Museo delle armi bianche e delle pergamene e Saint-Clar-de-Rivière: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
{{Museo
|Nome = Saint-Clar-de-Rivière
|Nome = Museo delle armi armi bianche e delle pergamene
|Nome ufficiale =
|Tipologia = spade del [[XVI secolo]] e pergamene
|Panorama =
|Immagine=Garzone.jpg
|Didascalia = Garzone raffigurato all'interno del museo
|Bandiera =
|Data di apertura = 2010
|Stemma = Blason ville fr Saint-Clar-de-Rivière 31.svg
|Data di chiusura =
|Voce stemma =
|Fondatori = ''Santus Luigi''
|Stato = FRA
|Località = [[Gromo]]
|Grado amministrativo = 5
|Indirizzo = Piazza Dante
|Divisione amm grado 1 = Occitania
|Latitudine = 45.542908
|Voce divisione amm grado 1 = Occitania (regione francese)
|Longitudine = 10.225267
|Divisione amm grado 2 = Alta Garonna
|Direttore = Andrea Zanoletti
|Divisione amm grado 3 = Muret
|Visitatori = <!-- numero di visitatori, con fonte in nota -->
|Divisione amm grado 4 = Muret
|Anno visitatori = <!-- anno a cui si riferisce Visitatori, senza link; obbligatorio se c'è Visitatori -->
|Amministratore locale =
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Latitudine decimale = 43.466667
|Longitudine decimale = 1.216667
|Altitudine =
|Superficie = 10.04
|Abitanti = 1229
|Note abitanti = [http://www.insee.fr/fr/ppp/bases-de-donnees/recensement/populations-legales/commune.asp?annee=2009&depcom=31475 INSEE popolazione legale totale 2009]
|Aggiornamento abitanti = 2009
|Divisioni confinanti =
|Prefisso =
|Codice catastale =
|Targa =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa =
|Didascalia mappa =
|Sito =
}}
Il '''MAP''' '''Museo delle armi bianche e delle pergamene''' , inaugurato nel [[2010]], si trova nella parte del [[Loggia|loggiato]] al secondo piano del [[Palazzo Milesi (Gromo)|palazzo Milesi]] a [[Gromo]], in [[provincia di Bergamo]]. Mediante [[Affresco|affreschi]] e [[Pergamena|pergamene]] documenta come si forgiavano e commerciavano le [[Arma bianca|armi bianche]] nel [[XV secolo]], prodotte nelle [[Fucina|fucine]] presenti nel [[borgo]], un tempo chiamato ''la piccola [[Toledo]]''<ref>{{cita web|url=http://www.turismo.bergamo.it/turismobergamo/index.php?option=com_content&view=article&id=991:gromo&catid=226:25-must-see-places&Itemid=1294&lang=it|titolo=Gromo|editore=www.turismo.bergamo.it}}</ref>.
[[File:Spada a tazza.jpg|thumb|Elsa di una spada esposta nella sala delle armi.]]
Il museo è aperto nei pomeriggi di ogni fine settimana, e nel periodo estivo, tutti i giorni con ingresso gratuito.
 
'''Saint-Clar-de-Rivière''' è un [[comuni della Francia|comune francese]] di 1.229 abitanti situato nel dipartimento dell'[[Alta Garonna]] nella regione dell'[[Occitania (regione francese)|Occitania]].
== Sede ==
Il museo di trova al secondo piano del [[Palazzo Milesi (Gromo)|palazzo Milesi]], edificato nel [[XV secolo]] dalla famiglia Ginami, ed ora di proprietà e sede del [[comune]], riallestito e inaugurato nell'aprile 2014<ref>{{cita web|url=http://www.valseriananews.info/eventi/930-inaugurato-il-museo-delle-armi-bianche-e-pergamene-a-gromo|titolo=Inaugurato il Museo delle armi bianche e pergamene a Gromo|editore=Valseriana News}}</ref>.
 
== Storia Società==
===Evoluzione demografica===
Durante la ristrutturazione del palazzo Milesi negli [[anni 1990|anni novanta]], al secondo piano, ripresero luce gli affreschi sulle pareti di due sale, affreschi coperti nei primi anni del [[XX secolo]] dall'allora proprietario del palazzo, Valerio Milesi, perché scoloriti e deteriorati dal tempo.
{{Demografia/Saint-Clar-de-Rivière}}
Prima di coprire questi affreschi li fece però ricopiare su fogli in lucido da [[Sorelle De Marchi|Augusto De Marchi]], allora docente dell'[[Accademia di belle arti di Brera|Accademia Brera di Milano]]. Lucidi che rimasero esposti anni nella sala Consiliare e successivamente nella sala Filisetti. Il restauro degli affreschi e il ricco archivio di pergamene del fondo Donazione Valerio Milesi hanno permesso l'allestimento del museo.
 
== La collezione ==
[[File:Municipio - Gromo (Foto Luca Giarelli).jpg|thumb|upright=1.2|Municipio di Gromo]]
Il museo è composto da due sale.
*'''Sala delle armi'''
Così chiamata perché i suoi [[affresco|affreschi]] raccontano quale era la qualità e la forma e le varie caratteristiche delle [[Arma bianca|armi bianche]] che venivano prodotte a Gromo e a quali mercati erano dirette. Si alternano varie immagini, il venditore e il compratore, l'immagine del ''moro'' è sicuramente la più sorprendente, testimonianza vera che il mercato del [[XV secolo]] aveva grandi orizzonti.
 
Gli affreschi son paragonabili ad un odierno catalogo e servivano agli acquirenti che sostavano in queste sale nell'attesa di venditori e notai, di scegliere quali sarebbero state le armi da acquistare. Questo rende sicuramente particolare ed unica questa sala, una sorta di catalogo a muro [[Arma bianca|medioevale]], dove le [[spada|spade]] e le [[alabarda|alabarde]] sono raffigurate sia nella loro forma esatta che in dimensione<ref>{{cita libro|autore =Bortolo Pasinelli|titolo =L'arte della spaderia a Gromo nei contratti del XV secolo|editore =cura editoriale Renato Morganti|anno =2016|p=28}}</ref>.
.
[[File:Alabarde.jpg|thumb|Alabarde]]
Le due spade appese sulla parete a nord, sono di collezione privata, e gentilmente date in visione al museo. Si tratta di [[spade a tazza]] forgiate dalle famiglie Scacchi e Zucchini, tra le maggiormente produttive nel periodo.
Le bacheche poste nella sala contengono le [[pergamena|pergamene]]: la prima è la più importante, trattandosi dell'''Instrumento del Privilegio'', del 12 febbraio [[1267]]<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=8JFaAAAAYAAJ&pg=RA1-PA81&lpg=RA1-PA81&dq=sorgenti+del+serio+cisalpina&source=bl&ots=IEqYzmCSaU&sig=rgVdmeKziSh5AwfiFwIU7cFy6yY&hl=it&sa=X&ei=1zuYVKP1NqeqywPz6IDYCw&ved=0CCwQ6AEwAg#v=onepage&q=sorgenti%20del%20serio%20cisalpina&f=false|titolo=Leggi della Repubblica Cisalpina dal giorno dell'installamento ..., Volumi 1-3|editore=Google libri}}</ref>, documento che dà autonomia ai comuni di [[Gromo]], [[Valgoglio]] e [[Gandellino|Oltreildragone]].
Si succedono altri atti, tutti facenti parte della Fondazione Valerio Milesi, che raccoglie tutti gli atti della Famiglia Zucchinali dal [[1246]] al [[1797]].
Un'allegoria di folletti intenti alla lavorazione ed alla forgiatura di spade fa da contorno alla sala. Visibile è lo stemma della famiglia Ginami, il cui nome ricorre ancor oggi nella dicitura del vicino castello, ramo staccatosi, nella metà del [[XV secolo]], dalla famiglia Zucchinali.
 
*'''Sala delle pergamene''':
Nella sala a sinistra si trovano le alabarde, di varie forme e dimensioni, sempre di produzione locale del [[XV secolo]], la ''pica'' e la [[roncola (attrezzo)|roncola]].
Sulla parete a destra è appesa una cartina che riproduce il paese in data precedente al [[1666]], anno in cui il paese subirà una disastrosa [[Rovina del Goglio del 1° novembre 1666|alluvione]] che distruggerà ogni attività lavorativa relativa alla fabbricazione delle armi<ref>{{cita web|url=http://ecodibergamo.it/stories/Storie%20Dimenticate/394846_le_leggendarie_spade_di_gromo_fucine_cancellate_in_pochi_minuti|titolo=Le leggendarie spade di Gromo. Fucine cancellate in pochi minuti|editore=L'eco di Bergamo}}</ref>.
Nelle bacheche si trovano esposte diverse pergamene riportanti atti di vendita ed affitto, ed in ultimo un documento della [[Repubblica di Venezia]] datato 5 maggio [[1677]], undici anni dopo la disgrazia, che concede l'esenzione di altri cinque anni a qualsiasi dazio o balzello nei confronti del paese.
 
Seguendo il percorso delle pergamene, dalla prima del [[1267]], all'ultima 5 maggio [[1677]], degli affreschi e delle spade e punzoni, si può costruire la storia nei quattro secoli di un paese e della sua valle. S'incontrano le famiglie ''Buccelleni'', ''Ginami'', ''Scacchi'' e ''Zucchinali'' che con lavoro, fatica hanno, con l'arte della spaderia, forgiato spade, mille al giorno, per tutto il mercato del nord [[Italia]] e del resto d'[[Europa]], fino al drammatico evento del primo novembre [[1666]] che definirà la fine di un'epoca doro lasciando cristallizzato nel tempo quanto era stato costruito.
== Instrumento del Privilegio ==
L'''Instrumento del Privilegio''<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA0005EF/|titolo=Privilegi|editore=Lombardia beni culturali|accesso=1 dicembre 2016}}</ref> è il documento più importante e più antico del museo, è la convenzione tra le autorità cittadine, rappresentate dal podestà [[Napoleone della Torre|Napo Torriano]] e il ''comune Grumelli de Gromo'' e trasforma quella che era una [[vicinia]] rurale in ''burgus'', esentando i suoi abitanti da ogni tassa alla città di Bergamo. Non era solita la procedura di trasformazione, per Gromo questa avvenne grazie ad alcuni eventi concomitanti e forse unici<ref>{{cita|Nobili|p.9}}</ref>.
=== La storia ===
Nel [[774]] [[Carlo Magno]] cedette l'alta [[Val Seriana]] la [[Val Camonica]] e la [[Val di Scalve]] al monastero di [[Martino di Tours|San Martino di Tours]]<ref>{{cita web|url=http://extra.retescolasticamuna.it/progetti/orme/storia.html|titolo=Carlo Magno storia e leggenda|pubblicazione=LICEO CAMMILLO GOLGI DI BRENO}}</ref>, sarà solo nel [[1026]] che il vescovo [[Diocesi di Bergamo|Arnolfo]], cambiò territori del milanese e pavese in cambio dei territori dell'alta bergamasca, così da poter godere degli utili derivanti dall'estrazione mineraria. Iniziò così un periodo di grande divisione tra e i podestà e le famiglie proprietarie dei fondi locali, e il vescovado<ref>{{cita libro|autore=Paolo Gabriele Nobili|titolo=Statuerent Quod Comune ed Gromo et Omnes Hatantes Sint Burgum Et Burgienses|url=http://rm.univr.it/biblioteca/scaffale/Download/Autori_N/RM-Nobili-Gromo.pdf}}</ref>.
 
Il paese di Gromo, non avendo autonomia, pur avendo miniere sul territorio, in particolare una d'argento<ref>{{cita web|url=http://www.bergamoavvenimenti.it/calendario/event/37682/I-NUOVI-PERCORSI-NEI-CUNICOLI-DELLE-MINIERE-D'ARGE/|titolo=I nuovi percorsi nei cuniculi delle miniere d'argento del coren del cucì|editore?Bergamo avvenimenti|accesso=29 novembre 2016}}</ref>, non viene citato fino al [[1198]], quando un atto notarile lo indica con il vicino paese di [[Valgoglio]], facendo però ancora parte dell'amministrazione di Ardesio che viene nominato come ''Ardesio e la sua valle''.
 
Sarà il notaio '' Borandus Oteboni Rizi Gazonum de Gromo'' il 30 marzo [[1238]], a redige il primo [[Statuto (Medioevo)|statuto]] di quella che era una ''comunia vicinorum e universitates vicinorum''<ref>{{cita libro|url= http://www.rmoa.unina.it/2897/1/nobili.pdf|titolo=COMUNI MONTANI E ISTITUZIONI URBANE A BERGAMO
NEL DUECENTO|autore=Paolo Gabriele Nobili|editore=BERGOMUM
Bollettino annuale della Civica Biblioteca Angelo Mai di Bergamo|anno=2009-2010|p.=6|citazione=“ibi ubi solita fieri contio in publica contione”|accesso=27 novembre 2016}}</ref>, nel giardino della [[Chiesa di San Giacomo e San Vincenzo|chiesa dei santi Giacomo e Vincenzo ''de Butuno'']], l'assemblea era composta di quattro notai, (Bonaventura di Zambono Ranchasche, Stefano Oberti, Albertino di
Anderbono Ulamasi, Favallo di Zambono Peterzolli), e 12 contabili. Il documento venne consegnato ai quattro consoli in carica e al podestà ''dominus Nantelmo de Crema'' della valle, ed era composto da più fascicoli, alcuni relativi alle finanze ''quaterni rationis debiti et capitalis comuni'', altri relativi la regolamentazione della giustizia locale ''pronontiationes et condempnationes et fraude''.
 
Le vicinie rurali avevano gravi obblighi fiscali che non permettevano lo sviluppo del territorio, inoltre gli statuti minerali imposti dal vescovo Tornielli nel [[1219]] che invalidarono le disposizioni del [[1179]] del vescovo [[Guala (vescovo di Bergamo)|Guala]] privarono di ogni guadagno proveniente dall'estrazione mineraria, è infatti del 1214 l'atto di vendita al vescovo Giovanni Tornielli da parte di Mazzocco di Rivola e Oldicino suo figlio di tutti i diritti sulle miniere d'argento di Gromo<ref>{{cita libro|url=https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Finazzi_-_Sulle_antiche_miniere_di_Bergamo,_1860.djvu/17|titolo=sulle antiche miniere di bergamo|autore=Finazzi|accesso=5 dicembre 2016}}</ref>e quando nel [[1266]] il podestà di Bergamo [[Napoleone della Torre]] invitò le comunità rurali a partecipare agli eventi militari che dovevano liberare il [[Covo|castello di Covo]] dall'occupazione dei [[Pallavicino]], si presentò l'occasione di riscatto per ottenere l'autonomia ai paesi dell'alta valle<ref>{{cita|Nobili|p.40}}</ref>
 
Sono documentati 200 guastatori provenienti dall'alta valle, che fecero lavoro di devastazione del castello. Questo lavoro, come era la regola, dava diritto a una ricompensa. Ma le casse della città di Bergamo erano vuote a causa dei troppi conflitti, quindi l'amministrazione cittadina non avevano modo di saldare il debito contratto con le comunità, anzi, aveva bisogno di nuove entrate.
Il concedere il diritto di ''burgus'' previa il pagamento del riscatto necessario era una soluzione al pagamento del debito.
 
Il 12 febbraio del [[1267]], a Covo, venne redatto il documento ''Instrumento del Privilegio'' che concedeva il diritto alle comunità di Gromo, Valgoglio e Oltreildragone di borgo, con tutti i diritti dei borghigiani. Venne definita la cifra del riscatto scontata da quanto era il debito della città, convenendone il pagamento in due quote.
 
=== Il contenuto ===
Il documento si divide in più parti distintamente numerate. <br />
- Le prime cinque elencano i fatti che portano alla compilazione dell'atto, quindi la gratitudine e il dovere di ricompensa che la città aveva verso i tre comuni di Gromo, Gandellino e Valgoglio, ricompensa che veniva trasformata nell'offerta della concessione della condizione di borgo che era da considerare prestigiosa.<br />
- Nelle parti 6 e 7 gli abitanti del paese di Gromo nelle vesti del rappresentante Martino Rizzonum, e i loro fideiussori, accettano l'impegno pecuniario gravante sulla concession.<br />
- Nella nona parte il comune di Bergamo, tramite il vicario Corrado da Concarezzo, concede lo ''status di borgo''.<br />
- L'ultima indica le date e le sottoscrizioni in cui il documento verrà rogato<ref>{{cita|Nobili|p.83}}</ref>.
 
=== Le conseguenze ===
L'istrumento del privilegio, venne redatto sabato 12 febbraio 1267, a Bergamo nel palazzo del comune, tra il rappresentante del podestà Corrado da Concorezzo, e il rappresentante del nuovo borgo Martino Rizzonum dal notaio Saianisio de Acerbis, anche se venne poi riscritto su pergamena solo il primo luglio 1292 dal notaio Viviano di Alberto Gatti<ref>{{cita|Nobili|p.83}}</ref> per poter dare documentazione della propria autonomia in un periodo politicamente molto complesso della città di Bergamo<ref>{{cita|Nobili|p.58}}</ref>.
 
Il debito che il comune di Bergamo aveva per l'intervento militare dei paesi dell'alta valle era di 800 lire, mentre il costo del privilegio era di 2100 lire, in aggiunta a tasse o debiti precedenti mai saldati. La comunità di Gromo, nominata in toto, si trovò ad avere un debito di 433 lire da pagare in tre rate ravvicinate. Non è dato conoscere come i ''borghigiani'' abbiano provveduto a saldare il debito, sicuramente ogni paesano se lo accollò in base ai propri estimi, inoltre vendendo proprietà come pascoli e boschi e ricorrendo al prestito urbano, erano presenti sul territorio cittadino molti finanziatori, risulta un Bartolomeo de Zoppo finanziatore, con incarico al notaio Martino de Bariano per riscuotere il debito dai comuni di Gromo e di Valgoglio<ref>{{cita|Nobili|p.52}}</ref>.
 
Ma l'autonomia raggiunta con questo documento permise al paese lo sviluppo socio-economico che lo porterà a divenire uno dei più importanti centri di lavorazione e produzione di armi da taglio e opere di ferrarezza della bergamasca e non solo.
 
==Galleria d'immagini==
<gallery>
File:Alabarde del XVI secolo.jpg|Alabarde del XVI secolo
File: Elsa - spada a tazza.jpg|Particolare elsa-spada a taza XVI secolo
File:Particolare coltellaccio XVI secolo - Map museo delle armi e delle pergamene.jpg|Particolare coltellaccio XVI secolo
File:Allegoria della forgiatura del ferro - MAP Museo delle armi bianche e delle pergamene.jpg|Allegoria della forgiatura del ferro per la fabbricazione delle spade
File:Stemma della famiglia Ginami-Palazzo Milesi-Gromo.jpg
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
== BibliografiaAltri progetti ==
{{interprogetto}}
* {{cita libro|autore=Bortolo Pasinelli|titolo=Gromo nel XV secolo|editore=Corponove|città= Bergamo|anno=2011}}
* {{cita libro|autore=Gabriele Medolago|titolo=La Rovina del Goglio|editore=Comune di Gromo e Valgoglio|anno=2015}}
* {{cita testo |autore=Gabriele Nobili|titolo=Statuerent Quod Comune ed Gromo et Omnes Hatantes Sint Burgum Et Burgienses|ISBN=88-89393-03-3|cid=Nobili}}
* {{cita libro|autore=Bortolo Pasinelli|titolo=L'arte della spaderia a Gromo nei contratti del XV secolo|editore =cura editoriale Renato Morganti|anno =2016}}
 
== VociCollegamenti correlateesterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[[Gromo]]
*[[Palazzo Milesi (Gromo)|Palazzo Milesi]]
 
{{Dipartimento Alta Garonna}}
== Altri progetti ==
{{Controllo di autorità}}
{{interprogetto|commons=Category:MAP Museo delle armi bianche e delle pergamene}}
{{Portale|Francia}}
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|http://www.gromo.eu/index.php/arte-e-cultura/museo-delle-pergamene|Pagina del museo sul sito del comune}}
 
[[Categoria:Comuni dell'Alta Garonna|Saint-Clar-de-Riviere]]
{{Musei della Lombardia}}
{{Portale|Bergamo|musei|pittura}}
[[Categoria:Musei della provincia di Bergamo]]
[[Categoria:Gromo]]