania e Spagna, dopo la [[Norvegia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.eures.it/upload/1224667650.pdf|accesso=3-10-2010|titolo=Criminalità: Rapporto EURES 2008}}</ref>
 
Discorso a parte per quanto riguarda la [[criminalità organizzata]]. La [[mafia]] e altre organizzazioni di stampo mafioso come [[camorra]], [[cosa nostra]], [['ndrangheta]] e [[sacra corona unita]] rappresentano il cancro della [[Società (sociologia)|società]], dell'[[economia]] e della [[politica]] italiana. Il fenomeno, che ha origine in [[Sicilia]] nel corso del [[XIX secolo]], si è poi diffuso a livello mondiale, anche con generazione e caratteristiche autonome.
 
Nel rapporto del [[Censis]] del 2009 risulta che l'influenza della mafia resta diffusa nella società italiana e riguarda direttamente il 22% degli italiani e il 14,6% del PIL.<ref>{{Cita news|url=http://www.antimafiaduemila.com/content/view/20052/84/|titolo=Rapporto Censis: 13 milioni di italiani convivono con la mafia|autore=Maria Loi|pubblicazione=antimafiaduemila.com|data=1-10-2009|accesso=5-7-2010}}</ref> Elemento fondamentale del fenomeno mafioso è il legame con la politica, soprattutto locale, e il controllo di sacche dell'economia. L'Italia, non a caso, si distingue per una forte e continua [[Direzione Investigativa Antimafia|lotta contro la mafia]], costata la vita a [[magistrati]], uomini delle [[forze dell'ordine]] e delle [[istituzione|istituzioni]],<ref>{{Cita web|url=http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/14/0900_rapporto_criminalita.pdf|accesso=21-1-2010|titolo=Rapporto sulla criminalità in Italia}}</ref> ma che ha ottenuto notevoli risultati, con l'arresto di numerosi boss malavitosi.
 
=== Forze armate e forze di polizia ===
{{Vedi anche|Forze armate italiane|Forze di polizia in Italia}}
[[File:US Department of Defense - Alpini EOD Squad in Afghanistan.jpg|thumb|right|Militari dell'Esercito italiano in missione in [[Afghanistan]]]]
 
La Repubblica italiana, per difendere militarmente il suo territorio e per supportare decisioni di politica interna ed estera si serve di numerose forze armate e forze di polizia. In ordine di grandezza sono: l'[[Arma dei Carabinieri]], l'[[Esercito Italiano]], la [[Polizia di Stato]], la [[Guardia di Finanza]], la [[Polizia Penitenziaria]], l'[[Aeronautica Militare]], la [[Marina Militare]] ed infine la [[Forestale]]. L'Italia si trova alla tredicesima posizione nella classifica delle potenze militari mondiali<ref>{{en}}{{cita web|http://www.globalfirepower.com/|World Military Strength Ranking|27-8-2010}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/dicembre/11/Italia_tredicesimo_posto_tra_potenze_co_0_9812119974.shtml|titolo=Italia, tredicesimo posto tra le potenze militari|pubblicazione=[[Il Corriere della Sera]]|data=11-12-1998|accesso=28-8-2010}}</ref> e prende parte a tutto il 2011 a 25 missioni militari all'estero<ref>{{ cita web | url = http://www.difesa.it/Operazioni+Militari/Operazioni+internazionali+in+corso/ | titolo = Ministero della difesa - Le operazioni internazionali in corso | accesso = 13 febbraio 2011}}</ref>.
 
I Corpi ed i Servizi di [[Polizia locale]]/provinciale e [[Polizia municipale]] non rientrano tra le forze di polizia dello Stato ma, a seconda della tipologia, dipendono dalla Regione, dalla Provincia o dal Comune.
 
== Politica ==
{{Vedi anche|Sistema politico della Repubblica Italiana}}
 
=== Politica interna ===
Essendo l'Italia una [[Repubblica parlamentare]], il capo del [[governo italiano|governo]], che esercita il potere esecutivo, è il [[Presidente del Consiglio]] che si regge su una maggioranza in [[Parlamento della Repubblica Italiana|parlamento]].
Il [[Presidente della Repubblica italiana|Presidente della Repubblica]] è la più alta carica dello Stato ed ha come funzione principale quella di rappresentare l'unità del Paese.
 
==== Partiti ====
{{Vedi anche|Partiti politici italiani|Grafico delle elezioni politiche italiane}}
[[File:Giulio andreotti.jpg|thumb|left|160px|[[Giulio Andreotti]], uno dei principali esponenti della Democrazia Cristiana]]
In Italia si può parlare di partiti politici moderni a partire dal [[1892]], quando viene fondato il [[Partito Socialista Italiano]]. Sino a quel momento i principali raggruppamenti politici del paese, la [[Destra storica]] e la [[Sinistra storica]], non erano raggruppamenti politici classificabili come partiti, ma semplici "cartelli" di notabili, ciascuno con un proprio feudo elettorale, che si riunivano in gruppi a seconda delle proprie idee.
 
Nel secondo dopoguerra i partiti di massa sono la [[Democrazia Cristiana]] e il [[Partito Comunista Italiano]] che, grazie al ruolo svolto nella [[Resistenza italiana|Resistenza]], diviene il rappresentante della [[classe operaia]].
 
Dopo il declino dei [[partiti di massa]], a causa di scandali giudiziari culminati con l'inchiesta di [[mani pulite]] del [[1992]], che determina la fine della [[Prima Repubblica (Italia)|Prima Repubblica]], incominciano ad avere successo i partiti di protesta o quelli legati ad un leader, come la [[Lega Nord]] guidata da [[Umberto Bossi]] e [[Forza Italia]] guidata da [[Silvio Berlusconi]].
 
Dall'inizio della [[Seconda Repubblica (Italia)|Seconda Repubblica]] cominciano a fiorire diverse [[coalizioni politiche italiane|coalizioni politiche]] sia di [[centrodestra]] che di [[centrosinistra]] come: il [[Polo delle Libertà]] e il [[Polo del Buon Governo]], confluiti successivamente nel [[Polo per le Libertà]], trasformatosi a sua volta nella [[Casa delle Libertà]]; l'[[Alleanza dei Progressisti]], poi trasformatasi in seguito a nuove alleanze ne [[l'Ulivo]] e nel [[2006]] ne [[l'Unione]].
 
Dopo la caduta del [[Governo Prodi II]] nel [[2008]], si affermano pochi grandi partiti nati dalle precedenti coalizioni: [[il Popolo della Libertà]], il [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], la [[Lega Nord]], l'[[Italia dei Valori]], l'[[Unione di Centro (attuale)|Unione di Centro]] e il [[Movimento per le Autonomie]]. A questi si affiancano alcuni partiti regionali: il [[Südtiroler Volkspartei]] e l'[[Union Valdôtaine]].
 
=== Politica estera ===
[[File:Farnesina.JPG|thumb|200px|Il [[Palazzo della Farnesina]], sede del [[Ministero degli Esteri]]]]
L'Italia è uno dei membri fondatori della [[Comunità europea]], ora [[Unione europea]]. Ammessa alle [[Nazioni Unite]] nel [[1955]], è membro della [[NATO]], dell'[[OCSE]], del [[GATT]], del [[G8]], della [[Organizzazione mondiale del commercio|WTO]] e del [[Consiglio d'Europa]] e ha ricoperto più volte la presidenza di turno sia del [[G8]] che dell'[[Unione europea]].
 
L'Italia sostiene le [[Nazioni Unite]] e le sue attività internazionali di sicurezza. Il Paese schiera truppe a sostegno delle missioni di mantenimento della pace in [[Somalia]], [[Mozambico]], [[Timor Est]] e [[Afghanistan]] (quest'ultima a sostegno dell'[[operazione Enduring Freedom]]<ref>{{Cita web|http://www.difesa.it/NR/rdonlyres/5A91CF13-8A3D-429D-8C2E-C4EBB35A1255/12105/SchedaEnduringfreedomvers4dic06CONCLUSAIL3DICEMBRE.pdf|Informazioni sull'operazione Enduring Freedom|15-2-2010}}</ref>) e fornisce il supporto per le operazioni della NATO e delle Nazioni Unite in [[Bosnia]], [[Kosovo]], [[Albania]] e [[Libano]]. Il Paese, inoltre, aveva un contingente militare di circa 3.200 soldati in [[Iraq]], ma ha ritirato le truppe da [[novembre]] [[2006]], mantenendo solo gli operatori umanitari e civili.<ref>{{Cita web|http://www.forzearmate.org/sideweb/2006/rassegna/www.repubblica.it_ritiro_iraq_27112006.php|Fine della missione "Antica Babilonia"|15-2-2010}}</ref> Nel [[2011]] l'Italia prende parte a 21 missioni militari all'estero.<ref>{{cita web|http://www.difesa.it/Operazioni+Militari/Operazioni+internazionali+in+corso/|Ministero della difesa - Le operazioni internazionali in corso|13-2-2011}}</ref>
 
=== Libertà d'informazione ===
{{Vedi anche|Libertà di stampa nella Repubblica italiana}}
 
Secondo il rapporto 2009 di ''[[Reporter Senza Frontiere|Reporters sans frontières]]'' (RSF)<ref>{{cita web|http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/liberta-stampa-2/italia-49/italia-49.html|Libertà di stampa, Italia 49.ma per Reporters sans frontieres|30-6-2010}}</ref> l'Italia si pone al 49º posto (su 175) nel mondo per la libertà di stampa. Nello stesso anno l'istituto di ricerca ''[[Freedom House]]'' ha inoltre indicato l'Italia, unica all'interno dell'Unione Europea, come nazione «parzialmente libera».<ref>{{Cita web|http://www.freedomhouse.org/uploads/fop/2009/FreedomofthePress2009_MOPF.pdf|Mappa sul livello della libertà di stampa nel mondo, dati del 2009|6-8-2009}}</ref>
 
== Economia ==
{{Vedi anche|Economia italiana|Made in Italy}}
[[File:Palazzo mezzanotte.jpg|thumb|right|250px|[[Palazzo Mezzanotte]], sede della [[Borsa di Milano]]]]
 
Membro del [[G8]], organizzazione che raggruppa i sette paesi maggiormente industrializzati del mondo più la [[Russia]], l'Italia rappresenta la settima potenza economica del pianeta per [[Lista di stati per PIL (nominale)|Prodotto interno lordo nominale assoluto]], davanti alla Russia e dietro al [[Regno Unito]].<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.MKTP.CD?order=wbapi_data_value_2009+wbapi_data_value+wbapi_data_value-last&sort=desc|titolo=GDP current in US dollars, Banca Mondiale|accesso=13-12-2010}}</ref> Il Paese è anche il terzo contribuente dell'Unione europea, ed il sesto per le Nazioni Unite.<ref>{{cita news|url=http://quotidianonet.ilsole24ore.com/economia/2009/11/06/257647-berlusconi_italia_supera.shtml|titolo=Berlusconi: 'L'Italia supera la Gran Bretagna, siamo la sesta nazione più ricca'|pubblicazione=Quotidiano.net|data=6-11-2009|accesso=6-7-2010}}</ref>
 
Per quanto concerne il [[Prodotto interno lordo]] pro capite, l'Italia si pone su scala mondiale alla 20ª posizione per [[Lista di stati per PIL (nominale) pro capite|PIL pro capite nominale]] (12ª nell'[[Unione europea]])<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.PCAP.CD?order=wbapi_data_value_2009+wbapi_data_value+wbapi_data_value-last&sort=desc|titolo=GDP per capita current in US dollars, Banca Mondiale|accesso=13-12-2010}}</ref> e alla 21ª per [[Lista di stati per PIL (PPA) pro capite|PIL pro capite per potere d'acquisto]] (13ª nell'[[Unione europea]]),<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.PCAP.PP.CD?order=wbapi_data_value_2009+wbapi_data_value+wbapi_data_value-last&sort=desc|titolo=GDP per capita, PPP, current international dollars - Banca Mondiale|accesso=13-12-2010}}</ref> ponendosi nel contempo al settimo posto per valore delle [[Lista di stati per valore delle esportazioni|esportazioni]]<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/BX.GSR.GNFS.CD?order=wbapi_data_value_2008+wbapi_data_value&sort=desc|titolo=Exports of goods and services (BoP, current US$) - Banca Mondiale|accesso=13-12-2010}}</ref> e quinto per quello delle [[Lista di stati per valore delle importazioni|importazioni]] effettuate nell'anno [[2009]].<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.PCAP.CD?order=wbapi_data_value_2009+wbapi_data_value+wbapi_data_value-last&sort=desc|titolo=Imports of goods and services (current US$) - Banca Mondiale|accesso=13-12-2010}}</ref>
 
L'economia italiana è ormai fortemente orientata verso il settore dei servizi, che nel [[2006]] ha rappresentato quasi i 2/3 del [[Prodotto interno lordo|PIL]] prodotto.
 
Il tessuto produttivo dell'[[economia italiana|economia]] è formato in prevalenza di [[piccola e media impresa|piccole e medie imprese]]: quelle di maggiori dimensioni sono gestite in gran parte dalle famiglie fondatrici e, in taluni casi, da gruppi stranieri. Il modello di ''[[public company]]'', impresa a [[capitale (economia)|capitale]] diffuso gestita da un [[management]], è poco diffuso.
[[File:1 Euro coin It.gif|thumb|left|130px|[[1 euro]] [[Monete euro italiane|italiano]]]]
A causa della mancanza di importanti giacimenti, la maggior parte delle [[materie prime]] e il 75% dell'[[energia]] devono essere importati.
Nella prima metà del [[Novecento]] sono stati comunque scoperti alcuni giacimenti petroliferi, in particolare nella [[Val d'Agri]], in [[Basilicata]], il cui reale sfruttamento, tuttavia, è cominciato solamente a partire dagli [[anni ottanta]]. Oggi i giacimenti lucani forniscono oltre il 10% del fabbisogno nazionale.<ref>{{cita|AA.VV. (Basilicata...)|p. 93|AA.VV, 2007}}.</ref>
 
Durante gli anni novanta l'Italia ha perseguito una rigida [[politica fiscale]] per far fronte alle richieste dell'[[Unione economica e monetaria dell'Unione europea]], e ha tratto beneficio dai tassi più bassi di [[inflazione]] e di [[interesse]]. Tuttavia, problemi come l'[[evasione fiscale]], l'elevato [[debito pubblico]] (115,2% del PIL)<ref name="The World Factbook - (Rank Order - Public debt)" >{{en}}{{Cita web|archiveurl=http://www.webcitation.org/query?url=https%3A%2F%2Fwww.cia.gov%2Flibrary%2Fpublications%2Fthe-world-factbook%2Frankorder%2F2186rank.html&date=2008-10-15|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/rankorder/2186rank.html|titolo=The World Factbook|accesso=3-11-2010}}</ref> e, nel [[Mezzogiorno]], la malavita organizzata, continuano ad ostacolare un sano e più robusto sviluppo dell'[[economia]] nazionale.
 
Il Paese ha aderito all'[[euro]] nel [[1999]], sostituendo la [[lira italiana|lira]] a partire dal [[2002]].
 
A causa della dura [[crisi economica del 2008-2010]], nel [[2009]] il [[tasso di disoccupazione]] in Italia ha raggiunto il 10,1%.<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/economia/10_gennaio_30/disoccupazion-cassa-integrazione-confindustria-cgil_5a1a98c8-0da5-11df-829b-00144f02aabe.shtml|titolo=Sale la disoccupazione, triplica la Cassa|pubblicazione=Corriere della Sera|accesso=1-2-2010}}</ref>
 
=== Risorse ===
[[File:PIL Italia III-2009.svg|thumb|right|200px|Il [[PIL]] del terzo trimestre 2009 suddiviso tra le principali attività macro-economiche (dati [http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/contitri/20091210_00/testointegrale20091210.pdf ISTAT])]]
 
Di seguito la tabella che riporta il [[Prodotto interno lordo|PIL]],<ref name="tabella 18">{{Cita web|url=http://www.istat.it/dati/dataset/20100408_00/|titolo=Dati Istat - Conti economici nazionali (tabella 18)|accesso=13-4-2010}}{{collegamento interrotto|date=January 2011}}</ref> prodotto in Italia ai prezzi correnti di mercato nel [[2009]], espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali attività macro-economiche:
 
{| {{prettytable|width=60%; font-size:90%;}}
|-
| align=left | '''Attività macro-economica''' || '''PIL prodotto (mln di Euro)'''
|-
| align=left |Agricoltura, silvicoltura, pesca|| 29.940
|-
| align=left |Industria in senso stretto|| 246.659
|-
| align=left |Costruzioni|| 83.516
|-
| align=left |Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni|| 295.225
|-
| align=left |Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali|| 384.565
|-
| align=left |Altre attività di servizi'''|| 292.054
|-
| align=left |''Totale valore aggiunto al costo dei fattori''|| ''1.331.959''
|-
| align=left |'''PIL Italia ai prezzi di mercato'''|| '''1.520.870'''
|}
 
=== Risorse minerarie ===
 
Sono presenti numerosi giacimenti minerari di varia tipologia che, fino al termine del XX secolo, consentivano una produzione interessante di [[Mercurio (elemento)|mercurio]], [[antimonio]], [[piombo]], [[zinco]], [[argento]], [[ferro]] e di minerali quali [[pirite]], [[fluorite]], [[amianto]] e [[bauxite]]. Oggi, tuttavia, i [[giacimento minerario|giacimenti]] sfruttabili economicamente sono pochi, l'attività mineraria rimasta è concentrata sui [[evaporite|sali evaporitici]], le [[marna (roccia)|marne]] [[cemento|cementizie]], le [[argilla|argille]] (principalmente [[bentonite]] e [[montmorillonite]]) e [[feldspato|feldspati]] per l'[[ceramica|industria ceramica]] e [[Materiale refrattario|refrattari]], sempre attiva l'attività estrattiva, tipica per l'Italia, delle sue famose e numerose [[Cava (miniera)|cave]] di [[marmo]] ed altre rocce per l'edilizia, l'estrazione di [[pomice]], [[ossidiana]], [[pozzolana]] e [[talco]].<ref>Piero Zuffardi, ''Ressources naturelles'' in {{cita|AA.VV. (Italie, Introduction...)||cidAuvari}}</ref>
 
==== Energia ====
[[File:TrivelleRagusaS1.jpg|thumb|left|220px|Ragusano: pompe di estrazione petrolifera a testa pozzo]]
{{Vedi anche|Produzione di energia elettrica in Italia}}
Secondo il bilancio energetico nazionale del [[2008]], redatto dal [[Ministero dello Sviluppo Economico]], risulta che la produzione di [[energia elettrica]] da [[fonti rinnovabili]] è aumentata del 20,4% rispetto l'anno precedente, mentre la produzione di [[petrolio]] e [[gas naturale]] è calata rispettivamente del 10,9% e del 4,6%. Quasi invariata la produzione di combustibili solidi. Sono calate in modo consistente, sempre rispetto al 2007, le importazioni di energia elettrica (-11,2%) e di petrolio (-5,6%), mentre sono aumentate lievemente le importazioni di gas naturale (3,9%) e di fonti rinnovabili (9,2%). Infine, registrano un aumento esponenziale le esportazioni di fonti rinnovabili (1.600%) e di gas naturale (207,1%); più contenuto l'aumento delle esportazioni di energia elettrica (28,4%) e di solidi (5,9%), mentre sono in calo le esportazioni di petrolio (-6,8%).<ref>{{Cita web|url=http://www.sviluppoeconomico.gov.it/pdf_upload/energia/BEN_2008.pdf|accesso=6-2-2010|titolo=Bilancio energetico nazionale 2008}}</ref> Nel [[Sulcis]] l'attuale ricerca di [[fonti alternative di energia]] al petrolio ha favorito la ripresa della produzione di [[lignite]].
 
L'Italia possiede le maggiori riserve di [[idrocarburo|idrocarburi]] dell'Europa meridionale;<ref>{{cita web|http://www.legambiente.eu/documenti/2010/dossier_vari/mareUltimo.pdf|Legambiente: Mare Monstrum 2010|19-11-2010}}</ref> i giacimenti sono prevalentemente distribuiti secondo tre sistemi tettonico stratigrafici:
*[[metano]] biogenico nelle serie terrigene [[pliocene|plio]]-[[pleistocene|pleistoceniche]] (Val Padana, costa e mar Adriatico, [[Valle del Bradano]]);
*gas termogenico prevalentemente in giacimenti entro i sedimenti terrigeni di avanfossa di età [[Oligocene|oligo]]-[[miocene|miocenica]] ([[Cortemaggiore]], offshore ionico calabrese, area di [[Bronte (Italia)|Bronte]] e [[Gagliano Castelferrato]] in Sicilia);
*petrolio entro le [[roccia carbonatica|serie carbonatiche]] mesozoiche (giacimenti profondi in [[Pianura Padana]], [[Val d'Agri]], area [[ragusa]]na, [[Gela]] e offshore siciliano; dell'[[era mesozoica]] sono anche le principali [[roccia madre|rocce madri]]).
 
La produzione annua di petrolio si aggira sui 43,2 milioni di barili ed è stimato che circa 800 milioni di [[Barile equivalente di petrolio|barili]] di petrolio si trovino in giacimenti ancora da scoprire.<ref>{{Cita|Fantoni ''et al''||cidFant}}.</ref>
 
==== Agricoltura ====
[[File:Puglia Mattinata1 tango7174.jpg|thumb|265px|[[Oliveto|Oliveti]] nel [[Gargano]]]]
 
Il settore agricolo (comprensivo di [[selvicoltura]] e [[pesca]]), nonostante l'eccellenza e l'alta specializzazione raggiunta, rappresenta una percentuale minimale nel quadro economico nazionale. Bisogna altresì considerare che pur avendo una conformazione prevalentemente montuosa, non adatta per l'[[agricoltura]], al [[2009]] l'Italia impiega in questo settore una forza lavoro di circa 1,05 milioni di unità.<ref>{{en}}{{cita web|https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/it.html|CIA - The World Factbook|19-12-2010}}</ref>
 
L’Italia si distingue, a livello continentale, nella produzione di cereali, come [[frumento]] (8.951.590 tonnellate), [[mais]] (9.789.401 tonnellate) e [[Oryza sativa|riso]] (1.388.927 tonnellate)<ref>{{cita web|url=http://agri.istat.it/sag_is_pdwout/jsp/Introduzione.jsp?id=9A%7C8A%7C15A%7C18A%7C25A|titolo=ISTAT - Produzione cereali 2008|accesso=8-12-2010}}</ref> del quale è il principale produttore della UE,<ref>{{cita web|http://www.politicheagricole.gov.it/SettoriAgroalimentari/SeminativiColture/Cereali/Cereali_Situazione_Italia.htm|Ministero delle Politiche Agricole e Forestali - Cereali: la situazione in Italia|9-12-2010}}</ref> di [[soia]] (353.761 tonnellate) e di [[barbabietola da zucchero]] (3.845.791 tonnellate);<ref>{{cita web|url=http://agri.istat.it/sag_is_pdwout/jsp/Introduzione.jsp?id=9A%7C8A%7C15A%7C18A%7C25A%7C29A|titolo=ISTAT - Produzione di soia e barbabietola 2008|accesso=8-12-2010}}</ref> tutte queste colture hanno come zona di elezione le regioni del nord. L'Italia contende alla [[Francia]] il primato mondiale della produzione di [[vino]] ed è seconda solo alla [[Spagna]] per la produzione di [[olio d'oliva]].<ref name=Encarta2006>Italia - Economia - Agricoltura, allevamento e pesca su Encarta 2006.</ref> Il meridione è specializzato nella coltura degli ortaggi ([[pomodori]], [[insalata]], [[finocchi]], [[peperoni]], [[cavolfiori]], [[sedano]]), segnatamente la [[Puglia]], che fornisce oltre il 10% della produzione agricola nazionale<ref name=Encarta2006 /> e il 31,4% della produzione olearia nazionale.<ref>{{Cita web|url=http://agri.istat.it/sag_is_pdwout/jsp/Introduzione.jsp?id=15A%7C21A%7C32A|titolo=ISTAT - Produzione olearia nazionale 2008|accesso=9-12-2010}}</ref> Inoltre è la prima nazione al mondo per la produzione di [[Actinidia chinensis|kiwi]].<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://www.fao.org/es/ess/top/commodity.html?lang=en&item=592&year=2005|titolo=Major food and agricultural commodities and producers - FAO|accesso=18-2-2010}}</ref>
 
Per quanto concerne gli alberi da frutto il [[Trentino-Alto Adige]] è specializzato nella produzione di [[mela|mele]], la Sicilia e la [[Calabria]] in [[agrumi]], l'[[Emilia-Romagna]] in [[pera|pere]] e [[Prunus persica|pesche]], la [[Campania]] in [[albicocche]] e [[fichi]], la [[Puglia]] in [[ciliegie]].
 
L'[[allevamento]], soprattutto suino, ovino e bovino, rispettivamente con 9.252.447, 8.175.196 e 6.179.086 capi,<ref>{{cita web|url=http://agri.istat.it/sag_is_pdwout/jsp/Introduzione.jsp?id=15A%7C18A%7C25A%7C29A%7C8A%7C9A|titolo=ISTAT - Consistenza allevamenti 2008|accesso=8-12-2010}}</ref> è praticato in tutta Italia, anche se in quantità e modalità differenti da zona a zona. Tuttavia questa attività non riesce a soddisfare il fabbisogno interno.<ref name=Encarta2006 />
 
Riguardo alla [[pesca]], la produzione italiana si attesta, nel 2001, a 582.755 tonnellate,<ref name=Encarta2006 /> comprensiva di pesce, crostacei, molluschi e [[acquacoltura]]. Un terzo del pescato italiano viene dalla [[Sicilia]], seguita dalla [[Puglia]] e dalle [[Marche]].<ref name=Encarta2006 />
 
==== Industria ====
[[File:Lingotto-1.jpg|thumb|200px|Il [[Lingotto]] di [[Torino]]]]
 
L'Italia, che si è affermata nella lavorazione e produzione di manufatti, presenta una differenza fondamentale rispetto agli altri paesi industrializzati: una grande diffusione di aziende medio-piccole di proprietà familiare.<ref>{{cita web|url=http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=275|titolo=La forza delle piccole imprese di fronte al declino|accesso=5-7-2010}}</ref><ref>{{cita web|http://www.uniroma2.it/quaderni/5/Agnelli.htm|I misteri del capitalismo italiano Debiti & miracoli|5-7-2010}}</ref> A partire dal [[Italia nord-orientale|Nord-Est]] del Paese, si sono diffusi i cosiddetti [[distretti industriali]], un modello che ha visto una consistente diffusione lungo la dorsale adriatica, al punto da costituire una delle caratteristiche peculiari dell'economia italiana.<ref>{{cita web|http://www.osservatoriodistretti.org|Osservatorio Nazionale Distretti Italiani|4-7-2010}}</ref>
 
L'industria è particolarmente sviluppata nei settori [[Industria metalmeccanica|meccanici]] ([[automobile]], [[motocicletta]], ricambi e accessori), [[Cantiere navale|cantieristico navale]], degli [[elettrodomestici]], [[chimico]], [[Industria farmaceutica|farmaceutico]] e nei campi dell'[[energia]], [[metallurgia]], [[Trasformazione agroalimentare|agroalimentare]] e della [[Ministero della Difesa|difesa]] (armi leggere, mezzi blindati, elicotteri, sistemi di difesa ecc.).<ref name=Promit>{{cita web|http://www.promozione-italia.com/industria/italia-industria-produzione.php|L'industria italiana|4-7-2010}}</ref><ref>{{cita web|http://www.aziende.cc/industria|Elenco aziende industria|4-7-2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.difesa.it/backoffice/upload/allegati/2009/%7BD0D3E2FC-A968-4A1E-9339-5DC4FC3C31FC%7D.pdf|titolo=L'industria della difesa italiana|accesso=4-7-2010}}</ref>
È anche uno dei paesi leader nella produzione e nel [[disegno industriale|design]] di [[automobili]] e [[ciclomotori]]<ref name=Promit /> ed è leader in tutto il mondo per i suoi prodotti di [[lusso]] nel campo della [[moda]].<ref>{{cita web|url=http://www.italianweb.org/it/Societ%E0-e-Cultura/Moda-Italiana/#learn|titolo=Moda italiana|accesso=4-7-2010}}</ref>
 
==== Settore terziario ====
 
In Italia il [[settore terziario|terziario]] rappresenta il settore più importante dell'[[economia]], sia per numero di occupati (il 67% del totale) che per valore aggiunto (il 71%).<ref>{{Cita web|http://www.comufficio.it/site/comufficio_webprofessional_it/Sintesi_Congiunturale.pdf|I numeri dei Terziario - Confcommercio - Anno 2008|16-2-2010}}</ref> Dai dati Confcommercio 2008 il settore risulta di gran lunga il più dinamico: il 54,8% degli oltre 5.000.000 di imprese operanti in Italia appartiene al settore dei servizi, e il 47,4% all’area [[Confcommercio]], settore in cui nascono oltre il 67% delle nuove imprese.<ref>{{cita web|http://www.confcommercio.it/home/SALA-STAMP/Iniziative/2007/Rapporto-s/Sintesi-Rapporto-sul-Terziario-Confcommercio.pdf|Sintesi-Rapporto sul Terziario-Confcommercio|12-8-2010}}</ref>
 
[[Turismo]], [[commercio]] e [[servizi]] sono tra le attività chiave per il sistema-paese. I principali dati di settore nel [[2006]]: nel commercio si contano 1.600.000 imprese, pari al 26% delle imprese italiane, e oltre 3.500.000 lavoratori. Nei [[trasporti]], comunicazioni, turismo e consumi fuori casa, si contano oltre 582.000 imprese, pari al 9,5% del totale, con 3.500.000 lavoratori. Servizi alle imprese: 630.000 imprese, pari al 10,3% del totale, con 2.800.000 di lavoratori.<ref>{{Cita web|http://www.ascompd.com/comunicati/Comunicati2007/210507a.html|Il vero "motore" dell'economia è il settore terziario|10-2-2010}}</ref> I servizi alle imprese sono maggiormente sviluppati e diffusi nelle grandi città e nelle regioni economicamente più avanzate.
 
Il settore bancario ha conosciuto, negli ultimi anni, una diminuzione del numero degli occupati, soprattutto per la diffusione delle nuove tecnologie informatiche. Il settore finanziario, protagonista da alcuni anni di una forte tendenza alla concentrazione tra le [[banche]] e le [[assicurazioni]],<ref>{{Cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2007/01/intesa_sanpaolo020107_scheda.shtml?uuid=04c2773a-9a83-11db-8edc-00000e251029|titolo=Intesa Sanpaolo: i numeri della prima banca italiana|pubblicazione=Il Sole 24 Ore|accesso=10-2-2010}}</ref> conserva un ruolo centrale nel [[capitalismo]] italiano in quanto i gruppi bancari sono spesso proprietari di importanti industrie, società di assicurazioni, beni immobili e gruppi editoriali.
 
=== Divario Nord-Sud ===
{{vedi anche|Questione meridionale}}
 
Storicamente, dopo l'[[Unità d'Italia]], man mano che procedeva l'[[industrializzazione]] dell'Italia centro-settentrionale, il Mezzogiorno d'Italia accumulava sempre più un ritardo, a causa della mancanza delle condizioni necessarie al decollo economico che stava avvenendo nelle altre aree del paese.
 
A tutt'oggi permane la differenza tra il [[Italia centrale|Centro]]-[[Italia settentrionale|Nord]] del paese, caratterizzato da un forte sviluppo economico, e il [[Italia meridionale|Sud]], che evidenzia un maggiore tasso di [[disoccupazione]]. Le ragioni dell'arretratezza economica del Sud sono complesse; alcune di queste sono una maggiore difficoltà nel gestire le [[imprese]] e creare nuovi posti di lavoro, una peggiore amministrazione dei territori e, in alcune regioni, la presenza invadente della criminalità organizzata. Uno studio del Censis indica nel 2,5% la perdita annuale di ricchezza nel Mezzogiorno dovuta alla presenza pervasiva della criminalità organizzata nel periodo 1981-2003 e valuta che senza di essa il PIL pro-capite del Mezzogiorno avrebbe raggiunto quello del Nord.<ref>{{Cita web|url=http://www.censis.it/10?resource_50=4721|titolo=Senza la mafia il Sud raggiunge il Nord|accesso=18-6-2010}}</ref>
 
Negli ultimi anni, tuttavia, molte aree del [[Mezzogiorno]] hanno visto intensificarsi il peso dell'imprenditoria privata, incentivata dal basso livello dei prezzi e del lavoro. Resta comunque un divario lungi dall'essere colmato.
 
=== PIL - Serie storica ===
Di seguito la tabella che riporta il [[PIL]],<ref>{{Cita web|url= http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/contitri/20100310_00/|titolo=Conti economici Istat|accesso=11-4-2010}}</ref> espresso in milioni di [[euro]], prodotto in Italia dal [[2000]] al [[2009]]:
 
<div style="font-size:90%; border:0; padding:0; margin-left:1em; margin-right:0; margin-bottom:0; text-align:center;">
{| {{prettytable|width=80%}}
|-
! Anno || [[2000]] || [[2001]] || [[2002]] || [[2003]] || [[2004]] || [[2005]] || [[2006]] || [[2007]] || [[2008]] || [[2009]]
|-
! PIL<ref>{{cita web|http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20081006_00/|Conti economici regionali|28-9-2010}}</ref> || 1.191.057 || 1.248.648 || 1.295.226 || 1.335.354 || 1.391.530 || 1.429.479 || 1.485.377 || 1.546.177 || 1.567.851 || 1.520.870
|-
! PIL&nbsp;pro&nbsp;capite ||20.916,9 || 21.914,8 || 22.660,7 || 23.181,3 || 23.919,5 || 24.390,9 || 25.200,9 || 26.040,8 || 26.204,2 || 25.237,2
|-
! PIL&nbsp;pro&nbsp;capite in $ (nominale)<ref>{{en}}{{cita web|url=http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2010/01/weodata/weorept.aspx?pr.x=12&pr.y=11&sy=2009&ey=2009&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=512%2C941%2C914%2C446%2C612%2C666%2C614%2C668%2C311%2C672%2C213%2C946%2C911%2C137%2C193%2C962%2C122%2C674%2C912%2C676%2C313%2C548%2C419%2C556%2C513%2C678%2C316%2C181%2C913%2C682%2C124%2C684%2C339%2C273%2C638%2C921%2C514%2C948%2C218%2C943%2C963%2C686%2C616%2C688%2C223%2C518%2C516%2C728%2C918%2C558%2C748%2C138%2C618%2C196%2C522%2C278%2C622%2C692%2C156%2C694%2C624%2C142%2C626%2C449%2C628%2C564%2C228%2C283%2C924%2C853%2C233%2C288%2C632%2C293%2C636%2C566%2C634%2C964%2C238%2C182%2C662%2C453%2C960%2C968%2C423%2C922%2C935%2C714%2C128%2C862%2C611%2C716%2C321%2C456%2C243%2C722%2C248%2C942%2C469%2C718%2C253%2C724%2C642%2C576%2C643%2C936%2C939%2C961%2C644%2C813%2C819%2C199%2C172%2C184%2C132%2C524%2C646%2C361%2C648%2C362%2C915%2C364%2C134%2C732%2C652%2C366%2C174%2C734%2C328%2C144%2C258%2C146%2C656%2C463%2C654%2C528%2C336%2C923%2C263%2C738%2C268%2C578%2C532%2C537%2C944%2C742%2C176%2C866%2C534%2C369%2C536%2C744%2C429%2C186%2C433%2C925%2C178%2C746%2C436%2C926%2C136%2C466%2C343%2C112%2C158%2C111%2C439%2C298%2C916%2C927%2C664%2C846%2C826%2C299%2C542%2C582%2C967%2C474%2C443%2C754%2C917%2C698%2C544&s=NGDPDPC&grp=0&a=|titolo=Report for selected countries and subjects - Fondo Monetario Internazionale|accesso=28-9-2010}}</ref> || 19.293,344 || 19.541,079 || 21.317,481 || 26.308,260 || 30.119,034 || 30.662,585 || 31.917,687 || 35.992,658 || 38.887,233 || 35.435,145
|}</div>
 
Rispetto ai dati sopra esposti occorre osservare che il PIL espresso in termini assoluti è un indicatore di ricchezza dell'entità geografica, piuttosto che degli abitanti. Inoltre, il fatto che i valori siano calcolati ai prezzi di mercato implica che parte della crescita che si osserva negli anni è in realtà dovuta all'aumento dei prezzi ([[inflazione]]) e non è crescita reale. Ad esempio, il valore del [[2008]] è superiore a quello del [[2007]] sebbene in termini reali il PIL italiano in quell'anno si sia contratto di circa l'1%.
 
Un indicatore della ricchezza che, oltre a considerare il PIL, tiene conto anche della numerosità della popolazione a cui tale PIL è riferito è il PIL ai prezzi di mercato per abitante (euro correnti).<ref name="tabella 18" />
 
=== Trasporti ===
[[File:Rete autostradale italiana.svg|thumb|180px|La rete autostradale italiana.]]
{{Vedi anche|Trasporti in Italia}}
 
La [[infrastruttura|rete infrastrutturale]] italiana è dotata di 837.493&nbsp;km di [[strada|strade]] (suddivise in [[strade statali in Italia|statali]], [[strada regionale|regionali]], [[Strada provinciale|provinciali]] e [[Strada comunale|comunali]]), 6.532&nbsp;km di [[autostrade in Italia|autostrade]], 16.529&nbsp;km di [[ferrovie italiane|ferrovie]] in esercizio (divisi tra rete estera, rete fondamentale, rete complementare e rete di nodo),<ref>{{Cita web|url=http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=9fe6eaa4bbe00210VgnVCM1000003f16f90aRCRD|titolo=Tecnologie e sistemi d'avanguardia chilometro per chilometro - Ferrovie dello Stato|accesso=14-2-2010}}</ref> 352 [[Porto|porti]]<ref>{{Cita web|http://www.movingitalia.it/traghetti/porti-in-italia.html|Porti in Italia|16-1-2010}}</ref> e 96 [[aeroporti italiani|aeroporti]].<ref>{{Cita web|http://www.enac-italia.it/Aeroporti_e_Compagnie_Aeree/Aeroporti_italiani/Schede_degli_aeroporti/info-1861798309.html|Elenco degli aeroporti italiani - Enac|4-7-2010}}</ref>
 
Inoltre, il trasporto pubblico urbano all'interno delle grandi città si serve di [[tram]], [[filobus]], [[autobus]], [[funicolari]], [[taxi]] e, nelle maggiori città, di [[metropolitana in Italia|metropolitane]]. Alcune località, inoltre, data la loro conformazione geografica, si servono anche del [[trasporto navale]].
 
L'Italia, tuttavia, non brilla per la qualità e quantità dei [[trasporti]] e [[infrastrutture]], che restano limiti strutturali allo sviluppo e alla competitività, soprattutto nelle regioni del [[Mezzogiorno]]. Vari studi comparativi con altri paesi attestano che il Bel paese sconta un ritardo rispetto a molti paesi europei per dotazione infrastrutturale e trasporti.<ref>{{Cita web|http://www.cameradicommercio.it/cdc/id_pagina/26/id_tema/x/id_cp/496/id_ui/3444/id_prov/x/id_ateco/x/t_p/Francesco-Bettoni--Un-Focus-sulle-infrastrutture-italiane.htm|Francesco Bettoni: Un Focus sulle infrastrutture italiane|22-2-2010}}</ref> Le motivazioni si riconducono agli iter particolarmente lunghi e farraginosi con cui vengono approvate le [[leggi]] e i progetti, alla [[criminalità organizzata]] che pervade il settore delle costruzioni e alla [[corruzione]] della politica locale.
 
=== Turismo ===
[[File:Collage turismo Italia.jpg|thumb|left|250px|In senso orario, Le Dolomiti, Venezia, i [[Sassi di Matera]] e i [[Faraglioni]] di Capri]]
{{vedi anche|Turismo in Italia}}
 
Un settore di primaria importanza per l'economia italiana continua ad essere il [[turismo]], nonostante il Paese abbia perso da molti anni il primato di visitatori stranieri all'anno (nel 2007 erano 43.700.000).<ref name="Turismo">{{en}}{{cita web|http://unwto.org/facts/menu.html|World Tourism Organization|30-1-2010}}</ref> L'Italia è quindi al quinto posto nel mondo dopo [[Cina]] (54.700.000 turisti stranieri annui), [[Stati Uniti]] (56.000.000), [[Spagna]] (59.200.000) e [[Francia]] (81.900.000).<ref name="Turismo"/>
 
L'Italia è poi al quarto posto per entrate derivanti dal turismo internazionale, con 42,7 miliardi di [[Dollaro statunitense|dollari]] nel [[2007]], contro i 54,2 della Francia, i 57,8 della Spagna ed i 96,7 miliardi di dollari degli Stati Uniti.<ref name="Turismo"/>
 
== Ambiente ==
[[File:Collage ambiente Italia.jpg|thumb|right|250px|In senso orario, i parchi nazionali delle Cinque Terre, d'Abruzzo, dell'Asinara e del Pollino]]
L'articolo 9 della costituzione italiana fissa i principi atti a salvaguardare il paesaggio e i beni storico-artistici della nostra civiltà.<ref>La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica; tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.</ref> Nonostante questo, l'articolo è rimasto disatteso fino alla fine degli [[anni settanta]],<ref name="Ambiente">{{cita web|url=http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=667|titolo=Intervista a Stefano Grassi:una giustizia per l'ambiente|accesso=25-3-2010}}</ref> quando cominciò ad affacciarsi anche in Italia la consapevolezza che l'ambiente è un patrimonio di tutti e che la collettività ha un preciso interesse alla sua difesa e preservazione. Proprio per questo con la legge 8 luglio 1986, n. 349 è stato istituito il [[Ministero dell'Ambiente]], che ha il compito di coordinare il risanamento delle aree più colpite dal degrado e di tutelare dai tentativi speculativi quelle rimaste ancora intatte.
 
=== Aree protette ===
La rete delle [[aree naturali protette]] italiane comprende al luglio 2010 più di mille aree protette (l'elenco ufficiale del Ministero dell'ambiente del 2003 ([[EUAP]]), in via di aggiornamento, ne riporta 772),<ref name=EUAP>{{cita web|http://www.minambiente.it/opencms/export/sites/default/archivio/allegati/vari/elenco_ap_2003.pdf|Elenco ufficiale delle aree protette (EUAP)] Supplemento ordinario n. 144 alla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]] n. 205 del 4 settembre 2003|12-8-2010}}</ref> corrispondenti a circa l'11% del territorio italiano.<ref>{{cita web|url=http://www.parks.it/indice/faq.aree.protette.html|titolo=Domande Frequenti sulle Aree Protette Italiane|opera=parks.it|accesso=14-8-2010}}</ref>
La Legge quadro sulle aree protette, n. 394 del 6 dicembre 1991, le suddivide in:
[[File:Cascata delle Marmore 2.JPG|thumb|left|220px|Vista delle [[cascate delle Marmore]]]]
 
* [[Parchi nazionali italiani]]: complessivamente coprono una superficie di circa 15.000&nbsp;km², e corrispondono a circa il 5% del territorio nazionale.<ref>{{cita web|http://www.parks.it/indice/ParcNat-info.html|Che cos'è un Parco Nazionale|14-8-2010}}</ref> I più antichi sono il [[Parco nazionale del Gran Paradiso]] (istituito nel [[1922]]), il [[Parco nazionale d'Abruzzo]] ([[1923]]), il [[Parco nazionale dello Stelvio]] ([[1935]]) e il [[Parco nazionale del Circeo]] ([[1935]]). Il responsabile del controllo e della sorveglianza dei parchi è il [[Corpo Forestale dello Stato]].
* [[Parchi regionali italiani]]: l'EUAP (2003) ne contempla 105,<ref name=EUAP/> per una superficie di circa 12.000&nbsp;km², ma molti sono quelli costituiti successivamente a tale data.
* [[Elenco delle riserve naturali statali italiane|Riserve naturali statali]] (146)<ref name=EUAP/> e [[Elenco delle riserve naturali regionali italiane|regionali]] italiane (345).<ref name=EUAP/>
* [[Zone umide italiane]]: rientrano in questa categoria 51 aree, per un totale di 60.052 [[ettari]], che per le loro caratteristiche sono considerate di importanza internazionale ai sensi della [[convenzione di Ramsar]].<ref>{{en}}{{cita web|http://www.ramsar.org/pdf/sitelist.pdf|The List of Wetlands of International Importance|14-8-2010}}</ref>
* [[Aree marine protette italiane]]: coprono una superficie a mare di circa 192.500 ettari.<ref>{{cita web|url=http://www.wwf.it/client/render.aspx?content=0&root=695|titolo=Aree marine protette|opera=WWF Italia|accesso=14-8-2010}}</ref> La più importante è il [[Santuario dei cetacei]], costituito in cooperazione con la [[Francia]] e il [[Principato di Monaco]].
* [[Elenco delle altre aree protette italiane|Altre aree protette]]: sono zone protette che non rientrano nelle precedenti classificazioni; in Italia se ne contano oltre 160.<ref>{{Cita web|http://www.parks.it/indice/ParcLoc.html|Le altre aree protette in Italia|10-9-2010}}</ref>
 
== Biodiversità ==
{{vedi anche|Biodiversità in Italia|Flora italiana|Fauna italiana}}
L'Italia è un paese ricchissimo di [[biodiversità]], per esempio è il paese europeo con più [[specie]] di [[Spermatophyta|piante superiori]],<ref name=Pign>{{cita|Pignatti||cidPign}}.</ref><ref name=Blasietal>{{cita|Blasi ''et al.''||cidBlasi}}</ref> molte delle quali endemiche. Questo è dovuto a una molteplicità di fattori quali l'eterogeneità ambientale, la complessa struttura dell'[[orografia]] italiana, le vicissitudini [[biogeografiche]] e la storia geologica. L'Italia, assieme alla [[Penisola iberica]] ed al sud dei [[Balcani]], è stata inoltre un rifugio per molte specie animali e vegetali [[estinzione|estintesi]] nelle zone centrali e settentrionali del continente europeo durante le [[glaciazioni]] [[pleistoceniche]]. L'ampia estensione [[latitudine|latitudinale]] della penisola, di circa 10°, la pone a cavallo tra le zone climatiche temperate, centroeuropea (''Cfa'' o ''Cfb'' secondo [[Classificazione di Köppen|Köppen]]) e [[clima mediterraneo|calda mediterranea]] (''Csa'' secondo Köppen) e quindi almeno su due zone di vegetazione molto diverse.<ref name=Pign /><ref>{{cita|AA. VV. (Zoologia...)||cidZool}}</ref>
 
[[File:Collage biodiversità Italia.jpg|thumb|right|250px|Esempi di fauna e flora rappresentativi della biodiversità dell'Italia]]
Le aree più ricche di endemismo sono, oltre alle isole, soprattutto la Sardegna, gli alti massicci montuosi isolati tra aree più basse, considerabili come ”isole biogeografiche”: alcuni esempi sono le [[Alpi Apuane]] per le piante e le [[Prealpi]] orientali per gli [[Insecta|insetti]] cavernicoli. La fauna d'acqua dolce è spesso differenziata tra i fiumi del nord Italia ([[bacino idrografico|bacino]] del [[Po]]) e quelli del centro.<ref name=Blasietal />
 
La [[climax (ecologia)|vegetazione naturale potenziale]] del territorio italiano è il [[bosco]] su tutto il territorio tranne che sulle vette più elevate del [[piano nivale]] e nelle zone più aride delle isole circumsiciliane, oltre che nelle aree più prossime al mare. I boschi italiani sono fortemente sfruttati per la [[selvicoltura]] che prende la forma di [[ceduo|ceduazione]] per i boschi di [[quercus|querce]] (che principalmente producono [[legna da ardere]]) e di [[castagno]] (per la produzione di pali) mentre quelli di [[Fagus sylvatica|faggio]] e di [[conifere]] sono perlopiù trattati a [[fustaia]].<ref name=Bern>{{cita|Bernetti||cidBern}}.</ref><ref name=Blasietal />
 
I boschi mediterranei di [[leccio]] sono quasi sempre degradati dalla ceduazione, dagli incendi e dal pascolo ovicaprino; gli stadi di degradazione sono noti come [[macchia mediterranea]] quando si ha un denso ed impenetrabile cespuglieto alto qualche metro e di [[gariga]] se il terreno è coperto di vegetazione bassa che lascia scoperto il terreno, spesso ricco di affioramenti rocciosi. Gli stadi di macchia e gariga comunque portano un contributo positivo alla biodiversità italiana in quanto ricche di specie rare e da proteggere, tra cui numerose, splendide, [[orchidee]].<ref name=Pign /><ref name=Bern /><ref name=Blasietal /> Non è da trascurare l'uso ricreativo che hanno le foreste (soprattutto [[pinete]] di [[Pinus pinea|pino marittimo]]) prossime ai centri urbani.<ref name=Bern />
 
La [[fauna]] italiana è molto ricca di endemismi, soprattutto negli invertebrati, nei [[Osteichthyes|pesci]] d'acqua dolce,<ref>{{cita|Zerunian||cidZeru}}.</ref><ref>{{cita|Kottelat||cidKott}}.</ref> negli [[anfibi]] e nei [[rettili]]. Gli [[uccelli]] ed i [[mammiferi]], animali più mobili, sono caratterizzati da un minor tasso di endemismo.<ref name=Blasietal />
 
=== Minacce alla biodiversità ===
{{vedi anche|Biodiversità in Italia}}
L'elevata [[densità di popolazione]], l'industrializzazione di vaste aree del paese, l'urbanizzazione di gran parte delle zone costiere e planiziari, l'inquinamento delle acque, l'introduzione di [[alieno (biologia)|specie aliene]], l'agricoltura intensiva e, non ultimi, alcuni comportamenti criminali, come l'[[abusivismo edilizio]], il [[bracconaggio]]<ref>{{cita|Boitani||cidBoit}}.</ref><ref>{{cita|Brichetti||cidBric}}.</ref> e gli [[incendio boschivo|incendi dolosi]]<ref>{{cita|Blasi||cidBlasi02}}.</ref> fanno sì che la difesa della biodiversità e degli ambienti naturali siano questioni particolarmente stringenti e talvolta urgenti in Italia.<ref name=Blasietal />
 
== Arte ==
{{Vedi anche|Cultura italiana|Arte italiana|Lista dei patrimoni dell'umanità}}
 
Il contributo che l'Italia ha portato nel corso della storia alla cultura mondiale è stato, secondo tutti gli storici, immenso e vario.
 
Le innovazioni che l'Italia ha portato in tutti i campi della [[cultura]] lungo 2.500 anni di storia sono innumerevoli; nei due periodi in cui il territorio italiano fu il centro della civiltà del tempo, ovvero durante l'[[Impero romano]] ed il [[Rinascimento]], il ruolo che ebbe nella storia della conoscenza umana fu di decisiva importanza.
Dai [[templi greci]] della [[Magna Grecia]] ai [[Borgo (geografia)|borghi medievali]], dalle [[terme romane]] alle ville settecentesche, l'Italia possiede oltre 60mila [[monumenti nazionali italiani|monumenti nazionali]]. Non esistendo un inventario generale dei beni artistici, non è possibile determinare una stima affidabile del patrimonio artistico nazionale, che peraltro ha subito e subisce una consistente opera di dispersione.<ref>{{cita web|url=http://www.sitiunesco.it/attach/unesco/docs/isman_9.pdf|accesso=6-8-2009|titolo= C'è anche l'Italia dell'arte venduta|autore=Fabio Isman}}{{collegamento interrotto|date=January 2011}}</ref>
 
=== Architettura ===
{{Vedi anche|Architettura italiana}}
[[File:Colosseum in Rome, Italy - April 2007.jpg|thumb|left|200px|[[Colosseo]], [[Roma]]]]
 
Durante l'[[Impero romano]] l'architettura sviluppa caratteri omogenei<ref name="Pevsner e c.">{{cita|Pevsner ''et al''.||Pev2005}}</ref> e la sua influenza si protrarrà nelle chiese [[Architettura paleocristiana|paleocristiane]], costruite sul modello delle [[basiliche civili]] romane; pregevoli esempi, con influenze bizantine, nelle basiliche di [[Basilica di San Vitale (Ravenna)|San Vitale]] e [[Sant'Apollinare Nuovo]] in Ravenna.
 
Nel [[VII secolo]] nascono i complessi [[abbazia]]li unitamente alle espressioni architettoniche della civiltà [[Arte longobarda|longobarda]] con significative testimonianze nel [[Tempietto longobardo|tempietto]] di [[Cividale del Friuli]] e la [[Chiesa di Santa Sofia (Benevento)|chiesa di Santa Sofia]] a [[Benevento]]. Della ''[[renovatio carolina]]'' e il recupero della classicità attuati da [[Carlo Magno]], nel IX secolo, permangono importanti complessi architettonici principalmente a [[Roma]] ([[basilica di Santa Prassede]]), [[Bardolino]], [[Spoleto]] e [[Milano]].
 
[[File:Pisa tower.jpg|thumb|200px|right|[[Piazza dei Miracoli]], [[Pisa]]]]
 
Il [[X secolo|X]] e l'[[XI secolo]] vedranno la fioritura delle cattedrali [[architettura romanica|romaniche]], come la [[basilica di San Marco]] a [[Venezia]] e il [[duomo di Pisa]], mentre nel secolo successivo si diffonde nell'Italia meridionale l'[[architettura arabo-normanna]] che ha nel [[palazzo dei Normanni]] a [[Palermo]] e nel [[duomo di Monreale]] alcuni fra gli esempi più caratterizzanti.<ref>{{Cita web|url=http://whc.unesco.org/en/tentativelists/363/|accesso=13-8-2010|titolo=UNESCO: Palermo and Monreale Cathedral}}</ref> Contemporaneamente nell'architettura civile fanno la loro comparsa numerose torri gentilizie; celebri quelle di [[San Gimignano]] e [[Bologna]].
 
[[File:876MilanoDuomo.JPG|thumb|left|200px|[[Duomo di Milano]]]]
[[File:Santa Maria del Fiore.jpg|thumb|left|200px|[[Duomo di Firenze]]]]
 
L'[[architettura gotica]], introdotta dai [[cistercensi]], spazia dall'originale [[protogotico]] della [[basilica di San Francesco]] ad [[Assisi]] alle chiese di Firenze, [[Siena]], [[Orvieto]], [[Napoli]], [[Bologna]], [[Venezia]] e [[Milano]]. Fra i castelli disseminati per tutta l'Italia, spicca il celebre [[Castel del Monte]] (1240 circa).<ref name="Pevsner e c."/>
 
Il [[architettura rinascimentale|primo Rinascimento]] trova testimonianza a [[Firenze]] nella [[cupola di Santa Maria del Fiore]] e nello [[spedale degli Innocenti]]<ref>{{cita|Pevsner|p. 107|Pevsner, 1998}}.</ref> costruiti dal [[Brunelleschi]] e nell'attività di [[Leon Battista Alberti]], mentre il pieno Rinascimento, essenzialmente romano, vede [[Bramante]], [[Raffaello]] e [[Michelangelo]] attivi nella ricostruzione della [[basilica di San Pietro]]. Per le realizzazioni urbanistiche rinascimentali mirabile esempio è l'[[Addizione Erculea]] a [[Ferrara]]. Il rinascimento del [[XVI secolo]] è chiuso dalle opere di [[Andrea Palladio]], che influenzeranno notevolmente l'architettura europea ([[neopalladianesimo]]), a cui segue il [[architettura manierista|periodo manierista]], riferibile sia ad alcune opere di [[Baldassarre Peruzzi]] sia a Michelangelo e [[Giulio Romano]], suoi principali esponenti.<ref>{{Cita|Murray||Murray, 2006}}.</ref>
 
Lo [[architettura barocca|stile barocco]], preannunciato da [[Jacopo Barozzi da Vignola]],<ref>{{Cita|Norberg-Schulz|p. 13|Norberg-Schulz, 1998}}.</ref> si sviluppa a Roma, dove si concentrano le principali realizzazioni, ed eserciterà la sua influenza in tutto il mondo cattolico. Alle prime opere di [[Carlo Maderno]] e [[Martino Longhi il Giovane]] seguono i capolavori del [[Bernini]], del [[Borromini]] e di [[Pietro da Cortona]].
 
[[File:CasertaReale.jpg|230px|thumb|right|La [[Reggia di Caserta]] vista dai giardini]]
 
Alla prima metà del Settecento risale il più significativo esempio tardo barocco e [[rococò]]: la [[palazzina di caccia di Stupinigi]], progettata da [[Filippo Juvara]]. Invece, nel Regno di Napoli, con [[Luigi Vanvitelli]], sarà avviata, dal 1752, la costruzione della [[reggia di Caserta]]. Dopo la seconda metà del secolo l'[[architettura neoclassica]] produrrà, anche nella sua variante [[architettura neogreca|neogreca]], diverse opere di valore; in particolare, a Napoli si ricorda la grande [[Basilica di San Francesco di Paola (Napoli)|basilica di San Francesco]].<ref>{{cita|Middleton, Watkin|p. 292|Middl2001}}.</ref> Con l'unità d'Italia prevale lo [[architettura neorinascimentale|stile neorinascimentale]] o, più in generale, l'[[eclettismo]].
 
[[File:Roma1 wiki.jpg|thumb|left|130px|[[Palazzo della Civiltà Italiana]]]]
L'[[Art Nouveau]] ha in [[Giuseppe Sommaruga]], [[Ernesto Basile]] e [[Raimondo D'Aronco]] i principali esponenti, mentre un linguaggio nuovo si preannuncerà con [[Antonio Sant'Elia]]. Il [[razionalismo italiano|razionalismo]] si manifesta nel [[Gruppo 7 e MIAR]] (1926) e [[Giuseppe Terragni]]. Tuttavia durante il periodo fascista avrà maggiore fortuna il "Neoclassicismo semplificato" di [[Marcello Piacentini]].
 
Il razionalismo riscontra il suo massimo sviluppo nel dopoguerra, e trova nella testata della [[Stazione di Roma Termini]] una delle opere paradigmatiche.<ref name="Pevsner e c."/> Al [[Neorealismo architettonico|neorealismo]] di [[Giovanni Michelucci]] ed altri faranno seguito il [[neoliberty]] e il [[brutalismo]]. Il [[architettura postmoderna|postmoderno]], anticipato da [[Paolo Portoghesi]], troverà la sua consacrazione nelle opere di [[Aldo Rossi]].
 
Tra i principali architetti attivi in Italia tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo si ricordano [[Renzo Piano]], [[Massimiliano Fuksas]], [[Gae Aulenti]], lo svizzero [[Mario Botta]], [[Zaha Hadid]], [[Richard Meier]] e [[Norman Foster]].
 
=== Pittura e scultura ===
{{vedi anche|:Categoria:Pittori italiani|:Categoria:Scultori italiani}}
[[File:Giotto di Bondone 009.jpg|thumb|right|220px|[[Cappella degli Scrovegni]] a [[Padova]], ''Compianto sul Cristo morto'' di [[Giotto]]]]
 
Per primi vanno ricordati i [[mosaici]] bizantini, risalenti al V e al VI secolo, nelle chiese di [[Ravenna]], [[Roma]], [[Palermo]], [[Monreale]] e [[Venezia]].
 
Successivamente, i popoli [[longobardi]] del nord sviluppano una propria arte figurativa intorno al VII e all'VIII secolo, caratterizzata dalla loro grande maestria nel lavorare l'[[oro]], l'[[argento]] e l'[[avorio]]. Le loro pitture e sculture comprendono [[affreschi]] e [[bassorilievi]].
 
Alla fine dell'VIII secolo fiorisce l'[[arte carolingia]]; l'arte dell'oreficeria mantiene un certo spessore nella realizzazione delle opere, tra le quali spicca l'[[Altare di Sant'Ambrogio]]. Nelle arti figurative vengono ripristinati i modelli classici, dopo secoli di dominanza di figure astratte.
 
Durante il [[arte romanica|periodo romanico]] (XI e XII secolo), la scultura svolge un ruolo molto importante ed ha una precisa funzione didattica. Tra gli altri scultori italiani del periodo vanno annoverati [[Wiligelmo]] e [[Benedetto Antelami]].
[[File:Leonardo da Vinci (1452-1519) - The Last Supper (1495-1498).jpg|thumb|left|240px|L'''[[Ultima cena (Leonardo)|Ultima cena]]'' di [[Leonardo da Vinci]] a [[Milano]]]]
 
L'arte figurativa si rinnova tra il XIII e il XIV secolo grazie all'opera pittorica di [[Giotto]], [[Cimabue]], [[Duccio di Buoninsegna]] e [[Simone Martini]] e alle sculture di [[Arnolfo di Cambio]], [[Nicola Pisano|Nicola]] e [[Giovanni Pisano]].<ref>{{cita|Dorfles et al.|pp. 117-121|Dorf2000}}.</ref> Da allora, grazie anche al fermento culturale sorto intorno a [[Federico II]], il rinnovato interesse per l'[[arte romana]] e la ricerca nella rappresentazione dello spazio saranno caratteri duraturi dell'arte italiana.
 
Dopo il periodo [[tardo gotico]], che presenta capolavori di artisti come [[Gentile da Fabriano]],<ref>{{cita|Dorfles et al.|p. 122|Dorf2000}}.</ref> nel XV secolo un altro momento di grande innovazione riprende ed esplicita gli elementi giotteschi nella rinascita dell'antico e nella [[prospettiva|ricerca prospettica]]: il primo [[Rinascimento]] fiorentino con [[Masaccio]], [[Donatello]], [[Paolo Uccello]], [[Beato Angelico]], [[Botticelli]], [[Verrocchio]] e poi, fuori Firenze, [[Antonello da Messina]], [[Mantegna]], [[Piero della Francesca]], [[Giovanni Bellini]], [[Giorgione]], [[Perugino]] e molti altri che danno vita a molte scuole regionali.<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 139-146|Dorf2000}}.</ref>
 
[[File:Ecstasy St Theresa SM della Vittoria.jpg|thumb|180px|L'''[[Estasi di santa Teresa d'Avila]]'' di [[Gian Lorenzo Bernini]]]]
 
Il Rinascimento maturo, nella prima metà del XVI secolo, vede figure universali come [[Leonardo]], [[Raffaello]] e soprattutto [[Michelangelo]] che con la sua lunga attività, ben documentata nell'opera di [[Vasari]], fondatore della [[Storia dell'arte|storiografia artistica]], domina il panorama europeo per oltre un cinquantennio.<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 147-159|Dorf2000}}.</ref> Tuttavia il vasto orizzonte rinascimentale comprende molteplici artisti e scuole locali tra cui quella [[Rinascimento lombardo|lombarda]], [[Rinascimento ferrarese|ferrarese]], marchigiana e [[Rinascimento veneziano|veneziana]] ([[Tiziano]], [[Paolo Veronese|Veronese]]) che al "primato del disegno" toscano, privilegia una cultura figurativa coloristica.<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|p. 131|Dorf2000}}.</ref>
 
[[File:'Unique Forms of Continuity in Space', 1913 bronze by Umberto Boccioni.jpg|thumb|left|180px|[[Umberto Boccioni]], ''[[Forme uniche della continuità nello spazio]]'']]
La cultura classicista italiana del XVI secolo si diffonde in tutta Europa e prosegue con gli artisti [[manieristi]] ([[Arcimboldo]], [[Parmigianino]], [[Pontormo]], [[Correggio (pittore)|Correggio]], [[Tintoretto]]) ed infine, nel XVII secolo con [[Caravaggio]] ed il [[Barocco]], movimento anch'esso nato in Italia, ed in particolare a Roma,<ref>{{cita|Bora ''et al''.|p. 195|Bora2009}}.</ref> con i [[Carracci]], [[Bernini]], la sua scuola e i tanti [[caravaggeschi]].
 
Dopo essere diventata la meta di artisti di tutto il mondo, aver espresso la grande scuola dei [[vedutisti]] veneziani ([[Canaletto]], [[Francesco Guardi]])<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|p. 216|Dorf2000}}.</ref> e le figure di [[Giovanni Battista Piranesi]] e [[Giambattista Tiepolo]] ed aver ricoperto un ruolo importante durante il periodo [[neoclassico]] con [[Antonio Canova]],<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 226-229|Dorf2000}}.</ref> l'Italia perde peso culturale al cospetto degli altri paesi europei. Si deve aspettare la fine del XIX secolo per ritrovare esperienze figurative di rilevanza europea con il movimento dei [[macchiaioli]]<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 238-239|Dorf2000}}.</ref> e quello dei [[Divisionismo (pittura)|divisionisti]].<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 272-273|Dorf2000}}.</ref>
 
Durante il XX secolo l'Italia partecipa alle rapide vicissitudini dell'arte moderna con il [[futurismo]], la [[metafisica]], l'[[arte povera]] e la [[transavanguardia]], con artisti come [[Umberto Boccioni]], [[Carlo Carrà]], [[Giorgio De Chirico]], [[Bruno Munari]] e molti altri.<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 303-351|Dorf2000}}.</ref>
 
=== Design ===
{{vedi anche|Design italiano}}
 
L'Italia è uno dei paesi leader nel mondo per innovazione e varietà per tutte le forme di [[disegno industriale]], compresa la [[Design degli interni|progettazione di interni]], la [[Urbanistica|progettazione urbana]], il [[design della moda]] e la progettazione architettonica.
 
La poliedricità dei linguaggi, la presenza di piccole e medie imprese e l'utilizzo dei più disparati e innovativi materiali (l'invenzione della [[plastica]], il [[vetro]], i [[metalli]], le varie essenze di [[legno]]) caratterizzano il progetto italiano.
 
=== Letteratura ===
{{Vedi anche|Storia della letteratura italiana}}
[[File:Collageletteraturaitaliana.jpg|right|250px|thumb|Da in alto a sinistra in senso orario: [[Dante Alighieri]], [[Ugo Foscolo]], [[Luigi Pirandello]] e [[Giacomo Leopardi]].]]
 
La nascita della [[letteratura italiana]] canonicamente si fa risalire alla prima metà del [[XIII secolo]] con la diffusione, all'interno di circuiti assai privati e modesti, di manoscritti di carattere religioso, laico e giocoso, ad uso della comunità religiosa e laica, ma sempre ad un alto livello della scala sociale (per esempio i [[notai]]).
Ciò che permette di parlare di una letteratura italiana è la [[lingua (idioma)|lingua]].<ref>{{cita|Petronio|p. 9|Petronio, 1968}}.</ref> Infatti, prima del duecento la lingua utilizzata per scrivere i documenti era il [[lingua latina|latino]].
 
Essa nasce in ritardo rispetto ad altre letterature europee perché molto ancorata alla tradizione del latino. Nel XIII secolo si hanno le prime esperienze letterarie, la poesia religiosa in Umbria (il ''[[Cantico delle creature]]'' di [[San Francesco d'Assisi]] e le ''[[Laudae di Iacopone da Todi|Laudae]]'' di [[Jacopone da Todi]]), la [[scuola siciliana]] (nata a [[Palermo]] alla corte di [[Federico II]]) e, alcuni decenni più tardi, la [[lirica toscana]]. A cavallo tra [[XIII secolo|XIII]] e [[XIV secolo]] la letteratura italiana possedeva già tre grandi opere letterarie: la ''[[Divina Commedia]]'' di [[Dante Alighieri]], il ''[[Canzoniere]]'' di [[Francesco Petrarca]] e il ''[[Decameron]]'' di [[Giovanni Boccaccio]]. In questo periodo, inoltre, emergono poeti [[Guittone d'Arezzo]], [[Guido Guinizzelli]] e [[Guido Cavalcanti]] (che si distingue per l'assenza della componente religiosa usata dai suoi predecessori).
 
Nel [[XV secolo]] si distinguono invece personaggi poliedrici come [[Leon Battista Alberti]], [[Leonardo da Vinci]], [[Lorenzo de' Medici]], letterato e [[Mecenatismo|mecenate]] che promuove la nuova letteratura in volgare, [[Angelo Poliziano]], che traduce dal greco al latino l'[[Iliade]], e [[Matteo Maria Boiardo]], che compone l'[[Orlando Innamorato]]. Nel [[Cinquecento]] è la volta di [[Ludovico Ariosto]], che compone l'''[[Orlando Furioso]]'' (sulla base dell<nowiki>'</nowiki>''Orlando Innamorato''), [[Niccolò Machiavelli]], che scrive ''[[Il Principe]]'', [[Baldassarre Castiglione]] (che realizza ''[[Il Cortegiano]]'') e [[Torquato Tasso]] (a cui si deve la ''[[Gerusalemme liberata (poema)|Gerusalemme liberata]]''). Nel [[XVII secolo]] emergono le figure di [[Giovan Battista Marino]] e di [[Alessandro Tassoni]]: il primo è considerato massimo rappresentante della [[Letteratura barocca|poesia barocca]] in Italia, il secondo, invece, l'ideatore del [[poema eroicomico]].
 
A cavallo tra [[Settecento]] e [[Ottocento]] si distinguono [[Carlo Goldoni]], che supera la tradizione della [[commedia dell'arte]] e introduce una nuova forma di teatro, in cui le maschere vengono progressivamente eliminate e in cui si passa da una recitazione improvvisata degli attori ad una recitazione che segue un [[copione]] preciso,<ref>{{Cita|AA.VV. (Enciclopedia generale)|p. 681|AA.VV., 1996}}.</ref> [[Vittorio Alfieri]], maggior poeta tragico del Settecento, [[Silvio Pellico]], autore de ''[[Le mie prigioni]]'', [[Vincenzo Monti]], che traduce l'Iliade in lingua italiana, [[Ugo Foscolo]], tra i principali esponenti del [[Neoclassicismo]], patriota e sostenitore di [[Napoleone]], [[Alessandro Manzoni]], autore dei ''[[Promessi Sposi]]'' (una delle maggiori opere della letteratura italiana) e [[Giacomo Leopardi]], ritenuto il maggior poeta dell'[[Ottocento]] italiano. Nel [[XX secolo]] si distinguono [[Giosuè Carducci]] ([[premio Nobel per la letteratura]] nel [[1906]]), [[Giovanni Verga]], considerato il maggior esponente del [[verismo]], [[Grazia Deledda]] (Nobel nel [[1926]]), [[Giovanni Pascoli]] e [[Gabriele D'Annunzio]] (i maggiori autori del [[decadentismo]] italiano) e [[Luigi Pirandello]], Nobel nel [[1934]]. Altri autori importanti del periodo sono stati [[Giuseppe Ungaretti]], [[Salvatore Quasimodo]], Nobel nel [[1959]], [[Italo Svevo]] ed [[Italo Calvino]], considerati i maggiori scrittori del Novecento italiano, [[Eugenio Montale]] e [[Dario Fo]], Nobel rispettivamente nel [[1975]] e nel [[1997]].
 
=== Musica ===
{{vedi anche|:Categoria:Musicisti italiani}}
[[File:Collage italian music.jpg|thumb|right|250px|Da in alto a sinistra in senso orario: [[Giuseppe Verdi]], [[Antonio Vivaldi]], [[Luciano Pavarotti]] e [[Giacomo Puccini]].]]
 
La [[musica]] italiana comincia a fiorire nel [[XIV secolo|Trecento]] con i compositori dell'[[ars nova]]. Dopo la grande stagione della polifonia sacra e profana nel [[XVI secolo|Cinquecento]], rappresentata da [[Pierluigi da Palestrina]], [[Luca Marenzio]] e molti altri, nel [[XVII secolo|Seicento]] l'Italia è sede delle prime grandi scuole di musica strumentale, che influenzeranno i musicisti di tutta Europa soprattutto attraverso le opere degli autori del [[musica barocca|periodo barocco]] [[Giovanni Gabrieli]], [[Girolamo Frescobaldi]], [[Arcangelo Corelli]], [[Giovanni Battista Pergolesi]], [[Domenico Scarlatti|Domenico]] e [[Alessandro Scarlatti]] e [[Antonio Vivaldi]]. Sempre a partire dal XVII secolo, soprattutto ad opera di [[Claudio Monteverdi]], nasce e si afferma in Italia l'[[opera lirica]], la maggiore espressione musicale in Italia<ref>{{cita|AA.VV. (La piccola Treccani vol. VIII)|p. 451|AA.VV., 1995 VIII}}.</ref> durante il [[periodo romantico]], con compositori come [[Gioacchino Rossini]], [[Vincenzo Bellini]], [[Giuseppe Verdi]] e [[Giacomo Puccini]]. Da ricordare anche [[Niccolò Piccinni]], che contribuisce allo sviluppo dell'[[opera buffa]].
Nel [[XX secolo|XX]] e nel [[XXI secolo]] si distinguono molti compositori di [[musica contemporanea]] tra cui [[Ildebrando Pizzetti]], [[Alfredo Casella]], [[Ottorino Respighi]], [[Gian Francesco Malipiero]] e [[Goffredo Petrassi]] durante le due guerre mondiali; [[Bruno Maderna]], [[Franco Donatoni]], [[Luciano Berio]], [[Luigi Nono (compositore)|Luigi Nono]], [[Aldo Clementi]], [[Ennio Morricone]] e [[Salvatore Sciarrino]] dal dopoguerra sino ai nostri giorni.
 
Vanno ricordati anche molti altri strumentisti e compositori come [[Gioseffo Zarlino]], [[Luigi Boccherini]], [[Vincenzo Bellini]], [[Gaetano Donizetti]], [[Arturo Benedetti Michelangeli]], [[Salvatore Accardo]], [[Uto Ughi]] e [[Mario Brunello]].
 
Fra i [[direttori d'orchestra]] spiccano [[Arturo Toscanini]], [[Ferruccio Busoni]], [[Riccardo Muti]], [[Claudio Abbado]] e [[Maurizio Pollini]].
 
Sono italiani molti interpreti importanti della lirica sia nel XIX che nel XX secolo: i tenori [[Luciano Pavarotti]] ed [[Enrico Caruso]], i soprani [[Renata Tebaldi]] e [[Katia Ricciarelli]], il mezzosoprano [[Cecilia Bartoli]], i [[bassi-baritoni]] [[Ruggero Raimondi]] e [[Sesto Bruscantini]] e i [[contralti]] [[Marietta Alboni]], [[Clorinda Corradi]] e [[Rosmunda Pisaroni]]. Da ricordare anche Carlo Broschi, in arte [[Farinelli]], il più famoso [[cantante lirico]] [[castrato]] della storia.
 
Un discorso a parte vale per la [[musica leggera]] italiana degli ultimi decenni (che può contare su rassegne canore di rilevanza internazionale come il [[Festival di Sanremo]] e lo [[Zecchino d'Oro]]). A partire dal dopoguerra, si sono distinti molti gruppi musicali, cantanti e cantautori tra cui [[Renato Carosone]], [[Domenico Modugno]], [[Lucio Battisti]], [[Fabrizio de Andrè]], [[Mina (cantante)|Mina]], [[Adriano Celentano]], [[Gianni Morandi]], la [[Premiata Forneria Marconi]], [[Eros Ramazzotti]], [[Laura Pausini]] e [[Andrea Bocelli]].
 
=== Cinema ===
{{Vedi anche|Cinema italiano}}
[[File:Collagecinemaitaliano.jpg|thumb|left|250px|Da in alto a sinistra in senso orario: [[Sophia Loren]], [[Gina Lollobrigida]], [[Alberto Sordi]] e [[Federico Fellini]].]]
 
L'[[Nascita dell'industria cinematografica italiana|industria cinematografica italiana]] nasce, tra le prime del mondo, agli inizi del Novecento e già negli [[anni dieci]] si afferma come una delle più attive, in termini di pellicole prodotte, dell'epoca. Dopo l'intensa stagione del muto, gli [[anni trenta]] vedono l'apertura di [[Cinecittà]] e il successo internazionale del [[festival del cinema di Venezia]]. Nel dopoguerra si sviluppa il movimento culturale del [[neorealismo]], che si riflette nella cinematografia italiana nelle opere di registi come [[Vittorio De Sica]], [[Roberto Rossellini]] e [[Luchino Visconti]] che ottengono importanti riconoscimenti in patria e all'estero. Alla generazione successiva, quella del cinema d'autore, appartengono [[Federico Fellini]] e [[Michelangelo Antonioni]], ai quali si affianca la figura unica e anticonformista di [[Pier Paolo Pasolini]].
 
Nella seconda metà degli [[anni cinquanta]] si sviluppa anche il genere della [[commedia all'italiana]], con caratteri di satira di costume, con registi come [[Pietro Germi]], [[Mario Monicelli]], [[Ettore Scola]], [[Luigi Comencini]] e [[Dino Risi]]. A tale filone si ricollegano i nomi dei principali attori italiani del periodo, [[Sophia Loren]], [[Gina Lollobrigida]], [[Anna Magnani]], [[Claudia Cardinale]], [[Totò]], [[Marcello Mastroianni]], [[Vittorio Gassman]] e [[Alberto Sordi]].
 
Negli [[anni sessanta]] e [[settanta]], contemporaneamente al [[giallo all'italiana]], un altro genere ottiene un grande successo, a livello nazionale ed internazionale: è lo "[[Western all'italiana|spaghetti-western]]", di cui il maggior rappresentante fu il regista [[Sergio Leone]].<ref>{{Cita web|http://trovacinema.repubblica.it/attori-registi/sergio-leone/183775|La scheda di Sergio Leone-La Repubblica|6-04-2010}}</ref>
 
Sul finire degli anni settanta, con l'avvento della [[televisione commerciale]], inizia la crisi del settore cinematografico che aumenterà nella prima metà degli [[anni ottanta]] e si protrarrà per oltre un decennio.
 
Negli anni successivi l'importanza del cinema italiano è per lo più legata a singoli film o singoli registi e attori, come [[Giuseppe Tornatore]], [[Gabriele Salvatores]] o [[Roberto Benigni]], per arrivare, nel [[2008]], a [[Matteo Garrone]] con ''[[Gomorra (film)|Gomorra]]''.
 
Negli [[anni 2000]] ad incassare maggiormente al botteghino sono i cosiddetti ''film di Natale'' o [[cine-panettoni]],<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/12/18/cinema-anno-record-120-milioni-di.html|titolo=Cinema l'anno record 120 milioni di biglietti come nel 1986|pubblicazione=[[la Repubblica]]|accesso=6-4-2010}}</ref> caratterizzati da comicità grossolana, spesso ambientati in luoghi esotici.
 
== Scienza ==
{{vedi anche|:Categoria:Scienziati italiani}}
[[File:Leonardo self.jpg|thumb|left|170px|[[Leonardo da Vinci]]]]
Non meno importante è il contributo italiano alla scienza ove si distinguono [[Galileo Galilei]], considerato il fondatore della scienza moderna<ref name=TreGal>{{Cita|AA.VV. (Enciclopedia generale)|pag. 627|AA.VV., 1996}}.</ref> e [[Leonardo da Vinci]], considerato uno dei più grandi [[genio (filosofia)|geni]] dell'umanità.<ref name=Leonardo>{{Cita|AA.VV. (Enciclopedia generale)|pag. 848|AA.VV., 1996}}.</ref> [[Pittore]], [[scultore]], [[architetto]], [[ingegnere]], [[anatomista]], [[letterato]], [[musicista]] e [[Invenzione (tecnologia)|inventore]],<ref>{{Cita|Mazzocchi Doglio|pp. 14-20|Mazz_83}}.</ref> incarna a pieno, nel [[Rinascimento italiano]], lo spirito universalista che lo porta alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza.<ref name=Leonardo />
 
=== Scienze matematiche, fisiche e naturali ===
==== Matematica ====
 
Contributi fondamentali sono dati da studiosi italiani già nel corso del Medioevo e del Rinascimento, in particolare da [[Leonardo Fibonacci]], che introduce i [[numeri arabi]], da [[Niccolò Tartaglia]], che risolve l'[[equazione cubica]] e da [[Girolamo Cardano]] e [[Paolo Ruffini (matematico)|Paolo Ruffini]] per i fondamentali contributi all'[[algebra]]. A partire dal XVIII secolo, diversi matematici italiani contribuiscono alla nuova disciplina dell'[[analisi matematica]]: dapprima [[Giuseppe Luigi Lagrange]], fondatore della [[meccanica analitica]], e in seguito [[Jacopo Riccati]], [[Ulisse Dini]], [[Vito Volterra]], [[Guido Fubini]], [[Renato Caccioppoli]], [[Ennio De Giorgi]] ed [[Enrico Bombieri]], vincitore quest'ultimo della [[medaglia Fields]] per i suoi importanti contributi alla [[teoria dei numeri]] e alla stessa analisi matematica. A [[Bruno de Finetti]] è dovuta la riformulazione dei fondamenti della probabilità e statistica. Nei secoli XIX e XX, la [[scuola italiana di geometria algebrica]] ha un ruolo internazionale di grande rilievo, così come la scuola italiana di [[geometria differenziale]] (i lavori di [[Luigi Bianchi]], [[Tullio Levi-Civita]] e [[Gregorio Ricci-Curbastro]] forniscono ad [[Albert Einstein]] gli strumenti matematici per la formulazione della [[relatività generale]]). L'[[Assiomi di Peano|assiomatizzazione dell'aritmetica]] dovuta a [[Giuseppe Peano]] costituisce tuttora uno dei capitoli fondamentali della logica matematica e dei fondamenti della matematica.
 
==== Fisica ====
{{vedi anche|Storia della fisica in Italia}}
[[File:Collage scienziati italiani.jpg|thumb|250px|Da in alto a sinistra in senso orario: [[Alessandro Volta]], [[Galileo Galilei]], [[Guglielmo Marconi]] e [[Enrico Fermi]].]]
 
La fisica in Italia ha una storia notevole grazie ai contributi di scienziati come [[Galileo Galilei]], sostenitore del [[sistema eliocentrico]] e della [[rivoluzione copernicana]],<ref name=TreGal /> che introduce il [[metodo scientifico]] e il concetto di [[relatività galileiana]], [[Alessandro Volta]] con le scoperte relative all'elettricità. Oltre a lui [[Guglielmo Marconi]], inventore della [[Radio (elettronica)|radio]], [[Enrico Fermi]] per i suoi contributi alla [[fisica nucleare]], [[Emilio Segrè]] per la scoperta dell'[[antiprotone]], [[Carlo Rubbia]] per le sue scoperte relative alla [[fisica subnucleare]] e [[Riccardo Giacconi]] per la scoperta di sorgenti cosmiche di raggi X, tutti vincitori del [[premio Nobel per la fisica]]. Nel campo della [[fisica delle particelle]], [[Nicola Cabibbo]] è uno fra gli studiosi internazionalmente più noti.
 
==== Chimica ====
Contributi importanti sono dati da scienziati come [[Stanislao Cannizzaro]] inventore della [[reazione di Cannizzaro]], nell'ambito della [[chimica organica]], [[Ascanio Sobrero]], inventore della [[nitroglicerina]], [[Giacomo Fauser]] e [[Luigi Casale]], ideatori di un processo di [[Sintesi chimica|sintesi]] dell'[[ammoniaca]] diffusosi in tutto il mondo. Nell'ambito della [[chimica industriale]] si distingue [[Giulio Natta]], insignito del [[Premio Nobel per la chimica]] grazie ai suoi studi sui [[polimeri]].<ref>{{en}} {{Cita web|http://nobelprize.org/nobel_prizes/chemistry/laureates/1963/natta-bio.html|Biografia di Giulio Natta|8-4-2010}}</ref>
 
=== Medicina ===
La tradizione medica italiana ha origini medievali, con la [[Scuola medica salernitana]], la prima e più importante istituzione medica del Medioevo. Continua attraverso i secoli grazie alle scoperte effettuate da numerosi medici come [[Gabriele Falloppio]], che descrive la struttura delle [[Tuba di Falloppio|trombe uterine]], [[Giovanni Maria Lancisi]], il primo medico ad ipotizzare la trasmissione della [[malaria]] tramite le zanzare e [[Lazzaro Spallanzani]], che confuta la teoria della [[generazione spontanea]]; in epoca più recente si sono distinti medici come [[Camillo Golgi]], [[Daniel Bovet]], [[Salvador Luria]], [[Renato Dulbecco]], [[Rita Levi-Montalcini]] e [[Mario Capecchi]], tutti insigniti del [[Premio Nobel per la medicina]].
 
=== Scienze umane ===
==== Geografia ====
Numerosi italiani hanno contribuito ad allargare le conoscenze in ambito [[Geografia|geografico]]: tra tutti si distinguono [[Marco Polo]], che attraversa l'[[Asia]] seguendo la [[Via della seta]] fino ad arrivare in [[Cina]], [[Cristoforo Colombo]], a cui si deve la scoperta dell'[[Americhe|America]], [[Amerigo Vespucci]], che assieme a [[Giovanni da Verrazzano]] è considerato tra i più importanti esploratori del [[Nuovo Mondo]], e, in anni più recenti, [[Umberto Nobile]], il primo trasvolatore del [[Polo Nord]].
 
==== Storia e filosofia ====
{{vedi anche|Storia della filosofia occidentale}}
In ambito [[storia|storico]] si distinguono molti studiosi italiani tra cui: [[Landolfo Sagace]], autore di una ''Historia Miscella'', [[Lorenzo Valla]], filologo fondatore del revisionismo storiografico, [[Francesco Guicciardini]], noto per aver scritto la ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]'', [[Ludovico Antonio Muratori]], considerato il padre della [[storiografia]] italiana e personaggio di primo piano del settecento italiano, [[Scipione Maffei]], punto di riferimento per intellettuali italiani e governanti riformatori durante il settecento, [[Gaetano De Sanctis]], direttore della ''Rivista di Filologia e di Istruzione Classica'' e presidente dell'[[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]] dal [[1947]] al [[1954]], [[Gioacchino Volpe]], [[Federico Chabod]], direttore della ''Rivista storica italiana'', e [[Renzo De Felice]], considerato il massimo esperto del [[fascismo]].
 
Anche nel campo della [[filosofia]] molti italiani si distinguono sin dall'epoca medievale come [[Tommaso d'Aquino]], uno dei [[scolastica|filosofi scolastici]] più conosciuti e [[Bonaventura da Bagnoregio]]. Per quanto riguarda la [[filosofia moderna]], meritano di essere citati [[Marsilio Ficino]] e [[Pico della Mirandola]], i maggiori esponenti del [[neoplatonismo]] e [[Giordano Bruno]], che anticipa per via filosofica le scoperte dell'attuale [[astronomia]].
Tra i [[filosofia contemporanea|filosofi contemporanei]] vanno ricordati: [[Benedetto Croce]], il maggiore [[storicismo|storicista]] italiano e [[Giovanni Gentile]] grande esponente del neo-idealismo.
 
=== Altre scienze ===
Tra i vari studiosi italiani che si sono distinti nell'ambito delle [[scienze politiche]] vanno citati: [[Niccolò Machiavelli]], uno dei padri della scienza politica moderna, [[Norberto Bobbio]], una delle personalità culturali più influenti dell'Italia del ventesimo secolo, e [[Augusto Del Noce]], politologo di ispirazione cattolica.
 
Per quanto riguarda l'[[antropologia]]: [[Giustiniano Nicolucci]], fondatore della scuola italiana di antropologia e autore di ''Delle Razze Umane'', il primo trattato italiano di antropologia e [[paletnologia]], [[Paolo Mantegazza]], uno dei primi divulgatori delle teorie [[Charles Darwin|darwiniane]] in Italia e [[Ernesto de Martino]].
 
Fra gli [[psicologi]] vanno ricordati: [[Roberto Ardigò]], uno dei padri della psicologia italiana noto per aver promosso una concezione scientifica della materia, [[Sante De Sanctis]], fondatore della [[neuropsichiatria infantile]] in Italia, [[Giulio Cesare Ferrari]], uno dei più importanti psicologi italiani a cavallo tra il XIX e il XX secolo, [[Vittorio Benussi]], esponente di spicco della [[Scuola di Graz]] e maestro di [[Cesare Musatti]], padre della percettologia e della [[psicoanalisi]] in Italia.
 
Per la [[pedagogia]]: [[Ferrante Aporti]], pioniere dell'educazione scolastica infantile, i già citati [[Roberto Ardigò]] e [[Giovanni Gentile]], [[Maria Montessori]], le [[Sorelle Agazzi]], pedagogiste sperimentali e [[Mario Lodi]].
 
Nel campo della [[linguistica]]: il poeta [[Giacomo Leopardi]] e [[Luigi Ceci]] e [[Antonino Pagliaro]], i fondatori della [[glottologia]] moderna.
 
== Sport ==
{{vedi anche|Sport in Italia}}
[[File:Italian-fans-(2006).png|right|250px|thumb|Tifosi italiani a [[Stoccarda]] seguono Italia-[[Nazionale di calcio degli Stati Uniti d'America|USA]] durante i [[Mondiali di calcio del 2006]] ]]
Lo sport più seguito e praticato è il [[Calcio (sport)|calcio]]. La [[Serie A]] del [[campionato italiano di calcio]] è uno dei più importanti e seguiti campionati calcistici del mondo,<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2006/01_Gennaio/14/sky.shtml|accesso=28-2-2010|titolo=Sky versa a Mediaset 157 milioni|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref> nonché il quarto più competitivo d'[[Europa]] secondo l'attuale ''ranking'' stilato dall'[[UEFA]].<ref>{{cita web|url=http://www.xs4all.nl/~kassiesa/bert/uefa/data/method4/crank2011.html|titolo=Ranking UEFA|accesso=17-10-2010}}</ref> La [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] è una delle più competitive e titolate a livello mondiale, avendo vinto quattro [[Campionato mondiale di calcio|coppe del mondo]] e un [[Campionato europeo di calcio|europeo]].
 
Tra gli altri sport popolari vi sono il [[basket]], la [[pallavolo]], il [[rugby]], il [[ciclismo]] (che conta molte competizioni di livello internazionale, come il [[Giro d'Italia]] e la [[Milano-Sanremo]]), l'[[atletica leggera]], la [[scherma]] e gli sport acquatici (come il [[nuoto]], la [[pallanuoto]] e i [[tuffi]]).
 
[[File:Schumacher (Ferrari) in practice at USGP 2005.jpg|thumb|left|250px|Ferrari da [[Formula 1]]]]
L'Italia vanta ottime tradizioni anche negli sport motoristici ([[automobilismo]] e [[motociclismo]]): celebri nel mondo sono gli [[Autodromi italiani|autodromi]] di [[Autodromo Nazionale di Monza|Monza]] e di [[Autodromo Enzo e Dino Ferrari|Imola]] e il [[autodromo Internazionale del Mugello|circuito del Mugello]], le case motociclistiche [[F.I.V. Edoardo Bianchi|Bianchi]], [[Aprilia Racing|Aprilia]], [[Gilera]], [[Moto Guzzi|Guzzi]], [[MV Agusta]], [[Benelli]] e [[Ducati]] e la [[Scuderia Ferrari]] che nella [[Formula 1]] detiene il record di titoli per [[Campionato Mondiale Piloti di Formula 1|piloti]] e [[Campionato Mondiale Costruttori di Formula 1|costruttori]], di vittorie per singole gare e di presenza ininterrotta dalla istituzione del [[Campionato Mondiale di Formula Uno|campionato del mondo]].<ref>{{cita news|autore=Cristiano Chiavegato|url=http://www3.lastampa.it/domande-risposte/articolo/lstp/158142/|titolo=Formula Uno, quali sono i record Ferrari?|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=15-3-2010|accesso=20-9-2010}}</ref>
 
Gli [[sport invernali]] sono popolari soprattutto nelle regioni settentrionali, con atleti italiani partecipanti alle [[Giochi olimpici invernali|olimpiadi]] e ad altre gare internazionali.
 
Per quanto riguarda i [[Giochi olimpici]], [[Roma]] ha ospitato i [[Giochi della XVII Olimpiade]], [[Cortina d'Ampezzo]] i [[VII Giochi olimpici invernali]] e [[Torino]] i [[XX Giochi olimpici invernali]].
 
== Tradizioni ==
[[File:Palio di Siena 2008 (2).jpg|thumb|right|200px|Uno dei momenti del Palio di Siena del 2008]]
L'Italia annovera numerosissime tradizioni storiche e folcloristiche di vario genere e, in alcuni casi, famose anche a livello internazionale. Tra le più caratteristiche e conosciute vi sono il [[Palio di Siena]], il [[Carnevale di Venezia]], quelli di [[Carnevale di Viareggio|Viareggio]], di [[Carnevale di Ivrea|Ivrea]] e di [[Mamoiada]] (con le caratteristiche [[Mamuthones]]), i riti della [[settimana santa]] di alcuni comuni (specie nel meridione), l'[[Infiorata di Genzano]] e la [[Festa dei Ceri]].
 
=== Gastronomia ===
{{Vedi anche|Cucina italiana}}
[[File:Spaghettoni.jpg|thumb|left|150px|Gli spaghetti]]
La cucina italiana, in parte di tipo mediterraneo e in parte continentale, è una delle più apprezzate e famose al mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.cibo360.it/cucina/mondo/cucina_italiana.htm|accesso=1-5-2010|titolo=La cucina italiana}}</ref> Alcuni alimenti come la [[pasta]] e la [[pizza]], sono diventati simboli universalmente riconosciuti della cucina italiana.
Grazie ai numerosi popoli che l'hanno abitata nel corso dei secoli, il Paese può contare su una vastissima gamma di prodotti enogastronomici, molto vari da zona a zona.
[[File:Eq it-na pizza-margherita sep2005 sml.jpg|thumb|right|180px|La [[pizza Margherita]] prende il nome da [[Margherita di Savoia]]]]
 
Nel centro sud si possono trovare tutti quei tratti distintivi e quegli elementi che caratterizzano la [[dieta mediterranea]]. Al nord la cucina tradizionale è perlopiù una cucina contadina fatta di [[salume|salumi]], [[Formaggio|formaggi]], secondi di carne, [[tortellini]], [[ravioli]], [[Lasagne (pasta alimentare)|lasagne]], dove il [[burro]] e lo [[strutto]], soprattutto in passato, sostituivano e spesso sostituiscono ancora l'olio di oliva. Fra le regioni italiane quelle che possono vantare il maggior patrimonio gastronomico riconosciuto all'estero sono: la [[Cucina campana|Campania]], l'[[Cucina emiliana|Emilia Romagna]]<ref>{{Cita web|url=http://www.sassuolo2000.it/2007/08/08/coldiretti-il-patrimonio-enogastronomico-italiano-vale-20-miliardi/|accesso=19-4-2010|titolo=Coldiretti: il patrimonio enogastronomico italiano}}</ref> e la [[Cucina siciliana|Sicilia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.diwinetaste.com/dwt/it2006026.php/|accesso=11-8-2010|titolo=La Cucina Siciliana e il Vino}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.altopalato.it/index.php?Itemid=59&id=48&option=com_content&task=view|accesso=11-8-2010|titolo=Influenza storica sulla cucina siciliana
}}</ref>
 
Negli ultimi anni si è risvegliata nella popolazione l'interesse per la [[gastronomia]] e l'[[enologia]], e numerose associazioni, ad esempio [[Slow Food]] e l'[[Accademia Italiana della Cucina]], si occupano della riscoperta e della salvaguardia delle tradizioni regionali italiane.
 
L'Italia è anche ai vertici mondiali per la produzione del [[vino]], presentando una grande varietà di [[Indicazione geografica tipica|prodotti IGT]] e [[prodotti DOC|DOC]] in ogni regione, oltre a 48 vini a marchio [[DOCG]].<ref>{{cita web|url=http://www.vinealia.org/website.asp?id=3828|accesso=15-9-2010|titolo=Elenco dei vini DOC italiani}}</ref>
 
=== Festività ===
{{Festività italiane}}
Fino al [[1977]] erano considerati giorni festivi agli effetti civili:<ref>{{Cita web|url=http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/2_giugno_2009/legge_19770307_54.pdf|accesso=6-7-2010|titolo=Legge 5 marzo 1977, numero 54 - Disposizioni in materia di giorni festivi}}</ref>
 
* [[19 marzo]], [[San Giuseppe]];
* [[Ascensione di Gesù|Ascensione]], giovedì (40 giorni dopo Pasqua);
* [[Corpus Domini]], giovedì (60 giorni dopo Pasqua);
* [[29 giugno]], Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma;
* [[4 ottobre]], San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia;
* [[4 novembre]], giorno della vittoria nella [[prima guerra mondiale]].
 
In [[Alto Adige]], inoltre, il lunedì di [[Pentecoste]] è considerato giorno festivo.
 
== Note ==
{{references|3}}
 
== Bibliografia ==
{{Vedi anche|Bibliografia sull'Italia}}
 
===== Storia =====
 
{{Bibliografia|AA.VV, 2006|
AA.VV., ''Atlante storico; cronologia della storia universale'', Garzanti Libri, 2006.
}}
{{Bibliografia|Burdach, 1986|
[[Konrad Burdach]], ''Riforma, Rinascimento, Umanesimo'' tradotto da [[Delio Cantimori]], Firenze, Sansoni, 1986.
}}
{{Bibliografia|Chit_94|
Giorgio Chittolini, Anthony Molho, Pierangelo Schiera, ''Origini dello Stato. Processi di formazione statale in Italia fra Medioevo ed età moderna'', Bologna, Il Mulino, 1994. ISBN 88-15-04702-6
}}
{{Bibliografia|De Martino, 2005|
Giulio De Martino, ''La mente storica: orientamenti per la didattica geo-storico-sociale'', Napoli, Liguori Editore, 2005. ISBN 88-207-3905-4
}}
{{Bibliografia|Gras, 2000|
Michel Gras, Pierre Rouillard, Javier Teixidor, ''L'universo fenicio'' tradotto da Piero Arlorio, Torino, Einaudi, 2000. ISBN 88-06-14958-X
}}
{{Bibliografia|Lepre2008|
Aurelio Lepre, Claudia Petraccone, ''Storia d’Italia dall’Unità a oggi'', Bologna, Il Mulino, 2008. ISBN 88-15-12538-8
}}
{{Bibliografia|Mortara, 1925|
Giorgio Mortara, ''La Salute pubblica in Italia durante e dopo la Guerra'', New Haven, Yale University Press, 1925.
}}
{{Bibliografia|Mourre, 2003|
Michel Mourre, ''Dizionario mondiale di storia'', tradotto da AA.VV., Milano, Rizzoli Larousse, 2003. ISBN 88-525-0077-4
}}
{{Bibliografia|Procacci, 2001|
[[Giuliano Procacci]], ''La disfida di Barletta. Tra storia e romanzo'', Milano, Paravia, 2001. ISBN 88-424-9773-8
}}
{{Bibliografia|Volpe, 1969|
[[Gioacchino Volpe]], ''Il Medioevo'', Sansoni, 1969.
}}
{{Bibliografia|Zec_93|
Giuseppe Zecchini, ''Ricerche di storiografia latina tardoantica'', L'Erma di Bretschneider, 1993. ISBN 88-7062-822-1
}}
 
===== Ambiente =====
{{Bibliografia|cidZool|
AA. VV., ''Zoologia: Evoluzione e adattamento'', Monduzzi, 2007, ISBN 88-323-6106-X.}}
{{Bibliografia|cidBern|
Giovanni Bernetti, ''Atlante di selvicoltura'', Edagricole, 2005, ISBN 88-506-4665-8.}}
{{Bibliografia|cidBlasi|
Carlo Blasi, Luigi Boitani, Sandro La Posta, ''Stato della biodiversità in Italia - Contributo alla strategia nazionale per la biodiversità'', Palombi editori, 2005, ISBN 88-7621-514-X.}}
{{Bibliografia|cidBlasi02|
Carlo Blasi, Giovanni Bovio, Piermaria Corona, Marco Marchetti, Antonio Maturani, ''Incendi e complessità ecosistemica - Dalla pianificazione forestale al recupero ambientale'', Palombi editori, 2004, ISBN 88-7621-497-6.}}
{{Bibliografia|cidBoit|
Luigi Boitani, Sandro Lovari, Augusto Vigna Taglianti, ''Mammalia III. Carnivora, artiodactyla'', Calderini, 2003, ISBN 88-506-4879-0.}}
{{Bibliografia|cidBric|
Pierandrea Brichetti, Giancarlo Fracasso, ''Ornitologia italiana'', Perdisa editori, 2003, ISBN 978-88-8372-455-8.}}
{{Bibliografia|cidKott|
{{en}} Maurice Kottelat, Jörg Freyhof, ''Handbook of European Freshwater Fishes'', OSF, 2007, ISBN 2-8399-0298-2.}}
{{Bibliografia|cidPign|
Sandro Pignatti, ''Ecologia vegetale'', UTET, 2000, ISBN 88-02-04670-0.}}
{{Bibliografia|cidZeru|
Sergio Zerunian, ''Condannati all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di conservazione dei Pesci d'acqua dolce indigeni in Italia'', Edagricole, 2002, ISBN 88-506-4778-6.}}
 
===== Arte =====
 
{{Bibliografia|Bora2009|
Giulio Bora, Gianfranco Fiaccadori, Antonello Negri, Alessandro Nova, ''I luoghi dell'arte: storia opere e percorsi. Vol.4: dall'età della Maniera al Rococò'', Roma, Electa Scuola, 2009. ISBN 88-6308-039-9
}}
{{Bibliografia|Dorf2000|
[[Gillo Dorfles]], Cristina Dalla Costa, Marcello Ragazzi, ''Moduli d'arte: storia delle arti visuali'', Bergamo, Atlas, 2000. ISBN 88-268-0939-9
}}
{{Bibliografia|Mazz_83|
Mariangela Mazzocchi Doglio, ''Leonardo e gli spettacoli del suo tempo'', Roma, Electa, 1983. ISBN 88-435-0956-X
}}
 
===== Architettura =====
{{Bibliografia|Middl2001|
Robin Middleton, [[David Watkin]], ''Architettura dell'Ottocento'', Milano, Mondadori Electa, 2001. ISBN 88-435-2465-8
}}
{{Bibliografia|Murray, 2006|
[[Peter Murray]], ''L'architettura del Rinascimento italiano'', Bari, Laterza, 2006. ISBN 88-420-5419-4
}}
{{Bibliografia|Norberg-Schulz, 1998|
[[Christian Norberg-Schulz]], ''Architettura Barocca'', Milano, Mondadori Electa, 1998. ISBN 88-435-2461-5
}}
{{Bibliografia|Pev2005|
[[Nikolaus Pevsner]], [[John Fleming]], [[Hugh Honour]], ''Dizionario di architettura'', Torino, Einaudi, 2005. ISBN 88-06-18055-X
}}
{{Bibliografia|Pevsner, 1998|
Nikolaus Pevsner, ''Storia dell'architettura europea'', Bari, Laterza, 1998.
}}
 
===== Letteratura =====
 
{{Bibliografia|Petronio, 1968|
[[Giuseppe Petronio]], ''Compendio di storia della letteratura italiana'', Firenze, Palumbo, 1968.
}}
 
===== Linguistica =====
 
{{Bibliografia|De Mauro, 1976|
[[Tullio De Mauro]], ''Storia linguistica dell'Italia unita'', Bari, Laterza, 1976.
}}
{{Bibliografia|Devoto, 1971|
[[Giacomo Devoto]], ''Profilo di storia linguistica italiana'', Firenze, La Nuova Italia, 1971.
}}
 
===== Geografia =====
 
{{Bibliografia|Le Garzantine, 2006|
AA.VV., ''Geografia; Ita-z'', Firenze, Garzanti Libri, 2006.
}}
{{Bibliografia|Ortolani, 1992|
Mario Ortolani, ''Geografia della popolazione'', Milano, Piccin-Nuova Libraria, 1992. ISBN 88-299-0907-6
}}
 
===== Geologia =====
{{Bibliografia|cidAuvari|
AA.VV., ''Italie, Introduction à la géologie général'', 26^ Congres Geologique International, Paris, 1980.}}
{{Bibliografia|cidAub|
Jean Aubouin, Robert Brousse, ''Compendio di geologia'', CEA, Milano, 1977.}}
* [[Ardito Desio]], ''Geologia dell'Italia'', UTET, 1973, ISBN 88-02-03407-9.
{{Bibliografia|cidFant|
R. Fantoni, F. Bertello, R. Franciosi, V. Gatti, M.Ghielmi, A. Pugliese, ''Hydrocarbon occurences in Italy''. In: (Eds.) Marco Beltrando, Angelo Peccerillo, Massimo Mattei, Sandro Conticelli, and Carlo Doglioni, ''The Geology of Italy'', Journal of the Virtual Explorer, Electronic Edition, volume 36, paper 32, 2010.}}
{{Bibliografia|cidScand|
Paolo Scandone, Massimiliano Stucchi, ''[http://gndt.ingv.it/Pubblicazioni/Meletti/1_01_Scandone.pdf La zonazione sismogenetica ZS4 come strumento per la valutazione della pericolosità sismica]'', 2000.}}
{{Bibliografia|cidScro|
D. Scrocca, C. Doglioni, F. Innocenti, ''Constraints for an interpretation of the italian geodynamics: a review'', Memorie Descrittive Carta Geologica d'Italia. LXII, pp. 15-46, 16 figg., 2003.}}
 
===== Etnologia, etnografia, folklore =====
 
{{Bibliografia|Toschi, 1962|
[[Paolo Toschi (folklorista)|Paolo Toschi]], ''Guida allo studio delle tradizioni popolari'', Torino, Boringhieri, 1962.
}}
 
===== Varie =====
 
{{Bibliografia|AA.VV, 2007|
AA.VV., ''Basilicata: Potenza, Matera, il Pollino, la Magna Grecia, il Vulture, le coste tirrenica e jonica'', Milano, Touring Club Italiano, 2007. ISBN 88-365-2951-8
}}
{{Bibliografia|AA.VV, 2005|
AA.VV., ''Compendio di diritto'', Firenze, Le Monnier, 2005.
}}
{{Bibliografia|cidIstat|
AA.VV., ''Noi Italia: 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo'', Roma, ISTAT, 2010. ISBN 88-458-1643-5
}}
{{Bibliografia|Favata, 2007|
Angelo Favata, ''Dizionario dei termini giuridici'', Piacenza, La Tribuna, 2007. ISBN 88-6132-061-9
}}
{{Bibliografia|Volterra, 2004|
Virginia Volterra, ''La lingua dei segni italiana: la comunicazione visivo-gestuale dei sordi'', Bologna, Il Mulino, 2004. ISBN 88-15-09639-6
}}
 
===== Enciclopedie =====
{{Bibliografia|AA.VV., 1996|
AA.VV., ''Enciclopedia generale'', Novara, Deagostini, 1996.
}}
{{Bibliografia|AA.VV., 1995 VI|
AA.VV., ''La piccola Treccani vol. VI'', Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1995.
}}
{{Bibliografia|AA.VV., 1995 VIII|
AA.VV., ''La piccola Treccani vol. VIII'', Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1995.
}}
 
== Voci correlate ==
{{div col|2}}
===== Storia =====
* [[Storia d'Italia]]
 
===== Istituzioni =====
* [[Sistema politico della Repubblica Italiana]]
* [[Regioni d'Italia]]
* [[Province d'Italia]]
* [[Comuni d'Italia]]
* [[Aree metropolitane]]
 
===== Geografia =====
* [[Regione geografica italiana]]
* [[Italia nord-occidentale]]
* [[Italia nord-orientale]]
* [[Italia centrale]]
* [[Italia meridionale]]
* [[Italia insulare]]
 
===== Luoghi =====
* [[Coste italiane]]
* [[Grandi città dell'Italia]]
 
===== Altro =====
* [[Linea di successione al trono d'Italia]]
* [[Corona d'Italia]]
* [[Italiani]]
* [[Made in Italy]]
* [[Targhe automobilistiche italiane]]
* [[Nazionale di calcio dell'Italia]]
* [[Censura in Italia]]
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/|Italia}}
* [http://www.governo.it/ Governo Italiano]
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* [http://www.italia.it/ Sito ufficiale del turismo in Italia]
 
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