Il '''trattato Hay-Bunau-Varilla''' è un [[Trattato internazionale|trattato]] firmato da [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e [[Panama]] negli stati Uniti il 18 novembre [[1903]] (due settimane dopo la dichiarazione d'indipendenza del [[Panama]] dalla [[Colombia]]). Il trattato è così designato dal nome dei due funzionari che raggiunsero l'accordo: [[John Hay]], l'allora [[segretario di Stato degli Stati Uniti]], e [[Phillipe Bunau-Varilla]], ministro plenipotenziario per il Panama negli Stati Uniti.
{{coord|43|46|49.64|N|11|08|41.13|E|type:landmark|display=title}}
{{Edificio religioso
|DedicatoA = [[Gesù|Gesù Salvatore]]
|NomeEdificio = Abbazia di San Salvatore e Lorenzo a Settimo
|Immagine = badia a settimo 1.jpg
|Didascalia = Facciata
|Larghezza =
|Città = [[Badia a Settimo]]
|Regione = {{IT-TOS}}
|SiglaStato = ITA
|Religione = [[Cattolicesimo|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|Diocesi = [[Arcidiocesi di Firenze]]
|AnnoConsacr =
|StileArchitett = [[architettura romanica|romanico]], [[architettura barocca|barocco]]
|InizioCostr = [[X secolo]]
|FineCostr = [[XVII secolo]]
|Website =
}}
Dopo la [[dichiarazione d'indipendenza]] del [[Panama]] dalla [[Colombia]], Phillipe Bunau-Varilla si recò a [[Washington D.C.]] ed a [[New York]] per negoziare i termini economici della costruzione di un canale attraverso l'[[istmo di Panama]] ed i termini di vendita di quella che sarebbe poi stata indicata come la [[Zona del Canale di Panama|Zona del Canale]]. Le trattative furono condotte con alcuni funzionari statunitensi, principalmente il segretario di Stato John Hay. Quando l'accordo fu raggiunto, venne siglato con il trattato Hay-Bunau-Varilla, che non fu però firmato da nessun cittadino panamense, sebbene Bunau Varilla fosse presente in qualità di ministro.
L<nowiki>'</nowiki>'''abbazia di San Salvatore e Lorenzo''', chiamata anche '''Badia a Settimo''', è un [[chiesa (architettura)|luogo di culto]] [[cattolicesimo|cattolico]] che si trova nei dintorni di [[Firenze]], nel comune di [[Scandicci]].
== StoriaAntefatti ==
[[File:Panama canal cartooon 1903.jpg|thumb|Caricatura americana del 1903 che rappresenta Bunau-Varilla e Roosevelt]]
Fin dal [[X secolo]] è attestato nel [[Pieve di San Giuliano a Settimo|piviere di San Giuliano a Settimo]] un oratorio dedicato a San Salvatore, al quale nel [[998]] il conte Adimaro donò i diritti sulle chiese di [[chiesa di San Martino alla Palma|San Martino alla Palma]] e di [[chiesa di San Donato a Lucardo|San Donato a Lucardo]]. Tale donazione venne confermata dieci anni dopo dall'[[Ottone III di Sassonia|imperatore Ottone III]].
Nel [[1901]] gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] avevano ottenuto dal governo [[Colombia]]no (che comprendeva anche l'attuale [[Panama]]) l'autorizzazione per costruire e gestire il [[Canale di Panama|Canale]] per 100 anni. Nel [[1903]] però il governo della [[Colombia]] decise di non ratificare l'accordo. Gli Stati Uniti allora organizzarono una sommossa a Panamá e minacciarono di intervenire se fosse avvenuta la reazione del governo legittimo.
Bunau-Varilla era un cittadino francese coinvolto originariamente nella costruzione del canale da [[Ferdinand de Lesseps]], colui che costruì il [[Canale di Suez]]. Dopo lo [[scandalo di Panama]] e il fallimento degli tentativi di de Lesseps di costruire il canale, Bunau-Varilla divenne un importante azionista della Compagnie Nouvelle du Canal de Panamá, che nel [[1903]] aveva ancora la concessione per la costruzione del Canale di Panama. Il 6 novembre la Giunta di governo provvisorio della Repubblica di Panamá, nominò Bunau-Varilla inviato straordinario e ministro plenipotenziario per il governo degli Stati Uniti con pieni poteri per gli accordi economici e finanziari.
L'oratorio attirò l'attenzione dei [[conti Cadolingi]] che nel [[1004]] vi chiamarono i [[Congregazione cluniacense|benedettini cluniacensi]] affinché vi fondassero un'[[abbazia]]. La scelta dei Cadolingi non era dettata solo da fervore religioso ma si inseriva in un ampio disegno per il controllo del territorio attraverso la fondazione di castelli e monasteri per poter mantener intatto il loro patrimonio fondiario e per poterlo anche difendere; tali monasteri venivano fondati sempre nei pressi di importanti vie stradali e fluviali.
== Il trattato ==
Nel corso dell'[[XI secolo]] il patrimonio dell'abbazia aumentò considerevolmente grazie a donazioni che portarono il cenobio ad avere influenza su territori lontani; emblematica ad esempio è la donazione di beni nel [[Mugello]] fatta dal conte Guglielmo per poter creare un feudo cadolingio tra [[Toscana]] ed [[Emilia]]. Sempre nello stesso secolo il monastero adottò la [[Congregazione Vallombrosana|riforma Vallombrosana]] sotto l'influenza dello stesso [[Giovanni Gualberto]]. Il 13 febbraio [[1068]] di fronte alla chiesa si tenne la famosa prova del fuoco fatta da [[Pietro Igneo]] per dimostrare la rettitudine dei Vallombrosani e la corruzione del vescovo [[Pietro Mezzabarba]]; tra il [[1073]] e il [[1076]] i priori vallombrosani si riunirono spesso qui.
Bunau-Varilla basò il trattato su quattro punti:
[[File:Badia a settimo, chiostro grande 01.JPG|thumb|upright=1.4|Il chiostro grande]]
# la neutralità del Canale di Panamá
# l'uguaglianza nel trattamento delle navi battenti qualunque bandiera, statunitense o meno
# il pagamento allo Stato del Panamá dei dieci milioni di dollari originariamente destinati alla Colombia, ed il pagamento annuale di 250 000 dollari
# la protezione del Panamá da qualunque aggressione
Gli Stati Uniti ottennero:
L'esperienza vallombrosana fu di breve durata visto che già il 6 aprile [[1090]] i cluniacensi avevano ripreso il controllo del monastero, che probabilmente non avevano mai abbandonato completamente. Con i cluniacensi il patrimonio dell'abbazia continuò ad arricchirsi e nel [[1131]] assorbirono per intero il piviere di Settimo, nel [[1193]] presero il possesso della [[Chiesa di San Frediano in Cestello|chiesa fiorentina di San Frediano]] e ricevettero numerose garanzie dalla Santa Sede.
# la concessione di costruire il Canale
# la concessione perpetua della sua gestione
# il possesso perpetuo di una fascia adiacente al percorso del Canale di 10 miglia di estensione su ogni lato.
== Conseguenze ==
Il 18 marzo [[1236]] per ordine di [[papa Gregorio IX]] nel monastero si insediarono i [[Cistercensi]] dell'[[abbazia di San Galgano]], i quali concessero la piena autonomia e continuò a ricevere donazioni e privilegi. Intorno intanto si era formato anche un borgo e il monastero aveva il compito di garantire la cura delle anime. L'enorme disponibilità finanziaria dei monaci li spinse a intraprendere dei lavori di ampliamento; nel [[1290]] furono sopraelevate le navate e rialzato il pavimento, nel [[1315]] venne costruita la cappella di San Jacopo affrescata da [[Buffalmacco]] e in seguito tutto il monastero venne riorganizzato secondo le esigenze dei cistercensi. I lavori furono portati a termine anche se dal [[1331]] l'autonomia del monastero era diminuita in quanto era stato dichiarato sottoposto a [[abbazia di San Galgano|San Galgano]]. A seguito di diverse scorrerie nei dintorni nel [[1378]] venne fortificato.
In conseguenza dell'accordo raggiunto tra Hay e Bunau-Varilla, gli Stati Uniti comprarono le azioni della Compagnie Nouvelle du Canal de Panamá per 40 milioni di [[Dollaro statunitense|dollari]].
Sebbene il Panamá in seguito accettò i termini dell'accordo, il trattato fu una fonte di conflitto tra le due nazioni. L'episodio più grave si verificò il 9 gennaio [[1964]], quando scoppiarono delle rivolte per la sovranità sulla [[Zona del Canale di Panama|Zona del Canale]]. Le rivolte iniziarono dopo che una bandiera panamense fu lacerata da soldati della Polizia della Zona del Canale durante una manifestazione studentesca che rivendicava il diritto di issare la bandiera panamense accanto a quella statunitense. Alcune unità dell'Esercito degli Stati Uniti vennero coinvolte nel tentativo di sedare la rivolta dopo che la Polizia era stata sopraffatta. Dopo tre giorni di combattimento, rimasero uccisi 22 panamensi e 4 soldati statunitensi. Il 9 gennaio è ricordato a Panamá come il giorno dei martiri.
Nella prima metà del [[XV secolo|Quattrocento]] [[papa Eugenio IV]] la dette in [[commenda]] a [[Domenico Capranica]] che nel [[1441]] e nel [[1460]] costruì e chiamò [[Domenico Ghirlandaio]] ad affrescare il coro. L'[[assedio di Firenze]] del [[1529]] fece dei danni anche qui tanto che parte dei monaci, per l'inagibilità dei locali, si trasferì a San Frediano in Cestello.
Gli eventi del giorno dei martiri vengono considerati come un fattore importante che ha condotto gli Stati Uniti alla decisione di negoziare i [[trattati Torrijos-Carter]] nel [[1977]], che abolirono il trattato Hay-Bunau Varilla e stabilirono un calendario per il ritorno al Panamá della sovranità sulla Zona del Canale ([[1979]]) e del pieno controllo del [[Canale di Panama|Canale]] (31 dicembre [[1999]]).
Nel [[1629]] venne rifatta l'[[abside]] sinistra e nel [[1639]] l'altare maggiore. A seguito di un'alluvione nel [[1664]] si procedette ad un nuovo restauro: venne rinnovata la [[facciata]] con l'aggiunta di un [[portico]] e tra le navate furono lanciate arcate più grandi. I cistercensi rimasero fino alla loro soppressione nel [[1782]] e l'anno seguente la chiesa assunse un secondo santo patrono, Lorenzo, che fu inserito anche nel nome mentre i locali del monastero vennero venduti a privati.
Dal [[1891]] a tutt'oggi sono in corso dei restauri che hanno portato al consolidamento della struttura e il risanamento della cripta. Tra il [[1926]] e il [[1942]] venne stonacata la facciata e demolito il portico. Nel [[1944]] il campanile fu abbattuto con una cannonata e ricostruito ''dov'era e com'era'' nel [[1957]] dall'architetto [[Nello Baroni]]. Negli [[anni 1960|anni sessanta]] venne restaurato soprattutto il convento, mentre negli [[anni 1970|anni settanta]] una campagna di scavi archeologici mise in luce le varie fasi costruttive.
Il locali dell'ex-convento sono tuttora in mano a privati e versano in gran parte in condizioni di abbandono. Presso la chiesa ha sede l'associazione ''Amici della Badia di Settimo'' che si prende cura della chiesa.
== Titolari dell'abbazia di San Lorenzo e San Salvatore a Settimo ==
[[XIX secolo]]:
* Angiolo Lastrucci ( [[1857]]- [[1870]]);
* Vincenzo Pietrracaprina ( [[1870]]- [[1896]]);
* Emilio Mazzoni ( [[1897]]- [[1941]]);
[[XX secolo]]:
* Emilio Mazzoni ( 1897- 1941);
* Giovanni Chellini ( 1942- 1948);
.......
........
* Furno Cecchi ( fino al 1º ottobre 1994);
* Carlo Maurizi ( dal 1º ottobre 1994)
== Descrizione ==
=== La chiesa ===
La chiesa è il centro del complesso abbaziale fortificato e consiste in una basilica a tre [[navata|navate]] coperte a tetto e concluse originariamente da absidi semicircolari; è ancora esistente la vasta [[cripta]] e sul fianco sinistro si trova la torre campanaria.
==== Esterno ====
Nella facciata a salienti sono individuabili varie fasi costruttive: gotica nel [[rosone]] e nel coronamento in cotto, rinascimentale nei portali e nel rialzamento dei fianchi, romanica nell'irregolare paramento fatto con bozze di [[calcare]], [[pietraforte]] e [[serpentino]] inquadrati da [[lesena|lesene]] che fanno intuire la divisione spaziale dell'interno. La tribuna presenta oggi una [[scarsella (architettura)|scarsella]] rinascimentale e il volume dell'absidiola semicircolare di sinistra.
Il [[campanile]] sorge lungo il lato settentrionale ed ha una base a pianta [[cerchio|circolare]] mentre il rialzamento prosegue [[esagono|esagonale]] con gli spigoli impostati sulle lesene sottostanti. In una lesena posta a occidente si trova una lapide [[marmo]]rea datata [[1210]], data probabilmente della costruzione del campanile. La base della torre è frutto di una ricostruzione ma vi sono poste delle [[monofora|monofore]] coronate da una ghiera fatta con pietre [[rombo (geometria)|romboidali]], databili all'[[XI secolo]].
==== Interno ====
[[File:Badia a settimo dentro.jpg|thumb|upright=1.4|Interno]]
L'interno è a tre navate di cinque campate. Alla fine del [[XIII secolo]] fu rialzato il pavimento e conseguentemente anche il tetto a [[capriata|capriate]] [[legno|lignee]] dipinte. La zona del coro, modificata nel [[XV secolo|Quattrocento]], ha forma di scarsella con pianta [[quadrato|quadrata]] e copertura [[volta a botte|a botte]]. Di particolare effetto è la trabeazione continua sui tre lati, con fregio in terracotta invetriata policroma di [[Benedetto Buglioni]] con testine di cherubini alternate a ghirlande. Dei grandi lavori [[XVI secolo|seicenteschi]] rimangono la trasformazione ([[1629]]) dell'abside sinistro in cappella di [[San Quintino]], i grandi altari laterali in pietra e l'altare maggiore ([[1639]]), mirabile esempio dell'arte del [[commesso in pietre dure]]. Fra gli interventi di epoca [[architettura barocca|barocca]] è la trasformazione (1663) della divisione fra le navate con grandi [[pilastro|pilastri]] [[rettangolo|rettangolari]].
Le opere d'arte più importanti presenti nella chiesa sono il ''Martirio di san Lorenzo'', tavola di [[Domenico Buti]] firmata e datata [[1574]], due medaglioni raffiguranti l'''Angelo'' e l'''Annunziata'' di [[Domenico Ghirlandaio]] ([[1487]]) e il ''tabernacolo'' di [[Giuliano da Maiano]].
Tra il primo e il secondo altare nella navata sinistra è posto un [[sarcofago]] che contiene le spoglie delle contesse [[Cadolingi|cadolinge]] Cilla e Gasdia morte entrambe nel [[1096]], tali sepolture rientrano nel ristretto novero di quello stile definito "[[romanico fiorentino]]" e sono confrontabili con la tomba del [[Ranieri (vescovo di Firenze)|vescovo Ranieri]] del [[1113]] posta nel [[battistero di San Giovanni (Firenze)|battistero di Firenze]], con le specchiature della facciata della [[collegiata di Empoli]] realizzata nel [[1093]] e con la facciata della [[basilica di San Miniato al Monte]].
===== Cappella di San Quintino =====
La cappella di San Quintino è posta sulla sinistra rispetto alla cappella maggiore ed è completamente decorata dagli affreschi di [[Giovanni da San Giovanni]] eseguiti nel [[1629]].
===== Cappella di San Jacopo =====
La cappella di San Jacopo reca al suo interno degli affreschi attribuiti al [[Maestro di Santa Cecilia]] con dipinte delle ''Storie della vita di san Jacopo'' ([[1315]]).
===== Cripta =====
[[File:Sarcofago cilla gasdia.jpg|thumb|upright=1.4|Sepolcro delle contesse Cilla e Gasdia]]
La cripta oggi si raggiunge dal [[XIV secolo|trecentesco]] [[chiostro]] dei Melaranci o dalla chiesa.
L'ambiente sotterraneo ricalca solo parzialmente quello sovrastante: all'altezza delle absidi minori corrispondono i bracci voltati [[volta a crociera|a crociera]] mentre al centro la cripta si sviluppa in tre navate con altrettante campate poggianti su quattro colonne monolitiche; le basi delle colonne sono di tipo attico e probabilmente appartengono ad un antichissimo edificio di culto pagano, il fusto è in [[granito]] mentre i [[capitello|capitelli]] presentano una decorazione di tipo arcaico. Tutto l'ambiente deve essere stato realizzato nella prima metà dell'[[XI secolo]].
===== Busti reliquiario =====
L'abbazia possiede due busti reliquiario databili tra il [[1345]] e il [[1350]]. Il più antico è renano, il secondo è toscano, di maestranza [[siena|senese]], ma sono molto simili come tipologia.
Il primo è ligneo, impreziosito con [[Foglia oro|foglie d'oro]] e [[Gemma (mineralogia)|gemme]] semi preziose e pseudo preziose. Il secondo, in [[cartapesta]] e [[cuoio]], materiali malleabili sul modello del tedesco, creato forse come pendant. Entrambi sono cavi all'interno per alleggerire la scultura, hanno la [[cranio|calotta cranica]] sollevabile mediante cerniere dipinta a monocromo per la deposizione delle reliquie.
Fanno parte del culto di [[Sant'Orsola]] e le 11.000 vergini, culto che ebbe origine a [[Colonia (Germania)|Colonia]] nel [[IX secolo]]. Sono stati esposti in due mostre, nel [[1933]] e nel [[1956]], quando sono stati erroneamente attribuiti al [[XV secolo]].
=== L'ex-monastero ===
A fianco della chiesa sorge il monastero, oggi di proprietà privata.
Gli ambienti di carattere monumentale, che si affacciano sul chiostro grande risalente al [[XV secolo]], sono una sala che presenta un portale in [[cotto (materiale)|cotto]] fiancheggiato da due [[bifora|bifore]], all'interno decorata con un [[affresco]] del [[XIV secolo]] raffigurante la ''Madonna col Bambino'', e un'ampia sala, detta Sala dei Conversi, suddivisa tramite delle colonnine in tre navate, che serviva come [[sala capitolare]]. Al piano superiore ci sono degli affreschi attribuiti a [[Giovanni da San Giovanni]] raffiguranti la ''Madonna'' e l'''Estasi di San Bernardo'' e una terracotta in stile [[Della Robbia|robbiano]].
== Bibliografia ==
[[File:Badia a settimo, antico granaio 01.JPG|thumb|upright=1.4|Il "dispensarium" (sala dei conversi o tinaia)]]
[[File:badia a settimo 5.jpg|thumb|upright=1.4|Mura di cinta]]
* {{cita libro|cognome=Lami | nome=Giovanni | wkautore=Giovanni Lami | titolo=Sanctae Ecclesiae Florentinae Monumenta | anno=1758 | editore=Tipografia Salutati |città= Firenze|cid=Lami 1758}}
* {{cita libro|cognome=da San Luigi | nome=Ildefonso | titolo=Delizie degli eruditi toscani | anno=1770-1786 |editore= Tipografia Cambiagi | città=Firenze|cid=Ildefonso da San Luigi}}
* {{cita libro|cognome=Repetti | nome=Emanuele | wkautore=Emanuele Repetti |titolo=Dizionario geografico, fisico, storico del Granducato di Toscana | anno=1833-1846 | | città=Firenze}}
* {{cita libro|cognome=Repetti | nome=Emanuele | wkautore=Emanuele Repetti | titolo=Dizionario corografico-universale dell'Italia sistematicamente suddiviso secondo l'attuale partizione politica d'ogni singolo stato italiano | anno=1855 |editore= Editore Civelli|città=Milano}}
* {{cita libro|cognome= Zuccagni-Orlandini |nome=Attilio|titolo= Indicatore topografico della Toscana Granducale | anno=1857 | editore=Tipografia Polverini|città= Firenze}}
* {{cita libro|cognome=Paoli | nome=Cesare |titolo= Il Libro di Montaperti (MCCLX) | anno=1889 |editore= Viesseux | città=Firenze}}
* {{cita libro|cognome=del Moro| nome=Luigi | titolo=Atti per la conservazione dei monumenti della Toscana compiuti dal 1 luglio 1893 al 30 giugno 1894. relazione a S.E. il Ministro della Pubblica Istruzione|anno=1895 | editore=Tipografia Minori corrigendi |città= Firenze}}
* {{cita libro|cognome=del Moro| nome=Luigi |titolo= Atti per la conservazione dei monumenti della Toscana compiuti dal 1 luglio 1894 al 30 giugno 1895. relazione a S.E. il Ministro della Pubblica Istruzione|anno=1896 | editore=Tipografia Minori corrigendi |città=Firenze}}
* {{cita libro|cognome=Carocci | nome=Guido | wkautore=Guido Carocci |titolo=I dintorni di Firenze | |editore=Tipografia Galletti e Cocci|anno=1906 | | città=Firenze}}
* {{cita libro|cognome=Salmi|nome=Mario|titolo=Architettura romanica in Toscana | anno=1927 | editore=Bestetti&Tumminelli | città=Milano-Roma|cid=Salmi 1927}}
* {{cita libro|cognome=Guidi|nome=Pietro|coautori= Martino Giusti|titolo=Rationes Decimarum Italiae. Tuscia. Le decime degli anni 1295-1304 | anno=1942 | editore=Biblioteca Apostolica Vaticana | città=Città del Vaticano}}
* {{cita libro|cognome=Fiumi| nome=Enrico | titolo=La demografia fiorentina nelle pagine di Giovanni Villani | anno=1950 | | città=Firenze}}
* {{cita libro|cognome=Salmi|nome=Mario|titolo=Chiese romaniche della campagna toscana | anno=1958 | editore=Electa | città=Milano}}
* {{cita libro|cognome=Salmi|nome=Mario|titolo=Chiese romaniche della Toscana | anno=1961 | editore=Electa | città=Milano}}
* {{cita libro|cognome=Davidsohn |nome=Robert|titolo= Storia di Firenze | anno=1956-1968 | editore=Sansoni editore | città=Firenze|cid=Davidsohn}}
* {{cita libro|cognome=Calzolai | nome=Carlo Celso |titolo= La Chiesa Fiorentina | anno=1970 | editore=Tipografia Commerciale Fiorentina |città= Firenze}}
* {{cita libro|cognome=Moretti|nome=Italo|coautori= Renato Stopani|titolo=Architettura romanica religiosa nel contado fiorentino | anno=1974 | editore=Salimbeni | città=Firenze}}
* {{cita libro|cognome=Stopani |nome=Renato|titolo= Il contado fiorentino nella seconda metà del Duecento | anno=1979 | editore=Salimbeni | città=Firenze}}
* {{cita libro|cognome=VV. |nome=AA.|titolo= Toscana paese per paese | anno=1980 | editore=Bonechi | città=Firenze}}
* {{cita libro|cognome=Conti | nome=Alessandro |titolo= I dintorni di Firenze: arte, storia, paesaggio | anno=1983 |editore= La Casa Usher | città=Firenze}}
* {{cita libro|cognome=Cirri|nome=Vittorio|coautori= Giulio Villani|titolo=La Chiesa Fiorentina. Storia Arte Vita pastorale | anno=1993 | editore=LEF | città=Firenze}}
* {{cita libro|cognome=Frati|nome=Marco|titolo=Chiesa romaniche della campagna fiorentina. Pievi, abbazie e chiese rurali tra l'Arno e il Chianti | anno=1997 | editore=Editori dell'Acero | città=Empoli|isbn=88-86975-10-4|cid=Chiese romaniche.....}}
* {{cita libro|cognome=Acidini | nome=Cristina | wkautore=Cristina Acidini |titolo=I dintorni di Firenze, collana "I Luoghi della Fede" | anno=2000 |editore=Mondadori | città=Milano|isbn=88-04-46793-2 }}
* {{cita libro| AA.| VV. | titolo=Firenze | anno=2001 | editore=Touring Club Italiano | città=Milano|isbn=88-365-1932-6}}
* Mila Guidi, Riccardo Borgioli ( a cura di) " Un borgo della periferia fiorentina", Centrolibro Scandicci ( FI), 2006. ISBN 88-86794-12-6
* Riccardo Borgioli, " dalla monarchia alla repubblica- Scandicci dal 1914 al 1944", Centrolibro Scandicci ( FI), 2004. ISBN 88-86794-10-X
* Paolo Fabbri, " Scandicci verso il duemila dall'espansione edilizia a oggi", Centrolibro, Scandicci ( FI). 2011. ISBN 978-88-86794-14-2
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Badia a Settimo|preposizione=sull'}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://web.rete.toscana.it/Fede/index.htm I Luoghi della Fede a cura della Regione Toscana]
* [http://www.badiadisettimo.it/index.html Sito ufficiale]
* [http://www.badiadisettimo.it/associazione/associazione.asp Associazione Amici di Badia a Settimo]
{{Chiese toscane}}
{{portale|architettura|cattolicesimo|Toscana}}
[[Categoria:AbbazieTrattati delladegli provinciaStati diUniti Firenzed'America|Salvatore e Lorenzo a SettimoHay-Bunau]]
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