Acqui Terme e Ostenoselache stenosoma: differenze tra le pagine

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{{Tassobox
{{F|centri abitati del Piemonte|settembre 2009}}
|nome=''Ostenoselache''
{{Divisione amministrativa
|statocons=
|Nome=Acqui Terme
|immagine=Ostenoselache stenosoma.JPG
|Panorama=Bollente acquiteme.jpg
|didascalia=Fossile di ''Ostenoselache stenosoma''
|Didascalia=La ''bollente''
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|Bandiera=Acqui Terme-Gonfalone.png
|dominio= [[Eukaryota]]
|Voce bandiera=
|regno=[[Animalia]]
|Stemma=Acqui Terme-Stemma.png
|sottoregno=
|Voce stemma=
<!-- PER LE PIANTE: -->
|Stato=ITA
|superdivisione=
|Grado amministrativo=3
|divisione=
|Divisione amm grado 1=Piemonte
|sottodivisione=
|Divisione amm grado 2=Alessandria
<!-- PER GLI ALTRI ESSERI VIVENTI: -->
|Amministratore locale=Lorenzo Giuseppe Lucchini
|superphylum=
|Partito=[[Movimento 5 Stelle|M5S]]
|phylum=[[Chordata]]
|Data elezione=25-6-2017
|subphylum=
|Data istituzione=
|infraphylum=
|Superficie=33.3
|microphylum=
|Note superficie=
|nanophylum=
|Abitanti=19661
<!-- PER TUTTI: -->
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 aprile 2017.
|superclasse=
|Aggiornamento abitanti=30-4-2017
|classe=[[Chondrichthyes]]
|Sottodivisioni=Lussito, Moirano, Ovrano
|sottoclasse= [[Elasmobranchii]]
|Divisioni confinanti=[[Alice Bel Colle]], [[Castel Rocchero]] (AT), [[Cavatore]], [[Grognardo]], [[Melazzo]], [[Montabone]] (AT), [[Ricaldone]], [[Strevi]], [[Terzo (Italia)|Terzo]], [[Visone (Italia)|Visone]]
|infraclasse=
|Zona sismica=3A
|superordine=
|Gradi giorno=2613
|ordine=
|Nome abitanti=acquesi
|sottordine=
|Patrono=[[Guido d'Acqui|san Guido]]
|infraordine=
|Festivo=11 luglio
|superfamiglia=
|PIL=
|famiglia='''Ostenoselachidae'''
|PIL procapite=
|sottofamiglia=
|Mappa= Map of comune of Acqui Terme.JPG
|tribù=
|Didascalia mappa= Mappa del Comune di Acqui Terme all'interno della Provincia di Alessandria.
|sottotribù=
|Sito=http://www.comuneacqui.com
|genere= '''Ostenoselache'''
|Diffusività=
|sottogenere=
|specie= '''O. stenosoma'''
|sottospecie=
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
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<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
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<!-- ALTRO: -->
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|suddivisione_testo=
}}
L''''ostenoselache''' ('''''Ostenoselache stenosoma''''') è uno [[squalo]] estinto, appartenente ai [[Euselachii|neoselaci]]. Visse nel [[Giurassico inferiore]] (circa 200 – 195 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in [[Italia]]. Era caratterizzato da un rostro insolitamente allungato.
==Descrizione==
Questo squalo possedeva una forma corporea del tutto particolare, molto diversa da quella di qualsiasi squalo attuale o estinto. Il [[corpo (anatomia)|corpo]] era molto snello (da qui il nomignolo ''skinny shark'', ''squalo magro'', attribuitogli informalmente dagli studiosi), e in totale l'animale poteva raggiungere una lunghezza massima di circa 30 centimetri. La [[colonna vertebrale]] era formata da circa 150 vertebre a forma di rocchetto.
 
Il [[cranio]], benché mal conservato nella maggior parte degli esemplari, era molto particolare: le orbite erano grandi, mentre la mandibola era lunga e sottile e dotata di circa 30 denti semplici, con una singola cuspide. Il cranio si prolungava in un [[rostro]] allungato e appiattito, che si proiettava ben oltre la bocca; il rostro era completamente diverso dalla struttura presente in animali come i pesci sega, gli squali goblin o le razze, ed era formato da uno scheletro cartilagineo dalla struttura complessa, con una serie di diramazioni proiettate in avanti.
'''Acqui Terme''' (''Àich'', ''Òich'' oppure ''Näich'' in [[Lingua piemontese|piemontese]]; ''Aquae Statiellae'' o ''Aquae Statiellorum'' in [[lingua latina|latino]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 19.661 abitanti della [[provincia di Alessandria]], in [[Piemonte]].
 
Le pinne sono poco note, ma molti esemplari conservano la cartilagine addizionale che forma l'appendice pelvica dei maschi. L'ano era situato molto in avanti, e la coda era lunghissima. ''Ostenoselache'' è l'unico squalo a possedere una sola pinna mediana, l'anale, estesa dall'ano alla punta della coda e sostenuta da numerose cartilagini radiali.
== Geografia fisica ==
{{dx|[[File:Acqui terme.jpg|thumb|Acqui Terme - veduta dalla [[Langhe|Langa]] Astigiana]]}}
Acqui Terme sorge nella zona sud-orientale dell'alto [[Monferrato]] sulla sponda sinistra del fiume [[Bormida (fiume)|Bormida]], che, dopo la confluenza dei due rami di [[Bormida di Spigno|Spigno]] e di [[Bormida (fiume)#Il tratto alto: la Bormida di Millesimo|Millesimo]], si apre la strada verso la pianura di [[Alessandria]], tra colline dolcemente ondulate.
 
===Uno squalo elettrico?===
La città sorge in una posizione strategica all'incrocio di alcune strade importanti: la [[Strada statale 456 del Turchino|statale del Turchino]] che va da [[Asti]] a [[Nizza Monferrato]], Acqui, [[Ovada]] e [[Voltri]] e [[Strada statale 30 di Val Bormida|quella della Val Bormida]] che da Alessandria porta fino a [[Savona]], attraverso il [[Colle di Cadibona]]; infine [[Strada statale 334 del Sassello|quella del Sassello]], da Acqui a [[Varazze]] e Savona per il [[Colle del Giovo]], un percorso panoramico ma ricco di curve.
Secondo Christopher Duffin, che nel [[1998]] studiò ''Ostenoselache'', gli unici pesci vagamente simili a questo animale sono i rappresentanti attuali della famiglia dei [[Gimnotiformi|gimnotidi]], che comprendono anche l'anguilla elettrica (''[[Electrophorus electricus]]''). Come quest'ultima, anche ''Ostenoselache'' possedeva una lunga coda e l'unica pinna presente era una lunghissima pinna anale; l'elettroforo attuale possiede organi elettrici (ovvero muscoli modificati che generano un campo elettrico) che possono ricoprire l'80 % della lunghezza del suo corpo, e organi di senso che possono interpretare le distorsioni di questo campo. Secondo Duffin, anche ''Ostenoselache'' possedeva organi simili lungo il corpo; la strana struttura sulla testa, invece, doveva essere un organo elettrorecettore.
 
==Paleobiologia==
Il nucleo più antico è il Borgo Pisterna, adiacente al Borgo Nuovo e al Borgo San Pietro: rappresentano assieme l'attuale centro della città, che si è poi via via andato sviluppando sia verso la pianura che verso la collina. In epoca più recente e al di là del [[fiume]] [[Bormida (fiume)|Bormida]] si è sviluppata la zona [[Stazione termale|termale]] e dei Bagni, con l'Hotel Antiche Terme, sede di un grandioso parco, gli stabilimenti termali e numerosi alberghi, e le frazioni di Ovrano e Lussito<ref>Per l'importanza delle acque curative sul territorio si veda anche la favola di [[Idralea]].</ref>.
Lo spostamento in avanti dell'intestino e degli altri organi di ''Ostenoselache'' e la notevole espansione della coda suggerisce che i muscoli caudali potessero essere modificati a formare organi elettrici, grazie ai quali ''Ostenoselache'' produceva campi per orientarsi nelle acque scure del mare in cui viveva, torbide a causa del decadimento algale.
 
Si suppone che ''Ostenoselache'' rilevasse i campi elettrici grazie alla struttura cranica allungata, e che fosse in grado di generare anche vere e proprie scariche elettriche. Il suo analogo attuale, l'anguilla elettrica, è in grado di produrre scariche di 600 volts, sia per predare che per difendersi. In ogni caso, le piccole dimensioni di ''Ostenoselache'' non dovevano renderlo così efficiente: molti suoi resti fossili sono stati ritrovati all'interno di altri fossili di un grosso [[crostaceo]] [[tilacocefalo]], ''[[Ostenocaris]]'', che evidentemente si cibava di ''Ostenoselache''.
== Storia ==
=== Il mito ===
Secondo una leggenda, assolutamente priva di fondamento storico, Acqui sarebbe stata fondata da coloni greci, attirati dalla presenza di acque termali. La tradizione è scaturita forse dal nome "grecizzante" (almeno così lo tramanda [[Tito Livio]]) di ''Carystum'', capoluogo dei Liguri Statielli, simile a quello di alcune città greche.
 
==Classificazione==
=== La preistoria e l'età romana ===
Nonostante questo animale sia conosciuto grazie a una cinquantina di esemplari ben conservati provenienti dal giacimento di [[Osteno]] (Italia), la classificazione di ''Ostenoselache'' non è chiara, a causa della morfologia altamente peculiare. Duffin (1998) descrisse questo animale come un rappresentante dei neoselaci; tuttavia lo studioso preferì classificarlo in una famiglia a sé stante, '''Ostenoselachidae''', ben distinta dai contemporanei paleospinacidi ([[Palaeospinacidae]]).
Anche se ritrovamenti verificatisi nel territorio circostante (Ponzone, Sassello) risalgono al Paleolitico, le prime testimonianze finora individuate della presenza umana ad Acqui risalgono al Neolitico (5500-3500 a.C.): un insediamento si trovava vicino al fiume Bormida in regione Fontanelle. Già nell'età del bronzo fu abitata da popolazioni [[Liguri]], in particolare dalla tribù degli [[Statielli]] il cui centro principale, ''Carystum'', si trovava probabilmente nel luogo in pace con Roma. Il Senato infatti si pronunciò per la prima volta a favore di una popolazione "barbara" e decretò la liberazione ed il risarcimento degli sconfitti. Tra il II ed il I secolo a.C. si formò il centro urbano denominato ''Aquae Statiellae'' o ''Aquae Statiellensium'', ad indicare che l'antico popolo, ormai romanizzato, non venne disperso.
 
Ostenoselache non è certo l'unico pesce cartilagineo elettrico: le attuali [[torpediniformes|torpedini]], ad esempio, possiedono un apparato elettrico piuttosto potente, ma apparvero solo nel [[Miocene]] (185 milioni di anni più tardi rispetto a ''Ostenoselache''). ''Ostenoselache'' è quindi il più antico pesce cartilagineo elettrico noto, e anche l'unico ad avere sviluppato una [[morfologia (biologia)|morfologia]] serpentiforme.
L'importanza della città crebbe con la costruzione nel [[109 a.C.]] della [[via Æmilia Scauri]], che univa ''Dertona'' a ''Vada Sabatia'' (le odierne [[Tortona]] e [[Vado Ligure]]), passando per Acqui e per il [[Passo di Cadibona]]. In età imperiale questa via fu ridenominata [[via Julia Augusta]]: essa era tra i maggiori collegamenti terrestri e congiungeva la [[pianura padana]], attraverso la [[Riviera di Ponente]], con la [[Gallia Narbonense]] e la [[Spagna]].
 
==Bibliografia==
Come altri centri della [[Gallia Cisalpina]], ottenne lo ''[[ius Latii]]'' nell'[[89 a.C.]] e poi la piena cittadinanza in età cesariana, divenendo municipio assegnato alla tribù ''[[Tromentina]]'', inserita nella IX [[legione romana|legione]] augustea. Essa governava un territorio (''[[municipium]]'') esteso tra la sponda sinistra del [[Orba (torrente)|torrente Orba]] e il crinale [[appennini]]co e comprendente le medie e basse valli del torrente [[Belbo]] (fino a [[Cossano Belbo]]) e delle due Bormide (fino a [[Cortemilia]] e [[Dego]]), oggi amministrativamente diviso tra le provincie di Alessandria, Asti, Cuneo e l'entroterra delle provincie di Savona e Genova.
*Duffin, C.J. 1998. Ostenoselache stenosoma n. g. n. sp., a new neoselachian shark from the Sinemurian (Early Jurassic) of Osteno (Lombardy, Italy). - Paleontologia Lombarda 9, 1-27.
 
*Underwood, C. J. (2006) Diversification of the Neoselachii (Chondrichthyes) during the Jurassic and Cretaceous. Paleobiology, 32 (2). pp.&nbsp;215–235.
Le sorgenti termali di Acqui, inoltre, godettero certamente di notevole prestigio. Lo scrittore latino [[Gaio Plinio Secondo]] le ricorda tra le più importanti del mondo romano, insieme a quelle di ''Puteoli'' ([[Pozzuoli]]) e di ''Aquae Sextiae'' ([[Aix-en-Provence]]). La città romana era dotata infatti di almeno tre impianti termali, di cui sopravvivono oggi alcuni resti. Un monumentale [[acquedotto]], inoltre, garantiva l'approvvigionamento di acqua comune sia per gli usi termali che per quelli domestici e produttivi.
 
=== La tarda antichità e l'alto Medioevo ===
Nel tardo impero, forse già nel [[IV secolo]], ad Acqui si sviluppò una comunità cristiana e la città fu [[sede vescovile]], e fu sede di un presidio di [[Sarmati]].
 
[[San Maggiorino]] fu il primo vescovo della città, forse alla fine del IV secolo La presenza delle terme (ancora in uso in età gota - come afferma [[Cassiodoro]] - e longobarda - secondo [[Paolo Diacono]]) e di una cattedra episcopale garantirono la sopravvivenza della città anche durante il difficile periodo altomedievale, a differenza di numerosi altri centri del [[Piemonte]] meridionale che vennero abbandonati proprio in questo periodo (''[[Libarna]], [[Pollentia]], [[Augusta Bagiennorum]], [[Vardacate]], [[Industria (colonia romana)|Industria]], [[Forum Fulvii]]'' etc.).
 
La conquista longobarda, probabilmente, si verificò entro gli ultimi decenni del [[VI secolo]]: nei pressi della città in località Bossallesio, è stata rinvenuta una piccola necropoli longobarda risalente forse alle prime fasi dell'occupazione. Acqui, inclusa forse nel [[Ducato di Asti]], era un territorio di confine dal momento che la Liguria costiera era in mani bizantine. Sotto i [[Franchi]] fu sede di comitato nell'ambito della [[marca aleramica]].
 
=== Tra Vescovo e Comune (secoli X - XII) ===
Come in molte città dell'Italia settentrionale, in età ottoniana il potere pubblico è esercitato dal Vescovo, che nel [[978]] riceve un diploma imperiale da Ottone II. A quell'epoca si avviarono i lavori di costruzione dell'ampia cattedrale, dedicata all'Assunta, per iniziativa del vescovo Primo, e forse la costruzione della prima cinta muraria.
 
Nel secolo seguente Vescovo san Guido (patrono della città e della diocesi) ultima i lavori di costruzione della cattedrale, che consacra nel 1067, e fonda in città due monasteri uno femminile (Santa Maria de Campis) e uno maschile presso l'antica chiesa di origine paleocristiana di San Pietro. Già nei primi decenni del [[XII secolo]] si sviluppa il Comune (la prima attestazione è del [[1135]]), che cercò di affermare la propria autonomia nei confronti del Vescovo e su un contado di modesta estensione.
 
Lo sviluppo di Acqui subì un arresto con la fondazione nel [[1168]] della città nuova di [[Alessandria]], promossa da [[Genova]] e dai Comuni della [[Lega Lombarda]] ostile all'imperatore [[Federico Barbarossa]]: la nuova città, infatti cercò di strappare la sede vescovile, con gravi conseguenze politico-economiche, ad Acqui, con l'appoggio del papa allora regnante [[Papa Alessandro III|Alessandro III]] (da cui Alessandria prendeva il nome).
 
Molte volte, gli Alessandrini si scontrarono con Acqui, volendo assumere il controllo del territorio attorno ad Acqui. Per questo Acqui non aderì alla Lega Lombarda ma fu quasi alleata alla parte imperiale (come rivela l'aquila nel suo stemma).
 
Una volta cessate queste guerre nel [[1234]] grazie a [[Federico II di Svevia]], iniziarono le lotte intestine tra le famiglie dei Blesi e dei Bellingeri.
 
=== Acqui nel Monferrato (il tardo Medioevo e l'età moderna) ===
Nel [[1278]], non riuscendo più a sostenere le minacce di Alessandria e di altre potenze ostili, dilaniata dalle lotte interne, Acqui preferì consegnarsi al marchese [[Guglielmo VII del Monferrato]].
 
Da allora, salvo brevi parentesi,come sotto [[Carlo I d'Angiò]], Acqui rimase stabilmente parte del Monferrato anche quando, nel [[1306]], la dinastia aleramica si estinse e il marchesato passò a un ramo cadetto della famiglia imperiale bizantina, i [[Paleologi]] (eredi degli Aleramici in linea femminile. Tra il [[1322]] ed il [[1345]] Acqui venne occupata da [[Roberto d'Angiò]], per ritornare successivamente ai [[Marchesato del Monferrato|marchesi del Monferrato]].
 
Nel [[1431]], venne occupata, come altre parti del marchesato, dai [[Visconti]] di Milano ma già nel [[1436]] ai Paleologi, che avevano richiesto l'aiuto di [[Amedeo VII di Savoia]]. Nel [[1533]] anche la casa paleologa si estinse e tutto il Monferrato passò ai [[Sovrani di Mantova|duchi di Mantova]]. Nel [[1566]] fu sede del senato locale e danneggiata dalle guerre tra [[spagnoli]] e [[francesi]] e dalla successiva [[peste del 1630]]. L'annessione del Monferrato (e di Acqui) al Piemonte sabaudo si verificò nel [[1708]].
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa di San Francesco ====
[[File:Chiesa di San Francesco Acqui Terme 01.jpg|thumb|La chiesa di San Francesco]]
Poco distante dalla Bollente sorge la chiesa di San Francesco (già di San Giovanni), anticamente collegata ad un convento francescano di cui sopravvivono, ad essa adiacenti, due [[chiostro|chiostri]] quattrocenteschi.
 
La chiesa fu quasi integralmente ricostruita (tranne l'[[abside]] e il [[campanile]] gotici) in stile [[neoclassicismo|neoclassico]] a metà del XIX secolo.
 
Oltre ad un pregiato portone ligneo dello scultore [[Giulio Monteverde]] ([[1837]]-[[1917]]) presenta una monumentale facciata con grande [[timpano (architettura)|timpano]] e l'interno con [[volta a botte]], affrescata da [[Pietro Ivaldi|Pietro Ivaldi da Ponzone]] detto "Il Muto".
 
Vi si conserva una tela di [[Guglielmo Caccia Moncalvo]].
 
==== [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Acqui Terme)|Cattedrale di Santa Maria Assunta]] ====
[[File:Cattedrale di Santa Maria Assunta - Acqui Terme.JPG|thumb|La cattedrale di Santa Maria Assunta]]
La [[cattedrale]] di [[Santa Maria Assunta]] fu costruita a partire dal [[X secolo]] e consacrata nel [[1067]] dal vescovo Guido, venerato come santo patrono della città e della [[Diocesi di Acqui|diocesi]]. Si tratta di un edificio [[architettura romanica|romanico]] con pianta a [[croce latina]] originariamente a tre [[navata|navate]], divenute cinque nel [[XVIII secolo]]. L'interno presenta decorazioni settecentesche ed ottocentesche: sono notevoli l'[[altare]] [[barocco]] di san [[Guido d'Acqui]] e il trittico della Annunciazione o della Madonna di Monserrat del pittore catalano [[Bartolomeo Bermejo]] (fine XV secolo).
 
==== Chiesa di San Pietro ====
[[File:San Pietro church in Acqui Terme.jpg|thumb|sinistra|L'antica cattedrale di San Pietro]]
La chiesa di San Pietro, nota anche come chiesa dell'Addolorata, ha origini paleocristiane. Venne quasi integralmente ricostruita tra X ed XI secolo in [[Architettura romanica|stile romanico]] quando vi si stabilì un'[[abbazia]] [[Ordine di San Benedetto|benedettina]].
 
Profondamente trasformata nel XVIII secolo, fu restaurata (e parzialmente ricostruita in stile neo-romanico) negli anni trenta del [[XX secolo]]. Restano originali la navata centrale e parte delle navate laterali, le absidi e il campanile a pianta ottagonale.
 
Ha la dignità di [[basilica minore]].<ref>{{en}} [http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm ''Catholic.org Basilicas in Italy'']</ref>
 
====Chiesa di Sant'Antonio====
Eretta nel 1608 dai Barnabiti sotto il tittolo di San Paolo collegata al convento omonimo fu ricostruita nel 1701.
Nel 1812 vi venne trasferita la confraternita di Sant’Antonio.
Pregevolissimo l’arredo ligneo rococò.
 
=== Architetture civili ===
==== La Bollente ====
 
Il primo appuntamento per chi arriva nella città è la visita a Piazza della Bollente, sul lato del centralissimo corso Italia. Qui, al centro della piazza, è posta un'edicola marmorea ottagonale, realizzata nel [[1879]] dall'architetto [[Giovanni Ceruti]], che circonda una fonte termale da cui sgorga acqua bollente e curativa: 560 litri al minuto a 74,5&nbsp;°C di un'acqua sulfureo-salso-bromo-iodica.
 
Una antica tradizione narra che i bambini appena nati fossero portati alla fonte per esservi immersi per un attimo: se ne uscivano vivi, meritavano l'appellativo di ''sgaientò'', ossia scottati.
 
==== Il palazzo Comunale ====
[[File:Acqui Terme-municipio2.jpg|upright=0.5|thumb|sinistra|Ingresso del Palazzo comunale]]
Sulla stessa piazza Levi ospitante la Chiesa di San Francesco vi sono due importanti edifici: il Palazzo Comunale, già dimora dei Conti Lupi di [[Moirano]], costruito nel [[XVII secolo]] e divenuto sede municipale agli inizi del Novecento (quando fu eretta la torre civica) e la Casa Robellini, costruita nel Cinquecento con trasformazioni settecentesche.
 
Nei sotterranei ha sede l'Enoteca regionale.
 
==== La Torre Civica ====
La Torre Civica affacciata su piazza della Bollente frutto nel [[1763]] di una sopraelevazione di un piano di una porta dell'antica cinta muraria d'età comunale (sec. XII-XIII), è dotata di campana e altri congegni e funse da orologio civico cittadino a partire dalla fine del Settecento. Attorno alla medesima piazza anticamente sorgeva il ghetto ebraico.
 
==== Altri edifici di interesse storico ====
Tra gli altri edifici di interesse storico possiamo annoverare il ''Palazzo Vescovile'', la cui edificazione iniziò nella prima metà del XV secolo e terminò nel [[1592]], grazie al vescovo [[Francesco dei Conti di San Giorgio e Biandrate]].
Nella adiacente via Verdi sorge l'antico ''Ospedale di Santa Maria Maggiore'', costruito anch'esso nel XV secolo e attualmente sede del ''Ricovero Ottolenghi'', al cui interno si trova un gruppo [[bronzo|bronzeo]] dello scultore [[Arturo Martini]].
Ha sede nel cinquecentesco ospedale cittadino di cui resta il triplice ordine dei loggiati.
''Palazzo Robellini'' è Costruito da Giovanni Antonio Robellini sul finire del 500, come è testimoniato dall’importante colonnato, fu riplasmato nel XVIII secolo dai Dagna Sabina cui si deve lo scalone e gli ambienti aulici.
Al suo interno oggi sono ospitati gli uffici dell’assessorato alla cultura e la sala mostre comunale.
Nelle cantine ha sede l’Enoteca Regionale.
 
=== Architetture militari ===
==== Castello dei Paleologi ====
Il castello dei Paleologi è citato per la prima volta [[1056]]; venne ricostruito nel [[XV secolo]] dal [[marchese di Monferrato]] [[Guglielmo VIII del Monferrato|Guglielmo VIII Paleologo]].
 
Con l'utilizzo della [[polvere da sparo]] divenne inadeguato dal punto di vista difensivo e fu più volte danneggiato ed espugnato. Parte del castello ospita il Museo Archeologico comunale che custodisce numerosi reperti, soprattutto di epoca romana rinvenuti nei dintorni della città.
 
È inserito nel sistema dei "[[Castelli Aperti]]" del [[Basso Piemonte]].
 
=== Siti archeologici ===
==== L'acquedotto Romano ====
[[File:AcquiTerme Acquedotto.jpg|thumb|I resti dell'acquedotto romano.]]
Visibili dal ponte Carlo Alberto sul [[Bormida (fiume)|fiume Bormida]], sono i resti dell'acquedotto romano costituito da 15 pilastri e 4 archi.
 
La struttura, uno dei simboli della città, risale ad epoca imperiale; la conduttura era originariamente lunga 13&nbsp;km e attingeva l'acqua dal torrente [[Erro (torrente)|Erro]], nei pressi di [[Cartosio]] attraversando anche il territorio di [[Melazzo]].
 
Si tratta di una delle strutture di questo genere meglio conservate dell'Italia Settentrionale. Altre importanti testimonianze del periodo romano si trovano in città, ad esempio i resti della piscina del calidarium di un impianto termale.
 
====Piscina Romana====
Resti facenti parte di un vasto complesso termale risalente all’età imperiale, ritrovati presso l’attuale Corso Bagni nel 1913, durante la costruzione di nuovi portici accanto all’Hotel Nuove Terme.
 
=== La storia delle sorgenti termali ===
Nel quartiere Bagni, sulla sponda destra della Bormida, si trovano altre sorgenti termali (Lago delle Sorgenti, formato da sette fonti a 45-55&nbsp;°C; fontanino dell'Acqua Marcia, circa 20&nbsp;°C). Qui, alla fine del Quattrocento, venne eretto uno stabilimento termale chiamato Antiche Terme, distrutto nel XVII secolo da una frana. L'attuale edificio, ricostruito nel [[1687]]), fu ampliato nel XIX secolo con l'aggiunta di padiglioni e di un intero piano.
Nei pressi si trova lo stabilimento termale Regina ed una vastissima piscina natatoria costruita nel 1927.
 
Origine affine alle precedenti hanno le acque ipotermali scaturenti nel comune di [[Visone (Italia)|Visone]] dal cosiddetto "Fontanino di Visone", nei pressi della stazione ferroviaria. Queste ultime subiscono subito però un notevole raffreddamento durante la risalita (temperatura: 21,8&nbsp;°C) e una forte commistione con acque sotterranee superficiali.
 
L'altro stabilimento termale risale agli ultimi decenni del secolo XIX ed è denominato Nuove Terme; è collocato ai margini del centro storico (sponda sinistra della Bormida), in Piazza Italia, dove dal 1º gennaio del [[2000]] si trovano due fontane monumentali dette "delle Ninfe" e "delle Ninfee".
Oggi (dal 2009) la ex fontana delle ninfe, non più attrezzata come tale, pur rimanendo invariata nella geometria si presenta come un'aiuola ricca di fiori e con all'interno olivi secolari.
Questo rinnovamento migliora dal punto di vista estetico e pratico l'atmosfera di "Piazza Italia" che ora risulta meno appesantita da gelidi marmi e più aperta all'occhio del turista, proprio davanti all'entrata del "Grand hotel nuove terme". Il bassorilievo in marmo di Carrara della fontana delle Ninfe, dopo la sua trasformazione in aiuola, è stato ricollocato nel giardino del Castello dei Paleologi.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Acqui Terme}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti nel comune sono 1.932, ovvero il 9,4% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2010/index.html|editore=ISTAT|titolo=Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza|accesso=20 agosto 2013}}</ref>:
 
# [[Marocco]], 665
# [[Albania]], 423
# [[Romania]], 288
# [[Ecuador]], 194
# [[Repubblica di Macedonia]], 58
# [[Cina]], 46
 
=== La comunità ebraica di Acqui Terme ===
{{Vedi anche|Comunità ebraica di Acqui Terme}}
Acqui Terme fu sede, fino agli anni precedenti la Seconda guerra mondiale, di una fiorente comunità ebraica. A testimonianza della sua storia rimangono gli edifici del vecchio ghetto (ma non la sinagoga smantellata agli inizi del Nocevento) e l'antico cimitero in via Romita.<ref>Annie Sacerdoti, ''Guida all'Italia ebraica'', Marietti, Genova, 1986</ref>
 
=== Lingue e dialetti ===
Ad Acqui Terme è parlato un dialetto alto-monferrino della [[lingua piemontese]].
 
== Cultura ==
Il motto della città è "Arte et Marte", che può essere tradotto "Con l'ingegno e con la forza".
=== Cucina e prodotti tipici ===
* Formaggetta - È un [[formaggio]] di latte di [[Caprinae|capra]], morbido, più o meno stagionato.
* Filetto baciato - È un [[salume]] che si ottiene insaccando [[carne macinata]] di [[maiale]] attorno ad un filetto di maiale precedentemente conservato in [[salamoia]]. Questo salume ha una stagionatura di circa due mesi. Viene servito come antipasto.
* [[Funghi]] - Funghi [[porcino|porcini]], [[Cantharellus cibarius|galletti]], ovuli, chiodini, [[macrolepiota procera|mazze di tamburo]].
* [[Tuber (genere)|Tartufo]].
* [[Biscotto amaretto|Amaretti]] - Sono dolci piccoli e tondi fatti con mandorle dolci e amare, zucchero e albume d'uovo.
* [[Farinata di ceci|Farinata]] - Qui entra in gioco il solido e costante rapporto che lega questi territori alla [[riviera ligure]]. La farinata è una sottile torta di [[cicer arietinum|ceci]] di antica origine genovese, diffusasi ad Acqui Terme nel secolo scorso; oggi è diventata a pieno titolo una specialità locale. Viene servita bollente ed è condita con pepe nero.
* Acquese al [[rum]] - [[Cioccolatino]] fondente ripieno di rum.
 
=== Vini e liquori ===
* [[Dolcetto d'Acqui]] DOC - È un [[vino]] da tavola rosso
* [[Barbera d'Asti]] DOCG - È un [[vino]] da tavola rosso
* [[Brachetto d'Acqui]] [[Denominazione di origine controllata e garantita|DOCG]] - È un vino da dessert rosso frizzante o fermo
* [[Moscato]] DOCG - È un vino da dessert bianco frizzante
* [[Moscato]] passito DOCG - È un vino da dessert bianco frizzante
* [[Cortese]] passito DOC - È un vino da tavola bianco
* [[Moscato]] passito DOC - È un vino da dessert bianco
* [[Amaro Gamondi]] - Liquore digestivo
 
=== Eventi ===
Tra gli eventi più importanti sono da segnalare il [[Premio Acqui Storia]], premio letterario nato nel 1968, e la Biennale Internazionale per l'Incisione, appuntamento per l'arte incisoria di tutto il mondo.
 
== Persone legate ad Acqui Terme ==
* Fra le molte persone di cui la città vide i natali rimane la curiosa memoria della studiosa di latino e di eloquenza [[Ginevra Giovanna Maria Scatilazzi]] che nel 1538 rivolse a [[papa Paolo III]] Farnese, venuto in visita alla città, un gentile saluto in [[lingua latina|latino]]. Il [[papa|Pontefice]] venne colpito da quella "donna sapiente" e la ricordò, insieme alla fonte di acqua bollente e alle piante che la circondavano, con le parole ''Aquis tria mirabilia vidi: aquas bullentes, herbas circa eas virentes et mulierem sapientem''. (Ad Aqui vidi tre cose degne di ammirazione: le acque bollenti, le piante che vi verdeggiano intorno e una donna sapiente.<ref>{{Cita web
|url = http://turismoacquiterme.it/private/wordpress/blog/2013/09/20/personaggi-illustri/
|titolo = Personaggi Illustri
|autore =
|sito = Ufficio Informazione Turistica
|editore = http://turismoacquiterme.it
|data =
|accesso =
}}</ref>
 
* [[Giacomo Piola]], nato il 21 agosto 1890, politico,
* [[Guido d'Acqui]], vescovo e santo
* [[Camilla Ravera]], politica italiana, senatrice a vita.
* [[Giulietto Chiesa]], giornalista e politico
* [[Cesare Balduzzi]], pittore
* [[Umberto Rapetto]], generale della Guardia di Finanza, giornalista, scrittore e docente universitario
* [[Pierdomenico Baccalario]], scrittore
* [[Massimo Di Benedetto]], doppiatore
* [[Franco Ghione]], direttore d'orchestra
* [[Augusto Odone]], economista
* [[Santorre Debenedetti]], filologo
* [[Giovanni Parodi]] - politico
* [[Emanuele Chiabrera Castelli]], generale
* [[Luigi Facelli]], atletica leggera
* [[Maggiorino Ferraris]], politico
* [[Cristiano Caratti]], tennista
* [[Enzo Biato]], calciatore
* [[Riccardo Caneva]], cestista
* [[Francesco Musso]], pugile e campione olimpico a Roma 1960
* [[Giuseppe Saracco]], nato a Bistagno è stato Sindaco di Acqui Terme.
 
== Economia ==
=== Artigianato ===
Di rilievo la lavorazione del ferro battuto, finalizzata soprattutto alla produzione di mobili.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=8}}</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Stazione di Acqui Terme 04.jpg|thumb|La [[Stazione di Acqui Terme|stazione ferroviaria di Acqui Terme]].]]
=== Strade e autostrade ===
Da Acqui parte la [[Strada statale 334 del Sassello|strada provinciale 334 del Sassello (SP 334)]] (ex ''strada statale 334''). La parte meridionale della cittadina è attraversata dalla [[strada statale 30 di Val Bormida|strada provinciale 30 di Val Bormida (SP 30)]] che collega [[Savona]] ad [[Alessandria]] e interseca all'interno del territorio comunale, in prossimità del [[Fiume Bormida]] la [[strada statale 456 del Turchino|strada provinciale 456 del Turchino (SS 456)]] (ex ''strada statale 456'', conosciuta come ''Strada Asti Mare'') che collega [[Asti]] e [[Genova]].
 
Sul territorio del comune non vi sono caselli autostradali, ma a circa 25&nbsp;km di distanza dalla cittadina vi è il casello di [[Ovada]] dell'[[Autostrada A26 (Italia)|Autostrada A26]].
 
=== Linee ferroviarie ===
Dalla [[stazione di Acqui Terme]] si dipartono linee dirette ad [[Alessandria]], [[Stazione di Genova Brignole|Genova Brignole]], [[Stazione di San Giuseppe di Cairo|San Giuseppe di Cairo]]-[[Savona]] e la [[Asti]]-[[Torino]].
Nella [[Stazione ferroviaria#Classificazione commerciale RFI|categorizzazione delle stazioni]] [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]] ''Acqui Terme'' è considerata stazione di categoria ''silver''.
 
== Amministrazione ==
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Enzo Balza |Inizio = 23 aprile 1988 |Fine = 11 dicembre 1989 |Partito = [[Partito Socialista Italiano]] |Note = <ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Ubaldo Carlo Cervetti |Inizio = 15 gennaio 1990 |Fine = 16 giugno 1990 |Partito = [[Partito Repubblicano Italiano]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Ernesto Cassinelli |Inizio = 16 giugno 1990 |Fine = 8 giugno 1992 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giovanni Zito |Inizio = 8 agosto 1992 |Fine = 28 dicembre 1992 |Carica = [[Commissario prefettizio|Comm. pref.]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Bernardino Bosio |Inizio = 28 dicembre 1992 |Fine = 27 luglio 1993 |Partito = [[Lega Nord]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Paolo Mongini |Inizio = 8 settembre 1993 |Fine = 15 dicembre 1993 |Carica = [[Commissario prefettizio|Comm. pref.]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Bernardino Bosio |Inizio = 15 dicembre 1993 |Fine = 17 novembre 1997 |Partito = [[Lega Nord]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Bernardino Bosio |Inizio = 2 dicembre 1997 |Fine = 10 giugno 2002 |Partito = [[Lega Nord]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Danilo Rapetti |Inizio = 11 giugno 2002 |Fine = 12 giugno 2007 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Danilo Rapetti |Inizio = 12 giugno 2007 |Fine = 6 giugno 2012 |Partito = [[centro-destra]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Enrico Silvio Bertero |Inizio = 21 maggio 2012 |Fine = ''in carica'' |Partito = [[lista civica]]: acquinsieme, [[Il Popolo della Libertà]], [[lista civica]]: per Bertero sindaco |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
Acqui Terme è gemellata con:
* {{gemellaggio|Italia|Genova}}
* {{gemellaggio|Grecia|Argostoli}}
 
== Sport ==
Acqui Terme è stata per due volte sede di arrivo e partenza di tappa del [[Giro d'Italia]]: nel [[Giro d'Italia 1937|1937]] e nel [[Giro d'Italia 1955|1955]].
 
Nel comune hanno sede la società di calcio [[Acqui Calcio 1911]] e l'ASD La Sorgente, mentre per il settori giovanili l'Acqui Football Club.
 
Ad Acqui è presente una società ciclistica, il Pedale Acquese.
 
Ad Acqui è presente il team , Pallavolo Acqui Terme.
 
Sono presenti molte strutture sportive, come un campo da golf ed il centro polisportivo di Mombarone.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* [[Lorenzo Granetti]] "Cenni sulle terme d'Acqui", Tipografia di Giacinto Ferrero, 1841
* ''Il Piemonte paese per paese'' - Ed. Bonechi - 1993
* Alessandro Martini, ''Le Terme di Acqui. Città e architetture per la cura e per lo svago'', Umberto Allemandi & C., Torino-Londra-Venezia-New York 2009 ISBN 978-88-422-1827-2
* Alessandro Martini, ''The Baths of Acqui. City Planning and Architecture for Treatment and Leisure'', Umberto Allemandi & C., Torino-Londra 2010 ISBN 978-88-422-1831-9
* PIRNI Alberto, ''il centro storico di Acqui Terme: i diversi momenti di una rinascita complessiva'', De Ferrari 2003, 261 pagg.
 
== Voci correlate ==
* [[Acquese]]
* [[Comunità ebraica di Acqui Terme]]
* [[Premio Acqui Storia]]
* [[Idralea]]
* [[Monferrato]]
* [[Provincia di Alessandria]]
* [[Bormida (fiume)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Acqui Terme}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.comuneacqui.com/|Il sito del Comune di Acqui Terme}}
* {{cita web|http://www.acquese.it|Il Portale dell'Acquese - turismo, vino, prodotti tipici, salute e benessere}}
* {{cita web|http://www.termediacqui.it/|Sorgenti termali di Acqui Terme}}
 
{{Comuni della provincia di Alessandria}}
 
{{Portale|paleontologia|pesci}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Piemonte}}
 
[[Categoria:Acqui Terme|Condritti estinti]]